Bruxelles, 9.12.2020

COM(2020) 795 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Un programma di lotta al terrorismo dell'UE:
prevedere, prevenire, proteggere e reagire


I.    Introduzione

L'Unione europea è uno spazio unico di libertà, sicurezza e giustizia, nel quale ogni persona deve poter confidare nel fatto che la propria libertà e sicurezza sono garantite e adeguatamente tutelate. La democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti fondamentali, in particolare il diritto al rispetto della vita privata, la libertà di espressione, la libertà di religione e il rispetto della diversità, costituiscono le fondamenta della nostra Unione.

La recente ondata di attentati perpetrati sul suolo europeo ci ha bruscamente ricordato che il terrorismo rimane un pericolo reale ed attuale. Con l'evolvere di questa minaccia, deve evolvere anche la nostra cooperazione per contrastarla. La natura transnazionale delle reti terroristiche richiede un forte approccio collettivo a livello di UE, che salvaguardi e sostenga la nostra società pluralistica, i nostri valori comuni e il nostro stile di vita europeo. I cittadini hanno il diritto di sentirsi al sicuro nelle proprie case e per strada, e anche su Internet. L'UE ha un ruolo fondamentale da svolgere nel contribuire a garantire tale sicurezza.

Tale esigenza è tanto più pressante se si considera che il livello di allerta terroristica rimane elevato nell'UE. La minaccia jihadista proveniente o ispirata dal Daesh, da al-Qaeda e dai loro affiliati persiste 1 . Le minacce provenienti da estremisti violenti di destra e di sinistra sono in aumento. Anche la natura degli attentati sta cambiando. La grande maggioranza degli attentati recenti è stata commessa da persone che agivano da sole, spesso con una preparazione limitata e armi facilmente disponibili, prendendo di mira luoghi densamente affollati o altamente simbolici. Sebbene sia probabile che gli attentati perpetrati da singole persone continuino a prevalere, non si possono escludere attentati più sofisticati. L'UE deve essere inoltre preparata alle minacce derivanti da tecnologie nuove ed emergenti, quali l'uso illecito di droni, intelligenza artificiale e materiali chimici, biologici, radiologici e nucleari. La diffusione di ideologie radicali e di materiale di orientamento terroristico diventa più veloce grazie al ricorso alla propaganda online e, con l'uso dei social media, diventa spesso parte integrante dell'attacco stesso.

Negli ultimi due decenni, la cooperazione europea in materia di lotta al terrorismo ha compiuto progressi costanti ed ha rafforzato la capacità degli Stati membri di garantire la sicurezza dei propri cittadini. Disponiamo di reti estese per lo scambio di informazioni, sostenute da banche dati dell'UE sempre più interoperabili e dal rafforzamento della cooperazione di polizia e giudiziaria. Ciò ci aiuta a creare interrelazioni attraverso le frontiere. Ci siamo inoltre dotati di strumenti potenti per privare i terroristi dei mezzi per agire, ad esempio nei settori delle armi da fuoco, dei precursori di esplosivi, del finanziamento del terrorismo e della qualificazione come reato dei viaggi compiuti a fini terroristici. Lo stato di avanzamento di tali sforzi è illustrato nella relazione sui progressi dell'Unione della sicurezza 2 . Tuttavia dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi collettivi, in particolare per contrastare l'attrattiva delle ideologie estremiste e proteggere meglio gli spazi pubblici presi di mira dai terroristi. Dobbiamo altresì superare la falsa dicotomia tra realtà online e realtà offline, allineando i rispettivi ambienti di sicurezza e dotando le autorità di contrasto e giudiziarie dei mezzi per far rispettare la legge in entrambi i contesti.

Il presente nuovo programma di lotta al terrorismo, annunciato nella strategia dell'UE per l'Unione della sicurezza 3 , riunisce gli assi di intervento esistenti e nuovi in un approccio congiunto alla lotta al terrorismo. Tale approccio sarà portato avanti in coordinamento con gli Stati membri, collaborando con il Parlamento europeo e il Consiglio 4 , nonché coinvolgendo la società nel suo insieme: cittadini, comunità, gruppi religiosi, società civile, ricercatori, imprese e partner privati. Il presente programma prende spunto dai risultati conseguiti negli ultimi anni e definisce una serie di azioni da intraprendere a livello nazionale, di Unione e internazionale su quattro fronti.

Innanzitutto dobbiamo essere in grado di prevedere meglio le minacce esistenti ed emergenti in Europa. La condivisione delle informazioni e una cultura della cooperazione multidisciplinare e multilivello rimangono essenziali ai fini di una valutazione affidabile delle minacce che possa costituire la base di una politica antiterrorismo adeguata alle esigenze future.

In secondo luogo, dobbiamo lavorare per prevenire il verificarsi di attentati, affrontando e contrastando meglio la radicalizzazione e le ideologie estremiste prima che si radichino, chiarendo che il rispetto per lo stile di vita europeo, i suoi valori democratici e tutto ciò che rappresenta non è facoltativo. Il presente programma definisce le modalità per sostenere gli attori locali e sviluppare comunità maggiormente resilienti in via prioritaria, in stretto coordinamento con gli Stati membri, tenendo conto del fatto che alcuni attentati sono stati perpetrati anche da cittadini europei, cresciuti in seno alle nostre società, che sono stati radicalizzati senza aver mai visitato una zona di conflitto.

In terzo luogo, al fine di proteggere efficacemente gli europei, dobbiamo continuare a ridurre le vulnerabilità, tanto negli spazi pubblici quanto in relazione alle infrastrutture critiche che sono essenziali per il funzionamento delle nostre società e dell'economia. È essenziale modernizzare la gestione delle frontiere esterne dell'UE attraverso sistemi d'informazione su larga scala dell'UE nuovi e aggiornati, con un sostegno rafforzato da parte di Frontex ed eu‑LISA, nonché garantire verifiche sistematiche alle frontiere esterne dell'UE. Ciò è necessario per colmare quella che sarebbe altrimenti una lacuna in termini di sicurezza quando si tratta di combattenti terroristi stranieri che rientrano in patria.

In quarto luogo, per reagire agli attacchi quando si verificano, dobbiamo sfruttare al massimo il supporto operativo che agenzie dell'UE, quali Europol ed Eurojust, possono fornire, nonché garantire di avere il quadro giuridico giusto per assicurare alla giustizia gli autori dei reati e garantire che le vittime ricevano l'assistenza e la protezione di cui necessitano.

5 6 Tale approccio si fonda sulla necessità di continuare a porre un'enfasi incessante sull'attuazione e sull'applicazione. Al fine di raccogliere i frutti dell'armonizzazione e della cooperazione a livello UE, è di fondamentale importanza che non vi siano lacune o ritardi nel modo in cui applichiamo gli strumenti chiave, quali la direttiva sulla lotta contro il terrorismo, la direttiva sulle armi da fuoco e il quadro giuridico in materia di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. 

Infine l'impegno internazionale su tutti e quattro i pilastri del presente programma, facilitando la cooperazione e promuovendo lo sviluppo di capacità, è essenziale per migliorare la sicurezza all'interno dell'UE.

II. UNA STRATEGIA DI LOTTA AL TERRORISMO FONDATA SU QUATTRO PILASTRI: PREVEDERE, PREVENIRE, PROTEGGERE E REAGIRE

1. PREVEDERE

Prevedere i punti deboli resta un mezzo fondamentale per rafforzare la reazione europea al terrorismo e rimanere all'avanguardia.

Intelligence strategica e valutazione della minaccia

L'intelligence strategica è di fondamentale importanza per definire e sviluppare una politica e una legislazione dell'UE in materia di lotta al terrorismo sempre più basate sulle minacce, e per anticipare meglio queste ultime. Una politica in materia di lotta al terrorismo adeguata alle esigenze del futuro dovrebbe essere basata su valutazioni affidabili delle minacce, in particolare da parte dei servizi di sicurezza e intelligence nazionali. In tale contesto il ruolo svolto dal Centro UE di situazione e di intelligence (INTCEN) e le sue competenze in merito alle minacce, alle tendenze e ai modus operandi principali relativi alla sicurezza interna dell'UE sono essenziali per accrescere la nostra conoscenza situazionale e sostenere la nostra capacità di valutazione dei rischi. L'INTCEN dipende significativamente dalla qualità dei contributi degli Stati membri, che deve essere elevata e che gli Stati membri dovrebbero cercare di migliorare. Gli Stati membri dovrebbero pertanto garantire che l'INTCEN possa contare su contributi precisi e aggiornati e su risorse sufficienti. La Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) si adopereranno per integrare meglio l'intelligence strategica nelle politiche in materia di lotta al terrorismo. È di fondamentale importanza assicurare un ulteriore dialogo, sviluppato sulla base delle strutture esistenti e del lavoro del coordinatore antiterrorismo dell'UE, al fine di rafforzare la cooperazione.

Valutazione dei rischi e preparazione

Valutazioni mirate dei rischi consentono ai portatori di interessi di settori diversi di mettere in evidenza le carenze esistenti e quindi anticipare meglio i possibili attentati. La Commissione proporrà modalità nuove per incoraggiare la valutazione dei rischi e le attività di verifica inter pares delle misure volte a prevedere meglio la minaccia terroristica. Nell'ambito dell'imminente proposta sulla resilienza delle entità critiche, la Commissione proporrà di istituire missioni di consulenza per aiutare gli Stati membri ospitanti e i gestori di infrastrutture critiche di particolare rilevanza europea a rafforzare la loro resilienza nei confronti delle perturbazioni, anche prevedendo eventuali azioni terroristiche. Tale attività si baserà sull'esperienza di un gruppo di consulenti sulla sicurezza protettiva, che attualmente sta seguendo una formazione e che potrà essere impiegato su richiesta: le missioni consultive dell'UE sulla sicurezza protettiva.

Le valutazioni dei rischi in materia di sicurezza aerea nell'UE saranno ulteriormente sviluppate al fine di migliorare tanto il tempo di risposta dopo gli incidenti quanto il livello di scambio di informazioni, compresa la partecipazione di paesi terzi che condividono gli stessi principi, in particolare Stati Uniti, Australia e Canada. La Commissione lancerà inoltre un nuovo asse di intervento dedicato alla valutazione dei rischi al fine di garantire la sicurezza dei trasporti nelle zone marittime. Infine attività di formazione ed esercitazioni congiunte svolgeranno un ruolo importante negli sforzi destinati a rafforzare la preparazione e la resilienza degli Stati membri, delle istituzioni e degli organi dell'UE, nonché dei partner internazionali 7 .

Rafforzamento della capacità di individuazione precoce

Il ruolo cruciale che la tecnologia moderna può svolgere nella commissione di atti terroristici è stato dimostrato dall'attentato terroristico di estrema destra a una sinagoga di Halle, in Germania, nel 2019, nell'ambito del quale l'autore ha costruito diverse pistole utilizzando la stampa 3D. Dobbiamo prevedere meglio il modo in cui le tecnologie incidono sulla minaccia terroristica, al fine di dotare le autorità di contrasto degli strumenti adeguati.

8 9 10 La ricerca dell'UE in materia di sicurezza si concentrerà sull'affrontare modi operandi diversi, basandosi su iniziative destinate a rafforzare la capacità delle autorità di contrasto per quanto concerne le soluzioni analitiche e la gestione di grandi quantitativi di contenuti online. La ricerca in materia di sicurezza finanziata dall'UE rafforzerà altresì la capacità di individuazione precoce di potenziali minacce terroristiche, in particolare esplorando l'uso dell'intelligenza artificiale per consentire un'elaborazione più efficiente e accurata di grandi quantità di dati, andando ad aggiungersi a progetti quali RED-Alert e PREVISION. Può altresì contribuire a individuare modi nuovi per affrontare la radicalizzazione.

Infine, nel contesto del futuro programma di ricerca "Orizzonte Europa", la ricerca sarà ulteriormente integrata nel ciclo programmatico in materia di sicurezza al fine di garantire risultati ancora più orientati all'impatto, rispondendo alle esigenze di contrasto individuate. Con il suo mandato rafforzato proposto, l'Europol potrebbe assistere la Commissione nell'individuazione di temi principali di ricerca, nell'elaborazione e nell'attuazione dei programmi quadro dell'UE per la ricerca e l'innovazione pertinenti per l'attività di contrasto.

