2002A4430 — IT — 01.05.2014 — 002.001
Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni
|
ACCORDO tra la Comunità Europea e la Confederazione Svizzera sul commercio di prodotti agricoli (GU L 114 dell'30.4.2002, pag. 132) |
Modificato da:
|
|
|
Gazzetta ufficiale |
||
|
n. |
pag. |
data |
||
|
L 23 |
27 |
28.1.2004 |
||
|
DECISIONE N. 3/2004 DEL COMITATO MISTO PER L'AGRICOLTURA del 29 aprile 2004 |
L 151 |
125 |
30.4.2004 |
|
|
L 160 |
115 |
30.4.2004 |
||
|
L 17 |
1 |
20.1.2005 |
||
|
L 78 |
50 |
24.3.2005 |
||
|
L 131 |
43 |
25.5.2005 |
||
|
L 346 |
33 |
29.12.2005 |
||
|
DECISIONE N. 4/2005 DEL COMITATO MISTO PER L’AGRICOLTURA del 19 dicembre 2005 |
L 346 |
44 |
29.12.2005 |
|
|
L 32 |
91 |
6.2.2007 |
||
|
L 173 |
31 |
3.7.2007 |
||
|
L 27 |
21 |
31.1.2008 |
||
|
L 228 |
3 |
27.8.2008 |
||
|
L 6 |
89 |
10.1.2009 |
||
|
L 136 |
2 |
30.5.2009 |
||
|
DECISIONE N. 1/2009 DEL COMITATO MISTO PER L’AGRICOLTURA del 9 dicembre 2009 |
L 115 |
33 |
8.5.2010 |
|
|
L 338 |
50 |
22.12.2010 |
||
|
L 32 |
9 |
8.2.2011 |
||
|
L 297 |
3 |
16.11.2011 |
||
|
L 155 |
1 |
15.6.2012 |
||
|
L 155 |
99 |
15.6.2012 |
||
|
L 264 |
1 |
5.10.2013 |
||
|
DECISIONE N. 1/2013 DEL COMITATO MISTO PER L’AGRICOLTURA del 28 novembre 2013 |
L 332 |
49 |
11.12.2013 |
|
|
DECISIONE N. 1/2014 DEL COMITATO MISTO PER L'AGRICOLTURA del 9 aprile 2014 |
L 180 |
21 |
20.6.2014 |
|
Rettificato da:
ACCORDO
tra la Comunità Europea e la Confederazione Svizzera sul commercio di prodotti agricoli
LA COMUNITÀ EUROPEA,
di seguito denominata «la Comunità», da un lato,
e
LA CONFEDERAZIONE ELVETICA,
di seguito denominata «la Svizzera», dall'altro,
di seguito denominate «le Parti»,
RISOLUTE ad eliminare gradualmente gli ostacoli alla parte essenziale dei loro scambi, conformemente alle disposizioni dell'Accordo che istituisce l'Organizzazione mondiale del commercio concernenti la creazione di zone di libero scambio,
CONSIDERANDO che, all'articolo 15 dell'Accordo di libero scambio del 22 luglio 1972, le Parti si sono dichiarate pronte a favorire, nel rispetto delle loro politiche agricole, l'armonioso sviluppo degli scambi dei prodotti agricoli ai quali non si applica l'Accordo,
HANNO CONVENUTO QUANTO SEGUE:
Articolo 1
Obiettivo
1. Il presente Accordo ha come scopo di consolidare le relazioni di libero scambio tra le Parti attraverso un migliore accesso al mercato dei prodotti agricoli di ciascuna di esse.
2. Per «prodotti agricoli» si intende i prodotti elencati ai capitoli 1-24 della Convenzione internazionale sul sistema armonizzato di designazione e di codificazione delle merci. Ai fini dell'applicazione degli allegati 1-3 del presente Accordo, sono esclusi i prodotti del capitolo 3 e delle voci 16.04 e 16.05 del sistema armonizzato, nonché i prodotti dei codici NC 0511 91 10 , 0511 91 90 , 1902 20 10 e 2301 20 00 .
3. Il presente Accordo non si applica alle materie contemplate dal Protocollo n. 2 dell'Accordo di libero scambio, eccetto le relative concessioni di cui agli allegati 1 e 2.
Articolo 2
Concessioni tariffarie
1. Nell'Allegato 1 del presente Accordo figurano le concessioni tariffarie che la Svizzera accorda alla Comunità, fatte salve quelle contenute nell'Allegato 3.
2. Nell'Allegato 2 del presente Accordo figurano le concessioni tariffarie che la Comunità accorda alla Svizzera, fatte salve quelle contenute nell'Allegato 3.
Articolo 3
Concessioni relative ai formaggi
L'Allegato 3 del presente Accordo contiene disposizioni specifiche applicabili agli scambi di formaggi.
Articolo 4
Regole di origine
Le regole di origine reciproche applicabili ai fini degli allegati da 1 a 3 del presente Accordo sono quelle contenute nel Protocollo n. 3 dell'Accordo di libero scambio.
Articolo 5
Riduzione degli ostacoli tecnici al commercio
1. ►M18 Gli allegati da 4 a 12 del presente accordo disciplinano la riduzione degli ostacoli tecnici al commercio di prodotti agricoli nei seguenti settori: ◄
— Allegato 4 relativo al settore fitosanitario,
— Allegato 5 concernente l'alimentazione degli animali,
— Allegato 6 relativo al settore delle sementi,
— Allegato 7 relativo al commercio dei prodotti vitivinicoli,
— Allegato 8 concernente il riconoscimento reciproco e la protezione delle denominazioni nel settore delle bevande spiritose e delle bevande aromatizzate a base di vino,
— Allegato 9 relativo ai prodotti agricoli e alimentari ottenuti con il metodo di produzione biologico,
— Allegato 10 relativo al riconoscimento dei controlli di conformità alle norme di commercializzazione per i prodotti ortofrutticoli freschi,
— Allegato 11 relativo alle misure sanitarie e zootecniche applicabili agli scambi di animali vivi e di prodotti animali,
— allegato 12 relativo alla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche e dei prodotti agricoli e alimentari.
2. L'articolo 1, paragrafi 2 e 3 e gli articoli da 6 a 8 e da 10 a 13 del presente Accordo non si applicano all'Allegato 11.
Articolo 6
Comitato misto per l'agricoltura
1. E' istituito un Comitato misto per l'agricoltura (di seguito denominato «il Comitato»), composto di rappresentanti delle Parti.
2. Il Comitato è incaricato di gestire l'Accordo e di curarne la corretta esecuzione.
3. Il Comitato dispone di un potere decisionale nei casi previsti dal presente Accordo e dai relativi allegati. Le sue decisioni sono applicate dalle Parti secondo le rispettive norme.
4. Il Comitato adotta il proprio regolamento interno.
5. Il Comitato delibera all'unanimità.
6. Ai fini della corretta esecuzione dell'Accordo, le Parti, a richiesta di una di esse, si consultano in sede di Comitato.
7. Il Comitato costituisce i gruppi di lavoro necessari per gestire gli allegati dell'Accordo. Nel proprio regolamento interno esso definisce, tra l'altro, la composizione ed il funzionamento di detti gruppi di lavoro.
8. Il Comitato può approvare versioni autentiche dell'accordo nelle nuove lingue.
Articolo 7
Composizione delle controversie
In caso di controversia sull'interpretazione o sull'applicazione dell'Accordo, ciascuna delle Parti può adire il Comitato, il quale si adopera per dirimere la controversia. Le Parti forniscono al Comitato tutti gli elementi d'informazione utili ai fini di un esame approfondito della situazione che consenta di addivenire ad una soluzione accettabile. Il Comitato esamina tutte le possibilità atte a salvaguardare il buon funzionamento dell'Accordo.
Articolo 8
Scambi di informazioni
1. Le Parti scambiano ogni informazione utile in merito all'attuazione e all'applicazione del presente Accordo.
2. Ciascuna delle Parti informa l'altra circa le modifiche che intende apportare alle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative concernenti l'oggetto dell'Accordo e comunica nel più breve tempo le nuove disposizioni all'altra Parte.
Articolo 9
Riservatezza
I rappresentanti, esperti ed altri agenti delle Parti sono tenuti, anche dopo la cessazione delle loro funzioni, a non divulgare le informazioni ottenute nel quadro dell'Accordo e coperte dal segreto professionale.
Articolo 10
Misure di salvaguardia
1. Qualora, nell'applicazione degli allegati 1-3 del presente Accordo e in considerazione della particolare sensibilità dei mercati agricoli delle Parti, le importazioni di prodotti originari di una delle Parti provochino una grave perturbazione del mercato dell'altra Parte, le Parti si consultano immediatamente per trovare una soluzione adeguata. Nell'attesa di tale soluzione, la Parte interessata può prendere le misure che giudica necessarie.
2. In caso di applicazione di misure di salvaguardia ai sensi del paragrafo 1 o degli altri allegati:
a) in mancanza di disposizioni specifiche, si applicano le seguenti procedure:
— se una delle Parti ha l'intenzione di applicare misure di salvaguardia nei confronti della totalità o di una parte del territorio dell'altra Parte, essa ne informa preventivamente quest'ultima indicandone i motivi;
— se una delle Parti adotta misure di salvaguardia nei confronti della totalità o di una parte del territorio dell'altra Parte, essa ne informa quest'ultima nel più breve tempo possibile;
— fatta salva la possibilità di entrata in vigore immediata delle misure di salvaguardia, le Parti si consultano quanto prima per trovare soluzioni adeguate;
— in caso di misure di salvaguardia adottate da uno Stato membro della Comunità nei confronti della Svizzera, di un altro Stato membro o di un paese terzo, la Comunità ne informa la Svizzera al più presto possibile;
b) devono essere scelte di preferenza le misure che recano minori perturbazioni al funzionamento dell'Accordo.
Articolo 11
Modifiche
Il Comitato può decidere di modificare gli allegati e le appendici degli allegati dell'Accordo.
Articolo 12
Revisione
1. Se una delle Parti desidera una revisione dell'Accordo, essa trasmette all'altra Parte una domanda motivata.
2. Le Parti possono incaricare il Comitato di esaminare la domanda e di formulare eventuali raccomandazioni, in particolare allo scopo di avviare negoziati.
3. Gli accordi scaturiti dai negoziati di cui al paragrafo 2 sono sottoposti alla ratifica o all'approvazione delle Parti secondo le rispettive procedure.
Articolo 13
Clausola evolutiva
1. Le Parti si impegnano a proseguire gli sforzi finalizzati ad una progressiva e crescente liberalizzazione degli scambi reciproci di prodotti agricoli.
2. A tale fine, le Parti procedono regolarmente, in sede di Comitato, all'esame delle condizioni in cui si svolgono i loro scambi di prodotti agricoli.
3. Alla luce dei risultati di questo esame, le Parti, nell'ambito delle rispettive politiche agrarie e in considerazione della sensibilità dei loro mercati agricoli, possono avviare negoziati, nel quadro del presente Accordo, per addivenire ad ulteriori riduzioni degli ostacoli agli scambi nel settore agricolo, su una base reciprocamente preferenziale e vantaggiosa per entrambe.
4. Gli accordi scaturiti dai negoziati di cui al paragrafo 2 sono sottoposti alla ratifica o all'approvazione delle Parti secondo le rispettive procedure.
Articolo 14
Attuazione dell'Accordo
1. Le Parti adottano tutte le disposizioni generali o particolari atte a garantire l'adempimento degli obblighi derivanti dal presente Accordo.
2. Esse si astengono da qualsiasi provvedimento che possa compromettere la realizzazione degli obiettivi dell'Accordo.
Articolo 15
Allegati
Gli allegati dell'Accordo, comprese le relative appendici, formano parte integrante di quest'ultimo.
Articolo 16
Sfera di applicazione territoriale
L'Accordo si applica, da un lato, ai territori in cui è in applicazione il trattato che istituisce la Comunità economica europea, nei modi previsti dal trattato stesso e, dall'altro, al territorio della Svizzera.
Articolo 17
Entrata in vigore e durata
1. Il presente Accordo è ratificato o approvato dalle Parti secondo le rispettive procedure. Esso entra in vigore il primo giorno del secondo mese successivo all'ultima notifica del deposito degli strumenti di ratifica o di approvazione dei sette accordi seguenti:
Accordo sul commercio di prodotti agricoli
Accordo sulla libera circolazione delle persone
Accordo sul trasporto aereo
Accordo sul trasporto di merci e di passeggeri su strada e per ferrovia
Accordo sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità
Accordo su alcuni aspetti relativi agli appalti pubblici
Accordo sulla cooperazione scientifica e tecnologica.
2. Il presente Accordo è concluso per un periodo iniziale di sette anni. Esso è rinnovato per un periodo indeterminato, salvo notifica contraria della Comunità europea o della Svizzera all'altra Parte prima dello scadere del periodo iniziale. In caso di notifica, si applicano le disposizioni del paragrafo 4.
3. Sia la Comunità europea che la Svizzera possono denunciare il presente Accordo notificandolo all'altra Parte. In caso di notifica, si applicano le disposizioni del paragrafo 4.
4. I sette accordi di cui al paragrafo 1 cessano di applicarsi dopo sei mesi dal ricevimento della notifica relativa al mancato rinnovo di cui al paragrafo 2 o alla denuncia di cui al paragrafo 3.
Hecho en Luxemburgo, el veintiuno de junio de mil novecientos noventa y nueve, en dos ejemplares en las lenguas alemana, danesa, española, finesa, francesa, griega, inglesa, italiana, neerlandesa, portuguesa y sueca, siendo cada uno de estos textos igualmente auténtico.
Udfærdiget i Luxembourg, den enogtyvende juni nitten hundrede og nioghalvfems ito eksemplarer på dansk, engelsk, finsk, fransk, græsk, italiensk, nederlandsk, portugisisk, spansk, svensk og tysk, idet hver af disse tekster har samme gyldighed.
Geschehen zu Luxemburg am einundzwanzigsten Juni neunzehnhundertneunundneunzig in zweifacher Ausfertigung in dänischer, deutscher, englischer, finnischer, französischer, griechischer, italienischer, niederländischer, portugiesischer, spanischer und schwedischer Sprache, wobei jeder dieser Wortlaute gleichermaßen verbindlich ist.
Έγινε στο Λουξεμβούργο, στις είκοσι μία Ιουνίου χίλια εννιακόσια ενενήντα εννέα, σε δύο ατνίτυπα στην αγγλική, γαλλική, γερμανική, δανική, ελληνική, ισπανική, ιταλική, ολλανδική, πορτογαλική, σουηδική και φινλανδική γλώσσα, όλα δε τα κείμενα αυτά είναι εξίσου αυθεντικά.
Done at Luxembourg on the twenty-first day of June in the year one thousand nine hundred and ninety-nine, in duplicate in the Spanish, Danish, German, Greek, English, French, Italian, Dutch, Portuguese, Finnish and Swedish languages, each text being equally authentic.
Fait à Luxembourg, le vingt-et-un juin mil neuf cent quatre-vingt dix-neuf, en double exemplaire, en langues allemande, anglaise, danoise, espagnole, finnoise, française, grecque, italienne, néerlandaise, portugaise et suédoise, chacun de ces textes faisant également foi.
Fatto a Lussemburgo, addì ventuno giugno millenovecentonovantanove, in duplice esemplare, in lingua danese, finnica, francese, greca, inglese, italiana, olandese, portoghese, spagnola, svedese e tedesca. Ciascuna delle versioni linguistiche fa parimenti fede.
Gedaan te Luxemburg, de eenentwintigste juni negentienhonderd negenennegentig, in twevoud, in de Deense, de Duitse, de Engelse, de Finse, de Franse, de Griekse, de Italiaanse, de Nederlandse, de Portugese, de Spaanse en de Zweedse taal, zijnde alle talen gelijkelijk authentiek.
Feito no Luxemburgo, em vinte e um de Junho de mil novecentos e noventa e nove, em dois exemplares, nas línguas alemã, dinamarquesa, espanhola, finlandesa, francesa, grega, inglesa, italiana, neerlandesa, portuguesa e sueca, fazendo igualmente fé qualquer dos textos.
Tehty Luxemburgissa kahdentenakymmenentenäensimmäisenä päivänä kesäkuuta vuonna tuhatyhdeksänsataayhdeksänkymmentäyhdeksän kahtena kappaleena englannin, espanjan, hollannin, italian, kreikan, portugalin, ranskan, ruotsin, saksan, suomen ja tanskan kielellä, ja jokainen teksti on yhtä todistusvoimainen.
Utfärdat i Luxemburg den tjugoförsta juni nittonhundranittionio i två exemplar på det danska, engelska, finska, franska, grekiska, italienska, nederländska, portugisiska, spanska, svenska och tyska språket, vilka samtliga texter är giltiga.
Por la Comunidad Europea
For Det Europæiske Fællesskab
Für die Europäische Gemeinschaft
Για την Ευρωπαϊκή Κοινότητα
For the European Community
Pour la Communauté européenne
Per la Comunità europea
Voor de Europese Gemeenschap
Pela Comunidade Europeia
Euroopan yhteisön puolesta
På Europeiska gemenskapens vägnar
Por la Confederación Suiza
For Det Schweiziske Edsforbund
Für der Schweizerischen Eidgenossenschaft
Για την Ελβετική Συνομοσπονδία
For the Swiss Confederation
Pour la Confédération suisse
Per la Confederazione svizzera
Voor de Zwitserse Bondsstaat
Pela Confederação Suíça
Sveitsin valaliiton puolesta
På Schweiziska Edsförbundets vägnar
INDICE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ALLEGATO 1: |
Concessioni della Svizzera |
|
|
ALLEGATO 2: |
Concessioni della Comunità |
|
|
ALLEGATO 3: |
Concessioni relative ai formaggi |
|
|
Appendice 1: |
Concessioni della Comunità |
|
|
Appendice 2: |
Concessioni della Svizzera |
|
|
Appendice 3: |
Elenco delle denominazioni dei formaggi di tipo «Italico» ammessi all'importazione in Svizzera |
|
|
Appendice 4: |
Descrizione dei formaggi |
|
|
ALLEGATO 4 |
relativo al settore fitosanitario |
|
|
Appendice 1: |
Vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti |
|
|
Appendice 2: |
Disposizioni legislative |
|
|
Appendice 3: |
Autorità tenute a fornire su richiesta un elenco degli organismi ufficiali responsabili della preparazione dei passaporti fitosanitari |
|
|
Appendice 4: |
Zone di cui all’articolo 4 e relative prescrizioni speciali |
|
|
Appendice 5: |
Scambi di informazioni |
|
|
ALLEGATO 5 |
concernente l'alimentazione degli animali |
|
|
Appendice 1 |
|
|
|
Appendice 2: |
Disposizioni legislative di cui all'articolo 9 |
|
|
ALLEGATO 6 |
relativo al settore delle sementi |
|
|
Appendice 1: |
Legislazioni |
|
|
Appendice 2: |
Organismi di controllo e di certificazione delle sementi |
|
|
Appendice 3: |
Deroghe comunitarie ammesse dalla Svizzera |
|
|
Appendice 4: |
Elenco dei paesi terzi |
|
|
ALLEGATO 7 |
relativo al commercio dei prodotti vitivinicoli |
|
|
Appendice 1: |
Prodotti vitivinicoli di cui all’articolo 2 |
|
|
Appendice 2: |
Disposizioni particolari di cui all’articolo 3, lettere a) e b) |
|
|
Appendice 3: |
Elenco degli atti e delle disposizioni tecniche di cui all’articolo 4, relativi ai prodotti vitivinicoli |
|
|
Appendice 4: |
Denominazioni protette di cui all’articolo 5 |
|
|
Appendice 5: |
Condizioni e modalità di cui all’articolo 8, paragrafo 9, e all’articolo 25, paragrafo 1, lettera b) |
|
|
ALLEGATO 8 |
concernente il riconoscimento reciproco e la protezione delle denominazioni nel settore delle bevande spiritose e delle bevande aromatizzate a base di vino |
|
|
Appendice 1: |
Indicazioni geografiche relative alle bevande spiritose originarie dell’unione europea |
|
|
Appendice 2: |
Denominazioni protette per le bevande spiritose originarie della Svizzera |
|
|
Appendice 3: |
Denominazioni protette per le bevande aromatizzate originarie della Comunità |
|
|
Appendice 4: |
Denominazioni protette per le bevande aromatizzate originarie della Svizzera |
|
|
Appendice 5: |
Elenco degli atti di cui all’articolo 2, relativi alle bevande spiritose, ai vini aromatizzati e alle bevande aromatizzate |
|
|
ALLEGATO 9 |
relativo ai prodotti agricoli e alimentari ottenuti con il metodo di produzione biologico |
|
|
Appendice 1 |
|
|
|
Appendice 2: |
Modalità di applicazione |
|
|
ALLEGATO 10 |
Relativo al riconoscimento dei controlli di conformità alle norme di commercializzazione per I prodotti ortofrutticoli freschi |
|
|
Appendice 1: |
Organismi di controllo svizzeri autorizzati a rilasciare il certificato di controllo di cui all'articolo 3 dell'allegato 10 |
|
|
Appendice 2 |
|
|
|
ALLEGATO 11 |
relativo alle misure sanitarie e zootecniche applicabili agli scambi di animali vivi e di prodotti di origine animale |
|
|
Appendice 1: |
Misura di lotta/notifica delle malattie |
|
|
Appendice 2: |
Polizia sanitaria: scambi e immissione sul mercato |
|
|
Appendice 3: |
Importazioni di animali vivi, dei loro sperma, ovuli ed embrioni dai paesi terzi |
|
|
Appendice 4: |
Zootecnia, ivi compresa l'importazione da paesi terzi |
|
|
Appendice 5: |
Animali vivi, sperma, ovuli ed embrioni: controlli alle frontiere e canoni |
|
|
Appendice 6: |
Prodotti di origine animale |
|
|
Appendice 7: |
Autorità competenti |
|
|
Appendice 8: |
Adeguamento alle condizioni regionali |
|
|
Appendice 9: |
Elementi procedurali per l'esecuzione delle verifiche |
|
|
Appendice 10: |
Prodotti animali: controlli alle frontiere e canoni |
|
|
Appendice 11: |
Punti di contatto |
|
|
ALLEGATO 12 |
Relativo alla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e alimentari |
|
|
Appendice 1: |
Elenco delle rispettive ig oggetto di protezione dall'altra parte |
|
|
Appendice 2: |
Legislazione delle parti |
|
ALLEGATO 1
Concessioni della Svizzera
La Svizzera accorda, per i prodotti originari della Comunità sotto indicati, le seguenti concessioni tariffarie, eventualmente entro i limiti di un quantitativo annuo stabilito:
|
Voce della tariffa svizzera |
Designazione della merce |
Dazio doganale applicabile (FS/100 kg peso lordo) |
Quantitativo annuo in peso netto (t) |
|
0101 90 95 |
Cavalli vivi (esclusi i riproduttori di razza pura e gli animali destinati alla macellazione) (in numero di capi) |
0 |
100 capi |
|
0204 50 10 |
Carni caprine, fresche, refrigerate o congelate |
40 |
100 |
|
0207 14 81 |
Petti di galli e di galline delle specie domestiche, congelati |
15 |
2 100 |
|
0207 14 91 |
Pezzi e frattaglie commestibili di galli e di galline delle specie domestiche, compresi i fegati (esclusi i petti), congelati |
15 |
1 200 |
|
0207 27 81 |
Petti di tacchini e di tacchine delle specie domestiche, congelati |
15 |
800 |
|
0207 27 91 |
Pezzi e frattaglie commestibili di tacchini e di tacchine delle specie domestiche, compresi i fegati (esclusi i petti), congelati |
15 |
600 |
|
0207 33 11 |
Anatre delle specie domestiche, intere, congelate |
15 |
700 |
|
0207 34 00 |
Fegati grassi di anatre, di oche o di faraone delle specie domestiche, freschi o refrigerati |
9,5 |
20 |
|
0207 36 91 |
Pezzi e frattaglie commestibili di anatre, di oche o di faraone delle specie domestiche, congelati (esclusi i fegati grassi) |
15 |
100 |
|
0208 10 00 |
Carni e frattaglie commestibili di conigli o di lepri, fresche, refrigerate o congelate |
11 |
1 700 |
|
0208 90 10 |
Carni e frattaglie commestibili di selvaggina, fresche, refrigerate o congelate (escluse quelle di lepri e di cinghiali) |
0 |
100 |
|
ex 0210 11 91 |
Prosciutti e loro pezzi, non disossati, della specie suina (non di cinghiale), salati o in salamoia, secchi o affumicati |
esente |
1 000 (1) |
|
ex 0210 19 91 |
Pezzo di cotoletta disossato, in salamoia e affumicato |
esente |
|
|
0210 20 10 |
Carni secche della specie bovina |
esente |
200 (2) |
|
ex 0407 00 10 |
Uova di volatili, in guscio, fresche, conservate o cotte |
47 |
150 |
|
ex 0409 00 00 |
Miele naturale di acacia |
8 |
200 |
|
ex 0409 00 00 |
Miele naturale diverso da quello di acacia |
26 |
50 |
|
0602 10 00 |
Talee senza radici e marze |
esente |
illimitato |
|
|
Piantimi in forma di portinnesto di frutta a granella (ottenuti da semi o da moltiplicazione vegetativa): |
esente |
|
|
0602 20 11 |
— innestati, con radici nude |
||
|
0602 20 19 |
— innestati, con zolla |
||
|
0602 20 21 |
— non innestati, con radici nude |
||
|
0602 20 29 |
— non innestati, con zolla |
||
|
|
Piantimi in forma di portinnesto di frutta a nocciolo (ottenuti da semi o da moltiplicazione vegetativa): |
esente |
|
|
0602 20 31 |
— innestati, con radici nude |
||
|
0602 20 39 |
— innestati, con zolla |
||
|
0602 20 41 |
— non innestati, con radici nude |
||
|
0602 20 49 |
— non innestati, con zolla |
||
|
|
Piantimi diversi da quelli in forma di portinnesto di frutta a granella o a nocciolo (ottenuti da semi o da moltiplicazione vegetativa), da frutta commestibile: |
esente |
illimitato |
|
0602 20 51 |
— con radici nude |
||
|
0602 20 59 |
— altri |
||
|
|
Alberi, arbusti, arboscelli e cespugli, da frutta commestibile, con radici nude: |
esente |
|
|
0602 20 71 |
— di frutta a granella |
||
|
0602 20 72 |
— di frutta a nocciolo |
||
|
0602 20 79 |
— altri |
esente |
illimitato |
|
|
Alberi, arbusti, arboscelli e cespugli, da frutta commestibile, con zolla: |
esente |
|
|
0602 20 81 |
— di frutta a granella |
||
|
0602 20 82 |
— di frutta a nocciolo |
||
|
0602 20 89 |
— altri |
esente |
illimitato |
|
0602 30 00 |
Rododendri e azalee, anche innestati |
esente |
illimitato |
|
|
Rosai, anche innestati: |
esente |
illimitato |
|
0602 40 10 |
— rosai silvestri e alberetti di rosai selvatici |
||
|
|
— altri: |
||
|
0602 40 91 |
— con radici nude |
||
|
0602 40 99 |
— altri, con zolla |
||
|
|
Piantimi (ottenuti da semi o da moltiplicazione vegetativa) di vegetali d’utilità; bianco di funghi (micelio): |
esente |
illimitato |
|
0602 90 11 |
— piantimi di ortaggi e manti erbosi in rotoli |
||
|
0602 90 12 |
— bianco di funghi (micelio) |
||
|
0602 90 19 |
— altri |
||
|
|
Altre piante vive (comprese le loro radici): |
esente |
illimitato |
|
0602 90 91 |
— con radici nude |
||
|
0602 90 99 |
— altre, con zolla |
||
|
0603 11 10 |
Rose, recise, per mazzi o per ornamento, fresche, dal 1o maggio al 25 ottobre |
esente |
1 000 |
|
0603 12 10 |
Garofani, recisi, per mazzi o per ornamento, freschi, dal 1o maggio al 25 ottobre |
||
|
0603 13 10 |
Orchidee, recise, per mazzi o per ornamento, fresche, dal 1o maggio al 25 ottobre |
||
|
0603 14 10 |
Crisantemi, recisi, per mazzi o per ornamento, freschi, dal 1o maggio al 25 ottobre |
||
|
|
Fiori e boccioli di fiori (diversi da garofani, rose, orchidee e crisantemi), recisi, per mazzi o per ornamento, freschi, dal 1o maggio al 25 ottobre: |
||
|
0603 19 11 |
— legnosi |
||
|
0603 19 19 |
— altri |
||
|
0603 12 30 |
Garofani, recisi, per mazzi o per ornamento, freschi, dal 26 ottobre al 30 aprile |
esente |
illimitato |
|
0603 13 30 |
Orchidee, recise, per mazzi o per ornamento, fresche, dal 26 ottobre al 30 aprile |
||
|
0603 14 30 |
Crisantemi, recisi, per mazzi o per ornamento, freschi, dal 26 ottobre al 30 aprile |
||
|
0603 19 30 |
Tulipani, recisi, per mazzi o per ornamento, freschi, dal 26 ottobre al 30 aprile |
||
|
|
Altri fiori e boccioli di fiori, recisi, per mazzi o per ornamento, freschi, dal 26 ottobre al 30 aprile: |
esente |
illimitato |
|
0603 19 31 |
— legnosi |
||
|
0603 19 39 |
— altri |
||
|
|
Pomodori, freschi o refrigerati: |
esente |
10 000 |
|
|
— pomodori ciliegia: |
||
|
0702 00 10 |
— dal 21 ottobre al 30 aprile |
||
|
|
— pomodori Peretti (di forma allungata): |
||
|
0702 00 20 |
— dal 21 ottobre al 30 aprile |
||
|
|
— altri pomodori, con diametro di 80 mm o più (pomodori carnosi): |
||
|
0702 00 30 |
— dal 21 ottobre al 30 aprile |
||
|
|
— altri: |
||
|
0702 00 90 |
— dal 21 ottobre al 30 aprile |
||
|
|
Lattuga iceberg, senza corona: |
esente |
2 000 |
|
0705 11 11 |
— dal 1o gennaio alla fine di febbraio |
||
|
|
Cicorie Witloofs, fresche o refrigerate: |
esente |
2 000 |
|
0705 21 10 |
— dal 21 maggio al 30 settembre |
||
|
0707 00 10 |
Cetrioli e cetriolini, dal 21 ottobre al 14 aprile |
5 |
200 |
|
0707 00 30 |
Cetrioli per conserva, di lunghezza > 6 cm ma ≤ 12 cm, freschi o refrigerati, dal 21 ottobre al 14 aprile |
5 |
100 |
|
0707 00 31 |
Cetrioli per conserva, di lunghezza > 6 cm ma ≤ 12 cm, freschi o refrigerati, dal 15 aprile al 20 ottobre |
5 |
2 100 |
|
0707 00 50 |
Cetriolini, freschi o refrigerati |
3,5 |
800 |
|
|
Melanzane, fresche o refrigerate: |
esente |
1 000 |
|
0709 30 10 |
— dal 16 ottobre al 31 maggio |
||
|
0709 51 00 0709 59 00 |
Funghi, freschi o refrigerati, del genere Agaricus o altri, esclusi i tartufi |
esente |
illimitato |
|
|
Peperoni, freschi o refrigerati: |
2,5 |
illimitato |
|
0709 60 11 |
— dal 1o novembre al 31 marzo |
||
|
0709 60 12 |
Peperoni, freschi o refrigerati, dal 1o aprile al 31 ottobre |
5 |
1 300 |
|
|
Zucchine (incluse le zucchine con fiore), fresche o refrigerate: |
esente |
2 000 |
|
0709 90 50 |
— dal 31 ottobre al 19 aprile |
||
|
ex 0710 80 90 |
Funghi, anche cotti in acqua o al vapore, congelati |
esente |
illimitato |
|
0711 90 90 |
Ortaggi o legumi e miscele di ortaggi o di legumi, temporaneamente conservati (per esempio, con anidride solforosa o in acqua salata, solforata o addizionata di altre sostanze atte ad assicurarne temporaneamente la conservazione), ma non atti per l’alimentazione nello stato in cui sono presentati |
0 |
150 |
|
0712 20 00 |
Cipolle, secche, anche tagliate in pezzi o a fette oppure tritate o polverizzate, ma non altrimenti preparate |
0 |
100 |
|
0713 10 11 |
Piselli (Pisum sativum), secchi, sgranati, in grani interi, non lavorati, per l’alimentazione di animali |
Riduzione di 0,9 sul dazio applicato |
1 000 |
|
0713 10 19 |
Piselli (Pisum sativum), secchi, sgranati, in grani interi, non lavorati (esclusi quelli per l’alimentazione di animali, per usi tecnici o per la fabbricazione della birra) |
0 |
1 000 |
|
|
Nocciole (Corylus spp.), fresche o secche: |
esente |
illimitato |
|
0802 21 90 |
— con guscio, diverse da quelle per l’alimentazione di animali o per la fabbricazione di oli |
||
|
0802 22 90 |
— con guscio, diverse da quelle per l’alimentazione di animali o per la fabbricazione di oli |
||
|
0802 32 90 |
Noci |
esente |
100 |
|
ex 0802 90 90 |
Pinoli, freschi o secchi |
esente |
illimitato |
|
0805 10 00 |
Arance, fresche o secche |
esente |
illimitato |
|
0805 20 00 |
Mandarini (compresi i tangerini e i satsuma); clementine, wilkings e simili ibridi di agrumi, freschi o secchi |
esente |
illimitato |
|
0807 11 00 |
Cocomeri, freschi |
esente |
illimitato |
|
0807 19 00 |
Meloni, freschi, diversi dai cocomeri |
esente |
illimitato |
|
|
Albicocche, fresche, in imballaggio aperto: |
esente |
2 100 |
|
0809 10 11 |
— dal 1o settembre al 30 giugno |
||
|
|
in altro imballaggio: |
||
|
0809 10 91 |
— dal 1o settembre al 30 giugno |
||
|
0809 40 13 |
Prugne fresche, in imballaggio aperto, dal 1o luglio al 30 settembre |
0 |
600 |
|
0810 10 10 |
Fragole, fresche, dal 1o settembre al 14 maggio |
esente |
10 000 |
|
0810 10 11 |
Fragole, fresche, dal 15 maggio al 31 agosto |
0 |
200 |
|
0810 20 11 |
Lamponi, freschi, dal 1o giugno al 14 settembre |
0 |
250 |
|
0810 50 00 |
Kiwi, freschi |
esente |
illimitato |
|
ex 0811 10 00 |
Fragole, anche cotte in acqua o al vapore, congelate, senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, non presentate in imballaggi per la vendita al minuto, destinate alla lavorazione industriale |
10 |
1 000 |
|
ex 0811 20 90 |
Lamponi, more di rovo o di gelso, more-lamponi, ribes a grappoli e uva spina, anche cotti in acqua o al vapore, congelati, senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, non presentati in imballaggi per la vendita al minuto, destinati alla lavorazione industriale |
10 |
1 200 |
|
0811 90 10 |
Mirtilli, anche cotti in acqua o al vapore, congelati, anche con aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti |
0 |
200 |
|
0811 90 90 |
Frutta commestibili, anche cotte in acqua o al vapore, congelate, anche con aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti (esclusi fragole, lamponi, more di rovo o di gelso, more-lamponi, ribes a grappoli, uva spina, mirtilli e frutta tropicali) |
0 |
1 000 |
|
0904 20 90 |
Pimenti del genere Capsicum o del genere Pimenta, essiccati, tritati o polverizzati, lavorati |
0 |
150 |
|
0910 20 00 |
Zafferano |
esente |
illimitato |
|
1001 90 60 |
Frumento e frumento segalato (escluso il frumento duro), denaturati, per l’alimentazione animale |
Riduzione di 0,6 sul dazio applicato |
50 000 |
|
1005 90 30 |
Granturco per l’alimentazione animale |
Riduzione di 0,5 sul dazio applicato |
13 000 |
|
|
Olio d’oliva, vergine, non per l’alimentazione animale: |
|
|
|
1509 10 91 |
— in recipienti di vetro di capacità non eccedente 2 l |
60,60 (4) |
illimitato |
|
1509 10 99 |
— in recipienti di vetro di capacità eccedente 2 l, o in altri recipienti |
86,70 (4) |
illimitato |
|
|
Olio di oliva e sue frazioni, anche raffinati, ma non modificati chimicamente, non per l’alimentazione animale: |
|
|
|
1509 90 91 |
— in recipienti di vetro di capacità non eccedente 2 l |
60,60 (4) |
illimitato |
|
1509 90 99 |
— in recipienti di vetro di capacità eccedente 2 l, o in altri recipienti |
86,70 (4) |
illimitato |
|
ex 0210 19 91 |
Prosciutti, in salamoia, disossati, insaccati in vescica o in budello artificiale |
esente |
3 715 |
|
ex 0210 19 91 |
Pezzo di cotoletta disossato, affumicato |
||
|
1601 00 11 1601 00 21 |
Salsicce, salami e prodotti simili, di carne, di frattaglie o di sangue; preparazioni alimentari a base di tali prodotti di animali delle rubriche da 0101 a 0104 , esclusi i cinghiali |
||
|
ex 0210 19 91 ex 1602 49 10 |
Collo di maiale, seccato all’aria, insaporito o non, intero, in pezzi o a fette sottili |
||
|
|
Pomodori, interi o in pezzi, preparati o conservati, ma non nell’aceto o nell’acido acetico: |
|
|
|
2002 10 10 |
— in recipienti eccedenti 5 kg |
2,50 |
illimitato |
|
2002 10 20 |
— in recipienti non eccedenti 5 kg |
4,50 |
illimitato |
|
|
Pomodori preparati o conservati, ma non nell’aceto o nell’acido acetico, diversi da quelli interi o in pezzi: |
esente |
illimitato |
|
2002 90 10 |
— in recipienti eccedenti 5 kg |
||
|
2002 90 21 |
Polpe, puree e concentrati di pomodori, in recipienti ermeticamente chiusi, aventi tenore, in peso, di estratto secco di 25 % o più, composti di pomodori e acqua, con o senza aggiunta di sale o altre sostanze di condimento, in recipienti non eccedenti 5 kg |
esente |
illimitato |
|
2002 90 29 |
Pomodori preparati o conservati, ma non nell’aceto o nell’acido acetico, diversi da quelli interi o in pezzi e diversi da polpe, puree e concentrati di pomodori: — in recipienti non eccedenti 5 kg |
esente |
illimitato |
|
2003 10 00 |
Funghi del genere Agaricus, preparati o conservati ma non nell’aceto o acido acetico |
0 |
1 700 |
|
|
Carciofi preparati o conservati, ma non nell’aceto o nell’acido acetico, congelati, diversi dai prodotti della voce 2006 : |
|
|
|
ex 2004 90 18 |
— in recipienti eccedenti 5 kg |
17,5 |
illimitato |
|
ex 2004 90 49 |
— in recipienti non eccedenti 5 kg |
24,5 |
illimitato |
|
|
Asparagi preparati o conservati, ma non nell’aceto o nell’acido acetico, non congelati, diversi dai prodotti della voce 2006 : |
esente |
illimitato |
|
2005 60 10 |
— in recipienti eccedenti 5 kg |
||
|
2005 60 90 |
— in recipienti non eccedenti 5 kg |
||
|
|
Olive preparate o conservate, ma non nell’aceto o nell’acido acetico, non congelate, diverse dai prodotti della voce 2006 : |
esente |
illimitato |
|
2005 70 10 |
— in recipienti eccedenti 5 kg |
||
|
2005 70 90 |
— in recipienti non eccedenti 5 kg |
||
|
|
Capperi e carciofi preparati o conservati, ma non nell’aceto o nell’acido acetico, non congelati, diversi dai prodotti della voce 2006 : |
|
|
|
ex 2005 99 11 |
— in recipienti eccedenti 5 kg |
17,5 |
illimitato |
|
ex 2005 99 41 |
— in recipienti non eccedenti 5 kg |
24,5 |
illimitato |
|
2008 30 90 |
Agrumi, altrimenti preparati o conservati, con o senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti o di alcole, non nominati né compresi altrove |
esente |
illimitato |
|
2008 50 10 |
Polpe di albicocche, altrimenti preparate o conservate, senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, non nominate né comprese altrove |
10 |
illimitato |
|
2008 50 90 |
Albicocche, altrimenti preparate o conservate, con o senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti o di alcole, non nominate né comprese altrove |
15 |
illimitato |
|
2008 70 10 |
Polpe di pesche, altrimenti preparate o conservate, senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, non nominate né comprese altrove |
esente |
illimitato |
|
2008 70 90 |
Pesche, altrimenti preparate o conservate, con o senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti o di alcole, non nominate né comprese altrove |
esente |
illimitato |
|
|
Succhi di agrumi diversi dall’arancia e dal pompelmo o dal pomelo, non fermentati, senza aggiunta di alcole: |
|
|
|
ex 2009 39 19 |
— senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, concentrati |
6 |
illimitato |
|
ex 2009 39 20 |
— con aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, concentrati |
14 |
illimitato |
|
|
Vini dolci, specialità e mistelle, in recipienti di capacità: |
|
|
|
2204 21 50 |
— non eccedente 2 l (5) |
8,5 |
illimitato |
|
2204 29 50 |
— eccedente 2 l (5) |
8,5 |
illimitato |
|
ex 2204 21 50 |
Vino di Porto, in recipienti di capacità non eccedente 2 l, secondo la descrizione (6) |
esente |
1 000 hl |
|
ex 2204 21 21 |
Retsina (vino bianco greco), in recipienti di capacità non eccedente 2 l, secondo la descrizione (7) |
esente |
500 hl |
|
|
Retsina (vino bianco greco), in recipienti di capacità eccedente 2 l, secondo la descrizione (7), con titolo alcolometrico volumico: |
||
|
ex 2204 29 21 |
— eccedente 13 % vol. |
||
|
ex 2204 29 22 |
— non eccedente 13 % vol. |
||
|
(1) Ivi comprese 480 t per i prosciutti di Parma e di San Daniele, in base allo scambio di lettere tra la Svizzera e la CE del 25 gennaio 1972. (2) Ivi comprese 170 t di Bresaola, in base allo scambio di lettere tra la Svizzera e la CE del 25 gennaio 1972. (3) Entro i limiti di un contingente annuo globale di 60 000 piante. (4) Ivi compreso il contributo al fondo di garanzia per lo stoccaggio obbligatorio. (5) Riguarda solo i prodotti ai sensi dell’allegato 7 dell’accordo. (6) Descrizione: per «vino di Porto» si intende un vino di qualità prodotto nella regione determinata portoghese che reca tale nome ai sensi del regolamento (CE) n. 1493/1999. (7) Descrizione: per «Retsina» si intende un vino da tavola ai sensi delle disposizioni comunitarie di cui all’allegato VII, sezione A, punto 2, del regolamento (CE) n. 1493/1999. |
|||
ALLEGATO 2
Concessioni della Comunità
La Comunità accorda, per i prodotti originari della Svizzera sotto indicati, le seguenti concessioni tariffarie, eventualmente entro i limiti di un quantitativo annuo stabilito:
|
Codice NC |
Designazione della merce |
Dazio doganale applicabile (EUR/100 kg peso netto) |
Quantitativo annuo in peso netto (t) |
|
0102 90 41 0102 90 49 0102 90 51 0102 90 59 0102 90 61 0102 90 69 0102 90 71 0102 90 79 |
Animali vivi della specie bovina di peso superiore a 160 kg |
0 |
4 600 capi |
|
ex 0210 20 90 |
Carni della specie bovina, disossate, secche |
esente |
1 200 |
|
ex 0401 30 |
Crema di latte, avente tenore, in peso, di materie grasse superiore a 6 % |
esente |
2 000 |
|
0403 10 |
Iogurt |
||
|
0402 29 11 ex 0404 90 83 |
Latte speciale, detto «per l’alimentazione dei bambini lattanti», in recipienti ermeticamente chiusi di contenuto netto inferiore o uguale a 500 g, avente tenore, in peso, di materie grasse superiore a 10 % (1) |
43,8 |
illimitato |
|
0602 |
Altre piante vive (comprese le loro radici), talee e marze; bianco di funghi (micelio) |
esente |
illimitato |
|
0603 11 00 0603 12 00 0603 13 00 0603 14 00 0603 19 |
Fiori e boccioli di fiori, recisi, per mazzi o per ornamento, freschi |
esente |
illimitato |
|
0701 10 00 |
Patate da semina, fresche o refrigerate |
esente |
4 000 |
|
0702 00 00 |
Pomodori, freschi o refrigerati: |
esente (2) |
1 000 |
|
0703 10 19 0703 90 00 |
Cipolle, non da semina, porri e altri ortaggi agliacei, freschi o refrigerati |
esente |
5 000 |
|
0704 10 00 0704 90 |
Cavoli, cavolfiori, cavoli ricci, cavoli rapa e simili prodotti commestibili, ad eccezione dei cavoletti di Bruxelles, freschi o refrigerati |
esente |
5 500 |
|
0705 |
Lattughe (Latuca sativa) e cicorie (Cichorium spp.), fresche o refrigerate |
esente |
3 000 |
|
0706 10 00 |
Carote e navoni, freschi o refrigerati |
esente |
5 000 |
|
0706 90 10 0706 90 90 |
Barbabietola da insalata, salsefrica o barba di becco, sedani-rapa, ravanelli e simili radici commestibili, ad eccezione del rafano (Cochlearia armoracia), freschi o refrigerati |
esente |
3 000 |
|
0707 00 05 |
Cetrioli, freschi o refrigerati |
esente (2) |
1 000 |
|
0708 20 00 |
Fagioli (Vigna spp., Phaseolus spp.), freschi o refrigerati |
esente |
1 000 |
|
0709 30 00 |
Melanzane, fresche o refrigerate |
esente |
500 |
|
0709 40 00 |
Sedani, esclusi i sedani-rapa, freschi o refrigerati |
esente |
500 |
|
0709 51 00 0709 59 |
Funghi e tartufi, freschi o refrigerati |
esente |
illimitato |
|
0709 70 00 |
Spinaci, tetragonie (spinaci della Nuova Zelanda) e atreplici (bietoloni rossi o dei giardini), freschi o refrigerati |
esente |
1 000 |
|
0709 90 10 |
Insalate, fresche o refrigerate, diverse dalle lattughe (Lactuca sativa) e dalle cicorie (Cichorium spp.) |
esente |
1 000 |
|
0709 90 20 |
Bietole da costa e cardi |
esente |
300 |
|
0709 90 50 |
Finocchi, freschi o refrigerati |
esente |
1 000 |
|
0709 90 70 |
Zucchine, fresche o refrigerate |
esente (2) |
1 000 |
|
0709 90 90 |
Altri ortaggi, freschi o refrigerati |
esente |
1 000 |
|
0710 80 61 0710 80 69 |
Funghi, anche cotti in acqua o al vapore, congelati |
esente |
illimitato |
|
0712 90 |
Ortaggi o legumi, secchi, anche tagliati in pezzi o a fette, oppure tritati o polverizzati, anche ottenuti da ortaggi o legumi precedentemente cotti, ma non altrimenti preparati, esclusi cipolle, funghi e tartufi |
esente |
illimitato |
|
ex 0808 10 80 |
Mele, diverse dalle mele da sidro, fresche |
esente (2) |
3 000 |
|
0808 20 |
Pere e cotogne, fresche |
esente (2) |
3 000 |
|
0809 10 00 |
Albicocche, fresche |
esente (2) |
500 |
|
0809 20 95 |
Ciliegie, diverse dalle ciliegie acide (Prunus cerasus), fresche |
esente (2) |
1 500 (2) |
|
0809 40 |
Prugne e prugnole, fresche |
esente (2) |
1 000 |
|
0810 10 00 |
Fragole |
esente |
200 |
|
0810 20 10 |
Lamponi, freschi |
esente |
100 |
|
0810 20 90 |
More di rovo o di gelso e more-lamponi, fresche |
esente |
100 |
|
1106 30 10 |
Farine, semolini e polveri di banane |
esente |
5 |
|
1106 30 90 |
Farine, semolini e polveri di altre frutta del capitolo 8 |
esente |
illimitato |
|
ex 0210 19 50 |
Prosciutti, in salamoia, disossati, insaccati in vescica o in budello artificiale |
esente |
1 900 |
|
ex 0210 19 81 |
Pezzo di cotoletta disossato, affumicato |
||
|
ex 1601 00 |
Salsicce, salami e prodotti simili, di carne, di frattaglie o di sangue; preparazioni alimentari a base di tali prodotti di animali delle rubriche da 0101 a 0104 , esclusi i cinghiali |
||
|
ex 0210 19 81 ex 1602 49 19 |
Collo di maiale, seccato all’aria, insaporito o non, intero, in pezzi o a fette sottili |
||
|
ex 2002 90 91 ex 2002 90 99 |
Polveri di pomodori, con o senza aggiunta di zuccheri, di altri dolcificanti o di amido (4) |
esente |
illimitato |
|
2003 90 00 |
Funghi, esclusi quelli del genere Agaricus, preparati o conservati ma non nell’aceto o acido acetico |
esente |
illimitato |
|
0710 10 00 |
Patate, anche cotte in acqua o al vapore, congelate |
esente |
3 000 |
|
2004 10 10 2004 10 99 |
Patate preparate o conservate ma non nell’aceto o acido acetico, congelate, diverse dai prodotti della voce 2006 , ad eccezione della farina, semolino o fiocchi |
||
|
2005 20 80 |
Patate preparate o conservate, ma non nell’aceto o nell’acido acetico, non congelate, diverse dai prodotti della voce 2006 , escluse le preparazioni sotto forma di farina, semolino o fiocchi e le preparazioni sotto forma di fette sottili, fritte, anche salate o aromatizzate, in imballaggi ermeticamente chiusi, atte per l’alimentazione nello stato in cui sono presentate |
||
|
ex 2005 91 00 ex 2005 99 |
Polveri preparate di ortaggi e legumi e delle relative miscele, con o senza aggiunta di zuccheri, di altri dolcificanti o di amido (4) |
esente |
illimitato |
|
ex 2008 30 |
Fiocchi e polveri di agrumi, con o senza aggiunta di zuccheri, di altri dolcificanti o di amido (4) |
esente |
illimitato |
|
ex 2008 40 |
Fiocchi e polveri di pere, con o senza aggiunta di zuccheri, di altri dolcificanti o di amido (4) |
esente |
illimitato |
|
ex 2008 50 |
Fiocchi e polveri di albicocche, con o senza aggiunta di zuccheri, di altri dolcificanti o di amido (4) |
esente |
illimitato |
|
2008 60 |
Ciliegie, diversamente preparate o conservate, anche con aggiunta di zuccheri o altri dolcificanti o di alcole, non nominate né comprese altrove |
esente |
500 |
|
ex 0811 90 19 ex 0811 90 39 |
Ciliegie, anche cotte in acqua o al vapore, congelate, con aggiunta di zuccheri o altri dolcificanti |
||
|
0811 90 80 |
Ciliegie dolci, anche cotte in acqua o al vapore, congelate, senza aggiunta di zuccheri o altri dolcificanti |
||
|
ex 2008 70 |
Fiocchi e polveri di pesche, con o senza aggiunta di zuccheri, di altri dolcificanti o di amido (4) |
esente |
illimitato |
|
ex 2008 80 |
Fiocchi e polveri di fragole, con o senza aggiunta di zuccheri, di altri dolcificanti o di amido (4) |
esente |
illimitato |
|
ex 2008 99 |
Fiocchi e polveri di altre frutta, con o senza aggiunta di zuccheri, di altri dolcificanti o di amido (4) |
esente |
illimitato |
|
ex 2009 19 |
Polveri di succhi d’arancia, con o senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti |
esente |
illimitato |
|
ex 2009 21 00 ex 2009 29 |
Polveri di succhi di pompelmo, con o senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti |
esente |
illimitato |
|
ex 2009 31 ex 2009 39 |
Polveri di succhi di altri agrumi, con o senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti |
esente |
illimitato |
|
ex 2009 41 ex 2009 49 |
Polveri di succhi di ananasso, con o senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti |
esente |
illimitato |
|
ex 2009 71 ex 2009 79 |
Polveri di succhi di mela, con o senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti |
esente |
illimitato |
|
ex 2009 80 |
Polveri di succhi di altre frutta od ortaggi o legumi, con o senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti |
esente |
illimitato |
|
(1) Ai fini dell’applicazione di questa sottovoce, per latte speciale detto «per l’alimentazione dei bambini lattanti» si intendono i prodotti esenti da germi patogeni e tossicogeni e che contengono meno di 10 000 batteri aerobi aventi la possibilità di riprendere la loro attività biologica e meno di 2 batteri coliformi per grammo. (2) Se del caso, si applica il dazio specifico diverso dal dazio minimo. (3) Comprese le 1 000 t previste dallo scambio di lettere del 14 luglio 1986. (4) Si veda la dichiarazione comune relativa alla classificazione tariffaria delle polveri di ortaggi e delle polveri di frutta. |
|||
ALLEGATO 3
CONCESSIONI RELATIVE AI FORMAGGI
1. La Comunità e la Svizzera s'impegnano a liberalizzare gradualmente gli scambi reciproci di formaggi di cui al codice tariffario 0406 del sistema armonizzato al termine di un periodo di 5 anni a decorrere dall'entrata in vigore dell'Accordo.
2. Il processo di liberalizzazione si svolgerà come segue.
a) All'importazione nella Comunità
Sin dal primo anno di entrata in vigore dell'Accordo, la Comunità sopprime o elimina gradualmente i dazi doganali all'importazione per i formaggi originari della Svizzera, se del caso entro i limiti di un quantitativo annuo. I dazi doganali di base e i quantitativi annui di base per le diverse categorie di formaggi figurano all'appendice 1 del presente Allegato.
(i) La Comunità riduce ogni anno del 20 % i dazi doganali di base menzionati nella tabella di cui all'appendice 1. La prima riduzione si effettua a distanza di un anno dall'entrata in vigore dell'Accordo.
(ii) La Comunità aumenta di 1 250 t all'anno il contingente tariffario menzionato nella tabella di cui all'appendice 1; il primo aumento si effettua a distanza di un anno dall'entrata in vigore dell'Accordo. La completa liberalizzazione entra in vigore all'inizio del sesto anno.
(iii) La Svizzera è esentata dal rispetto dei prezzi franco frontiera che figurano nella designazione delle merci di cui al codice NC 0406 della tariffa doganale comune.
b) All'esportazione dalla Comunità
Per tutti i formaggi di cui al codice tariffario 0406 del sistema armonizzato, la Comunità non applica restituzioni all'esportazione verso la Svizzera.
c) All'importazione in Svizzera
Sin dal primo anno di entrata in vigore dell'Accordo, la Svizzera sopprime o elimina gradualmente i dazi doganali all'importazione per i formaggi originari della Comunità, se del caso entro i limiti di un quantitativo annuo. I dazi doganali di base e i quantitativi annui di base per le diverse categorie di formaggi figurano all'appendice 2, lettera a) del presente Allegato.
(i) La Svizzera riduce ogni anno del 20 % i dazi doganali di base menzionati nella tabella di cui all'appendice 2, lettera a). La prima riduzione si effettua a distanza di un anno dall'entrata in vigore dell'Accordo.
(ii) La Svizzera aumenta di 2 500 t all'anno l'insieme dei contingenti tariffari menzionati nella tabella di cui all'appendice 2, lettera a); il primo aumento si effettua a distanza di un anno dall'entrata in vigore dell'Accordo. Almeno quattro mesi prima dell'inizio di ogni anno, la Comunità designa la o le categorie di formaggi per le quali detto aumento sarà effettuato. La completa liberalizzazione entra in vigore all'inizio del sesto anno.
d) All'esportazione dalla Svizzera
Sin dal primo anno di entrata in vigore dell'Accordo, la Svizzera elimina gradualmente le sovvenzioni all'esportazione per le consegne di formaggi verso la Comunità secondo le seguenti modalità:
(i) gli importi che costituiscono la base per il processo di eliminazione ( 1 ) figurano all'appendice 2, lettera b) del presente Allegato;
(ii) tali importi di base saranno ridotti come segue:
— un anno dopo l'entrata in vigore dell'Accordo, del 30 %,
— due anni dopo l'entrata in vigore, del 55 %,
— tre anni dopo l'entrata in vigore, dell'80 %,
— quattro anni dopo l'entrata in vigore, del 90 %,
— cinque anni dopo l'entrata in vigore, del 100 %.
3. La Comunità e la Svizzera adottano le misure necessarie affinché la gestione del sistema di distribuzione dei titoli d'importazione sia tale da assicurare il regolare svolgimento delle importazioni, tenuto conto delle esigenze di mercato.
4. La Comunità e la Svizzera provvedono affinché i vantaggi reciprocamente concessi non siano compromessi da altre misure relative alle importazioni e alle esportazioni.
5. Se in una della Parti dovessero manifestarsi perturbazioni sotto forma di un'evoluzione dei prezzi e/o del flusso di importazioni, su richiesta di una delle Parti si procede quanto prima all'avvio di consultazioni, nell'ambito del Comitato di cui all'articolo 6 dell'Accordo, al fine di trovare adeguate soluzioni. A questo proposito, le Parti convengono di scambiarsi periodicamente notizie sulle quotazioni e ogni altra informazione utile sul mercato dei formaggi indigeni e importati.
Appendice 1
Concessioni della Comunità
All'importazione nella Comunità
|
Codice NC |
Designazione delle merci |
Dazio doganale di base (EUR/100 kg peso netto) |
Quantitativo annuo di base (tonnellate) |
|
ex 0406 20 |
Formaggi grattugiati o in polvere con un tenore massimo di acqua pari a 400 g/kg di formaggio |
esenzione |
illimitato |
|
0406 30 |
Formaggi fusi |
esenzione |
illimitato |
|
0406 90 02 0406 90 03 0406 90 04 0406 90 05 0406 90 06 0406 90 13 0406 90 15 0406 90 17 |
Emmental, Gruyère, Sbrinz, Appenzell, Bergkäse |
6,58 |
illimitato |
|
0406 90 18 |
Fromage fribourgeois (1), Vacherin Mont d'Or, Tête de moine |
esenzione |
illimitato |
|
0406 90 19 |
Glaris (Schabziger) |
esenzione |
illimitato |
|
ex 0406 90 87 |
Fromage des Grisons |
esenzione |
illimitato |
|
0406 90 25 |
Tilsit |
esenzione |
illimitato |
|
ex 04 06 |
Formaggi diversi da quelli sopra menzionati |
esenzione |
3 000 |
|
(1) Sinonimo: Vacherin fribourgeois. |
|||
Appendice 2
Concessioni della Svizzera
(a) All'importazione in Svizzera
|
Voce della tariffa doganale svizzera |
Designazione delle merci |
Dazio doganale di base (FS/100 kg peso lordo) |
Quantitativo annuo di base (tonnellate) |
|
0406 10 10 |
Mascarpone e Ricotta Romana, conformi alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech |
esenzione |
illimitato |
|
ex 0406 20 |
Formaggi grattugiati o in polvere con un tenore massimo di acqua pari a 400 g/kg di formaggio |
esenzione |
illimitato |
|
0406 40 |
– Danablu, Gorgonzola e Roquefort, conformi alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech – Roquefort, non conforme alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech, con prova dell'origine – Formaggi a pasta erborinata, diversi da Danablu, Gorgonzola e Roquefort |
esenzione |
illimitato |
|
0406 90 11 |
Brie, Camembert, Crescenza, Italico (1), Pont l'Evêque, Reblochon, Robiola e Stracchino, conformi alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech |
esenzione |
illimitato |
|
ex 0406 90 19 |
Feta, come descritta nell'appendice 4 |
esenzione |
illimitato |
|
ex 0406 90 19 |
Formaggio bianco in salamoia a base di latte di pecora, come descritto nell'appendice 4 |
esenzione |
illimitato |
|
0406 90 21 |
Formaggio alle erbe, con un tenore massimo di acqua nella pasta sgrassata pari al 65 % |
esenzione |
illimitato |
|
0406 90 31 0406 90 39 |
Caciocavallo, Canestrato (Pecorino Siciliano), Aostaler Fontina, Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Pecorino (Pecorino Romano, Fiore Sardo, altri Pecorino) e Provolone, conformi alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech |
esenzione |
illimitato |
|
0406 90 51 0406 90 59 |
– Asiago, Bitto, Brà, Fontal, Montasio, Saint-Paulin (Port Salut) e Saint-Nectaire, conformi alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech |
esenzione |
5000 |
|
ex 0406 90 91 |
– Formaggi da raclette, come descritti nell'appendice 4 |
||
|
0406 90 60 |
Cantal, conforme alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech |
esenzione |
illimitato |
|
ex 0406 90 91 ex 0406 90 99 |
Manchego, Idiazabal e Roncal, come descritti nell'appendice 4 |
esenzione |
illimitato |
|
ex 0406 90 99 |
Parmigiano Reggiano e Grana Padano, in pezzi, con o senza crosta, recanti sull'imballaggio almeno la denominazione del formaggio, il tenore di materie grasse, l'imballatore responsabile e il paese di produzione, con un contenuto di grassi nella sostanza secca pari almeno al 32 %. Parmigiano Reggiano: tenore di acqua pari al massimo al 32 %; Grana Padano: tenore di acqua pari al massimo al 33,2 % |
esenzione |
illimitato |
|
ex 0406 10 90 |
Formaggio di tipo Mozzarella, non conforme alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech |
esenzione |
500 |
|
ex 0406 90 91 ex 0406 90 99 |
Formaggio di tipo Provolone, non conforme alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech, con un tenore massimo di acqua nella pasta sgrassata pari al 65 % |
esenzione |
500 |
|
ex 04 06 |
Formaggi diversi da quelli sopra menzionati, a pasta dura o semidura, con un tenore massimo di acqua nella pasta sgrassata pari al 65 % |
esenzione |
5000 |
|
ex 04 06 |
Formaggi diversi da quelli sopra menzionati |
esenzione |
1000 |
|
0406 10 20 |
Mozzarella, conforme alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech, nel suo liquido di governo, come descritto nell'appendice 4 (2) |
185 |
illimitato |
|
0406 30 |
Formaggi fusi, diversi da quelli grattugiati o in polvere |
180,55 |
illimitato |
|
0406 90 51 |
Asiago, Bitto, Fontal, Saint-Paulin (Port Salut) e Saint-Nectaire, conformi alle disposizioni dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech, non compresi nel quantitativo annuo di 5 000 t |
289 |
illimitato |
|
0406 90 91 |
Altri formaggi a pasta semidura con un tenore di acqua nella pasta sgrassata compreso tra il 54 % e il 65 % |
315 |
illimitato |
|
(1) Per i formaggi a pasta molle del tipo «Italico», l'elenco delle denominazioni ammesse all'importazione in Svizzera figura nell'appendice 3. (2) Per quanto riguarda la Mozzarella senza liquido di governo, conforme alla descrizione dell'elenco LIX Svizzera-Liechtenstein annesso al Protocollo di Marrakech, il dazio doganale applicabile è quello normale indicato nel suddetto elenco. |
|||
(b) All'esportazione dalla Svizzera
Gli importi di base di cui al punto 2, lettera d) del presente Allegato sono fissati ai livelli seguenti:
|
Voce della tariffa doganale svizzera |
Designazione delle merci |
Aiuto massimo (1) all'esportazione (2) (FS/100 kg peso netto) |
|
0406 30 |
Formaggi fusi, diversi da quelli grattugiati o in polvere |
0 |
|
0406 20 |
Formaggi grattugiati o in polvere di tutti i tipi |
0 |
|
ex 0406 90 19 |
Vacherin Mont d'Or |
204 |
|
0406 90 21 |
Formaggio verde (Glaris) |
139 |
|
ex 0406 90 99 |
Emmental |
343 |
|
ex 0406 90 91 |
Fromage fribourgeois (Vacherin fribourgeois) |
259 |
|
ex 0406 90 91 |
Fromage des Grisons |
259 |
|
ex 0406 90 91 |
Tilsit |
113 |
|
ex 0406 90 91 |
Tête de moine |
259 |
|
ex 0406 90 91 |
Appenzell |
274 |
|
ex04069091 ex04069099 |
Bergkäse |
343 |
|
ex 0406 90 99 |
Gruyère |
343 |
|
ex 0406 90 99 |
Sbrinz |
384 |
|
ex 04 06 |
Formaggi diversi da quelli sopra menzionati |
|
|
– Formaggi freschi e a pasta molle |
219 |
|
|
– Formaggi semiduri |
274 |
|
|
– Formaggi duri e extraduri |
343 |
|
|
(1) Fino alla liberalizzazione completa, ad eccezione dei formaggi di cui al codice NC 0406 90 01 destinati alla trasformazione e importati nella Comunità in regime di accesso minimo. (2) Compresi gli importi di ogni altra misura di effetto equivalente. |
||
Appendice 3
Elenco delle denominazioni dei formaggi di tipo «Italico» ammessi all'importazione in Svizzera
Bel Piano Lombardo
Stella Alpina
Cerriolo
Italcolombo
Tre Stelle
Cacio Giocondo
Il Lombardo
Stella d'Oro
Bel Mondo
Bick
Pastorella Cacio Reale
Valsesia
Casoni Lombardi
Formaggio Margherita
Formaggio Bel Paese
Monte Bianco
Metropoli
L'Insuperabile
Universal
Fior d'Alpe
Alpestre
Primavera
Italico Milcosa
Caciotto Milcosa
Italia
Reale
La Lombarda
Codogno
Il Novarese
Mondo Piccolo
Bel Paesino
Primula Gioconda
Alfiere
Costino
Montagnino
Lombardo
Lagoblu
Imperiale
Antica Torta Cascina S. Anna
Torta Campagnola
Martesana
Caciotta Casalpiano
Appendice 4
Descrizione dei formaggi
I formaggi di seguito elencati possono fruire del dazio doganale contrattuale unicamente se rispondono alla descrizione fornita, presentano le caratteristiche tipiche specificate e sono importati con la designazione o la denominazione corrispondente.
|
1. Feta |
|
|
Denominazione |
Feta |
|
Zone di produzione |
Tracia, Macedonia, Tessaglia, Epiro, Grecia continentale, Peloponneso e dipartimento di Lesbo (Grecia) |
|
Forma, dimensioni |
Cubi o parallelepipedi ortogonali di varia grandezza |
|
Caratteristiche |
Formaggio a pasta molle senza crosta. Pasta bianca molle ma soda e leggermente friabile, dal gusto leggermente agro-piccante e salato-piccante. Formaggio prodotto unicamente con latte di pecora o con aggiunta di latte di capra fino a un massimo del 30 %, con una stagionatura di almeno due mesi |
|
Tenore di materie grasse nella sostanza secca |
Almeno il 43 % |
|
Tenore di sostanza secca |
Almeno il 44 % |
|
2. Formaggio bianco in salamoia a base di latte di pecora |
|
|
Designazione |
Formaggio bianco in salamoia a base di latte di pecora, paese d'origine, prodotto esclusivamente con latte di pecora, oppure Formaggio bianco in salamoia a base di latte di pecora, paese d'origine, prodotto con latte di pecora e di capra |
|
Regione di produzione |
Paesi membri dell'Unione europea |
|
Forma, dimensioni |
Cubi o parallelepipedi ortogonali di varia grandezza |
|
Caratteristiche |
Formaggio a pasta molle senza crosta. Pasta bianca molle ma soda e leggermente friabile, dal gusto leggermente agro-piccante e salato-piccante. Formaggio prodotto unicamente con latte di pecora o con aggiunta di latte di capra fino a un massimo del 10 %, con una stagionatura di almeno due mesi |
|
Tenore di materie grasse nella sostanza secca |
Almeno il 43 % |
|
Tenore di sostanza secca |
Almeno il 44 % |
|
Il formaggio può fruire del tasso convenuto solo se l'imballaggio di ciascun pezzo reca l'indirizzo completo del produttore e segnala che il formaggio è stato prodotto esclusivamente con latte di pecora o, se del caso, con aggiunta di latte di capra. |
|
|
3. Manchego |
|
|
Denominazione |
Manchego |
|
Zone di produzione |
Comunità autonome di Castilla-La Mancha (province di Albacete, Ciudad Real, Cuenca e Toledo) |
|
Forma, dimensioni, peso per forma |
Forme cilindriche a facce pressoché piane. Altezza: da 7 cm a 12 cm. Diametro: da 9 cm a 22 cm. Peso delle forme: da 1 kg a 3,5 kg |
|
Caratteristiche |
Crosta dura, giallina o nero-verdastra; pasta soda e compatta, di colore da bianco a giallo avorio, talvolta caratterizzata da piccole aperture distribuite irregolarmente. Aroma e sapore caratteristici. Formaggio a pasta dura o semidura, ottenuto esclusivamente con latte di pecore della razza «Manchega», crudo o pastorizzato, coagulato con caglio naturale o con altri enzimi coagulanti autorizzati e scaldato a una temperatura compresa tra 28 °C e 32 °C per un periodo di 45-60 minuti. Stagionatura minima di 60 giorni |
|
Tenore di materie grasse nella sostanza secca |
Almeno il 50 % |
|
Tenore di sostanza secca |
Almeno il 55 % |
|
4. Idiazabal |
|
|
Denominazione |
Idiazabal |
|
Zone di produzione |
Province di Guipuzcoa, Navarra, Alava e Vizcaya |
|
Forma, dimensioni, peso per forma |
Forme cilindriche a facce pressoché piane. Altezza: da 8 cm a 12 cm. Diametro: da 10 cm a 30 cm. Peso delle forme: da 1 kg a 3 kg |
|
Caratteristiche |
Crosta dura, di colore giallino o marrone scuro, nel caso in cui il formaggio è affumicato. Pasta soda, di colore da bianco a giallo avorio, talvolta caratterizzata da piccole aperture distribuite irregolarmente. Aroma e sapore caratteristici. Formaggio ottenuto esclusivamente con latte crudo di pecore delle razze «Lacha» e «Carranzana», coagulato con caglio naturale o con altri enzimi coagulanti autorizzati a una temperatura compresa tra 28 °C e 32 °C per un periodo di 20-45 minuti. Stagionatura minima di 60 giorni |
|
Tenore di materie grasse nella sostanza secca |
Almeno il 45 % |
|
Tenore di sostanza secca |
Almeno il 55 % |
|
5. Roncal |
|
|
Denominazione |
Roncal |
|
Zone di produzione |
Valle di Roncal (Navarra) |
|
Forma, dimensioni, peso per forma |
Forme cilindriche a facce pressoché piane. Altezza: da 8 cm a 12 cm. Diametro e peso variabili |
|
Caratteristiche |
Crosta dura, granulosa e grassa, color paglia. Pasta soda e compatta, di aspetto poroso ma senza occhi, di colore da bianco a giallo avorio. Aroma e sapore caratteristici. Formaggio a pasta dura o semidura, ottenuto esclusivamente con latte di pecora, coagulato con caglio naturale o con altri enzimi coagulanti autorizzati a una temperatura compresa fra 32 °C e 37 °C |
|
Tenore di materie grasse nella sostanza secca |
Almeno il 50 % |
|
Tenore di sostanza secca |
Almeno il 60 % |
|
6. Formaggio da raclette |
|
|
Designazione |
Paese d'origine, p.e. formaggio da raclette tedesco o formaggio da raclette francese |
|
Regione di produzione |
Paesi membri dell'Unione europea |
|
Forma, dimensioni, peso per forma |
Forme o blocchi. Altezza: da 5,5 cm a 8 cm; diametro da 28 cm a 42 cm o larghezza da 28 cm a 36 cm. Peso delle forme: da 4,5 kg a 7,5 kg |
|
Caratteristiche |
Formaggio a pasta semidura e crosta compatta, giallo dorato o marrone chiaro, talvolta con macchie grigiastre. Pasta dolce, particolarmente adatta ad essere fusa, di colore avorio o giallastro, compatta ma talvolta caratterizzata da qualche apertura. Sapore e aroma caratteristici, da dolci a decisi. Prodotto con latte vaccino pastorizzato, trattato teoricamente o crudo, coagulato con fermenti lattici e altri prodotti coagulanti. La cagliata viene pressata e, in generale, si procede al lavaggio dei grani. Durata della stagionatura: almeno 8 settimane |
|
Tenore di materie grasse nella sostanza secca |
Almeno il 45 % |
|
Tenore di sostanza secca |
Almeno il 55 % |
|
7. Mozzarella nel suo liquido di governo |
|
|
Il formaggio può fruire del tasso convenuto solo se le forme o i pezzi sono conservati in una soluzione acquosa e chiusi ermeticamente. La parte di soluzione acquosa deve corrispondere almeno al 25 % del peso totale, comprendente le forme o i pezzi di formaggio, la soluzione e l'imballaggio diretto. |
|
ALLEGATO 4
RELATIVO AL SETTORE FITOSANITARIO
Articolo 1
Oggetto
►M14 1. ◄ Il presente Allegato riguarda l'agevolazione degli scambi tra le Parti di vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti sottoposti a misure fitosanitarie originari del loro territorio o importati da paesi terzi, menzionati in un'appendice 1 che il Comitato deve redigere conformemente all'articolo 11 dell'Accordo.
2. In deroga all'articolo 1 dell'Accordo, il presente allegato si applica a tutti i vegetali, i prodotti vegetali e gli altri oggetti menzionati nell'appendice 1, secondo quanto indicato al paragrafo 1.
Articolo 2
Principi
1. Le Parti riconoscono di avere legislazioni simili in materia di misure di protezione contro l'introduzione e la propagazione di organismi nocivi ai vegetali, ai prodotti vegetali o ad altri oggetti, le quali esplicano effetti equivalenti in termini di protezione contro l'introduzione e la propagazione di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali menzionati nell'appendice 1 di cui all'articolo 1. Questo riconoscimento si estende anche alle misure fitosanitarie applicate ai vegetali, ai prodotti vegetali e ad altri oggetti provenienti da paesi terzi.
2. Le legislazioni di cui al paragrafo 1 sono citate in un'appendice 2 che il Comitato deve redigere conformemente all'articolo 11 dell'Accordo.
3. Le Parti riconoscono reciprocamente i passaporti fitosanitari rilasciati dagli organismi che sono stati riconosciuti dalle rispettive autorità. Un elenco di questi organismi, regolarmente aggiornato, può essere ottenuto presso le autorità elencate nell'appendice 3. Detti passaporti attestano la conformità alle rispettive legislazioni che figurano nell'appendice 2 di cui al paragrafo 2 e sono considerati rispondenti ai requisiti documentali prescritti dalle medesime per la circolazione, nel territorio delle Parti, di vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti che figurano nell'appendice 1 di cui all'articolo 1.
4. I vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti menzionati nell'appendice 1 di cui all'articolo 1, che non sono sottoposti al regime del passaporto fitosanitario per gli scambi nel territorio delle Parti, vengono scambiati tra le Parti senza passaporto fitosanitario, fatti salvi gli altri eventuali documenti richiesti dalle rispettive legislazioni, in particolare quelli introdotti dai sistemi che permettono di risalire all'origine dei vegetali, prodotti vegetali o altri oggetti.
Articolo 3
1. I vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti che non figurano espressamente nell'appendice 1 di cui all'articolo 1 e non sono soggetti a misure fitosanitarie in alcuna delle due Parti possono essere scambiati tra le Parti senza controlli relativi a misure fitosanitarie (controlli documentali, controlli d'identità, controlli fitosanitari).
2. Qualora una delle Parti abbia l'intenzione di adottare una misura fitosanitaria applicabile ai vegetali, prodotti vegetali o altri oggetti di cui al paragrafo 1, essa ne informa l'altra Parte.
3. In virtù dell'articolo 10, paragrafo 2, il gruppo di lavoro «fitosanitario» valuta le conseguenze delle misure adottate ai sensi del paragrafo 2 sul presente Allegato e propone un'eventuale modifica delle appendici corrispondenti.
Articolo 4
Esigenze regionali
1. Ciascuna delle Parti può stabilire, secondo criteri simili, specifiche esigenze per i movimenti di vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti, indipendentemente dall'origine, da e verso una determinata zona del suo territorio, qualora lo giustifichi la situazione fitosanitaria ivi esistente.
2. L'appendice 4, che il Comitato deve redigere conformemente all'articolo 11 dell'Accordo, definisce le zone di cui al paragrafo 1 e le esigenze specifiche ad esse applicabili.
Articolo 5
Controllo all'importazione
1. Ciascuna delle Parti effettua controlli fitosanitari per sondaggio e su campione, in proporzione non superiore ad una determinata percentuale delle spedizioni di vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti che figurano nell'appendice 1 di cui all'articolo 1. Detta percentuale, proposta dal gruppo di lavoro «fitosanitario» e stabilita dal Comitato, è determinata per ciascun vegetale, prodotto vegetale o altro oggetto secondo il rischio fitosanitario che esso presenta. All'atto dell'entrata in vigore del presente Allegato, la percentuale in parola è fissata al 10 %.
2. In virtù dell'articolo 10, paragrafo 2 del presente Allegato, il Comitato può decidere, su proposta del gruppo di lavoro «fitosanitario», di ridurre la proporzione dei controlli di cui al paragrafo 1.
3. Le disposizioni dei paragrafi 1 e 2 si applicano soltanto ai controlli fitosanitari effettuati sugli scambi di vegetali, di prodotti vegetali o di altri oggetti tra le Parti.
4. Le disposizioni dei paragrafi 1 e 2 si applicano compatibilmente con l'articolo 11 dell'Accordo e con gli articoli 6 e 7 del presente Allegato.
Articolo 6
Misure di salvaguardia
Le misure di salvaguardia sono adottate conformemente alle procedure di cui all'articolo 10, paragrafo 2 dell'Accordo.
Articolo 7
Deroghe
1. Se una delle Parti intende applicare deroghe nei riguardi dell'insieme o di una porzione del territorio dell'altra Parte, essa ne informa preventivamente quest'ultima motivando la propria decisione. Ferma restando la possibilità di esecuzione immediata delle deroghe progettate, le Parti si consultano nel più breve termine per trovare soluzioni adeguate.
2. Se una delle Parti applica deroghe nei confronti di una parte del proprio territorio o di un paese terzo, essa ne informa quanto prima l'altra Parte. Ferma restando la possibilità di esecuzione immediata delle deroghe progettate, le Parti si consultano nel più breve termine per trovare soluzioni adeguate.
Articolo 8
Controllo congiunto
1. Ciascuna delle Parti acconsente all'esecuzione di un controllo congiunto, su richiesta dell'altra Parte, allo scopo di valutare la situazione fitosanitaria e le misure aventi effetti equivalenti ai sensi dell'articolo 2.
2. Per controllo congiunto si intende la verifica, condotta alla frontiera, della conformità di una spedizione proveniente da una delle Parti con i requisiti fitosanitari vigenti.
3. Il suddetto controllo viene effettuato secondo la procedura stabilita dal Comitato, su proposta del gruppo di lavoro «fitosanitario».
Articolo 9
Scambi di informazioni
1. In applicazione dell'articolo 8 dell'Accordo, le Parti provvedono a scambiarsi tutte le informazioni utili circa l'attuazione e l'applicazione delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative attinenti all'oggetto del presente Allegato, nonché le informazioni di cui all'appendice 5.
2. Al fine di garantire l'applicazione equivalente delle modalità di esecuzione delle legislazioni contemplate dal presente Allegato, ciascuna delle Parti acconsente a ricevere, su istanza dell'altra, visite di esperti dell'altra Parte sul proprio territorio, le quali si svolgono in collaborazione con l'organismo fitosanitario ufficiale territorialmente competente.
Articolo 10
Gruppo di lavoro «fitosanitario»
1. Il gruppo di lavoro «fitosanitario», denominato gruppo di lavoro, istituito a norma dell'articolo 6, paragrafo 7 dell'Accordo, esamina le questioni relative al presente Allegato e alla sua applicazione.
2. Il gruppo di lavoro esamina periodicamente l'evoluzione delle disposizioni legislative e regolamentari interne delle Parti nelle materie disciplinate dal presente Allegato. In particolare, esso formula proposte che sottopone al Comitato al fine di adeguare e aggiornare le appendici del presente Allegato.
Appendice 1
VEGETALI, PRODOTTI VEGETALI E ALTRI OGGETTI
A. Vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti, provenienti dal territorio delle parti, in relazione ai quali le parti hanno normative simili che comportano risultati equivalenti e in relazione ai quali le parti riconoscono il passaporto fitosanitario
1. Vegetali e prodotti vegetali
1.1.
Beta vulgaris L.
Camellia spp.
Humulus lupulus L.
Prunus L., eccetto Prunus laurocerasus L. e Prunus lusitanica L.
Rhododendron spp., eccetto Rhododendron simsii Planch.
Viburnum spp.
1.2.
Amelanchier Med.
Chaenomeles Lindl.
Crataegus L.
Cydonia Mill.
Eriobotrya Lindl.
Malus Mill.
Mespilus L.
Pyracantha Roem.
Pyrus L.
Sorbus L.
1.3.
Solanum L. e relativi ibridi
1.4.
Vitis L.
1.5.
a) ottenuto interamente o parzialmente da Platanus L., compreso il legname che non ha conservato la superficie rotonda naturale,
nonché
b) corrispondente a una delle seguenti descrizioni riportate nell’allegato I, parte seconda, del regolamento (CEE) n. 2658/87 del Consiglio, del 23 luglio 1987, relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune ( 2 )
|
Codice NC |
Designazione delle merci |
|
4401 10 00 |
Legna da ardere in tondelli, ceppi, ramaglie, fascine o in forme simili |
|
4401 22 00 |
Legno in piccole placche o in particelle, diverso da quello di conifere |
|
ex 4401 30 80 |
Avanzi e cascami di legno (diversi dalla segatura), non agglomerati in forma di ceppi, mattonelle, palline o in forme simili |
|
4403 10 00 |
Legno grezzo, trattato con tinte, creosoto o altri agenti di conservazione, anche scortecciato, privato dell’alburno o squadrato |
|
ex 4403 99 |
Legno grezzo, diverso da quello di conifere [diverso dal legno tropicale definito nella nota di sottovoci 1 del capitolo 44 o da altro legno tropicale, quercia (Quercus spp.) o faggio (Fagus spp.)], anche scortecciato, privato dell’alburno o squadrato, non trattato con tinte, creosoto o altri agenti di conservazione |
|
ex 4404 20 00 |
Pali spaccati in legno diverso da quello di conifere; pioli e picchetti di legno, appuntiti, non segati per il lungo |
|
ex 4407 99 |
Legno diverso da quello di conifere [diverso dal legno tropicale definito nella nota di sottovoci 1 del capitolo 44 o da altro legno tropicale, quercia (Quercus spp.) o faggio (Fagus spp.)], segato o tagliato per il lungo, tranciato o sfogliato, anche piallato, levigato o incollato con giunture di testa, di spessore superiore a 6 mm |
2. Vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti provenienti da operatori autorizzati a produrre per la vendita ai professionisti della produzione vegetale, esclusi i vegetali, i prodotti vegetali e altri oggetti preparati e pronti per la vendita al consumatore finale, e per i quali è garantito che la produzione è nettamente separata da quella di altri prodotti
2.1.
Abies Mill.
Apium graveolens L.
Argyranthemum spp.
Aster spp.
Brassica spp.
Castanea Mill.
Cucumis spp.
Dendranthema (DC) Des Moul.
Dianthus L. e relativi ibridi
Exacum spp.
Fragaria L.
Gerbera Cass.
Gypsophila L.
