Bruxelles, 18.5.2022

COM(2022) 230 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Piano REPowerEU

{SWD(2022) 230 final}


Introduzione

L'aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina causa gravi perturbazioni del sistema energetico mondiale. Crea difficoltà economiche dovute ai prezzi elevati dell'energia e acuisce le preoccupazioni sul fronte della sicurezza energetica, mettendo in evidenza l'eccessiva dipendenza dell'UE dalle importazioni di gas, petrolio e carbone dalla Russia. Le somme ingenti pagate per i combustibili fossili russi aiutano il Cremlino a portare avanti la guerra contro l'Ucraina.

In occasione del Consiglio europeo di marzo 2022 1 i leader dell'UE hanno convenuto di affrancare gradualmente l'Europa, quanto prima, dalla dipendenza dalle importazioni di energia russa e hanno invitato la Commissione a presentare rapidamente un piano dettagliato REPowerEU sulla scorta della comunicazione omonima 2 . Le importazioni di carbone e petrolio saranno ora soggette al regime di sanzioni. Le recenti interruzioni delle forniture di gas a Bulgaria e Polonia evidenziano quanto sia urgente affrontare il problema dell'inaffidabilità dell'approvvigionamento energetico dalla Russia.

REPowerEU mira a ridurre rapidamente la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi imprimendo un'accelerazione alla transizione verso l'energia pulita e unendo le forze per giungere a un sistema energetico più resiliente e a una vera Unione dell'energia.

Già quest'anno possiamo ridurre in modo significativo la dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione energetica. Il piano REPowerEU, che si innesta sul pacchetto di proposte "Pronti per il 55 %" (Fit for 55) integrando gli interventi in materia di sicurezza dell'approvvigionamento energetico e stoccaggio di energia, include una serie di azioni supplementari 3 volte a:

·risparmiare energia;

·diversificare l'approvvigionamento;

·sostituire rapidamente i combustibili fossili accelerando la transizione europea all'energia pulita;

·combinare investimenti e riforme in modo intelligente.

Questo complesso di azioni determinerà una trasformazione strutturale del sistema energetico dell'UE. Richiede un coordinamento efficace tra le misure europee di regolamentazione e quelle in materia di infrastrutture, oltre a riforme e investimenti nazionali e sforzi congiunti di diplomazia energetica. Impone inoltre di coordinare le azioni sul fronte della domanda, finalizzate a limitare il consumo di energia e trasformare i processi industriali in modo da poter sostituire gas, petrolio e carbone con energia elettrica rinnovabile e idrogeno ottenuto senza combustibili fossili, e le azioni sul fronte dell'offerta, tese a predisporre le capacità e il quadro necessari per la diffusione e la produzione delle rinnovabili.

L'equità e la solidarietà sono principi fondanti del Green Deal europeo. La nostra azione comune volta ad accelerare la transizione verso l'energia pulita rafforza pertanto la necessità di politiche efficaci in materia di occupazione, competenze e aspetti sociali, in linea con il pilastro europeo dei diritti sociali. Gli Stati membri presentano livelli diversi di dipendenza dalle fonti di energia russe in funzione della propria situazione e del proprio mix energetico. Il piano REPowerEU è impostato in modo da tenere conto di queste differenze e propone un ventaglio di risposte equilibrate che corrispondono alle esigenze specifiche degli Stati membri, avvicinando nel contempo l'UE nel suo insieme all'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

REPowerEU si basa sulla piena attuazione delle proposte del pacchetto "Pronti per il 55 %" presentato lo scorso anno, mantenendo inalterata l'ambizione di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 in linea con il Green Deal europeo. Avrà un impatto positivo sulla riduzione delle emissioni nell'UE nel prossimo decennio, anche se la repentina rinuncia alle importazioni di combustibili fossili dalla Russia modificherà la traiettoria di transizione o le modalità di conseguimento dell'obiettivo climatico rispetto alle ipotesi precedenti.

D'altro canto il piano REPowerEU non può prescindere da un'attuazione tempestiva di tutte le proposte di "Pronti per il 55 %" e da obiettivi più ambiziosi per le rinnovabili e l'efficienza energetica. In queste nuove circostanze il consumo di gas dell'UE diminuirà a ritmi più serrati, limitandone il ruolo come combustibile di transizione. Per abbandonare i combustibili fossili russi serviranno però anche investimenti mirati a sostegno della sicurezza dell'approvvigionamento nell'infrastruttura del gas e modifiche molto limitate dell'infrastruttura petrolifera, nonché investimenti su vasta scala nella rete elettrica e in una struttura portante per l'idrogeno a livello dell'UE. In parallelo parte della capacità attuale riservata al carbone potrebbe essere usata più a lungo di quanto inizialmente previsto e potrebbero svolgere un ruolo anche l'energia nucleare e le risorse interne di gas.

Il pubblico si aspetta che l'Unione e gli Stati membri tengano fede all'impegno assunto di ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi: l'85 % degli interpellati ritiene che l'UE dovrebbe affrancarsi quanto prima dal gas e dal petrolio russi e l'84 % concorda sulla maggiore urgenza di investire nelle energie rinnovabili come conseguenza dell'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina 4 .

Sebbene alcuni Stati membri abbiano già annunciato l'intenzione di porre fine alle importazioni di combustibili fossili dalla Russia, nessuno può affrontare questa sfida da solo. Grazie a valutazioni delle esigenze e a una pianificazione comuni, ad acquisti congiunti e a un maggiore coordinamento, ci assicureremo che l'indipendenza dai combustibili fossili russi sia alla portata di tutti gli Stati membri, anche dal punto di vista economico. Le norme sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica aiuteranno a centrare obiettivi ambiziosi e una rete UE dell'energia davvero interconnessa e resiliente garantirà la sicurezza energetica di tutti: è questo il nostro piano per dare nuova energia all'UE.

1.Risparmio energetico

Il risparmio energetico è il modo più rapido ed economico di affrontare l'attuale crisi dell'energia. Tagliare i consumi fa calare le bollette di famiglie e imprese nel corto e nel lungo periodo e diminuisce la necessità di importare combustibili fossili dalla Russia. La riduzione del consumo di energia attraverso l'aumento dell'efficienza rappresenta un tassello essenziale della transizione all'energia pulita, in grado di rendere più resiliente l'economia dell'UE e proteggerne la competitività di fronte ai prezzi elevati dei combustibili fossili.

Risparmiare energia ci aiuterà a sfruttare meglio le scorte nei decisivi mesi a venire, mentre gli investimenti sono in fase di realizzazione. La comunicazione parallela sul risparmio di energia nell'UE presenta un approccio su due fronti: consolidare i cambiamenti strutturali con misure di efficienza energetica a medio e lungo termine e realizzare risparmi energetici nell'immediato modificando i comportamenti.

Le proposte del pacchetto "Pronti per il 55 %" ridurrebbero il nostro consumo di gas del 30 % entro il 2030; di questi risparmi, oltre un terzo sarebbe ottenuto raggiungendo l'obiettivo di efficienza energetica dell'UE. La modellizzazione aggiornata valuta le ricadute dell'abbandono dei combustibili fossili russi 5 in termini di aumento dei prezzi dell'energia e minore impiego del gas naturale. Un'ulteriore riduzione del consumo di energia rispetto a quanto previsto dalla precedente proposta di direttiva sull'efficienza energetica 6 e obiettivi più ambiziosi per le rinnovabili consentirebbero all'Unione di conseguire appieno le finalità di REPowerEU senza intervenire sulle altre componenti del pacchetto "Pronti per il 55 %".

·La Commissione propone pertanto di innalzare al 13 % l'obiettivo vincolante della direttiva sull'efficienza energetica.

Invita inoltre il Parlamento e il Consiglio ad aprire la strada a ulteriori risparmi e miglioramenti dell'efficienza energetica degli edifici attraverso la direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia e a preservare l'ambizione della sua proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili 7 , la cui rapida diffusione consentirà risparmi supplementari grazie a una maggiore efficienza energetica e delle risorse per un'ampia gamma di prodotti.

Nell'attesa di un accordo sulle misure legislative, possiamo risparmiare energia nell'immediato modificando i nostri comportamenti. La Commissione europea, in collaborazione con l'Agenzia internazionale per l'energia (AIE), ha varato "Playing my part" ("Faccio la mia parte"), un piano in nove punti per ridurre il consumo di energia nell'Unione. Sulla base dei contributi dei portatori di interessi, l'AIE stima che questo tipo di misure di risparmio energetico a breve termine possa produrre un calo del 5 % della domanda di gas (circa 13 miliardi di m3) e di petrolio (circa 16 Mtep).

Gli Stati membri dovrebbero inoltre avvalersi appieno delle misure di sostegno, quali aliquote IVA ridotte per i sistemi di riscaldamento ad alta efficienza e per l'isolamento degli edifici e altre misure di fissazione dei prezzi dell'energia, che incoraggiano il passaggio alle pompe di calore e l'acquisto di elettrodomestici più efficienti. Tali misure dovrebbero attutire gli impatti sociali e distributivi, ad esempio concentrandosi sulle famiglie vulnerabili che faticano a pagare le bollette dell'energia e a gestire l'impatto che l'accelerazione della transizione energetica potrebbe sortire sul mercato del lavoro in termini di esigenze immediate di riqualificazione professionale e miglioramento delle competenze.

Per conseguire gli obiettivi di REPowerEU è essenziale accelerare l'attuazione e aggiornare, puntando ad una maggiore ambizione, i piani nazionali per l'energia e il clima (PNEC). I PNEC svolgono infatti un ruolo cruciale nel rafforzare la fiducia degli investitori e la prevedibilità degli investimenti, offrendo un solido quadro per pianificare e incentivare la riduzione dell'uso di combustibili fossili.

·La Commissione intende pubblicare entro l'anno orientamenti a uso degli Stati membri sull'aggiornamento dei PNEC nel 2024 e riferirà in merito allo stato di avanzamento di REPowerEU nelle relazioni sullo stato dell'Unione dell'energia e sui progressi dell'azione per il clima, tra le altre.

Regioni e città sono in prima linea nell'elaborazione di misure di risparmio energetico adattate al contesto locale. Dovrebbero varare programmi di sensibilizzazione, informazione e sostegno, audit energetici e piani di gestione dell'energia, assumersi impegni di risparmio energetico e garantire il coinvolgimento dei cittadini, ad esempio attraverso la missione europea sulle città intelligenti e a impatto climatico zero o l'Iniziativa urbana europea nell'ambito della politica di coesione.

2.Diversificazione delle importazioni di energia

Da vari mesi l'UE collabora assiduamente con i partner internazionali per diversificare l'approvvigionamento 8 e mitigare gli aumenti dei prezzi dell'energia. 

Investiti a marzo del mandato dal Consiglio europeo, la Commissione e gli Stati membri hanno istituito una piattaforma dell'UE per l'acquisto volontario in comune di gas, GNL e idrogeno. Il 5 maggio la Commissione e la Bulgaria hanno creato la prima task force regionale della piattaforma, in coordinamento con i vicini dell'Europa sudorientale.

