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Document 22023P0629(04)

Risoluzione sulla compatibilità tra i programmi di vaccinazione dell'UE e quelli dei paesi del partenariato orientale e sul loro allineamento

OJ C 229, 29.6.2023, p. 22–28 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

29.6.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 229/22


Risoluzione sulla compatibilità tra i programmi di vaccinazione dell'UE e quelli dei paesi del partenariato orientale e sul loro allineamento

(2023/C 229/04)

L'ASSEMBLEA PARLAMENTARE EURONEST,

visto il regolamento (UE) 2020/461 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 marzo 2020, recante modifica del regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio al fine di fornire assistenza finanziaria agli Stati membri e ai paesi che stanno negoziando la loro adesione all'Unione colpiti da una grave emergenza di sanità pubblica (1),

vista la comunicazione della Commissione del 15 ottobre 2020 dal titolo «Preparazione per le strategie di vaccinazione e la diffusione di vaccini contro la COVID-19» (COM(2020) 680),

vista la comunicazione della Commissione del 19 gennaio 2021 dal titolo «Fare fronte comune per sconfiggere la COVID-19» (COM(2021) 035),

vista la comunicazione della Commissione del 16 giugno 2021 dal titolo «Primi insegnamenti della pandemia di COVID-19» (COM(2021) 380),

vista la decisione (UE) 2020/701 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 2020, sulla fornitura di assistenza macrofinanziaria ai paesi partner dell'allargamento e del vicinato nel contesto della pandemia di COVID-19 (2),

vista la relazione della Commissione, del 18 ottobre 2021, a norma dell'articolo 16, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio su un quadro per il rilascio, la verifica e l'accettazione di certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione in relazione alla COVID-19 (certificato COVID digitale dell'UE) per agevolare la libera circolazione delle persone durante la pandemia di COVID-19 (COM(2021) 649),

vista la dichiarazione congiunta del vertice del partenariato orientale del 15 dicembre 2021 (3),

vista la comunicazione della Commissione del 1o dicembre 2021 dal titolo «Affrontare insieme le sfide attuali e future poste dalla COVID-19» (COM(2021) 764),

vista la decisione di esecuzione (UE) 2021/1380 della Commissione, del 19 agosto 2021, che stabilisce l'equivalenza, al fine di agevolare il diritto di libera circolazione nell'ambito dell'Unione, dei certificati COVID-19 rilasciati dall'Ucraina ai certificati rilasciati in conformità al regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio (4),

vista la decisione di esecuzione (UE) 2021/1894 della Commissione, del 28 ottobre 2021, che stabilisce l'equivalenza, al fine di agevolare il diritto di libera circolazione nell'ambito dell'Unione, dei certificati COVID-19 rilasciati dalla Repubblica d'Armenia ai certificati rilasciati in conformità al regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

vista la decisione di esecuzione (UE) 2021/1994 della Commissione, del 15 novembre 2021, che stabilisce l'equivalenza, al fine di agevolare il diritto di libera circolazione nell'ambito dell'Unione, dei certificati COVID-19 rilasciati dalla Repubblica di Moldova ai certificati rilasciati in conformità al regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio (6),

vista la decisione di esecuzione (UE) 2021/1995 della Commissione, del 15 novembre 2021, che stabilisce, al fine di agevolare il diritto di libera circolazione all'interno dell'Unione, l'equivalenza dei certificati COVID-19 rilasciati dalla Georgia ai certificati rilasciati dagli Stati membri dell'Unione in conformità del regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio (7),

vista la raccomandazione del Consiglio del 7 dicembre 2018 relativa al rafforzamento della cooperazione nella lotta contro le malattie prevenibili da vaccino (8),

vista la risoluzione del Parlamento europeo del 21 ottobre 2021 sulla trasparenza dell'UE sullo sviluppo, l'acquisto e la distribuzione dei vaccini contro la COVID-19 (9),

vista la risoluzione del Parlamento europeo del 17 aprile 2020 sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze (10),

vista la risoluzione del Parlamento europeo del 25 novembre 2020 sulle conseguenze della pandemia di COVID-19 sul piano della politica estera (11),

vista la risoluzione del Parlamento europeo del 19 aprile 2018 sulla riluttanza nei confronti dei vaccini e il calo del tasso di vaccinazione in Europa (12),

vista la risoluzione del Parlamento europeo dell'11 febbraio 2021 sull'attuazione dell'accordo di associazione tra l'UE e l'Ucraina (13),

