2010D0656 — IT — 06.04.2011 — 004.001


Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni

►B

DECISIONE 2010/656/PESC DEL CONSIGLIO

del 29 ottobre 2010

che proroga le misure restrittive nei confronti della Costa d’Avorio

(GU L 285, 30.10.2010, p.28)

Modificato da:

 

 

Gazzetta ufficiale

  No

page

date

►M1

DECISIONE 2010/801/PESC DEL CONSIGLIO del 22 dicembre 2010

  L 341

45

23.12.2010

 M2

DECISIONE 2011/17/PESC DEL CONSIGLIO dell'11 gennaio 2011

  L 11

31

15.1.2011

►M3

DECISIONE 2011/18/PESC DEL CONSIGLIO del 14 gennaio 2011

  L 11

36

15.1.2011

►M4

DECISIONE 2011/71/PESC DEL CONSIGLIO del 31 gennaio 2011

  L 28

60

2.2.2011

►M5

DECISIONE 2011/221/PESC DEL CONSIGLIO del 6 aprile 2011

  L 93

20

7.4.2011




▼B

DECISIONE 2010/656/PESC DEL CONSIGLIO

del 29 ottobre 2010

che proroga le misure restrittive nei confronti della Costa d’Avorio



IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,

considerando quanto segue:

(1)

Il 13 dicembre 2004 il Consiglio ha adottato la posizione comune 2004/852/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Costa d’Avorio ( 1 ) al fine di attuare le misure imposte nei confronti della Costa d’Avorio dalla risoluzione 1572 (2004) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (in prosieguo l’«UNSCR»).

(2)

Il 23 gennaio 2006 il Consiglio ha adottato la posizione comune 2006/30/PESC ( 2 ) che proroga le misure restrittive imposte nei confronti della Costa d’Avorio per ulteriori dodici mesi e le integra con le misure restrittive imposte dal punto 6 dell’UNSCR 1643 (2005).

(3)

In seguito alla proroga delle misure restrittive imposte nei confronti della Costa d’Avorio dall’UNSCR 1842 (2008), il 18 novembre 2008 il Consiglio ha adottato la posizione comune 2008/873/PESC ( 3 ) che proroga ulteriormente le misure restrittive imposte nei confronti della Costa d’Avorio con effetto a decorrere dal 1o novembre 2008.

(4)

Il 15 ottobre 2010 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato l’UNSRC 1946 (2010) che ha prorogato le misure imposte nei confronti della Costa d’Avorio dall’UNSCR 1572 (2004) e dal punto 6 dell’UNSCR 1643 (2005) fino al 30 aprile 2011 e che ha modificato le misure restrittive sulle armi.

(5)

Le misure restrittive imposte nei confronti della Costa d’Avorio dovrebbero pertanto essere prorogate. Oltre alle deroghe relative all’embargo sulle armi previste dall’UNSCR 1946 (2010), è opportuno modificare le misure restrittive per sottoporre a deroga altro materiale inserito autonomamente dall’Unione.

(6)

Le misure di attuazione dell’Unione figurano nel regolamento (CE) n. 174/2005 del Consiglio, del 31 gennaio 2005, che impone restrizioni alla prestazione di assistenza pertinente ad attività militari in Costa d’Avorio ( 4 ), nel regolamento (CE) n. 560/2005 del Consiglio, del 12 aprile 2005, che istituisce misure restrittive specifiche nei confronti di determinate persone ed entità per tener conto della situazione in Costa d’Avorio ( 5 ), e nel regolamento (CE) n. 2368/2002 del Consiglio, del 20 dicembre 2002, relativo all’attuazione del sistema di certificazione del processo di Kimberley per il commercio internazionale di diamanti grezzi ( 6 ),

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:



Articolo 1

1.  Sono vietate la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione alla Costa d’Avorio di armamenti e materiale connesso di qualsiasi tipo, comprese armi e munizioni, veicoli e materiali militari, materiale paramilitare e relativi pezzi di ricambio, nonché di materiale che potrebbe essere impiegato per la repressione interna, da parte di cittadini degli Stati membri, o in provenienza dal territorio degli Stati membri ovvero mediante navi o aeromobili battenti bandiera degli Stati membri, indipendentemente dal se siano tali armamenti o materiale originari o non del territorio degli Stati membri.

2.  È altresì vietato:

a) prestare, direttamente o indirettamente, assistenza tecnica, servizi di intermediazione e altri servizi connessi ai prodotti di cui al paragrafo 1 o connessi con la fornitura, la fabbricazione, la manutenzione e l’uso di tali prodotti, a qualunque persona fisica o giuridica, entità od organismo in Costa d’Avorio, o perché ne usufruisca in Costa d’Avorio;

b) concedere, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria in relazione ai prodotti di cui al paragrafo 1, compresi in particolare sovvenzioni, prestiti e assicurazione dei crediti all’esportazione, per la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione di tali prodotti, o per la prestazione di assistenza tecnica, di servizi di intermediazione o di altri servizi connessi, a qualunque persona fisica o giuridica, entità od organismo in Costa d’Avorio, o perché ne usufruisca in Costa d’Avorio;

Articolo 2

L’articolo 1 non si applica:

a) alle forniture e all’assistenza tecnica destinate unicamente a sostenere l’operazione delle Nazioni Unite in Costa d’Avorio e le forze francesi che l’appoggiano, oppure ad essere da queste utilizzate;

b) alle seguenti attività, purché siano state autorizzate preventivamente dal comitato istituito dal punto 14 dell’UNSCR 1572 (2004) (in prosieguo il «comitato delle sanzioni»):

i) alla vendita, alla fornitura, al trasferimento o all’esportazione di materiale militare non letale destinato unicamente all’uso umanitario o protettivo, compreso il materiale destinato alle operazioni di gestione delle crisi da parte dell’Unione, dell’ONU, dell’Unione africana e della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS);

ii) alla vendita, alla fornitura, al trasferimento o all’esportazione di materiale militare non letale destinato unicamente a permettere alle forze di sicurezza della Costa d’avorio di fare esclusivamente un uso appropriato e proporzionato della forza nel mantenimento dell’ordine pubblico;

iii) al finanziamento e alla prestazione di assistenza finanziaria connessa al materiale di cui ai punti i) e ii);

iv) alla prestazione di assistenza e di formazione tecniche connesse al materiale di cui ai punti i) e ii);

