02011D0235 — IT — 22.05.2023 — 017.001
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DECISIONE 2011/235/PESC DEL CONSIGLIO del 12 aprile 2011 (GU L 100 del 14.4.2011, pag. 51) |
Modificata da:
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DECISIONE 2011/235/PESC DEL CONSIGLIO
del 12 aprile 2011
concernente misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità in considerazione della situazione in Iran
Articolo 1
Il paragrafo 1 fa salve le situazioni in cui uno Stato membro sia vincolato da un obbligo derivante dal diritto internazionale, in particolare:
in qualità di paese che ospita un’organizzazione intergovernativa internazionale;
in qualità di paese che ospita una conferenza internazionale convocata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite o sotto gli auspici di questa organizzazione;
in virtù di un accordo multilaterale che conferisce privilegi e immunità; o
in virtù del trattato di conciliazione del 1929 (Patti lateranensi) concluso tra la Santa Sede (Stato della Città del Vaticano) e l’Italia.
Articolo 2
Alle condizioni che ritiene appropriate l’autorità competente di uno Stato membro può autorizzare che taluni fondi o risorse economiche congelati siano sbloccati o che taluni fondi o risorse economiche siano messi a disposizione avendo stabilito che i fondi o le risorse economiche in questione sono:
necessari per soddisfare le esigenze di base delle persone di cui all’allegato e dei loro familiari da essi dipendenti, compresi i pagamenti relativi a generi alimentari, affitti o ipoteche, medicinali e cure mediche, imposte, premi assicurativi e servizi pubblici;
destinati esclusivamente al pagamento di onorari congrui e al rimborso delle spese sostenute per la prestazione di servizi legali;
destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese di servizio connessi alla normale gestione o alla custodia dei fondi o delle risorse economiche congelati; o
necessari per coprire spese straordinarie, purché l’autorità competente abbia comunicato all’autorità competente degli altri Stati membri e alla Commissione, almeno due settimane prima dell’autorizzazione, i motivi per cui ritiene che dovrebbe essere concessa un’autorizzazione specifica.
Lo Stato membro in questione informa gli altri Stati membri e la Commissione in merito alle autorizzazioni concesse a norma del presente paragrafo.
In deroga al paragrafo 1, le autorità competenti di uno Stato membro possono autorizzare che taluni fondi o risorse economiche congelati siano sbloccati, purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:
i fondi o le risorse economiche siano oggetto di un vincolo di natura giudiziaria, amministrativa o arbitrale sorto prima della data in cui la persona o l’entità di cui al paragrafo 1 è stata elencata nell’allegato, o di una decisione di natura giudiziaria, amministrativa o arbitrale adottata prima di tale data;
i fondi o le risorse economiche vengano usati esclusivamente per soddisfare i crediti garantiti da tale vincolo o riconosciuti validi da tale decisione, entro i limiti fissati dalle leggi e dai regolamenti applicabili che disciplinano i diritti dei creditori;
il vincolo o la decisione non vada a favore di una persona o entità elencata nell’allegato; e
il riconoscimento del vincolo o della decisione non sia contrario all’ordine pubblico dello Stato membro interessato.
Lo Stato membro in questione informa gli altri Stati membri e la Commissione in merito alle autorizzazioni concesse a norma del presente paragrafo.
Il paragrafo 2 non si applica al versamento su conti congelati di:
interessi o altri profitti dovuti su detti conti; o
pagamenti dovuti per contratti, accordi od obblighi conclusi o sorti anteriormente alla data in cui tali conti sono divenuti soggetti alle misure di cui ai paragrafi 1 e 2;
purché tali interessi, altri profitti e pagamenti rimangano soggetti alle misure di cui al paragrafo 1.
Articolo 2 bis
Sono vietati la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di apparecchiature o software destinati principalmente ad essere usati per il controllo o l'intercettazione, da parte del regime iraniano, o per suo conto, di internet e delle comunicazioni telefoniche di rete fissa o mobile in Iran, nonché la prestazione di assistenza per l'installazione, il funzionamento o l'aggiornamento di tali apparecchiature o software.
L'Unione adotta le misure necessarie per determinare gli elementi pertinenti che devono essere contemplati dal presente articolo.
Articolo 2 ter
È altresì vietato:
prestare, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica, servizi di intermediazione o altri servizi attinenti ai prodotti di cui al paragrafo 1 o alla fornitura, alla fabbricazione, alla manutenzione e all'uso di tali prodotti, a qualunque persona fisica o giuridica, entità od organismo in Iran, o destinati ad essere ivi utilizzati;
fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria in relazione ai prodotti di cui al paragrafo 1, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all'esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di tali prodotti, o per la prestazione di assistenza tecnica, di servizi di intermediazione o di altri servizi connessi, a qualunque persona fisica o giuridica, entità od organismo in Iran, o destinati ad essere ivi utilizzati.
Articolo 3
Articolo 4
Articolo 4 bis
È vietato partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad attività aventi l’obiettivo o l’effetto di eludere le misure di cui agli articoli 2 bis e 2 ter.
Articolo 5
Per massimizzare l’impatto delle misure di cui alla presente decisione, l’Unione incoraggia i paesi terzi ad adottare analoghe misure restrittive.
Articolo 6
ALLEGATO
Elenco delle persone e delle entità di cui agli articoli 1 e 2
Persone
|
Nome |
Informazioni identificative |
Motivi |
Data di inserimento nell’elenco |
1. |
AHMADI- MOQADDAM Esmail |
Luogo di nascita: Teheran (Iran) Data di nascita: 1961 Sesso: maschile |
Direttore dell'Università e dell'Istituto superiore di ricerca in materia di difesa nazionale dal 20 settembre 2021. Ex consigliere di alto livello per la sicurezza presso il capo di Stato maggiore delle forze armate. Capo della polizia nazionale iraniana dal 2005 fino all'inizio del 2015. Inoltre, capo della polizia Criminalità informatica iraniana (nell'elenco UE) dal gennaio 2011 fino all'inizio del 2015. Le forze sotto il suo comando hanno condotto brutali attacchi contro pacifiche manifestazioni di protesta e un violento assalto alla Casa dello studente dell'Università di Teheran nella notte del 15 giugno 2009. Ex capo del quartier generale iraniano a sostegno del popolo yemenita. |
12.4.2011 |
2. |
ALLAHKARAM Hossein |
Luogo di nascita: Najafabad (Iran) Data di nascita: 1945 Sesso: maschile |
Capo del consiglio di coordinamento di Ansar-e Hezbollah ed ex generale del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Cofondatore di Ansar-e Hezbollah. Questa forza paramilitare si è resa responsabile di estreme violenze durante la repressione attuata nei confronti degli studenti e delle università nel 1999, 2002 e 2009. Detiene un ruolo di primo piano all’interno di un’organizzazione pronta a commettere violazioni dei diritti umani a danno dei cittadini, promuovendo per esempio le aggressioni nei confronti delle donne per le loro scelte in fatto di abbigliamento. |
12.4.2011 |
3. |
ARAGHI (ERAGHI) Abdollah |
Sesso: maschile Titolo: generale di brigata |
Generale di brigata nell’IRGC. Capo del dipartimento per la sicurezza dello stato maggiore delle forze armate. Ex vicecapo delle forze di terra dell’IRGC. Ha avuto una responsabilità diretta e personale nella repressione delle manifestazioni di protesta dell’intera estate 2009. |
12.4.2011 |
4. |
FAZLI Ali |
Sesso: maschile Titolo: generale di brigata |
Ex capo del collegio militare Imam Hossein (dal 2018 al giugno 2020). Ex vice comandante delle forze Basij (2009-2018), capo del corpo Seyyed al-Shohada dell’IRGC nella provincia di Teheran (fino al febbraio 2010). Il corpo Seyyed al-Shohada è incaricato della sicurezza nella provincia di Teheran e ha svolto un ruolo chiave nella brutale repressione dei manifestanti del 2009. |
12.4.2011 |
▼M7 ————— |
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6. |
JAFARI Mohammad-Ali (alias «Aziz Jafari») |
Luogo di nascita: Yazd (Iran) Data di nascita: 1.9.1957 Sesso: maschile |
Direttore della base sociale e culturale Hazrat-e Baqiatollah. Ex comandante dell’IRGC (settembre 2007-aprile 2019). L’IRGC e la Base Sarollah comandata dal Generale Mohammad-Ali (Aziz) Jafari hanno svolto un ruolo chiave nell’interferenza illegale con le elezioni presidenziali del 2009 attraverso l’arresto e la detenzione di attivisti politici e gli scontri con i manifestanti nelle strade. |
12.4.2011 |
7. |
KHALILI Ali |
Sesso: maschile |
Generale dell’IRGC, con un ruolo di primo piano all’interno della base Sarollah. Ha firmato una lettera, inviata al Ministero della sanità il 26 giugno 2009, che vietava la consegna di documenti o dossier medici alle persone ferite o ricoverate in ospedale durante gli avvenimenti post elettorali. |
12.4.2011 |
8. |
MOTLAGH Bahram Hosseini |
Sesso: maschile |
Membro del personale docente dell’Università Imam Hossein (Guardiani della rivoluzione). Ex capo dell’accademia di comando e stato maggiore dell’esercito (DAFOOS). Ex capo del corpo Seyyed al-Shohada dell’IRGC nella provincia di Teheran. Il corpo Seyyed al-Shohada ha svolto un ruolo chiave nell’organizzare la repressione delle manifestazioni di protesta nel 2009. |
12.4.2011 |
9. |
NAQDI Mohammad-Reza |
Luogo di nascita: Najaf (Iraq) Data di nascita: all’incirca 1952 Sesso: maschile Titolo: generale di brigata |
Vice coordinatore del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Ex vicecapo dell’IRGC per gli affari culturali e sociali. Ex comandante delle forze Basij (2009-2016). In veste di comandante delle forze Basij dell’IRGC, Naqdi è stato responsabile o complice degli abusi compiuti dalle forze Basij alla fine del 2009, inclusa la violenta reazione alle manifestazioni di protesta della giornata di Ashura nel dicembre 2009, conclusasi con un bilancio di 15 morti e l’arresto di centinaia di manifestanti. Prima di essere nominato comandante delle forze Basij nell’ottobre 2009, Naqdi è stato capo dell’unità d’intelligence delle forze Basij responsabile degli interrogatori delle persone arrestate durante la repressione post elettorale. |
12.4.2011 |
10. |
RADAN Ahmad-Reza |
Luogo di nascita: Isfahan (Esfahan) (Iran) Data di nascita: 1963 Sesso: maschile |
Capo del centro di studi strategici delle forze dell’ordine iraniane, un organismo collegato alla polizia nazionale. Vicecapo della polizia nazionale iraniana fino a giugno 2014. In qualità di vicecapo della polizia nazionale dal 2008, Radan si è reso responsabile di pestaggi, omicidi nonché arresti e detenzioni arbitrari commessi dalle forze di polizia contro i manifestanti. Attualmente comandante dell’IRGC incaricato di addestrare le forze «antiterrorismo» irachene. |
12.4.2011 |
11. |
RAJABZADEH Azizollah |
Sesso: maschile |
Comandante del quartier generale dell’ordine urbano dal 2014. Ex capo dell’Organizzazione di Teheran per l’attenuazione degli effetti delle catastrofi (2010-2013). In qualità di capo della polizia di Teheran fino al gennaio 2010, si è reso responsabile di attacchi violenti da parte delle forze di polizia contro manifestanti e studenti. In qualità di comandante delle forze dell’ordine nella Grande Teheran, era l’esponente di grado più elevato accusato nei casi di abusi perpetrati nel carcere di Kahrizak nel dicembre 2009. |
12.4.2011 |
12. |
SAJEDI-NIA Hossein |
Sesso: maschile |
Vicecomandante delle operazioni di polizia. Ex capo della polizia di Teheran, ex vicecapo della polizia nazionale iraniana responsabile delle operazioni di polizia. Ha il compito di coordinare, per il ministero dell’interno, le operazioni di repressione nella capitale iraniana. |
12.4.2011 |
13. |
TAEB Hossein |
Luogo di nascita: Tehran (Teheran) (Iran) Data di nascita: 1963 Sesso: maschile |
Capo dell’organizzazione di intelligence dell’IRGC dall’ottobre 2009. Le sue responsabilità sono state ampliate nel maggio 2019 con l’accorpamento dell’ufficio del vicecapo dell’intelligence strategica dell’IRGC e dell’organizzazione di intelligence dell’IRGC. Comandante delle forze Basij fino all’ottobre 2009. Le forze sotto il suo comando hanno partecipato a pestaggi di massa, omicidi, detenzioni e torture nei confronti di pacifici manifestanti. |
12.4.2011 |
14. |
SHARIATI Seyeed Hassan |
Sesso: maschile |
Consigliere e membro della 28a sezione della Corte suprema. Capo della magistratura di Mashhad fino al settembre 2014. I processi sotto la sua supervisione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati e sulla base di confessioni estorte a mezzo di pressioni e torture. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione. |
12.4.2011 |
15. |
DORRI-NADJAFABADI Ghorban-Ali |
Luogo di nascita: Najafabad (Iran) Data di nascita: 3.12.1950 Sesso: maschile |
Membro dell’Assemblea di esperti e rappresentante della Guida suprema nella provincia Markazi (Centrale) nonché capo della Corte suprema amministrativa. Procuratore generale dell’Iran fino al settembre 2009 nonché ex ministro dell’intelligence sotto la presidenza Khatami. In qualità di procuratore generale dell’Iran, ha ordinato e sovrinteso ai processi farsa seguiti alle prime manifestazioni di protesta post-elettorali, in cui agli imputati sono stati negati i diritti e l’accesso all’assistenza legale. |
12.4.2011 |
▼M13 ————— |
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17. |
SOLTANI Hodjatoleslam Seyed Mohammad |
Sesso: maschile |
Dal 2018, Hodjatoleslam Seyed Mohammad Soltani ricopre la carica di viceprocuratore presso la procura rivoluzionaria di Mashhad. Capo dell’Organizzazione per la propaganda islamica nella provincia di Khorasan-Razavi. Ex giudice del tribunale rivoluzionario di Mashhad (2013-2019). I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione. È responsabile di aver inflitto pesanti pene detentive a cittadini della minoranza baha’i, in ragione delle loro convinzioni religiose, a seguito di procedimenti iniqui condotti senza un giusto processo e facendo ricorso a procedure extragiudiziali. |
12.4.2011 |
18. |
HEYDARIFAR Ali-Akbar |
Sesso: maschile |
Ex giudice, tribunale rivoluzionario di Teheran. Ha partecipato ai processi contro i manifestanti. È stato interrogato dalla magistratura sugli abusi perpetrati a Kahrizak. Ha svolto un ruolo importante nell’emissione degli ordini di detenzione dei detenuti nel carcere di Kahrizak nel 2009. Nel novembre 2014 il suo ruolo nella morte di detenuti è stato ufficialmente riconosciuto dalle autorità iraniane. |
12.4.2011 |
19. |
JAFARI-DOLATABADI Abbas |
Luogo di nascita: Yazd (Iran) Data di nascita: 1953 Sesso: maschile |
Ex consulente presso il tribunale disciplinare supremo per i giudici (dal 29 aprile 2019 fino ad almeno il 2020). Ex procuratore generale di Teheran (agosto 2009-aprile 2019). La procura di Abbas Jafari-Dolatabadi ha incriminato un numero elevato di manifestanti, compresi partecipanti alle manifestazioni di protesta della giornata di Ashura nel dicembre 2009. Ha ordinato la chiusura della procura di Karroubi nel settembre 2009 e l’arresto di diversi esponenti politici riformisti e ha messo al bando due partiti politici riformisti nel giugno 2010. La sua procura ha incriminato i manifestanti con Muharebeh o «Ribellione contro Dio», che comporta la pena di morte, e negato il giusto processo alle persone esposte alla pena di morte. La sua procura ha inoltre perseguitato e arrestato riformisti, attivisti per i diritti umani ed esponenti dei media nell’ambito di una vasta repressione dell’opposizione politica. Nell’ottobre 2018 ha annunciato ai media che quattro attivisti ambientali iraniani detenuti sarebbero stati accusati di «seminare corruzione sulla terra», un’accusa che comporta la condanna a morte. |
12.4.2011 |
20. |
MOGHISSEH Mohammad (alias NASSERIAN) |
Sesso: maschile |
Giudice della Corte suprema dal novembre 2020. Ex capo della sezione 28 del tribunale rivoluzionario di Teheran. Ritenuto anche responsabile delle condanne di membri della comunità bahài. Si è occupato di casi post-elettorali. Ha inflitto condanne a lunghe pene detentive durante gli ingiusti processi contro attivisti sociali e politici e giornalisti e varie condanne a morte nei confronti di manifestanti e attivisti sociali e politici. |
12.4.2011 |
21. |
MOHSENI-EJEI Gholam-Hossein |
Luogo di nascita: Ejiyeh (Iran) Data di nascita: all’incirca 1956 Sesso: maschile |
Capo della magistratura dal luglio 2021. Membro del Consiglio per la determinazione delle scelte. Procuratore generale dell’Iran dal settembre 2009 al 2014. Ex vicecapo della magistratura (dal 2014 al luglio 2021) e portavoce della magistratura (2010-2019). Ministro dell’Intelligence dal 2005 al 2009. Mentre era ministro dell’Intelligence durante le elezioni del 2009, agenti dell’intelligence sotto il suo comando si sono resi responsabili della detenzione e tortura, nonché dell’estorsione di confessioni false a mezzo di pressioni, di centinaia di attivisti, giornalisti, dissidenti ed esponenti politici riformisti. Inoltre, personalità politiche sono state costrette a rilasciare confessioni false durante interrogatori insopportabili, che hanno incluso torture, maltrattamenti, ricatti e minacce ai familiari. Durante le proteste del 2022/2023, Gholam-Hossein Mohseni-Ejei ha dichiarato che non vi sarebbe stata clemenza nei confronti dei manifestanti. |
12.4.2011 |
22. |
MORTAZAVI Said (alias MORTAZAVI Saeed) |
Luogo di nascita: Meybod, Yazd (Iran) Data di nascita: 1967 Sesso: maschile |
Capo del sistema di welfare dal 2011 al 2013. Procuratore generale di Teheran fino all'agosto 2009. In qualità di procuratore generale di Teheran, ha emesso un ordine generale di detenzione di centinaia di attivisti, giornalisti e studenti. Nel gennaio 2010 un'inchiesta parlamentare lo ha ritenuto direttamente responsabile della detenzione di tre prigionieri che in seguito sono morti in prigione. È stato sospeso dall'incarico nell'agosto 2010 a seguito di un'indagine della magistratura iraniana sul suo ruolo nella morte dei tre detenuti su suo ordine dopo le elezioni. Nel novembre 2014 il suo ruolo nella morte di detenuti è stato ufficialmente riconosciuto dalle autorità iraniane. Il 19 agosto 2015 un tribunale iraniano lo ha assolto da accuse legate alla tortura e alla morte di tre giovani avvenute presso il carcere di Kahrizak nel 2009. Condannato a una pena detentiva nel 2017 e rilasciato nel settembre 2019. Nell'agosto 2021 la Corte suprema iraniana ha emesso una sentenza che sosteneva appieno Said Mortazavi, annullando la sua precedente condanna a due anni di reclusione. |
12.4.2011 |
23. |
PIR-ABASSI Abbas |
Sesso: maschile |
Magistrato presso una sezione penale. Ex giudice, sezione 26 del tribunale rivoluzionario di Teheran. È stato incaricato di casi post-elettorali. Ha inflitto condanne a lunghe pene detentive durante gli ingiusti processi contro attivisti per i diritti umani e varie condanne a morte nei confronti di manifestanti. |
12.4.2011 |
24. |
MORTAZAVI Amir |
Sesso: maschile |
Vicecapo dell’unità responsabile degli affari sociali e della prevenzione della criminalità presso la magistratura della provincia di Khorasan-Razavi. Viceprocuratore di Mashhad fino ad almeno il 2015. I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa, le sentenze capitali sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione. |
12.4.2011 |
25. |
SALAVATI Abdolghassem |
Sesso: maschile |
Giudice presso il tribunale speciale per i reati finanziari, sezione 4, dal 2019. Ex capo della sezione 15 del tribunale rivoluzionario di Teheran. Giudice istruttore presso il tribunale di Teheran. Incaricato dei casi post-elettorali, è stato il giudice che ha presieduto i processi farsa dell’estate 2009 e ha condannato a morte due monarchici chiamati a comparire in detti processi farsa. Ha condannato a lunghe pene detentive oltre un centinaio di prigionieri politici, attivisti per i diritti umani e manifestanti. Nel 2018 è emerso che ha continuato a infliggere condanne analoghe senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione. Durante le proteste del 2022, Abdolghassem Salavati ha condannato a morte molti manifestanti, tra cui Mohammad Beroghani e Saman Seydi. |
12.4.2011 |
26. |
SHARIFI Malek Adjar (alias SHARIFI Malek Ajdar) |
Sesso: maschile |
Giudice della Corte suprema a capo della 43a sezione. Ex capo della magistratura dell’Azerbaigian orientale. Responsabile del processo a Sakineh Mohammadi-Ashtiani. |
12.4.2011 |
▼M14 ————— |
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28. |
YASAGHI Ali-Akbar |
Sesso: maschile |
Giudice della Corte suprema, a capo della 13a sezione. Viceamministratore delegato della fondazione Setad-e Dieh. Presidente del tribunale rivoluzionario di Mashhad (2001-2011). I processi sotto la sua giurisdizione sono stati condotti in maniera sommaria e a porte chiuse, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati. Dato che le sentenze di esecuzione sono state emesse in massa (fino a 550 sentenze tra l'estate 2009 e l'estate 2011), le condanne a morte sono state inflitte senza la corretta osservanza di eque procedure di audizione. |
12.4.2011 |
29. |
BOZORGNIA Mostafa |
Sesso: maschile |
Capo del reparto 350 della prigione di Evin. Ha dato sfogo, in svariate occasioni, a una violenza sproporzionata sui prigionieri. |
12.4.2011 |
30. |
ESMAILI Gholam-Hossein (alias ESMAILI Gholam Hossein) |
Sesso: maschile |
Capo di stato maggiore del presidente iraniano Raisi dall'agosto 2021. Portavoce giudiziario dall'aprile 2019 al luglio 2021. Ex capo della magistratura di Teheran. Ex capo dell'organizzazione carceraria dell'Iran. In tale veste, è stato complice nella detenzione massiccia di manifestanti politici e ha coperto gli abusi perpetrati nel sistema carcerario. |
12.4.2011 |
31. |
SEDAQAT (alias Sedaghat) Farajollah |
Sesso: maschile |
Vicesegretario dell’amministrazione carceraria generale a Teheran. Capo della prigione di Evin a Teheran fino all’ottobre 2010 nel periodo in cui ebbero luogo le torture. È stato direttore e ha minacciato e fatto pressione sui prigionieri in numerose occasioni. |
12.4.2011 |
32. |
ZANJIREI Mohammad-Ali |
Sesso: maschile |
In qualità di consigliere di alto livello del capo, nonché vicecapo, dell’organizzazione carceraria dell’Iran, si è reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nei confronti dei detenuti. Ha amministrato un sistema in cui i detenuti, costretti a vivere in condizioni deplorevoli, sono stati vittime di abusi, torture e trattamenti disumani/degradanti. |
12.4.2011 |
33. |
ABBASZADEH-MESHKINI Mahmoud |
Sesso: maschile |
Membro del parlamento (dal febbraio 2020) e presidente della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e gli affari esteri. Ex consigliere presso l'Alto Consiglio per i diritti umani dell'Iran (fino al 2019). Ex segretario dell'Alto Consiglio per i diritti umani. Ex governatore della provincia di Ilam. Ex direttore politico del ministero dell'interno. In qualità di presidente del Comitato dell'articolo 10 della legge sulle attività dei partiti e dei gruppi politici, era incaricato dell'autorizzazione delle manifestazioni e di altri eventi pubblici nonché della registrazione dei partiti politici. Nel 2010 ha sospeso le attività di due partiti politici riformisti collegati a Mousavi: il Fronte di partecipazione dell'Iran islamico e l'Organizzazione dei Mujahidin della rivoluzione islamica. Dal 2009 in poi ha costantemente e continuamente vietato tutte le riunioni non governative, negando in tal modo il diritto costituzionale alla protesta e causando l'arresto di molti manifestanti pacifici in violazione del diritto di riunione. Nel 2009 ha inoltre negato all'opposizione l'autorizzazione a svolgere una cerimonia commemorativa in onore delle vittime delle proteste relative alle elezioni presidenziali. |
10.10.2011 |
34. |
AKBARSHAHI Ali-Reza |
Sesso: maschile |
Ex direttore generale del quartier generale iraniano di controllo degli stupefacenti (alias quartier generale di lotta alla droga). Ex comandante della polizia di Teheran. Sotto il suo comando, la forza di polizia si è resa responsabile di violenze sommarie sugli imputati durante l’arresto e la custodia cautelare. La polizia di Teheran ha partecipato anche alle irruzioni nella Casa dello studente dell’Università di Teheran del giugno 2009, in occasione delle quali, secondo una commissione del Majlis iraniano, la polizia e le forze Basij hanno ferito oltre 100 studenti. Fino al 2018 capo della polizia ferroviaria. |
10.10.2011 |
35. |
AKHARIAN Hassan |
Sesso: maschile |
►C1 Capo del reparto 5 e responsabile dell'isolamento nella prigione Rajaee Shahr inserita nell'elenco dell'UE dal 2015; ex responsabile del reparto 1 della prigione Rajaee Shahr, Karadj, fino al luglio 2010. Diversi ex detenuti hanno denunciato che egli ha fatto ricorso alla tortura e che ha impartito l'ordine di negare l'assistenza medica ai detenuti. Secondo la trascrizione di un presunto detenuto della prigione Rajaee Shahr, quest'ultimo era picchiato violentemente da tutti i guardiani e Akharian ne era pienamente informato. Nel periodo in cui Akharian ha ricoperto tale incarico è stato inoltre riportato almeno un caso di maltrattamenti e morte di un detenuto, Mohsen Beikvand, deceduto nel settembre 2010. Altri prigionieri, ritenuti credibili, sostengono che sia stato ucciso su ordine di Hassan Akharian. ◄ |
10.10.2011 |
36. |
AVAEE Seyyed Ali-Reza (alias AVAEE Seyyed Alireza, AVAIE Alireza) |
Luogo di nascita: Dezful (Iran) Data di nascita: 20.5.1956 Sesso: maschile |
Ministro della Giustizia fino al 25 agosto 2021. Ex direttore dell'ufficio per le indagini speciali. Viceministro dell'interno e responsabile del registro pubblico fino al luglio 2016. Consulente presso il tribunale disciplinare per i giudici dall'aprile 2014. Ex presidente della magistratura di Teheran. In tale veste si è reso responsabile di violazioni dei diritti umani, arresti arbitrari, negazione dei diritti dei detenuti e un elevato numero di esecuzioni. |
10.10.2011 |
37. |
BANESHI Jaber |
Sesso: maschile |
Capo della sezione 22 della Corte di appello di Shiraz dal novembre 2011. Procuratore di Shiraz fino all’ottobre 2011. Procuratore durante la causa per il bombardamento di Shiraz del 2008, utilizzata dal regime per condannare a morte altre persone non correlate a tale episodio. Ha chiesto la condanna a morte e altre pene severe nei confronti di minoranze, commettendo in tal modo, tra l’altro, una violazione dei loro diritti umani a un processo equo e alla libertà dalla detenzione arbitraria. |
10.10.2011 |
▼M14 ————— |
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39. |
GANJI Mostafa Barzegar |
Sesso: maschile |
Direttore generale dell’ispezione, della supervisione e della valutazione delle prestazioni degli organi giurisdizionali dal giugno 2020. Ex procuratore generale di Qom (2008-2017) ed ex capo della direzione generale delle carceri. Si è reso responsabile della detenzione arbitraria e del maltrattamento di decine di autori di reati a Qom. È stato complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo all’uso eccessivo e crescente della pena capitale e a un brusco aumento delle esecuzioni nel 2009-2010. |
10.10.2011 |
40. |
HABIBI Mohammad Reza |
Sesso: maschile |
Giudice capo di Esfahan. Ex procuratore generale di Esfahan. Ex capo dell’ufficio del ministero della giustizia a Yazd. Ex viceprocuratore di Esfahan. Complice delle condotte volte a negare agli imputati un processo equo — come nel caso di Abdollah Fathi, giustiziato nel maggio 2011 dopo che nel processo del marzo 2010 Habibi aveva ignorato il suo diritto a essere ascoltato e i suoi problemi di salute mentale. Si è reso pertanto complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo a un brusco aumento delle esecuzioni nel 2011. |
10.10.2011 |
▼M14 ————— |
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▼M6 ————— |
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43. |
JAVANI Yadollah |
Sesso: maschile Cittadinanza: iraniana Grado: Brigadier Generale |