Impatiens L.: tutte le varietà di ibridi della Nuova Guinea
Lactuca spp.
Larix Mill.
Leucanthemum L.
Lupinus L.
Pelargonium L’Hérit. ex Ait.
Picea A. Dietr.
Pinus L.
Platanus L.
Populus L.
Prunus laurocerasus L. e Prunus lusitanica L.
Pseudotsuga Carr.
Quercus L.
Rubus L.
Spinacia L.
Tanacetum L.
Tsuga Carr.
Verbena L.
nonché altri vegetali di specie erbacee, eccetto i vegetali della famiglia delle Gramineae, i bulbi, le radici tuberose, i rizomi e i tuberi.
2.2.
Solanaceae, eccetto i vegetali di cui al punto 1.3.
2.3.
Araceae
Marantaceae
Musaceae
Persea spp.
Strelitziaceae
2.4.
Allium ascalonicum L.
Allium cepa L.
Allium schoenoprasum L.
Helianthus annuus L.
Lycopersicon lycopersicum (L.) Karsten ex Farw.
Medicago sativa L.
Phaseolus L.
2.5.
Allium porrum L.
Vegetali di Palmae, aventi un fusto del diametro superiore a 5 cm alla base e appartenenti ai seguenti generi o specie:
Areca catechu L.
Arenga pinnata (Wurmb) Merr.
Borassus flabellifer L.
Brahea Mart.
Butia Becc.
Calamus merrillii Becc.
Caryota maxima Blume ex Mart.
Caryota cumingii Lodd. ex Mart.
Chamaerops L.
Cocos nucifera L.
Corypha elata Roxb.
Corypha gebang Mart.
Elaeis guineensis Jacq.
Jubaea Kunth.
Livistona R. Br.
Metroxylon sagu Rottb.
Oreodoxa regia Kunth.
Phoenix L.
Sabal Adans.
Syagrus Mart.
Trachycarpus H. Wendl.
Trithrinax Mart.
Washingtonia Raf.
2.6.
Camassia Lindl.
Chionodoxa Boiss.
Crocus flavus Weston cv. Golden Yellow
Galanthus L.
Galtonia candicans (Baker) Decne
Gladiolus Tourn. ex L.: varietà miniaturizzate e relativi ibridi come G. callianthus Marais, G. colvillei Sweet, G. nanus hort., G. ramosus hort. e G. tubergenii hort.
Hyacinthus L.
Iris L.
Ismene Herbert (= Hymenocallis Salisb.)
Muscari Mill.
Narcissus L.
Ornithogalum L.
Puschkinia Adams
Scilla L.
Tigridia Juss.
Tulipa L.
B. Vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti, provenienti da territori diversi da quelli delle parti, per i quali le disposizioni fitosanitarie relative all’importazione delle due parti hanno effetti equivalenti e che possono essere scambiati tra le parti con un passaporto fitosanitario se figurano nella lettera A della presente appendice oppure liberamente se non vi figurano
1. Fatti salvi i vegetali di cui alla lettera C della presente appendice, tutti i vegetali destinati all’impianto escluse le sementi
2. Sementi
2.1.
Cruciferae
Gramineae eccetto Oryza spp.
Trifolium spp.
2.2.
Allium ascalonicum L.
Allium cepa L.
Allium porrum L.
Allium schoenoprasum L.
Capsicum spp.
Helianthus annuus L.
Lycopersicon lycopersicum (L.) Karst. ex Farw.
Medicago sativa L.
Phaseolus L.
Prunus L.
Rubus L.
Zea mays L.
2.3.
Triticum
Secale
X Triticosecale
3. Parti di vegetali, esclusi frutti e sementi
Acer saccharum Marsh., originario degli USA e del Canada
Apium graveolens L. (ortaggi a foglia)
Aster spp. originario di paesi extraeuropei (fiori recisi)
Camellia spp.
Conifere (Coniferales)
Dendranthema (DC) Des Moul.
Dianthus L.
Eryngium L., originario di paesi extraeuropei (fiori recisi)
Gypsophila L.
Hypericum L., originario di paesi extraeuropei (fiori recisi)
Lisianthus L., originario di paesi extraeuropei (fiori recisi)
Ocimum L. (ortaggi a foglia)
Orchidaceae (fiori recisi)
Pelargonium L’Hérit. ex Ait.
Populus L.
Prunus L., originario di paesi extraeuropei
Rhododendron spp., ad eccezione del Rhododendron simsii Planch.
Rosa L., originaria di paesi extraeuropei (fiori recisi)
Quercus L.
Solidago L.
Trachelium L., originario di paesi extraeuropei (fiori recisi)
Viburnum spp.
4. Frutta
Annona L., originaria di paesi extraeuropei
Cydonia L., originaria di paesi extraeuropei
Diospyros L., originario di paesi extraeuropei
Malus Mill., originario di paesi extraeuropei
Mangifera L., originaria di paesi extraeuropei
Momordica L.
Passiflora L., originaria di paesi extraeuropei
Prunus L., originario di paesi extraeuropei
Psidium L., originario di paesi extraeuropei
Pyrus L., originario di paesi extraeuropei
Ribes L., originario di paesi extraeuropei
Solanum melongena L.
Syzygium Gaertn., originario di paesi extraeuropei
Vaccinium L., originario di paesi extraeuropei
5. Tuberi non destinati all’impianto
Solanum tuberosum L.
|
6. |
Legno che ha conservato in tutto o in parte la superficie rotonda naturale, con o senza corteccia, o ridotto in piccole placche, particelle, segatura, avanzi o cascami di legno a) ottenuto interamente o parzialmente da uno dei seguenti ordini, generi o specie, ad eccezione del materiale da imballaggio in legno, in forma di casse, cassette, gabbie, cilindri ed imballaggi simili, palette di carico semplici, palette-casse e altre piattaforme di carico, spalliere di palette, correntemente utilizzati per il trasporto di oggetti di qualsiasi tipo, ad eccezione del legno grezzo di spessore uguale o inferiore a 6 mm e del legno trasformato mediante colla, calore e pressione, o una combinazione di questi fattori, originario di territori diversi da quelli dell’una o dell’altra parte: — Quercus L., compreso il legname che non ha conservato la superficie rotonda naturale, originario degli Stati Uniti, escluso il legname conforme alla descrizione di cui alla parte b) del codice NC 4416 00 00 e purché dalla documentazione risulti provato che il legname è stato trattato o trasformato mediante trattamento termico che ha consentito di raggiungere una temperatura minima di 176 °C per 20 minuti, — Platanus L., compreso il legname che non ha conservato la superficie rotonda naturale, originario degli Stati Uniti o dell’Armenia, — Populus L., compreso il legname che non ha conservato la superficie rotonda naturale, originario di paesi del continente americano, — Acer saccharum Marsh., compreso il legname che non ha conservato la superficie rotonda naturale, originario degli Stati Uniti e del Canada, — conifere (Coniferales), compreso il legname che non ha conservato la superficie rotonda naturale, originario di paesi non europei, Kazakstan, Russia e Turchia, — Fraxinus L., Juglans mandshurica Maxim., Ulmus davidiana Planch., Ulmus parvifolia Jacq. e Pterocarya rhoifolia Siebold & Zucc., compreso il legname che non ha conservato la superficie rotonda naturale, originario del Canada, della Cina, del Giappone, della Mongolia, della Repubblica di Corea, della Russia, di Taiwan e degli USA; nonché b) corrispondente a una delle seguenti descrizioni riportate nell’allegato I, parte seconda, del regolamento (CEE) n. 2658/87:
c) — materiale da imballaggio in legno in forma di casse, cassette, gabbie, cilindri ed imballaggi simili, palette di carico semplici, palette-casse e altre piattaforme di carico, spalliere di palette, correntemente utilizzati per il trasporto di oggetti di qualsiasi tipo, ad eccezione del legno grezzo di spessore uguale o inferiore a 6 mm e del legno trasformato mediante colla, calore e pressione, o una combinazione di questi fattori, — legname utilizzato per fissare o sostenere un carico diverso dal legname, compreso quello che non ha conservato la superficie rotonda naturale, ad eccezione del legno grezzo di spessore uguale o inferiore a 6 mm e del legno trasformato mediante colla, calore e pressione, o una combinazione di questi fattori. |
|
7. |
Terra e mezzo di coltura
a) terra e mezzo di coltura in quanto tale, costituito in tutto o in parte di terra o di materie organiche quali parti di vegetali, humus contenente torba o cortecce, diverso da quello costituito interamente di torba, b) terra e mezzo di coltura, aderente o associato ai vegetali, costituito interamente o parzialmente di materiali indicati alla lettera a) oppure costituito parzialmente di sostanze solide inorganiche, destinato a rafforzare la vitalità dei vegetali, originari dei seguenti paesi: — Turchia, — Bielorussia, Georgia, Moldova, Russia o Ucraina, — paesi extraeuropei ad eccezione di Algeria, Egitto, Israele, Libia, Marocco e Tunisia. |
|
8. |
Corteccia, separata del tronco, di
— conifere (Coniferales) originarie di paesi non europei — Acer saccharum Marsh, Populus L., e Quercus L. ad eccezione di Quercus suber L. — Fraxinus L., Juglans mandshurica Maxim., Ulmus davidiana Planch., Ulmus parvifolia Jacq. e Pterocarya rhoifolia Siebold & Zucc., originari del Canada, della Cina, del Giappone, della Mongolia, della Repubblica di Corea, della Russia, di Taiwan e degli USA. |
|
9. |
Cereali delle seguenti specie, originari dell’Afghanistan, dell’India, dell’Iran, dell’Iraq, del Messico, del Nepal, del Pakistan, del Sud Africa e degli Stati Uniti
Triticum Secale X Triticosecale |
C. Vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti, provenienti da una delle parti, per i quali queste non dispongono di legislazioni simili e in relazione ai quali queste non riconoscono il passaporto fitosanitario
1. Vegetali e prodotti vegetali provenienti dalla Svizzera che devono essere accompagnati da un certificato fitosanitario all’atto dell’importazione da parte di uno Stato membro della Comunità
1.1.
Clausena Burm. f.
Murraya Koenig ex L.
1.2.
1.3.
Oryza spp.
1.4.
Citrus L. e relativi ibridi
Fortunella Swingle e relativi ibridi
Poncirus Raf. e relativi ibridi
2. Vegetali e prodotti vegatali provenienti da uno Stato membro della Comunità che devono essere accompagnati da un certificato fitosanitario all’atto dell’importazione in Svizzera
3. Vegetali e prodotti vegetali provenienti dalla Svizzera di cui è vietata l’importazione in uno Stato membro della Comunità
3.1.
Citrus L. e relativi ibridi
Fortunella Swingle e relativi ibridi
Poncirus Raf. e relativi ibridi
4. Vegetali e prodotti vegetali provenienti da uno Stato membro della Comunità di cui è vietata l’importazione in Svizzera
4.1.
Cotoneaster Ehrh.
Photinia davidiana (Dcne.) Cardot
Appendice 2
DISPOSIZIONI LEGISLATIVE ( 3 )
Disposizioni della Comunità europea
— Direttiva 69/464/CEE del Consiglio, dell’8 dicembre 1969, concernente la lotta contro la rogna nera della patata
— Direttiva 74/647/CEE del Consiglio, del 9 dicembre 1974, relativa alla lotta contro la tortrice del garofano
— Decisione 91/261/CEE della Commissione, del 2 maggio 1991, che riconosce l’Australia indenne da Erwinia amylovora (Burr.) Winsl. et al.
— Direttiva 92/70/CEE della Commissione, del 30 luglio 1992, che stabilisce le modalità delle indagini da effettuare per il riconoscimento di zone protette nella Comunità
— Direttiva 92/90/CEE della Commissione, del 3 novembre 1992, che stabilisce gli obblighi ai quali sono sottoposti i produttori e gli importatori di vegetali, prodotti vegetali e altre voci e che fissa norme dettagliate per la loro registrazione
— Direttiva 92/105/CEE della Commissione, del 3 dicembre 1992, relativa ad una limitata uniformazione dei passaporti delle piante da utilizzare per il trasporto di determinati vegetali, prodotti vegetali od altre voci all’interno della Comunità e che stabilisce le procedure per il rilascio di tali passaporti nonché le condizioni e le procedure per la loro sostituzione
— Decisione 93/359/CEE della Commissione, del 28 maggio 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare talune norme della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di Thuja L. originario degli Stati Uniti d’America
— Decisione 93/360/CEE della Commissione, del 28 maggio 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare talune norme della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di Thuja L. originario del Canada
— Decisione 93/365/CEE della Commissione, del 2 giugno 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare talune norme della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di conifere sottoposto a trattamento termico, originario del Canada, e che stabilisce le caratteristiche del sistema di accertamento da utilizzare per il legname sottoposto a trattamento termico
— Decisione 93/422/CEE della Commissione, del 22 giugno 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare a determinate disposizioni della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di conifere essiccato in forno (kiln dried) originario del Canada, e che stabilisce le caratteristiche del sistema di accertamento da utilizzare per il legname essiccato in forno (kiln dried)
— Decisione 93/423/CEE della Commissione, del 22 giugno 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare a determinate disposizioni della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di conifere essiccato in forno (kiln dried) originario degli Stati Uniti d’America, e che stabilisce le caratteristiche del sistema di accertamento da utilizzare per il legname essiccato in forno (kiln dried)
— Direttiva 93/50/CEE della Commissione, del 24 giugno 1993, che specifica taluni vegetali non elencati nell’allegato V, parte A della direttiva 77/93/CEE del Consiglio i cui produttori o centri di raccolta e di spedizione situati nelle rispettive zone di produzione devono essere iscritti in un registro ufficiale
— Direttiva 93/51/CEE della Commissione, del 24 giugno 1993, che istituisce norme per il trasporto di determinati vegetali, prodotti vegetali o altre voci attraverso una zona protetta, nonché per il trasporto di tali vegetali, prodotti vegetali o altre voci originari di una zona protetta e spostati all’interno di essa
— Direttiva 93/85/CEE del Consiglio, del 4 ottobre 1993, concernente la lotta contro il marciume anulare della patata
— Direttiva 94/3/CE della Commissione, del 21 gennaio 1994, che stabilisce una procedura per la notificazione dell’intercettazione di una spedizione, o di un organismo nocivo, proveniente da paesi terzi che presenta un imminente pericolo fitosanitario
— Direttiva 98/22/CE della Commissione, del 15 aprile 1998, che fissa le condizioni minime per l’esecuzione di controlli fitosanitari nella Comunità, presso posti d’ispezione diversi da quelli del luogo di destinazione, per vegetali, prodotti vegetali ed altre voci in provenienza da paesi terzi
— Direttiva 98/57/CE del Consiglio, del 20 luglio 1998, concernente la lotta contro Ralstonia solanacearum (Smith) Yabuuchi et al.
— Decisione 98/109/CE della Commissione, del 2 febbraio 1998, che autorizza gli Stati membri ad adottare, per quanto concerne la Thailandia, misure di emergenza contro la propagazione del Thrips palmi Karny
— Direttiva 2000/29/CE del Consiglio, dell’8 maggio 2000, concernente le misure di protezione contro l’introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità
— Decisione 2002/757/CE della Commissione, del 19 settembre 2002, relativa a misure fitosanitarie provvisorie di emergenza volte ad impedire l’introduzione e la propagazione nella Comunità di Phytophthora ramorum Werres, De Cock & Man in 't Veld sp. nov.
— Decisione 2002/499/CE della Commissione, del 26 giugno 2002, che autorizza deroghe a determinate disposizioni della direttiva 2000/29/CE del Consiglio riguardo ai vegetali di Chamaecyparis Spach, Juniperus L. e Pinus L., nanizzati naturalmente o artificialmente, originari della Repubblica di Corea
— Decisione 2002/887/CE della Commissione, dell’8 novembre 2002, che autorizza deroghe a determinate disposizioni della direttiva 2000/29/CE del Consiglio riguardo ai vegetali di Chamaecyparis Spach, Juniperus L. e Pinus L., nanizzati naturalmente o artificialmente, originari del Giappone
— Decisione 2003/766/CE della Commissione, del 24 ottobre 2003, relativa a misure d’emergenza intese a prevenire la propagazione nella Comunità della Diabrotica virgifera Le Conte
— Decisione 2004/4/CE della Commissione, del 22 dicembre 2003, che autorizza gli Stati membri ad adottare, a titolo provvisorio, misure d’emergenza contro la propagazione di Pseudomonas solanacearum (Smith) Smith per quanto riguarda l’Egitto
— Decisione 2004/200/CE della Commissione, del 27 febbraio 2004, relativa a misure di lotta contro l’introduzione e la propagazione nella Comunità del virus del mosaico del pepino
— Direttiva 2004/105/CE della Commissione, del 15 ottobre 2004, che determina i modelli di certificati fitosanitari ufficiali o di certificati fitosanitari di riesportazione che accompagnano vegetali, prodotti vegetali o altre voci provenienti dai paesi terzi ed elencati nella direttiva 2000/29/CE del Consiglio
— Decisione 2005/51/CE della Commissione, del 21 gennaio 2005, che autorizza temporaneamente gli Stati membri a concedere deroghe a talune disposizioni della direttiva 2000/29/CE del Consiglio per quanto riguarda l’importazione a scopo di decontaminazione di terra contaminata da antiparassitari o da inquinanti organici persistenti
— Decisione 2005/359/CE della Commissione, del 29 aprile 2005, che prevede una deroga a certe disposizioni della direttiva 2000/29/CE del Consiglio per quanto riguarda i tronchi di quercia (Quercus L.) con corteccia provenienti dagli Stati Uniti d’America
— Decisione 2006/133/CE della Commissione, del 13 febbraio 2006, che prescrive agli Stati membri di adottare, a titolo provvisorio, misure supplementari contro la propagazione di Bursaphelenchus xylophilus (Steiner e Buhrer) Nickle et al. (nematode del pino) per quanto riguarda le regioni del Portogallo diverse da quelle notoriamente indenni da questo organismo
— Decisione 2006/464/CE della Commissione, del 27 giugno 2006, che stabilisce misure d’emergenza provvisorie per impedire l’introduzione e la diffusione nella Comunità di Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu
— Decisione 2006/473/CE della Commissione, del 5 luglio 2006, che riconosce taluni paesi terzi e talune regioni di paesi terzi come indenni da Xanthomonas campestris (tutti i ceppi patogeni nei confronti di Citrus), Cercospora angolensis Carv. & Mendes e Guignardia citricarpa Kiely (tutti i ceppi patogeni nei confronti di Citrus)
— Direttiva 2006/91/CE del Consiglio, del 7 novembre 2006, concernente la lotta contro la cocciniglia di San José (versione codificata)
— Decisione 2007/365/CE della Commissione, del 25 maggio 2007, che stabilisce misure d’emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione nella Comunità di Rhynchophorus ferrugineus (Olivier)
— Decisione 2007/410/CE della Commissione, del 12 giugno 2007, relativa a misure per impedire l’introduzione e la diffusione all’interno della Comunità del viroide dell’affusolamento dei tuberi di patata
— Decisione 2007/433/CE della Commissione, del 18 giugno 2007, che stabilisce misure d’emergenza provvisorie per impedire l’introduzione e la diffusione nella Comunità di Gibberella circinata Nirenberg & O’Donnell
— Decisione 2007/847/CE della Commissione, del 6 dicembre 2007, che autorizza una deroga a determinate disposizioni della direttiva 2000/29/CE del Consiglio riguardo alle piante di Vitis L., ad eccezione dei frutti, originarie della Croazia o della ex Repubblica iugoslava di Macedonia
— Direttiva 2008/61/CE della Commissione, del 17 giugno 2008, che stabilisce le condizioni alle quali taluni organismi nocivi, vegetali, prodotti vegetali e altri prodotti elencati negli allegati I, II, III, IV e V della direttiva 2000/29/CE del Consiglio possono essere introdotti o trasferiti da un luogo all’altro nella Comunità o in talune sue zone protette per prove o scopi scientifici e per lavori di selezione varietale
— Decisione 2008/840/CE della Commissione, del 7 novembre 2008, che stabilisce misure di emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione nella Comunità di Anoplophora chinensis (Forster)
Disposizioni della Svizzera
— Ordinanza del 28 febbraio 2001 sulla protezione dei vegetali (RS 916.20)
— Ordinanza del DFE del 15 aprile 2002 sui vegetali vietati (RS 916205.1)
— Ordinanza dell’UFAG del 25 febbraio 2004 concernente le misure fitosanitarie a carattere temporaneo (RS 916202.1).
Appendice 3
Autorità tenute a fornire su richiesta un elenco degli organismi ufficiali responsabili della preparazione dei passaporti fitosanitari
A. Comunità europea:
autorità unica di ciascuno Stato membro, secondo quanto indicato all'articolo 1, paragrafo 4, della direttiva 2000/29/CE del Consiglio dell'8 maggio 2000 ( 4 ).
|
Belgio: |
Federal Public Service of Public HealthFood Chain Security and EnvironmentDG for Animals, Plants and FoodstuffsSanitary Policy regarding Animals and PlantsDivision Plant ProtectionEuro station II (7o floor)Place Victor Horta 40 box 10B-1060 BRUSSELS |
|
Bulgaria: |
NSPP National Service for Plant Protection17, Hristo Botev, blvd., floor 5BG — SOFIA 1040 |
|
Repubblica ceca: |
State Phytosanitary AdministrationBubenská 1477/1CZ — 170 00 PRAHA 7 |
|
Danimarca: |
Ministry of Food, Agriculture and FisheriesThe Danish Plant DirectorateSkovbrynet 20DK — 2800 Kgs. LYNGBY |
|
Germania: |
Julius Kühn-Institut— Institut für nationale und internationale Angelegenheiten der Pflanzengesundheit —Messeweg 11/12D-38104 Braunschweig |
|
Estonia: |
Plant Production InspectorateTeaduse 2EE — 75501 SAKU HARJU MAAKOND |
|
Irlanda: |
Department of Agriculture and FoodMaynooth Business CampusCo KildareIRL |
|
Grecia: |
Ministry of AgricultureGeneral Directorate of Plant ProduceDirectorate of Plant Produce ProtectionDivision of Phytosanitary Control150 Sygrou AvenueGR — 176 71 ATHENS |
|
Spagna: |
Subdirectora General de Agricultura Integrada y Sanidad VegetalMinisterio de Agricultura, Pesca y AlimentaciónDirección General de AgriculturaSubdirección General de Agricultura Integrada y Sanidad Vegetalc/Alfonso XII, no 62 — 2a plantaE — 28071 MADRID |
|
Francia: |
Ministère de l'Agriculture et la PêcheSous-direction de la Protection des Végétaux251, rue de VaugirardF — 75732 PARIS CEDEX 15 |
|
Italia: |
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF)Servizio FitosanitarioVia XX Settembre 20I — 00187 ROMA |
|
Cipro: |
Ministry of Agriculture, Natural Resources and EnvironmentDepartment of AgricultureLoukis Akritas Ave.CY — 1412 LEFKOSIA |
|
Lettonia: |
State Plant Protection ServiceRepublikas laukums 2LV — 1981 RIGA |
|
Lituania: |
State Plant Protection ServiceKalvariju str. 62LT — 2005 VILNIUS |
|
Lussemburgo: |
Ministère de l'AgricultureAdm. des Services Techniques de l'AgricultureService de la Protection des Végétaux16, route d'Esch — BP 1904L — 1019 LUXEMBOURG |
|
Ungheria: |
Ministry of Agriculture and Rural DevelopmentDepartment for Plant Protection and Soil ConservationKossuth tér 11HU — 1860 BUDAPEST 55 Pf. 1 |
|
Malta: |
Plant Health DepartmentPlant Biotechnology CenterAnnibale Preca StreetMT — LIJA, LJA 1915 |
|
Paesi Bassi: |
Plantenziektenkundige DienstGeertjesweg 15/Postbus 9102NL — 6700 HC WAGENINGEN |
|
Austria: |
Bundesministerium für Land- und Forstwirtschaft, Umwelt und WasserwirtschaftReferat III 9 aStubenring 1A — 1012 WIEN |
|
Polonia: |
The State Plant Health and Seed Inspection ServiceMain Inspectorate of Plant Health and Seed Inspection42, Mlynarska StreetPL — 01-171 WARSAW |
|
Portogallo: |
Direcção-Geral de Agricultura e Desenvolvimento Rural (DGADR)Avenida Afonso Costa, 3PT — 1949-002 LISBOA |
|
Romania: |
Phytosanitary DirectionMinistry of Agriculture, Forests and Rural Development24th Carol I Blvd.Sector 3RO — BUCHAREST |
|
Slovenia: |
MAFF — Phytosanitary Administration of the Republic of SloveniaPlant Health DivisionEinspielerjeva 6SI — 1000 LJUBLJANA |
|
Slovacchia: |
Ministry of AgricultureDepartment of plant commoditiesDobrovicova 12SK — 812 66 BRATISLAVA |
|
Finlandia: |
Ministry of Agriculture and ForestryUnit for Plant Production and Animal NutritionDepartment of Food and HealthMariankatu 23P.O. Box 30FI — 00023 GOVERNMENT FINLAND |
|
Svezia: |
Jordbruks verketSwedish Board of AgriculturePlant Protection ServiceS — 55182 JÖNKÖPING |
|
Regno Unito: |
Department for Environment, Food and Rural AffairsPlant Health DivisionFoss HouseKing's PoolPeasholme GreenUK — YORK YO1 7PX |
B. Svizzera:
Ufficio federale dell'agricoltura
CH-3003 BERNA
Appendice 4 ( 5 )
ZONE DI CUI ALL’ARTICOLO 4 E RELATIVE PRESCRIZIONI SPECIALI
Le zone di cui all’articolo 4 e le relative prescrizioni speciali che le due parti devono rispettare sono definite nelle disposizioni legislative e amministrative delle due parti qui di seguito indicate.
Disposizioni della Comunità europea
— Direttiva 2000/29/CE del Consiglio, dell’8 maggio 2000, concernente le misure di protezione contro l’introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità
— Regolamento (CE) n. 690/2008 della Commissione, del 4 luglio 2008, relativo al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità
Disposizioni della Svizzera
— Ordinanza del 28 febbraio 2001 sulla protezione dei vegetali, allegato 4, parte B (RS 916.20)
Appendice 5
Scambi di informazioni
Le informazioni di cui all'articolo 9, paragrafo 1, sono le seguenti:
— notifiche d'intercettazione di spedizioni o di organismi nocivi in provenienza da paesi terzi o da una porzione del territorio delle Parti, che comportano un pericolo fitosanitario immediato e che sono disciplinati dalla direttiva 94/3/CE,
— notifiche di cui all'articolo 15 della direttiva 77/93/CEE.
ALLEGATO 5
CONCERNENTE L'ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI
Articolo 1
Oggetto
1. Le Parti si impegnano a ravvicinare le rispettive legislazioni in materia di alimentazione animale al fine di agevolare gli scambi in tale settore.
2. In un'appendice 1, che il Comitato deve redigere conformemente all'articolo 11 dell'Accordo, sono elencati i prodotti o i gruppi di prodotti per i quali le disposizioni legislative delle Parti sono giudicate di effetto equivalente e, se del caso, le disposizioni legislative rispettive delle Parti i cui requisiti sono giudicati di effetto equivalente.
2 bis. In deroga all'articolo 1 dell'Accordo, il presente allegato si applica a tutti i prodotti contemplati dalle disposizioni legislative di cui all'appendice 1, secondo quanto indicato al paragrafo 2.
3. Le Parti aboliscono i controlli alle frontiere sui prodotti o i gruppi di prodotti elencati nell'appendice 1 di cui al paragrafo 2.
Articolo 2
Definizioni
Ai fini del presente Allegato si intende per
a) «prodotto», l'alimento per animali o qualsiasi sostanza utilizzata nell'alimentazione degli animali;
b) «stabilimento», qualsiasi unità di produzione o di fabbricazione di un prodotto o che lo detiene in una fase intermedia prima della sua immissione in commercio, ivi inclusa quella della trasformazione e dell'imballaggio, o che mette in commercio tale prodotto;
c) «autorità competente», l'autorità in ciascuna delle Parti incaricata di effettuare i controlli ufficiali nel settore dell'alimentazione animale.
Articolo 3
Scambi di informazioni
In applicazione dell'articolo 8 dell'Accordo, le Parti comunicano reciprocamente:
— la o le autorità competenti e la loro giurisdizione territoriale e funzionale;
— l'elenco dei laboratori incaricati di effettuare le analisi di controllo;
— se del caso, l'elenco dei punti di entrata designati sul loro territorio per i vari tipi di prodotti;
— i programmi di controllo intesi ad accertare la conformità dei prodotti alle rispettive disposizioni legislative in materia di alimentazione animale.
I programmi di cui al quarto trattino devono tenere conto della situazione peculiare di ciascuna delle Parti e specificare segnatamente il tipo e la frequenza dei controlli da effettuarsi periodicamente.
Articolo 4
Disposizioni generali in materia di controlli
Ciascuna delle Parti prende tutte le misure utili affinché i prodotti destinati ad essere spediti verso l'altra Parte siano controllati con la stessa scrupolosità di quelli destinati ad essere messi in circolazione sul proprio territorio; in particolare, le Parti provvedono affinché i controlli:
— siano effettuati con regolarità, in caso di sospetto di non conformità e commisuratamente all'obiettivo perseguito, in particolare in funzione dei rischi e dell'esperienza acquisita;
— riguardino tutte le fasi della produzione e della fabbricazione, le fasi intermedie precedenti all'immissione in commercio, l'immissione in commercio, inclusa l'importazione, e l'utilizzazione dei prodotti;
— siano effettuati alla fase più idonea ai fini della ricerca prevista;
— siano effettuati, di norma, senza preavviso;
— riguardino anche le utilizzazioni vietate nell'alimentazione degli animali.
Articolo 5
Controllo all'origine
1. Le Parti provvedono affinché l'autorità competente proceda ad un controllo degli stabilimenti per garantire che essi adempiano agli obblighi loro incombenti e che i prodotti destinati ad essere messi in circolazione rispondano ai requisiti previsti dalle disposizioni legislative elencate nell'appendice 1 di cui all'articolo 1, applicabili sul territorio d'origine.
2. In caso di sospetto di inosservanza di tali requisiti, l'autorità competente procede a controlli supplementari e, qualora tale sospetto venga confermato, prende le misure adeguate.
Articolo 6
Controllo a destinazione
1. L'autorità competente della Parte di destinazione può verificare, nei luoghi di destinazione, la conformità dei prodotti alle disposizioni del presente Allegato mediante controlli per campione e in modo non discriminatorio.
2. Tuttavia, qualora l'autorità competente della Parte di destinazione disponga di informazioni tali da far presumere un'infrazione, possono essere effettuati controlli anche durante il trasporto dei prodotti sul proprio territorio.
3. Se, in caso di un controllo effettuato nel luogo di destinazione o durante il trasporto, l'autorità competente della Parte interessata constata la non conformità dei prodotti alle disposizioni del presente Allegato, essa prende le disposizioni adeguate ed intima allo speditore, al destinatario o a qualsiasi altro soggetto responsabile di effettuare una delle seguenti operazioni:
— messa in conformità dei prodotti entro un termine da stabilire;
— eventuale decontaminazione;
— qualsiasi altro trattamento appropriato;
— utilizzazione per altri fini;
— rinvio alla Parte d'origine, dopo aver informato l'autorità competente di detta Parte;
— distruzione dei prodotti.
Articolo 7
Controllo dei prodotti provenienti da territori non appartenenti alle Parti
1. In deroga all'articolo 4, primo trattino, le Parti prendono tutte le misure utili affinché, al momento dell'introduzione nei propri territori doganali di prodotti provenienti da un territorio diverso da quelli definiti all'articolo 16 dell'Accordo, le autorità competenti effettuino un controllo documentale di ciascuna partita e un controllo d'identità per campione allo scopo di accertarne
— la natura,
— l'origine,
— la destinazione geografica,
in modo da determinare il regime doganale loro applicabile.
2. Le Parti prendono tutte le misure utili per verificare la conformità dei prodotti, mediante un controllo fisico per campione, prima dell'immissione in libera pratica.
Articolo 8
Collaborazione in caso d'infrazione
1. Le Parti si prestano assistenza reciproca nei modi e alle condizioni specificati nel presente Allegato. Esse garantiscono la corretta applicazione della normativa concernente i prodotti per l'alimentazione animale, soprattutto attraverso l'assistenza reciproca, l'individuazione delle infrazioni e lo svolgimento di indagini in proposito.
2. L'assistenza prevista nel presente articolo non pregiudica le norme che disciplinano la procedura penale o l'assistenza giudiziaria reciproca tra le Parti in materia penale.
Articolo 9
Prodotti soggetti ad autorizzazione preventiva
1. Le Parti si adoperano per rendere identici i rispettivi elenchi di prodotti disciplinati dalle disposizioni legislative di cui all'appendice 2.
2. Le Parti si informano mutuamente sulle domande di autorizzazione dei prodotti di cui al paragrafo 1.
Articolo 10
Consultazioni e clausola di salvaguardia
1. Le Parti si consultano ogniqualvolta una di esse ritenga che l'altra Parte sia venuta meno ad un obbligo derivante dal presente Allegato.
2. La Parte che chiede le consultazioni comunica all'altra Parte tutte le informazioni necessarie per un esame approfondito del caso in questione.
3. Le misure di salvaguardia previste da una delle disposizioni legislative riguardanti i prodotti e i gruppi di prodotti elencati nell'appendice 1 di cui all'articolo 1 sono adottate conformemente alle procedure di cui all'articolo 10, paragrafo 2 dell'Accordo.
4. Se, al termine delle consultazioni di cui al paragrafo 1 e all'articolo 10, paragrafo 2, lettera a), terzo trattino dell'Accordo, le Parti non sono addivenute ad un Accordo, la Parte che ha chiesto le consultazioni o che ha adottato le misure di cui al paragrafo 3 può prendere le opportune misure conservative per garantire l'applicazione del presente Allegato.
Articolo 11
Gruppo di lavoro per l'alimentazione animale
1. Il gruppo di lavoro per l'alimentazione animale, denominato «gruppo di lavoro», istituito in base all'articolo 6, paragrafo 7 dell'Accordo, esamina qualsiasi questione relativa al presente Allegato e alla sua applicazione. Assume inoltre tutte le funzioni previste dal presente Allegato.
2. Il gruppo di lavoro esamina periodicamente l'evoluzione delle normative interne delle Parti nelle materie che formano oggetto del presente Allegato. In particolare, esso formula proposte da presentare al Comitato ai fini dell'aggiornamento delle appendici del presente Allegato.
Articolo 12
Obbligo di riservatezza
1. Qualsiasi informazione comunicata, in qualunque forma, in esecuzione del presente Allegato, riveste carattere riservato, è coperta dal segreto professionale e gode della stessa protezione conferita ad informazioni simili dalla legge applicabile in materia nell'ordinamento interno della Parte che ha ricevuto l'informazione.
2. Il principio di riservatezza di cui al paragrafo 1 non si applica alle informazioni di cui all'articolo 3.
3. Il presente Allegato non obbliga una delle Parti, la cui legislazione o i cui usi amministrativi impongono, per la tutela del segreto industriale e commerciale, limiti più rigorosi di quelli stabiliti dal presente Allegato, a comunicare informazioni all'altra Parte se questa non si conforma ai suddetti limiti più rigorosi.
4. Le informazioni ricevute devono essere utilizzate esclusivamente ai fini del presente Allegato; esse possono essere utilizzate dalle Parti ad altri fini soltanto previa autorizzazione scritta dell'autorità amministrativa da cui emana l'informazione, con le restrizioni imposte da detta autorità.
Il disposto del paragrafo 1 non osta all'utilizzazione delle informazioni nell'ambito di azioni giudiziarie o amministrative intentate per infrazioni al diritto penale, a condizione che tali informazioni siano state ottenute nel quadro di un'assistenza giuridica internazionale.
5. Le Parti possono, nei processi verbali, nei rapporti e nelle testimonianze, nonché nel corso di procedimenti e azioni a carattere giudiziario, addurre come prova informazioni ricevute e documenti consultati conformemente alle disposizioni del presente articolo.
Appendice 1
Disposizioni della comunità
— Regolamento (CE) n. 183/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 gennaio 2005, che stabilisce requisiti per l'igiene dei mangimi (GU L 35 dell'8.2.2005, pag. 1).
Disposizioni della Svizzera
— Legge federale del 29 aprile 1998 sull'agricoltura, modificata da ultimo il 24 marzo 2006 (RU 2006 3861)
— Ordinanza del 26 maggio 1999 sugli alimenti per animali, modificata da ultimo il 23 novembre 2005 (RO 2005 5555)
— Ordinanza del Dipartimento federale dell'economia del 10 giugno 1999 sul libro dei prodotti destinati all'alimentazione degli animali, modificata da ultimo il 2 novembre 2006 (RO 2006 5213)
— Ordinanza concernente la produzione primaria del 23 novembre 2005 (RO 2005 5545)
— Ordinanza del Dipartimento federale dell'economia del 23 novembre 2005 concernente l'igiene nella produzione primaria (RO 2005 6651)
— Ordinanza del Dipartimento federale dell'economia del 23 novembre 2005 concernente l'igiene nella produzione lattiera (RO 2005 6667)
Appendice 2
ELENCO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE DI CUI ALL'ARTICOLO 9
Disposizioni della Comunità
— Regolamento (CE) n. 1831/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, sugli additivi destinati all'alimentazione animale (GU L 268 del 18.10.2003, pag. 29), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 378/2005 della Commissione (GU L 59 del 5.3.2005, pag. 15).
— Direttiva 82/471/CEE del Consiglio, del 30 giugno 1982, relativa a taluni prodotti impiegati nell'alimentazione degli animali (GU L 213 del 21.7.1982, pag. 8), modificata da ultimo dalla direttiva 2004/116/CE (GU L 379 del 24.12.2004, pag. 81).
Disposizioni della Svizzera
— Ordinanza del 26 maggio 1999 sugli alimenti per animali, modificata da ultimo il 23 novembre 2005 (RO 2005 5555).
— Ordinanza del Dipartimento federale dell'economia del 10 giugno 1999 sul libro dei prodotti destinati all'alimentazione degli animali, modificata da ultimo il 23 novembre 2005 (RO 2005 6655).
ALLEGATO 6
RELATIVO AL SETTORE DELLE SEMENTI
Articolo 1
Oggetto
1. Il presente Allegato riguarda le sementi delle specie agricole, orticole e frutticole, delle piante ornamentali e della vite.
2. Ai sensi del presente Allegato s'intendono per «sementi» tutti i materiali di moltiplicazione o destinati alla piantagione.
Articolo 2
Riconoscimento della conformità delle legislazioni
1. Le Parti riconoscono che i requisiti previsti dalle legislazioni di cui all'appendice 1, prima sezione, sono equivalenti in termini di risultati.
2. Fatte salve le disposizioni degli articoli 5 e 6, le sementi delle specie definite nelle legislazioni di cui al paragrafo 1 possono essere scambiate tra le Parti e commercializzate liberamente sui rispettivi territori, fornendo come unica prova della conformità alle legislazioni delle Parti l'etichetta o qualunque altro documento richiesto per la commercializzazione ai sensi di dette legislazioni.
3. Gli organismi responsabili del controllo di conformità figurano nell'appendice 2.
Articolo 3
Riconoscimento reciproco dei certificati
1. Ciascuna Parte riconosce, per le sementi delle specie definite nelle legislazioni di cui all'appendice 1, seconda sezione, i certificati di cui al paragrafo 2, redatti conformemente alla legislazione dell'altra Parte dagli organismi indicati nell'appendice 2.
2. Per «certificato» ai sensi del paragrafo 1 s'intende la documentazione richiesta dalla legislazione di ciascuna delle Parti, applicabile alle importazioni di sementi e definita nell'appendice 1, seconda sezione.
Articolo 4
Armonizzazione delle legislazioni
1. Le Parti si sforzano di armonizzare le proprie legislazioni in materia di commercializzazione delle sementi per le specie contemplate dalle legislazioni di cui all'appendice 1, seconda sezione, e per le specie non contemplate dalle legislazioni di cui all'appendice 1, prima e seconda sezione.
2. Qualora una nuova disposizione legislativa venga adottata da una delle Parti, esse s'impegnano a considerare la possibilità di assoggettare il nuovo settore al presente Allegato secondo la procedura prevista agli articoli 11 e 12 dell'Accordo.
3. In caso di modifica di una disposizione legislativa relativa a un settore soggetto alle disposizioni del presente Allegato, le Parti s'impegnano a valutarne le conseguenze secondo la procedura prevista agli articoli 11 e 12 dell'Accordo.
Articolo 5
Varietà
1. Fatto salvo il paragrafo 3, la Svizzera ammette la commercializzazione sul proprio territorio di sementi delle varietà ammesse nella Comunità per le specie menzionate nella legislazione di cui all'appendice 1, prima sezione.
2. Fatto salvo il paragrafo 3, la Comunità ammette la commercializzazione sul proprio territorio di sementi delle varietà ammesse in Svizzera per le specie menzionate nella legislazione di cui all'appendice 1, prima sezione.
3. Le Parti redigono congiuntamente un catalogo delle varietà per le specie menzionate nella legislazione di cui all'appendice 1, prima sezione, nei casi in cui la Comunità prevede un catalogo comune. Le parti autorizzano la commercializzazione sul loro territorio di sementi delle varietà elencate in questo catalogo redatto congiuntamente.
4. Le disposizioni dei paragrafi 1, 2 e 3 non si applicano alle varietà geneticamente modificate.
5. Le Parti si informano reciprocamente in merito alle domande di ammissione o ai ritiri di tali domande, alle iscrizioni in un catalogo nazionale nonché ad eventuali modifiche di quest'ultimo. Su richiesta, esse si comunicano reciprocamente una breve descrizione delle principali caratteristiche concernenti l'utilizzazione di ogni nuova varietà e degli aspetti che consentono di distinguerla dalle altre varietà conosciute. Ciascuna delle Parti tiene inoltre a disposizione dell'altra i fascicoli contenenti, per ogni varietà ammessa, una descrizione della stessa e una sintesi chiara di tutti gli elementi su cui è fondata l'ammissione. Nel caso delle varietà geneticamente modificate, le Parti si comunicano reciprocamente i risultati della valutazione dei rischi connessi alla loro immissione nell'ambiente.
6. Le Parti possono procedere a consultazioni tecniche al fine di valutare gli elementi in base ai quali una varietà è stata ammessa in una di esse. Ove del caso, il gruppo di lavoro “Sementi” è tenuto al corrente degli esiti di queste consultazioni.
7. Al fine di agevolare gli scambi di informazioni di cui al paragrafo 5, le Parti utilizzano i sistemi informatici per lo scambio di informazioni esistenti o in corso di elaborazione.
Articolo 6
Deroghe
1. Le deroghe della Comunità e della Svizzera di cui all'appendice 3 sono ammesse rispettivamente dalla Svizzera e dalla Comunità nel quadro degli scambi di sementi delle specie contemplate dalla legislazione di cui all'appendice 1, prima sezione.
2. Le Parti si informano reciprocamente di eventuali deroghe relative alla commercializzazione delle sementi che esse intendono applicare sul proprio territorio o su parte di esso. Nel caso di deroghe di breve durata, o che richiedono un'entrata in vigore immediata, è sufficiente una notifica a posteriori.
3. In deroga alle disposizioni dell'articolo 5, paragrafi 1 e 3, la Svizzera può decidere di vietare la commercializzazione sul proprio territorio di sementi di una varietà ammessa nel catalogo comune della Comunità.
4. In deroga alle disposizioni dell'articolo 5, paragrafi 2 e 3, la Comunità può decidere di vietare la commercializzazione sul proprio territorio di sementi di una varietà ammessa nel catalogo nazionale svizzero.
5. Le disposizioni di cui ai paragrafi 3 e 4 si applicano nei casi previsti dalla legislazione delle Parti che figura all'appendice 1, prima sezione.
6. Le Parti possono ricorrere alle disposizioni di cui ai paragrafi 3 e 4:
— nei tre anni successivi all'entrata in vigore del presente allegato, per le varietà ammesse nella Comunità o in Svizzera precedentemente a tale entrata in vigore;
— nei tre anni successivi al ricevimento delle informazioni di cui all'articolo 5, paragrafo 5, per le varietà ammesse nella Comunità o in Svizzera successivamente all'entrata in vigore del presente allegato.
7. Le disposizioni di cui al paragrafo 6 si applicano per analogia alle varietà delle specie disciplinate da disposizioni che, in virtù dell'articolo 4, potrebbero figurare nell'appendice 1, prima sezione, successivamente all'entrata in vigore del presente allegato.
8. Le Parti possono procedere a consultazioni tecniche al fine di valutare le conseguenze, ai fini del presente allegato, delle deroghe di cui ai paragrafi da 1 a 4.
9. Le disposizioni del paragrafo 8 non si applicano nei casi in cui la decisione in materia di deroghe sia di competenza degli Stati membri della Comunità in virtù delle disposizioni legislative che figurano nell'appendice 1, prima sezione. Le disposizioni dello stesso paragrafo non si applicano alle deroghe adottate dalla Svizzera in casi analoghi.
Articolo 7
Paesi terzi
1. Fatto salvo l'articolo 10, le disposizioni del presente Allegato si applicano altresì alle sementi commercializzate sul territorio delle Parti e provenienti da un paese diverso dagli Stati membri della Comunità e dalla Svizzera e da essi riconosciuto.
2. L'elenco dei paesi di cui al paragrafo 1, nonché le specie e la portata del riconoscimento, figurano nell'appendice 4.
Articolo 8
Prove comparative
1. Prove comparative vengono effettuate al fine di controllare a posteriori campioni di sementi prelevati dalla partite commercializzate sul territorio delle Parti. La Svizzera partecipa alle prove comparative comunitarie.
2. L'organizzazione delle prove comparative nelle Parti è soggetta all'approvazione del gruppo di lavoro «Sementi».
Articolo 9
Gruppo di lavoro «Sementi»
1. Il gruppo di lavoro «Sementi» (denominato «gruppo di lavoro»), istituito ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 7 dell'Accordo, esamina le questioni relative al presente Allegato e alla sua applicazione.
2. Il gruppo di lavoro esamina periodicamente l'evoluzione delle disposizioni legislative e regolamentari interne delle Parti nei settori disciplinati dal presente Allegato. In particolare, esso formula proposte che sottopone al Comitato al fine di adeguare e aggiornare le appendici del presente Allegato.
Articolo 10
Accordo con altri paesi
Salvo Accordo formale tra le Parti, queste ultime convengono che gli accordi di riconoscimento reciproco conclusi da ciascuna di esse con un paese terzo non possono in alcun caso vincolare l'altra Parte all'accettazione di relazioni, certificati, autorizzazioni e marchi rilasciati da organismi di valutazione della conformità di detto paese terzo.
Appendice 1
Legislazioni
Prima sezione (riconoscimento della conformità delle legislazioni)
A. DISPOSIZIONI DELLA COMUNITÀ EUROPEA
1. Testi di base
— Direttiva 66/402/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione delle sementi di cereali (GU L 125 dell'11.7.1966, pag. 309/66), modificata da ultimo dalla direttiva 96/72/CE del Consiglio (GU L 304 del 27.11.1996, pag. 10)
— Direttiva 66/403/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione dei tuberi-seme di patate (GU L 125 dell'11.7.1966, pag. 2320/66), modificata da ultimo dalla decisione 98/111/CE della Commissione (GU L 28 del 4.2.1998, pag. 42)
— Direttiva 70/457/CEE del Consiglio, del 29 settembre 1970, relativa al catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole (GU L 225 del 12.10.1970, pag. 1), modificata da ultimo dall'Atto di adesione del 1994 ( 6 ).
2. Testi di applicazione (6)
— Direttiva 72/180/CEE della Commissione, del 14 aprile 1972, concernente la fissazione dei caratteri e delle condizioni minime per l'esame delle varietà delle specie delle piante agricole (GU L 108 dell'8.5.1972, pag. 8)
— Direttiva 74/268/CEE della Commissione, del 2 maggio 1974, che fissa le condizioni particolari sulla presenza di Avena fatua nelle sementi di piante foraggere e di cereali (GU L 141 del 24.5.1974, pag. 19), modificata da ultimo dalla direttiva 78/511/CEE (GU L 157 del 15.6.1978, pag. 34)
— Decisione 80/755/CEE della Commissione, del 17 luglio 1980, che autorizza l'apposizione delle indicazioni prescritte sugli imballaggi delle sementi di cereali (GU L 207 del 9.8.1980, pag. 37), modificata da ultimo dalla decisione 81/109/CEE (GU L 64 dell'11.3.1981, pag. 13)
— Decisione 81/675/CEE della Commissione, del 28 luglio 1981, che constata che alcuni sistemi di chiusura sono «sistemi di chiusura non riutilizzabili» ai sensi delle direttive 66/400/CEE, 66/401/CEE, 66/402/CEE, 69/208/CEE e 70/458/CEE del Consiglio (GU L 246 del 29.8.1981, pag. 26), modificata da ultimo dalla decisione 86/563/CEE della Commissione (GU L 327 del 22.11.1986, pag. 50)
— Decisione 86/110/CEE della Commissione, del 27 febbraio 1986, relativa alle condizioni in cui possono essere previste deroghe al divieto dell'uso di etichette CEE per le operazioni di richiusura e rietichettatura degli imballaggi di sementi prodotti in paesi terzi (GU L 93 dell'8.4.1986, pag. 23)
— Direttiva 93/17/CEE della Commissione, del 30 marzo 1993, che determina classi comunitarie di tuberi-seme di base delle patate, nonché i relativi requisiti e le relative denominazioni (GU L 106 del 30.4.1993, pag. 7)
— Decisione 94/650/CE della Commissione, del 9 settembre 1994, che organizza un esperimento temporaneo per la vendita al consumatore finale di sementi alla rinfusa (GU L 252 del 28.9.1994, pag. 15), modificata da ultimo dalla decisione 98/174/CE (GU L 63 del 4.3.1998, pag. 31)
— Decisione 98/320/CE della Commissione, del 27 aprile 1998, relativa all'organizzazione di un esperimento temporaneo di campionamento e controllo delle sementi in base alle direttive 66/400/CEE, 66/401/CEE, 66/402/CEE e 69/208/CEE del Consiglio (GU L 140 del 12.5.1998, pag. 14).
B. DISPOSIZIONI DELLA SVIZZERA ( 7 )
— Legge federale del 29 aprile 1998 sull'agricoltura (RU 1998 3033)
— Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la produzione e la commercializzazione del materiale vegetale di moltiplicazione (RU 1999 420)
— Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente le sementi e i tuberi-seme delle specie campicole nonché di piante foraggere (RU 1999 781)
— Ordinanza dell'UFAG del 7 dicembre 1998 concernente il catalogo delle varietà di cereali, patate, piante foraggere e canapa (RU 1999 429) ( 8 ).
Seconda sezione (riconoscimento reciproco dei certificati)
A. DISPOSIZIONI DELLA COMUNITÀ EUROPEA
1. Testi di base
— Direttiva 66/400/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione delle sementi di barbabietole (GU L 125 dell'11.7.1966, pag. 2290/66), modificata da ultimo dalla direttiva 96/72/CE (GU L 304 del 27.11.1996, pag. 10)
— Direttiva 66/401/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione delle sementi di piante foraggere (GU 125 dell'11.7.1966, pag. 2298/66), modificata da ultimo dalla direttiva 96/72/CE (GU L 304 del 27.11.1996, pag. 10)
— Direttiva 69/208/CEE del Consiglio, del 30 giugno 1969, relativa alla commercializzazione delle sementi di piante oleaginose e da fibra (GU L 169 del 10.7.1969, pag. 3), modificata da ultimo dalla direttiva 96/72/CE (GU L 304 del 27.11.1996, pag. 10).
2. Testi di applicazione ( 9 )
— Direttiva 75/502/CEE della Commissione, del 25 luglio 1975, che limita la commercializzazione delle sementi di fienarola dei prati (Poa Pratensis L.) alle sementi che sono state ufficialmente certificate «sementi di base» o «sementi certificate» (GU L 228 del 29.8.1975, pag. 26)
— Decisione 81/675/CEE: della Commissione, del 28 luglio 1981, che constata che alcuni sistemi di chiusura sono «sistemi di chiusura non riutilizzabili» ai sensi delle direttive 66/400/CEE, 66/401/CEE, 66/402/CEE, 69/208/CEE e 70/458/CEE del Consiglio (GU L 246 del 29.8.1981, pag. 26), modificata da ultimo dalla decisione 86/563/CEE della Commissione (GU L 327 del 22.11.1986, pag. 50)
— Direttiva 86/109/CEE della Commissione, del 27 febbraio 1986, che limita la commercializzazione delle sementi di talune specie di piante foraggere, oleaginose e da fibra alle sementi ufficialmente certificate «sementi di base» o «sementi certificate» (GU L 93 dell'8.4.1986, pag. 21), modificata da ultimo dalla direttiva 91/376/CEE (GU L 203 del 26.7.1991, pag. 108)
— Decisione 86/110/CEE della Commissione, del 27 febbraio 1986, relativa alle condizioni in cui possono essere previste deroghe al divieto dell'uso di etichette CEE per le operazioni di richiusura e rietichettatura degli imballaggi di sementi prodotti in paesi terzi (GU L 93 dell'8.4.1986, pag. 23)
— Decisione 87/309/CEE della Commissione, del 2 giugno 1987, che autorizza l'apposizione delle indicazioni prescritte sugli imballaggi delle sementi di alcune specie di piante foraggere (GU L 155 del 16.6.1987, pag. 26), modificata da ultimo dalla decisione 97/125/CE (GU L 48 del 19.2.1997, pag. 35)
— Decisione 92/195/CEE della Commissione, del 17 marzo 1992, che organizza, in virtù della direttiva 66/401/CEE, relativa alla commercializzazione delle sementi di piante foraggere, un esperimento temporaneo riguardante l'aumento del peso massimo ammesso per partita (GU L 88 del 3.4.1992, pag. 59), modificata da ultimo dalla decisione 96/203/CE (GU L 65 del 15.3.1996, pag. 41)
— Decisione 94/650/CE della Commissione, del 9 settembre 1994, che organizza un esperimento temporaneo per la vendita al consumatore finale di sementi alla rinfusa (GU L 252 del 28.9.1994, pag. 15), modificata da ultimo dalla decisione 98/174/CE (GU L 63 del 4.3.1998, pag. 3)
— Decisione 95/232/CE della Commissione, del 27 giugno 1995, concernente l'organizzazione di un esperimento temporaneo a norma della direttiva 69/208/CEE del Consiglio, inteso alla determinazione delle condizioni cui devono soddisfare le sementi di ibridi e di associazioni varietali di colza e di ravizzone (GU L 154 del 5.7.1995, pag. 22), modificata da ultimo dalla decisione 98/173/CE della Commissione (GU L 63 del 4.3.1998, pag. 30)
— Decisione 96/202/CE della Commissione, del 4 marzo 1996, concernente l'organizzazione di un esperimento temporaneo sul tenore massimo di materia inerte nelle sementi di soia (GU L 65 del 15.3.1996, pag. 39)
— Decisione 97/125/CE della Commissione, del 24 gennaio 1997, che autorizza l'apposizione delle indicazioni prescritte sugli imballaggi delle sementi di piante oleaginose e da fibra e recante modifica della decisione 87/309/CEE che autorizza l'apposizione delle indicazioni prescritte sugli imballaggi delle sementi di alcune specie di piante foraggere (GU L 48 del 19.2.1997, pag. 35)
— Decisione 98/320/CE della Commissione, del 27 aprile 1998, relativa all'organizzazione di un esperimento temporaneo di campionamento e controllo delle sementi in base alle direttive 66/400/CEE, 66/401/CEE, 66/402/CEE e 69/208/CEE del Consiglio (GU L 140 del 12.5.1998, pag. 14).
B. DISPOSIZIONI DELLA SVIZZERA
— Legge federale del 29 aprile 1998 sull'agricoltura (RU 1998 3033)
— Ordinanza del 7 dicembre 1998 concernente la produzione e la commercializzazione del materiale vegetale di moltiplicazione (RU 1999 420)
— Ordinanza del DFE del 7 dicembre 1998 concernente le sementi e i tuberi-seme delle specie campicole nonché di piante foraggere (RU 1999 781)
— Libro delle sementi del DFE del 6 giugno 1974, ultima modifica il 7 dicembre 1998 (RU 1999 408).
C. CERTIFICATI RICHIESTI ALL'ATTO DELLE IMPORTAZIONI
a) Dalla Comunità europea:
I documenti previsti dalla decisione 95/514/CE del Consiglio (GU L 296 del 9.12.1995, pag. 34), modificata da ultimo dalla decisione 98/162/CE (GU L 53 del 24.2.1998, pag. 21).
b) Dalla Svizzera:
Le etichette ufficiali d'imballaggio CE o OCSE rilasciate dagli organismi elencati all'appendice 2 del presente Allegato nonché, per ciascuna partita di sementi, i bollettini arancioni o verdi dell'ISTA o un certificato di analisi equivalente.
Appendice 2
Organismi di controllo e di certificazione delle sementi
|
A. Comunità europea |
||
|
Belgio |
Ministère des Classes Moyennes et de l'AgricultureService Matériel de ReproductionBruxelles |
|
|
Danimarca |
Ministeriet for Fødevarer, Landbrug og Fiskeri (Ministry of Food, Agriculture and Fisheries)Plantedirektoratet (Danish Plant Directorate)Lyngby |
|
|
Germania |
Senatsverwaltung für Wirtschaft und BetriebeReferat Ernährung und Landwirtschaft— Abteilung IV E 3 —Berlin |
B |
|
Der Direktor der Landwirtschaftskammer Rheinland als LandesbeauftragterSaatenanerkennungsstelleBonn |
BN |
|
|
Regierungspräsidium Freiburg— Abt. III, Referat 34 —Freiburg i. Br. |
FR |
|
|
Bayerische Landesanstalt für Bodenkultur und Pflanzenbau — Amtliche Saatenanerkennung für landwirtsch. Saatgut-Freising |
FS |
|
|
Landwirtschaftskammer HannoverReferat 32Hannover |
H |
|
|
Regierungspräsidium HalleAbteilung 5, Dezernat 51Samenprüf- und AnerkennungsstelleHalle |
HAL |
|
|
Der Senator für Frauen, Gesundheit, Jugend, Soziales und UmweltschutzReferat 33Bremen |
HB |
|
|
Wirtschaftsbehörde,Amt Wirtschaft u. LandwirtschaftAbt. Land- und ErnährungswirtschaftHamburg |
HH |
|
|
Landesforschungsanstalt für Landwirtschaft und Fischerei Mecklenburg-VorpommernLandesanerkennungsstelle für Saat- und PflanzgutRostock |
HRO |
|
|
Thüringer Landesanstalt für LandwirtschaftSachgebiet 270Jena |
J |
|
|
Regierungspräsidium Karlsruhe— Referat 34 —Karlsruhe |
KA |
|
|
Landwirtschaftskammer Rheinland-Pfalz— Amtliche Saatanerkennung —Bad Kreuznach |
KH |
|
|
Landwirtschaftskammer Schleswig-HolsteinLUFA-ITLKiel |
KI |
|
|
Hessisches Landesamt für Regionalentwicklung und LandwirtschaftDez. 23Kassel |
KS |
|
|
Sächsisches Landesamt für LandwirtschaftFachbereich 5, Sortenprüfung und FeldversuchswesenSaatenanerkennungNossen |
MEI |
|
|
Der Direktor der Landwirtschaftskammer Westfalen-Lippe als LandesbeauftragterGruppe 31 LandbauMünster |
MS |
|
|
Landwirtschaftskammer Weser-EmsInstitut für Pflanzenbau und PflanzenschutzReferet P4Oldenburg |
OL |
|
|
Landesamt für Ernährung, Landwirtschaft und FlurneuordnungSaatenanerkennungsstelle PotsdamPotsdam |
P |
|
|
Regierungspräsidium StuttgartReferat 34 aStuttgart |
S |
|
|
Landwirtschaftskammer für das SaarlandSaarbrücken |
SB |
|
|
Regierungspräsidium TübingenReferat 34Tübingen |
TÜ |
|
|
Regierung von Unterfranken— Anerkennungs- und Nachkontrollstelle für Gemüsesaatgut in Bayern —Würzburg |
WÜ |
|
|
Regierung von UnterfrankenAbteilung Landwirtschaft— Sachgebiet Weinbau —Würzburg |
WÜ |
|
|
Grecia |
Ministry of AgricultureDirectorate of Inputs of Crop ProductionAthens |
|
|
Spagna |
Ministerio de Agricultura, Pesca y AlimentaciónDirección General de Producciones y Mercados AgrícolasSubdirección General de Semillas y Plantas de ViveroMadrid Generalidad de CataluñaDepartamento de Agricultura, Ganadería y PescaBarcelona Comunidad Autónoma del País VascoDepartamento de Industria Agricultura y PescaVitoria Junta de GaliciaConsejería de Agricultura, Ganadería y MontesSantiago de Compostela Diputación Regional de CantabriaConsejería de Ganadería, Agricultura y PescaSantander Principado de AsturiasConsejería de AgriculturaOviedo Junta de AndalucíaConsejería de Agricultura y PescaSevilla Comunidad Autónoma de la Región de MurciaConsejería de Medio Ambiente, Agricultura y PescaMurcia Diputación General de AragónConsejería de Agricultura y Medio AmbienteZaragoza Junta de Comunidades de Castilla-La ManchaConsejería de Agricultura y Medio AmbienteToledo Generalidad ValencianaConsejería de Agricultura y Medio AmbienteValencia Comunidad Autónoma de La RiojaConsejería de Agricultura, Ganadería y Desarrollo RuralLogroño Junta de ExtremaduraConsejería de Agricultura y ComercioMérida Comunidad Autónoma de las CanariasConsejería de Agricultura, Pesca y AlimentaciónSanta Cruz de Tenerife Junta de Castilla y LeónConsejería de Agricultura y Ganadería,Valladolid Comunidad Autónoma de las Islas BalearesConsejería de Agricultura, Comercio e IndustriaPalma de Mallorca Comunidad de MadridConsejería de Economía y EmpleoMadrid Diputación Foral de NavarraDepartamento de Agricultura, Ganadería y AlimentaciónPamplona |
|
|
Francia |
Ministère de l'Agriculture, de la Pêche et de l'AlimentationService Officiel de Contrôle et de Certification (SOC)Paris |
|
|
Irlanda |
The Department of Agriculture, Food and ForestryAgriculture HouseDublin |
|
|
Italia |
Ente Nazionale Sementi Elette (ENSE)Milano |
|
|
Lussemburgo |
L'Administration des Services Techniques de l'Agriculture (ASTA)Service de la Production VégétaleLuxembourg |
|
|
Austria |
Bundesamt und Forschungszentrum für LandwirtschaftWien Bundesamt für AgrarbiologieLinz |
|
|
Paesi bassi |
Nederlandse Algemene Keuringsdienst voor zaaizaad en pootgoed van landbouwgewassen (NAK)Ede |
|
|
Portogallo |
Ministério da Agricultura, do Desenvolvimento Rural e das PescasDirecção Geral de Protecção das CulturasLisboa |
|
|
Finlandia |
Kasvintuotannon tarkastuskeskus (KTTK)/Kontroll-centralen för växtproduktionSiementarkastusosasto/FrökontrollavdelingenLoimaa |
|
|
Svezia |
a) Sementi, ad eccezione dei tuberi-seme di patate: — Statens utsädeskontroll (SUK)(Swedish Seed Testing and Certification Institute)Svalöv — Frökontrollen Mellansverige ABLinköping — Frökontrollen Mellansverige ABÖrebro b) Tuberi-seme di patate Statens utsädeskontroll (SUK)(Swedish Seed Testing and Certification Institute)Svalöv |
|
|
Regno Unito |
England and Wales a) Sementi, ad eccezione dei tuberi-seme di patate: Ministry of Agriculture, Fisheries and FoodSeeds BranchCambridge b) Tuberi-seme di patate Ministry of Agriculture, Fisheries and FoodPlant Health DivisionYork Scotland: Scottish OfficeAgriculture Fisheries and Environment DepartmentEdinburgh Northern Ireland: Department of Agriculture for Northern IrelandSeeds BranchBelfast |
|
|
B. Svizzera |
Service des Semences et PlantsRAC ChanginsNyon Dienst für Saat- unf PflanzgutFAL ReckenholzZürich |
|
Appendice 3
Deroghe comunitarie ammesse dalla Svizzera ( 10 )
a) che dispensano taluni Stati membri dall'obbligo di applicare, ad alcune specie, le disposizioni della direttiva 66/402/CEE del Consiglio relativa alla commercializzazione delle sementi di cereali:
— decisione 69/270/CEE della Commissione (GU L 220 dell'1.9.1969, pag. 8)
— decisione 69/271/CEE della Commissione (GU L 220 dell'1.9.1969, pag. 9)
— decisione 69/272/CEE della Commissione (GU L 220 dell'1.9.1969, pag. 10)
— decisione 70/47/CEE della Commissione (GU L 13 del 19.1.1970, pag. 26), modificata dalla decisione 80/301/CEE della Commissione (GU L 68 del 14.3.1980, pag. 30)
— decisione 74/5/CEE della Commissione (GU L 12 del 15.1.1974, pag. 13)
— decisione 74/361/CEE della Commissione (GU L 196 del 19.7.1974, pag. 19)
— decisione 74/532/CEE della Commissione (GU L 299 del 7.11.1974, pag. 14)
— decisione 80/301/CEE della Commissione (GU L 68 del 14.3.1980, pag. 30)
— decisione 86/153/CEE della Commissione (GU L 115 del 3.5.1986, pag. 26)
— decisione 89/101/CEE della Commissione (GU L 38 del 10.2.1989, pag. 37).
b) Che autorizzano taluni Stati membri a limitare la commercializzazione delle sementi di alcune varietà di cereali o dei materiali di moltiplicazione di alcune varietà di patate (Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole, ventesima edizione integrale, colonna 4, GU L 264 A del 30.8.1997, pag. 1).
c) Che autorizzano alcuni Stati membri ad adottare disposizioni più restrittive per quanto riguarda la presenza di Avena fatua nelle sementi di cereali:
— decisione 74/269/CEE della Commissione (GU L 141 del 24.5.1974, pag. 20), modificata dalla decisione 78/512/CEE della Commissione (GU L 157 del 15.6.1978, pag. 35) ( 11 )
— decisione 74/531/CEE della Commissione (GU L 299 del 7.11.1974, pag. 13)
— decisione 95/75/CE della Commissione (GU L 60 del 18.3.1995, pag. 30)
— decisione 96/334/CE della Commissione (GU L 127 del 25.5.1996, pag. 39).
d) Che autorizzano, per la commercializzazione di tuberi-seme di patate nella totalità o in parte del territorio di taluni Stati membri, l'adozione di misure più rigorose di quelle previste negli allegati I e II della direttiva 66/403/CEE del Consiglio contro alcune malattie:
— decisione 93/231/CEE della Commissione (GU L 106 del 30.4.1993, pag. 11), modificata dalle decisioni della Commissione:
—
— 95/21/CE (GU L 28 del 7.2.1995, pag. 13),
— 95/76/CE (GU L 60 del 18.3.1995, pag. 31) e
— 96/332/CE (GU L 127 del 25.5.1996, pag. 31).
Appendice 4
Elenco dei paesi terzi ( 12 )
Argentina
Australia
Bulgaria
Canada
Cile
Croazia
Israele
Marocco
Norvegia
Nuova Zelanda
Polonia
Repubblica ceca
Romania
Slovacchia
Slovenia
Stati uniti d'America
Sudafrica
Turchia
Ungheria
Uruguay
ALLEGATO 7
RELATIVO AL COMMERCIO DEI PRODOTTI VITIVINICOLI
Articolo 1
Obiettivi
Le parti convengono, sulla base dei principi di non discriminazione e di reciprocità, di agevolare e di favorire i rispettivi flussi commerciali di prodotti vitivinicoli originari dei loro territori alle condizioni stabilite nel presente allegato.
Articolo 2
Campo d’applicazione
Il presente allegato si applica ai prodotti vitivinicoli quali definiti dalle disposizioni legislative citate nell’appendice 1.
Articolo 3
Definizioni
Ai fini del presente allegato e fatte salve disposizioni contrarie previste dall’allegato, si intende per:
a) «prodotto vitivinicolo originario di», se tale dicitura è seguita dal nome di una delle parti: un prodotto ai sensi dell’articolo 2, elaborato nel territorio della suddetta parte ed ottenuto da uve raccolte esclusivamente su tale territorio o su un territorio definito all’appendice 2, in conformità alle disposizioni del presente allegato;
b) «indicazione geografica», un’indicazione, inclusa la denominazione d’origine, ai sensi dell’articolo 22 dell’accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale che interessano il commercio, allegato all’accordo che istituisce l’Organizzazione mondiale del commercio (denominato in appresso “accordo ADPIC”), che è riconosciuta dalle disposizioni legislative o regolamentari di una delle parti per la designazione e la presentazione di un prodotto vitivinicolo di cui all’articolo 2, originario del suo territorio o di un territorio definito all’appendice 2;
c) «menzione tradizionale», una denominazione di uso tradizionale, che si riferisce in particolare al metodo di produzione o alla qualità, al colore o al tipo di un prodotto vitivinicolo di cui all’articolo 2 e che è riconosciuta dalle disposizioni legislative e regolamentari di una parte per la designazione e la presentazione di tale prodotto originario del territorio di detta parte;
d) «denominazione protetta», un’indicazione geografica o una menzione tradizionale di cui, rispettivamente, alle lettere b) e c), protetta in virtù del presente allegato;
e) «designazione», le denominazioni utilizzate sull’etichetta, sui documenti che scortano il trasporto di un prodotto vitivinicolo di cui all’articolo 2, sui documenti commerciali, in particolare sulle fatture e sulle bollette di consegna e nella pubblicità;
f) «etichettatura», il complesso delle designazioni e altre diciture, contrassegni, illustrazioni o marchi che caratterizzano un prodotto vitivinicolo di cui all’articolo 2 e che sono apposti sul medesimo recipiente, incluso il dispositivo di chiusura o sul pendaglio appeso al recipiente o sul rivestimento del collo delle bottiglie;
g) «presentazione», le denominazioni utilizzate sui recipienti e sui dispositivi di chiusura, sulle etichette e sull’imballaggio;
h) «imballaggio», gli involucri protettivi, come la carta o involucri di paglia di ogni genere, cartoni e casse, utilizzati per il trasporto di uno o più recipienti e/o la loro presentazione ai fini della vendita al consumatore finale;
i) «normativa relativa al commercio dei prodotti vitivinicoli», tutte le disposizioni previste dal presente allegato;
j) «autorità competente», ciascuna delle autorità o ciascuno dei servizi designati da una parte per provvedere all’applicazione della normativa sulla produzione e sul commercio di prodotti vitivinicoli;
k) «autorità di contatto», l’organismo o l’autorità competente designati da una parte per garantire gli opportuni contatti con l’autorità omologa dell’altra parte;
l) «autorità richiedente», l’autorità competente, all’uopo designata da una parte, che presenta una domanda di assistenza in uno dei settori contemplati dal presente titolo;
m) «autorità interpellata», un organismo o un’autorità competente, all’uopo designati da una parte, che riceve una richiesta di assistenza in uno dei settori contemplati dal presente titolo;
n) «infrazione», qualsiasi violazione della normativa sulla produzione e sul commercio di prodotti vitivinicoli e qualsiasi tentativo di violazione di tale normativa.
TITOLO I
DISPOSIZIONI APPLICABILI ALL’IMPORTAZIONE E ALLA COMMERCIALIZZAZIONE
Articolo 4
Etichettatura, presentazione e documenti di accompagnamento
1. Gli scambi tra le parti di prodotti vitivinicoli di cui all’articolo 2, originari dei territori rispettivi, si effettuano conformemente alle disposizioni tecniche previste dal presente allegato. Per disposizioni tecniche si intendono tutte le disposizioni di cui all’appendice 3, relative alla definizione dei prodotti vitivinicoli, alle pratiche enologiche, alla composizione di tali prodotti, ai loro documenti di accompagnamento e alle modalità di trasporto e di commercializzazione degli stessi.
2. Il Comitato può decidere di modificare la definizione di «disposizioni tecniche» di cui al paragrafo 1.
3. Le disposizioni degli atti di cui all’appendice 3, relative all’entrata in vigore di tali atti o alla loro applicazione, non si applicano ai fini del presente allegato.
4. Il presente allegato non pregiudica l’applicazione delle norme nazionali o unionali concernenti la fiscalità, né le relative misure di controllo.
TITOLO II
PROTEZIONE RECIPROCA DELLE DENOMINAZIONI DEI PRODOTTI VITIVINICOLI DI CUI ALL’ARTICOLO 2
Articolo 5
Denominazioni protette
Per i prodotti vitivinicoli originari dell’Unione europea e della Svizzera, sono protette le seguenti denominazioni, figuranti nell’appendice 4:
a) il nome o i riferimenti allo Stato membro dell’Unione europea o alla Svizzera di cui il vino è originario;
b) i termini specifici;
c) le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche;
d) le menzioni tradizionali.
Articolo 6
Nomi o riferimenti utilizzati per designare gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera
1. Ai fini dell’identificazione dell’origine dei vini in Svizzera, i nomi o i riferimenti agli Stati membri dell’Unione che servono a designare tali prodotti:
a) sono riservati ai vini originari dello Stato membro interessato;
b) possono essere utilizzati esclusivamente per prodotti vitivinicoli originari dell’Unione europea e alle condizioni previste dalla legislazione e dalla regolamentazione dell’Unione europea.
2. Ai fini dell’identificazione dell’origine dei vini nell’Unione europea, il nome o i riferimenti alla Svizzera che servono a designare tali prodotti:
a) sono riservati ai vini originari della Svizzera;
b) possono essere utilizzati esclusivamente per prodotti vitivinicoli originari della Svizzera e alle condizioni previste dalla legislazione e dalla regolamentazione dell’Unione europea.
Articolo 7
Altri termini
1. I termini «denominazione di origine protetta», «indicazione geografica protetta» e le relative sigle «DOP» e «IGP», e i termini «Sekt» e «crémant», di cui al regolamento (CE) n. 607/2009 della Commissione ( 13 ), sono riservati ai vini originari dello Stato membro interessato e possono essere utilizzati esclusivamente alle condizioni previste dalla legislazione e dalla regolamentazione dell’Unione europea.
2. Fatto salvo l’articolo 10, i termini “denominazione d’origine controllata”, e la relativa sigla “DOC” e “vino con indicazione geografica tipica”, di cui all’articolo 63 della legge federale sull’Agricoltura, sono riservati ai vini originari della Svizzera e possono essere utilizzati esclusivamente alle condizioni previste dalla legislazione svizzera.
Il termine “vino da tavola” di cui all’articolo 63 della legge federale sull’agricoltura, è riservato ai vini originari della Svizzera e può essere utilizzato esclusivamente alle condizioni previste dalla legislazione svizzera.
Articolo 8
Protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche
1. In Svizzera, le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dell’Unione europea elencate nell’appendice 4, parte A:
I. sono protette e riservate ai vini originari dell’Unione europea;
II. possono essere utilizzate esclusivamente per prodotti vitivinicoli dell’Unione europea e alle condizioni previste dalla legislazione e dalla regolamentazione dell’Unione europea.
Nell’Unione europea, le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche della Svizzera elencate nell’appendice 4, parte B:
I. sono protette e riservate ai vini originari della Svizzera;
II. possono essere utilizzate esclusivamente per prodotti vitivinicoli della Svizzera e alle condizioni previste dalla legislazione e dalla regolamentazione svizzere.
2. Le parti adottano le misure necessarie, in conformità al presente allegato, per la protezione reciproca delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche elencate nell’appendice 4, utilizzate per la designazione e la presentazione dei vini originari del territorio delle parti medesime. Ciascuna parte predispone i mezzi legali adeguati per garantire una protezione efficace e per impedire l’uso di una denominazione di origine o di un’indicazione geografica elencate nell’appendice 4 per designare un vino non originario del luogo indicato da tale denominazione di origine o indicazione geografica.
3. La protezione di cui al paragrafo 1 si applica anche qualora:
a) sia indicata la vera origine del vino;
b) la denominazione di origine o l’indicazione geografica sia tradotta o trascritta o traslitterata; oppure
c) le indicazioni utilizzate siano accompagnate da espressioni quali “genere”, “tipo”, “stile”, “imitazione”, “metodo” o altre espressioni simili.
4. In caso di omonimia tra denominazioni di origine o indicazioni geografiche elencate nell’appendice 4, la protezione è concessa a ciascuna di esse, a condizione che siano usate in buona fede e che sia garantito un trattamento equo dei produttori interessati, nel rispetto delle condizioni pratiche d’uso fissate dalle parti nell’ambito del Comitato, e che il consumatore non sia indotto in errore.
5. Se un’indicazione geografica di cui all’appendice 4 è omonima di un’indicazione geografica di un paese terzo, si applica l’articolo 23, paragrafo 3, dell’accordo ADPIC.
6. Le disposizioni del presente allegato non pregiudicano in alcun modo il diritto di qualsiasi persona di utilizzare, nel commercio, il proprio nome o il nome del proprio predecessore nell’attività commerciale, purché tale nome non sia utilizzato in modo da indurre in errore i consumatori.
7. Nessuna disposizione del presente allegato obbliga una parte a proteggere una denominazione di origine o un’indicazione geografica dell’altra parte elencata nell’appendice 4, ma che non è, o non è più, protetta nello Stato di origine o è caduta in disuso in tale Stato.
8. Le parti dichiarano che i diritti e gli obblighi istituiti in virtù del presente allegato non valgono per denominazioni di origine o indicazioni geografiche diverse da quelle elencate nell’appendice 4.
9. Fatto salvo l’accordo ADPIC, il presente allegato completa e precisa i diritti e gli obblighi che si applicano alla protezione delle indicazioni geografiche di ciascuna parte.
Tuttavia, ciascuna delle parti rinuncia ad avvalersi delle disposizioni stabilite dall’articolo 24, paragrafi 4, 6 e 7, dell’accordo ADPIC, per rifiutare la concessione della protezione a una denominazione dell’altra parte, salvo nei casi previsti nell’appendice 5 del presente allegato.
10. La protezione esclusiva prevista dal presente articolo si applica alla denominazione “Champagne” figurante nell’elenco dell’Unione europea di cui all’appendice 4 del presente allegato.
Articolo 9
Relazioni fra denominazioni di origine, indicazioni geografiche e marchi
1. Le parti non hanno l’obbligo di proteggere una denominazione di origine o un’indicazione geografica se, a causa della notorietà e della reputazione di un marchio anteriore, la protezione potrebbe indurre in errore il consumatore quanto alla vera identità del vino.
2. La registrazione di un marchio commerciale per un prodotto vitivinicolo di cui all’articolo 2, che contenga o consista in una denominazione di origine o un’indicazione geografica elencata all’appendice 4, è interamente o parzialmente rifiutata, in conformità alla legislazione di ciascuna parte, d’ufficio o a richiesta di un soggetto interessato, se il prodotto non è originario del luogo indicato dalla denominazione di origine o dall’indicazione geografica.
3. Un marchio commerciale registrato per un prodotto vitivinicolo di cui all’articolo 2, che contenga o consista in una denominazione di origine o un’indicazione geografica elencata all’appendice 4, è interamente o parzialmente invalidato, in conformità alla legislazione di ciascuna parte, d’ufficio o a richiesta di un soggetto interessato, se si riferisce a un prodotto non conforme alle condizioni richieste per la denominazione di origine o l’indicazione geografica.
4. Un marchio il cui uso corrisponda alla situazione di cui al paragrafo precedente, che è stato depositato e registrato in buona fede o acquisito con l’uso in buona fede in una delle parti (compresi gli Stati membri dell’Unione europea), se questa possibilità è prevista nella rispettiva legislazione, prima della data di decorrenza della protezione della denominazione di origine o dell’indicazione geografica dell’altra parte ai sensi del presente allegato, può continuare ad essere utilizzato nonostante la protezione concessa alla denominazione di origine o all’indicazione geografica, purché nella legislazione della parte interessata non esista alcun motivo di annullamento del marchio.
Articolo 10
Protezione delle menzioni tradizionali
1. In Svizzera, le menzioni tradizionali dell’Unione europea elencate nell’appendice 4, parte A:
a) non sono utilizzate per la designazione o la presentazione di vini originari della Svizzera;
b) possono essere utilizzate per la designazione o la presentazione di vini originari dell’Unione europea esclusivamente per i vini la cui origine e la cui categoria sono elencate nell’appendice, nella lingua ivi indicata e alle condizioni stabilite dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti nell’Unione europea.
Nell’Unione europea, le menzioni tradizionali della Svizzera elencate nell’appendice 4, parte B:
a) non sono utilizzate per la designazione o la presentazione di vini originari dell’Unione europea;
b) possono essere utilizzate per la designazione o la presentazione di vini originari della Svizzera esclusivamente per i vini la cui origine e la cui categoria sono elencate nell’appendice, nella lingua ivi indicata e alle condizioni stabilite dalle disposizioni legislative e regolamentari svizzere.
2. Le parti adottano le misure necessarie, in conformità al presente accordo, per la protezione a norma del presente articolo delle menzioni tradizionali elencate nell’appendice 4 e utilizzate per la designazione e la presentazione dei vini originari del territorio delle parti rispettive. A tal fine, le parti garantiscono una protezione giuridica efficace per impedire l’uso di tali menzioni tradizionali per designare un vino che non può fregiarsi di tali menzioni, anche qualora esse siano accompagnate da espressioni quali “genere”, “tipo”, “stile”, “imitazione”, “metodo” o altre espressioni simili.
3. La protezione di una menzione tradizionale riguarda soltanto:
a) la lingua o le lingue in cui essa figura nell’appendice 4;
b) la categoria di vino per la quale è protetta a favore dell’Unione europea, o la classe di vino per la quale è protetta a favore della Svizzera, come indicata nell’appendice 4.
4. In caso di omonimia tra menzioni tradizionali figuranti nell’appendice 4, la protezione è concessa a ciascuna di esse, a condizione che siano usate in buona fede e che sia garantito un trattamento equo dei produttori interessati, nel rispetto delle condizioni pratiche d’uso fissate dalle parti nell’ambito del Comitato, e che il consumatore non sia indotto in errore.
5. In caso di omonimia tra una menzione tradizionale figurante nell’appendice 4 e una denominazione utilizzata per un prodotto vitivinicolo non originario del territorio di una delle parti, tale denominazione può essere utilizzata per designare e presentare un prodotto vitivinicolo, a condizione che il suo uso sia tradizionale e costante, che il suo uso a tale scopo sia regolamentato dal paese di origine e che il consumatore non sia indotto in errore circa la vera origine del vino.
6. Il presente allegato non pregiudica in alcun modo il diritto di qualsiasi persona di utilizzare, nel commercio, il proprio nome o il nome del proprio predecessore nell’attività commerciale, a condizione che tale nome non sia utilizzato in modo tale da indurre in errore il consumatore.
7. La registrazione di un marchio commerciale per un prodotto vitivinicolo di cui all’articolo 2, che contenga o consista in una menzione tradizionale indicata all’appendice 4, è interamente o parzialmente rifiutata, in conformità alla legislazione di ciascuna parte, d’ufficio o a richiesta di un soggetto interessato, se tale marchio non riguarda prodotti vitivinicoli originari della zona geografica legata a detta menzione tradizionale.