Rimanere all'avanguardia: il ruolo delle nuove tecnologie

11 Le tecnologie di individuazione delle minacce sono in grado di rilevare oggetti e sostanze che destano preoccupazione, ad esempio bombe o materiali per la loro fabbricazione. La Commissione sta collaborando con il settore privato per migliorare le prestazioni di tali tecnologie di individuazione al di fuori del settore dell'aviazione al fine di sostenere il possibile sviluppo di requisiti UE facoltativi per le tecnologie di individuazione, volti a garantire che tali tecnologie rilevino le minacce che devono individuare preservando nel contempo la mobilità delle persone. Inoltre, nel 2019, la piattaforma per la sicurezza ferroviaria dell'UE ha adottato un documento di buone pratiche sulle tecnologie di sicurezza adattate alle ferrovie, proponendo soluzioni quali controlli casuali o mirati basati su apparecchiature mobili di individuazione.

Le nuove tecnologie possono contribuire alla protezione degli spazi pubblici se utilizzate in maniera ben definita, mirata e proporzionata. In caso di allerta elevata in relazione alla minaccia terroristica 12 , il possibile ruolo delle tecnologie di identificazione facciale in grado di rilevare i terroristi in movimento confrontando l'immagine del loro volto con una banca dati di riferimento presenta delle potenzialità in materia di sicurezza. Inoltre l'identificazione di determinate categorie di oggetti (ad esempio bagagli abbandonati) o comportamenti sospetti può essere estremamente utile per individuare le minacce. L'intelligenza artificiale svolge un ruolo fondamentale nella messa a disposizione di strumenti che consentano un'identificazione precisa e mirata di minacce potenziali. Nelle riflessioni che la Commissione sta intraprendendo sull'uso dell'intelligenza artificiale 13 si terrà quindi conto di considerazioni in materia di sicurezza, nel rispetto dei diritti fondamentali. La Commissione è pronta a finanziare progetti destinati allo sviluppo di nuove tecnologie nel quadro dell'agenda urbana per l'UE e sostiene lo scambio di migliori pratiche in tale settore in conformità con il diritto dell'Unione.

Gli sviluppi in materia di intelligenza artificiale (IA) avranno un profondo impatto sulla capacità delle autorità di contrasto di reagire alle minacce terroristiche. Le autorità di contrasto stanno già sviluppando soluzioni innovative basate sulla tecnologia di IA, ad esempio per individuare contenuti terroristici online e bloccarne la diffusione, per impedire la creazione di nuovi account di terroristi sui social media e per individuare simboli. Un aspetto fondamentale per lo sviluppo di applicazioni di IA affidabili consiste nel garantire che i dati utilizzati per addestrare gli algoritmi siano pertinenti, verificabili, di buona qualità e disponibili in una grande varietà in maniera da ridurre al minimo le distorsioni, ad esempio in termini di genere o razza. Le applicazioni di IA dovrebbero essere sviluppate e utilizzate adottando garanzie adeguate per i diritti e le libertà, conformemente alla legislazione pertinente, nonché essere adeguatamente documentate per accertare la legalità del loro utilizzo. La Commissione esaminerà in che modo le autorità di contrasto e giudiziarie possano sfruttare i vantaggi dell'IA nel pieno rispetto del diritto dell'UE.

14 Rimanere all'avanguardia significa anche affrontare le minacce emergenti che potrebbero essere poste dalle nuove tecnologie. I droni (sistema di aeromobili senza equipaggio) possono essere utilizzati in modo illecito per colpire spazi pubblici, individui e infrastrutture critiche. Sebbene l'UE abbia reso più difficile l'utilizzo di determinati tipi di droni per finalità illecite, il rapido ritmo dell'innovazione e il facile accesso ai droni aumenta le probabilità di crescita di tale minaccia. Al fine di affrontare questa sfida, la Commissione esaminerà la possibilità di pubblicare nel 2021 un manuale dell'UE per proteggere le città dai droni non cooperativi.

La protezione nei confronti di droni usati in maniera illecita richiede inoltre l'accesso a tecnologie affidabili di contromisura. Il programma europeo per il collaudo di sistemi volti a contrastare i sistemi di aeromobili senza equipaggio creerà una metodologia comune per valutare sistemi diversi che la polizia e altri attori del settore della sicurezza potranno utilizzare per individuare, tracciare e identificare droni potenzialmente usati in modo illecito. Gli esiti di tali prove saranno condivisi in tutta l'UE.

Integrazione della prospettiva nel ciclo programmatico

15 La protezione dei cittadini inizia da una migliore comprensione delle minacce future. A tal fine le previsioni devono essere strutturalmente integrate nello sviluppo della politica in materia di lotta al terrorismo. La Commissione si adopererà per instaurare un dialogo regolare tra esperti di alto livello in materia di lotta al terrorismo appartenenti ad autorità di contrasto, a servizi di intelligence e al mondo accademico al fine di individuare nuovi rischi ed evidenziare i settori nei quali l'Unione europea e i suoi Stati membri devono rafforzare la loro azione. La Commissione utilizzerà le strutture esistenti a tal fine con lo stretto coinvolgimento di Europol, Eurojust e del SEAE, compreso l'INTCEN. L'esito di tale dialogo potrebbe quindi alimentare le discussioni politiche, comprese quelle del Consiglio "Giustizia e affari interni" in materia di sicurezza interna.

AZIONI PRINCIPALILa Commissione intende:sviluppare attività di valutazione dei rischi e di verifica inter pares, compreso l'invio su richiesta di consulenti UE sulla sicurezza protettiva;finanziare la ricerca dell'UE in materia di sicurezza al fine di rafforzare la capacità di individuazione precoce e sviluppare nuove tecnologie nell'ambito dell'agenda urbana per l'UE;esaminare in che modo le nuove tecnologie possano contribuire alla sicurezza; integrare meglio l'intelligence strategica e le valutazioni delle minacce al fine di sostenere una politica lungimirante.Gli Stati membri sono esortati a:continuare a fornire all'INTCEN le risorse necessarie e contributi di qualità elevata.AZIONI PRINCIPALILa Commissione intende:sviluppare attività di valutazione dei rischi e di verifica inter pares, compreso l'invio su richiesta di consulenti UE sulla sicurezza protettiva;finanziare la ricerca dell'UE in materia di sicurezza al fine di rafforzare la capacità di individuazione precoce e sviluppare nuove tecnologie nell'ambito dell'agenda urbana per l'UE;esaminare in che modo le nuove tecnologie possano contribuire alla sicurezza; integrare meglio l'intelligence strategica e le valutazioni delle minacce al fine di sostenere una politica lungimirante.Gli Stati membri sono esortati a:continuare a fornire all'INTCEN le risorse necessarie e contributi di qualità elevata.

2. PREVENIRE

L'Unione europea si fonda su un solido insieme di valori. I nostri sistemi in materia di istruzione, sanità e previdenza sociale sono per loro natura inclusivi, ma sono parte integrante dei valori che li sostengono. Il nostro stile di vita europeo, emblematico delle società inclusive e tolleranti, non è facoltativo e dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per prevenire coloro che cercano di comprometterlo, dall'interno o dall'esterno.

Contrastare le ideologie estremiste online

I terroristi e gli estremisti violenti ricorrono sempre più spesso a Internet per diffondere le proprie ideologie estremiste, anche attraverso lo streaming in diretta e glorificando attentati terroristici. La risposta deve provenire da tutti gli attori (autorità nazionali, industria e società civile) e a tutti i livelli (nazionale, europeo e internazionale). L'adozione e l'attuazione del proposto regolamento relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online consentirebbe agli Stati membri di garantire una rimozione rapida di tali contenuti e imporrebbe alle imprese di essere maggiormente reattive nel prevenire l'abuso delle loro piattaforme per la diffusione di contenuti terroristici. L'adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio è pertanto urgente. Una volta che il regolamento sarà stato adottato, la Commissione sosterrà i fornitori di servizi online e le autorità nazionali ad applicarlo efficacemente.

Più in generale la Commissione proporrà una legge sui servizi digitali che aggiornerà le norme orizzontali per garantire che i fornitori di servizi digitali agiscano in maniera responsabile e che gli utenti dispongano di mezzi efficaci per notificare i contenuti illegali. Riconoscendo il crescente ruolo sociale delle piattaforme online di grandissime dimensioni, la proposta comprenderà l'obbligo di valutare i rischi che i sistemi di tali piattaforme comportano non soltanto per quanto concerne i contenuti e i prodotti illegali, ma anche in termini di rischi sistemici per la protezione di interessi pubblici, quali la salute pubblica e la sicurezza pubblica, nonché dei diritti fondamentali, anche rispetto a tecniche manipolative.

Il Forum dell'UE su Internet elaborerà linee guida sulla moderazione dei contenuti disponibili al pubblico per i materiali estremisti online e diffonderà ulteriormente le conoscenze in questo settore. Il Forum dell'UE su Internet ha sviluppato il protocollo dell'UE di risposta alle crisi, un meccanismo volontario destinato a contribuire a coordinare una risposta rapida, collettiva e transfrontaliera alla diffusione virale online di contenuti terroristici ed estremisti violenti 16 . È essenziale che i partner del settore rendano pienamente operativo tale protocollo. La Commissione, in cooperazione con Europol, sosterrà l'elaborazione di ulteriori orientamenti per l'attuazione del protocollo dell'UE di risposta alle crisi al fine di contrastare la diffusione virale online di contenuti terroristici ed estremisti violenti. Le risorse e la capacità dell'unità di Europol addetta alle segnalazioni su Internet dovrebbero essere rafforzate per monitorare e trasmettere tutti i tipi di contenuti terroristici alle piattaforme online disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

I contenuti terroristici provengono da tutto il mondo e si diffondono in tutto il mondo. Questo è il motivo per cui la Commissione aumenterà il proprio impegno nei confronti dei partner internazionali, in particolare del Forum Internet mondiale per la lotta contro il terrorismo (GIFCT) per una risposta operativa globale, nonché dei governi partner, in linea con l'invito ad agire di Christchurch 17 con l'obiettivo di definire standard minimi a livello globale, anche in materia di trasparenza. 

Al fine di reagire alla proliferazione dell'incitamento all'odio razzista e xenofobo su Internet, nel 2016 la Commissione ha incoraggiato la firma del codice di condotta dell'UE contro l'incitamento all'odio online 18 . Nel 2021 la Commissione presenterà un'iniziativa destinata ad estendere l'elenco dei reati a livello UE ai sensi dell'articolo 83, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea ai reati d'odio e all'incitamento all'odio, basati su razza, etnia, religione, genere od orientamento sessuale. Gli Stati membri dovrebbero intensificare gli sforzi per attuare pienamente le disposizioni della nuova direttiva sui servizi di media audiovisivi in materia di incitamento all'odio sulle piattaforme per la condivisione di video online.

La Commissione sosterrà gli Stati membri nello sviluppo delle loro capacità di comunicazione strategica per le reazioni ad attentati attraverso lo scambio di competenze a livello locale e nazionale. Ciò è necessario non soltanto all'indomani di un attentato terroristico, ma dovrebbe costituire uno sforzo preventivo governativo costante. La Commissione sosterrà pertanto gli Stati membri nell'affrontare tali sfide e aumentare la diffusione di contronarrazioni e narrazioni alternative sviluppate dalla società civile, oltre a sostenere sforzi analoghi a livello nazionale. Il programma di responsabilizzazione della società civile della Commissione sarà valutato nel 2022 per definire gli insegnamenti tratti.

Allo stesso tempo, tanto l'UE quanto i suoi Stati membri devono garantire costantemente che progetti incompatibili con i valori europei o che perseguono un programma illegale non ricevano sostegno dal governo né fondi europei.