c) alla vendita, alla fornitura, al trasferimento o all’esportazione di abbigliamento protettivo, compresi i giubbotti antiproiettile e gli elmetti militari, temporaneamente esportato in Costa d’Avorio da personale delle Nazioni Unite, da personale dell’Unione o dei suoi Stati membri, da rappresentanti dei mass media e da operatori umanitari e nel campo dello sviluppo, e personale associato, per uso esclusivamente personale;

d) alle vendite o alle forniture, temporaneamente trasferite o esportate in Costa d’Avorio, alle forze di uno Stato che interviene, in conformità del diritto internazionale, unicamente e direttamente per agevolare l’evacuazione dei propri cittadini e delle persone sulle quali ha responsabilità consolare in Costa d’Avorio, previa notifica al comitato delle sanzioni;

e) alla vendita, alla fornitura, al trasferimento o all’esportazione di armamenti e materiale connesso e alla formazione e assistenza tecniche destinati unicamente a sostenere il processo di ristrutturazione delle forze di difesa e sicurezza ai sensi del punto 3, lettera f), dell’accordo di Linas-Marcoussis, ovvero a essere utilizzati nel corso di tale processo, previa approvazione del comitato delle sanzioni;

f) alla vendita, alla fornitura, al trasferimento o all’esportazione di materiale non letale in grado di essere impiegato per la repressione interna e che è destinato unicamente a permettere alle forze di sicurezza della Costa d’Avorio di fare esclusivamente un uso appropriato e proporzionato della forza nel mantenimento dell’ordine pubblico, nonché al finanziamento o alla prestazione di assistenza finanziaria o di assistenza e di formazione tecniche connessi a tale materiale.

Articolo 3

L’importazione diretta o indiretta di tutti i diamanti grezzi dalla Costa d’Avorio nell’Unione, siano essi originari o meno della Costa d’Avorio, è vietata conformemente all’UNSRC 1643 (2005).

▼M1

Articolo 4

1.  Gli Stati membri adottano le misure necessarie per impedire l’ingresso o il transito nel loro territorio:

a) delle persone di cui all'allegato I, indicate dal comitato delle sanzioni, che costituiscono una minaccia per i processi di pace e di riconciliazione nazionale in Costa d’Avorio, in particolare quelle che impediscono l’attuazione degli accordi di Linas-Marcoussis e Accra III, nonché di qualunque altra persona di cui, sulla base di informazioni pertinenti, sia stabilita la responsabilità per violazioni gravi dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale in Costa d’Avorio, così come di ogni altra persona che inciti pubblicamente all’odio e alla violenza e di tutti coloro che violano le misure imposte dal punto 7 dell’UNSCR 1572 (2004), secondo quanto stabilito dal comitato delle sanzioni;

b) delle persone di cui all'allegato II, non incluse nell'elenco contenuto nell'allegato I, che ostacolano i processi di pace e di riconciliazione nazionale e, in particolare, minacciano il buon esito del processo elettorale.

2.  Il paragrafo 1 non obbliga uno Stato membro a vietare ai suoi cittadini l’ingresso nel proprio territorio.

3.  Il paragrafo 1, lettera a), non si applica se il comitato delle sanzioni stabilisce che:

a) il viaggio è giustificato da ragioni umanitarie urgenti, inclusi obblighi religiosi;

b) una deroga contribuirebbe agli obiettivi di pace e riconciliazione nazionale in Costa d’Avorio e di stabilità nella regione fissati nelle risoluzioni dell’UNSCR.

4.  Il paragrafo 1 si applica fatti salvi i casi in cui uno Stato membro sia vincolato da un obbligo derivante dal diritto internazionale, segnatamente:

i) in qualità di paese che ospita un’organizzazione intergovernativa internazionale;

ii) in qualità di paese che ospita una conferenza internazionale convocata dalle Nazioni Unite o sotto gli auspici di tale organizzazione;

iii) in virtù di un accordo multilaterale che conferisce privilegi e immunità;

iv) in virtù del trattato di conciliazione del 1929 (Patti lateranensi) concluso tra la Santa Sede (Città del Vaticano) e l'Italia.

5.  Il paragrafo 4 si applica anche qualora uno Stato membro ospiti l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

6.  Il Consiglio è debitamente informato in tutti i casi in cui uno Stato membro concede una deroga a norma dei paragrafi 4 o 5.

7.  Gli Stati membri possono concedere deroghe alle misure stabilite dal paragrafo 1, lettera b), quando il viaggio è giustificato da ragioni umanitarie urgenti o dall'esigenza di partecipare a riunioni intergovernative, comprese quelle promosse dall'Unione europea, o a riunioni ospitate da uno Stato membro che esercita la presidenza di turno dell'OSCE, in cui si sviluppa un dialogo politico che promuove direttamente la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto nella Costa d'Avorio.

8.  Uno Stato membro che intenda concedere le deroghe di cui al paragrafo 7 presenta al riguardo una notifica scritta al Consiglio. La deroga si considera concessa a meno che, entro due giorni lavorativi dalla ricezione della notifica in questione, vi sia un’obiezione scritta di uno o più membri del Consiglio. Se uno o più membri del Consiglio sollevano obiezioni, il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può decidere di concedere la deroga proposta.

9.  Nei casi in cui uno Stato membro autorizzi, in virtù dei paragrafi 4, 5 e 7, l'ingresso o il transito nel suo territorio delle persone elencate nell'allegato I o nell'allegato II, l'autorizzazione è limitata ai fini e alle persone oggetto dell'autorizzazione stessa.

▼M3

Articolo 5

1.  Tutti i fondi e le risorse economiche posseduti o controllati direttamente o indirettamente:

a) dalle persone di cui all'allegato I indicate dal comitato delle sanzioni e di cui all'articolo 4, paragrafo 1, lettera a), o detenuti da entità possedute o controllate, direttamente o indirettamente, da dette persone o entità o dalle persone indicate dal comitato delle sanzioni che agiscono per loro conto o sotto la loro direzione;

b) dalle persone o dalle entità di cui all'allegato II, non incluse nell'elenco contenuto nell'allegato I, che ostacolano i processi di pace e di riconciliazione nazionale e, in particolare, minacciano il buon esito del processo elettorale, o detenuti da entità possedute o controllate, direttamente o indirettamente, da dette persone o da persone che agiscono per loro conto o sotto la loro direzione,

sono congelati.

2.  Nessun fondo, attività finanziaria o risorsa economica è messo a disposizione né va a beneficio, direttamente o indirettamente, delle persone o delle entità di cui al paragrafo 1.