Vice comandante dell’IRGC per gli affari politici. Ha compiuto numerosi tentativi di reprimere la libertà di espressione e di parola mediante dichiarazioni pubbliche a sostegno dell’arresto e della pena per manifestanti e dissidenti. È stato uno dei primi alti funzionari a chiedere, nel 2009, l’arresto di Moussavi, Karroubi e Khatami. Ha sostenuto il ricorso a tecniche che violano i diritti a un processo equo, tra cui le confessioni pubbliche, e ha divulgato il contenuto di interrogatori prima del processo. È emerso altresì che abbia tollerato il ricorso alla violenza nei confronti di manifestanti ed è altamente probabile che, in qualità di membro a pieno titolo dell’IRGC, fosse a conoscenza del ricorso a tecniche dure di interrogatorio per estorcere confessioni. |
10.10.2011 |
44. |
JAZAYERI Massoud |
Sesso: maschile Titolo: generale di brigata |
Consigliere culturale del capo dello stato maggiore congiunto delle forze armate dell’Iran dall’aprile 2018. Nello stato maggiore interforze delle forze armate iraniane, il generale di brigata Massoud Jazayeri è stato vicecapo di stato maggiore per gli affari culturali e dei media (QG Pubblicità della difesa dello Stato). Ha collaborato attivamente alla repressione delle manifestazioni di protesta nel 2009 in qualità di vicecapo di stato maggiore. Ha annunciato, in un’intervista a Kayhan, che molti manifestanti all’interno e all’esterno dell’Iran erano stati identificati e che a loro si sarebbe provveduto a tempo debito. Ha espressamente invitato alla repressione dei media stranieri e dell’opposizione iraniana. Nel 2010 ha chiesto al governo di varare leggi più severe contro gli iraniani che collaborano con i media stranieri. |
10.10.2011 |
45. |
JOKAR Mohammad Saleh |
Luogo di nascita: Yazd (Iran) Data di nascita: 1957 Sesso: maschile |
Membro del parlamento per la provincia di Yazd. Ex delegato agli affari parlamentari delle guardie rivoluzionarie. Dal 2011 al 2016: membro del Parlamento per la provincia di Yazd e membro della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera. Ex comandante delle forze Basij studentesche. In tale veste ha partecipato attivamente alla repressione delle manifestazioni di protesta e all’indottrinamento di bambini e giovani allo scopo di proseguire la repressione della libertà di espressione e del dissenso. In qualità di membro della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera, ha appoggiato pubblicamente la repressione dell’opposizione al governo. |
10.10.2011 |
46. |
KAMALIAN Behrouz (alias Hackers Brain, Behrooz_Ice) |
Luogo di nascita: Teheran (Iran) Data di nascita: 1983 Sesso: maschile |
Capo del cibergruppo «Ashiyaneh» legato al regime iraniano. Il team «Ashiyaneh Digital Security», fondato da Behrouz Kamalian, è responsabile di vasti attacchi informatici contro oppositori e riformisti iraniani e istituzioni straniere. L'operato dell'organizzazione «Ashiyaneh» di Kamalian ha favorito la repressione a opera del regime nei confronti dell'opposizione, sfociata in numerose violazioni gravi dei diritti umani nel 2009. Sia Kamalian che il cibergruppo «Ashiyaneh» hanno proseguito le loro attività almeno fino al dicembre 2021. |
10.10.2011 |
47. |
KHALILOLLAHI Moussa (alias KHALILOLLAHI Mousa, ELAHI Mousa Khalil) |
Luogo di nascita: Tabriz (Iran) Data di nascita: 1963 Sesso: maschile |
Capo della magistratura nella provincia dell'Azerbaigian orientale. Ex procuratore di Tabriz dal 2010 al 2019. È stato coinvolto nel caso di Sakineh Mohammadi-Ashtiani e ha partecipato a gravi violazioni del diritto a un processo equo. |
10.10.2011 |
48. |
MAHSOULI Sadeq (alias MAHSULI Sadeq) |
Luogo di nascita: Oroumieh (Iran) Data di nascita: 1959/1960 Sesso: maschile |
Vicesegretario generale del Fronte Paydari (Fronte della stabilità islamica). Ex consigliere dell’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, ex membro del Consiglio per la determinazione delle scelte ed ex vicecapo del Fronte della perseveranza. Ministro del welfare e della sicurezza sociale tra il 2009 e il 2011. Ministro dell’interno fino all’agosto 2009. In tale qualità, Mahsouli comandava tutte le forze di polizia, gli agenti di sicurezza del ministero dell’interno e gli agenti in borghese. Le forze sotto il suo comando si sono rese responsabili degli attacchi contro la casa dello studente dell’università di Teheran il 14 giugno 2009 e delle torture inflitte a studenti nei sotterranei del ministero (il tristemente noto sotterraneo 4). Altri manifestanti sono stati pesantemente molestati nel carcere di Kahrizak, gestito dalla polizia sotto il comando di Mahsouli. |
10.10.2011 |
49. |
MALEKI Mojtaba |
Sesso: maschile |
Vicecapo del ministero della giustizia nella provincia di Khorasan Razavi. Ex procuratore di Kermanshah. Ha svolto un ruolo nell’elevato numero di pene di morte inflitte in Iran, anche perseguendo i casi di sette detenuti condannati per traffico di droga che sono stati impiccati lo stesso giorno il 3 gennaio 2010 nella prigione centrale di Kermanshah. |
10.10.2011 |
50. |
OMIDI Mehrdad (alias Reza; OMIDI Reza) |
Sesso: maschile |
Capo della sezione VI della polizia, dipartimento indagini. Ex capo dei servizi di intelligence della polizia iraniana. Ex capo dell’Unità criminalità informatica della polizia iraniana. Responsabile di migliaia di indagini e incriminazioni a carico di riformisti e oppositori politici che utilizzano internet. Si è reso pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse nell’ambito della repressione di coloro che rivendicano i propri diritti legittimi, compreso il diritto alla libertà di espressione, durante e dopo il movimento verde del 2009. |
10.10.2011 |
51. |
SALARKIA Mahmoud |
Sesso: maschile Ex direttore del «Persepolis Football Club» di Teheran. |
Ex capo della commissione petrolio e trasporti della città di Teheran. Viceprocuratore generale di Teheran per gli Affari penitenziari durante la repressione del 2009. In qualità di viceprocuratore generale di Teheran per gli Affari penitenziari, è stato direttamente responsabile di molti dei mandati d’arresto emessi nei confronti di manifestanti e attivisti innocenti e pacifici. Secondo quanto riferito da numerosi difensori dei diritti umani, la quasi totalità delle persone arrestate è stata tenuta in isolamento su suo ordine, senza contatti con legali o familiari e senza alcuna imputazione, per periodi di diversa durata, spesso in condizioni equivalenti a una sparizione forzata. Spesso ai familiari non è stata data notizia dell’arresto. Attualmente esercita la professione di avvocato. |
10.10.2011 |
52. |
KHODAEI SOURI Hojatollah |
Luogo di nascita: Selseleh (Iran) Data di nascita: 1964 Sesso: maschile |
Membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera. Deputato parlamentare per la provincia di Lorestan. Membro della commissione parlamentare per la politica estera e di sicurezza. Direttore della prigione di Evin fino al 2012. La tortura era prassi corrente nella prigione di Evin quando Souri ne era il direttore. Nella sezione 209 sono stati detenuti numerosi attivisti a causa delle loro pacifiche attività di opposizione al governo in carica. |
10.10.2011 |
53. |
TALA Hossein (alias TALA Hosseyn) |
Luogo di nascita: Teheran (Iran) Data di nascita: 1969 Sesso: maschile |
Sindaco di Eslamshahr fino al 2020. Ex parlamentare iraniano. Ex Governatore generale (Farmandar) della provincia di Teheran fino al settembre 2010; si è reso responsabile dell'intervento delle forze di polizia e pertanto della repressione delle manifestazioni. Nel dicembre 2010 ha ricevuto un premio per il ruolo svolto nella repressione post-elettorale. |
10.10.2011 |
54. |
TAMADDON Morteza (alias TAMADON Morteza) |
Luogo di nascita: Shahr Kord-Esfahan (Iran) Data di nascita: 1959 Sesso: maschile |
Ex capo del Consiglio provinciale per la sicurezza pubblica di Teheran. Ex governatore generale dell’IRGC della provincia di Teheran. In qualità di governatore e di capo del Consiglio provinciale per la sicurezza pubblica di Teheran, si è reso responsabile in generale di tutte le attività di repressione svolte dall’IRGC nella provincia di Teheran, compresa la repressione delle proteste politiche a partire dal giugno 2009. Attualmente membro del consiglio di amministrazione presso l’Università di tecnologia Khajeh Nasireddin Tusi. |
10.10.2011 |
55. |
ZEBHI Hossein |
Sesso: maschile |
Primo viceconsigliere della magistratura e giudice della Corte suprema (capo della sezione 41 della Corte suprema, che si occupa in particolare di reati in materia di sicurezza e di droga). Vice procuratore generale dell'Iran (2007-2015). In tale veste è stato responsabile dei procedimenti giudiziari, promossi a seguito delle manifestazioni di protesta post-elettorali del 2009, che si sono svolti in violazione dei diritti umani. Sempre in tale veste ha tollerato pene eccessive per reati di droga. |
10.10.2011 |
56. |
BAHRAMI Mohammad-Kazem |
Sesso: maschile |
Capo della corte di giustizia amministrativa fino all'aprile 2021. È stato complice della repressione di manifestanti pacifici nel 2009 in veste di capo della sezione giudiziaria delle forze armate. |
10.10.2011 |
57. |
HAJMOHAM-MADI Aziz (alias Aziz Hajmohammadi, Noorollah Azizmohammadi) |
Luogo di nascita: Teheran (Iran) Data di nascita: 1948 Sesso: maschile |
Giudice della sezione 71 della Corte penale della provincia di Teheran. In magistratura dal 1971, ha preso parte a vari processi contro manifestanti, tra cui quello contro Abdol-Reza Ghanbari, insegnante arrestato nel gennaio 2010 e condannato a morte per le sue attività politiche. |
10.10.2011 |
58. |
BAGHERI Mohammad-Bagher |
Sesso: maschile |
Nel 2019 Mohammad-Bagher Bagheri è stato nominato vicecapo della magistratura per gli affari internazionali e segretario dell’Alto Consiglio per i diritti umani, sostituendo in tale funzione Mohammad Javad Larijani con decreto di Ebrahim Raisi. È stato giudice presso la Corte suprema tra il dicembre 2015 e il 2019. Ex vicepresidente dell’amministrazione giudiziaria della provincia del Khorasan meridionale, responsabile della prevenzione della criminalità. Oltre al riconoscimento da parte di quest’ultimo, nel giugno 2011, di 140 esecuzioni capitali tra marzo 2010 e marzo 2011, un centinaio di altre esecuzioni avrebbero avuto luogo in segreto durante lo stesso periodo e nella stessa provincia del Khorasan meridionale, senza che i familiari o i legali ne fossero informati. Si è reso pertanto complice di una grave violazione del diritto al giusto processo, contribuendo a un elevato numero di sentenze capitali. |
10.10.2011 |
59. |
BAKHTIARI Seyyed Morteza |
Luogo di nascita: Mashhad (Iran) Data di nascita: 1952 Sesso: maschile |
Presidente dell’Imam Khomeini Relief Foundation (dal luglio 2019). Ex vicecustode del santuario dell’Imam Reza. Ex funzionario del tribunale clericale speciale. Ex ministro della giustizia dal 2009 al 2013. Durante il suo mandato come ministro della giustizia, le condizioni di detenzione in Iran sono scese ben al di sotto degli standard accettati a livello internazionale e vi è stato un impiego diffuso di pratiche di maltrattamento dei detenuti. Inoltre, ha svolto un ruolo chiave nel minacciare e perseguitare la diaspora iraniana annunciando l’istituzione di un tribunale speciale per occuparsi in modo specifico di Iraniani che vivono al di fuori del paese. Egli ha inoltre supervisionato il forte aumento del numero di esecuzioni in Iran, tra cui esecuzioni segrete non annunciate dal governo ed esecuzioni per reati connessi alla droga. |
10.10.2011 |
60. |
HOSSEINI Dr Seyyed Mohammad (alias HOSSEYNI Dr Seyyed Mohammad; Seyed, Sayyed e Sayyid) دکتر سيد محمد حسيني |
Luogo di nascita: Rafsanjan, Kerman (Iran) Data di nascita: 23.7.1961 Sesso: maschile |
Vicepresidente per gli affari parlamentari durante la presidenza di Raisi dall’agosto 2021. Ex consigliere del presidente Mahmoud Ahmadinejad e portavoce di YEKTA, una fazione politica intransigente. Ministro della cultura e dell’orientamento islamico (2009-2013). Ex vicedirettore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB). Ex consulente del direttore dell’Organizzazione per la cultura e le relazioni islamiche (ICRO). Ex membro dell’IRGC, è stato complice della repressione dei giornalisti. |
10.10.2011 |
61. |
MOSLEHI Heydar (alias MOSLEHI Heidar; MOSLEHI Haidar) |
Luogo di nascita: Isfahan (Esfahan) (Iran) Data di nascita: 1956 Sesso: maschile |
Rappresentante dell’ufficio ideologico-politico del comandante in capo delle forze armate iraniane (dal 2018). Ex consigliere della suprema giurisprudenza dell’IRGC. Capo dell’organizzazione per pubblicazioni sul ruolo del clero in guerra. Ex ministro dell’intelligence (2009-2013). Sotto la sua leadership, il ministero dell’intelligence ha continuato le pratiche della detenzione arbitraria diffusa e la persecuzione di manifestanti e dissidenti. Il ministero dell’intelligence gestisce la sezione 209 dell’istituto penitenziario di Evin, dove vari attivisti sono stati detenuti per le loro attività pacifiche di opposizione al governo in carica. Negli interrogatori del ministero dell’intelligence i prigionieri della sezione 209 sono stati sottoposti a percosse e abusi mentali e sessuali. |
10.10.2011 |
62. |
ZARGHAMI Ezzatollah |
Luogo di nascita: Dezful (Iran) Data di nascita: 22.7.1959 Sesso: maschile |
Ministro della cultura, dell'artigianato e del turismo dal 25 agosto 2021. Membro del Consiglio supremo per il ciberspazio e del Consiglio della rivoluzione culturale dal 2014. Ex direttore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) fino al novembre 2014. Durante il suo mandato presso l'IRIB è stato responsabile di tutte le decisioni relative ai programmi. L'IRIB ha trasmesso le confessioni estorte a detenuti e una serie di processi spettacolo nell'agosto 2009 e nel dicembre 2011, in palese violazione delle norme internazionali in materia di equo processo e del diritto ad un giusto processo. |
23.3.2012 |
63. |
TAGHIPOUR Reza |
Luogo di nascita: Maragheh (Iran) Data di nascita: 1957 Sesso: maschile |
Membro dell’11o parlamento iraniano (circoscrizione di Teheran). Membro del Consiglio supremo per il ciberspazio. Ex membro del Consiglio comunale di Teheran. Ex ministro dell’informazione e della comunicazione (2009-2012). In qualità di ministro dell’informazione, è stato uno degli alti funzionari responsabili della censura e del controllo delle attività su internet, come pure di tutte le forme di comunicazione (in particolare, telefoni cellulari). I dati personali, i messaggi elettronici e le comunicazioni dei prigionieri politici vengono usati durante gli interrogatori. Più volte, dalle elezioni presidenziali del 2009 e durante le manifestazioni di piazza, sono state interrotte le linee mobili, compresi i messaggi da telefoni cellulari, sono stati oscurati i canali televisivi satellitari ed è stato sospeso, o quantomeno rallentato, internet a livello locale. |
23.3.2012 |
64. |
KAZEMI Toraj |
Sesso: maschile |
Capo della divisione Grande Teheran della polizia Criminalità informatica designata dall'UE fino al giugno 2020. In tale veste ha annunciato una campagna di reclutamento di hacker governativi per meglio controllare le informazioni su internet e nuocere ai siti «pericolosi». |
23.3.2012 |
65. |
LARIJANI Sadeq |
Luogo di nascita: Najaf (Iraq) Data di nascita: 1960 o agosto 1961 Sesso: maschile |
Capo del Consiglio per la determinazione delle scelte dal 29 dicembre 2018. Ex membro del Consiglio dei guardiani (fino al settembre 2021). Ex capo della magistratura (2009-2019). Al capo della magistratura spetta autorizzare e approvare tutte le condanne per reati qisas (per i quali è prevista la pena del taglione), hudud (reati contro Dio) e tàzir (reati contro lo Stato). Sono comprese le condanne che comportano la pena di morte, la flagellazione e l'amputazione. Al riguardo, ha firmato di persona numerose condanne a morte in violazione delle norme internazionali, fra cui condanne per lapidazione, esecuzioni per impiccagione, esecuzione di minori ed esecuzioni in pubblico, durante le quali, per esempio, i prigionieri vengono appesi a un ponte davanti a migliaia di persone. Ha pertanto contribuito a un elevato numero di esecuzioni e ha inoltre autorizzato condanne a pene corporali, quali amputazioni e versamento di acido negli occhi del condannato. Da quando Sadeq Larijani è in carica, si è verificato un netto aumento di arresti arbitrari di prigionieri politici, difensori dei diritti umani e minoranze. Sadeq Larijani è inoltre responsabile della sistematica inosservanza del diritto a un processo equo nei procedimenti giudiziari iraniani. |
23.3.2012 |
66. |
MIRHEJAZI Ali Ashgar |
Data di nascita: 8 settembre 1946 Luogo di nascita: Esfahan Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile |
Consulente di intelligence per la Guida suprema. Appartenente alla cerchia ristretta della Guida suprema, è tra i responsabili dell’ideazione della repressione delle manifestazioni di protesta in atto dal 2009 e associato ai responsabili della repressione delle manifestazioni di protesta. È stato inoltre responsabile dell’ideazione della repressione del disordine pubblico del dicembre 2017-2018 e del novembre 2019. |
23.3.2012 |
67. |
SAEEDI Ali |
Sesso: maschile |
Capo dell’ufficio di ideologia politica della Guida suprema. Ex rappresentante della Guida suprema in seno ai Pasdaran (1995-2020), dopo una carriera militare trascorsa presso i servizi di intelligence dei Pasdaran. Questo incarico ufficiale lo ha reso l’anello di collegamento indispensabile tra gli ordini provenienti dall’Ufficio della Guida suprema e l’apparato repressivo dei Pasdaran. |
23.3.2012 |
68. |
RAMIN Mohammad-Ali |
Luogo di nascita: Dezful (Iran) Data di nascita: 1954 Sesso: maschile |
Segretario generale della Fondazione mondiale per l’olocausto, istituita in occasione della conferenza internazionale per la revisione della visione globale dell’olocausto nel 2006, della cui organizzazione Ramin è stato responsabile per conto del governo iraniano. Principale responsabile della censura in qualità di vice ministro incaricato della stampa fino al dicembre 2013 e in tale veste direttamente responsabile della chiusura di numerosi organi di stampa riformisti (Etemad, Etemad-e Melli, Shargh ecc.), della chiusura del Sindacato indipendente della stampa e dell’intimidazione o arresto di giornalisti. |
23.3.2012 |
69. |
MORTAZAVI Seyyed Solat |
Luogo di nascita: Farsan, Tchar Mahal-o-Bakhtiari (Sud) (Iran) Data di nascita: 1967 Sesso: maschile |
Dal 19 ottobre 2022 ministro (ad interim) delle Cooperative, del lavoro e della previdenza sociale. Dal settembre 2021 all’ottobre 2022, vicepresidente per gli affari amministrativi dell’Iran e capo dell’ufficio presidenziale. Capo del ramo immobiliare della Fondazione Mostazafan, che era amministrata direttamente dalla Guida suprema Khamenei, dal 16 settembre 2019 al settembre 2021. Direttore della succursale di Teheran della fondazione Astan Qods Razavi fino al novembre 2019. Ex sindaco della seconda città più grande dell’Iran, Mashhad, dove vengono svolte regolarmente esecuzioni pubbliche. Ex viceministro dell’Interno per gli affari politici, nominato nel 2009. In tale veste si è reso responsabile di aver guidato la repressione di coloro che avevano rivendicato i propri diritti legittimi, compresa la libertà di espressione. Successivamente è stato nominato capo della commissione elettorale iraniana per le elezioni parlamentari del 2012 e per le elezioni presidenziali del 2013. |
23.3.2012 |
▼M6 ————— |
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▼M7 ————— |
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▼M6 ————— |
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73. |
FARHADI Ali |
Sesso: maschile |
Vicecapo dell’ispettorato degli affari legali e dell’ispezione pubblica del ministero della giustizia di Teheran. Ex procuratore di Karaj. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la celebrazione di processi in cui è stata inflitta la pena capitale. Nel periodo in cui ha ricoperto l’incarico di procuratore si è registrato un elevato numero di esecuzioni nella regione di Karaj. |
23.3.2012 |
74. |
REZVANMA-NESH Ali |
Sesso: maschile |
Viceprocuratore nella provincia di Karaj, regione di Alborz nel periodo 2010-2016. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compreso il coinvolgimento nell'esecuzione di un minorenne. |
23.3.2012 |
75. |
RAMEZANI Gholamhossein |
Sesso: maschile |
Dal 2011: capo dei servizi di intelligence del ministero della difesa; da novembre 2009 a marzo 2011: comandante dell’intelligence dei Pasdaran; da marzo 2008 a novembre 2009: vicecomandante dell’intelligence dei Pasdaran; da aprile 2006 a marzo 2008: capo dei servizi di protezione e intelligence dei Pasdaran. Coinvolto nella repressione della libertà di espressione, anche in associazione con i responsabili dell’arresto di blogger/giornalisti nel 2004, avrebbe avuto un ruolo nella repressione delle manifestazioni di protesta post-elettorali nel 2009. |
23.3.2012 |
76. |
SADEGHI Mohamed |
Sesso: maschile |
Colonnello e vicecomandante del reparto tecnico e di cyber intelligence dell’IRGC e responsabile del centro di analisi e lotta alla criminalità organizzata all’interno dei Pasdaran. Responsabile dell’arresto e della tortura di blogger/giornalisti. |
23.3.2012 |
77. |
JAFARI Reza |
Data di nascita: 1967 Sesso: maschile |
Ex consulente presso il tribunale disciplinare per i giudici (2012-2022). Membro della Commissione per la determinazione del contenuto web illegale, organo competente per la censura di siti web e dei media sociali. Ex capo della procura speciale per la cibercriminalità tra il 2007 e il 2012. Si è reso responsabile della repressione della libertà di espressione, anche sottoponendo blogger e giornalisti all’arresto, alla detenzione e a procedimenti penali. Persone arrestate perché sospettate di reati informatici sono state sottoposte a maltrattamenti e a procedimenti giudiziari iniqui. |
23.3.2012 |
78. |
RESHTE-AHMADI Bahram |
Sesso: maschile |
Giudice presso un tribunale ordinario nel nord della provincia di Teheran. Ex sovrintendente della Procura di Teheran. Vice capo dell’Ufficio per gli affari penitenziari della provincia di Teheran. Ex vice procuratore di Teheran fino al 2013. È stato a capo della procura di Evin. Si è reso responsabile di negare ai difensori dei diritti umani e ai prigionieri politici l’esercizio di diritti, quali il diritto di visita e altri diritti dei detenuti. |
23.3.2012 |
79. |
RASHIDI AGHDAM Ali Ashraf |
Sesso: maschile |
Vicedirettore per la salute, la rieducazione e l'istruzione delle prigioni di Teheran. Ex capo della prigione di Evin (2012-2015). Durante il suo mandato, si è assistito a un deterioramento delle condizioni in carcere ed è stata segnalata una recrudescenza dei maltrattamenti ai danni dei prigionieri. Nell'ottobre 2012, nove detenute hanno iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la violazione dei loro diritti e le violenze subite per mano delle guardie carcerarie. |
12.3.2013 |
80. |
KIASATI Morteza |
Sesso: maschile |
Giudice della sezione 54 del tribunale rivoluzionario di Teheran e del tribunale rivoluzionario di Ahwaz, sezione 4, ha condannato alla pena capitale quattro prigionieri politici arabi, Taha Heidarian, Abbas Heidarian, Abd al-Rahman Heidarian (tre fratelli) e Ali Sharifi. Sono stati arrestati, torturati e impiccati senza giusto processo. Questi casi e l'assenza di un giusto processo sono stati segnalati dal relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Iran in una relazione del 13 settembre 2012 e dal segretario generale dell'ONU nella relazione sull'Iran del 22 agosto 2012. |
12.3.2013 |
81. |
MOUSSAVI Seyed Mohammad Bagher (alias MOUSAVI Sayed Mohammed Baqir) محمدباقر موسوى |
Sesso: maschile |
Giudice del tribunale rivoluzionario di Ahwaz, sezione 2 (2011-2015), ha condannato alla pena capitale varie persone, tra cui cinque arabi di Ahwaz, Mohammad Ali Amouri, Hashem Shàbani Amouri, Hadi Rashedi, Sayed Jaber Alboshoka, Sayed Mokhtar Alboshoka, in data 17 marzo 2012, per attività contro la sicurezza pubblica e «ribellione contro Dio». Le condanne sono state confermate dalla Corte suprema iraniana il 9 gennaio 2013. I cinque uomini sono stati arrestati senza colpa per oltre un anno, torturati e condannati senza giusto processo. Hadi Rashedi e Hashem Sha’bani Amouri sono stati giustiziati nel 2014. |
12.3.2013 |
▼M22 ————— |
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83. |
JAFARI Asadollah |
Sesso: maschile |
Attualmente procuratore generale di Esfahan. In tale posizione, ha ordinato reazioni violente nei confronti di manifestanti che sono scesi in strada nel novembre 2021 per protestare contro la carenza d’acqua. Secondo alcune relazioni, Asadollah Jafari ha annunciato la creazione di un ufficio speciale per indagare sui manifestanti arrestati. Dal 2017 al 2021 ha ricoperto la carica di procuratore generale nella provincia del Khorasan settentrionale. In qualità di ex procuratore della provincia di Mazandaran (2006-2017), Jafari ha raccomandato di imporre la pena di morte nei casi da lui perseguiti, che sono sfociati in numerose esecuzioni, anche pubbliche, e in situazioni nelle quali l’imposizione della pena di morte è contraria ai diritti umani internazionali, tra l’altro in quanto pena sproporzionata ed eccessiva. Jafari si è reso altresì responsabile di arresti illegali e violazioni dei diritti dei detenuti bahài, dall’arresto iniziale fino alla reclusione in celle di isolamento presso il centro di detenzione dei servizi di intelligence. |
12.3.2013 |
84. |
EMADI, Hamid Reza (alias Hamidreza Emadi) |
Luogo di nascita: Hamedan (Iran) Data di nascita: all’incirca 1973 Luogo di residenza: Teheran Luogo di lavoro: sede centrale della Press TV, Teheran Sesso: maschile |
Ex capo della redazione di Press TV. Ex produttore principale della Press TV. Responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici ed esponenti di minoranze curde e arabe, in violazione dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale. La OFCOM, autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione, ha condannato nel Regno Unito Press TV a pagare una multa di 100 000 GBP per aver trasmesso nel 2011 la confessione del giornalista e regista irano-canadese Maziar Bahari, filmata in carcere mentre gli veniva estorta con la forza. Le ONG hanno segnalato altri casi di confessioni estorte, mandate in onda da Press TV. Emadi è pertanto associato alla violazione del diritto a un giusto processo e del diritto a un equo processo. Nel 2016 è stato sottoposto a procedimenti disciplinari per molestie sessuali nei confronti della sua collega Sheena Shirani, che hanno portato alla sua sospensione dal servizio. |
12.3.2013 |
85. |
HAMLBAR Rahim |
Sesso: maschile |
Giudice del tribunale rivoluzionario di Tabriz, sezione 1. Responsabile di avere inflitto pesanti condanne nei confronti di esponenti della minoranza etnica azera e di attivisti impegnati nella difesa dei diritti dei lavoratori, con l’accusa di spionaggio, atti contro la sicurezza nazionale, propaganda contro il regime iraniano e insulti al leader dell’Iran. Uno dei casi più eclatanti ha coinvolto venti volontari impegnati in operazioni di assistenza ai terremotati (a seguito del sisma che ha colpito l’Iran nell’agosto 2012), condannati alla reclusione per aver tentato di soccorrere le vittime del terremoto. Il tribunale ha ritenuto gli operatori colpevoli di «associazione e collusione con l’intento di agire contro la sicurezza nazionale». |
12.3.2013 |
86. |
MUSAVI-TABAR Seyyed Reza |
Luogo di nascita: Jahrom (Iran) Data di nascita: 1964 Sesso: maschile |
Ex capo della procura rivoluzionaria di Shiraz. Responsabile di arresti illegali e maltrattamenti contro attivisti politici, giornalisti, difensori dei diritti umani, esponenti bahài e prigionieri di coscienza, i quali sono stati perseguitati, torturati e interrogati e ai quali è stato negato l’accesso all’assistenza legale e a un giusto processo. Musavi-Tabar ha firmato provvedimenti giudiziari nel famigerato centro di detenzione n. 100 (carcere maschile), compresa l’ordinanza che dispone la pena a tre anni di reclusione in isolamento per la detenuta bahài Raha Sabet. |