Un marchio commerciale registrato per un prodotto vitivinicolo di cui all’articolo 2, che contenga o consista in una menzione tradizionale indicata all’appendice 4, è interamente o parzialmente invalidato, in conformità alla legislazione di ciascuna parte, d’ufficio o a richiesta di un soggetto interessato, se non riguarda prodotti vitivinicoli originari della zona geografica legata a detta menzione tradizionale.
Un marchio il cui uso corrisponda alla situazione di cui al comma precedente, che è stato depositato e registrato in buona fede o acquisito con l’uso in buona fede in una delle parti (compresi gli Stati membri dell’Unione) prima della data di decorrenza della protezione della menzione tradizionale dell’altra parte a norma del presente allegato, può continuare ad essere utilizzato purché questa possibilità sia prevista nella pertinente legislazione della parte interessata.
8. Nessuna disposizione del presente allegato obbliga le parti a proteggere una menzione tradizionale indicata nell’appendice 4 che non è, o non è più, protetta nel suo paese di origine o è caduta in disuso in tale paese.
Articolo 11
Attuazione della protezione
1. Le parti adottano tutte le misure necessarie per garantire che, in caso di esportazione e di commercializzazione di prodotti vitivinicoli originari delle parti al di fuori dei territori di queste ultime, le denominazioni protette di una parte a norma del presente allegato non siano utilizzate per designare e presentare prodotti vitivinicoli originari dell’altra parte.
2. Nella misura in cui la legislazione pertinente delle parti lo consente, la protezione conferita dal presente allegato si estende alle persone fisiche e giuridiche nonché alle federazioni, associazioni e organizzazioni di produttori, di commercianti o di consumatori che hanno sede nel territorio dell’altra parte.
3. Se la designazione o la presentazione di un prodotto vitivinicolo, in particolare sull’etichetta o sui documenti ufficiali o commerciali, oppure nella pubblicità, lede i diritti derivanti dal presente allegato, le parti applicano le misure amministrative o intentano le azioni legali opportune, in particolare per combattere la concorrenza sleale o impedire qualsiasi altra forma di impiego abusivo della denominazione protetta.
4. Le misure e le azioni di cui al paragrafo 3 sono adottate in particolare nei seguenti casi:
a) se la traduzione delle designazioni previste dalla legislazione dell’Unione europea o della Confederazione svizzera in una delle lingue dell’altra parte comporta un termine che potrebbe indurre in errore quanto all’origine del prodotto vitivinicolo così designato o presentato;
b) se sui contenitori o sull’imballaggio, nella pubblicità o in documenti ufficiali o commerciali relativi a un prodotto la cui denominazione è protetta in virtù del presente allegato, figurano indicazioni, marchi commerciali, denominazioni, iscrizioni o illustrazioni che direttamente o indirettamente danno un’informazione errata o falsa o tale da indurre in errore sulla provenienza, l’origine, la natura o le proprietà essenziali del prodotto;
c) se è utilizzato un confezionamento o un imballaggio tale da indurre in errore quanto all’origine del prodotto vitivinicolo.
5. L’applicazione del presente allegato non pregiudica una protezione più estesa accordata dalle parti alle denominazioni protette dal presente allegato in virtù della rispettiva legislazione interna o di altri accordi internazionali.
TITOLO III
CONTROLLO E RECIPROCA ASSISTENZA TRA GLI ORGANISMI DI CONTROLLO
Articolo 12
Oggetto e limitazioni
1. Le parti si prestano assistenza reciproca nei modi e alle condizioni specificati nel presente titolo. Esse garantiscono la corretta applicazione della normativa sugli scambi di prodotti vitivinicoli, soprattutto attraverso l’assistenza reciproca, l’individuazione delle infrazioni e lo svolgimento di indagini in proposito.
2. L’assistenza prevista dal presente titolo non pregiudica le disposizioni che disciplinano la procedura penale o l’assistenza giudiziaria reciproca tra le parti in materia penale.
3. Il presente titolo non pregiudica le disposizioni nazionali relative al segreto dell’istruttoria giudiziaria.
SOTTOTITOLO I
Autorità e destinatari del controllo e della reciproca assistenza
Articolo 13
Autorità di contatto
1. Una parte che designa diverse autorità competenti garantisce il coordinamento delle loro attività.
2. Ciascuna delle parti designa un’unica autorità di contatto. Tale autorità:
— trasmette le richieste di collaborazione, ai fini dell’applicazione del presente titolo, all’autorità di contatto dell’altra parte,
— riceve dalla suddetta autorità tali richieste e le trasmette all’autorità o alle autorità competenti della parte dalla quale dipende,
— rappresenta tale parte nei confronti dell’altra parte nell’ambito della collaborazione in virtù del presente titolo,
— comunica all’altra parte le misure adottate in virtù dell’articolo 11.
Articolo 14
Autorità e laboratori
Le parti:
a) si comunicano reciprocamente gli elenchi seguenti, da esse aggiornati regolarmente:
— l’elenco degli organismi competenti della compilazione dei documenti VI 1 e degli altri documenti che scortano il trasporto dei prodotti vitivinicoli in applicazione dell’articolo 4, paragrafo 1, del presente allegato e delle pertinenti disposizioni dell’Unione europea, di cui all’appendice 3, parte A,
— l’elenco delle autorità competenti e delle autorità di contatto di cui all’articolo 3, lettere j) e k),
— l’elenco dei laboratori autorizzati ad eseguire le analisi conformemente all’articolo 17, paragrafo 2,
— l’elenco delle autorità competenti svizzere di cui alla casella 4 del documento di accompagnamento per il trasporto di prodotti vitivinicoli in provenienza dalla Svizzera, in conformità all’appendice 3, parte B;
b) si consultano e si informano in merito alle misure adottate da ciascuna di esse ai fini dell’applicazione del presente allegato; in particolare, si comunicano reciprocamente le rispettive disposizioni e una sintesi delle decisioni amministrative e giudiziarie di particolare importanza ai fini della corretta applicazione del presente allegato.
Articolo 15
Destinatari dei controlli
Le persone fisiche o giuridiche, nonché le associazioni di tali persone, le cui attività professionali possono essere oggetto dei controlli di cui al presente titolo, non possono ostacolare tali controlli e sono tenute ad agevolarli in qualsiasi momento.
SOTTOTITOLO II
Misure di controllo
Articolo 16
Misure di controllo
1. Le parti adottano le misure necessarie per garantire l’assistenza di cui all’articolo 12 mediante opportuni provvedimenti di controllo.
2. Tali controlli sono eseguiti sistematicamente o per sondaggio. In caso di controlli per sondaggio, le parti si accertano che tali controlli siano rappresentativi per numero, natura e frequenza.
3. Le parti adottano le misure adeguate per agevolare il lavoro dei funzionari delle loro autorità competenti, soprattutto affinché questi ultimi:
— abbiano accesso ai vigneti, agli impianti di produzione, di elaborazione, di magazzinaggio e di trasformazione dei prodotti vitivinicoli, nonché ai mezzi di trasporto di tali prodotti,
— abbiano accesso ai locali commerciali o ai depositi, nonché ai mezzi di trasporto detenuti ai fini della vendita, della commercializzazione o del trasporto dei prodotti vitivinicoli o dei prodotti eventualmente destinati alla loro elaborazione,
— possano effettuare il censimento dei prodotti vitivinicoli e delle sostanze o dei prodotti che possono essere impiegati per l’elaborazione di tali prodotti,
— possano prelevare campioni dei prodotti detenuti ai fini della vendita, commercializzati o trasportati,
— possano prendere conoscenza dei dati contabili o di altri documenti utili per i controlli e ricavarne copie o estratti,
— possano prendere opportuni provvedimenti cautelari riguardo alla produzione, all’elaborazione, alla detenzione, al trasporto, alla designazione, alla presentazione, all’esportazione verso l’altra parte e alla commercializzazione dei prodotti vitivinicoli o di prodotti destinati a essere utilizzati per l’elaborazione degli stessi, quando vi è un sospetto motivato d’infrazione grave al presente allegato, in particolare in caso di manipolazioni fraudolente o di rischi per la salute pubblica.
Articolo 17
Campioni
1. L’autorità competente di una parte può chiedere a un’autorità competente dell’altra parte che proceda al prelievo di campioni in conformità alle pertinenti disposizioni di tale parte.
2. L’autorità interpellata conserva i campioni prelevati conformemente al paragrafo 1 e designa, in particolare, il laboratorio al quale devono essere presentati per essere esaminati. L’autorità richiedente può designare un altro laboratorio per un’analisi parallela dei campioni. A tal fine, l’autorità interpellata trasmette un numero adeguato di campioni all’autorità richiedente.
3. In caso di disaccordo tra l’autorità richiedente e l’autorità interpellata a proposito dei risultati dell’esame di cui al paragrafo 2, è effettuata un’analisi arbitrale da un laboratorio designato di comune accordo.
SOTTOTITOLO III
Procedure
Articolo 18
Fatto generatore
Se un’autorità competente di una delle parti ha motivo di sospettare o venga a conoscenza del fatto:
— che un prodotto vitivinicolo non è conforme alla normativa sugli scambi di tali prodotti, oppure è oggetto di frodi relative all’elaborazione o alla commercializzazione di tale prodotto, e
— che tale inosservanza riveste un interesse particolare per una parte e potrebbe dare adito a misure amministrative o ad azioni legali, essa ne informa immediatamente, tramite l’autorità di contatto a cui fa capo, l’autorità di contatto della parte in questione.
Articolo 19
Domande di reciproca assistenza
1. Le domande formulate in virtù del presente titolo sono redatte per iscritto. Esse sono corredate dei documenti necessari per consentire di rispondervi. Qualora l’urgenza della situazione lo richieda, possono essere accettate domande orali le quali, tuttavia, devono essere immediatamente confermate per iscritto.
2. Le domande presentate conformemente al paragrafo 1 sono corredate delle seguenti informazioni:
— il nome dell’autorità richiedente,
— la misura richiesta,
— l’oggetto o il motivo della domanda,
— la legislazione, le norme o gli altri strumenti giuridici interessati,
— indicazioni per quanto possibile esatte e complete sulle persone fisiche o giuridiche che sono oggetto delle indagini,
— una sintesi dei fatti pertinenti.
3 Le domande sono redatte in una delle lingue ufficiali delle parti.
4 Se una domanda non è conforme alle condizioni formali, è possibile richiedere che sia corretta o completata; si possono tuttavia decidere provvedimenti cautelari.
Articolo 20
Procedura
1. Su domanda dell’autorità richiedente, l’autorità interpellata fornisce tutte le informazioni pertinenti che consentono all’autorità richiedente di accertare che la normativa sugli scambi di prodotti vitivinicoli sia correttamente applicata, in particolare le informazioni riguardanti le operazioni constatate o programmate che violino o possano violare detta normativa.
2. Su domanda motivata dell’autorità richiedente, l’autorità interpellata esercita — o assume le iniziative necessarie per farlo — una sorveglianza speciale o controlli che permettano di conseguire gli obiettivi previsti.
3. L’autorità interpellata di cui ai paragrafi 1 e 2 procede come se agisse per proprio conto o su domanda di un’autorità del proprio paese.
4. D’accordo con l’autorità interpellata, l’autorità richiedente può designare funzionari al suo servizio o al servizio di un’altra autorità competente della parte che rappresenta,
— per ottenere, dagli uffici delle autorità competenti della parte in cui l’autorità interpellata è stabilita, informazioni in merito alla corretta applicazione della normativa sugli scambi di prodotti vitivinicoli o ad azioni di controllo, come pure per effettuare copie dei documenti di trasporto e di altri documenti o estratti di registri, oppure
— per assistere alle azioni richieste in virtù del paragrafo 2.
Le copie di cui al primo trattino possono essere effettuate soltanto con l’accordo dell’autorità interpellata.
5. L’autorità richiedente che desidera inviare nell’altra parte un funzionario designato conformemente al paragrafo 4, primo comma, per assistere alle operazioni di controllo di cui al secondo trattino di tale comma, avverte l’autorità interpellata in tempo utile prima dell’inizio di tali operazioni. La direzione delle operazioni di controllo è esercitata in ogni momento dai funzionari dell’autorità interpellata.
I funzionari dell’autorità richiedente:
— presentano un mandato scritto che indica la loro identità e la loro qualità,
— fatte salve le restrizioni che la legislazione applicabile all’autorità interpellata impone ai suoi funzionari nell’esercizio dei controlli in questione:
—
— godono dei diritti di accesso di cui all’articolo 16, paragrafo 3,
— godono di un diritto d’informazione sui risultati dei controlli effettuati dai funzionari dell’autorità interpellata a norma dell’articolo 16, paragrafo 3,
— adottano, nel corso dei controlli, un comportamento compatibile con le regole e gli usi imposti ai funzionari della parte sul cui territorio è effettuata l’operazione di controllo.
6. Le domande motivate di cui al presente articolo sono trasmesse all’autorità interpellata della parte interessata tramite l’autorità di contatto di tale parte. Lo stesso vale per:
— le risposte a tali domande,
— le comunicazioni relative all’applicazione dei paragrafi 2, 4 e 5.
In deroga al primo comma, per rendere più efficace e più rapida la collaborazione tra le parti, queste possono, in casi opportuni, permettere che un’autorità competente:
— rivolga le sue domande motivate o le sue comunicazioni direttamente a un’autorità competente dell’altra parte,
— risponda direttamente alle domande motivate o alle comunicazioni ad essa rivolte da un’autorità competente dell’altra parte.
In questi casi, le autorità in questione informano immediatamente l’autorità di contatto della parte interessata.
7. Le informazioni che figurano nella banca di dati analitici di ciascuna delle parti, contenente i dati ottenuti analizzando i propri prodotti vitivinicoli rispettivi, sono messe a disposizione dei laboratori a tal fine designati dalle parti quando essi ne fanno richiesta. La comunicazione di informazioni riguarda esclusivamente i pertinenti dati analitici necessari per interpretare un’analisi fatta su un campione con caratteristiche e origine simili.
Articolo 21
Decisione sull’assistenza reciproca
1. La parte da cui dipende l’autorità interpellata può rifiutare di prestare assistenza a norma del presente titolo se tale assistenza può recare pregiudizio alla sovranità, all’ordine pubblico, alla sicurezza o ad altri interessi essenziali di detta parte.
2. Se l’autorità richiedente domanda un’assistenza che essa stessa non sarebbe in grado di fornire se le venisse richiesta, lo fa presente nella sua domanda. Spetta quindi all’autorità interpellata decidere come rispondere a tale domanda.
3. Se l’assistenza è rifiutata, la decisione e le sue motivazioni devono essere notificate senza indugio all’autorità richiedente.
Articolo 22
Informazioni e documentazione
1. L’autorità interpellata comunica i risultati delle indagini all’autorità richiedente sotto forma di documenti, di copie autenticate, di relazioni e di testi simili.
2. I documenti di cui al paragrafo 1 possono essere sostituiti da dati informatizzati prodotti, sotto qualsiasi forma, agli stessi fini.
3. Le informazioni fornite a norma degli articoli 18 e 20 sono corredate di documenti o di altre prove utili, nonché dell’indicazione delle eventuali misure amministrative o azioni legali, e riguardano in particolare:
— la composizione e le caratteristiche organolettiche del prodotto vitivinicolo di cui si tratta,
— la designazione e la presentazione,
— il rispetto delle norme previste per la produzione, l’elaborazione o la commercializzazione.
4. Le autorità di contatto interessate dalla questione per cui è stato avviato il processo di reciproca assistenza di cui agli articoli 18 e 20 si informano reciprocamente e senza indugio:
— in merito allo svolgimento delle indagini, soprattutto mediante relazioni e altri documenti o mezzi d’informazione,
— in merito alle conseguenze sul piano amministrativo o contenzioso riguardanti le operazioni in questione.
Articolo 23
Spese
Le spese di viaggio sostenute ai fini dell’applicazione del presente titolo sono assunte a carico dalla parte che ha designato un funzionario per le misure di cui all’articolo 20, paragrafi 2 e 4.
Articolo 24
Riservatezza
1. Tutte le informazioni comunicate, in qualsiasi forma, a norma del presente titolo sono di natura riservata. Esse sono coperte dal segreto d’ufficio e beneficiano della tutela accordata a informazioni analoghe dalle rispettive leggi applicabili nel territorio della parte che le ha ricevute, oppure, secondo il caso, dalle corrispondenti disposizioni cui devono conformarsi le autorità dell’Unione.
2. Il presente titolo non obbliga una parte la cui legislazione o le cui pratiche amministrative impongono, per la protezione dei segreti industriali e commerciali, limiti più rigorosi di quelli previsti dal presente titolo, a fornire informazioni, se la parte richiedente non prende disposizioni per conformarsi a tali limiti più rigorosi.
3. Le informazioni raccolte sono utilizzate esclusivamente ai fini del presente titolo; esse possono essere utilizzate ad altri fini sul territorio di una parte soltanto con l’accordo scritto preliminare dell’autorità amministrativa che le ha fornite e sono inoltre soggette alle restrizioni imposte da detta autorità.
4. Il paragrafo 1 non osta all’uso delle informazioni nell’ambito di azioni legali o amministrative in seguito avviate per violazioni del diritto penale comune, purché siano state ottenute nell’ambito di un’assistenza legale internazionale.
5. Le parti possono, nei loro verbali, nelle loro relazioni e nelle loro testimonianze, come pure nel corso delle azioni e dei procedimenti di fronte a tribunali, invocare a titolo di prova le informazioni raccolte e i documenti consultati conformemente alle disposizioni del presente titolo.
TITOLO IV
DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 25
Eccezioni
1. I titoli I e II non si applicano ai prodotti vitivinicoli di cui all’articolo 2:
d) in transito sul territorio di una delle parti; o
e) originari del territorio di una delle parti e oggetto di scambi in piccoli quantitativi tra dette parti alle condizioni e secondo le modalità di cui all’appendice 5 del presente allegato.
2. L’applicazione dello scambio di lettere tra la Comunità e la Svizzera relativo alla cooperazione in materia di controllo ufficiale dei vini, firmato il 15 ottobre 1984 a Bruxelles, è sospesa finché sarà in vigore il presente allegato.
Articolo 26
Consultazioni
1. Le parti si consultano se una di esse ritiene che l’altra non abbia onorato un obbligo contemplato nel presente allegato.
2. La parte che chiede la consultazione comunica all’altra parte tutte le informazioni necessarie per un esame approfondito del caso di cui trattasi.
3. Qualora un ritardo dovesse comportare un rischio per la salute dell’uomo o compromettere l’efficacia delle misure di repressione delle frodi, possono essere adottate misure di salvaguardia provvisorie senza consultazione preliminare, a condizione che si proceda ad una consultazione immediatamente dopo l’adozione delle misure in parola.
4. Se, in seguito alla consultazione di cui ai paragrafi 1 e 3, le parti non hanno raggiunto un accordo, la parte che ha chiesto la consultazione o che ha adottato le misure di cui al paragrafo 3 può adottare gli opportuni provvedimenti cautelari per consentire l’applicazione del presente allegato.
Articolo 27
Gruppo di lavoro
1. Il gruppo di lavoro «prodotti vitivinicoli», di seguito denominato «il gruppo di lavoro», istituito a norma dell’articolo 6, paragrafo 7 dell’accordo, esamina qualsiasi questione relativa al presente allegato e alla sua applicazione.
2. Il gruppo di lavoro esamina periodicamente l’evoluzione delle disposizioni legislative e regolamentari interne delle parti nei settori contemplati dal presente allegato. Esso formula in particolare proposte che presenta al Comitato al fine di adattare il presente allegato e di aggiornarne le appendici.
Articolo 28
Disposizioni transitorie
1. Fatto salvo l’articolo 8, paragrafo 10, i prodotti vitivinicoli che, al momento dell’entrata in vigore del presente allegato, sono stati prodotti, elaborati, designati e presentati in un modo conforme alla legge o alla regolamentazione interna delle parti, ma vietato dal presente allegato, possono essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte.
2. Fatte salve disposizioni contrarie adottate dal Comitato, la commercializzazione dei prodotti vitivinicoli prodotti, elaborati, designati e presentati a norma del presente allegato, ma la cui produzione, elaborazione, designazione e presentazione non sono più conformi in seguito a una modifica del medesimo allegato, può essere proseguita fino ad esaurimento delle scorte.
Appendice 1
Prodotti vitivinicoli di cui all’articolo 2
Per l’Unione europea:
regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 1234/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2010 (GU L 346 del 30.12.2010, pag. 11). Prodotti dei codici NC 2009 61 , 2009 69 e 2204 (GU L 256 del 7.9.1987, pag. 1.).
Per la Svizzera:
capitolo 2 dell’ordinanza del Dipartimento federale dell’interno (DFI) del 23 novembre 2005 sulle bevande alcoliche, modificata da ultimo il 15 dicembre 2010 (RU 2010 6391). Prodotti di cui ai numeri della tariffa doganale svizzera 2009.60 e 2204 .
Appendice 2
Disposizioni particolari di cui all’articolo 3, lettere a) e b)
Denominazione di origine controllata Genève (DOC Genève)
1. Zona geografica
La zona geografica della «DOC Genève» comprende:
— l’intero territorio del cantone di Ginevra,
— tutti i comuni francesi di:
—
— Challex,
— Ferney-Voltaire,
— le parti dei comuni francesi di:
—
— Ornex,
— Chens-sur-Léman,
— Veigy-Foncenex,
— Saint-Julien-en-Genevois,
— Viry,
descritte nelle disposizioni della DOC Genève.
2. Zona di produzione delle uve
La zona di produzione delle uve comprende:
a) sul territorio ginevrino: le superfici incluse nello schedario viticolo ai sensi dell’articolo 61 della legge federale sull’agricoltura (RS 910.1) e la cui produzione è destinata alla vinificazione;
b) sul territorio francese: le superfici dei comuni o delle parti dei comuni di cui al punto 1, coltivate a vite o che possono beneficiare di diritti di reimpianto per un massimo di 140 ettari.
3. Zona di vinificazione del vino
La zona di vinificazione del vino è limitata al territorio svizzero.
4. Declassamento
L’utilizzazione della DOC Genève non impedisce quella delle denominazioni “vino con indicazione geografica tipica” e “vino da tavola svizzero” per designare vini prodotti da uve provenienti dalla zona di produzione definita al punto 2, lettera b) e declassati.
5. Controllo delle disposizioni della DOC Genève
I controlli in Svizzera competono alle autorità svizzere, in particolare a quelle ginevrine.
Per quanto attiene ai controlli fisici effettuati sul territorio francese, l’autorità svizzera competente incarica un organismo di controllo francese approvato dalle autorità francesi.
6. Disposizioni transitorie
I produttori che possiedono superfici coltivate a vite non comprese nella zona di produzione delle uve di cui al punto 2, lettera b), ma che precedentemente hanno utilizzato legittimamente la «DOC Genève» possono continuare a farlo fino alla vendemmia 2013 e i prodotti in questione possono essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte.
Appendice 3
Elenco degli atti e delle disposizioni tecniche di cui all’articolo 4, relativi ai prodotti vitivinicoli
A. Atti applicabili all’importazione e alla commercializzazione in Svizzera di prodotti vitivinicoli originari dell’Unione europea
Testi legislativi di riferimento e disposizioni specifiche
1. Direttiva 2007/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 settembre 2007, che reca disposizioni sulle quantità nominali dei prodotti preconfezionati, abroga le direttive del Consiglio 75/106/CEE e 80/232/CEE e modifica la direttiva 76/211/CEE del Consiglio (GU L 247 del 21.9.2007, pag. 17).
2. Direttiva 2008/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2008, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d’impresa (versione codificata) (GU L 299 dell’8.11.2008, pag. 25).
3. Direttiva 89/396/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1989, relativa alle diciture o marche che consentono di identificare la partita alla quale appartiene una derrata alimentare (GU L 186 del 30.6.1989, pag. 21), modificata da ultimo dalla direttiva 92/11/CEE dell’11 marzo 1992 (GU L 65 dell’11.3.1992, pag. 32).
4. Direttiva 94/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 1994, sulle sostanze coloranti destinate ad essere utilizzate nei prodotti alimentari (GU L 237 del 10.9.1994, pag. 13), rettificata nella GU L 259 del 7.10.1994, pag. 33, nella GU L 252 del 4.10.1996, pag. 23 e nella GU L 124 del 25.5.2000, pag. 66.
5. Direttiva 95/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 1995, relativa agli additivi alimentari diversi dai coloranti e dagli edulcoranti (GU L 61 del 18.3.1995, pag. 1), rettificata nella GU L 248 del 14.10.1995, pag. 60, e modificata da ultimo dalla direttiva 2010/69/UE della Commissione del 22 ottobre 2010 (GU L 279 del 23.10.2010, pag. 22).
6. Direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 marzo 2000, relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti l’etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità (GU L 109 del 6.5.2000, pag. 29), modificata da ultimo dal regolamento (CE) n. 596/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, che adegua alla decisione 1999/468/CE del Consiglio determinati atti soggetti alla procedura di cui all’articolo 251 del trattato, per quanto riguarda la procedura di regolamentazione con controllo — Adeguamento alla procedura di regolamentazione con controllo — Quarta parte (GU L 188 del 18.7.2009, pag. 14).
7. Direttiva 2002/63/CE della Commissione, dell’11 luglio 2002, che stabilisce metodi comunitari di campionamento ai fini del controllo ufficiale dei residui di antiparassitari sui e nei prodotti di origine vegetale e animale e che abroga la direttiva 79/700/CEE (GU L 187 del 16.7.2002, pag. 30).
8. Regolamento (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e che abroga le direttive 80/590/CEE e 89/109/CEE (GU L 338 del 13.11.2004, pag. 4), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 596/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, che adegua alla decisione 1999/468/CE del Consiglio determinati atti soggetti alla procedura di cui all’articolo 251 del trattato, per quanto riguarda la procedura di regolamentazione con controllo — Adeguamento alla procedura di regolamentazione con controllo — Quarta parte (GU L 188 del 18.7.2009, pag. 14).
9. Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 febbraio 2005, concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio (GU L 70 del 16.3.2005, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 813/2011 della Commissione dell’11 agosto 2011 (GU L 208 del 13.8.2011, pag. 23).
10. Regolamento (CE) n. 315/93 del Consiglio, dell’8 febbraio 1993, che stabilisce procedure comunitarie relative ai contaminanti nei prodotti alimentari (GU L 37 del 13.2.1993, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 596/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, che adegua alla decisione 1999/468/CE del Consiglio determinati atti soggetti alla procedura di cui all’articolo 251 del trattato, per quanto riguarda la procedura di regolamentazione con controllo — Adeguamento alla procedura di regolamentazione con controllo — Quarta parte (GU L 188 del 18.7.2009, pag. 14).
11. Regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 1234/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2010 (GU L 346 del 30.12.2010, pag. 11).
12. Regolamento (CE) n. 555/2008 della Commissione, del 27 giugno 2008, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo, in ordine ai programmi di sostegno, agli scambi con i paesi terzi, al potenziale produttivo e ai controlli nel settore vitivinicolo (GU L 170 del 30.6.2008, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 772/2010 della Commissione del 1o settembre 2010 (GU L 232 del 2.9.2010, pag. 1).
13. Regolamento (CE) n. 436/2009 della Commissione, del 26 maggio 2009, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio in ordine allo schedario viticolo, alle dichiarazioni obbligatorie e alle informazioni per il controllo del mercato, ai documenti che scortano il trasporto dei prodotti e alla tenuta dei registri nel settore vitivinicolo (GU L 128 del 27.5.2009, pag. 15), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 173/2011 della Commissione del 23 febbraio 2011 (GU L 49 del 24.2.2011, pag. 16).
Fatte salve le disposizioni dell’articolo 24, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 436/2009, qualsiasi importazione in Svizzera di prodotti vitivinicoli originari dell’Unione europea è soggetta alla presentazione del documento di accompagnamento di cui all’articolo 24, paragrafo 1, lettera a), dello stesso regolamento.
14. Regolamento (CE) n. 606/2009 della Commissione, del 10 luglio 2009, recante alcune modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio per quanto riguarda le categorie di prodotti vitivinicoli, le pratiche enologiche e le relative restrizioni (GU L 193 del 24.7.2009, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 53/2011 della Commissione del 21 gennaio 2011 (GU L 19 del 22.1.2011, pag. 1).
15. Regolamento (CE) n. 607/2009 della Commissione, del 14 luglio 2009, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio per quanto riguarda le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali, l’etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli (GU L 193 del 24.7.2009, pag. 60), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 670/2011 della Commissione del 12 luglio 2011 (GU L 183 del 13.7.2011, pag. 6).
B. Atti applicabili all’importazione e alla commercializzazione nell’Unione europea di prodotti vitivinicoli originari della Svizzera
Atti ai quali si fa riferimento
1. Legge federale del 29 aprile 1998 sull’agricoltura, modificata da ultimo il 18 giugno 2010 [RU (Raccolta ufficiale) 2010 5851].
2. Ordinanza del 14 novembre 2007 concernente la viticoltura e l’importazione di vino (Ordinanza sul vino), modificata da ultimo il 4 novembre 2009 (RU 2010 733).
3. Ordinanza dell’UFAG (Ufficio federale dell’Agricoltura) del 17 gennaio 2007, concernente il catalogo delle varietà di viti per la certificazione e la produzione di materiale standard nonché l’elenco dei vitigni, modificata da ultimo il 6 maggio 2011 (RU 2011 2169).
4. Legge federale del 9 ottobre 1992 sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso (Legge sulle derrate alimentari, LDerr), modificata da ultimo il 5 ottobre 2008 (RU 2008 785).
5. Ordinanza del 23 novembre 2005 sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso (ODerr), modificata da ultimo il 13 ottobre 2010 (RU 2010 4611).
6. Ordinanza del Dipartimento federale dell’interno (DFI) del 23 novembre 2005 sulle bevande alcoliche, modificata da ultimo il 15 dicembre 2010 (RU 2010 6391).
In deroga all’articolo 10 dell’ordinanza, le norme che regolano la designazione e la presentazione sono quelle applicabili ai prodotti importati dai paesi terzi di cui ai regolamenti seguenti:
1) regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 1234/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2010 (GU L 346 del 30.12.2010, pag. 11).
Ai fini dell’applicazione del presente allegato, il regolamento è adattato come segue:
a) in deroga all’articolo 118 sexvicies, paragrafo 1, lettera a), le denominazioni della categoria sono sostituite dalle denominazioni specifiche previste dall’articolo 9 dell’ordinanza del DFI sulle bevande alcoliche;
b) in deroga all’articolo 118 sexvicies, paragrafo 1, lettera b) punto i), i termini «denominazione di origine protetta» e «indicazione geografica protetta» sono sostituiti rispettivamente da «denominazione di origine controllata» e «vino con indicazione geografica tipica» (vino tipico);
c) in deroga all’articolo 118 sexvicies, paragrafo 1, lettera f), l’indicazione dell’importatore può essere sostituita da quella del produttore, del cantiniere, del negoziante o dell’imbottigliatore svizzero;
2) regolamento (CE) n. 607/2009 della Commissione, del 14 luglio 2009, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio per quanto riguarda le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali, l’etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli (GU L 193 del 24.7.2009, pag. 60), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 670/2011 della Commissione del 12 luglio 2011 (GU L 183 del 13.7.2011, pag. 6).
Ai fini dell’applicazione del presente allegato, il regolamento è adattato come segue:
a) in deroga all’articolo 54, paragrafo 1, del regolamento, il titolo alcolometrico può essere indicato in decimi di unità percentuale in volume;
b) in deroga all’articolo 64, paragrafo 1, e all’allegato XIV, parte B, i termini “demi-sec” (abboccato) e “moelleux” (amabile) possono essere sostituiti rispettivamente da “légèrement doux” (leggermente dolce) e “demi-doux” (semidolce);
c) in deroga all’articolo 62 del regolamento, l’indicazione di una o più varietà di viti è ammessa se il vino svizzero è ottenuto per l’85 % almeno dalla o dalle varietà indicate.
7. Ordinanza del Dipartimento federale dell’interno (DFI) del 23 novembre 2005 sulla caratterizzazione e la pubblicità delle derrate alimentari (OCDerr), modificata da ultimo il 13 ottobre 2010 (RU 2010 4649).
8. Ordinanza del Dipartimento federale dell’interno (DFI) del 22 giugno 2007 sugli additivi ammessi nelle derrate alimentari (Ordinanza sugli additivi, OAdd), modificata da ultimo l’11 maggio 2009 (RU 2009 2047).
9. Ordinanza del Dipartimento federale dell’interno (DFI) del 26 giugno 1995 sulle sostanze estranee e sui componenti presenti negli alimenti (Ordinanza sulle sostanze estranee e sui componenti, OSoE), modificata da ultimo il 16 maggio 2011 (RU 2011 1985).
10. Direttiva 2007/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 settembre 2007, che reca disposizioni sulle quantità nominali dei prodotti preconfezionati, abroga le direttive del Consiglio 75/106/CEE e 80/232/CEE e modifica la direttiva 76/211/CEE del Consiglio (GU L 247 del 21.9.2007, pag. 17).
11. Regolamento (CE) n. 555/2008 della Commissione, del 27 giugno 2008, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo, in ordine ai programmi di sostegno, agli scambi con i paesi terzi, al potenziale produttivo e ai controlli nel settore vitivinicolo (GU L 170 del 30.6.2008, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 772/2010 della Commissione del 1o settembre 2010 (GU L 232 del 2.9.2010, pag. 1).
Ai fini dell’applicazione del presente allegato, il regolamento è adattato come segue:
a) tutte le importazioni nell’Unione europea di prodotti vitivinicoli originari della Svizzera sono soggette alla presentazione del documento di accompagnamento che segue, redatto conformemente alla decisione 2005/9/CE della Commissione del 29 dicembre 2004 (GU L 4 del 6.1.2005, pag. 12);
b) tale documento di accompagnamento sostituisce il documento VI 1 di cui al regolamento (CE) n. 555/2008 della Commissione, del 27 giugno 2008, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo, in ordine ai programmi di sostegno, agli scambi con i paesi terzi, al potenziale produttivo e ai controlli nel settore vitivinicolo (GU L 170 del 30.6.2008, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 772/2010 della Commissione del 1o settembre 2010 (GU L 232 del 2.9.2010, pag. 1);
c) laddove il regolamento contenga i termini «Stato membro» o «Stati membri», o «disposizioni comunitarie o nazionali» (o «norme comunitarie o nazionali»), tali termini si considerano riferiti anche alla Svizzera o alla legislazione svizzera;
d) i vini originari della Svizzera, assimilabili ai vini a indicazione geografica, aventi un tenore di acidità totale, espresso in acido tartarico, inferiore a 3,5 g/l, ma non inferiore a 3 g/l, possono essere importati se sono designati da un’indicazione geografica e sono ottenuti, per l’85 % almeno, da uve di una o più delle seguenti varietà di vite: Chasselas, Mueller-Thurgau, Sylvaner, Pinot noir o Merlot.
Documento di accompagnamento ( 14 )per il trasporto di prodotti vitivinicoli provenienti dalla Svizzera ( 15 )
Appendice 4
Denominazioni protette di cui all’articolo 5
PARTE A
Denominazioni protette per i prodotti vitivinicoli originari dell’Unione europea
BELGIO
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Côtes de Sambre et Meuse |
||
|
Crémant de Wallonie |
||
|
Hagelandse wijn |
||
|
Haspengouwse Wijn |
||
|
Heuvellandse Wijn |
||
|
Vin mousseux de qualité de Wallonie |
||
|
Vlaamse mousserende kwaliteitswijn |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Vin de pays des Jardins de Wallonie |
||
|
Vlaamse landwijn |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
appellation d’origine contrôlée |
DOP |
francese |
|
gecontroleerde oorsprongsbenaming |
DOP |
neerlandese |
|
Vin de pays |
IGP |
francese |
|
Landwijn |
IGP |
neerlandese |
BULGARIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Асеновград seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Asenovgrad |
||
|
Болярово seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Bolyarovo |
||
|
Брестник seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Brestnik |
||
|
Варна seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Varna |
||
|
Велики Преслав seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Veliki Preslav |
||
|
Видин seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Vidin |
||
|
Враца seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Vratsa |
||
|
Върбица seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Varbitsa |
||
|
Долината на Струма seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Struma valley |
||
|
Драгоево seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Dragoevo |
||
|
Евксиноград seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Evksinograd |
||
|
Ивайловград seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Ivaylovgrad |
||
|
Карлово seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Karlovo |
||
|
Карнобат seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Karnobat |
||
|
Ловеч seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Lovech |
||
|
Лозицa seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Lozitsa |
||
|
Лом seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Lom |
||
|
Любимец seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Lyubimets |
||
|
Лясковец seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Lyaskovets |
||
|
Мелник seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Melnik |
||
|
Монтана seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Montana |
||
|
Нова Загора seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Nova Zagora |
||
|
Нови Пазар seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Novi Pazar |
||
|
Ново село seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Novo Selo |
||
|
Оряховица seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Oryahovitsa |
||
|
Павликени seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Pavlikeni |
||
|
Пазарджик seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Pazardjik |
||
|
Перущица seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Perushtitsa |
||
|
Плевен seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Pleven |
||
|
Пловдив seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Plovdiv |
||
|
Поморие seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Pomorie |
||
|
Русе seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Ruse |
||
|
Сакар seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Sakar |
||
|
Сандански seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Sandanski |
||
|
Свищов seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Svishtov |
||
|
Септември seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Septemvri |
||
|
Славянци seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Slavyantsi |
||
|
Сливен seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Sliven |
||
|
Стамболово seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Stambolovo |
||
|
Стара Загора seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Stara Zagora |
||
|
Сунгурларе seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Sungurlare |
||
|
Сухиндол seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Suhindol |
||
|
Търговище seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Targovishte |
||
|
Хан Крум seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Han Krum |
||
|
Хасково seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Haskovo |
||
|
Хисаря seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Hisarya |
||
|
Хърсово seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Harsovo |
||
|
Черноморски район seguita o no da Южно Черноморие Termine equivalente: Southern Black Sea Coast |
||
|
Черноморски район - Северен seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Northen Black Sea Region |
||
|
Шивачево seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Shivachevo |
||
|
Шумен seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Shumen |
||
|
Ямбол seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Yambol |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Дунавска равнина Termine equivalente: Danube Plain |
||
|
Тракийска низина Termine equivalente: Thracian Lowlands |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Благородно сладко вино (БСВ) |
DOP |
bulgaro |
|
Гарантирано и контролирано наименование за произход (ГКНП) |
DOP |
bulgaro |
|
Гарантирано наименование за произход (ГНП) |
DOP |
bulgaro |
|
Регионално вино (Regional wine) |
IGP |
bulgaro |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Колекционно (collection) |
DOP |
bulgaro |
|
Ново (young) |
DOP/IGP |
bulgaro |
|
Премиум (premium) |
IGP |
bulgaro |
|
Премиум оук, или първо зареждане в бъчва (premium oak) |
DOP |
bulgaro |
|
Премиум резерва (premium reserve) |
IGP |
bulgaro |
|
Резерва (reserve) |
DOP/IGP |
bulgaro |
|
Розенталер (Rosenthaler) |
DOP |
bulgaro |
|
Специална селекция (special selection) |
DOP |
bulgaro |
|
Специална резерва (special reserve) |
DOP |
bulgaro |
REPUBBLICA CECA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Čechy seguita o no da Litoměřická |
||
|
Čechy seguita o no da Mělnická |
||
|
Morava seguita o no da Mikulovská |
||
|
Morava seguita o no da Slovácká |
||
|
Morava seguita o no da Velkopavlovická |
||
|
Morava seguita o no da Znojemská |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
České |
||
|
Moravské |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
aromatické jakostní šumivé víno stanovené oblasti |
DOP |
ceco |
|
aromatický sekt s.o. |
DOP |
ceco |
|
jakostní likérové víno |
DOP |
ceco |
|
jakostní perlivé víno |
DOP |
ceco |
|
jakostní šumivé víno stanovené oblasti |
DOP |
ceco |
|
jakostní víno |
DOP |
ceco |
|
jakostní víno odrůdové |
DOP |
ceco |
|
jakostní víno s přívlastkem |
DOP |
ceco |
|
jakostní víno známkové |
DOP |
ceco |
|
V.O.C |
DOP |
ceco |
|
víno originální certifikace |
DOP |
ceco |
|
víno s přívlastkem kabinetní víno |
DOP |
ceco |
|
víno s přívlastkem ledové víno |
DOP |
ceco |
|
víno s přívlastkem pozdní sběr |
DOP |
ceco |
|
víno s přívlastkem slámové víno |
DOP |
ceco |
|
víno s přívlastkem výběr z bobulí |
DOP |
ceco |
|
víno s přívlastkem výběr z cibéb |
DOP |
ceco |
|
víno s přívlastkem výběr z hroznů |
DOP |
ceco |
|
Víno origininální certifikace (VOC o V.O.C.) |
IGP |
ceco |
|
zemské víno |
IGP |
ceco |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Archivní víno |
DOP |
ceco |
|
Burčák |
DOP |
ceco |
|
Klaret |
DOP |
ceco |
|
Košer, Košer víno |
DOP |
ceco |
|
Labín |
DOP |
ceco |
|
Mladé víno |
DOP |
ceco |
|
Mešní víno |
DOP |
ceco |
|
Panenské víno, Panenská sklizeň |
DOP |
ceco |
|
Pěstitelský sekt (*) |
DOP |
ceco |
|
Pozdní sběr |
DOP |
ceco |
|
Premium |
DOP |
ceco |
|
Rezerva |
DOP |
ceco |
|
Růžák, Ryšák |
DOP |
ceco |
|
Zrálo na kvasnicích, Krášleno na kvasnicích, Školeno na kvasnicích |
DOP |
ceco |
GERMANIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Ahr seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Baden seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Franken seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Hessische Bergstraße seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Mittelrhein seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Mosel seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Nahe seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Pfalz seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Rheingau seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Rheinhessen seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Saale-Unstrut seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Sachsen seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Württemberg seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Ahrtaler |
||
|
Badischer |
||
|
Bayerischer Bodensee |
||
|
Brandenburger |
||
|
Mosel |
||
|
Ruwer |
||
|
Saar |
||
|
Main |
||
|
Mecklenburger |
||
|
Mitteldeutscher |
||
|
Nahegauer |
||
|
Neckar |
||
|
Oberrhein |
||
|
Pfälzer |
||
|
Regensburger |
||
|
Rhein |
||
|
Rhein-Necker |
||
|
Rheinburgen |
||
|
Rheingauer |
||
|
Rheinischer |
||
|
Saarländischer |
||
|
Sächsischer |
||
|
Schleswig-Holsteinischer |
||
|
Schwäbischer |
||
|
Starkenburger |
||
|
Taubertäler |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Prädikatswein [Qualitätswein mit Prädikat(*)], seguita da: — Kabinett — Spätlese — Auslese — Beerenauslese — Trockenbeerenauslese — Eiswein |
DOP |
tedesco |
|
Qualitätswein, seguita o no da b.A. (Qualitätswein bestimmter Anbaugebiete) |
DOP |
tedesco |
|
Qualitätslikörwein, seguita o no da b.A. (Qualitätslikörwein bestimmter Anbaugebiete) |
DOP |
tedesco |
|
Qualitätsperlwein, seguita o no da b.A. (Qualitätsperlwein bestimmter Anbaugebiete) |
DOP |
tedesco |
|
Sekt b.A. (Sekt bestimmter Anbaugebiete) |
DOP |
tedesco |
|
Landwein |
IGP |
tedesco |
|
Winzersekt |
DOP |
tedesco |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Affentaler |
DOP |
tedesco |
|
Badisch Rotgold |
DOP |
tedesco |
|
Ehrentrudis |
DOP |
tedesco |
|
Hock |
DOP |
tedesco |
|
Klassik/Classic |
DOP |
tedesco |
|
Liebfrau(en)milch |
DOP |
tedesco |
|
Riesling-Hochgewächs |
DOP |
tedesco |
|
Schillerwein |
DOP |
tedesco |
|
Weißherbst |
DOP |
tedesco |
GRECIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Αγχίαλος Termine equivalente: Anchialos |
||
|
Αμύνταιο Termine equivalente: Amynteo |
||
|
Αρχάνες Termine equivalente: Archanes |
||
|
Γουμένισσα Termine equivalente: Goumenissa |
||
|
Δαφνές Termine equivalente: Dafnes |
||
|
Ζίτσα Termine equivalente: Zitsa |
||
|
Λήμνος Termine equivalente: Lemnos |
||
|
Μαντινεία Termine equivalente: Mantinia |
||
|
Μαυροδάφνη Κεφαλληνίας Termine equivalente: Mavrodafne of Cephalonia |
||
|
Μαυροδάφνη Πατρών Termine equivalente: Mavrodaphne of Patras |
||
|
Μεσενικόλα Termine equivalente: Messenikola |
||
|
Μοσχάτος Κεφαλληνίας Termine equivalente: Cephalonia Muscatel |
||
|
Μοσχάτος Λήμνου Termine equivalente: Lemnos Muscatel |
||
|
Μοσχάτος Πατρών Termine equivalente: Patras Muscatel |
||
|
Μοσχάτος Ρίου Πατρών Termine equivalente: Rio Patron Muscatel |
||
|
Μοσχάτος Ρόδου Termine equivalente: Rhodes Muscatel |
||
|
Νάουσα Termine equivalente: Naoussa |
||
|
Νεμέα Termine equivalente: Nemea |
||
|
Πάρος Termine equivalente: Paros |
||
|
Πάτρα Termine equivalente: Patras |
||
|
Πεζά Termine equivalente: Peza |
||
|
Πλαγιές Μελίτωνα Termine equivalente: Cotes de Meliton |
||
|
Ραψάνη Termine equivalente: Rapsani |
||
|
Ρόδος Termine equivalente: Rhodes |
||
|
Ρομπόλα Κεφαλληνίας Termine equivalente: Robola of Cephalonia |
||
|
Σάμος Termine equivalente: Samos |
||
|
Σαντορίνη Termine equivalente: Santorini |
||
|
Σητεία Termine equivalente: Sitia |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Tοπικός Οίνος Κω Termine equivalente: Regional wine of Κοѕ |
||
|
Tοπικός Οίνος Μαγνησίας Termine equivalente: Regional wine of Magnissia |
||
|
Αιγαιοπελαγίτικος Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Aegean Sea |
||
|
Αττικός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Attiki-Attikos |
||
|
Αχαϊκός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Αсhaia |
||
|
Βερντέα Ονομασία κατά παράδοση Ζακύνθου Termine equivalente: Verdea Onomasia kata paradosi Zakinthou |
||
|
Ηπειρωτικός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Epirus-Epirotikos |
||
|
Ηρακλειώτικος Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Heraklion-Herakliotikos |
||
|
Θεσσαλικός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Thessalia-Thessalikos |
||
|
Θηβαϊκός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Thebes-Thivaikos |
||
|
Θρακικός Τοπικός Οίνος oppure Τοπικός Οίνος Θράκης Termine equivalente: Regional wine of Thrace-Thrakikos oppure Regional wine of Thrakis |
||
|
Ισμαρικός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Ismaros-Ismarikos |
||
|
Κορινθιακός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Korinthos-Korinthiakos |
||
|
Κρητικός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Crete-Kritikos |
||
|
Λακωνικός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Lakonia-Lakonikos |
||
|
Μακεδονικός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Macedonia-Macedonikos |
||
|
Μεσημβριώτικος Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Nea Messimvria |
||
|
Μεσσηνιακός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Messinia-Messiniakos |
||
|
Μετσοβίτικος Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Metsovo-Metsovitikos |
||
|
Μονεμβάσιος Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Monemvasia-Monemvasios |
||
|
Παιανίτικος Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Peanea |
||
|
Παλληνιώτικος Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Pallini-Palliniotikos |
||
|
Πελοποννησιακός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Peloponnese-Peloponnesiakos |
||
|
Ρετσίνα Αττικής può essere accompagnata dal nome di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Retsina of Attiki |
||
|
Ρετσίνα Βοιωτίας può essere accompagnata dal nome di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Retsina of Viotia |
||
|
Ρετσίνα Γιάλτρων accompagnata o no da Evvia Termine equivalente: Retsina of Gialtra |
||
|
Ρετσίνα Ευβοίας può essere accompagnata dal nome di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Retsina of Evvia |
||
|
Ρετσίνα Θηβών accompagnata o no da Viotia Termine equivalente: Retsina of Thebes |
||
|
Ρετσίνα Καρύστου accompagnata o no da Evvia Termine equivalente: Retsina of Karystos |
||
|
Ρετσίνα Κρωπίας oppure Ρετσίνα Κορωπίου accompagnata o no da Attika Termine equivalente: Retsina of Kropia oppure Retsina of Koropi |
||
|
Ρετσίνα Μαρκοπούλου accompagnata o no da Attika Termine equivalente: Retsina of Markopoulo |
||
|
Ρετσίνα Μεγάρων accompagnata o no da Attika Termine equivalente: Retsina of Megara |
||
|
Ρετσίνα Μεσογείων accompagnata o no da Attika Termine equivalente: Retsina of Mesogia |
||
|
Ρετσίνα Παιανίας oppure Ρετσίνα Λιοπεσίου accompagnata o no da Attika Termine equivalente: Retsina of Peania oppure Retsina of Liopesi |
||
|
Ρετσίνα Παλλήνης accompagnata o no da Attika Termine equivalente: Retsina of Pallini |
||
|
Ρετσίνα Πικερμίου accompagnata o no da Attika Termine equivalente: Retsina of Pikermi |
||
|
Ρετσίνα Σπάτων accompagnata o no da Attika Termine equivalente: Retsina of Spata |
||
|
Ρετσίνα Χαλκίδας accompagnata o no da Evvia Termine equivalente: Retsina of Halkida |
||
|
Συριανός Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Syros-Syrianos |
||
|
Τοπικός Οίνος Αβδήρων Termine equivalente: Regional wine of Avdira |
||
|
Τοπικός Οίνος Αγίου Όρους, Αγιορείτικος Τοπικός Οίνος Termine equivalente: Regional wine of Mount Athos — Regional wine of Holly Mountain |
||
|
Τοπικός Οίνος Αγοράς Termine equivalente: Regional wine of Agora |
||
|
Τοπικός Οίνος Αδριανής Termine equivalente: Regional wine of Adriani |
||
|
Τοπικός Οίνος Αναβύσσου Termine equivalente: Regional wine of Anavyssos |
||
|
Τοπικός Οίνος Αργολίδας Termine equivalente: Regional wine of Argolida |
||
|
Τοπικός Οίνος Αρκαδίας Termine equivalente: Regional wine of Arkadia |
||
|
Τοπικός Οίνος Βελβεντού Termine equivalente: Regional wine of Velventos |
||
|
Τοπικός Οίνος Βίλιτσας Termine equivalente: Regional wine of Vilitsa |
||
|
Τοπικός Οίνος Γερανείων Termine equivalente: Regional wine of Gerania |
||
|
Τοπικός Οίνος Γρεβενών Termine equivalente: Regional wine of Grevena |
||
|
Τοπικός Οίνος Δράμας Termine equivalente: Regional wine of Drama |
||
|
Τοπικός Οίνος Δωδεκανήσου Termine equivalente: Regional wine of Dodekanese |
||
|
Τοπικός Οίνος Επανομής Termine equivalente: Regional wine of Epanomi |
||
|
Τοπικός Οίνος Εύβοιας Termine equivalente: Regional wine of Evia |
||
|
Τοπικός Οίνος Ηλιείας Termine equivalente: Regional wine of Ilia |
||
|
Τοπικός Οίνος Ημαθίας Termine equivalente: Regional wine of Imathia |
||
|
Τοπικός Οίνος Θαψανών Termine equivalente: Regional wine of Thapsana |
||
|
Τοπικός Οίνος Θεσσαλονίκης Termine equivalente: Regional wine of Thessaloniki |
||
|
Τοπικός Οίνος Ικαρίας Termine equivalente: Regional wine of Ikaria |
||
|
Τοπικός Οίνος Ιλίου Termine equivalente: Regional wine of Ilion |
||
|
Τοπικός Οίνος Ιωαννίνων Termine equivalente: Regional wine of Ioannina |
||
|
Τοπικός Οίνος Καρδίτσας Termine equivalente: Regional wine of Karditsa |
||
|
Τοπικός Οίνος Καρύστου Termine equivalente: Regional wine of Karystos |
||
|
Τοπικός Οίνος Καστοριάς Termine equivalente: Regional wine of Kastoria |
||
|
Τοπικός Οίνος Κέρκυρας Termine equivalente: Regional wine of Corfu |
||
|
Τοπικός Οίνος Κισάμου Termine equivalente: Regional wine of Kissamos |
||
|
Τοπικός Οίνος Κλημέντι Termine equivalente: Regional wine of Klimenti |
||
|
Τοπικός Οίνος Κοζάνης Termine equivalente: Regional wine of Kozani |
||
|
Τοπικός Οίνος Κοιλάδας Αταλάντης Termine equivalente: Regional wine of Valley of Atalanti |
||
|
Τοπικός Οίνος Κορωπίου Termine equivalente: Regional wine of Koropi |
||
|
Τοπικός Οίνος Κρανιάς Termine equivalente: Regional wine of Krania |
||
|
Τοπικός Οίνος Κραννώνος Termine equivalente: Regional wine of Krannona |
||
|
Τοπικός Οίνος Κυκλάδων Termine equivalente: Regional wine of Cyclades |
||
|
Τοπικός Οίνος Λασιθίου Termine equivalente: Regional wine of Lasithi |
||
|
Τοπικός Οίνος Λετρίνων Termine equivalente: Regional wine of Letrines |
||
|
Τοπικός Οίνος Λευκάδας Termine equivalente: Regional wine of Lefkada |
||
|
Τοπικός Οίνος Ληλάντιου Πεδίου Termine equivalente: Regional wine of Lilantio Pedio |
||
|
Τοπικός Οίνος Μαντζαβινάτων Termine equivalente: Regional wine of Mantzavinata |
||
|
Τοπικός Οίνος Μαρκόπουλου Termine equivalente: Regional wine of Markopoulo |
||
|
Τοπικός Οίνος Μαρτίνου Termine equivаlente: Regionаl wine of Μаrtino |
||
|
Τοπικός Οίνος Μεταξάτων Termine equivalente: Regional wine of Metaxata |
||
|
Τοπικός Οίνος Μετεώρων Termine equivalente: Regional wine of Meteora |
||
|
Τοπικός Οίνος Οπούντια Λοκρίδος Termine equivalente: Regional wine of Opountia Lokridos |
||
|
Τοπικός Οίνος Παγγαίου Termine equivalente: Regional wine of Pangeon |
||
|
Τοπικός Οίνος Παρνασσού Termine equivalente: Regional wine of Parnasos |
||
|
Τοπικός Οίνος Πέλλας Termine equivalente: Regional wine of Pella |
||
|
Τοπικός Οίνος Πιερίας Termine equivalente: Regional wine of Pieria |
||
|
Τοπικός Οίνος Πισάτιδος Termine equivalente: Regional wine of Pisatis |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγιές Αιγιαλείας Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Egialia |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγιές Αμπέλου Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Ambelos |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγιές Βερτίσκου Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Vertiskos |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγίες Πάικου Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Paiko |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγιές του Αίνου Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Enos |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγιών Κιθαιρώνα Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Kitherona |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγιών Κνημίδος Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Knimida |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγιών Πάρνηθας Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Parnitha |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγιών Πεντελικού Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Pendeliko |
||
|
Τοπικός Οίνος Πλαγιών Πετρωτού Termine equivalente: Regional wine of Slopes of Petroto |
||
|
Τοπικός Οίνος Πυλίας Termine equivalente: Regional wine of Pylia |
||
|
Τοπικός Οίνος Ριτσώνας Termine equivalente: Regional wine of Ritsona |
||
|
Τοπικός Οίνος Σερρών Termine equivalente: Regional wine of Serres |
||
|
Τοπικός Οίνος Σιάτιστας Termine equivalente: Regional wine of Siatista |
||
|
Τοπικός Οίνος Σιθωνίας Termine equivalente: Regional wine of Sithonia |
||
|
Τοπικός Οίνος Σπάτων Termine equivalente: Regional wine of Spata |
||
|
Τοπικός Οίνος Στερεάς Ελλάδας Termine equivalente: Regional wine of Sterea Ellada |
||
|
Τοπικός Οίνος Τεγέας Termine equivalente: Regional wine of Tegea |
||
|
Τοπικός Οίνος Τριφυλίας Termine equivalente: Regional wine of Trifilia |
||
|
Τοπικός Οίνος Τυρνάβου Termine equivalente: Regional wine of Tyrnavos |
||
|
Τοπικός Οίνος Φλώρινας Termine equivalente: Regional wine of Florina |
||
|
Τοπικός Οίνος Χαλικούνας Termine equivalente: Regional wine of Halikouna |
||
|
Τοπικός Οίνος Χαλκιδικής Termine equivalente: Regional wine of Halkidiki |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Ονομασία Προέλευσης Ανωτέρας Ποιότητας (ΟΠΑΠ) (denominazione di origine di qualità superiore) |
DOP |
greco |
|
Ονομασία Προέλευσης Ελεγχόμενη (ΟΠΕ) (denominazione di origine controllata) |
DOP |
greco |
|
Οίνος γλυκός φυσικός (vin doux naturel) |
DOP |
greco |
|
Οίνος φυσικώς γλυκύς (vin naturellement doux) |
DOP |
greco |
|
ονομασία κατά παράδοση (appellation traditionnelle) |
IGP |
greco |
|
τοπικός οίνος (vin de pays) |
IGP |
greco |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Αγρέπαυλη (Agrepavlis) |
DOP/IGP |
greco |
|
Αμπέλι (Ampeli) |
DOP/IGP |
greco |
|
Αμπελώνας(ες) (Ampelonas (-ès)] |
DOP/IGP |
greco |
|
Αρχοντικό (Archontiko) |
DOP/IGP |
greco |
|
Κάβα (Cava) |
IGP |
greco |
|
Από διαλεκτούς αμπελώνες (Grand Cru) |
DOP |
greco |
|
Ειδικά Επιλεγμένος (Grande réserve) |
DOP |
greco |
|
Κάστρο (Kastro) |
DOP/IGP |
greco |
|
Κτήμα (Ktima) |
DOP/IGP |
greco |
|
Λιαστός (Liastos) |
DOP/IGP |
greco |
|
Μετόχι (Metochi) |
DOP/IGP |
greco |
|
Μοναστήρι (Monastiri) |
DOP/IGP |
greco |
|
Νάμα (Nama) |
DOP/IGP |
greco |
|
Νυχτέρι (Nychteri) |
DOP |
greco |
|
Ορεινό κτήμα (Orino Ktima) |
DOP/IGP |
greco |
|
Ορεινός αμπελώνας (Orinos Ampelonas) |
DOP/IGP |
greco |
|
Πύργος (Pyrgos) |
DOP/IGP |
greco |
|
Επιλογή ή Επιλεγμένος (Réserve) |
DOP |
greco |
|
Παλαιωθείς επιλεγμένος (Vieille réserve) |
DOP |
greco |
|
Βερντέα (Verntea) |
IGP |
greco |
|
Vinsanto |
DOP |
latino |
SPAGNA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Abona |
||
|
Alella |
||
|
Alicante seguita o no da Marina Alta |
||
|
Almansa |
||
|
Arabako Txakolina Termine equivalente: Txakolí de Álava |
||
|
Arlanza |
||
|
Arribes |
||
|
Bierzo |
||
|
Binissalem |
||
|
Bizkaiko Txakolina Termine equivalente: Chacolí de Bizkaia |
||
|
Bullas |
||
|
Calatayud |
||
|
Campo de Borja |
||
|
Campo de la Guardia |
||
|
Cangas |
||
|
Cariñena |
||
|
Cataluña |
||
|
Cava |
||
|
Chacolí de Bizkaia Termine equivalente: Bizkaiko Txakolina |
||
|
Chacolí de Getaria Termine equivalente: Getariako Txakolina |
||
|
Cigales |
||
|
Conca de Barberá |
||
|
Condado de Huelva |
||
|
Costers del Segre seguita o no da Artesa |
||
|
Costers del Segre seguita o no da Les Garrigues |
||
|
Costers del Segre seguita o no da Raimat |
||
|
Costers del Segre seguita o no da Valls de Riu Corb |
||
|
Dehesa del Carrizal |
||
|
Dominio de Valdepusa |
||
|
El Hierro |
||
|
Empordà |
||
|
Finca Élez |
||
|
Getariako Txakolina Termine equivalente: Chacolí de Getaria |
||
|
Gran Canaria |
||
|
Granada |
||
|
Guijoso |
||
|
Jerez-Xérès-Sherry |
||
|
Jumilla |
||
|
La Gomera |
||
|
La Mancha |
||
|
La Palma seguita o no da Fuencaliente |
||
|
La Palma seguita o no da Hoyo de Mazo |
||
|
La Palma seguita o no da Norte de la Palma |
||
|
Lanzarote |
||
|
Lebrija |
||
|
Málaga |
||
|
Manchuela |
||
|
Manzanilla Sanlúcar de Barrameda Termine equivalente: Manzanilla |
||
|
Méntrida |
||
|
Mondéjar |
||
|
Monterrei seguita o no da Ladera de Monterrei |
||
|
Monterrei seguita o no da Val de Monterrei |
||
|
Montilla-Moriles |
||
|
Montsant |
||
|
Navarra seguita o no da Baja Montaña |
||
|
Navarra seguita o no da Ribera Alta |
||
|
Navarra seguita o no da Ribera Baja |
||
|
Navarra seguita o no da Tierra Estella |
||
|
Navarra seguita o no da Valdizarbe |
||
|
Pago de Arínzano Termine equivalente: Vino de pago de Arinzano |
||
|
Pago de Otazu |
||
|
Pago Florentino |
||
|
Penedés |
||
|
Pla de Bages |
||
|
Pla i Llevant |
||
|
Prado de Irache |
||
|
Priorat |
||
|
Rías Baixas seguita o no da Condado do Tea |
||
|
Rías Baixas seguita o no da O Rosal |
||
|
Rías Baixas seguita o no da Ribeira do Ulla |
||
|
Rías Baixas seguita o no da Soutomaior |
||
|
Rías Baixas seguita o no da Val do Salnés |
||
|
Ribeira Sacra seguita o no da Amandi |
||
|
Ribeira Sacra seguita o no da Chantada |
||
|
Ribeira Sacra seguita o no da Quiroga-Bibei |
||
|
Ribeira Sacra seguita o no da Ribeiras do Miño |
||
|
Ribeira Sacra seguita o no da Ribeiras do Sil |
||
|
Ribeiro |
||
|
Ribera del Duero |
||
|
Ribera del Guadiana seguita o no da Cañamero |
||
|
Ribera del Guadiana seguita o no da Matanegra |
||
|
Ribera del Guadiana seguita o no da Montánchez |
||
|
Ribera del Guadiana seguita o no da Ribera Alta |
||
|
Ribera del Guadiana seguita o no da Ribera Baja |
||
|
Ribera del Guadiana seguita o no da Tierra de Barros |
||
|
Ribera del Júcar |
||
|
Rioja seguita o no da Rioja Alavesa |
||
|
Rioja seguita o no da Rioja Alta |
||
|
Rioja seguita o no da Rioja Baja |
||
|
Rueda |
||
|
Sierras de Málaga seguita o no da Serranía de Ronda |
||
|
Somontano |
||
|
Tacoronte-Acentejo |
||
|
Tarragona |
||
|
Terra Alta |
||
|
Tierra de León |
||
|
Tierra del Vino de Zamora |
||
|
Toro |
||
|
Txakolí de Álava Termine equivalente: Arabako Txakolina |
||
|
Uclés |
||
|
Utiel-Requena |
||
|
Valdeorras |
||
|
Valdepeñas |
||
|
Valencia seguita o no da Alto Turia |
||
|
Valencia seguita o no da Clariano |
||
|
Valencia seguita o no da Moscatel de Valencia |
||
|
Valencia seguita o no da Valentino |
||
|
Valle de Güímar |
||
|
Valle de la Orotava |
||
|
Valles de Benavente |
||
|
Valtiendas |
||
|
Vinos de Madrid seguita o no da Arganda |
||
|
Vinos de Madrid seguita o no da Navalcarnero |
||
|
Vinos de Madrid seguita o no da San Martín de Valdeiglesias |
||
|
Ycoden-Daute-Isora |
||
|
Yecla |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
3 Riberas |
||
|
Abanilla |
||
|
Altiplano de Sierra Nevada |
||
|
Bailén |
||
|
Bajo Aragón |
||
|
Barbanza e Iria |
||
|
Betanzos |
||
|
Cádiz |
||
|
Campo de Cartagena |
||
|
Castelló |
||
|
Castilla |
||
|
Castilla y León |
||
|
Contraviesa-Alpujarra |
||
|
Córdoba |
||
|
Costa de Cantabria |
||
|
Cumbres del Guadalfeo |
||
|
Desierto de Almería |
||
|
El Terrerazo |
||
|
Extremadura |
||
|
Formentera |
||
|
Ibiza |
||
|
Illes Balears |
||
|
Isla de Menorca |
||
|
Laujar-Alpujarra |
||
|
Lederas del Genil |
||
|
Liébana |
||
|
Los Palacios |
||
|
Mallorca |
||
|
Murcia |
||
|
Norte de Almería |
||
|
Ribera del Andarax |
||
|
Ribera del Gállego-Cinco Villas |
||
|
Ribera del Jiloca |
||
|
Ribera del Queiles |
||
|
Serra de Tramuntana-Costa Nord |
||
|
Sierra Norte de Sevilla |
||
|
Sierra Sur de Jaén |
||
|
Sierras de Las Estancias y Los Filabres |
||
|
Torreperogil |
||
|
Valdejalón |
||
|
Valle del Cinca |
||
|
Valle del Miño-Ourense |
||
|
Valles de Sadacia |
||
|
Villaviciosa de Córdoba |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
D.O |
DOP |
spagnolo |
|
D.O.Ca |
DOP |
spagnolo |
|
Denominacion de origen |
DOP |
spagnolo |
|
Denominacion de origen calificada |
DOP |
spagnolo |
|
vino de calidad con indicación geográfica |
DOP |
spagnolo |
|
vino de pago |
DOP |
spagnolo |
|
vino de pago calificado |
DOP |
spagnolo |
|
Vino dulce natural |
DOP |
spagnolo |
|
Vino generoso |
DOP |
spagnolo |
|
Vino generoso de licor |
DOP |
spagnolo |
|
Vino de la Tierra |
IGP |
spagnolo |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Amontillado |
DOP |
spagnolo |
|
Añejo |
DOP/IGP |
spagnolo |
|
Chacolí-Txakolina |
DOP |
spagnolo |
|
Clásico |
DOP |
spagnolo |
|
Cream |
DOP |
spagnolo |
|
Criadera |
DOP |
spagnolo |
|
Criaderas y Soleras |
DOP |
spagnolo |
|
Crianza |
DOP |
spagnolo |
|
Dorado |
DOP |
spagnolo |
|
Fino |
DOP |
spagnolo |
|
Fondillón |
DOP |
spagnolo |
|
Gran reserva |
DOP |
spagnolo |
|
Lágrima |
DOP |
spagnolo |
|
Noble |
DOP/IGP |
spagnolo |
|
Oloroso |
DOP |
spagnolo |
|
Pajarete |
DOP |
spagnolo |
|
Pálido |
DOP |
spagnolo |
|
Palo Cortado |
DOP |
spagnolo |
|
Primero de Cosecha |
DOP |
spagnolo |
|
Rancio |
DOP |
spagnolo |
|
Raya |
DOP |
spagnolo |
|
Reserva |
DOP |
spagnolo |
|
Sobremadre |
DOP |
spagnolo |
|
Solera |
DOP |
spagnolo |
|
Superior |
DOP |
spagnolo |
|
Trasañejo |
DOP |
spagnolo |
|
Vino Maestro |
DOP |
spagnolo |
|
Vendimia Inicial |
DOP |
spagnolo |
|
Viejo |
DOP/IGP |
spagnolo |
|
Vino de Tea |
DOP |
spagnolo |
FRANCIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Ajaccio |
||
|
Aloxe-Corton |
||
|
Alsace seguita o no dal nome di una varietà di vite e/o dal nome di un’unità geografica più piccola Termine equivalente: Vin d’Alsace |
||
|
Alsace Grand Cru preceduta da Rosacker |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Altenberg de Bergbieten |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Altenberg de Bergheim |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Altenberg de Wolxheim |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Brand |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Bruderthal |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Eichberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Engelberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Florimont |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Frankstein |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Froehn |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Furstentum |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Geisberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Gloeckelberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Goldert |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Hatschbourg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Hengst |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Kanzlerberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Kastelberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Kessler |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Kirchberg de Barr |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Kirchberg de Ribeauvillé |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Kitterlé |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Mambourg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Mandelberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Marckrain |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Moenchberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Muenchberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Ollwiller |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Osterberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Pfersigberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Pfingstberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Praelatenberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Rangen |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Saering |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Schlossberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Schoenenbourg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Sommerberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Sonnenglanz |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Spiegel |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Sporen |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Steinen |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Steingrubler |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Steinklotz |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Vorbourg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Wiebelsberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Wineck-Schlossberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Winzenberg |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Zinnkoepflé |
||
|
Alsace Grand Cru seguita da Zotzenberg |
||
|
Anjou seguita o no da Val de Loire |
||
|
Anjou Coteaux de la Loire seguita o no da Val de Loire |
||
|
Anjou-Villages Brissac seguita o no da Val de Loire |
||
|
Arbois seguita o no da Pupillin seguita o no da«mousseux» |
||
|
Auxey-Duresses seguita o no da«Côte de Beaune»o da«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Bandol Termine equivalente: Vin de Bandol |
||
|
Banyuls seguita o no da«Grand Crù»e/o«Rancio» |
||
|
Barsac |
||
|
Bâtard-Montrachet |
||
|
Béarn seguita o no da Bellocq |
||
|
Beaujolais seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola, seguita o no da«Villages», seguita o no da«Supérieur» |
||
|
Beaune |
||
|
Bellet Termine equivalente: Vin de Bellet |
||
|
Bergerac seguita o no da«sec» |
||
|
Bienvenues-Bâtard-Montrachet |
||
|
Blagny seguita o no da Côte de Beaune/Côte de Beaune-Villages |
||
|
Blanquette de Limoux |
||
|
Blanquette méthode ancestrale |
||
|
Blaye |
||
|
Bonnes-mares |
||
|
Bonnezeaux seguita o no da Val de Loire |
||
|
Bordeaux seguita o no da«Clairet», «Rosé», «Mousseux»o«supérieur» |
||
|
Bordeaux Côtes de Francs |
||
|
Bordeaux Haut-Benauge |
||
|
Bourg Termine equivalente: Côtes de Bourg/Bourgeais |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Chitry |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Côte Chalonnaise |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Côte Saint-Jacques |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Côtes d’Auxerre |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Côtes du Couchois |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Coulanges-la-Vineuse |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Épineuil |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Hautes Côtes de Beaune |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Hautes Côtes de Nuits |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola La Chapelle Notre-Dame |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Le Chapitre |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Montrecul/Montre-cul/En Montre-Cul |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé»o dal nome di un’unità geografica più piccola Vézelay |
||
|
Bourgogne seguita o no da«Clairet», «Rosé», «ordinaire»o«grand ordinaire» |
||
|
Bourgogne aligoté |
||
|
Bourgogne passe-tout-grains |
||
|
Bourgueil |
||
|
Bouzeron |
||
|
Brouilly |
||
|
Bugey seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola, preceduta o no da ‘Vins dù, ‘Mousseux dù, «Pétillant»o ‘Roussette dù, o seguita o no da«Mousseux»o«Pétillant», seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Buzet |
||
|
Cabardès |
||
|
Cabernet d’Anjou seguita o no da Val de Loire |
||
|
Cabernet de Saumur seguita o no da Val de Loire |
||
|
Cadillac |
||
|
Cahors |
||
|
Cassis |
||
|
Cérons |
||
|
Chablis seguita o no da Beauroy seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Berdiot seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Beugnons |
||
|
Chablis seguita o no da Butteaux seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Chapelot seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Chatains seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Chaume de Talvat seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Côte de Bréchain seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Côte de Cuissy |
||
|
Chablis seguita o no da Côte de Fontenay seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Côte de Jouan seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Côte de Léchet seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Côte de Savant seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Côte de Vaubarousse seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Côte des Prés Girots seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Forêts seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Fourchaume seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da L’Homme mort seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Les Beauregards seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Les Épinottes seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Les Fourneaux seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Les Lys seguita o no da ‘premier crù |
||
|
Chablis seguita o no da Mélinots seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Mont de Milieu seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Montée de Tonnerre |
||
|
Chablis seguita o no da Montmains seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Morein seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Pied d’Aloup seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Roncières seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Sécher seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Troesmes seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Vaillons seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Vau de Vey seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Vau Ligneau seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Vaucoupin seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Vaugiraut seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Vaulorent seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Vaupulent seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Vaux-Ragons seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis seguita o no da Vosgros seguita o no da«premier crù» |
||
|
Chablis |
||
|
Chablis grand cru seguita o no da Blanchot |
||
|
Chablis grand cru seguita o no da Bougros |
||
|
Chablis grand cru seguita o no da Grenouilles |
||
|
Chablis grand cru seguita o no da Les Clos |
||
|
Chablis grand cru seguita o no da Preuses |
||
|
Chablis grand cru seguita o no da Valmur |
||
|
Chablis grand cru seguita o no da Vaudésir |
||
|
Chambertin |
||
|
Chambertin-Clos-de-Bèze |
||
|
Chambolle-Musigny |
||
|
Champagne |
||
|
Chapelle-Chambertin |
||
|
Charlemagne |
||
|
Charmes-Chambertin |
||
|
Chassagne-Montrachet seguita o no da Côte de Beaune/Côtes de Beaune-Villages |
||
|
Château Grillet |
||
|
Château-Chalon |
||
|
Châteaumeillant |
||
|
Châteauneuf-du-Pape |
||
|
Châtillon-en-Diois |
||
|
Chaume - Premier Cru des coteaux du Layon |
||
|
Chenas |
||
|
Chevalier-Montrachet |
||
|
Cheverny |
||
|
Chinon |
||
|
Chiroubles |
||
|
Chorey-les-Beaune seguita o no da Côte de Beaune/Côte de Beaune-Villages |
||
|
Clairette de Bellegarde |
||
|
Clairette de Die |
||
|
Clairette de Languedoc seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Clos de la Roche |
||
|
Clos de Tart |
||
|
Clos de Vougeot |
||
|
Clos des Lambrays |
||
|
Clos Saint-Denis |
||
|
Collioure |
||
|
Condrieu |
||
|
Corbières |
||
|
Cornas |
||
|
Corse preceduta o no da«Vin de» |
||
|
Corse seguita o no da Calvi preceduta o no da«Vin de» |
||
|
Corse seguita o no da Coteaux du Cap Corse preceduta o no da«Vin de» |
||
|
Corse seguita o no da Figari preceduta o no da«Vin de» |
||
|
Corse seguita o no da Porto-Vecchio preceduta o no da«Vin de» |
||
|
Corse seguita o no da Sartène preceduta o no da«Vin de» |
||
|
Corton |
||
|
Corton-Charlemagne |
||
|
Costières de Nîmes |
||
|
Côte de Beaune preceduta dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Côte de Beaune-Villages |
||
|
Côte de Brouilly |
||
|
Côte de Nuits-villages |
||
|
Côte roannaise |
||
|
Côte Rôtie |
||
|
Coteaux champenois seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Coteaux d’Aix-en-Provence |
||
|
Coteaux d’Ancenis seguita dal nome della varietà di vite |
||
|
Coteaux de Die |
||
|
Coteaux de l’Aubance seguita o no da Val de Loire |
||
|
Coteaux de Pierrevert |
||
|
Coteaux de Saumur seguita o no da Val de Loire |
||
|
Coteaux du Giennois |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Cabrières |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Coteaux de la Méjanelle/La Méjanelle |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Coteaux de Saint-Christol/Saint-Christol |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Coteaux de Vérargues/Vérargues |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Montpeyroux |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Quatourze |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Saint-Drézéry |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Saint-Georges-d’Orques |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Saint-Saturnin |
