COMMISSIONE EUROPEA
Strasburgo, 6.7.2021
COM(2021) 390 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI EMPTY
Strategy for Financing the Transition to a Sustainable Economy
{SWD(2021) 180 final}
Introduzione – Migliorare il quadro della finanza sostenibile dell'Unione
I cambiamenti climatici e il degrado ambientale stanno delineando le sfide globali dei nostri tempi. I paesi di tutto il mondo riconoscono la necessità urgente di affrontare tali sfide, come dimostrato dal loro sostegno all'accordo di Parigi e all'agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, e stanno fissando obiettivi ambiziosi. Sulla base del Green Deal europeo, l'Unione si è assunta vari impegni ambiziosi, in particolare quello di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 e di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. L'Unione mira altresì a rafforzare la sua resilienza ai cambiamenti climatici, a invertire la perdita di biodiversità e il vasto degrado ambientale e a non lasciare indietro nessuno nel corso del processo. Per conseguire tali obiettivi è necessario l'allineamento di tutte le risorse finanziarie, sia pubbliche che private, sia nazionali che multilaterali. L'Unione deve cooperare a livello globale e collaborare con i paesi a medio e a basso reddito ai fini della loro transizione.
Il quadro della finanza sostenibile dell'Unione rivestirà un ruolo fondamentale per il conseguimento di tali obiettivi e il sostegno a una ripresa sostenibile dalla pandemia di COVID-19. Al fine di conseguire il suo obiettivo di riduzione delle emissioni entro il 2030, l'Europa necessiterà secondo le stime di 350 miliardi di EUR in investimenti aggiuntivi all'anno nel decennio in corso nei soli sistemi energetici, assieme ai 130 miliardi di EUR di cui avrà bisogno per gli altri obiettivi ambientali. È sempre più probabile che gli investimenti nelle attività e negli asset non sostenibili vengano bloccati, dal momento che le sfide a livello climatico e ambientale diventano sempre più rilevanti. L'insufficiente considerazione di tali rischi ostacola la ridistribuzione delle risorse e comporta il rischio che in futuro si verifichino riadattamenti perturbatori, con ripercussioni per la stabilità finanziaria. Di conseguenza la regolamentazione in materia ambientale deve essere integrata da un quadro della finanza sostenibile che indirizzi la finanza verso investimenti che riducano l'esposizione a tali rischi climatici e ambientali.
Il quadro della finanza sostenibile può facilitare la raccolta di capitale sostenibile da parte delle autorità pubbliche. L'Unione sta già compiendo passi significativi in tal senso. Nell'ambito del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 e di NextGenerationEU (NGEU) l'Unione mira a investire fino a 605 miliardi di EUR in progetti volti ad affrontare la crisi climatica e 100 miliardi di EUR in progetti a sostegno della biodiversità. Dei 750 miliardi di EUR assegnati a NextGenerationEU, il 30 % sarà raccolto mediante l'emissione di obbligazioni verdi nell'ambito di NGEU. In veste di "banca europea per il clima", anche il Gruppo Banca europea per gli investimenti ha compiuto importanti passi a sostegno della transizione.
Dal momento che la portata degli investimenti richiesti è ben oltre la capacità del settore pubblico, l'obiettivo principale del quadro della finanza sostenibile è di indirizzare i flussi finanziari privati nelle attività economiche pertinenti. L'interesse del settore privato negli investimenti sostenibili è aumentato considerevolmente negli ultimi anni, ma necessita di un quadro della finanza sostenibile chiaro, coerente e solido, che attualmente l'Unione sta mettendo in atto.
Il quadro della finanza sostenibile e l'unione dei mercati dei capitali si rafforzano a vicenda e danno vita a maggiori opportunità per le imprese e gli investitori. È opportuno che i mercati dei capitali ben integrati ed efficienti agiscano da catalizzatore ai fini di un'efficace mobilizzazione e allocazione del capitale verso investimenti sostenibili. In cambio, lo slancio dell'agenda politica per la finanza sostenibile evidenzia l'importanza e l'urgenza degli sforzi volti a costruire un mercato veramente unico e sostenibile dei capitali nell'Unione europea.
Nel 2018 la Commissione ha adottato il suo primo piano d'azione per finanziare la crescita sostenibile, sulla cui base l'Unione ha introdotto tre elementi di base per il quadro della finanza sostenibile
. Tali elementi di base sono: 1) un sistema di classificazione o "tassonomia" delle attività sostenibili, 2) un quadro in materia di informativa per le imprese finanziarie e non finanziarie, e 3) degli strumenti di investimento, compresi indici di riferimento, norme e marchi
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Il primo elemento di base è la tassonomia dell'UE. Il regolamento Tassonomia intende fornire un sistema di classificazione solido e basato su dati scientifici, che consente alle imprese finanziarie e non finanziarie di condividere una definizione comune di sostenibilità e con ciò di fornire una protezione contro la pratica del greenwashing.
Il secondo elemento di base è un regime di informativa obbligatorio sia per le imprese finanziarie che per quelle non finanziarie, che fornisca agli investitori le informazioni necessarie per prendere decisioni con cognizione di causa in merito agli investimenti sostenibili. Gli obblighi di informativa comprendono l'impatto delle attività di un'impresa sull'ambiente e sulla società, nonché i rischi operativi e finanziari affrontati da un'impresa a causa della sua esposizione a favore della sostenibilità (concetto di "doppia rilevanza"). In tale contesto, la Commissione ha adottato oggi un atto delegato nell'ambito del regolamento Tassonomia, in cui specifica quali informazioni devono essere divulgate dalle imprese finanziarie e non finanziarie in riferimento alla rispettiva prestazione ambientale sulla base della tassonomia dell'Unione.
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Regime UE di informativa sulla sostenibilità per le imprese finanziarie e non finanziarie
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Strumento
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Proposta di direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità (CSRD)
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Regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFRD)
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Regolamento Tassonomia
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Ambito di applicazione
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Tutte le imprese di grandi dimensioni dell'Unione e tutte le imprese quotate (eccetto le microimprese quotate)
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Operatori del mercato finanziario che offrono prodotti di investimento e consulenti finanziari
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Operatori del mercato finanziario;
tutte le imprese soggette alla direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità
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Informativa
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Comunicazione sulla base delle norme formali d'informativa e soggetta a revisione esterna
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Informativa a livello di entità e di prodotto relativa ai rischi per la sostenibilità e ai principali impatti negativi
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Fatturato, spese in conto capitale e spese operative nell'anno di riferimento, derivanti dai prodotti o dalle attività associate alla tassonomia
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Stato
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In fase di negoziato; applicazione prevista a partire dal 2023
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Applicabile dal 10 marzo 2021
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Applicabile da gennaio 2022
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Per integrare tali obblighi di informativa occorre includere le preferenze sulla sostenibilità durante le consulenze in materia di investimenti o assicurazioni
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Il terzo elemento di base è un insieme di strumenti di investimento, compresi indici di riferimento, norme e marchi. Essi facilitano l'allineamento delle strategie di investimento degli operatori del mercato finanziario agli obiettivi climatici e ambientali dell'Unione, fornendo agli operatori una maggiore trasparenza. Si tratta degli obiettivi relativi sia agli indici di riferimento UE di transizione climatica che agli indici di riferimento UE allineati con l'accordo di Parigi istituiti dal regolamento sugli indici di riferimento climatici dell'UE. A oggi la Commissione sta adottando una proposta legislativa relativa a una norma per le obbligazioni verdi europee. La proposta creerà una norma volontaria di alta qualità, che sarà a disposizione di tutti gli emittenti e li aiuterà ad attirare investimenti sostenibili. Inoltre l'estensione del marchio Ecolabel UE ai prodotti finanziari fornirà ai singoli investitori un marchio credibile, affidabile e ampiamente riconoscibile per i prodotti finanziari al dettaglio.