12.3.2013 |
87. |
KHORAMABADI Abdolsamad |
Sesso: maschile |
Vicedirettore per la vigilanza giudiziaria (dal 13 ottobre 2018). Ex capo della «Commission to Determine the Instances of Criminal Content», organizzazione governativa incaricata della censura e della criminalità informatica on line. Sotto la sua direzione la Commissione ha definito «criminalità informatica» mediante una serie vaga di categorie che criminalizzano creazione e pubblicazione di contenuti ritenuti inappropriati dal regime. Abdolsamad Khoramabadi è stato responsabile della repressione e dell’oscuramento di numerosi siti di opposizione, testate elettroniche, blog, siti di ONG per i diritti umani nonché di Google e Gmail dal settembre 2012. Insieme con la Commissione ha contribuito attivamente al decesso in carcere del blogger Sattar Beheshti, nel novembre 2012. Pertanto la Commissione che dirigeva è direttamente responsabile di violazioni sistematiche dei diritti umani, in particolare vietando e filtrando l’accesso al pubblico di siti web e, saltuariamente, disabilitando l’accesso a internet in generale. |
12.3.2013; |
88. |
SOLEIMANI Gholamreza |
Luogo di nascita: Farsan (Iran) Data di nascita: 1343 (anno iraniano), 1964 o 1965 (calendario occidentale) Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: capo dell’organizzazione Basij del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Gholamreza Soleimani è il capo dell’organizzazione Basij. L’organizzazione Basij ha fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di capo dell’organizzazione Basij, Gholamreza Soleimani è responsabile della repressione violenta delle proteste e di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
89. |
SALAMI Hossein (alias: SALAMI Hussain) |
Luogo di nascita: Vaneshan, Golpayegan (Iran) Data di nascita: 1339 (anno iraniano), 1960 o 1961 (calendario occidentale) Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: comandante in capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Grado: generale di divisione |
Dall’aprile 2019 Hossein Salami è il comandante in capo dell’IRGC, che comprende la milizia Basij, ed è membro del Consiglio di sicurezza nazionale. Le forze regolari dell’IRGC e la milizia Basij hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di membro del Consiglio di sicurezza nazionale, Hossein Salami ha partecipato alle sessioni nelle quali è stato ordinato di ricorrere alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019. Hossein Salami è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
90. |
KARAMI Hassan |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: comandante delle unità speciali della polizia iraniana |
Hassan Karami è il comandante delle unità speciali della polizia iraniana. Le unità speciali hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di comandante delle unità speciali che hanno causato morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili, Hassan Karami è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
91. |
PAKPOUR Mohammad (alias: PAKPUR Mohammad) |
Luogo di nascita: Arak (Iran) Data di nascita: 1340 (anno iraniano), 1961 (calendario occidentale) Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: comandante in capo delle forze di terra del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Grado: generale di brigata |
Mohammad Pakpour è comandante in capo delle forze di terra dell’IRGC dal marzo 2010. Le forze di terra dell’IRGC hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di comandante in capo delle forze di terra dell’IRGC, che hanno fatto ricorso alla forza letale contro manifestanti disarmati e altri civili, Mohammad Pakpour è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
92. |
ASHTARI Hossein |
Luogo di nascita: Isfahan (alias: Esfahan, Ispahan) Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: comandante in capo della polizia iraniana |
Hossein Ashtari è stato il comandante in capo della polizia iraniana dal marzo 2015 al gennaio 2023 ed è membro del Consiglio di sicurezza nazionale. La polizia include le unità Emdad e le unità speciali. Le forze ordinarie, le unità Emdad e le unità speciali della polizia hanno fatto ricorso alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019 in Iran, causando morti e feriti tra i manifestanti disarmati e altri civili in molte città del paese. In qualità di membro del Consiglio di sicurezza nazionale, Ashtari ha partecipato alle sessioni nelle quali è stato ordinato di ricorrere alla forza letale per reprimere le proteste del novembre 2019. Ashtari è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.4.2021 |
93. |
ZIAEI Gholamreza |
Sesso: maschile Carica: ex direttore della prigione di Evin; ex direttore di altre carceri |
Direttore della prigione di Evin tra il luglio 2019 e il giugno 2020; sotto la sua direzione le già difficili condizioni di detenzione si sono ulteriormente deteriorate. Alle detenute era negato il contatto telefonico con i figli. Ai prigionieri politici erano negate le visite settimanali da parte di parenti, che erano consentite solo ogni due mesi. Durante le proteste del 2009 Ziaei era responsabile del carcere di Kahrizak, dove almeno cinque detenuti, arrestati in relazione alle proteste di massa nelle strade di Teheran del 2009, sono morti dopo essere stati torturati. Dal 2017 al 2019, prima di assumere la direzione del carcere di Evin a Teheran, Ziaei è stato direttore della prigione Rajaee Shahr a Karaj, a ovest di Teheran, dove si sono registrate numerose proteste da parte di prigionieri politici contro gli abusi e le condizioni di vita disumane. |
12.4.2021 |
94. |
SHAHVARPOUR Hassan |
Luogo di nascita: Safi Abad, a sud di Dezful, Khuzestan (Iran) Sesso: maschile Numero di passaporto: 2001624001 (numero del documento d’identità nazionale) Carica: comandante del corpo Vali Asr della provincia di Khuzestan, Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Grado: generale di brigata |
In qualità di comandante dell’IRGC nel Khuzestan dal 2009, è responsabile del comando delle forze che hanno utilizzato mitragliatrici contro i manifestanti e altri civili nella città di Mahshahr durante le proteste del novembre 2019. Sotto il suo comando l’IRGC ha ucciso 148 persone, abbattute da un intenso fuoco di mitragliatrice proveniente da veicoli blindati che accerchiavano i manifestanti in fuga e alla ricerca di un rifugio in vicine paludi. |
12.4.2021 |
95. |
VASEGHI Leyla (alias VASEQI Layla, VASEGHI Leila, VASEGHI Layla) |
Luogo di nascita: Sari, provincia di Mazandaran (Iran) Data di nascita: 1352 (anno iraniano), 1972 o 1973 (calendario occidentale) Sesso: femminile Carica: ex governatrice di Shahr-e Qods e capo del consiglio municipale per la sicurezza |
In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza dal settembre 2019 fino al novembre 2021, ha ordinato alla polizia e ad altre forze armate di utilizzare mezzi letali durante le proteste del novembre 2019, causando la morte o il ferimento di manifestanti disarmati e altri civili. In qualità di governatrice di Shahr-e Qods e di capo del consiglio municipale per la sicurezza Vaseghi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Nel contesto delle proteste del 2022-2023, è ancora ricordata dagli iraniani come una delle figure principali della repressione violenta, con un parallelo tra le sue affermazioni pubbliche e l’attuale repressione. |
12.4.2021 |
96. |
ROSTAMI CHESHMEH GACHI Mohammed(alias ROSTAMI, Mohammad) محمد گچی چشمه رستمی (alias محمد رستمی) |
Luogo di nascita: Kermanshah (Iran) Data di nascita: 1976 o 1977 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Documento d’identità nazionale n.: 111936 (Iran) Numero di identificazione: 13821 (Iran) Carica: capo della polizia morale iraniana |
Mohammad Rostami Cheshmeh Gachi è il capo della polizia morale iraniana. È stato capo della polizia di pubblica sicurezza di Kermanshah dall’inizio del 2014 all’inizio del 2019 e ha ricoperto cariche di alto livello nella polizia di intelligence iraniana. La polizia morale fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF) e costituisce un’unità speciale di polizia che applica le rigorose norme di abbigliamento per le donne, compreso l’obbligo di indossare il velo. La polizia morale ha fatto un uso illecito della forza contro le donne per non aver rispettato le leggi iraniane sul velo islamico, si è resa responsabile di violenze sessuali e di genere, arresti e detenzioni arbitrari, violenza eccessiva e tortura. Il 13 settembre 2022 la polizia morale ha arrestato arbitrariamente Mahsa Amini, 22 anni, a Teheran per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a tale incidente ed è stato ampiamente documentato. In qualità di capo della polizia morale iraniana, Rostami è responsabile delle azioni di tale organismo. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
97. |
RAHIMI Hossein حسین رحیمی |
Luogo di nascita: Villaggio di Dodhak, Mahalat, circoscrizione centrale (Iran) Data di nascita: 1964 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: generale di brigata Carica: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Teheran |
Il generale di brigata Hossein Rahimi è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Teheran dal 7 agosto 2017. La risposta delle LEF alle proteste del settembre 2022 a Teheran è stata particolarmente dura. Il loro uso eccessivo della violenza per reprimere tali proteste ha provocato numerose morti. In qualità di capo delle LEF a Teheran, Rahimi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
98. |
ABDI Abbas عبدى عباس |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: colonnello Carica: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Divandarreh |
Il colonnello Abbas Abdi è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nel distretto di Divandarreh. La risposta delle LEF alle proteste del settembre 2022 a Divandarreh è stata particolarmente dura. Il loro uso eccessivo della violenza per reprimere tali proteste ha provocato numerose morti. In qualità di capo delle LEF a Divandarreh, Abdi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
99. |
MIRZAEI Haj Ahmad (alias MIRZAEI, Hajahmad; MIRZAYI, Hajj Ahmad) حاج احمد میرزایی |
Luogo di nascita: Teheran (Iran) Data di nascita: 9 febbraio 1957 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Numero di identificazione: 4268935215 (Iran) Grado: colonnello Carica: capo della polizia morale iraniana a Teheran |
Il colonnello Haj Ahmed Mirzaei è il capo della sezione di Teheran della polizia morale iraniana dal 2018. La polizia morale fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF) e costituisce un’unità speciale di polizia che applica le rigorose norme di abbigliamento per le donne, compreso l’obbligo di indossare il velo. La polizia morale ha fatto un uso illecito della forza contro le donne per non aver rispettato le leggi iraniane sul velo islamico, si è resa responsabile di violenze sessuali e di genere, arresti e detenzioni arbitrari, violenza eccessiva e tortura. Il 13 settembre 2022 la polizia morale ha arrestato arbitrariamente Mahsa Amini, 22 anni, a Teheran per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a tale incidente ed è stato ampiamente documentato. In qualità di capo della polizia morale a Teheran, Mirzaei è responsabile delle azioni della polizia morale a Teheran, compreso nella sede in cui è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti Amini. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
100. |
ZAREPOUR Issa عیسی زارع پور |
Luogo di nascita: Eslamabad-e Gharb, provincia di Kermanshah (Iran) Data di nascita: 1980 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: ministro delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione |
Issa Zarepour è il ministro iraniano delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione dal 25 agosto 2021. In tale veste, ha svolto un ruolo chiave nella decisione del governo iraniano di violare sistematicamente la libertà di opinione e di espressione del popolo iraniano imponendo restrizioni all’accesso a internet durante le proteste successive alla morte della ventiduenne Mahsa Amini, avvenuta il 16 settembre 2022. Tale azione ha ulteriormente ridotto lo spazio, già molto limitato, che gli attori della società civile in Iran, compresi i difensori dei diritti umani, hanno a disposizione per raccogliere informazioni obiettive e comunicare, sia tra loro che con il mondo esterno. Il blackout di internet ha avuto conseguenze negative sull’esercizio dei diritti umani, sia direttamente (in particolare l’impatto sulla libertà di opinione e di espressione e sulla disponibilità di informazioni obiettive) sia indirettamente (in particolare le maggiori probabilità di violazioni dei diritti umani non documentate, con effetti negativi sull’accertamento delle responsabilità per le violazioni dei diritti umani). In qualità di ministro delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Zarepour è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
101. |
SEPEHR Mohammad-Hossein محمدحسین سپهر |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: comandante della base centrale iraniana di addestramento dello stato maggiore delle forze armate |
Mohammad-Hossein Sepehr è il comandante della base centrale di addestramento dello stato maggiore delle forze armate a Teheran. È membro del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) e della Forza di resistenza Basij (un’organizzazione paramilitare volontaria che opera sotto l’IRGC con sezioni in tutto l’Iran). Sepehr supervisiona i corsi di formazione anti-proteste per le forze di sicurezza iraniane e sostiene una linea repressiva nei confronti dei manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
102. |
SAFARI Sayd Ali صفرى سید علی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: colonnello Carica: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Saqqez |
Il colonnello Sayd Ali Safari è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Saqqez. La risposta delle LEF alle proteste del settembre 2022 a Saqqez è stata particolarmente dura. Il loro uso eccessivo della violenza per reprimere le proteste ha provocato numerose morti. In qualità di capo delle LEF a Saqqez, Safari è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
103. |
ADYANI Seyed Alireza (alias ADIANI Hojjat al-Islam Seyyed Alireza) ادیانی سید علیرضا |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: capo dell’ufficio ideologico-politico delle forze dell’ordineiraniane (LEF) |
Seyed Alireza Adyani è il capo dell’ufficio ideologico-politico delle forze dell’ordine iraniane (LEF). Adyani è responsabile della definizione e dell’attuazione delle regole di ingaggio delle forze di polizia. Ha affermato che le LEF devono essere «pratiche» ed «efficaci» quando affrontano gli avversari e si è congratulato con la polizia morale perché svolge il proprio lavoro con «intensità». Le LEF hanno fatto un ricorso massiccio alla brutalità nei confronti dei manifestanti, compresi quelli che hanno protestato a seguito della morte di Mahsa Amini. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
104. |
AZADI Ali آزادى علی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: secondo generale di brigata Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) in Kurdistan |
Il secondo generale di brigata Ali Azadi è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) in Kurdistan dal 2019. Durante la repressione delle proteste del settembre 2022, le forze sotto il suo comando in Kurdistan hanno sparato contro i manifestanti, ferendo e uccidendo diverse persone. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
105. |
SHALIKAR Mohammed Zaman شالیکار محمد زمان |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: colonnello Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Babol, Mazandaran |
Il colonnello Mohammed Zaman Shalikar è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Babol, Mazandaran, dal 2021. Durante le manifestazioni a seguito della morte di Mahsa Amini nel settembre 2022, le forze sotto il suo comando hanno sparato contro i manifestanti, causando morti e feriti, a Babol, Mazandaran. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
106. |
HEIDARI Salman حیدرى سلمان |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: colonnello Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Bukan |
Il colonnello Salman Heidari è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Bukan. La risposta delle LEF alle proteste del settembre 2022 a Bukan è stata particolarmente dura. Il loro uso eccessivo della violenza per reprimere le proteste ha provocato la morte di almeno un minore e il ferimento di diverse persone. In qualità di capo delle LEF a Bukan, Heidari è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
107. |
VAHIDI Ahmad وحیدى احمد |
Luogo di nascita: Shiraz (Iran) Data di nascita: 27 luglio 1958 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carica: ministro dell’Interno |
Ahmad Vahidi è il ministro dell’Interno dell’Iran dal 25 agosto 2021. In quanto tale, è responsabile delle forze dell’ordine iraniane (LEF). Da quando è entrato in carica, un numero senza precedenti di funzionari militari e di sicurezza è stato nominato governatore provinciale che svolge un ruolo chiave nel coordinamento delle attività di controllo della folla condotte dalle forze speciali di polizia, dalla milizia Basij e dal Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Le palesi e gravi violazioni dei diritti umani da parte delle LEF, quali sparatorie indiscriminate con munizioni attive contro manifestanti pacifici, compresi minori, sono ampiamente documentate da quando sono iniziate le proteste per la morte di Mahsa Amini, a metà settembre 2022. Oltre 70 manifestanti sono morti e centinaia sono stati gravemente feriti, compresi minori. Dall’inizio delle manifestazioni, le forze di polizia hanno inoltre detenuto arbitrariamente numerosi difensori dei diritti umani e giornalisti. Vahidi ha inoltre caldeggiato pubblicamente un approccio severo nei confronti delle persone che partecipano a manifestazioni. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
108. |
ABNOUSH Salar سالار آبنوش |
Data di nascita: 2.5.1962 Luogo di nascita: Hamedan, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: Vicecomandante della Forza di resistenza Basij |
Salar Abnoush è il vicecomandante della Forza di resistenza Basij (inserita nell’elenco dell’UE). La Basij è un’organizzazione paramilitare volontaria che opera sotto l’IRGC con sezioni in tutto l’Iran. Ha il compito di incanalare il sostegno popolare al regime iraniano. La Basij è nota per il reclutamento di volontari, molti dei quali minori adolescenti, e per gli attacchi «a onda umana» nel corso della guerra tra Iran e Iraq. Dopo le controverse elezioni presidenziali iraniane del 2009, la Basij ha brutalmente messo a tacere le proteste e attaccato i dormitori studenteschi. La Basij ha due missioni: offrire formazione militare difensiva per proteggere il regime dall’invasione straniera e reprimere le attività contro il regime a livello nazionale ricorrendo a violenza di strada e intimidazione. La Basij è una delle forze cui il governo ha ordinato di soffocare le proteste del settembre/ottobre 2022. Ha ferito e ucciso diversi manifestanti. Stando ad alcune fonti, membri della Basij sotto il comando di Salar Abnoush hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Egli è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
109. |
REZAEI Qasem (alias REZAEI Ghasem) رضایی قاسم |
Data di nascita: 27.9.1961 Luogo di nascita: Abhar, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Documento d’identità nazionale n.: D10005996 (Iran) Funzione: Vicecomandante delle forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran |
Qasem Rezaei è il vicecomandante delle forze dell’ordine iraniane (LEF). Ha supervisionato direttamente atti di violenza nei confronti di detenuti, torture e percosse comprese. Ha giustificato le azioni delle forze di sicurezza a seguito dell’uso letale della forza nei confronti di dimostranti iraniani e ha invitato a proseguire le violenze nei confronti dei dimostranti nel maggio 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
110. |
AMANOLLAHI Manouchehr (alias AMANOLLAHI BAHARVAND Manouchehr) منوچهر امن اللهي |
Data di nascita: Marzo 1965 o 1966 Luogo di nascita: Khorramabad, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: Comandante delle forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran nella provincia di Chaharmahal e Bakhtiari |
Manouchehr Amanollahi è il comandante delle forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (inserite nell’elenco dell’UE) nella provincia di Chaharmahal e Bakhtiari. Nel corso del suo mandato, le LEF hanno soffocato le proteste nella provincia causate nel 2021 dalla carenza di acqua e nel 2022 dal razionamento dei viveri. Le unità delle LEF sotto il comando di Amanollahi hanno utilizzato munizioni attive sui manifestanti nel sedare le proteste, causando vari decessi. In qualità di consulente della dirigenza delle LEF, Amanollahi è stato altresì coinvolto nella risposta delle LEF alle proteste a livello nazionale nel novembre 2019, che ha causato la morte di centinaia di manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
111. |
HEIDARI Kiyumars (alias HEYDARI Kioumars, HEYDARI Amir Kyomarth) حیدرى کیومرث |
Data di nascita: 1964 Luogo di nascita: Kermanshah, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: Comandante delle forze di terra dell’esercito iraniano |
Il Brigadier Generale Kiyumars Heidari è il comandante delle forze di terra dell’esercito iraniano e riferisce direttamente alla guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran. Ha ammesso pubblicamente il coinvolgimento proprio e della sua forza nella risposta violenta alle proteste del novembre 2019, che ha causato la morte di centinaia di manifestanti. Le palesi e gravi violazioni dei diritti umani da parte delle forze, quali sparatorie indiscriminate con munizioni attive contro manifestanti pacifici, compresi minori, sono ampiamente documentate da quando sono iniziate le proteste per la morte di Mahsa Amini a metà settembre 2022. Oltre 70 manifestanti sono morti e centinaia sono stati gravemente feriti. Le forze di terra dell’esercito, che sono sotto il controllo di Heidari, sono state coinvolte in occasione della repressione delle proteste e hanno ucciso almeno una persona. Lo stesso Heidari ha dichiarato che è stato fatto ricorso alle sue forze per affrontare le proteste del 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
112. |
MAJID Vahid Mohammad Naser وحید مجید |
Data di nascita: 15.8.1964 Luogo di nascita: Esfahan, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Documento d’identità nazionale n.: 3874409929 (Iran) Funzione: Capo della polizia Criminalità informatica iraniana |
Vahid Mohammad Naser Majid è il capo della polizia Criminalità informatica iraniana (inserita nell’elenco dell’UE). La polizia Criminalità informatica iraniana influenza e limita l’accesso a Internet in Iran e arresta arbitrariamente le persone per aver espresso online critiche nei confronti del regime iraniano. La polizia Criminalità informatica è impegnata in una serie di arresti e azioni penali a livello nazionale. Fornisce sostegno al regime iraniano nella sua risposta violenta alle proteste a livello nazionale rivolta a persone che si esprimono in difesa dei loro diritti legittimi. Nel suo ruolo di capo della polizia Criminalità informatica iraniana, Vahid Mohammad Naser Majid è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
113. |
NEJAT Hossein (alias ZIBAYINEJAD Mohammad-Hossein) حسین نجات |
Data di nascita: 1955 Luogo di nascita: Shiraz, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: Vicecomandante di Sarallah (alias Tharullah, Thar-Allah, Tharallah, Tharallollah) |
Il Brigadier Generale Hossein Nejat è il vicecomandante di Sarallah, un apparato di sicurezza dedicato dello Stato iraniano connesso all’IRGC con sede a Teheran, dal 21 giugno 2020. Sarallah è essenziale per la sicurezza di Teheran in quanto la sede centrale è responsabile di proteggere la capitale e le istituzioni governative da qualsiasi minaccia quali colpi di Stato o proteste antigovernative. Le truppe di Sarallah sotto il comando diretto di Nejat sono incaricate di sedare le proteste antigovernative, ivi compresa la repressione violenta delle proteste pacifiche nel 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
114. |
MAROUFI Hossein حسین معروفی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Generale Funzione: Vicecapo della mobilitazione del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Sistan e Baluchestan |
Il Generale Sardar Hossein Maroufi è il vicecapo della mobilitazione del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Sistan e Baluchestan. In quanto tale è un membro di spicco dell’IRGC in tale provincia. La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, comprese le forze dell’IRGC, nel corso dell’ondata di proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale della provincia Zahedan ha vissuto un «venerdì di sangue» quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata attorno alla preghiera del venerdì. Secondo le stime sono almeno 70 i manifestanti deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle successive proteste sono continuate. Sardar Hossein Maroufi è tra i responsabili della violenza dell’IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Sistan e Baluchestan, in particolare attorno al «venerdì di sangue». È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
115. |
ABSALAN Parviz آبسالان پرویز |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Generale Funzione: Vicecapo dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan |
Il Generale Parviz Absalan è il vicecapo dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan. L’IRGC è un elemento centrale delle forze di sicurezza iraniane in detta provincia, dove è chiamato anche esercito Salman. Le forze di sicurezza nella provincia di Sistan e Baluchestan hanno fatto ricorso alla violenza brutale nei confronti di manifestanti pacifici, minori compresi, durante l’ondata di proteste nell’autunno del 2022. In qualità di vicecapo dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan, Parviz Absalan è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
116. |
SHAFAHI Ahmad (alias SHAFAI Ahmad) احمد شفاهی |
Data di nascita: 21.5.1968 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante e addetto alle pubbliche relazioni dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan |
Il Brigadier Generale Ahmad Shafahi è un comandante dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan ed è addetto alle pubbliche relazioni. L’IRGC è un elemento centrale delle forze di sicurezza iraniane in detta provincia, dove è chiamato anche «esercito Salman». Le forze di sicurezza nella provincia di Sistan e Baluchestan hanno fatto ricorso alla violenza brutale nei confronti di manifestanti pacifici, minori compresi, durante l’ultima ondata di proteste nell’autunno del 2022. In qualità di comandante dell’IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan, Sardar Ahmed è responsabile pertanto di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
117. |
KOCHZAEI Ebrahim (alias KOCHZAI Ebrahim, KOUCHAKZAEI Ebrahim) کوچزایی ابراهیم |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Colonnello Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Chabahar, nella provincia di Sistan e Baluchestan |
Il colonnello Ebrahim Kochzaei è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Chabahar, nella provincia di Sistan e Baluchestan. Le forze di sicurezza nella provincia di Sistan e Baluchestan, Chabahar compresa, hanno fatto ricorso alla violenza brutale nei confronti di manifestanti pacifici, minori compresi, durante l’ondata di proteste nell’autunno del 2022. Kochzaei è inoltre indicato come autore dello stupro, nel settembre 2022, di una ragazza di 15 anni che si trovava in stato di fermo di polizia a Chabahar. Ebrahim Kochzaei è responsabile pertanto di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
118. |