A.

considerando che il mondo è sempre più connesso e le malattie trasmissibili non si fermano alle frontiere, in un contesto in cui un forte monito è costituito dalla pandemia causata dal virus SARS-CoV-2 (COVID-19);

B.

considerando che la salute pubblica è un prezioso bene pubblico condiviso, che merita un'attenzione particolare da parte dei decisori politici, in linea con le aspettative dei cittadini nell'Unione europea (UE) e nella regione del partenariato orientale;

C.

considerando che la salute pubblica dell'UE rimane un settore di competenza nazionale, ove, tuttavia, l'UE assume un ruolo complementare in materia di politica sanitaria, con un coordinamento tra gli Stati membri che aumenta gradualmente, al fine di conseguire vantaggi condivisi;

D.

considerando che la guerra illegale di aggressione della Russia contro l'Ucraina ha scatenato ingenti flussi migratori di rifugiati di guerra ucraini verso l'UE, la Moldova e altri paesi, il che ha provocato una situazione gravosa e pressioni sui sistemi sanitari dei paesi ospitanti; che la guerra ha avuto e continua ad avere un effetto dannoso sul sistema sanitario dell'Ucraina;

E.

considerando che i bilanci per la salute pubblica sono stati sottoposti a una crescente pressione a seguito degli impatti economici dell'aggressione militare non provocata e ingiustificata da parte della Russia contro l'Ucraina, che hanno colpito sia l'UE sia i paesi del partenariato orientale;

F.

considerando che, tenuto conto della cooperazione sempre più ambiziosa tra l'UE e i suoi vicini orientali, delle relazioni politiche ed economiche in rapida espansione, nonché dei contatti interpersonali più intensi, la salute pubblica, in particolare gli aspetti transfrontalieri, costituisce un settore di intervento in cui il partenariato orientale può fungere da quadro adeguato per incentivare la resilienza alle crisi sanitarie e contribuire al benessere di tutti i cittadini, sulla base di un'agenda e di un cultura condivise in materia di sicurezza sanitaria; che quanto detto in precedenza produce risultati reciprocamente vantaggiosi e che è opportuno tenere conto degli insegnamenti appresi durante la gestione della pandemia di COVID-19 e la distribuzione dei vaccini contro la COVID-19;

G.

considerando che la mancanza di calendari delle vaccinazioni sincronizzati tra i partner del partenariato orientale, nonché la diversa copertura vaccinale secondo regimi divergenti, costituiscono un imperativo e un'opportunità per procedere verso un maggiore livello di coerenza, coordinamento e solidarietà, con l'obiettivo di ottenere vantaggi condivisi per l'UE e i partner del partenariato orientale; che ciò, in ultima analisi, salverebbe vite umane e contribuirebbe al benessere dei cittadini, compresi i gruppi più esposti e più vulnerabili;

H.

considerando che la politica della sanità pubblica dovrebbe mirare a soluzioni specifiche in relazione al contesto e adattate in base alle esigenze locali, con una compatibilità comprovabile tra gli Stati membri e i paesi del partenariato orientale, nel quadro dell'agenda regionale in materia di sicurezza sanitaria, con l'obiettivo di promuovere una cooperazione e sinergie efficaci tra tutti i portatori di interessi, quale presupposto per conseguire risultati mirati che consentano di raggiungere un grado auspicabile di contestualizzazione locale, senza puntare a realizzare soluzioni uniformi o universalmente applicabili;

I.