La piattaforma dell'UE per l'energia svolgerà tre funzioni a sostegno dell'acquisto in comune di gas:

·aggregazione e strutturazione della domanda. Saranno individuati e aggregati i volumi contestabili sulla base dei contratti a lungo termine in scadenza nonché i volumi flessibili nel quadro dei contratti a lungo termine per il gas esistenti, potenzialmente equivalenti a una domanda di circa 30-70 miliardi di m3 nel breve periodo. La Commissione incoraggerà inoltre la diversificazione dell'approvvigionamento e valuterà l'opportunità di emanare misure normative per imporla gradualmente. La messa in comune della domanda sarà coadiuvata da strumenti elettronici che renderanno il processo semplice, sicuro e automatico; 

·uso ottimizzato e trasparente delle infrastrutture di importazione, stoccaggio e trasporto del gas per massimizzare la sicurezza dell'approvvigionamento e la ricostituzione delle scorte.

Saranno predisposti un meccanismo e uno strumento informatico atti a migliorare la trasparenza delle prenotazioni delle infrastrutture (disponibilità residua, mercati secondari, reindirizzamento, strozzature esistenti). Lo scambio di informazioni avverrà nel rispetto delle norme antitrust;

·mobilitazione internazionale. Gli sforzi congiunti a livello internazionale punteranno a instaurare quadri di cooperazione a lungo termine con partner fidati mediante accordi vincolanti o non vincolanti che promuovano l'acquisto di gas e idrogeno e lo sviluppo di progetti nel settore dell'energia pulita, sfruttando appieno la forza collettiva dell'Unione.

In una fase successiva la Commissione prenderà in considerazione lo sviluppo di un "meccanismo operativo di acquisto in comune" di carattere volontario, incaricato di negoziare e concludere contratti per conto degli Stati membri partecipanti per soddisfare la domanda aggregata di gas e garantire un'immissione competitiva sul mercato. Il meccanismo potrebbe assumere la forma di una joint venture o di un'entità commerciale, facendo leva sul potere del mercato europeo, e il suo impatto sulla concorrenza sarà oggetto di esame.

La piattaforma opererà anche per mezzo di task force regionali, che individueranno le esigenze e le opzioni di diversificazione dell'approvvigionamento e coordineranno le questioni contrattuali 9 . La piattaforma creerà inoltre un asse di intervento ad hoc insieme agli Stati membri per l'acquisto in comune di idrogeno 10 .

Per il successo della piattaforma sarà importante l'esperienza degli addetti ai lavori nel mercato globale dell'energia. Un gruppo consultivo darà ragguagli alla piattaforma su questioni quali gli scambi di GNL, i finanziamenti, le coperture e altri elementi della catena del valore. Le informazioni dovranno essere scambiate nel rispetto delle norme antitrust.

Conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo, la piattaforma dell'UE per l'energia è aperta alle parti contraenti della Comunità dell'energia (Balcani occidentali, Ucraina, Moldova, Georgia). Dovrebbe giovare anche ai partner nell'immediato vicinato dell'UE, che si sono impegnati a rispettare le norme che disciplinano il mercato interno dell'UE e la sicurezza comune dell'approvvigionamento. La piattaforma collaborerà strettamente con il segretariato della Comunità dell'energia per aiutare le parti contraenti a trarre il massimo vantaggio da questa iniziativa.

La sincronizzazione di emergenza delle reti elettriche di Ucraina e Moldova con la rete europea, avvenuta a metà marzo, è prova del nostro impegno a garantire l'interconnessione di questi due paesi con l'Unione. Una volta apportate le migliorie tecniche necessarie, permetterà agli Stati membri della regione di acquistare energia elettrica in eccesso dall'Ucraina, compensando almeno in parte la riduzione delle importazioni di gas.

Con la piena attuazione del piano REPowerEU e visti i prezzi elevati, la disponibilità di alternative al gas (biometano sostenibile, idrogeno rinnovabile), l'ulteriore espansione delle rinnovabili e l'adozione di misure strutturali sul versante della domanda, ad esempio in materia di efficienza energetica, la flessione della domanda di gas nell'UE si prospetta più rapida di quanto previsto nel pacchetto "Pronti per il 55 %". L'Unione offrirà ai partner internazionali prospettive a lungo termine di cooperazione reciprocamente vantaggiosa, facendo dello sviluppo dell'idrogeno e delle energie rinnovabili e dei relativi scambi, nonché della cooperazione in merito alle strategie di riduzione delle emissioni di metano, parte integrante degli sforzi di diversificazione dell'approvvigionamento di gas, come illustrato nella strategia di mobilitazione esterna per l'energia 11 .

Le possibilità di diversificazione sono importanti anche per gli Stati membri che a oggi dipendono dalla Russia per i combustibili nucleari con cui alimentano i reattori destinati alla produzione di energia elettrica 12 o ad altri scopi 13 . Occorre quindi collaborare, sia all'interno dell'UE che con i partner internazionali, per individuare fonti di uranio alternative e potenziare le capacità di conversione, arricchimento e fabbricazione di combustibili in Europa o sul territorio dei partner dell'UE nel mondo. Oltre che con la diversificazione dei fornitori esterni, alla sicurezza dell'approvvigionamento si può contribuire anche continuando, ove possibile, a produrre internamente gas naturale negli Stati membri.

3. Sostituire i combustibili fossili e accelerare la transizione europea all'energia pulita

L'accelerazione e la diffusione massiccia delle rinnovabili nella produzione di energia elettrica, nell'industria, nell'edilizia e nei trasporti consentiranno di abbandonare più in fretta i combustibili fossili russi. Con l'andare del tempo faranno anche scendere i prezzi dell'energia elettrica e ridurranno le importazioni di combustibili fossili.

Promuovere le energie rinnovabili

·Alla luce della modellizzazione degli impatti e della fattibilità 14 la Commissione propone di rivedere al rialzo l'obiettivo per il 2030 della direttiva sulle energie rinnovabili, passando dal 40 % della proposta dello scorso anno al 45 %. Ciò porterebbe la capacità complessiva di produzione di energia rinnovabile a 1 236 GW entro il 2030, a fronte dei 1 067 GW previsti nel pacchetto "Pronti per il 55 %".

·Il solare fotovoltaico è una delle tecnologie di più rapida applicazione. È per questo che la Commissione fissa con REPowerEU l'obiettivo di installare più di 320 GW di solare fotovoltaico entro il 2025, oltre il doppio del livello attuale, e quasi 600 GW entro il 2030. In quest'ottica di maggiore ambiziosità, la Commissione:

·presenta la strategia dell'UE per l'energia solare 15 ;

·introduce l'iniziativa europea per i tetti solari, imperniata su un obbligo giuridicamente vincolante a livello dell'UE di installare pannelli solari sui tetti di determinate categorie di edifici.

L'energia eolica, in particolare quella offshore, serba ottime potenzialità per il futuro: le risorse sono stabili e abbondanti e il consenso pubblico più ampio. L'Europa è già leader mondiale dell'eolico offshore. Per rafforzare ulteriormente la competitività mondiale dell'UE nel settore dell'energia eolica e conseguire gli obiettivi di REPowerEU grazie alla sua rapida espansione occorre rafforzare le catene di approvvigionamento e snellire in modo sostanziale le procedure di autorizzazione.

L'Unione europea dovrebbe mirare a raddoppiare il tasso di diffusione attuale delle pompe di calore individuali, arrivando in totale a 10 milioni di unità nei prossimi 5 anni. Gli Stati membri possono velocizzare con efficacia di costo la diffusione e l'integrazione su vasta scala delle pompe di calore e dell'energia geotermica e termosolare per mezzo di:

·sviluppo e modernizzazione di impianti di teleriscaldamento in grado di prendere il posto dei combustibili fossili per il riscaldamento individuale;

·riscaldamento collettivo pulito, soprattutto nelle zone e nelle città densamente popolate;

·impiego del calore industriale ove disponibile.

Al fine di consolidare e rendere più sostenibili le catene di approvvigionamento delle tecnologie solari, eoliche e connesse alle pompe di calore, la Commissione intende:

·perfezionare il quadro normativo e garantire la sostenibilità nel ciclo di vita presentando nel primo trimestre del 2023 specifiche di progettazione ecocompatibile e di etichettatura energetica per il solare fotovoltaico e rivedendo quelle per le pompe di calore;

·sostenere gli sforzi degli Stati membri tesi a mettere in comune le risorse pubbliche attraverso potenziali importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) incentrati sull'innovazione e sulle tecnologie pionieristiche nelle catene del valore dell'energia solare ed eolica e delle pompe di calore.

La Commissione, nell'intento di sostenere lo sviluppo delle capacità di stoccaggio dell'energia elettrica, propone di considerare le infrastrutture di stoccaggio opere di interesse pubblico prevalente e di agevolare le relative procedure di autorizzazione.

Accelerare la diffusione dell'idrogeno

L'idrogeno rinnovabile sarà fondamentale per sostituire il gas naturale, il carbone e il petrolio nelle industrie e nei trasporti difficili da decarbonizzare. REPowerEU stabilisce un obiettivo di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotte internamente e 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile importate entro il 2030. La Commissione:

·invita il Parlamento europeo e il Consiglio ad allineare gli obiettivi parziali per i combustibili rinnovabili di origine non biologica che la direttiva sulle energie rinnovabili impone all'industria e ai trasporti all'ambizione di REPowerEU (75 % per l'industria e 5 % per i trasporti) 16 e a concludere rapidamente l'esame del pacchetto sul mercato dell'idrogeno e del gas;

·intende integrare gli investimenti di Orizzonte Europa nell'impresa comune per l'idrogeno (200 milioni di EUR) al fine di raddoppiare il numero di distretti dell'idrogeno;

·pubblica due atti delegati sulla definizione e la produzione di idrogeno rinnovabile per raccogliere le osservazioni del pubblico;

·intende completare entro l'estate la valutazione dei primi importanti progetti di comune interesse europeo nel settore dell'idrogeno; 

·esorta l'industria ad accelerare i lavori sulle norme mancanti in materia di idrogeno, in particolare per quanto riguarda la produzione, le infrastrutture e le applicazioni d'uso finale;

·a partire dal 2025 riferirà periodicamente, in stretta cooperazione con gli Stati membri, sulla diffusione dell'idrogeno e sull'impiego dell'idrogeno rinnovabile nelle applicazioni industriali e di trasporto caratterizzate dalla difficoltà di ridurre le emissioni.

Bisogna intensificare gli sforzi volti a realizzare l'infrastruttura per l'idrogeno necessaria per produrre, importare e trasportare 20 milioni di tonnellate di idrogeno entro il 2030. L'infrastruttura transfrontaliera per l'idrogeno è ancora agli inizi, ma le basi per la pianificazione e lo sviluppo sono già state gettate includendola nella revisione delle reti transeuropee dell'energia. Il fabbisogno totale di investimenti per le principali categorie di infrastrutture per l'idrogeno è stimato in 28-38 miliardi di EUR per i gasdotti all'interno dell'UE e 6-11 miliardi di EUR per lo stoccaggio.