TAHERI Ahmad طاهرى احمد |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Sistan e Baluchestan |
Il Brigadier Generale Ahmed Taheri è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia iraniana di Sistan e Baluchestan. Le forze di sicurezza nella provincia di Sistan e Baluchestan hanno fatto ricorso alla violenza brutale nei confronti di manifestanti pacifici, minori compresi, durante l’ondata di proteste nell’autunno del 2022. In qualità di capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Sistan e Baluchestan, Ahmed Taheri è responsabile pertanto di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
119. |
HOSSEINI Seyed Sadegh سید صادق حسینی |
Data di nascita: 1963 o 1964 Luogo di nascita: Dehloran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Generale Funzione: capo dell’IRGC nella provincia del Kurdistan |
Il Generale Seyed Sadegh Hosseini è il capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Kurdistan. La provincia del Kurdistan ha subito gravi episodi di violenza da parte delle forze di sicurezza iraniane, IRGC compreso, in occasione dell’ondata di proteste del 2022. Inoltre l’IRGC utilizza la provincia del Kurdistan quale base per condurre operazioni militari contro il Kurdistan iracheno, il che ha causato la morte di oltre una dozzina di non combattenti. Seyed Sadegh Hosseini è pertanto tra i responsabili della violenza dell’IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia del Kurdistan. È responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
120. |
RAJABPOUR Sereng Hossein رجبپور سرنگ حسین |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Colonnello Funzione: comandante della forza Beit al-Maqdis (IRGC nel Kurdistan) nella città di Sanandaj |
Il Colonnello Sereng Hossein Rajabpour è il comandante della forza Beit al-Maqdis (IRGC nel Kurdistan) nella città di Sanandaj nella provincia del Kurdistan. La provincia del Kurdistan ha subito gravi episodi di violenza da parte delle forze di sicurezza iraniane, IRGC compreso, in occasione dell’ondata di proteste del 2022, soprattutto nella città di Sanandaj. Sereng Hossein Rajabpour è pertanto tra i responsabili della violenza nei confronti dei manifestanti nella provincia del Kurdistan. È responsabile pertanto di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
121. |
ASL Gholamhossein Mohammadi اصل غلامحسین محمدى |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo dell’IRGC nella provincia di Ardabil |
Gholamhossein Mohammadi Asl è il capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Ardabil, una provincia con una minoranza etnica azera. Le forze di sicurezza iraniane, tra cui l’IRGC, hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani nella provincia di Ardabil durante le proteste del 2022. Secondo alcune segnalazioni una studentessa iraniana di nome Asra Panahi è stata picchiata a morte dalle forze di sicurezza per aver rifiutato di cantare l’inno a favore del regime. Gholamhossein Mohammadi Asl è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
122. |
ABDI Shakar عبدى شکار |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Colonnello Funzione: vicecapo dell’IRGC nella provincia di Ardabil |
Il Colonnello Shakar Abdi è il vicecapo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Ardabil, una provincia con una minoranza etnica azera. Le forze di sicurezza iraniane, tra cui l’IRGC, hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani nella provincia di Ardabil durante le proteste del 2022. Secondo alcune segnalazioni una studentessa iraniana di nome Asra Panahi è stata picchiata a morte dalle forze di sicurezza per aver rifiutato di cantare l’inno a favore del regime. Shakar Abdi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
123. |
HASSANZADEH Hasan حسنزاده حسن |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: capo dell’IRGC nella provincia di Teheran |
Il Brigadier Generale Hasan Hassanzadeh è il capo del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Teheran. Le forze di sicurezza iraniane, tra cui l’IRGC, hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani nella provincia di Teheran durante le proteste del 2022. Hasan Hassanzadeh è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
124. |
AGHAEI Morteza Mir (alias MIRAGHAEI Morteza) آقایی مرتضا میر |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Colonnello Funzione: capo della Basij nella città di Sanandaj |
Il colonnello Morteza Mir Aghaei è il capo della Basij nella città di Sanandaj, nella provincia del Kurdistan. Le forze di sicurezza iraniane, tra cui l’IRGC e la sua Basij, hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani a Sanandaj durante le proteste del 2022. Morteza Mir Aghaei è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
125. |
MOHAMMADIAN Abbas-Ali محمدیان عباس-علی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Alborz (Karaj) |
Abbas-Ali Mohammadian è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Alborz (Karaj) dal 2017. Alborz (Karaj) è una provincia in cui dal settembre 2022 si sono svolte importanti manifestazioni, cui la polizia ha risposto con un uso eccessivo della violenza. Le forze di sicurezza hanno spesso sparato direttamente contro manifestanti pacifici causando numerose vittime, compresi minori. In qualità di capo delle LEF nella provincia di Alborz (Karaj), Abbas-Ali Mohammadian è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
126. |
JAHANBAKHSH Rahim جهانبخش رحیم |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia dell’Azerbaigian occidentale |
Il Brigadier Generale Rahim Jahanbakhsh è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia dell’Azerbaigian occidentale. L’Azerbaigian occidentale è una provincia in cui dal settembre 2022 si sono svolte importanti manifestazioni, cui la polizia ha risposto con un uso eccessivo della violenza. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
127. |
SHEIKHNEJAD Hassan شیخنژاد حسن |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Colonnello Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Urumeh (alias Ouroumieh), capitale della provincia dell’Azerbaigian occidentale. |
Il colonnello Hassan Sheikhnejad è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) a Urumeh, la capitale della provincia dell’Azerbaigian occidentale. A Urumeh le forze di sicurezza iraniane hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani durante le proteste del 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
128. |
SAADATI Mahmoud سعادتی محمود |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Colonnello Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Zahedan, nella provincia di Sistan e Baluchestan |
Il colonnello Mahmoud Saadati è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Zahedan, nella provincia di Sistan e Baluchestan. A Zahedan le forze di sicurezza iraniane hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani durante le proteste del 2022. Mahmoud Saadati è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
129. |
MIRZAI Morteza میرزاى مرتضا |
Luogo di nascita: Khorram Abad, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Mazandaran. |
Il Brigadier Generale Morteza Mirzai è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Mazandaran. Nella provincia di Mazandaran le forze di sicurezza iraniane hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani durante le proteste del 2022. Morteza Mirzai è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
130. |
MALIKI Azizullah عزیزالله ملکی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Generale Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Gilan |
Il generale Azizullah Maliki è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella provincia di Gilan. Nel 2022 Azizullah Maliki ha diretto la violenta repressione delle proteste nella provincia di Gilan. Ha fatto sentire la propria voce nei media, difendendo con veemenza la violenta reazione delle forze di sicurezza alle proteste di settembre e ottobre 2022. In qualità di capo delle LEF nella provincia di Gilan, Azizullah Maliki è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
131. |
MORADI Ali-Reza مرادى علی-رضا |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Sanandaj |
Ali-Reza Moradi è il capo delle forze dell’ordine iraniane (LEF) nella città di Sanandaj, nella provincia del Kurdistan, dal 2018. In tale posizione, Ali-Reza Moradi riferisce al capo di Stato maggiore delle forze armate in Iran, direttamente sotto l’autorità della guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran. Moradi è responsabile dell’arresto di massa di manifestanti e di aver ordinato l’uso di armi letali contro manifestanti disarmati durante le proteste a livello nazionale svoltesi nel novembre 2019 a Sanandaj, causando la morte di almeno due manifestanti. Le palesi e gravi violazioni dei diritti umani da parte delle forze di polizia a Sanandaj, quali sparatorie indiscriminate con munizioni attive contro manifestanti pacifici, compresi minori, sono documentate da quando sono iniziate le proteste per la morte di Mahsa Amini a metà settembre 2022. Moradi ha inoltre caldeggiato pubblicamente l’adozione di un approccio duro nei confronti dei partecipanti alle manifestazioni. Dall’inizio delle manifestazioni nel 2022, le forze di polizia hanno inoltre detenuto arbitrariamente numerosi difensori dei diritti umani e giornalisti. Ali-Reza Moradi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
132. |
RAFIEI Enayatollah رفیعی عنایاتولله |
Data di nascita: 1970 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Capitano Funzione: comandante della squadra che ha arrestato Mahsa Amini |
Il capitano Enayatollah Rafiei è membro della polizia morale (inserita nell’elenco dell’UE), una polizia religiosa islamica che fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF). È il comandante della squadra che ha arrestato Mahsa Amini. Il 13 settembre 2022 Rafiei e altri tre membri della sua squadra hanno arrestato arbitrariamente, a Teheran, la ventiduenne Mahsa Amini per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo caso ed è stato ampiamente documentato. In qualità di comandante della squadra, il capitano Enayatollah Rafiei è responsabile della morte di Amini e, pertanto, di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
133. |
KHOSHNAMVAND Ali خوشناموند علی |
Data di nascita: 1995 Luogo di nascita: Khoshnamvand, (Khushnamvand) nel distretto di Kouhdasht della provincia di Lorestan nell’Iran occidentale Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Sergente Funzione: membro della squadra che ha arrestato Mahsa Amini |
Il sergente Ali Khoshnamvand è membro della polizia morale (inserita nell’elenco dell’UE), una polizia religiosa islamica che fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF). È uno degli ufficiali della squadra che ha arrestato Mahsa Amini. Il 13 settembre 2022 Khoshnamvand e altri tre membri di una squadra hanno arrestato arbitrariamente, a Teheran, la ventiduenne Mahsa Amini per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo caso ed è stato ampiamente documentato. In qualità di uno degli ufficiali che hanno arrestato Amini, il sergente Ali Khoshnamvand è responsabile della morte di Amini e, pertanto, di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
134. |
GHORBAN-HOSSEINI Fatemeh قربان-حسینی فاطمه |
Data di nascita: 1995 Luogo di nascita: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: femminile Funzione: membro della squadra della polizia morale che ha arrestato Mahsa Amini |
Fatemeh Ghorban-Hosseini è membro della polizia morale (inserita nell’elenco dell’UE), una polizia religiosa islamica che fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF). È una degli ufficiali della squadra che ha arrestato Mahsa Amini. Il 13 settembre 2022 Ghorban-Hosseini e altri tre membri di una squadra hanno arrestato arbitrariamente, a Teheran, la ventiduenne Mahsa Amini per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo caso ed è stato ampiamente documentato. In qualità di una degli ufficiali che hanno arrestato Amini, Fatemeh Ghorban-Hosseini è responsabile della morte di Amini e, pertanto, di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
135. |
SAFARI Parastou سفرى پرستو |
Data di nascita: 1986 Luogo di nascita: Kermanshah, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: femminile Funzione: membro della squadra della polizia morale che ha arrestato Mahsa Amini |
Parastou Safari è membro della polizia morale (inserita nell’elenco dell’UE), una polizia religiosa islamica che fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF). È una degli ufficiali della squadra che ha arrestato Mahsa Amini. Il 13 settembre 2022 Safari e altri tre membri di una squadra hanno arrestato arbitrariamente, a Teheran, la ventiduenne Mahsa Amini per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo caso ed è stato ampiamente documentato. In qualità di una degli ufficiali che hanno arrestato Amini, Parastou Safari è responsabile della morte di Amini e, pertanto, di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
136. |
JEBELLI Peyman پیمان جبلی |
Data di nascita: 25.1.1967 Luogo di nascita: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: direttore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) |
Peyman Jebelli è il direttore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB), nota come megafono del regime. L'IRIB limita drasticamente e impedisce il libero flusso delle informazioni alla popolazione iraniana. L'IRIB è inoltre attivamente coinvolta nell'organizzazione e nella diffusione di "confessioni" estorte ai critici del regime attraverso intimidazioni e gravi violenze. Si tratta di "confessioni" trasmesse spesso dopo proteste pubbliche o prima di un'esecuzione come strumento per limitare la reazione dell'opinione pubblica. In quanto direttore dell'IRIB, Jebelli è responsabile delle azione dell'IRIB e dei contenuti informativi da essa trasmessi. |
12.12.2022 |
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Mentre di recente numerosi membri di alto profilo della Radio Televisione di Stato si sono dimessi e hanno sconfessato la risposta violenta del regime iraniano alle proteste del 2022, Jebelli continua a svolgere le proprie funzioni. La sua nomina a direttore della principale fonte di informazioni ufficiale dell'Iran è stata autorizzata dalla guida suprema Ali Khamenei, a testimonianza della sua vicinanza ideologica al regime. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
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137. |
REZVANI Ali (alias REZWANI Ali) رضوانی علی |
Data di nascita: 1984 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: reporter e conduttore/presentatore per i temi politici e di sicurezza presso la Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB) |
Ali Rezvani è un reporter della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB) e conduttore/presentatore del notiziario serale dell’IRIB delle 20.30. L’IRIB è un’organizzazione di media iraniana sotto controllo statale incaricata di diffondere informazioni governative. Il notiziario serale trasmesso alle 20.30 sul secondo canale dell’IRIB è il principale programma di informazione del paese ed è considerato la principale piattaforma dell’IRIB per l’attuazione del programma delle forze di sicurezza, compresi il ministero dell’intelligence (MOIS) e il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Casi documentati indicano che il notiziario delle 20.30 trasmette confessioni forzate. In qualità di reporter dell’IRIB, Ali Rezvani partecipa agli interrogatori che conducono alle confessioni forzate, e in tal modo è direttamente coinvolto — anche come favoreggiatore — in gravi violazioni dei diritti umani. In qualità di conduttore del notiziario delle 20.30, Rezvani promuove il programma delle forze di sicurezza iraniane e giustifica così gravi violazioni dei diritti umani come torture nonché arresti e detenzioni arbitrari. Rezvani diffonde inoltre propaganda contro i critici del regime per intimidirli e giustificare e incoraggiare i maltrattamenti nei loro confronti, violandone così il diritto alla libertà di espressione. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
138. |
ZABIHPOUR Ameneh Sadat ذبیح پور آمنه سادات |
Data di nascita: 7.8.1984 Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: femminile Funzione: reporter della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) e capo del gruppo editoriale straniero in lingua persiana presso l'IRIB N. di passaporto: 09324611 |
Ameneh Sadat Zabihpour è capo del gruppo editoriale straniero in lingua persiana presso l'IRIB, nota come megafono del regime. L'IRIB limita drasticamente e impedisce il libero flusso delle informazioni alla popolazione iraniana. L'IRIB è inoltre attivamente coinvolta nell'organizzazione e nella diffusione di "confessioni" estorte ai critici del regime attraverso intimidazioni e gravi violenze. Si tratta di "confessioni" trasmesse spesso dopo proteste pubbliche o prima di un'esecuzione come strumento per limitare la reazione dell'opinione pubblica. Mentre di recente numerosi membri di alto profilo della Radio Televisione di Stato si sono dimessi e hanno sconfessato la risposta violenta del regime iraniano alle proteste del 2022, Zabihpour continua a svolgere le proprie funzioni. Ha interrogato critici del regime e prodotto video di confessioni forzate. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
139. |
KHATAMI Seyyed Ahmad خاتمی سید احمد |
Data di nascita: 8.5.1960 Luogo di nascita: Semnan, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: imam della preghiera del venerdì e membro dell'Assemblea degli esperti per la guida |
Seyyed Ahmad Khatami è un religioso intransigente e un influente imam della preghiera del venerdì a Teheran. È anche membro dell'Assemblea degli esperti per la guida, un'entità iraniana che è coinvolta essa stessa in violazioni dei diritti umani per il mancato rispetto delle disposizioni costituzionali. In quanto religioso vicino alle autorità statali che gode di un largo seguito, sfrutta la sua posizione per attaccare verbalmente i dimostranti e incitare alla violenza contro di loro. Non solo difende le azioni repressive delle forze di sicurezza iraniane, ma in varie occasioni ha anche invocato un trattamento ancora più duro per i dimostranti e fatto allusione anche alla pena di morte. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
140. |
MIRAHMADI Seyyed Majid مجید سید میراحمدى |
Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: viceministro dell'Interno dell'Iran |
Il Brigadier Generale Seyyed Majid Mirahmadi è il viceministro dell'Interno dell'Iran, responsabile di controllare le forze di sicurezza e di polizia iraniane, coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Le forze di sicurezza e di polizia iraniane stanno reprimendo violentemente le proteste, sparando direttamente contro manifestanti pacifici e compiendo arresti arbitrari nel pieno disprezzo dei diritti umani. Nelle sue dichiarazioni Mirahmadi si riferisce alle proteste come sommosse che devono cessare, e criminalizza e minaccia i partecipanti a manifestazioni pacifiche. Inoltre, è personalmente responsabile di occultare le gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze sotto la sua autorità, ad esempio, sostenendo che la manifestante sedicenne Nika Shakrami si sia suicidata. Dalle informazioni risulta che molto probabilmente ha trovato la morte per mano delle forze di sicurezza. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
141. |
MOUSAVI Sayyed Abdolrahim موسوى سید عبدالرحیم |
Data di nascita: 1959/1960 Luogo di nascita: Qom, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Maggiore Generale Funzione: comandante in capo dell'esercito iraniano |
Il Maggiore Generale Sayyed Abdolrahim Mousavi è il comandante in capo dell'esercito iraniano. In tale veste è responsabile del coinvolgimento dell'esercito iraniano nella risposta violenta del regime alle proteste del 2022. In varie occasioni Mousavi ha descritto le proteste in corso in Iran come sommosse organizzate e pianificate dai nemici dell’Iran, presentandole quindi come una minaccia alla sicurezza nazionale. Ha usato un linguaggio minaccioso nei confronti dei partecipanti al movimento di protesta. Ha inoltre elogiato la risposta violenta delle forze di sicurezza iraniane nei confronti dei manifestanti, descrivendola come un modo efficace per neutralizzare i nemici dell'Iran. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
142. |
BORMAHANI Mohsen (alias BARMAHANI Mohsen) محسن برمهانی |
Data di nascita: 24.5.1979 Luogo di nascita: Neishabur, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Passaporto n.: A54062245 (Iran), con scadenza 12.7.2026 Documento d’identità nazionale n.: 1063893488 (Iran) Funzione: vicedirettore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB) |
Mohsen Bormahani è il vicedirettore della Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB), che agisce come megafono del regime. In tale veste Bormahani è responsabile dei contenuti dell’IRIB. L’IRIB limita drasticamente e impedisce il libero flusso delle informazioni alla popolazione iraniana. L’IRIB è inoltre attivamente coinvolta nell’organizzazione e nella diffusione di confessioni estorte ai critici del regime attraverso intimidazioni e gravi violenze. Si tratta di «confessioni» trasmesse spesso dopo proteste pubbliche o prima di un’esecuzione come strumento per limitare la reazione dell’opinione pubblica. Mentre di recente numerosi membri di alto profilo della Radio Televisione di Stato si sono dimessi e hanno sconfessato la risposta violenta del regime iraniano alle proteste del 2022 in Iran, Bormahani continua a svolgere le proprie funzioni di vicedirettore e in recenti dichiarazioni ha difeso il regime. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
143. |
JOKAR Morteza جوکار مرتضا (alias JOWKAR Morteza) |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Colonnello Funzione: vicecapo delle forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia di Sistan e Baluchistan |
Il Colonnello Morteza Jokar è il vicecapo delle forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia di Sistan e Baluchistan. In tale veste, è responsabile della repressione violenta dei manifestanti civili nella provincia di Sistan e Baluchistan dopo la morte di Mahsa Amini nel settembre 2022. Le forze sotto il suo comando sono responsabili di avere sparato munizioni attive contro i manifestanti durante i massacri verificatisi il 30 settembre 2022 a Zahedan e il 4 novembre 2022 a Khash, in cui sono state uccise e ferite decine di persone. Sotto il suo controllo, nell'autunno 2022 si sono verificate ulteriori repressioni violente delle proteste in altre città di provincia (Saravan, Chabahar, Iranshahr, Rask, Sarbaz e altre). È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
144. |
SOURI Majid سورى مجید |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Colonnello Funzione: vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Lorestan |
Il Colonnello Majid Souri è il vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Lorestan. È responsabile della violenta repressione delle proteste del 2022 da parte delle forze di sicurezza, in particolare nella città di Khorramabad dove le persone si erano riunite per piangere la morte di Nika Shakrami, una teenager iraniana scomparsa poco dopo la morte di Mahsa Amini. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
145. |
KARIMI Mohsen کریمی محصن |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia Markazi |
Il Brigadier Generale Mohsen Karimi è il comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia Markazi. È responsabile della violenta repressione delle proteste del 2022 da parte delle forze di sicurezza che ha condotto anche alla morte del diciannovenne Mehrshad Shahidi in un centro di detenzione dell'IRGC ad Arak. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
146. |
HEYDARNIA Alireza حیدرنیا علیرضا |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Alborz |
Il Brigadier Generale Alireza Heydarnia è il comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Alborz. L'IRGC è responsabile della violenta repressione dei manifestanti, in particolare nella città di Karaj, Alborz, nel 2022. In quella città le forze di sicurezza hanno caricato i manifestanti in occasione dei raduni in onore delle vittime delle proteste nel quarantesimo giorno dalla morte. Il 17 ottobre 2022 le forze di sicurezza di Karaj hanno rapito dall'ospedale dove si trovava e ripetutamente violentato Armita Abbasi, una ragazza di 20 anni. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
147. |
GARSHASBI Amanollah گرشاسبی امانالله |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Sistan e Baluchistan |
Il Brigadier Generale Amanollah Garshasbi è il vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Sistan e Baluchistan. Il corpo provinciale Salaman è sotto il suo comando. La provincia di Sistan e Baluchistan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale della provincia Zahedan ha vissuto un "venerdì di sangue" quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì. Secondo le stime sono almeno 70 i manifestanti deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste sono continuate. Garshasbi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
148. |
REYHANI Bahman بهمن ریحانی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nell'Iran occidentale, responsabile della provincia di Kermanshah. |
Il Brigadier Generale Bahman Reyhani è il vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nell'Iran occidentale, responsabile della provincia di Kermanshah. Il corpo provinciale Hazrat Nabi Akram è sotto il suo comando. La provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, in occasione delle proteste del 2022. Reyhani è pertanto tra i responsabili delle violenze dell'IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Kermanshah. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
149. |
SHAHSAVARI Habib شهسوارى حبیب |
Data di nascita: 1963/1964 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante del corpo provinciale Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia dell'Azerbaigian occidentale |
Il Brigadier Generale Habib Shahsavari è il comandante del corpo di truppe di terra Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia dell'Azerbaigian occidentale. Le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni contro manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti nelle città di Piranshahr, Mahabad e Bukan nell'Azerbaigian occidentale. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Secondo le stime delle ONG, le operazioni dell'IRGC nelle città di Mahabad e Bukan hanno causato, rispettivamente, la morte di quattro e dodici persone. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
150. |
ABDOLLAHPOUR Mohammad عبدللاهپور محمد |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante del corpo provinciale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Gilan |
Il Brigadier Generale Mohammad Abdollahpour è il comandante del corpo provinciale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Gilan. La provincia di Gilan ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, comprese le forze dell'IRGC sotto il comando di Abdollahpour, in occasione delle proteste del 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
151. |
MOSLEMI Siavash مسلمی سیاوش |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante del corpo provinciale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Mazandaran |
Il Brigadier Generale Siavash Moslemi è il comandante del corpo provinciale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Mazandaran dal giugno 2020. Nel 2022 le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni contro manifestanti e nel corso di tali operazioni hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. In qualità di comandante delle truppe coinvolte in tali operazioni, Moslemi è tra i responsabili delle violenze nei confronti dei manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
152. |
ZULQADR Ahmad ذوالقدر احمد |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante del corpo provinciale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Teheran |