||
|
Coteaux du Languedoc seguita o no da Pic-Saint-Loup |
||
|
Coteaux du Layon seguita o no da Val de Loire seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Coteaux du Layon Chaume seguita o no da Val de Loire |
||
|
Coteaux du Loir seguita o no da Val de Loire |
||
|
Coteaux du Lyonnais |
||
|
Coteaux du Quercy |
||
|
Coteaux du Tricastin |
||
|
Coteaux du Vendômois seguita o no da Val de Loire |
||
|
Coteaux Varois en Provence |
||
|
Côtes Canon Fronsac Termine equivalente: Canon Fronsac |
||
|
Côtes d’Auvergne seguita o no da Boudes |
||
|
Côtes d’Auvergne seguita o no da Chanturgue |
||
|
Côtes d’Auvergne seguita o no da Châteaugay |
||
|
Côtes d’Auvergne seguita o no da Corent |
||
|
Côtes d’Auvergne seguita o no da Madargue |
||
|
Côtes de Bergerac |
||
|
Côtes de Blaye |
||
|
Côtes de Bordeaux Saint-Macaire |
||
|
Côtes de Castillon |
||
|
Côtes de Duras |
||
|
Côtes de Millau |
||
|
Côtes de Montravel |
||
|
Côtes de Provence |
||
|
Côtes de Toul |
||
|
Côtes du Brulhois |
||
|
Côtes du Forez |
||
|
Côtes du Frontonnais seguita o no da Fronton |
||
|
Côtes du Frontonnais seguita o no da Villaudric |
||
|
Côtes du Jura seguita o no da«mousseux» |
||
|
Côtes du Lubéron |
||
|
Côtes du Marmandais |
||
|
Côtes du Rhône |
||
|
Côtes du Roussillon seguita o no da Les Aspres |
||
|
Côtes du Roussillon Villages seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Côtes du Ventoux |
||
|
Côtes du Vivarais |
||
|
Cour-Cheverny seguita o no da Val de Loire |
||
|
Crémant d’Alsace |
||
|
Crémant de Bordeaux |
||
|
Crémant de Bourgogne |
||
|
Crémant de Die |
||
|
Crémant de Limoux |
||
|
Crémant de Loire |
||
|
Crémant du Jura |
||
|
Crépy |
||
|
Criots-Bâtard-Montrachet |
||
|
Crozes-Hermitage Termine equivalente: Crozes-Ermitage |
||
|
Échezeaux |
||
|
Entre-Deux-Mers |
||
|
Entre-Deux-Mers-Haut-Benauge |
||
|
Faugères |
||
|
Fiefs Vendéens seguita o no da Brem |
||
|
Fiefs Vendéens seguita o no da Mareuil |
||
|
Fiefs Vendéens seguita o no da Pissotte |
||
|
Fiefs Vendéens seguita o no da Vix |
||
|
Fitou |
||
|
Fixin |
||
|
Fleurie |
||
|
Floc de Gascogne |
||
|
Fronsac |
||
|
Frontignan preceduta o no da«Muscat de» |
||
|
Fronton |
||
|
Gaillac seguita o no da«mousseux» |
||
|
Gaillac premières côtes |
||
|
Gevrey-Chambertin |
||
|
Gigondas |
||
|
Givry |
||
|
Grand Roussillon seguita o no da«Rancio» |
||
|
Grand-Échezeaux |
||
|
Graves seguita o no da«supérieures» |
||
|
Graves de Vayres |
||
|
Griotte-Chambertin |
||
|
Gros plant du Pays nantais |
||
|
Haut-Médoc |
||
|
Haut-Montravel |
||
|
Haut-Poitou |
||
|
Hermitage Termine equivalente: l’Hermitage/Ermitage/l’Ermitage |
||
|
Irancy |
||
|
Irouléguy |
||
|
Jasnières seguita o no da Val de Loire |
||
|
Juliénas |
||
|
Jurançon seguita o no da«sec» |
||
|
L’Étoile seguita o no da«mousseux» |
||
|
La Grande Rue |
||
|
Ladoix seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Lalande de Pomerol |
||
|
Languedoc seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Languedoc Grès de Montpellier |
||
|
Languedoc La Clape |
||
|
Languedoc Picpoul-de-Pinet |
||
|
Languedoc Terrasses du Larzac |
||
|
Languedoc-Pézénas |
||
|
Latricières-Chambertin |
||
|
Lavilledieu |
||
|
Les Baux de Provence |
||
|
Limoux |
||
|
Lirac |
||
|
Listrac-Médoc |
||
|
Loupiac |
||
|
Lussac-Saint-Émilion |
||
|
Mâcon seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola, seguita o no da«Supérieur»o«Villages» Termine equivalente: Pinot-Chardonnay-Mâcon |
||
|
Macvin du Jura |
||
|
Madiran |
||
|
Malepère |
||
|
Maranges seguita o no da Clos de la Boutière |
||
|
Maranges seguita o no da La Croix Moines |
||
|
Maranges seguita o no da La Fussière |
||
|
Maranges seguita o no da Le Clos des Loyères |
||
|
Maranges seguita o no da Le Clos des Rois |
||
|
Maranges seguita o no da Les Clos Roussots |
||
|
Maranges seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola, seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Marcillac |
||
|
Margaux |
||
|
Marsannay seguita o no da«Rosé» |
||
|
Maury seguita o no da«Rancio» |
||
|
Mazis-Chambertin |
||
|
Mazoyères-Chambertin |
||
|
Médoc |
||
|
Menetou-Salon seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola, seguita o no da Val de Loire |
||
|
Mercurey |
||
|
Meursault seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Minervois |
||
|
Minervois-La-Livinière |
||
|
Monbazillac |
||
|
Montagne Saint-Émilion |
||
|
Montagny |
||
|
Monthélie seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Montlouis-sur-Loire seguita o no da Val de Loire seguita o no da«mousseux»o«pétillant» |
||
|
Montrachet |
||
|
Montravel |
||
|
Morey-Saint-Denis |
||
|
Morgon |
||
|
Moselle |
||
|
Moulin-à-Vent |
||
|
Moulis Termine equivalente: Moulis-en-Médoc |
||
|
Muscadet seguita o no da Val de Loire |
||
|
Muscadet-Coteaux de la Loire seguita o no da Val de Loire |
||
|
Muscadet-Côtes de Grandlieu seguita o no da Val de Loire |
||
|
Muscadet-Sèvre et Maine seguita o no da Val de Loire |
||
|
Muscat de Beaumes-de-Venise |
||
|
Muscat de Lunel |
||
|
Muscat de Mireval |
||
|
Muscat de Saint-Jean-de-Minvervois |
||
|
Muscat du Cap Corse |
||
|
Musigny |
||
|
Néac |
||
|
Nuits Termine equivalente: Nuits-Saint-Georges |
||
|
Orléans seguita o no da Cléry |
||
|
Pacherenc du Vic-Bilh seguita o no da«sec» |
||
|
Palette |
||
|
Patrimonio |
||
|
Pauillac |
||
|
Pécharmant |
||
|
Pernand-Vergelesses seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Pessac-Léognan |
||
|
Petit Chablis seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Pineau des Charentes Termine equivalente: Pineau Charentais |
||
|
Pomerol |
||
|
Pommard |
||
|
Pouilly-Fuissé |
||
|
Pouilly-Loché |
||
|
Pouilly-sur-Loire seguita o no da Val de Loire Termine equivalente: Blanc Fumé de Pouilly/Pouilly-Fumé |
||
|
Pouilly-Vinzelles |
||
|
Premières Côtes de Blaye |
||
|
Premières Côtes de Bordeaux seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Puisseguin-Saint-Emilion |
||
|
Puligny-Montrachet seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Quarts de Chaume seguita o no da Val de Loire |
||
|
Quincy seguita o no da Val de Loire |
||
|
Rasteau seguita o no da«Rancio» |
||
|
Régnié |
||
|
Reuilly seguita o no da Val de Loire |
||
|
Richebourg |
||
|
Rivesaltes seguita o no da«Rancio»preceduta o no da«Muscat de» |
||
|
Romanée (La) |
||
|
Romanée Contie |
||
|
Romanée Saint-Vivant |
||
|
Rosé d’Anjou |
||
|
Rosé de Loire seguita o no da Val de Loire |
||
|
Rosé des Riceys |
||
|
Rosette |
||
|
Roussette de Savoie seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Ruchottes-Chambertin |
||
|
Rully |
||
|
Saint Sardos |
||
|
Saint-Amour |
||
|
Saint-Aubin seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Saint-Bris |
||
|
Saint-Chinian |
||
|
Saint-Émilion |
||
|
Saint-Émilion Grand Cru |
||
|
Saint-Estèphe |
||
|
Saint-Georges-Saint-Émilion |
||
|
Saint-Joseph |
||
|
Saint-Julien |
||
|
Saint-Mont |
||
|
Saint-Nicolas-de-Bourgueil seguita o no da Val de Loire |
||
|
Saint-Péray seguita o no da«mousseux» |
||
|
Saint-Pourçain |
||
|
Saint-Romain seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Saint-Véran |
||
|
Sainte-Croix du Mont |
||
|
Sainte-Foy Bordeaux |
||
|
Sancerre |
||
|
Santenay seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» |
||
|
Saumur seguita o no da Val de Loire seguita o no da«mousseux»o«pétillant» |
||
|
Saumur-Champigny seguita o no da Val de Loire |
||
|
Saussignac |
||
|
Sauternes |
||
|
Savennières seguita o no da Val de Loire |
||
|
Savennières-Coulée de Serrant seguita o no da Val de Loire |
||
|
Savennières-Roche-aux-Moines seguita o no da Val de Loire |
||
|
Savigny-les-Beaune seguita o no da«Côte de Beaune»o«Côte de Beaune-Villages» Termine equivalente: Savigny |
||
|
Seyssel seguita o no da«mousseux» |
||
|
Tâche (La) |
||
|
Tavel |
||
|
Touraine seguita o no da Val de Loire seguita o no da«mousseux»o«pétillant» |
||
|
Touraine Amboise seguita o no da Val de Loire |
||
|
Touraine Azay-le-Rideau seguita o no da Val de Loire |
||
|
Touraine Mestand seguita o no da Val de Loire |
||
|
Touraine Noble Joué seguita o no da Val de Loire |
||
|
Tursan |
||
|
Vacqueyras |
||
|
Valençay |
||
|
Vin d’Entraygues et du Fel |
||
|
Vin d’Estaing |
||
|
Vin de Savoie seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola, seguita o no da«mousseux»o«pétillant» |
||
|
Vins du Thouarsais |
||
|
Vins Fins de la Côte de Nuits |
||
|
Viré-Clessé |
||
|
Volnay |
||
|
Volnay Santenots |
||
|
Vosnes Romanée |
||
|
Vougeot |
||
|
Vouvray seguita o no da Val de Loire seguita o no da«mousseux»o«pétillant» |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Agenais |
||
|
Aigues |
||
|
Ain |
||
|
Allier |
||
|
Allobrogie |
||
|
Alpes de Haute Provence |
||
|
Alpes Maritimes |
||
|
Alpilles |
||
|
Ardèche |
||
|
Argens |
||
|
Ariège |
||
|
Aude |
||
|
Aveyron |
||
|
Balmes Dauphinoises |
||
|
Bénovie |
||
|
Bérange |
||
|
Bessan |
||
|
Bigorre |
||
|
Bouches du Rhône |
||
|
Bourbonnais |
||
|
Calvados |
||
|
Cassan |
||
|
Cathare |
||
|
Caux |
||
|
Cessenon |
||
|
Cévennes seguita o no da Mont Bouquet |
||
|
Charentais seguita o no da Ile d’Oléron |
||
|
Charentais seguita o no da Ile de Ré |
||
|
Charentais seguita o no da Saint Sornin |
||
|
Charente |
||
|
Charentes Maritimes |
||
|
Cher |
||
|
Cité de Carcassonne |
||
|
Collines de la Moure |
||
|
Collines Rhodaniennes |
||
|
Comté de Grignan |
||
|
Comté Tolosan |
||
|
Comtés Rhodaniens |
||
|
Corrèze |
||
|
Côte Vermeille |
||
|
Coteaux Charitois |
||
|
Coteaux de Bessilles |
||
|
Coteaux de Cèze |
||
|
Coteaux de Coiffy |
||
|
Coteaux de Fontcaude |
||
|
Coteaux de Glanes |
||
|
Coteaux de l’Ardèche |
||
|
Coteaux de la Cabrerisse |
||
|
Coteaux de Laurens |
||
|
Coteaux de l’Auxois |
||
|
Coteaux de Miramont |
||
|
Coteaux de Montélimar |
||
|
Coteaux de Murviel |
||
|
Coteaux de Narbonne |
||
|
Coteaux de Peyriac |
||
|
Coteaux de Tannay |
||
|
Coteaux des Baronnies |
||
|
Coteaux du Cher et de l’Arnon |
||
|
Coteaux du Grésivaudan |
||
|
Coteaux du Libron |
||
|
Coteaux du Littoral Audois |
||
|
Coteaux du Pont du Gard |
||
|
Coteaux du Salagou |
||
|
Coteaux du Verdon |
||
|
Coteaux d’Enserune |
||
|
Coteaux et Terrasses de Montauban |
||
|
Coteaux Flaviens |
||
|
Côtes Catalanes |
||
|
Côtes de Ceressou |
||
|
Côtes de Gascogne |
||
|
Côtes de Lastours |
||
|
Côtes de Meuse |
||
|
Côtes de Montestruc |
||
|
Côtes de Pérignan |
||
|
Côtes de Prouilhe |
||
|
Côtes de Thau |
||
|
Côtes de Thongue |
||
|
Côtes du Brian |
||
|
Côtes du Condomois |
||
|
Côtes du Tarn |
||
|
Côtes du Vidourle |
||
|
Creuse |
||
|
Cucugnan |
||
|
Deux-Sèvres |
||
|
Dordogne |
||
|
Doubs |
||
|
Drôme |
||
|
Duché d’Uzès |
||
|
Franche-Comté seguita o no da Coteaux de Champlitte |
||
|
Gard |
||
|
Gers |
||
|
Haute Vallée de l’Orb |
||
|
Haute Vallée de l’Aude |
||
|
Haute-Garonne |
||
|
Haute-Marne |
||
|
Haute-Saône |
||
|
Haute-Vienne |
||
|
Hauterive seguita o no da Coteaux du Termenès |
||
|
Hauterive seguita o no da Côtes de Lézignan |
||
|
Hauterive seguita o no da Val d’Orbieu |
||
|
Hautes-Alpes |
||
|
Hautes-Pyrénées |
||
|
Hauts de Badens |
||
|
Hérault |
||
|
Île de Beauté |
||
|
Indre |
||
|
Indre et Loire |
||
|
Isère |
||
|
Jardin de la France seguita o no da Marches de Bretagne |
||
|
Jardin de la France seguita o no da Pays de Retz |
||
|
Landes |
||
|
Loir et Cher |
||
|
Loire-Atlantique |
||
|
Loiret |
||
|
Lot |
||
|
Lot et Garonne |
||
|
Maine et Loire |
||
|
Maures |
||
|
Méditerranée |
||
|
Meuse |
||
|
Mont Baudile |
||
|
Mont-Caume |
||
|
Monts de la Grage |
||
|
Nièvre |
||
|
Oc |
||
|
Périgord seguita o no da Vin de Domme |
||
|
Petite Crau |
||
|
Principauté d’Orange |
||
|
Puy de Dôme |
||
|
Pyrénées Orientales |
||
|
Pyrénées-Atlantiques |
||
|
Sables du Golfe du Lion |
||
|
Saint-Guilhem-le-Désert |
||
|
Saint-Sardos |
||
|
Sainte Baume |
||
|
Sainte Marie la Blanche |
||
|
Saône et Loire |
||
|
Sarthe |
||
|
Seine et Marne |
||
|
Tarn |
||
|
Tarn et Garonne |
||
|
Terroirs Landais seguita o no da Coteaux de Chalosse |
||
|
Terroirs Landais seguita o no da Côtes de L’Adour |
||
|
Terroirs Landais seguita o no da Sables de l’Océan |
||
|
Terroirs Landais seguita o no da Sables Fauves |
||
|
Thézac-Perricard |
||
|
Torgan |
||
|
Urfé |
||
|
Val de Cesse |
||
|
Val de Dagne |
||
|
Val de Loire |
||
|
Val de Montferrand |
||
|
Vallée du Paradis |
||
|
Var |
||
|
Vaucluse |
||
|
Vaunage |
||
|
Vendée |
||
|
Vicomté d’Aumelas |
||
|
Vienne |
||
|
Vistrenque |
||
|
Yonne |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Appellation contrôlée |
DOP |
francese |
|
Appellation d’origine contrôlée |
DOP |
francese |
|
Appellation d’origine Vin Délimité de qualité supérieure |
DOP |
francese |
|
Vin doux naturel |
DOP |
francese |
|
Vin de pays |
IGP |
francese |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Ambré |
DOP |
francese |
|
Clairet |
DOP |
francese |
|
Claret |
DOP |
francese |
|
Tuilé |
DOP |
francese |
|
Vin jaune |
DOP |
francese |
|
Château |
DOP |
francese |
|
Clos |
DOP |
francese |
|
Cru artisan |
DOP |
francese |
|
Cru bourgeois |
DOP |
francese |
|
Cru classé, seguita o no da Grand, Premier Grand, Deuxième, Troisième, Quatrième, Cinquième |
DOP |
francese |
|
Edelzwicker |
DOP |
francese |
|
Grand cru |
DOP |
francese |
|
Hors d’âge |
DOP |
francese |
|
Passe-tout-grains |
DOP |
francese |
|
Premier cru |
DOP |
francese |
|
Primeur |
DOP/IGP |
francese |
|
Rancio |
DOP |
francese |
|
Sélection de grains nobles |
DOP |
francese |
|
Sur lie |
DOP/IGP |
francese |
|
Vendanges tardives |
DOP |
francese |
|
Villages |
DOP |
francese |
|
Vin de paille |
DOP |
francese |
ITALIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Aglianico del Taburno Termine equivalente: Taburno |
||
|
Aglianico del Vulture |
||
|
Albana di Romagna |
||
|
Albugnano |
||
|
Alcamo |
||
|
Aleatico di Gradoli |
||
|
Aleatico di Puglia |
||
|
Alezio |
||
|
Alghero |
||
|
Alta Langa |
||
|
Alto Adige seguita da Colli di Bolzano Termine equivalente: Südtiroler Bozner Leiten |
||
|
Alto Adige seguita da Meranese di collina Termine equivalente: Alto Adige Meranese/Südtirol Meraner Hügel/Südtirol Meraner |
||
|
Alto Adige seguita da Santa Maddalena Termine equivalente: Südtiroler St.Magdalener |
||
|
Alto Adige seguita da Terlano Termine equivalente: Südtirol Terlaner |
||
|
Alto Adige seguita da Valle Isarco Termine equivalente: Südtiroler Eisacktal/Eisacktaler |
||
|
Alto Adige seguita da Valle Venosta Termine equivalente: Südtirol Vinschgau |
||
|
Alto Adige Termine equivalente: dell’Alto Adige/Südtirol/Südtiroler |
||
|
Alto Adigeo dell’Alto Adige seguita o no da Bressanone Termine equivalente: dell’Alto Adige Südtirol/Südtiroler Brixner |
||
|
Alto Adige/dell’Alto Adige seguita o no da Burgraviato Termine equivalente: dell’Alto Adige Südtirol/Südtiroler Buggrafler |
||
|
Ansonica Costa dell’Argentario |
||
|
Aprilia |
||
|
Arborea |
||
|
Arcole |
||
|
Assisi |
||
|
Asti seguita o no da«spumante»o preceduta o no da«Moscato di» |
||
|
Atina |
||
|
Aversa |
||
|
Bagnoli di Sopra Termine equivalente: Bagnoli |
||
|
Barbaresco |
||
|
Barbera d’Alba |
||
|
Barbera d’Asti seguita o no da Colli Astiani o Astiano |
||
|
Barbera d’Asti seguita o no da Nizza |
||
|
Barbera d’Asti seguita o no da Tinella |
||
|
Barbera del Monferrato |
||
|
Barbera del Monferrato Superiore |
||
|
Barco Reale di Carmignano Termine equivalente: Rosato di Carmignano/Vin santo di Carmignano/Vin Santo di Carmignano occhio di pernice |
||
|
Bardolino |
||
|
Bardolino Superiore |
||
|
Barolo |
||
|
Bianchello del Metauro |
||
|
Bianco Capena |
||
|
Bianco dell’Empolese |
||
|
Bianco della Valdinievole |
||
|
Bianco di Custoza Termine equivalente: Custoza |
||
|
Bianco di Pitigliano |
||
|
Bianco Pisano di San Torpè |
||
|
Biferno |
||
|
Bivongi |
||
|
Boca |
||
|
Bolgheri seguita o no da Sassicaia |
||
|
Bosco Eliceo |
||
|
Botticino |
||
|
Brachetto d’Acqui Termine equivalente: Acqui |
||
|
Bramaterra |
||
|
Breganze |
||
|
Brindisi |
||
|
Brunello di Montalcino |
||
|
Cacc’e Mmitte di Lucera |
||
|
Cagnina di Romagna |
||
|
Campi Flegrei |
||
|
Campidano di Terralba Termine equivalente: Terralba |
||
|
Canavese |
||
|
Candia dei Colli Apuani |
||
|
Cannonau di Sardegna seguita o no da Capo Ferrato |
||
|
Cannonau di Sardegna seguita o no da Jerzu |
||
|
Cannonau di Sardegna seguita o no da Oliena/Nepente di Oliena |
||
|
Capalbio |
||
|
Capri |
||
|
Capriano del Colle |
||
|
Carema |
||
|
Carignano del Sulcis |
||
|
Carmignano |
||
|
Carso |
||
|
Castel del Monte |
||
|
Castel San Lorenzo |
||
|
Casteller |
||
|
Castelli Romani |
||
|
Cellatica |
||
|
Cerasuolo di Vittoria |
||
|
Cerveteri |
||
|
Cesanese del Piglio Termine equivalente: Piglio |
||
|
Cesanese di Affile Termine equivalente: Affile |
||
|
Cesanese di Olevano Romano Termine equivalente: Olevano Romano |
||
|
Chianti seguita o no da Colli Aretini |
||
|
Chianti seguita o no da Colli Fiorentini |
||
|
Chianti seguita o no da Colli Senesi |
||
|
Chianti seguita o no da Colline Pisane |
||
|
Chianti seguita o no da Montalbano |
||
|
Chianti seguita o no da Montespertoli |
||
|
Chianti seguita o no da Rufina |
||
|
Chianti Classico |
||
|
Cilento |
||
|
Cinque Terre seguita o no da Costa da Posa Termine equivalente: Cinque Terre Sciacchetrà |
||
|
Cinque Terre seguita o no da Costa de Campu Termine equivalente: Cinque Terre Sciacchetrà |
||
|
Cinque Terre seguita o no da Costa de Sera Termine equivalente: Cinque Terre Sciacchetrà |
||
|
Circeo |
||
|
Cirò |
||
|
Cisterna d’Asti |
||
|
Colli Albani |
||
|
Colli Altotiberini |
||
|
Colli Amerini |
||
|
Colli Asolani — Prosecco Termine equivalente: Asolo — Prosecco |
||
|
Colli Berici |
||
|
Colli Bolognesi seguita o no da Colline di Oliveto |
||
|
Colli Bolognesi seguita o no da Colline di Riosto |
||
|
Colli Bolognesi seguita o no da Colline Marconiane |
||
|
Colli Bolognesi seguita o no da Monte San Pietro |
||
|
Colli Bolognesi seguita o no da Serravalle |
||
|
Colli Bolognesi seguita o no da Terre di Montebudello |
||
|
Colli Bolognesi seguita o no da Zola Predosa |
||
|
Colli Bolognesi seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Colli Bolognesi Classico — Pignoletto |
||
|
Colli d’Imola |
||
|
Colli del Trasimeno Termine equivalente: Trasimeno |
||
|
Colli dell’Etruria Centrale |
||
|
Colli della Sabina |
||
|
Colli di Conegliano seguita o no da Fregona |
||
|
Colli di Conegliano seguita o no da Refrontolo |
||
|
Colli di Faenza |
||
|
Colli di Luni |
||
|
Colli di Parma |
||
|
Colli di Rimini |
||
|
Colli di Scandiano e di Canossa |
||
|
Colli Etruschi Viterbesi |
||
|
Colli Euganei |
||
|
Colli Lanuvini |
||
|
Colli Maceratesi |
||
|
Colli Martani |
||
|
Colli Orientali del Friuli seguita o no da Cialla |
||
|
Colli Orientali del Friuli seguita o no da Rosazzo |
||
|
Colli Orientali del Friuli seguita o no da Schiopettino di Prepotto |
||
|
Colli Orientali del Friuli Picolit seguita o no da Cialla |
||
|
Colli Perugini |
||
|
Colli Pesaresi seguita o no da Focara |
||
|
Colli Pesaresi seguita o no da Roncaglia |
||
|
Colli Piacentini seguita o no da Gutturnio |
||
|
Colli Piacentini seguita o no da Monterosso Val d’Arda |
||
|
Colli Piacentini seguita o no da Val Trebbia |
||
|
Colli Piacentini seguita o no da Valnure |
||
|
Colli Piacentini seguita o no da Vigoleno |
||
|
Colli Romagna centrale |
||
|
Colli Tortonesi |
||
|
Collina Torinese |
||
|
Colline di Levanto |
||
|
Colline Joniche Taratine |
||
|
Colline Lucchesi |
||
|
Colline Novaresi |
||
|
Colline Saluzzesi |
||
|
Collio Goriziano Termine equivalente: Collio |
||
|
Conegliano — Valdobbiadene — Prosecco |
||
|
Cònero |
||
|
Contea di Sclafani |
||
|
Contessa Entellina |
||
|
Controguerra |
||
|
Copertino |
||
|
Cori |
||
|
Cortese dell’Alto Monferrato |
||
|
Corti Benedettine del Padovano |
||
|
Cortona |
||
|
Costa d’Amalfi seguita o no da Furore |
||
|
Costa d’Amalfi seguita o no da Ravello |
||
|
Costa d’Amalfi seguita o no da Tramonti |
||
|
Coste della Sesia |
||
|
Curtefranca |
||
|
Delia Nivolelli |
||
|
Dolcetto d’Acqui |
||
|
Dolcetto d’Alba |
||
|
Dolcetto d’Asti |
||
|
Dolcetto delle Langhe Monregalesi |
||
|
Dolcetto di Diano d’Alba Termine equivalente: Diano d’Alba |
||
|
Dolcetto di Dogliani |
||
|
Dolcetto di Dogliani Superiore Termine equivalente: Dogliani |
||
|
Dolcetto di Ovada Termine equivalente: Dolcetto d’Ovada |
||
|
Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada |
||
|
Donnici |
||
|
Elba |
||
|
Eloro seguita o no da Pachino |
||
|
Erbaluce di Caluso Termine equivalente: Caluso |
||
|
Erice |
||
|
Esino |
||
|
Est!Est!!Est!!! di Montefiascone |
||
|
Etna |
||
|
Falerio dei Colli Ascolani Termine equivalente: Falerio |
||
|
Falerno del Massico |
||
|
Fara |
||
|
Faro |
||
|
Fiano di Avellino |
||
|
Franciacorta |
||
|
Frascati |
||
|
Freisa d’Asti |
||
|
Freisa di Chieri |
||
|
Friuli Annia |
||
|
Friuli Aquileia |
||
|
Friuli Grave |
||
|
Friuli Isonzo Termine equivalente: Isonzo del Friuli |
||
|
Friuli Latisana |
||
|
Gabiano |
||
|
Galatina |
||
|
Galluccio |
||
|
Gambellara |
||
|
Garda |
||
|
Garda Colli Mantovani |
||
|
Gattinara |
||
|
Gavi Termine equivalente: Cortese di Gavi |
||
|
Genazzano |
||
|
Ghemme |
||
|
Gioia del Colle |
||
|
Girò di Cagliari |
||
|
Golfo del Tigullio |
||
|
Gravina |
||
|
Greco di Bianco |
||
|
Greco di Tufo |
||
|
Grignolino d’Asti |
||
|
Grignolino del Monferrato Casalese |
||
|
Guardia Sanframondi Termine equivalente: Guardiolo |
||
|
I Terreni di San Severino |
||
|
Irpinia seguita o no da Campi Taurasini |
||
|
Ischia |
||
|
Lacrima di Morro Termine equivalente: Lacrima di Morro d’Alba |
||
|
Lago di Caldaro Termine equivalente: Caldaro/Kalterer/Kalterersee |
||
|
Lago di Corbara |
||
|
Lambrusco di Sorbara |
||
|
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro |
||
|
Lambrusco Mantovano seguita o no da Oltre Po Mantovano |
||
|
Lambrusco Mantovano seguita o no da Viadanese-Sabbionetano |
||
|
Lambrusco Salamino di Santa Croce |
||
|
Lamezia |
||
|
Langhe |
||
|
Lessona |
||
|
Leverano |
||
|
Lison-Pramaggiore |
||
|
Lizzano |
||
|
Loazzolo |
||
|
Locorotondo |
||
|
Lugana |
||
|
Malvasia delle Lipari |
||
|
Malvasia di Bosa |
||
|
Malvasia di Cagliari |
||
|
Malvasia di Casorzo d’Asti Termine equivalente: Cosorzo/Malvasia di Cosorzo |
||
|
Malvasia di Castelnuovo Don Bosco |
||
|
Mamertino di Milazzo Termine equivalente: Mamertino |
||
|
Mandrolisai |
||
|
Marino |
||
|
Marsala |
||
|
Martina Termine equivalente: Martina Franca |
||
|
Matino |
||
|
Melissa |
||
|
Menfi seguita o no da Bonera |
||
|
Menfi seguita o no da Feudo dei Fiori |
||
|
Merlara |
||
|
Molise Termine equivalente: del Molise |
||
|
Monferrato seguita o no da Casalese |
||
|
Monica di Cagliari |
||
|
Monica di Sardegna |
||
|
Monreale |
||
|
Montecarlo |
||
|
Montecompatri-Colonna Termine equivalente: Montecompatri/Colonna |
||
|
Montecucco |
||
|
Montefalco |
||
|
Montefalco Sagrantino |
||
|
Montello e Colli Asolani |
||
|
Montepulciano d’Abruzzo accompagnata o no da Casauria/Terre di Casauria |
||
|
Montepulciano d’Abruzzo accompagnata o no da Terre dei Vestini |
||
|
Montepulciano d’Abruzzo seguita o no da Colline Teramane |
||
|
Monteregio di Massa Marittima |
||
|
Montescudaio |
||
|
Monti Lessini Termine equivalente: Lessini |
||
|
Morellino di Scansano |
||
|
Moscadello di Montalcino |
||
|
Moscato di Cagliari |
||
|
Moscato di Pantelleria Termine equivalente: Passito di Pantelleria/Pantelleria |
||
|
Moscato di Sardegna seguita o no da Gallura |
||
|
Moscato di Sardegna seguita o no da Tempio Pausania |
||
|
Moscato di Sardegna seguita o no da Tempo |
||
|
Moscato di Siracusa |
||
|
Moscato di Sorso-Sennori Termine equivalente: Moscato di Sorso/Moscato di Sennori |
||
|
Moscato di Trani |
||
|
Nardò |
||
|
Nasco di Cagliari |
||
|
Nebbiolo d’Alba |
||
|
Nettuno |
||
|
Noto |
||
|
Nuragus di Cagliari |
||
|
Offida |
||
|
Oltrepò Pavese |
||
|
Orcia |
||
|
Orta Nova |
||
|
Orvieto |
||
|
Ostuni |
||
|
Pagadebit di Romagna seguita o no da Bertinoro |
||
|
Parrina |
||
|
Penisola Sorrentina seguita o no da Gragnano |
||
|
Penisola Sorrentina seguita o no da Lettere |
||
|
Penisola Sorrentina seguita o no da Sorrento |
||
|
Pentro di Isernia Termine equivalente: Pentro |
||
|
Pergola |
||
|
Piemonte |
||
|
Pietraviva |
||
|
Pinerolese |
||
|
Pollino |
||
|
Pomino |
||
|
Pornassio Termine equivalente: Ormeasco di Pornassio |
||
|
Primitivo di Manduria |
||
|
Prosecco |
||
|
Ramandolo |
||
|
Recioto di Gambellara |
||
|
Recioto di Soave |
||
|
Reggiano |
||
|
Reno |
||
|
Riesi |
||
|
Riviera del Brenta |
||
|
Riviera del Garda Bresciano Termine equivalente: Garda Bresciano |
||
|
Riviera ligure di ponente seguita o no da Albenga/Albengalese |
||
|
Riviera ligure di ponente seguita o no da Finale/Finalese |
||
|
Riviera ligure di ponente seguita o no da Riviera dei Fiori |
||
|
Roero |
||
|
Romagna Albana spumante |
||
|
Rossese di Dolceacqua Termine equivalente: Dolceacqua |
||
|
Rosso Barletta |
||
|
Rosso Canosa seguita o no da Canusium |
||
|
Rosso Conero |
||
|
Rosso di Cerignola |
||
|
Rosso di Montalcino |
||
|
Rosso di Montepulciano |
||
|
Rosso Orvietano Termine equivalente: Orvietano Rosso |
||
|
Rosso Piceno |
||
|
Rubino di Cantavenna |
||
|
Ruché di Castagnole Monferrato |
||
|
Salaparuta |
||
|
Salice Salentino |
||
|
Sambuca di Sicilia |
||
|
San Colombano al Lambro Termine equivalente: San Colombano |
||
|
San Gimignano |
||
|
San Ginesio |
||
|
San Martino della Battaglia |
||
|
San Severo |
||
|
San Vito di Luzzi |
||
|
Sangiovese di Romagna |
||
|
Sannio |
||
|
Sant’Agata de’ Goti Termine equivalente: Sant’Agata dei Goti |
||
|
Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto |
||
|
Sant’Antimo |
||
|
Santa Margherita di Belice |
||
|
Sardegna Semidano seguita o no da Mogoro |
||
|
Savuto |
||
|
Scanzo Termine equivalente: Moscato di Scanzo |
||
|
Scavigna |
||
|
Sciacca |
||
|
Serrapetrona |
||
|
Sforzato di Valtellina Termine equivalente: Sfursat di Valtellina |
||
|
Sizzano |
||
|
Soave seguita o no da Colli Scaligeri |
||
|
Soave Superiore |
||
|
Solopaca |
||
|
Sovana |
||
|
Squinzano |
||
|
Strevi |
||
|
Tarquinia |
||
|
Taurasi |
||
|
Teroldego Rotaliano |
||
|
Terracina Termine equivalente: Moscato di Terracina |
||
|
Terratico di Bibbona seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Terre dell’Alta Val d’Agri |
||
|
Terre di Casole |
||
|
Terre Tollesi Termine equivalente: Tullum |
||
|
Torgiano |
||
|
Torgiano rosso riserva |
||
|
Trebbiano d’Abruzzo |
||
|
Trebbiano di Romagna |
||
|
Trentino seguita o no da Isera/d’Isera |
||
|
Trentino seguita o no da Sorni |
||
|
Trentino seguita o no da Ziresi/dei Ziresi |
||
|
Trento |
||
|
Val d’Arbia |
||
|
Val di Cornia seguita o no da Suvereto |
||
|
Val Polcèvera seguita o no da Coronata |
||
|
Valcalepio |
||
|
Valdadige seguita o no da Terra dei Forti Termine equivalente: Etschtaler |
||
|
Valdadige Terradeiforti Termine equivalente: Terradeiforti Valdadige |
||
|
Valdichiana |
||
|
Valle d’Aosta seguita o no da Arnad-Montjovet Termine equivalente: Vallée d’Aoste |
||
|
Valle d’Aosta seguita o no da Blanc de Morgex et de la Salle Termine equivalente: Vallée d’Aoste |
||
|
Valle d’Aosta seguita o no da Chambave Termine equivalente: Vallée d’Aoste |
||
|
Valle d’Aosta seguita o no da Donnas Termine equivalente: Vallée d’Aoste |
||
|
Valle d’Aosta seguita o no da Enfer d’Arvier Termine equivalente: Vallée d’Aoste |
||
|
Valle d’Aosta seguita o no da Nus Termine equivalente: Vallée d’Aoste |
||
|
Valle d’Aosta seguita o no da Torrette Termine equivalente: Vallée d’Aoste |
||
|
Valpolicella accompagnata o no da Valpantena |
||
|
Valsusa |
||
|
Valtellina Superiore seguita o no da Grumello |
||
|
Valtellina Superiore seguita o no da Inferno |
||
|
Valtellina Superiore seguita o no da Maroggia |
||
|
Valtellina Superiore seguita o no da Sassella |
||
|
Valtellina Superiore seguita o no da Valgella |
||
|
Velletri |
||
|
Verbicaro |
||
|
Verdicchio dei Castelli di Jesi |
||
|
Verdicchio di Matelica |
||
|
Verduno Pelaverga Termine equivalente: Verduno |
||
|
Vermentino di Gallura |
||
|
Vermentino di Sardegna |
||
|
Vernaccia di Oristano |
||
|
Vernaccia di San Gimignano |
||
|
Vernaccia di Serrapetrona |
||
|
Vesuvio |
||
|
Vicenza |
||
|
Vignanello |
||
|
Vin Santo del Chianti |
||
|
Vin Santo del Chianti Classico |
||
|
Vin Santo di Montepulciano |
||
|
Vini del Piave Termine equivalente: Piave |
||
|
Vino Nobile di Montepulciano |
||
|
Vittoria |
||
|
Zagarolo |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Allerona |
||
|
Alta Valle della Greve |
||
|
Alto Livenza |
||
|
Alto Mincio |
||
|
Alto Tirino |
||
|
Arghillà |
||
|
Barbagia |
||
|
Basilicata |
||
|
Benaco bresciano |
||
|
Beneventano |
||
|
Bergamasca |
||
|
Bettona |
||
|
Bianco del Sillaro Termine equivalente: Sillaro |
||
|
Bianco di Castelfranco Emilia |
||
|
Calabria |
||
|
Camarro |
||
|
Campania |
||
|
Cannara |
||
|
Civitella d’Agliano |
||
|
Colli Aprutini |
||
|
Colli Cimini |
||
|
Colli del Limbara |
||
|
Colli del Sangro |
||
|
Colli della Toscana centrale |
||
|
Colli di Salerno |
||
|
Colli Trevigiani |
||
|
Collina del Milanese |
||
|
Colline di Genovesato |
||
|
Colline Frentane |
||
|
Colline Pescaresi |
||
|
Colline Savonesi |
||
|
Colline Teatine |
||
|
Condoleo |
||
|
Conselvano |
||
|
Costa Viola |
||
|
Daunia |
||
|
Del Vastese Termine equivalente: Histonium |
||
|
Delle Venezie |
||
|
Dugenta |
||
|
Emilia Termine equivalente: Dell’Emilia |
||
|
Epomeo |
||
|
Esaro |
||
|
Fontanarossa di Cerda |
||
|
Forlì |
||
|
Fortana del Taro |
||
|
Frusinate Termine equivalente: del Frusinate |
||
|
Golfo dei Poeti La Spezia Termine equivalente: Golfo dei Poeti |
||
|
Grottino di Roccanova |
||
|
Isola dei Nuraghi |
||
|
Lazio |
||
|
Lipuda |
||
|
Locride |
||
|
Marca Trevigiana |
||
|
Marche |
||
|
Maremma Toscana |
||
|
Marmilla |
||
|
Mitterberg tra Cauria e Tel Termine equivalente: Mitterberg/Mitterberg zwischen Gfrill und Toll |
||
|
Modena Termine equivalente: Provincia di Modena/di Modena |
||
|
Montecastelli |
||
|
Montenetto di Brescia |
||
|
Murgia |
||
|
Narni |
||
|
Nurra |
||
|
Ogliastra |
||
|
Osco Termine equivalente: Terre degli Osci |
||
|
Paestum |
||
|
Palizzi |
||
|
Parteolla |
||
|
Pellaro |
||
|
Planargia |
||
|
Pompeiano |
||
|
Provincia di Mantova |
||
|
Provincia di Nuoro |
||
|
Provincia di Pavia |
||
|
Provincia di Verona Termine equivalente: Veronese |
||
|
Puglia |
||
|
Quistello |
||
|
Ravenna |
||
|
Roccamonfina |
||
|
Romangia |
||
|
Ronchi di Brescia |
||
|
Ronchi Varesini |
||
|
Rotae |
||
|
Rubicone |
||
|
Sabbioneta |
||
|
Salemi |
||
|
Salento |
||
|
Salina |
||
|
Scilla |
||
|
Sebino |
||
|
Sibiola |
||
|
Sicilia |
||
|
Spello |
||
|
Tarantino |
||
|
Terrazze Retiche di Sondrio |
||
|
Terre Aquilane Termine equivalente: Terre dell’Aquila |
||
|
Terre del Volturno |
||
|
Terre di Chieti |
||
|
Terre di Veleja |
||
|
Terre Lariane |
||
|
Tharros |
||
|
Toscano Termine equivalente: Toscana |
||
|
Trexenta |
||
|
Umbria |
||
|
Val di Magra |
||
|
Val di Neto |
||
|
Val Tidone |
||
|
Valcamonica |
||
|
Valdamato |
||
|
Vallagarina |
||
|
Valle Belice |
||
|
Valle d’Itria |
||
|
Valle del Crati |
||
|
Valle del Tirso |
||
|
Valle Peligna |
||
|
Valli di Porto Pino |
||
|
Veneto |
||
|
Veneto Orientale |
||
|
Venezia Giulia |
||
|
Vigneti delle Dolomiti Termine equivalente: Weinberg Dolomiten |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
D.O.C |
DOP |
italiano |
|
D.O.C.G. |
DOP |
italiano |
|
Denominazione di Origine Controllata e Garantita |
DOP |
italiano |
|
Denominazione di Origine Controllata. |
DOP |
italiano |
|
Kontrollierte und garantierte Ursprungsbezeichnung |
DOP |
tedesco |
|
Kontrollierte Ursprungsbezeichnung |
DOP |
tedesco |
|
Vino Dolce Naturale |
DOP |
italiano |
|
Inticazione geografica tipica (IGT) |
IGP |
italiano |
|
Landwein |
IGP |
tedesco |
|
Vin de pays |
IGP |
francese |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Alberata o vigneti ad alberata |
DOP |
italiano |
|
Amarone |
DOP |
italiano |
|
Ambra |
DOP |
italiano |
|
Ambrato |
DOP |
italiano |
|
Annoso |
DOP |
italiano |
|
Apianum |
DOP |
italiano |
|
Auslese |
DOP |
italiano |
|
Buttafuoco |
DOP |
italiano |
|
Cannellino |
DOP |
italiano |
|
Cerasuolo |
DOP |
italiano |
|
Chiaretto |
DOP/IGP |
italiano |
|
Ciaret |
DOP |
italiano |
|
Château |
DOP |
francese |
|
Classico |
DOP |
italiano |
|
Dunkel |
DOP |
tedesco |
|
Fine |
DOP |
italiano |
|
Fior d’Arancio |
DOP |
italiano |
|
Flétri |
DOP |
francese |
|
Garibaldi Dolce (o GD) |
DOP |
italiano |
|
Governo all’uso toscano |
DOP/IGP |
italiano |
|
Gutturnio |
DOP |
italiano |
|
Italia Particolare (o IP) |
DOP |
italiano |
|
Klassisch/Klassisches Ursprungsgebiet |
DOP |
tedesco |
|
Kretzer |
DOP |
tedesco |
|
Lacrima |
DOP |
italiano |
|
Lacryma Christi |
DOP |
italiano |
|
Lambiccato |
DOP |
italiano |
|
London Particolar (o LP o Inghilterra) |
DOP |
italiano |
|
Occhio di Pernice |
DOP |
italiano |
|
Oro |
DOP |
italiano |
|
Passito o Vino passito o Vino Passito Liquoroso |
DOP/IGP |
italiano |
|
Ramie |
DOP |
italiano |
|
Rebola |
DOP |
italiano |
|
Recioto |
DOP |
italiano |
|
Riserva |
DOP |
italiano |
|
Rubino |
DOP |
italiano |
|
Sangue di Giuda |
DOP |
italiano |
|
Scelto |
DOP |
italiano |
|
Sciacchetrà |
DOP |
italiano |
|
Sciac-trà |
DOP |
italiano |
|
Spätlese |
DOP/IGP |
tedesco |
|
Soleras |
DOP |
italiano |
|
Stravecchio |
DOP |
italiano |
|
Strohwein |
DOP/IGP |
tedesco |
|
Superiore |
DOP |
italiano |
|
Superiore Old Marsala |
DOP |
italiano |
|
Torchiato |
DOP |
italiano |
|
Torcolato |
DOP |
italiano |
|
Vecchio |
DOP |
italiano |
|
Vendemmia Tardiva |
DOP/IGP |
italiano |
|
Verdolino |
DOP |
italiano |
|
Vergine |
DOP |
italiano |
|
Vermiglio |
DOP |
italiano |
|
Vino Fiore |
DOP |
italiano |
|
Vino Novello o Novello |
DOP/IGP |
italiano |
|
Vin Santo o Vino Santo o Vinsanto |
DOP |
italiano |
|
Vivace |
DOP/IGP |
italiano |
CIPRO
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Βουνί Παναγιάς — Αμπελίτη Termine equivalente: Vouni Panayias — Ampelitis |
||
|
Κουμανδαρία Termine equivalente: Commandaria |
||
|
Κρασοχώρια Λεμεσού seguita o no da Αφάμης Termine equivalente: Krasohoria Lemesou — Afames |
||
|
Κρασοχώρια Λεμεσού seguita o no da Λαόνα Termine equivalente: Krasohoria Lemesou — Laona |
||
|
Λαόνα Ακάμα Termine equivalente: Laona Akama |
||
|
Πιτσιλιά Termine equivalente: Pitsilia |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Λάρνακα Termine equivalente: Larnaka |
||
|
Λεμεσός Termine equivalente: Lemesos |
||
|
Λευκωσία Termine equivalente: Lefkosia |
||
|
Πάφος Termine equivalente: Pafos |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Οίνος γλυκύς φυσικός |
DOP |
greco |
|
Οίνος Ελεγχόμενης Ονομασίας Προέλευσης (ΟΕΟΠ) |
DOP |
greco |
|
Τοπικός Οίνος |
IGP |
greco |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Αμπελώνας (-ες) [Ampelonas (-es)] [Vineyard(-s)] |
DOP/IGP |
greco |
|
Κτήμα (Ktima) (Domain) |
DOP/IGP |
greco |
|
Μοναστήρι (Monastiri) (Monastery) |
DOP/IGP |
greco |
|
Μονή (Moni) (Monastery) |
DOP/IGP |
greco |
LUSSEMBURGO
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Crémant du Luxemboug |
||
|
Moselle Luxembourgeoise seguita da Ahn/Assel/Bech-Kleinmacher/Born/Bous/Bumerange/Canach/Ehnen/Ellingen/Elvange/Erpeldingen/Gostingen/Greveldingen/Grevenmacher seguita da Appellation contrôlée |
||
|
Moselle Luxembourgeoise seguita da Lenningen/Machtum/Mechtert/Moersdorf/Mondorf/Niederdonven/Oberdonven/Oberwormelding/Remich/Rolling/Rosport/Stadtbredimus seguita da Appellation contrôlée |
||
|
Moselle Luxembourgeoise seguita da Remerschen/Remich/Schengen/Schwebsingen/Stadtbredimus/Trintingen/Wasserbillig/Wellenstein/Wintringen or Wormeldingen seguita da Appellation contrôlée |
||
|
Moselle Luxembourgeoise seguita dal nome della varietà di vite seguita da Appellation contrôlée |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Crémant de Luxembourg |
DOP |
francese |
|
Marque nationale, seguita da: — appellation contrôlée — appellation d’origine contrôlée |
DOP |
francese |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Château |
DOP |
francese |
|
Grand premier cru Premier cru Vin classé |
DOP |
francese |
|
Vendanges tardives |
DOP |
francese |
|
Vin de glace |
DOP |
francese |
|
Vin de paille |
DOP |
francese |
UNGHERIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Badacsony seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Balaton |
||
|
Balaton-felvidék seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Balatonboglár seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Balatonfüred-Csopak seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Balatoni |
||
|
Bükk seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Csongrád seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Debrői Hárslevelű |
||
|
Duna |
||
|
Eger seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Egerszóláti Olaszrizling |
||
|
Egri Bikavér |
||
|
Egri Bikavér Superior |
||
|
Etyek-Buda seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Hajós-Baja seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Izsáki Arany Sárfehér |
||
|
Káli |
||
|
Kunság seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Mátra seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Mór seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Nagy-Somló seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Neszmély seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Pannon |
||
|
Pannonhalma seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Pécs seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Somlói |
||
|
Somlói Arany |
||
|
Somlói Nászéjszakák bora |
||
|
Sopron seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Szekszárd seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Tihany |
||
|
Tokaj seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Tolna seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Villány seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Villányi védett eredetű classicus |
||
|
Zala seguita o no dal nome della sottoregione, del comune o della località |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Alföldi seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Balatonmelléki seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Dél-alföldi |
||
|
Dél-dunántúli |
||
|
Duna melléki |
||
|
Duna-Tisza-közi |
||
|
Dunántúli |
||
|
Észak-dunántúli |
||
|
Felső-magyarországi |
||
|
Nyugat-dunántúli |
||
|
Tisza melléki |
||
|
Tisza völgyi |
||
|
Zempléni |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
minőségi bor |
DOP |
ungherese |
|
védett eredetű bor |
DOP |
ungherese |
|
Tájbor |
IGP |
ungherese |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Aszú (3)(4)(5)(6) puttonyos |
DOP |
ungherese |
|
Aszúeszencia |
DOP |
ungherese |
|
Bikavér |
DOP |
ungherese |
|
Eszencia |
DOP |
ungherese |
|
Fordítás |
DOP |
ungherese |
|
Máslás |
DOP |
ungherese |
|
Késői szüretelésű bor |
DOP/IGP |
ungherese |
|
Válogatott szüretelésű bor |
DOP/IGP |
ungherese |
|
Muzeális bor |
DOP/IGP |
ungherese |
|
Siller |
DOP/IGP |
ungherese |
|
Szamorodni |
DOP |
ungherese |
MALTA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Gozo |
||
|
Malta |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Maltese Islands |
||
|
Menzioni tradizionali (articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio) |
||
|
Denominazzjoni ta’ Oriġini Kontrollata (D.O.K.) |
DOP |
maltese |
|
Indikazzjoni Ġeografika Tipika (I.Ġ.T.) |
IGP |
maltese |
PAESI BASSI
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Drenthe |
||
|
Flevoland |
||
|
Friesland |
||
|
Gelderland |
||
|
Groningen |
||
|
Limburg |
||
|
Noord Brabant |
||
|
Noord Holland |
||
|
Overijssel |
||
|
Utrecht |
||
|
Zeeland |
||
|
Zuid Holland |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Landwijn |
IGP |
Neerlandese |
AUSTRIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Burgenland seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Carnuntum seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Kamptal seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Kärnten seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Kremstal seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Leithaberg seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Mittelburgenland seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Neusiedlersee seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Neusiedlersee-Hügelland seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Niederösterreich seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Oberösterreich seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Salzburg seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Steirermark seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Süd-Oststeiermark seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Südburgenland seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Südsteiermark seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Thermenregion seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Tirol seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Traisental seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Vorarlberg seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Wachau seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Wagram seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Weinviertel seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Weststeiermark seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Wien seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Bergland |
||
|
Steierland |
||
|
Weinland |
||
|
Wien |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Prädikatswein o Qualitätswein besonderer Reife und Leseart, seguita o no da: — Ausbruch/Ausbruchwein — Auslese/Auslesewein — Beerenauslese/Beerenauslesewein — Kabinett/Kabinettwein — Schilfwein — Spätlese/Spätlesewein — Strohwein — Trockenbeerenauslese — Eiswein |
DOP |
tedesco |
|
DAC |
DOP |
latino |
|
Districtus Austriae Controllatus |
DOP |
latino |
|
Qualitätswein o Qualitätswein mit staatlicher Prüfnummer |
DOP |
tedesco |
|
Landwein |
IGP |
tedesco |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Ausstich |
DOP/IGP |
tedesco |
|
Auswahl |
DOP/IGP |
tedesco |
|
Bergwein |
DOP/IGP |
tedesco |
|
Klassik/Classic |
DOP |
tedesco |
|
Heuriger |
DOP/IGP |
tedesco |
|
Gemischter Satz |
DOP/IGP |
tedesco |
|
Jubiläumswein |
DOP/IGP |
tedesco |
|
Reserve |
DOP |
tedesco |
|
Schilcher |
DOP/IGP |
tedesco |
|
Sturm |
IGP |
tedesco |
PORTOGALLO
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Alenquer |
||
|
Alentejo seguita o no da Borba |
||
|
Alentejo seguita o no da Évora |
||
|
Alentejo seguita o no da Granja-Amareleja |
||
|
Alentejo seguita o no da Moura |
||
|
Alentejo seguita o no da Portalegre |
||
|
Alentejo seguita o no da Redondo |
||
|
Alentejo seguita o no da Reguengos |
||
|
Alentejo seguita o no da Vidigueira |
||
|
Arruda |
||
|
Bairrada |
||
|
Beira Interior seguita o no da Castelo Rodrigo |
||
|
Beira Interior seguita o no da Cova da Beira |
||
|
Beira Interior seguita o no da Pinhel |
||
|
Biscoitos |
||
|
Bucelas |
||
|
Carcavelos |
||
|
Colares |
||
|
Dão seguita o no da Alva |
||
|
Dão seguita o no da Besteiros |
||
|
Dão seguita o no da Castendo |
||
|
Dão seguita o no da Serra da Estrela |
||
|
Dão seguita o no da Silgueiros |
||
|
Dão seguita o no da Terras de Azurara |
||
|
Dão seguita o no da Terras de Senhorim |
||
|
Dão Nobre |
||
|
Douro seguita o no da Baixo Corgo Termine equivalente: Vinho do Douro |
||
|
Douro seguita o no da Cima Corgo Termine equivalente: Vinho do Douro |
||
|
Douro seguita o no da Douro Superior Termine equivalente: Vinho do Douro |
||
|
Encostas d’Aire seguita o no da Alcobaça |
||
|
Encostas d’Aire seguita o no da Ourém |
||
|
Graciosa |
||
|
Lafões |
||
|
Lagoa |
||
|
Lagos |
||
|
Madera Termine equivalente: Madera/Vinho da Madera/Madera Weine/Madera Wine/Vin de Madère/Vino di Madera/Madera Wijn |
||
|
Madeirense |
||
|
Moscatel de Setúbal |
||
|
Moscatel do Douro |
||
|
Óbidos |
||
|
Palmela |
||
|
Pico |
||
|
Portimão |
||
|
Porto Termine equivalente: Oporto/Vinho do Porto/Vin de Porto/Port/Port Wine/Portwein/Portvin/Portwijn |
||
|
Ribatejo seguita o no da Almeirim |
||
|
Ribatejo seguita o no da Cartaxo |
||
|
Ribatejo seguita o no da Chamusca |
||
|
Ribatejo seguita o no da Coruche |
||
|
Ribatejo seguita o no da Santarém |
||
|
Ribatejo seguita o no da Tomar |
||
|
Setúbal |
||
|
Setúbal Roxo |
||
|
Tavira |
||
|
Távora-Varosa |
||
|
Torres Vedras |
||
|
Trás-os-Montes seguita o no da Chaves |
||
|
Trás-os-Montes seguita o no da Planalto Mirandês |
||
|
Trás-os-Montes seguita o no da Valpaços |
||
|
Vinho do Douro seguita o no da Baixo Corgo Termine equivalente: Douro |
||
|
Vinho do Douro seguita o no da Cima Corgo Termine equivalente: Douro |
||
|
Vinho do Douro seguita o no da Douro Superior Termine equivalente: Douro |
||
|
Vinho Verde seguita o no da Amarante |
||
|
Vinho Verde seguita o no da Ave |
||
|
Vinho Verde seguita o no da Baião |
||
|
Vinho Verde seguita o no da Basto |
||
|
Vinho Verde seguita o no da Cávado |
||
|
Vinho Verde seguita o no da Lima |
||
|
Vinho Verde seguita o no da Monção e Melgaço |
||
|
Vinho Verde seguita o no da Paiva |
||
|
Vinho Verde seguita o no da Sousa |
||
|
Vinho Verde Alvarinho |
||
|
Vinho Verde Alvarinho Espumante |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Lisboa seguita o no da Alta Estremadura |
||
|
Lisboa seguita o no da Estremadura |
||
|
Península de Setúbal |
||
|
Tejo |
||
|
Vinho Espumante Beiras seguita o no da Beira Alta |
||
|
Vinho Espumante Beiras seguita o no da Beira Litoral |
||
|
Vinho Espumante Beiras seguita o no da Terras de Sicó |
||
|
Vinho Licoroso Algarve |
||
|
Vinho Regional Açores |
||
|
Vinho Regional Alentejano |
||
|
Vinho Regional Algarve |
||
|
Vinho Regional Beiras seguita o no da Beira Alta |
||
|
Vinho Regional Beiras seguita o no da Beira Litoral |
||
|
Vinho Regional Beiras seguita o no da Terras de Sicó |
||
|
Vinho Regional Duriense |
||
|
Vinho Regional Minho |
||
|
Vinho Regional Terras Madeirenses |
||
|
Vinho Regional Transmontano |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Denominação de origem |
DOP |
portoghese |
|
Denominação de origem controlada |
DOP |
portoghese |
|
DO |
DOP |
portoghese |
|
DOC |
DOP |
portoghese |
|
Indicação de proveniência regulamentada |
IGP |
portoghese |
|
IPR |
IGP |
portoghese |
|
Vinho doce natural |
DOP |
portoghese |
|
Vinho generoso |
DOP |
portoghese |
|
Vinho regional |
IGP |
portoghese |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Canteiro |
DOP |
portoghese |
|
Colheita Seleccionada |
DOP |
portoghese |
|
Crusted/Crusting |
DOP |
inglese |
|
Escolha |
DOP |
portoghese |
|
Escuro |
DOP |
portoghese |
|
Fino |
DOP |
portoghese |
|
Frasqueira |
DOP |
portoghese |
|
Garrafeira |
DOP/IGP |
portoghese |
|
Lágrima |
DOP |
portoghese |
|
Leve |
DOP |
portoghese |
|
Nobre |
DOP |
portoghese |
|
Reserva |
DOP |
portoghese |
|
Velha reserva (ou grande reserva) |
DOP |
portoghese |
|
Ruby |
DOP |
inglese |
|
Solera |
DOP |
portoghese |
|
Super reserva |
DOP |
portoghese |
|
Superior |
DOP |
portoghese |
|
Tawny |
DOP |
inglese |
|
Vintage, seguita o no da Late Bottle (LBV) o Character |
DOP |
inglese |
|
Vintage |
DOP |
inglese |
ROMANIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Aiud seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Alba Iulia seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Babadag seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Banat seguita o no da Dealurile Tirolului |
||
|
Banat seguita o no da Moldova Nouă |
||
|
Banat seguita o no da Silagiu |
||
|
Banu Mărăcine seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Bohotin seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Cernătești — Podgoria seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Cotești seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Cotnari |
||
|
Crișana seguita o no da Biharia |
||
|
Crișana seguita o no da Diosig |
||
|
Crișana seguita o no da Șimleu Silvaniei |
||
|
Dealu Bujorului seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Dealu Mare seguita o no da Boldești |
||
|
Dealu Mare seguita o no da Breaza |
||
|
Dealu Mare seguita o no da Ceptura |
||
|
Dealu Mare seguita o no da Merei |
||
|
Dealu Mare seguita o no da Tohani |
||
|
Dealu Mare seguita o no da Urlați |
||
|
Dealu Mare seguita o no da Valea Călugărească |
||
|
Dealu Mare seguita o no da Zorești |
||
|
Drăgășani seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Huși seguita o no da Vutcani |
||
|
Iana seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Iași seguita o no da Bucium |
||
|
Iași seguita o no da Copou |
||
|
Iași seguita o no da Uricani |
||
|
Lechința seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Mehedinți seguita o no da Corcova |
||
|
Mehedinți seguita o no da Golul Drâncei |
||
|
Mehedinți seguita o no da Orevița |
||
|
Mehedinți seguita o no da Severin |
||
|
Mehedinți seguita o no da Vânju Mare |
||
|
Miniș seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Murfatlar seguita o no da Cernavodă |
||
|
Murfatlar seguita o no da Medgidia |
||
|
Nicorești seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Odobești seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Oltina seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Panciu seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Pietroasa seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Recaș seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Sâmburești seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Sarica Niculițel seguita o no da Tulcea |
||
|
Sebeș — Apold seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Segarcea seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Ștefănești seguita o no da Costești |
||
|
Târnave seguita o no da Blaj |
||
|
Târnave seguita o no da Jidvei |
||
|
Târnave seguita o no da Mediaș |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Colinele Dobrogei seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Dealurile Crișanei seguita o no dal nome della sottoregione |
||
|
Dealurile Moldovei o, secondo il caso, Dealurile Covurluiului |
||
|
Dealurile Moldovei o, secondo il caso, Dealurile Hârlăului |
||
|
Dealurile Moldovei o, secondo il caso, Dealurile Hușilor |
||
|
Dealurile Moldovei o, secondo il caso, Dealurile Iașilor |
||
|
Dealurile Moldovei o, secondo il caso, Dealurile Tutovei |
||
|
Dealurile Moldovei o, secondo il caso, Terasele Siretului |
||
|
Dealurile Moldovei |
||
|
Dealurile Munteniei |
||
|
Dealurile Olteniei |
||
|
Dealurile Sătmarului |
||
|
Dealurile Transilvaniei |
||
|
Dealurile Vrancei |
||
|
Dealurile Zarandului |
||
|
Terasele Dunării |
||
|
Viile Carașului |
||
|
Viile Timișului |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Vin cu denumire de origine controlată (D.O.C.), seguito da: — Cules la maturitate deplină — C.M.D. — Cules târziu — C.T. — Cules la înnobilarea boabelor — C.I.B. |
DOP |
rumeno |
|
Vin spumant cu denumire de origine controlată — D.O.C. |
DOP |
rumeno |
|
Vin cu indicație geografică |
IGP |
rumeno |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Rezervă |
DOP/IGP |
rumeno |
|
Vin de vinotecă |
DOP |
rumeno |
SLOVENIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Bela krajina seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Belokranjec seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Bizeljčan seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Bizeljsko-Sremič seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto Termine equivalente: Sremič-Bizeljsko |
||
|
Cviček, Dolenjska seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Dolenjska seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Goriška Brda seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto Termine equivalente: Brda |
||
|
Kras seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Metliška črnina seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Prekmurje seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto Termine equivalente: Prekmurčan |
||
|
Slovenska Istra seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Štajerska Slovenija seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Teran, Kras seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto |
||
|
Vipavska dolina seguita o no dal nome di un’unità geografica più piccola e/o dal nome di un vigneto Termine equivalente: Vipava, Vipavec, Vipavčan |
||
|
Vini a indicazione geografica |
||
|
Podravje eventualmente seguita dall’espressione «mlado vino», le denominazioni possono essere usate anche in forma aggettivale |
||
|
Posavje eventualmente seguita dall’espressione «mlado vino», le denominazioni possono essere usate anche in forma aggettivale |
||
|
Primorska eventualmente seguita dall’espressione «mlado vino», le denominazioni possono essere usate anche in forma aggettivale |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Kakovostno vino z zaščitenim geografskim poreklom (kakovostno vino ZGP), seguita o no da Mlado vino |
DOP |
sloveno |
|
Kakovostno peneče vino z zaščitenim geografskim poreklom (Kakovostno vino ZGP) |
DOP |
sloveno |
|
Penina |
DOP |
sloveno |
|
Vino s priznanim tradicionalnim poimenovanjem (vino PTP) |
DOP |
sloveno |
|
Renome |
DOP |
sloveno |
|
Vrhunsko vino z zaščitenim geografskim poreklom (vrhunsko vino ZGP), seguita o no da: — Pozna trgatev — Izbor — Jagodni izbor — Suhi jagodni izbor — Ledeno vino — Arhivsko vino (Arhiva) — Slamnovino (vino iz sušenega grozdja) |
DOP |
sloveno |
|
Vrhunsko peneče vino z zaščitenim geografskim poreklom (Vrhunsko peneče vino ZGP) |
IGP |
sloveno |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Mlado vino |
DOP/IGP |
sloveno |
SLOVACCHIA
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Dunajskostredský vinohradnícky rajón |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Galantský vinohradnícky rajón |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Hurbanovský vinohradnícky rajón |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Komárňanský vinohradnícky rajón |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Palárikovský vinohradnícky rajón |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Šamorínsky vinohradnícky rajón |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Strekovský vinohradnícky rajón |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Štúrovský vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Bratislavský vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Doľanský vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Hlohovecký vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Modranský vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Orešanský vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Pezinský vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Senecký vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Skalický vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Stupavský vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Trnavský vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Vrbovský vinohradnícky rajón |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť seguita o no da Záhorský vinohradnícky rajón |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no da Nitriansky vinohradnícky rajón |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no da Pukanecký vinohradnícky rajón |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no da Radošinský vinohradnícky rajón |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no da Šintavský vinohradnícky rajón |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no da Tekovský vinohradnícky rajón |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no da Vrábeľský vinohradnícky rajón |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no da Želiezovský vinohradnícky rajón |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no da Žitavský vinohradnícky rajón |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť seguita o no da Zlatomoravecký vinohradnícky rajón |
||
|
Stredoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola |
||
|
Stredoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Fil’akovský vinohradnícky rajón |
||
|
Stredoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Gemerský vinohradnícky rajón |
||
|
Stredoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Hontiansky vinohradnícky rajón |
||
|
Stredoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Ipeľský vinohradnícky rajón |
||
|
Stredoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Modrokamencký vinohradnícky rajón |
||
|
Stredoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Tornaľský vinohradnícky rajón |
||
|
Stredoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Vinický vinohradnícky rajón |
||
|
Vinohradnícka oblasť Tokaj seguita o no da una delle seguenti unità geografiche più piccole: Bara/Čerhov/Černochov/Malá Tŕňa/Slovenské Nové Mesto/Veľká Tŕňa/Viničky |
||
|
Východoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no dal nome della sottoregione e/o di un’unità geografica più piccola |
||
|
Východoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Kráľovskochlmecký vinohradnícky rajón |
||
|
Východoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Michalovský vinohradnícky rajón |
||
|
Východoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Moldavský vinohradnícky rajón |
||
|
Východoslovenská vinohradnícka oblasť seguita o no da Sobranecký vinohradnícky rajón |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
Južnoslovenská vinohradnícka oblasť eventualmente accompagnata dall’espressione«oblastné vino» |
||
|
Malokarpatská vinohradnícka oblasť eventualmente accompagnata dall’espressione«oblastné vino» |
||
|
Nitrianska vinohradnícka oblasť eventualmente accompagnata dall’espressione«oblastné vino» |
||
|
Stredoslovenská vinohradnícka oblasť eventualmente accompagnata dall’espressione«oblastné vino» |
||
|
Východoslovenská vinohradnícka oblasť eventualmente accompagnata dall’espressione«oblastné vino» |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Akostné víno |
DOP |
slovacco |
|
Akostné víno s prívlastkom, seguita da: — Kabinetné — Neskorý zber — Výber z hrozna — Bobuľový výber — Hrozienkový výber — Cibébový výber — L’adový zber — Slamové víno |
DOP |
slovacco |
|
Esencia |
DOP |
slovacco |
|
Forditáš |
DOP |
slovacco |
|
Mášláš |
DOP |
slovacco |
|
Pestovateľský sekt |
DOP |
slovacco |
|
Samorodné |
DOP |
slovacco |
|
Sekt vinohradníckej oblasti |
DOP |
slovacco |
|
Výber (3)(4)(5)(6) putňový |
DOP |
slovacco |
|
Výberová esencia |
DOP |
slovacco |
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
Mladé víno |
DOP |
slovacco |
|
Archívne víno |
DOP |
slovacco |
|
Panenská úroda |
DOP |
slovacco |
REGNO UNITO
|
Vini a denominazione di origine protetta |
||
|
English Vineyards |
||
|
Welsh Vineyards |
||
|
Vini a indicazione geografica protetta |
||
|
England sostituita o no da Berkshire |
||
|
England sostituita o no da Buckinghamshire |
||
|
England sostituita o no da Cheshire |
||
|
England sostituita o no da Cornwall |
||
|
England sostituita o no da Derbyshire |
||
|
England sostituita o no da Devon |
||
|
England sostituita o no da Dorset |
||
|
England sostituita o no da East Anglia |
||
|
England sostituita o no da Gloucestershire |
||
|
England sostituita o no da Hampshire |
||
|
England sostituita o no da Herefordshire |
||
|
England sostituita o no da Isle of Wight |
||
|
England sostituita o no da Isles of Scilly |
||
|
England sostituita o no da Kent |
||
|
England sostituita o no da Lancashire |
||
|
England sostituita o no da Leicestershire |
||
|
England sostituita o no da Lincolnshire |
||
|
England sostituita o no da Northamptonshire |
||
|
England sostituita o no da Nottinghamshire |
||
|
England sostituita o no da Oxfordshire |
||
|
England sostituita o no da Rutland |
||
|
England sostituita o no da Shropshire |
||
|
England sostituita o no da Somerset |
||
|
England sostituita o no da Staffordshire |
||
|
England sostituita o no da Surrey |
||
|
England sostituita o no da Sussex |
||
|
England sostituita o no da Warwickshire |
||
|
England sostituita o no da West Midlands |
||
|
England sostituita o no da Wiltshire |
||
|
England sostituita o no da Worcestershire |
||
|
England sostituita o no da Yorkshire |
||
|
Wales sostituita o no da Cardiff |
||
|
Wales sostituita o no da Cardiganshire |
||
|
Wales sostituita o no da Carmarthenshire |
||
|
Wales sostituita o no da Denbighshire |
||
|
Wales sostituita o no da Gwynedd |
||
|
Wales sostituita o no da Monmouthshire |
||
|
Wales sostituita o no da Newport |
||
|
Wales sostituita o no da Pembrokeshire |
||
|
Wales sostituita o no da Rhondda Cynon Taf |
||
|
Wales sostituita o no da Swansea |
||
|
Wales sostituita o no da The Vale of Glamorgan |
||
|
Wales sostituita o no da Wrexham |
||
|
Menzioni tradizionali [articolo 118 duovicies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio] |
||
|
quality (sparkling) wine |
DOP |
inglese |
|
Regional vine |
IGP |
inglese |
NB: I termini in corsivo sono indicati solo a titolo informativo o esplicativo e non sono quindi soggetti alle disposizioni in materia di protezione di cui al presente allegato.
PARTE B
Denominazioni protette per i prodotti vitivinicoli originari della Svizzera
Vini a denominazione di origine controllata
Auvernier
Basel-Landschaft
Basel-Stadt
Bern/Berne
Bevaix
Bielersee/Lac de Bienne
Bôle
Bonvillars
Boudry
Chablais
Champréveyres
Château de Choully
Château de Collex
Château du CREST
Cheyres
Chez-le-Bart
Colombier
Corcelles-Cormondrèche
Cornaux
Cortaillod
Coteau de Bossy
Coteau de Bourdigny
Coteau de Chevrens
Coteau de Choulex
Coteau de Choully
Coteau de Genthod
Coteau de la vigne blanche
Coteau de Lully
Coteau de Peissy
Coteau des Baillets
Coteaux de Dardagny
Coteaux de Peney
Côtes de Landecy
Côtes de Russin
Côtes-de-l’Orbe
Cressier
Domaine de l’Abbaye
Entre-deux-Lacs
Fresens
Genève
Glarus
Gorgier
Grand Carraz
Graubünden/Grigioni
Hauterive
La Béroche
La Côte
La Coudre
La Feuillée
Lavaux
Le Landeron
Luzern
Mandement de Jussy
Neuchâtel
Nidwalden
Obwalden
Peseux
Rougemont
Saint-Aubin-Sauges
Saint-Blaise
Schaffhausen
Schwyz
Solothurn
St.Gallen
Thunersee
Thurgau
Ticino preceduto o no da«Rosso del», «Bianco del»o«Rosato del»
Uri
Valais/Wallis
Vaud
Vaumarcus
Ville de Neuchâtel
Vully
Zürich
Zürichsee
Zug
Menzioni tradizionali
Auslese/Sélection/Selezione
Appellation d’origine
Appellation d’origine contrôlée (AOC)
Attestierter Winzerwy
Beerenauslese/Sélection de grains nobles
Beerli/Beerliwein
Château/Schloss/Castello ( 16 )
Cru
Denominazione di origine
Denominazione di origine controllata (DOC)
Eiswein/vin de glace
Federweiss/Weissherbst ( 17 )
Flétri/Flétri sur souche
Gletscherwein/Vin des Glaciers
Grand Cru
Indicazione geografica tipica (IGT)
Kontrollierte Ursprungsbezeichnung (KUB/AOC)
La Gerle
Landwein
Œil-de-Perdrix ( 18 )
Passerillé/Strohwein/Sforzato ( 19 )
Premier Cru
Pressé doux/Süssdruck
Primeur/Vin nouveau/Novello
Riserva
Schiller
Spätlese/Vendange tardive/Vendemmia tardiva ( 20 )
Sur lie(s)/auf der Hefe ausgebaut
Tafelwein
Terravin
Trockenbeerenauslese
Ursprungsbezeichnung
Village(s)
Vin de pays
Vin de table
Vin doux naturel ( 21 )
Vinatura
Vino da tavola
VITI
Winzerwy
Denominazioni tradizionali
Dôle
Dorin
Ermitage du Valais ou Hermitage du Valais
Fendant
Goron
Johannisberg du Valais
Malvoisie du Valais
Nostrano
Salvagnin
Païen ou Heida
Appendice 5
Condizioni e modalità di cui all’articolo 8, paragrafo 9, e all’articolo 25, paragrafo 1, lettera b)
I. La protezione delle denominazioni di cui all’articolo 8 dell’allegato non impedisce l’uso dei seguenti nomi di varietà di vite per vini originari della Svizzera, a condizione che siano utilizzati conformemente alla legislazione svizzera e in combinazione con una denominazione geografica che indichi chiaramente l’origine del vino:
— Ermitage/Hermitage,
— Johannisberg.
II. Conformemente all’articolo 25, paragrafo 1, lettera b), e fatte salve disposizioni particolari applicabili al regime dei documenti che scortano il trasporto, l’allegato non si applica ai prodotti vitivinicoli:
a) contenuti nei bagagli personali dei viaggiatori a fini di consumo privato;
b) oggetto di spedizioni fra privati a fini di consumo privato;
c) compresi tra gli effetti personali in occasione di un trasloco di privati o in caso di successione;
d) importati per sperimentazioni scientifiche o tecniche, nel limite di un ettolitro;
e) destinati alle rappresentanze diplomatiche, a consolati e corpi assimilati, importati nel quadro delle franchigie autorizzate per i predetti destinatari;
f) che costituiscono l’approvvigionamento dei mezzi di trasporto internazionali.
Dichiarazione della Commissione sull’articolo 7
L’Unione europea dichiara che non si opporrà all’uso, da parte della Svizzera, delle espressioni «denominazione di origine protetta» e «indicazione geografica protetta», e delle relative sigle «DOP» e «IGP», di cui all’articolo 7, paragrafo 1, dell’allegato 7, dell’accordo tra la Comunità europea e la Confederazione svizzera sul commercio di prodotti agricoli, dal momento in cui il sistema legislativo svizzero in materia di indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e vitivinicoli sarà armonizzato col sistema dell’Unione europea.
ALLEGATO 8
CONCERNENTE IL RICONOSCIMENTO RECIPROCO E LA PROTEZIONE DELLE DENOMINAZIONI NEL SETTORE DELLE BEVANDE SPIRITOSE E DELLE BEVANDE AROMATIZZATE A BASE DI VINO
Articolo 1
Le Parti convengono, sulla base dei principi di non discriminazione e di reciprocità, di agevolare e di favorire i rispettivi flussi commerciali di bevande spiritose e di bevande aromatizzate a base di vino.
Articolo 2
Il presente allegato si applica alle bevande spiritose e alle bevande aromatizzate (vini aromatizzati, bevande aromatizzate a base di vino e cocktail aromatizzati di prodotti vitivinicoli) quali definiti nella legislazione di cui all'appendice 5.
Articolo 3
Ai fini del presente Allegato, si intende per
a) «bevanda spiritosa originaria di», se tale dicitura è seguita dal nome di una delle Parti: una bevanda spiritosa che figura nelle appendici 1 e 2, elaborata sul territorio della suddetta Parte;
b) «bevanda aromatizzata originaria di», se tale dicitura è seguita dal nome di una delle Parti: una bevanda aromatizzata che figura nelle appendici 3 e 4, elaborata sul territorio della suddetta Parte;
c) «designazione»: le denominazioni utilizzate sull'etichetta, sui documenti che scortano il trasporto delle bevande spiritose o delle bevande aromatizzate, sui documenti commerciali, in particolare sulle fatture e sulle bollette di consegna nonché nella pubblicità;
d) «etichettatura»: il complesso delle diciture ed altri riferimenti, contrassegni, illustrazioni o marchi che caratterizzano la bevanda spiritosa o la bevanda aromatizzata e che sono apposti sul medesimo recipiente, incluso il dispositivo di chiusura, o sul pendaglio appeso al recipiente o sul rivestimento del collo delle bottiglie;
e) «presentazione»: le denominazioni utilizzate sui recipienti e sui dispositivi di chiusura, sulle etichette e sull'imballaggio;
f) «imballaggio»: gli involucri protettivi come la carta o involucri di paglia di ogni genere, cartoni e casse, utilizzati per il trasporto di uno o più recipienti.
Articolo 4
1. Sono protette le seguenti denominazioni:
a) per quanto concerne le bevande spiritose originarie della Comunità, quelle che figurano nell'appendice 1;
b) per quanto concerne le bevande spiritose originarie della Svizzera, quelle che figurano nell'appendice 2;
c) per quanto concerne le bevande aromatizzate originarie della Comunità, quelle che figurano nell'appendice 3;
d) per quanto riguarda le bevande aromatizzate originarie della Svizzera, quelle che figurano nell'appendice 4.
2. La denominazione «marc» o «acquavite di vinaccia» può essere sostituita dalla denominazione «Grappa» per le bevande spiritose prodotte nelle regioni svizzere di lingua italiana, con uve ottenute in tali regioni, elencate nell'appendice 2, conformemente al regolamento di cui all'appendice 5, lettera a), primo trattino.
Articolo 5
1. In Svizzera, le denominazioni comunitarie protette:
— possono essere utilizzate esclusivamente alle condizioni stabilite dalle disposizioni legislative e regolamentari della Comunità, e
— sono riservate esclusivamente alle bevande spiritose e alle bevande aromatizzate originarie della Comunità a cui si applicano.
2. Nella Comunità, le denominazioni svizzere protette:
— possono essere utilizzate esclusivamente alle condizioni stabilite dalle disposizioni legislative e regolamentari della Svizzera, e
— sono riservate esclusivamente alle bevande spiritose e alle bevande aromatizzate originarie della Svizzera a cui si applicano.
3. Fatti salvi gli articoli 22 e 23 dell'Accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale che riguardano gli scambi, di cui all'Allegato 1C dell'Accordo che istituisce l'Organizzazione mondiale del commercio (denominato in appresso Accordo ADPIC), le Parti adottano tutte le misure necessarie, a norma del presente Allegato, per garantire la protezione reciproca delle denominazioni di cui all'articolo 4 utilizzate per designare le bevande spiritose o le bevande aromatizzate originarie del territorio delle Parti. Ogni Parte fornisce alle Parti interessate i mezzi giuridici per impedire l'impiego di una denominazione per designare bevande spiritose o bevande aromatizzate non originarie del luogo indicato dalla suddetta denominazione o del luogo in cui è stata tradizionalmente utilizzata la suddetta denominazione.
4. Ciascuna delle Parti rinuncia ad avvalersi delle disposizioni dell'articolo 24, paragrafi 4, 6 e 7 dell'Accordo ADPIC per rifiutare la protezione di una denominazione dell'altra Parte.
Articolo 6
La protezione di cui all’articolo 5 si applica anche nei casi in cui la vera origine della bevanda spiritosa o della bevanda aromatizzata è indicata e anche nel caso in cui la denominazione è tradotta, trascritta o traslitterata o è accompagnata da espressioni quali «genere», «tipo», «stile», «modo», «imitazione», «metodo» o altre espressioni analoghe, comprendenti simboli grafici che possono generare un rischio di confusione.
Articolo 7
In caso di denominazioni omonime per le bevande spiritose o per le bevande aromatizzate, la protezione è accordata ad entrambe le denominazioni. Le Parti fissano le condizioni pratiche per differenziare le denominazioni omonime di cui trattasi, tenuto conto della necessità di garantire un trattamento equo dei produttori interessati e di fare in modo che i consumatori non siano indotti in errore.
Articolo 8
Le disposizioni del presente Accordo non devono in alcun caso pregiudicare il diritto di una terza persona di utilizzare per fini commerciali il proprio nome o il nome del suo predecessore nell'attività commerciale, a condizione che tale nome non sia utilizzato in modo tale da indurre in errore il pubblico.
Articolo 9
Nessuna disposizione del presente Allegato obbliga una Parte a proteggere una denominazione dell'altra Parte che non è protetta o che non è più protetta nel paese d'origine o che è caduta in disuso in tale paese.
Articolo 10
Le Parti adottano tutte le misure necessarie per garantire che, in caso di esportazione e di commercializzazione di bevande spiritose o di bevande aromatizzate originarie delle Parti al di fuori del territorio di queste ultime, le denominazioni protette di una Parte a norma del presente Allegato non siano utilizzate per designare e presentare una bevanda spiritosa o una bevanda aromatizzata originaria dell'altra Parte.
Articolo 11
Qualora la legislazione pertinente delle Parti lo consenta, la protezione conferita dal presente Accordo si estende alle persone fisiche e giuridiche nonché alle federazioni, associazioni e organizzazioni di produttori, di commercianti o di consumatori che hanno sede sul territorio dell'altra Parte.
Articolo 12
Se la designazione o la presentazione di una bevanda spiritosa o di una bevanda aromatizzata, in particolare sull'etichetta o sui documenti ufficiali o commerciali, oppure nella pubblicità, è contraria al presente Accordo, le Parti applicano le misure amministrative o intentano le azioni legali opportune per combattere la concorrenza sleale o impedire qualsiasi altra forma di impiego abusivo dell'indicazione protetta.
Articolo 13
Il presente Allegato non si applica alle bevande spiritose e alle bevande aromatizzate:
a) in transito sul territorio di una delle Parti; o
b) originarie del territorio di una delle Parti e oggetto di spedizioni in piccoli quantitativi, secondo le seguenti modalità:
aa) contenute nei bagagli personali dei viaggiatori a fini di consumo privato;
bb) oggetto di spedizioni fra privati a fini di consumo privato;
cc) comprese tra gli effetti personali in occasione di un trasloco di privati o in caso di successione;
dd) importate per sperimentazioni scientifiche o tecniche, nel limite di un ettolitro;
ee) destinate alle rappresentanze diplomatiche, a consolati e corpi assimilati, importate nel quadro delle franchigie autorizzate per i predetti destinatari;
ff) che costituiscono l'approvvigionamento dei mezzi di trasporto internazionali.
Articolo 14
1. Ciascuna delle Parti designa gli organismi responsabili per il controllo dell'applicazione del presente Allegato.
2. Le Parti si notificano reciprocamente le indicazioni e gli indirizzi di tali organismi entro e non oltre due mesi dall'entrata in vigore del presente Allegato. Detti organismi collaborano strettamente e direttamente.
Articolo 15
1. Se uno degli organismi di cui all'articolo 14 ha motivo di sospettare che:
a) una bevanda spiritosa o una bevanda aromatizzata di cui all'articolo 2, che è o che è stata oggetto di scambi tra la Svizzera e la Comunità, non rispetta le disposizioni del presente Allegato o la legislazione comunitaria o svizzera applicabile al settore delle bevande spiritose o delle bevande aromatizzate e
b) tale inosservanza riveste interesse particolare per una Parte e potrebbe comportare il ricorso a misure amministrative o ad azioni legali;
l'organismo in questione ne informa immediatamente la Commissione e l'organismo o gli organismi competenti dell'altra Parte.
2. Le informazioni fornite a norma del paragrafo 1 devono essere corredate di documenti ufficiali, commerciali o di altri documenti appropriati, nonché dell'indicazione delle misure amministrative o delle eventuali azioni legali. Tali informazioni includono in particolare, per quanto concerne la bevanda spiritosa o la bevanda aromatizzata di cui trattasi:
a) il produttore e la persona che detiene la bevanda spiritosa o la bevanda aromatizzata;
b) la composizione di tale bevanda;
c) la designazione e la presentazione;
d) la natura dell'infrazione alle norme di produzione e di commercializzazione.
Articolo 16
1. Le Parti si consultano se una di esse ritiene che l'altra non abbia onorato un impegno contemplato nel presente Allegato.
2. La Parte che chiede la consultazione comunica all'altra Parte tutte le informazioni necessarie per un esame approfondito del caso di cui trattasi.
3. Qualora un ritardo dovesse comportare un rischio per la salute dell'uomo o compromettere l'efficacia delle misure di repressione delle frodi, possono essere adottate misure di salvaguardia provvisorie senza consultazione preventiva, a condizione che si proceda a una consultazione immediatamente dopo l'adozione delle misure in parola.
4. Se, in seguito alla consultazione di cui al paragrafo 1, le Parti non hanno raggiunto un Accordo, la Parte che ha chiesto la consultazione o che ha adottato le misure di cui al paragrafo 1 può adottare misure conservative per consentire l'applicazione del presente Allegato.
Articolo 17
1. Il gruppo di lavoro «bevande spiritose», denominato in appresso gruppo di lavoro, istituito secondo l'articolo 6, paragrafo 7 dell'Accordo, si riunisce a richiesta di una delle Parti e secondo le necessità inerenti all'applicazione dell'Accordo, a turno nella Comunità e in Svizzera.
2. Il gruppo di lavoro esamina qualsiasi questione derivante dall'applicazione del presente Allegato. In particolare, il gruppo di lavoro può formulare raccomandazioni al Comitato per favorire il conseguimento degli obiettivi del presente Allegato.
Articolo 18
Qualora la legislazione di una delle Parti sia modificata per proteggere denominazioni diverse da quelle che figurano nelle appendici del presente Allegato, l'inclusione di dette denominazioni avrà luogo al termine delle consultazioni, entro una congrua scadenza.
Articolo 19
1. Le bevande spiritose e le bevande aromatizzate che al momento dell'entrata in vigore del presente Allegato sono state prodotte, designate e presentate legalmente ma che sono vietate dal presente Allegato, possono essere commercializzate dai grossisti per un periodo di un anno a decorrere dall'entrata in vigore dell'Accordo e dai dettaglianti fino a esaurimento delle scorte. Le bevande spiritose e le bevande aromatizzate contemplate nel presente Allegato non potranno più essere prodotte oltre i limiti delle rispettive regioni d'origine sin dall'entrata in vigore del presente Allegato.
2. Salvo decisione contraria del Comitato, la commercializzazione delle bevande spiritose e delle bevande aromatizzate prodotte, designate e presentate a norma del presente Accordo, ma la cui designazione e presentazione non sono più conformi in seguito a una modifica del medesimo Accordo, può continuare fino a esaurimento delle scorte.