Nel giro di pochi anni sono stati compiuti grandi progressi nella posa delle fondamenta del quadro della finanza sostenibile. È già iniziato il lavoro relativo ai tre elementi di base, ma ne rimane ancora altro da fare. La Commissione si è impegnata a completare l'attuazione del suo ambizioso piano d'azione del 2018. Tuttavia dal 2018 la nostra comprensione di cosa sia necessario per conseguire gli obiettivi di sostenibilità si è evoluta e il contesto globale è cambiato. Per tali motivi è necessaria una nuova fase della strategia per la finanza sostenibile dell'Unione.
Tale strategia individua quattro settori principali in cui sono necessarie ulteriori azioni affinché il sistema finanziario sostenga pienamente la transizione dell'economia verso la sostenibilità.
Per dare forma a tale strategia, la Commissione ha richiesto la consulenza della piattaforma sulla finanza sostenibile e ha svolto un'ampia consultazione con i portatori d'interesse nel 2020
. La strategia integra anche altre iniziative del Green Deal europeo, come il pacchetto Pronti per il 55 %.
I.Finanziare la transizione dell'economia reale verso la sostenibilità
La transizione verso gli obiettivi di sostenibilità dell'Unione richiede sforzi senza precedenti volti a mitigare i cambiamenti climatici e a adattarvisi, a ricostruire il capitale naturale e a rafforzare la resilienza e un più ampio capitale sociale, il tutto nel quadro della ripresa sostenibile dalla crisi dovuta alla COVID-19. I percorsi verso la transizione degli attori economici varieranno in modo considerevole, con diversi punti di partenza e diverse strategie aziendali, ma tutti i percorsi dovrebbero in ultima istanza essere coerenti con gli obiettivi di sostenibilità dell'Unione.
Gli sforzi dell'Unione si sono incentrati prevalentemente sul sostegno ai flussi di investimento verso le attività economiche già ecosostenibili e verso i piani per renderle tali. Un quadro che apporti maggiore sostegno è necessario per affrontare la sfida del finanziamento delle fasi intermedie nella transizione urgente delle attività verso gli obiettivi di neutralità climatica e ambientali dell'Unione. La Commissione ha richiesto la consulenza della piattaforma sulla finanza sostenibile in merito alle opzioni che incoraggerebbero e riconoscerebbero gli investimenti nelle attività economiche ai fini della transizione verso la sostenibilità
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Riconoscere gli sforzi di transizione
Sebbene le imprese, gli emittenti e gli investitori possano utilizzare la tassonomia dell'Unione per rendere più ecosostenibili le loro attività e i loro portafogli, il quadro attuale potrebbe essere sviluppato per meglio riconoscere gli investimenti per le fasi intermedie nel percorso verso la sostenibilità. Tali investimenti possono ridurre gli impatti dannosi sul clima e sull'ambiente, laddove non comportino una dipendenza da attivi a elevata intensità di carbonio.
Come prima fase, la Commissione esaminerà l'opportunità di presentare una proposta legislativa a favore del sostegno al e del riconoscimento del finanziamento di determinate attività economiche, principalmente nel settore energetico, compreso quello del gas, che contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra in modo da sostenere la transizione verso la neutralità climatica nel decennio in corso, come dichiarato nella comunicazione della Commissione di aprile 2021.
Inoltre la Commissione esaminerà le opzioni per un'estensione del quadro relativo alla tassonomia oltre le attività sostenibili dal punto di vista ambientale, al fine possibilmente di riconoscere le attività con un livello intermedio di prestazione ambientale. Ciò contribuirebbe a migliorare la trasparenza e a mobilizzare finanziamenti per le attività economiche che si trovano su un percorso credibile verso la sostenibilità, tenendo conto nel contempo degli aspetti sociali. Entro la fine del 2021 la Commissione pubblicherà una relazione in cui descrive le disposizioni necessarie per contemplare le attività economiche che non hanno un impatto significativo sulla sostenibilità ambientale e le attività economiche che danneggiano in modo considerevole la sostenibilità ambientale
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Includere più attività sostenibili nella tassonomia dell'Unione
Come annunciato nella comunicazione della Commissione pubblicata in aprile 2021, la Commissione adotterà un atto delegato complementare relativo agli aspetti climatici della tassonomia dell'Unione, che comprende le attività non ancora contemplate nel primo atto delegato complementare relativo agli aspetti climatici della tassonomia dell'Unione, quali l'agricoltura e taluni settori energetici, in linea con i requisiti del regolamento Tassonomia. L'atto delegato contemplerà anche le attività in materia di energia nucleare, subordinatamente a e coerentemente con lo specifico processo di riesame degli esperti che la Commissione ha istituito a tale scopo
. La Commissione adotterà l'atto delegato complementare non appena possibile al termine del processo di riesame, che si concluderà nell'estate 2021. L'atto delegato complementare riguarderà anche il gas naturale e le tecnologie correlate in quanto attività di transizione nella misura in cui rientrano nei limiti delle disposizioni dell'articolo 10, paragrafo 2, del regolamento Tassonomia dell'UE. A tale riguardo saranno presi in considerazione i vantaggi di una clausola di temporaneità per le attività di transizione.
Inoltre la Commissione adotterà dei criteri di vaglio tecnico per i restanti quattro obiettivi ambientali nel quadro del regolamento Tassonomia: acque, economia circolare, prevenzione dell'inquinamento e biodiversità. La Commissione stabilirà dei criteri per tali obiettivi in un atto delegato, come previsto dal regolamento Tassonomia, che sarà adottato nel primo semestre del 2022 e troverà applicazione dal 2023. Ciò faciliterà gli investimenti sostenibili in ambiti diversi dal clima.
Ampliare il quadro per le norme e i marchi della finanza sostenibile
Le norme e i marchi possono contribuire a indirizzare i finanziamenti a imprese, emittenti e investitori mentre attuano la transizione verso attività e modelli aziendali più sostenibili. Essi possono inoltre aiutare gli investitori attraverso la creazione di un quadro trasparente e credibile per prevenire la pratica del greenwashing. Per agevolare flussi aggiuntivi di capitale verso gli sforzi di transizione intermedi, la Commissione lavorerà su altri marchi relativi alle obbligazioni, come i marchi delle obbligazioni di transizione o quelli delle obbligazioni legate alla sostenibilità.