3.  Gli Stati membri possono consentire deroghe alle misure di cui ai paragrafi 1 e 2 per fondi e risorse economiche che siano:

a) necessari per coprire le spese di base, compresi i pagamenti relativi a generi alimentari, canoni di locazione o garanzie ipotecarie, medicinali e cure mediche, imposte, premi assicurativi e utenza di servizi pubblici;

b) destinati esclusivamente al pagamento di onorari congrui e al rimborso delle spese sostenute per la prestazione di servizi legali;

c) destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese, in conformità delle leggi nazionali, connessi alla gestione ordinaria o alla custodia di fondi e risorse economiche congelati;

d) necessari per coprire spese straordinarie;

e) oggetto di un vincolo o di una decisione di natura giudiziaria, amministrativa o arbitrale, nel qual caso i fondi e le risorse economiche possono essere utilizzati per il soddisfacimento di tale vincolo o decisione, purché detti vincolo o decisione siano anteriori alla designazione, da parte del comitato delle sanzioni o del Consiglio, della persona o dell’entità interessata e non vadano a vantaggio di una delle persone o delle entità di cui al presente articolo.

Per le persone ed entità elencate nell'allegato I:

 le deroghe di cui al presente paragrafo, primo comma, lettere a), b) e c), possono essere disposte dallo Stato membro interessato previa notifica al comitato delle sanzioni dell’intenzione di autorizzare, ove opportuno e in assenza di decisione negativa del comitato delle sanzioni entro due giorni lavorativi da tale notifica, l’accesso a tali fondi e risorse economiche;

 la deroga di cui al presente paragrafo, primo comma, lettera d), può essere disposta dallo Stato membro interessato previa notifica al comitato delle sanzioni e approvazione dello stesso;

 la deroga di cui al presente paragrafo, primo comma, lettera e), può essere disposta dallo Stato membro interessato previa notifica al comitato delle sanzioni.

▼M5

3 bis  Per quanto riguarda le persone e le entità di cui all’allegato II, gli Stati membri possono consentire deroghe alle misure di cui ai paragrafi 1 e 2 per i fondi e le risorse economiche necessari per scopi umanitari, previa notifica in anticipo agli altri Stati membri e alla Commissione.

3 ter  Il paragrafo 1, lettera b), non osta a che la persona o entità indicata effettui il pagamento dovuto nell’ambito di un contratto concluso prima della sua inclusione in elenco, purché lo Stato membro interessato abbia determinato che il pagamento non è direttamente o indirettamente percepito da una persona o entità di cui al paragrafo 1, lettera b).

▼M3

4.  Il paragrafo 2 non si applica al versamento su conti congelati di:

a) interessi o altri profitti dovuti su detti conti; o

b) pagamenti dovuti nel quadro di contratti, accordi o obblighi che sono stati conclusi o sono sorti anteriormente alla data in cui tali conti sono stati assoggettati alle misure restrittive previste dalla posizione comune 2004/852/PESC o dalla presente decisione,

purché tali interessi, altri profitti e pagamenti continuino ad essere soggetti al paragrafo 1.

▼M5

Articolo 5 bis

Sono vietati:

a) l’acquisto, l’intermediazione o l’assistenza nell’emissione di obbligazioni o titoli emessi o garantiti dopo il 6 aprile 2011 dal governo illegittimo di Laurent GBAGBO, da persone o entità che agiscono per suo conto o sotto la sua autorità, o da entità da esso possedute o controllate. In deroga, gli istituti finanziari sono autorizzati ad acquistare tali obbligazioni o titoli per un valore corrispondente a quello di obbligazioni e titoli già in loro possesso e in scadenza;

b) la concessione di prestiti, sotto qualsiasi forma, al governo illegittimo di Laurent GBAGBO, a persone o entità che agiscono per suo conto o sotto la sua autorità, o a entità da esso possedute o controllate.

L’acquisto, l’intermediazione e l’assistenza nell’emissione di obbligazioni e titoli e la concessione di prestiti di cui alle lettere a) e b) non comportano alcun genere di responsabilità per le persone fisiche e giuridiche, le entità e gli organismi interessati se essi non sapevano, e non avevano alcun motivo ragionevole di sospettare, che le loro azioni avrebbero violato i divieti in oggetto.

▼M1

Articolo 6

1.  Il Consiglio redige l’elenco che figura nell'allegato I e lo modifica conformemente alle decisioni prese dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o dal comitato delle sanzioni.

2.  Il Consiglio, deliberando su proposta di uno Stato membro o dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, redige l'elenco contenuto nell'allegato II e adotta le relative modifiche.

Articolo 7

1.  Qualora il Consiglio di sicurezza o il comitato delle sanzioni designi una persona o un’entità, il Consiglio inserisce tale persona o entità nell'elenco contenuto nell’allegato I.

▼M4

2.  Qualora decida di applicare a una persona o entità le misure di cui all’articolo 4, paragrafo 1, lettera b), e all’articolo 5, paragrafo 1, lettera b), il Consiglio modifica di conseguenza l’allegato II.

▼M1

3.  Il Consiglio trasmette la sua decisione e i motivi dell’inserimento nell’elenco alla persona o all’entità interessata direttamente, se l’indirizzo è noto, o mediante la pubblicazione di un avviso, dando ad essa la possibilità di presentare osservazioni.

4.  Qualora siano presentate osservazioni o siano addotte nuove prove sostanziali, il Consiglio riesamina la decisione e ne informa di conseguenza la persona o l’entità.

Articolo 8

1.  Gli allegati I e II indicano i motivi dell'inserimento nell'elenco delle persone e delle entità forniti dal Consiglio di sicurezza o dal comitato delle sanzioni per quanto riguarda l'allegato I.

2.  Gli allegati I e II contengono altresì, se disponibili, le informazioni necessarie per identificare le persone o le entità in questione fornite dal Consiglio di sicurezza o dal comitato delle sanzioni per quanto riguarda l'allegato I. Riguardo alle persone, tali informazioni possono includere i nomi, compresi gli pseudonimi, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, il numero del passaporto e della carta d’identità, il sesso, l’indirizzo, se noto, e la funzione o professione. Riguardo alle entità, tali informazioni possono includere i nomi, la data e il luogo di registrazione, il numero di registrazione e la sede di attività. Nell'allegato I è inoltre menzionata la data di designazione da parte del Consiglio di sicurezza o del comitato delle sanzioni.

▼B

Articolo 9

Le posizioni comuni 2004/852/PESC e 2006/30/PESC sono abrogate.