Il Brigadier Generale Ahmad Zulqadr è il comandante del corpo provinciale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia di Teheran dal novembre 2020. È inoltre il vicecomandante del corpo dell'IRGC nella città di Teheran. Secondo quanto riportato dai media, Zulqadr è stato scelto per tale incarico in funzione, segnatamente, della sua esperienza nella repressione delle manifestazioni. Nel 2022 la repressione nei confronti dei manifestanti a Teheran è stata particolarmente violenta. In qualità di comandante delle truppe dell'IRGC coinvolte in tali atti di violenza nei confronti dei manifestanti, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
153. |
KASHKOULI Morteza کشکولی مرتضی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante del corpo provinciale Hazrat Abulfazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Lorestan |
Il Brigadier Generale Morteza Kashkouli è il comandante del corpo provinciale Hazrat Abulfazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nella provincia del Lorestan. Nel 2022 le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni contro manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, sono state condotte operazioni nelle città di Khorramabad nel Lorestan. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti. In qualità di comandante di tali forze dell'IRGC, Kashkouli è tra i responsabili di tali atti di violenza. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
154. |
BAYAT Isa بیات عیسی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Colonnello Funzione: comandante della 364a brigata (Shahid Nasirzadeh) del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) a Mahabad, nella provincia dell'Azerbaigian occidentale |
Il Colonnello Isa Bayat è il comandante della 364a brigata (Shahid Nasirzadeh) del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) a Mahabad, nella provincia dell'Azerbaigian occidentale, dal giugno 2022. Nel 2022 le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni militari contro manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti a Mahabad, facendo ricorso alla forza in modo sproporzionato e causando la morte di quattro persone. In qualità di comandante dell'unità dell'IRGC che ha condotto tali operazioni, Bayat è responsabile delle violenze nei confronti dei manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
155. |
ASANLOO Mohammad Taghi آصانلو محمد تقی |
Luogo di nascita: provincia di Zanjan, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante del quartier generale regionale Hamzeh Seyed Al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nell'Iran nordoccidentale |
Il Brigadier Generale Mohammad Taghi Asanloo è il comandante del quartier generale regionale Hamzeh Seyed Al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) nell'Iran nordoccidentale, responsabile delle province del Kordestan e dell'Azerbaigian occidentale. Il quartier generale "Hamzeh Seyed Al-Shohada" ha la missione specifica di reprimere i disordini nelle regioni curde dell'Iran nordoccidentale. Nel 2022, sotto il comando di Asanloo, le truppe dell'IRGC in tale area hanno condotto operazioni militari contro manifestanti nella regione curda dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 le truppe dell'IRGC sotto il comando di Asanloo hanno condotto tali operazioni contro manifestanti nelle città di Piranshahr, Mahabad e Bukan. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Secondo le stime delle ONG, dal 15 novembre 2022 le operazioni dell'IRGC contro i manifestanti nelle regioni curde hanno portato all'uccisione di 42 persone. In qualità di comandante delle truppe dell'IRGC nella regione, Asanloo è responsabile degli atti di violenza perpetrati dalle sue truppe nei confronti dei manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
156. |
SAJJADI Seyed Hamid Hazaveh هزاوه حمید سید سجادى |
Data di nascita: 21.3.1969 Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: ministero iraniano dello sport e della gioventù |
Hamid Sajjadi è il ministro dello sport e della gioventù dell'Iran. È responsabile delle pressioni esercitate per far tacere gli atleti iraniani e impedire loro di denunciare a livello internazionale le repressioni in atto in Iran. È stato coinvolto personalmente nel caso di Elnaz Rekabi, un'atleta iraniana di arrampicata che ha gareggiato senza hijab in occasione dei campionati asiatici di arrampicata tenutisi nell'autunno 2022 a Seoul. Dopo la gara, Rekabi è stata attirata con l'inganno nell'ambasciata iraniana a Seoul, dove le sono stati confiscati passaporto e telefono cellulare per ordine delle autorità di Teheran. Una volta trasferita, probabilmente contro la sua volontà, a Teheran, è stata interrogata da due istituzioni politiche e sportive dell'Iran e ha incontrato Sajjadi. Durante questo incontro è stata costretta a rilasciare una dichiarazione in cui si scusa per aver gareggiato senza hijab e le è stata rivolta la minaccia di procedere alla confisca dei terreni di famiglia. Nel dicembre 2022 è emerso che l'abitazione della famiglia di Elnaz Rekabi a Zanjan era stata demolita. Hamid Sajjadi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
157. |
GOLPAYEGANI Seyyed Mohammed Saleh Hashemi گلپایگانی سید محمد صالح هاشمی |
Data di nascita: 1967 Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male (Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio) Entità associate: Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male (Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio), polizia morale |
Dal 25 agosto 2021 Seyyed Mohammed Saleh Hashemi Golpayegani è a capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male (noto anche come Ufficio o Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio). Il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male è un'istituzione governativa responsabile della definizione e dell'applicazione nella società di modelli comportamentali eccessivamente severi. Nel 2022 il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ha svolto un ruolo determinante nella definizione di nuovi e più severi codici morali per le donne, che violano palesemente i loro diritti umani. Inoltre il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ricopre un ruolo centrale nella predisposizione della sorveglianza delle donne e degli uomini che non rispettano tali codici e nell'imposizione di sanzioni spesso brutali nei loro confronti. Tali codici sono poi brutalmente applicati dalle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), inserite nell'elenco dell'UE, e più precisamente dalla polizia morale. In qualità di capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male, Seyyed Mohammed Saleh Hashemi Golpayegani è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
158. |
ASGARI Hassan حسن عسگرى alias ASKARI Hassan حسن عسکرى |
Luogo di nascita: Bijar, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: governatore di Sanandaj, provincia del Kurdistan Entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Hassan Asgari è il governatore della città di Sanandaj, nella provincia iraniana del Kurdistan, nonché ex comandante delle forze locali del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). In qualità di governatore di Sanandaj è responsabile della risposta violenta e brutale data nella città alle proteste scoppiate in seguito alla morte della giovane curda Mahsa Amini nel settembre 2022. Quando è stata segnalata l'uccisione, da parte delle forze di sicurezza di Sanandaj, di una manifestante sedicenne, Asgari e altri funzionari hanno dichiarato che la giovane è morta di overdose e che si è probabilmente trattato di un suicidio. Quella di addurre false cause di decesso per i manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza è una tattica comune utilizzata dai funzionari iraniani per eludere le loro responsabilità negli abusi dei diritti umani commessi. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
159. |
KHIABANI Hossein Modarres مدرس حسین خیابانی |
Data di nascita: marzo 1968/1969 Luogo di nascita: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: ex governatore della provincia i Sistan eBaluchestan |
Hossein Modarres Khiabani è stato il governatore della provincia iraniana di Sistan eBaluchestan dal settembre 2021 al dicembre 2022 ed era responsabile di controllare le forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia. Durante il suo mandato in qualità di governatore, le LEF e altre forze di sicurezza hanno represso varie proteste e hanno fatto ricorso a violenze eccessive nei confronti dei manifestanti. È ampiamente comprovato che il 30 settembre 2022 uno sproporzionato ricorso alla forza abbia portato all'uccisione di almeno 66 persone nella città di Zahedan, nella provincia di Sistan e Baluchestan. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
160. |
KOUSHA Esmaeil Zarei کوشا اسماعیل زارعی alias KOSHA Ismail کشا یسمیل |
Data di nascita: 1978 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: governatore della provinciadel Kurdistan |
Esmaeil Zarei Kousha è il governatore della provincia iraniana del Kurdistan e responsabile di controllare le forze dell'ordine iraniane (LEF) nella provincia. In quanto tale, è responsabile della risposta brutale e del ricorso eccessivo alla violenza da parte delle LEF e delle forze di sicurezza in occasione delle proteste organizzate in Kurdistan in seguito alla morte della ventiduenne Mahsa Amini nel settembre 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
161. |
KOWSARI Mohammad Esmail اسماعیل محمد کوثرى |
Data di nascita: 3.5.1955 Luogo di nascita: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: membro del Parlamento iraniano |
Mohammad Esmail Kowsari è un membro del Parlamento iraniano dal 2020. È un legislatore intransigente e membro del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). Prima di divenire membro del Parlamento, Kowsari è stato il comandante del quartier generale Sarallah dell'IRGC a Teheran dal 2017 al 2020. Durante le proteste del 2022/2023 ha ripetutamente minacciato conseguenze per le forze di sicurezza che non avessero adempiuto al loro dovere e represso le proteste. Ha altresì invocato un maggiore intervento militare contro i manifestanti pacifici. In qualità di membro del Parlamento, ha esortato la magistratura iraniana a condannare a morte i manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
162. |
MIRSALIM Mostafa میرسلیم مستفا alias MIR-SALIM Mostafa; MIRSALIM Sayyid Mostafa Agha میر-سالم مستفا میرسلیم سید مستفا آقا |
Data di nascita: 9.6.1947 Luogo di nascita: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Passaporto n.: Q5956077 (Iran) Funzione: membro del Parlamento iraniano |
Mostafa Mirsalim è un membro del Parlamento iraniano. Durante le proteste del 2022/2023 ha sostenuto in modo particolarmente acceso l'imposizione della pena di morte nei confronti dei manifestanti arrestati, servendosi del Parlamento come piattaforma per promuovere e chiedere con veemenza la loro esecuzione capitale. Ha invocato l’esecuzione dei manifestanti nel giro di pochi giorni dopo l'arresto. Inoltre attacca con frequenza la libera stampa ed è a favore delle restrizioni ai social media. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
163. |
NAGHDALI Mohammad Taghi تقی محمد نقدعلی |
Data di nascita: 6.6.1972 Luogo di nascita: Khomeinishahr- Isfahan, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: membro del Parlamento iraniano |
Mohammad Taghi Naghdali è un membro del Parlamento iraniano nonché membro della commissione giuridica del Parlamento. Durante le proteste del 2022/2023 ha sostenuto in modo particolarmente acceso l'imposizione della pena di morte nei confronti dei manifestanti arrestati, servendosi del Parlamento come piattaforma per promuovere e chiedere con veemenza la loro esecuzione capitale. Inoltre, attacca con frequenza la libera stampa ed è coinvolto nell'elaborazione di disposizioni legislative volte a limitare il libero flusso dell’informazione. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
164. |
GHAZANFARABADI Mousa موسا غضنفرآبادى |
Data di nascita: 1966 Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: membro del Parlamento iraniano; capo della commissione giuridica e giudiziaria del Parlamento |
Mousa Ghazanfarabadi è un membro del Parlamento iraniano ed è a capo della commissione giuridica e giudiziaria del Parlamento. In quanto tale è responsabile dell'esame giudiziario e giuridico dei piani ministeriali proposti in Parlamento, dell'esame e dell'approvazione dei piani relativi al diritto penale nonché delle indagini sull'operato dei funzionari e dei dirigenti del paese dal punto di vista giudiziario e giuridico. Non ha condannato le gravi violazioni dei diritti umani commesse da funzionari iraniani durante le proteste del 2022/2023. Al contrario, ha dichiarato personalmente che le donne che violano le regole sull’hijab dovrebbero essere private dei loro diritti sociali e si è schierato a favore del ricorso alla forza in risposta a tali casi. Inoltre, sta occultando i reati commessi dalle forze iraniane difendendo la versione del governo per quanto concerne gli eventi connessi alla morte di Mahsa Amini. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
165. |
NOROOZI Ahmad نوروزى احمد alias NOROUZI Ahmad; NEWROUZI Ahmad; NAWROUZI Ahmad |
Data di nascita: 1988 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: direttore del Servizio mondiale della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB); amministratore delegato di Press TV Entità associate: Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB); Press TV |
Ahmad Noroozi è il direttore del Servizio mondiale della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) e l'amministratore delegato di Press TV, il principale canale pro-governo in lingua inglese che controlla i mezzi di informazione dell'IRIB in lingua straniera. L'IRIB è la società nel settore dei media gestita dallo Stato iraniano e ha trasmesso centinaia di confessioni estorte a detenuti iraniani, con doppia cittadinanza o stranieri in Iran. L'IRIB e le sue controllate costituiscono uno strumento fondamentale della campagna di censura e repressione di massa condotta dal governo iraniano nei confronti dei suoi cittadini. L'IRIB ha prodotto, e trasmesso di recente, interviste a persone costrette a confessare che i propri parenti non erano stati uccisi dalle autorità iraniane durante le proteste scoppiate a livello nazionale, bensì erano morti per cause accidentali ed estranee. Press TV è responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici ed esponenti di minoranze curde e arabe, in violazione dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale. In qualità di direttore dell'IRIB e di amministratore delegato di Press TV, Ahmad Noroozi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
166. |
POURANVARI Youssef یوسف پورانوارى alias POURANVARI Youssuf |
Data di nascita: 26.5.1983 Luogo di nascita: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Documento d'identità nazionale n.: 0492699836 (Iran) Funzione: direttore del dipartimento trasmissioni e programmazione del principale canale in lingua straniera della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) Entità associate: Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) |
Youssef Pouranvari è il direttore del dipartimento trasmissioni e programmazione del principale canale in lingua straniera della Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB). In quanto conglomerato statale di mezzi d'informazione gestito dal governo iraniano, l'IRIB ha il monopolio dei servizi radiotelevisivi in Iran e svolge un ruolo centrale nel limitare l'esercizio del diritto alla libertà di espressione e impedire il libero flusso delle informazioni in Iran tramite attività di censura. L'IRIB produce, sostiene e diffonde la propaganda del governo sia in Iran sia a livello internazionale. Inoltre l'IRIB trasmette regolarmente accuse false e infondate contro cittadini iraniani, con doppia cittadinanza e stranieri, e utilizza notizie falsificate per fare cattiva informazione e lanciare false accuse contro presunti nemici del regime. Inoltre l'IRIB collabora ampiamente con le agenzie di sicurezza e di intelligence, compreso il ministero dell'intelligence e della sicurezza (MOIS) dell'Iran e il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), per ottenere e diffondere pubblicamente confessioni estorte a detenuti iraniani, con doppia cittadinanza e stranieri. Dalle testimonianze e da altri elementi di prova emerge il ricorso a torture, sia fisiche che psicologiche, a minacce nei confronti di familiari e a trattamenti degradanti al fine di estorcere le confessioni. Dal 2009 le trasmissioni dell'IRIB hanno diffuso centinaia di confessioni forzate nonché contenuti diffamatori contro altre centinaia di persone. L'IRIB utilizza confessioni forzate in particolare per incriminare come spie cittadini con doppia cittadinanza e stranieri, per demonizzare attivisti per i diritti umani e per legittimare la repressione nei confronti di minoranze religiose come la comunità baha’i. In qualità di direttore del dipartimento trasmissioni e programmazione del principale canale in lingua straniera dell'IRIB, Youssef Pouranvari contribuisce alla repressione di dimostranti pacifici, giornalisti, difensori dei diritti umani, studenti e altre persone che rivendicano i propri diritti legittimi. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
167. |
KADEM Ahmad کادم احمد |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: capo del quartier generale regionale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il Brigadier Generale Ahmad Kadem è il capo della base operativa (quartier generale regionale) Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), che controlla le truppe dell'IRGC nelle province di Khusestan, Lorestan e Kohgiluyeh e Boyer-Ahmad. Durante le proteste del 2022 le truppe dell'IRGC sotto il suo comando hanno condotto operazioni contro i manifestanti, in particolare nelle regioni di Khusestan e Lorestan, incluso nelle città di Khorramabad (Lorestan) e Izeh (Khusestan). Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti. In qualità di comandante generale delle truppe dell'IRGC in dette regioni, Kadem è responsabile degli atti di violenza perpetrati da tali truppe nei confronti dei manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
168. |
AZIMI Mohammad Nazar نظر محمد عظیمی, alias AZIMI Mohammadnazar عظیمی موهاممادنازار |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Funzione: comandante del quartier generale Najaf Al-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il Brigadier Generale Mohammad Nazar Azimi è il comandante del quartier generale Najaf Al-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), che controlla le truppe dell'IRGC nelle province di Kermanshah, Hamedan e Ilam. Durante le proteste del 2022 la provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC. In qualità di comandante del quartier generale regionale dell'IRGC per le truppe dell'IRGC attive in questa regione, è responsabile delle violenze perpetrate dall'IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Kermanshah. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
169. |
NILFRUSHAN Abbas Mortaza نیلفروشان عباس مرتاضا alias NILFOROUSHAN Abbas; NILFOROUSHAN DARDASHTI Abbas; NILFOROUSHAN DARDASHTI Abbas; NILFOROUSHAN Abbas; NILFRUSHAN DARDASHTI Abbas Mortaza نیلفروشان دردشتی عباس |
Data di nascita: 23.8.1966 Luogo di nascita: Isfahan, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Passaporto n.: P46631463 (Iran) Funzione: vicecomandante per le operazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Abbas Nilfrushan è il vicecomandante per le operazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) e responsabile del Comando delle operazioni dell'IRGC, una delle organizzazioni di sicurezza direttamente incaricate della repressione delle proteste. In tale veste, ha definito il movimento di protesta civile di base del 2022 come un movimento terrorista e una minaccia diretta per la sicurezza dell'Iran, legittimando in tal modo la dura risposta alle proteste pacifiche. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
170. |
MOEIN Moslem مسلم معین |
Data di nascita: 22.9.1985 Luogo di nascita: Eslamabad, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Documento d'identità nazionale n.: 3341588477 (Iran) Indirizzo: Part 7, Block 25, Ground Floor, 16th Street, Sarvestan Street, Chaghamirza Phase 2 Shahid Mehrabi, Kermanshah, Iran Funzione: capo del quartier generale per il ciberspazio della Forza di resistenza Basji (Basij) |
Moslem Moein è un alto funzionario della Forza di resistenza Basji (Basij), la famigerata organizzazione paramilitare volontaria, inserita nell'elenco dell'UE, che opera sotto il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) con sezioni in tutto l'Iran. Basji ha svolto un ruolo chiave nella repressione letale a opera del regime nei confronti delle proteste che hanno attraversato il paese dal settembre 2022. In qualità di capo del quartier generale per il ciberspazio di Basji, Moein supervisiona le misure volte a controllare e censurare le attività online degli iraniani. Ha parlato pubblicamente della priorità, per Basji, di monitorare l'uso di internet da parte degli iraniani. Inoltre, Moein è fautore dello sviluppo di un'intranet iraniana nazionale, che potrebbe permettere al regime di disconnettere l'Iran dall'internet globale. Il governo iraniano continua a filtrare e bloccare il libero flusso dell'informazione in Iran. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
171. |
KARAMI Mohammad محمد کرمی |
Data di nascita: 27.1.1966 Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Brigadier Generale Passaporto n.: K50849392 (Iran), scade il 23.9.2024 Funzione: comandante del quartier generale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) per la provincia di Sistan e Baluchestan e la provincia di Kerman |
Il Brigadier Generale Mohammad Karami è il comandante del quartier generale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), che comanda le truppe dell'IRGC nella provincia di Sistan e Baluchestan e nella provincia di Kerman. La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale di provincia Zahedan ha vissuto un «venerdì di sangue» quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì, utilizzando munizioni attive. Almeno 70 manifestanti sono deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste successive sono continuate. In qualità di comandante del quartier generale regionale dell'IRGC per le truppe dell'IRGC attive in questa regione, Karami è responsabile delle violenze perpetrate dall'IRGC nei confronti dei manifestanti nella provincia di Sistan e Baluchestan, in particolare in relazione al «venerdì di sangue». È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
172. |
JAVIDAN Ali Akbar جاویدان علی اکبر |
Data di nascita: 21.3.1967 Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: comandante delle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) nella provincia di Kermanshah |
Ali Akbar Javidan è il comandante delle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) nella provincia di Kermanshah dal giugno 2019. In tale veste, è responsabile di aver ordinato la violenta reazione delle LEF alle proteste svoltesi a Kermanshah nel 2022. È altresì responsabile di assicurare la rigorosa attuazione, da parte delle LEF, delle politiche morali che violano gravemente i diritti umani, anche attraverso la repressione attiva delle donne che non rispettano i codici relativi al velo. È inoltre responsabile degli arresti di donne a opera delle LEF nel corso delle proteste del luglio 2022. È responsabile di violenze, discriminazione, comportamenti crudeli e degradanti nonché detenzione arbitraria nei confronti di donne. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
173. |
AZARPENDAR Abbas آذرپندار عباس |
Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co.; direttore regionale in Iran per Tiandy Technologies |
Abbas Azarpendar è l’amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co., un intermediario fondamentale in Iran che fornisce alcune delle più avanzate apparecchiature di sorveglianza al governo iraniano. Durante le proteste che hanno fatto seguito alla morte di Mahsa Amini, in stato di fermo di polizia, a metà settembre 2022, le apparecchiature di Radis Vira Tejarat Co. sono state utilizzate dalle forze di sicurezza iraniane, compresi il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), le forze Basij che operano sotto l'IRGC e le forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), per reprimere brutalmente le proteste avvenute a livello nazionale, il che ha portato alla tortura o alla morte di almeno 516 manifestanti, inclusi almeno 70 minori. Azarpendar è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
174. |
ESMAEILI Mohammad Mehdi محمد مهدى اسماعیلی |
Data di nascita: 1975 Luogo di nascita: Kabudarahang, Hamedan, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: ministro della Cultura e dell’orientamento islamico Entità associata: ministero della Cultura e dell’orientamento islamico; Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Mohammad Mehdi Esmaeli è il ministro iraniano della Cultura e dell’orientamento islamico. |
20.2.2023 |
Sotto la sua autorità, il ministero ha minacciato di imporre divieti di viaggio e di lavoro agli artisti o ai musicisti che non seguono la linea del governo. Mohammad Mehdi Esmaili ha minacciato personalmente e pubblicamente di imporre arresti e divieti di lavoro ai registi che avevano pubblicato una dichiarazione chiedendo alle forze di sicurezza di dar prova di moderazione nei confronti dei manifestanti pacifici. Da quando è diventato ministro, un numero importante di artisti e giornalisti è stato arrestato sulla base di accuse infondate, il che indica che alle minacce di repressione sono seguite azioni repressive. Esmaeili si adopera inoltre per limitare ulteriormente la libertà di espressione facendo pressioni in parlamento per un progetto di legge che renderà illegale la condivisione di informazioni o comunicazioni ritenute critiche nei confronti del regime. Sotto l’autorità di Mohammad Mehdi Esmaeili e con la sua approvazione dichiarata, numerosi artisti, musicisti, registi e giornalisti iraniani sono stati minacciati, arrestati e perseguiti sulla base di accuse infondate e la loro libertà di espressione è stata ulteriormente limitata in misura significativa. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
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175. |
NOURI Yousef یوسف نورى |
Data di nascita: 1961 Luogo di nascita: Ilam, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: ministro dell’Istruzione Entità associate: ministero dell’Istruzione dell’Iran; Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Yousef Nouri è ministro dell’Istruzione dell’Iran dal novembre 2021. Sotto la sua responsabilità l’istruzione degli studenti iraniani è continuamente allineata alle opinioni del governo e agli insegnamenti dell’Ayatollah Khamenei. Nel settembre e nell’ottobre 2022 le forze di sicurezza sono state viste arrestare alunni iraniani asseritamente coinvolti in proteste anti-hijab. In quanto ministro dell’istruzione Nouri è responsabile della detenzione di studenti in istituti di rieducazione. Nouri ha confermato che alcuni studenti erano già stati arrestati. Ha affermato che sono stati inviati in «istituti psicologici» che trattengono gli studenti per «riformarli e rieducarli» allo scopo di impedire comportamenti «antisociali». Ha aggiunto che gli studenti potevano tornare a scuola solo dopo essere stati «riformati». |
20.2.2023 |
Rendendosi responsabile della detenzione arbitraria di studenti allo scopo di modificare radicalmente le opinioni antigovernative, Nouri viola il diritto umano fondamentale all’istruzione secondo il quale l’istruzione è intesa a favorire il pieno sviluppo della personalità umana e a rafforzare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
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176. |
KARIMI Farzin فرزین کریمی مزلقان چاى (aliasKARIMI MAZLGHANCHAY Farzin) |