Per facilitare l'importazione di fino a 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile, la Commissione sosterrà lo sviluppo di tre grandi corridoi di importazione attraverso il Mediterraneo, attraverso l'area del Mare del Nord e, non appena le condizioni lo consentiranno, con l'Ucraina. I partenariati per l'idrogeno verde ne agevoleranno l'importazione, sostenendo al contempo la decarbonizzazione nei paesi partner. Tra le alternative al gas naturale trovano posto anche altre forme di idrogeno ottenuto senza combustibili fossili, in particolare quello prodotto usando il nucleare (cfr. mappa).

Per contribuire al conseguimento di questi obiettivi, la Commissione intende:

·mappare il fabbisogno preliminare di infrastrutture per l'idrogeno entro marzo 2023 sulla base del regolamento TEN-E, coinvolgendo nel processo gli Stati membri, le autorità nazionali di regolamentazione, l'ACER, l'ENTSOG, i promotori di progetti e altri portatori di interessi;

·mobilitare i finanziamenti UE nell'ambito del meccanismo per collegare l'Europa, della politica di coesione e del dispositivo per la ripresa e la resilienza;

·istituire un filone di lavoro dedicato all'acquisto in comune di idrogeno rinnovabile nel quadro della piattaforma dell'UE per l'energia.

Espandere l'uso del biometano

Incrementare la produzione di biometano sostenibile fino a 35 miliardi di m3 entro il 2030 è un modo economicamente efficiente per realizzare la nostra ambizione di ridurre le importazioni di gas naturale dalla Russia. Per aumentare la capacità di produzione di biogas nell'UE e promuoverne la conversione in biometano si stima che in questo arco temporale serviranno investimenti dell'ordine di 37 miliardi di EUR.

Come indica il piano d'azione per il biometano contenuto nel documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la presente comunicazione, la Commissione propone di affrontare i principali ostacoli all'aumento della produzione e dell'uso di biometano sostenibile e di facilitarne l'integrazione nel mercato interno del gas dell'UE nei modi seguenti:

·istituendo un partenariato industriale per il biogas e il biometano per dare impulso alla catena del valore dei gas rinnovabili;

·adottando misure supplementari per incoraggiare i produttori di biogas a creare comunità energetiche;

·fornendo incentivi per passare dal biogas al biometano;

·promuovendo l'adattamento e l'adeguamento delle infrastrutture esistenti e la realizzazione di nuove infrastrutture per poter trasportare più biometano attraverso la rete del gas dell'UE;

·colmando le lacune in materia di ricerca, sviluppo e innovazione;

·facilitando l'accesso ai finanziamenti e mobilitando fondi UE nell'ambito del meccanismo per collegare l'Europa, della politica di coesione, del dispositivo per la ripresa e la resilienza e della politica agricola comune.

Bisognerebbe prestare particolare attenzione alla produzione sostenibile, garantendo che per il biometano si utilizzino rifiuti organici e residui forestali e agricoli onde evitare ripercussioni sull'uso del suolo e sulla sicurezza alimentare.

Il 60 % delle energie rinnovabili nell'UE è bioenergia: si tratta di una fonte stabile e disponibile a livello nazionale, ma la sostenibilità dell'approvvigionamento è essenziale. Le stime attuali prospettano un aumento moderato ma costante dell'uso di biomassa di qui al 2030. Dare priorità all'uso di rifiuti di biomassa non riciclabili e residui agricoli e forestali garantirà una produzione di energia sostenibile, in grado di contribuire al conseguimento degli obiettivi di REPowerEU.

Limitare il consumo di combustibili fossili nei settori dell'industria e dei trasporti in cui è difficile ridurre le emissioni

La sostituzione del carbone, del petrolio e del gas naturale nei processi industriali non solo ridurrà le emissioni di carbonio, ma rafforzerà anche la competitività industriale proteggendo la produzione dalla volatilità dei mercati dei combustibili fossili e sosterrà la leadership tecnologica internazionale.

L'efficienza energetica, la sostituzione di determinati combustibili, l'elettrificazione e un maggiore ricorso all'idrogeno rinnovabile, al biogas e al biometano da parte dell'industria potrebbero far risparmiare fino a 35 miliardi di m3 di gas naturale entro il 2030 in aggiunta ai risparmi previsti dalle proposte del pacchetto "Pronti per il 55 %". La produzione di minerali non metallici, cemento, vetro e ceramica, quella di prodotti chimici e le raffinerie offrono le maggiori opportunità di ridurre la domanda di gas fossile, quasi 22 miliardi di m3. 

Il settore industriale presenta un grande potenziale di elettrificazione. Le tecnologie attuali consentono già alle industrie di ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili e le possibilità in tal senso non faranno che aumentare man mano che le tecnologie elettriche migliorano e le energie rinnovabili prendono piede.

Per sostenere la diffusione dell'idrogeno e l'elettrificazione nei settori industriali, la Commissione intende:

·introdurre contratti per differenza sul carbonio e finestre dedicate a REPowerEU nell'ambito del Fondo per l'innovazione al fine di sostenere il passaggio dal gas naturale alle rinnovabili per l'attuale produzione di idrogeno nei processi industriali, nonché al fine di sostenere la transizione verso processi produttivi basati sull'idrogeno in nuovi settori industriali quali la produzione di acciaio 17 ;

·pubblicare orientamenti rivolti agli Stati membri sugli accordi di compravendita di energia e sulle energie rinnovabili 18 ;

·sviluppare, in cooperazione con la BEI, uno strumento di consulenza tecnica nel contesto del polo di consulenza InvestEU allo scopo di sostenere i progetti nel settore delle energie rinnovabili finanziati tramite accordi di compravendita di energia. Per sbloccare gli investimenti industriali la Commissione raddoppierà i finanziamenti destinati all'invito a presentare proposte su larga scala del Fondo per l'innovazione in calendario per il 2022, portandoli a circa 3 miliardi di EUR. Una finestra specifica REPowerEU sosterrà 1) le applicazioni innovative dell'elettrificazione e dell'idrogeno nell'industria, 2) la produzione di tecnologie pulite innovative (ad esempio elettrolizzatori e celle a combustibile, apparecchiature innovative per le rinnovabili, tecnologie di stoccaggio dell'energia o pompe di calore per usi industriali) e 3) progetti pilota di medie dimensioni per la convalida, la sperimentazione e l'ottimizzazione di soluzioni altamente innovative. 

Per sostituire i combustibili fossili nel settore dei trasporti si può ricorrere a una combinazione di elettrificazione e uso di idrogeno ottenuto senza combustibili fossili. Per massimizzare il risparmio di energia e l'efficienza energetica dei trasporti e accelerare il passaggio a veicoli a emissioni zero, la Commissione:

·valuterà l'opportunità di un'iniziativa legislativa volta ad aumentare la quota di veicoli a zero emissioni nei parchi auto pubblici e aziendali al di sopra di una determinata dimensione;

·invita i colegislatori ad adottare rapidamente le proposte in sospeso sui carburanti alternativi e altri fascicoli relativi ai trasporti che sostengono la mobilità verde;

·adotterà nel 2023 un pacchetto legislativo sull'inverdimento del trasporto merci.

Mettere in atto REPowerEU: personale qualificato, materie prime e un quadro normativo esaustivo

Per conseguire gli obiettivi di REPowerEU bisognerà diversificare l'approvvigionamento di apparecchiature per le energie rinnovabili e di materie prime critiche, ridurre le dipendenze settoriali, eliminare le strozzature nelle catene di approvvigionamento e incrementare la capacità di produzione di tecnologie energetiche pulite nell'UE. L'Unione è leader mondiale nel settore degli elettrolizzatori, dell'energia eolica e delle pompe di calore, ma negli ultimi anni il mercato UE dei pannelli solari e delle pompe di calore ha registrato un aumento delle importazioni dall'Asia.

Per quanto riguarda le pompe di calore, il raddoppio del tasso di diffusione dovrebbe essere accompagnato da un rapido potenziamento della produzione delle apparecchiature necessarie, se del caso anche attraverso l'accesso agevolato ai finanziamenti.

Tra le priorità, oltre alla diversificazione dei fornitori, deve rientrare anche il rafforzamento dei modelli di economia circolare. Si fornirà sostegno alla ricerca e all'innovazione, segnatamente attraverso Orizzonte Europa, allo scopo di ridurre il consumo di materiali, migliorare la riciclabilità delle apparecchiature per le energie rinnovabili e sostituire le materie prime essenziali.

Per rendere più incisivo il contributo dell'industria al piano REPowerEU e rafforzare la competitività industriale, la Commissione intende:

·istituire un'alleanza dell'UE per l'industria solare;

·collaborare con l'industria per aumentare le capacità di produzione di elettrolizzatori, come indicato nella dichiarazione sugli elettrolizzatori 19 ;

·intensificare le attività volte ad assicurare l'approvvigionamento di materie prime critiche ed elaborare una proposta legislativa al riguardo. La Commissione potenzierà le politiche e le azioni già intraprese dall'UE (ad esempio attuazione e negoziazione di accordi di libero scambio, cooperazione con partner che condividono gli stessi principi, ecc.), rafforzerà la capacità di monitoraggio dell'Unione e contribuirà a garantire l'approvvigionamento di diverse materie prime critiche. L'iniziativa mira a rafforzare la catena del valore europea attraverso l'individuazione di progetti di interesse strategico europeo nel campo delle risorse minerarie e delle materie prime critiche, compresi i progetti che promuovono l'economia circolare e l'efficienza delle risorse, garantendo nel contempo un livello elevato di protezione dell'ambiente.

Per accelerare e aumentare la diffusione delle energie rinnovabili e migliorare l'efficienza energetica servono una forza lavoro qualificata e catene di approvvigionamento solide, capaci di soddisfare la crescente domanda di tecnologie pulite nel settore edile e di accompagnarne l'introduzione. La transizione verso l'energia pulita offre grandi opportunità sul mercato del lavoro e contribuisce alla riqualificazione dei lavoratori nei settori in transizione.

Per far fronte alla carenza di competenze la Commissione intende:

·incoraggiare la creazione, nel quadro del patto per le competenze 20 , di un partenariato per le competenze su vasta scala che riunisca i portatori di interessi nel settore della produzione di energia rinnovabile (solare, eolica, geotermica, da biomassa, pompe di calore, ecc.) e le autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni;

·sostenere le competenze attraverso ERASMUS+ e l'impresa comune "Idrogeno pulito", con il varo di un grande progetto finalizzato a sviluppare le competenze richieste dall'economia dell'idrogeno.

Accelerare le procedure autorizzative e l'innovazione

La lentezza e la complessità delle procedure autorizzative costituiscono un grave ostacolo alla rivoluzione che potrebbe vedere protagoniste le energie rinnovabili, oltre a inibire la competitività del settore. Ottenere un'autorizzazione può richiedere fino a 9 anni per i progetti eolici e fino a 4 anni e mezzo per i progetti di installazioni solari a terra. Le differenze tra Stati membri nelle tempistiche di autorizzazione dimostrano che le norme e le capacità amministrative nazionali complicano e rallentano il processo.