▼M5

Articolo 9 bis

Per massimizzare l’impatto delle misure di cui alla presente decisione, l’Unione incoraggia i paesi terzi ad adottare misure restrittive analoghe a quelle contenute nella presente decisione.

▼M3

Articolo 10

1.  La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione.

2.  La presente decisione è, secondo i casi, riesaminata, modificata o abrogata in conformità delle pertinenti decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

3.  Le misure di cui all'articolo 4, paragrafo 1, lettera b), e all'articolo 5, paragrafo 1, lettera b), sono riesaminate periodicamente e almeno ogni dodici mesi. Esse cessano di applicarsi alle persone o alle entità interessate se il Consiglio stabilisce, secondo la procedura di cui all'articolo 6, paragrafo 2, che le condizioni necessarie alla loro applicazione non sono più soddisfatte.

▼M5

4.  Per quanto riguarda i porti indicati nell’allegato II, le misure di cui all’articolo 5, paragrafo 2, sono riesaminate entro il 1o giugno 2011.

▼B




►M1  ALLEGATO I ◄



Elenco delle persone di cui all'articolo 4, paragrafo 1, lettera a), e all'articolo 5

 

Nome (ed eventuali pseudonimi)

Informazioni sull’identità (data e luogo di nascita, numero di passaporto/carta d’identità, ecc.)

Motivi della designazione

Data di designazione da parte dell’ONU

1.

BLÉ GOUDÉ, Charles (pseudonimi: Général, Génie de kpo, Gbapé Zadi)

nato l'1.1.1972

Cittadinanza: ivoriana

P.: 04LE66241 Repubblica della Costa d’Avorio, rilasciato il 10.11.2005, valido fino al 9.11.2008

PD.: AE/088 DH 12 Repubblica della Costa d’Avorio, rilasciato il 20.12.2002, valido fino all’11.12.2005

P.: 98LC39292 Repubblica della Costa d’Avorio, rilasciato il 24.11.2000, valido fino al 23.11.2003

Luogo di nascita: Guibéroua (Gagnoa) o Niagbrahio/Guiberoua o Guiberoua

Indirizzo conosciuto nel 2001: Yopougon Selmer, Bloc P 170; anche presso Hotel Ivoire

Indirizzo riportato nel titolo di viaggio n. C2310421 rilasciato dalla Svizzera il 15.11.2005 e valido fino al 31.12.2005: Abidjan, Cocody

Leader della COJEP («Giovani patrioti»), ripetute dichiarazioni pubbliche che incitavano alla violenza contro le installazioni e il personale delle Nazioni Unite nonché contro gli stranieri; ha diretto atti di violenza, ai quali ha anche partecipato, da parte di milizie di strada, comprese percosse, stupri ed esecuzioni senza processo; intimidazione delle Nazioni Unite, del gruppo di Lavoro internazionale (IWG), dell’opposizione politica e della stampa indipendente; sabotaggio delle emittenti radiofoniche internazionali; ha ostacolato l’attività dell’IWG, dell’Operazione delle Nazioni Unite in Costa d’Avorio (UNOCI) e delle forze francesi nonché il processo di pace definito dalla risoluzione 1643 (2005).

7.2.2006

2.

DJUÉ, Eugène N’goran Kouadio

nato l’1.1.1966 o il 20.12.1969

Cittadinanza: ivoriana

P.: 04 LE 017521 rilasciato il 10.2.2005 e valido fino al 10.2.2008

Leader dell’Union des Patriotes pour la Libération Totale de la Côte d’Ivoire (UPLTCI). Ripetute dichiarazioni pubbliche che incitavano alla violenza contro le installazioni e il personale delle Nazioni Unite nonché contro gli stranieri; ha diretto atti di violenza, ai quali ha anche partecipato, da parte di milizie di strada, comprese percosse, stupri ed esecuzioni senza processo; ha ostacolato l’attività dell’IWG, dell’UNOCI e delle forze francesi nonché il processo di pace definito dalla risoluzione 1643 (2005).

7.2.2006

3.

FOFIE, Martin Kouakou

nato l’1.1.1968

Cittadinanza: ivoriana

Luogo di nascita: BOHI, Costa d’Avorio

Numero carta d’identità del Burkina Faso: 2096927 rilasciata il 17.3.2005

Certificato di cittadinanza del Burkina Faso: CNB N.076 (17.2.2003)

Nome del padre: Yao Koffi FOFIE

Nome della madre: Ama Krouama KOSSONOU

Numero carta d’identità della Costa d’Avorio: 970860100249, rilasciata il 5.8.1997, valida fino al 5.8.2007

Caporalmaggiore, comandante delle Nuove Forze, settore di Korhogo. Le forze sotto il suo comando hanno reclutato soldati minorenni, compiuto sequestri di persona, imposto lavori forzati, commesso abusi sessuali su donne, eseguito arresti arbitrari e effettuato esecuzioni senza processo, contravvenendo alla convenzioni sui diritti umani e alla legislazione umanitaria internazionale; ha ostacolato l’attività dell’IWG, dell’UNOCI e delle forze francesi nonché il processo di pace definito dalla risoluzione 1643 (2005).

7.2.2006

▼M5

4.

Laurent GBAGBO

Data di nascita: 31 maggio 1945

Luogo di nascita: Gagnoa, Costa d’Avorio

Ex presidente della Costa d’Avorio: ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto dei risultati delle elezioni presidenziali.

Data di designazione da parte dell’ONU: 30.3.2011 (designazione da parte dell’Unione europea: 22.12.2010)

5.

Simone GBAGBO

Data di nascita: 20 giugno 1949

Luogo di nascita: Moossou, Grand-Bassam, Costa d’Avorio

Presidente del gruppo parlamentare del fronte popolare ivoriano (FPI): ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, istigazione pubblica all’odio e alla violenza.

Data di designazione da parte dell’ONU: 30.3.2011 (designazione da parte dell’Unione europea: 22.12.2010)

6.

Désiré TAGRO

N. di passaporto: PD-AE 065FH08

Data di nascita: 27 gennaio 1959

Luogo di nascita: Issia, Costa d’Avorio

Segretario generale del cosiddetto «ufficio presidenziale» di GBAGBO: partecipazione al governo illegittimo di GBAGBO, ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto dei risultati delle elezioni presidenziali, implicazione nelle violente repressioni dei movimenti popolari.

Data di designazione da parte dell’ONU: 30.3.2011 (designazione da parte dell’Unione europea: 22.12.2010)

7.