considerando che la pandemia di COVID-19 ha messo alla prova ed esposto a una serie di sfide i sistemi sanitari in molti paesi, compresi i paesi ad alto reddito; che ciò costituisce, di fatto, un campanello d'allarme per migliorare la preparazione, al fine di prevenire o affrontare efficacemente la prossima crisi dovuta a malattie trasmissibili; che ciò richiede una rinnovata attenzione da rivolgere a sistemi di sanità pubblica rafforzati e resilienti sia negli Stati membri che nei paesi del partenariato orientale, al fine di gestire le future pandemie e il relativo effetto a lungo termine sull'assistenza sanitaria;

J.

considerando che il riconoscimento della necessità e della volontà politica di intensificare il coordinamento sui programmi di vaccinazione, comprese le misure per affrontare la riluttanza nei confronti dei vaccini, risale al periodo precedente alla pandemia di COVID-19, come si evince dalla risoluzione del Consiglio «Occupazione, politica sociale, salute e consumatori», del 7 dicembre 2018, che contempla orientamenti per contrastare l'esitazione vaccinale, migliorare la copertura vaccinale, promuovere il coordinamento dell'aggiudicazione di vaccini e sostenere la ricerca e l'innovazione; che la presente raccomandazione incoraggia altresì gli Stati membri a elaborare e attuare piani di vaccinazione nazionali e prevede la creazione di un sistema europeo di condivisione delle informazioni sulla vaccinazione;

K.

considerando che la Commissione ha altresì lanciato un'azione congiunta dell'UE sul programma di vaccinazione, incentrato sulla condivisione delle migliori pratiche relative alle politiche di vaccinazione nazionali e sull'individuazione dei requisiti tecnici riguardanti i sistemi elettronici di informazione sull'immunizzazione, le previsioni relative ai vaccini, la prioritizzazione della ricerca sui vaccini e lo sviluppo e la ricerca volti a contrastare la riluttanza nei confronti dei vaccini; che tale azione ha coinvolto anche paesi terzi (ad es. Bosnia-Erzegovina), ma nessun paese della regione del partenariato orientale; che la promozione di questo tipo di cooperazione e l'estensione alla regione del partenariato orientale produrrebbe benefici condivisi;

L.

considerando la risoluzione del Parlamento europeo del 19 aprile 2018 sulla riluttanza nei confronti dei vaccini e il calo del tasso di vaccinazione in Europa, invita la Commissione ad agevolare l'introduzione di un calendario vaccinale più armonizzato in tutta l'UE; che tale risoluzione invita gli Stati membri a provvedere a che tutti gli operatori sanitari siano sufficientemente vaccinati, ad adottare misure efficaci contro la diffusione involontaria di notizie false e ad attuare misure volte a migliorare l'accesso ai medicinali;

M.

considerando che gli accordi di associazione con Georgia, Moldova e Ucraina nonché l'accordo di partenariato globale e rafforzato UE-Armenia contengono rispettivamente un capitolo dedicato alla salute e prevedono una cooperazione che riguarda un'ampia gamma di settori, con l'obiettivo di migliorare il livello di sicurezza della sanità pubblica e la protezione della salute umana;

N.

considerando che la concessione dello status di paese candidato a Moldova e Ucraina, nonché la definizione dell'ammissibilità della Georgia allo status di candidato, una volta soddisfatte le condizioni richieste, implicano anche un'ambizione condivisa volta a intensificare la sincronizzazione e l'allineamento con le politiche dell'UE;

O.

considerando che i recenti documenti fondamentali sulle politiche dell'UE definiscono tutti il rafforzamento della resilienza come un obiettivo principale e vi è uno slancio effettivo nel processo decisionale al fine di accrescere la cooperazione nel settore della sanità pubblica, come si evince dalla dichiarazione congiunta del vertice del partenariato orientale del 15 dicembre 2021, con cui i partner si sono impegnati a lavorare sulla resilienza sanitaria attraverso il rafforzamento dei sistemi sanitari per migliorare la trasparenza e l'accessibilità della salute, compreso sotto il profilo economico;

P.