Data di nascita: 7.12.1992 Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Carta d’identità: 0440273961 Funzione: membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS); cofondatore della Ravin Academy |
Farzin Karimi è membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS) e cofondatore della Ravin Academy, un’entità inserita nell’elenco dell’UE che forma persone in materia di cibersicurezza e pirateria informatica e recluta tra queste futuri collaboratori del MOIS. Il MOIS è ampiamente coinvolto nell’infiltrazione dei gruppi di opposizione interna, nel monitoraggio delle minacce interne e dei dissidenti espatriati e nell’arresto di presunte spie e dissidenti. Farzin Karimi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
177. |
MOSTAFAVI Seyed Mojtaba سید مجتبی مصطفوى (alias MORTAZAVI, Mojtaba; MOSTAF, Mojtaba) |
Data di nascita: 2.4.1987 Luogo di nascita: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Documento d’identità nazionale: n. 0080467741 (Iran) Funzione: membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS); cofondatore della Ravin Academy |
Seyed Mojtaba Mostafavi è membro del ministero iraniano dell’Intelligence e della sicurezza (MOIS) e cofondatore della Ravin Academy, un’entità inserita nell’elenco dell’UE che forma persone in materia di cibersicurezza e pirateria informatica e recluta tra queste futuri collaboratori del MOIS. Il MOIS è ampiamente coinvolto nell’infiltrazione dei gruppi di opposizione interna, nel monitoraggio delle minacce interne e dei dissidenti espatriati e nell’arresto di presunte spie e dissidenti. Seyed Mojtaba Mostafavi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
178. |
ESMAELI Vali ولی اسماعیلی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo della Commissione sociale del parlamento |
Vali Esmaeli è un legislatore e fautore di una linea intransigente che presiede la commissione sociale del parlamento iraniano. È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). Esmaeli ha definito i manifestanti «agenti stranieri» e ha giustificato la violazione dei diritti umani commessi dalla Repubblica islamica dell’Iran. In quanto membro del parlamento iraniano, Esmaeli ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
179. |
NADERI Ahmad احمد نادرى |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: membro del presidium del parlamento iraniano |
Ahmad Naderi è un legislatore e fautore di una linea intransigente, nonché membro del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano. È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). Durante la lettura di una dichiarazione di 233 deputati nella seduta pubblica del parlamento del 2 ottobre 2022, ha elogiato e appoggiato l’operato delle forze di sicurezza e dell’ordine nel reprimere i manifestanti. In quanto membro del parlamento iraniano, Naderi ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
180. |
ELAHIAN Zohreh الهیان زهره |
Cittadinanza: iraniana Sesso: femminile Funzione: membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano. |
Zohreh Elahian è una legislatrice e fautrice di una linea intransigente, nonché membro della commissione per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano. È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). In quanto membro del parlamento iraniano, Elahian ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
181. |
FARAHANI Ahmad Amirabadi احمد امیرآبادى فراهانی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: membro del presidium del parlamento iraniano |
Amirabadi Farahani è un legislatore e fautore di una linea intransigente, nonché membro del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano. È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). In quanto membro del parlamento iraniano, Farahani ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
182. |
DELKHOSH-ABATARI Seyyed Kazem سید کاظم دلخوش اباترى |
Luogo di nascita: Someh, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: portavoce della commissione giudiziaria e giuridica del parlamento iraniano |
Seyyed Kazem Delkhosh-Abatari è il portavoce della commissione giudiziaria e giuridica del parlamento iraniano. Durante le proteste del 2022/2023 ha contribuito a elaborare un piano per perseguire i giornalisti e i mezzi d’informazione che pubblicano notizie non conformi alla versione ufficiale della Repubblica islamica. La repressione dei giornalisti in Iran si è intensificata dai primi giorni delle proteste del 2022, con quasi 70 giornalisti arrestati finora. In qualità di portavoce della commissione giudiziaria e giuridica del parlamento iraniano, Delkhosh-Abatari è stato coinvolto nella repressione dei media e dei giornalisti a seguito dello scoppio delle proteste in tutto il paese nel 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
183. |
JALALI Hossein حسین جلالی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: membro del parlamento |
Hossein Jalali è un legislatore e fautore di una linea intransigente, nonché membro del parlamento iraniano. È uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato una lettera in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). Ha confermato personalmente l’esistenza di tale lettera e ha ribadito le sue richieste. In qualità di membro del parlamento iraniano, Jalali ha chiesto personalmente l’esecuzione dei manifestanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
184. |
MOUSAVI Seyyed Nezamoldin سید نظام الدین موسوى alias MOUSAVI Nezam |
Luogo di nascita: Khorramabad, Iran Sesso: maschile Funzione: portavoce del consiglio direttivo del parlamento iraniano |
Seyyed Nezamoldin Mousavi è il portavoce del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano. Durante le proteste del 2022/2023 ha tenuto una riunione con le autorità giudiziarie e i legislatori con l’intento di accelerare l’esecuzione delle sentenze pronunciate nei confronti dei manifestanti arrestati. In qualità di portavoce del presidium/consiglio direttivo del parlamento iraniano, Mousavi ha esortato la magistratura a velocizzare i processi e accelerare l’esecuzione delle sentenze pronunciate nei confronti dei manifestanti, mettendo così a repentaglio il loro diritto a un giusto processo, ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
Mousavi è anche uno dei 227 membri del parlamento che hanno firmato, il 6 novembre 2022, una dichiarazione in cui si elogiavano le forze di sicurezza per avere ucciso dei manifestanti e si esortava la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli colpevoli di «Muharebeh» («ribellione contro Dio»). Ha definito i manifestanti «agenti stranieri» e ha giustificato le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Repubblica islamica dell’Iran. Mousavi ha appoggiato l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste scoppiate in tutto il paese nel 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
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185. |
NESARI Habibollah Jan حبیب الله جان نثارى |
Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: aggiunto alla formazione e all’istruzione delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran |
Habibollah Jan Nesari è attualmente aggiunto alla formazione e all’istruzione delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran inserite nell’elenco dell’UE. Tra il 2016 e il 30 dicembre 2019 è stato vicecomandante delle unità speciali delle LEF. In qualità di vicecomandante era responsabile della supervisione dell’uso di armi letali e non letali da parte delle forze durante le proteste nazionali del novembre 2019, causa della morte di centinaia di manifestanti. È stato riconosciuto colpevole di crimini contro l’umanità dal tribunale internazionale dei popoli per le atrocità commesse in Iran per il suo ruolo nella repressione dei manifestanti in qualità di vicecomandante. È accertato che, in quanto parte delle forze di sicurezza, le forze di polizia si sono rese responsabili della progettazione e attuazione di un piano per commettere crimini contro l’umanità nonché di omicidi, carcerazioni, sparizioni forzate, atti di tortura e violenza sessuale al fine di sedare le proteste e nascondere i crimini commessi durante le proteste del novembre 2019. |
20.2.2023 |
In qualità di vicecomandante, Nesari è personalmente responsabile di violazioni dei diritti umani commesse dalle LEF. Le LEF, che Nesari attualmente addestra, sono coinvolte nella violenta repressione dei manifestanti durante le proteste scoppiate nel settembre 2022, tra l’altro con l’uso letale della forza contro manifestanti iraniani. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
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186. |
BABAEI Hassan حسن بابایی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo dell’organizzazione di Stato per la registrazione di atti e proprietà |
Hassan Babaei è a capo dell’organizzazione di Stato per la registrazione di atti e proprietà e una figura di alto livello della magistratura iraniana. In tale veste, Hassan Babaei è responsabile di numerose violazioni del diritto a un giusto processo durante le proteste del 2022/2023 in Iran. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
187. |
GHANNAD Qazi قاض قناد (alias QANAD Qazi) |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: procuratore e giudice presso il tribunale rivoluzionario |
Qazi Ghannad è procuratore e giudice presso il tribunale rivoluzionario. Durante le proteste del 2022/2023 ha violato il diritto a un processo giusto e ha condannato a morte dei manifestanti, successivamente giustiziati dal regime iraniano. In qualità di procuratore, ha emesso la condanna a morte nel caso di Majid Rahnavard nel 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
188. |
MANSOURI Seyed Hadi منصورى هادى سید |
Luogo di nascita: Mashhad, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo della quarta sezione del tribunale rivoluzionario di Mashhad |
Seyed Hadi Mansouri è giudice e capo della quarta sezione del tribunale rivoluzionario di Mashhad dal dicembre 2017. Durante le proteste del 2022/2023 ha partecipato alla campagna di sentenze capitali pronunciate nei confronti di manifestanti, violando anche il loro diritto a un giusto processo. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
189. |
HOSSEINI Hojjat al-Eslam Hossein حسینی الاسلام حسین حجت |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo della magistratura della provincia del Kurdistan |
Hojjat al-Eslam Hossein Hosseini è il capo della magistratura nella regione del Kurdistan. Durante le proteste del 2022/2023 ha partecipato alla repressione delle manifestazioni ed è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse nell’ambito della repressione di manifestanti pacifici. È complice di tali violazioni, compresi torture e trattamenti crudeli, disumani o degradanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
190. |
JABARI Mohammad محمد جبارى |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: procuratore della provincia del Kurdistan |
Mohammad Jabari è il procuratore della provincia del Kurdistan. In tale veste, è responsabile, sin dalle proteste del 2019, di varie violazioni dei diritti umani comprese condanne a morte e repressione delle manifestazioni. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
191. |
MOSTAFAVINIA Hojjat al-Eslam Ali نیا مصطفوى علی الاسلام هجت (alias MOSTAFAVI (Hojjatoleslam) Ali) |
Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: religioso; procuratore generale della provincia di Sistan e Belucistan Indirizzo: Zahedan |
Hojjat-al-Eslam Ali Mostafavinia è un religioso e procuratore generale della provincia di Sistan e Belucistan. In precedenza ha esercitato la funzione di procuratore nel Sistan e Belucistan, nonché nel Khorasan meridionale. In tale veste, era incaricato di perseguire manifestanti detenuti arbitrariamente durante le proteste verificatesi a Zahedan nell’ottobre 2022 e violentemente represse dalle forze di polizia con morti e feriti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
192. |
SHAMSABAD Mehdi آباد شمس مهدى (alias SHAMSABAD Mahdi) |
Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: procuratore della provincia di Sistan e Belucistan |
Mehdi Shamsabad è procuratore di Zahedan nella provincia di Sistan e Belucistan. In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani durante le proteste del 2022/2023, comprese condanne a morte e repressione delle manifestazioni, nonché di punizioni degradanti, fra cui la pena di morte per flagellazione. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
193. |
HARIKANDI Hossein Fazeli هریکندى فاضلی حسین |
Luogo di nascita: Babol, provincia di Mazandaran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: Procuratore generale della provincia di Alborz |
Hossein Fazeli Harikandi è il procuratore generale della provincia di Alborz. In tale veste, è responsabile della condanna di varie centinaia di manifestanti per il reato di «corruzione sulla terra» durante le proteste del 2022/2023, esponendoli al rischio di condanna a morte. Ha inoltre sostenuto la tesi del governo riguardo alla morte di Sarina Ismailzadeh nel 2022. Nonostante fosse deceduta a causa delle violenze della polizia, lo Stato aveva rilasciato una dichiarazione secondo cui Sarina Ismailzadeh si era suicidata e non era morta dunque a causa della violenta repressione delle manifestazioni nella provincia di Alborz. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
194. |
MADADI Hassan حسن مددى |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: procuratore facente funzioni della provincia di Alborz |
Hassan Madadi riveste la funzione di procuratore facente funzioni della provincia di Alborz almeno dal 2020. In tale veste, è responsabile di varie violazioni dei diritti umani, segnatamente la negazione del diritto a un giusto processo durante le proteste del 2022/2023. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
195. |
TAGHANAKI Soghra Khodadadi صغرى خدادادى |
Data di nascita: 27.3.1971 Cittadinanza: iraniana Sesso: femminile Funzione: direttrice della prigione femminile di Qarchak N. di passaporto: B50799950 (Iran) (individuale) Indirizzo: Varamin, Teheran, Iran |
Soghra Khodadadi Taghanaki è direttrice della prigione femminile di Qarchak. La prigione è nota per le condizioni inumane di detenzione, fra cui le cattive condizioni sanitarie, la negazione di assistenza medica, le penurie alimentari, l’uso eccessivo della forza nei confronti delle prigioniere, le torture, le violenze sessuali e le esecuzioni extragiudiziali. La prigione di Qarchak è uno dei luoghi principali in cui vengono detenute le donne arrestate durante le proteste pacifiche del 2022/2023 seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini durante il fermo disposto dalla polizia morale iraniana. Soghra Khodadadi Taghanaki è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
196. |
PASANDIDEH Heidar حیدر پسندیده |
Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: direttore della prigione di Sanandaj |
Heidar Pasandideh è direttore della prigione centrale di Sanandaj nella provincia del Kurdistan iraniano dal 2020. Sotto la sua amministrazione, prigionieri sono stati giustiziati in modo arbitrario nella prigione centrale di Sanandaj. Nella sua funzione di direttore ha sovrinteso alla detenzione e alla tortura di prigionieri arrestati durante le proteste del 2022/2023 seguite alla morte di Mahsa Amini e ne è pertanto responsabile. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
197. |
PIRI Morteza مرتضی پیرى |
Data di nascita: 5.7.1977 Luogo di nascita: Zabol, provincia di Sistan e Belucistan, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: direttore della prigione centrale di Zahedan Carta d’identità: 4072307122 Indirizzo: Zahedan, Iran |
Morteza Piri è direttore della prigione centrale di Zahedan nella provincia di Sistan e Belucistan. La prigione è nota per le condizioni inumane di detenzione, fra cui le cattive condizioni sanitarie, la negazione di assistenza medica, l’uso eccessivo della forza nei confronti dei prigionieri e le esecuzioni extragiudiziali. Sotto la sua amministrazione, la prigione di Zahedan ha eseguito numerose esecuzioni, un numero sproporzionato delle quali nei confronti della minoranza beluci del paese. Nella sua veste è stato coinvolto nella repressione delle proteste del 2022/2023 seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini durante il fermo disposto dalla polizia morale iraniana. Morteza Piri è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
198. |
AZIZI Allah-Karam اللهکرم عزیزى |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo della prigione Rajai Shahr Indirizzo: Moazzen Blvd, Gohardasht, città di Karaj, provincia di Alborz, Iran Entità associate: prigione Rajai Shahr |
Allah-Karam Azizi è il capo della prigione Rajaee Shahr, inserita nell’elenco dell’UE (alias prigione Rajai Shahr, Rajaishahr, Rajài Shahr, Rejài Shahr, Rajayi Shahr, prigione Gorhardasht, prigione Gohar Dasht) in Iran. In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, segnatamente torture e trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti, nonché maltrattamenti e tortura di prigionieri. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
199. |
KHOSRAVI Mohammad Hossein محمد حسین خسروى |
Data di nascita: 23.9.1974 Luogo di nascita: Birjand, provincia del Khorasan meridionale, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: direttore generale delle prigioni della provincia di Sistan e Belucistan, ex direttore della prigione centrale di Zahedan Carta d’identità: 0653027761 Indirizzo: provincia di Sistan e Belucistan, Iran |
Nella sua funzione di direttore generale delle prigioni della provincia di Sistan e Belucistan, Mohammad Hossein Khosravi sovrintende alle prigioni della provincia di Sistan e Belucistan. Le prigioni della provincia, compresa la prigione centrale di Zahedan, sono note per le condizioni inumane di detenzione, fra cui le cattive condizioni sanitarie, la negazione di assistenza medica, l’uso eccessivo della forza nei confronti dei prigionieri e le esecuzioni extragiudiziali. Sotto la sua amministrazione, la sola prigione di Zahedan ha eseguito numerose esecuzioni, un numero sproporzionato delle quali nei confronti della minoranza beluci del paese, ed è stata coinvolta nella repressione delle proteste del 2022/2023 seguite alla morte della ventiduenne Mahsa Amini durante il fermo disposto dalla polizia morale iraniana. Mohammad Hossein Khosravi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
200. |
CHEHARMAHALI Ali علی چهارمحالی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: direttore generale delle prigioni di Alborz Indirizzo: Alvand Building, Below Mader Square, Karaj, Mehravila, Iran |
Ali Cheharmahali è direttore generale delle prigioni della provincia di Alborz ed ex direttore della prigione di Evin inserita nell’elenco dell’UE. In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran durante le proteste del 2022/2023, fra cui torture e trattamenti crudeli, disumani o degradanti. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
201. |
FADAVI Ali علی فدوى |
Data di nascita: 1961 Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Ali Fadavi è il vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). L’IRGC ha ampiamente partecipato alla repressione violenta e attiva delle proteste del 2022/2023 in Iran ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Nella sua funzione, Fadavi guida, facilita e legittima le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’IRGC. Ali Fadavi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
202. |
SHARIF Ramezan شریف رمظان |
Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: portavoce del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Ramezan Sharif è il portavoce del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC). L’IRGC ha ampiamente partecipato alla repressione violenta e attiva delle proteste del 2022/2023 in Iran ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Nella sua funzione, Sharif copre e legittima le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’IRGC. Ramezan Sharif è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
203. |
JOMEIRI Fathollah فتح الله جمیرى |
Luogo di nascita: Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo dell’organizzazione per la protezione delle informazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC)/unità di sicurezza dell’IRGC |
Fathollah Jomeiri è il capo dell’organizzazione per la protezione delle informazioni del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), denominato anche unità di sicurezza dell’IRGC. L’unità è responsabile della protezione delle infrastrutture essenziali e delle zone chiave del paese, di personaggi importanti, come personalità del regime, ma soprattutto del regime stesso. L’IRGC ha ampiamente partecipato alla repressione violenta e attiva delle proteste del 2022/2023 in Iran ed è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Nella sua funzione, Jomeiri guida, facilita e legittima le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’IRGC. Fathollah Jomeiri è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
204. |
KAAMFAR Behdad کامفر بهداد |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: procuratore presso la Procura rivoluzionaria di Karaj |
Behdad Kaamfar è un procuratore presso la Procura rivoluzionaria di Karaj che tratta casi presso il tribunale rivoluzionario di Karaj. In tale veste, è responsabile della repressione esercitata nei confronti dei manifestanti mediante l’imposizione di pene gravi, fra cui la pena di morte. Le autorità giudiziarie iraniane utilizzano in particolare l’accusa penale di «Muharebeh» («ribellione contro Dio») che prevede la pena di morte per chi si oppone agli organi statali ed è spesso invocata per la repressione nei confronti dei manifestanti. In particolare, Kaamfar ha rappresentato la procura in un caso del novembre/dicembre 2022 in cui vari manifestanti sono stati condannati per presunti attacchi contro la Basji. In tale processo l’accusa formulata da Kaamfar ha condotto a varie condanne alla pena di morte per «Muharebeh», in particolare contro Mohammad Mehdi Karimi, Amid Mehdi Shokrollahi, Reza Aria Farzaneh Gharehassanlou, Hamid Gharehassanlou, Ali Moazzami Goudarzi e Hossein Mehdi Mohammadi. |
20.2.2023 |
Chiedendo tali condanne e utilizzando tali reati in contrasto con i principi della giustizia, e causando così la morte di oppositori dello Stato iraniano, Behdad Kaamfar si è reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
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205. |
FATHI Murad مراد فتحی |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: direttore delle prigioni della provincia dell’Azerbaigian occidentale |
Murad Fathi è il direttore delle prigioni della provincia dell’Azerbaigian occidentale dal 22 novembre 2022. In precedenza aveva ricoperto lo stesso incarico nella provincia del Kurdistan. Nelle prigioni sotto il suo controllo, durante le proteste del 2022/2023 si sono registrati episodi di torture dei prigionieri che, in alcuni casi, hanno condotto alla morte di questi ultimi per le torture stesse e/o per la mancanza di assistenza medica. Fra le persone detenute e torturate figurano manifestanti arrestati in entrambe le province. Partecipando alla repressione dei manifestanti e sovrintendendo alle torture nelle strutture carcerarie sotto il suo comando, che in alcuni casi hanno provocato la morte dei prigionieri, Murad Fathi è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
206. |
KHOSROU PANAH Abdol Hossein عبدالحسین خسرو پناه alias KHOSROW PANAH Abdul Hossein; KHOSROPANAH Abdolhossein |
Data di nascita: 21.3.1966 Luogo di nascita: Dezful, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: presidente e segretario del Consiglio supremo della rivoluzione culturale Entità associate: Consiglio supremo della rivoluzione culturale |
Abdol Hossein Khosrou Panah è un religioso conservatore ed è presidente e segretario del Consiglio supremo della rivoluzione culturale dal gennaio 2023. Il Consiglio supremo della rivoluzione culturale ha promosso numerosi progetti che compromettono la libertà di donne e ragazze, imponendo limitazioni al loro abbigliamento e alla loro istruzione. Le sue leggi hanno altresì discriminato le minoranze, come i baha’i. Si tratta di un veicolo di promozione delle politiche e delle idee islamiste dell’attuale regime. Quale presidente e segretario del Consiglio supremo della rivoluzione culturale, Khosrou Panah è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.3.2023 |
207. |
ALAM-AL HODA Ahmad احمد علم الهدى |
Data di nascita: 31.8.1944 Luogo di nascita: Mashhad, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: imam della preghiera del venerdì di Mashhad e rappresentante della provincia di Khorasan Razavi presso l’Assemblea degli esperti |
Ahmad Alam-Al Hoda è imam della preghiera del venerdì di Mashhad e rappresentante della provincia di Khorasan Razavi presso l’Assemblea degli esperti. Nei suoi discorsi e sui media partecipa alla diffusione dell’odio nei confronti delle donne, dei manifestanti e delle minoranze religiose. Alam-Al Hoda è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.3.2023 |
208. |
RASTINEH Ahmad احمد راستینه |
Data di nascita: 1980 Luogo di nascita: provincia di Bakhtiari, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: membro del parlamento e portavoce della commissione parlamentare per la cultura. |
Ahmad Rastineh è membro del parlamento iraniano (Madjles) e portavoce della sua commissione per la cultura. La commissione per la cultura ricopre una posizione di supervisione per controllare e sorvegliare le istituzioni incaricate di «diffondere la cultura della castità e dell’hijab». Rastineh promuove la linea dura riguardo ai principi culturali della rivoluzione islamica, specie in merito alle donne e all’uso del velo islamico/hijab. Nel corso delle proteste del 2022/2023 in Iran ha chiesto l’affermazione della legge che impone di indossare il velo alle donne iraniane. Ha altresì sostenuto il controllo di internet da parte del governo e le limitazioni al suo accesso. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.3.2023 |
209. |
KHAN MOHAMMADI Hodjatoleslam Ali حجت الاسلام علی خان محمدى |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: portavoce del quartier generale per ordinare il bene e proibire il male |
Hodjatoleslam Ali Khan Mohammadi è il portavoce del quartier generale per ordinare il bene e proibire il male, inserito nell’elenco dell’UE. Nel 2022 e nel 2023, in qualità di portavoce del quartier generale per ordinare il bene e proibire il male, ha dichiarato che non indossare l’hijab è reato e ha promosso la linea dura riguardo ai principi culturali della rivoluzione islamica, specie in merito alle donne e all’uso del velo islamico/hijab. Sempre in tale qualità ha espresso il suo sostegno alla repressione degli attivisti anti-hijab e ha contribuito alla sua legittimazione, compromettendo i diritti e le libertà di donne e ragazze. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.3.2023 |
210. |
AKBARI Mohammad Sadegh محمد صادق اکبرى |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: giudice capo della provincia di Mazandaran |
Mohammad Sadegh Akbari è giudice capo della provincia di Mazandaran. In tale posizione è responsabile di aver inflitto condanne a morte in ingiusti processi (assenza di avvocati, estorsione di confessioni) e di aver torturato i condannati. Nel corso delle proteste del 2022/2023 è stato responsabile di aver disposto la chiusura dei negozi che non rispettavano le leggi sul velo islamico e di aver condannato a morte un manifestante infermo di mente di 35 anni che avrebbe bruciato il Corano. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.3.2023 |
211. |
BARATI Morteza مرتضی براتی alias BARATI Qazi |
Data di nascita: 30.11.1962 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: giudice che presiede la sezione 1 dei Tribunali rivoluzionari di Isfahan |
Morteza Barati è il giudice che presiede la sezione 1 dei Tribunali rivoluzionari di Isfahan. Nel gennaio 2023 ha condannato a morte per impiccagione almeno tre manifestanti, negando loro il diritto a un equo processo. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.3.2023 |