Sostenere gli attori locali a favore di comunità più resilienti

Le nostre città devono avere un accesso migliore a finanziamenti, ad orientamenti e alla formazione per affrontare le sfide attuali e accrescere la loro resilienza. La Commissione sostiene i coordinatori locali della prevenzione attraverso la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione. Inoltre, nel quadro dell'iniziativa "Città dell'UE contro la radicalizzazione", la Commissione promuove dialoghi strategici tra le città. Al fine di aumentare la resilienza, è altresì importante coinvolgere le comunità e responsabilizzarle attraverso un approccio dal basso verso l'alto, in stretto coordinamento con gli Stati membri. La rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione individuerà le migliori pratiche e promuoverà approcci di polizia di prossimità 19 e coinvolgimento al fine di sviluppare la fiducia nel rapporto con e tra le comunità.

Promuovere l'inclusione e offrire opportunità ai giovani a rischio attraverso l'istruzione, la cultura, i giovani e lo sport può contribuire ulteriormente alla prevenzione della radicalizzazione e alla coesione all'interno dell'UE. La Commissione rafforzerà il proprio sostegno agli sforzi degli Stati membri e di altri portatori di interessi nel settore dell'integrazione e dell'inclusione sociale attraverso le misure incluse nel piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione 20 .

Dato l'importante ruolo dell'istruzione non formale nella radicalizzazione e possibili legami con ideologie estremiste, la Commissione faciliterà la collaborazione tra scuole, comunità (compresi gruppi religiosi), animatori socioeducativi, assistenti sociali e organizzazioni della società civile. La Commissione sosterrà inoltre gli Stati membri nella condivisione di esperienze e buone pratiche per quanto concerne gli scambi tra leader religiosi e delle comunità in materia di prevenzione della radicalizzazione, compresi quelli attivi nelle scuole e nelle carceri.

L'esclusione sociale, la discriminazione e l'emarginazione, siano esse effettive o percepite, possono rafforzare la vulnerabilità a discorsi radicali e minacciare ulteriormente la coesione sociale. La Commissione continuerà pertanto a portare avanti anche la propria azione definita nel suo piano d'azione contro il razzismo. 21  

Carceri, riabilitazione e reintegrazione

I processi di radicalizzazione devono essere individuati quanto prima, in maniera da attivare tempestivamente le attività di disimpegno. Rafforzeremo l'azione dell'UE in tre settori chiave: carceri, riabilitazione e reinserimento. Innanzitutto individuando i migliori approcci per quanto concerne la gestione e la valutazione del rischio di detenuti radicalizzati e autori di reati di terrorismo 22 , nonché sostenendo la formazione dei professionisti coinvolti in questo settore 23 . In secondo luogo, prendendo spunto dalle indicazioni del manuale di riabilitazione 24 della rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione, la Commissione sosterrà gli Stati membri nel fornire orientamenti più personalizzati in materia di riabilitazione e reinserimento dei detenuti con idee radicali, anche dopo il loro rilascio. In terzo luogo, sviluppando una metodologia con standard e indicatori comuni per valutare l'efficacia dei programmi di reinserimento 25 . Qualsiasi sforzo in materia di riabilitazione e reinserimento dei minori deve tener conto delle loro esigenze e dei loro diritti specifici 26 .

I combattenti terroristi stranieri e i loro familiari, compresi quelli attualmente situati nei centri e nei campi di detenzione nel nord-est della Siria, pongono sfide specifiche e complesse che richiedono il coordinamento dei portatori di interessi a tutti i livelli. La Commissione sosterrà ulteriormente gli Stati membri nella condivisione delle migliori pratiche e aumenterà altresì il sostegno alla formazione dei professionisti e alla condivisione di conoscenze e informazioni in questo settore, tenendo conto delle esigenze e dei diritti specifici dei figli dei combattenti terroristi stranieri. Inoltre la Commissione sosterrà gli Stati membri affinché intensifichino gli sforzi destinati a garantire l'azione giudiziaria nei confronti dei combattenti terroristi stranieri sostenendo i lavori a tal fine a livello locale, nazionale e internazionale.

Consolidare le conoscenze e il sostegno

27 28 29 Per un'azione maggiormente coordinata e un raggio d'azione strutturato a livello nazionale, in una prima fase la Commissione sosterrà la creazione e l'ulteriore sviluppo di reti nazionali di attori pertinenti, compresi professionisti e centri nazionali di competenza. In una seconda fase la Commissione proporrà la creazione di un polo di conoscenze dell'UE sulla prevenzione della radicalizzazione per i responsabili delle politiche, i professionisti e i ricercatori. Tale polo di conoscenze dell'UE diffonderebbe conoscenze e competenze e promuoverebbe altresì il pieno utilizzo delle possibilità di finanziamento nel quadro dei vari programmi dell'UE, valuterebbe gli interventi, certificherebbe le migliori pratiche e offrirebbe sostegno mirato ai portatori di interessi a livello nazionale e locale. Potrebbe eventualmente integrare altresì un futuro centro dell'UE per le vittime del terrorismo per offrire competenze e sostegno alle autorità nazionali e alle organizzazioni di sostegno alle vittime. Altri settori pertinenti comprendono la ricerca, la fornitura di informazioni su ideologie, organizzazioni e reti radicali nonché la diffusione di contronarrazioni e narrazioni alternative, così come la cooperazione con leader religiosi e delle comunità.

Infine, basandosi sulla ricerca, la Commissione svilupperà orientamenti per gli Stati membri e altri portatori di interessi concernenti i soggetti che agiscono da soli, comprese le valutazioni dei rischi e le possibili risposte a questo fenomeno.

AZIONI PRINCIPALI

La Commissione intende:

·proporre una legge sui servizi digitali;

·fornire, in cooperazione con Europol, orientamenti per l'attuazione del protocollo di crisi dell'UE;

·sostenere gli Stati membri nello sviluppo di una comunicazione strategica e nell'aumento della diffusione di contronarrazioni e narrazioni alternative;

·fornire orientamenti sulla gestione e la valutazione dei rischi in carcere e sulla riabilitazione e il reinserimento precoci;

·promuovere la condivisione delle migliori pratiche tra gli Stati membri al fine di gestire i combattenti terroristi stranieri che rientrano in patria e i loro familiari;

·proporre l'istituzione di un polo di conoscenze dell'UE sulla prevenzione della radicalizzazione e sostenere le reti nazionali di portatori di interessi e i centri nazionali.

Il Parlamento europeo e il Consiglio sono esortati a:

·adottare con urgenza il regolamento relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online.

La Commissione e gli Stati membri intendono:

·garantire che i progetti incompatibili con i valori europei o che perseguono un programma illegale non ricevano sostegno da fondi pubblici; rafforzare la resilienza delle comunità attraverso le misure incluse nel piano d'azione per l'integrazione e l'inclusione.

3. PROTEGGERE

Il rafforzamento della reazione al terrorismo deve comprendere la riduzione delle vulnerabilità che possono essere sfruttate o prese di mira dai terroristi. Proteggendo meglio le nostre frontiere e privando i terroristi dei mezzi per compiere atti terroristici, possiamo proteggerci da potenziali attentati.

Proteggere le persone negli spazi pubblici

30 Gli attentati terroristici hanno colpito in misura preponderante persone presenti in spazi pubblici, che rappresentano luoghi particolarmente vulnerabili in ragione della loro natura aperta e accessibile. Dobbiamo salvaguardare la natura aperta di tali spazi e allo stesso tempo renderli più sicuri attraverso misure di protezione fisica più forti che non creino fortezze e consentano comunque alle persone di camminare liberamente e in sicurezza. Questo è il motivo per cui la Commissione intensificherà gli sforzi a livello UE per promuovere soluzioni che assicurino la sicurezza fin dalla progettazione (security-by-design), che integrano la sicurezza negli spazi pubblici (edifici e infrastrutture) sin dall'inizio dei processi di progettazione e pianificazione urbanistica. La Commissione pubblicherà un libro di architettura virtuale sulla progettazione urbana, che potrà servire da ispirazione per le autorità per integrare gli aspetti di sicurezza nella progettazione del futuro e nella ristrutturazione degli spazi pubblici esistenti.

Il Forum dell'UE sulla protezione degli spazi pubblici ha riunito un ampio gruppo di persone competenti per la sicurezza degli spazi pubblici. Tra di essi si annoverano autorità degli Stati membri dell'UE ed operatori privati, ad esempio i soggetti responsabili di centri commerciali, servizi di trasporto o strutture ricettive. Vi è molto da imparare dalle diverse esperienze acquisite nella protezione degli spazi pubblici 31 . La Commissione si impegna a rafforzare questo forum, che dovrebbe raccogliere, consolidare e diffondere le conoscenze, nonché sostenere l'impegno dell'UE sulla sicurezza e la resilienza urbane, così come ad utilizzare finanziamenti mirati per contribuire a migliorare la protezione degli spazi pubblici 32 . La Commissione valuterà inoltre la possibilità di stabilire obblighi minimi per coloro che sono competenti per garantire la sicurezza degli spazi pubblici in maniera da chiarire cosa ci si può aspettare dai gestori di spazi pubblici.

I luoghi di culto presentano un valore simbolico particolarmente elevato e sono stati spesso presi di mira dai terroristi. Dobbiamo proteggere meglio chiese, moschee e sinagoghe nonché altri siti religiosi in tutta l'Unione. Dovremmo inoltre promuovere la cooperazione tra le diverse comunità religiose e le autorità nazionali competenti durante lo scambio di esperienze. A partire dal 2021 la Commissione intende sostenere progetti volti a migliorare la protezione fisica dei luoghi di culto in stretto coordinamento con gli Stati membri.

Le città come pilastro della sicurezza urbana

Le autorità regionali e locali svolgono un ruolo fondamentale tanto nella protezione degli spazi pubblici quanto nella prevenzione della radicalizzazione. In collaborazione con il partenariato dell'agenda urbana sulla "sicurezza negli spazi pubblici" e sulla base dell'iniziativa di successo Città dell'UE contro la radicalizzazione, la Commissione proporrà un impegno dell'UE sulla sicurezza e la resilienza urbane, definendo i principi e gli obiettivi di base per le autorità locali in tali settori, e inviterà le città interessate a sottoscrivere un'agenda positiva per prevenire e contrastare la radicalizzazione e ridurre le vulnerabilità negli spazi pubblici. Le città che prenderanno parte a tale impegno entreranno a far parte di un'iniziativa a livello UE di Città contro la radicalizzazione e il terrorismo, attraverso la quale la Commissione faciliterà la condivisione di buone pratiche e sosterrà progetti guidati dalle città e sforzi di consulenza tra pari. La Commissione mobiliterà tutti gli strumenti di finanziamento disponibili per sostenere l'attuazione di tale impegno.

Oltre al Fondo Sicurezza interna, è possibile utilizzare i fondi della politica di coesione dell'UE per aumentare la sicurezza pubblica nelle città attraverso investimenti volti a rafforzare la coesione sociale, l'integrazione e la resilienza al fine di prevenire la radicalizzazione e migliorare le infrastrutture pubbliche. La Commissione collaborerà con gli Stati membri per creare una maggiore sensibilizzazione in merito alle opportunità di finanziamento disponibili e invita gli Stati membri a utilizzare appieno i fondi della politica di coesione dell'UE per includere tali investimenti nei loro programmi per il periodo successivo al 2020. Gli investimenti derivanti da strategie di sviluppo urbano sostenibile integrato rappresenteranno, come proposto dalla Commissione, più del 6 % della dotazione del Fondo europeo di sviluppo regionale.

Rendere le infrastrutture critiche più resilienti    

Le infrastrutture critiche, compresi gli hub di trasporto, le centrali elettriche, le infrastrutture sanitarie e le strutture per il trattamento delle acque, rischiano di essere dei potenziali bersagli terroristici. Gli operatori di infrastrutture critiche sono responsabili della fornitura di servizi essenziali per soddisfare esigenze vitali della società. Al tempo stesso, tali operatori continuano a crescere in modo sempre più dipendente l'uno dall'altro e si trovano ad affrontare un contesto di rischio sempre più complesso. Tali rischi comprendono attentati terroristici, catastrofi naturali, incidenti e minacce dolose. Al fine di garantire l'affidabilità della fornitura di servizi essenziali in tutta l'UE e del funzionamento del mercato interno, è essenziale garantire che gli operatori critici di servizi essenziali siano resilienti, ossia sufficientemente preparati a prevenire ed attenuare eventuali perturbazioni e a riprendersi dalle stesse. La Commissione adotterà una serie di misure destinate a rafforzare la resilienza degli operatori di fronte ai rischi tanto fisici quanto digitali.