Pascal AFFI N’GUESSAN

N. di passaporto: PD-AE 09DD00013

Data di nascita: 1o gennaio 1953

Luogo di nascita: Bouadriko, Costa d’Avorio

Presidente del fronte popolare ivoriano (FPI): ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, istigazione all’odio e alla violenza.

Data di designazione da parte dell’ONU: 30.3.2011 (designazione da parte dell’Unione europea: 22.12.2010)

8.

Alcide DJÉDJÈ

Data di nascita: 20 ottobre 1956

Luogo di nascita: Abidjan, Costa d’Avorio

Stretto consulente di GBAGBO: partecipazione al governo illegittimo di GBAGBO, ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, istigazione pubblica all’odio e alla violenza.

Data di designazione da parte dell’ONU: 30.3.2011

▼M3




ALLEGATO II

Elenco delle persone e delle entità di cui all'articolo 4, paragrafo 1, lettera b), e all'articolo 5, paragrafo 1, lettera b)]



A.  Persone

 

Nome (ed eventuali pseudonimi)

Informazioni sull'identità

Motivi

▼M5 —————

▼M3

2.

Tenente colonnello Nathanaël Ahouman Brouha

nato il 6 giugno 1960

Comandante del Gruppo di sicurezza della presidenza della Repubblica (GSPR).

Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

3.

Aké N'Gbo Gilbert Marie

nato l'8 ottobre 1955 a Abidjan

n. di passaporto:

08 AA 61107 (scadenza 2 aprile 2014)

Sedicente Primo ministro e Ministro della pianificazione e dello sviluppo - Coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

4.

Pierre Israël Amessan Brou

 

Direttore generale della Radio Televisione Ivoriana (RTI) –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza ed implicazione in campagne di disinformazione sulle elezioni presidenziali del 2010.

5.

Frank Anderson Kouassi

 

Presidente del Consiglio nazionale della comunicazione audiovisiva (CNCA) -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza ed implicazione in campagne di disinformazione sulle elezioni presidenziali del 2010; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

6.

Nadiani Bamba

nata il 13 giugno 1974 a Abidjan

n. di passaporto: PD - AE 061 FP 04

Direttrice del gruppo editoriale Cyclone cui fa capo la testata Le temps - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza ed implicazione in campagne di disinformazione sulle elezioni presidenziali del 2010.

7.

Kadet Bertin

nato intorno al 1957 a Mama

Consigliere di Gbagbo per la sicurezza -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto. Istigazione dei movimenti repressivi ed intimidatori.

8.

Generale Dogbo Blé

nato il 2 febbraio 1959 a Daloa

Capo di corpo d'armata della Guardia repubblicana -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione; responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

9.

Bohoun Bouabré Paul Antoine

nato il 9 febbraio 1957 a Issia

n. di passaporto: PD AE 015 FO 02

Ex Ministro di Stato, dirigente dell'FPI –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali.

10.

Sottoprefetto Oulaï Delefosse

nato il 28 ottobre 1968

Responsabile dell'Unione patriottica per la resistenza del Grande Ovest (UPRGO) - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante il rifiuto di deporre le armi e di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

11.

Ammiraglio Vagba Faussignau

nato il 31 dicembre 1954 a Bobia

Comandante della Marina ivoriana; Vicecapo di stato maggiore - Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

12.

Pasteur Gammi

 

Capo del Movimento ivoriano per la liberazione dell'Ovest (MILOCI) - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante il rifiuto di deporre le armi e di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

▼M5 —————

▼M3

15.

Generale Guiai Bi Poin

nato il 31 dicembre 1954 a Gounela

Capo del Centro di comando delle operazioni di sicurezza (CECOS) –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione; responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

16.

Denis Maho Glofiei

nato nel Val de Marne

Responsabile del Fronte di liberazione del Grande Ovest (FLGO) –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante il rifiuto di deporre le armi e di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

17.

Capitano Anselme Séka Yapo

nato il 2 maggio 1973 a Adzopé

Guardia del corpo di Gbagbo –

Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

▼M5 —————

▼M3

19.

Yao N'Dré

nato il 29 dicembre 1956

Presidente del Consiglio costituzionale - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

20.

Yanon Yapo

 

Sedicente Guardasigilli, Ministro della giustizia e dei diritti umani - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

21.

Dogou Alain

nato il 16 luglio 1964 a Aboisso

n. di passaporto:

PD-AE/053FR05 (scadenza 27 maggio 2011)

Sedicente Ministro della difesa e della protezione civile –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

22.

Emile Guiriéoulou

nato l' gennaio 1949 a Guiglo

n. di passaporto:

PD-AE/008GO03 (scadenza 14 marzo 2013)

Sedicente Ministro dell'interno - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

23.

Charles Désiré Noël Laurent Dallo

nato il 23 dicembre 1955 a Gagnoa

n. di passaporto:

08AA19843 (scadenza 13 ottobre 2013)

Sedicente Ministro dell'economia e delle finanze –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

24.

Augustin Kouadio Komoé

nato il 19 settembre 1961 a Kokomian

n. di passaporto:

PD-AE/010GO03 (scadenza 14 marzo 2013)

Sedicente Ministro delle risorse minerarie e dell'energia - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

25.

Christine Adjobi Nebout (alias Aya Christine Rosalie Adjobi nata Nebout)

nata il 24 luglio 1949 a Grand Bassam

n. di passaporto:

PD-AE/017FY12 (scadenza 14 dicembre 2011)

Sedicente Ministro della sanità e della lotta all'AIDS - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

26.

Yapo Atsé Benjamin

nato l'1 gennaio 1951 a Akoupé

nn. di passaporto:

PD-AE/089GO04 (scadenza 1 aprile 2013),

PS-AE/057AN06

Sedicente Ministro dell'edilizia e urbanistica - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

27.

Coulibaly Issa Malick

nato il 19 agosto 1953 a Korhogo

n. di passaporto:

PD-AE/058GB05 (scadenza 10 maggio 2012)

Sedicente Ministro dell'agricoltura - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

28.

Ahoua Don Mello

nato il 23 giugno 1958 a Bongouanou

n. di passaporto:

PD-AE/044GN02 (scadenza 23 febbraio 2013)

Sedicente Ministro delle infrastrutture e del risanamento, Portavoce del governo - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

29.

N'Goua Abi Blaise

 

Sedicente Ministro dei trasporti - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

30.

Anne Jacqueline Lohouès Oble

nata il 7 novembre 1950 a Dabou

n. di passaporto:

PD-AE/050GU08 (scadenza 4 agosto 2013)

Sedicente Ministro della pubblica istruzione - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

31.