considerando che la cooperazione nel settore dei certificati di vaccinazione digitali ha evidenziato un'accelerazione, compresa la cooperazione sulla base degli accordi reciproci con i paesi del partenariato orientale;

Q.

considerando che l'UE e l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) hanno lanciato l'iniziativa «Solidarietà per la salute» e che l'UE ha avviato un'azione di sostegno a favore della distribuzione dei vaccini contro la COVID-19 nei paesi del partenariato orientale, principalmente riguardo ad attrezzatura, formazione e comunicazione; che taluni aspetti di tale programma riguardano anche la Bielorussia;

R.

considerando che una sfida specifica nella regione del partenariato orientale consiste nel fatto che affrontare la salute pubblica in territori temporaneamente occupati potrebbe richiedere l'accesso da parte delle organizzazione internazionali e una cooperazione con le autorità de facto;

S.

considerando che una caratteristica comune della maggior parte dei paesi dell'UE e del partenariato orientale consiste nell'accettazione della vaccinazione contro difterite, poliomielite, tetano, pertosse, epatite B e Haemophilus influentiae tipo B durante i primi sei mesi di vita, e contro morbillo, orecchioni e rosolia dopo il primo anno di vita e, di conseguenza, delle dosi di richiamo, ove necessario;

T.

considerando che le strategie di vaccinazione nazionali sono mirate e concepite su misura, a seconda della natura e della gravità di una malattia in un determinato paese; che la vaccinazione contro la tubercolosi (TB) è prevista nei calendari di vaccinazione nazionali per i bambini nella maggior parte dei paesi che presentano un'elevata incidenza di TB (40 casi su 100 000 abitanti);

U.

considerando che l'UE ha affidato al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), a partire dal 2004, il compito di sostenere la prevenzione e il controllo delle malattie infettive e di promuovere lo scambio di prassi eccellenti e di esperienze riguardo ai programmi di vaccinazione; che l'ECDC coordina altresì la raccolta, la validazione, l'analisi e la diffusione dei dati a livello di UE, compresi quelli sulle strategie in materia di vaccinazione;

V.

considerando che uno degli obiettivi fondamentali del partenariato tra la Commissione e l'OMS Europa è la promozione della cooperazione sanitaria con i paesi terzi, compresi i paesi del partenariato orientale, in particolare al fine di migliorare la sicurezza sanitaria regionale e subregionale, contrastare le disuguaglianze sanitarie, rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari e potenziare la cooperazione tra gli uffici nazionali dell'OMS e le delegazioni dell'UE, consolidando nel contempo il partenariato tra l'ECDC e l'OMS Europa, con l'intento di garantire approcci strategici coerenti nell'intera regione;

W.

considerando che, nel settembre 2021, la Commissione ha istituito l'Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) (14), a cui è stato affidato il compito di anticipare minacce e potenziali crisi sanitarie attraverso la raccolta di informazioni e la creazione delle capacità di risposta necessarie;

X.

considerando che, secondo l'OMS, negli ultimi anni la copertura vaccinale globale si è assestata, con un calo dall'86 % nel 2019 all'81 % nel 2021; che, stando ai dati forniti dall'OMS, tale fenomeno è anche dovuto alla pandemia di COVID-19 e alle perturbazioni correlate nel corso degli ultimi due anni, che hanno esercitato una forte pressione sui sistemi sanitari e hanno comportato una situazione in cui 25 milioni di bambini non sono stati sottoposti a una vaccinazione nel 2021, ossia 6 milioni in più rispetto al 2019 e il numero più elevato dal 2009 (15);

Y.

considerando che una conclusione fondamentale tratta dalla pandemia di COVID-19 è stata la carenza di sincronizzazione e di rapido sequenziamento delle consegne di vaccini e la relativa gestione; che, tuttavia, un'aggiudicazione congiunta dell'UE si è tradotta in un grado relativamente elevato di sincronizzazione, nonché di fiducia e accettazione delle vaccinazioni all'interno dell'UE, seppure con variazioni significative tra i vari Stati membri;

Z.

considerando che la guerra della Russia contro l'Ucraina ha prodotto un impatto significativo sulla sicurezza del trasporto dei vaccini e i colpi afflitti all'infrastruttura energetica dell'Ucraina hanno comportato un impatto critico sulla capacità di quest'ultima di mantenere la catena del freddo;

AA.

considerando che è opportuno tenere conto della carenza significativa di operatori sanitari in Ucraina a causa della mobilitazione del personale medico per rispondere alle esigenze dell'esercito in condizioni belliche;

AB.

considerando che il sistema sanitario pubblico ucraino si è dimostrato resiliente e capace di resistere e rispondere adeguatamente alla guerra e continua a garantire l'accesso alla vaccinazione;

Intensificare la cooperazione e il relativo impatto nel quadro del partenariato orientale per ottenere migliori risultati nell'ambito della sanità pubblica, in particolare per quanto riguarda l'immunizzazione e gli aspetti transfrontalieri delle malattie trasmissibili

1.

osserva che, contestualmente ai crescenti spostamenti transfrontalieri ai fini di occupazione, attività commerciali, studio e turismo nell'UE, i benefici in termini di salute pubblica derivanti dalla vaccinazione determinano anche vantaggi economici tangibili; rileva che tale aspetto si applica direttamente all'UE e ai paesi del partenariato orientale;

2.

riconosce il potenziale dell'utilizzo del quadro del partenariato orientale per rafforzare un'agenda sociale comune incentrata sull'aumento della copertura vaccinale, che affronti le disuguaglianze relative all'accesso alla vaccinazione e la promozione dei servizi di prevenzione pubblica;

3.

pone in evidenza l'attuale diversità di quadri giuridici in materia di immunizzazione, anche tra i vari Stati membri; osserva che taluni paesi applicano norme di vaccinazione obbligatorie per determinate malattie e semplici raccomandazioni per altre patologie; constata che tali approcci potrebbero anche variare nel corso del tempo, non da ultimo a causa delle raccomandazioni formulate dall'OMS, della preparazione istituzionale e dell'accettazione da parte della società;

4.

rileva che in taluni paesi dell'UE i tassi di vaccinazione per alcune malattie rimangono molto elevati, sebbene non via sia l'obbligo di vaccinare i bambini (98 % in Svezia);

5.

osserva i potenziali vantaggi condivisi dell'adesione al partenariato orientale e dell'associazione alle attività dell'Agenzia europea per i medicinali, dell'ECDC e dell'HERA, con l'obiettivo di prevenire la diffusione di malattie infettive in entrambe le regioni;

6.

prende atto del fatto che l'iniziativa dell'UE sulla sicurezza sanitaria ha offerto una dimensione esterna all'ECDC, con la possibilità di creare un collegamento essenziale per conseguire un maggiore coordinamento e allineamento con i paesi terzi, compresa la regione del partenariato orientale;

7.

pone in evidenza che, unitamente al principio della definizione di soluzioni locali per affrontare le sfide locali, sancito nell'agenda europea per l'immunizzazione 2030, il partenariato tra l'UE e l'OMS Europa potrebbe costituire uno strumento per conseguire una maggiore compatibilità e migliori sinergie nei programmi di immunizzazione e vaccinazione in Europa;

8.

chiede l'intensificazione degli sforzi coordinati tesi a elaborare una strategia globale per promuovere una domanda costante di campagne di vaccinazione e prevenzione nell'UE e nel partenariato orientale per malattie prevenibili da vaccino;

9.

raccomanda di sviluppare una cooperazione più strutturata a livello istituzionale in materia di salute pubblica, ad esempio istituendo un forum periodico per i ministri e le autorità preposte alla salute dei paesi dell'UE e del partenariato orientale, possibilmente sotto forma di incontri e inviti a partecipare alle riunioni del Consiglio dei ministri della Sanità dell'Unione europea per periodi di tempo più lunghi;

10.

invoca sforzi continui tesi a promuovere la cooperazione e l'allineamento delle strategie per affrontare le minacce per la salute internazionali a carattere transfrontaliero, soprattutto le pandemie, il che determinerà un più alto livello di contenimento e una maggiore immunità nel futuro;

11.

chiede la creazione o l'estensione dei programmi di approvvigionamento comune, attuali e futuri, e/o delle procedure di condivisione dei vaccini tra l'UE e i paesi del partenariato orientale, in particolare per i vaccini di routine, il che consentirebbe una maggiore produzione, una migliore distribuzione e un acquisto più efficiente di vaccini e forniture mediche correlate;

12.

raccomanda di considerare la creazione di un meccanismo di sostegno multilaterale volto a diversificare le capacità di produzione dei vaccini a più lungo termine;

13.

è convinta della necessità di promuovere una raccolta dei dati efficiente e armonizzata sulla trasmissione delle malattie contagiose, attraverso sistemi integrati di informazione sull'immunizzazione, in relazione all'accessibilità alla vaccinazione e alla copertura vaccinale (sia per i bambini e, in particolare, per la popolazione adulta), nonché tramite la sorveglianza epidemiologica adeguando le istituzioni pertinenti al fine di allinearle alle norme internazionali;

14.

invita l'UE ad appoggiare e finanziare programmi congiunti volti a promuovere e sostenere la ricerca scientifica sulla vaccinazione nei paesi del partenariato orientale;

15.

raccomanda di finanziare azioni mirate relative alla comunicazione strategica sulla prevenzione delle malattie e sulla formazione di professionisti in campo medico nel quadro del partenariato orientale, ad esempio promuovendo programmi di gemellaggio tra i centri di prevenzione nazionale, ed estendendo il programma Erasmus+ per scambi mirati tra il partenariato orientale e i medici professionisti dell'UE;

16.

invita l'UE e i paesi del partenariato orientale ad adoperarsi al fine di creare un sistema funzionante di reciproco riconoscimento dei certificati di vaccinazione — che non si limiti alla COVID-19, ma che si basi anche sull'esempio riuscito dei certificati digitali — tra i paesi del partenariato orientale e l'UE, ad esempio attraverso la digitalizzazione della «Carte Jaune» internazionale ossia del «cartellino giallo» riconosciuto a livello internazionale dall'OMS;

Lezioni apprese dalla pandemia di COVID-19, minacce e sfide riguardanti la diffusione di determinate malattie nei paesi del partenariato orientale e individuazione di problemi derivanti da una mancanza di calendari delle vaccinazioni sincronizzati (o sotto il coordinamento dell'OMS)

17.

riconosce che il ruolo dell'UE nell'affrontare la pandemia di COVID-19, sia tramite il suo contributo determinante allo strumento COVAX che attraverso il meccanismo di condivisione dei vaccini, si è rivelato produttivo; deplora tuttavia il leggero ritardo della disponibilità di vaccini per i vicini diretti dell'UE, il che ha dato adito a percezioni di un «nazionalismo dei vaccini» e di un'azione ritardata da parte dell'UE; osserva altresì che tale fattore è stato sfruttato da altri soggetti a sostegno di narrative che minano gli sforzi congiunti dell'UE, come nel caso di Cina e Russia;

18.

plaude alle azioni risolute intraprese dall'UE e dagli Stati membri quali l'iniziativa «Team Europa» nel mitigare l'impatto della pandemia di COVID-19 attraverso donazioni di vaccini e sostegno finanziario;

19.

sottolinea che occorre affrontare anche l'interrelazione tra l'atteggiamento nei confronti della COVID-19 e la predisposizione rispetto ad altri vaccini, poiché risposte inadeguate in termini di COVID-19 possono altresì alimentare un'esitazione vaccinale in generale, il che si tradurrebbe in una minore diffusione di altri vaccini;

20.

invita il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) a fornire supporto alle autorità dei paesi del partenariato orientale, attraverso la task force «East StratCom» e le delegazioni dell'UE, nell'azione di contrasto alla diffusione involontaria di notizie false in merito ai vaccini contro la COVID-19 e nella promozione di un dialogo sociale, con l'intento di raggiungere l'obiettivo della vaccinazione di almeno il 70 % della popolazione;

21.

raccomanda di affrontare la sfida relativa alla riluttanza nei confronti dei vaccini, elaborando una strategia olistica volta a contrastare il problema, anche sulla base degli insegnamenti appresi e delle esigenze specifiche della regione del partenariato orientale, ponendo l'accento sugli operatori sanitari, sulle informazioni fornite dai servizi sociali ai neo-genitori e sul programma scolastico generale nelle scuole in relazione alla salute;

22.

pone in evidenza che una maggiore sensibilizzazione, la preparazione istituzionale e gli insegnamenti appresi dalla pandemia di COVID-19 possono altresì offrire un'opportunità per affrontare altre malattie che possono essere tenute sotto controllo tramite la vaccinazione, quale la vaccinazione contro il virus del papilloma umano al fine di prevenire il carcinoma del collo uterino;

23.

esorta le autorità dei paesi del partenariato orientale a cogliere l'opportunità e a impiegare i fondi per la ripresa dalla pandemia di COVID-19 per modernizzare gli ospedali e migliorare la qualità e l'accesso ai servizi medici, in particolare nelle regioni e nelle zone transfrontaliere;

24.

osserva con preoccupazione che nella regione europea dell'OMS si è assistito a un leggero calo della copertura di immunizzazione di routine nel periodo 2020-2021, con alcune lacune significative individuate nei paesi del partenariato orientale;

25.

sottolinea la necessità di focalizzare l'attenzione sui tassi di vaccinazione infantile, ponendo un accento particolare sui gruppi vulnerabili, al fine di ridurre il rischio di epidemie molteplici nel contesto della pandemia di COVID-19, in particolare nei paesi con i sistemi sanitari più deboli;

26.

invoca l'attuazione di un progetto pilota al fine di estendere la garanzia europea per l'infanzia ai paesi del partenariato orientale, con l'obiettivo di garantire i diritti dei bambini a un'assistenza sanitaria di alta qualità attraverso un accesso facile e gratuito a vaccinazioni da somministrare nella prima infanzia;

27.

invita la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a fornire supporto alle autorità dei paesi del partenariato orientale nel finanziamento e nell'attuazione di azioni per le «scuole sicure», comprese la fornitura di prodotti per l'igiene e la condivisione di informazioni sul lavaggio delle mani e altre misure igieniche, quali insegnamenti appresi dalla pandemia di COVID-19;

28.

invita la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a fornire supporto alle autorità dei paesi del partenariato orientale nello sviluppo e nella garanzia della pianificazione di emergenza e di piani di risposta alle crisi, al fine di ridurre adesso il rischio di future trasmissioni pandemiche nelle scuole e di minimizzare l'impatto delle chiusure delle scuole sui bambini e le loro famiglie, in particolare sui bambini più poveri ed emarginati, nonché sui bambini affetti da gravi disabilità; sottolinea, al riguardo, la necessità di attribuire priorità ai bambini che vivono in zone colpite da conflitti;

29.

raccomanda di istituire un meccanismo di cooperazione specifico con i portatori di interessi pertinenti (ad esempio Comitato internazionale della Croce Rossa, OMS), al fine di affrontare la questione dei servizi sanitari di base e dell'immunizzazione nelle regioni del partenariato orientale, che sono considerati territori temporaneamente occupati in cui non vi è alcun controllo esercitato dalle autorità de jure, o vi è un controllo limitato, e in cui le autorità de facto sono prive di responsabilità e di risorse, ove è presente un'elevata concentrazione di gruppi vulnerabili;

30.

ritiene che l'UE e gli Stati membri, sulla base dell'assistenza già offerta all'Ucraina dal febbraio 2022, dovrebbero fornire una quantità maggiore di vaccini e altre cure mediche adeguate per le malattie trasmissibili;

31.

pone in evidenza la necessità accentuata di fornire vaccini e altri trattamenti medici alla Moldova e agli Stati membri che ospitano il più alto numero di rifugiati ucraini;

32.

sottolinea l'importanza di realizzare un sistema di assistenza sanitaria elettronica, comprese le cartelle cliniche elettroniche relative alle vaccinazioni, in particolare per i rifugiati che sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazioni velocemente, lasciando tutti i documenti cartacei;

Sfruttare i vantaggi condivisi derivanti dai calendari delle vaccinazioni sincronizzati

33.

sottolinea l'importanza di esplorare i vantaggi condivisi di un'azione coordinata, con l'obiettivo di conseguire un'attuazione equilibrata tra i calendari delle vaccinazioni contestualizzati a livello locale e i calendari nazionali sincronizzati a livello internazionale nell'UE e nei paesi del partenariato orientale, sulla base di solidi contributi scientifici comprovati e della competenza dei portatori di interessi quali l'OMS;

34.

evidenzia l'importanza di un accompagnamento adeguato delle misure in materia di salute pubblica e del coinvolgimento di altri portatori di interessi, del corpo medico e della società civile, in particolare per quanto riguarda la comunicazione, le azioni di sensibilizzazione rivolte ai gruppi vulnerabili e in zone remote, e le misure di contrasto della riluttanza nei confronti dei vaccini; raccomanda l'elaborazione di programmi fatti su misura e il finanziamento a favore dei paesi del partenariato orientale;

35.

condivide l'opinione in base alla quale la graduale definizione del campo di applicazione e la graduale pianificazione dei calendari delle vaccinazioni nazionali, e l'impegno dell'OMS Europa a fianco dell'UE e dei paesi del partenariato orientale, sulla base di un consultazione scientificamente comprovata in merito ai calendari di vaccinazione contestualizzati rispetto ai calendari sincronizzati, accresceranno sicuramente i vantaggi in termini di salute pubblica e rafforzeranno ulteriormente la fiducia pubblica necessaria nelle istituzioni;

36.

è convinta che un grado più elevato di sincronizzazione e metodologie affidabili e comunemente accettate, nonché le capacità istituzionali per la gestione dei dati possano consentire un riconoscimento reciproco dei certificati di vaccinazione, riducendo la necessità di restrizioni e barriere agli spostamenti;

37.

esorta l'UE, gli Stati membri e i paesi del partenariato orientale a cooperare altresì nell'ambito della vaccinazione di animali da compagnia, in particolare poiché alcune malattie degli animali possono essere facilmente trasmesse agli esseri umani, e di cooperare e condividere le migliori pratiche degli Stati membri dell'UE sull'identificazione e la registrazione di animali da compagnia;

38.

incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione alla Presidente del Parlamento europeo, al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al commissario per il Vicinato e l'allargamento, al Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), ai governi e ai parlamenti degli Stati membri dell'UE e ai paesi del partenariato orientale.

(1)  GU L 99 del 31.3.2020, pag. 9.

(2)  GU L 165 del 27.5.2020, pag. 31.

(3)  https://www.consilium.europa.eu/media/53540/20211215-eap-joint-declaration-it.pdf

(4)  GU L 297 del 20.8.2021, pag. 35.

(5)  GU L 384 del 29.10.2021, pag. 109.

(6)  GU L 405 del 16.11.2021, pag. 23.

(7)  GU L 405 del 16.11.2021, pag. 26.

(8)  GU C 466 del 28.12.2018, pag. 1.

(9)  GU C 184 del 5.5.2022, pag. 99.

(10)  GU C 316 del 6.8.2021, pag. 2.

(11)  GU C 425 del 20.10.2021, pag. 63.

(12)  GU C 390 del 18.11.2019, pag. 141.

(13)  GU C 465 del 17.11.2021, pag. 87.

(14)  https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:5cba81f5-16f8-11ec-b4fe-01aa75ed71a1.0006.02/DOC_1&format=PDF

(15)  https://www.who.int/health-topics/vaccines-and-immunization#tab=tab_1

https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/immunization-coverage


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