Sicurezza alle frontiere    

33 Combattenti terroristi stranieri rientrati clandestinamente dalla Siria sono stati coinvolti nell'attentato mortale di Parigi del 13 novembre 2015. Ciò ha messo in evidenza le conseguenze devastanti di carenze in termini di sicurezza alle frontiere. Si stima che 50 000 persone si siano recate in Siria e in Iraq per unirsi a gruppi jihadisti, 5 000 delle quali provenienti dall'UE, e che circa un terzo di tali persone si trovi ancora nella zona. Al fine di garantire la sicurezza dei nostri cittadini, è di fondamentale importanza che le autorità di contrasto possano individuare cittadini UE e di paesi terzi sospettati di terrorismo alle frontiere esterne. Europol, Frontex ed eu-LISA continueranno a sostenere gli Stati membri in materia di sicurezza delle frontiere.

È necessario rafforzare il funzionamento dello spazio Schengen senza frontiere interne. Il 30 novembre 2020 la Commissione ha tenuto un forum Schengen per avviare un dibattito politico inclusivo destinato a creare uno spazio Schengen più forte basato sulla fiducia reciproca. Ciò contribuirà alla strategia Schengen che la Commissione intende presentare nel 2021 e nella quale proporrà modalità per rivedere il codice frontiere Schengen, migliorare il meccanismo di valutazione e rafforzare la governance Schengen, nonché potenziare la cooperazione di polizia e lo scambio di informazioni e rafforzare le frontiere esterne.

Allo stesso tempo gli Stati membri dovrebbero completare con urgenza la modernizzazione della gestione delle frontiere esterne nell'ambito delle tabelle di marcia concordate, con l'ambizione di sviluppare il sistema di gestione delle frontiere più moderno possibile 34 . Nonostante i progressi compiuti, sono necessari ulteriori sforzi. Sebbene gli Stati membri possano applicare deroghe a determinate condizioni, è importante che raggiungano rapidamente l'obiettivo di condurre, alle frontiere esterne, verifiche sistematiche delle banche dati pertinenti per tutti i viaggiatori. A metà del 2021 la Commissione preparerà orientamenti, in collaborazione con gli Stati membri, per garantire che le eventuali deroghe siano utilizzate in maniera limitata e soddisfino i più elevati standard di sicurezza.

35 36 37 L'efficacia delle verifiche sistematiche dipende dalla qualità e dall'interoperabilità dei sistemi d'informazione dell'UE. Sistemi di informazione su larga scala dell'UE nuovi e aggiornati miglioreranno la sicurezza e renderanno i controlli alle frontiere esterne più efficaci ed efficienti. L'interoperabilità metterà immediatamente a disposizione degli operatori di polizia e delle guardie di frontiera le informazioni necessarie, nel rispetto del principio della condivisione sulla base della necessità. Di fondamentale importanza è il sistema di ingressi/uscite (EES), un sistema automatizzato per la registrazione dei viaggiatori provenienti da paesi terzi, che contribuirà all'identificazione di tutti i cittadini di paesi terzi che entrano nel territorio degli Stati membri nonché all'individuazione di frodi di identità.

38 39 Altrettanto importante è il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS), un sistema di autorizzazione prima del viaggio per i viaggiatori non soggetti all'obbligo del visto. Un apposito elenco di controllo ETIAS consentirà un migliore utilizzo delle informazioni sulle persone sospettate di attività terroristiche o collegate a tali attività, permettendo agli Stati membri di prendere in considerazione tali informazioni al momento del rilascio delle autorizzazioni di viaggio. Inoltre, i controlli effettuati mediante consultazione del futuro sistema centralizzato per individuare gli Stati membri in possesso di informazioni sulle condanne pronunciate a carico di cittadini di paesi terzi e apolidi (ECRISTCN) consentiranno di verificare se un determinato cittadino di paese terzo o una persona con doppia cittadinanza UE/paese terzo abbia subito in precedenza una condanna per reati gravi nell'UE e in quale Stato membro. L'interoperabilità tra l'EES, l'ETIAS e l'ECRISTCN porterà a informazioni più sistematiche per gli operatori delle autorità di contrasto, le guardie di frontiera e i funzionari responsabili della migrazione e contribuirà a contrastare le frodi d'identità. Gli Stati membri dovrebbero pertanto attuare rapidamente e integralmente tali sistemi e consentirne l'interoperabilità.

I tre nuovi regolamenti sul sistema d'informazione Schengen (SIS), entrati in vigore nel dicembre del 2018 40 , hanno introdotto una serie di misure destinate a migliorare lo scambio di informazioni anche sui sospettati di terrorismo. È fondamentale che gli Stati membri attuino tutte le nuove funzionalità del SIS il prima possibile. In particolare gli Stati membri dovrebbero attuare con urgenza la funzionalità di ricerca delle impronte digitali nel sistema automatico per il riconoscimento delle impronte digitali (AFIS) del SIS a sostegno dei propri funzionari, in particolare alle frontiere esterne.

È inoltre essenziale che le informazioni di paesi terzi sui combattenti terroristi stranieri, fornite da paesi terzi fidati, siano inserite nel SIS. Unitamente alla presente comunicazione, la Commissione sta presentando un mandato rafforzato di Europol e una modifica al regolamento sull'istituzione, l'esercizio e l'uso del sistema d'informazione Schengen (SIS) che consentirebbe ad Europol di creare segnalazioni specifiche nel SIS, in consultazione con gli Stati membri. È urgente istituire la procedura volontaria per il trattamento dei dati in sospeso e futuri forniti da paesi terzi, discussa tra gli Stati membri. Parallelamente gli Stati membri dovrebbero essere incoraggiati a rendere disponibili le segnalazioni dell'Interpol relative a sospetti terroristi durante le verifiche di frontiera in prima linea.

Inoltre, ai sensi delle nuove norme, oltre a emettere divieti di ingresso, validi fino a 5 anni, come parte di una decisione di rimpatrio 41 , gli Stati membri dovrebbero inserire segnalazioni nel SIS concernenti cittadini di paesi terzi soggetti a una decisione di rimpatrio (a partire dal 2022), nonché sui rifiuti di ingresso e soggiorno. Ciò renderebbe le decisioni di rimpatrio e i divieti di ingresso e soggiorno visibili a tutte le autorità che hanno accesso al SIS. Gli Stati membri dovrebbero garantire che tali segnalazioni contengano altresì informazioni sul fatto che il cittadino di paese terzo rappresenta una minaccia grave per la sicurezza e se la persona sia stata coinvolta in attività connesse al terrorismo.

Il trattamento delle informazioni anticipate sui passeggeri (dati API) e dei dati del codice di prenotazione (PNR) svolge un ruolo fondamentale nell'identificare, prevenire, individuare e smantellare il terrorismo e altri reati gravi. Al fine di razionalizzare l'uso dei dati API, nonché per sostenere la lotta al terrorismo, nel 2021 la Commissione presenterà una proposta di riesame della direttiva API e valuterà la possibilità di prevedere l'uso di tali dati per contrastare i reati gravi, migliorare l'efficacia dell'uso di dati API e la coerenza con altri strumenti quali il sistema di ingressi/uscite, il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi e il sistema PNR.    

L'uso e l'analisi dei dati PNR costituiscono uno strumento essenziale per contrastare il terrorismo e la criminalità organizzata, tanto nell'UE quanto a livello globale. L'analisi dei dati PNR conservati consente di individuare minacce precedentemente sconosciute e fornisce alle autorità di contrasto indizi di intelligence in merito a reati, che consentono loro di individuare modelli di viaggio sospetti così come complici di terroristi e criminali. La Commissione esorta gli Stati membri che non lo fanno già a raccogliere anche i dati PNR per i voli intra-UE. La Commissione continuerà a impegnarsi nel processo destinato ad agevolare il trasferimento dei dati PNR nel pieno rispetto dei requisiti giuridici dell'UE, come chiarito dalla Corte nel quadro delle nuove norme in materia di dati del codice di prenotazione adottate dall'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale (ICAO). La piena attuazione dell'attuale quadro PNR e l'attuale cooperazione bilaterale con paesi terzi, quali gli Stati Uniti e l'Australia, rimangono fondamentali. Allo stesso tempo, rispetto al 2010, anno in cui la Commissione ha aggiornato per l'ultima volta la propria politica esterna in materia di PNR, sono emerse tendenze globali e nuove realtà 42 che si rifletteranno, l'anno prossimo, nel riesame della strategia esterna dell'UE sui trasferimenti di dati del codice di prenotazione.    

Alla luce della minaccia terroristica per l'aviazione, occorre continuare a compiere sforzi per rafforzare la sicurezza aerea. La Commissione esaminerà le opzioni per creare e attuare un quadro giuridico europeo che consenta la presenza di agenti di sicurezza a bordo degli aerei ("sceriffi dell'aria").

Privare i terroristi dei mezzi per attaccare

43 44 Al fine di colmare una lacuna esistente, la Commissione adotterà un regolamento di esecuzione ai sensi della direttiva sulle armi da fuoco, che istituirà un sistema di scambio di informazioni tra gli Stati membri sui rifiuti di concedere autorizzazioni per l'acquisto di armi da fuoco. Ciò garantirà che una persona a cui è stata negata l'autorizzazione ad acquisire un'arma da fuoco per motivi di sicurezza in uno Stato membro non possa presentare una richiesta analoga in un altro Stato membro. Tale attività è integrata dal piano d'azione dell'UE sul traffico di armi da fuoco. I punti focali nazionali sulle armi da fuoco sono essenziali per sviluppare una conoscenza effettiva della minaccia correlata alle armi da fuoco garantendo la cooperazione interdipartimentale e gli scambi transfrontalieri di informazioni e intelligence. Nell'ambito della priorità "armi da fuoco" della Piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità (EMPACT), nel 2021 la Commissione pubblicherà un quadro di valutazione che mostrerà il grado di progresso degli Stati membri nell'istituzione di tali punti focali.

La minaccia rappresentata dagli esplosivi artigianali, usati in molteplici attentati in tutta l'UE, rimane elevata 45 . L'UE ha sviluppato la legislazione più avanzata al mondo per limitare l'accesso ai precursori di esplosivi 46 e individuare operazioni sospette tramite le quali terroristi potrebbero creare esplosivi artigianali. Di conseguenza è fondamentale che gli Stati membri attuino e applichino pienamente le nuove norme, che entreranno in vigore il 1° febbraio 2021. Ciò significa anche garantire che le persone non possano aggirare i controlli acquistando precursori di esplosivi online.

Il rischio derivante da materiali chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN) rimane una preoccupazione 47 . Nel 2017 i terroristi hanno complottato per far esplodere una bomba su un aereo australiano e per costruire un'arma chimica, seguendo istruzioni impartite dal Daesh 48 . Nel 2018 un terrorista ha tentato di creare la ricina, una tossina altamente velenosa, in Germania 49 . Il danno potenziale di un attacco CBRN è estremamente elevato. La Commissione dà la priorità in particolare alla minaccia derivante da agenti chimici. Traendo ispirazione dall'approccio utilizzato per regolamentare l'accesso ai precursori di esplosivi, la Commissione sta studiando la fattibilità di limitare l'accesso a determinate sostanze chimiche pericolose, studio che sarà ultimato nel 2021. Nel 2020 la Commissione ha messo a disposizione degli Stati membri vari strumenti 50 che possono essere utilizzati per rafforzare la biosicurezza ed esaminerà come migliorare la cooperazione contro le minacce biologiche a livello UE. A partire dall'inizio del 2021, la Commissione sosterrà altresì un'azione congiunta con 18 paesi per rafforzare la preparazione sanitaria e la risposta agli attentati terroristici biologici e chimici e per rafforzare la cooperazione intersettoriale (salute, sicurezza e protezione civile).