·Per aiutare gli Stati membri a sfruttare tutte le possibilità di accelerazione offerte dal quadro normativo, la Commissione presenta una raccomandazione sulle procedure autorizzative 21 . 

La raccomandazione propone misure volte a semplificare le procedure a livello nazionale, chiarisce le ambiguità nell'applicazione della legislazione UE e definisce buone pratiche a uso degli Stati membri. Consiglia inoltre approcci partecipativi che coinvolgano gli enti locali e regionali e forniscano alle autorità le risorse necessarie per facilitare investimenti tempestivi adattati alle realtà locali. 

·Per dare il via all'attuazione della raccomandazione, il 13 giugno la Commissione organizzerà un incontro tra esperti di energie rinnovabili ed esperti di valutazioni ambientali provenienti dagli Stati membri.

I vertici ad alto livello organizzati dagli Stati membri, come il North Sea Summit in Danimarca, peroreranno ulteriormente la causa degli investimenti nei parchi eolici e nei progetti transfrontalieri di energia rinnovabile.

Gli Stati membri dovrebbero attuare in via prioritaria le raccomandazioni specifiche per paese sulle autorizzazioni rivolte loro nell'ambito del semestre europeo, nonché i piani per la ripresa e la resilienza già adottati. Altrettanto urgente per semplificare le procedure di autorizzazione è il recepimento rapido e integrale della direttiva sulle energie rinnovabili 22 da parte di tutti gli Stati membri.

·Al fine di sostenere l'accelerazione delle procedure autorizzative per i progetti di energia rinnovabile e le relative infrastrutture, la Commissione è impegnata nella modifica della proposta di direttiva sulle energie rinnovabili 23 e chiede al Parlamento europeo e al Consiglio di giungere rapidamente a un accordo sul pacchetto "Pronti per il 55 %".

La proposta riveduta dà attuazione concreta al principio dell'energia rinnovabile come interesse pubblico prevalente e introduce la designazione di zone di riferimento 24 e altri modi per snellire le procedure autorizzative, riducendo al minimo i potenziali rischi e gli impatti negativi sull'ambiente. Prevede inoltre la possibilità di creare spazi di sperimentazione normativa per promuovere l'innovazione nel settore.

La Commissione invita inoltre gli Stati membri ad affrettare il recepimento della direttiva sull'energia elettrica per consentire l'effettiva partecipazione dei consumatori ai mercati dell'energia (individualmente o attraverso comunità energetiche o sistemi collettivi di autoconsumo) affinché possano produrre, autoconsumare, vendere o condividere energia rinnovabile.

4. Investimenti intelligenti

Secondo l'analisi della Commissione, REPowerEU richiederà investimenti aggiuntivi di 210 miliardi di EUR da qui al 2027, che si aggiungeranno a quelli necessari per realizzare gli obiettivi delle proposte del pacchetto "Pronti per il 55 %". Tali investimenti saranno tuttavia ripagati: entro il 2030 l'attuazione del quadro "Pronti per il 55 %" e del piano REPowerEU consentirà all'UE di risparmiare ogni anno 80 miliardi di EUR sulle importazioni di gas, 12 miliardi di EUR sulle importazioni di petrolio e 1,7 miliardi di EUR sulle importazioni di carbone.

Durante la transizione la rapida rinuncia alle importazioni di energia dalla Russia può far aumentare i prezzi del settore energetico nonché renderli più volatili. Ai fini di una transizione equa per tutti sono necessarie misure mirate per ridurre al minimo la volatilità, tenere sotto controllo i prezzi e tutelare le persone in condizioni o a rischio di povertà (energetica) 25 . La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio ad adottare la sua proposta relativa a un Fondo sociale per il clima per sostenere le famiglie vulnerabili e le piccole imprese durante la transizione.

4.1 Esigenze europee di interconnessione e infrastrutture

Il piano REPowerEU prevede un cambiamento significativo del sistema energetico in termini di quantità e direzioni dei flussi di energia. È giunto il momento di attuare diversi progetti da tempo in sospeso, con particolare attenzione alle connessioni transfrontaliere, per realizzare un mercato energetico integrato che garantisca l'approvvigionamento in uno spirito di solidarietà.

Il quadro delle reti transeuropee dell'energia (TEN-E) ha contribuito a creare un'infrastruttura europea del gas più resiliente, fondata su una maggiore diversificazione degli approvvigionamenti. Una volta attuati i progetti d'interesse comune e d'interesse reciproco in corso, tutti gli Stati membri e i paesi limitrofi avranno accesso ad almeno tre fonti di gas o al mercato mondiale del gas naturale liquefatto (GNL). Solo nel 2022 sono stati o saranno messi in servizio progetti d'interesse comune nel settore del gas che forniranno una capacità di trasporto aggiuntiva totale di 20 miliardi di m³ l'anno 26 . Molto di recente sono stati completati o avviati vari progetti chiave cofinanziati dall'UE, come l'interconnettore del gas Polonia-Lituania (GIPL) 27 , di importanza fondamentale per la regione baltica, e un nuovo terminale GNL nella Grecia settentrionale che metterà l'Europa e i Balcani nelle condizioni di ridurre la dipendenza dalle forniture russe 28 . 

Le mappe e gli elenchi di progetti qui riportati sono frutto delle analisi condotte dai gruppi regionali con oggetto le esigenze supplementari strettamente connesse a REPowerEU. Essi integrano l'attuale elenco di progetti d'interesse comune, alcuni dei quali sono in fase di preparazione da anni, come ad esempio gli interconnettori nella penisola iberica e le connessioni con gli Stati membri insulari, e dovrebbero essere accelerati per completare l'infrastruttura europea. I progetti relativi al gas da includere nei capitoli REPowerEU dei piani per la ripresa e la resilienza (PRR) dovrebbero basarsi sull'analisi delle esigenze attualmente rappresentate nelle mappe che seguono.

La valutazione regionale del fabbisogno supplementare di infrastrutture del gas per REPowerEU dimostra che sarà possibile compensare del tutto l'equivalente delle importazioni russe di gas con una combinazione di riduzione della domanda, aumento della produzione interna di biogas/biometano e idrogeno, e aggiunte limitate all'infrastruttura del gas. Le esigenze più importanti riguardano il soddisfacimento della domanda nell'Europa centrale e orientale 29 e nella Germania settentrionale 30 , nonché il rafforzamento del corridoio meridionale del gas. Tale espansione limitata delle infrastrutture, come descritto nell'allegato 3, dovrebbe rispondere al fabbisogno per il prossimo decennio, senza comportare una dipendenza dai combustibili fossili né creare attivi non recuperabili che ostacolano la transizione a lungo termine verso un'economia climaticamente neutra.

Lo stoccaggio è fondamentale per rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento. Per potenziare il livello di preparazione e risposta ai rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento di gas, occorre offrire un sostegno adeguato, anche finanziario, ai progetti volti ad accrescere le capacità di stoccaggio e di prelievo. L'importazione di quantità adeguate di GNL e gas via gasdotto da altri fornitori richiederà investimenti stimati in 10 miliardi di EUR entro il 2030 per garantire un livello di infrastrutture sufficiente, compresi terminali di importazione di GNL, gasdotti per collegare i terminali di importazione di GNL sottoutilizzati alla rete dell'UE, e capacità di flusso invertito. Ulteriori investimenti per collegare i terminali di importazione di GNL nella penisola iberica alla rete dell'UE attraverso infrastrutture predisposte per l'idrogeno possono contribuire a diversificare l'approvvigionamento di gas nel mercato interno e ad attingere al potenziale a lungo termine dell'idrogeno rinnovabile. Saranno inoltre necessari investimenti molto limitati ai fini della sicurezza dell'approvvigionamento negli Stati membri pressoché totalmente dipendenti dal petrolio che arriva dalla Russia via oleodotto.

La dipendenza dai combustibili fossili russi si estende anche al petrolio greggio e ai prodotti petroliferi. Sebbene nella maggior parte dei casi il mercato mondiale ne consenta una sostituzione rapida ed efficace, alcuni Stati membri dipendono maggiormente dal petrolio russo. L'interruzione dell'approvvigionamento dall'oleodotto di Družba, che fornisce greggio all'Europa direttamente dalla Russia centrale, aumenterà la pressione sulle rotte di approvvigionamento alternative che riforniscono le stesse regioni, in particolare i porti (come Danzica, Rostock, Trieste o Omišalj) e i gasdotti alternativi, attualmente impreparati a gestire tale pressione aggiuntiva.

In tale contesto sono necessari investimenti assai limitati e mirati ai fini della sicurezza del petrolio. I progetti che sviluppano e ampliano la capacità delle infrastrutture esistenti ed eliminano le attuali strozzature, in particolare negli oleodotti Transalpino (TAL), Adria o SPSE, sono fondamentali per offrire valide alternative agli Stati membri maggiormente interessati. La creazione di rotte di approvvigionamento alternative deve inoltre accompagnarsi a investimenti mirati al riassetto e al potenziamento delle raffinerie di prodotti petroliferi, in quanto la sostituzione del greggio Urals con tipi di petrolio alternativi comporta cambiamenti tecnologici. Secondo le stime il fabbisogno totale di investimenti ai fini della sicurezza dell'approvvigionamento di petrolio ammonterebbe a un massimo di 1,5-2 miliardi di EUR.

Per adeguare la rete elettrica ad un maggior utilizzo e ad una maggiore produzione di energia elettrica, occorrono investimenti aggiuntivi pari a 29 miliardi di EUR entro il 2030. Tutti i progetti pertinenti sono già stati inclusi nel quinto elenco di progetti d'interesse comune 31 . L'attuazione accelerata dei progetti d'interesse comune nel settore dell'energia elettrica è fondamentale per un sistema interconnesso con una quota maggiore di fonti rinnovabili. Gli attuali prezzi elevati dell'energia elettrica nella penisola iberica sottolineano l'importanza di migliorare le interconnessioni elettriche transfrontaliere quale soluzione economicamente vantaggiosa per un approvvigionamento di energia elettrica sicuro e a prezzi accessibili. La Commissione continuerà a sostenere le autorità spagnole e francesi nonché ad incoraggiarle ad accelerare l'attuazione dei tre progetti d'interesse comune esistenti attraverso il gruppo ad alto livello per l'Europa sud-occidentale volto ad accrescere la capacità di interconnessione tra la penisola iberica e la Francia. L'UE ha già intrapreso misure volte alla sincronizzazione delle reti elettriche degli Stati baltici e di quella continentale europea. Una volta completata la sincronizzazione, entro il 2025, il commercio di energia elettrica e la gestione del sistema non potranno più essere utilizzati per minacciare la sicurezza energetica della regione. 

Lo stoccaggio dell'energia svolge un ruolo significativo per la flessibilità e la sicurezza dell'approvvigionamento nel sistema energetico in quanto facilita l'integrazione della produzione di energia da fonti rinnovabili, sostiene la rete e permette di accumulare energia per i momenti di forte domanda, riducendo in ultima analisi l'uso di centrali a gas nel sistema energetico.