Guardando al futuro, un quadro più generale per i marchi degli strumenti finanziari potrebbe contribuire a fornire chiarezza, trasparenza e coerenza ai mercati finanziari sostenibili. Tale quadro consentirebbe e alimenterebbe innovazioni future del mercato, garantendo nel contempo un livello minimo di trasparenza e credibilità in riferimento ai fattori di sostenibilità dei marchi sviluppati dal mercato. Oltre agli strumenti finanziari, la Commissione esaminerà i marchi per gli indici di riferimento ambientali, sociali e di governance (ESG) e i criteri minimi di sostenibilità per i prodotti finanziari che promuovono le caratteristiche ambientali e sociali. Infine potrebbero essere presi in considerazione degli adattamenti al regolamento sul prospetto per creare requisiti minimi sulla comparabilità, sulla trasparenza e sull'armonizzazione delle informazioni a disposizione per tutti i titoli ESG.
Azione 1: per sviluppare un quadro più esaustivo e contribuire al finanziamento delle fasi intermedie verso la sostenibilità, la Commissione:
a)prenderà in considerazione l'opportunità di presentare una proposta legislativa per sostenere il finanziamento di talune attività economiche, principalmente nel settore energetico, per contribuire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra;
b)esaminerà le opzioni per ampliare il quadro della tassonomia dell'UE, possibilmente per riconoscere le attività economiche le cui prestazioni si trovano a un livello intermedio;
c)adotterà un atto delegato complementare relativo agli aspetti climatici della tassonomia dell'Unione che comprende nuovi settori, comprese l'agricoltura e talune attività energetiche;
d)adotterà un atto delegato nel quadro della tassonomia dell'Unione che contempla i restanti quattro obiettivi ambientali, vale a dire le acque, la biodiversità, la prevenzione dell'inquinamento e l'economia circolare, entro il secondo trimestre del 2022; e
e)esaminerà un quadro generale per i marchi degli strumenti finanziari, lavorerà su altri marchi relativi alle obbligazioni, come le obbligazioni di transizione o le obbligazioni legate alla sostenibilità, su un marchio per gli indici di riferimento ESG, su criteri minimi di sostenibilità per i prodotti finanziari che promuovono caratteristiche ambientali o sociali e introdurrà informative mirate relative al prospetto.
II.Verso un quadro della finanza sostenibile più inclusivo
Incoraggiare i singoli investitori e le PMI ad accedere alle opportunità della finanza sostenibile
I cittadini, in veste di singoli investitori o consumatori, e le piccole e medie imprese (PMI) sono fondamentali per la transizione verso la sostenibilità. Molti progetti sostenibili saranno di piccola entità e sviluppati a livello locale, ma essenziali per il sostegno alla ripresa verde. L'unione dei mercati dei capitali e il quadro della finanza sostenibile insieme intendono fornire alle PMI maggiori opportunità di finanziamento e incentivare una maggiore partecipazione dei singoli investitori nei mercati dei capitali.
Gli individui e le famiglie possono svolgere un ruolo importante nella trasformazione dell'economia attraverso l'accesso a una finanza sostenibile. Ad esempio, i prestiti verdi possono aiutare le famiglie e le PMI a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici o a passare a veicoli a zero emissioni. Per incentivare i prestiti verdi al dettaglio, la Commissione chiederà all'Autorità bancaria europea (ABE) un parere sulla definizione dei prestiti verdi al dettaglio e dei mutui ipotecari verdi e sugli eventuali strumenti di sostegno a essi relativi. La Commissione valuterà altresì le modalità per sostenere la diffusione di mutui ipotecari efficienti dal punto di vista energetico nel quadro della revisione della direttiva sul credito ipotecario.
I consulenti finanziari sono il principale punto di contatto per i singoli investitori e devono essere qualificati in modo tale da sostenere la diffusione della finanza sostenibile. La Commissione incentiverà una maggiore partecipazione dei singoli investitori cercando di migliorare il livello di competenza in materia di sostenibilità dei consulenti finanziari, che sarà soggetto a ulteriori valutazioni. Inoltre la Commissione, insieme all'OCSE e alla sua International Network on Financial Education, stanno lavorando al miglioramento dell'alfabetizzazione finanziaria dei cittadini. Essi pubblicheranno dei quadri congiunti sulle competenze finanziarie per gli adulti e i giovani, che descriveranno le competenze e le conoscenze che gli individui necessitano per sostenere il proprio benessere finanziario e per migliorare l'accesso alla finanza sostenibile.
Nell'economia dell'Unione vi sono 23 milioni di PMI che dovrebbero beneficiare di un maggiore accesso ai servizi di consulenza sulla sostenibilità sulla base delle loro esigenze specifiche. La crisi dovuta alla COVID-19 ha reso più difficile per le PMI ottenere i finanziamenti necessari ai loro sforzi di transizione. Alle PMI spesso mancano le capacità e la consapevolezza per cogliere le opportunità offerte dagli strumenti della finanza sostenibile.
La Commissione è pronta a sostenere gli Stati membri nei loro sforzi volti a fornire lo sviluppo di capacità e la consulenza tecnica relativa a come le PMI possano comunicare volontariamente i rischi e gli impatti sulla sostenibilità
. A tal fine, e in linea con la proposta di direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità, il Gruppo consultivo europeo sull'informativa finanziaria (EFRAG) preparerà una norma semplificata di comunicazione volontaria sulla sostenibilità che fornirà alle PMI uno strumento proporzionato. Inoltre il programma InvestEU fornirà dei meccanismi di riduzione dei rischi, mentre il pilastro PMI del programma per il mercato unico fornirà dei servizi di consulenza per le PMI attraverso la rete Enterprise Europe e l'iniziativa per la collaborazione tra cluster.
Servirsi delle opportunità offerte dalle tecnologie digitali per la finanza sostenibile
Le tecnologie digitali possono fornire soluzioni essenziali ai cittadini, agli investitori e alle PMI affinché compiano la loro transizione verso la sostenibilità. La Commissione faciliterà e incentiverà soluzioni innovative per aiutare le PMI a utilizzare gli strumenti digitali della finanza sostenibile e per far comprendere ai singoli investitori l'impatto dei prodotti finanziari sulla sostenibilità. L'innovazione tecnologica, come l'intelligenza artificiale, la blockchain, i megadati e l'Internet delle cose, svolge un ruolo significativo nell'ambito della finanza sostenibile. Ulteriori iniziative dell'Unione, quali l'inclusione di informazioni sulla sostenibilità nel punto di accesso unico europeo e il quadro in materia di "finanza aperta", contribuiranno a liberare tale potenziale.
Sebbene le tecnologie digitali siano importanti elementi di attivazione nella transizione, sussistono preoccupazioni in merito all'impatto ambientale e alle crescenti esigenze energetiche da parte dei centri dati e delle tecnologie di registro distribuito, soprattutto per quanto riguarda le cripto-attività. La Commissione valuterà l'impatto sulla sostenibilità delle tecnologie della finanza digitale. È opportuno che l'Unione assuma un ruolo di guida nel rendere tali infrastrutture a impatto climatico zero ed efficienti dal punto di vista energetico entro il 2030. L'atto delegato complementare relativo agli aspetti climatici della tassonomia dell'Unione stabilisce già i criteri di vaglio tecnico per i centri di dati e le soluzioni digitali che contribuiscono in modo sostanziale agli obiettivi della tassonomia dell'Unione, e dovrebbe essere ampliato così da includere più attività per lo sviluppo delle soluzioni digitali sostenibili e l'utilizzo delle cripto-attività sostenibili.