Angèle Gnonsoa (alias Zon Sahon)

nata l'1 gennaio 1940 a Taï

n. di passaporto:

PD-AE/040ER05 (scadenza 28 maggio 2012)

Sedicente Ministro dell'istruzione tecnica –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

32.

Koffi Koffi Lazare

 

Sedicente Ministro dell'ambiente e delle risorse idriche e forestali - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

33.

Elisabeth Badjo Djékouri

coniugata

Dagbo Jeannie

nata il 24 dicembre 1971 a Lakota

nn. di passaporto: 08AA15517 (scadenza 25 novembre 2013),

PS-AE/040HD12 (scadenza 1 dicembre 2011)

Sedicente Ministro della funzione pubblica - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

34.

Charles Blé Goudé

nato l'1 gennaio 1972 a Kpoh

passaporto scaduto:

DD-AE/088OH12

Sedicente Ministro della gioventù, della formazione professionale e dell'occupazione; Presidente del Congresso panafricano dei giovani e dei patrioti (COJEP)

- Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo.

NB - sottoposto fin dal 2005 alle sanzioni decretate dal Consiglio di sicurezza dell'ONU

35.

Philippe Attey

nato il 10 ottobre 1951 a Agboville

passaporto scaduto: AE/32AH06

Sedicente Ministro dell'industria e dello sviluppo del settore privato -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

36.

Danièle Boni Claverie (doppia cittadinanza francese e ivoriana)

 

Sedicente Ministro della condizione femminile, della famiglia e dell'infanzia:

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

37.

Ettien Amoikon

 

Sedicente Ministro delle tecniche d'informazione e di comunicazione -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

38.

Ouattara Gnonzié

 

Sedicente Ministro della comunicazione -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

39.

Alphonse Voho Sahi

nato il 15 giugno 1958 a Gueyede

n. di passaporto:

PD-AE/066FP04 (scadenza 1 aprile 2011)

Sedicente Ministro della cultura -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

40.

Kata Kéké (alias Keke Joseph Kata)

nato l'1 gennaio 1951 a Daloa

n. di passaporto:

PD-AE/086FO02 (scadenza 27 febbraio 2011)

Sedicente Ministro della ricerca scientifica -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

41.

Franck Guéi

nato il 20 febbraio 1967 a

n. di passaporto:

PD-AE/082GL12 (scadenza 22 dicembre 2012)

Sedicente Ministro dello sport -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

42.

Touré Amara

 

Sedicente Ministro del commercio -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

43.

Kouamé Sécré Richard

 

Sedicente Ministro del turismo e dell'artigianato -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

44.

Anne Gnahouret Tatret

 

Sedicente Ministro della solidarietà, della ricostruzione e della coesione sociale -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

45.

Nyamien Messou

nato il 20 giugno 1954 a Bongouanou

passaporto scaduto: PD-AE/056FE05 (scadenza 29 maggio 2010)

Sedicente Ministro del lavoro -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

46.

Koné Katina Justin

 

Sedicente Ministro delegato al bilancio -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

47.

N'Guessan Yao Thomas

 

Sedicente Ministro delegato presso il ministro della pubblica istruzione, incaricato dell'istruzione superiore -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

48.

Lago Daléba Loan Odette

nata l'1 gennaio 1955 a Floleu

n. di passaporto:

08AA68945 (scadenza 29 aprile 2014)

Sedicente Sottosegretario di Stato incaricato della vita scolastica e studentesca -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

49.

Georges Armand Alexis Ouégnin

nato il 27 agosto 1953 a Bouaké

n. di passaporto:

08AA59267 (scadenza 24 marzo 2014)

Sedicente Sottosegretario di Stato incaricato dell'assistenza medica universale -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

50.

Dogo Djéréké Raphaël

 

Sedicente Sottosegretario di Stato incaricato delle persone con disabilità -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

51.

Dosso Charles Radel Durando

 

Sedicente Sottosegretario di Stato incaricato delle vittime di guerra -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, e rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali, mediante il coinvolgimento nel governo illegittimo di Laurent Gbagbo

52.

Timothée Ahoua N'Guetta

nato il 25 aprile 1931 a Aboisso

n. di passaporto:

PD-AE/084FK10 (scadenza 20 ottobre 2013)

Membro del Consiglio costituzionale -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

53.

Jacques André Daligou Monoko

 

Membro del Consiglio costituzionale -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

54.

Bruno Walé Ekpo

 

Membro del Consiglio costituzionale -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

55.

Félix Tano Kouakou

nato il 12 marzo 1959 a Ouelle

n. di passaporto:

PD-AE/091FD05 (scadenza 13 maggio 2010)

Membro del Consiglio costituzionale -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

56.

Hortense Kouassi Angoran

 

Membro del Consiglio costituzionale -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

57.

Joséphine Suzanne Touré

nata il 28 febbraio 1972 a Abidjan

nn. di passaporto:

PD-AE/032GL12 (scadenza 7 dicembre 2012),

08AA62264 (scadenza 6 aprile 2014)

Membro del Consiglio costituzionale –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione, rifiuto di riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

58.

Konaté Navigué

nato il 4 marzo 1974 a Tindara

n. di passaporto:

PD-AE/076FE06 (scadenza 5 giugno 2010)

Presidente della sezione giovanile dell'FPI

(Fronte popolare ivoriano) - Istigazione pubblica all'odio e alla violenza.

59.

Patrice Baï

 

Consigliere dell'ex Presidente Gbagbo per la sicurezza - Coordinamento delle azioni intimidatorie nei confronti degli oppositori; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

60.

Marcel Gossio

nato il 18 febbraio 1951 a Adjamé

n. di passaporto: 08AA14345 (scadenza 6 ottobre 2013)

Direttore generale del Porto autonomo di Abidjan - Rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

61.

Alphonse Mangly (alias Mangley)

nato l'1 gennaio 1958 a Danané

nn. di passaporto: 04LE57580 (scadenza 16 giugno 2011),

PS-AE/077HK08 (scadenza 3 agosto 2012),

PD-AE/065GK11 (scadenza 15 novembre 2012),

PD-AE/065GK11 (scadenza 15 novembre 2012)

Direttore generale delle dogane –

Rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

62.

Marc Gnatoa

 

Capo dell'FSCO (Fronte per la messa in sicurezza dell'area centro-occidentale) - Partecipazione ad azioni repressive. Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante il rifiuto di deporre le armi e di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

63.