La Commissione incoraggerà inoltre il rapido sviluppo di reti offshore e infrastrutture transfrontaliere per l'idrogeno d'importanza cruciale.

Mappa europea delle infrastrutture per il gas — progetti d'interesse comune e ulteriori progetti individuati attraverso REPowerEU, compresi i corridoi dell'idrogeno

Mappa europea delle infrastrutture per l'energia elettrica

4.2 Riforme e investimenti nazionali

Anche se i traguardi e gli obiettivi sono in gran parte fissati a livello europeo e richiedono pertanto un forte coordinamento, l'attuazione di molte delle misure resta di competenza degli Stati membri e necessita di riforme e investimenti mirati. 

I PRR si sono dimostrati altamente idonei a dare un seguito concreto alle priorità più urgenti nel quadro comune dell'UE, in un'ottica basata sulle esigenze degli Stati membri e fortemente orientata ai risultati. Detti piani hanno già individuato una serie di riforme e investimenti ambiziosi tesi a realizzare la duplice transizione e i traguardi e gli obiettivi a cui mirano restano estremamente validi.

La Commissione invita gli Stati membri ad aggiungere ai rispettivi PRR esistenti un capitolo dedicato alle nuove azioni volte a conseguire gli obiettivi del piano REPowerEU, vale a dire diversificazione dell'approvvigionamento energetico e riduzione della dipendenza dai combustibili fossili. A tale scopo gli Stati membri possono usufruire di un servizio di assistenza tecnica nell'ambito dello strumento di sostegno tecnico 32 . Gli investimenti transfrontalieri sono essenziali per rafforzare l'interconnessione e preservare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico nel mercato unico. In sede di valutazione dei capitoli dedicati a REPowerEU, la Commissione terrà conto del loro contributo alla sicurezza dell'approvvigionamento dell'Unione nel suo complesso. L'elaborazione dei nuovi capitoli dei PRR si baserà sulle raccomandazioni specifiche per paese del 2022. Insieme alla presente comunicazione la Commissione ha formulato raccomandazioni mirate per tutti gli Stati membri in materia di politica energetica in linea con gli obiettivi di REPowerEU.

I PRR dovrebbero garantire la complementarità tra le misure finanziate nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RFF) e le azioni sostenute da altri fondi nazionali o dell'UE. In particolare occorre potenziare le sinergie tra la politica di coesione, nello specifico il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo Plus (FSE+), il secondo pilastro della politica agricola comune (PAC), il meccanismo per collegare l'Europa (MCE) e i capitoli REPowerEU dei PRR. Ad esempio, per il gas, i progetti maturi per le reti, lo stoccaggio o il GNL e situati in uno Stato membro ma di rilevanza europea possono essere inclusi nel capitolo REPowerEU dell'RRF. I PRR potrebbero anche, ad esempio, sostenere progetti di infrastrutture energetiche selezionati dai gruppi regionali TEN-E per il loro interesse comune in quanto collegano le reti energetiche degli Stati membri, creano connessioni con regioni attualmente isolate dai mercati europei dell'energia, rafforzano le interconnessioni transfrontaliere esistenti, contribuiscono all'integrazione dell'energia rinnovabile e rispondono agli obiettivi di integrazione del mercato, competitività e sicurezza dell'approvvigionamento. Ciò consente di liberare fondi della componente Energia dell'MCE e di destinarli a progetti di interconnessione relativi all'energia elettrica, all'energia offshore e all'idrogeno, nonché ad altri progetti infrastrutturali d'interesse comune per la cui attuazione sono necessarie una pianificazione transfrontaliera e una cooperazione regionale come previsto dalla politica TEN‑E.

I PRR offrono una soluzione rapida ed efficace per anticipare gli investimenti incentrati sulle esigenze di REPowerEU, unitamente alle relative riforme per massimizzarne l'impatto. Poiché tanto il capitolo REPowerEU quanto i fondi della politica di coesione sostengono la transizione all'energia verde, gli investimenti nell'efficienza energetica e nelle energie rinnovabili possono ricevere sostegno da entrambi. Al fine di potenziare le sinergie tra queste politiche, gli Stati membri possono pianificare in modo coordinato i rispettivi investimenti per l'intero periodo di programmazione, tenendo conto dei finanziamenti disponibili e delle tempistiche di attuazione.

4.3 Finanziamento

Al fine di mobilitare finanziamenti a copertura del fabbisogno di investimenti a breve termine di REPowerEU, la Commissione propone una modifica mirata e rapida del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza. La modifica prevede l'assegnazione di fondi supplementari provenienti dalla vendita all'asta di un numero limitato di quote del sistema di scambio di quote di emissioni (ETS). Propone inoltre che gli Stati membri beneficino di una maggiore flessibilità nel trasferimento delle risorse loro assegnate a norma del regolamento (UE) 2021/1060 recante disposizioni comuni e del regolamento (UE) 2021/2115 sui piani strategici della PAC. Tali sovvenzioni integreranno i restanti 225 miliardi di EUR di prestiti nell'ambito dell'RRF, per un importo totale di quasi 300 miliardi di EUR. Si propone che, qualora parte dei restanti 225 miliardi di EUR di prestiti a titolo dell'RRF non sia richiesta dagli Stati membri che ne hanno attualmente diritto entro 30 giorni dall'entrata in vigore del regolamento RRF modificato, tali risorse siano messe a disposizione degli altri Stati membri.

Grazie alla possibilità di trasferimento aggiuntiva del 7,5 % per gli obiettivi di REPowerEU, concedibile se motivata da esigenze dimostrabili e a condizione che sia stata utilizzata la possibilità di trasferimento del 5 % già prevista, gli Stati membri potranno trasferire all'RRF fino al 12,5 % della propria dotazione nell'ambito della politica di coesione. Questa nuova possibilità di trasferimento consentirà agli Stati membri di includere nei rispettivi PRR nuovi investimenti e riforme che contribuiscano a una rapida riduzione delle importazioni di combustibili fossili dalla Russia. Tale possibilità di trasferimento è giustificata dalle tempistiche e dalla natura urgenti di alcuni degli investimenti necessari.

Gli Stati membri avranno anche la possibilità di trasferire all'RRF fino al 12,5 % della propria dotazione nell'ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). L'erogazione di parte dei finanziamenti della PAC nell'ambito dell'RRF accelera l'attuazione di progetti pertinenti, consentendo agli agricoltori di ricevere il sostegno finanziario necessario per ridurre l'uso di fertilizzanti sintetici e aumentare la produzione di biometano sostenibile o di energia rinnovabile.

Il processo che consente agli Stati membri di effettuare trasferimenti volontari dei fondi della politica di coesione e dei fondi della PAC verso i capitoli REPowerEU dei PRR è stato concepito per garantire un processo di adozione rapido e non dovrebbe ritardare l'adozione o l'attuazione dei piani e dei programmi strategici.

Soprattutto è importante che durante la preparazione dei capitoli REPowerEU gli Stati membri si impegnino ad avviare un ampio processo di consultazione, in particolare con gli enti locali e regionali, le parti sociali e i portatori di interessi del settore agricolo, al fine di garantire un'ampia titolarità, requisito essenziale per la corretta attuazione delle misure.

I fondi della politica di coesione, che hanno ampiamente dimostrato la loro utilità nel sostenere gli investimenti nel settore dell'energia, continueranno a integrare e rafforzare gli obiettivi di REPowerEU e del Green Deal europeo. Nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale (QFP), la politica di coesione sosterrà progetti di decarbonizzazione e di transizione verde con un importo fino a 100 miliardi di EUR. Ai fini di un'erogazione rapida, la Commissione proporrà uno strumento flessibile per aiutare gli Stati membri a mobilitare risorse private ed entro la fine del 2022 intende adottare un atto delegato per accelerare la concezione e il rimborso dei progetti in materia di efficienza energetica e di quelli in materia di energie rinnovabili attraverso regimi di rimborso standard nell'ambito della politica di coesione. Collaborerà inoltre con gli Stati membri per promuovere lo sviluppo di agenzie regionali e locali per l'energia quali sportelli unici per i progetti energetici.

Le norme in materia di aiuti di Stato si applicano pienamente alle riforme e agli investimenti inclusi nei capitoli REPowerEU. Spetta a ciascuno Stato membro garantire che tali misure le rispettino e seguano le procedure applicabili in materia di aiuti di Stato. Alla luce dell'urgenza senza precedenti di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi, la Commissione vaglierà modalità per agevolare il controllo degli aiuti di Stato per le misure di REPowerEU limitando nel contempo le distorsioni della concorrenza. In particolare offrirà indicazioni su come progettare misure in linea con le norme in materia di aiuti di Stato e prenderà decisioni rapide una volta che avrà a disposizione informazioni complete. In aggiunta la Commissione assisterà gli Stati membri nell'elaborazione di misure ammissibili all'esenzione dall'obbligo di notifica a norma del regolamento generale di esenzione per categoria. Infine manterrà costantemente sotto controllo il quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato per assicurarsi che possa mettere gli Stati membri nelle condizioni di far fronte agli effetti dell'attuale situazione geopolitica, anche nel settore dell'energia, e continuerà a far sì che il quadro degli aiuti di Stato sia in generale idoneo allo scopo.

La componente Energia del meccanismo per collegare l'Europa (MCE Energia) sosterrà progetti d'interesse comune non attuati dal mercato o comunque non realizzati entro i tempi necessari per conseguire gli obiettivi di REPowerEU. Unitamente alla presente comunicazione, la Commissione pubblica un nuovo invito a presentare proposte nell'ambito dell'MCE Energia per progetti d'interesse comune con un bilancio totale stimato di circa 800 milioni di EUR. Nella seconda metà del 2022 saranno selezionati i progetti vincitori a sostegno di quelli infrastrutturali più urgenti, necessari alla realizzazione delle priorità di REPowerEU. All'inizio del 2023 la Commissione pubblicherà un altro invito a presentare proposte nell'ambito del MCE Energia per i progetti d'interesse comune che potrebbero non essere pronti per l'invito di quest'anno.

Gli Stati membri possono prendere in considerazione l'applicazione di misure fiscali a sostegno degli obiettivi di REPowerEU in modo da incentivare il risparmio energetico e ridurre il consumo di combustibili fossili. Essi sono infatti incoraggiati a prendere in considerazione ulteriori misure fiscali, quali sgravi o esenzioni dalla tassazione sui veicoli per l'acquisto e l'uso di quelli elettrici e a idrogeno, detrazioni fiscali legate al risparmio energetico e l'eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose per l'ambiente. La proposta in sospeso della Commissione relativa alla revisione della direttiva sulla tassazione dell'energia contribuisce agli obiettivi di REPowerEU definendo segnali di prezzo per ridurre il consumo di combustibili fossili e risparmiare energia; a tal proposito la Commissione invita gli Stati membri a raggiungere rapidamente un accordo.