AZIONI PRINCIPALI

La Commissione intende:

Gli Stati membri sono esortati a:

·proporre una strategia Schengen nel 2021;

·proporre un impegno dell'UE sulla sicurezza e la resilienza urbane, per prevenire e contrastare la radicalizzazione e ridurre le vulnerabilità negli spazi pubblici;

·contribuire a migliorare la protezione fisica di luoghi di culto, in stretto coordinamento con gli Stati membri;

·proporre misure volte a rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche;

·proporre di rivedere la direttiva riguardante le informazioni anticipate sui passeggeri;

·istituire un sistema di scambio di informazioni sul rifiuto di concedere autorizzazioni per le armi da fuoco;

·dare seguito, insieme agli Stati membri, all'attuazione della legislazione pertinente e adottare ulteriori misure nei procedimenti di infrazione, se del caso.

·colmare rapidamente le lacune e le carenze nell'attuazione della legislazione pertinente;

·garantire verifiche sistematiche delle banche dati pertinenti per tutti i viaggiatori alle frontiere esterne;

·inserire nel SIS segnalazioni di sospetti combattenti terroristi stranieri;

·attuare con urgenza la funzionalità di ricerca delle impronte digitali nel sistema automatico per il riconoscimento delle impronte digitali del SIS;

·attuare rapidamente l'EES, l'ETIAS e l'ECRIS-TCN e consentirne l'interoperabilità;

·rafforzare la sicurezza chimica e biologica.

Le misure restrittive ("sanzioni") antiterrorismo esistenti consistono in un divieto di viaggio imposto a persone fisiche e nel congelamento di beni nonché nel divieto di mettere fondi e risorse economiche a disposizione di persone fisiche ed entità. L'UE attua sanzioni antiterrorismo adottate a livello di Nazioni Unite e ha adottato sanzioni proprie per sostenere la lotta al terrorismo 51 . In quanto tali, le sanzioni antiterrorismo costituiscono uno strumento precauzionale potente per negare le risorse e la mobilità ai terroristi. I regimi sanzionatori esistenti a disposizione dell'UE dovrebbero pertanto essere utilizzati nella loro massima misura, anche mediante un'applicazione decisa.

4. REAGIRE

Dopo che si è verificato un attentato terroristico, è necessaria un'azione urgente per ridurre al minimo il suo impatto e consentire un'indagine e un'azione penale rapide nei confronti dei responsabili. Nessuno Stato membro può fare tutto ciò da solo. È necessaria una cooperazione a livello tanto europeo quanto internazionale.

Sostegno operativo: rafforzamento di Europol

L'Europol e il suo centro europeo antiterrorismo (ECTC) sono fondamentali per l'azione dell'UE in materia di antiterrorismo e il suo sostegno operativo è quintuplicato negli ultimi anni (da 127 casi operativi oggetto di sostegno nel 2016 si è passati a 632 casi nel 2019). L'ECTC partecipa adesso a tutte le principali indagini antiterrorismo nell'UE. Nell'ambito dell'iniziativa legislativa destinata a rafforzare il mandato di Europol, dobbiamo consentire a quest'ultima di cooperare efficacemente con le parti private. I terroristi abusano dei servizi transfrontalieri delle imprese per reclutare i seguaci, pianificare e compiere attentati e diffondere propaganda che incita a compiere ulteriori attentati. Numerose imprese intendono condividere dati, ma potrebbero non sapere con chi farlo dato che può non essere chiaro quali siano gli Stati membri aventi competenza giurisdizionale per perseguire il reato specifico. L'Europol è nella posizione migliore per colmare tale lacuna ed è un primo contatto per individuare e trasmettere le prove pertinenti alle autorità degli Stati membri interessati.

52 L'Europol deve altresì essere in grado di sostenere le indagini nazionali antiterrorismo con l'analisi di insiemi di dati ampi e complessi ("megadati"). Ciò si baserà sul lavoro di successo svolto da Europol con la task force Fraternité a sostegno delle autorità francesi e belghe nelle indagini sugli attacchi di Parigi del novembre 2015 e sugli attentati di Bruxelles del marzo 2016. Il rafforzamento del ruolo di Europol nella ricerca e nell'innovazione aiuterà le autorità nazionali a utilizzare le tecnologie moderne per contrastare la minaccia del terrorismo. I terroristi mascherano la loro identità, nascondono il contenuto delle loro comunicazioni e trasferiscono segretamente beni e risorse illeciti sfruttando tecnologie nuove. Di conseguenza dobbiamo rafforzare il sostegno operativo di Europol alla decrittazione nel pieno rispetto del diritto dell'UE.

Cooperazione nell'attività di contrasto    

Al fine di rafforzare la cooperazione transfrontaliera, la Commissione proporrà un "codice di cooperazione di polizia" dell'UE alla fine del 2021. In tal modo si razionalizzeranno i diversi strumenti dell'UE per la cooperazione operativa nell'attività di contrasto nel contesto di un regime giuridico consolidato dell'UE coerente e moderno, facilitando in tal modo anche la cooperazione transfrontaliera nella lotta al terrorismo. Tale proposta farà altresì il punto sugli orientamenti del Consiglio esistenti e sugli accordi bilaterali o multilaterali più avanzati in vigore tra gli Stati membri 53 .

La Commissione continuerà a sostenere le attività di varie reti di contrasto. Tali attività comprendono, ad esempio, attività di formazione ed esercitazioni congiunte, lo sviluppo di canali e capacità per la comunicazione e le operazioni transfrontaliere, nonché il miglioramento della messa in comune delle risorse che possono essere mobilitate in caso di incidenti. La Commissione continuerà a sostenere e garantire la sostenibilità della rete ATLAS delle unità speciali d'intervento degli Stati membri dell'UE, volta a migliorare la risposta della polizia nelle operazioni transfrontaliere di lotta al terrorismo.

Nel contesto dei programmi di cooperazione transfrontaliera Interreg il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) ha sostenuto la cooperazione tra la polizia e gli altri servizi di sicurezza nelle regioni frontaliere interne. Nel quadro del periodo di programmazione 2021-2027, sebbene tale sostegno possa continuare, il FESR potrà altresì contribuire ad azioni nei settori della gestione delle frontiere e della migrazione, ad esempio per l'integrazione economica e sociale dei cittadini di paesi terzi, compresi i beneficiari di protezione internazionale.



La Commissione incoraggerà inoltre la cooperazione intersettoriale con altri attori fondamentali nel contesto del primo intervento, come quelli impiegati nell'ambito del meccanismo di protezione civile dell'Unione europea, che possono svolgere un ruolo cruciale nella reazione a incidenti gravi in grado di sopraffare le capacità nazionali, come gli attentatati terroristici o gli incidenti chimici, biologici, radiologici o nucleari.

Rafforzare lo scambio di informazioni

Al fine di prevenire, indagare e perseguire i reati di terrorismo e altra natura, le autorità di contrasto devono avere accesso a informazioni pertinenti al momento opportuno. Le decisioni Prüm 54 esistenti sono state fondamentali per consentire agli Stati membri di scambiare impronte digitali, DNA e alcuni dati di immatricolazione di veicoli. Tuttavia, alla luce degli sviluppi tecnici, forensi, operativi e in materia di protezione dei dati, le decisioni Prüm dovrebbero essere aggiornate e potrebbero essere ulteriormente estese per sostenere meglio gli Stati membri nelle loro indagini in materia di azioni penali e terrorismo. Nel 2021 la Commissione proporrà un riesame delle decisioni Prüm al fine di valutare come possono essere adattate per renderle adeguate alle esigenze operative attuali e future delle autorità di contrasto e per allineare tali decisioni al quadro giuridico dell'UE in materia di protezione dei dati.

Le agenzie nel settore della giustizia e degli affari interni (quali Europol, Eurojust e Frontex) dovranno rafforzare il loro coordinamento per contrastare il terrorismo. Insieme agli Stati membri e in considerazione delle rispettive competenze, dovrebbero essere individuati dei criteri di collegamento e si dovrebbero attuare soluzioni in vista di un approccio efficiente a livello UE. La Commissione presenterà proposte specifiche a tal fine, in particolare per istituire un meccanismo efficiente di scambio di informazioni nei casi di lotta al terrorismo, che dovrebbe comprendere una piattaforma di collaborazione digitale per le squadre investigative comuni e intensificare l'attuazione di un sistema di risposta positiva/negativa tra Europol ed Eurojust al fine di individuare collegamenti tra i loro dati. La Commissione propone inoltre, come parte del mandato rafforzato di Europol, di istituire un sistema di risposta positiva/negativa tra Europol e la Procura europea (EPPO). Inoltre l'obiettivo di estendere il mandato della Procura europea ai reati di terrorismo transfrontalieri non è ancora realizzato.

55 La recente serie di attentati ha evidenziato l'importanza di un'analisi attendibile della minaccia rappresentata da persone considerate terroristi o estremisti violenti. La Commissione sostiene il lavoro avviato di recente dal Consiglio. Sono necessarie discussioni strategiche più regolari su questo argomento pertinente, una comprensione reciproca e una consapevolezza migliori dei concetti nazionali, nonché un'agevolazione dello scambio di informazioni quando si tratta di inserire informazioni pertinenti nei sistemi d'informazione dell'UE. Lo scambio strategico regolare dovrebbe comprendere scambi in merito a strumenti pratici, quali le valutazioni dei rischi e la loro analisi.

Se da un lato un maggiore scambio di informazioni tra gli Stati membri dell'UE costituisce una necessità assoluta, dall'altro non è sempre sufficiente per affrontare efficacemente le minacce globali. Per questo motivo la cooperazione internazionale rappresenta un aspetto chiave per una risposta efficace alle minacce. Gli accordi bilaterali con i principali partner svolgono un ruolo importante nello scambio di informazioni, nell'acquisizione di prove e di indizi investigativi provenienti da giurisdizioni al di fuori dell'UE. A tale riguardo un ruolo importante è svolto dall'Interpol, l'organizzazione internazionale di polizia giudiziaria. Nonostante la cooperazione di lunga data tra l'UE e l'Interpol, vi sono settori nei quali sarebbe opportuno instaurare o rafforzare la cooperazione. L'Interpol è un partner fondamentale nella lotta al terrorismo, ad esempio grazie alle sue competenze in materia di combattenti terroristi stranieri. Rientra in tale contesto ad esempio il suo lavoro sulla raccolta di informazioni sul campo di battaglia e la prevenzione di attraversamenti di frontiera non individuati. Diversi organismi dell'UE si trovano ad affrontare la necessità operativa di avere accesso alle banche dati dell'Interpol per svolgere i loro compiti. Al fine di consentire tale accesso in conformità con i requisiti della legislazione dell'UE, la Commissione sta preparando gli strumenti appropriati per negoziare un accordo di cooperazione tra l'UE e l'Interpol.

Sostegno alle indagini e all'azione giudiziaria

56 Le unità di informazione finanziaria svolgono un ruolo fondamentale nell'individuare il finanziamento del terrorismo poiché ricevono segnalazioni di operazioni sospette da un'ampia gamma di istituzioni finanziarie e non finanziarie, che esse analizzano insieme ad altre informazioni pertinenti prima di divulgare i risultati della loro analisi alle autorità di contrasto o ai pubblici ministeri. La Commissione valuterà come migliorare la loro capacità analitica attraverso l'istituzione di un meccanismo di coordinamento e sostegno dell'UE per le unità di informazione finanziaria.

Le indagini finanziarie che seguono le tracce del denaro e individuano persone associate precedentemente sconosciute sono fondamentali. Sono necessarie strutture nuove per sostenere gli investigatori finanziari, agevolare il loro lavoro transfrontaliero e rafforzare l'efficacia delle indagini finanziarie nei casi di terrorismo. La Commissione propone di creare una rete di investigatori finanziari antiterrorismo. Tale rete sosterrebbe lo scambio di tecniche investigative ed esperienze in materia di indagini finanziarie, tenendo conto del lavoro svolto dalle unità nazionali di informazione finanziaria. Dovrebbe coinvolgere l'Europol e il suo centro europeo per la lotta alla criminalità finanziaria ed economica, cooperare con la rete degli uffici per il recupero dei beni nonché contribuire a migliorare l'analisi degli investigatori, la comprensione delle tendenze e dei rischi emergenti così come a rafforzarne la capacità.