Appendice 1
Indicazioni geografiche relative alle bevande spiritose originarie dell’unione europea
|
Categoria di prodotti |
Indicazione geografica |
Paese d’origine (l’origine geografica precisa è descritta nella scheda tecnica) |
|
1. Rum |
||
|
|
Rhum de la Martinique |
Francia |
|
|
Rhum de la Guadeloupe |
Francia |
|
|
Rhum de la Réunion |
Francia |
|
|
Rhum de la Guyane |
Francia |
|
|
Rhum de sucrerie de la Baie du Galion |
Francia |
|
|
Rhum des Antilles françaises |
Francia |
|
|
Rhum des départements français d'outre-mer |
Francia |
|
|
Ron de Málaga |
Spagna |
|
|
Ron de Granada |
Spagna |
|
|
Rum da Madera |
Portogallo |
|
2. Whisky/Whiskey |
||
|
|
Scotch Whisky |
Regno Unito (Scozia) |
|
|
Irish Whiskey/Uisce Beatha Eireannach/Irish Whisky (1) |
Irlanda |
|
|
Whisky español |
Spagna |
|
|
Whisky breton/Whisky de Bretagne |
Francia |
|
|
Whisky alsacien/Whisky d’Alsace |
Francia |
|
3. Acquavite di cereali |
||
|
|
Eau-de-vie de seigle de marque nationale luxembourgeoise |
Lussemburgo |
|
|
Korn/Kornbrand |
Germania, Austria, Belgio (Comunità germanofona) |
|
|
Münsterländer Korn/Kornbrand |
Germania |
|
|
Sendenhorster Korn/Kornbrand |
Germania |
|
|
Bergischer Korn/Kornbrand |
Germania |
|
|
Emsländer Korn/Kornbrand |
Germania |
|
|
Haselünner Korn/Kornbrand |
Germania |
|
|
Hasetaler Korn/Kornbrand |
Germania |
|
|
Samanė |
Lituania |
|
4. Acquavite di vino |
||
|
|
Eau-de-vie de Cognac |
Francia |
|
|
Eau-de-vie des Charentes |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de Jura |
Francia |
|
|
Cognac |
Francia |
|
|
(La denominazione «Cognac» può essere completata da una delle seguenti menzioni: |
|
|
|
— Fine |
Francia |
|
|
— Grande Fine Champagne |
Francia |
|
|
— Grande Champagne |
Francia |
|
|
— Petite Fine Champagne |
Francia |
|
|
— Petite Champagne |
Francia |
|
|
— Fine Champagne |
Francia |
|
|
— Borderies |
Francia |
|
|
— Fins Bois |
Francia |
|
|
— Bons Bois) |
Francia |
|
|
Fine Bordeaux |
Francia |
|
|
Fine de Bourgogne |
Francia |
|
|
Armagnac |
Francia |
|
|
Bas-Armagnac |
Francia |
|
|
Haut-Armagnac |
Francia |
|
|
Armagnac-Ténarèze |
Francia |
|
|
Blanche Armagnac |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin de la Marne |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin originaire d’Aquitaine |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin de Bourgogne |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin originaire du Centre-Est |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin originaire de Franche-Comté |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin originaire du Bugey |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin de Savoie |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin originaire des Coteaux de la Loire |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin des Côtes-du-Rhône |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin originaire de Provence |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de Faugères/Faugères |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de vin originaire du Languedoc |
Francia |
|
|
Aguardente de Vinho Douro |
Portogallo |
|
|
Aguardente de Vinho Ribatejo |
Portogallo |
|
|
Aguardente de Vinho Alentejo |
Portogallo |
|
|
Aguardente de Vinho da Região dos Vinhos Verdes |
Portogallo |
|
|
Aguardente de Vinho da Região dos Vinhos Verdes de Alvarinho |
Portogallo |
|
|
Aguardente de Vinho Lourinhã |
Portogallo |
|
|
Сунгурларска гроздова ракия/Гроздова ракия от Сунгурларе/Sungurlarska grozdova rakiya/Grozdova rakiya di Sungurlare |
Bulgaria |
|
|
Сливенска перла (Сливенска гроздова ракия/Гроздова ракия от Сливен)/Slivenska perla (Slivenska grozdova rakiya/Grozdova rakiya di Sliven) |
Bulgaria |
|
|
Стралджанска Мускатова ракия/Мускатова ракия от Стралджа/Straldjanska Muscatova rakiya/Muscatova rakiya di Straldja |
Bulgaria |
|
|
Поморийска гроздова ракия/Гроздова ракия от Поморие/Pomoriyska grozdova rakiya/Grozdova rakiya di Pomorie |
Bulgaria |
|
|
Русенска бисерна гроздова ракия/Бисерна гроздова ракия от Русе/Russenska biserna grozdova rakiya/Biserna grozdova rakiya di Ruse |
Bulgaria |
|
|
Бургаска Мускатова ракия/Мускатова ракия от Бургас/Bourgaska Muscatova rakiya/Muscatova rakiya di Burgas |
Bulgaria |
|
|
Добруджанска мускатова ракия/Мускатова ракия от Добруджа/Dobrudjanska muscatova rakiya/Muscatova rakiya della Dobrudja |
Bulgaria |
|
|
Сухиндолска гроздова ракия/Гроздова ракия от Сухиндол/Suhindolska grozdova rakiya/Grozdova rakiya di Suhindol |
Bulgaria |
|
|
Карловска гроздова ракия/Гроздова Ракия от Карлово/Karlovska grozdova rakiya/Grozdova Rakiya di Karlovo |
Bulgaria |
|
|
Vinars Târnave |
Romania |
|
|
Vinars Vaslui |
Romania |
|
|
Vinars Murfatlar |
Romania |
|
|
Vinars Vrancea |
Romania |
|
|
Vinars Segarcea |
Romania |
|
5. Brandy/Weinbrand |
||
|
|
Brandy de Jerez |
Spagna |
|
|
Brandy del Penedés |
Spagna |
|
|
Brandy italiano |
Italia |
|
|
Brandy Αττικής/Brandy dell’Attica |
Grecia |
|
|
Brandy Πελοποννήσου/Brandy del Peloponneso |
Grecia |
|
|
Brandy Κεντρικής Ελλάδας/Brandy della Grecia centrale |
Grecia |
|
|
Deutscher Weinbrand |
Germania |
|
|
Wachauer Weinbrand |
Austria |
|
|
Weinbrand Dürnstein |
Austria |
|
|
Pfälzer Weinbrand |
Germania |
|
|
Karpatské brandy špeciál |
Slovacchia |
|
|
Brandy francese/Brandy de France |
Francia |
|
6. Acquavite di vinaccia |
||
|
|
Marc de Champagne/Eau-de-vie de marc de Champagne |
Francia |
|
|
Marc d’Aquitaine/Eau-de-vie de marc originaire d’Aquitaine |
Francia |
|
|
Marc de Bourgogne/Eau-de-vie de marc de Bourgogne |
Francia |
|
|
Marc du Centre-Est/Eau-de-vie de marc originaire du Centre-Est |
Francia |
|
|
Marc de Franche-Comté/Eau-de-vie de marc originaire de Franche-Comté |
Francia |
|
|
Marc du Bugey/Eau-de-vie de marc originaire de Bugey |
Francia |
|
|
Marc de Savoie/Eau-de-vie de marc originaire de Savoie |
Francia |
|
|
Marc des Côteaux de la Loire/Eau-de-vie de marc originaire des Coteaux de la Loire |
Francia |
|
|
Marc des Côtes-du-Rhône/Eau-de-vie de marc des Côtes du Rhône |
Francia |
|
|
Marc de Provence/Eau-de-vie de marc originaire de Provence |
Francia |
|
|
Marc du Languedoc/Eau-de-vie de marc originaire du Languedoc |
Francia |
|
|
Marc d’Alsace Gewürztraminer |
Francia |
|
|
Marc de Lorraine |
Francia |
|
|
Marc d’Auvergne |
Francia |
|
|
Marc du Jura |
Francia |
|
|
Aguardente Bagaceira Bairrada |
Portogallo |
|
|
Aguardente Bagaceira Alentejo |
Portogallo |
|
|
Aguardente Bagaceira da Região dos Vinhos Verdes |
Portogallo |
|
|
Aguardente Bagaceira da Região dos Vinhos Verdes de Alvarinho |
Portogallo |
|
|
Orujo de Galicia |
Spagna |
|
|
Grappa |
Italia |
|
|
Grappa di Barolo |
Italia |
|
|
Grappa piemontese/Grappa del Piemonte |
Italia |
|
|
Grappa lombarda/Grappa di Lombardia |
Italia |
|
|
Grappa trentina/Grappa del Trentino |
Italia |
|
|
Grappa friulana/Grappa del Friuli |
Italia |
|
|
Grappa veneta/Grappa del Veneto |
Italia |
|
|
Südtiroler Grappa/Grappa dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Grappa siciliana/Grappa di Sicilia |
Italia |
|
|
Grappa di Marsala |
Italia |
|
|
Τσικουδιά/Tsikoudia |
Grecia |
|
|
Τσικουδιά Κρήτης/Tsikoudia di Creta |
Grecia |
|
|
Τσίπουρο/Tsipouro |
Grecia |
|
|
Τσίπουρο Μακεδονίας/Tsipouro di Macedonia |
Grecia |
|
|
Τσίπουρο Θεσσαλίας/Tsipouro di Tessaglia |
Grecia |
|
|
Τσίπουρο Τυρνάβου/Tsipouro di Tyrnavos |
Grecia |
|
|
Eau-de-vie de marc de marque nationale luxembourgeoise |
Lussemburgo |
|
|
Ζιβανία/Τζιβανία/Ζιβάνα/Zivania |
Cipro |
|
|
Törkölypálinka |
Ungheria |
|
9. Acquavite di frutta |
||
|
|
Schwarzwälder Kirschwasser |
Germania |
|
|
Schwarzwälder Mirabellenwasser |
Germania |
|
|
Schwarzwälder Williamsbirne |
Germania |
|
|
Schwarzwälder Zwetschgenwasser |
Germania |
|
|
Fränkisches Zwetschgenwasser |
Germania |
|
|
Fränkisches Kirschwasser |
Germania |
|
|
Fränkischer Obstler |
Germania |
|
|
Mirabelle de Lorraine |
Francia |
|
|
Kirsch d’Alsace |
Francia |
|
|
Quetsch d’Alsace |
Francia |
|
|
Framboise d’Alsace |
Francia |
|
|
Mirabelle d’Alsace |
Francia |
|
|
Kirsch de Fougerolles |
Francia |
|
|
Williams d’Orléans |
Francia |
|
|
Südtiroler Williams/Williams dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Südtiroler Aprikot/Aprikot dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Südtiroler Marille/Marille dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Südtiroler Kirsch/Kirsch dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Südtiroler Zwetschgeler/Zwetschgeler dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Südtiroler Obstler/Obstler dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Südtiroler Gravensteiner/Gravensteiner dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Südtiroler Golden Delicious/Golden Delicious dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Williams friulano/Williams del Friuli |
Italia |
|
|
Sliwovitz del Veneto |
Italia |
|
|
Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia |
Italia |
|
|
Sliwovitz del Trentino-Alto Adige |
Italia |
|
|
Distillato di mele trentino/Distillato di mele del Trentino |
Italia |
|
|
Williams trentino/Williams del Trentino |
Italia |
|
|
Sliwovitz trentino/Sliwovitz del Trentino |
Italia |
|
|
Aprikot trentino/Aprikot del Trentino |
Italia |
|
|
Medronho do Algarve |
Portogallo |
|
|
Medronho do Buçaco |
Portogallo |
|
|
Kirsch Friulano/Kirschwasser Friulano |
Italia |
|
|
Kirsch Trentino/Kirschwasser Trentino |
Italia |
|
|
Kirsch Veneto/Kirschwasser Veneto |
Italia |
|
|
Aguardente de pêra da Lousã |
Portogallo |
|
|
Eau-de-vie de pommes de marque nationale luxembourgeoise |
Lussemburgo |
|
|
Eau-de-vie de poires de marque nationale luxembourgeoise |
Lussemburgo |
|
|
Eau-de-vie de kirsch de marque nationale luxembourgeoise |
Lussemburgo |
|
|
Eau-de-vie de quetsch de marque nationale luxembourgeoise |
Lussemburgo |
|
|
Eau-de-vie de mirabelle de marque nationale luxembourgeoise |
Lussemburgo |
|
|
Eau-de-vie de prunelles de marque nationale luxembourgeoise |
Lussemburgo |
|
|
Wachauer Marillenbrand |
Austria |
|
|
Szatmári Szilvapálinka |
Ungheria |
|
|
Kecskeméti Barackpálinka |
Ungheria |
|
|
Békési Szilvapálinka |
Ungheria |
|
|
Szabolcsi Almapálinka |
Ungheria |
|
|
Gönci Barackpálinka |
Ungheria |
|
|
Pálinka |
Ungheria, Austria (acquaviti di albicocche elaborate esclusivamente nelle seguenti province austriache: Bassa Austria, Burgenland, Stiria, Vienna) |
|
|
Bošácka Slivovica |
Slovacchia |
|
|
Brinjevec |
Slovenia |
|
|
Dolenjski sadjevec |
Slovenia |
|
|
Троянска сливова ракия/Сливова ракия от Троян/Troyanska slivova rakiya/Slivova rakiya di Troyan |
Bulgaria |
|
|
Силистренска кайсиева ракия/Кайсиева ракия от Силистра/Silistrenska kayssieva rakiya/Kayssieva rakiya di Silistra |
Bulgaria |
|
|
Тервелска кайсиева ракия/Кайсиева ракия от Тервел/Tervelska kayssieva rakiya/Kayssieva rakiya di Tervel |
Bulgaria |
|
|
Ловешка сливова ракия/Сливова ракия от Ловеч/Loveshka slivova rakiya/Slivova rakiya di Lovech |
Bulgaria |
|
|
Pălincă |
Romania |
|
|
Țuică Zetea de Medieșu Aurit |
Romania |
|
|
Țuică de Valea Milcovului |
Romania |
|
|
Țuică de Buzău |
Romania |
|
|
Țuică de Argeș |
Romania |
|
|
Țuică de Zalău |
Romania |
|
|
Țuică Ardelenească de Bistrița |
Romania |
|
|
Horincă de Maramureș |
Romania |
|
|
Horincă de Cămârzana |
Romania |
|
|
Horincă de Seini |
Romania |
|
|
Horincă de Chioar |
Romania |
|
|
Horincă de Lăpuș |
Romania |
|
|
Turț de Oaș |
Romania |
|
|
Turț de Maramureș |
Romania |
|
10. Acquavite di sidro di mele o di sidro di pere |
||
|
|
Calvados |
Francia |
|
|
Calvados Pays d’Auge |
Francia |
|
|
Calvados Domfrontais |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de cidre de Bretagne |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de poiré de Bretagne |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de cidre de Normandie |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de poiré de Normandie |
Francia |
|
|
Eau-de-vie de cidre du Maine |
Francia |
|
|
Aguardiente de sidra de Asturias |
Spagna |
|
|
Eau-de-vie de poiré du Maine |
Francia |
|
15. Vodka |
||
|
|
Svensk Vodka/Swedish Vodka |
Svezia |
|
|
Suomalainen Vodka/Finsk Vodka/Vodka of Finland |
Finlandia |
|
|
Polska Wódka/Polish Vodka |
Polonia |
|
|
Laugarício Vodka |
Slovacchia |
|
|
Originali lietuviška degtinė/Original Lithuanian vodka |
Lituania |
|
|
Vodka di erbe della pianura del Podlasie settentrionale aromatizzata con un estratto di erba di bisonte/Wódka ziołowa z Niziny Północnopodlaskiej aromatyzowana ekstraktem z trawy żubrowej |
Polonia |
|
|
Latvijas Dzidrais |
Lettonia |
|
|
Rīgas Degvīns |
Lettonia |
|
|
Estonian vodka |
Estonia |
|
17. Geist |
||
|
|
Schwarzwälder Himbeergeist |
Germania |
|
18. Genziana |
||
|
|
Bayerischer Gebirgsenzian |
Germania |
|
|
Südtiroler Enzian/Genziana dell’Alto Adige |
Italia |
|
|
Genziana trentina/Genziana del Trentino |
Italia |
|
19. Bevande spiritose al ginepro |
||
|
|
Genièvre/Jenever/Genever (2) |
Belgio, Paesi Bassi, Francia [dipartimenti Nord (59) e Pas-de-Calais (62)], Germania (Länder tedeschi Renania settentrionale-Vestfalia e Bassa Sassonia) |
|
|
Genièvre de grains, Graanjenever, Graangenever |
Belgio, Paesi Bassi, Francia [dipartimenti Nord (59) e Pas-de-Calais 62)] |
|
|
Jonge jenever, jonge genever |
Belgio, Paesi Bassi |
|
|
Oude jenever, oude genever |
Belgio, Paesi Bassi |
|
|
Hasseltse jenever/Hasselt |
Belgio (Hasselt, Zonhoven, Diepenbeek) |
|
|
Balegemse jenever |
Belgio (Balegem) |
|
|
O' de Flander-Oost-Vlaamse Graanjenever |
Belgio (Fiandra orientale) |
|
|
Peket-Pekêt/Peket-Pékêt de Wallonie |
Belgio (Vallonia) |
|
|
Genièvre Flandres Artois |
Francia [dipartimenti Nord (59) e Pas-de-Calais (62)] |
|
|
Ostfriesischer Korngenever |
Germania |
|
|
Steinhäger |
Germania |
|
|
Plymouth Gin |
Regno Unito |
|
|
Gin de Mahón |
Spagna |
|
|
Vilniaus džinas/Vilnius Gin |
Lituania |
|
|
Spišská Borovička |
Slovacchia |
|
|
Slovenská Borovička Juniperus |
Slovacchia |
|
|
Slovenská Borovička |
Slovacchia |
|
|
Inovecká Borovička |
Slovacchia |
|
|
Liptovská Borovička |
Slovacchia |
|
24. Akvavit/aquavit |
||
|
|
Dansk Akvavit/Dansk Aquavit |
Danimarca |
|
|
Svensk Aquavit/Svensk Akvavit/Swedish Aquavit |
Svezia |
|
25. Bevande spiritose all’anice |
||
|
|
Anis español |
Spagna |
|
|
Anís Paloma Monforte del Cid |
Spagna |
|
|
Hierbas de Mallorca |
Spagna |
|
|
Hierbas Ibicencas |
Spagna |
|
|
Évora anisada |
Portogallo |
|
|
Cazalla |
Spagna |
|
|
Chinchón |
Spagna |
|
|
Ojén |
Spagna |
|
|
Rute |
Spagna |
|
|
Janeževec |
Slovenia |
|
29. Anice distillato |
||
|
|
Ouzo/Ούζο |
Cipro, Grecia |
|
|
Ούζο Μυτιλήνης/Ouzo di Metilini |
Grecia |
|
|
Ούζο Πλωμαρίου/Ouzo di Plomari |
Grecia |
|
|
Ούζο Καλαμάτας/Ouzo di Kalamata |
Grecia |
|
|
Ούζο Θράκης/Ouzo de Tracia |
Grecia |
|
|
Ούζο Μακεδονίας/Ouzo di Macedonia |
Grecia |
|
30. Bevande spiritose di gusto amaro o bitter |
||
|
|
Demänovka bylinná horká |
Slovacchia |
|
|
Rheinberger Kräuter |
Germania |
|
|
Trejos devynerios |
Lituania |
|
|
Slovenska travarica |
Slovenia |
|
32. Liquore |
||
|
|
Berliner Kümmel |
Germania |
|
|
Hamburger Kümmel |
Germania |
|
|
Münchener Kümmel |
Germania |
|
|
Chiemseer Klosterlikör |
Germania |
|
|
Bayerischer Kräuterlikör |
Germania |
|
|
Irish Cream |
Irlanda |
|
|
Palo de Mallorca |
Spagna |
|
|
Ginjinha portuguesa |
Portogallo |
|
|
Licor de Singeverga |
Portogallo |
|
|
Mirto di Sardegna |
Italia |
|
|
Liquore di limone di Sorrento |
Italia |
|
|
Liquore di limone della Costa d’Amalfi |
Italia |
|
|
Genepì del Piemonte |
Italia |
|
|
Genepì della Valle d’Aosta |
Italia |
|
|
Benediktbeurer Klosterlikör |
Germania |
|
|
Ettaler Klosterlikör |
Germania |
|
|
Ratafia de Champagne |
Francia |
|
|
Ratafia catalana |
Spagna |
|
|
Anis português |
Portogallo |
|
|
Suomalainen Marjalikööri/Suomalainen Hedelmälikööri/Finsk Bärlikör/Finsk Fruktlikör/Finnish berry liqueur/Finnish fruit liqueur |
Finlandia |
|
|
Grossglockner Alpenbitter |
Austria |
|
|
Mariazeller Magenlikör |
Austria |
|
|
Mariazeller Jagasaftl |
Austria |
|
|
Puchheimer Bitter |
Austria |
|
|
Steinfelder Magenbitter |
Austria |
|
|
Wachauer Marillenlikör |
Austria |
|
|
Jägertee/Jagertee/Jagatee |
Austria |
|
|
Hüttentee |
Germania |
|
|
Allažu Ķimelis |
Lettonia |
|
|
Čepkelių |
Lituania |
|
|
Demänovka Bylinný Likér |
Slovacchia |
|
|
Polish Cherry |
Polonia |
|
|
Karlovarská Hořká |
Repubblica ceca |
|
|
Pelinkovec |
Slovenia |
|
|
Blutwurz |
Germania |
|
|
Cantueso Alicantino |
Spagna |
|
|
Licor café de Galicia |
Spagna |
|
|
Licor de hierbas de Galicia |
Spagna |
|
|
Génépi des Alpes/Genepì delle Alpi |
Francia, Italia |
|
|
Μαστίχα Χίου/Masticha di Chios |
Grecia |
|
|
Κίτρο Νάξου/Kitro di Naxos |
Grecia |
|
|
Κουμκουάτ Κέρκυρας/Koum Kouat di Corfù |
Grecia |
|
|
Τεντούρα/Tentoura |
Grecia |
|
|
Poncha da Madeira |
Portogallo |
|
34. Crème de cassis |
||
|
|
Cassis de Bourgogne |
Francia |
|
|
Cassis de Dijon |
Francia |
|
|
Cassis de Saintonge |
Francia |
|
|
Cassis du Dauphiné |
Francia |
|
|
Cassis de Beaufort |
Lussemburgo |
|
40. Nocino |
||
|
|
Nocino di Modena |
Italia |
|
|
Orehovec |
Slovenia |
|
Altre bevande spiritose |
||
|
|
Pommeau de Bretagne |
Francia |
|
|
Pommeau du Maine |
Francia |
|
|
Pommeau de Normandie |
Francia |
|
|
Svensk Punsch/Swedish Punch |
Svezia |
|
|
Pacharán navarro |
Spagna |
|
|
Pacharán |
Spagna |
|
|
Inländerrum |
Austria |
|
|
Bärwurz |
Germania |
|
|
Aguardiente de hierbas de Galicia |
Spagna |
|
|
Aperitivo Café de Alcoy |
Spagna |
|
|
Herbero de la Sierra de Mariola |
Spagna |
|
|
Königsberger Bärenfang |
Germania |
|
|
Ostpreußischer Bärenfang |
Germania |
|
|
Ronmiel |
Spagna |
|
|
Ronmiel de Canarias |
Spagna |
|
|
Genièvre aux fruits/Vruchtenjenever/Jenever met vruchten/Fruchtgenever |
Belgio, Paesi Bassi, Francia [dipartimenti Nord (59) e Pas-de-Calais (62)], Germania (Länder tedeschi Renania settentrionale-Vestfalia e Bassa Sassonia) |
|
|
Domači rum |
Slovenia |
|
|
Irish Poteen/Irish Poitín |
Irlanda |
|
|
Trauktinė |
Lituania |
|
|
Trauktinė Palanga |
Lituania |
|
|
Trauktinė Dainava |
Lituania |
|
(1) L’indicazione geografica «Irish Whiskey/Uisce Beatha Eireannach/Irish Whisky» comprende il whisky/whiskey prodotto in Irlanda e in Irlanda del Nord. (2) Tenendo conto della protezione dell’indicazione geografica «Genièvre» nell’Unione europea e dell’intenzione espressa dalla Svizzera di proteggere la denominazione «Genièvre» come indicazione geografica sul suo territorio, l’Unione europea e la Svizzera hanno convenuto di inserire la denominazione «Genièvre» nelle appendici 1 e 2 dell’allegato 8. |
||
Appendice 2
DENOMINAZIONI PROTETTE PER LE BEVANDE SPIRITOSE ORIGINARIE DELLA SVIZZERA
Acquavite di vino
Eau-de-vie de vin du Valais
Brandy du Valais
Acquavite di vinaccia
Baselbieter Marc
Grappa del Ticino/Grappa Ticinese
Grappa della Val Calanca
Grappa della Val Bregaglia
Grappa della Val Mesolcina
Grappa della Valle di Poschiavo
Marc d’Auvernier
Marc de Dôle du Valais
Acquavite di frutta
Aargauer Bure Kirsch
Abricotine/Eau-de-vie d’abricot du Valais
Baselbieterkirsch
Baselbieter Mirabelle
Baselbieter Pflümli
Baselbieter Zwetschgenwasser
Bernbieter Kirsch
Bernbieter Mirabellen
Bernbieter Zwetschgenwasser
Bérudge de Cornaux
Canada du Valais
Coing d’Ajoie
Coing du Valais
Damassine
Eau-de-vie de poire du Valais
Emmentaler Kirsch
Framboise du Valais
Freiämter Zwetschgenwasser
Fricktaler Kirsch
Golden du Valais
Gravenstein du Valais
Kirsch d’Ajoie
Kirsch de la Béroche
Kirsch du Valais
Kirsch suisse
Lauerzer Kirsch
Luzerner Kernobstbrand
Luzerner Kirsch
Luzerner Pflümli
Luzerner Williams
Luzerner Zwetschgenwasser
Mirabelle d’Ajoie
Mirabelle du Valais
Poire d’Ajoie
Poire d’Orange de la Baroche
Pomme d’Ajoie
Pomme du Valais
Prune d’Ajoie
Prune du Valais
Prune impériale de la Baroche
Pruneau du Valais
Rigi Kirsch
Schwarzbuben Kirsch
Seeländer Kirsch
Seeländer Pflümliwasser
Urschwyzerkirsch
Zuger Kirsch
Acquavite di sidro di mele o di sidro di pere
Bernbieter Birnenbrand
Freiämter Theilerbirnenbrand
Luzerner Birnenträsch
Luzerner Theilerbirnenbrand
Acquavite di genziana
Gentiane du Jura
Bevande spiritose al ginepro
Genièvre ( 22 )
Genièvre du Jura
Liquori
Basler Eierkirsch
Bernbieter Cherry Brandy Liqueur
Bernbieter Griottes Liqueur
Bernbieter Kirschen Liqueur
Liqueur de poires Williams du Valais
Liqueur d’abricot du Valais
Liqueur de framboise du Valais
Baselbieter Burgermeister (Kräuterbrand)
Bernbieter Kräuterbitter
Eau-de-vie d’herbes du Jura
Eau-de-vie d’herbes du Valais
Genépi du Valais
Gotthard Kräuterbrand
Innerschwyzer Chrüter
Luzerner Chrüter (Kräuterbrand)
Walliser Chrüter (Kräuterbrand)
Altre
Lie du Mandement
Lie de Dôle du Valais
Lie du Valais
Appendice 3
Denominazioni protette per le bevande aromatizzate originarie della Comunità
Clarea
Sangría
Nürnberger Glühwein
Thüringer Glühwein
Vermouth de Chambéry
Vermouth di Torino
Appendice 4
Denominazioni protette per le bevande aromatizzate originarie della Svizzera
Nessuna
Appendice 5
ELENCO DEGLI ATTI DI CUI ALL’ARTICOLO 2, RELATIVI ALLE BEVANDE SPIRITOSE, AI VINI AROMATIZZATI E ALLE BEVANDE AROMATIZZATE
a) Bevande spiritose di cui al codice 2208 della Convenzione internazionale sul sistema armonizzato di designazione e codificazione delle merci.
Per l’Unione europea:
regolamento (CE) n. 110/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2008, relativo alla definizione, alla designazione, alla presentazione, all’etichettatura e alla protezione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose e che abroga il regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (GU L 39 del 13.2.2008, pag. 16), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1334/2008 (GU L 354 del 31.12.2008, pag. 34).
Per la Svizzera:
capitolo 5 dell’ordinanza del Dipartimento federale dell’interno (DFI) del 23 novembre 2005 sulle bevande alcoliche, modificata da ultimo il 15 dicembre 2010 (RU 2010 6391).
b) Bevande aromatizzate di cui ai codici 2205 ed ex 2206 della Convenzione internazionale sul sistema armonizzato di designazione e codificazione delle merci.
Per l’Unione europea:
regolamento (CEE) n. 1601/91 del Consiglio, del 10 giugno 1991 (GU L 149 del 14.6.1991, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1882/2003 (GU L 284 del 31.10.2003, pag. 1).
Per la Svizzera:
capitolo 2, sezione 3, dell’ordinanza del Dipartimento federale dell’interno (DFI) del 23 novembre 2005 sulle bevande alcoliche, modificata da ultimo il 15 dicembre 2010 (RU 2010 6391).
ALLEGATO 9
RELATIVO AI PRODOTTI AGRICOLI E ALIMENTARI OTTENUTI CON IL METODO DI PRODUZIONE BIOLOGICO
Articolo 1
Oggetto
Fatti salvi i loro obblighi relativi ai prodotti non provenienti dal territorio delle Parti e ferme restando le altre disposizioni legislative in vigore, le Parti s'impegnano, su una base di non discriminazione e di reciprocità, a favorire il commercio dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con il metodo di produzione biologico provenienti dalla Comunità e dalla Svizzera e conformi alle disposizioni legislative e regolamentari di cui all'appendice 1.
Articolo 2
Campo di applicazione
1. Il presente Allegato si applica ai prodotti vegetali e alimentari ottenuti con il metodo di produzione biologico e conformi alle disposizioni legislative e regolamentari di cui all'appendice 1.
2. Le Parti s'impegnano ad estendere il campo d'applicazione del presente Allegato agli animali, ai prodotti animali e ai prodotti alimentari contenenti ingredienti di origine animale, dopo aver adottato le rispettive disposizioni legislative e regolamentari in materia. Tale estensione del campo di applicazione dell'Allegato potrà essere decisa dal Comitato previa constatazione di equivalenza, conformemente alle disposizioni dell'articolo 3, e mediante modifica dell'appendice 1, conformemente alla procedura di cui all'articolo 8.
Articolo 3
Principio dell'equivalenza
1. Le Parti riconoscono che le rispettive disposizioni legislative e regolamentari di cui all'appendice 1 del presente Allegato sono equivalenti. Le Parti possono convenire di escludere dal regime di equivalenza alcuni aspetti o alcuni prodotti. Essi lo specificano nell'appendice 1.
2. Le Parti s'impegnano a prendere ogni iniziativa necessaria a garantire che le disposizioni legislative e regolamentari riguardanti specificamente i prodotti di cui all'articolo 2 si evolvano in maniera equivalente.
3. Le importazioni tra le Parti di prodotti biologici in provenienza da una delle Parti o immessi in libera pratica sul territorio di una delle Parti e oggetto del regime di equivalenza ai sensi del paragrafo 1 non richiedono la presentazione di certificati di ispezione.
Articolo 4
Libera circolazione dei prodotti biologici
Ogni Parte adotta, secondo le apposite procedure interne in materia, i provvedimenti necessari a consentire l'importazione e l'immissione in commercio dei prodotti di cui all'articolo 2 che soddisfano le disposizioni legislative e regolamentari dell'altra Parte menzionate nell'appendice 1.
Articolo 5
Etichettatura
1. Allo scopo di istituire regimi che consentano di evitare la rietichettatura dei prodotti biologici previsti dal presente Allegato, le Parti s'impegnano a prendere ogni iniziativa necessaria a garantire, nell'ambito delle rispettive disposizioni legislative e regolamentari,
— la salvaguardia degli stessi termini nelle loro varie lingue ufficiali per designare i prodotti biologici;
— l'uso degli stessi termini obbligatori per le dichiarazioni che figurano sull'etichetta dei prodotti conformi a condizioni equivalenti.
2. Ogni Parte può prescrivere che i prodotti importati in provenienza dall'altra Parte rispettino i requisiti in materia di etichettatura previsti nelle rispettive disposizioni legislative e regolamentari di cui all'appendice 1.
Articolo 6
Paesi terzi
1. Le Parti s'impegnano a prendere ogni iniziativa necessaria a garantire l'equivalenza dei regimi d'importazione applicabili ai prodotti ottenuti con il metodo di produzione biologico e provenienti da paesi terzi.
2. Al fine di assicurare una prassi equivalente in materia di riconoscimento nei confronti dei paesi terzi, le Parti si consultano prima di riconoscere un paese terzo e di inserirlo nell'elenco previsto a tale scopo nelle loro disposizioni legislative e regolamentari.
Articolo 7
Scambio d'informazioni
In applicazione dell'articolo 8 dell'Accordo, le Parti e gli Stati membri si comunicano reciprocamente, in particolare, le seguenti informazioni:
— l'elenco delle autorità competenti e degli organismi incaricati delle ispezioni con il relativo numero di codice, nonché le relazioni sulla sorveglianza esercitata dalle autorità responsabili;
— l'elenco delle decisioni amministrative che autorizzano l'importazione di prodotti ottenuti con il metodo di produzione biolgico e provenienti da un paese terzo;
— le irregolarità o le violazioni constatate per quanto riguarda le disposizioni legislative e regolamentari di cui all'appendice 1, conformemente alla procedura prevista all'articolo 10 bis, paragrafo 1 del regolamento (CEE) n. 2092/91.
Articolo 8
Gruppo di lavoro per i prodotti biologici
1. Il gruppo di lavoro per i prodotti biologici, di seguito denominato «il gruppo di lavoro», istituito a norma dell'articolo 6, paragrafo 7 dell'Accordo, procede all'esame di ogni questione relativa al presente Allegato e alla sua applicazione.
2. Il gruppo di lavoro esamina periodicamente l'evoluzione delle disposizioni legislative e regolamentari di ciascuna delle Parti nei settori contemplati dal presente Allegato. In particolare, ad esso compete:
— verificare l'equivalenza delle disposizioni legislative e regolamentari delle Parti in vista del loro inserimento nell'appendice 1;
— raccomandare al Comitato, se necessario, l'introduzione nell'appendice 2 del presente Allegato delle modalità di applicazione necessarie a garantire un'attuazione coerente delle disposizioni legislative e regolamentari contemplate dal presente Allegato nei rispettivi territori delle Parti;
— raccomandare al Comitato l'estensione del campo di applicazione del presente Allegato ad altri prodotti oltre a quelli di cui all'articolo 2, paragrafo 1.
Articolo 9
Misure di salvaguardia
1. Laddove qualsiasi indugio possa arrecare un pregiudizio difficile da riparare, possono essere adottate misure provvisorie di salvaguardia senza consultazioni preliminari, a condizione che, immediatamente dopo l'adozione di tali misure, siano avviate consultazioni.
2. Se nell'ambito delle consultazioni di cui al paragrafo 1 le Parti non riescono a raggiungere un Accordo, la Parte che ha chiesto le consultazioni o adottato le misure di cui al paragrafo 1 può prendere le misure cautelari appropriate in modo da consentire l'applicazione del presente Allegato.
Appendice 1
Disposizioni regolamentari applicabili nella Comunità europea
Regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio, del 24 giugno 1991, relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari (GU L 198 del 22.7.1991, pag. 1), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 2254/2004 della Commissione (GU L 385 del 29.12.2004, pag. 20).
Regolamento (CEE) n. 94/92 della Commissione, del 14 gennaio 1992, che stabilisce modalità d'applicazione del regime d'importazione dai paesi terzi, previsto dal regolamento (CEE) n. 2092/91, relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all'indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari (GU L 11 del 17.1.1992, pag. 14), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 746/2004 (GU L 122 del 26.4.2004, pag. 10).
Regolamento (CEE) n. 207/93 della Commissione, del 29 gennaio 1993, che definisce il contenuto dell'allegato VI del regolamento (CEE) n. 2092/91 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all'indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari e recante le norme di attuazione delle disposizioni dell'articolo 5, paragrafo 4 del suddetto regolamento (GU L 25 del 2.2.1993, pag. 5), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 2020/2000 (GU L 241 del 26.9.2000, pag. 39).
Regolamento (CE) n. 1788/2001 della Commissione, del 7 settembre 2001, che fissa le modalità d'applicazione delle disposizioni concernenti il certificato di controllo per l'importazione di prodotti provenienti da paesi terzi ai sensi dell'articolo 11 del regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari (GU L 243 del 13.9.2001, pag. 3), modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 746/2004 (GU L 122 del 26.4.2004, pag. 10).
Regolamento (CE) n. 223/2003 della Commissione, del 5 febbraio 2003, concernente i requisiti in materia di etichettatura riferiti al metodo di produzione biologico per i mangimi, i mangimi composti per animali e le materie prime per mangimi e recante modifica del regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio (GU L 31 del 6.2.2003, pag. 3).
Regolamento (CE) n. 1452/2003 della Commissione, del 14 agosto 2003, che mantiene la deroga prevista all'articolo 6, paragrafo 3, lettera a), del regolamento (CEE) n. 2092/91 per le sementi e i materiali di riproduzione vegetativa per alcune specie e stabilisce le norme procedurali e i criteri per l'applicazione della deroga (GU L 206 del 15.8.2003, pag. 17).
Disposizioni applicabili in Svizzera
Ordinanza del 22 settembre 1997 sull’agricoltura biologica e la designazione dei prodotti e delle derrate alimentari ottenuti biologicamente (Ordinanza sull’agricoltura biologica), modificata da ultimo il 10 novembre 2004 (RU 2004 4891).
Ordinanza del Dipartimento federale dell’economia del 22 settembre 1997 sull’agricoltura biologica, modificata da ultimo il 10 novembre 2004 (RU 2004 4895).
Esclusione del regime di equivalenza
Prodotti svizzeri a base di componenti prodotti nell’ambito della conversione verso l’agricoltura biologica.
Prodotti derivati dalla produzione caprina svizzera quando gli animali beneficiano della deroga dell’articolo 39d dell’ordinanza 910.18 sull’agricoltura biologica e la designazione dei prodotti e delle derrate alimentari biologici.
Appendice 2
Modalità d'applicazione
Le norme di etichettatura della parte importatrice si applicano per quanto concerne l'etichettatura relativa al metodo di produzione biologico degli alimenti per animali.
ALLEGATO 10
RELATIVO AL RICONOSCIMENTO DEI CONTROLLI DI CONFORMITÀ ALLE NORME DI COMMERCIALIZZAZIONE PER I PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI FRESCHI
Articolo 1
Campo d'applicazione
Il presente allegato si applica agli ortofrutticoli destinati ad essere consumati freschi o secchi e per i quali l'Unione europea ha fissato norme di commercializzazione, o ha riconosciuto norme alternative alla norma generale dell’Unione, in base al regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 23 ), esclusi gli agrumi.
Articolo 2
Oggetto
1. I prodotti di cui all’articolo 1 originari della Svizzera o dell’Unione europea, quando sono riesportati dalla Svizzera nell’Unione europea corredati del certificato di conformità di cui all’articolo 3, non sono soggetti, all’interno dell’Unione, a un controllo di conformità alle norme prima di essere introdotti nel territorio doganale dell’Unione europea.
2. L’Ufficio federale dell’agricoltura viene accettato come autorità responsabile dei controlli di conformità alle norme dell'Unione europea o alle norme equivalenti per i prodotti originari della Svizzera o dell’Unione riesportati dalla Svizzera nell’Unione europea. A tal fine, l'Ufficio federale dell'agricoltura può incaricare gli organismi di controllo menzionati nell'appendice 1 di effettuare i controlli di conformità secondo la seguente procedura:
— l'Ufficio federale dell'agricoltura notifica gli organismi designati alla Commissione europea,
— gli organismi di controllo rilasciano il certificato di cui all'articolo 3,
— gli organismi designati devono disporre di controllori con una formazione riconosciuta dall'Ufficio federale dell'agricoltura, del materiale e degli impianti necessari per le verifiche e le analisi richieste dal controllo e di apparecchiature adeguate per la trasmissione delle informazioni.
3. Se la Svizzera sottopone i prodotti di cui all'articolo 1, prima di introdurli nel territorio doganale svizzero, ad un controllo di conformità a determinate norme di commercializzazione, sono adottate disposizioni equivalenti a quelle previste dal presente allegato, che consentano ai prodotti originari della Comunità di non essere sottoposti a questo tipo di controllo.
Articolo 3
Certificato di conformità
1. Ai sensi del presente allegato, per «certificato di conformità» s'intende:
— il formulario di cui all'allegato III del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati ( 24 ),
— il formulario svizzero di cui all’appendice 2 del presente allegato;
— il formulario UN/ECE allegato al protocollo di Ginevra sulla normalizzazione degli ortofrutticoli freschi e della frutta secca,
— il formulario OCSE allegato alla decisione del Consiglio dell'OCSE sul regime OCSE per l'applicazione delle norme internazionali agli ortofrutticoli.
2. Il certificato di conformità accompagna il lotto di prodotti originari della Svizzera o dell’Unione europea riesportati dalla Svizzera nell’Unione fino all’immissione in libera pratica sul territorio dell’Unione europea.
3. Il certificato di conformità deve recare il timbro di uno degli organismi menzionati all'appendice 1 del presente allegato.
4. I certificati di conformità rilasciati da un organismo di controllo cui sia stato ritirato il mandato di cui all'articolo 2, paragrafo 2, non sono più riconosciuti ai sensi del presente allegato.
Articolo 4
Scambio di informazioni
1. In applicazione dell'articolo 8 dell'Accordo, le Parti si trasmettono in particolare l'elenco delle autorità competenti e degli organismi di controllo della conformità. La Commissione europea segnala all'Ufficio federale dell'agricoltura le irregolarità o le infrazioni constatate per quanto concerne la conformità alle norme in vigore dei lotti di ortofrutticoli originari della Svizzera o dell'Unione europea riesportati dalla Svizzera nell'Unione e corredati del certificato di conformità.
2. Per poter valutare l'osservanza delle condizioni di cui all'articolo 2, paragrafo 2, terzo trattino, l'Ufficio federale dell'agricoltura accetta, su richiesta della Commissione europea, che si proceda in loco a un controllo congiunto degli organismi designati.
3. Il controllo congiunto viene effettuato secondo la procedura proposta dal gruppo di lavoro «ortofrutticoli» e decisa dal Comitato.
Articolo 5
Clausola di salvaguardia
1. Le Parti contraenti si consultano non appena una di esse ritiene che l'altra sia venuta meno a uno degli obblighi previsti dal presente allegato.
2. La Parte contraente che chiede le consultazioni comunica all'altra Parte tutte le informazioni necessarie per un esame approfondito del caso.
3. Ogniqualvolta si constati che lotti originari della Svizzera o dell'Unione europea, quando sono riesportati dalla Svizzera all'Unione europea corredati del certificato di conformità, non sono conformi alle norme in vigore, e che un ritardo rischia di rendere inefficaci le misure di lotta contro le frodi o di provocare distorsioni della concorrenza, possono essere prese misure di salvaguardia provvisorie senza consultazioni preliminari, purché siano avviate consultazioni subito dopo l'adozione di dette misure.
4. Se, al termine delle consultazioni di cui ai paragrafi 1 e 3, le Parti contraenti non raggiungono un accordo entro tre mesi, la Parte che ha chiesto le consultazioni o che ha preso le misure di cui al paragrafo 3 può prendere gli opportuni provvedimenti cautelari, che possono andare fino alla sospensione parziale o totale delle disposizioni del presente allegato.
Articolo 6
Gruppo di lavoro «ortofrutticoli»
1. Il gruppo di lavoro «ortofrutticoli» istituito a norma dell'articolo 6, paragrafo 7, dell'Accordo esamina tutte le questioni relative al presente allegato e alla sua applicazione. Esso esamina periodicamente l'evoluzione delle disposizioni legislative e normative interne delle Parti nei settori contemplati dal presente allegato.
2. Esso formula in particolare proposte, che presenta al Comitato onde adeguare e aggiornare le appendici del presente allegato.
Appendice 1
Organismi di controllo svizzeri autorizzati a rilasciare il certificato di controllo di cui all'articolo 3 dell'allegato 10
Qualiservice
Casella postale 7960
CH-3001 Berna
Appendice 2
ALLEGATO 11
RELATIVO ALLE MISURE SANITARIE E ZOOTECNICHE APPLICABILI AGLI SCAMBI DI ANIMALI VIVI E DI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
Articolo 1
1. Il titolo I del presente Allegato verte:
— sulle misure di lotta contro alcune malattie degli animali e sulla notifica di queste malattie;
— sugli scambi e l'importazione dai paesi terzi di animali vivi, nonché dei relativi sperma, ovuli ed embrioni.
2. Il titolo II del presente Allegato verte sugli scambi di prodotti animali.
TITOLO I
SCAMBI DI ANIMALI VIVI NONCHÉ DEI RELATIVI SPERMA, OVULI ED EMBRIONI
Articolo 2
1. Le Parti constatano di avere legislazioni simili e che conducono a risultati identici in materia di lotta contro le malattie degli animali e di notifica di queste malattie.
2. Le legislazioni di cui al paragrafo 1 del presente articolo formano oggetto dell'appendice 1. L'applicazione di queste legislazioni è soggetta alle modalità particolari previste nella stessa appendice.
Articolo 3
Le Parti convengono che gli scambi di animali vivi nonché dei relativi sperma, ovuli ed embrioni si effettueranno conformemente alle legislazioni di cui all'appendice 2. L'applicazione di queste legislazioni è soggetta alle modalità particolari previste nella stessa appendice.
Articolo 4
1. Le Parti constatano di avere legislazioni simili e che conducono a risultati identici in materia d'importazione dai paesi terzi di animali vivi nonché dei relativi sperma, ovuli ed embrioni.
2. Le legislazioni di cui al paragrafo 1 del presente articolo formano oggetto dell'appendice 3. L'applicazione di queste legislazioni è soggetta alle modalità particolari previste nella stessa appendice.
Articolo 5
Le Parti convengono, in materia zootecnica, sull'applicazione delle disposizioni che figurano nell'appendice 4.
Articolo 6
Le Parti convengono che i controlli relativi agli scambi e alle importazioni in provenienza dai paesi terzi di animali vivi nonché dei relativi sperma, ovuli ed embrioni sono effettuati conformemente alle disposizioni dell'appendice 5.
TITOLO II
SCAMBI DI PRODOTTI ANIMALI
Articolo 7
Finalità
La finalità del presente titolo è di favorire gli scambi di animali vivi e di prodotti di origine animale tra le Parti mediante l'istituzione di un dispositivo per il riconoscimento dell'equivalenza delle misure sanitarie applicate dalle Parti, compatibilmente con la tutela della salute degli uomini e degli animali, nonché di migliorare la comunicazione e la cooperazione tra le Parti in materia di polizia sanitaria.
Articolo 8
Obblighi multilaterali
Il presente titolo non inficia in alcun modo i diritti e gli obblighi spettanti alle Parti in virtù dell'Accordo istitutivo dell'Organizzazione mondiale del commercio e dei relativi allegati, in particolare dell'Accordo sull'applicazione di misure sanitarie e fitosanitarie (SPS).
Articolo 9
Campo di applicazione
1. Il campo di applicazione del presente titolo è inizialmente limitato alle misure sanitarie applicate dalle Parti ai prodotti di origine animale elencati nell'appendice 6.
2. Salvo disposizione contraria delle appendici al presente titolo e fatto salvo l'articolo 20 del presente Allegato, sono escluse dal campo di applicazione del presente titolo le misure sanitarie concernenti gli additivi alimentari (ivi compresi tutti gli additivi e i coloranti alimentari, i coadiuvanti tecnologici, gli aromi), l'irradiazione, i contaminanti (agenti fisici e residui di farmaci veterinari), i residui chimici dovuti alla migrazione di sostanze contenute nei materiali d'imballaggio, le sostanze chimiche non autorizzate (additivi, coadiuvanti tecnologici, farmaci veterinari vietati, ecc.), l'etichettatura dei prodotti alimentari, i mangimi e le premiscele medicati.
Articolo 10
Definizioni
Ai fini del presente titolo, si applicano le seguenti definizioni:
a) «prodotti animali»: i prodotti di origine animale cui si applicano le disposizioni dell'appendice 6;
b) «misure sanitarie»: le misure definite nell'Allegato A, paragrafo 1 dell'Accordo SPS relativamente ai prodotti animali;
c) «adeguato livello di protezione sanitaria»: il livello di protezione definito nell'Allegato A, paragrafo 5 dell'Accordo SPS relativamente ai prodotti animali;
d) «autorità competenti»:
i) Svizzera: le autorità di cui all'appendice 7, parte A;
ii) Comunità europea: le autorità di cui all'appendice 7, parte B.
Articolo 11
Adeguamento alle condizioni regionali
1. Ai fini degli scambi tra le Parti, le misure di cui all'articolo 2 si applicano fatto salvo il disposto del paragrafo 2 del presente articolo.
2. Se una delle Parti rivendica una qualifica sanitaria speciale riguardo ad una particolare malattia, può chiedere il riconoscimento di tale qualifica. Essa può chiedere anche garanzie supplementari, confacenti alla qualifica riconosciuta, per l'importazione di prodotti animali. Le garanzie inerenti a determinate malattie sono specificate nell'appendice 8.
Articolo 12
Equivalenza
1. Il riconoscimento dell'equivalenza presuppone la valutazione e l'accettazione dei seguenti elementi:
— legislazione, norme, procedure e programmi vigenti per effettuare controlli e garantire l'adempimento degli obblighi nazionali e di quelli incombenti al paese importatore;
— la struttura documentata delle autorità competenti, le loro attribuzioni e poteri, la loro organizzazione gerarchica, le loro procedure operative e risorse disponibili;
— l'operato delle autorità competenti nell'esecuzione dei programmi di controllo e rispetto alle garanzie fornite.
Ai fini di tale valutazione, le Parti tengono conto dell'esperienza già acquisita.
2. L'equivalenza si applica alle misure sanitarie vigenti nei settori o parti di settori dei prodotti animali, alle disposizioni legislative, ai sistemi ispettivi e di controllo, o a parti di essi, ovvero a particolari requisiti legislativi, ispettivi o d'igiene.
Articolo 13
Determinazione dell'equivalenza
1. Per determinare se una misura sanitaria applicata dalla Parte esportatrice raggiunga l'adeguato livello di protezione sanitaria, le Parti procedono come segue:
i) identificano la misura sanitaria per la quale viene chiesto il riconoscimento dell'equivalenza;
ii) la Parte importatrice espone l'obiettivo della propria misura sanitaria, indicando, secondo i casi, il rischio o i rischi che la misura in questione intende prevenire, e specifica l'adeguato livello di protezione sanitaria;
iii) la Parte esportatrice dimostra che la misura sanitaria raggiunge l'adeguato livello di protezione sanitaria della Parte importatrice;
iv) la Parte importatrice determina se la misura sanitaria applicata dalla Parte esportatrice raggiunge l'adeguato livello di protezione sanitaria;
v) la Parte importatrice riconosce l'equivalenza della misura sanitaria applicata dalla Parte esportatrice se quest'ultima dimostra obiettivamente che la propria misura raggiunge l'adeguato livello di protezione sanitaria della Parte importatrice.
2. Se l'equivalenza non viene riconosciuta, gli scambi tra le Parti possono avere luogo alle condizioni prescritte dalla Parte importatrice per garantire l'adeguato livello di protezione sanitaria, secondo quanto enunciato nell'appendice 6. La Parte esportatrice può attenersi alle condizioni stabilite dalla Parte importatrice senza che ciò pregiudichi l'esito della procedura di cui al paragrafo 1.
Articolo 14
Riconoscimento delle misure sanitarie
1. Nell'appendice 6 figurano i settori o parti di settori per i quali, alla data dell'entrata in vigore del presente Allegato, le misure sanitarie applicate dalle Parti sono reciprocamente riconosciute come equivalenti ai fini degli scambi. In questi settori o parti di settori, gli scambi di prodotti animali avvengono conformemente alle legislazioni di cui all'appendice 6, applicate secondo le modalità ivi stabilite.
2. Nell'appendice 6 figurano altresì i settori o parti di settori per i quali le Parti applicano misure sanitarie differenti.
Articolo 15
Controlli alle frontiere e canoni
I controlli relativi agli scambi di prodotti animali tra la Comunità e la Svizzera vengono effettuati conformemente alle disposizioni di cui:
a) all'appendice 10, parte A, per le misure riconosciute equivalenti;
b) all'appendice 10, parte B, per le misure non riconosciute equivalenti;
c) all'appendice 10, parte C, per le misure specifiche;
d) all'appendice 10, parte D, per i canoni.
Articolo 16
Verifica
1. Per stimolare la fiducia nell'effettiva attuazione delle disposizioni del presente titolo, ciascuna delle Parti ha il diritto di effettuare verifiche sulla Parte esportatrice, comprendenti tra l'altro:
a) una valutazione, totale o parziale, del programma di controllo realizzato dalle autorità competenti, eventualmente con una supervisione dei programmi d'ispezione e di verifica;
b) sopralluoghi e ispezioni in loco.
Tali provvedimenti devono essere attuati in conformità con le disposizioni dell'appendice 9.
2. Per la Comunità:
— le verifiche di cui al paragrafo 1 sono eseguite dalla Comunità,
— i controlli alle frontiere di cui all'articolo 15 sono di competenza degli Stati membri.
3. Per la Svizzera, le autorità elvetiche procedono alle verifiche di cui al paragrafo 1 e ai controlli frontalieri di cui all'articolo 15.
4. Le Parti possono, di comune Accordo:
a) comunicare i risultati e le conclusioni delle verifiche e dei controlli frontalieri a paesi terzi non aderenti al presente Allegato;
b) avvalersi dei risultati e delle conclusioni di verifiche e di controlli frontalieri eseguiti da paesi terzi non aderenti al presente Allegato.
Articolo 17
Notificazione
1. Le disposizioni del presente articolo si applicano nella misura in cui esse non rientrano nelle pertinenti misure di cui agli articoli 2 e 20 del presente Allegato.
2. Le Parti si notificano reciprocamente:
— entro le 24 ore, ogni modifica rilevante della situazione sanitaria;
— nel più breve tempo possibile, ogni dato di rilevanza epidemiologica in relazione a malattie non figuranti nel paragrafo 1 o a nuove malattie;
— qualsiasi misura supplementare adottata in più dei requisiti elementari in materia di lotta o di eradicazione delle malattie degli animali o di tutela della pubblica sanità, nonché ogni modifica della politica di prevenzione, comprese le campagne di vaccinazione.
3. Le notificazioni di cui al paragrafo 2 vengono indirizzate per iscritto ai punti di contatto designati nell'appendice 11.
4. In caso di allarme d'ordine sanitario o zoosanitario, la notificazione può essere effettuata oralmente ai punti di contatto di cui all'appendice 11 e sarà seguita da una conferma scritta entro le 24 ore.
5. Se una delle Parti paventa un rischio per la salute degli uomini o degli animali, vengono tenute, su richiesta, consultazioni quanto prima possibile e comunque entro 14 giorni. Ciascuna delle Parti si impegna a fornire, in simili circostanze, tutte le informazioni necessarie per evitare perturbazioni degli scambi e per addivenire ad una soluzione reciprocamente accettabile.
Articolo 18
Scambi di informazioni e comunicazione di dati e risultanze scientifiche
1. Le Parti intercambiano in maniera uniforme e sistematica informazioni utili per l'attuazione del presente titolo, onde suscitare fiducia reciproca, offrire garanzie e dimostrare l'efficacia dei programmi controllati. Se necessario per la realizzazione di tali obiettivi, esse procedono anche a scambi di funzionari.
2. Gli scambi di informazioni sulle modifiche delle rispettive misure sanitarie o su altri temi pertinenti comprendono tra l'altro:
— l'esame preliminare di proposte di modifica delle norme o delle condizioni regolamentari che possono interferire con il presente titolo; se necessario, il Comitato misto veterinario può essere adito da una delle Parti;
— ragguagli sull'andamento degli scambi di prodotti di origine animale;
— informazioni sui risultati delle verifiche di cui all'articolo 16.
3. A convalida delle loro posizioni o richieste, le Parti provvedono a comunicare dati o documenti scientifici alle istanze scientifiche competenti, le quali li esaminano tempestivamente e informano entrambe le Parti dell'esito di detto esame.
4. I suddetti scambi di informazioni si svolgono tramite i punti di contatto indicati nell'appendice 11.
TITOLO III
DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 19
Comitato misto veterinario
1. È istituito un Comitato misto veterinario, composto di rappresentanti delle Parti. Esso esamina tutte le questioni attinenti all'applicazione del presente Allegato e alla sua applicazione. Esso assume inoltre tutti gli incarichi previsti dal presente Allegato.
2. Il Comitato misto veterinario dispone di un potere decisionale per i casi previsti dal presente Allegato. Le decisioni del Comitato misto veterinario sono eseguite dalle Parti secondo le loro norme rispettive.
3. Il Comitato misto veterinario esamina periodicamente l'evoluzione delle disposizioni legislative e regolamentari delle Parti nelle materie che formano oggetto del presente Allegato. Esso può decidere di modificare le appendici del presente Allegato, in particolare per adeguarle ed aggiornarle.
4. Il Comitato misto veterinario si pronuncia di comune Accordo.
5. Il Comitato misto veterinario stabilisce il proprio regolamento interno. In funzione delle esigenze, il Comitato misto veterinario può essere convocato su richiesta di una delle Parti.
6. Il Comitato misto veterinario può costituire gruppi di lavoro tecnici, composti di esperti delle Parti, incaricati di individuare e trattare particolari questioni d'ordine scientifico e tecnico attinenti al presente Allegato. Qualora sia necessaria una perizia, il Comitato misto veterinario può inoltre costituire gruppi di lavoro tecnici ad hoc, in particolare scientifici, la cui composizione non è necessariamente limitata ai rappresentanti delle Parti.
Articolo 20
Clausola di salvaguardia
1. Qualora la Comunità europea o la Svizzera abbia l'intenzione di applicare misure di salvaguardia nei confronti dell'altra Parte contraente, ne informa previamente quest'ultima. Fatta salva la possibilità di porre immediatamente in vigore le misure previste, si terranno al più presto consultazioni tra i servizi competenti della Commissione e della Svizzera per cercare soluzioni adeguate. Se necessario, il Comitato misto potrà essere adito da una delle due Parti.
2. Qualora uno Stato membro della Comunità europea abbia l'intenzione di attuare misure provvisorie di salvaguardia nei confronti della Svizzera, esso ne informa preventivamente le autorità elvetiche.
3. Qualora la Comunità prenda una decisione di salvaguardia nei confronti di una delle parti del territorio della Comunità europea o di paesi terzi, il servizio competente ne informa quanto prima le autorità competenti della Svizzera. Dopo aver esaminato la situazione, la Svizzera adotta le misure richieste da questa decisione, eccetto se ritiene che tali misure non siano giustificate. In quest'ultima ipotesi, si applicano le disposizioni di cui al paragrafo 1.
4. Qualora la Svizzera prenda una decisione di salvaguardia nei confronti di paesi terzi, ne informa quanto prima i servizi competenti della Commissione. Fatta salva la possibilità per la Svizzera di mettere immediatamente in vigore le misure previste, si terranno al più presto consultazioni tra i servizi competenti della Commissione e della Svizzera per cercare soluzioni adeguate. Se necessario, il Comitato misto potrà essere adito da una delle due Parti.
Appendice 1
MISURE DI LOTTA/NOTIFICA DELLE MALATTIE
I. Afta epizootica
A. LEGISLAZIONI
|
Comunità europea |
Svizzera |
|
1. Direttiva 2003/85/CE del Consiglio, del 29 settembre 2003, relativa a misure comunitarie di lotta contro l’afta epizootica, che abroga la direttiva 85/511/CEE e le decisioni 84/531/CEE e 91/665/CEE e recante modifica della direttiva 92/46/CEE (GU L 306 del 22.11.2003, pag. 1) modificata dalla decisione 2005/615/CE della Commissione, del 16 agosto 2005, che modifica l’allegato XI della direttiva 2003/85/CE del Consiglio per quanto riguarda i laboratori nazionali in taluni Stati membri. |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE), modificata da ultimo il 23 giugno 2004 (RS 916.40), in particolare gli articoli 1, 1a e 9a (misura contro le epizoozie molto contagiose, scopi della lotta) e 57 (disposizioni di esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale) 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE), modificata da ultimo il 23 novembre 2005 (RS 916.401), in particolare gli articoli 2 (epizoozie molto contagiose), 49 (manipolazione di microrganismi patologici per l'animale), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 77-98 (disposizioni comuni riguardanti le epizoozie molto contagiose), 99-103 (misure specifiche riguardanti la lotta contro l’afta epizootica) 3. Ordinanza del 14 giugno 1999 sull’organizzazione del Dipartimento federale dell’economia, modificata da ultimo il 10 marzo 2006 (RS 172.216.1), in particolare l’articolo 8 (laboratorio di riferimento, registrazione, controllo e messa a disposizione di vaccino contro l’afta epizootica) |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. La Commissione e l’Ufficio federale di veterinaria si notificano l’intenzione di procedere a una vaccinazione d’emergenza. Nei casi di estrema urgenza, la notifica riguarda la decisione adottata e le relative modalità di attuazione. In ogni caso, si tengono quanto prima consultazioni nell'ambito del Comitato misto veterinario.
2. In applicazione dell’articolo 97 dell'ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano d’allarme pubblicato sul sito Internet dell’Ufficio veterinario federale.
3. Il laboratorio comune di riferimento per l’identificazione del virus dell’afta epizootica è: The Institute for Animal Health Pirbright Laboratory, Inghilterra. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni derivanti da questa designazione. Le funzioni e i compiti di tale laboratorio sono quelli previsti dall’allegato XVI della direttiva 2003/85/CE.
II. Peste suina classica
A. LEGISLAZIONI ( 25 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 2001/89/CE del Consiglio, del 23 ottobre 2001, che stabilisce misure comunitarie di lotta contro la peste suina classica (GU L 316 dell’1.12.2001, pag. 5). |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40), in particolare gli articoli 1, 1a e 9a (misura contro le epizoozie fortemente contagiose, scopi della lotta) e l’articolo 57 (disposizioni di esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale); 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 2 (epizoozie fortemente contagiose), 40-47 (eliminazione e valorizzazione dei rifiuti), 49 (manipolazione di microorganismi patogeni per l’animale), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 77-98 (disposizioni comuni riguardanti le epizoozie fortemente contagiose) e 116-121 (constatazione della peste suina alla macellazione, misure specifiche riguardanti la lotta contro la peste suina); 3. Ordinanza del 14 giugno 1999 sull’organizzazione del Dipartimento federale dell’economia (Org-DFE; RS 172.216.1), in particolare l’articolo 8 (laboratorio di riferimento); 4. Ordinanza del 25 maggio 2011 concernente l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale (OESA; RS 916.441.22). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. La Commissione e l’Ufficio federale di veterinaria si notificano l’intenzione di procedere ad una vaccinazione d’emergenza. Si tengono quanto prima consultazioni nell’ambito del Comitato misto veterinario.
2. Se necessario e in applicazione dell’articolo 117, paragrafo 5, dell’ordinanza sulle epizoozie, l’Ufficio federale di veterinaria stabilirà disposizioni di esecuzione a carattere tecnico per quanto riguarda la marcatura e il trattamento delle carni che provengono dalle zone di protezione e di sorveglianza.
3. In applicazione dell’articolo 121 dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano di eradicazione della peste suina classica dei suini selvatici in conformità degli articoli 15 e 16 della direttiva 2001/89/CE.
4. In applicazione dell’articolo 97 dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano d’allarme pubblicato sul sito Internet dell’Ufficio federale di veterinaria.
5. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, segnatamente sulla base dell’articolo 21 della direttiva 2001/89/CE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
6. Se necessario, in applicazione dell’articolo 89, paragrafo 2, dell’ordinanza sulle epizoozie, l’Ufficio federale di veterinaria stabilirà disposizioni d’esecuzione a carattere tecnico per quanto riguarda il controllo sierologico dei suini nelle zone di protezione e di sorveglianza in conformità del capitolo IV dell’allegato della decisione 2002/106/CE della Commissione ( 26 ).
7. Il laboratorio comune di riferimento per la peste suina classica è il seguente: Institut für Virologie der Tierärztlichen Hochschule Hannover, 15 Bünteweg 17, D-30559, Hannover, Germania. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni derivanti dalla designazione di questo laboratorio. La funzione e i compiti del suddetto laboratorio sono quelli previsti dall’allegato IV della direttiva 2001/89/CE.
III. Peste suina africana
A. LEGISLAZIONI ( 27 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 2002/60/CE del Consiglio, del 27 giugno 2002, recante disposizioni specifiche per la lotta contro la peste suina africana e recante modifica della direttiva 92/119/CEE per quanto riguarda la malattia di Teschen e la peste suina africana (GU L 192 del 20.7.2002, pag. 27). |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40), in particolare gli articoli 1, 1a e 9a (misure contro le epizoozie fortemente contagiose, scopi della lotta) e 57 (disposizioni d’esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale); 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 2 (epizoozie fortemente contagiose), 40-47 (eliminazione e valorizzazione dei rifiuti), 49 (manipolazione di microorganismi patogeni per l’animale), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 77-98 (disposizioni comuni riguardanti le epizoozie fortemente contagiose) e 116-121 (constatazione della peste suina alla macellazione, misure specifiche riguardanti la lotta contro la peste suina); 3. Ordinanza del 14 giugno 1999 sull’organizzazione del Dipartimento federale dell’economia (Org-DFE; RS 172.216.1), in particolare l’articolo 8 (laboratorio di riferimento); 4. Ordinanza del 25 maggio 2011 concernente l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale (OESA; RS 916.441.22). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Il laboratorio dell’Unione europea di riferimento per la peste suina africana è il seguente: Centro de Investigación en Sanidad Animal, 28130 Valdeolmos, Madrid, Spagna. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni derivanti dalla designazione di questo laboratorio. La funzione e i compiti di tale laboratorio sono quelli previsti dall’allegato V della direttiva 2002/60/CE.
2. In applicazione dell’articolo 97 dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano d’allarme pubblicato sul sito Internet dell’Ufficio federale di veterinaria.
3. Se necessario, e in applicazione dell’articolo 89, paragrafo 2, dell’ordinanza sulle epizoozie, l’Ufficio federale di veterinaria stabilirà disposizioni di esecuzione a carattere tecnico in conformità delle disposizioni della decisione 2003/422/CE ( 28 ) per quanto riguarda le modalità di diagnostica della peste suina africana.
4. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, segnatamente in base all’articolo 20 della direttiva 2002/60/CE e all’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
IV. Peste equina
A. LEGISLAZIONI
|
Comunità europea |
Svizzera |
|
Direttiva 92/35/CEE del Consiglio, del 29 aprile 1992, che fissa le norme di controllo e le misure di lotta contro la peste equina (GU L 157 del 10.6.1992, pag. 19), modificata da ultimo dal regolamento (CE) n. 806/2003 del Consiglio, del 14 aprile 2003, recante adeguamento alla decisione 1999/468/CE delle disposizioni relative ai comitati che assistono la Commissione nell’esercizio delle sue competenze di esecuzione previste negli atti del Consiglio adottati secondo la procedura di consultazione (maggioranza qualificata) (GU L 122 del 16.5.2003, pag. 1) |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE), modificata da ultimo il 23 giugno 2004 (RS 916.40), in particolare gli articoli 1, 1a e 9a (misura contro le epizoozie molto contagiose, scopi della lotta) e 57 (disposizioni d’esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale) 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE), modificata da ultimo il 23 novembre 2005 (RS 916.401), in particolare gli articoli 2 (epizoozie molto contagiose), 49 (manipolazione di microrganismi patogeni per l’animale), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 77-98 (disposizioni comuni riguardanti le epizoozie molto contagiose), 112-115 (misure specifiche riguardanti la lotta contro la peste equina) 3. Ordinanza del 14 giugno 1999 sull’organizzazione del Dipartimento federale dell’economia, modificata da ultimo il 10 marzo 2006 (RS 172.216.1), in particolare l’articolo 8 (laboratorio di riferimento) |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Qualora si sviluppi in Svizzera un’epizoozia di gravità eccezionale, il Comitato misto veterinario si riunisce al fine di procedere a un esame della situazione. Le competenti autorità svizzere s’impegnano ad adottare le misure necessarie alla luce dei risultati di questo esame.
2. Il laboratorio comune di riferimento per la peste equina è: Laboratorio de Sanidad y Producción Animal, Ministerio de Agricultura, Pesca y Alimentación, 28110 Algete, Madrid, Spagna. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni derivanti da questa designazione. La funzione e i compiti di tale laboratorio sono quelli previsti dall’allegato III della direttiva 92/35/CEE.
3. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, segnatamente in base all’articolo 16 della direttiva 92/35/CEE e all’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
4. In applicazione dell’articolo 97 dell'Ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano d’intervento pubblicato sul sito Internet dell’Ufficio federale di veterinaria.
V. Influenza Aviaria
A. LEGISLAZIONI ( 29 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 2005/94/CE del Consiglio, del 20 dicembre 2005, relativa a misure comunitarie di lotta contro l’influenza aviaria e che abroga la direttiva 92/40/CEE (GU L 10 del 14.1.2006, pag. 16). |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40), in particolare gli articoli 1, 1a e 9a (misure contro le epizoozie fortemente contagiose, scopi della lotta) e 57 (disposizioni d’esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale). 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 2 (epizoozie fortemente contagiose), 49 (manipolazione di microrganismi patogeni per gli animali), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 77-98 (disposizioni comuni riguardanti le epizoozie fortemente contagiose), 122-115 (misure specifiche riguardanti l’influenza aviaria). 3. Ordinanza del 14 giugno 1999 sull’organizzazione del Dipartimento federale dell’economia (Org DFE; RS 172.216.1), in particolare l’articolo 8 (laboratorio di riferimento). |
B. MODALITÀ DI APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Il laboratorio dell’Unione europea di riferimento per l’influenza aviaria è il seguente: Central Veterinary Laboratory, New Haw, Weybridge, Surrey KT15 3NB, Regno Unito. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni che risulteranno dalla designazione di questo laboratorio. La funzione e i compiti di detto laboratorio sono quelli previsti dall’allegato VII, punto 2, della direttiva 2005/94/CE.
2. In applicazione dell’articolo 97 dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano d’emergenza pubblicato sul sito Internet dell’Ufficio federale di veterinaria.
3. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del comitato misto veterinario, segnatamente sulla base dell’articolo 60 della direttiva 2005/94/CE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
VI. Malattia di Newcastle
A. LEGISLAZIONI ( 30 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 92/66/CEE del Consiglio, del 14 luglio 1992, che istituisce misure comunitarie di lotta contro la malattia di Newcastle (GU L 260 del 5.9.1992, pag. 1). |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40), in particolare gli articoli 1, 1a e 9a (misure contro le epizoozie fortemente contagiose, scopi della lotta) e 57 (disposizioni d’esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale); 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 2 (epizoozie fortemente contagiose), 40-47 (eliminazione e valorizzazione dei rifiuti), 49 (manipolazione di microrganismi patogeni per l’animale), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 77-98 (disposizioni comuni riguardanti le epizoozie fortemente contagiose), 122-125 (misure specifiche concernenti la malattia di Newcastle) 3. Ordinanza del 14 giugno 1999 sull’organizzazione del Dipartimento federale dell’economia (Org-DFE; RS 172.216.1), in particolare l’articolo 8 (laboratorio di riferimento); 4. Istruzione (direttiva tecnica) dell’Ufficio federale di veterinaria del 20 giugno 1989 concernente la lotta contro la paramyxovirosi dei piccioni (bollettino dell’Ufficio federale di veterinaria 90(13) pag. 113 (vaccinazione ecc.)]; 5. Ordinanza del 25 maggio 2011 concernente l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale (OESA; RS 916.441.22). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Il laboratorio dell’Unione europea di riferimento per la malattia di Newcastle è il Central Veterinary Laboratory, New Haw, Weybridge, Surrey KT15 3NB, Regno Unito. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni derivanti dalla designazione di questo laboratorio. La funzione e i compiti di tale laboratorio sono quelli previsti dall’allegato V della direttiva 92/66/CEE.
2. In applicazione dell’articolo 97 dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano d’emergenza pubblicato sul sito Internet dell’Ufficio federale di veterinaria.
3. Le informazioni di cui agli articoli 17 e 19 della direttiva 92/66/CEE sono di competenza del Comitato misto veterinario.
4. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, segnatamente in base all’articolo 22 della direttiva 92/66/CEE e all’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
VII. Malattie dei pesci e dei molluschi
A. LEGISLAZIONI ( 31 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 2006/88/CE del Consiglio, del 24 ottobre 2006, relativa alle condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d’acquacoltura e ai relativi prodotti, nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie (GU L 328 del 24.11.2006, pag. 14). |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40), in particolare gli articoli 1, 1a e 10 (misure contro le epizoozie) e 57 (disposizioni d’esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale). 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 3 e 4 (epizoozie considerate), 18a (registrazione delle aziende detentrici di pesci), 61 (obblighi degli affittuari di un diritto di pesca e degli organi responsabili della vigilanza sulla pesca), 62-76 (misure di lotta generali), 275-290 (misure specifiche riguardanti le malattie dei pesci, laboratorio di diagnosi). |
B. MODALITÀ DI APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Attualmente l’allevamento delle ostriche piatte non è praticato in Svizzera. In caso di comparsa di Bonamiosi o Marteiliosi, l’Ufficio federale di veterinaria si impegna ad adottare le misure di emergenza necessarie, conformi alla normativa dell’Unione europea, sulla base dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
2. Ai fini della lotta contro le malattie dei pesci e dei molluschi la Svizzera applica l’ordinanza sulle epizoozie, in particolare gli articoli 61 (obbligo degli affittuari di un diritto di pesca e degli organi responsabili della vigilanza sulla pesca), 62-76 (misure di lotta generali), 275-290 (misure specifiche riguardanti le malattie dei pesci, laboratorio di diagnosi) nonché 291 (epizoozie da sorvegliare).
3. Il laboratorio dell’Unione europea di riferimento per le malattie dei crostacei è il laboratorio del Centre for Environment, Fisheries & Aquaculture Science (CEFAS), Weymouth, Regno Unito. Il laboratorio dell’Unione europea di riferimento per le malattie dei pesci è il National Veterinary Institute, Technical University of Denmarkiet, Hangövej 2, 8200 Århus, Danimarca. Il laboratorio dell’Unione europea di riferimento per le malattie dei molluschi è il Laboratoire IFREMER, BP 133, 17390 La Tremblade, Francia. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni che risulteranno dalla designazione di questi laboratori. La funzione e i compiti di detti laboratori sono quelli previsti nell’allegato VI, parte I, della direttiva 2006/88/CE.
4. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del comitato misto veterinario, segnatamente sulla base dell’articolo 58 della direttiva 2006/88/CE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
VIII. Encefalopatie spongiformi trasmissibili
A. LEGISLAZIONI ( 32 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili (GU L 147 del 31.5.2001, pag. 1). |
1. Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn; RS 455.1), in particolare l’articolo 184 (procedimenti di stordimento); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e di prodotti di origine animale (OITE; RS 916.443.10); 3. Legge del 9 ottobre 1992 sulle derrate alimentari e sugli oggetti d’uso (LDerr; RS 817.0), in particolare gli articoli 24 (ispezione e campionatura) e 40 (controllo delle derrate alimentari); 4. Ordinanza del 23 novembre 2005 del DFI sulle derrate alimentari di origine animale (RS 817.022.108), in particolare gli articoli 4 e 7 (parti della carcassa la cui utilizzazione è vietata); 5. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 6 (definizioni e abbreviature), 36 (patente), 61 (obbligo di notifica), 130 (sorveglianza del bestiame svizzero), 175-181 (encefalopatie spongiformi trasmissibili), 297 (esecuzione all’interno del paese), 301 (compiti del veterinario cantonale), 303 (formazione e perfezionamento dei veterinari ufficiali) e 312 (laboratori di diagnostica); 6. Ordinanza del 10 giugno 1999 sul Libro dei prodotti destinati all’alimentazione degli animali (OLAlA; RS 916.307.1), in particolare l’articolo 28 (trasporto di alimenti per animali da reddito), l’allegato 1, parte 9 (prodotti di animali terrestri), parte 10 (pesci, altri animali marini, relativi prodotti e sottoprodotti), e l’allegato 4 (elenco delle sostanze vietate); 7. Ordinanza del 25 maggio 2011 concernente l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale (OESA; RS 916.441.22). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Il laboratorio dell’Unione europea di riferimento per le encefalopatie spongiformi trasmissibili (EST) è il seguente: Veterinary Laboratories Agency, Woodham Lane, New Haw, Addlestone, Surrey KT15 3NB, Regno Unito. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni derivanti dalla designazione di questo laboratorio. La funzione e i compiti di tale laboratorio sono quelli previsti dall’allegato X, capitolo B, del regolamento (CE) n. 999/2001.
2. In applicazione dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano d’emergenza per l’esecuzione delle misure di lotta contro le EST.
3. In applicazione dell’articolo 12 del regolamento (CE) n. 999/2001, negli Stati membri dell’Unione europea, gli animali nei quali si sospetta la presenza d’infezione da EST sono sottoposti a una limitazione ufficiale di movimento in attesa dei risultati di un’indagine clinica ed epidemiologica effettuata dall’autorità competente, oppure sono abbattuti per essere esaminati in laboratorio sotto sorveglianza ufficiale.
In applicazione degli articoli 179b e 180a dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera vieta la macellazione degli animali nei quali si sospetta la presenza di infezione da EST. Gli animali sospetti devono essere abbattuti in modo incruento, la carcassa dev’essere incenerita e il cervello dev’essere analizzato nel laboratorio svizzero di riferimento per le EST.
In applicazione dell’articolo 10 dell’ordinanza sulle epizoozie, l’identificazione dei bovini in Svizzera si effettua tramite un sistema d’identificazione permanente che consente di risalire alla fattrice e alla mandria d’origine e di constatare che non sono nati da femmine nelle quali si sospetta la presenza di encefalopatia spongiforme bovina (ESB) o da vacche colpite da tale malattia.
In applicazione dell’articolo 179c dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera procede all’abbattimento degli animali colpiti da ESB, entro la fine della fase di produzione, di tutti i capi della specie bovina nati nell’intervallo compreso tra un anno prima e un anno dopo la nascita dell’animale contaminato e che, in questo lasso di tempo, hanno fatto parte della mandria, nonché degli animali discendenti da vacche colpite da ESB nati nei due anni che hanno preceduto la diagnosi.
4. In applicazione dell’articolo 180b dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera procede all’abbattimento degli animali colpiti da scrapie, delle loro madri, dei discendenti diretti di madri contaminate, nonché di tutti gli altri ovini o caprini del gruppo ad eccezione:
— degli ovini portatori di almeno un allelo ARR e non aventi alcun allelo VRQ; nonché
— degli animali aventi un’età inferiore a due mesi, destinati esclusivamente all’abbattimento. La testa e gli organi della cavità addominale di questi animali sono eliminati conformemente alle disposizioni dell’ordinanza sull’eliminazione dei sottoprodotti animali (OESA).
A titolo eccezionale, nel caso di razze i cui effettivi non sono numerosi, si può rinunciare all’abbattimento della mandria. In questo caso, il gruppo viene posto sotto sorveglianza veterinaria ufficiale per una durata di due anni nel corso della quale viene effettuato due volte l’anno un esame clinico degli animali del gruppo. Se durante questo periodo alcuni animali sono ceduti per l’abbattimento, le loro teste, comprese le tonsille, sono oggetto di un’analisi nel laboratorio svizzero di riferimento per le EST.
Tali misure sono riviste in funzione dei risultati della sorveglianza sanitaria degli animali. In particolare, il periodo di sorveglianza è prolungato in caso di individuazione di un nuovo caso di malattia nell’ambito del gruppo.
In caso di conferma dell’ESB in un ovino o in un caprino, la Svizzera s’impegna ad applicare le misure previste all’allegato VII del regolamento (CE) n. 999/2001.
5. In applicazione dell’articolo 7 del regolamento (CE) n. 999/2001, gli Stati membri dell’Unione europea vietano la somministrazione di proteine animali trasformate ad animali d’allevamento che sono tenuti, ingrassati o allevati per la produzione di alimenti. Negli Stati membri dell’Unione europea vige il divieto totale di somministrare proteine derivate da animali ai ruminanti.
In applicazione dell’articolo 27 dell’ordinanza sull’eliminazione dei sottoprodotti animali (OESA), la Svizzera ha adottato il divieto totale di somministrare proteine animali agli animali di allevamento.
6. In applicazione dell’articolo 6 del regolamento (CE) n. 999/2001 e conformemente all’allegato III, capitolo A, di tale regolamento, gli Stati membri dell’Unione europea adottano un programma annuale di sorveglianza dell’ESB. Il programma prevede test diagnostici rapidi da effettuare su tutti i bovini di età superiore ai ventiquattro mesi abbattuti d’urgenza, sui bovini morti nell’azienda o risultati contagiati a seguito di un’ispezione ante mortem e su tutti i bovini di età superiore ai trenta mesi macellati ai fini del consumo umano.
I test diagnostici rapidi per la ESB utilizzati dalla Svizzera sono elencati all’allegato X, capitolo C, del regolamento (CE) n. 999/2001.
In applicazione dell’articolo 179 dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera sottopone obbligatoriamente a test diagnostici rapidi per la ESB tutti i bovini di età superiore a trenta mesi abbattuti d’urgenza, i bovini morti nell’azienda o risultati contagiati a seguito di un’ispezione ante mortem, nonché un campione di bovini di età superiore ai trenta mesi macellati ai fini del consumo umano.
7. In applicazione dell’articolo 6 del regolamento (CE) n. 999/2001 e conformemente all’allegato III, capitolo A, di tale regolamento, gli Stati membri dell’Unione europea adottano un programma annuale di sorveglianza della scrapie.
In applicazione delle disposizioni dell’articolo 177 dell’ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera ha posto in essere un programma di sorveglianza delle EST negli ovini e nei caprini di età superiore a dodici mesi. Gli animali abbattuti d’urgenza, morti nell’azienda o risultati contagiati a seguito di un’ispezione ante mortem, nonché gli animali macellati ai fini del consumo umano sono stati esaminati nel periodo dal giugno 2004 al luglio 2005. Dal momento che l’insieme dei campioni è risultato negativo rispetto alla ESB, è proseguita la sorveglianza per campionamento degli animali sospetti di infezione, degli animali abbattuti d’urgenza e degli animali morti nell’azienda.
Il riconoscimento della similarità delle legislazioni in materia di sorveglianza delle EST negli ovini e nei caprini sarà riconsiderato nell’ambito del Comitato misto veterinario.
8. Spetta al Comitato misto veterinario fornire le informazioni di cui all’articolo 6, al capitolo B dell’allegato III e all’allegato IV (3.III) del regolamento (CE) n. 999/2001.
9. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, segnatamente in base all’articolo 21 del regolamento (CE) n. 999/2001 e all’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
C. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
1. Dal 1o gennaio 2003 e, successivamente, in applicazione dell’ordinanza del 10 novembre 2004 concernente l’assegnazione di contributi ai costi per l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale (RS 916.407), la Svizzera ha introdotto incentivi finanziari a favore degli allevamenti in cui sono nati i bovini e dei macelli in cui questi ultimi sono macellati, sempre che essi rispettino le procedure di dichiarazione dei movimenti di bestiame previste dalla legislazione in vigore.
2. In applicazione dell’articolo 8 del regolamento (CE) n. 999/2001 e conformemente all’allegato XI, punto 1, del medesimo regolamento, gli Stati membri dell’Unione europea rimuovono e distruggono i materiali specifici a rischio (MSR).
L’elenco degli MSR ritirati nei bovini comprende il cranio, esclusa la mandibola, encefalo e occhi compresi, e il midollo spinale dei bovini di età superiore a dodici mesi; la colonna vertebrale, escluse le vertebre caudali, le apofisi spinali e traverse delle vertebre cervicali, toraciche e lombari, la cresta sacrale mediana e le ali del sacro, ma gangli spinali e midollo spinale inclusi, dei bovini di età superiore a ventiquattro mesi; le tonsille, gli intestini dal duodeno al retto e il mesentere dei bovini di qualunque età.
L’elenco degli MSR ritirati negli ovini e nei caprini comprende il cranio, encefalo e occhi compresi, le tonsille e il midollo spinale degli ovini e dei caprini di età superiore a dodici mesi o ai quali è spuntato un dente incisivo permanente, nonché la milza e l’ileo degli ovini e dei caprini di tutte le età.
In applicazione dell’articolo 179d dell’ordinanza sulle epizoozie e dell’articolo 4 dell’ordinanza sulle derrate alimentari di origine animale, la Svizzera ha adottato una politica di ritiro degli MSR dalle catene alimentari animale e umana. L’elenco degli MSR ritirati nei bovini comprende in particolare la colonna vertebrale degli animali di età superiore a trenta mesi, le tonsille, gli intestini dal duodeno al retto e il mesentere degli animali di tutte le età.
In applicazione dell’articolo 180c dell’ordinanza sulle epizoozie e dell’articolo 4 dell’ordinanza sulle derrate alimentari di origine animale, la Svizzera ha adottato una politica di ritiro degli MSR dalle catene alimentari animale e umana. L’elenco degli MSR ritirati negli ovini e nei caprini comprende in particolare il cervello non estratto dalla scatola cranica, il midollo spinale con la dura madre (Dura mater) e le tonsille degli animali di età superiore a dodici mesi o ai quali è spuntato un incisivo permanente, la milza e l’ileo degli animali di tutte le età.
3. Il regolamento (CE) n. 1069/2009 ( 33 ) e il regolamento (UE) n. 142/2011 ( 34 ) definiscono le norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano applicabili negli Stati membri dell’Unione europea.
In applicazione dell’articolo 22 dell’ordinanza concernente l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale, in Svizzera sono inceneriti i sottoprodotti di origine animale di categoria 1, compresi i materiali specifici a rischio e gli animali morti nell’azienda.