Il programma InvestEU mobiliterà finanziamenti privati a sostegno di un'ampia gamma di investimenti che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi strategici di REPowerEU condividendo i rischi con i partner esecutivi. La Commissione collaborerà strettamente e all'insegna dell'approccio collegiale "Team Europa" con il gruppo BEI, altri partner esecutivi del programma InvestEU e gli Stati membri dell'UE al fine di accelerare i prestiti, il finanziamento misto e i prodotti di consulenza per le energie rinnovabili, l'efficienza energetica e le reti elettriche.

Affinché il Fondo per l'innovazione copra il 100 % dei costi pertinenti in caso di procedura di gara concorrenziale, il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero esaminare sollecitamente la proposta di modifica della direttiva ETS per quanto riguarda detto fondo; successivamente la Commissione adotterà rapidamente la necessaria modifica dell'atto delegato che istituisce il Fondo per l'innovazione.

5. Migliorare la preparazione

 

L'Europa deve essere pronta e preparata a una grave interruzione dell'approvvigionamento. Nonostante quest'estate il rischio di mancato soddisfacimento della domanda di gas sia contenuto, senza ulteriori interventi nei prossimi mesi gli impianti di stoccaggio rischiano di non essere sufficientemente pieni per il prossimo inverno.

Insieme alla rapida adozione del regolamento sullo stoccaggio, in vista dell'inizio della ricostituzione delle scorte quest'estate, la Commissione invita gli Stati membri a:

· attuare preventivamente la comunicazione sul risparmio energetico nell'UE. Il gas risparmiato a breve termine può essere utilizzato in particolare per rifornire i siti di stoccaggio sotterranei prima del prossimo inverno;

· aggiornare i rispettivi piani di emergenza, tenendo conto delle raccomandazioni contenute nella verifica della preparazione portata a termine dalla Commissione. I piani di emergenza aggiornati dovrebbero consentire di individuare i clienti chiave che svolgono un ruolo fondamentale per le catene di approvvigionamento critiche nell'Unione;

·chiedere ai gestori dei sistemi di trasporto di accelerare le misure tecniche in grado di aumentare le capacità di flusso invertito da ovest verso est entro il prossimo inverno, anche per quanto riguarda il requisito tecnico relativo alla composizione del gas;

·concludere gli accordi bilaterali di solidarietà in attesa di firma tra paesi limitrofi.

L'attuale quadro giuridico dell'UE prevede già che in caso di crisi estrema gli Stati membri possano chiedere misure di solidarietà agli Stati membri limitrofi. Si tratta di misure di ultima ratio da utilizzare in caso di grave carenza di gas per garantire l'approvvigionamento delle famiglie, dei sistemi di teleriscaldamento e dei servizi sociali di base nel paese interessato.

La Commissione pubblicherà orientamenti sui criteri di definizione della priorità tra i clienti non protetti, in particolare dell'industria. Tali orientamenti si concentreranno in primo luogo sull'individuazione di catene del valore nazionali e transfrontaliere di importanza cruciale che, in presenza di interruzioni, potrebbero incidere negativamente sulla sicurezza, l'alimentazione, la salute e la protezione a livello europeo e mondiale. Dovrebbero inoltre valutare l'impatto sulla competitività dei diversi territori. La Commissione agevolerà anche la messa a punto di un piano coordinato dell'UE di riduzione della domanda, con misure volontarie di riduzione preventiva prontamente attivabili prima dell'insorgere di un'emergenza reale. Tale piano includerebbe misure volontarie basate sul mercato tese a ridurre il consumo delle imprese e a garantire in tal modo la priorità dell'approvvigionamento ai clienti protetti. Inoltre la Commissione sta esaminando i piani di preparazione ai rischi degli Stati membri nel settore dell'energia elettrica per ridurre al minimo l'impatto di potenziali interruzioni del gas sulla produzione elettrica.

Conclusioni

È giunto il momento di ridurre la dipendenza energetica e strategica dell'Europa. REPowerEU accelera la diversificazione, accresce la disponibilità di gas rinnovabili e anticipa i risparmi energetici e l'elettrificazione con il potenziale di ottenere quanto prima risultati equivalenti alla quantità di combustibili fossili che attualmente l'Europa importa ogni anno dalla Russia. Tutto ciò avviene secondo una pianificazione coordinata, nell'interesse comune e sulla scia di una forte solidarietà europea.

In particolare la riduzione della dipendenza energetica europea è urgente per due motivi: la crisi climatica, seriamente inasprita dall'aggressione della Russia contro l'Ucraina, e la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili, che il Cremlino utilizza come arma economica e politica.

La trasformazione verde del sistema energetico europeo rafforzerà la crescita economica, consoliderà la leadership industriale dell'Europa e la aiuterà a seguire la strada verso la neutralità climatica entro il 2050.

La Commissione europea invita i leader, gli Stati membri, gli enti regionali e locali, nonché tutti i cittadini e le imprese a ridurre la dipendenza energetica dell'Europa dalla Russia attraverso l'attuazione del piano REPowerEU.

(1)    Conclusioni del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2022.
(2)    Comunicazione "REPowerEU: azione europea comune per un'energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili", COM(2022) 108 final dell'8.3.2022.
(3)    Cfr. elenco completo delle azioni all'allegato 1.
(4)    Indagine Eurobarometro Flash 506: risposta dell'UE alla guerra in Ucraina, 5 maggio 2022.
(5)    Scenario REPowerEU illustrato nel documento di lavoro dei servizi della Commissione "Attuare il piano d'azione REPowerEU: fabbisogno di investimenti, acceleratore dell'idrogeno e obiettivi per il biometano" a corredo della presente comunicazione.
(6)    COM(2021) 558 final del 14.7.2021.
(7)    COM(2022) 142 final del 30.3.2022.
(8)     EU-US_LNG_2022_2.pdf (europa.eu)
(9)    Il 5 maggio la Commissione e la Bulgaria hanno istituito la prima task force regionale della piattaforma dell'UE per l'energia, in coordinamento con i vicini dell'Europa sudorientale. A breve ne saranno proposte altre per l'Europa centroorientale, la regione nordoccidentale e i paesi baltici. In tale contesto è importante che i maggiori mercati dell'energia nell'UE, che hanno accesso a infrastrutture di diversificazione come i terminali GNL, partecipino attivamente agli sforzi della piattaforma tesi alla diversificazione e alla sicurezza dell'approvvigionamento.
(10)    L'asse di intervento ad hoc per l'acquisto di idrogeno creato nell'ambito della piattaforma dell'UE per l'energia renderà operativo il meccanismo europeo globale per l'idrogeno, facendo propria l'esperienza di H2Global e dell'agenzia di approvvigionamento dell'Euratom.
(11)    Strategia dell'UE di mobilitazione esterna per l'energia in un mondo che cambia, JOIN(2022) 23 del 18.5.2022.
(12)    In cinque Stati membri (Bulgaria, Cechia, Finlandia, Ungheria e Slovacchia) sono in funzione reattori di tipo VVER, al momento interamente dipendenti da un fornitore di combustibile russo.
(13)    I reattori di ricerca di tipo MPRR (Medium Power Research Reactor) presenti in Cechia, Ungheria e Polonia rispecchiano ancora il progetto sovietico originale e dipendono per il combustibile da un produttore russo che detiene il monopolio.
(14)    Documento di lavoro dei servizi della Commissione "Attuare il piano d'azione REPowerEU: fabbisogno di investimenti, acceleratore dell'idrogeno e obiettivi per il biometano" a corredo della presente comunicazione.
(15)    Strategia dell'UE per l'energia solare, COM(2022) 221 del 18.5.2022.
(16)    Documento di lavoro dei servizi della Commissione "Attuare il piano d'azione REPowerEU: fabbisogno di investimenti, acceleratore dell'idrogeno e obiettivi per il biometano" a corredo della presente comunicazione.
(17)    Nel quadro di REPowerEU la Commissione prevede che il 30 % circa della produzione primaria di acciaio nell'UE sarà decarbonizzato entro il 2030 grazie all'idrogeno rinnovabile. [Ciò richiederà 1,4 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile e investimenti compresi tra [18 e 20] miliardi di EUR per abbandonare gli altiforni a favore di processi DRI (Direct Reduced Iron, ferro preridotto) alimentati a idrogeno rinnovabile.]
(18)    Raccomandazione della Commissione sull'accelerazione delle procedure autorizzative per i progetti di energia rinnovabile e sull'agevolazione degli accordi di compravendita di energia, C(2022) 3219, SWD(2022) 149 del 18.5.2022. 
(19)     Dichiarazione congiunta dei produttori di elettrolizzatori . I produttori europei di elettrolizzatori si sono impegnati ad aumentare di dieci volte le loro capacità di produzione, portandole a 17,5 GW entro il 2025.
(20)    Il patto per le competenze sostiene partenariati per le competenze su vasta scala in diversi ecosistemi industriali, tra cui le industrie ad alta intensità energetica, l'edilizia e le energie rinnovabili. Il patto ispira e raccoglie gli impegni di singole imprese, formatori e parti sociali a migliorare le competenze o riqualificare le persone in età lavorativa, ad esempio formando professionisti qualificati o aiutando gli installatori di caldaie a gas ad acquisire nuove competenze connesse a tecnologie quali pompe di calore, pannelli solari, ecc. 
(21)    Raccomandazione della Commissione sull'accelerazione delle procedure autorizzative per i progetti di energia rinnovabile e sull'agevolazione degli accordi di compravendita di energia, C(2022) 3219/SWD(2022) 149 del 18.5.2022.
(22)    Direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (rifusione).
(23)    Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la promozione dell'energia da fonti rinnovabili, COM(2022) 222 del 18.5.2022.
(24)    Una zona di riferimento per le rinnovabili è un luogo specifico, sulla terraferma o in mare, designato da uno Stato membro come particolarmente adatto all'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili diversi dagli impianti di combustione a biomassa.
(25)      Cfr. ad esempio la proposta di raccomandazione del Consiglio relativa alla garanzia di una transizione equa verso la neutralità climatica (COM(2021) 801 final).
(26)    Solo nel 2022 sono stati o saranno messi in servizio progetti d'interesse comune con una capacità di trasporto aggiuntiva totale di 20 miliardi di m³ l'anno, ad esempio l'interconnettore del gas tra Polonia e Lituania (gasdotto GIPL), l'interconnettore Polonia-Slovacchia, il "Baltic Pipe" tra Polonia e Danimarca e il gasdotto Grecia-Bulgaria (IGB). I terminali GNL di Cipro (2 miliardi di m³ l'anno) e Alexandroupolis, in Grecia (5 miliardi di m³ l'anno) dovrebbero entrare in funzione nel 2023. Inoltre nei prossimi anni dovrebbero essere completati diversi progetti d'interesse comune incentrati sul gas, tra cui vari progetti di stoccaggio nell'Europa sudorientale (Grecia, Romania, Bulgaria) e il terminale GNL di Danzica, in Polonia (almeno 6 miliardi di m³ l'anno). Peraltro il sostegno all'espansione del corridoio meridionale del gas fino a 20 miliardi di m³ l'anno avrà un ruolo determinante nell'approvvigionamento di gas dell'Europa sudorientale (Grecia e Italia in un primo momento) e dei Balcani occidentali.
(27)      Inaugurato il 5 maggio, il GIPL è un importante progetto dell'UE sviluppato nell'ambito del piano d'interconnessione del mercato energetico del Baltico (BEMIP). Lungo 508 km, tale gasdotto collega oggi Estonia, Finlandia, Lettonia e Lituania al mercato del gas dell'UE. Su circa 500 milioni di EUR investiti nel progetto, il contributo dell'UE ammonta a circa 300 milioni di EUR.
(28)      L'impianto GNL di Alexandroupolis (un'unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione) sarà completato alla fine del 2023 e avrà una capacità di 153 500 m³ con un flusso potenziale di 5,5 miliardi di m³ l'anno; il bilancio è di circa 364 milioni di EUR, di cui 167 milioni di EUR stanziati nell'ambito dalla politica di coesione 2014-2020.
(29)    Due corridoi di trasporto del gas estremamente importanti per la sicurezza dell'approvvigionamento nell'Europa centrale e orientale sono il corridoio transbalcanico (Turchia-Bulgaria-Romania) e il corridoio verticale (interconnettore GreciaBulgaria, interconnettore Romania-Bulgaria e BRUA) che agevoleranno la fornitura da paesi terzi.
(30)    Cfr. i progetti indicativi di cui all'allegato 3.
(31)     https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32022R0564  
(32)     Strumento di sostegno tecnico: schede informative per paese 2022 | Commissione europea (europa.eu)  