212. |
AL HOSSEINI Musa Asif موسی آصف الحسینی alias AL-HOSSEINI Asef |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: giudice a capo della sezione 1 dei Tribunali rivoluzionari di Karaj, nella provincia di Alborz |
Musa Asif Al Hosseini è il giudice a capo della sezione 1 dei Tribunali rivoluzionari di Karaj, nella provincia di Alborz. I processi sotto la sua supervisione sono stati condotti in maniera sommaria, senza rispettare i diritti fondamentali degli imputati e sulla base di confessioni estorte a mezzo di pressioni e torture. Nel corso delle proteste del 2022/2023 ha presieduto i processi contro i manifestanti e ha pronunciato numerose condanne a morte, due delle quali sono state eseguite ai danni di Mohammed Karami e Mohammed Hosseini. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.3.2023 |
213. |
JALILI Vahid وحید جلیلی |
Data di nascita: 1973 Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: capo per gli affari culturali e l’evoluzione delle politiche presso la Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB) |
Vahid Jalili è il capo per gli affari culturali e l’evoluzione delle politiche presso la Radio Televisione della Repubblica islamica dell’Iran (IRIB), inserita nell’elenco dell’UE. Nel corso delle proteste del 2022/2023 l’IRIB ha trasmesso confessioni estorte a ostaggi stranieri. In ragione della sua posizione di alto livello presso l’IRIB, Jalili è direttamente coinvolto nella minaccia ai diritti umani degli ostaggi stranieri e nel loro trattamento disumano. È altresì responsabile di aver diffuso confessioni a fini di propaganda per sostenere il regime. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.3.2023 |
214. |
NOBAVEH VATAN Bijan بیژن نوباوه وطن |
Data di nascita: 1959/1960 Luogo di nascita: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: membro del parlamento iraniano; primo vicepresidente della commissione Cultura del parlamento iraniano |
Bijan Nobaveh Vatan è un legislatore iraniano sostenitore di una politica intransigente ed è anche primo vicepresidente della commissione Cultura del parlamento iraniano. È uno dei 227 membri del parlamento firmatari, il 6 novembre 2022, di una dichiarazione che loda le forze di sicurezza per aver ucciso dei manifestanti ed esorta la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli «Muharebeh» o «nemici di Dio». Inoltre, è uno dei propugnatori della legislazione che prevede norme restrittive per le donne in materia di abbigliamento e impone sanzioni a carico delle istituzioni, imprese e persone che interagiscono con le donne che non rispettano la legislazione, ponendo così in essere un boicottaggio nei loro confronti. In qualità di membro del parlamento iraniano, Nobaveh Vatan ha sostenuto l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste a livello nazionale del 2022/2023 in Iran. Sostiene inoltre una legislazione che sostanzialmente revoca i diritti sociali ed economici delle donne in Iran. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
24.4.2023 |
215. |
YAZDIKHAH Ali علی یزدى خواه |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Funzione: membro del parlamento iraniano; membro della commissione Cultura del parlamento iraniano |
Ali Yazdikhah è un legislatore iraniano sostenitore di una politica intransigente ed è anche membro della commissione Cultura del parlamento iraniano. È uno dei 227 membri del parlamento firmatari, il 6 novembre 2022, di una dichiarazione che loda le forze di sicurezza per aver ucciso dei manifestanti ed esorta la magistratura ad accelerare i processi e a condannare a morte i manifestanti dichiarandoli «Muharebeh» o «nemici di Dio». Inoltre, è uno dei propugnatori della legislazione che prevede norme restrittive per le donne in materia di abbigliamento e impone sanzioni a carico delle istituzioni, imprese e persone che interagiscono con le donne che non rispettano la legislazione, ponendo così in essere un boicottaggio nei loro confronti. In qualità di membro del parlamento iraniano, Yazdikhah ha sostenuto l’uccisione, la detenzione e la tortura di persone durante le proteste a livello nazionale del 2022/2023 in Iran. Sostiene inoltre una legislazione che sostanzialmente revoca i diritti sociali ed economici delle donne in Iran. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
24.4.2023 |
216. |
ALIBABAEI Mehdi محدى علی بابایی (alias ALI BABAEI Mehdi, BABAEI Ali Mehdi) |
Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Grado: Maggiore Funzione: vicecapo provinciale del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) a Qom |
Il Maggiore Mehdi Alibabaei è il vicecapo provinciale del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) a Qom. Dirige l’IRGC e le forze Basij nella città di Qom. Dopo la morte di Mahsa Amini nel settembre 2022, alcune delle proteste più intense sono avvenute nella città di Qom. Le forze di sicurezza, tra cui l’IRGC e le milizie Basij, sono state schierate per reprimere violentemente tali proteste. Dal marzo 2023 l’IRGC e le milizie Basij hanno inoltre ricevuto istruzioni di applicare la legge sull’uso obbligatorio dell’hijab mediante nuovi metodi di oppressione. Alibabaei ha rivelato un nuovo piano che prevede lo schieramento di membri della milizia Basij in ciascun quartiere di Qom per fare applicare la legge sull’hijab. Il nuovo piano comporta l’introduzione di programmi come «Diventa un leader famoso nel nostro quartiere», che prevede pattugliamenti di quartiere da parte delle forze IRGC/Basij, l’uso dell’intelligence, l’intimidazione e il coinvolgimento dei normali cittadini (ad esempio attribuendo agli amministratori di edifici e condomini la responsabilità per le residenti «velate in modo scorretto»). Questo piano rappresenta un nuovo livello di coinvolgimento della popolazione civile nella denuncia e nella raccolta di informazioni per opprimere le donne. Sotto il comando di Alibabaei, le forze IRGC e Basij locali di Qom sono incaricate di far rispettare determinate leggi con mezzi e metodi che intimidiscono i cittadini e ne violano i diritti fondamentali. In qualità di vicecapo provinciale dell’IRGC a Qom, il Maggiore Mehdi Alibabaei è responsabile degli atti di oppressione commessi dalle forze IRGC e Basij locali e delle loro violazioni dei diritti alla libertà di espressione e alla vita privata. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
24.4.2023 |
217. |
NOUROUZI Ali Asghar (alias NOROUZI Ali Asghar) |
Data di nascita: 11.11.1962 Luogo di nascita: Dashtestan, provincia di Bushehr, Iran Indirizzo: Unit 29, 5th Floor, Talaieh Block- B1, Elahiyeh Complex 1, Number 0, Alley 2-Shahid Sajjad Rushanai, Rabbaninejad Street, Zein Aldin Municipality, Qom 3739144673, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Passaporto n.: Y53914915 (Iran), scade l’11.5.2026 Documento d’identità nazionale iraniano n.: 4591967573 Funzione: presidente del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Persone associate: Seyyed Aminollah; Emami Tabatabai; Yahya Alaoddini; Jamal Babamoradi; Ahmad Karimi Entità associate: fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation)/Bonyad Taavon Sepah IRGC |
Ali Asghar Nourouzi è presidente del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation), inserita nell’elenco dell’UE. L’IRGC è stata in prima linea nella repressione delle proteste del 2022/2023 in Iran, in cui sono state uccise oltre 520 persone, di cui oltre 70 minorenni, e sono stati effettuati arrestati/incarcerazioni di oltre 22 000 persone. La fondazione cooperativa IRGC è l’organo responsabile della gestione degli investimenti dell’IRGC e, in tale contesto, di convogliare denaro nella brutale repressione del regime. In qualità di presidente del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa IRGC, Ali Asghar Nourouzi è quindi responsabile di aver fornito in modo volontario e consapevole gli strumenti con cui è stata condotta la brutale repressione in atto. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
24.4.2023 |
218. |
TABATABAI Seyyed Amin Ala Emami (alias TABATBAYI Aminallah Imami) |
Data di nascita: 26.8.1963 Luogo di nascita: Meybod, Iran Indirizzo: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Documento d’identità nazionale iraniano n.: 4489260229 Funzione: vicepresidente del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation); amministratore delegato della fondazione cooperativa IRGC Persone associate: Ali Asghar Nourouzi; Yahya Alaoddini; Jamal Babamoradi; Ahmad Karimi Entità associate: fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation)/Bonyad Taavon Sepah IRGC |
Seyyed Amin Ala Emami Tabatabai è vicepresidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation), inserita nell’elenco dell’UE. L’IRGC è stata in prima linea nella repressione delle proteste del 2022/2023 in Iran, in cui sono state uccise oltre 520 persone, di cui oltre 70 minorenni, e sono stati effettuati arresti/incarcerazioni di oltre 22 000 persone. La fondazione cooperativa IRGC è l’organo responsabile della gestione degli investimenti dell’IRGC e, in tale contesto, di convogliare denaro nella brutale repressione del regime. In qualità di vicepresidente del consiglio di amministrazione e di amministratore delegato della fondazione cooperativa IRGC, Seyyed Amin Ala Emami Tabatabai è quindi responsabile di aver fornito in modo volontario e consapevole gli strumenti con cui è stata condotta la brutale repressione in atto. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
24.4.2023 |
219. |
ALAODDINI Yahya (alias ALÀODDINI Yahya; ALAEDDINI Yahya) |
Data di nascita: 21.5.1965 Luogo di nascita: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Passaporto n.: K47201906 (Iran), scade il 19.10.2023 Documento d’identità nazionale iraniano n.: 0036732958 Funzione: membro del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation) Persone associate: Ali Asghar Nourouzi; Jamal Babamoradi; Ahmad Karimi; Seyyed Amin Ala Emami Tabatabai Entità associate: fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation)/Bonyad Taavon Sepah IRGC |
Yahya Alaoddini è membro del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation), inserita nell’elenco dell’UE. L’IRGC è stata in prima linea nella repressione delle proteste del 2022/2023 in Iran, in cui sono state uccise oltre 520 persone, di cui oltre 70 minorenni, e sono stati effettuati arresti/incarcerazioni di oltre 22 000 persone. La fondazione cooperativa IRGC è l’organo responsabile della gestione degli investimenti dell’IRGC e, in tale contesto, di convogliare denaro nella brutale repressione del regime. In qualità di membro del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa IRGC, Yahya Alaoddini è quindi responsabile di aver fornito in modo volontario e consapevole gli strumenti con cui è stata condotta la brutale repressione in atto. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
24.4.2023 |
220. |
BABAMORADI Jamal Ali |
Data di nascita: 24.5.1960 Luogo di nascita: Teheran, Iran Indirizzo: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Documento d’identità nazionale iraniano n.: 0036824240 Funzione: membro del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation) Persone associate: Ali Asghar Nourouzi; Ahmad Karimi; Yahya Alaoddini; Seyyed Amin Ala Emami Tabatabai Entità associate: fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation)/Bonyad Taavon Sepah IRGC |
Jamal Ali Babamoradi è membro del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation), inserita nell’elenco dell’UE. L’IRGC è stata in prima linea nella repressione delle proteste del 2022/2023 in Iran, in cui sono state uccise oltre 520 persone, di cui oltre 70 minorenni, e sono stati effettuati arresti/incarcerazioni di oltre 22 000 persone. La fondazione cooperativa IRGC è l’organo responsabile della gestione degli investimenti dell’IRGC e, in tale contesto, di convogliare denaro nella brutale repressione del regime. In qualità di membro del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa IRGC, Jamal Ali Babamoradi è quindi responsabile di aver fornito in modo volontario e consapevole gli strumenti con cui è stata condotta la brutale repressione in atto. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
24.4.2023 |
221. |
KARIMI Ahmad Hasan |
Data di nascita: 11.12.1962 Luogo di nascita: Qom, Iran Indirizzo: Teheran, Iran Cittadinanza: iraniana Sesso: maschile Documento d’identità nazionale iraniano n.: 0382947983 Funzione: membro del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation) Persone associate: Ali Asghar Nourouzi; Yahya Alaoddini; Seyyed Amin Ala Emami Tabatabai; Jamal Ali Babamoradi Entità associate: fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation)/Bonyad Taavon Sepah IRGC |
Ahmad Hasan Karimi è membro del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC Cooperative Foundation), inserita nell’elenco dell’UE. L’IRGC è stata in prima linea nella repressione delle proteste del 2022/2023 in Iran, in cui sono state uccise oltre 520 persone, di cui oltre 70 minorenni, e sono stati effettuati arresti/incarcerazioni di oltre 22 000 persone. La fondazione cooperativa IRGC è l’organo responsabile della gestione degli investimenti dell’IRGC e, in tale contesto, di convogliare denaro nella brutale repressione del regime. In qualità di membro del consiglio di amministrazione della fondazione cooperativa IRGC, Ahmad Hasan Karimi è quindi responsabile di aver fornito in modo volontario e consapevole gli strumenti con cui è stata condotta la brutale repressione in atto. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
24.4.2023 |
222. |
ADINEHVAND Salman سلمان آدینه وند |
Funzione: comandante dell'unità di assistenza alla polizia di Teheran delle forze dell'ordine iraniane (LEF) Cittadinanza: iraniana Data di nascita: 20 maggio 1980 Luogo di nascita: Teheran, Iran Sesso: maschile |
Dal gennaio 2021 Salman Adinehvand è il comandante dell'unità di assistenza alla polizia di Teheran delle LEF iraniane, la principale organizzazione di sicurezza incaricata del controllo della folla e della repressione delle proteste. L'unità di Adinehvand è stata direttamente responsabile della repressione violenta delle proteste di Teheran nel settembre e nell'ottobre 2022, durante le quali decine di manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza che utilizzavano munizioni attive. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
22.5.2023 |
223. |
AGHAMIRI Seyyed Mohammad Amin سید محمد امین آقامیرى |
Funzione: segretario del Consiglio supremo iraniano per il ciberspazio Cittadinanza: iraniana Data di nascita: 21 settembre 1986 Luogo di nascita: Iran Sesso: maschile |
Seyyed Mohammad Amin Aghamiri è il segretario del Consiglio supremo iraniano per il ciberspazio, l'autorità centralizzata per le politiche nel settore del ciberspazio. Il Consiglio supremo per il ciberspazio è responsabile del blocco, da parte dell'Iran, di popolari piattaforme di informazione e comunicazione online e ha inoltre utilizzato la tecnologia digitale per spiare e perseguitare giornalisti e dissidenti del regime. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
22.5.2023 |
224. |
NIKVARZ Mohsen |
Funzione: procuratore generale di Sirjan Cittadinanza: iraniana Luogo di nascita: Iran Sesso: maschile |
In veste di procuratore generale di Sirjan, Mohsen Nikvarz è stato responsabile di diversi arresti arbitrari di avvocati e condanne a morte a Sirjan durante le proteste del 2019. Nel contesto delle proteste scoppiate nel settembre 2022, inoltre, Nikvarz è stato coinvolto nel caso Maryam Arvin, da lui perseguita per le sue attività di avvocata difenditrice dei manifestanti. In seguito al suo arresto, di cui Nikvarz è personalmente responsabile, la sig.ra Arvin è stata brutalmente torturata in prigione. Nikvarz è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
22.5.2023 |
225. |
MORADI Nader نادر مرادى |
Funzione: vice supervisore degli spazi pubblici della polizia di pubblica sicurezza Grado militare: colonnello Cittadinanza: iraniana Luogo di nascita: Iran Sesso: maschile |
Nella sua attuale veste di vice supervisore degli spazi pubblici della polizia di pubblica sicurezza, il colonnello Nader Moradi è responsabile dell'applicazione delle leggi sull'hijab. Tali leggi sono state stata usate dalle autorità iraniane per reprimere i manifestanti pacifici. Moradi è responsabile della persecuzione e dell'arresto di donne per il mancato rispetto delle norme sull'hijab e della chiusura di imprese. È inoltre responsabile della chiusura di imprese, ristoranti e altri spazi pubblici in relazione alla mancata applicazione delle regole sull'hijab, firmando le lettere con cui tali imprese sono informate della chiusura. Durante le proteste iniziate nel settembre del 2022 e durate molti mesi, Moradi è stato inoltreresponsabile della persecuzione e dell'arresto di negozianti che avevano chiuso le loro attività e intendevano scioperare in segno di protesta per la morte di Mahsa Amini. Moradi è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran |
22.5.2023 |
226. |
MONTAZER AL-MAHDI Saeed (alias MONTAZER AL-MAHDI Said) |
Funzione: portavoce della polizia Grado militare: Brigadier Generale Cittadinanza: iraniana Data di nascita: 8 novembre 1971 Luogo di nascita: Teheran, Iran Sesso: maschile |
Saeed Montazer Al-Mahdi è il portavoce della polizia iraniana (forze dell'ordine iraniane (LEF), inserite nell'elenco dell'UE). Nell'aprile 2023 ha annunciato l'attuale rigorosa applicazione delle leggi sull'hijab, che sono state usate dalla autorità iraniane per reprimere i manifestanti pacifici. Nello svolgimento delle sue funzioni difende e promuove le azioni repressive della polizia. Le sue dichiarazioni intimidatorie sulla sorveglianza, la chiusura di imprese e altri spazi pubblici e i messaggi di avvertimento inviati dalle autorità hanno un impatto repressivo molto significativo. Inoltre, in qualità di portavoce della polizia, ha ripetutamente minimizzato gli avvelenamenti di studentesse ampiamente denunciati, affermando che «per la maggior parte» erano «non reali», negando così alle vittime la protezione della polizia e compromettendo il loro diritto alla sicurezza. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
22.5.2023 |
Entità
|
Nome |
Informazioni identificative |
Motivi |
Data di inserimento nell'elenco |
1. |
Polizia Criminalità informatica |
Luogo: Teheran (Iran) Sito web:http://www.cyberpolice.ir |
La polizia Criminalità informatica iraniana, fondata nel gennaio 2011, è un’unità della polizia della Repubblica islamica dell’Iran diretta da Vahid Majid. Dalla sua istituzione fino all’inizio del 2015, è stata diretta da Esmail Ahmadi-Moqaddam (in elenco). Ahmadi-Moqaddam ha sottolineato che quest’unità perseguirà gruppi dissidenti e antirivoluzionari che hanno usato le reti sociali basate su internet per scatenare, nel 2009, la protesta contro la rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad. Nel gennaio 2012 la polizia Criminalità informatica ha emesso nuove direttive per gli Internet café, che impongono agli utenti di fornire dati personali, che saranno conservati per sei mesi dai proprietari degli esercizi, nonché una registrazione dei siti web visitati. Queste disposizioni impongono inoltre ai proprietari degli esercizi di installare telecamere a circuito chiuso, conservandone le registrazioni per sei mesi. In base a queste nuove disposizioni è possibile creare un registro che le autorità potranno usare per intercettare attivisti o chiunque sia ritenuto una minaccia per la sicurezza nazionale. Nel giugno 2012 i media iraniani hanno riferito che la polizia Criminalità informatica starebbe mettendo in atto una repressione delle reti virtuali private (VPN). Il 30 ottobre 2012 la stessa unità di polizia ha arrestato il blogger Sattar Beheshti senza un mandato per «atti contro la sicurezza nazionale sulle reti sociali e su Facebook». Beheshti aveva criticato il governo iraniano nel suo blog. Beheshti è stato trovato morto nella sua cella il 3 novembre 2012 e si ritiene che sia stato torturato a morte da membri della polizia Criminalità informatica. La polizia Criminalità informatica è responsabile dell’arresto di molti amministratori di gruppi Telegram in relazione alle proteste avvenute a livello nazionale nel novembre 2019. |
12.3.2013 |
2. |
Prigione di Evin |
Indirizzo: provincia di Teheran, Teheran, distretto 2, Dasht-e Behesht (Iran) |
Carcere in cui negli ultimi anni e decenni sono stati detenuti prigionieri politici e si sono ripetutamente verificati gravi abusi dei diritti umani, inclusa la tortura. I manifestanti del novembre 2019 sono stati, e almeno in parte sono ancora, detenuti come prigionieri politici nella prigione di Evin. Nella prigione di Evin i detenuti sono privati dei diritti procedurali fondamentali e talvolta sono tenuti in isolamento o in celle sovraffollate con cattive condizioni igieniche. Vi sono segnalazioni dettagliate di casi di tortura fisica e psicologica. Ai detenuti sono negati il contatto con la famiglia e gli avvocati, nonché cure sanitarie adeguate. Nel contesto delle proteste del 2022-2023, sono ancora segnalati casi di tortura. La causa dell’incendio che nell’ottobre 2022 ha causato numerosi morti e feriti non è stata resa pubblica e la prigione rifiuta qualsiasi indagine internazionale. Nel contesto dell’incendio è inoltre emerso chiaramente che la prigione utilizza mine terrestri condannate a livello internazionale per evitare evasioni dal carcere. Vari cittadini di Stati terzi sono stati detenuti arbitrariamente nella prigione di Evin. |
12.4.2021 |
3. |
Prigione Fashafouyeh (alias: penitenziario centrale della Grande Teheran, prigione di Hasanabad-e Qom, prigione della Grande Teheran) |
Indirizzo: provincia di Teheran, Hasanabad, zona industriale di Bijin, Teheran, Qom Old Road (Iran) Telefono: +98 21 5625 8050 |
Carcere designato inizialmente per la detenzione degli autori di reati connessi alla droga. Di recente utilizzato anche per detenuti politici costretti, in taluni casi, a condividere le celle con tossicodipendenti. Le condizioni di vita e igieniche sono molto scarse, mancando le necessità di base, come l’acqua potabile pulita. Durante le proteste del novembre 2019, diversi manifestanti, tra cui minori, sono stati detenuti nella prigione di Fashafouyeh. Relazioni indicano che i manifestanti del novembre 2019 sono stati sottoposti a tortura e a trattamenti disumani nella prigione di Fashafouyeh, ad esempio sono stati feriti deliberatamente con acqua bollente e sono state loro negate cure mediche. Secondo una relazione di Amnesty International sulla repressione delle proteste del novembre 2019, minori di 15 anni sono stati detenuti insieme agli adulti nella prigione di Fashafouyeh. Tre manifestanti del novembre 2019, attualmente detenuti nella prigione di Fashafouyeh, sono stati condannati a morte da un tribunale di Teheran. Dall’inizio delle proteste del 2022-2023 è stato riferito che 3 000 persone sono state trasferite nella prigione Fashafouyeh e che 835 di queste vi si trovano ancora. Sono stati segnalati diversi casi di tortura e confessioni forzate. |
12.4.2021 |
4. |
Prigione Rajaee Shahr (alias: prigione Rajai Shahr, Rajaishahr, Rajài Shahr, Rejài Shahr, Rajayi Shahr, prigione Gorhardasht, prigione Gohar Dasht) |
Indirizzo: provincia di Alborz, Karaj, Gohardasht, Moazzen Blvd (Iran) Telefono: +98 26 3448 9826 |
La prigione Rajaee Shahr è conosciuta per la privazione dei diritti umani, con gravi torture fisiche e psicologiche inflitte a prigionieri politici e prigionieri per motivi di opinione, nonché per le esecuzioni di massa senza un processo equo, sin dalla rivoluzione islamica del 1979. Centinaia di detenuti, compresi minori, hanno subito gravi maltrattamenti nella prigione di Rajaee Shahr all’indomani delle proteste del novembre 2019. Vi sono relazioni credibili circa numerosi casi di tortura e altre forme di pene crudeli, compresi casi in cui sono coinvolti minori. Dall’inizio delle proteste del 2022-2023 numerosi oppositori vi sono stati detenuti arbitrariamente in condizioni che alcuni giornalisti reclusi hanno descritto come pericolose e difficilmente sopportabili. |
12.4.2021 |
5. |
Polizia morale iraniana (alias Gasht-e-Ershad/Islamic Guidance Patrol (Pattuglia della guida islamica)/Guidance Patrols (Pattuglie della guida)] غشتى إرشاد |
Indirizzo: Vozara Street, corner of 25th Street, District 6, Teheran (Iran) |
La polizia morale fa parte delle forze dell’ordine iraniane (LEF) e costituisce un’unità speciale di polizia che applica le rigorose norme di abbigliamento per le donne, compreso l’obbligo di indossare il velo. La polizia morale ha fatto un uso illecito della forza contro le donne per non aver rispettato le leggi iraniane sul velo islamico, si è resa responsabile di violenze sessuali e di genere, arresti e detenzioni arbitrari, violenza eccessiva e tortura. Il 13 settembre 2022 la polizia morale ha arrestato arbitrariamente Mahsa Amini, 22 anni, a Teheran per aver indossato impropriamente il velo islamico. Successivamente Mahsa Amini è stata portata presso la sede della polizia morale per una «sessione di rieducazione e orientamento». Secondo notizie e testimoni affidabili, durante la detenzione è stata sottoposta a percosse e maltrattamenti brutali, che ne hanno determinato il ricovero ospedaliero e la morte il 16 settembre 2022. Il comportamento abusivo della polizia morale non si limita a questo incidente ed è stato ampiamente documentato. La polizia morale è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
6. |
Forza di resistenza Basij (alias Basij-e Mostazafan) بسیج مستضعفین |
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La Forza di resistenza Basij è un’organizzazione paramilitare volontaria che opera sotto il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRCG) (Islamic Revolutionary Guard Corps) con sezioni in tutto l’Iran. La risposta delle forze di sicurezza alle proteste del settembre 2022 in Iran è stata particolarmente dura e ha causato la morte di diverse persone. La Forza di resistenza Basij è stata una delle forze a cui il governo ha ordinato di reprimere tali proteste. Ha ferito e ucciso diversi manifestanti. La Forza di resistenza Basij è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
7. |
Comando per la ciberdifesa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (CDC) قرارگاه دفاع سایبرى |
Indirizzo: Teheran (Iran) Numero di telefono: +98 26 3448 9826 |
Il comando per la ciberdifesa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (CDC) tiene sotto controllo i siti web, le e-mail e le attività online delle persone ritenute oppositori politici. Durante le proteste del settembre 2022 in Iran, il CDC ha svolto un ruolo attivo nelle politiche repressive del governo iraniano, anche identificando e arrestando i manifestanti. Il CDC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
8. |
Forze dell’ordine della Repubblica islamica dell’Iran (LEF) (alias NAJA; FARAJA) فرماندهی انتظامی جمهورى اسلامی ایران |
Indirizzo: Teheran (Iran) |
Le forze dell’ordine della Repubblica islamica dell’Iran (LEF) sono una forza di polizia in divisa. Le palesi e gravi violazioni dei diritti umani da parte delle LEF, quali sparatorie indiscriminate con munizioni attive contro manifestanti pacifici, compresi minori, sono ampiamente documentate da quando sono iniziate le proteste per la morte di Mahsa Amini, a metà settembre 2022. Oltre 70 manifestanti sono morti e centinaia sono stati gravemente feriti, compresi minori. Dall’inizio delle manifestazioni, le forze di polizia hanno inoltre detenuto arbitrariamente numerosi difensori dei diritti umani e giornalisti. Le forze dell’ordine sono pertanto responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
17.10.2022 |
9. |
Fondazione cooperativa Basij (alias Bonyad-eh Tàavon-eh Basij) بنیاد تعاون بسیج |
Indirizzo: Teheran, Iran Tipo di entità: Fondazione/Rete societaria Altre entità associate: IRGC, Forza di resistenza Basij |