57 58 59 60 61 Al fine di indagare sul finanziamento del terrorismo e su reti terroristiche più ampie, gli investigatori devono avere accesso alle informazioni sui conti bancari. La Commissione ha messo in evidenza la necessità che le unità di informazione finanziaria e le forze dell'ordine abbiano un rapido accesso transfrontaliero a informazioni sui conti bancari nazionali in altri Stati membri. Tale obiettivo potrebbe essere conseguito mediante un'interconnessione dei registri dei conti delle banche centrali, che la Commissione ritiene fattibile. Ciò risponderebbe altresì alla richiesta formulata dal Consiglio alla Commissione di valutare l'eventualità di rafforzare ulteriormente il quadro giuridico al fine di interconnettere i meccanismi nazionali centralizzati. Nel 2021 la Commissione intende proporre una legislazione per realizzare tale interconnessione e creare registri dei conti bancari interconnessi. La Commissione valuterà la possibilità di consentire l'accesso a tale registro da parte delle autorità di contrasto e degli uffici per il recupero dei beni, previa valutazione dell'impatto anche sui diritti fondamentali e nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità. Ciò rafforzerà la cooperazione transfrontaliera. Nel 2021 la Commissione rivaluterà inoltre le minacce e le vulnerabilità legate al finanziamento estero del terrorismo e alla raccolta e ai trasferimenti di fondi attraverso organizzazioni senza scopo di lucro, tenendo conto dei recenti sviluppi in questo settore. 

Il programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi 62 (TFTP) ha generato intelligence importante che ha contribuito a indagare e rilevare complotti terroristici e rintracciare le persone alla base degli stessi 63 . L'accordo TFTP UE-USA sullo scambio di informazioni finanziarie offre alle autorità di contrasto degli Stati Uniti e dell'UE uno strumento potente nella lotta al terrorismo e prevede garanzie che assicurano la protezione della vita privata dei cittadini dell'UE. Il prossimo riesame congiunto dell'accordo avrà luogo nel 2021.

Attualmente una parte sostanziale delle indagini contro tutte le forme di criminalità e terrorismo implica informazioni cifrate. La crittografia è essenziale per il mondo digitale, garantendo la sicurezza dei sistemi e delle transazioni digitali. Si tratta di uno strumento importante per la protezione della cibersicurezza e dei diritti fondamentali, tra i quali la libertà di espressione, la tutela della vita privata e la protezione dei dati. Allo stesso tempo, tale strumento può essere utilizzato altresì come canale sicuro da parte degli autori di reati, nel quale essi possono nascondere le loro azioni alle autorità di contrasto e alla magistratura. La Commissione collaborerà con gli Stati membri per individuare possibili soluzioni giuridiche, operative e tecniche per l'accesso legittimo e promuoverà un approccio che da un lato mantenga l'efficacia della cifratura nella protezione della vita privata e della sicurezza delle comunicazioni, e dall'altro permetta di reagire efficacemente alla criminalità e al terrorismo.

64 65 Come riconosciuto dai ministri dell'UE nella loro dichiarazione congiunta del 13 novembre 2020, la disponibilità e l'accesso alle prove elettroniche è essenziale. È necessario un quadro chiaro e solido per l'accesso transfrontaliero tempestivo alle prove elettroniche e agli indizi investigativi elettronici dato che le prove digitali sono necessarie in circa l'85 % di tutte le indagini penali. La Commissione invita i colegislatori a garantire un accesso rapido e affidabile alle prove elettroniche da parte delle autorità, adottando urgentemente le proposte sulle prove elettroniche. Inoltre è importante che tutti gli Stati membri stabiliscano un collegamento con il sistema digitale di scambio di prove elettroniche (eEDES) senza indebiti ritardi. La Commissione intende stabilire il futuro ambito di applicazione dell'eEDES in una proposta legislativa sulla digitalizzazione delle procedure di cooperazione giudiziaria.

L'UE necessita inoltre di norme rigorose per la cooperazione con i suoi partner internazionali nelle indagini digitali. La convenzione di Budapest sulla criminalità informatica costituisce il quadro internazionale per tale cooperazione. La Commissione farà tutto il possibile per garantire la conclusione dei negoziati all'inizio del 2021 su un quadro aggiornato (secondo protocollo aggiuntivo), che affronti le sfide poste dai reati odierni favoriti dall'informatica, compreso il terrorismo, attraverso strumenti di cooperazione nuovi e rafforzati con le garanzie necessarie per la tutela dei diritti fondamentali. La Commissione porterà avanti i negoziati su un accordo UE-USA relativo all'accesso transfrontaliero alle prove elettroniche il più rapidamente possibile, garantendo nel contempo che l'esito dei negoziati sia compatibile con le norme interne dell'Unione in materia di prove elettroniche.

66 Inoltre le prove sui campi di battaglia, ossia le informazioni scoperte e raccolte dalle forze militari durante le operazioni su campi di battaglia o da soggetti privati in una zona di conflitto, sono fondamentali per l'azione giudiziaria. La Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri nell'utilizzare le informazioni raccolte sui campi di battaglia per identificare, individuare e perseguire i combattenti terroristi stranieri che rientrano in patria attraverso la definizione di migliori pratiche, lo scambio di informazioni e l'eventuale finanziamento di progetti. In particolare la Commissione e il servizio europeo per l'azione esterna continueranno a sostenere e a rafforzare la cooperazione con i principali paesi terzi quali gli Stati Uniti, compresi lo scambio di informazioni e la garanzia dell'integrazione delle informazioni raccolte sui campi di battaglia nell'architettura e nelle reti di sicurezza europee.

67 68 69 Al fine di garantire l'accesso alle prove digitali e agli indizi investigativi, gli Stati membri fanno affidamento su quadri di conservazione dei dati per salvaguardare la sicurezza nazionale e pubblica e per condurre indagini penali. Le recenti sentenze della Corte di giustizia sulla conservazione dei dati, pur confermando che il diritto dell'UE preclude la conservazione generale e indiscriminata dei dati, hanno individuato talune circostanze nelle quali la conservazione è consentita, sulla base di obblighi chiari e proporzionati stabiliti dalla legge e nel rispetto di rigorose garanzie sostanziali e procedurali. Nella loro recente dichiarazione comune, i ministri degli Affari interni dell'UE hanno sottolineato l'importanza di definire una via da seguire in materia di conservazione dei dati ai fini della lotta alla criminalità. La Commissione valuterà le opzioni disponibili per garantire che i terroristi e gli altri criminali possano essere identificati e rintracciati, nel rispetto del diritto dell'UE così come interpretato dalla Corte di giustizia.

Il rafforzamento delle capacità degli Stati membri in materia di indagini e raccolta di prove è un aspetto importante della risposta della giustizia penale al terrorismo. La Commissione valuterà inoltre la necessità di norme sull'uso transfrontaliero delle prove nei procedimenti penali. Inoltre è necessario individuare collegamenti potenziali tra i procedimenti giudiziari (indagini e azioni penali) nei casi di terrorismo negli Stati membri. A tal fine, nel 2019 Eurojust ha istituito il registro antiterrorismo. Tale registro dovrebbe diventare uno strumento proattivo per garantire il coordinamento nei procedimenti giudiziari transfrontalieri antiterrorismo ed Eurojust dovrebbe disporre di risorse adeguate. A tal fine, nel 2021, la Commissione adotterà una proposta legislativa per migliorare lo scambio di informazioni e il coordinamento nei procedimenti giudiziari nei casi di terrorismo transfrontaliero, in maniera da rendere tale scambio sicuro ed efficiente e consentire ad Eurojust di reagire tempestivamente.

Maggiore sostegno alle vittime del terrorismo

Garantire che le vittime del terrorismo ricevano il sostegno, la protezione e il riconoscimento necessari costituisce un aspetto fondamentale della reazione al terrorismo. L'UE ha adottato una solida serie di norme sull'assistenza e sulla protezione dei diritti delle vittime, comprese le vittime del terrorismo 70 . Inoltre la direttiva sull'indennizzo del 2004 71 richiede che gli Stati membri dispongano di sistemi di risarcimento nazionali, anche per le vittime del terrorismo.

Nel gennaio 2020 la Commissione ha istituito un centro UE di competenza per le vittime del terrorismo come progetto pilota di due anni 72 . Il centro assiste gli Stati membri e le organizzazioni nazionali di sostegno alle vittime nell'applicazione delle norme dell'UE, fornendo orientamenti, attività di formazione e fungendo da polo di competenze. La necessità di mantenere in essere tale centro sarà valutata entro la fine del 2021. Sarà inoltre esaminata l'eventualità di una sua integrazione in un futuro polo di conoscenze dell'UE sulla prevenzione della radicalizzazione. Nel giugno del 2020 la Commissione ha adottato la sua prima strategia dell'UE sui diritti delle vittime (2020-2025) 73 . Tale strategia presta particolare attenzione alle vittime più vulnerabili, comprese le vittime del terrorismo. Al fine di migliorare la cooperazione e il coordinamento per le vittime del terrorismo, gli Stati membri dovrebbero istituire punti di contatto unici nazionali per le vittime del terrorismo 74 . Nel quadro di tale strategia la Commissione valuterà le norme vigenti dell'UE sui diritti delle vittime e, se necessario, proporrà modifiche legislative entro il 2022. La Commissione valuterà inoltre come migliorare l'accesso delle vittime al risarcimento, anche per quanto riguarda le vittime del terrorismo in situazioni transfrontaliere, laddove esse risiedano in uno Stato membro diverso da quello in cui si è verificato l'attacco terroristico. La Commissione commemora ogni anno le vittime durante la Giornata europea della memoria per le vittime del terrorismo, al fine di dimostrare unità e resilienza al terrorismo all'interno della nostra società.

AZIONI PRINCIPALI

La Commissione intende:

Il Parlamento europeo e il Consiglio sono esortati a:

·proporre di rivedere le decisioni Prüm;

·creare una rete di investigatori finanziari antiterrorismo per migliorare le indagini finanziarie transfrontaliere;

·sostenere gli Stati membri a usare le informazioni raccolte sul campo di battaglia per identificare, scoprire e perseguire i combattenti terroristi stranieri che rientrano in patria;

·proporre un mandato per negoziare un accordo di cooperazione tra l'UE e Interpol;

·sostenere le vittime del terrorismo, anche attraverso il centro UE di competenza per le vittime del terrorismo.

·adottare con urgenza le proposte concernenti le prove elettroniche per garantire alle autorità un accesso rapido e affidabile alle prove elettroniche;

·esaminare la proposta di rivedere il mandato di Europol.

5. RAFFORZARE LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NEL CONTESTO DI TUTTI E QUATTRO I PILASTRI

I partenariati antiterrorismo, nonché una stretta cooperazione con i paesi del vicinato dell'UE, sono essenziali per migliorare la sicurezza all'interno dell'UE. Il Consiglio ha chiesto un ulteriore rafforzamento dell'impegno esterno dell'UE in materia di lotta al terrorismo, con particolare attenzione ai Balcani occidentali, al Nord Africa e al Medio Oriente, alla regione del Sahel e al Corno d'Africa, in altri paesi africani in cui le attività terroristiche sono in aumento, nonché nelle regioni chiave dell'Asia. Tale impegno può aiutare gli Stati membri a bloccare le attività terroristiche e a contrastare le organizzazioni terroristiche a livello mondiale. A questo proposito, resta essenziale il sostegno della rete di esperti in materia di antiterrorismo/sicurezza nelle delegazioni dell'UE al fine di facilitare la cooperazione e promuovere lo sviluppo delle capacità.

La cooperazione con partner dei Balcani occidentali in materia di antiterrorismo, anche attraverso le pertinenti agenzie dell'UE, resta fondamentale. È essenziale attuare pienamente il piano d'azione comune sulla lotta al terrorismo per i Balcani occidentali 75 , compresa l'ulteriore integrazione della regione nelle attività della rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione. La Commissione continuerà a dare priorità alla cooperazione di polizia e giudiziaria. Anche la lotta al finanziamento del terrorismo e la protezione dei cittadini e delle infrastrutture sono aspetti fondamentali 76 . Nei prossimi anni sarà rafforzata la cooperazione con partner dei Balcani occidentali nel settore delle armi da fuoco, coinvolgendoli maggiormente in relazione alla priorità delle armi da fuoco nel contesto della piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità (EMPACT). La Commissione continuerà inoltre a sostenere finanziariamente i partner dei Balcani occidentali, l'Ucraina e la Moldova nell'attuazione del piano d'azione dell'UE sul traffico di armi da fuoco.

