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Document 31991D0317

    91/317/CEE: Decisione del Consiglo e dei Ministri della sanità degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 4 giugno 1991, riguardante l' adozione di un piano d' azione 1991-1993 nel quadro del programma «L' Europa contro l' AIDS»

    GU L 175 del 4.7.1991, p. 26–29 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT)

    Legal status of the document No longer in force, Date of end of validity: 31/12/1995

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/1991/317/oj

    31991D0317

    91/317/CEE: Decisione del Consiglo e dei Ministri della sanità degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 4 giugno 1991, riguardante l' adozione di un piano d' azione 1991-1993 nel quadro del programma «L' Europa contro l' AIDS»

    Gazzetta ufficiale n. L 175 del 04/07/1991 pag. 0026 - 0029


    DECISIONE DEL CONSIGLO E DEI MINISTRI DELLA SANITÀ DEGLI STATI MEMBRI, RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO del 4 giugno 1991 riguardante l'adozione di un piano d'azione 1991-1993 nel quadro del programma « L'Europa contro l'AIDS » (91/317/CEE)

    IL CONSIGLIO DELLE COMUNITÀ EUROPEE E I MINISTRI DELLA SANITÀ DEGLI STATI MEMBRI, RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO,

    visto il trattato che istituisce la Comunità economica europea,

    vista la proposta della Commissione,

    visto il parere del Parlamento europeo (1),

    visto il parere del Comitato economico e sociale (2),

    considerando che la diffusione dell'AIDS costituisce per gli Stati membri e la Comunità un motivo di grave preoccupazione che si manifesta tramite i vari strumenti e testi comunitari adottati al fine di contrastare tale diffusione; che segnatamente nella loro risoluzione del 22 dicembre 1989 concernente la lotta contro l'AIDS (3), il Consiglio e i ministri della Sanità, riuniti in sede di Consiglio, hanno invitato la Commissione a sviluppare gli scambi di informazioni e di esperienze ed a definire prioritariamente modalità e contenuto d'un piano d'azione che integri idonee azioni di prevenzione e di controllo dell'AIDS;

    considerando che il presente piano d'azione nel quadro del programma « L'Europa contro l'AIDS » riprende gli orientamenti già adottati; che esso contiene anche altre misure intese a contenere l'AIDS;

    considerando che, lasciando affatto impregiudicate la competenza degli Stati membri in materia, la promozione della cooperazione e del coordinamento di attività nazionali, nonché la loro valutazione a livello comunitario, come pure l'incentivazione di attività comunitarie in tale settore apportano un plusvalore alla lotta contro l'AIDS;

    considerando che è importante stabilire un piano d'azione della durata di tre anni;

    considerando che occorre valutare le risorse finanziarie comunitarie necessarie per l'attuazione del presente piano d'azione e che l'importo di tali risorse deve essere iscritto nelle prospettive finanziarie figuranti negli accordi interistituzionali,

    DECIDONO:

    Articolo 1

    1. La Commissione attua, in stretto coordinamento con le autorità competenti degli Stati membri, il piano d'azione 1991-1993 che figura in allegato.

    La Commissione è assistita da un comitato consultivo, composto da rappresentanti degli Stati membri e presieduto dal rappresentante della Commissione.

    Il comitato ha segnatamente il compito:

    - di esaminare le azioni e le misure che implicano un cofinanziamento con fondi pubblici,

    - di accertarsi del coordinamento, a livello nazionale, dei progetti parzialmente finanziati dalle organizzazioni non governative.

    Il rappresentante della Commissione sottopone al comitato un progetto delle misure da adottare. Il comitato, entro un termine che il presidente può fissare in funzione dell'urgenza della questione in esame, formula il suo parere sul progetto, eventualmente procedendo a votazione.

    Il parere è iscritto a verbale; inoltre, ciascuno Stato membro ha il diritto di chiedere che la sua posizione figuri a verbale.

    La Commissione tiene in massima considerazione il parere formulato dal comitato. Essa lo informa del modo in cui ha tenuto conto del suo parere.

    2. Attuando il piano d'azione, la Commissione tiene conto dei progetti finanziati nel quadro del suo programma di ricerca in materia di biomedicina e sanità nonché dei relativi risultati, e li incorpora nelle corrispondenti azioni del piano di azione, favorendone la complementarita e la sinergia.

    3. La Commissione collabora con le organizzazioni internazionali operanti nel settore, quali l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il Consiglio d'Europa.

    4. La Commissione pubblica ad intervalli regolari informazioni tecniche sull'andamento del piano d'azione.

    Articolo 2

    1. Gli stanziamenti annui destinati alle azioni previste nel programma sono stabiliti nel quadro della procedura di bilancio.

    2. L'importo del contributo comunitario stimato necessario per l'attuazione delle azioni di cui alla presente decisione ammonta, per il periodo 1991/1992, a 6 milioni di ecu.

    Articolo 3

    1. La Commissione, in collaborazione con il comitato consultivo di cui all'articolo 1, paragrafo 1, procede ad una valutazione permanente delle azioni intraprese e dell'ordine delle priorità.

    2. Il Consiglio e i ministri della Sanità degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, procedono ad una valutazione dell'efficacia delle azioni intraprese.

    A tale scopo nel secondo semestre del 1992 la Commissione presenta al Consiglio una relazione sui temi in oggetto. La relazione viene trasmessa anche al Parlamento europeo. Fatto a Lussemburgo, addì 4 giugno 1991. Il Presidente

    J. LAHURE

    (1) GU n. C 158 del 17. 6. 1991. (2) Parere reso il 29 maggio 1991 (non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale). (3) GU n. C 10 del 16. 1. 1991, pag. 3.

    ALLEGATO

    PIANO D'AZIONE 1991 - 1993

    AZIONE 1: Valutazione delle conoscenze, degli atteggiamenti e dei comportamenti del grosso pubblico e di gruppi-bersaglio - Esame dei risultati delle indagini svolte negli Stati membri ed a livello comunitario sulle conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti, valutazione e divulgazione dei risultati - Esame periodico delle indagini da proseguire a livello comunitario in questo settore, segnatamente nel contesto di Eurobarometro. AZIONE 2: Informazione e sensibilizzazione del pubblico e di gruppi-bersaglio - Studi sulle campagne di informazione condotte presso il grosso pubblico e gruppi-bersaglio, nonché sulle azioni intese ad incidere sui comportamenti, svolte negli Stati membri e divulgazione dei risultati; incentivazione di scambi che consentano di raffrontare le esperienze degli Stati membri - Studi di fattibilità: - per un'azione comunitaria coordinata di sensibilizzazione del grosso pubblico e di gruppi-bersaglio a complemento delle campagne condotte negli Stati membri; eventualmente eleborazione di proposte di azioni - per l'elaborazione di un codice europeo redatto in un linguaggio accessibile al pubblico non esperto e che ponga particolarmente l'accento sulla non discriminazione delle persone contagiate dall'HIV. AZIONE 3: Educazione sanitaria dei giovani - Sviluppo degli scambi di informazioni sulle azioni di educazione sanitaria svolte nelle scuole e nelle diverse strutture di formazione e di tirocinio; incentivazione degli scambi di personale specializzato e di materiali didattici, nonché cooperazione mediante l'organizzazione di seminari specifici destinati ai formatori di insegnanti e alla diffusione di nuovi metodi - Scambio di esperienze e promozione di azioni pilota per sensibilizzare i giovani non scolarizzati alla prevenzione dell'infezione da HIV. AZIONE 4: Prevenzione della trasmissione dell'HIV - Promozione dell'autosufficienza della Comunità in materia di emoderivati mediante donazioni volontarie e non retribuite, proseguendo gli sforzi sinora compiuti per garantire la sicurezza delle trasfusioni - Adozione di misure comunitarie destinate a mantenere e/o a migliorare la qualità dei preservativi; scambi di informazioni sull'incentivazione dell'uso del preservativo presso il grosso pubblico e presso gruppi-bersaglio - Valutazione degli interventi attuati negli Stati membri per la messa a disposizione di materiale sicuro per le iniezioni; questa valutazione verterà parimenti sui nuovi tipi di siringhe e aghi monouso - Scambio di informazioni sulle nuove strategie in fatto di prevenzione della trasmissione dell'HIV fra determinati gruppi-bersaglio ed, eventualmente, promozione di azioni pilota. AZIONE 5: Assistenza sociale, psicologia e sanitaria - Scambio di esperienze, valutazione ed eventualmente promozione delle cosiddette « linee telefoniche per il soccorso d'emergenza » rispettando la riservatezza delle chiamate, compresa la promozione di adeguati mezzi di informazione del pubblico sull'esistenza delle medesime - Promozione di adeguati mezzi di informazione dei soggetti contagiati dall'HIV sulle varie forme di appoggio sociale, di supporto psicologico e d'intervento medico esistenti, comprese le diverse modalità di assistenza, l'autosostegno, l'assistenza domiciliare, le case di alloggio e altri luoghi di accoglienza - Promozione di appropriati mezzi di informazione degli operatori sanitari e di scambi pratici di esperienze sulle varie forme di assistenza sociale, psicologia e sanitaria esistenti. AZIONE 6: Valutazione dei costi dell'infezione da HIV - Esame dei parametri presi in considerazione negli Stati membri per determinare i costi sanitari e sociali dell'infezione da HIV; studio di fattibilità per sviluppare strategie comuni in questo settore - Valutazione dei modelli esistenti per determinare in anticipo i costi dell'infezione da HIV in un'ottica di pianificazione dei servizi sociosanitari e di accesso al trattamento precoce; studio di fattibilità di strategie comuni. AZIONE 7: Raccolta di dati relativi all'HIV/AIDS - Supporto appropriato ai sistemi di rilevamento epidemiologico degli Stati membri per migliorare la qualità dei dati a livello comunitario - Sostegno al « Centro europeo di sorveglianza epidemiologica dell'AIDS » (centro di collaborazione dell'OMS a Parigi) per continuare a garantire una base di dati affidabile ed ampiamente accessibile a livello comunitario, nonché la diffusione di dati epidemiologici e di analisi affidabili - Studio di fattibilità su metodologie comuni e compatibili per la raccolta di dati relativi all'infezione da HIV, tenendo conto del principio di riservatezza dei dati individuali e di un'adeguata informazione dei soggetti. AZIONE 8: Promozione delle risorse umane - Studio sulla formazione impartita, durante e dopo gli studi, al personale appartenente alla pubblica sanità e al personale incaricato delle cure mediche e dell'assistenza sociale e psicologica dei soggetti contagiati dall'HIV e del loro « entourage » nonché scambio di esperienze - Predisposizione di un programma di scambi per il personale sanitario interessato - Scambio di informazioni e promozione di attrezzatzure e di appropriati materiali didattici per accelerare l'educazione e la formazione permanente del personale sanitario. AZIONE 9: Misure volte a combattere la discriminazione nei riguardi delle persone contagiate dall'HIV e del loro « entourage » - Analisi periodica a livello comunitario, in cooperazione con gli Stati membri, delle situazioni che possono dare adito a discriminazioni - Scambio di informazioni sulle misure prese dagli Stati membri per evitare discriminazioni - Predisposizione, se del caso, di adeguate misure a livello comunitario. AZIONE 10: Ricerca e cooperazione internazionale - Contributo all'azione comunitaria nell'ambito del terzo programma di ricerca e contributo alla cooperazione internazionale.

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