La Fondazione cooperativa Basij (BCF) è una delle affiliate della Forza di resistenza Basij (inserita nell’elenco dell’UE). La BCF è stata istituita nel 1996 e la sua missione comprende la promozione e il sostegno della Basij. Tra le attività della BCF figura il finanziamento della Forza di resistenza Basij (inserita nell’elenco dell’UE). Pertanto, la BCF è associata alla Forza di resistenza Basij, un’entità responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
10. |
Press TV پرس تو |
Indirizzo: 4 East 2nd St., Farhang Blvd., Saadat Abad, 19977-66411 Teheran, Iran Numero di telefono: tel.+98 21 230 66 660 E-mail: Presstv@presstv.ir Tipo di entità: Emittente televisiva di Stato |
Press TV è responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici, esponenti di minoranze curde e arabe, in violazione dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale. Press TV è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
14.11.2022 |
11. |
Arvan Cloud (alias Abr Arvan; Noyan Abr Arvan Co.; Arwan Company; Arvancloud) آرون کلود |
Indirizzo: Zafar St. Africa Blvd., Teheran, Iran Tipo di entità: Impresa privata Altre entità associate: IRGC, ministero iraniano delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione |
Arvan Cloud è una società informatica iraniana che sostiene gli sforzi del governo iraniano volti a controllare l’accesso all’intranet iraniana. Dal 2020 è uno dei principali partner del progetto del governo iraniano, in generale, e del ministro iraniano delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in particolare, inteso a creare una versione iraniana distinta di Internet. Tale intranet nazionale con punti di connessione all’Internet globale contribuirà a controllare il flusso di informazioni tra l’intranet iraniana e l’Internet globale. In tal modo, Arvan Cloud è coinvolta nella censura e nel sostegno agli sforzi compiuti dal governo iraniano per chiudere Internet in risposta alle recenti proteste in Iran. Arvan Cloud è inoltre associata a persone responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, quale il ministro iraniano delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione inserito nell’elenco dell’UE. |
14.11.2022 |
12. |
Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) سازمان صدا و سيماى جمهورى اسلامی ايران |
Indirizzo: Jamejam Street, Valiasr Avenue, 19395-3333 Tehran (Teheran), Iran Tipo di entità: emittente di proprietà statale Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
La Radio Televisione della Repubblica islamica dell'Iran (IRIB) è un'emittente di proprietà statale tristemente nota come megafono del regime. L'IRIB è responsabile della produzione e trasmissione di confessioni estorte a detenuti, fra cui giornalisti, attivisti politici ed esponenti delle minoranze curde e arabe, in violazione quindi dei diritti a un giusto processo e a un equo processo riconosciuti a livello internazionale. L'IRIB è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
12.12.2022 |
13. |
Ravin Academy آکادمی راوین |
Luogo di registrazione: Teheran, Iran Data di registrazione: 2019 Numero di registrazione: 49135 Sede principale: Second Floor, No. 36, Naqdi Street, North Sohrevardi Street, Shahid Ghandi-Niloufar Neighborhood, Teheran, Iran |
Ravin Academy è una società di cibersicurezza con sede in Iran che fornisce istruzione e formazione in materia di cibersicurezza nel settore sia difensivo che offensivo, nonché addestramento di hacker. Inoltre, Ravin Academy opera per conto del ministero iraniano dell'intelligence (MOIS) e del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), sostenendoli nel reclutamento di hacker. Alcuni hacker addestrati presso la Ravin Academy hanno partecipato direttamente alla perturbazione delle comunicazioni dei manifestanti contro il regime iraniano, reprimendo in tal modo le proteste. Ravin Academy è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
14. |
Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company شرکت سامان گستر سحاب پرداز با مسئولیت محدود alias Sahab Pardaz سحاب پرداز |
Luogo di registrazione: Teheran, Iran Sede principale: Teheran, No. 22, Khorramshahr Street Teheran, North Shohvardi Street, Korramshahr Street, Number 24, Floor 1 |
Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company è una società con sede in Iran che presta servizi di filtraggio dei social media. Svolge attività di censura e sorveglianza per il governo dell'Iran (effettuate anche nel corso delle proteste del 2022) che vietano, limitano o criminalizzano l'esercizio della libertà di espressione o di riunione da parte dei cittadini iraniani, o che limitano l'accesso alla stampa o ai mezzi radiotelevisivi. Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
15. |
Autorità di regolamentazione delle comunicazioni (Communication Regulation Authority - CRA) ارتباطات و مقررات تنظیم سازمان رادیویی alias Communication Regulation Authority |
Luogo di registrazione: Teheran, Iran Entità associate: ministero iraniano delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione |
L'Autorità di regolamentazione delle comunicazioni (CRA) opera sotto l'autorità del ministero iraniano delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La CRA esegue l'obbligo imposto dal governo iraniano di filtrare i contenuti internet mediante uno spyware denominato SIAM. Durante le proteste del 2022 la CRA ha utilizzato il proprio controllo dell'accesso a internet e dei telefoni cellulari per localizzare i manifestanti e creare un quadro dettagliato delle attività dei dissidenti e dei manifestanti affinché le autorità se ne avvalessero a loro discrezione. La CRA è pertanto responsabile di aver sostenuto la repressione di dimostranti pacifici, giornalisti, difensori dei diritti umani, studenti e altre persone che rivendicano i propri diritti legittimi. La CRA è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
16. |
Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ستاد امر به معروف و نهی از منکر alias Ufficio per ordinare il bene e proibire il male; Quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio; Setad-PV ستاد پو |
Tipo di entità: istituzione governativa Luogo di registrazione: Iran Sede principale: Iran Persone associate: GOLPAYEGANI Seyyed Mohammed Saleh Hashemi, capo del Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male Altre entità associate: Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) |
Il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male è un'istituzione governativa responsabile della definizione e dell'applicazione nella società di modelli comportamentali eccessivamente severi. Nel 2022 il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ha svolto un ruolo determinante nella definizione di nuovi e più severi codici morali per le donne, che violano palesemente i loro diritti umani. Inoltre il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male ricopre un ruolo centrale nella predisposizione della sorveglianza delle donne e degli uomini che non rispettano tali codici e nell'imposizione di sanzioni spesso brutali nei loro confronti. Tali codici sono poi brutalmente applicati dalle forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), inserite nell'elenco dell'UE, e più precisamente dalla polizia morale. Il Quartier generale per ordinare il bene e proibire il male è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
17. |
Imen Sanat Zaman Fara Company شرکت ایمن صنعت زمان فرا |
Indirizzo: Shahrak-e-Jafar Abad-e-Jangal Rd, Naseriyeh, Teheran, Iran; Number 16, Kolezar alley, Farsian Street, Shahid Rezaiee Street, Azadegan Autobahn, Teheran, Iran; Number 16, Gholshan 14, Golestan Boulevard, Negarestan Boulevard, Sham Abad, Teheran, Iran Tipo di entità: società privata Luogo di registrazione: Iran Data di registrazione: 2010 Documento d'identità nazionale n.: 103201991293 (Iran) Numero di registrazione: 369541 (Iran) Sede principale: Iran Persone associate: Mohammad Zandi Aliabadi, presidente del consiglio di amministrazione; Hossein Zandi Aliabadi, vicepresidente del consiglio di amministrazione; Fatemeh Haghshenas, amministratore delegato Altre entità associate: Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) |
Imen Sanat Zaman Fara Company è una società iraniana che fabbrica e importa apparecchiature di sicurezza per le forze di sicurezza iraniane. Le sue apparecchiature sono utilizzate dalle forze di sicurezza iraniane per reprimere violentemente le proteste pacifiche, comprese le proteste a seguito della morte della ventiduenne Mahsa Amini nel 2022, il che ha portato alla tortura o alla morte di almeno 516 manifestanti, inclusi almeno 70 minori. Imen Sanat Zaman Fara Company è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
18. |
Forze speciali di polizia iraniane نیروى ویژه پاد وحشت alias NOPO; Forze speciali antiterrorismo iraniane; Niroo-ye Vizhe Pasdar-e Velayat; Forze speciali dei guardiani della guida suprema; Forze speciali provinciali; Forza speciale antiterrorismo |
Indirizzo: Iran Tipo di entità: forza di polizia Luogo di registrazione: Iran Sede principale di attività: Iran Persone associate: Mohsen Ebrahimi (comandante) Altre entità associate: Forze dell'unità speciale dell'Iran, Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) |
Le Forze speciali di polizia iraniane (NOPO) sono una sottodivisione delle Forze dell'unità speciale dell'Iran e delle Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF). Le NOPO sono un'unità altamente specializzata e addestrata, spesso interpellata per disperdere le proteste. Nel corso delle proteste del 2022 a seguito alla morte della ventiduenne Mahsa Amini, le NOPO hanno fatto ricorso a violenze eccessive e alla forza letale contro manifestanti disarmati, tra cui donne e minori, ad esempio sparando ai manifestanti con armi automatiche. Le Forze speciali di polizia iraniane (NOPO) sono pertanto responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
19. |
Radis Vira Tejarat Co. شرکت رادیس ویرا تجارت |
Indirizzo: Teheran, Pasdaran St., West Gilan St., No. 5, Unit 1, Corner of Mohed Dou Alley Tipo di entità: fornitore di servizi di sicurezza fisica, impresa privata Sede principale: Iran Persone associate: Abbas Azarpendar, amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co. E direttore regionale in Iran per Tiandy Technologies Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) e forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF) (clienti), Pars Ertebat Afzar Co (distributore) |
Radis Vira Tejarat Co. è il rappresentante iraniano della società Tiandy Technologies. Il fatto che l'amministratore delegato di Radis Vira Tejarat Co., Abbas Azarpendar, sia anche direttore regionale in Iran per Tiandy Technologies illustra gli stretti legami che intercorrono tra le società. Radis Vira Tejarat Co. è un intermediario fondamentale in Iran che fornisce alcune delle più avanzate apparecchiature di sorveglianza al governo iraniano. Durante le proteste che hanno fatto seguito alla morte di Mahsa Amini in stato di fermo di polizia, a metà settembre 2022, le sue apparecchiature sono state utilizzate dalle forze di sicurezza iraniane, compresi il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), le forze Basij che operano sotto l'IRGC e le forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran (LEF), per reprimere brutalmente le proteste avvenute a livello nazionale, il che ha portato alla tortura o alla morte di almeno 516 manifestanti, inclusi almeno 70 minori. Radis Vira Tejarat Co. è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
20. |
Corpo regionale Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Azerbaigian occidentale شهداء سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Azerbaigian occidentale, Iran Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Azerbaigian occidentale, Iran Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il corpo regionale Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia dell'Azerbaigian occidentale. Il Brigadier Generale Habib Shahsavari, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. Durante le proteste del 2022 il corpo regionale Shohada dell'IRGC ha condotto operazioni contro manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti nelle città di Piranshahr, Mahabad e Bukan dell'Azerbaigian occidentale. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Dal 15 novembre 2022 le operazioni dell'IRGC nelle città di Mahabad e Bukan hanno provocato la morte di almeno quattro e dodici persone, rispettivamente. Il corpo regionale Shohada dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
21. |
Corpo regionale Hazrat Nabi Akram del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Kermanshah حضرت نبی اکرم سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Kermanshah, Iran Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Kermanshah, Iran Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il corpo regionale Hazrat Nabi Akram del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Kermanshah. Il Brigadier Generale brigata Bahman Reyhani, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. Durante le proteste del 2022 la provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC. Il corpo regionale Hazrat Nabi Akram dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
22. |
Corpo regionale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Gilan قدس سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Gilan, Iran Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Gilan, Iran Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il corpo regionale Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Gilan. Il Brigadier Generale Mohammad Abdollahpour, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. Durante le proteste del 2022 la provincia di Gilan ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC. Il corpo regionale Quds dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
23. |
Corpo regionale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Mazandaran کربلاى سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Mazandaran, Iran Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Mazandaran, Iran Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il corpo regionale Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Mazandaran. Il generale di brigata Siavash Moslemi, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. Durante le proteste del 2022 l'entità ha condotto operazioni contro i manifestanti nella provincia di Mazandaran. Nel corso di tali operazioni ha fatto ricorso a un uso sproporzionato della forza e della violenza contro i manifestanti. Il corpo regionale Karbala dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
24. |
Corpo regionale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), provincia di Teheran الشهداء سید سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Teheran, Iran Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Teheran, Iran Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il corpo regionale Seyyed al-Shohada del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Teheran. Il generale di brigata Ahmad Zulqadr, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. Durante le proteste del 2022 la violenta repressione delle proteste nella provincia di Teheran da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, è stata particolarmente forte ed eccessiva. Il corpo regionale Seyyed al-Shohada dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
25. |
Base operativa Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) کربلا سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Iran sudoccidentale (province di Khusestan, Lorestan e Kohgiluyeh e Boyer-Ahmad) Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
La base operativa (quartier generale regionale) Karbala del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nell'Iran sudoccidentale, nelle province di Khusestan, Lorestan e Kohgiluyeh e Boyer-Ahmad. Il generale di brigata Ahmad Kadem, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. Durante le proteste del 2022 l'entità ha condotto operazioni contro i manifestanti, in particolare nelle province di Khusestan e Lorestan, incluso nella città di Khorramabad (Lorestan). Durante queste operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti. La base operativa Karbala dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
26. |
Base operativa Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) قدس سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
La base operativa Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) è il quartier generale regionale dell'IRGC nel sudest dell'Iran e controlla la provincia di Kerman e la provincia di Sistan e Baluchestan. Il generale di brigata Mohammad Karami, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale di provincia Zahedan ha vissuto un «venerdì di sangue» quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì, utilizzando munizioni attive. Almeno 70 manifestanti sono deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste successive sono continuate. La base operativa Quds dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
27. |
Base operativa Najaf-e-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) الاشرف نجف سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
La base operativa (quartier generale regionale) Najaf-e-Ashraf del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) controlla le province di Kermanshah, Hamedan e Ilam. Il generale di brigata Mohammad Nazar Azimi, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. Durante le proteste del 2022 la provincia di Kermanshah ha visto violente repressioni da parte delle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC. La base operativa Najaf-e-Ashraf dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
28. |
Corpo regionale Valiasr del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Khuzestan عصر ولی سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Khuzestan, Iran Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Khuzestan, Iran Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il corpo regionale Valiasr del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Khuzestan. Il generale di brigata Hassan Shahvarpour, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. Il corpo regionale Valiasr dell'IRGC è responsabile dei massacri di manifestanti in Khuzestan nel novembre 2020. Inoltre, nel corso delle proteste del 2022 in Iran, ha condotto operazioni contro i manifestanti, in particolare nella città di Izeh. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, causando la morte di manifestanti. Il corpo regionale Valiasr dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
29. |
Corpo regionale Hazrat Abufazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Lorestan حضرت ابوالفضل سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Lorestan, Iran Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Lorestan, Iran Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il corpo regionale Hazrat Abufazl del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia di Lorestan. Durante le proteste del 2022 ha condotto operazioni contro i manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, sono state condotte operazioni nella città di Khorramabad nel Lorestan. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato, utilizzando munizioni attive contro i manifestanti. Il corpo regionale Hazrat Abufazl dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
30. |
Corpo regionale Beit-al-Moqadas del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Kurdistan المقدس بيت سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Kurdistan, Iran Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Kurdistan, Iran Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il corpo regionale Beit-al-Moqadas del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) opera nella provincia del Kurdistan. Il Brigadier Generale Sadegh Hosseini, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. Durante le proteste del 2022 l'entità ha condotto operazioni contro i manifestanti nelle regioni curde dell'Iran. In particolare, a partire dal 15 novembre 2022 tali operazioni sono state condotte contro manifestanti nelle città del Kurdistan e nelle città dell'Azerbaigian occidentale Sanandaj, Kamyaran e Saqqez. Nel corso di tali operazioni le truppe dell'IRGC hanno fatto ricorso alla forza in modo sproporzionato. Dal 15 novembre 2022 le operazioni dell'IRGC nelle città di Sanandaj, Kamyaran e Saqqez hanno provocato la morte di almeno sette persone a Sanandaj, due persone a Kamyaran e due persone a Saqqez. Il corpo regionale Beit-al-Moqadas dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
31. |
Corpo regionale Salaman del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC), Sistan e Baluchestan سلمان سپاه پاسداران انقلاب اسلامی |
Indirizzo: Sistan e Baluchestan, Iran Tipo di entità: unità militare del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Sistan e Baluchestan, Iran Sede principale di attività: Iran Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Il corpo regionale Salaman del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) controlla la provincia di Sistan e Baluchestan. Il generale di brigata Amanollah Garshasbi, inserito nell'elenco dell'UE, è il comandante di questa entità. La provincia di Sistan e Baluchestan ha visto alcune delle più violente repressioni operate dalle forze di sicurezza iraniane, compreso l'IRGC, nel corso delle proteste del 2022. Il 30 settembre 2022 la capitale di provincia Zahedan ha vissuto un «venerdì di sangue» quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco su una protesta nata a Zahedan attorno alla preghiera del venerdì, utilizzando munizioni attive. Almeno 70 manifestanti sono deceduti in seguito a colpi di arma da fuoco. Da allora le violenze nei confronti dei partecipanti alle proteste sono continuate. Il corpo regionale Salaman dell'IRGC è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
23.1.2023 |
32. |
Fondazione cooperativa delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran بنیاد تعاون فراجا بنیاد تعاون ناجا (alias Fondazione cooperativa NAJA) |
Indirizzo: Marzdaran Blvd, Teheran, Iran Tipo di entità: fondazione cooperativa associata alle Forze dell’ordine della Repubblica islamica dell’Iran Entità associate: Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (alias NAJA; FARAJA) فرماندهی انتظامی جمهورى اسلامی ایران |
La Fondazione cooperativa delle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran è un organismo economico collaborativo controllato dalle LEF (note anche come NAJA), inserite nell’elenco dell’UE, ed è attiva nei settori energetico, edile, dei servizi, tecnologico e bancario dell’Iran. La Fondazione cooperativa delle LEF costituisce un’importante fonte di finanziamento di queste ultime, consiste di fatto in una società di partecipazione finanziaria che fornisce e canalizza fondi e viene utilizzata per eludere le sanzioni. La Fondazione cooperativa con le sue controllate rappresenta inoltre uno dei pochi fornitori coinvolti esclusivamente nella fabbricazione e importazione di attrezzature utilizzate per reprimere le proteste in Iran. |
20.2.2023 |
La Fondazione cooperativa delle LEF fornisce pertanto risorse finanziarie e attrezzature per la repressione a queste ultime, che le utilizzano per commettere gravi violazione dei diritti umani. La Fondazione cooperativa delle LEF è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
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33. |
Istituto di scienze politiche e studi sociali پژوهشگاه علوم انتظامی و مطالعات اجتماعی فراجا |
Luogo di registrazione: Teheran, Iran Indirizzo: QCC3+HPP District 3, Teheran, Provincia di Teheran, Iran Tipo di entità: istituto associato alle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran Entità associate: Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (alias NAJA; FARAJA) |
L’Istituto di scienze politiche e studi sociali, affiliato alle Forze dell’ordine (LEF) della Repubblica islamica dell’Iran (note anche come NAJA), inserite nell’elenco dell’UE, produce «droni antisommossa» utilizzati dalle forze dell’ordine nella repressione di manifestanti pacifici. Inoltre, l’Istituto promuove e conduce ricerche sull’uso dei droni per le forze di polizia. L’Istituto di scienze politiche e studi sociali è associato alle Forze dell’ordine dell’Iran e fornisce attrezzature utilizzate per commettere gravi violazione dei diritti umani. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.2.2023 |
34. |
Consiglio supremo della rivoluzione culturale |
Persona associata: KHOSROU PANAH Abdol Hossein (presidente e segretario) |
Il Consiglio supremo della rivoluzione culturale è un organo strategico del regime responsabile dell’elaborazione e della formulazione di politiche e piani strategici in materia di scienza, istruzione, religione e ricerca. Ha promosso numerosi progetti che compromettono la libertà di donne e ragazze, imponendo limitazioni al loro abbigliamento e alla loro istruzione. Le sue decisioni hanno altresì discriminato le minoranze, come i baha’i. Si tratta di un veicolo di promozione delle politiche dell’attuale regime. Il Consiglio supremo della rivoluzione culturale è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
20.3.2023 |
35. |
Ariantel |
Indirizzo: Ariantel Head Office, No. 15, 15th alley, South Gandhi Street, Tehran, Iran Sito web: http://www.ariantel.ir Tipo di entità: società privata |
Ariantel è un fornitore iraniano di servizi mobili in prima linea nell’introduzione dell’architettura globale di sorveglianza delle telecomunicazioni progettata dal governo iraniano per sedare il dissenso e le voci critiche in Iran. Ariantel ha attivamente cercato e utilizzato prodotti cyberware impiegati per monitorare, geolocalizzare e intercettare le chiamate e altre attività mobili di comunicazione dei suoi utenti su richiesta del governo iraniano. Tali informazioni sono state successivamente utilizzate per sedare e far cessare le proteste e per identificare, prendere di mira e arrestare manifestanti e attivisti pacifici. Ariantel è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
24.4.2023 |
36. |
Student Basij Organisation, SBO
(alias Student and Talabeh Basij) |
Tipo di entità: sezione dell’Organizzazione Basij del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) Luogo di registrazione: Iran Data di registrazione: novembre 1989 Persone associate: Issa Zarepour Altre entità associate: IRGC; IRGC Basij Organisation |
La Student Basij Organisation (Organizzazione Basij studentesca, SBO) è una sezione dell’Organizzazione Basij che funge da violento tutore dell'ordine per conto dell'IRGC nei campus universitari. L'SBO è formata dai membri più giovani e più radicali delle forze Basij, che sono stati particolarmente attivi nel rendere i campus universitari in cui gli studenti hanno organizzato proteste teatro di alcuni dei principali episodi di repressione dell'autunno 2022. Nel corso di irruzioni in vari campus universitari, tra cui la Sharif University, la Shahid Beheshti University e l'Amirkabir University, le forze di sicurezza, compresa l'SBO, hanno usato munizioni attive e aperto il fuoco sugli studenti. Insieme alle molteplici segnalazioni di sequestri e torture a danno di studenti in relazione a tali irruzioni, ciò conferma che l'SBO è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
22.5.2023 |
37. |
IRGC Cooperative Foundation
(alias IRGC Cooperation Bonyad; Bonyad Taavon Sepah; Bonyad-e Ta'avon-e; Sepah Cooperative Foundation) |
Indirizzo: Niayes Highway, Seoul Street, Teheran, Iran Tipo di entità: fondazione Luogo di registrazione: Iran Data di registrazione: 1989 Persone associate: Ali Asghar Nourouzi; Seyyed Amin Ala; Emami Tabatabai; Ahmad Hasan Karimi; Yahya Alaoddini Altre entità associate: Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) |
Dal settembre 2022 l'IRGC è stata in prima linea nella repressione delle proteste in Iran, che ha causato, secondo fonti indipendenti, la morte di oltre 520 persone, compresa la morte di più di 70 minorenni, e di oltre 22 000 arresti/incarcerazioni. La IRGC Cooperative Foundation (fondazione cooperativa IRGC) è l'organo responsabile della gestione degli investimenti dell'IRGC e, quindi, di finanziare la brutale repressione del regime. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. |
22.5.2023 |