La cooperazione con i paesi prioritari del vicinato meridionale dovrebbe essere ulteriormente intensificata per rafforzare le misure di prevenzione e contrasto del terrorismo, compresi il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, nonché la protezione degli spazi pubblici e il rafforzamento dello Stato di diritto. Anche i paesi del Mediterraneo meridionale costituiscono una priorità per l'UE per lo sviluppo della cooperazione di polizia, in ragione della loro vicinanza geografica e delle minacce comuni alla sicurezza. La Commissione ha il mandato di negoziare accordi internazionali con Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco e Tunisia, per lo scambio di dati personali con l'Europol nel quadro del terrorismo e delle forme gravi di criminalità organizzata. Inoltre la Commissione sta attualmente chiedendo l'autorizzazione del Consiglio ad avviare negoziati con dieci 77 paesi terzi in merito alla cooperazione tra Eurojust e tali paesi terzi al fine di rispondere efficacemente al terrorismo. La Commissione intensificherà inoltre la cooperazione nei principali paesi dell'Africa subsahariana e dell'Asia in settori chiave della strategia.

In particolare l'UE dovrebbe intensificare il dialogo con i pertinenti organismi delle Nazioni Unite, quali l'Ufficio delle Nazioni Unite per l'antiterrorismo (UNOCT), nonché con altre organizzazioni come l'OSCE o il Consiglio d'Europa su questioni collegate al terrorismo.

La Commissione e il SEAE intensificheranno inoltre il loro impegno nei confronti di organizzazioni internazionali quali la NATO, l'Interpol, il Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI), nonché il Forum globale contro il terrorismo e con partner strategici chiave quali Stati Uniti, Canada e New Zelanda così come con la coalizione internazionale per combattere il Daesh, al fine di condividere esperienze, promuovere una più stretta cooperazione, anche con scambi sul ruolo di Internet e dei media sociali, nonché migliorare le capacità di ricerca relative alla prevenzione. A livello mondiale l'UE continuerà a responsabilizzare la società civile, gli attori di base e le comunità nell'elaborazione di risposte per affrontare le persone vulnerabili e sostenere società resilienti.

L'approccio dell'UE alla sicurezza esterna nel quadro della politica estera e di sicurezza comune (PESC) e della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) rimarrà un elemento essenziale dell'attività dell'UE volta a contrastare il terrorismo e l'estremismo violento al fine di rafforzare la stabilità e proteggere gli interessi di sicurezza europei. L'Alto rappresentante/Vicepresidente, sostenuto dal SEAE, continuerà a svolgere un ruolo chiave nel rafforzamento della cooperazione strategica e operativa con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali, avvalendosi appieno dei suoi strumenti esterni, quali i dialoghi ad alto livello sulla lotta al terrorismo, la rete di esperti in materia di antiterrorismo/sicurezza nelle delegazioni dell'UE e, se del caso, missioni e operazioni PSDC.

AZIONI PRINCIPALI

La Commissione e l'Alto rappresentante/Vicepresidente, a seconda dei casi, intendono:

Il Parlamento europeo e il Consiglio sono esortati a:

·intensificare la cooperazione con i partner dei Balcani occidentali nel settore delle armi da fuoco;

·negoziare accordi internazionali con i paesi del vicinato meridionale per lo scambio di dati personali con Europol;

·rafforzare il dialogo con le organizzazioni internazionali;

·rafforzare la cooperazione strategica e operativa con altre regioni, quali la regione del Sahel, il Corno d'Africa, altri paesi africani e regioni chiave dell'Asia.

·autorizzare l'avvio di negoziati con i paesi del vicinato meridionale per consentire la cooperazione con Eurojust.

CONCLUSIONI

La minaccia posta dal terrorismo è reale, pericolosa e, purtroppo, perdurante. Ciò richiede un impegno rinnovato e sostenuto a collaborare per contrastarla. Richiede di essere uniti di fronte al terrorismo, che cerca di dividere. Il presente programma di lotta al terrorismo per l'UE delinea il percorso da seguire.

Al fine di proseguire e coordinare tale attività, la Commissione nominerà un coordinatore antiterrorismo, il cui compito sarà quello di coordinare i vari assi di intervento della politica e dei finanziamenti dell'UE nel settore della lotta al terrorismo all'interno della Commissione, compresi la cooperazione e il coordinamento con gli Stati membri, in collaborazione con il coordinatore antiterrorismo dell'UE del Consiglio, nonché con le pertinenti agenzie dell'UE e il Parlamento europeo.

La nostra protezione più forte contro la minaccia terroristica risiede nelle fondamenta della nostra Unione, inclusive e basate sui diritti. Una società inclusiva e accogliente, pienamente rispettosa dei diritti di tutti è una società nella quale i terroristi incontreranno maggiori difficoltà a radicalizzare e attirare nuove reclute. Dobbiamo sostenere, rafforzare e difendere collettivamente i nostri valori democratici e fondamentali contro coloro che cercano di minarli. Per questo, dobbiamo investire nella coesione sociale, nell'istruzione e in società inclusive nelle quali ognuno senta che la propria identità è rispettata e si senta pienamente parte della comunità nel suo complesso.

Il presente programma di lotta al terrorismo per l'UE si basa su politiche e strumenti esistenti e rafforzerà il quadro dell'UE per migliorare ulteriormente l'anticipazione di minacce e rischi, la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento, la protezione delle persone e delle infrastrutture, anche attraverso la sicurezza delle frontiere esterne, e l'efficacia della risposta agli attacchi.

Il presente programma annuncia una serie di misure nuove, tuttavia la loro attuazione e applicazione restano fondamentali: a tal fine occorre uno sforzo comune affinché il quadro giuridico sia adottato e applicato rapidamente e l'impatto delle misure sul campo sia tempestivo. La Commissione collaborerà con gli Stati membri e manterrà il Parlamento europeo, il Consiglio e i portatori di interessi informati e coinvolti in tutte le azioni pertinenti per attuare il presente programma di lotta al terrorismo per l'UE.

(1)

     Cfr. SEAE(2020) 1114.

(2)

     COM(2020) 797 final.

(3)

     Comunicazione della Commissione sulla strategia dell'UE per l'Unione della sicurezza, 24.7.2020, COM(2020) 605 final.

(4)

     Cfr., più recentemente, la videoconferenza dei ministri dell'Interno del 13 novembre 2020, che ha adottato una dichiarazione congiunta: https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/jha/2020/11/13/.

(5)

     Direttiva (UE) 2017/541 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2017, sulla lotta contro il terrorismo (GU L 88 del 31.3.2017, pag. 6).

(6)

     Direttiva (UE) 2018/1673 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla lotta al riciclaggio mediante il diritto penale (GU L 284 del 12.11.2018, pag. 22). Danimarca e Irlanda non sono vincolate da questa direttiva. Direttiva (UE) 2018/843 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva (UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo e che modifica le direttive 2009/138/CE e 2013/36/UE (GU L 156 del 19.6.2018, pag. 43).

(7)

     Nel quadro del progetto pilota per le esercitazioni parallele e coordinate (PACE) concordato con la NATO, nel 2017 e nel 2018 sono già state organizzate due serie di esercitazioni. Gli sforzi sono attualmente concentrati sull'attuazione degli insegnamenti tratti nel corso di tali esercitazioni. L'UE e la NATO hanno convenuto di prorogare il concetto PACE per il periodo 2022-2023. Come obiettivo a lungo termine, l'UE sostiene un approccio più ambizioso alle esercitazioni PACE, che contempla la partecipazione attiva degli Stati membri dell'UE e degli alleati NATO nella loro fase di esecuzione.

(8)

     Dando seguito a iniziative di successo quali i progetti DANTE e TENSOR. Il progetto DANTE ha fornito soluzioni efficaci, efficienti e automatizzate di estrazione e analisi dei dati nonché un sistema integrato per individuare, recuperare, raccogliere e analizzare quantità enormi di contenuti multimediali e multilingue eterogenei e complessi concernenti il terrorismo, afferenti al surface web (web convenzionale), al deep web (web sommerso) e alle dark net (reti scure). (https://cordis.europa.eu/project/id/700367). L'iniziativa TENSOR ha adottato un approccio complementare a DANTE e ha sviluppato una piattaforma che fornisce alle autorità di polizia gli strumenti necessari per migliorare la loro capacità di gestire quantitativi enormi di contenuti online nel contesto dell'individuazione precoce di attività terroristiche online, della radicalizzazione e del reclutamento. (https://cordis.europa.eu/project/id/700024).

(9)

     RED-Alert utilizza tecniche di analisi avanzate, quali l'analisi del linguaggio naturale delle reti sociali, l'intelligenza artificiale e l'elaborazione di eventi complessi, per affrontare le esigenze delle autorità di contrasto in termini di prevenzione e azione riguardo all'attività online di terroristi sui social media. ( https://cordis.europa.eu/project/id/740688 ).

(10)

     PREVISION è un progetto in corso i cui obiettivi sono fornire alle autorità di contrasto le capacità di analizzare e sfruttare congiuntamente flussi molteplici e massicci di dati, integrandoli semanticamente in grafici dinamici delle conoscenze, nonché prevedere comportamenti anomali o devianti e rischi di radicalizzazione. ( https://cordis.europa.eu/project/id/833115 ).

(11)

     Nel settore dell'aviazione civile, un quadro giuridico stabilisce i livelli di prestazione per le apparecchiature di individuazione. Tale quadro si applica soltanto alla sicurezza aerea e non, ad esempio, alle apparecchiature di individuazione utilizzate per proteggere altri spazi pubblici.

(12)

     Livello di allerta terroristica come definito dalle autorità nazionali, in linea con la loro legislazione nazionale.

(13)

     Libro bianco sull'intelligenza artificiale - Un approccio europeo all'eccellenza e alla fiducia (COM(2020) 65 final, 19.2.2020).

(14)

     Attraverso le nuove normative europee in materia di droni e la prospettiva di un quadro europeo per la gestione del traffico aereo senza equipaggio (U-Space). La normativa UE recente in questo settore contribuirà alla sicurezza delle operazioni con droni, richiedendo che la maggior parte di essi sia dotata di funzioni di identificazione remota e di geo-consapevolezza. A partire da gennaio 2021 gli operatori di droni saranno inoltre tenuti a registrarsi presso le autorità nazionali. Ciò è completato da una proposta della Commissione in merito a un quadro normativo per l'U-Space, il sistema europeo di gestione del traffico di aeromobili senza equipaggio, destinato a garantire operazioni sicure e protette da parte di droni.

(15)

   Cfr. Conclusioni del Consiglio sull'azione esterna dell'UE relativa alla lotta al terrorismo (19 giugno 2017).

(16)

      https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/homeaffairs/files/what-we-do/policies/european-agenda-security/20191007_agenda-security-factsheet-eu-crisis-protocol_en.pdf .

(17)

      https://www.christchurchcall.com/call.html .

(18)

     I risultati sono complessivamente positivi dato che le società informatiche valutano il 90 % dei contenuti segnalati entro 24 ore e rimuovono il 71 % dei contenuti ritenuti costituire incitamento illegale all'odio. https://ec.europa.eu/info/policies/justice-and-fundamental-rights/combatting-discrimination/racism-and-xenophobia/eu-code-conduct-countering-illegal-hate-speech-online_it .

(19)

     In tale contesto, la polizia di prossimità è uno sforzo collaborativo tra le forze dell'ordine e le comunità che mira a prevenire e contrastare le sfide legate alla radicalizzazione violenta.

(20)

     COM(2020) 758 final.

(21)

   Un'Unione dell'uguaglianza: il piano d'azione dell'UE contro il razzismo 2020-2025 (COM(2020) 565 final, 18.9.2020).

(22)

     La Commissione lavorerà altresì sulla questione della custodia cautelare, tenendo presente che lunghi periodi di custodia cautelare possono aumentare il rischio di radicalizzazione.