Moussa Touré Zéguen

nato il 9 settembre 1944

passaporto scaduto: AE/46CR05

Segretario generale dei GPP (Raggruppamento dei patrioti per la pace);

Responsabile di milizia. Partecipazione alla repressione seguita al secondo turno delle elezioni presidenziali. Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante il rifiuto di deporre le armi e di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

64.

Bro Grébé Geneviève nata Yobou

nata il 13 marzo 1953 a Grand Alepé

n. di passaporto:

PD-AE/072ER06 (scadenza 6 giugno 2012)

Presidente delle Patriote ivoriane –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza.

65.

Lorougnon Souhonon Marie Odette nata Gnabri

 

Segretario nazionale della sezione femminile dell'FPI (Fronte popolare ivoriano) –

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza.

66.

Felix Nanihio

 

Segretario generale del Consiglio nazionale della comunicazione audiovisiva (CNCA) - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza ed implicazione in campagne di disinformazione sulle elezioni presidenziali del 2010; rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

67.

Stéphane Kipré

 

Direttore editoriale della testata Le Quotidien di Abidjan - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza ed implicazione in campagne di disinformazione sulle elezioni presidenziali del 2010.

68.

Lahoua Souanga Etienne (alias César Etou)

 

Direttore editoriale e direttore responsabile della testata Notre Voie -

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza ed implicazione in campagne di disinformazione sulle elezioni presidenziali del 2010.

69.

Jean Baptiste Akrou

nato l'1 gennaio 1956 a Yamoussoukro

n. di passaporto: 08AA15000

(scadenza 5 ottobre 2013)

Direttore generale della testata Fraternité Matin

Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza ed implicazione in campagne di disinformazione sulle elezioni presidenziali del 2010.

70.

Generale di corpo d'armata Philippe Mangou

 

Capo di Stato maggiore delle forze armate - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione; responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

71.

Generale Affro (Gendarmeria)

 

Aggiunto presso il Comando supremo della Gendarmeria - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione; responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

72.

Ottro Laurent Zirignon

nato l'1 gennaio 1943 a Gagnoa

nn. di passaporto: 08AB47683 (scadenza 26 gennaio 2015),

PD-AE/062FR06 (scadenza 1 giugno 2011),

97LB96734

Presidente del consiglio d'amministrazione della Société Ivoirienne de Raffinage (SIR) - Rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

73.

Kassoum Fadika

nato il 7 giugno 1962 a Man

n. di passaporto: 08AA57836 (scadenza 1 aprile 2014)

Direttore della PETROCI - Rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

74.

Djédjé Mama Ohoua Simone

nata l'1 gennaio 1957 a Zialegrehoa o a Gagnoa

n. di passaporto: 08AA23624 (scadenza 22 ottobre 2013),

PD-AE/006FR05

Direttore generale del Tesoro - Rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

75.

Kessé Feh Lambert

nato il 22 novembre 1948 a Gbonne

n. di passaporto:

PD-AE/047FP03 (scadenza 26 marzo 2011)

Direttore generale dell'amministrazione tributaria - Rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

76.

Aubert Zohoré

 

Consigliere speciale di Gbagbo per l'economia - Rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto.

77.

Thierry Legré

 

Membro del movimento dei giovani patrioti - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione mediante istigazione pubblica all'odio e alla violenza.

78.

Generale di corpo d'armata Kassaraté Edouard Tiapé

 

Comandante supremo della Gendarmeria - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione; responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

79.

Colonnel-maggiore Babri Gohourou Hilaire

 

Portavoce delle Forze di sicurezza ivoriane - Ostruzione del processo di pace e di riconciliazione; istigazione pubblica all'odio e alla violenza; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

80.

Commissario superiore Yoro Claude

 

Direttore della squadra mobile della polizia nazionale - Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

81.

Commissario capo Loba Gnango Emmanuel Patrick

 

Comandante della brigata antisommossa (BAE) - Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

82.

Capitano Guei Badia

 

Base navale, Marina militare - Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

83.

Tenente Ourigou Bawa

 

Base navale, Marina militare - Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

84.

Commissario capo Joachim Robe Gogo

 

Responsabile operativo del Centro di comando delle operazioni di sicurezza (CECOS) - Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Costa d'Avorio; insubordinazione all'autorità del Presidente democraticamente eletto.

85.

Gilbert Anoh N'Guessan

 

Presidente del Comité de Gestion de la Filière Café et Cacao (CGFCC) - Rifiuto di riconoscere l'autorità del Presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

▼M4

86.

Philippe Henry Dacoury-Tabley

 

Governatore della Banca centrale degli Stati dell'Africa occidentale (BCEAO): rifiuto di riconoscere l'autorità del presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

87.

Denis N'Gbé

Nato il 6 settembre 1956 a Danane;

n. di passaporto: PS-AE/094GD07 (scadenza 26 luglio 2012)

Direttore nazionale Costa d'Avorio della BCEAO: rifiuto di riconoscere l'autorità del presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

88.

Ibrahim Ezzedine

Nato il 5 febbraio 1968 a Bariche (Libano);

n. di passaporto: 08AB14590 (scadenza 4 ottobre 2014)

Imprenditore: concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

89.

Roland Dagher

Nato l'8 maggio 1952 a Bamako (Mali);

nn. di passaporto: PD-AE/075FN01 (scadenza 16 gennaio 2011); 08AA15167 (scadenza 1o dicembre 2013)

Imprenditore, membro del Consiglio economico e sociale: concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

90.

Oussou Kouassi

Nato il 1o gennaio 1956 a Oumé;

nn. di passaporto: PD-AE/016EU09 (scadenza 31 agosto 2009); 08AA80739 (scadenza 12 luglio 2014)

Direttore generale dell'Economia: rifiuto di riconoscere l'autorità del presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

91.

Ossey Eugène Amonkou

Nato il 13 luglio 1960 a Akoupé;

n. di passaporto: 04LE10026 (scadenza 19 giugno 2011)

Direttore generale della Banque nationale d'investissement (BNI): rifiuto di riconoscere l'autorità del presidente democraticamente eletto; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

▼M5

92.

Diali Zie

 

Direttore dell'agenzia principale della BCEAO; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

93.

Togba Norbert

 

Ispettore generale del tesoro; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

94.

Kone Doféré

 

Esattore generale delle Finanze; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

95.

Hanny Tchélé Brigitte, coniugata Etibouo

 

Ideatrice di film documentari;

incitazione all'odio e alla violenza

96.

Jacques Zady

 

Regista presso l'Ente radiotelevisivo ivoriano (RTI);

incitazione all'odio e alla violenza

97.