IX. Febbre catarrale degli ovini
A. LEGISLAZIONI
|
Comunità europea |
Svizzera |
|
Direttiva 2000/75/CE del Consiglio, del 20 novembre 2000, che stabilisce disposizioni specifiche relative alle misure di lotta e di eradicazione della febbre catarrale degli ovini. |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE), modificata da ultimo il 23 giugno 2004 (RS 916.40), in particolare gli articoli 1, 1a, 9a (misura contro le epizoozie molto contagiose, scopo della lotta) e 57 (disposizioni di esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale) 2. Ordinanza sulle epizoozie (OFE) del 27 giugno 1995, modificata da ultimo il 23 novembre 2005 (RS 916.401), in particolare gli articoli 2 (epizoozie molto contagiose), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 77-98 (disposizioni comuni riguardanti le epizoozie molto contagiose), 126 e 127 (disposizioni comuni concernenti le altre epizoozie molto contagiose) 3. Ordinanza del 14 giugno 1999 sull’organizzazione del Dipartimento federale dell’economia, modificata da ultimo il 10 marzo 2006 (RS 172.216.1), in particolare l’articolo 8 (laboratorio di riferimento) |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Il laboratorio comune di riferimento per la febbre catarrale degli ovini è: AFRC Institute for Animal Health Pirbright Laboratory Ash Road, Pirbright, Woking, Surrey GU24 ONF Regno Unito. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni derivanti da questa designazione. La funzione e i compiti di tale laboratorio sono quelli previsti dall’allegato II, capitolo B della direttiva 2000/75/CE.
2. In applicazione dell’articolo 97 dell'Ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano d’emergenza pubblicato sul sito Internet dell’Ufficio federale di veterinaria.
3. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, segnatamente in base all’articolo 17 della direttiva 2000/75/CE e all’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
X. Zoonosi
A. LEGISLAZIONI
|
Comunità europea |
Svizzera |
|
1. Regolamento (CE) n. 2160/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, sul controllo della salmonella e di altri agenti zoonotici specifici presenti negli alimenti (GU L 325 del 12.12.2003, pag. 1). 2. Direttiva 2003/99/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici, recante modifica della decisione 90/424/CEE del Consiglio e che abroga la direttiva 92/117/CEE del Consiglio (GU L 325 del 12.12.2003, pag. 31). |
1. Legge sulle epizoozie (LFE) del 1o luglio 1966, modificata da ultimo il 23 giugno 2004 (RS 916.40) 2. Ordinanza sulle epizoozie (OFE) del 27 giugno 1995, modificata da ultimo il 23 novembre 2005 (RS 916.401) 3. Legge federale del 9 ottobre 1992 sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso (LDAI), modificata da ultimo il 16 dicembre 2005 (RS 817.0) 4. Ordinanza del 23 novembre 2005 sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso (ODAlOUs) (RS 817.02) 5. Ordinanza del DFI del 23 novembre 2005 sull’igiene (OIg) (RS 817.024.1) 6. Legge federale del 18 dicembre 1970 per la lotta contro le malattie trasmissibili dell’uomo (legge sulle epidemie), modificata da ultimo il 21 marzo 2003 (RS 818.101) 7. Ordinanza del 13 gennaio 1999 concernente la dichiarazione delle malattie trasmissibili dell'uomo (Ordinanza sulla dichiarazione), modificata da ultimo il 15 dicembre 2003 (RS 818.141.1) |
B. MODALITÀ D'APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. I laboratori comunitari di riferimento sono i seguenti:
— Laboratorio comunitario di riferimento per l’analisi e i test delle zoonosi (salmonella):
— Rijksinstituut voor Volksgezondheid en Milieu (RIVM) 3720 BA Bilthoven Paesi Bassi
— Laboratorio comunitario di riferimento per il controllo delle biotossine marine:
— Agencia Española de Seguridad Alimentaria (AESA): E-36200 Vigo Spagna
— Laboratorio comunitario di riferimento per il controllo delle contaminazioni virali e batteriologiche dei molluschi bivalvi:
— The laboratory of the Centre for Environment, Fisheries and Aquaculture Science (CEFAS) Weymouth Dorset DT4 8UB Regno Unito
— Laboratorio comunitario di riferimento per Listeria monocytogenes:
— AFSSA — Laboratoire d'études et de recherches sur la qualité des aliments et sur les procédés agroalimentaires (LERQAP) F-94700 Maisons-Alfort Francia
— Laboratorio comunitario di riferimento per gli stafilococchi coagulati positivi, compreso lo stafilococco aureus:
— AFSSA — Laboratoire d'études et de recherches sur la qualité des aliments et sur les procédés agroalimentaires (LERQAP) F-94700 Maisons-Alfort Francia
— Laboratorio comunitario di riferimento per Escherichia coli, compreso E.coli verotossigenico (VTEC):
— Istituto Superiore di Sanità (ISS) I-00161 Roma Italia
— Laboratorio comunitario di riferimento per Campylobacter:
— Statens Veterinärmedicinska Anstalt (SVA) S-751 89 Uppsala Svezia
— Laboratorio comunitario di riferimento per i parassiti (in particolare Trichine, Echinococcus e Anisakis):
— Istituto Superiore di Sanità (ISS) I-00161 Roma Italia
— Laboratorio comunitario di riferimento per la resistenza antimicrobica:
— Danmarks Fødevareforskning (DFVF) DK-1790 København V Danimarca
2. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni derivanti da queste designazioni. Le funzioni e i compiti di tali laboratori sono quelli previsti dal regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali (GU L 165 del 30.4.2004, pag. 1).
3. La Svizzera invia alla Commissione, ogni anno entro la fine del mese di maggio, una relazione sulle tendenze e le fonti delle zoonosi, degli agenti zoonotici e della resistenza antimicrobica, comprendente i dati raccolti conformemente agli articoli 4, 7 e 8 della direttiva 2003/99/CE nel corso dell’anno precedente. Tale relazione comprende inoltre le informazioni di cui all’articolo 3, paragrafo 2, lettera b) del regolamento (CE) n. 2160/2003. Tale relazione è inviata dalla Commissione all’Autorità europea per la sicurezza alimentare in vista della pubblicazione della relazione di sintesi concernente le tendenze e le fonti delle zoonosi, degli agenti zoonotici e della resistenza antimicrobica nella Comunità.
XI. Altre malattie
A. LEGISLAZIONI
|
Comunità europea |
Svizzera |
|
Direttiva 92/119/CEE del Consiglio, del 17 dicembre 1992, che introduce misure generali di lotta contro alcune malattie degli animali, nonché misure specifiche per la malattia vescicolare dei suini (GU L 62 del 15.3.1993, pag. 69), modificata da ultimo dal regolamento (CE) n. 806/2003 del Consiglio, del 14 aprile 2003, recante adeguamento alla decisione 1999/468/CE delle disposizioni relative ai comitati che assistono la Commissione nell'esercizio delle sue competenze d'esecuzione previste negli atti del Consiglio adottati secondo la procedura di consultazione (maggioranza qualificata) (GU L 122 del 16.5.2003, pag. 1) |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE), modificata da ultimo il 23 giugno 2004 (RS 916.40), in particolare gli articoli 1, 1a e 9a (misure contro le epizoozie molto contagiose, scopi della lotta) e 57 (disposizioni d'esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale) 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE), modificata da ultimo il 23 novembre 2005 (RS 916.401), in particolare gli articoli 2 (epizoozie molto contagiose), 49 (manipolazione di microrganismi patogeni per l'animale), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 77-98 (disposizioni comuni riguardante le epizoozie molto contagiose), 103-105 (misure specifiche riguardanti la lotta contro la malattia vescicolare dei suini) 3. Ordinanza del 14 giugno 1999 sull'organizzazione del Dipartimento federale dell'economia, modificata da ultimo il 10 marzo 2006 (RS 172.216.1), in particolare l’articolo 8 (laboratorio di riferimento) |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Nei casi di cui all'articolo 6 della direttiva 92/119/CEE, l'informazione avrà luogo nell’ambito del Comitato misto veterinario.
2. Il laboratorio comune di riferimento per la malattia vescicolare dei suini è: AFRC Institute for Animal Health, Pirbright Laboratory, Ash Road, Pirbright, Woking Surrey, GU240NF, Regno Unito. La Svizzera si fa carico delle spese ad essa imputabili per le operazioni derivanti da questa designazione. La funzione e i compiti di tale laboratorio sono quelli previsti dall'allegato III della direttiva 92/119/CEE.
3. In applicazione dell'articolo 97 dell'ordinanza sulle epizoozie, la Svizzera dispone di un piano d'emergenza. Tale piano è oggetto della disposizione di esecuzione di carattere tecnico n. 95/65, emessa dall'Ufficio federale di veterinaria.
4. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, in particolare in base all'articolo 22 della direttiva 92/119/CEE e all'articolo 57 della legge sulle epizoozie.
XII. Notifica delle malattie
A. LEGISLAZIONI
|
Comunità europea |
Svizzera |
|
Direttiva 82/894/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1982, concernente la notifica delle malattie degli animali nella Comunità (GU L 378 del 31.12.1982, pag. 58), modificata da ultimo dalla decisione 2004/216/CE della Commissione, del 1o marzo 2004, che modifica la direttiva 82/894/CEE del Consiglio concernente la notifica delle malattie degli animali nella Comunità al fine di includere talune malattie degli equidi e talune malattie delle api nell’elenco delle malattie soggette a denuncia (GU L 67 del 5.3.2004, pag. 27) |
1. Legge del 1o luglio 1996 sulle epizoozie (LFE), modificata da ultimo il 23 giugno 2004 (RS 916.40), in particolare gli articoli 11 (denuncia e dichiarazione delle malattie) e 57 (disposizioni d'esecuzione di carattere tecnico, collaborazione internazionale) 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE), modificata da ultimo il 23 novembre 2005 (RS 916.401), in particolare gli articoli 2-5 (malattie considerate), 59-65 e 291 (obbligo di denuncia, notifica), 292-299 (sorveglianza, esecuzione, assistenza amministrativa) |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
La Commissione, in collaborazione con l'Ufficio federale di veterinaria, include la Svizzera nel sistema di notifica delle malattie degli animali, previsto dalla direttiva 82/894/CEE.
Appendice 2
POLIZIA SANITARIA: SCAMBI E IMMISSIONE SUL MERCATO
I. Bovini e suini
A. LEGISLAZIONI ( 35 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 64/432/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1964, relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali della specie bovina e suina (GU 121 del 29.7.1964, pag. 1977/64). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 27-31 (mercati, esposizioni), 34-37 (commercio), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 116-121 (peste suina africana), 135-141 (malattia di Aujeszky), 150-157 brucellosi bovina), 158-165 (tubercolosi), 166-169 (leucosi bovina enzootica), 170-174 (IBR/IPV), 175-195 (encefalopatie spongiformi), 186-189 (infezioni genitali bovine), 207-211 (brucellosi suina), 297 (riconoscimento dei mercati, centri di raccolta, stazioni di disinfezione); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e di prodotti di origine animale (OITE; 916.443.10). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. In applicazione dell’articolo 297, primo comma dell’ordinanza sulle epizoozie, l’Ufficio federale di veterinaria procede al riconoscimento dei centri di raccolta definiti all’articolo 2 della direttiva 64/432/CEE. Ai fini dell’applicazione del presente allegato, in conformità degli articoli 11, 12 e 13 della direttiva 64/432/CEE, la Svizzera istituisce l’elenco dei centri di raccolta riconosciuti, dei trasportatori e dei commercianti.
2. L’informazione di cui all’articolo 11, paragrafo 3, della direttiva 64/432/CEE ha luogo nell’ambito del Comitato misto veterinario.
3. Ai fini del presente allegato si riconosce che la Svizzera soddisfa le condizioni di cui all’allegato A, parte II, paragrafo 7, della direttiva 64/432/CEE per quanto riguarda la brucellosi bovina. Ai fini del mantenimento della qualifica, per il bestiame bovino, di ufficialmente indenne da brucellosi, la Svizzera s’impegna a soddisfare le seguenti condizioni:
a) ogni animale della specie bovina sospetto di essere infetto da brucellosi deve essere notificato alle autorità competenti e sottoposto alle prove ufficiali di ricerca della brucellosi, che comprendono almeno due prove sierologiche con fissazione del complemento, nonché un esame microbiologico di campioni adeguati prelevati in caso di aborto;
b) nel corso del periodo di sospetto, che sarà mantenuto fino a che le prove previste alla lettera a) diano risultati negativi, la qualifica di ufficialmente indenne da brucellosi è sospesa per la mandria di cui fanno parte l’animale o gli animali sospetti della specie bovina.
Informazioni dettagliate sul bestiame sieropositivo sono comunicate al Comitato misto veterinario unitamente ad una relazione epidemiologica. Se una delle condizioni di cui all’allegato A, parte II, paragrafo 7, della direttiva 64/432/CEE non è più soddisfatta dalla Svizzera, l’Ufficio federale di veterinaria ne informa immediatamente la Commissione. La situazione viene esaminata nell’ambito del Comitato misto veterinario al fine di rivedere le disposizioni del presente paragrafo.
4. Ai fini del presente allegato si riconosce che la Svizzera soddisfa le condizioni di cui all’allegato A, parte I, paragrafo 4, della direttiva 64/432/CEE per quanto riguarda la tubercolosi bovina. Ai fini del mantenimento della qualifica, per il bestiame bovino, di ufficialmente indenne da tubercolosi, la Svizzera s’impegna a soddisfare le condizioni seguenti:
a) è istituito un sistema d’identificazione che permetta, per ogni bovino, di risalire alla mandria d’origine;
b) ogni animale abbattuto deve essere sottoposto a ispezione post mortem effettuata da un veterinario ufficiale;
c) qualsiasi sospetto di tubercolosi su un animale vivo, morto o abbattuto deve essere notificato alle autorità competenti;
d) in ogni caso, le autorità competenti procedono alle indagini necessarie per smentire o confermare il sospetto, comprese le ricerche a valle per le mandrie d’origine e di transito. Se vengono scoperte lesioni sospette di tubercolosi al momento dell’autopsia o della macellazione, le autorità competenti sottopongono tali lesioni ad un esame di laboratorio;
e) la qualifica di ufficialmente indenne da tubercolosi per le mandrie d’origine e di transito dei bovini sospetti è sospesa fino a che gli esami clinici o di laboratorio o le prove alla tubercolina abbiano escluso l’esistenza della tubercolosi bovina;
f) quando il sospetto di tubercolosi è confermato dalle prove alla tubercoline, dagli esami clinici o di laboratorio, la qualifica di bestiame ufficialmente indenne da tubercolosi per le mandrie d’origine e di transito viene ritirata;
g) la qualifica di ufficialmente indenne da tubercolosi non è riconosciuta finché tutti gli animali considerati infetti siano stati eliminati dalla mandria; i locali e l’attrezzatura siano stati disinfettati e tutti gli animali rimanenti, di età superiore a sei settimane, abbiano reagito negativamente ad almeno due iniezioni ufficiali di tubercolina per via intradermica, effettuate conformemente all’allegato B della direttiva 64/432/CEE, di cui la prima effettuata almeno sei mesi dopo che l’animale infetto ha lasciato la mandria e la seconda almeno sei mesi dopo la prima.
Informazioni dettagliate sul bestiame contaminato sono comunicate al Comitato misto veterinario unitamente ad una relazione epidemiologica. Se una delle condizioni di cui all’allegato A, parte II, paragrafo 4, primo comma, della direttiva 64/432/CEE non è più soddisfatta dalla Svizzera, l’Ufficio federale di veterinaria ne informa immediatamente la Commissione. La situazione viene esaminata nell’ambito del Comitato misto veterinario al fine di rivedere le disposizioni del presente paragrafo.
5. Ai fini del presente allegato, si riconosce che la Svizzera soddisfa le condizioni di cui all’allegato D, capitolo I, parte F, della direttiva 64/432/CEE, per quanto riguarda la leucosi bovina enzootica. Ai fini del mantenimento della qualifica, per il bestiame bovino, di ufficialmente indenne da leucosi bovina enzootica, la Svizzera s’impegna a soddisfare le seguenti condizioni:
a) il bestiame svizzero è sorvegliato tramite un controllo per sondaggio. Il volume del campionamento è determinato in modo da affermare, con un’affidabilità del 99 %, che meno dello 0,2 % delle mandrie è contaminato dalla leucosi bovina enzootica;
b) ogni animale abbattuto deve essere sottoposto a ispezione post mortem effettuata da un veterinario ufficiale;
c) qualsiasi sospetto emerso in occasione di un esame clinico, di un’autopsia o del controllo delle carni deve essere notificato alle autorità competenti;
d) in caso di sospetto o di accertamento di leucosi bovina enzootica, la qualifica di ufficialmente indenne è sospesa per il bestiame interessato fino all’abolizione del sequestro;
e) il sequestro è abolito se, dopo l’eliminazione degli animali contaminati e, se necessario, della loro prole, due esami sierologici effettuati ad almeno novanta giorni di intervallo hanno dato risultato negativo.
Se la leucosi bovina enzootica è stata accertata nello 0,2 % delle mandrie, l’Ufficio federale di veterinaria ne informa immediatamente la Commissione. La situazione viene esaminata nell’ambito del Comitato misto veterinario al fine di rivedere le disposizioni del presente paragrafo.
6. Ai fini dell’applicazione del presente allegato si riconosce che la Svizzera è ufficialmente indenne da rinotracheite contagiosa bovina. Ai fini del mantenimento di questa qualifica, la Svizzera si impegna a soddisfare le seguenti condizioni:
a) il bestiame svizzero è sorvegliato tramite un controllo per sondaggio. Il volume del campionamento è determinato in modo da affermare, con un’affidabilità del 99 %, che meno dello 0,2 % delle mandrie è contaminato da rinotracheite contagiosa bovina;
b) i tori d’allevamento d’età superiore a ventiquattro mesi devono essere sottoposti annualmente ad un esame sierologico;
c) qualsiasi sospetto deve essere notificato alle autorità competenti e sottoposto alle prove ufficiali di ricerca della rinotracheite contagiosa bovina, tra cui prove virologiche o sierologiche;
d) in caso di sospetto o di accertamento di rinotracheite contagiosa bovina, la qualifica di ufficialmente indenne è sospesa per il bestiame interessato fino alla revoca del sequestro;
e) il sequestro è revocato se un esame sierologico effettuato almeno trenta giorni dopo l’eliminazione degli animali contaminati ha dato risultato negativo.
Dato il riconoscimento della qualifica della Svizzera, le disposizioni della decisione 2004/558/CE ( 36 ), si applicano mutatis mutandis.
L’Ufficio federale di veterinaria informa immediatamente la Commissione di qualsiasi modifica delle condizioni che hanno motivato il riconoscimento di tale qualifica. La situazione viene esaminata nell’ambito del Comitato misto veterinario, al fine di rivedere le disposizioni del presente paragrafo.
7. Ai fini dell’applicazione del presente allegato si riconosce che la Svizzera è ufficialmente indenne dalla malattia di Aujeszky. Ai fini del mantenimento di questa qualifica, la Svizzera si impegna a soddisfare le seguenti condizioni:
a) il bestiame svizzero è sorvegliato tramite un controllo per sondaggio; il volume del campionamento è determinato in modo da affermare, con un’affidabilità del 99 %, che meno dello 0,2 % delle mandrie è contaminato dalla malattia di Aujeszky;
b) qualsiasi sospetto deve essere notificato alle autorità competenti e sottoposto alle prove ufficiali di ricerca della malattia di Aujeszky, tra cui prove virologiche o sierologiche;
c) in caso di sospetto o di accertamento della malattia di Aujeszky, la qualifica di ufficialmente indenne è sospesa per il bestiame interessato fino alla revoca del sequestro;
d) il sequestro è revocato se, dopo l’eliminazione degli animali contaminati, due esami sierologici, effettuati ad almeno ventun giorni d’intervallo su tutti gli animali riproduttori e su un numero rappresentativo di animali da ingrasso, hanno dato un risultato negativo.
Dato il riconoscimento della qualifica della Svizzera, le disposizioni della decisione 2008/185/CE ( 37 ), modificata da ultimo dalla decisione 2010/434/UE ( 38 ), si applicano mutatis mutandis.
L’Ufficio federale di veterinaria informa immediatamente la Commissione di qualsiasi modifica delle condizioni che hanno motivato il riconoscimento di tale qualifica. La situazione viene esaminata nell’ambito del Comitato misto veterinario, al fine di rivedere le disposizioni del presente paragrafo.
8. Per quanto riguarda la gastroenterite trasmissibile del maiale (GET) e la sindrome disgenesica e respiratoria del maiale (SDRP), la questione di eventuali garanzie supplementari sarà esaminata non appena possibile dal Comitato misto veterinario. La Commissione informa l’Ufficio federale di veterinaria dello sviluppo della questione.
9. In Svizzera, l’Istituto di batteriologia veterinaria dell’Università di Zurigo è incaricato del controllo ufficiale delle tubercoline ai sensi dell’allegato B, punto 4, della direttiva 64/432/CEE.
10. In Svizzera, il Centro per le zoonosi, le malattie animali di origine batterica nell’animale e la resistenza agli antibiotici (ZOBA) è incaricato del controllo ufficiale degli antigeni (brucellosi) a norma dell’allegato C, parte A, punto 4, della direttiva 64/432/CEE.
11. I bovini e i suini che sono oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera sono accompagnati da certificati sanitari conformi ai modelli che figurano nell’allegato F della direttiva 64/432/CEE. Si applicano gli adeguamenti seguenti:
— nel modello 1, sezione C, le certificazioni sono così adattate:
—
— al punto 4, relativo alle garanzie addizionali, i trattini sono completati nel modo seguente:
—
«— malattia: rinotracheite bovina infettiva,
— conformemente alla decisione 2004/558/CE della Commissione, le cui disposizioni si applicano mutatis mutandis;»,
— nel modello 2, sezione C, le certificazioni sono così adattate:
—
— al punto 4, relativo alle garanzie addizionali, i trattini sono completati nel modo seguente:
—
«— malattia: di Aujeszky
— conformemente alla decisione 2008/185/CE della Commissione, le cui disposizioni si applicano mutatis mutandis;».
12. Ai fini dell’applicazione del presente allegato, i bovini che sono oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera sono muniti di certificati sanitari complementari recanti le seguenti dichiarazioni sanitarie:
— I bovini:
—
— sono identificati tramite un sistema d’identificazione permanente che consente di risalire alla fattrice e alla mandria d’origine e di constatare che non sono discendenti diretti di femmine per le quali si sospetta o è confermata la presenza di ESB nate nei due anni precedenti la diagnosi;
— non provengono da mandria in cui sono in corso accertamenti relativi a casi sospetti di ESB;
— sono nati dopo il 1o giugno 2001.
II. Ovini e caprini
A. LEGISLAZIONI ( 39 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 91/68/CEE del Consiglio, del 28 gennaio 1991, relativa alle condizioni di polizia sanitaria da applicare negli scambi intracomunitari di ovini e caprini (GU L 46 del 19.2.1991, pag. 19). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 27-31 (mercati, esposizioni), 34-37 (commercio), 73 e 74 (pulizia e disinfezione), 142-149 (rabbia), 158-165 (tubercolosi), 166-169 (scrapie), 190-195 (brucellosi ovina e caprina), 196-199 (agalassia contagiosa), 200-203 (artrite/encefalite caprina), 233-235 (brucellosi del montone) e 297 (approvazione dei mercati, centri di raccolta, stazioni di disinfezione); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e di prodotti di origine animale (OITE; 916.443.10). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. L’esecuzione dei controlli in loco rientra nella competenza del Comitato misto veterinario, in particolare sulla base dell’articolo 11 della direttiva 91/68/CEE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
In caso di insorgenza o di recrudescenza della brucellosi ovina e caprina, la Svizzera ne informa il Comitato misto veterinario, affinché siano adottati i provvedimenti necessari in funzione dell’evolversi della situazione.
2. Ai fini dell’applicazione del presente allegato, si riconosce che la Svizzera è ufficialmente indenne da brucellosi ovina e caprina. Ai fini del mantenimento di questa qualifica, la Svizzera s’impegna ad attuare le misure previste all’allegato A, capitolo I, punto II.2, della direttiva 91/68/CEE.
3. Gli ovini e i caprini che sono oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnati da certificati sanitari conformi ai modelli che figurano nell’allegato E della direttiva 91/68/CEE.
III. Equidi
A. LEGISLAZIONI (39)
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 2009/156/CE del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativa alle condizioni di polizia sanitaria che disciplinano i movimenti di equidi e le importazioni di equidi in provenienza dai paesi terzi (GU L 192 del 23.7.2010, pag. 1). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 112-115 (peste equina), 204-206 (morbo coitale maligno, encefalomielite, anemia contagiosa, morva) e 240-244 (metrite contagiosa equina); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e di prodotti di origine animale (OITE; RS 916.443.10). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 3 della direttiva 2009/156/CE, l’informazione ha luogo nell’ambito del Comitato misto veterinario.
2. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 6 della direttiva 2009/156/CE, l’informazione ha luogo nell’ambito del Comitato misto veterinario.
3. L’esecuzione dei controlli in loco rientra nella competenza del Comitato misto veterinario, in particolare sulla base dell’articolo 10 della direttiva 2009/156/CE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
4. Gli allegati II e III della direttiva 2009/156/CE si applicano mutatis mutandis alla Svizzera.
IV. Pollame e uova da cova
A. LEGISLAZIONI ( 40 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 2009/158/CE del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativa alle norme di polizia sanitaria per gli scambi intracomunitari e le importazioni in provenienza dai paesi terzi di pollame e uova da cova (GU L 343 del 22.12.2009, pag. 74). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 25 (trasporto), 122-125 (peste aviaria e malattia di Newcastle), 255-261 (Salmonella Enteritidis) e 262-265 (laringotracheite contagiosa aviaria); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e di prodotti di origine animale (OITE; RS 916.443.10). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 3 della direttiva 2009/158/CE, la Svizzera sottopone al Comitato misto veterinario un piano indicante le misure che intende mettere in atto per il riconoscimento dei suoi stabilimenti.
2. Ai fini dell’articolo 4 della direttiva 2009/158/CE, il laboratorio nazionale di riferimento per la Svizzera è l’Istituto di batteriologia veterinaria dell’Università di Berna.
3. All’articolo 8, paragrafo 1, lettera a), punto i), della direttiva 2009/158/CE, la condizione relativa al soggiorno si applica mutatis mutandis alla Svizzera.
4. In caso di spedizioni di uova da cova verso l’Unione europea, le autorità svizzere si impegnano a rispettare le norme di stampigliatura stabilite dal regolamento (CE) n. 617/2008 ( 41 ).
5. All’articolo 10, lettera a), della direttiva 2009/158/CE, la condizione relativa al soggiorno si applica mutatis mutandis alla Svizzera.
6. All’articolo 11, lettera a), della direttiva 2009/158/CE, la condizione relativa al soggiorno si applica mutatis mutandis alla Svizzera.
7. All’articolo 14, paragrafo 2, lettera a), della direttiva 2009/158/CE, la condizione relativa al soggiorno delle uova prima della spedizione si applica mutatis mutandis alla Svizzera.
8. Ai fini del presente allegato, si riconosce che la Svizzera soddisfa le condizioni di cui all’articolo 15, paragrafo 2, della direttiva 2009/158/CE per quanto riguarda la malattia di Newcastle, e di conseguenza possiede la qualifica di paese «che non pratica la vaccinazione contro la malattia di Newcastle». L’Ufficio federale di veterinaria informa immediatamente la Commissione di qualsiasi modifica delle condizioni che hanno motivato il riconoscimento di tale qualifica. La situazione viene esaminata nell’ambito del Comitato misto veterinario, al fine di rivedere le disposizioni del presente paragrafo.
9. All’articolo 18 della direttiva 2009/158/CE, i riferimenti al nome dello Stato membro si applicano mutatis mutandis alla Svizzera.
10. Il pollame e le uova da cova che sono oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnati da certificati sanitari conformi ai modelli che figurano nell’allegato IV della direttiva 2009/158/CE.
11. In caso di spedizioni dalla Svizzera verso la Finlandia o la Svezia, le autorità svizzere si impegnano a fornire, in materia di salmonelle, le garanzie previste dalla legislazione dell’Unione europea.
V. Animali e prodotti d’acquacoltura
A. LEGISLAZIONI ( 42 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 2006/88/CE del Consiglio, del 24 ottobre 2006, relativa alle condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d’acquacoltura e ai relativi prodotti, nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie (GU L 328 del 24.11.2006, pag. 14). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 3 e 4 (epizoozie considerate), 18a (registrazione delle aziende detentrici di pesci), 61 (obblighi degli affittuari di diritti di pesca e degli organi di vigilanza sulla pesca), 62-76 (misure di lotta generali), 275-290 (misure specifiche riguardanti le malattie dei pesci, laboratorio di diagnostica/diagnosi); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e di prodotti di origine animale (OITE; RS 916.443.10). 3. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione e il transito per via aerea di animali provenienti da paesi terzi (OITA; RS 916.443.12). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Ai fini dell’applicazione del presente allegato, si riconosce che la Svizzera è ufficialmente indenne dall’anemia infettiva del salmone e dalle infezioni da Marteilia refringens e da Bonamia ostreae.
2. L’eventuale applicazione degli articoli 29, 40, 41, 43, 44 e 50 della direttiva 2006/88/CE è di competenza del Comitato misto veterinario.
3. Le condizioni di polizia sanitaria che disciplinano l’immissione sul mercato di animali acquatici ornamentali, di animali d’acquacoltura destinati all’allevamento, così come alle zone di stabulazione, alle peschiere, agli impianti ornamentali aperti e al ripopolamento nonché di animali d’acquacoltura, e dei relativi prodotti destinati al consumo umano sono stabilite negli articoli da 4 a 9 del regolamento (CE) n. 1251/2008 ( 43 ).
4. L’esecuzione dei controlli in loco rientra nella competenza del Comitato misto veterinario, in particolare sulla base dell’articolo 58 della direttiva 2006/88/CE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
VI. Embrioni bovini
A. LEGISLAZIONI (43)
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 89/556/CEE del Consiglio, del 25 settembre 1989, che stabilisce le condizioni di polizia sanitaria per gli scambi intracomunitari e le importazioni da paesi terzi di embrioni di animali domestici della specie bovina (GU L 302 del 19.10.1989, pag. 1). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 56-58 (trasferimento degli embrioni); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e di prodotti di origine animale (OITE; RS 916.443.10). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. L’esecuzione dei controlli in loco rientra nella competenza del Comitato misto veterinario, in particolare sulla base dell’articolo 15 della direttiva 89/556/CEE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
2. Gli embrioni bovini che sono oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnati da certificati sanitari conformi al modello che figura all’allegato C della direttiva 89/556/CEE.
VII. Sperma bovino
A. LEGISLAZIONI ( 44 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 88/407/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1988, che stabilisce le esigenze di polizia sanitaria applicabili agli scambi intracomunitari e alle importazioni di sperma surgelato di animali della specie bovina (GU L 194 del 22.7.1988, pag. 10). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 51-55 (inseminazione artificiale); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e di prodotti di origine animale (OITE; RS 916.443.10). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 4, paragrafo 2, della direttiva 88/407/CEE, si rileva che in Svizzera tutti i centri comprendono soltanto animali che reagiscono negativamente alla prova della sieroneutralizzazione o alla prova Elisa.
2. L’informazione di cui all’articolo 5, paragrafo 2, della direttiva 88/407/CEE ha luogo nell’ambito del Comitato misto veterinario.
3. L’esecuzione dei controlli in loco rientra nella competenza del Comitato misto veterinario, in particolare sulla base dell’articolo 16 della direttiva 88/407/CEE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
4. Lo sperma bovino che è oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera deve essere accompagnato da certificati sanitari conformi al modello che figura all’allegato D della direttiva 88/407/CEE.
VIII. Sperma suino
A. LEGISLAZIONI (44)
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Direttiva 90/429/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, che stabilisce le esigenze di polizia sanitaria applicabili agli scambi intracomunitari e alle importazioni di sperma di animali della specie suina (GU L 224 del 18.8.1990, pag. 62). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 51-55 (inseminazione artificiale); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. L’informazione di cui all’articolo 5, paragrafo 2, della direttiva 90/429/CEE ha luogo nell’ambito del Comitato misto veterinario.
2. L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, in particolare sulla base dell’articolo 16 della direttiva 90/429/CEE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
3. Lo sperma suino che è oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera deve essere accompagnato da certificati sanitari conformi al modello che figura all’allegato D della direttiva 90/429/CEE.
IX. Altre specie
A. LEGISLAZIONI ( 45 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
1. Direttiva 92/65/CEE del Consiglio, del 13 luglio 1992, che stabilisce norme sanitarie per gli scambi e le importazioni nella Comunità di animali, sperma, ovuli e embrioni non soggetti, per quanto riguarda le condizioni di polizia sanitaria, alle normative comunitarie specifiche di cui all’allegato A, sezione I, della direttiva 90/425/CEE (GU L 268 del 14.9.1992, pag. 54). 2. Regolamento (CE) n. 998/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 maggio 2003, relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia e che modifica la direttiva 92/65/CEE del Consiglio (GU L 146 del 13.6.2003, pag. 1). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli 51-55 (inseminazione artificiale) e 56-58 (trasferimento di embrioni); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Ai fini del presente allegato, il presente punto verte sugli scambi di animali vivi non soggetti alle disposizioni dei punti I-V, nonché di sperma, di ovuli e di embrioni non soggetti alle disposizioni dei punti VI-VIII.
2. L’Unione europea e la Svizzera s’impegnano affinché gli scambi di animali vivi, di sperma, di ovuli e di embrioni menzionati al punto 1 non siano vietati o limitati per motivi di polizia sanitaria diversi da quelli risultanti dall’applicazione del presente allegato, e in particolare dalle misure di salvaguardia eventualmente adottate ai sensi dell’articolo 20.
3. Gli ungulati di specie diverse da quelle contemplate ai punti I, II e III e oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnati da certificati sanitari conformi al modello che figura nella prima parte dell’allegato E, parte I, della direttiva 92/65/CEE completati dall’attestato che figura all’articolo 6, parte A, punto 1, lettera e), della direttiva 92/65/CEE.
4. I lagomorfi oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnati da certificati sanitari conformi al modello che figura nella parte 1 dell’allegato E della direttiva 92/65/CEE, eventualmente completati dall’attestato di cui all’articolo 9, paragrafo 2, secondo comma, della direttiva 92/65/CEE.
Tale attestato può essere adattato dalle autorità svizzere al fine di riprendere per esteso le disposizioni dell’articolo 9 della direttiva 92/65/CEE.
5. L’informazione di cui all’articolo 9, paragrafo 2, quarto comma, della direttiva 92/65/CEE ha luogo nell’ambito del Comitato misto veterinario.
6.
a) Le spedizioni di cani e gatti dall’Unione europea verso la Svizzera sono soggette alle disposizioni dell’articolo 10, paragrafo 2, della direttiva 92/65/CEE.
b) Le spedizioni di cani e gatti dalla Svizzera verso gli Stati membri dell’Unione europea, eccetto il Regno Unito, l’Irlanda, Malta e la Svezia, sono soggette alle disposizioni dell’articolo 10, paragrafo 2, della direttiva 92/65/CEE.
c) Le spedizioni di cani e gatti dalla Svizzera verso il Regno Unito, l’Irlanda, Malta e la Svezia sono soggette alle disposizioni dell’articolo 10, paragrafo 3, della direttiva 92/65/CEE.
d) Il sistema d’identificazione è quello previsto dal regolamento (CE) n. 998/2003. Il passaporto da utilizzare è quello previsto dalla decisione 2003/803/CE ( 46 ). La validità della vaccinazione antirabbica, ed eventualmente della nuova vaccinazione, è riconosciuta conformemente alle raccomandazioni del laboratorio di fabbricazione, secondo quanto stabilito dall’articolo 5 del regolamento (CE) n. 998/2003 e dalla decisione 2005/91/CE ( 47 ).
7. Lo sperma, gli ovuli e gli embrioni delle specie ovina e caprina oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnati dai certificati previsti dalla decisione 2010/470/UE ( 48 ).
8. Lo sperma della specie equina oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera deve essere accompagnato dal certificato previsto dalla decisione 2010/470/UE.
9. Gli ovuli e gli embrioni della specie equina oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnati dai certificati previsti dalla decisione 2010/470/UE.
10. Gli ovuli e gli embrioni della specie suina oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnati dai certificati previsti dalla decisione 2010/470/UE.
11. Le colonie di api (alveari o regine con le loro nutrici) oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnate da certificati sanitari conformi al modello che figura nella parte 2 dell’allegato E della direttiva 92/65/CEE.
12. Gli animali, lo sperma, gli embrioni e gli ovuli provenienti da organismi, istituti o centri riconosciuti conformemente all’allegato C della direttiva 92/65/CEE oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera devono essere accompagnati da certificati sanitari conformi al modello che figura nella parte 3 dell’allegato E della direttiva 92/65/CEE.
13. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 24 della direttiva 92/65/CEE, l’informazione prevista al paragrafo 2 di tale articolo ha luogo nell’ambito del Comitato misto veterinario.
X. Movimenti a carattere non commerciale degli animali da compagnia
A. LEGISLAZIONI ( 49 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Regolamento (CE) n. 998/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 maggio 2003, relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia e che modifica la direttiva 92/65/CEE del Consiglio (GU L 146 del 13.6.2003, pag. 1). |
Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione di animali da compagnia (OIAC; RS 916.443.14). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE PARTICOLARI
1. Il sistema d’identificazione è quello previsto dal regolamento (CE) n. 998/2003.
2. La validità della vaccinazione antirabbica, ed eventualmente della rivaccinazione, è riconosciuta secondo le raccomandazioni del laboratorio di fabbricazione conformemente alle disposizioni dell’articolo 5 del regolamento (CE) n. 998/2003 e della decisione 2005/91/CE.
3. Il passaporto da utilizzare è quello previsto dalla decisione 2003/803/CE della Commissione.
In deroga all’allegato II, lettera B, punto 1, della decisione 2003/803/CE, il passaporto svizzero è di colore rosso e al posto delle stelle presenta la croce emblema della Svizzera.
4. Ai fini della presente appendice, per i movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera, si applicano mutatis mutandis le disposizioni del capitolo II (Disposizioni relative ai movimenti tra Stati membri) del regolamento (CE) n. 998/2003.
Appendice 3
IMPORTAZIONE DI ANIMALI VIVI, DEI LORO SPERMA, OVULI E EMBRIONI DAI PAESI TERZI
I. Unione Europea — legislazione ( 50 )
A. Ungulati ad eccezione degli equidi
Direttiva 2004/68/CE del Consiglio, del 26 aprile 2004, che stabilisce norme di polizia sanitaria per l’importazione e il transito nella Comunità di determinati ungulati vivi, che modifica le direttive 90/426/CEE e 92/65/CEE e che abroga la direttiva 72/462/CEE (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 321).
B. Equidi
Direttiva 2009/156/CE del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativa alle condizioni di polizia sanitaria che disciplinano i movimenti di equidi e le importazioni di equidi in provenienza dai paesi terzi (GU L 192 del 23.7.2010, pag. 1).
C. Pollame e uova da cova
Direttiva 2009/158/CE del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativa alle norme di polizia sanitaria per gli scambi intracomunitari e le importazioni in provenienza dai paesi terzi di pollame e uova da cova (GU L 343 del 22.12.2009, pag. 74).
D. Animali d’acquacoltura
Direttiva 2006/88/CE del Consiglio, del 24 ottobre 2006, relativa alle condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d’acquacoltura e ai relativi prodotti, nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie (GU L 328 del 24.11.2006, pag. 14).
E. Embrioni bovini
Direttiva 89/556/CEE del Consiglio, del 25 settembre 1989, che stabilisce le condizioni di polizia sanitaria per gli scambi intracomunitari e le importazioni da paesi terzi di embrioni di animali domestici della specie bovina (GU L 302 del 19.10.1989, pag. 1).
F. Sperma bovino
Direttiva 88/407/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1988, che stabilisce le condizioni di polizia sanitaria applicabili agli scambi intracomunitari e alle importazioni di sperma surgelato di animali della specie bovina (GU L 194 del 22.7.1988, pag. 10).
G. Sperma suino
Direttiva 90/429/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, che stabilisce le esigenze di polizia sanitaria applicabili agli scambi intracomunitari e alle importazioni di sperma di animali della specie suina (GU L 224 del 18.8.1990, pag. 62).
H. Altri animali vivi
1. Direttiva 92/65/CEE del Consiglio, del 13 luglio 1992, che stabilisce norme sanitarie per gli scambi e le importazioni nella Comunità di animali, sperma, ovuli ed embrioni non soggetti, per quanto riguarda le condizioni di polizia sanitaria, alle normative comunitarie specifiche di cui all’allegato A, sezione I, della direttiva 90/425/CEE (GU L 268 del 14.9.1992, pag. 54).
2. Regolamento (CE) n. 998/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 maggio 2003, relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia e che modifica la direttiva 92/65/CEE del Consiglio (GU L 146 del 13.6.2003, pag. 1).
I. Altre disposizioni specifiche
1. Direttiva 96/22/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente il divieto d’utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle popolazioni animali e che abroga le direttive 81/602/CEE, 88/146/CEE e 88/299/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 3).
2. Direttiva 96/23/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti e che abroga le direttive 85/358/CEE e 86/469/CEE e le decisioni 89/187/CEE e 91/664/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 10).
II. Svizzera – legislazione ( 51 )
1. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10);
2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione e il transito per via aerea di animali provenienti da paesi terzi (OITA; RS 916.443.12);
3. Ordinanza del 27 agosto 2008 concernente l’importazione e il transito per via aerea di prodotti animali provenienti da paesi terzi (OITPA; RS 916.443.13);
4. Ordinanza del 16 maggio 2007 del DFE sul controllo dell’importazione e del transito di animali e prodotti animali (ordinanza sui controlli OITE; RS 916.443.106);
5. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione di animali da compagnia (OIAC; RS 916.443.14);
6. Ordinanza del 18 agosto 2004 sui medicamenti per uso veterinario (OMVet; RS 812.212.27);
7. Ordinanza del 30 ottobre 1985 sulle tasse dell’Ufficio federale di veterinaria (ordinanza sulle tasse dell’UFV; RS 916.472).
III. Norme d’applicazione
L’Ufficio federale di veterinaria applica, simultaneamente agli Stati membri dell’Unione europea, le condizioni d’importazione indicate negli atti menzionati al punto I della presente appendice, le misure d’applicazione e gli elenchi degli stabilimenti dai quali le importazioni sono autorizzate. Questo impegno si applica a tutti i relativi atti, quale che sia la loro data d’adozione.
L’Ufficio federale di veterinaria può adottare misure più restrittive ed esigere garanzie supplementari. Al fine di individuare soluzioni adeguate, si tengono consultazioni nell’ambito del Comitato misto veterinario.
L’Ufficio federale di veterinaria e gli Stati membri dell’Unione europea si notificano reciprocamente le condizioni specifiche d’importazione stabilite a titolo bilaterale che non sono oggetto di un’armonizzazione a livello dell’Unione europea.
Ai fini del presente allegato, per la Svizzera, le istituzioni approvate come centri riconosciuti conformemente all’allegato C della direttiva 92/65/CEE sono pubblicate sul sito Internet dell’Ufficio federale di veterinaria.
Appendice 4
ZOOTECNIA, IVI COMPRESA L'IMPORTAZIONE DA PAESI TERZI
A. Legislazioni ( 52 )
|
Comunità |
Svizzera |
|
Direttiva 77/504/CEE del Consiglio, del 25 luglio 1977, relativa agli animali della specie bovina riproduttori di razza pura (GU L 206 del 12.8.1977, pag. 8). Direttiva 88/661/CEE del Consiglio, del 19 dicembre 1988, relativa alle norme zootecniche applicabili agli animali riproduttori della specie suina (GU L 382 del 31.12.1988, pag. 36). Direttiva 87/328/CEE del Consiglio, del 18 giugno 1987, relativa all'ammissione e alla riproduzione dei bovini riproduttori di razza pura (GU L 167 del 26.6.1987, pag. 54). Direttiva 88/407/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1988, che stabilisce le esigenze di polizia sanitaria applicabili agli scambi intracomunitari e alle importazioni di sperma surgelato di animali della specie bovina (GU L 194 del 22.7.1988, pag. 10). Direttiva 89/361/CEE del Consiglio, del 30 maggio 1989, relativa agli animali della specie ovina e caprina riproduttori di razza pura (GU L 153 del 6.6.1989, pag. 30). Direttiva 90/118/CEE del Consiglio, del 5 marzo 1990, relativa all'ammissione e alla riproduzione dei suini riproduttori di razza pura (GU L 71 del 17.3.1990, pag. 34). Direttiva 90/119/CEE del Consiglio, del 5 marzo 1990, relativa all'ammissione e alla riproduzione dei suini ibridi riproduttori (GU L 71 del 17.3.1990, pag. 36). Direttiva 90/427/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, relativa alle norme zootecniche e genealogiche che disciplinano gli scambi intracomunitari di equidi (GU L 224 del 18.8.1990, pag. 55). Direttiva 90/428/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, relativa agli scambi di equini destinati a concorsi e alla fissazione delle condizioni di partecipazione a tali concorsi (GU L 224 del 18.8.1990, pag. 60). Direttiva 91/174/CEE del Consiglio, del 25 marzo 1991, relativa alle condizioni zootecniche e genealogiche che disciplinano la commercializzazione degli animali di razza e che modifica le direttive 77/504/CEE e 90/425/CEE (GU L 85 del 5.4.1991, pag. 37). Direttiva 94/28/CE del Consiglio, del 23 giugno 1994, che fissa i principi relativi alle condizioni zootecniche e genealogiche applicabili alle importazioni di animali, sperma, ovuli ed embrioni provenienti da paesi terzi e che modifica la direttiva 77/504/CEE relativa agli animali della specie bovina riproduttori di razza pura (GU L 178 del 12.7.1994, pag. 66). |
Ordinanza del 14 novembre 2007 sull'allevamento di animali (RS 916.310). |
B. Norme d'applicazione
Ai fini della presente appendice, gli animali vivi e i prodotti animali oggetto di scambi tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera circolano alle condizioni stabilite per gli scambi tra gli Stati membri della Comunità.
Lasciando impregiudicate le condizioni relative ai controlli zootecnici che figurano alle appendici 5 e 6, le autorità svizzere s'impegnano a far sì che, per quanto riguarda le sue importazioni, la Svizzera applichi le stesse disposizioni della direttiva 94/28/CE del Consiglio.
In caso di difficoltà, il Comitato misto veterinario è adito su richiesta di una delle parti.
Appendice 5
ANIMALI VIVI, SPERMA, OVULI ED EMBRIONI: CONTROLLI ALLE FRONTIERE E CANONI
CAPITOLO I
Disposizioni generali - Sistema TRACES
A. LEGISLAZIONI ( 53 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
Decisione 2004/292/CE della Commissione, del 30 marzo 2004, relativa all’applicazione del sistema TRACES recante modifica della decisione 92/486/CEE (GU L 94 del 31.3.2004, pag. 63). |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40); 2. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401); 3. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10); 4. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione e il transito per via aerea di animali provenienti da paesi terzi (OITA; RS 916.443.12); 5. Ordinanza del 27 agosto 2008 concernente l’importazione e il transito per via aerea di prodotti animali provenienti da paesi terzi (OITPA; RS 916.443.13); 6. Ordinanza del 16 maggio 2007 del DFE sul controllo dell’importazione e del transito di animali e prodotti animali (ordinanza sui controlli OITE; RS 916.443.106); 7. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione di animali da compagnia (OIAC; RS 916.443.14). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE
La Commissione, in collaborazione con l’Ufficio federale di veterinaria, include la Svizzera nel sistema informatico TRACES, conformemente alla decisione 2004/292/CE.
Se necessario, misure transitorie e complementari sono definite nell’ambito del Comitato misto veterinario.
CAPITOLO II
Controlli veterinari e zootecnici applicabili negli scambi tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera
A. LEGISLAZIONI ( 54 )
I controlli veterinari e zootecnici applicabili negli scambi tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera sono effettuati conformemente alle disposizioni degli atti seguenti:
|
Comunità |
Svizzera |
|
1. Direttiva 89/608/CEE del Consiglio, del 21 novembre 1989, relativa alla mutua assistenza tra le autorità amministrative degli Stati membri e alla collaborazione tra queste e la Commissione per assicurare la corretta applicazione delle legislazioni veterinaria e zootecnica (GU L 351 del 2.12.1989, pag. 34). 2. Direttiva 90/425/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, relativa ai controlli veterinari e zootecnici applicabili negli scambi intracomunitari di taluni animali vivi e prodotti di origine animale, nella prospettiva della realizzazione del mercato interno (GU L 224 del 18.8.1990, pag. 29). |
1. Legge sulle epizoozie (LFE) del 1o luglio 1966 (RS 916.40) e in particolare l'articolo 57; 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l'importazione, il transito e l'esportazione di animali e prodotti animali (OITE), (RS 916.443.10); 3. Ordinanza del DFE del 16 maggio 2007 sul controllo dell'importazione e del transito di animali e prodotti animali (ordinanza sui controlli OITE), (RS 916.443.106); 4. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l'importazione di animali da compagnia (OIAC) (RS 916.443.14); 5. Ordinanza del 30 ottobre 1985 sulle tasse dell'Ufficio federale di veterinaria (OT-UFV) (RS 916.472). |
B. MODALITÀ D'APPLICAZIONE GENERALI
Nei casi previsti all'articolo 8 della direttiva 90/425/CEE, le autorità competenti del luogo di destinazione entrano immediatamente in contatto con le autorità competenti del luogo di spedizione. Esse adottano tutte le misure necessarie e comunicano all'autorità competente del luogo di spedizione e alla Commissione la natura dei controlli effettuati, le decisioni adottate e i motivi di tali decisioni.
L'attuazione delle disposizioni previste agli articoli 10, 11 e 16 della direttiva 89/608/CEE e agli articoli 9 e 22 della direttiva 90/425/CEE spetta al Comitato misto veterinario.
C. MODALITÀ D'APPLICAZIONE PARTICOLARI PER GLI ANIMALI DESTINATI AL PASCOLO FRONTALIERO
1. Definizioni:
Pascolo: transumanza degli animali verso una zona frontaliera limitata a 10 km al momento della spedizione degli animali verso un altro Stato membro o verso la Svizzera. In circostanze eccezionali debitamente giustificate, le autorità competenti interessate possono autorizzare una fascia più larga a cavallo del confine tra la Svizzera e la Comunità.
Pascolo giornaliero: pascolo effettuato in modo tale che, alla fine della giornata, gli animali vengono ricondotti nell'azienda di provenienza in uno Stato membro o in Svizzera.
2. Per il pascolo tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera, si applicano mutatis mutandis le disposizioni della decisione 2001/672/CE della Commissione, del 20 agosto 2001, che stabilisce regole specifiche applicabili ai movimenti di bovini destinati al pascolo estivo in zone di montagna (GU L 235 del 4.9.2001, pag. 23). Tuttavia, ai fini del presente allegato, l'articolo 1 della decisione 2001/672/CE si applica con gli adattamenti seguenti:
— l'espressione “il periodo dal 1o maggio al 15 ottobre” è sostituita dai termini “l'anno civile”;
— per la Svizzera, le parti di cui all'articolo 1 della decisione 2001/672/CE e menzionate nell'allegato corrispondente sono:
—
SVIZZERA
CANTONE DI ZURIGO
CANTONE DI BERNA
CANTONE DI LUCERNA
CANTONE DI URI
CANTONE DI SVITTO
CANTONE DI OBVALDO
CANTONE DI NIDVALDO
CANTONE DI GLARONA
CANTONE DI ZUGO
CANTONE DI FRIBURGO
CANTONE DI SOLETTA
CANTONE DI BASILEA CITTÀ
CANTONE DI BASILEA CAMPAGNA
CANTONE DI SCIAFFUSA
CANTONE DI APPENZELLO ESTERNO
CANTONE DI APPENZELLO INTERNO
CANTONE DI SAN GALLO
CANTONE DEI GRIGIONI
CANTONE DI ARGOVIA
CANTONE DI TURGOVIA
CANTONE TICINO
CANTONE DI VAUD
CANTONE DEL VALLESE
CANTONE DI NEUCHÂTEL
CANTONE DI GINEVRA
CANTONE DEL GIURA
In applicazione dell'ordinanza sulle epizoozie (OFE) del 27 giugno 1995 (RS 916.401), e in particolare dell'articolo 7 (registrazione) e dell'ordinanza del 23 novembre 2005 concernente la banca di dati sul traffico di animali (RS 916.404), e in particolare della sezione 2 (contenuto della banca di dati), la Svizzera attribuisce ad ogni pascolo un codice di registrazione specifico che dev'essere registrato nella banca dati nazionale relativa ai bovini.
3. Per il pascolo tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera, il veterinario ufficiale del paese di spedizione:
a) notifica la spedizione degli animali all'autorità competente del luogo di destinazione (unità veterinaria locale), alla data di rilascio del certificato ed entro le ventiquattro ore che precedono la data prevista di arrivo degli animali, mediante il sistema informatizzato di collegamento tra autorità veterinarie previsto all'articolo 20 della direttiva 90/425/CEE,
b) procede all'esame degli animali entro le quarantott'ore che precedono la loro partenza per il pascolo; questi animali devono essere debitamente identificati,
c) rilascia un certificato conforme al modello che figura al punto 9.
4. Durante tutta la durata del pascolo, gli animali devono rimanere sotto controllo doganale.
5. Il detentore degli animali:
a) deve dichiarare per iscritto che accetta di conformarsi a tutte le misure adottate in virtù del presente allegato, come pure a qualsiasi altra misura adottata a livello locale, alla stessa stregua di un detentore originario di uno Stato membro o della Svizzera;
b) si fa carico delle spese relative ai controlli conseguenti all'applicazione del presente allegato;
c) offre la propria piena collaborazione per l'espletamento dei controlli doganali o veterinari richiesti dalle autorità ufficiali del paese di spedizione o del paese di destinazione.
6. Al ritorno degli animali alla fine della stagione di pascolo o in caso di ritorno anticipato, il veterinario ufficiale del paese del luogo di pascolo:
a) notifica la spedizione degli animali all'autorità competente del luogo di destinazione (unità veterinaria locale), alla data di rilascio del certificato ed entro le ventiquattr'ore che precedono la data prevista di arrivo degli animali, mediante il sistema informatizzato di collegamento tra autorità veterinarie previsto all'articolo 20 della direttiva 90/425/CEE,
b) procede all'esame degli animali entro le quarantott'ore che precedono la loro partenza per il pascolo; questi animali devono essere debitamente identificati,
c) rilascia un certificato conforme al modello che figura al punto 9.
7. In caso d'insorgenza di malattie, le competenti autorità veterinarie prendono di comune accordo le misure che si rendono necessarie. Le suddette autorità esaminano altresì la questione delle eventuali spese da sostenere. Se del caso, consultano il Comitato misto veterinario.
8. In deroga alle disposizioni previste per il pascolo ai punti da 1 a 7, nel caso del pascolo giornaliero tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera:
a) gli animali non devono entrare in contatto con animali provenienti da altre aziende;
b) il detentore degli animali s'impegna a segnalare all'autorità veterinaria competente ogni eventuale contatto degli animali con animali provenienti da altre aziende;
c) il certificato sanitario di cui al punto 9 deve essere presentato alle autorità veterinarie competenti ogni anno civile, all'atto della prima introduzione degli animali in uno Stato membro o in Svizzera. Detto certificato sanitario deve poter essere presentato alle autorità veterinarie competenti su loro richiesta;
d) le disposizioni di cui ai punti 2 e 3 si applicano soltanto all'atto della spedizione degli animali verso uno Stato membro o verso la Svizzera nell'anno civile in questione;
e) le disposizioni del punto 6 non si applicano;
f) il detentore degli animali s'impegna a comunicare all'autorità veterinaria competente la fine del periodo di pascolo.
9. Modello di certificato sanitario per il pascolo frontaliero, o il pascolo giornaliero e il ritorno dal pascolo frontaliero degli animali delle specie bovine:
Modello di certificato sanitario per il pascolo frontaliero, o il pascolo giornaliero e il ritorno dal pascolo frontaliero degli animali delle specie bovine
CAPITOLO III
Condizioni per gli scambi tra la Comunità e la Svizzera
A. LEGISLAZIONI
Per gli scambi di animali vivi, dei loro sperma, ovuli, embrioni e per il pascolo frontaliero degli animali delle specie bovine tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera, i certificati sanitari sono quelli previsti dal presente allegato e disponibili nel sistema TRACES, conformemente alle disposizioni del regolamento (CE) n. 599/2004 della Commissione, del 30 marzo 2004, concernente l'adozione di un modello armonizzato di certificato e di verbale d'ispezione relativi agli scambi intracomunitari di animali e di prodotti di origine animale (GU L 94 del 31.3.2004, pag. 44).
CAPITOLO IV
Controlli veterinari applicabili sulle importazioni provenienti dai paesi terzi
A. LEGISLAZIONI ( 55 )
I controlli relativi alle importazioni dai paesi terzi sono effettuati conformemente alle disposizioni degli atti seguenti:
|
Unione europea |
Svizzera |
|
1. Regolamento (CE) n. 282/2004 della Commissione, del 18 febbraio 2004, che adotta un documento per la dichiarazione e il controllo veterinario degli animali che provengono dai paesi terzi e sono introdotti nella Comunità (GU L 49 del 19.2.2004, pag. 11); 2. Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali (GU L 165 del 30.4.2004, pag. 1); 3. Direttiva 91/496/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, che fissa i principi relativi all’organizzazione dei controlli veterinari per gli animali che provengono dai paesi terzi e che sono introdotti nella Comunità e che modifica le direttive 89/662/CEE, 90/425/CEE e 90/675/CEE (GU L 268 del 24.9.1991, pag. 56); 4. Direttiva 96/22/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente il divieto d’utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali e che abroga le direttive 81/602/CEE, 88/146/CEE e 88/299/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 3); 5. Direttiva 96/23/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti e che abroga le direttive 85/358/CEE e 86/469/CEE e le decisioni 89/187/CEE e 91/664/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 10); 6. Decisione 97/794/CE della Commissione, del 12 novembre 1997, recante modalità d’applicazione della direttiva 91/496/CEE del Consiglio per quanto riguarda i controlli veterinari su animali vivi importati da paesi terzi (GU L 323 del 26.11.1997, pag. 31); 7. Decisione 2007/275/CE della Commissione, del 17 aprile 2007, relativa agli elenchi di animali e prodotti da sottoporre a controlli presso i posti d’ispezione frontalieri a norma delle direttive del Consiglio 91/496/CEE e 97/78/CE (GU L 116 del 4.5.2007, pag. 9). |
1. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10); 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione e il transito per via aerea di animali provenienti da paesi terzi (OITA; RS 916.443.12); 3. Ordinanza del 27 agosto 2008 concernente l’importazione e il transito per via aerea di prodotti animali provenienti da paesi terzi (OITPA; RS 916.443.13); 4. Ordinanza del 16 maggio 2007 del DFE sul controllo dell’importazione e del transito di animali e prodotti animali (ordinanza sui controlli OITE; RS 916.443.106); 5. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione di animali da compagnia (OIAC; RS 916.443.14); 6. Ordinanza del 30 ottobre 1985 sulle tasse dell’Ufficio federale di veterinaria (ordinanza sulle tasse dell’UFV; RS 916.472); 7. Ordinanza del 18 agosto 2004 sui medicamenti per uso veterinario (OMVet; RS 812.212.27). |
B. MODALITÀ D’APPLICAZIONE
1. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 6 della direttiva 91/496/CEE, i posti d’ispezione frontalieri degli Stati membri per i controlli veterinari sugli animali vivi figurano nell’allegato della decisione 2009/821/CE ( 56 ).
2. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 6 della direttiva 91/496/CEE, i posti d’ispezione frontalieri per la Svizzera sono i seguenti:
|
Nome |
Codice TRACES |
Tipo |
Centro d’ispezione |
Tipo di riconoscimento |
|
Aeroporto di Zurigo |
CHZRH4 |
A |
Centro 3 |
O - Altri animali (compresi gli animali dei giardini zoologici) (1) |
|
Aeroporto di Ginevra |
CHGVA4 |
A |
Centro 2 |
O - Altri animali (compresi gli animali dei giardini zoologici) (1) |
|
(1) Con riferimento alle categorie di riconoscimento definite dalla decisione 2009/821/CE |
||||
Le ulteriori modifiche dell’elenco dei posti d’ispezione frontalieri, dei loro centri d’ispezione e del loro tipo di riconoscimento sono di competenza del Comitato misto veterinario.
L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, in particolare sulla base dell’articolo 19 della direttiva 91/496/CEE e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie.
3. L’Ufficio federale di veterinaria applica, simultaneamente agli Stati membri dell’Unione europea, le condizioni d’importazione di cui all’appendice 3 del presente allegato, nonché le misure d’applicazione.
L’Ufficio federale di veterinaria può adottare misure più restrittive ed esigere garanzie supplementari. Al fine di individuare soluzioni adeguate si tengono consultazioni nell’ambito del Comitato misto veterinario.
L’Ufficio federale di veterinaria e gli Stati membri dell’Unione europea si notificano reciprocamente le condizioni specifiche d’importazione stabilite a titolo bilaterale che non sono oggetto di un’armonizzazione a livello dell’Unione.
4. I posti d’ispezione frontalieri degli Stati membri dell’Unione europea indicati al punto 1 effettuano i controlli relativi alle importazioni dai paesi terzi e destinate alla Svizzera, conformemente al punto A del capitolo IV della presente appendice.
5. I posti d’ispezione frontalieri della Svizzera indicati al punto 2 effettuano i controlli relativi alle importazioni dai paesi terzi e destinate agli Stati membri dell’Unione europea, conformemente al punto A del capitolo IV della presente appendice.
CAPITOLO V
Disposizioni specifiche
A. IDENTIFICAZIONE DEGLI ANIMALI
1. LEGISLAZIONI ( 57 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
1. Direttiva 2008/71/CE del Consiglio, del 15 luglio 2008, relativa all’identificazione e alla registrazione dei suini (GU L 213 dell’8.8.2008, pag. 31). 2. Regolamento (CE) n. 1760/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 luglio 2000, che istituisce un sistema di identificazione e di registrazione dei bovini e relativo all’etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine, e che abroga il regolamento (CE) n. 820/97 del Consiglio (GU L 204 dell’11.8.2000, pag. 1). |
1. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401), in particolare gli articoli da 7 a 20 (registrazione e identificazione). 2. Ordinanza del 23 novembre 2005 concernente la banca dati sul traffico di animali (Ordinanza BDTA; RS 916.404). |
2. MODALITÀ DI APPLICAZIONE PARTICOLARI
a) L’applicazione dell’articolo 4, paragrafo 2, della direttiva 2008/71/CE è di competenza del comitato misto veterinario.
b) L’esecuzione dei controlli in loco è di competenza del comitato misto veterinario, segnatamente sulla base dell’articolo 22 del regolamento (CE) n. 1760/2000 e dell’articolo 57 della legge sulle epizoozie, così come dell’articolo 1 dell’ordinanza del 14 novembre 2007 sul coordinamento dei controlli delle aziende agricole (OCI, RS 910.15).
B. Protezione degli animali
1. LEGISLAZIONI ( 58 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
1. Regolamento (CE) n. 1/2005 del Consiglio, del 22 dicembre 2004, sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate che modifica le direttive 64/432/CEE e 93/119/CE e il regolamento (CE) n. 1255/97 (GU L 3 del 5.1.2005, pag. 1); 2. Regolamento (CE) n. 1255/97 del Consiglio, del 25 giugno 1997, riguardante i criteri comunitari per i punti di sosta e che adatta il ruolino di marcia previsto dall’allegato della direttiva 91/628/CEE (GU L 174 del 2.7.1997, pag. 1). |
Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn; RS 455.1), in particolare gli articoli 169-176. |
2. MODALITÀ D’APPLICAZIONE
a) Le autorità svizzere s’impegnano a rispettare le disposizioni del regolamento (CE) n. 1/2005 per gli scambi tra la Svizzera e l’Unione europea e per le importazioni dai paesi terzi.
b) Nei casi previsti all’articolo 26 del regolamento (CE) n. 1/2005, le autorità competenti del luogo di destinazione si pongono immediatamente in contatto con le autorità competenti del luogo di partenza.
c) L’attuazione degli articoli 10, 11 e 16 della direttiva 89/608/CEE ( 59 ) è di competenza del Comitato misto veterinario.
d) La realizzazione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, in particolare sulla base dell’articolo 28 del regolamento (CE) n. 1/2005 e dell’articolo 208 dell’ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn; RS 455.1).
e) In applicazione delle disposizioni dell’articolo 175 dell’ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn; RS 455.1), il transito di bovini, ovini, caprini, suini e di cavalli e pollame da macello in Svizzera è limitato al traffico ferroviario o aereo. La questione è esaminata dal Comitato misto veterinario.
C. CANONI
1. Non viene riscosso alcun canone per i controlli veterinari degli scambi tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera.
2. Per i controlli veterinari delle importazioni dai paesi terzi, le autorità svizzere s'impegnano a percepire i canoni dovuti per l'effettuazione dei controlli ufficiali previsti dal regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali (GU L 165 del 30.4.2004, pag. 1).
Appendice 6
PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
CAPITOLO I
SETTORI IN CUI L’EQUIVALENZA È RECIPROCAMENTE RICONOSCIUTA
«Prodotti d’origine animale destinati al consumo umano»
Le definizioni del regolamento (CE) n. 853/2004 si applicano mutatis mutandis.
|
|
Esportazioni della Comunità europea verso la Svizzera ed esportazioni dalla Svizzera verso la Comunità europea |
||
|
|
Condizioni commerciali |
Equivalenza |
|
|
|
Norme CE |
Norme svizzere |
|
|
Salute animale : |
|||
|
1. Carni fresche comprese le carni macinate, preparazioni di carni, prodotti a base di carni, grassi non trasformati e grassi fusi |
|||
|
Ungulati domestici Solipedi domestici |
Direttiva 64/432/CEE Direttiva 2002/99/CE Regolamento (CE) n. 999/2001 () |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) () |
Sì () |
|
2. Carni di selvaggina d’allevamento, preparazioni di carni, prodotti a base di carni |
|||
|
Mammiferi terrestri d’allevamento diversi da quelli sopra citati |
Direttiva 64/432/CEE Direttiva 92/118/CEE Direttiva 2002/99/CE Regolamento (CE) n. 999/2001 |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) |
Sì |
|
Ratiti d’allevamento Lagomorfi |
Direttiva 92/118/CEE Direttiva 2002/99/CE |
Sì |
|
|
3. Carni di selvaggina selvatica, preparazioni di carni, prodotti a base di carni |
|||
|
Ungulati selvatici Lagomorfi Altri mammiferi terrestri Selvaggina selvatica di penna |
Direttiva 2002/99/CE Regolamento (CE) n. 999/2001 |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) |
Sì |
|
4. Carni fresche di pollame, preparazioni di carni, prodotti a base di carni, grassi e grassi fusi |
|||
|
Pollame |
Direttiva 92/118/CEE Direttiva 2002/99/CE |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) |
Sì |
|
5. Stomaci, vesciche e budella |
|||
|
Bovini Ovini e caprini Suini |
Direttiva 64/432/CEE Direttiva 92/118/CEE Direttiva 2002/99/CE Regolamento (CE) n. 999/2001 () |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) () |
Sì () |
|
6. Ossa e prodotti a base di ossa |
|||
|
Ungulati domestici Solipedi domestici Altri mammiferi terrestri d’allevamento o selvatici Pollame, ratiti e selvaggina selvatica di penna |
Direttiva 64/432/CEE Direttiva 92/118/CEE Direttiva 2002/99/CE Regolamento (CE) n. 999/2001 () |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) () |
Sì () |
|
7. Proteine animali trasformate, sangue e prodotti del sangue |
|||
|
Ungulati domestici Solipedi domestici Altri mammiferi terrestri d’allevamento o selvatici Pollame, ratiti e selvaggina selvatica di penna |
Direttiva 64/432/CEE Direttiva 92/118/CEE Direttiva 2002/99/CE Regolamento (CE) n. 999/2001 () |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) () |
Sì () |
|
8. Gelatina e collagene |
|||
|
|
Direttiva 2002/99/CE Regolamento (CE) n. 999/2001 () |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) () |
Sì () |
|
9. Latte e prodotti del latte |
|||
|
|
Direttiva 64/432/CEE Direttiva 2002/99/CE |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) |
Sì |
|
10. Uova e ovoprodotti |
|||
|
|
Direttiva 2009/158/CE Direttiva 2002/99/CE |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401) |
Sì |
|
11. Prodotti della pesca, molluschi bivalvi, echinodermi tunicati e gasteropodi marini |
|||
|
|
Direttiva 91/67/CEE Direttiva 93/53/CEE Direttiva 95/70/CE Direttiva 2002/99/CE |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) |
Sì |
|
12. Miele |
|||
|
|
Direttiva 92/118/CEE Direttiva 2002/99/CE |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) |
Sì |
|
13. Lumache e cosce di rana |
|||
|
|
Direttiva 92/118/CEE Direttiva 2002/99/CE |
Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE) (RS 916.40) Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE) (RS 916.401) |
Sì |
|
(1) Il riconoscimento della similarità delle legislazioni in materia di sorveglianza delle E.S.T. negli ovini e nei caprini sarà riconsiderato nell’ambito del Comitato misto veterinario. |
|||
|
Esportazioni dall’Unione europea verso la Svizzera ed esportazioni dalla Svizzera verso l’Unione europea |
||
|
Condizioni commerciali |
Equivalenza |
|
|
Unione europea |
Svizzera |
|
|
Sanità pubblica (1) |
||
|
Regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili (GU L 147 del 31.5.2001, pag. 1); Regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, sull’igiene dei prodotti alimentari (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 1); Regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 55); Regolamento (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche per l’organizzazione dei controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 206); Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali (GU L 165 del 30.4.2004, pag. 1); Regolamento (CE) n. 2073/2005 della Commissione, del 15 novembre 2005, sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari (GU L 338 del 22.12.2005, pag. 1); Regolamento (CE) n. 2074/2005 della Commissione, del 5 dicembre 2005, recante modalità di attuazione relative a taluni prodotti di cui al regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e all’organizzazione di controlli ufficiali a norma dei regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio (CE) n. 854/2004 e (CE) n. 882/2004, deroga al regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e modifica dei regolamenti (CE) n. 853/2004 e (CE) n. 854/2004 (GU L 338 del 22.12.2005, pag. 27); Regolamento (CE) n. 2075/2005 della Commissione, del 5 dicembre 2005, che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichine nelle carni (GU L 338 del 22.12.2005, pag. 60). |
Legge federale del 9 ottobre 1992 sulle derrate alimentari e sugli oggetti d’uso (LDERR; RS 817.0); Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn; RS 455.1); Ordinanza del 16 novembre 2011 sulla formazione di base, la formazione qualificante e la formazione permanente del personale del servizio veterinario pubblico (RS 916.402); Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401); Ordinanza del 23 novembre 2005 sulla produzione primaria (OPPrim; RS 916.020); Ordinanza del 23 novembre 2005 riguardante la macellazione e il controllo delle carni (OMCC; RS 817.190); Ordinanza del 23 novembre 2005 sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso (ODerr; RS 817.02); Ordinanza del 23 novembre 2005 del DFI sull’esecuzione della legislazione sulle derrate alimentari (RS 817.025.21); Ordinanza del 23 novembre 2005 del DFE concernente l’igiene nella produzione primaria (OIPPrim; RS 916.020.1); Ordinanza del 23 novembre 2005 del DFI sui requisiti igienici (ORI; RS 817.024.1); Ordinanza del 23 novembre 2005 del DFE concernente l’igiene nella macellazione (OIgM; RS 817.190.1); Ordinanza del 23 novembre 2005 del DFI sulle derrate alimentari di origine animale (RS 817.022.108). |
Sì con condizioni speciali |
|
Protezione degli animali (1) |
||
|
Regolamento (CE) n. 1099/2009 del Consiglio, del 24 settembre 2009, relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento (GU L 303 del 18.11.2009, pag. 1). |
Legge federale del 16 dicembre 2005 sulla protezione degli animali (LPAn; RS 455); Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn; RS 455.1); Ordinanza dell’Ufficio federale di veterinaria del 12 agosto 2010 sulla protezione degli animali durante la macellazione (OPAnMac; RS 455.110.2); Ordinanza del 23 novembre 2005 riguardante la macellazione e il controllo delle carni (OMCC; RS 817.190). |
Sì con condizioni speciali |
|
(1) Ogni riferimento a un atto s’intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012. |
||
Condizioni speciali
(1) La circolazione dei prodotti di origine animale destinati al consumo umano oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera è soggetta alle stesse condizioni di quella dei prodotti di origine animale destinati al consumo umano oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea; vigono le stesse condizioni anche per quanto riguarda la protezione degli animali al momento dell’abbattimento. Se necessario, tali prodotti sono accompagnati dai certificati sanitari previsti per gli scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea o definiti dal presente allegato e disponibili nel sistema TRACES.
(11) I laboratori di riferimento dell’Unione europea per i residui di medicinali veterinari e contaminanti negli alimenti di origine animale sono i seguenti:
a) per i residui delle sostanze di cui all’allegato I della direttiva 96/23/CE ( 60 ) comprese nella categoria A, punti 1, 2, 3 e 4, e nella categoria B, punti 2 d) e 3 d):
Rijksinstituut voor Volksgezondheid en Milieu (RIVM)
NL-3720 BA Bilthoven
PAESI BASSI
b) per i residui delle sostanze di cui all’allegato I della direttiva 96/23/CE comprese nella categoria B, punto 1 e punto 3 e), e per i residui di carbadox e olaquindox:
Laboratoire d’étude et de recherches sur les médicaments vétérinaires et les désinfectants
AFSSA - site de Fougères, BP 90203
F-35302 Fougères
FRANCIA
c) per i residui delle sostanze di cui all’allegato I della direttiva 96/23/CE comprese nella categoria A, punto 5 e nella categoria B, punti 2 a), 2 b) e 2 e):
Bundesamt für Verbraucherschutz und Lebensmittelsicherheit
Diedersdorfer Weg 1
D-12277 Berlin
GERMANIA
d) per i residui delle sostanze di cui all’allegato I della direttiva 96/23/CE comprese nella categoria B, punto 3 c):
Istituto Superiore di Sanità (ISS)
Viale Regina Elena 299
I-00161 Roma
ITALIA
La Svizzera si fa carico delle spese a essa imputabili per le operazioni derivanti dalla designazione di questi laboratori. Le funzione e i compiti di tali laboratori sono quelli previsti dal regolamento (CE) n. 882/2004 ( 61 ).
(12) In attesa del riconoscimento dell’allineamento della legislazione dell’UE e della legislazione svizzera, per le esportazioni verso l’Unione europea la Svizzera garantisce il rispetto degli atti sottoelencati e dei relativi testi d’applicazione:
1. Regolamento (CEE) n. 315/93 del Consiglio, dell’8 febbraio 1993, che stabilisce procedure comunitarie relative ai contaminanti nei prodotti alimentari (GU L 37 del 13.2.1993, pag. 1).
2. Regolamento (CE) n. 2232/96 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 ottobre 1996, che stabilisce una procedura comunitaria per le sostanze aromatizzanti utilizzate o destinate ad essere utilizzate nei o sui prodotti alimentari (GU L 299 del 23.11.1996, pag. 1).
3. Direttiva 96/22/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente il divieto d’utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali e che abroga le direttive 81/602/CEE, 88/146/CEE e 88/299/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 3).
4. Direttiva 96/23/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti e che abroga le direttive 85/358/CEE e 86/469/CEE e le decisioni 89/187/CEE e 91/664/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 10).
5. Direttiva 1999/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 febbraio 1999, relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti gli alimenti e i loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti (GU L 66 del 13.3.1999, pag. 16).
6. Direttiva 1999/3/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 febbraio 1999, che stabilisce un elenco comunitario di alimenti e loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti (GU L 66 del 13.3.1999, pag. 24).
7. Decisione 1999/217/CE della Commissione, del 23 febbraio 1999, che adotta il repertorio delle sostanze aromatizzanti utilizzate nei o sui prodotti alimentari compilato in applicazione del regolamento (CE) n. 2232/96 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 84 del 27.3.1999, pag. 1).
8. Decisione 2002/840/CE della Commissione, del 23 ottobre 2002, che adotta l’elenco degli impianti riconosciuti per il trattamento degli alimenti con radiazioni ionizzanti nei paesi terzi (GU L 287 del 25.10.2002, pag. 40).
9. Regolamento (CE) n. 2065/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 novembre 2003, relativo agli aromatizzanti di affumicatura utilizzati o destinati ad essere utilizzati nei o sui prodotti alimentari (GU L 309 del 26.11.2003, pag. 1).
10. Regolamento (CE) n. 1881/2006 della Commissione, del 19 dicembre 2006, che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari (GU L 364 del 20.12.2006, pag. 5).
11. Regolamento (CE) n. 884/2007 della Commissione, del 26 luglio 2007, sulle misure d’emergenza volte a sospendere l’uso del colorante alimentare E 128 rosso 2G (GU L 195 del 27.7.2007, pag. 8).
12. Regolamento (CE) n. 1332/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo agli enzimi alimentari e che modifica la direttiva 83/417/CEE del Consiglio, il regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio, la direttiva 2000/13/CE, la direttiva 2001/112/CE del Consiglio e il regolamento (CE) n. 258/97 (GU L 354 del 31.12.2008, pag. 7).
13. Regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo agli additivi alimentari (GU L 354 del 31.12.2008, pag. 16).
14. Regolamento (CE) n. 1334/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo agli aromi e ad alcuni ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti destinati a essere utilizzati negli e sugli alimenti e che modifica il regolamento (CEE) n. 1601/91 del Consiglio, i regolamenti (CE) n. 2232/96 e (CE) n. 110/2008 e la direttiva 2000/13/CE (GU L 354 del 31.12.2008, pag. 34).
15. Direttiva 2008/128/CE della Commissione, del 22 dicembre 2008, che stabilisce i requisiti di purezza specifici per le sostanze coloranti per uso alimentare (GU L 6 del 10.1.2009, pag. 20).
16. Direttiva 2009/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri riguardanti i solventi da estrazione impiegati nella preparazione dei prodotti alimentari e dei loro ingredienti (GU L 141 del 6.6.2009, pag. 3).
17. Direttiva 2008/60/CE della Commissione, del 17 giugno 2008, che stabilisce i requisiti di purezza specifici per gli edulcoranti per uso alimentare (GU L 158 del 18.6.2008, pag. 17).
18. Direttiva 2008/84/CE della Commissione, del 27 agosto 2008, che stabilisce i requisiti di purezza specifici per gli additivi alimentari diversi dai coloranti e dagli edulcoranti (GU L 253 del 20.9.2008, pag. 1).
19. Regolamento (CE) n. 470/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, che stabilisce procedure comunitarie per la determinazione di limiti di residui di sostanze farmacologicamente attive negli alimenti di origine animale, abroga il regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio e modifica la direttiva 2001/82/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 152 del 16.6.2009, pag. 11).
Sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano
|
Esportazioni dall’Unione europea verso la Svizzera ed esportazioni dalla Svizzera verso l’Unione europea |
||
|
Condizioni commerciali |
Equivalenza |
|
|
Unione europea (1) |
Svizzera (1) |
|
|
1. Regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili (GU L 147 del 31.5.2001, pag. 1); 2. Regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002 (regolamento sui sottoprodotti di origine animale) (GU L 300 del 14.11.2009, pag. 1); 3. Regolamento (UE) n. 142/2011 della Commissione, del 25 febbraio 2011, recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano, e della direttiva 97/78/CE del Consiglio per quanto riguarda taluni campioni e articoli non sottoposti a controlli veterinari alla frontiera (GU L 54 del 26.2.2011, pag. 1). |
1. Ordinanza del 23 novembre 2005 riguardante la macellazione e il controllo delle carni (OMCC; RS 817.190); 2. Ordinanza del 23 novembre 2005 del DFE concernente l’igiene nella macellazione (OIgM; RS 817.190.1); 3. Ordinanza del 27 giugno 1995 sulle epizoozie (OFE; RS 916.401); 4. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10); 5. Ordinanza del 25 maggio 2011 concernente l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale (OESA; RS 916.441.22). |
Sì con condizioni speciali |
|
(1) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012. |
||
Condizioni speciali
Per le sue importazioni, la Svizzera applica le disposizioni contemplate dagli articoli 25-28 e 30 e 31 e dagli allegati XIV e XV (certificati) del regolamento (UE) n. 142/2011, conformemente agli articoli 41 e 42 del regolamento (CE) n. 1069/2009.
Gli scambi di materie rientranti nelle categorie 1 e 2 sono disciplinati dall’articolo 48 del regolamento (CE) n. 1069/2009.
Le materie che rientrano nella categoria 3, oggetto di scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera, sono accompagnate dai documenti commerciali e dai certificati sanitari previsti al capitolo III dell’allegato VIII del regolamento (UE) n. 142/2011, conformemente all’articolo 17 del regolamento (UE) n. 142/2011 e agli articoli 21 e 48 del regolamento (CE) n. 1069/2009.
In conformità del titolo II, capo I, sezione 2, del regolamento (CE) n. 1069/2009 e del capo IV e dell’allegato IX del regolamento (UE) n. 142/2011, la Svizzera redige l’elenco dei suoi stabilimenti corrispondenti.
CAPITOLO II
Settori diversi da quelli rientranti nel capitolo I
I. Esportazioni della Comunità verso la Svizzera
Tali esportazioni saranno effettuate alle condizioni previste per gli scambi intracomunitari. Tuttavia, in ogni caso, sarà rilasciato dalle autorità competenti ai fini di accompagnamento dei lotti un certificato che attesta il rispetto di tali condizioni.
Se necessario, i modelli di certificati saranno discussi nell’ambito del Comitato misto veterinario.
II. Esportazioni dalla Svizzera verso la Comunità
Tali esportazioni saranno effettuate alle condizioni pertinenti previste dalla normativa comunitaria. I modelli di certificati saranno discussi nell’ambito del Comitato misto veterinario.
In attesa dell'elaborazione di tali modelli, si applicano i certificati attualmente richiesti.
CAPITOLO III
Trasferimento di un settore dal capitolo II al capitolo I
Non appena la Svizzera avrà adottato una legislazione che essa ritiene equivalente alla legislazione comunitaria, la questione sarà sottoposta al Comitato misto veterinario. Il capitolo I della presente appendice sarà quanto prima completato sulla base dei risultati dell’esame effettuato.
Appendice 7
Autorità competenti
PARTE A
Svizzera
Le funzioni di controllo in materia sanitaria e veterinaria sono ripartite tra il ministero federale dell'economia pubblica e il ministero federale degli interni. Si applicano le seguenti disposizioni:
— per le esportazioni verso la Comunità, il ministero federale dell'economia pubblica rilascia il certificato sanitario attestante il rispetto delle norme e delle condizioni veterinarie convenute;
— per le importazioni di prodotti alimentari di origine animale, il ministero federale dell'economia pubblica è competente per le norme e le condizioni veterinarie relative alle carni (compresi i pesci, i crostacei e i molluschi) e ai prodotti carnei (compresi quelli ottenuti da pesci, crostacei e molluschi), mentre il ministero federale degli interni è competente per il latte, i prodotti lattiero-caseari, le uova e gli ovoprodotti;
— per quanto riguarda le importazioni degli altri prodotti animali, la competenza in materia di norme e condizioni veterinarie spetta al ministero federale dell'economia.