(23)

     Rientrano in tale contesto il personale penitenziario e di sorveglianza, nonché altri professionisti che lavorano nelle carceri e intervengono dopo il rilascio (ad esempio cappellani, psicologi, assistenti sociali, ONG, ecc.).

(24)

     https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/homeaffairs/files/what-we-do/networks/radicalisation_awareness_network/ran-papers/docs/ran_rehab_manual_en.pdf.

(25)

     Risposte sui modelli di collaborazione e sui protocolli per il disimpegno e il reinserimento, così come la preparazione dei portatori di interessi saranno fornite da progetti realizzati nel quadro dell' invito per un valore di 4 milioni di EUR del Fondo Sicurezza interna. I progetti affronteranno il disimpegno e il reinserimento di autori di reati estremisti e individui radicalizzati legati alla destra violenta e all'estremismo islamista, compresi i combattenti terroristi stranieri che rientrano in patria e le loro famiglie.

(26)

     Direttiva (UE) 2016/800 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali (GU L 132 del 21.5.2016, pag. 1). Cfr. considerando 9: "[i] minori indagati o imputati in procedimenti penali dovrebbero ricevere un'attenzione particolare che ne preservi le potenzialità di sviluppo e il reinserimento sociale".

(27)

     Eventualmente cofinanziati tramite i programmi nazionali del Fondo Sicurezza interna.

(28)

   In particolare i finanziamenti nel quadro del Fondo Sicurezza interna, del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori, del programma Giustizia, del Fondo europeo di sviluppo regionale, del Fondo sociale europeo Plus e di Erasmus+.

(29)

     Un tale centro futuro potrebbe basarsi sul lavoro del progetto pilota biennale Centro UE di competenza per le vittime del terrorismo e garantire una stretta cooperazione con le reti esistenti nel settore dei diritti delle vittime quali la rete europea sui diritti delle vittime e punti di contatto unici per le vittime del terrorismo.

(30)

     La Commissione ha pubblicato materiale di orientamento su come proteggere fisicamente gli spazi pubblici, cfr. ad esempio: https://ec.europa.eu/jrc/en/publication/guideline-building-perimeter-protection.

(31)

     Cfr. anche il documento di lavoro dei servizi della Commissione - Good practices to support the protection of public spaces, 20.3.2019, SWD(2019) 140 final.

(32)

     Nel quadro del Fondo Sicurezza interna – Polizia, la Commissione ha pubblicato bandi per progetti che migliorano la protezione degli spazi pubblici nel 2017, nel 2019 e nel 2020 per un valore superiore a 40 milioni di EUR a favore di iniziative guidate da portatori di interessi. Il Fondo ha inoltre sostenuto attività di formazione ed esercitazioni di varie reti di contrasto che proteggono gli spazi pubblici dal terrorismo, quali la rete ATLAS dell'unità speciale di intervento, così come l'avvio di attività di consulenza sulla sicurezza protettiva.

(33)

     Gli autori degli attentati di Parigi di novembre erano membri dell'IS in Siria o in Iraq. [...] Negli anni precedenti era stato riferito che la maggior parte dei combattenti terroristi stranieri aveva utilizzato i propri documenti autentici per viaggiare. Tuttavia il ricorso a documenti falsi è evidente, come nel caso di una serie di persone coinvolte negli attentati di Parigi di novembre (Europol, European Union Terrorism Situation and Trend Report, 2016).

(34)

     Attuazione della nuova architettura informatica e interoperabilità, attuazione della guardia di frontiera e costiera europea 2.0, adozione rapida della proposta sullo screening.

(35)

      https://www.eulisa.europa.eu/Activities/Interoperability . In conformità con il quadro europeo di interoperabilità: https://ec.europa.eu/isa2/eif_en ; cfr. COM(2017)134 final.

(36)

     Il sistema d'informazione Schengen, il sistema di ingressi/uscite, il sistema d'informazione visti, l'Eurodac, il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari (la sua parte relativa ai cittadini di paesi terzi e agli apolidi).

(37)

     Come stabilito dal regolamento (UE) 2017/2226 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 327 del 9.12.2017, pag. 20).

(38)

     Come stabilito dal regolamento (UE) 2018/1240 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 236 del 19.9.2018, pag. 1).

(39)

     Come stabilito dal regolamento (UE) 2019/816 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 135 del 22.5.2019, pag. 1).

(40)

     Regolamenti (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio 2018/1860, 2018/1861 e 2018/1862.

(41)

     Direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio. La durata di un divieto di ingresso può superare i 5 anni se il cittadino di paese terzo interessato rappresenta una minaccia grave per l'ordine pubblico, la sicurezza pubblica o la sicurezza nazionale. Inoltre gli Stati membri restano liberi di adottare misure destinate a vietare l'ingresso e il soggiorno di cittadini di paesi terzi che soggiornano in un paese terzo.

(42)

     Come l'esistenza della direttiva sul codice di prenotazione e degli strumenti dell'UE in materia di protezione dei dati.

(43)

     COM(2020) 608 final.

(44)

     Con "transfrontaliero" si intende "che comporta l'attraversamento di qualsiasi frontiera", pur significando anche nel contempo, nello specifico, "questioni che incidono specificamente sulle regioni su entrambi i lati di una frontiera interna o esterna condivisa".

(45)

     Gli attentati di Oslo (2011), Parigi (2015), Bruxelles (2016) e Manchester (2017) sono alcuni esempi di tali azioni devastanti. Un attentato compiuto a Lione (2019) con esplosivo artigianale ha provocato il ferimento di 13 persone.

(46)

     Sostanze chimiche che potrebbero essere utilizzate impropriamente per fabbricare esplosivi artigianali. Tali sostanze sono disciplinate dal regolamento (UE) 2019/1148 relativo all'immissione sul mercato e all'uso di precursori di esplosivi, che si applicherà a decorrere dal 1° febbraio 2021.

(47)

     L'Europol ha riferito che nel 2019 l'intenzione di compiere attentati terroristici utilizzando materiali chimici, biologici, radiologici e nucleari ha continuato a comparire sui forum terroristici online e sui media sociali. Forum online chiusi sono stati utilizzati per discutere possibili modi operandi e condividere conoscenze tramite guide, manuali, poster e infografiche contenenti ricette per produrre e diffondere vari agenti (Europol, European Union Terrorism Situation and Trend Report, 2020).

(48)

      https://www.bbc.com/news/world-australia-49764450 . 

(49)

      https://www.dw.com/en/cologne-ricin-plot-bigger-than-initially-suspected/a-44319328 . 

(50)

     Quali ad esempio l'insieme di strumenti e risorse in materia di biosicurezza (Biosecurity Resource Toolbox), la cui creazione è stata finanziata dalla Commissione, che è stato messo a disposizione degli Stati membri il 19 ottobre 2020 nel corso di una riunione del gruppo consultivo CBRN.

(51)

     Posizione comune del Consiglio 2001/931/PESC e regolamento (CE) n. 2580/2001 del Consiglio; decisione del Consiglio (PESC) 2016/1693 e regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio e regolamento (UE) 2016/1686 del Consiglio.

(52)

     La task force Fraternité ha analizzato 19 terabyte di informazioni per indagare ulteriormente sui collegamenti internazionali dei terroristi, analizzando comunicazioni, documenti finanziari, registrazioni Internet e forensi. L'elaborazione da parte di Europol di insiemi ampi e complessi di dati ha portato a 799 indizi di intelligence.

(53)

     La proposta sarà accompagnata da una valutazione dell'impatto e dalla consultazione degli Stati membri, dei paesi associati a Schengen e degli organi pertinenti dell'UE.

(54)

     La decisione 2008/615/GAI del Consiglio, del 23 giugno 2008, sul potenziamento della cooperazione transfrontaliera, soprattutto nella lotta al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera e la decisione 2008/616/GAI del Consiglio, del 23 giugno 2008, relativa all'attuazione della decisione 2008/615/GAI.

(55)

     Nella rispettiva parte delle conclusioni del Consiglio sulla sicurezza interna adottate dal Consiglio GAI il 4 dicembre e nelle conclusioni dettagliate concordate dal gruppo di lavoro sul terrorismo e approvate dal COSI il 19 novembre.

(56)

     Come suggerito nel piano d'azione contro il riciclaggio del 7 maggio 2020, C(2020) 2800 final.

(57)

     Un piano d'azione per una politica integrata dell'Unione in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo, 7 maggio 2020, C(2020) 2800 final.

(58)

     COM(2019) 273 final.

(59)

     Conclusioni del Consiglio del giugno 2020 sul rafforzamento delle indagini finanziarie, documento del Consiglio 8927/20.

(60)

     Cfr. anche COM(2020) 605 final.

(61)

   Precedenti valutazioni erano state effettuate nel contesto della valutazione sovranazionale del rischio del 2019 della Commissione (COM(2019) 370 final) e nella comunicazione della Commissione "Prevenire e combattere il finanziamento del terrorismo attraverso un coordinamento rafforzato a livello nazionale e una maggiore trasparenza del settore non profit" (COM(2005) 620 final).

(62)

     GU L 195 del 27.7.2010, pag. 5.

(63)

     COM(2013) 843 final.

(64)

     https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2020/11/13/joint-statement-by-the-eu-home-affairs-ministers-on-the-recent-terrorist-attacks-in-europe/.

(65)

     Cfr. programmi di lavoro della Commissione per il 2021.

(66)

     Eurojust Memorandum on Battlefield Evidence (2020): https://www.eurojust.europa.eu/battlefield-evidence-increasingly-used-prosecute-foreign-terrorist-fighters-eu.

(67)

     Sentenza della Corte del 6 ottobre 2020, Privacy International, C-623/17, ECLI:EU:C:2020:790 e sentenza della Corte del 6 ottobre 2020, Quadrature du Net e.a., cause riunite C-511/18, C-512/18 e C-520/18, ECLI:EU:C:2020:791.

(68)

     Ibidem. Tra esse si annoverano le possibilità di ricorrere: alla conservazione generale dei dati relativi al traffico e dei dati relativi all'ubicazione per la salvaguardia contro gravi minacce alla sicurezza nazionale che sono reali, presenti e prevedibili; alla conservazione mirata dei dati sul traffico e dei dati relativi all'ubicazione, sulla base di persone e criteri geografici, allo scopo di contrastare reati gravi e prevenire minacce gravi alla sicurezza pubblica; alla conservazione generale degli indirizzi IP assegnati alla fonte di una comunicazione per un periodo di tempo limitato e per finalità di contrasto di reati gravi; nonché alla conservazione generale dei cosiddetti dati di identità civile per le finalità di contrasto della criminalità in generale.

(69)

     Dichiarazione comune dei ministri degli Affari interni dell'UE sui recenti attentati terroristici in Europa, https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2020/11/13/joint-statement-by-the-eu-home-affairs-ministers-on-the-recent-terrorist-attacks-in-europe/.

(70)

     Rientrano in tale contesto la direttiva sui diritti delle vittime di reato (direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato), che riguarda le vittime di tutti i tipi di reato, e la direttiva (UE) 2017/541 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2017, sulla lotta contro il terrorismo.

(71)

     Direttiva 2004/80/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa all'indennizzo delle vittime di reato.

(72)

      https://ec.europa.eu/info/policies/justice-and-fundamental-rights/criminal-justice/eu-centre-expertise-victims-terrorism_it . 

(73)

     COM(2020) 258 final.

(74)

     In linea con le conclusioni del Consiglio sulle vittime del terrorismo, 4 giugno 2018 (9719/18).

(75)

     Joint Action Plan on Counter-Terrorism for the Western Balkans, 5.10.2018, https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/homeaffairs/files/news/docs/20181005_joint-action-plan-counter-terrorism-western-balkans.pdf.

(76)

      Comunicazione "Una prospettiva di allargamento credibile e un maggior impegno dell'UE per i Balcani occidentali" . COM (2018) 65 final, pag. 11;  https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2020/10/23/joint-press-statement-eu-western-balkans-ministerial-forum-on-justice-and-home-affairs/  e anche  https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/homeaffairs/files/news/docs/20181005_joint-action-plan-counter-terrorism-western-balkans.pdf .

(77)

     Algeria, Armenia, Bosnia-Erzegovina, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Tunisia e Turchia.