Ali Keita

 

Redattore capo del quotidiano Le Temps;

incitazione all'odio e alla violenza

98.

Kla Koué Sylvanus

 

Direttore generale di fatto dell'Agenzia delle Telecomunicazioni della Costa d'Avorio e presidente del Consiglio generale di San Pedro;

incitazione all'odio e alla violenza

99.

Mamadou Ben Soumahoro

 

Deputato all'Assemblea nazionale;

ncitazione all'odio e alla violenza

100.

Sokouri Bohui

 

Deputato all'Assemblea nazionale; responsabile del quotidiano Notre Voie; Segretario generale dell'FPI, responsabile delle elezioni;

incitazione all'odio e alla violenza

101.

Blon Siki Blaise

 

Sedicente Alta autorità per lo sviluppo dell'Ovest;

incitazione all'odio e alla violenza

102.

Pasteur Kore Moïse

 

Consigliere spirituale di Laurent Gbagbo;

incitazione all'odio e alla violenza

103.

Moustapha Aziz

 

Consigliere presso la Rappresentanza della Costa d'Avorio all'UNESCO;

incitazione all'odio e alla violenza

104.

Gnamien Yao

 

Ex ministro;

incitazione all'odio e alla violenza

105.

Zakaria Fellah

 

Consigliere speciale di Laurent Gbagbo; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

106.

Ghislain N’Gbechi

 

Funzionario presso la Missione permanente della Costa d'Avorio a New York; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

107.

Charles Kader Gore

 

Uomo d'affari; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

108.

Maitre Sanogo Yaya

 

Avvocato appartenente all'Ordine degli avvocati della Costa d'Avorio; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

109.

Kadio Morokro Mathieu

 

Presidente di PETROIVOIRE; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

110.

Marcellin Zahui

 

Direttore generale della CNCE (Caisse National de Crédit et d'Epargne) e amministratore della banca BICICI (Banque Internationale pour le Commerce et l'Industrie de la Côte d'Ivoire) illegalmente nazionalizzate; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

111.

Jean-Claude N'Da Ametchi

 

Direttore generale della Versus Bank, Amministratore della banca SGBCI (Société Générale de Banques en Côte d'Ivoire) illegalmente nazionalizzata; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

112.

Anatole Kossa

 

Vicepresidente del CGFCC (Comitato di gestione della filiera caffé-cacao) Consigliere dell'ex presidente Gbagbo nel settore agricolo dal 1o gennaio 2010; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

113.

Alexandre Kouadio

 

Amministratore provvisorio dell'ARCC (Autorità di regolamentazione del caffé e del cacao); concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

114.

Célestin N'Guessan

 

Amministratore provvisorio del FDPCC (Fonds de développement et de promotion des activités des producteurs de café et de cacao); concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

115.

Claudine Lea Yapobi nata Yehiry

 

Amministratore provvisorio del FRC (Fonds de régulation et de contrôle) e della BCC (Bourse du café et du cacao); concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

116.

Deby Dally Balawourou

 

Giornalista, presidente del Consiglio nazionale della stampa; incitazione all'odio e alla violenza

117.

Wenceslas Appiah

 

Direttore generale della BFA, Banque pour le Financement de l'Agriculture; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

118.

Hubert Houlaye

 

Presidente del consiglio di amministrazione della Banque National d'Investissements; concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

▼M3



B.  Entità

 

Nome (ed eventuali pseudonimi)

Informazioni sull'identità

Motivi

1.

PETROCI (Société Nationale d'Opérations Pétrolières de la Côte d'Ivoire)

Abidjan Plateau, Palazzo les Hévéas - 14 boulevard Carde

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

2.

SIR (Société Ivoirienne de Raffinage)

Abidjan Port Bouët, Route de Vridi – Boulevard de Petit Bassam

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

3.

Porto autonomo di Abidjan

Abidjan Vridi, Zona portuale

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

4.

Porto autonomo di San Pedro

San Pedro, Zona portuale

Rappresentanza ad Abidjan: Palazzo Ancien Monoprix, di fronte alla Gare Sud Plateau - 1o piano lato Rue du Commerce

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

5.

BNI (Banque Nationale d'Investissement)

Abidjan Plateau, Avenue Marchand – Palazzo SCIAM

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

6.

BFA (Banque pour le Financement de l'Agriculture)

Abidjan Plateau, Rue Lecoeur – Palazzo Alliance B, 2o – 4o piano

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

7.

Versus Bank

Abidjan Plateau, Avenue Botreau Roussel – Palazzo CRRAE UMOA, dietro la BCEAO, di fronte alla rue des Banques

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

8.

CGFCC (Comité de Gestion de la Filière Café et Cacao)

Abidjan Plateau - Palazzo CAISTAB, 23o piano

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

9.

APROCANCI (Association des Producteurs de Caoutchouc Naturel de Côte d'Ivoire)

Cocody II Plateau Boulevard Latrille – Sicogi, isolato A, palazzo D, 1o piano

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

10.

SOGEPE (Société de gestion du patrimoine de l'électricité)

Abidjan Plateau, Place de la République - Palazzo EECI, 15o piano

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo.

11.

RTI (Radio Televisione Ivoriana)

Cocody Boulevard des Martyrs, 08 - BP 883 - Abidjan 08 - Costa d'Avorio

Istigazione pubblica all'odio e alla violenza mediante implicazione in campagne di disinformazione sulle elezioni presidenziali del 2010.

▼M4

12.

Caisse d'Epargne de Côte d’Ivoire

SEDE SOCIALE

Abidjan-Plateau, Palazzo SMGL,11 Avenue Joseph Anoma, 01 BP 6889 Abidjan 01 RCI Tel.: +225 20 25 43 00Fax: +225 20 25 53 11 SWIFT: CNCGCIAB - Email: info@caissepargne.ci

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo

13.

Banque de l'Habitat de Côte d'Ivoire (BHCI)

22 Avenue Joseph Anoma - 01BP 2325 Abidjan 01 Costa d'AvorioTel.: +225 20 25 39 39 Fax.: +225 20 22 58 18

Concorso nel finanziamento dell'amministrazione illegittima di Laurent Gbagbo



( 1 ) GU L 368 del 15.12.2004, pag. 50.

( 2 ) GU L 19 del 24.1.2006, pag. 36.

( 3 ) GU L 308 del 19.11.2008, pag. 52.

( 4 ) GU L 29 del 2.2.2005, pag. 5.

( 5 ) GU L 95 del 14.4.2005, pag. 1.

( 6 ) GU L 358 del 31.12.2002, pag. 28.