PARTE B
Comunità europea
Il controllo veterinario è esercitato sia dai servizi veterinari nazionali dei singoli Stati membri, sia dalla Commissione europea; in particolare:
— per le esportazioni verso la Svizzera, gli Stati membri controllano il rispetto delle condizioni di produzione, procedono alle ispezioni legali e rilasciano i certificati sanitari attestanti il rispetto delle norme e delle condizioni veterinarie convenute;
— la Commissione europea è competente per il coordinamento generale, le ispezioni e la supervisione dei sistemi d'ispezione, nonché l'azione legislativa finalizzata all'applicazione uniforme delle norme e delle condizioni veterinarie nell'ambito del mercato unico europeo.
Appendice 8
Adeguamento alle condizioni regionali
Appendice 9
Elementi procedurali per l'esecuzione delle verifiche
Ai fini della presente appendice, per «verifica» si intende il controllo dell'operato.
1. Principi generali
1.1. Le verifiche vengono effettuate in collaborazione tra la Parte incaricata di effettuare la verifica (in appresso denominata «verificatore») e la Parte verificata (in appresso denominata «verificato»), secondo le disposizioni della presente appendice. Possono essere condotte ispezioni presso stabilimenti o impianti, se giudicate necessarie.
1.2. Le verifiche sono intese ad appurare l'efficienza dell'autorità incaricata del controllo, più che a respingere partite di prodotti o stabilimenti. Se una verifica rivela l'esistenza di gravi rischi per la salute degli uomini o degli animali, il verificato è tenuto a prendere provvedimenti immediati per ovviare a tale emergenza. La procedura può comprendere l'esame della normativa pertinente, delle modalità di applicazione, dei risultati finali, del grado di conformità e delle misure correttive applicate.
1.3. La frequenza delle verifiche dipende dall'operato stesso. Se quest'ultimo è mediocre, le ispezioni saranno più frequenti. Il verificato deve correggere le prestazioni insoddisfacenti finché il verificatore non si ritenga soddisfatto.
1.4. Le verifiche e le conseguenti decisioni devono essere improntate a chiarezza e coerenza.
2. Principi applicabili al verificatore
Il responsabile della verifica elabora un piano, di preferenza in conformità con le norme internazionalmente riconosciute, comprendente i seguenti elementi:
2.1. l'oggetto, il campo di applicazione e la portata della verifica;
2.2. la data e il luogo della verifica, corredati di un calendario sino alla fine dei lavori, compresa la relazione conclusiva;
2.3. la o le lingue in cui verrà eseguita la verifica e redatta la relazione;
2.4. l'identità dei verificatori e, se si tratta di un gruppo, del capogruppo; in caso di verifica di sistemi o programmi specializzati, occorrono periti qualificati;
2.5. un piano delle riunioni da tenersi con funzionari e degli eventuali sopralluoghi presso stabilimenti o impianti; non è necessario indicare in anticipo i nomi degli stabilimenti o delle sedi da visitare;
2.6. fatte salve le disposizioni in materia di libertà d'informazione, il verificatore è tenuto a rispettare la riservatezza delle informazioni commerciali e ad evitare conflitti d'interessi;
2.7. il rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza professionali e dei diritti dell'operatore.
Questo piano viene riesaminato in via preliminare con rappresentanti del soggetto verificato.
3. Principi applicabili al verificato
I seguenti principi si applicano alle iniziative prese dal verificato per agevolare la verifica.
3.1. Il verificato deve collaborare pienamente con il verificatore e designare a questo scopo il personale competente. Questa collaborazione comprende, tra l'altro:
— accesso all'insieme della normativa pertinente;
— accesso ai programmi applicativi e alla documentazione pertinente;
— accesso alle relazioni attinenti a verifiche e ispezioni;
— documentazione su azioni correttive e sanzioni;
— accesso agli stabilimenti.
3.2. Il verificato deve mettere in atto un programma documentato per dimostrare a terzi l'osservanza regolare e uniforme delle norme.
4. Procedure
4.1. Riunione di apertura
I rappresentanti di ambo le Parti tengono una riunione iniziale, nel corso della quale il verificatore passa in rassegna il piano di verifica e si accerta che siano disponibili le risorse, la documentazione e ogni altro tipo di dotazione necessaria all'esecuzione della verifica.
4.2. Esame documentale
Si tratta dell'esame dei documenti e dei registri (cfr. punto 3.1), nonché della struttura e dei poteri del verificato e di eventuali cambiamenti intervenuti nei sistemi d'ispezione alimentare o di certificazione successivamente all'adozione del presente Allegato o dalla precedente verifica, con particolare riguardo agli elementi del sistema d'ispezione e di certificazione concernenti gli animali o i prodotti di cui trattasi. Il verificatore può esaminare la documentazione relativa alle ispezioni e all'emissione di certificati.
4.3. Sopralluoghi
4.3.1. Il verificatore può decidere di procedere a sopralluoghi in base ad un calcolo del rischio, tenendo particolarmente conto di fattori quali il tipo di animali o di prodotti, i precedenti in materia di conformità con i requisiti prescritti dall'industria alimentare o dal paese esportatore, il volume della produzione, delle importazioni e delle esportazioni della merce in questione, i mutamenti di carattere infrastrutturale e la fisionomia dei sistemi nazionali d'ispezione e di certificazione.
4.3.2. Nell'ambito dei sopralluoghi, possono essere visitati impianti di produzione e di trasformazione, unità di condizionamento o d'immagazzinamento di prodotti alimentari, laboratori di analisi, allo scopo di controllare la rispondenza alle informazioni contenute nel materiale documentale di cui al punto 4.2.
4.4. Verifica a posteriori
Qualora sia necessario condurre ulteriori verifiche per accertare che le imperfezioni siano state corrette, basterà esaminare i soli aspetti manchevoli rilevati nella prima verifica.
5. Documenti di lavoro
I formulari per l'annotazione dei risultati e delle conclusioni delle verifiche dovrebbero essere per quanto possibile uniformati, in modo da rendere più uniformi, trasparenti ed efficaci le procedure di verifica. I documenti di lavoro possono includere liste di controllo degli elementi da verificare, tra cui:
— testi normativi;
— struttura e operato dei servizi incaricati dell'ispezione e della certificazione;
— caratteristiche dello stabilimento e modalità operative;
— statistiche sanitarie, piani di campionamento e risultati;
— provvedimenti e procedure di applicazione;
— procedure di notificazione e ricorso;
— programmi di formazione.
6. Riunione di chiusura
I rappresentanti di ambo le Parti tengono una riunione conclusiva, se necessario con la partecipazione di funzionari dei servizi d'ispezione e di certificazione nazionali, nel corso della quale il verificatore espone le risultanze della verifica. Le informazioni devono essere presentate in modo chiaro e conciso, affinché le conclusioni della verifica siano comprensibili a tutti.
Il verificato elabora un piano operativo per la correzione delle eventuali carenze riscontrate, possibilmente con un calendario di esecuzione indicativo.
7. Relazione
Il verificatore trasmette quanto prima possibile al verificato la bozza di relazione sulla verifica. Il verificato formula le proprie osservazioni entro un termine di un mese. Queste vengono inserite nella relazione definitiva.
Appendice 10
PRODOTTI ANIMALI: CONTROLLI ALLE FRONTIERE E CANONI
CAPITOLO I
Disposizioni generali
A. LEGISLAZIONI ( 62 )
|
Unione europea |
Svizzera |
|
1. Decisione 2004/292/CE della Commissione, del 30 marzo 2004, relativa all’applicazione del sistema TRACES e recante modifica della decisione 92/486/CEE (GU L 94 del 31.3.2004, pag. 63); 2. Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare (GU L 31 dell’1.2.2002, pag. 1). |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40), in particolare l’articolo 57; 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10); 3. Ordinanza del 27 agosto 2008 concernente l’importazione e il transito per via aerea di prodotti animali provenienti da paesi terzi (OITPA; RS 916.443.13); 4. Ordinanza del 16 maggio 2007 del DFE sul controllo dell’importazione e del transito di animali e prodotti animali (ordinanza sui controlli OITE; RS 916.443.106); 5. Ordinanza del 30 ottobre 1985 sulle tasse dell’Ufficio federale di veterinaria (ordinanza sulle tasse dell’UFV; RS 916.472). |
B. MODALITÀ D'APPLICAZIONE
|
1. |
La Commissione, in collaborazione con l'Ufficio federale di veterinaria, integra la Svizzera al sistema informatico TRACES, conformemente alla decisione 2004/292/CE della Commissione. |
|
2. |
La Commissione, in collaborazione con l'Ufficio federale di veterinaria e l'Ufficio federale della sanità pubblica, integra la Svizzera al sistema di allarme rapido previsto all'articolo 50 del regolamento (CE) n. 178/2002 per quanto riguarda le disposizioni connesse ai respingimenti alle frontiere dei prodotti di origine animale. In caso di rifiuto di una partita, di un contenitore o di un carico da parte di un'autorità competente in un posto frontaliero della Comunità, la Commissione avvisa immediatamente la Svizzera. La Svizzera notifica immediatamente alla Commissione qualunque caso di rifiuto, collegato a un rischio diretto o indiretto per la salute umana, di una partita, di un contenitore o di un carico di prodotti alimentari o di alimenti per animali, da parte di un'autorità competente di un posto frontaliero svizzero e rispetta le regole di confidenzialità previste all'articolo 52 del regolamento (CE) n. 178/2002. Le misure particolari collegate a tale partecipazione sono definite nell'ambito del Comitato misto veterinario. |
CAPITOLO II
Controlli veterinari applicabili negli scambi tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera
A. LEGISLAZIONI ( 63 )
I controlli veterinari applicabili negli scambi tra gli Stati membri dell’Unione europea e la Svizzera sono effettuati conformemente alle seguenti disposizioni:
|
Unione europea |
Svizzera |
|
1. Direttiva 89/608/CEE del Consiglio, del 21 novembre 1989, relativa alla mutua assistenza tra le autorità amministrative degli Stati membri e alla collaborazione tra queste e la Commissione per assicurare la corretta applicazione delle legislazioni veterinaria e zootecnica (GU L 351 del 2.12.1989, pag. 34); 2. Direttiva 89/662/CEE del Consiglio, dell’11 dicembre 1989, relativa ai controlli veterinari applicabili negli scambi intracomunitari, nella prospettiva della realizzazione del mercato interno (GU L 395 del 30.12.1989, pag. 13); 3. Direttiva 2002/99/CE del Consiglio, del 16 dicembre 2002, che stabilisce norme di polizia sanitaria per la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l’introduzione di prodotti di origine animale destinati al consumo umano (GU L 18 del 23.1.2003, pag. 11). |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40), in particolare l’articolo 57; 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10); 3. Ordinanza del 27 agosto 2008 concernente l’importazione e il transito per via aerea di prodotti animali provenienti da paesi terzi (OITPA; RS 916.443.13); 4. Ordinanza del 16 maggio 2007 del DFE sul controllo dell’importazione e del transito di animali e prodotti animali (ordinanza sui controlli OITE; RS 916.443.106); 5. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione di animali da compagnia (OIAC; RS 916.443.14); 6. Ordinanza del 30 ottobre 1985 sulle tasse dell’Ufficio federale di veterinaria (ordinanza sulle tasse dell’UFV; RS 916.472). |
B. MODALITÀ D'APPLICAZIONE
Nei casi previsti all'articolo 8 della direttiva 89/662/CEE, le autorità competenti del luogo di destinazione entrano immediatamente in contatto con le autorità competenti del luogo di spedizione. Esse adottano tutte le misure necessarie e comunicano all'autorità competente del luogo di spedizione e alla Commissione la natura dei controlli effettuati, le decisioni adottate e i motivi di tali decisioni.
L'attuazione delle disposizioni previste agli articoli 10, 11 e 16 della direttiva 89/608/CEE e agli articoli 9 e 16 della direttiva 89/662/CEE è di competenza del Comitato misto veterinario.
CAPITOLO III
Controlli veterinari applicabili per le importazioni dai paesi terzi
A. LEGISLAZIONI ( 64 )
I controlli relativi alle importazioni dai paesi terzi sono effettuati conformemente alle seguenti disposizioni:
|
Unione europea |
Svizzera |
|
1. Regolamento (CE) n. 136/2004 della Commissione, del 22 gennaio 2004, che fissa le modalità dei controlli veterinari da effettuare ai posti d’ispezione frontalieri della Comunità sui prodotti importati dai paesi terzi (GU L 21 del 28.1.2004, pag. 11); 2. Regolamento (CE) n. 206/2009 della Commissione, del 5 marzo 2009, relativo all’introduzione nella Comunità di scorte personali di prodotti di origine animale e che modifica il regolamento (CE) n. 136/2004 (GU L 77 del 24.3.2009, pag. 1); 3. Regolamento (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche per l’organizzazione dei controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 206); 4. Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali (GU L 165 del 30.4.2004, pag. 1); 5. Direttiva 89/608/CEE del Consiglio, del 21 novembre 1989, relativa alla mutua assistenza tra le autorità amministrative degli Stati membri e alla collaborazione tra queste e la Commissione per assicurare la corretta applicazione delle legislazioni veterinaria e zootecnica (GU L 351 del 2.12.1989, pag. 34); 6. Direttiva 96/22/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente il divieto d’utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali e che abroga le direttive 81/602/CEE, 88/146/CEE e 88/299/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 3); 7. Direttiva 96/23/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti e che abroga le direttive 85/358/CEE e 86/469/CEE e le decisioni 89/187/CEE e 91/664/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 10); 8. Direttiva 97/78/CE del Consiglio, del 18 dicembre 1997, che fissa i principi relativi all’organizzazione dei controlli veterinari per i prodotti che provengono dai paesi terzi e che sono introdotti nella Comunità (GU L 24 del 30.1.1998, pag. 9); 9. Decisione 2002/657/CE della Commissione, del 14 agosto 2002, che attua la direttiva 96/23/CE del Consiglio relativa al rendimento dei metodi analitici e all’interpretazione dei risultati (GU L 221 del 17.8.2002, pag. 8); 10. Direttiva 2002/99/CE del Consiglio, del 16 dicembre 2002, che stabilisce norme di polizia sanitaria per la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l’introduzione di prodotti di origine animale destinati al consumo umano (GU L 18 del 23.1.2003, pag. 11); 11. Decisione 2005/34/CE della Commissione, dell’11 gennaio 2005, che stabilisce norme armonizzate per i test di rilevamento di taluni residui nei prodotti di origine animale importati dai paesi terzi (GU L 16 del 20.1.2005, pag. 61); 12. Decisione 2007/275/CE della Commissione, del 17 aprile 2007, relativa agli elenchi di animali e prodotti da sottoporre a controlli presso i posti d’ispezione frontalieri a norma delle direttive del Consiglio 91/496/CEE e 97/78/CE (GU L 116 del 4.5.2007, pag. 9). |
1. Legge del 1o luglio 1966 sulle epizoozie (LFE; RS 916.40), in particolare l’articolo 57; 2. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10); 3. Ordinanza del 27 agosto 2008 concernente l’importazione e il transito per via aerea di prodotti animali provenienti da paesi terzi (OITPA; RS 916.443.13); 4. Ordinanza del 16 maggio 2007 del DFE sul controllo dell’importazione e del transito di animali e prodotti animali (ordinanza sui controlli OITE; RS 916.443.106); 5. Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione di animali da compagnia (OIAC; RS 916.443.14); 6. Ordinanza del 30 ottobre 1985 sulle tasse dell’Ufficio federale di veterinaria (ordinanza sulle tasse dell’UFV; RS 916.472); 7. Legge del 9 ottobre 1992 sulle derrate alimentari (LDerr); RS 817.0); 8. Ordinanza del 23 novembre 2005 sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso (ODerr; RS 817.02); 9. Ordinanza del 23 novembre 2005 concernente l’esecuzione della legislazione sulle derrate alimentari (RS 817.025.21); 10. Ordinanza del 26 giugno 1995 del DFI sulle sostanze estranee e sui componenti presenti negli alimenti (OSoE; RS 817.021.23). |
B. MODALITÀ D'APPLICAZIONE
|
1. |
Ai fini dell'applicazione dell'articolo 6 della direttiva 97/78/CE, i posti d'ispezione frontalieri degli Stati membri della Comunità sono i seguenti: i posti d'ispezione frontalieri riconosciuti per i controlli veterinari sui prodotti animali e che figurano nell'allegato della decisione 2001/881/CE della Commissione, del 7 dicembre 2001, che stabilisce l'elenco dei posti d'ispezione frontalieri riconosciuti ai fini dei controlli veterinari sui prodotti e sugli animali provenienti dai paesi terzi e che aggiorna le modalità relative ai controlli che devono essere effettuati dagli esperti della Commissione, così come modificata. |
|
2. |
Ai fini dell'applicazione dell'articolo 6 della direttiva 97/78/CE, i posti d'ispezione frontalieri per la Svizzera sono i seguenti:
Le ulteriori modifiche dell'elenco dei posti d'ispezione frontalieri, dei loro centri d'ispezione e del loro tipo di riconoscimento sono di competenza del Comitato misto veterinario. La realizzazione dei controlli in loco è di competenza del Comitato misto veterinario, in particolare sulla base dell'articolo 45 del regolamento (CE) n. 882/2004 e dell'articolo 57 della legge sulle epizoozie. |
||||||||||||||||||||||
CAPITOLO IV
Condizioni sanitarie e condizioni di controllo degli scambi tra la Comunità e la Svizzera
Per i settori nei quali l'equivalenza è riconosciuta in modo reciproco, i prodotti animali oggetto di scambi tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera circolano alle stesse condizioni dei prodotti oggetto di scambi tra gli Stati membri della Comunità. Se necessario, tali prodotti sono accompagnati dai certificati sanitari previsti per gli scambi tra gli Stati membri della Comunità o definiti dal presente allegato e disponibili nel sistema TRACES.
Per gli altri settori, restano applicabili le condizioni sanitarie di cui al capitolo II dell'appendice 6.
CAPITOLO V
Condizioni sanitarie e condizioni di controllo delle importazioni dai paesi terzi
1. Comunità – Legislazione ( 65 )
A. REGOLE DI SANITÀ PUBBLICA
|
1. |
Direttiva 88/344/CEE del Consiglio, del 13 giugno 1988, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri riguardanti i solventi da estrazione impiegati nella preparazione dei prodotti alimentari e dei loro ingredienti (GU L 157 del 24.6.1988, pag. 28). |
|
2. |
Direttiva 88/388/CEE del Consiglio, del 22 giugno 1988, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri nel settore degli aromi destinati ad essere impiegati nei prodotti alimentari e nei materiali di base per la loro preparazione (GU L 184 del 15.7.1988, pag. 61). |
▼M16 —————
|
4. |
Regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio, del 26 giugno 1990, che definisce una procedura comunitaria per la determinazione dei limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale (GU L 224 del 18.8.1990, pag. 1). |
|
5. |
Regolamento (CEE) n. 315/93 del Consiglio, dell'8 febbraio 1993, che stabilisce procedure comunitarie relative ai contaminanti nei prodotti alimentari (GU L 37 del 13.2.1993, pag. 1). |
▼M16 —————
|
10. |
Direttiva 95/45/CE della Commissione, del 26 luglio 1995, che stabilisce i requisiti di purezza specifici per le sostanze coloranti per uso alimentare (GU L 226 del 22.9.1995, pag. 1). |
|
11. |
Direttiva 96/22/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente il divieto d'utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali e che abroga le direttive 81/602/CEE, 88/146/CEE e 88/299/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 3). |
|
12. |
Direttiva 96/23/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti e che abroga le direttive 85/358/CEE e 86/469/CEE e le decisioni 89/187/CEE e 91/664/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 10). |
|
13. |
Regolamento (CE) n. 2232/96 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 ottobre 1996, che stabilisce una procedura comunitaria per le sostanze aromatizzanti utilizzate o destinate ad essere utilizzate nei o sui prodotti alimentari (GU L 299 del 23.11.1996, pag. 1). |
▼M16 —————
|
15. |
Direttiva 1999/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 febbraio 1999, relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti gli alimenti e i loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti (GU L 66 del 13.3.1999, pag. 16). |
|
16. |
Direttiva 1999/3/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 febbraio 1999, che stabilisce un elenco comunitario di alimenti e loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti (GU L 66 del 13.3.1999, pag. 24). |
|
17. |
Decisione 1999/217/CE della Commissione, del 23 febbraio 1999, che adotta il repertorio delle sostanze aromatizzanti utilizzate nei o sui prodotti alimentari compilato in applicazione del regolamento (CE) n. 2232/96 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 84 del 27.3.1999, pag. 1). |
|
18. |
Regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili (GU L 147 del 31.5.2001, pag. 1). |
|
19. |
Decisione 2002/840/CE della Commissione, del 23 ottobre 2002 che adotta l'elenco degli impianti riconosciuti per il trattamento degli alimenti con radiazioni ionizzanti nei paesi terzi (GU L 287 del 25.10.2002, pag. 40). |
|
20. |
Regolamento (CE) n. 2160/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, sul controllo della salmonella e di altri agenti zoonotici specifici presenti negli alimenti (GU L 325 del 12.12.2003, pag. 1). |
|
21. |
Regolamento (CE) n. 2065/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 novembre 2003, relativo agli aromatizzanti di affumicatura utilizzati o destinati ad essere utilizzati nei o sui prodotti alimentari (GU L 309 del 26.11.2003, pag. 1). |
|
22. |
Direttiva 2004/41/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, che abroga alcune direttive recanti norme sull'igiene dei prodotti alimentari e le disposizioni sanitarie per la produzione e la commercializzazione di determinati prodotti di origine animale destinati al consumo umano e che modifica le direttive 89/662/CEE e 92/118/CEE del Consiglio e la decisione 95/408/CE del Consiglio (GU L 157 del 30.4.2004, pag. 33). |
|
23. |
Regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche in materia d'igiene per gli alimenti di origine animale (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 55). |
|
24. |
Regolamento (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche per l'organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano (GU L 139 del 30.4.2004, pag. 206). |
|
25. |
Decisione 2005/34/CE della Commissione, dell'11 gennaio 2005, che stabilisce norme armonizzate per i test di rilevamento di taluni residui nei prodotti di origine animale importati dai paesi terzi (GU L 16 del 20.1.2005, pag. 61). |
|
26. |
Regolamento (CE) n. 401/2006 della Commissione, del 23 febbraio 2006, relativo ai metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di micotossine nei prodotti alimentari (GU L 70 del 9.3.2006, pag. 12). |
|
27. |
Regolamento (CE) n. 1881/2006 della Commissione, del 19 dicembre 2006, che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari (GU L 364 del 20.12.2006, pag. 5). |
|
28. |
Regolamento (CE) n. 1883/2006 della Commissione, del 19 dicembre 2006, che stabilisce i metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei livelli di diossine e di PCB diossina-simili in alcuni prodotti alimentari (GU L 364 del 20.12.2006, pag. 32). |
|
29. |
Regolamento (CE) n 333/2007 della Commissione, del 28 marzo 2007, relativo ai metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di piombo, cadmio, mercurio, stagno inorganico, 3-MCPD e benzo(a)pirene nei prodotti alimentari ( GU L 88 del 29.3.2007, pag. 29). |
|
30. |
Regolamento (CE) n. 884/2007 della Commissione, del 26 luglio 2007, sulle misure d'emergenza volte a sospendere l'uso del colorante alimentari E 128 rosso 2G (GU L 195 del 27.7.2007, pag. 8). |
|
31. |
Direttiva 2008/60/CE della Commissione, del 17 giugno 2008, che stabilisce i requisiti di purezza specifici per gli edulcoranti per uso alimentare (GU L 158 del 18.6.2008, pag. 17). |
|
32. |
Regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo agli additivi alimentari (GU L 354 del 31.12.2008, pag. 16). |
|
33. |
Direttiva 2008/84/CE della Commissione, del 27 agosto 2008, che stabilisce i requisiti di purezza specifici per gli additivi alimentari diversi dai coloranti e dagli edulcoranti (GU L 253 del 20.9.2008, pag. 1). |
B. REGOLE DI SALUTE ANIMALE
|
1. |
Direttiva 92/118/CEE del Consiglio, del 17 dicembre 1992, che stabilisce le condizioni sanitarie e di polizia sanitaria per gli scambi e le importazioni nella Comunità di prodotti non soggetti, per quanto riguarda tali condizioni, alle normative comunitarie specifiche di cui all'allegato A, capitolo primo, della direttiva 89/662/CEE e, per quanto riguarda i patogeni, della direttiva 90/425/CEE (GU L 62 del 15.3.1993, pag. 49). |
|
2. |
Regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili (GU L 147 del 31.5.2001, pag. 1). |
|
3. |
Regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 ottobre 2002, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano (GU L 273 del 10.10.2002, pag. 1). |
|
4. |
Direttiva 2002/99/CE del Consiglio, del 16 dicembre 2002, che stabilisce norme di polizia sanitaria per la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l'introduzione di prodotti di origine animale destinati al consumo umano (GU L 18 del 23.1.2003, pag. 11). |
|
5. |
Direttiva 2006/88/CE del Consiglio, del 24 ottobre 2006, relativa alle condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d'acquacoltura e ai relativi prodotti, nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie (GU L 328 del 24.11.2006, pag. 14). |
C. ALTRE MISURE SPECIFICHE ( 66 )
|
1. |
Accordo interinale di commercio e di unione doganale tra la Comunità economica europea e la Repubblica di San Marino — Dichiarazione comune — Dichiarazione della Comunità (GU L 359 del 9.12.1992, pag. 14). |
|
2. |
Decisione 94/1/CE del Consiglio e della Commissione, del 13 dicembre 1993, relativa alla conclusione dell'accordo sullo Spazio economico europeo tra le Comunità europee, i loro Stati membri e la Repubblica d'Austria, la Repubblica di Finlandia, la Repubblica d'Islanda, il principato del Liechtenstein, il Regno di Norvegia, il Regno di Svezia e la Confederazione elvetica (GU L 1 del 3.1.1994, pag. 1). |
|
3. |
Decisione 97/132/CE del Consiglio, del 17 dicembre 1996, relativa alla conclusione dell'accordo tra la Comunità europea e la Nuova Zelanda sulle misure sanitarie applicabili agli scambi di animali vivi e di prodotti di origine animale (GU L 57 del 26.2.1997, pag. 4). |
|
4. |
Decisione 97/345/CE del Consiglio, del 17 febbraio 1997, concernente la conclusione del protocollo sulle questioni veterinarie complementare all'accordo in forma di scambio di lettere tra la Comunità economica europea e il principato di Andorra (GU L 148 del 6.6.1997, pag. 15). |
|
5. |
Decisione 98/258/CE del Consiglio, del 16 marzo 1998, relativa alla conclusione dell'accordo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti d'America in merito alle misure sanitarie di protezione della sanità pubblica e animale applicabili agli scambi di animali vivi e di prodotti di origine animale (GU L 118 del 21.4.1998, pag. 1). |
|
6. |
Decisione 98/504/CE del Consiglio, del 29 giugno 1998, relativa alla conclusione di un accordo interinale sugli scambi e sulle questioni commerciali tra la Comunità europea, da una parte, e gli Stati Uniti del Messico, dall'altra (GU L 226 del 13.8.1998, pag. 24). |
|
7. |
Decisione 1999/201/CE del Consiglio, del 14 dicembre 1998, relativa alla conclusone dell'accordo tra la Comunità europea e il governo del Canada in merito a misure sanitarie per la tutela della sanità pubblica e animale applicabili agli scambi di animali vivi e di prodotti di origine animale (GU L 71 del 18.3.1999, pag. 1). |
|
8. |
Decisione 1999/778/CE del Consiglio, del 15 novembre 1999, concernente la conclusione di un protocollo sulle questioni veterinarie aggiuntivo all'accordo tra la Comunità europea, da una parte, e il governo della Danimarca e il governo locale delle isole Feröer, dall'altra (GU L 305 del 30.11.1999, pag. 25). |
|
9. |
Protocollo 1999/1130/CE sulle questioni veterinarie complementare all'accordo tra la Comunità europea, da una parte, e il governo della Danimarca e il governo locale delle isole Feröer, dall'altra (GU L 305 del 30.11.1999, pag. 26). |
|
10. |
Decisione 2002/979/CE del Consiglio, del 18 novembre 2002, relativa alla firma e all'applicazione provvisoria di determinate disposizioni dell'accordo che istituisce un'associazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Cile, dall'altra (GU L 352 del 30.12.2002, pag. 1). |
2. Svizzera - Legislazione ( 67 )
A Ordinanza del 18 aprile 2007 concernente l’importazione, il transito e l’esportazione di animali e prodotti animali (OITE; RS 916.443.10);
B Ordinanza del 27 agosto 2008 concernente l’importazione e il transito per via aerea di prodotti animali provenienti da paesi terzi (OITPA; RS 916.443.13).
3. Regole d'applicazione
|
A. |
L'Ufficio federale di veterinaria applica, contemporaneamente agli Stati membri della Comunità, le condizioni d'importazione indicate nella normativa di cui al punto I della presente appendice, le misure d'applicazione e gli elenchi degli stabilimenti dai quali sono autorizzate le corrispondenti importazioni. Questo impegno si applica a tutti i relativi atti, quale che sia la loro data d'adozione. L'Ufficio federale di veterinaria può adottare misure più restrittive ed esigere garanzie supplementari. Si terranno consultazioni nell'ambito del Comitato misto veterinario al fine di individuare soluzioni adeguate. L'Ufficio federale di veterinaria e gli Stati membri della Comunità si notificano reciprocamente le condizioni specifiche d'importazione stabilite a titolo bilaterale che non sono oggetto di un'armonizzazione a livello comunitario. |
|
B. |
I posti d'ispezione frontalieri degli Stati membri di cui al punto B.1) del capitolo III della presente appendice effettuano i controlli relativi alle importazioni dai paesi terzi e destinate alla Svizzera conformemente al punto A del capitolo III della presente appendice. |
|
C. |
I posti d'ispezione frontalieri della Svizzera menzionati al punto B. 2) del capitolo III della presente appendice effettuano i controlli relativi alle importazioni dai paesi terzi e destinate agli Stati membri della Comunità conformemente al punto A del capitolo III della presente appendice. |
|
D. |
In applicazione delle disposizioni dell’ordinanza del 27 agosto 2008 concernente l’importazione e il transito per via aerea di prodotti animali provenienti da paesi terzi (OITPA; RS 916.443.13), la Confederazione svizzera mantiene la possibilità d’importare carni bovine ottenute da bovini potenzialmente trattati con promotori di crescita ormonali. L’esportazione di questa carne verso l’Unione europea è vietata. Inoltre, la Confederazione elvetica: — limita l'utilizzazione di tali carni ai soli fini di fornitura diretta al consumatore attraverso strutture di commercio al dettaglio in condizioni adeguate di etichettatura; — limita la loro introduzione ai soli posti d'ispezione frontalieri svizzeri e — mantiene un sistema di tracciabilità e di canalizzazione adeguato volto a prevenire qualunque possibilità di ulteriore introduzione nel territorio degli Stati membri della Comunità; — presenta due volte all'anno una relazione alla Commissione sull'origine e la destinazione delle importazioni, nonché uno stato dei controlli effettuati al fine di garantire il rispetto delle condizioni elencate nei precedenti trattini; — in caso di preoccupazione, tali disposizioni saranno esaminate dal Comitato misto veterinario. |
CAPITOLO VI
Canoni
|
1. |
Non è percepito alcun canone per i controlli veterinari applicabili agli scambi tra gli Stati membri della Comunità e la Svizzera. |
|
2. |
Per i controlli veterinari delle importazioni dai paesi terzi, le autorità svizzera s'impegnano a percepire i canoni collegati ai controlli ufficiali previsti dal regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali (GU L 165 del 30.4.2004, pag. 1). |
Appendice 11
Punti di contatto
1. Per l’Unione europea:
Il direttore
Salute e benessere degli animali
Direzione generale Salute e consumatori
Commissione europea, 1049 Bruxelles, BELGIO
2. Per la Svizzera:
Il direttore
Ufficio veterinario federale
3003 Berna, SVIZZERA
Altro contatto importante:
Il capo divisione
Ufficio federale della sanità pubblica
Divisione Sicurezza alimentare
3003 Berna, SVIZZERA
ALLEGATO 12
Relativo alla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e alimentari
Articolo 1
Obiettivi
Le parti convengono di promuovere tra di loro lo sviluppo armonioso delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e alimentari (in prosieguo “IG”) e di facilitare, mediante la loro protezione, i flussi commerciali bilaterali di prodotti agricoli e alimentari che beneficiano di una IG ai sensi delle loro rispettive regolamentazioni.
Articolo 2
Disposizioni legislative delle parti
1. Le legislazioni delle parti relative alla protezione delle IG sul loro rispettivo territorio permettono una procedura di protezione uniforme rispondente agli obiettivi comuni delle parti.
2. Le suddette legislazioni in particolare istituiscono:
— un procedimento amministrativo che rende possibile verificare l'effettiva corrispondenza delle IG a prodotti agricoli o alimentari originari di una regione o di un luogo determinati a cui possono essere attribuite una qualità determinata, una reputazione, o altre caratteristiche,
— un obbligo che le IG protette corrispondano a prodotti specifici, rispondenti a un determinato numero di condizioni elencate in un disciplinare e che le suddette condizioni possano essere modificate esclusivamente nell'ambito del suddetto procedimento amministrativo,
— l'applicazione della protezione effettuata dalle parti tramite controlli ufficiali,
— il diritto per ogni produttore stabilito nell'area geografica interessata e che si sottopone al sistema di controllo di beneficiare della IG in questione, nella misura in cui i prodotti interessati sono conformi al disciplinare vigente,
— una procedura preventiva di protezione che consenta ad ogni persona fisica o giuridica avente un legittimo interesse a far valere i propri diritti notificando la sua opposizione, in particolare se essa è titolare di un marchio famoso, conosciuto o rinomato che sia esistente da lunga data.
Articolo 3
Procedimenti preventivi di protezione ai sensi dell'accordo
Ogni parte sottopone a un esame e a una consultazione pubblica le IG dell'altra parte.
Articolo 4
Oggetto della protezione
1. Ogni parte protegge le IG dell'altra parte di cui all'appendice 1.
2. Questa appendice può essere completata secondo la procedura di cui all'articolo 16.
3. La protezione prevista dal presente allegato non pregiudica il trattamento di una domanda di registrazione individuale secondo le rispettive procedure delle parti.
Articolo 5
Ambito di applicazione
In deroga all'articolo 1 del presente accordo, il presente allegato si applica alle IG dell'appendice 1 che designano prodotti previsti dalle legislazioni delle due parti di cui all'appendice 2.
Articolo 6
Ammissibilità alla protezione
1. Le IG delle parti per essere ammesse alla protezione prevista dal presente allegato devono essere preventivamente protette sul loro rispettivo territorio ed essere originarie delle parti.
2. Le parti non sono obbligate a proteggere una IG dell'altra parte che non è più protetta sul territorio di quest'ultima.
Articolo 7
Estensione della protezione
1. Le IG di cui all'appendice 1 possono essere utilizzate da ogni operatore che commercializzi il prodotto conformemente al relativo disciplinare in vigore.
2. L'uso commerciale diretto o indiretto di una IG protetta è vietato:
a) per un prodotto comparabile non conforme al disciplinare;
b) per un prodotto non comparabile nella misura in cui questo uso sfrutti la reputazione della IG in questione.
3. La protezione in parola si applica in caso di usurpazione, imitazione o evocazione, anche se:
— la vera origine del prodotto è indicata,
— la denominazione in questione è utilizzata in una traduzione, traslitterazione o trascrizione,
— la denominazione utilizzata è accompagnata da espressioni quali “genere”, “tipo”, “stile”, “imitazione”, “metodo” o altre espressioni analoghe.
4. Le IG sono anche protette contro:
— qualsiasi indicazione falsa o ingannevole relativa alla vera origine del prodotto, alla sua provenienza, al suo metodo di produzione, alla sua natura o alle sue qualità essenziali usata sulla confezione, compreso l'imballaggio, nella pubblicità o sui documenti relativi al prodotto considerato,
— qualsiasi impiego, per la confezione, di recipienti o imballaggi che possono indurre in errore sull'origine del prodotto,
— qualsiasi ricorso alla forma del prodotto, qualora essa sia distintiva del prodotto,
— qualsiasi altra pratica che possa indurre in errore il pubblico sulla vera origine del prodotto.
5. Le IG di cui all'appendice 1 non possono diventare generiche.
Articolo 8
Disposizioni particolari per talune denominazioni
1. La protezione dell'IG “Bündnerfleisch (Viande des Grisons)” della Svizzera di cui all'appendice 1 non impedisce per un periodo transitorio di tre anni a decorrere dall'entrata in vigore del presente allegato l'utilizzo sul territorio dell'Unione di detta denominazione per designare e presentare taluni prodotti comparabili non originari della Svizzera.
2. La protezione delle seguenti IG dell'Unione di cui all'appendice 1 non impedisce per un periodo transitorio di tre anni a decorrere dall'entrata in vigore del presente allegato l'utilizzo sul territorio della Svizzera di denominazioni corrispondenti per designare e presentare taluni prodotti comparabili non originari dell'Unione.
a) Salame di Varzi;
b) Schwarzwälder Schinken.
3. La protezione delle seguenti IG della Svizzera di cui all'appendice 1 non impedisce per un periodo transitorio di cinque anni a decorrere dall'entrata in vigore del presente allegato l'utilizzo sul territorio dell'Unione di denominazioni corrispondenti per designare e presentare taluni prodotti comparabili non originari della Svizzera:
a) Sbrinz;
b) Gruyère.
4. La protezione delle seguenti IG dell'Unione di cui all'appendice 1 non impedisce per un periodo transitorio di cinque anni a decorrere dall'entrata in vigore del presente allegato l'utilizzo sul territorio della Svizzera di denominazioni corrispondenti per designare e presentare taluni prodotti comparabili non originari dell'Unione.
a) Munster;
b) Taleggio;
c) Fontina;
d) Φέτα (Feta);
e) Chevrotin;
f) Reblochon;
g) Grana Padano (compreso il termine “Grana” usato da solo).
5. Le seguenti IG omonime della Svizzera e dell'Unione di cui all'appendice 1 sono protette e possono coesistere:
— “Vacherin Mont-d'Or” (Svizzera) e “Vacherin du Haut-Doubs” o “Mont d'Or” (Unione).
Se è necessario sono previste misure specifiche di etichettatura per distinguere i prodotti ed escludere qualsiasi rischio di inganno.
6. La protezione delle IG “Grana Padano” e “Parmigiano Reggiano” non esclude, per prodotti destinati al mercato svizzero e per i quali sono state adottate tutte le misure in modo da evitare che essi siano esportati nuovamente, che la grattugiatura e il confezionamento (compreso il taglio in porzioni e l'imballaggio) di questi prodotti si effettuino sul territorio della Svizzera durante un periodo transitorio di sei anni a decorrere dall'entrata in vigore del presente allegato e senza il diritto all'utilizzo dei simboli e delle diciture dell'Unione per le suddette IG.
7. L'IG “Gruyère” da un lato e le IG “Γραβιέρα Κρήτης (Graviera Kritis)”, “Γραβιέρα Αγράφων (Graviera Agrafon)”, “Κεφαλογραβιέρα (Kefalograviera)” e “Γραβιέρα Νάξου (Graviera Naxou)” dall'altro, designano formaggi chiaramente distinti, in particolare per il loro luogo di origine geografica specifico, il loro modo di fabbricazione e le loro proprietà organolettiche. In questo contesto, le parti si impegnano a adottare tutti i provvedimenti necessari per evitare e, se necessario, per far cessare ogni uso abusivo o suscettibile di indurre confusione tra la IG “Gruyère” e il termine “Γραβιέρα/Graviera”, nel rispetto delle disposizioni degli articoli 13 e 15.
A tal fine le parti convengono in particolare che il termine “Γραβιέρα / Graviera” non può, in nessun caso, essere tradotto con “Gruyère” e lo stesso dicasi per il contrario.
Articolo 9
Relazione con i marchi
1. Fatto salvo il paragrafo 2 del presente articolo, per le IG di cui all'appendice 1 la registrazione di un marchio corrispondente a una delle situazioni di cui all'articolo 7 è negata o annullata d'ufficio o su istanza della parte interessata conformemente alla legislazione di ogni parte. Questa obbligazione generale si riferisce in particolare al fatto che la domanda di registrazione di un marchio corrispondente alla situazione prevista all'articolo 7, paragrafo 2, lettera a), sia rigettata conformemente alla legislazione di ogni parte. I marchi registrati in violazione di quanto precede sono invalidi.
2. Un marchio, il cui uso corrisponde a una delle situazioni di cui all'articolo 7 e che in buona fede è stato depositato, registrato o acquisito con l'uso, nei casi in cui ciò sia previsto dalla legislazione sul territorio della parte interessata anteriormente alla data di entrata in vigore del presente allegato, fatto salvo l'articolo 16, paragrafo 3, può continuare a essere utilizzato e rinnovato, nonostante la protezione di una IG da parte del presente allegato, purché non sussistano motivi di nullità o di decadenza del marchio ai sensi delle legislazione delle parti.
Articolo 10
Relazione con gli accordi internazionali
Il presente allegato si applica fatti salvi i diritti e le obbligazioni delle parti a norma dell'accordo che istituisce l'organizzazione mondiale del commercio e di ogni altro accordo multilaterale relativo al diritto della proprietà intellettuale cui sono parti contraenti la Svizzera e l'Unione.
Articolo 11
Legittimazione ad agire
Il diritto di agire per assicurare la protezione delle IG di cui all'appendice 1 è esteso alle persone fisiche o giuridiche legittimamente interessate, in particolare federazioni, associazioni e organizzazioni di produttori, di commercianti o di consumatori stabiliti o aventi sede sul territorio dell'altra parte.
Articolo 12
Diciture e simboli
Tenuto conto della convergenza delle legislazioni delle parti di cui all'articolo 2, ogni parte autorizza sul suo territorio la commercializzazione dei prodotti suscettibili di essere compresi nell'ambito di applicazione del presente allegato e recanti diciture ed eventuali simboli ufficiali, relativi alle IG, utilizzati dall'altra parte.
Articolo 13
Applicazione dell'allegato e provvedimenti di attuazione
Le parti attuano la protezione prevista all'articolo 7 mediante ogni azione amministrativa idonea o azione legale, se necessario su richiesta dell'altra parte.
Articolo 14
Provvedimenti alla frontiera
Le parti adottano tutti i provvedimenti necessari per permettere alle rispettive autorità doganali di trattenere alla frontiera i prodotti nei confronti dei quali si sospetta l'illecita apposizione di una IG protetta dal presente allegato e destinati all'importazione sul territorio doganale di una parte, all'esportazione a partire dal territorio doganale di una parte, alla riesportazione, alla disposizione in zona franca o deposito franco o ad essere assoggettati a uno dei regimi seguenti: transito internazionale, deposito doganale, perfezionamento attivo o passivo o ammissione temporanea sul territorio doganale di una parte.
Articolo 15
Cooperazione bilaterale
1. Le parti si prestano reciproca assistenza.
2. Le parti si scambiano, regolarmente o su richiesta di una parte, ogni informazione utile al buon funzionamento delle disposizioni del presente allegato, in particolare per quanto attiene alla evoluzione delle disposizioni legislative e regolamentari delle parti o delle loro IG (modifiche di diciture, simboli e loghi, modifiche sostanziali del disciplinare, cancellazione, ecc.).
3. Le parti si informano qualora una di esse, nell'ambito di negoziati con un paese terzo, proponga di proteggere una IG per un prodotto agricolo o alimentare di tale paese e che detta denominazione abbia per omonimo una IG protetta dell'altra parte al fine di consentire a quest'ultima di esprimere un parere sulla protezione della IG in questione.
4. Le parti si consultano se una di esse ritiene che l'altra non abbia onorato un impegno contemplato nel presente allegato.
5. Il comitato esamina ogni questione relativa all'applicazione del presente allegato o alla sua evoluzione. Il comitato in particolare può decidere le modifiche da apportare all'articolo 8 e, se necessario, le condizioni pratiche di uso che permettono di differenziare le IG omonime.
6. Il gruppo di lavoro «DOP/IGP» istituito ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 7, dell'accordo assiste il comitato su richiesta di quest'ultimo.
Articolo 16
Clausola di riesame
1. Per quanto attiene alle IG di nuova registrazione, da ambo le parti, le parti procedono all'esame e alla consultazione di cui all'articolo 3 ai fini della loro protezione. L'inserimento di nuove IG nell'appendice 1 viene fatto secondo le procedure del comitato.
2. La parti si impegnano a esaminare i casi di IG che non figurano nell'appendice 1 entro due anni successivi all'entrata in vigore del presente allegato.
3. La data di cui all'articolo 9, paragrafo 2, è quella della trasmissione della domanda all'altra parte.
4. Le parti si consultano per ogni altra modifica da apportare all'allegato.
5. Le modalità di applicazione non previste dal presente allegato sono, se necessario, decise dal comitato.
Articolo 17
Disposizioni transitorie
1. Fatto salvo l'articolo 8, i prodotti di cui alle IG contenuti nell'appendice 1 che, al momento dell'entrata in vigore del presente allegato, sono stati prodotti, designati e presentati legittimamente nel rispetto della legge o della regolamentazione interna delle parti, ma la cui produzione, designazione e presentazione sono vietate dal presente allegato, possono essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte, al massimo durante un periodo di due anni a decorrere dall'entrata in vigore del presente allegato.
2. Le disposizioni transitorie summenzionate si applicano per analogia alle IG aggiunte successivamente all'appendice 1 ai sensi dell'articolo 16.
3. Fatte salve disposizioni contrarie del comitato, la commercializzazione dei prodotti elaborati, designati e presentati a norma del presente allegato, ma la cui produzione, designazione e presentazione non sono più conformi in seguito a una modifica del medesimo allegato, può essere proseguita fino ad esaurimento delle scorte.
Appendice 1
ELENCO DELLE RISPETTIVE IG OGGETTO DI PROTEZIONE DALL'ALTRA PARTE
1. Elenco delle IG svizzere
|
Tipo di prodotto |
Denominazione |
Protezione |
|
Spezie: |
Munder Safran |
DOP |
|
Formaggi: |
Berner Alpkäse/Berner Hobelkäse |
DOP |
|
|
Formaggio d'alpe ticinese |
DOP |
|
|
L'Etivaz |
DOP |
|
|
Gruyère |
DOP |
|
|
Raclette du Valais/Walliser Raclette |
DOP |
|
|
Sbrinz |
DOP |
|
|
Tête de Moine, Fromage de Bellelay |
DOP |
|
|
Vacherin fribourgeois |
DOP |
|
|
Vacherin Mont-d'Or |
DOP |
|
|
Werdenberger Sauerkäse/Liechtensteiner Sauerkäse/Bloderkäse |
DOP |
|
Frutta: |
Poire à Botzi |
DOP |
|
Ortaggi o legumi: |
Cardon épineux genevois |
DOP |
|
Prodotti carnei e di salumeria: |
Glarner Kalberwurst |
IGP |
|
|
Longeole |
IGP |
|
|
Saucisse d'Ajoie |
IGP |
|
|
Saucisson neuchâtelois/Saucisse neuchâteloise |
IGP |
|
|
Saucisson vaudois |
IGP |
|
|
Saucisse aux choux vaudoise |
IGP |
|
|
St. Galler Bratwurst/St. Galler Kalbsbratwurst |
IGP |
|
|
Bündnerfleisch |
IGP |
|
|
Viande séchée du Valais |
IGP |
|
Prodotti di salumeria: |
Pain de seigle valaisan/Walliser Roggenbrot |
DOP |
|
Prodotti della molitura: |
Rheintaler Ribel/Türggen Ribel |
DOP |
2. Elenco delle IG dell'Unione
Le classi di prodotti figurano all'allegato II del regolamento CE n. 1898/2006 (GU L 369 del 23.12.2006, pag. 1)
|
Denominazione |
Traslitterazione in caratteri latini |
Protezione (1) |
Tipo di prodotto |
|
Gailtaler Almkäse |
|
DOP |
13 |
|
Gailtaler Speck |
|
IGP |
12 |
|
Marchfeldspargel |
|
IGP |
16 |
|
Mostviertler Birnmost |
|
IGP |
18 |
|
Steirischer Kren |
|
IGP |
16 |
|
Steirisches Kürbiskernöl |
|
IGP |
15 |
|
Tiroler Almkäse; Tiroler Alpkäse |
|
DOP |
13 |
|
Tiroler Bergkäse |
|
DOP |
13 |
|
Tiroler Graukäse |
|
DOP |
13 |
|
Tiroler Speck |
|
IGP |
12 |
|
Vorarlberger Alpkäse |
|
DOP |
13 |
|
Vorarlberger Bergkäse |
|
DOP |
13 |
|
Wachauer Marille |
|
DOP |
16 |
|
Waldviertler Graumohn |
|
DOP |
16 |
|
Beurre d'Ardenne |
|
DOP |
15 |
|
Brussels grondwitloof |
|
IGP |
16 |
|
Fromage de Herve |
|
DOP |
13 |
|
Gentse azalea |
|
IGP |
35 |
|
Geraardsbergse Mattentaart |
|
IGP |
24 |
|
Jambon d'Ardenne |
|
IGP |
12 |
|
Pâté gaumais |
|
IGP |
18 |
|
Vlaams — Brabantse Tafeldruif |
|
DOP |
16 |
|
Горнооряховски суджук |
Gornooryahovski sudzhuk |
IGP |
12 |
|
Λουκούμι Γεροσκήπου |
Loukoumi Geroskipou |
IGP |
24 |
|
Březnický ležák |
|
IGP |
21 |
|
Brněnské pivo/Starobrněnské pivo |
|
IGP |
21 |
|
Budějovické pivo |
|
IGP |
21 |
|
Budějovický měšťanský var |
|
IGP |
21 |
|
Černá Hora |
|
IGP |
21 |
|
České pivo |
|
IGP |
21 |
|
Českobudějovické pivo |
|
IGP |
21 |
|
Český kmín |
|
DOP |
18 |
|
Chamomilla bohemica |
|
DOP |
18 |
|
Chodské pivo |
|
IGP |
21 |
|
Hořické trubičky |
|
IGP |
24 |
|
Jihočeská Niva |
|
IGP |
13 |
|
Jihočeská Zlatá Niva |
|
IGP |
13 |
|
Karlovarské oplatky |
|
IGP |
24 |
|
Karlovarské trojhránky |
|
IGP |
24 |
|
Karlovarský suchar |
|
IGP |
24 |
|
Lomnické suchary |
|
IGP |
24 |
|
Mariánskolázeňské oplatky |
|
IGP |
24 |
|
Nošovické kysané zelí |
|
DOP |
16 |
|
Olomoucké tvarůžky |
|
IGP |
13 |
|
Pardubický perník |
|
IGP |
24 |
|
Pohořelický kapr |
|
DOP |
17 |
|
Štramberské uši |
|
IGP |
24 |
|
Třeboňský kapr |
|
IGP |
17 |
|
Všestarská cibule |
|
DOP |
16 |
|
Žatecký chmel |
|
DOP |
18 |
|
Znojemské pivo |
|
IGP |
21 |
|
Aachener Printen |
|
IGP |
24 |
|
Allgäuer Bergkäse |
|
DOP |
13 |
|
Altenburger Ziegenkäse |
|
DOP |
13 |
|
Ammerländer Dielenrauchschinken; Ammerländer Katenschinken |
|
IGP |
12 |
|
Ammerländer Schinken; Ammerländer Knochenschinken |
|
IGP |
12 |
|
Bayerischer Meerrettich; Bayerischer Kren |
|
IGP |
16 |
|
Bayerisches Bier |
|
IGP |
21 |
|
Bayerisches Rindfleisch/Rindfleisch aus Bayern |
|
IGP |
11 |
|
Bremer Bier |
|
IGP |
21 |
|
Bremer Klaben |
|
IGP |
24 |
|
Diepholzer Moorschnucke |
|
DOP |
11 |
|
Dortmunder Bier |
|
IGP |
21 |
|
Dresdner Christstollen/Dresdner Stollen/Dresdner Weihnachtsstollen |
|
IGP |
24 |
|
Feldsalat von der Insel Reichenau |
|
IGP |
16 |
|
Göttinger Feldkieker |
|
IGP |
12 |
|
Göttinger Stracke |
|
IGP |
12 |
|
Greußener Salami |
|
IGP |
12 |
|
Gurken von der Insel Reichenau |
|
IGP |
16 |
|
Halberstädter Würstchen |
|
IGP |
12 |
|
Hessischer Apfelwein |
|
IGP |
18 |
|
Hessischer Handkäse/Hessischer Handkäs |
|
IGP |
13 |
|
Hofer Bier |
|
IGP |
21 |
|
Hofer Rindfleischwurst |
|
IGP |
12 |
|
Holsteiner Karpfen |
|
IGP |
17 |
|
Hopfen aus der Hallertau |
|
IGP |
18 |
|
Kölsch |
|
IGP |
21 |
|
Kulmbacher Bier |
|
IGP |
21 |
|
Lausitzer Leinöl |
|
IGP |
15 |
|
Lübecker Marzipan |
|
IGP |
24 |
|
Lüneburger Heidekartoffeln |
|
IGP |
16 |
|
Lüneburger Heidschnucke |
|
DOP |
11 |
|
Mainfranken Bier |
|
IGP |
21 |
|
Meißner Fummel |
|
IGP |
24 |
|
Münchener Bier |
|
IGP |
21 |
|
Nieheimer Käse |
|
IGP |
13 |
|
Nürnberger Bratwürste; Nürnberger Rostbratwürste |
|
IGP |
12 |
|
Nürnberger Lebkuchen |
|
IGP |
24 |
|
Oberpfälzer Karpfen |
|
IGP |
17 |
|
Odenwälder Frühstückskäse |
|
DOP |
13 |
|
Reuther Bier |
|
IGP |
21 |
|
Rheinisches Apfelkraut |
|
IGP |
16 |
|
Salate von der Insel Reichenau |
|
IGP |
16 |
|
Salzwedeler Baumkuchen |
|
IGP |
24 |
|
Schrobenhausener Spargel/Spargel aus dem Schrobenhausener Land/Spargel aus dem Anbaugebiet Schrobenhausen |
|
IGP |
16 |
|
Schwäbische Maultaschen; Schwäbische Suppenmaultaschen |
|
IGP |
27 |
|
Schwäbisch-Hällisches Qualitätsschweinefleisch |
|
IGP |
11 |
|
Schwarzwälder Schinken |
|
IGP |
12 |
|
Schwarzwaldforelle |
|
IGP |
17 |
|
Spreewälder Gurken |
|
IGP |
16 |
|
Spreewälder Meerrettich |
|
IGP |
16 |
|
Tettnanger Hopfen |
|
IGP |
18 |
|
Thüringer Leberwurst |
|
IGP |
12 |
|
Thüringer Rostbratwurst |
|
IGP |
12 |
|
Thüringer Rotwurst |
|
IGP |
12 |
|
Tomaten von der Insel Reichenau |
|
IGP |
16 |
|
Danablu |
|
IGP |
13 |
|
Esrom |
|
IGP |
13 |
|
Lammefjordsgulerod |
|
IGP |
16 |
|
Άγιος Ματθαίος Κέρκυρας |
Agios Mattheos Kerkyras |
IGP |
15 |
|
Ακτινίδιο Πιερίας |
Aktinidio Pierias |
IGP |
16 |
|
Ακτινίδιο Σπερχειού |
Aktinidio Sperchiou |
DOP |
16 |
|
Ανεβατό |
Anevato |
DOP |
13 |
|
Αποκορώνας Χανίων Κρήτης |
Apokoronas Chanion Kritis |
DOP |
15 |
|
Αρνάκι Ελασσόνας |
Arnaki Elassonas |
DOP |
11 |
|
Αρχάνες Ηρακλείου Κρήτης |
Arxanes Iraqliou Kritis |
DOP |
15 |
|
Αυγοτάραχο Μεσολογγίου |
Avgotaracho Messolongiou |
DOP |
17 |
|
Βιάννος Ηρακλείου Κρήτης |
Viannos Iraqliou Kritis |
DOP |
15 |
|
Βόρειος Μυλοπόταμος Ρεθύμνης Κρήτης |
Vorios Mylopotamos Rethymnis Kritis |
DOP |
15 |
|
Γαλοτύρι |
Galotyri |
DOP |
13 |
|
Γραβιέρα Αγράφων |
Graviera Agrafon |
DOP |
13 |
|
Γραβιέρα Κρήτης |
Graviera Kritis |
DOP |
13 |
|
Γραβιέρα Νάξου |
Graviera Naxou |
DOP |
13 |
|
Ελιά Καλαμάτας |
Elia Kalamatas |
DOP |
16 |
|
Εξαιρετικό παρθένο ελαιόλαδο «Τροιζηνία» |
Exeretiko partheno eleolado «Trizinia» |
DOP |
15 |
|
Εξαιρετικό παρθένο ελαιόλαδο Θραψανό |
Exeretiko partheno eleolado Thrapsano |
DOP |
15 |
|
Εξαιρετικό Παρθένο Ελαιόλαδο Σέλινο Κρήτης |
Exeretiko Partheno Eleolado Selino Kritis |
DOP |
15 |
|
Ζάκυνθος |
Zakynthos |
IGP |
15 |
|
Θάσος |
Thassos |
IGP |
15 |
|
Θρούμπα Αμπαδιάς Ρεθύμνης Κρήτης |
Throumpa Ampadias Rethymnis Kritis |
DOP |
16 |
|
Θρούμπα Θάσου |
Throumpa Thassou |
DOP |
16 |
|
Θρούμπα Χίου |
Throumpa Chiou |
DOP |
16 |
|
Καλαθάκι Λήμνου |
Kalathaki Limnou |
DOP |
13 |
|
Καλαμάτα |
Kalamata |
DOP |
15 |
|
Κασέρι |
Kasseri |
DOP |
13 |
|
Κατίκι Δομοκού |
Katiki Domokou |
DOP |
13 |
|
Κατσικάκι Ελασσόνας |
Katsikaki Elassonas |
DOP |
11 |
|
Κελυφωτό φυστίκι Φθιώτιδας |
Kelifoto fystiki Fthiotidas |
DOP |
16 |
|
Κεράσια τραγανά Ροδοχωρίου |
Kerassia Tragana Rodochoriou |
DOP |
16 |
|
Κεφαλογραβιέρα |
Kefalograviera |
DOP |
13 |
|
Κεφαλονιά |
Kefalonia |
IGP |
15 |
|
Κολυμβάρι Χανίων Κρήτης |
Kolymvari Chanion Kritis |
DOP |
15 |
|
Κονσερβολιά Αμφίσσης |
Konservolia Amfissis |
DOP |
16 |
|
Κονσερβολιά Αρτας |
Konservolia Artas |
IGP |
16 |
|
Κονσερβολιά Αταλάντης |
Konservolia Atalantis |
DOP |
16 |
|
Κονσερβολιά Πηλίου Βόλου |
Konservolia Piliou Volou |
DOP |
16 |
|
Κονσερβολιά Ροβίων |
Konservolia Rovion |
DOP |
16 |
|
Κονσερβολιά Στυλίδας |
Konservolia Stylidas |
DOP |
16 |
|
Κοπανιστή |
Kopanisti |
DOP |
13 |
|
Κορινθιακή Σταφίδα Βοστίτσα |
Korinthiaki Stafida Vostitsa |
DOP |
16 |
|
Κουμ Κουάτ Κέρκυρας |
Koum kouat Kerkyras |
IGP |
16 |
|
Κρανίδι Αργολίδας |
Kranidi Argolidas |
DOP |
15 |
|
Κρητικό παξιμάδι |
Kritiko paximadi |
IGP |
24 |
|
Κροκεές Λακωνίας |
Krokees Lakonias |
DOP |
15 |
|
Κρόκος Κοζάνης |
Krokos Kozanis |
DOP |
18 |
|
Λαδοτύρι Μυτιλήνης |
Ladotyri Mytilinis |
DOP |
13 |
|
Λακωνία |
Lakonia |
IGP |
15 |
|
Λέσβος; Μυτιλήνη |
Lesvos; Mytilini |
IGP |
15 |
|
Λυγουριό Ασκληπιείου |
Lygourio Asklipiiou |
DOP |
15 |
|
Μανούρι |
Manouri |
DOP |
13 |
|
Μαστίχα Χίου |
Masticha Chiou |
DOP |
25 |
|
Μαστιχέλαιο Χίου |
Mastichelaio Chiou |
DOP |
32 |
|
Μέλι Ελάτης Μαινάλου Βανίλια |
Meli Elatis Menalou Vanilia |
DOP |
18 |
|
Μετσοβόνε |
Metsovone |
DOP |
13 |
|
Μήλα Ζαγοράς Πηλίου |
Mila Zagoras Piliou |
DOP |
16 |
|
Μήλα Ντελίσιους Πιλαφά Τριπόλεως |
Mila Delicious Pilafa Tripoleos |
DOP |
16 |
|
Μήλο Καστοριάς |
Milo Kastorias |
IGP |
16 |
|
Μπάτζος |
Batzos |
DOP |
13 |
|
Ξερά σύκα Κύμης |
Xera syka Kymis |
DOP |
16 |
|
Ξύγαλο Σητείας/Ξίγαλο Σητείας |
Xygalo Siteias/Xigalo Siteias |
DOP |
13 |
|
Ξυνομυζήθρα Κρήτης |
Xynomyzithra Kritis |
DOP |
13 |
|
Ολυμπία |
Olympia |
IGP |
15 |
|
Πατάτα Κάτω Νευροκοπίου |
Patata Kato Nevrokopiou |
IGP |
16 |
|
Πατάτα Νάξου |
Patata Naxou |
IGP |
16 |
|
Πεζά Ηρακλείου Κρήτης |
Peza Iraqliou Kritis |
DOP |
15 |
|
Πέτρινα Λακωνίας |
Petrina Lakonias |
DOP |
15 |
|
Πηχτόγαλο Χανίων |
Pichtogalo Chanion |
DOP |
13 |
|
Πορτοκάλια Μάλεμε Χανίων Κρήτης |
Portokalia Maleme Chanion Kritis |
DOP |
16 |
|
Πρέβεζα |
Preveza |
IGP |
15 |
|
Ροδάκινα Νάουσας |
Rodakina Naoussas |
DOP |
16 |
|
Ρόδος |
Rodos |
IGP |
15 |
|
Σάμος |
Samos |
IGP |
15 |
|
Σαν Μιχάλη |
San Michali |
DOP |
13 |
|
Σητεία Λασιθίου Κρήτης |
Sitia Lasithiou Kritis |
DOP |
15 |
|
Σταφίδα Ζακύνθου |
Stafida Zakynthou |
DOP |
16 |
|
Σταφίδα Ηλείας |
Stafida Ilias |
IGP |
16 |
|
Σύκα Βραβρώνας Μαρκοπούλου Μεσογείων |
Syka Vavronas Markopoulou Messongion |
IGP |
16 |
|
Σφέλα |
Sfela |
DOP |
13 |
|
Τσακώνικη μελιτζάνα Λεωνιδίου |
Tsakoniki Melitzana Leonidiou |
DOP |
16 |
|
Τσίχλα Χίου |
Tsikla Chiou |
DOP |
25 |
|
Φάβα Σαντορίνης |
Fava Santorinis |
DOP |
16 |
|
Φασόλια (Γίγαντες Ελέφαντες) Πρεσπών Φλώρινας |
Fassolia Gigantes Elefantes Prespon Florinas |
IGP |
16 |
|
Φασόλια (πλακέ μεγαλόσπερμα) Πρεσπών Φλώρινας |
Fassolia (plake megalosperma) Prespon Florinas |
IGP |
16 |
|
Φασόλια γίγαντες — ελέφαντες Καστοριάς |
Fassolia GigantesElefantes Kastorias |
IGP |
16 |
|
Φασόλια γίγαντες ελέφαντες Κάτω Νευροκοπίου |
Fassolia Gigantes Elefantes Kato Nevrokopiou |
IGP |
16 |
|
Φασόλια κοινά μεσόσπερμα Κάτω Νευροκοπίου |
Fassolia kina Messosperma Kato Nevrokopiou |
IGP |
16 |
|
Φέτα |
Feta |
DOP |
13 |
|
Φιρίκι Πηλίου |
Firiki Piliou |
DOP |
16 |
|
Φοινίκι Λακωνίας |
Finiki Lakonias |
DOP |
15 |
|
Φορμαέλλα Αράχωβας Παρνασσού |
Formaella Arachovas Parnassou |
DOP |
13 |
|
Φυστίκι Αίγινας |
Fystiki Eginas |
DOP |
16 |
|
Φυστίκι Μεγάρων |
Fystiki Megaron |
DOP |
16 |
|
Χανιά Κρήτης |
Chania Kritis |
IGP |
15 |
|
Aceite Campo de Calatrava |
|
DOP |
15 |
|
Aceite Campo de Montiel |
|
DOP |
15 |
|
Aceite de La Alcarria |
|
DOP |
15 |
|
Aceite de la Rioja |
|
DOP |
15 |
|
Aceite de Mallorca; Aceite mallorquín; Oli de Mallorca; Oli mallorquí |
|
DOP |
15 |
|
Aceite de Terra Alta; Oli de Terra Alta |
|
DOP |
15 |
|
Aceite del Baix Ebre-Montsià; Oli del Baix Ebre-Montsià |
|
DOP |
15 |
|
Aceite del Bajo Aragón |
|
DOP |
15 |
|
Aceite Monterrubio |
|
DOP |
15 |
|
Afuega'l Pitu |
|
DOP |
13 |
|
Ajo Morado de las Pedroñeras |
|
IGP |
16 |
|
Alcachofa de Benicarló; Carxofa de Benicarló |
|
DOP |
16 |
|
Alcachofa de Tudela |
|
IGP |
16 |
|
Alfajor de Medina Sidonia |
|
IGP |
24 |
|
Alubia de La Bãneza-León |
|
IGP |
16 |
|
Antequera |
|
DOP |
15 |
|
Arroz de Valencia; Arròs de València |
|
DOP |
16 |
|
Arroz del Delta del Ebro; Arròs del Delta de l'Ebre |
|
DOP |
16 |
|
Arzùa-Ulloa |
|
DOP |
13 |
|
Avellana de Reus |
|
DOP |
16 |
|
Azafrán de la Mancha |
|
DOP |
18 |
|
Baena |
|
DOP |
15 |
|
Berenjena de Almagro |
|
IGP |
16 |
|
Botillo del Bierzo |
|
IGP |
12 |
|
Caballa de Andalucia |
|
IGP |
17 |
|
Cabrales |
|
DOP |
13 |
|
Calasparra |
|
DOP |
16 |
|
Calçot de Valls |
|
IGP |
16 |
|
Carne de Ávila |
|
IGP |
11 |
|
Carne de Cantabria |
|
IGP |
11 |
|
Carne de la Sierra de Guadarrama |
|
IGP |
11 |
|
Carne de Morucha de Salamanca |
|
IGP |
11 |
|
Carne de Vacuno del País Vasco; Euskal Okela |
|
IGP |
11 |
|
Castaña de Galicia |
|
IGP |
16 |
|
Cebreiro |
|
DOP |
13 |
|
Cecina de León |
|
IGP |
12 |
|
Cereza del Jerte |
|
DOP |
16 |
|
Cerezas de la Montaña de Alicante |
|
IGP |
16 |
|
Chirimoya de la Costa tropical de Granada-Malaga |
|
DOP |
16 |
|
Chorizo de Cantimpalos |
|
IGP |
12 |
|
Chorizo Riojano |
|
IGP |
12 |
|
Chosco de Tineo |
|
IGP |
12 |
|
Chufa de Valencia |
|
DOP |
18 |
|
Cítricos Valencianos; Cítrics Valencians |
|
IGP |
16 |
|
Clementinas de las Tierras del Ebro; Clementines de les Terres de l'Ebre |
|
IGP |
16 |
|
Coliflor de Calahorra |
|
IGP |
16 |
|
Cordero de Extremadura |
|
IGP |
11 |
|
Cordero de Navarra; Nafarroako Arkumea |
|
IGP |
11 |
|
Cordero Manchego |
|
IGP |
11 |
|
Dehesa de Extremadura |
|
DOP |
12 |
|
Ensaimada de Mallorca; Ensaimada mallorquina |
|
IGP |
24 |
|
Espárrago de Huétor-Tájar |
|
IGP |
16 |
|
Espárrago de Navarra |
|
IGP |
16 |
|
Estepa |
|
DOP |
15 |
|
Faba Asturiana |
|
IGP |
16 |
|
Faba de Lourenzá |
|
IGP |
16 |
|
Gamoneu; Gamonedo |
|
DOP |
13 |
|
Garbanzo de Fuentesaúco |
|
IGP |
16 |
|
Gata-Hurdes |
|
DOP |
15 |
|
Grelos de Galicia |
|
IGP |
16 |
|
Guijuelo |
|
DOP |
12 |
|
Idiazábal |
|
DOP |
13 |
|
Jamón de Huelva |
|
DOP |
12 |
|
Jamón de Teruel |
|
DOP |
12 |
|
Jamón de Trevélez |
|
IGP |
12 |
|
Jijona |
|
IGP |
24 |
|
Judías de El Barco de Ávila |
|
IGP |
16 |
|
Kaki Ribera del Xúquer |
|
DOP |
16 |
|
Lacón Gallego |
|
IGP |
11 |
|
Lechazo de Castilla y León |
|
IGP |
11 |
|
Lenteja de La Armuña |
|
IGP |
16 |
|
Lenteja Pardina de Tierra de Campos |
|
IGP |
16 |
|
Les Garrigues |
|
DOP |
15 |
|
Los Pedroches |
|
DOP |
12 |
|
Mahón-Menorca |
|
DOP |
13 |
|
Mantecadas de Astorga |
|
IGP |
24 |
|
Mantecados de Estepa |
|
IGP |
24 |
|
Mantequilla de l'Alt Urgell y la Cerdanya; Mantega de l'Alt Urgell i la Cerdanya |
|
DOP |
15 |
|
Mantequilla de Soria |
|
DOP |
15 |
|
Manzana de Girona; Poma de Girona |
|
IGP |
16 |
|
Manzana Reineta del Bierzo |
|
DOP |
16 |
|
Mazapán de Toledo |
|
IGP |
24 |
|
Mejillón de Galicia; Mexillón de Galicia |
|
DOP |
17 |
|
Melocotón de Calanda |
|
DOP |
16 |
|
Melón de la Mancha |
|
IGP |
16 |
|
Melva de Andalucia |
|
IGP |
17 |
|
Miel de Galicia; Mel de Galicia |
|
IGP |
14 |
|
Miel de Granada |
|
DOP |
14 |
|
Miel de La Alcarria |
|
DOP |
14 |
|
Mongeta del Ganxet |
|
DOP |
16 |
|
Montes de Granada |
|
DOP |
15 |
|
Montes de Toledo |
|
DOP |
15 |
|
Montoro-Adamuz |
|
DOP |
15 |
|
Nísperos Callosa d'En Sarriá |
|
DOP |
16 |
|
Pan de Cea |
|
IGP |
24 |
|
Pan de Cruz de Ciudad Real |
|
IGP |
24 |
|
Pataca de Galicia; Patata de Galicia |
|
IGP |
16 |
|
Patatas de Prades; Patates de Prades |
|
IGP |
16 |
|
Pemento da Arnoia |
|
IGP |
16 |
|
Pemento de Herbón |
|
DOP |
16 |
|
Pemento de Oímbra |
|
IGP |
16 |
|
Pemento do Couto |
|
IGP |
16 |
|
Pera de Jumilla |
|
DOP |
16 |
|
Pera de Lleida |
|
DOP |
16 |
|
Peras de Rincón de Soto |
|
DOP |
16 |
|
Picón Bejes-Tresviso |
|
DOP |
13 |
|
Pimentón de la Vera |
|
DOP |
18 |
|
Pimentón de Murcia |
|
DOP |
18 |
|
Pimiento Asado del Bierzo |
|
IGP |
16 |
|
Pimiento de Gernika or Gernikako Piperra |
|
IGP |
16 |
|
Pimiento Riojano |
|
IGP |
16 |
|
Pimientos del Piquillo de Lodosa |
|
DOP |
16 |
|
Pollo y Capón del Prat |
|
IGP |
11 |
|
Poniente de Granada |
|
DOP |
15 |
|
Priego de Córdoba |
|
DOP |
15 |
|
Queso Casin |
|
DOP |
13 |
|
Queso de Flor de Guía/Queso de MEDIA Flor de Guía/Queso de Guía |
|
DOP |
13 |
|
Queso de La Serena |
|
DOP |
13 |
|
Queso de l'Alt Urgell y la Cerdanya |
|
DOP |
13 |
|
Queso de Murcia |
|
DOP |
13 |
|
Queso de Murcia al vino |
|
DOP |
13 |
|
Queso de Valdeón |
|
IGP |
13 |
|
Queso Ibores |
|
DOP |
13 |
|
Queso Majorero |
|
DOP |
13 |
|
Queso Manchego |
|
DOP |
13 |
|
Queso Nata de Cantabria |
|
DOP |
13 |
|
Queso Palmero; Queso de la Palma |
|
DOP |
13 |
|
Queso Tetilla |
|
DOP |
13 |
|
Queso Zamorano |
|
DOP |
13 |
|
Quesucos de Liébana |
|
DOP |
13 |
|
Roncal |
|
DOP |
13 |
|
Salchichón de Vic; Llonganissa de Vic |
|
IGP |
12 |
|
San Simón da Costa |
|
DOP |
13 |
|
Sidra de Asturias; Sidra d'Asturies |
|
DOP |
18 |
|
Sierra de Cadiz |
|
DOP |
15 |
|
Sierra de Cazorla |
|
DOP |
15 |
|
Sierra de Segura |
|
DOP |
15 |
|
Sierra Mágina |
|
DOP |
15 |
|
Siurana |
|
DOP |
15 |
|
Sobao Pasiego |
|
IGP |
24 |
|
Sobrasada de Mallorca |
|
IGP |
12 |
|
Tarta de Santiago |
|
IGP |
24 |
|
Ternasco de Aragón |
|
IGP |
11 |
|
Ternera Asturiana |
|
IGP |
11 |
|
Ternera de Extremadura |
|
IGP |
11 |
|
Ternera de Navarra; Nafarroako Aratxea |
|
IGP |
11 |
|
Ternera Gallega |
|
IGP |
11 |
|
Torta del Casar |
|
DOP |
13 |
|
Turrón de Agramunt; Torró d'Agramunt |
|
IGP |
24 |
|
Turrón de Alicante |
|
IGP |
24 |
|
Uva de mesa embolsada «Vinalopó» |
|
DOP |
16 |
|
Vinagre de Jerez |
|
DOP |
18 |
|
Vinagre del Condado de Huelva |
|
DOP |
18 |
|
Kainuun rönttönen |
|
IGP |
24 |
|
Lapin Poron kuivaliha |
|
DOP |
12 |
|
Lapin Poron kylmäsavuliha |
|
DOP |
12 |
|
Lapin Poron liha |
|
DOP |
11 |
|
Lapin Puikula |
|
DOP |
16 |
|
Abondance |
|
DOP |
13 |
|
Agneau de l'Aveyron |
|
IGP |
11 |
|
Agneau de Lozère |
|
IGP |
11 |
|
Agneau de Pauillac |
|
IGP |
11 |
|
Agneau du Périgord |
|
IGP |
11 |
|
Agneau de Sisteron |
|
IGP |
11 |
|
Agneau du Bourbonnais |
|
IGP |
11 |
|
Agneau du Limousin |
|
IGP |
11 |
|
Agneau du Poitou-Charentes |
|
IGP |
11 |
|
Agneau du Quercy |
|
IGP |
11 |
|
Ail blanc de Lomagne |
|
IGP |
16 |
|
Ail de la Drôme |
|
IGP |
16 |
|
Ail rose de Lautrec |
|
IGP |
16 |
|
Anchois de Collioure |
|
IGP |
17 |
|
Asperge des sables des Landes |
|
IGP |
16 |
|
Banon |
|
DOP |
13 |
|
Barèges-Gavarnie |
|
DOP |
11 |
|
Beaufort |
— |
DOP |
13 |
|
Bergamote(s) de Nancy |
|
IGP |
24 |
|
Beurre Charentes-Poitou; Beurre des Charentes; Beurre des Deux-Sèvres |
|
DOP |
15 |
|
Beurre d'Isigny |
|
DOP |
15 |
|
Bleu d'Auvergne |
|
DOP |
13 |
|
Bleu de Gex Haut-Jura; Bleu de Septmoncel |
|
DOP |
13 |
|
Bleu des Causses |
|
DOP |
13 |
|
Bleu du Vercors-Sassenage |
|
DOP |
13 |
|
Bœuf charolais du Bourbonnais |
|
IGP |
11 |
|
Bœuf de Bazas |
|
IGP |
11 |
|
Bœuf de Chalosse |
|
IGP |
11 |
|
Bœuf de Vendée |
|
IGP |
11 |
|
Bœuf du Maine |
|
IGP |
11 |
|
Boudin blanc de Rethel |
|
IGP |
12 |
|
Brie de Meaux |
|
DOP |
13 |
|
Brie de Melun |
|
DOP |
13 |
|
Brioche vendéenne |
|
IGP |
24 |
|
Brocciu Corse; Brocciu |
|
DOP |
13 |
|
Camembert de Normandie |
|
DOP |
13 |
|
Canard à foie gras du Sud-Ouest (Chalosse, Gascogne, Gers, Landes, Périgord, Quercy) |
|
IGP |
12 |
|
Cantal; Fourme de Cantal; Cantalet |
|
DOP |
13 |
|
Chabichou du Poitou |
|
DOP |
13 |
|
Chaource |
|
DOP |
13 |
|
Chasselas de Moissac |
|
DOP |
16 |
|
Chevrotin |
|
DOP |
13 |
|
Cidre de Bretagne; Cidre Breton |
|
IGP |
18 |
|
Cidre de Normandie; Cidre Normand |
|
IGP |
18 |
|
Clémentine de Corse |
|
IGP |
16 |
|
Coco de Paimpol |
|
DOP |
16 |
|
Comté |
|
DOP |
13 |
|
Coquille Saint-Jacques des Côtes d'Armor |
|
IGP |
17 |
|
Cornouaille |
|
DOP |
18 |
|
Crème d'Isigny |
|
DOP |
14 |
|
Crème fraîche fluide d'Alsace |
|
IGP |
14 |
|
Crottin de Chavignol; Chavignol |
|
DOP |
13 |
|
Dinde de Bresse |
|
DOP |
11 |
|
Domfront |
|
DOP |
18 |
|
Époisses |
|
DOP |
13 |
|
Farine de blé noir de Bretagne/Farine de blé noir de Bretagne — Gwinizh du Breizh |
|
IGP |
16 |
|
Farine de châtaigne corse/Farina castagnina corsa |
|
DOP |
16 |
|
Farine de Petit Epeautre de Haute Provence |
|
IGP |
16 |
|
Figue de Solliès |
|
DOP |
16 |
|
Foin de Crau |
|
DOP |
31 |
|
Fourme d'Ambert; Fourme de Montbrison |
|
DOP |
13 |
|
Fraise du Périgord |
|
IGP |
16 |
|
Génisse Fleur d'Aubrac |
|
IGP |
11 |
|
Haricot tarbais |
|
IGP |
16 |
|
Huile d'olive d'Aix-en-Provence |
|
DOP |
15 |
|
Huile d'olive de Corse; Huile d'olive de Corse-Oliu di Corsica |
|
DOP |
15 |
|
Huile d'olive de Haute-Provence |
|
DOP |
15 |
|
Huile d'olive de la Vallée des Baux-de-Provence |
|
DOP |
15 |
|
Huile d'olive de Nice |
|
DOP |
15 |
|
Huile d'olive de Nîmes |
|
DOP |
15 |
|
Huile d'olive de Nyons |
|
DOP |
15 |
|
Huile essentielle de lavande de Haute-Provence |
|
DOP |
15 |
|
Huîtres Marennes Oléron |
|
IGP |
18 |
|
Jambon de Bayonne |
|
IGP |
12 |
|
Jambon de l'Ardèche |
|
IGP |
12 |
|
Jambon sec et noix de jambon sec des Ardennes |
|
IGP |
12 |
|
Kiwi de l'Adour |
|
IGP |
16 |
|
Laguiole |
|
DOP |
13 |
|
Langres |
|
DOP |
13 |
|
Lentille vert du Puy |
|
DOP |
16 |
|
Lentilles vertes du Berry |
|
IGP |
16 |
|
Lingot du Nord |
|
IGP |
16 |
|
Livarot |
|
DOP |
13 |
|
Mâche nantaise |
|
IGP |
16 |
|
Mâconnais |
|
DOP |
13 |
|
Maine — Anjou |
|
DOP |
11 |
|
Maroilles; Marolles |
|
DOP |
13 |
|
Melon du Haut-Poitou |
|
IGP |
16 |
|
Melon du Quercy |
|
IGP |
16 |
|
Miel d'Alsace |
|
IGP |
14 |
|
Miel de Corse; Mele di Corsica |
|
DOP |
14 |
|
Miel de Provence |
|
IGP |
14 |
|
Miel de sapin des Vosges |
|
DOP |
14 |
|
Mirabelles de Lorraine |
|
IGP |
16 |
|
Mogette de Vendée |
|
IGP |
16 |
|
Mont d'or; Vacherin du Haut-Doubs |
|
DOP |
13 |
|
Morbier |
|
DOP |
13 |
|
Moules de Bouchot de la Baie du Mont-Saint-Michel |
|
DOP |
17 |
|
Moutarde de Bourgogne |
|
IGP |
26 |
|
Munster; Munster-Géromé |
|
DOP |
13 |
|
Muscat du Ventoux |
|
DOP |
16 |
|
Neufchâtel |
|
DOP |
13 |
|
Noix de Grenoble |
|
DOP |
16 |
|
Noix du Périgord |
|
DOP |
16 |
|
Œufs de Loué |
|
IGP |
14 |
|
Oie d'Anjou |
|
IGP |
11 |
|
Oignon doux des Cévennes |
|
DOP |
16 |
|
Olive de Nice |
|
DOP |
16 |
|
Olive de Nîmes |
|
DOP |
16 |
|
Olives cassées de la Vallée des Baux-de-Provence |
|
DOP |
16 |
|
Olives noires de la Vallée des Baux de Provence |
|
DOP |
16 |
|
Olives noires de Nyons |
|
DOP |
16 |
|
Ossau-Iraty |
|
DOP |
13 |
|
Pâtes d'Alsace |
|
IGP |
27 |
|
Pays d'Auge; Pays d'Auge-Cambremer |
|
DOP |
18 |
|
Pélardon |
|
DOP |
13 |
|
Petit Épeautre de Haute-Provence |
|
IGP |
16 |
|
Picodon |
|
DOP |
13 |
|
Piment d'Espelette; Piment d'Espelette — Ezpeletako Biperra |
|
DOP |
18 |
|
Pintadeau de la Drôme |
|
IGP |
11 |
|
Poireaux de Créances |
|
IGP |
16 |
|
Pomme de terre de l'Île de Ré |
|
DOP |
16 |
|
Pomme du Limousin |
|
DOP |
16 |
|
Pommes des Alpes de Haute Durance |
|
IGP |
16 |
|
Pommes de terre de Merville |
|
IGP |
16 |
|
Pommes et poires de Savoie |
|
IGP |
16 |
|
Pont-l'Évêque |
|
DOP |
13 |
|
Porc d'Auvergne |
|
IGP |
11 |
|
Porc de Franche-Comté |
|
IGP |
11 |
|
Porc de la Sarthe |
|
IGP |
11 |
|
Porc de Normandie |
|
IGP |
11 |
|
Porc de Vendée |
|
IGP |
11 |
|
Porc du Limousin |
|
IGP |
11 |
|
Pouligny-Saint-Pierre |
|
DOP |
13 |
|
Pruneaux d'Agen; Pruneaux d'Agen mi-cuits |
|
IGP |
16 |
|
Raviole du Dauphiné |
|
IGP |
27 |
|
Reblochon; Reblochon de Savoie |
|
DOP |
13 |
|
Riz de Camargue |
|
IGP |
16 |
|
Rocamadour |
|
DOP |
13 |
|
Roquefort |
|
DOP |
13 |
|
Sainte-Maure de Touraine |
|
DOP |
13 |
|
Saint-Nectaire |
|
DOP |
13 |
|
Salers |
|
DOP |
13 |
|
Saucisse de Morteau/Jésus de Morteau |
|
IGP |
12 |
|
Saucisson de l'Ardèche |
|
IGP |
12 |
|
Selles-sur-Cher |
|
DOP |
13 |
|
Taureau de Camargue |
|
DOP |
11 |
|
Tome des Bauges |
|
DOP |
13 |
|
Tomme de Savoie |
|
IGP |
13 |
|
Tomme des Pyrénées |
|
IGP |
13 |
|
Valençay |
|
DOP |
13 |
|
Veau de l'Aveyron et du Ségala |
|
IGP |
11 |
|
Veau du Limousin |
|
IGP |
11 |
|
Volailles d'Alsace |
|
IGP |
11 |
|
Volailles d'Ancenis |
|
IGP |
11 |
|
Volailles d'Auvergne |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Bourgogne |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Bresse |
|
DOP |
11 |
|