Bruxelles, 18.5.2022

COM(2022) 230 final

ALLEGATI

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Piano REPowerEU




























{SWD(2022) 230 final}


ALLEGATO 1

PRESUPPOSTO: TUTTE LE MISURE "PRONTI PER IL 55 %" (FIT FOR 55) RIDURRANNO LA DOMANDA DI GAS DELL'UE DI 116 MILIARDI DI METRI CUBI, OVVERO UNA RIDUZIONE DEL 30 %

PIANO REPower

Equivalenza in GAS RISPARMIATO

AZIONI CONGIUNTE REPowerEU UE-STATI MEMBRI

FABBISOGNO DI INVESTIMENTI

(in EUR)

RISPARMI

Cittadini: cambiamento dei comportamenti

10 mrd di m3 

Comunicazione sul risparmio energetico

Campagna "Playing my part" ("Faccio la mia parte")

-

Settore residenziale: efficienza energetica e pompe di calore

37 mrd di m3

Comunicazione sul risparmio energetico

Obiettivo della direttiva Efficienza energetica innalzato al 13 % con modifica della direttiva

Specifiche di progettazione ecocompatibile ed etichettatura energetica per pompe di calore solari fotovoltaiche

Potenziali importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) su innovazione e tecnologie pionieristiche

56

Industria: efficienza energetica ed elettrificazione

12 mrd di m3

Obiettivo della direttiva Efficienza energetica innalzato al 13 % con modifica della proposta

Obiettivo della direttiva Rinnovabili innalzato al 45 % con modifica della proposta

Fondo per l'innovazione

Capitolo RRF

41

Riduzione della domanda

Piano coordinato dell'UE di riduzione della domanda

-

DIVERSIFICAZIONE DEI COMBUSTIBILI

GNL e gas via gasdotto

50 (GNL) + 10 (viadotto) mrd di m3

Obbligo di diversificazione

Acquisto in comune di gas e idrogeno

Strumento informatico dell'UE per l'aggregazione della domanda e la trasparenza delle infrastrutture

Protocolli d'intesa con i paesi partner

Adozione della proposta sullo stoccaggio

Capitolo RRF

Biometano

17 mrd di m3

Piano d'azione per il biometano

Capitolo RRF

37

Idrogeno rinnovabile

+ 14 Mt di H2/ammoniaca supplementari, di cui 8 Mt in sostituzione di gas naturale equivalente a 27 mrd di m3.


10 Mt di importazioni e 4 Mt circa di produzione interna aggiuntiva

Obiettivi parziali per i combustibili rinnovabili di origine non biologica in linea con la maggiore ambiziosità della direttiva Rinnovabili

Distretti dell'idrogeno

Quadro normativo: atti delegati su definizione e norme

Importazioni: strumento di acquisto in comune di gas e idrogeno e partenariati internazionali per l'idrogeno

Capacità industriale: dichiarazione sugli elettrolizzatori

Fondo per l'innovazione

Capitolo RRF

27 mrd di investimenti diretti in elettrolizzatori a livello interno e distribuzione dell'idrogeno nell'UE

(a esclusione degli investimenti nell'energia elettrica solare ed eolica necessaria per produrre idrogeno rinnovabile e degli investimenti per l'idrogeno importato)

ENERGIA ELETTRICA RINNOVABILE

Solare ed eolico

21 mrd di m3 1

Obiettivo della direttiva Rinnovabili innalzato al 45 % con modifica della direttiva

Orientamenti sugli accordi di compravendita di energia

Strategia per l'energia solare

Iniziativa per i tetti solari con modifica della direttiva Rinnovabili

Capitolo RRF

Alleanza per il solare

Potenziali importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) su innovazione e tecnologie pionieristiche

86 mrd

Autorizzazioni

Proposta legislativa sulle autorizzazioni che modifica la direttiva Rinnovabili

Raccomandazione della Commissione

-

RIFORME E INVESTIMENTI INTELLIGENTI

Infrastrutture

Valutazione integrata delle carenze e delle esigenze infrastrutturali nell'UE per gas, energia elettrica e idrogeno

29 mrd (reti elettriche) + 10 mrd (stoccaggio dell'energia elettrica) +

10 mrd (gas)
Petrolio per sicurezza dell
'approvvigionamento 1,5 mrd

[infrastruttura dell'idrogeno: cfr. documento di lavoro dei servizi della Commissione]

RRF

Proposta RRF riveduta di quasi 300 mrd di EUR (225 mrd di prestiti + fino a 72 mrd di sovvenzioni)

Orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza

Fondo per l'innovazione

Proposta riveduta sul Fondo per l'innovazione che introduce contratti per differenza sul carbonio

Invito specifico REPowerEU nell'autunno 2023

Finestre di finanziamento dedicate a REPowerEU

Meccanismo per collegare l'Europa

Inviti specifici REPowerEU a partire da maggio 2022

Riforme

Semestre europeo

Raccomandazioni specifiche per paese

Autorizzazioni

Orientamenti sugli accordi di compravendita di energia

Capitoli RRF



ALLEGATO 2 – Mappe     ALLEGATO 3

Fabbisogno di infrastrutture per il gas

Risultati ottenuti grazie al quadro TEN-E nella creazione di reti europee resilienti dell'energia elettrica e del gas

Il regolamento TEN-E ha segnato l'inizio di un nuovo approccio in materia di pianificazione infrastrutturale a livello di UE, basato sulla cooperazione regionale con gli Stati membri e i portatori di interessi per individuare progetti di interesse comune (PIC) in grado di contribuire allo sviluppo delle aree tematiche e dei corridori prioritari dell'infrastruttura energetica. Impone inoltre agli Stati di ottimizzare le procedure di rilascio delle autorizzazioni per i PIC e consente di accedere ai finanziamenti del meccanismo per collegare l'Europa per realizzare questi progetti in tempo utile.

Dall'entrata in vigore del regolamento TEN-E nel 2013, i PIC nel settore del gas hanno contribuito a creare un'infrastruttura europea del gas più resiliente, fondata su una maggiore diversificazione dell'approvvigionamento. Hanno aiutato a ridurre le strozzature nell'infrastruttura europea del gas e a diversificare le fonti di approvvigionamento, le controparti e le rotte. Una volta ultimati i PIC attualmente in fase di realizzazione, tutti gli Stati membri avranno accesso ad almeno tre fonti di gas o al mercato mondiale del gas naturale liquefatto (GNL).

Solo nel 2022 sono stati o saranno messi in servizio PIC con una capacità aggiuntiva totale di trasporto di gas pari a 20 miliardi di m3 l'anno, tra cui l'interconnettore del gas tra Polonia e Lituania (gasdotto GIPL), l'interconnettore Polonia-Slovacchia, il "Baltic Pipe" tra Polonia e Danimarca e il gasdotto Grecia-Bulgaria (IGB). I terminali GNL di Cipro (2 miliardi di m3 l'anno) e Alexandroupolis, in Grecia (5 miliardi di m3 l'anno) dovrebbero entrare in funzione nel 2023. Inoltre nei prossimi anni dovrebbero essere completati vari altri PIC nel settore del gas, compresi diversi progetti di stoccaggio nell'Europa sudorientale (Grecia, Romania, Bulgaria) e il terminale GNL di Danzica, in Polonia (almeno 6 miliardi di m3 l'anno).

È grazie a questi progetti, molti dei quali hanno beneficiato di sostegno finanziario attraverso il meccanismo per collegare l'Europa, che gli Stati membri sono in grado di reagire ai recenti tagli delle forniture in uno spirito di solidarietà.

Oltre a notevoli miglioramenti dell'infrastruttura europea del gas, le sovvenzioni per lavori del meccanismo per collegare l'Europa hanno dato impulso anche alla realizzazione di interconnettori chiave per l'energia elettrica, ad esempio quello del Golfo di Biscaglia tra Francia e Spagna, con cui si mira ad aumentare la capacità di interconnessione con la penisola iberica, il Celtic Interconnector tra Francia e Irlanda e l'interconnettore EuroAsia tra Grecia e Cipro, che metteranno fine rispettivamente all'isolamento dell'Irlanda e di Cipro dalla rete elettrica dell'Unione, favorendo l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili e migliorando la sicurezza dell'approvvigionamento. Procede bene e dovrebbe essere ultimata entro il 2025 anche la sincronizzazione delle reti elettriche dei paesi baltici, gli ultimi Stati membri i cui sistemi elettrici dipendevano ancora da paesi terzi. Il sostegno strategico nel quadro TEN-E e quello finanziario del meccanismo per collegare l'Europa (oltre 1,2 miliardi di EUR) sono stati essenziali per mettere il progetto sulla buona strada.

Ai fini di un sistema più interconnesso, che consenta di aumentare la quota di rinnovabili e di ridurre ben più in fretta le limitazioni alla produzione di energia rinnovabile in linea con gli obiettivi di REPowerEU, sarà essenziale accelerare la messa in opera dei PIC nel settore dell'energia elettrica 2 .

Valutazione dell'ENTSOG del fabbisogno di infrastrutture supplementari per il gas

La comunicazione su REPowerEU annunciava che la Commissione avrebbe valutato in via prioritaria l'esigenza di misure e investimenti in infrastrutture e interconnessioni del gas predisposte per l'idrogeno al fine di superare le strozzature che si frappongono allo sfruttamento pieno della capacità di GNL dell'UE. La Commissione ha chiesto all'ENTSOG di coadiuvarla nella valutazione allo scopo di individuare eventuali carenze infrastrutturali che ancora persistono nel settore del gas e che richiedono un'azione immediata nel quadro del piano REPowerEU.