Assicurazioni: offrire una maggiore protezione dai rischi climatici e ambientali
Mediante l'aumento della copertura assicurativa il sistema finanziario riesce a proteggere meglio l'economia e la società da taluni rischi connessi al clima e alle catastrofi naturali. Un lieve aumento della copertura assicurativa può ridurre in modo significativo il costo economico delle catastrofi legate al clima per i contribuenti e per i governi. La strategia di adattamento ai cambiamenti climatici di recente adozione creerà le condizioni propizie per sostenere la resilienza della società ai cambiamenti climatici e ridurne i rischi. Un quadro operativo in materia assicurativa per le catastrofi naturali dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) individuerà le eventuali lacune in termini di copertura assicurativa negli Stati membri. Inoltre la Commissione avvierà un dialogo sulla resilienza climatica fra gli assicuratori, i riassicuratori, le autorità pubbliche e altri portatori d'interesse, al fine di scambiare le migliori prassi e individuare le modalità per affrontare le lacune in materia di protezione del clima, o attraverso raccomandazioni o mediante impegni volontari.
Sostenere investimenti sociali credibili
La ripresa dalla pandemia ha evidenziato la necessità di una transizione equa che sostenga i lavoratori e le loro comunità interessate dalla transizione delle attività economiche. Il forte aumento dell'emissione di obbligazioni sociali dimostra che gli investitori sono sempre più alla ricerca di opportunità d'investimento con risultati positivi dal punto di vista sociale e volte alla promozione dei diritti umani. Tale tendenza incoraggia gli istituti finanziari a intensificare il loro impegno con le imprese, al fine di aiutarle a integrare i diritti umani e i fattori sociali nelle relative strategie e attività.
Gli obblighi relativi all'informativa sulla sostenibilità in materia di finanza per gli operatori del mercato finanziario comprendono già alcuni fattori sociali, ma sono necessarie ulteriori azioni. Prima di dicembre 2022 la Commissione e le autorità europee di vigilanza si impegneranno a rivedere le norme tecniche di regolamentazione nel quadro del regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, per chiarire gli indicatori dei principali impatti negativi sul clima e sull'ambiente e i principali impatti negativi nell'ambito delle questioni sociali e dei lavoratori, del rispetto dei diritti umani e della lotta alla corruzione e alla concussione. Inoltre, entro la fine del 2021, la Commissione pubblicherà una relazione relativa alle disposizioni necessarie a una tassonomia sociale, come previsto dal regolamento Tassonomia
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Inoltre la Commissione presenterà una proposta di governo societario sostenibile per garantire che le imprese gestiscano i rischi per la sostenibilità e beneficino delle opportunità derivanti dal percorso verso la sostenibilità.
Bilancio verde e meccanismi di condivisione dei rischi
Sebbene i soli fondi pubblici non possano finanziare tutte le esigenze di investimenti, essi ricoprono un ruolo importante insieme ai finanziamenti privati.
La Commissione sta ulteriormente rafforzando l'integrazione degli aspetti climatici e della biodiversità nel bilancio dell'Unione. La Commissione si serve già degli strumenti del bilancio verde nel ciclo annuale di bilancio dell'Unione. Tale lavoro sarà ulteriormente rafforzato nell'ambito dell'attuazione del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e del rispettivo accordo interistituzionale, con i relativi impegni di spesa per il clima e la biodiversità. La Commissione si impegna a elaborare metodologie di monitoraggio aggiornate e rafforzate sia in ambito climatico che di biodiversità. Tali metodologie di monitoraggio saranno fondamentali per monitorare che la spesa per il clima e la biodiversità nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 sia allineata alle ambizioni dell'Unione.
La Commissione sta altresì collaborando strettamente con gli Stati membri al fine di aumentare l'utilizzo degli strumenti di bilancio verdi. La Commissione ha sviluppato inoltre un quadro di riferimento per il bilancio verde e svolge indagini annuali sulle pratiche di bilancio verde esistenti nell'Unione per sostenere i molti Stati membri che desiderano riorientare il proprio bilancio nazionale a priorità ecologiche. Il lavoro analitico, il sostegno tecnico, la formazione e una conferenza annuale promuovono un reciproco processo di apprendimento al fine di garantire che le politiche di bilancio e di spesa siano in linea con gli impegni in materia ambientale.
La condivisione del rischio fra investitori pubblici e privati può affrontare efficacemente i fallimenti del mercato che ostacolano il finanziamento delle infrastrutture sostenibili e della transizione orientata all'innovazione. Il piano di investimenti per un'Europa sostenibile, il pilastro degli investimenti del Green Deal europeo, mira a mobilizzare almeno 1 000 miliardi di EUR in investimenti sostenibili da parte di attori pubblici e privati nel prossimo decennio. Il programma InvestEU fornirà capacità di assunzione del rischio e sostegno alle relative iniziative di consulenza al Gruppo BEI, alle banche di promozione nazionali e ad altri istituti finanziari. La Commissione organizzerà un vertice annuale inaugurale sugli investimenti sostenibili prima della COP 26, al fine di prendere atto dei progressi delle iniziative dell'Unione comprese nel piano di investimenti per un'Europa sostenibile.
Azione 2: per migliorare l'inclusività della finanza sostenibile, la Commissione:
a)chiederà all'ABE un parere sulla definizione dei prestiti e dei mutui ipotecari verdi e sul sostegno a essi, esaminerà le opzioni per agevolare il loro utilizzo entro il 2022 e aumenterà l'accesso dei cittadini e delle PMI ai servizi di consulenza sulla finanza sostenibile;
b)integrerà i dati relativi alla finanza sostenibile negli spazi di dati nell'ambito della strategia europea per i dati ed esaminerà, in collaborazione con la piattaforma per la finanza digitale, eventuali ulteriori azioni per facilitare e incoraggiare le soluzioni innovative che si servono delle tecnologie digitali per sostenere le PMI e i singoli investitori; e
c)individuerà le lacune in materia di protezione delle assicurazioni mediante il quadro operativo per le catastrofi naturali dell'EIOPA e avvierà un dialogo sulla resilienza climatica con tutti i portatori d'interesse pertinenti (2022);
d)pubblicherà una relazione sulla tassonomia sociale entro la fine del 2021; e
e)rafforzerà le metodologie di monitoraggio della spesa per il clima e la biodiversità, sosterrà gli Stati membri che desiderano riorientare il proprio bilancio nazionale verso priorità ecologiche e organizzerà un vertice annuale inaugurale sugli investimenti sostenibili prima della COP 26.
III.Migliorare la resilienza del settore finanziario e il contributo alla sostenibilità: la prospettiva della doppia rilevanza
Per allinearsi al Green Deal europeo, il settore finanziario stesso dovrà essere più resiliente ai rischi posti dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale e inoltre migliorare il suo contributo alla sostenibilità. A tal fine è necessario un approccio globale che consiste in un'integrazione sistematica sia dei rischi per la sostenibilità rilevanti sotto il profilo finanziario (prospettiva outside-in) sia degli impatti sulla sostenibilità (prospettiva inside-out) nei processi decisionali in ambito finanziario. È fondamentale che le due prospettive del concetto di rilevanza siano debitamente integrate affinché il settore finanziario contribuisca in modo proattivo e completo al successo del Green Deal europeo.
Migliorare la resilienza economica e finanziaria ai rischi di sostenibilità
I rischi di sostenibilità sono già rilevanti e avranno impatti negativi sulla stabilità finanziaria e sul finanziamento dell'economia reale. L'impatto fisico dei cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità creano rischi che possono essere sistemici e possono non essere visibili a livello dei singoli asset. I rischi possono altresì derivare da una reazione caotica e improvvisa alla transizione. È pertanto cruciale comprendere la natura e il grado di tali esposizioni e come esse interagiscano ed evolvano nel tempo. Sono necessarie azioni complementari per garantire un'integrazione coerente dei fattori di sostenibilità nella valutazione e gestione del rischio nel settore finanziario.
Rispecchiare i rischi di sostenibilità nei principi d'informativa finanziaria e nelle pratiche contabili
La Commissione sostiene con forza il lavoro internazionale di integrazione delle riflessioni sulla sostenibilità nell'informativa finanziaria e nelle pratiche contabili e mirerà al più elevato livello di ambizione. La Commissione collaborerà con il Gruppo consultivo europeo sull'informativa finanziaria (EFRAG), l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) e l'Organismo internazionale di normalizzazione contabile (IASB) per valutare se i principi internazionali d'informativa finanziaria (IFRS) integrano adeguatamente i rischi per la sostenibilità. Dal momento che i principi e la prassi d'informativa finanziaria determinano il valore degli investimenti, essi rappresentano un elemento chiave per integrare i rischi di sostenibilità nel processo decisionale relativo al mercato finanziario. In particolare è opportuno valutare le modalità per riconoscere e segnalare adeguatamente e tempestivamente i rischi climatici e ambientali pertinenti nelle schede finanziarie.
Per incentivare lo sviluppo di norme per valutare il capitale naturale nell'Unione e a livello globale, la Commissione sta inoltre intensificando il proprio impegno con il settore in materia di biodiversità e delle pratiche contabili del capitale naturale.
Migliorare la trasparenza dei rating del credito e delle prospettive dei rating
Le agenzie di rating del credito ricoprono un ruolo importante nel sistema finanziario tramite la valutazione del rischio di credito degli emittenti finanziari e non finanziari. I portatori d'interesse continuano a esprimere preoccupazione per la mancanza di trasparenza in merito alle modalità in cui le agenzie di rating del credito integrano i fattori di sostenibilità nelle rispettive metodologie, nell'ottica di un ampio utilizzo dei rating di credito. Subordinatamente a un'ulteriore valutazione dell'ESMA dell'efficacia delle misure vigenti, la Commissione interverrà per migliorare la trasparenza e garantire l'inclusione dei pertinenti fattori ESG nei rating del credito e nelle prospettive dei rating, assicurando nel contempo una trasparenza metodologica.
Individuare e gestire i rischi di sostenibilità da parte di banche e assicuratori
L'abilità delle banche e delle compagnie di assicurazione di individuare e gestire i rischi di sostenibilità e di assorbire le perdite finanziarie da essi derivanti è fondamentale per la stabilità finanziaria e la resilienza dell'economia reale durante la transizione. Sebbene le entità del settore finanziario e le autorità di vigilanza si stiano sforzando di inserire i fattori climatici e ambientali nei sistemi di gestione del rischio e fra i requisiti patrimoniali prudenziali, i progressi non sono ancora sufficienti.
-La Commissione proporrà delle modifiche del quadro prudenziale per le banche al fine di garantire che i fattori ESG siano coerentemente integrati nei sistemi di gestione del rischio e nella vigilanza. Per conseguire tale obiettivo saranno stabiliti dei requisiti per individuare, misurare, gestire e monitorare i rischi di sostenibilità nei quadri di gestione del rischio, comprese le prove di stress per le banche in relazione ai cambiamenti climatici. A complemento di ciò e nel quadro della valutazione annuale della vigilanza, il ruolo delle autorità di vigilanza nella valutazione di tali rischi sarà chiarito e rafforzato. Infine la Commissione proporrà all'Autorità bancaria europea di presentare la sua valutazione in corso del trattamento prudenziale delle esposizioni relative agli asset o alle attività associate in modo sostanziale agli obiettivi ambientali e/o sociali per due anni fino al 2023.
-La Commissione integrerà in modo coerente i rischi di sostenibilità nei sistemi di gestione del rischio e nella vigilanza degli assicuratori. Saranno proposte delle modifiche della direttiva solvibilità II
, e sarà inclusa un'analisi di scenario dei cambiamenti climatici da parte degli assicuratori. Analogamente all'approccio assunto nel settore bancario, l'EIOPA valuterà i differenziali di rischio in ambito assicurativo fra esposizioni sostenibili dal punto di vista ambientale e/o sociale ed esposizioni di altro tipo.
Gestire i rischi di sostenibilità a livello di sistema
Aumentare la resilienza del sistema finanziario agli shock richiede l'individuazione, la misurazione e la gestione dei rischi a livello di sistema. La Commissione rafforzerà la sua cooperazione con le autorità di vigilanza europee e la Banca centrale europea (BCE) allo scopo di rilevare, monitorare e mitigare tutti rischi sistematici di sostenibilità che hanno un impatto a lungo termine sulla stabilità finanziaria. Per conseguire tale obiettivo, verrà intensificato il lavoro volto a sviluppare metodologie e scenari coerenti e pertinenti per quantificare i rischi di sostenibilità e per condurre prove di stress sulla resilienza del sistema finanziario, che contempleranno i settori finanziari pertinenti. La Commissione incaricherà la conduzione di una prova di stress mirata del sistema finanziario sul pacchetto Pronti per il 55 %.
Gli istituti finanziari sono via via più esposti al degrado degli ecosistemi e alla perdita di biodiversità, sempre più rapidi, all'esaurimento delle risorse naturali e all'aumento dei livelli di inquinamento delle acque, dell'aria e dei suoli. Per incrementare gli sforzi di misurazione dei rischi finanziari derivanti da una significativa perdita di biodiversità e dal degrado dell'ecosistema, la Commissione elaborerà una relazione sulla misurazione e sulla presenza di tali rischi nell'Unione. La relazione della Commissione esaminerà anche approcci e metodi per misurare tali rischi e delineerà le prossime fasi in tale ambito.
In conclusione, affrontare e gestire i rischi sistemici richiede strumenti appropriati per le autorità macroprudenziali. Con il sostegno delle autorità europee di vigilanza (AEV), del Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) e della BCE, la Commissione esaminerà se gli strumenti macroprudenziali sono in grado di affrontare i rischi per la stabilità finanziaria legati ai cambiamenti climatici come parte di una prossima revisione del quadro macroprudenziale per il settore bancario. A medio termine saranno effettuati ulteriori lavori volti ad ampliare l'ambito di applicazione ai settori non bancari e ai rischi ambientali, sulla base delle raccomandazioni delle autorità europee di vigilanza, del CERS e della BCE.
Azione 3: per migliorare la resilienza economica e finanziaria ai rischi di sostenibilità, la Commissione:
a)collaborerà con EFRAG, ESMA e IASB in merito a come i principi d'informativa finanziaria possano integrare al meglio i pertinenti rischi di sostenibilità;
b)interverrà per garantire che i pertinenti rischi ESG siano sistematicamente integrati nei rating di credito e nelle prospettive dei rating in modo trasparente, tenendo conto dell'ulteriore valutazione dell'ESMA (2023);
c)proporrà le modifiche del regolamento sui requisiti patrimoniali e della direttiva sui requisiti patrimoniali al fine di garantire l'integrazione coerente dei rischi di sostenibilità nei sistemi di gestione del rischio delle banche, comprese le prove di stress per le banche in relazione ai cambiamenti climatici (2021);
d)proporrà modifiche della direttiva solvibilità II per integrare in modo coerente i rischi di sostenibilità nella gestione del rischio degli assicuratori, compresa un'analisi di scenario dei cambiamenti climatici da parte degli assicuratori (2021); e
e)rafforzerà la stabilità finanziaria a lungo termine mediante una cooperazione più stretta relativa a una valutazione del rischio per la stabilità finanziaria, prove di stress regolari, una valutazione degli strumenti macroprudenziali e uno studio dedicato ai rischi derivanti dal degrado ambientale e dalla perdita di biodiversità.
Accelerare il contributo del settore finanziario agli sforzi per la transizione
Oltre alla gestione dei rischi di sostenibilità da parte degli istituti finanziari, il successo del Green Deal europeo dipende dal contributo di tutti i portatori d'interesse economici e dai loro incentivi a raggiungere i nostri obiettivi. A tal fine, gli istituti finanziari devono tradurre gli obiettivi di sostenibilità dell'Unione in strategie di finanziamento a lungo termine e processi decisionali. Ciò comprende migliori progressi nella misurazione, nel monitoraggio e nell'informativa su base regolare.
Migliorare su base scientifica la fissazione di obiettivi, l'informativa e il monitoraggio degli impegni del settore finanziario
Gli istituti finanziari dovrebbero divulgare i propri piani di transizione alla sostenibilità e di decarbonizzazione, inclusi gli obiettivi intermedi e a lungo termine, e le modalità con cui prevedono di ridurre la loro impronta ambientale. Sarà fondamentale una maggiore trasparenza in merito agli obiettivi, agli indicatori, alle definizioni e alle metodologie, al fine di migliorare l'efficacia delle azioni nel corso del tempo. Ai sensi della proposta di direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità, le imprese dell'Unione e le imprese quotate, compresi banche, assicuratori e investitori, dovranno divulgare i propri obiettivi per la sostenibilità e i progressi compiuti per conseguirli. Inoltre, e sulla base delle norme tecniche di regolamentazione nel quadro del regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, la Commissione rafforzerà l'informativa e l'efficacia delle azioni di decarbonizzazione da parte degli operatori del mercato finanziario per tutti i prodotti di investimento.
In tal senso, anche gli impegni volontari degli istituti finanziari a livello globale di adottare obiettivi strategici basati su dati scientifici in materia di clima e sostenibilità sono lodevoli come primo passo. In attesa di un'ulteriore azione politica nel settore, la Commissione esaminerà in che misura un maggiore orientamento potrebbe garantire che tali promesse volontarie siano credibili e monitorerà i progressi nell'Unione nel corso del tempo. Allo stadio attuale, gli istituti finanziari potrebbero servirsi della tassonomia dell'Unione e di altri strumenti finanziari per compiere progressi verso il conseguimento dei propri piani a livello di entità e di portafoglio.
Chiarire i doveri fiduciari e le norme di gestione per gli investitori al fine di rispecchiare il contributo del settore finanziario agli obiettivi del Green Deal
Allineare i flussi finanziari agli obiettivi del Green Deal europeo richiede un'ulteriore riflessione degli impatti sulla sostenibilità nelle strategie e nei processi decisionali relativi agli investimenti degli investitori. Il 21 aprile 2021, la Commissione ha pubblicato sei atti delegati recanti modifica che prevedono che le imprese finanziarie, quali consulenti, asset manager e assicuratori, includano i rischi di sostenibilità rilevanti sotto il profilo finanziario nelle loro procedure e tengano conto delle preferenze per la sostenibilità dei loro clienti. Ciò dovrà essere integrato da un'ulteriore azione per i 125 000 fondi pensionistici negli schemi collettivi di gestione dell'Unione a nome di circa 75 milioni di cittadini europei. Per migliorare il loro contributo agli obiettivi del Green Deal, è fondamentale che i doveri fiduciari degli investitori e dei fondi pensionistici nei confronti degli aderenti e dei beneficiari rispecchino i rischi ESG "inside-out" degli investimenti nel quadro dei processi decisionali relativi agli investimenti.
-La Commissione chiederà all'EIOPA di valutare la potenziale necessità di ampliare il concetto di "migliore interesse a lungo termine degli aderenti e dei beneficiari" e di introdurre l'obbligo di tenere conto degli impatti sulla sostenibilità nel quadro per gli investimenti pensionistici. La finalità sarebbe garantire che il quadro rispecchi meglio le preferenze per la sostenibilità degli aderenti e dei beneficiari e i più ampi obiettivi sociali e ambientali. Di concerto con le autorità europee di vigilanza, la Commissione esaminerà e valuterà ulteriori misure per consentire a tutti gli operatori del mercato finanziario e i consulenti interessati di tenere conto degli impatti positivi e negativi sulla sostenibilità delle rispettive decisioni d'investimento e dei prodotti che raccomandano sistematicamente.
-La Commissione riesaminerà i quadri pertinenti relativi alle attività di gestione e di impegno degli investitori. In particolare, la Commissione analizzerà le modalità in cui la direttiva sui diritti degli azionisti II
può rispecchiare al meglio gli obiettivi di sostenibilità dell'Unione e allinearsi alle migliori prassi a livello globale nelle linee guida di gestione.
Migliorare la disponibilità, l'integrità e la trasparenza delle ricerche e dei rating di mercato in ambito ESG
Per portare avanti gli sforzi di transizione, gli istituti finanziari necessiteranno di un'ampia varietà di informazioni per individuare i rischi, le opportunità e gli impatti relativi alla sostenibilità delle loro società partecipate e dei loro clienti. A tal fine la proposta di direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità prevederà che le imprese quotate e di grandi dimensioni dell'Unione divulghino dati sulla sostenibilità significativi, comparabili e prospettici lungo la catena di valore della finanza
. Inoltre la proposta futura di un punto unico di accesso europeo creerà un meccanismo a livello di Unione che offrirà banche dati facilmente accessibili, comparabili e consultabili in formato digitale, relative ai requisiti d'informativa pubblica delle imprese, comprese le informazioni sulla sostenibilità.
Subordinatamente a una consultazione pubblica e a una valutazione d'impatto, la Commissione agirà per migliorare l'affidabilità, la comparabilità e la trasparenza dei rating ESG. I rating ESG hanno un impatto sempre più importante sul funzionamento dei mercati di capitali e sulla fiducia degli investitori nei prodotti sostenibili. Tale azione si fonderà sullo studio della Commissione pubblicato in gennaio 2021, che individua una mancanza di trasparenza nel funzionamento delle agenzie di rating ESG, un basso livello di comparabilità fra i rating ESG e potenziali conflitti d'interesse. La crescente domanda di investimenti sostenibili concentra inoltre l'attenzione sulla necessità di ricerche ESG imparziali e affidabili, sulla base di metodologie trasparenti e comparabili.
Azione 4: per aumentare il contributo del settore finanziario alla sostenibilità, la Commissione:
a)migliorerà l'informativa degli istituti finanziari riguardante gli obiettivi di sostenibilità e la pianificazione della transizione, esaminerà in quale misura un maggiore orientamento potrebbe garantire che gli imegni volontari siano credibili e monitorerà i progressi;
b)chiederà all'EIOPA di valutare la necessità di riesaminare i doveri fiduciari dei fondi pensionistici e degli investitori al fine di rispecchiare gli impatti sulla sostenibilità nel quadro dei processi decisionali relativi agli investimenti, incluse le attività di gestione e di impegno entro il 2022; e
c)agirà per migliorare l'affidabilità e la comparabilità dei rating ESG e valuterà ulteriormente taluni aspetti della ricerca ESG, al fine di decidere in merito alla necessità di un intervento.
Affrontare la pratica del greenwashing
L'Unione ha compiuto passi importanti volti ad affrontare la pratica del greenwashing nel mercato finanziario. I tentativi di greenwashing possono generare rischi di reputazione per gli attori coinvolti e dare il via a una perdita di fiducia nei prodotti della finanza sostenibile e nel sistema finanziario. Per prevenire la pratica del greenwashing l'Unione ha introdotto dei requisiti di informativa per le imprese e gli investitori e ha creato strumenti per aumentare la trasparenza e aiutare gli investitori finali a individuare opportunità d'investimento credibili
. Tuttavia l'efficacia delle politiche di finanza sostenibile dipende altresì da un adeguato livello di applicazione della normativa in tutta l'Unione. Le autorità di vigilanza hanno un ruolo fondamentale nel monitorare la conformità alla normativa sulla finanza sostenibile, facendo pieno utilizzo dei loro mandati e poteri giuridici per garantire che gli investitori e i consumatori siano protetti dalle dichiarazioni di sostenibilità infondate.
Con il sostegno delle autorità europee di vigilanza, la Commissione valuterà se i poteri, le capacità e gli obblighi di vigilanza sono adatti allo scopo. Sulla base di tale valutazione e del monitoraggio dei rischi di greenwashing da parte delle autorità europee di vigilanza, la Commissione esaminerà ulteriori misure da prendere per garantire un livello sufficiente e coerente di applicazione della normativa e di vigilanza per affrontare la pratica del greenwashing.
Monitorare una transizione ordinata del sistema finanziario dell'Unione
Conseguire gli obiettivi climatici dell'Unione necessiterà di un'azione collaborativa da parte degli Stati membri, delle autorità di vigilanza finanziaria e delle pertinenti autorità pubbliche, al fine di monitorare i progressi della transizione. La Commissione, di concerto con la piattaforma sulla finanza sostenibile, svilupperà un solido quadro di monitoraggio finalizzato a misurare i flussi di capitale diretti a investimenti sostenibili. La Commissione fornirà assistenza agli Stati membri nel corso della valutazione della carenza di investimenti e della misurazione dei progressi compiuti dai settori finanziari per conseguire i nostri obiettivi climatici e ambientali
.
Le autorità europee di vigilanza possono ricoprire un ruolo importante per contribuire all'integrazione coerente della prospettiva della doppia rilevanza in tutto il sistema finanziario. La Commissione rafforzerà la cooperazione fra tutte le autorità pubbliche pertinenti, incluse le autorità di vigilanza, per contribuire a definire obiettivi intermedi per il settore finanziario, comprendere meglio se i progressi sono sufficienti, e dunque aprire la strada all'adozione di un'azione politica più collaborativa da parte di tutte le autorità pubbliche pertinenti.
Infine la Commissione istituirà un forum per la ricerca sulla finanza sostenibile al fine di rafforzare il ruolo della scienza e incoraggiare la condivisione delle conoscenze sulla finanza sostenibile fra il mondo accademico e il settore finanziario. Tale forum sarà incaricato di sensibilizzare maggiormente sull'utilizzo della ricerca sulla finanza sostenibile e di promuovere lo scambio di conoscenze fra i ricercatori e la comunità finanziaria.
Azione 5: per monitorare una transizione ordinata e garantire l'integrità del sistema finanziario dell'Unione, la Commissione:
a)monitorerà i rischi relativi alla pratica del greenwashing, valuterà e riesaminerà gli strumenti di vigilanza e applicazione della normativa disponibili a oggi per le autorità competenti, al fine di garantire che i poteri, le capacità e gli obblighi di vigilanza siano adatti allo scopo, con il sostegno delle autorità europee di vigilanza;
b)svilupperà un solido quadro di monitoraggio per misurare i flussi di capitale e fornire assistenza agli Stati membri durante la valutazione della carenza di investimenti e della misurazione dei progressi compiuti dai settori finanziari entro il 2023;
c)rafforzerà la cooperazione fra tutte le autorità pubbliche pertinenti, compresi gli Stati membri, la BCE, la BERS, le autorità europee di vigilanza e l'Agenzia europea dell'ambiente, al fine di lavorare verso un approccio comune per monitorare una transizione ordinata e garantire che la prospettiva della doppia rilevanza sia coerentemente integrata in tutto il sistema finanziario dell'Unione (entro il 2022); e
d)istituirà un forum di ricerca sulla finanza sostenibile per promuovere lo scambio di conoscenze fra i ricercatori e la comunità finanziaria.
IV.Promuovere l'ambizione globale
Sfide globali richiedono un'azione globale. Tuttavia giurisdizioni diverse hanno differenti punti di partenza, livelli di ambizione e obiettivi. I forum e le reti internazionali stanno coordinando sempre più spesso le iniziative legate alla finanza sostenibile, al fine di sfruttare pienamente il potenziale globale della finanza sostenibile
. Sulla base dei propri successi interni, l'Unione si è posta come leader nell'ambito della finanza sostenibile a livello internazionale e sta contribuendo attivamente allo sforzo globale. Tale leadership può essere una fonte di ispirazione per altre giurisdizioni in tutto il mondo e generare opportunità economiche per il settore finanziario dell'Unione a livello globale. Gli attori dell'Unione sono i maggiori emittenti di obbligazioni verdi e si sono rivelati grandi investitori sostenibili. I mercati verdi dinamici rafforzano il ruolo internazionale dell'euro e rendono l'Unione il maggiore centro globale per la finanza sostenibile.
La Commissione rileva la necessità di un'architettura internazionale ambiziosa e solida per la finanza sostenibile, che accolga il concetto di doppia rilevanza e fornisca sostegno ai paesi partner dell'Unione. Tale architettura deve comprendere una solida governance internazionale, un codice di norme compatto e un quadro per il monitoraggio. Come prima fase, la Commissione suggerisce che il Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB) ampli il proprio mandato al fine di comprendere il contributo del sistema finanziario agli obiettivi ambientali e climatici globali.
La Commissione esorta tutti i partner internazionali ad approfondire la cooperazione sulla finanza sostenibile a livello bilaterale e multilaterale, in particolare al fine di promuovere approcci convergenti e di fornire al settore privato strumenti e unità di misura utilizzabili, come le tassonomie. Il particolare, nel quadro della tabella di marcia del gruppo di lavoro sulla finanza sostenibile del G20, la Commissione sottolinea l'importanza di lavorare a un allineamento dei flussi finanziari agli obiettivi di sostenibilità.
Promuovere un consenso ambizioso nei forum internazionali
L'Unione esorterà i forum e i normatori internazionali, come la Fondazione IFRS, a sviluppare norme e principi ambiziosi di informativa, sulla base, se del caso, delle raccomandazioni della task force sulle comunicazioni di informazioni di carattere finanziario relative al clima e altre iniziative internazionali
. È possibile che le norme internazionali di informativa si sovrappongano, siano incoerenti e varino nel livello di ambizione. La Commissione accoglie con favore gli sforzi volti alla creazione di una base normativa per la comunicazione globale in materia di sostenibilità ed esorta all'elaborazione di norme per l'informativa sulla sostenibilità esaustive, che affrontino tutte le questioni legate alla sostenibilità e contengano la prospettiva della doppia rilevanza, in linea con la proposta di direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità.
L'Unione proseguirà la cooperazione con i suoi partner in seno ai forum internazionali per concordare obiettivi e principi comuni per le tassonomie e, in futuro, per aumentare la comparabilità e la coerenza delle unità di misura e delle soglie per le tassonomie. L'Unione si sta impegnando attivamente in seno al G20 e alla piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile per evitare approcci frammentari che comporterebbero costi di transizione più elevati, flussi di capitale transfrontalieri insufficienti e un rallentamento dell'innovazione finanziaria.
Gli sforzi globali sono fondamentali per affrontare le implicazioni per la stabilità finanziaria dei rischi climatici e ambientali. L'Unione invita l'FSB ad affrontare le più ampie questioni relative alla sostenibilità e a tenere conto del fatto che le attività degli istituti finanziari hanno un impatto sul clima e sull'ambiente e pertanto contribuiscono agli stessi rischi che intendono misurare. Infine l'Unione sostiene attivamente il lavoro della task force sulle comunicazioni di informazioni di carattere finanziario relative al clima in seno al Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, volto a individuare e affrontare le possibili lacune nello schema di regolamentazione Basilea, e il lavoro dell'Associazione internazionale delle autorità di vigilanza assicurativa volto a integrare i rischi climatici nella vigilanza assicurativa.
Sviluppare e approfondire il lavoro della piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile
Per promuovere la cooperazione internazionale, la Commissione europea e sette altre giurisdizioni hanno lanciato la piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile (IPSF) nell'ottobre 2019
. Tale piattaforma promuove mercati integrati per la finanza sostenibile e lavora su strumenti e unità di misura utilizzabili. È composta a oggi da 17 membri ed è riconosciuta come un'iniziativa internazionale fondamentale per la finanza sostenibile
.
La piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile presenterà una relazione sul suo lavoro relativo a una "tassonomia di base comune", fondato sulle nuove tassonomie sviluppate dai suoi membri, e sulle informative in materia di sostenibilità. La Commissione promuoverà il concetto di doppia rilevanza in seno alla piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile. Inoltre, proporrà di migliorare la condivisione delle conoscenze in settori chiave della finanza sostenibile, quali le sinergie fra la finanza per il clima e la biodiversità e la transizione del sistema finanziario verso finalità condivise in materia di sostenibilità. La Commissione sosterrà altresì la crescita dell'adesione alla piattaforma e una struttura di governance rafforzata e proporrà un nuovo piano di lavoro entro l'autunno 2021. La piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile è riconosciuta come partner della conoscenza del gruppo di lavoro sulla finanza sostenibile del G20 nuovamente istituito, ed è altresì riconosciuto il suo contributo al lavoro di allineamento degli investimenti agli obiettivi di sostenibilità.
Fornire sostegno ai paesi a medio e a basso reddito nel migliorare il loro accesso alla finanza sostenibile
La Commissione svilupperà una strategia globale per contribuire ad aumentare la finanza sostenibile nei paesi partner dell'Unione. I paesi a medio e a basso reddito fanno fronte a enormi necessità di investimento per finanziare il proprio sviluppo sostenibile. Accelerare i flussi finanziari privati verso i nostri paesi partner sarà fondamentale per il successo collettivo della nostra agenda di sostenibilità globale. Tuttavia sarà necessario un sostegno dedicato. La Commissione sosterrà gli sforzi per aumentare gli strumenti finanziari legati alla sostenibilità nei nostri paesi partner e contribuirà a ricostruire meglio a livello globale, soprattutto mediante lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) – Europa globale e lo strumento di assistenza preadesione (IPA).
Azione 6: per fissare un elevato livello di ambizione nello sviluppo di iniziative e norme internazionali per la finanza sostenibile e per fornire sostegno ai paesi partner dell'Unione, la Commissione:
a)cercherà un consenso ambizioso in seno ai forum internazionali, integrerà il concetto di doppia rilevanza, sottolineerà l'importanza dei quadri per l'informativa e concorderà su obiettivi e principi per le tassonomie;
b)proporrà di ampliare il lavoro della piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile a nuove questioni e di rafforzarne la governance; e
c)fornirà sostegno ai paesi a medio e a basso reddito nel migliorare il loro accesso alla finanza sostenibile mediante lo sviluppo di una strategia globale e la promozione di strumenti finanziari legati alla sostenibilità.
Conclusione - Attuazione e via da seguire
Sulla base del piano d'azione del 2018 in materia di finanza sostenibile, la Commissione ha adottato misure senza precedenti per posare le fondamenta della finanza sostenibile. Tale ambizioso quadro deve essere perfezionato e consolidato affinché possiamo soddisfare le enormi esigenze di investimento della transizione, garantire che la transizione sia equa e adattarci al contesto globale. La presente strategia affronta tali sfide e rende il quadro funzionale e coerente.
La strategia stabilisce le modalità in cui gli obiettivi del Green Deal europeo sono rispecchiati nel sistema finanziario e garantisce che gli attori di tutti i settori dell'economia siano in grado di finanziare la propria transizione a prescindere dal loro punto di partenza. Tali politiche integrano i cambiamenti critici nelle politiche climatiche e ambientali stabilite nel Green Deal europeo. Essa si basa sulla collaborazione e sui partenariati della Commissione con iniziative esterne pubbliche e private volte a incentivare la leadership del settore finanziario verso il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità dell'Unione. La Commissione presenterà una relazione sull'attuazione della strategia entro la fine del 2023 e sosterrà attivamente gli Stati membri nei loro sforzi.
La Commissione invita tutti i pertinenti portatori di interessi, dalle banche centrali e autorità vigilanza agli Stati membri, i cittadini, le autorità locali e le imprese finanziarie e non finanziarie ad adottare misure nei rispettivi settori e a massimizzare l'impatto della presente strategia.