Volailles de Bretagne |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Challans |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Cholet |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Gascogne |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Houdan |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Janzé |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de la Champagne |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de la Drôme |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de l'Ain |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Licques |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de l'Orléanais |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Loué |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Normandie |
|
IGP |
11 |
|
Volailles de Vendée |
|
IGP |
11 |
|
Volailles des Landes |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Béarn |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Berry |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Charolais |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Forez |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Gatinais |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Gers |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Languedoc |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Lauragais |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Maine |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du plateau de Langres |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Val de Sèvres |
|
IGP |
11 |
|
Volailles du Velay |
|
IGP |
11 |
|
Budapesti szalámi/Budapesti téliszalámi |
|
IGP |
12 |
|
Csabai kolbász/Csabai vastagkolbász |
|
IGP |
12 |
|
Gönci kajszibarack |
|
IGP |
16 |
|
Gyulai kolbász/Gyulai pároskolbász |
|
IGP |
12 |
|
Hajdúsági torma |
|
DOP |
16 |
|
Magyar szürkemarha hús |
|
IGP |
11 |
|
Makói vöröshagyma; Makói hagyma |
|
DOP |
16 |
|
Szegedi fűszerpaprika-őrlemény/Szegedi paprika |
|
DOP |
18 |
|
Szegedi szalámi; Szegedi téliszalámi |
|
DOP |
12 |
|
Clare Island Salmon |
|
IGP |
17 |
|
Connemara Hill lamb; Uain Sléibhe Chonamara |
|
IGP |
11 |
|
Imokilly Regato |
|
DOP |
13 |
|
Timoleague Brown Pudding |
|
IGP |
12 |
|
Abbacchio romano |
|
IGP |
11 |
|
Acciughe sotto sale del Mar Ligure |
|
IGP |
17 |
|
Aceto balsamico di Modena |
|
IGP |
18 |
|
Aceto balsamico tradizionale di Modena |
|
DOP |
18 |
|
Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia |
|
DOP |
18 |
|
Aglio bianco polesano |
|
DOP |
16 |
|
Aglio di Voghiera |
|
DOP |
16 |
|
Agnello di Sardegna |
|
IGP |
11 |
|
Alto crotonese |
|
DOP |
15 |
|
Amarene brusche di Modena |
|
IGP |
16 |
|
Aprutino pescarese |
|
DOP |
15 |
|
Arancia del Gargano |
|
IGP |
16 |
|
Arancia di Ribera |
|
DOP |
16 |
|
Arancia Rossa di Sicilia |
|
IGP |
16 |
|
Asiago |
|
DOP |
13 |
|
Asparago bianco di Bassano |
|
DOP |
16 |
|
Asparago bianco di Cimadolmo |
|
IGP |
16 |
|
Asparago di Badoere |
|
IGP |
16 |
|
Asparago verde di Altedo |
|
IGP |
16 |
|
Basilico genovese |
|
DOP |
16 |
|
Bergamotto di Reggio Calabria — Olio essenziale |
|
DOP |
32 |
|
Bitto |
|
DOP |
13 |
|
Bra |
|
DOP |
13 |
|
Bresaola della Valtellina |
|
IGP |
12 |
|
Brisighella |
|
DOP |
15 |
|
Brovada |
|
DOP |
16 |
|
Bruzio |
|
DOP |
15 |
|
Caciocavallo silano |
|
DOP |
13 |
|
Canestrato di Moliterno |
|
IGP |
13 |
|
Canestrato pugliese |
|
DOP |
13 |
|
Canino |
|
DOP |
15 |
|
Capocollo di Calabria |
|
DOP |
12 |
|
Cappero di Pantelleria |
|
IGP |
16 |
|
Carciofo brindisino |
|
IGP |
16 |
|
Carciofo di Paestum |
|
IGP |
16 |
|
Carciofo romanesco del Lazio |
|
IGP |
16 |
|
Carciofo spinoso di Sardegna |
|
DOP |
16 |
|
Carota dell'Altopiano del Fucino |
— |
IGP |
16 |
|
Carota Novella di Ispica |
|
IGP |
16 |
|
Cartoceto |
|
DOP |
15 |
|
Casatella Trevigiana |
|
DOP |
13 |
|
Casciotta d'Urbino |
|
DOP |
13 |
|
Castagna Cuneo |
— |
IGP |
16 |
|
Castagna del Monte Amiata |
|
IGP |
16 |
|
Castagna di Montella |
|
IGP |
16 |
|
Castagna di Vallerano |
|
DOP |
16 |
|
Castelmagno |
|
DOP |
13 |
|
Chianti Classico |
|
DOP |
15 |
|
Ciauscolo |
|
IGP |
12 |
|
Cilento |
|
DOP |
15 |
|
Ciliegia dell'Etna |
|
DOP |
16 |
|
Ciliegia di Marostica |
|
IGP |
16 |
|
Cipolla Rossa di Tropea — Calabria |
|
IGP |
16 |
|
Cipollotto Nocerino |
|
DOP |
16 |
|
Clementine del Golfo di Taranto |
|
IGP |
16 |
|
Clementine di Calabria |
|
IGP |
16 |
|
Collina di Brindisi |
|
DOP |
15 |
|
Colline di Romagna |
|
DOP |
15 |
|
Colline pontine |
|
DOP |
15 |
|
Colline salernitane |
— |
DOP |
15 |
|
Colline teatine |
|
DOP |
15 |
|
Coppa di Parma |
|
IGP |
12 |
|
Coppa piacentina |
|
DOP |
12 |
|
Coppa ferrarese |
|
IGP |
24 |
|
Cotechino di Modena |
|
IGP |
12 |
|
Crudo di Cuneo |
|
DOP |
12 |
|
Culatello di Zibello |
|
DOP |
12 |
|
Dauno |
|
DOP |
15 |
|
Fagioli bianchi di Rotonda |
|
DOP |
16 |
|
Fagiolo cannellino di Atina |
|
DOP |
16 |
|
Fagiolo di Cuneo |
|
IGP |
16 |
|
Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese |
|
IGP |
16 |
|
Fagiolo di Sarconi |
|
IGP |
16 |
|
Fagiolo di Sorana |
|
IGP |
16 |
|
Farina di castagne della Lunigiana |
|
DOP |
16 |
|
Farina di Neccio della Garfagnana |
|
DOP |
16 |
|
Farro di Monteleone di Spoleto |
|
DOP |
16 |
|
Farro della Garfagnana |
|
IGP |
16 |
|
Fichi di Cosenza |
|
DOP |
16 |
|
Fico bianco del Cilento |
|
DOP |
16 |
|
Ficod'India dell'Etna |
|
DOP |
16 |
|
Fiore sardo |
|
DOP |
13 |
|
Fontina |
|
DOP |
13 |
|
Formaggella del Luinese |
|
DOP |
13 |
|
Formaggio di Fossa di Sogliano |
|
DOP |
13 |
|
Formai de Mut dell'Alta Valle Brembana |
|
DOP |
13 |
|
Fungo di Borgotaro |
|
IGP |
16 |
|
Garda |
|
DOP |
15 |
|
Gorgonzola |
|
DOP |
13 |
|
Grana Padano |
|
DOP |
13 |
|
Irpinia — Colline dell'Ufita |
|
DOP |
15 |
|
Kiwi Latina |
|
IGP |
16 |
|
La Bella della Daunia |
— |
DOP |
16 |
|
Laghi lombardi |
— |
DOP |
15 |
|
Lametia |
|
DOP |
15 |
|
Lardo di Colonnata |
|
IGP |
12 |
|
Lenticchia di Castelluccio di Norcia |
|
IGP |
16 |
|
Limone Costa d'Amalfi |
|
IGP |
16 |
|
Limone di Siracusa |
|
IGP |
16 |
|
Limone di Sorrento |
|
IGP |
16 |
|
Limone Femminello del Gargano |
|
IGP |
16 |
|
Limone Interdonato Messina |
|
IGP |
16 |
|
Liquirizia di Calabria |
|
DOP |
18 |
|
Lucca |
|
DOP |
15 |
|
Marrone della Valle di Susa |
|
IGP |
16 |
|
Marrone del Mugello |
|
IGP |
16 |
|
Marrone di Caprese Michelangelo |
|
DOP |
16 |
|
Marrone di Castel del Rio |
|
IGP |
16 |
|
Marrone di Combai |
|
IGP |
16 |
|
Marrone di Roccadaspide |
|
IGP |
16 |
|
Marrone di San Zeno |
|
DOP |
16 |
|
Marroni del Monfenera |
|
IGP |
16 |
|
Mela dell'Alto Adige; Südtiroler Apfel |
|
IGP |
16 |
|
Mela di Valtellina |
|
IGP |
16 |
|
Mela Val di Non |
|
DOP |
16 |
|
Melannurca Campana |
|
IGP |
16 |
|
Melanzana Rossa di Rotonda |
|
DOP |
16 |
|
Miele della Lunigiana |
|
DOP |
14 |
|
Miele delle Dolomiti Bellunesi |
|
DOP |
14 |
|
Molise |
|
DOP |
15 |
|
Montasio |
|
DOP |
13 |
|
Monte Etna |
|
DOP |
15 |
|
Monte Veronese |
|
DOP |
13 |
|
Monti Iblei |
|
DOP |
15 |
|
Mortadella Bologna |
|
IGP |
11 |
|
Mozzarella di Bufala Campana |
|
DOP |
13 |
|
Murazzano |
|
DOP |
13 |
|
Nocciola del Piemonte; Nocciola Piemonte |
|
IGP |
16 |
|
Nocciola di Giffoni |
|
IGP |
16 |
|
Nocciola Romana |
|
DOP |
16 |
|
Nocellara del Belice |
|
DOP |
16 |
|
Oliva ascolana del Piceno |
|
DOP |
16 |
|
Pagnotta del Dittaino |
|
DOP |
16 |
|
Pancetta di Calabria |
|
DOP |
12 |
|
Pancetta piacentina |
|
DOP |
12 |
|
Pane casareccio di Genzano |
— |
IGP |
24 |
|
Pane di Altamura |
— |
DOP |
24 |
|
Pane di Matera |
|
IGP |
24 |
|
Parmigiano Reggiano |
— |
DOP |
13 |
|
Patata della Sila |
|
IGP |
16 |
|
Patata di Bologna |
|
DOP |
16 |
|
Pecorino di Filiano |
|
DOP |
13 |
|
Pecorino romano |
|
DOP |
13 |
|
Pecorino sardo |
|
DOP |
13 |
|
Pecorino siciliano |
|
DOP |
13 |
|
Pecorino toscano |
|
DOP |
13 |
|
Penisola sorrentina |
|
DOP |
15 |
|
Peperone di Pontecorvo |
|
DOP |
16 |
|
Peperone di Senise |
|
IGP |
16 |
|
Pera dell'Emilia Romagna |
|
IGP |
16 |
|
Pera mantovana |
|
IGP |
16 |
|
Pesca di Leonforte |
|
IGP |
16 |
|
Pesca di Verona |
|
IGP |
16 |
|
Pesca e nettarina di Romagna |
|
IGP |
16 |
|
Piacentinu ennese |
|
DOP |
13 |
|
Piave |
|
DOP |
13 |
|
Pistacchio verde di Bronte |
|
DOP |
16 |
|
Pomodorino del Piennolo del Vesuvio |
|
DOP |
16 |
|
Pomodoro di Pachino |
|
IGP |
16 |
|
Pomodoro S. Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino |
|
DOP |
16 |
|
Porchetta di Ariccia |
|
IGP |
12 |
|
Pretuziano delle Colline Teramane |
|
DOP |
15 |
|
Prosciutto amatriciano |
|
IGP |
12 |
|
Prosciutto di Carpegna |
|
DOP |
12 |
|
Prosciutto di Modena |
|
DOP |
12 |
|
Prosciutto di Norcia |
|
IGP |
12 |
|
Prosciutto di Parma |
|
DOP |
12 |
|
Prosciutto di Sauris |
|
IGP |
12 |
|
Prosciutto di S. Daniele |
|
DOP |
11 |
|
Prosciutto toscano |
|
DOP |
12 |
|
Prosciutto veneto berico-euganeo |
|
DOP |
12 |
|
Provolone del Monaco |
|
DOP |
13 |
|
Provolone Valpadana |
|
DOP |
13 |
|
Quartirolo lombardo |
|
DOP |
13 |
|
Radicchio di Chioggia |
|
IGP |
16 |
|
Radicchio di Verona |
|
IGP |
16 |
|
Radicchio rosso di Treviso |
|
IGP |
16 |
|
Radicchio variegato di Castelfranco |
|
IGP |
16 |
|
Ragusano |
|
DOP |
13 |
|
Raschera |
|
DOP |
13 |
|
Ricciarelli di Siena |
|
IGP |
24 |
|
Ricotta di bufala campana |
|
DOP |
14 |
|
Ricotta romana |
|
DOP |
13 |
|
Riso del Delta del Po |
|
IGP |
16 |
|
Riso di Baraggia Biellese e Vercellese |
|
DOP |
16 |
|
Riso nano vialone veronese |
|
IGP |
16 |
|
Riviera ligure |
|
DOP |
15 |
|
Robiola di Roccaverano |
|
DOP |
13 |
|
Sabina |
|
DOP |
15 |
|
Salame Brianza |
|
DOP |
12 |
|
Salame Cremona |
|
IGP |
12 |
|
Salame di Varzi |
|
IGP |
12 |
|
Salame d'oca di Mortara |
|
IGP |
12 |
|
Salame piacentino |
|
DOP |
12 |
|
Salame S. Angelo |
|
IGP |
12 |
|
Salamini italiani alla cacciatora |
|
DOP |
12 |
|
Salsiccia di Calabria |
|
DOP |
12 |
|
Salva cremasco |
|
DOP |
13 |
|
Sardegna |
|
DOP |
15 |
|
Scalogno di Romagna |
|
IGP |
16 |
|
Sedano bianco di Sperlonga |
|
IGP |
16 |
|
Seggiano |
|
DOP |
15 |
|
Soppressata di Calabria |
|
DOP |
12 |
|
Sopressa vicentina |
|
DOP |
12 |
|
Speck dell'Alto Adige; Südtiroler Markenspeck; Südtiroler Speck |
|
IGP |
12 |
|
Spressa delle Giudicarie |
|
DOP |
13 |
|
Stelvio; Stilfser |
|
DOP |
13 |
|
Taleggio |
|
DOP |
13 |
|
Tergeste |
|
DOP |
15 |
|
Terra di Bari |
|
DOP |
15 |
|
Terra d'Otranto |
|
DOP |
15 |
|
Terre aurunche |
|
DOP |
15 |
|
Terre di Siena |
|
DOP |
15 |
|
Terre tarentine |
|
DOP |
15 |
|
Tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino |
|
DOP |
17 |
|
Toma piemontese |
|
DOP |
13 |
|
Toscano |
|
IGP |
15 |
|
Tuscia |
|
DOP |
15 |
|
Umbria |
|
DOP |
15 |
|
Uva da tavola di Canicattì |
|
IGP |
16 |
|
Uva da tavola di Mazzarrone |
|
IGP |
16 |
|
Val di Mazara |
|
DOP |
15 |
|
Valdemone |
|
DOP |
15 |
|
Valle d'Aosta Fromadzo |
|
DOP |
13 |
|
Valle d'Aosta Jambon de Bosses |
|
DOP |
12 |
|
Valle d'Aosta Lard d'Arnad |
|
DOP |
12 |
|
Valle del Belice |
|
DOP |
15 |
|
Valli Trapanesi |
|
DOP |
15 |
|
Valtellina Casera |
|
DOP |
13 |
|
Vastedda della valle del Belìce |
|
DOP |
13 |
|
Veneto Valpolicella, Veneto Euganei e Berici, Veneto del Grappa |
|
DOP |
15 |
|
Vitellone bianco dell'Appennino Centrale |
|
IGP |
11 |
|
Zafferano dell'Aquila |
|
DOP |
18 |
|
Zafferano di San Gimignano |
|
DOP |
18 |
|
Zafferano di sardegna |
|
DOP |
17 |
|
Zampone Modena |
|
IGP |
12 |
|
Beurre rose — Marque nationale du Grand-Duché de Luxembourg |
|
DOP |
15 |
|
Miel — Marque nationale du Grand-Duché de Luxembourg |
|
DOP |
14 |
|
Salaisons fumées, marque nationale du Grand-Duché de Luxembourg |
|
IGP |
12 |
|
Viande de porc, marque nationale du Grand-Duché de Luxembourg |
|
IGP |
11 |
|
Boeren-Leidse met sleutels |
|
DOP |
13 |
|
Edam Holland |
|
IGP |
13 |
|
Gouda Holland |
|
IGP |
13 |
|
Kanterkaas; Kanternagelkaas; Kanterkomijnekaas |
|
DOP |
13 |
|
Noord-Hollandse Edammer |
|
DOP |
13 |
|
Noord-Hollandse Gouda |
|
DOP |
13 |
|
Opperdoezer Ronde |
|
DOP |
16 |
|
Westlandse druif |
|
IGP |
16 |
|
Andruty Kaliskie |
|
IGP |
24 |
|
Bryndza Podhalańska |
|
DOP |
13 |
|
Chleb prądnicki |
|
IGP |
24 |
|
Fasola korczyńska |
|
IGP |
16 |
|
Fasola Piękny Jaś z Doliny Dunajca/Fasola z Doliny Dunajca |
|
DOP |
16 |
|
Jabłka grójeckie |
|
IGP |
16 |
|
Jabłka łąckie |
|
IGP |
16 |
|
Karp zatorski |
|
DOP |
17 |
|
Kiełbasa lisiecka |
|
IGP |
12 |
|
Kołocz śląski/kołacz śląski |
|
IGP |
24 |
|
Miód drahimski |
|
IGP |
14 |
|
Miód kurpiowski |
|
IGP |
14 |
|
Miód wrzosowy z Borów Dolnośląskich |
|
IGP |
14 |
|
Obwarzanek krakowski |
|
IGP |
24 |
|
Oscypek |
|
DOP |
13 |
|
Podkarpacki miód spadziowy |
|
DOP |
14 |
|
Redykołka |
|
DOP |
13 |
|
Rogal świętomarciński |
|
IGP |
24 |
|
Śliwka szydłowska |
|
IGP |
16 |
|
Suska sechlońska |
|
IGP |
16 |
|
Truskawka kaszubska lub Kaszëbskô malëna |
|
IGP |
16 |
|
Wielkopolski ser smażony |
|
IGP |
13 |
|
Wiśnia nadwiślanka |
|
DOP |
16 |
|
Alheira de Barroso-Montalegre |
|
IGP |
12 |
|
Alheira de Vinhais |
|
IGP |
12 |
|
Ameixa d'Elvas |
|
DOP |
16 |
|
Amêndoa Douro |
|
DOP |
16 |
|
Ananás dos Açores/São Miguel |
|
DOP |
16 |
|
Anona da Madeira |
|
DOP |
16 |
|
Arroz Carolino Lezírias Ribatejanas |
|
IGP |
16 |
|
Azeite de Moura |
|
DOP |
15 |
|
Azeite de Trás-os-Montes |
|
DOP |
15 |
|
Azeite do Alentejo Interior |
|
DOP |
14 |
|
Azeites da Beira Interior (Azeite da Beira Alta, Azeite da Beira Baixa) |
|
DOP |
15 |
|
Azeites do Norte Alentejano |
|
DOP |
15 |
|
Azeites do Ribatejo |
|
DOP |
15 |
|
Azeitona de conserva Negrinha de Freixo |
|
DOP |
16 |
|
Azeitonas de Conserva de Elvas e Campo Maior |
|
DOP |
16 |
|
Batata de Trás-os-montes |
|
IGP |
16 |
|
Batata doce de Aljezur |
|
IGP |
16 |
|
Borrego da Beira |
|
IGP |
11 |
|
Borrego de Montemor-o-Novo |
|
IGP |
11 |
|
Borrego do Baixo Alentejo |
|
IGP |
11 |
|
Borrego do Nordeste Alentejano |
|
IGP |
11 |
|
Borrego Serra da Estrela |
|
DOP |
11 |
|
Borrego Terrincho |
|
DOP |
11 |
|
Butelo de Vinhais; Bucho de Vinhais; Chouriço de Ossos de Vinhais |
|
IGP |
12 |
|
Cabrito da Beira |
|
IGP |
11 |
|
Cabrito da Gralheira |
|
IGP |
11 |
|
Cabrito das Terras Altas do Minho |
|
IGP |
11 |
|
Cabrito de Barroso |
|
IGP |
11 |
|
Cabrito Transmontano |
|
DOP |
11 |
|
Cacholeira Branca de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Carnalentejana |
|
DOP |
11 |
|
Carne Arouquesa |
|
DOP |
11 |
|
Carne Barrosã |
|
DOP |
11 |
|
Carne Cachena da Peneda |
|
DOP |
11 |
|
Carne da Charneca |
|
DOP |
11 |
|
Carne de Bísaro Transmonano; Carne de Porco Transmontano |
|
DOP |
11 |
|
Carne de Bovino Cruzado dos Lameiros do Barroso |
|
IGP |
11 |
|
Carne de Porco Alentejano |
|
DOP |
11 |
|
Carne dos Açores |
|
IGP |
11 |
|
Carne Marinhoa |
|
DOP |
11 |
|
Carne Maronesa |
|
DOP |
11 |
|
Carne Mertolenga |
|
DOP |
11 |
|
Carne Mirandesa |
|
DOP |
11 |
|
Castanha da Terra Fria |
|
DOP |
16 |
|
Castanha de Padrela |
|
DOP |
16 |
|
Castanha dos Soutos da Lapa |
|
DOP |
16 |
|
Castanha Marvão-Portalegre |
|
DOP |
16 |
|
Cereja da Cova da Beira |
|
IGP |
16 |
|
Cereja de São Julião-Portalegre |
|
DOP |
16 |
|
Chouriça de carne de Barroso-Montalegre |
|
IGP |
12 |
|
Chouriça de Carne de Vinhais; Linguiça de Vinhais |
|
IGP |
12 |
|
Chouriça doce de Vinhais |
|
IGP |
12 |
|
Chouriço azedo de Vinhais; Azedo de Vinhais; Chouriço de Pão de Vinhais |
|
IGP |
12 |
|
Chouriço de Abóbora de Barroso-Montalegre |
|
IGP |
12 |
|
Chouriço de Carne de Estremoz e Borba |
|
IGP |
12 |
|
Chouriço de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Chouriço grosso de Estremoz e Borba |
|
IGP |
12 |
|
Chouriço Mouro de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Citrinos do Algarve |
|
IGP |
16 |
|
Cordeiro Bragançano |
|
DOP |
11 |
|
Cordeiro de Barroso; Anho de Barroso; Cordeiro de leite de Barroso |
|
IGP |
11 |
|
Farinheira de Estremoz e Borba |
|
IGP |
12 |
|
Farinheira de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Linguiça de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Linguiça do Baixo Alentejo; Chouriço de carne do Baixo Alentejo |
|
IGP |
12 |
|
Lombo Branco de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Lombo Enguitado de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Maçã Bravo de Esmolfe |
|
DOP |
16 |
|
Maçã da Beira Alta |
|
IGP |
16 |
|
Maçã da Cova da Beira |
|
IGP |
16 |
|
Maçã de Alcobaça |
|
IGP |
16 |
|
Maçã de Portalegre |
|
IGP |
16 |
|
Maracujá dos Açores/S. Miguel |
|
DOP |
16 |
|
Mel da Serra da Lousã |
|
DOP |
14 |
|
Mel da Serra de Monchique |
|
DOP |
14 |
|
Mel da Terra Quente |
|
DOP |
14 |
|
Mel das Terras Altas do Minho |
|
DOP |
14 |
|
Mel de Barroso |
|
DOP |
14 |
|
Mel do Alentejo |
|
DOP |
14 |
|
Mel do Parque de Montezinho |
|
DOP |
14 |
|
Mel do Ribatejo Norte (Serra d'Aire, Albufeira de Castelo de Bode, Bairro, Alto Nabão |
|
DOP |
14 |
|
Mel dos Açores |
|
DOP |
14 |
|
Morcela de Assar de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Morcela de Cozer de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Morcela de Estremoz e Borba |
|
IGP |
12 |
|
Ovos moles de Aveiro |
|
IGP |
24 |
|
Paio de Estremoz e Borba |
|
IGP |
12 |
|
Paia de Lombo de Estremoz e Borba |
|
IGP |
12 |
|
Paia de Toucinho de Estremoz e Borba |
|
IGP |
12 |
|
Painho de Portalegre |
|
IGP |
12 |
|
Paio de Beja |
|
IGP |
12 |
|
Pêra Rocha do Oeste |
|
DOP |
16 |
|
Pêssego da Cova da Beira |
|
IGP |
16 |
|
Presunto de Barrancos |
|
DOP |
12 |
|
Presunto de Barroso |
|
IGP |
12 |
|
Presunto de Camp Maior e Elvas; Paleta de Campo Maior e Elvas |
|
IGP |
12 |
|
Presunto de Santana da Serra; Paleta de Santana da Serra |
|
IGP |
12 |
|
Presunto de Vinhais/Presunto Bísaro de Vinhais |
|
IGP |
12 |
|
Presunto do Alentejo; Paleta do Alentejo |
|
DOP |
12 |
|
Queijo de Azeitão |
|
DOP |
13 |
|
Queijo de cabra Transmontano |
|
DOP |
13 |
|
Queijo de Évora |
|
DOP |
15 |
|
Queijo de Nisa |
|
DOP |
13 |
|
Queijo do Pico |
|
DOP |
13 |
|
Queijo mestiço de Tolosa |
|
IGP |
13 |
|
Queijo Rabaçal |
|
DOP |
13 |
|
Queijo São Jorge |
|
DOP |
13 |
|
Queijo Serpa |
|
DOP |
13 |
|
Queijo Serra da Estrela |
|
DOP |
13 |
|
Queijo Terrincho |
|
DOP |
13 |
|
Queijos da Beira Baixa (Queijo de Castelo Branco, Queijo Amarelo da Beira Baixa, Queijo Picante da Beira Baixa) |
|
DOP |
13 |
|
Requeijão Serra da Estrela |
|
DOP |
14 |
|
Salpicão de Barroso-Montalegre |
|
IGP |
12 |
|
Salpicão de Vinhais |
|
IGP |
12 |
|
Sangueira de Barroso-Montalegre |
|
IGP |
12 |
|
Vitela de Lafões |
|
IGP |
11 |
|
Magiun de prune Topoloveni |
|
IGP |
16 |
|
Bruna bönor från Öland |
|
IGP |
16 |
|
Kalix Löjrom |
|
DOP |
17 |
|
Skånsk spettkaka |
|
IGP |
24 |
|
Svecia |
|
IGP |
13 |
|
Ekstra deviško oljčno olje Slovenske Istre |
|
DOP |
15 |
|
Kočevski gozdni med |
|
DOP |
14 |
|
Nanoški sir |
|
DOP |
13 |
|
Prleška tünka |
|
IGP |
12 |
|
Ptujski lük |
|
IGP |
16 |
|
Šebreljski želodec |
|
IGP |
12 |
|
Zgornjesavinjski želodec |
|
IGP |
12 |
|
Oravský korbáčik |
|
IGP |
13 |
|
Skalický trdelnik |
|
IGP |
24 |
|
Slovenská bryndza |
|
IGP |
13 |
|
Slovenská parenica |
|
IGP |
13 |
|
Slovenský oštiepok |
|
IGP |
13 |
|
Tekovský salámový syr |
|
IGP |
13 |
|
Zázrivský korbáčik |
|
IGP |
13 |
|
Arbroath Smokies |
|
IGP |
17 |
|
Beacon Fell traditional Lancashire cheese |
|
DOP |
13 |
|
Bonchester cheese |
|
DOP |
13 |
|
Buxton blue |
|
DOP |
13 |
|
Cornish Clotted Cream |
|
DOP |
14 |
|
Cornish Pasty |
|
IGP |
24 |
|
Cornish Sardines |
|
IGP |
17 |
|
Dorset Blue Cheese |
|
IGP |
13 |
|
Dovedale cheese |
|
DOP |
13 |
|
Exmoor Blue Cheese |
|
IGP |
13 |
|
Gloucestershire cider/perry |
|
IGP |
18 |
|
Herefordshire cider/perry |
|
IGP |
18 |
|
Isle of Man Manx Loaghtan Lamb |
— |
DOP |
11 |
|
Jersey Royal potatoes |
— |
DOP |
16 |
|
Kentish ale and Kentish strong ale |
— |
IGP |
21 |
|
Lough Neagh Eel |
|
IGP |
17 |
|
Melton Mowbray Pork Pie |
|
IGP |
12 |
|
Native Shetland Wool |
|
DOP |
36 |
|
Orkney beef |
— |
DOP |
11 |
|
Orkney lamb |
— |
DOP |
11 |
|
Rutland Bitter |
— |
IGP |
21 |
|
Scotch Beef |
— |
IGP |
11 |
|
Scotch Lamb |
— |
IGP |
11 |
|
Scottish Farmed Salmon |
— |
IGP |
17 |
|
Shetland Lamb |
— |
DOP |
11 |
|
Single Gloucester |
— |
DOP |
13 |
|
Staffordshire Cheese |
— |
DOP |
13 |
|
Swaledale cheese; Swaledale ewes' cheese |
— |
DOP |
13 |
|
Teviotdale Cheese |
|
IGP |
13 |
|
Traditional Cumberland Sausage |
|
IGP |
12 |
|
Traditional Grimsby Smoked Fish |
|
IGP |
17 |
|
Welsh Beef |
|
IGP |
11 |
|
Welsh lamb |
|
IGP |
11 |
|
West Country farmhouse Cheddar cheese |
|
DOP |
13 |
|
White Stilton cheese; Blue Stilton cheese |
|
DOP |
13 |
|
Whitstable oysters |
|
IGP |
17 |
|
Worcestershire cider/perry |
|
IGP |
18 |
|
Yorkshire Forced Rhubarb |
|
DOP |
16 |
|
(1) Conformemente alla legislazione svizzera vigente, come contenuto all'appendice 2. |
|||
Appendice 2
LEGISLAZIONE DELLE PARTI
Legislazione dell'Unione europea
Regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari (GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1).
Regolamento (CE) n. 1898/2006 della Commissione, del 14 dicembre 2006, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari, modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 628/2008 del 2 luglio 2008 (GU L 173 del 3.7.2008, pag. 3).
Legislazione della Confederazione svizzera
Ordinanza del 28 maggio 1997 sulla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli e dei prodotti agricoli trasformati, modificata da ultimo il 1o gennaio 2013 (RS 910.12, RU 2012 3631).
ATTO FINALE
I plenipotenziari:
dell'UNIONE EUROPEA
e
della CONFEDERAZIONE SVIZZERA
riuniti il 17 maggio 2011 Bruxelles per la firma dell'accordo tra l'Unione europea e la Confederazione svizzera relativo alla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli ed alimentari, recante modifica dell'accordo tra la Comunità europea e la Confederazione svizzera sul commercio di prodotti agricoli, hanno adottato una dichiarazione comune di seguito menzionata e acclusa al presente atto finale:
— Dichiarazione comune sulle denominazioni omonime,
За Европейския съюз
Por la Unión Europea
Za Evropskou unii
For Den Europæiske Union
Für die Europäische Union
Euroopa Liidu nimel
Για την Ευρωπαϊκή Ένωση
For the European Union
Pour l'Union européenne
Per l'Unione europea
Eiropas Savienības vārdā –
Europos Sąjungos vardu
Az Európai Unió részéről
Għall-Unjoni Ewropea
Voor de Europese Unie
W imieniu Unii Europejskiej
Pela União Europeia
Pentru Uniunea Europeană
Za Európsku úniu
Za Evropsko unijo
Euroopan unionin puolesta
För Europeiska unionen
За Конфедерация Швейцария
Por la Confederación Suiza
Za Švýcarskou konfederaci
For Det Schweiziske Forbund
Für die Schweizerische Eidgenossenschaft
Šveitsi Konföderatsiooni nimel
Για την Ελβετική Συνομοσπονδία
For the Swiss Confederation
Pour la Confédération suisse
Per la Confederazione svizzera
Šveices Konfederācijas vārdā –
Šveicarijos Konfederacijos vardu
A Svájci Államszövetség részéről
Għall-Konfederazzjoni Żvizzera
Voor de Zwitserse Bondsstaat
W imieniu Konfederacji Szwajcarskiej
Pela Confederação Suíça
Pentru Confederația Elvețiană
Za Švajčiarsku konfederáciu
Za Švicarsko konfederacijo
Sveitsin valaliiton puolesta
För Schweiziska edsförbundet
DICHIARAZIONE COMUNE SULLE DENOMINAZIONI OMONIME
Le parti riconoscono che le procedure relative alle domande di registrazione delle IG depositate prima della firma della dichiarazione d'intenti dell'11 dicembre 2009 ai sensi delle loro rispettive legislazioni possono proseguire nonostante le disposizioni del presente accordo e, in particolare, dell'articolo 7 dell'allegato 12.
In caso di registrazione di tali IG le parti convengono che si debbano applicare le disposizioni in materia di omonimia previste all'articolo 3, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 510/2006 e all'articolo 4bis dell'ordinanza DOP/IGP (RS 910.12). A tal fine le parti si informano preventivamente.
Se necessario, e secondo le procedure di cui all'articolo 16 dell'allegato 12, il comitato potrà considerare una modifica dell'articolo 8 per precisare le disposizioni specifiche relative alle denominazioni omonime.
ATTO FINALE
I plenipotenziari
della COMUNITÀ EUROPEA,
e
della CONFEDERAZIONE SVIZZERA,
riuniti a Lussemburgo, addì ventuno giugno millenovecentonovantanove, per la firma dell'Accordo tra la Comunità europea e la Confederazione svizzera sul commercio di prodotti agricoli, hanno adottato i testi delle dichiarazioni comuni elencate in appresso e accluse al presente Atto finale:
— Dichiarazione comune sugli accordi bilaterali tra gli Stati membri dell'Unione europea e la Svizzera,
— Dichiarazione comune relativa alla classificazione tariffaria delle polveri di ortaggi e delle polveri di frutta,
— Dichiarazione comune concernente il settore delle carni,
— Dichiarazione comune relativa alle modalità di gestione da parte della Svizzera dei propri contingenti tariffari nel settore delle carni,
— Dichiarazione comune sull'applicazione dell'Allegato 4 relativo al settore fitosanitario,
— Dichiarazione comune relativa al taglio di prodotti vitivinicoli originari della Comunità commercializzati sul territorio svizzero,
— Dichiarazione comune relativa alla legislazione in materia di bevande spiritose e di bevande aromatizzate a base di vino,
— Dichiarazione comune nel campo della protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari,
— Dichiarazione comune concernente l'allegato 11 relativo alle misure sanitarie e zootecniche applicabili agli scambi di animali vivi e di prodotti di origine animale,
— Dichiarazione comune in merito a futuri negoziati supplementari.
Essi hanno altresì preso atto delle Dichiarazioni seguenti accluse al presente Atto finale:
— Dichiarazione della Comunità concernente le preparazioni denominate «fondute»,
— Dichiarazione della Svizzera concernente la grappa,
— Dichiarazione della Svizzera relativa alla denominazione del pollame in riferimento ai metodi di allevamento,
— Dichiarazione relativa alla partecipazione della Svizzera ai comitati.
Hecho en Luxemburgo, el veintiuno de junio de mil novecientos noventa y nueve.
Udfærdiget i Luxembourg den enogtyvende juni nitten hundrede og nioghalvfems.
Geschehen zu Luxemburg am einundzwanzigsten Juni neunzehnhundertneunundneunzig.
Έγινε στο Λουξεμβούργο, στις είκοσι μία Ιουνίου χίλια εννιακόσια ενενήντα εννέα.
Done at Luxembourg on the twenty-first day of June in the year one thousand nine hundred and ninety-nine.
Fait à Luxembourg, le vingt-et-un juin mil neuf cent quatre-vingt dix-neuf.
Fatto a Lussembourgo, addì ventuno giugno millenovecentonovantanove.
Gedaan te Luxemburg, de eenentwintigste juni negentienhonderd negenennegentig.
Feito em Luxemburgo, em vinte e um de Junho de mil novecentos e noventa e nove.
Tehty Luxemburgissa kahdentenakymmenentenäensimmäisenä päivänä kesäkuuta vuonna tuhatyhdeksänsataayhdeksänkymmentäyhdeksän.
Som skedde i Luxemburg den tjugoförsta juni nittonhundranittionio.
Por la Comunidad Europea
For Det Europæiske Fællesskab
Für die Europäische Gemeinschaft
Για την Ευρωπαϊκή Κοινότητα
For the European Community
Pour la Communauté européenne
Per la Comunità europea
Voor de Europese Gemeenschap
Pela Comunidade Europeia
Euroopan yhteisön puolesta
På Europeiska gemenskapens vägnar
Por la Confederación Suiza
For Det Schweiziske Edsforbund
Für die Schweizerische Eidgenossenschaft
Για την Ελβετική Συνομοσπονδία
For the Swiss Confederation
Pour la Confédération suisse
Per la Confederazione svizzera
Voor de Zwitserse Bondsstaat
Pela Confederação Suíça
Sveitsin valaliiton puolesta
På Schweiziska edsförbundets vägnar
DICHIARAZIONE COMUNE
sugli accordi bilaterali tra gli Stati membri dell'Unione europea e la Svizzera
La Comunità europea e la Svizzera riconoscono che le disposizioni degli accordi bilaterali tra gli Stati membri dell'Unione europea e la Svizzera si applicano fatti salvi gli obblighi conseguenti all'appartenenza degli Stati che sono Parte di detti accordi all'Unione europea o all'Organizzazione mondiale del commercio.
È inoltre inteso che le disposizioni degli accordi in parola sono mantenute soltanto nella misura in cui sono compatibili con il diritto comunitario, compresi gli accordi internazionali conclusi dalla Comunità.
DICHIARAZIONE COMUNE
relativa alla classificazione tariffaria delle polveri di ortaggi e delle polveri di frutta
Al fine di garantire il rilascio e di salvaguardare il valore delle concessioni accordate dalla Comunità alla Svizzera per talune polveri di ortaggi e polveri di frutta di cui all'allegato 2 dell'Accordo sul commercio di prodotti agricoli, le autorità doganali delle Parti convengono di esaminare l'aggiornamento della classificazione tariffaria delle polveri di ortaggi e delle polveri di frutta alla luce dell'esperienza acquisita nell'applicazione delle concessioni tariffarie.
DICHIARAZIONE COMUNE
concernente il settore delle carni
A decorrere dal 1o luglio 1999, in considerazione della crisi della dell'encefalopatia spongiforme bovina e delle misure adottate da taluni Stati membri nei confronti delle esportazioni svizzere, e in via eccezionale, la Comunità aprirà per le carni bovine essiccate un contingente annuale autonomo di 700 tonnellate/peso netto soggetto al dazio ad valorem ed esente da dazio specifico, per un periodo di un anno dall'entrata in vigore dell'Accordo. La situazione verrà riesaminata se a quella data non saranno state abolite le misure restrittive adottate da taluni Stati membri nei confronti delle importazioni dalla Svizzera.
In contropartita la Svizzera manterrà per lo stesso periodo, e a condizioni identiche a quelle applicabili finora, le sue concessioni relative a 480 tonnellate/peso netto di prosciutto di Parma e San Daniele, 50 tonnellate/peso netto di prosciutto Serrano e 170 tonnellate/peso netto di bresaola.
Sono applicabili le regole di origine del regime non preferenziale.
DICHIARAZIONE COMUNE
relativa alle modalità di gestione da parte della Svizzera dei propri contingenti tariffari nel settore delle carni
La Comunità europea e la Svizzera dichiarano che intendono riesaminare congiuntamente, in particolare alla luce delle disposizioni dell'OMC, il metodo di gestione da parte della Svizzera dei propri contingenti tariffari nel settore delle carni, al fine di definire un metodo di gestione che frapponga minori ostacoli al commercio.
DICHIARAZIONE COMUNE
relativa all'attuazione dell'allegato 4 relativo al settore fitosanitario
La Svizzera e la Comunità europea, di seguito denominate «le Parti», si impegnano ad attuare nel più breve termine l'allegato 4 relativo al settore fitosanitario. Tale allegato è attuato via via che, relativamente ai vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti elencati nell'appendice A della presente dichiarazione, la legislazione svizzera è resa equivalente alla legislazione della Comunità europea figurante nell'appendice B della presente dichiarazione, secondo una procedura intesa ad integrare i vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti nell'appendice 1 dell'allegato 4 e le legislazioni delle Parti nell'appendice 2 di detto allegato. La procedura è inoltre intesa a completare le appendici 3 e 4 di tale allegato sulla base delle appendici C e D della presente dichiarazione per quanto riguarda la Comunità e, per quanto riguarda la Svizzera, in base alle relative disposizioni.
Gli articoli 9 e 10 dell'allegato 4 sono attuati al momento dell'entrata in vigore dell'allegato stesso, al fine di istituire nel più breve tempo possibile gli strumenti che consentano d'includere i vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti nell'appendice 1 dell'allegato 4, le disposizioni legislative delle Parti, aventi effetti equivalenti in materia di protezione contro l'introduzione e la propagazione di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali, nell'appendice 2 dell'allegato 4, gli organismi ufficiali competenti a rilasciare il passaporto fitosanitario nell'appendice 3 dell'allegato 4 e, se del caso, le zone e le relative esigenze particolari nell'appendice 4 dell'allegato 4.
Il gruppo di lavoro «fitosanitario» di cui all'articolo 10 dell'allegato 4 esamina nel più breve termine le modifiche della legislazione svizzera onde valutare se esse abbiano effetti equivalenti alle disposizioni della Comunità europea in materia di protezione contro l'introduzione e la propagazione di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali. Esso presiede all'attuazione progressiva dell'allegato 4 affinché questo possa applicarsi quanto prima al maggior numero possibile di vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti elencati nell'appendice A della presente dichiarazione.
Per favorire l'adozione di normative aventi effetti equivalenti dal punto di vista della protezione contro l'introduzione e la propagazione di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali, le Parti si impegnano a svolgere consultazioni tecniche.
Appendice A
VEGETALI, PRODOTTI VEGETALI E ALTRI OGGETTI PER I QUALI LE PARTI SI ADOPERANO PER TROVARE UNA SOLUZIONE CONFORME ALLE DIPSOZIONI DELL'ALLEGATO 4
A. VEGETALI, PRODOTTI VEGETALI E ALTRI OGGETTI ORIGINARI DEL TERRITORIO DI CIASCUNA DELLE PARTI
1. Vegetali e prodotti vegetali messi in circolazione
1.1. Vegetali destinati all'impianto, escluse le sementi
Beta vulgaris L.
Humulus lupulus L.
Prunus L. ( 68 ).
1.2. Parti di vegetali diverse dai frutti e dalle sementi, contenenti polline vivo destinato all'impollinazione
Chaenomeles Lindl.
Cotoneaster Ehrh.
Crataegus L.
Cydonia Mill.
Eriobotrya Lindl.
Malus Mill.
Mespilus L.
Pyracantha Roem.
Pyrus L.
Sorbus L. eccetto S. Intermedia (Ehrh.) Pers.
Stranvaesia Lindl.
1.3. Vegetali di specie stolonifere o tuberose destinati all'impianto
Solanum L. e relativi ibridi
1.4. Vegetali, esclusi frutti e sementi
Vitis L.
2. Vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti ottenuti da produttori autorizzati a vendere ai professionisti della produzione vegetale, diversi dai vegetali, prodotti vegetali e altri oggetti preparati e pronti per la vendita al consumatore finale, per i quali le Parti, o gli organismi ufficiali competenti delle Parti, garantiscono che la loro produzione è nettamente separata da quella di altri prodotti
2.1. Vegetali, escluse le sementi
Abies spp.
Apium graveolens L.
Argyranthemum spp.
Aster spp.
Brassica spp.
Castanea Mill.
Cucumis spp.
Dendranthema (DC) Des Moul.
Dianthus L. e relativi ibridi
Exacum spp.
Fragaria L.
Gerbera Cass.
Gypsophila L.
Impatiens L.: tutte le varietà di ibridi della Nuova Guinea
Lactuca spp.
Larix Mill.
Leucanthemum L.
Lupinus L.
Pelargonium L'Hérit. ex Ait.
Picea A. Dietr.
Pinus L.
Populus L.
Pseudotsuga Carr.
Quercus L.
Rubus L.
Spinacia L.
Tanacetum L.
Tsuga Carr.
Verbena L.
2.2. Vegetali destinati all'impianto, escluse le sementi
Solanaceae , eccetto i vegetali di cui al punto 1.3.
2.3. Vegetali provvisti delle radici nonché di un mezzo di coltura aderente o associato
Araceae
Marantaceae
Musaceae
Persea Mill.
Strelitziaceae
2.4. Sementi e bulbi
Allium ascalonicum L.
Allium cepa L.
Allium schoenoprasum L.
2.5. Vegetali destinati all'impianto
Allium porrum L.
2.6. Bulbi e rizomi bulbosi destinati all'impianto
Camassia Lindl.
Chionodoxa Boiss.
Crocus flavus Weston cv. Golden Yellow
Galanthus L.
Galtonia candicans (Baker) Decne
Gladiolus Tourn. ex L.: varietà miniaturizzate e relativi ibridi come: G. callianthus Marais, G. colvillei Sweet, G. nanus hort., G. ramosus hort. et G. tubergenii hort.
Hyacinthus L.
Iris L.
Ismene Herbert (= Hymenocallis Salisb.)
Muscari Mill.
Narcissus L.
Ornithogalum L.
Puschkinia Adams
Scilla L.
Tigridia Juss.
Tulipa L.
B. VEGETALI E PRODOTTI VEGETALI ORIGINARI DI TERRITORI DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA LETTERA A
3. Tutti i vegetali destinati all'impianto
eccetto:
— sementi diverse da quelle di cui al punto 4
— i seguenti vegetali:
—
Citrus L.
Clausena Burm. f.
Fortunella Swingle
Murraya Koenig ex L.
Palmae
Poncirus Raf.
4. Sementi
4.1. Sementi originarie dell'Argentina, dell'Australia, della Bolivia, del Cile, della Nuova Zelanda e dell'Uruguay
Cruciferae
Gramineae
Trifolium spp.
4.2. Sementi, di qualunque origine, purché non originarie del territorio di una delle Parti
Allium cepa L.
Allium porrum L.
Allium schoenoprasum L.
Capsicum spp.
Helianthus annuus L.
Lycopersicon lycopersicum (L.) Karst. ex Farw.
Medicago sativa L.
Phaseolus L.
Prunus L.
Rubus L.
Zea mays L.
4.3. Sementi originarie dell'Afghanistan, dell'India, dell'Iraq, del Messico, del Nepal, del Pakistan e degli Stati Uniti d'America dei seguenti generi
Triticum
Secale
X Triticosecale
5. Vegetali, esclusi frutti e sementi
Vitis L.
6. Parti di vegetali, esclusi frutti e sementi
Coniferales
Dendranthema (DC) Des Moul.
Dianthus L.
Pelargonium L'Hérit. ex Ait.
Populus L.
Prunus L. (originario di paesi extraeuropei)
Quercus L.
7. Frutti (originari di paesi extraeuropei)
Annona L.
Cydonia Mill.
Diospyros L.
Malus Mill.
Mangifera L.
Passiflora L.
Prunus L.
Psidium L.
Pyrus L.
Ribes L.
Syzygium Gaertn.
Vaccinium L.
8. Tuberi non destinati all'impianto
Solanum tuberosum L.
9. Legno che ha conservato in tutto o in parte la superficie tonda naturale, con o senza corteccia, o ridotto in lamelle, trucioli, segatura, avanzi o cascami di legno
a) ottenuto in tutto o in parte dai seguenti vegetali:
— Castanea Mill.
— Castanea Mill., Quercus L. (compreso il legno che non ha conservato la superficie tonda naturale, originario dell'America settentrionale)
— Coniferales diverse da Pinus L. (originarie di paesi extraeuropei, compreso il legno che non ha conservato la superficie tonda naturale)
— Pinus L. (compreso il legno che non ha conservato la superficie tonda naturale)
— Populus L. (originario del continente americano)
— Acer saccharum Marsh. (compreso il legno che non ha conservato la superficie tonda naturale, originario dell'America settentrionale)
e
b)
|
Codice NC |
Designazione delle merci |
|
4401 10 |
Legna da ardere in tondelli, ceppi, ramaglie, fascine o in forme simili |
|
ex 4401 21 |
Legno in piccole placche o in particelle: – di Coniferales originarie di paesi extraeuropei |
|
4401 22 |
Legno in piccole placche o in particelle: – – diverso da quello di Coniferales |
|
4401 30 |
Segatura, avanzi e cascami di legno, anche agglomerati in forma di ceppi, mattonelle, palline o in forme simili: |
|
ex 4403 20 |
Legno grezzo, anche scortecciato, privato dell'alburno o squadrato: – diverso da quello trattato con tinte, creosoto o altri agenti di conservazione di Coniferales originarie di paesi extraeuropei |
|
4403 91 |
Legno grezzo, anche scortecciato, privato dell'alburno o squadrato: – diverso da quello trattato con tinte, creosoto o altri agenti di conservazione – – di Quercus L. |
|
4403 99 |
Legno grezzo, anche scortecciato, privato dell'alburno o squadrato: – diverso da quello trattato con tinte, creosoto o altri agenti di conservazione – – diverso da quello di Coniferales , di Quercus L. o di Fagus L. |
|
ex 4404 10 |
Liste di legno per cerchi; pali spaccati; pioli e picchetti di legno, appuntiti, non segati per il lungo: – di Coniferales originarie di paesi extraeuropei |
|
ex 4404 20 |
Liste di legno per cerchi; pali spaccati; pioli e picchetti di legno, appuntiti, non segati per il lungo: – diverso da quello di Coniferales |
|
4406 10 |
Traversine di legno per strade ferrate o simili – non impregnate |
|
ex 4407 10 |
Legno segato o tagliato per il lungo, tranciato o sfogliato, anche piallato, levigato o incollato con giunture a spina, di spessore superiore a 6 mm: – di Coniferales originarie di paesi extraeuropei |
|
ex 4407 91 |
Legno segato o tagliato per il lungo, tranciato o sfogliato, anche piallato, levigato o incollato con giunture a spina, di spessore superiore a 6 mm: – di Quercus L. |
|
ex 4407 99 |
Legno segato o tagliato per il lungo, tranciato o sfogliato, anche piallato, levigato o incollato con giunture a spina, di spessore superiore a 6 mm: – diverso da quello di Coniferales , di legni tropicali, di Quercus L. o di Fagus L. |
|
ex 4415 10 |
Casse, cassette, gabbie, cilindri ed imballaggi simili, in legni originari di paesi extraeuropei |
|
ex 4415 20 |
Palette di carico, semplici, palette-casse ed altre piattaforme di carico, in legni originari di paesi extraeuropei |
|
ex 4416 00 |
Fusti, botti, tini ed altri lavori da bottaio e loro parti, di Quercus L. |
Le palette di carico semplici e le palette-casse (codice NC ex 4415 20 ) beneficiano anch'esse dell'esenzione se sono conformi alle norme applicabili alle palette «UIC» e recano un marchio attestante detta conformità.
10. Terra e mezzo di coltura
a) terra e mezzo di coltura in quanto tale, costituito in tutto o in parte di terra o di materie organiche quali parti di vegetali, humus contenente torba o cortecce, diverso da quello costituito interamente di torba
b) terra e mezzo di coltura aderente o associato a vegetali, costituito in tutto o in parte delle materie di cui alla lettera a), oppure costituito in tutto o in parte di torba o di qualsiasi altro materiale inorganico solido destinato a mantenere in vita i vegetali.
Appendice B
LEGISLAZIONI
Disposizioni della Comunità europea
— Direttiva 69/464/CEE del Consiglio, dell'8 dicembre 1969, concernente la lotta contro la rogna nera della patata
— Direttiva 69/465/CEE del Consiglio, dell'8 dicembre 1969, concernente la lotta contro il nematode dorato
— Direttiva 69/466/CEE del Consiglio, dell'8 dicembre 1969, concernente la lotta contro la cocciniglia di San José
— Direttiva 74/647/CEE del Consiglio, del 9 dicembre 1974, relativa alla lotta contro la tortrice del garofano
— Direttiva 77/93/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1976, concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità, modificata da ultimo dalla direttiva 98/2/CE della Commissione dell'8 gennaio 1998
— Decisione 91/261/CEE della Commissione, del 2 maggio 1991, che riconosce l'Australia indenne da Erwinia amylovora (Burr.) Winsl. et al.
— Direttiva 92/70/CEE della Commissione, del 30 luglio 1992, che stabilisce le modalità delle indagini da effettuare per il riconoscimento di zone protette nella Comunità
— Direttiva 92/76/CEE della Commissione, del 6 ottobre 1992, relativa al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità, modificata da ultimo dalla direttiva 98/17/CE della Commissione dell'11 marzo 1998
— Direttiva 92/90/CEE della Commissione, del 3 novembre 1992, che stabilisce gli obblighi ai quali sono sottoposti i produttori e gli importatori di vegetali, prodotti vegetali e altre voci e che fissa norme dettagliate per la loro registrazione
— Direttiva 92/105/CEE della Commissione, del 3 dicembre 1992, relativa ad una limitata uniformazione dei passaporti delle piante da utilizzare per il trasporto di determinati vegetali, prodotti vegetali od altre voci all'interno della Comunità e che stabilisce le procedure per il rilascio di tali passaporti nonché le condizioni e le procedure per la loro sostituzione
— Decisione 93/359/CEE della Commissione, del 28 maggio 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare a talune norme della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di Thuja L. originario degli Stati Uniti d'America
— Decisione 93/360/CEE della Commissione, del 28 maggio 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare a talune norme della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di Thuja L. originario del Canada
— Decisione 93/365/CEE della Commissione, del 2 giugno 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare a talune norme della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di conifere sottoposto a trattamento termico, originario del Canada, e che stabilisce le caratteristiche del sistema di accertamento da utilizzare per il legname sottoposto a trattamento termico
— Decisione 93/422/CEE della Commissione, del 22 giugno 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare a determinate disposizioni della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di conifere essiccato in forno (kiln dried) originario del Canada, e che stabilisce le caratteristiche del sistema di accertamento da utilizzare per il legname essiccato in forno (kiln dried)
— Decisione 93/423/CEE della Commissione, del 22 giugno 1993, che autorizza gli Stati membri a derogare a determinate disposizioni della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda il legname di conifere essiccato in forno (kiln dried) originario degli Stati Uniti d'America, e che stabilisce le caratteristiche del sistema di accertamento da utilizzare per il legname essiccato in forno (kiln dried)
— Direttiva 93/50/CEE della Commissione, del 24 giugno 1993, che specifica taluni vegetali non elencati nell'allegato V, parte A della direttiva 77/93/CEE del Consiglio i cui produttori o centri di raccolta e di spedizione situati nelle rispettive zone di produzione devono essere iscritti in un registro ufficiale
— Direttiva 93/51/CEE della Commissione, del 24 giugno 1993, che istituisce norme per il trasporto di determinati vegetali, prodotti vegetali o altre voci attraverso una zona protetta, nonché per il trasporto di tali vegetali, prodotti vegetali o altre voci originari di una zona protetta e spostati all'interno di essa
— Decisione 93/452/CEE della Commissione, del 15 luglio 1993, che autorizza gli Stati membri a prevedere deroghe a determinate disposizioni della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda i vegetali di Chamaecyparis Spach, Juniperus L. e Pinus L. originari del Giappone, modificata da ultimo dalla decisione 96/711/CE della Commissione del 27 novembre 1996
— Decisione 93/467/CEE della Commissione, del 19 luglio 1993, che autorizza gli Stati membri a prevedere deroghe a determinate disposizioni della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per quanto riguarda i tronchi di quercia (Quercus L.) con corteccia originari del Canada o degli Stati Uniti d'America, modificata da ultimo dalla decisione 96/724/CE della Commissione del 29 novembre 1996
— Direttiva 93/85/CEE del Consiglio, del 4 ottobre 1993, concernente la lotta contro il marciume anulare della patata
— Direttiva 95/44/CE della Commissione, del 26 luglio 1995, che stabilisce le condizioni alle quali taluni organismi nocivi, vegetali, prodotti vegetali e altri prodotti elencati negli allegati I, II, III, IV e V della direttiva 77/93/CEE del Consiglio possono essere introdotti o trasferiti da un luogo all'altro nella Comunità o in talune sue zone protette per prove o scopi scientifici e per lavori di selezione varietale, modificata da ultimo dalla direttiva 97/46/CE della Commissione del 25 luglio 1997
— Decisione 95/506/CE della Commissione, del 24 novembre 1995, che autorizza gli Stati membri ad adottare, a titolo provvisorio, misure supplementari contro la propagazione dello Pseudomonas solanacearum (Smith) Smith relativamente al Regno dei Paesi Bassi, modificata da ultimo dalla decisione 97/649/CE della Commissione del 26 settembre 1997
— Decisione 96/301/CE della Commissione, del 3 maggio 1996, che autorizza gli Stati membri ad adottare, a titolo provvisorio, misure supplementari contro la propagazione dello Pseudomonas solanacearum (Smith) Smith per quanto riguarda l'Egitto
— Decisione 96/618/CE della Commissione, del 16 ottobre 1996, che autorizza gli Stati membri a prevedere deroghe a talune disposizioni della direttiva 77/93/CEE del Consiglio per le patate non destinate alla piantagione originarie della Repubblica del Senegal
— Decisione 97/5/CE della Commissione, del 12 dicembre 1996, che riconosce l'Ungheria indenne da Clavibacter michiganensis (Smith) Davis et al ssp. sepedonicus (Spieckerman et Kotthoff) Davis et al
— Decisione 97/353/CE della Commissione, del 20 maggio 1997, che autorizza gli Stati membri a prevedere deroghe a alcune disposizioni della direttiva 77/93/CEE del Consiglio riguardo alle piantine di fragole (Fragaria L.) destinate alla piantagione, tranne le sementi, originarie dell'Argentina
— Direttiva 98/22/CE della Commissione, del 15 aprile 1998, che fissa le condizioni minime per l'esecuzione di controlli fitosanitari nella Comunità, presso posti d'ispezione diversi da quelli del luogo di destinazione, per vegetali, prodotti vegetali ed altre voci in provenienza da paesi terzi
Appendice C
ORGANISMI UFFICIALI INCARICATI DI RILASCIARE IL PASSAPORTO FITOSANITARIO
Comunità europea
Ministère des Classes moyennes et de l'Agriculture
Service de la Qualité et de la Protection des végétaux
WTC 3 — 6e étage
Boulevard Simon Bolivar 30
B-1210 Bruxelles
Tél. (32-2) 208 37 04
Fax (32-2) 208 37 05
Ministeriet for Fødevarer, Landbrug og Fiskerei
Plantedirektoratet
Skovbrynet 20
DK-2800 Lyngby
Tél. (45 45 96 66 00
Fax (45 45 96 66 10
Bundesministerium für Ernährung, Landwirtschaft und Forsten
Rochusstraße 1
D-53123 Bonn 1
Tél. (49-228) 529 35 90
Fax (49-228) 529 42 62
Ministry of Agriculture
Directorate of Plant Produce
Plant Protection Service
3-5, Ippokratous Str.
GR-10164 Athens
Tél. (30-1) 360 54 80
Fax (30-1) 361 71 03
Ministerío de Agricultura, Pesca y Alimentación
Dirección General de Sanidad de la Producción Agraria
Subdirección general de Sanidad Vegetal
MAPA, c/Velazquez, 147 1a Planta
E-28002 Madrid
Tél. (34-1) 347 82 54
Fax (34-1) 347 82 63
Ministry of Agriculture and Forestry
Plant Production Inspection Centre
Plant Protection Service
Vilhonvuorenkatu 11 C,PO Box 42
FIN-00501 Helsinki
Tél. (358-0) 13 42 11
Fax (358-0) 13 42 14 99
Ministère de l'Agriculture, de la Pêche et de l'Alimentation
Direction générale de l'Alimentation
Sous-direction de la Protection des végétaux
175 rue du Chevaleret
F-75013 Paris
Tél. (33-1) 49 55 49 55
Fax (33-1) 49 55 59 49
Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali
DGPAAN — Servizio Fitosanitario Centrale
Via XX Settembre, 20
I-00195 Roma
Tél. (39-6) 488 42 93 46 65 50 70
Fax (39-6) 481 46 28
Ministerie van Landbouw, Natuurbeheer en Visserij
Plantenziektenkundige Dienst (PD)
Geertjesweg 15 - Postbus 9102
NL-6700 HC Wageningen
Tél. (31-317) 49 69 11
Fax (31-317) 42 17 01
Bundesministerium für Land- und Forstwirtschaft
Stubenring 1
Abteilung Pflanzenschutzdienst
A-1012 Wien
Tél. (43-1) 711 00 68 06
Fax. (43-1) 711 00 65 07
Direcção-geral de Protecção das culturas
Quinta do Marquês
P-2780 Oeiras
Tel. (351-1) 443 50 58/443 07 72/3
Fax (351-1) 442 06 16/443 05 27
Swedish Board of Agriculture
Plant Protection Service
S-551 82 Jönkoping
Tél. (46-36) 15 59 13
Fax (46-36) 12 25 22
Ministère de l'Agriculture
ASTA
16, route d'Esch - BP 1904
L-1019 Luxembourg
Tél. (352) 45 71 72 218
Fax (352) 45 71 72 340
Department of Agriculture, Food and Forestry
Plant Protection Service
Agriculture House (7 West), Kildare street
IRL-Dublin 2
Ireland
Tél. (353-1) 607 20 03
Fax (353-1) 661 62 63
Ministry of Agriculture, Fisheries and Food
Plant Health Division
Foss House, Kings Pool
1-2 Peasholme Green
UK-York YO1 2PX
United Kingdom
Tél. (44-1904) 45 51 61
Fax (44-1904) 45 51 63
Appendice D
ZONE DI CUI ALL'ARTICOLO 4 E RELATIVE ESIGENZE PARTICOLARI
Le zone di cui all'articolo 4 e le esigenze particolari ad esse connesse sono definite dalle disposizioni legislative e amministrative delle due Parti, di seguito citate.
Disposizioni della Comunità europea
— Direttiva 92/76/CEE della Commissione, del 6 ottobre 1992, relativa al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità
— Direttiva 92/103/CEE della Commissione, del 1o dicembre 1992, che modifica gli allegati da I a IV della direttiva 77/93/CEE del Consiglio concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità
— Direttiva 93/106/CEE della Commissione, del 29 novembre 1993, recante modifica della direttiva 92/76/CEE della Commissione relativa al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità
— Direttiva 93/110/CE della Commissione, del 9 dicembre 1993, recante modifica di alcuni allegati della direttiva 77/93/CEE del Consiglio concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità
— Direttiva 94/61/CE della Commissione, del 15 dicembre 1994, che proroga il periodo di riconoscimento provvisorio di talune zone protette di cui all'articolo 1 della direttiva 92/76/CEE
— Direttiva 95/4/CE della Commissione, del 21 febbraio 1995, che modifica alcuni allegati della direttiva 77/93/CEE del Consiglio concernenti le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità
— Direttiva 95/40/CE della Commissione, del 19 luglio 1995, recante modifica della direttiva 92/76/CEE relativa al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità
— Direttiva 95/65/CE della Commissione, del 14 dicembre 1995, che modifica la direttiva 92/76/CEE relativa al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità
— Direttiva 95/66/CE della Commissione, del 14 dicembre 1995, che modifica alcuni allegati della direttiva 77/93/CEE del Consiglio concernenti le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità
— Direttiva 96/14/CE della Commissione, del 12 marzo 1996, che modifica alcuni allegati della direttiva 77/93/CEE del Consiglio concernenti le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità
— Direttiva 96/15/CE della Commissione, del 14 marzo 1996, recante modifica della direttiva 92/76/CEE relativa al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità
— Direttiva 96/76/CE della Commissione, del 29 novembre 1996, recante modifica della direttiva 92/76/CEE relativa al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità
— Direttiva 95/41/CE della Commissione, del 19 luglio 1995, che modifica alcuni allegati della direttiva 77/93/CEE del Consiglio concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità
— Direttiva 98/17/CE della Commissione, dell'11 marzo 1998, che modifica la direttiva 92/76/CEE relativa al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità
DICHIARAZIONE COMUNE
relativa al taglio di prodotti vitivinicoli originari della Comunità commercializzati sul territorio svizzero
A norma dell'articolo 4, paragrafo 1, in combinato disposto con l'appendice 1, parte A dell'allegato 7, il taglio, sul territorio svizzero, dei prodotti vitivinicoli originari della Comunità tra loro o con prodotti di altre origini è autorizzato soltanto alle condizioni previste dalla normativa comunitaria pertinente o, in mancanza di quest'ultima, da quella degli Stati membri di cui all'appendice 1. Di conseguenza, per tali prodotti non si applicano le disposizioni dell'articolo 371 dell'ordinanza svizzera del 1o marzo 1995 sulle derrate alimentari.
DICHIARAZIONE COMUNE
relativa alla legislazione in materia di bevande spiritose e di bevande aromatizzate a base di vino
Desiderose di stabilire condizioni atte ad agevolare e promuovere gli scambi reciproci di bevande spiritose e di bevande aromatizzate a base di vino, e a tal fine di eliminare gli ostacoli tecnici al commercio delle summenzionate bevande, le Parti convengono quanto segue:
La Svizzera si impegna a rendere la propria legislazione equivalente alla normativa comunitaria in materia e ad avviare sin d'ora la procedure previste in tale ambito per adeguare, entro tre anni dall'entrata in vigore dell'accordo, le proprie disposizioni relative alla definizione, designazione e presentazione delle bevande spiritose e delle bevande aromatizzate a base di vino.
Non appena la Svizzera avrà adottato disposizioni legislative giudicate da entrambe le Parti equivalenti alla normativa comunitaria, la Comunità europea e la Svizzera avvieranno le procedure relative all'inserimento nell'accordo agricolo di un allegato concernente il reciproco riconoscimento delle rispettive legislazioni in materia di bevande spiritose e di bevande aromatizzate a base di vino.
DICHIARAZIONE COMUNE
nel campo della protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari
La Comunità europea e la Svizzera (di seguito denominate le Parti) convengono che la protezione reciproca delle denominazioni di origine (DOP) e delle indicazioni geografiche (IGP) costituisce un elemento essenziale della liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli e alimentari tra le Parti. L'inserimento delle pertinenti disposizioni nell'Accordo agricolo bilaterale rappresenta il necessario complemento all'allegato 7 dell'Accordo relativo al commercio dei prodotti vitivinicoli, in particolare del titolo II che stabilisce la protezione reciproca delle denominazioni dei prodotti in questione, nonché all'allegato 8 dell'Accordo concernente il riconoscimento reciproco e la protezione delle denominazioni nel settore delle bevande spiritose e delle bevande aromatizzate a base di vino.
Le Parti prevedono l'inserimento delle disposizioni relative alla protezione reciproca delle DOP e IGP nell'Accordo sul commercio di prodotti agricoli in base a normative equivalenti per quanto riguarda sia le condizioni di registrazione delle DOP e delle IGP sia i regimi di controllo. Tale integrazione dovrà aver luogo a una data accettabile dalle Parti e non prima del completamento dell'applicazione dell'articolo 17 del regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio per la Comunità nella sua composizione attuale. Nel frattempo, pur tenendo conto dei vincoli giuridici, le Parti si informano reciprocamente sui progressi dei lavori in materia.
DICHIARAZIONE COMUNE
concernente l'allegato 11 relativo alle misure sanitarie e zootecniche applicabili agli scambi di animali vivi e di prodotti di origine animale
La Commissione delle Comunità europee, in collaborazione con gli Stati membri interessati, sorveglierà l'evoluzione dell'encefalopatia spongiforme bovina e le relative misure di lotta adottate dalla Svizzera ai fini di una soluzione adeguata. In tale contesto, la Svizzera si impegna a non avviare procedure contro la Comunità o i suoi Stati membri in sede di Organizzazione mondiale del commercio.
DICHIARAZIONE COMUNE
in merito a futuri negoziati supplementari
La Comunità europea e la Confederazione svizzera dichiarano che intendono avviare negoziati per la conclusione di accordi nei settori di comune interesse quali l'aggiornamento del protocollo n. 2 dell'accordo di libero scambio del 1972 e la partecipazione svizzera a determinati programmi comunitari per la formazione, la gioventù, i media, le statistiche e l'ambiente. I negoziati dovranno essere preparati rapidamente una volta conclusi i negoziati bilaterali attualmente in corso.
DICHIARAZIONE DELLA COMUNITÀ EUROPEA CONCERNENTE
le preparazioni denominate «fondute»
La Comunità europea si dichiara disposta ad esaminare, nell'ambito dell'adeguamento del protocollo n. 2 dell'Accordo di libero scambio del 1972, l'elenco dei formaggi che figurano tra gli ingredienti delle preparazioni denominate «fondute».
DICHIARAZIONE DELLA SVIZZERA
concernente la grappa
La Svizzera dichiara di impegnarsi a rispettare la definizione vigente nella Comunità per la denominazione grappa (acquavite di vinaccia o marc) di cui all'articolo 1, paragrafo 4, lettera f) del regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio del 29 maggio 1989.
DICHIARAZIONE DELLA SVIZZERA
relativa alla denominazione del pollame in riferimento ai metodi di allevamento
La Svizzera dichiara di non disporre attualmente di una legislazione specifica relativa ai metodi di allevamento e alla denominazione del pollame.
Essa dichiara tuttavia la sua intenzione di avviare sin d'ora le procedure previste in materia al fine di adottare, entro tre anni dall'entrata in vigore dell'Accordo, una legislazione specifica relativa ai metodi di allevamento e alla denominazione del pollame equivalente alla normativa comunitaria in materia.
La Svizzera dichiara di disporre della pertinente legislazione, in particolare per quanto concerne la tutela dei consumatori dagli inganni, la protezione degli animali, la protezione dei marchi nonché contro la concorrenza sleale.
Essa dichiara che la legislazione vigente è applicata in modo da garantire un'informazione adeguata e obiettiva del consumatore al fine di assicurare una concorrenza leale tra il pollame di origine svizzera e il pollame di origine comunitaria. Essa vigila, in particolare, affinché sia impedita l'utilizzazione di indicazioni inesatte e ingannevoli che inducano in errore il consumatore riguardo alla natura dei prodotti, al metodo di allevamento e alla denominazione del pollame immesso sul mercato svizzero.
DICHIARAZIONE
relativa alla partecipazione della Svizzera ai comitati
Il Consiglio accetta che i rappresentanti della Svizzera partecipino in veste di osservatori, per i punti che li riguardano, alle riunioni dei seguenti comitati e gruppi di esperti:
— Comitati dei programmi per la ricerca, compreso il Comitato per la ricerca scientifica e tecnica (CREST),
— Commissione amministrativa per la sicurezza sociale dei lavoratori migranti,
— Gruppo di coordinamento sul reciproco riconoscimento dei diplomi di istruzione superiore,
— Comitati consultivi per le rotte aeree e per l'applicazione delle norme di concorrenza nel settore dei trasporti aerei.
I rappresentanti della Svizzera non presenziano alle votazioni dei comitati.
Per quanto riguarda gli altri comitati che si occupano dei settori contemplati dei presenti Accordi, per i quali la Svizzera ha ripreso l'acquis comunitario o lo applica per equivalenza, la Commissione consulterà gli esperti della Svizzera in conformità dell'articolo 100 dell'Accordo SEE.
( 1 ) Gli importi di base vengono calcolati di comune accordo dalle Parti sulla base della differenza dei prezzi istituzionali del latte presumibilmente applicabili al momento dell'entrata in vigore dell'accordo (incluso un supplemento per il latte trasformato in formaggio), ottenuti in funzione del quantitativo di latte necessario per la produzione dei formaggi in causa e, salvo per i formaggi contingentati, previa detrazione dell'importo della riduzione dei dazi doganali da parte della Comunità. Il beneficio di una sovvenzione è riservato esclusivamente ai formaggi prodotti a partire da latte interamente ottenuto sul territorio svizzero.
( 2 ) GU L 256 del 7.9.1987, pag. 1.
( 3 ) Qualunque riferimento a un atto si intende, salvo diversa indicazione, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 aprile 2010.
( 4 ) GU L 169 del 10.7.2000, pag. 1.
( 5 ) Qualunque riferimento a un atto si intende, salvo diversa indicazione, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30.4.2010.
( 6 ) Ove del caso, solo per quanto riguarda le sementi di cereali o i tuberi-seme di patate.
( 7 ) Restano escluse le sementi delle varietà locali la cui commercializzazione è autorizzata in Svizzera.
( 8 ) Ove del caso, solo per quanto riguarda le sementi di cereali o i tuberi-seme di patate.
( 9 ) Ove del caso, con esclusione delle sementi di cereali e dei tuberi-seme di patate.
( 10 ) Ove del caso, solo per quanto riguarda le varietà di cereali o di patate.
( 11 ) Ove del caso, solo per quanto riguarda le sementi di cereali o i tuberi-seme di patate.
( 12 ) Il riconoscimento si basa, per quanto riguarda l'ispezione in campo delle colture di sementi e le sementi prodotte, sulla decisione 95/514/CE del Consiglio (GU L 296 del 9.12.1995, pag. 34), modificata da ultimo dalla decisione 98/162/CE del Consiglio (GU L 53 del 24.2.1998, pag. 21) e, per quanto riguarda il controllo della selezione conservatrice delle varietà, sulla decisione 97/788/CE del Consiglio (GU L 322 del 25.11.1998, pag. 39); nel caso della Norvegia si applica l'accordo sullo Spazio economico europeo.
( 13 ) GU L 193 del 24.7.2009, pag. 60.
( 14 ) A norma dell’allegato 7, appendice 1, lettera B, punto 9, dell’accordo del 21 giugno 1999 tra la Comunità europea e la Confederazione svizzera sul commercio di prodotti agricoli.
( 15 ) La zona viticola presa in considerazione per compilare il presente documento è il territorio della Confederazione svizzera.
( 16 ) Questi termini sono protetti unicamente per i cantoni in cui beneficiano di una definizione precisa, ossia Vaud, Valais e Genève.
( 17 ) Questi termini sono protetti fatto salvo l’uso della menzione tradizionale tedesca «Federweisser» per i mosti di uve parzialmente fermentati destinati al consumo umano, secondo quanto previsto all’articolo 3, lettera c), della legge tedesca sul vino e all’articolo 40 del regolamento (CE) n. 607/2009.
( 18 ) Questo termine è protetto fatto salvo l’articolo 40 del regolamento (CE) n. 607/2009.
( 19 ) Per l’esportazione verso l’Unione, titolo alcolometrico totale (effettivo e potenziale) di 16 % vol.
( 20 ) Per l’esportazione verso l’Unione, il tenore di zucchero naturale deve essere superiore almeno dell’1 % alla media dell’anno degli altri vini.
( 21 ) Per l’esportazione verso l’Unione, questo termine indica un vino liquoroso con caratteristiche più rigorose in materia di resa e di contenuto di zucchero (contenuto iniziale di zucchero naturale: 252 g/l).
( 22 ) Tenendo conto della protezione dell’indicazione geografica «Genièvre» nell’Unione europea e dell’intenzione espressa dalla Svizzera di proteggere la denominazione «Genièvre» come indicazione geografica sul suo territorio, l’Unione europea e la Svizzera hanno convenuto di inserire la denominazione «Genièvre» nelle appendici 1 e 2 dell’allegato 8.
Le parti si impegnano a riesaminare la situazione di tale denominazione nel 2015 alla luce dello stato di avanzamento della protezione della denominazione «Genièvre» come indicazione geografica in Svizzera.
( 23 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.
( 24 ) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1.
( 25 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 26 ) Decisione 2002/106/CE della Commissione, del 1o febbraio 2002, recante approvazione di un manuale di diagnostica che stabilisce procedure diagnostiche, metodi per il prelievo di campioni e criteri per la valutazione degli esami di laboratorio ai fini della conferma della peste suina classica (GU L 39 del 9.2.2002, pag. 71).
( 27 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 28 ) Decisione 2003/422/CE della Commissione, del 26 maggio 2003, recante approvazione di un manuale di diagnostica della peste suina africana (GU L 143 dell’11.6.2003, pag. 35).
( 29 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 1o settembre 2009.
( 30 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 31 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 1o settembre 2009.
( 32 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 33 ) Regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano (GU L 300 del 14.11.2009, pag. 1).
( 34 ) Regolamento (UE) n. 142/2011 della Commissione, del 25 febbraio 2011, recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano, e della direttiva 97/78/CE del Consiglio per quanto riguarda taluni campioni e articoli non sottoposti a controlli veterinari alla frontiera (GU L 54 del 26.2.2011, pag. 1).
( 35 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 36 ) Decisione 2004/558/CE della Commissione, del 15 luglio 2004, che stabilisce le modalità d’applicazione della direttiva 64/432/CEE del Consiglio per quanto riguarda le garanzie complementari per gli scambi intracomunitari di animali della specie bovina in relazione alla rinotracheite bovina infettiva e l’approvazione dei programmi di eradicazione presentati da alcuni Stati membri (GU L 249 del 23.7.2004, pag. 20).
( 37 ) Decisione 2008/185/CE della Commissione, del 21 febbraio 2008, che stabilisce garanzie supplementari per la malattia di Aujeszky negli scambi intracomunitari di suini, e fissa i criteri relativi alle informazioni da fornire su tale malattia (GU L 59 del 4.3.2008, pag. 19).
( 38 ) Decisione 2010/434/UE della Commissione, del 6 agosto 2010, che modifica gli allegati I e II della decisione 2008/185/CE per quanto riguarda l’inclusione della Slovenia nell’elenco degli Stati membri indenni dalla malattia di Aujeszky e della Polonia e di regioni della Spagna nell’elenco degli Stati membri in cui si applica un programma nazionale approvato di lotta contro tale malattia (GU L 208 del 7.8.2010, pag. 5).
( 39 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 40 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 41 ) Regolamento (CE) n. 617/2008 della Commissione, del 27 giugno 2008, recante modalità d’applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio con riguardo alle norme di commercializzazione per le uova da cova e i pulcini di volatili da cortile (GU L 168 del 28.6.2008, pag. 5).
( 42 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 43 ) Regolamento (CE) n. 1251/2008 della Commissione, del 12 dicembre 2008, recante modalità di esecuzione della direttiva 2006/88/CE del Consiglio per quanto riguarda le condizioni e le certificazioni necessarie per l’immissione sul mercato e l’importazione nella Comunità di animali d’acquacoltura e i relativi prodotti e che stabilisce un elenco di specie vettrici (GU L 337 del 16.12.2008, pag. 41).
( 44 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 45 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 46 ) Decisione 2003/803/CE della Commissione, del 26 novembre 2003, che stabilisce un modello di passaporto per i movimenti intracomunitari di cani, gatti e furetti (GU L 312 del 27.11.2003, pag. 1).
( 47 ) Decisione 2005/91/CE della Commissione, del 2 febbraio 2005, che fissa il termine a partire dal quale è considerata valida la vaccinazione antirabbica (GU L 31 del 4.2.2005, pag. 61).
( 48 ) Decisione 2010/470/UE della Commissione, del 26 agosto 2010, che stabilisce modelli di certificati sanitari per gli scambi all’interno dell’Unione di sperma, ovuli ed embrioni di animali delle specie equina, ovina e caprina nonché di ovuli ed embrioni di animali della specie suina (GU L 228 del 31.8.2010, pag. 15).
( 49 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 50 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 51 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 52 ) Qualunque riferimento a un atto s'intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto come modificato prima del 30 giugno 2008.
( 53 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 54 ) Qualunque riferimento a un atto s'intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto come modificato prima del 30 giugno 2008.
( 55 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 56 ) Decisione 2009/821/CE della Commissione, del 28 settembre 2009, che stabilisce un elenco di posti d’ispezione frontalieri riconosciuti, fissa talune modalità relative alle ispezioni eseguite dagli esperti veterinari della Commissione e stabilisce le unità veterinarie del sistema TRACES (GU L 296 del 12.11.2009, pag. 1).
( 57 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 1o settembre 2009.
( 58 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 59 ) Direttiva 89/608/CEE del Consiglio, del 21 novembre 1989, relativa alla mutua assistenza tra le autorità amministrative degli Stati membri e alla collaborazione tra queste e la Commissione per assicurare la corretta applicazione delle legislazioni veterinaria e zootecnica (GU L 351 del 2.12.1989, pag. 34).
( 60 ) Direttiva 96/23/CE del Consiglio, del 29 aprile 1996, concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti e che abroga le direttive 85/358/CEE e 86/469/CEE e le decisioni 89/187/CEE e 91/664/CEE (GU L 125 del 23.5.1996, pag. 10).
( 61 ) Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali (GU L 165 del 30.4.2004, pag. 1).
( 62 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 63 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 64 ) Ogni riferimento a un atto s’intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato da ultimo.
( 65 ) Qualunque riferimento a un atto s'intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto come modificato prima del 30 giugno 2008.
( 66 ) Qualunque riferimento a un atto s'intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto come modificato prima del 30 giugno 2008.
( 67 ) Ogni riferimento a un atto si intende, salvo indicazione contraria, come un riferimento a tale atto quale modificato prima del 30 giugno 2012.
( 68 ) Fatte salve le disposizioni speciali progettate per la lotta contro il virus della Sharka.