Nella sua valutazione 3 l'ENTSOG ha analizzato le strozzature infrastrutturali che si verificherebbero nella rete europea del gas se la Russia interrompesse i flussi di gas verso l'Europa, prendendo in considerazione due diversi scenari di domanda (domanda attuale e domanda 2030 nell'ipotesi di una piena attuazione delle proposte "Pronti per il 55 %" con conseguente riduzione del 27 % della domanda di gas rispetto a oggi, riduzione che si prospetta ancora più pronunciata con l'attuazione di REPowerEU) e presupponendo diversi livelli di sviluppo delle infrastrutture 4 .

Dalla valutazione emerge che sarà possibile compensare del tutto la perdita delle importazioni di gas dalla Russia con un mix di riduzione della domanda, come previsto dal pacchetto "Pronti per il 55 %" della Commissione 5 , potenziamento della produzione interna, in particolare di biogas e idrogeno ottenuto senza l'uso di combustibili fossili, e aggiunte piuttosto limitate all'infrastruttura del gas oltre a quelle già contemplate dal quinto elenco di PIC. Intervenendo sulle poche strozzature rimanenti si aumenteranno inoltre la resilienza e la flessibilità del sistema europeo del gas.

In termini di distribuzione geografica appare evidente che, in caso di cessazione delle importazioni di gas dalla Russia, la sfida principale consisterebbe nel soddisfare la domanda dell'Europa centrale e orientale, ma anche della Germania settentrionale. La valutazione, che è stata oggetto di discussione con gli Stati membri in un contesto regionale, ha dimostrato che esistono varie soluzioni possibili per superare la dipendenza dalle forniture russe, per lo più in prossimità geografica delle esigenze e in un quadro di cooperazione tra due o più Stati membri.

Fabbisogno di infrastrutture supplementari per il gas per regione

Regione del Mar Baltico

I tre Stati baltici e la Finlandia sono fortemente dipendenti dal gas russo, mentre la Polonia lo è di meno.

Progetti quali il Balticconnector tra Estonia e Finlandia, il potenziamento dell'interconnessione tra Lettonia ed Estonia e i terminali GNL di Klaipeda e Świnoujście assicurano già l'integrazione del mercato e diminuiscono la dipendenza dal gas russo in una regione che storicamente ha potuto contare su un unico fornitore. Si prospettano ancora notevoli miglioramenti grazie al recente varo dell'interconnettore tra Polonia e Lituania (GIPL), all'imminente completamento dell'ampliamento del terminale GNL di Świnoujście, al gasdotto "Baltic Pipe", che porterà per la prima volta il gas del Mare del Nord nella regione attraverso la Polonia, al rafforzamento dell'interconnessione tra Lituania e Lettonia e alle migliorie apportate al deposito sotterraneo di gas di Inčukalns. Il collegamento tra la regione del Baltico e l'Europa centro-orientale sarà ultimato nella seconda metà del 2022 con l'interconnessione tra Polonia e Slovacchia. La regione è anche il principale beneficiario delle sovvenzioni per l'energia del meccanismo per collegare l'Europa.

Stando alla valutazione le unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) in locazione temporanea che saranno installate in Estonia o Finlandia nel corso del 2022 possono ridurre significativamente la dipendenza dal gas russo nel breve periodo. Allo sviluppo del progetto è stata invitata a partecipare anche la Lettonia.

La valutazione evidenzia che nel medio-lungo periodo la regione intorno al Mar Baltico trarrebbe giovamento dallo sviluppo di un secondo terminale GNL a Danzica, in Polonia (completamento nel 2026, potenzialmente anticipabile al 2025). Il progetto, che figura nel quinto elenco di PIC, potrebbe anche rispondere a eventuali esigenze aggiuntive dei paesi baltici liberando capacità nel terminale GNL di Klaipeda (Lituania), che potrebbe quindi essere impiegata per soddisfare il fabbisogno residuo di tali paesi e della Finlandia.

Europa occidentale

La maggior parte dei paesi dell'Europa occidentale presenta già oggi una dipendenza minima o nulla dal gas russo. Fa eccezione la Germania, fortemente esposta alla dipendenza dal gas russo soprattutto nell'area settentrionale dove si concentra la domanda. In assenza di importazioni di gas dalla Russia, le strozzature infrastrutturali sarebbero legate all'insufficienza della capacità dei gasdotti in direzione ovest-est e all'insufficienza delle capacità di importazione, anche per quanto riguarda le infrastrutture del GNL.

A differenza della maggior parte dei paesi europei, Spagna e Francia odorizzano il gas all'interno del sistema di trasporto. Pertanto i limiti infrastrutturali e normativi impediscono ai paesi sudoccidentali di cooperare con quelli nordoccidentali e dell'Europa centrale e orientale; non sono disponibili capacità significative dalla Francia alla Germania.

Secondo la valutazione, nel breve periodo la FSRU supplementare di Eemshaven (Paesi Bassi), la FSRU di Wilhelmshaven (Germania) e il terminale GNL aggiuntivo di Brunsbüttel (Germania) compenseranno le limitazioni infrastrutturali nell'Europa nordoccidentale. In generale sarà importante evitare un eccesso di capacità nelle infrastrutture di importazione del GNL, che in futuro potrebbero diventare attivi non recuperabili.

Quanto al medio termine, dalla valutazione e dalle discussioni è emerso che lo sviluppo di un'unità di deodorizzazione del gas che consenta flussi da ovest verso est tra Francia e Germania eliminerebbe una strozzatura importante al fine di ridurre la dipendenza dal gas russo nell'Europa centrale. Insieme al rafforzamento dell'infrastruttura del gas per aumentare le capacità di esportazione dal Belgio alla Germania, ciò permetterebbe di sfruttare appieno le capacità di GNL nell'Europa occidentale per superare la dipendenza dal gas russo anche nelle regioni dell'Europa centrale e orientale.

Sarebbe opportuno dedicare una riflessione più approfondita a un ulteriore progetto di infrastruttura transfrontaliera nella penisola iberica, che nel lungo periodo potrebbe sbloccare il grande potenziale dell'idrogeno rinnovabile nella penisola stessa e nell'Africa settentrionale, e valutare se tale progetto possa diventare il primo elemento di una struttura portante per l'idrogeno, considerando l'acceleratore dell'idrogeno.

Europa centrale e sudorientale

Nell'Europa centrale e sudorientale, compresa la Comunità dell'energia, la maggior parte dei paesi dipende ampiamente dal gas russo, tenuto conto della domanda odierna.

Nel periodo 2020-2021 sono diventati operativi vari progetti chiave di infrastrutture prioritarie per il gas nell'Europa sudorientale, segnatamente il gasdotto transadriatico, la prima fase del corridoio del gas BRUA e il terminale GNL di Krk. I restanti investimenti in infrastrutture prioritarie nella regione con completamento previsto nel 2022 sono il ripristino, l'ammodernamento e l'ampliamento del sistema di trasporto bulgaro e il nuovo interconnettore tra Grecia e Bulgaria (IGB), che nella prima fase di funzionamento offrirà una capacità bidirezionale di 3 miliardi di m3 l'anno. Secondo le previsioni l'interconnettore Serbia-Bulgaria (IBS), con cui si punta a creare un'interconnessione bidirezionale da 1,8 miliardi di m3 l'anno, e la costruzione della FSRU ad Alexandroupolis, che fornirà capacità di importazione dell'ordine di 5,5 miliardi di m3 l'anno, saranno ultimati nella seconda metà del 2023. Per il 2025 è inoltre programmato l'ampliamento del deposito sotterraneo di gas a Chiren, in Bulgaria.

Dalla valutazione si evince che nel medio periodo l'Europa sudorientale trarrebbe un certo vantaggio dal terminale FSRU in Polonia (incluso nel quinto elenco di PIC), i cui principali benefici interesseranno però la regione del Mar Baltico. Per trasportare il gas naturale da Danzica verso l'Europa sudorientale e l'Ucraina bisognerebbe accelerare la costruzione del corridoio del gas nord-sud nella Polonia orientale. La valutazione dell'ENTSOG ha dimostrato anche che l'aumento della capacità del terminale GNL di Krk aiuterà a mitigare ulteriormente la dipendenza dalle forniture russe nel medio termine, ma che per beneficiarne sarebbe necessario rafforzare la rete di trasporto croata verso la Slovenia e l'Ungheria. Il massimo ampliamento possibile del TAP potrebbe far arrivare nella regione ulteriori forniture; richiederebbe però investimenti aggiuntivi accelerati nella rete di trasporto italiana (Adriatica Line e gasdotto Matagiola-Massafra, figuranti nel quinto elenco di PIC). Il rafforzamento di tale rete consentirebbe di incrementare i flussi dal Sud al Nord Italia, influendo sui flussi addizionali da TAP, EastMed e dall'Africa settentrionale. Inoltre l'ampliamento dell'interconnettore Grecia-Bulgaria (IGB fase II) potrebbe ridurre ulteriormente la dipendenza, nella fattispecie in Bulgaria e nell'intera regione dell'Europa sudorientale, rendendo possibile l'aumento dei flussi dal TAP e dai terminali GNL in Grecia.

La valutazione dell'ENTSOG rileva anche che, se realizzati, i progetti di interesse comune e gli altri progetti riconosciuti dal piano REPowerEU apporterebbero vantaggi supplementari anche alle parti contraenti della Comunità dell'energia, il cui fabbisogno sarebbe pienamente soddisfatto. Grazie al completamento dei progetti contemplati dall'iniziativa faro 5 del piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali (progetti EIP) le parti contraenti della Comunità dell'energia avranno infatti accesso a diverse fonti e rotte alternative. La realizzazione di tali progetti dovrebbe essere valutata caso per caso onde evitare il rischio di attivi non recuperabili.

Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché i progetti individuati siano attuati il prima possibile in linea con le esigenze e le tempistiche del piano REPowerEU. Nello specifico a questi progetti, così come ai PIC, dovrebbe essere riconosciuto lo status di progetti di massima importanza e priorità nazionale per garantire una rapida messa in opera. La Commissione è pronta ad agevolare gli sforzi in tal senso.

(1)    In questo scenario circa 12 miliardi di m3 di risparmi sono ottenuti per mezzo di 4 Mt di produzione interna aggiuntiva di idrogeno e 9 miliardi di m3 sostituendo il gas nel sistema elettrico. Questi risparmi sono ripartiti nella tabella tra altri settori.
(2)    L'attuale elenco dei PIC, il quinto, include 67 progetti nel settore dell'energia elettrica.
(3)    La valutazione copre tutti gli Stati membri dell'UE e diversi paesi terzi, quali Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Regno Unito.
(4)    Livello 0 = infrastruttura attuale, livello 1 = progetti in stadio avanzato (decisione finale di investimento + PIC in stadio avanzato), livello 2 = livello 1 + progetti GNL supplementari ed estensione del gasdotto transadriatico (TAP).
(5)    Anche ai livelli attuali di domanda e offerta interna, i progetti individuati attenuerebbero quasi completamente la dipendenza dalla Russia, fatta salva una dipendenza residua del 5 % in Cechia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria.