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Document 52020IR5861
Opinion of the European Committee of the Regions — Union of Equality: LGBTIQ Equality Strategy 2020-2025
Parere del Comitato europeo delle regioni — Unione dell'uguaglianza: strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025
Parere del Comitato europeo delle regioni — Unione dell'uguaglianza: strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025
COR 2020/05861
OJ C 61, 4.2.2022, p. 36–41
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
4.2.2022 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 61/36 |
Parere del Comitato europeo delle regioni — Unione dell'uguaglianza: strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025
(2022/C 61/08)
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RACCOMANDAZIONI POLITICHE
IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI
1. |
osserva che l'uguaglianza è uno dei valori fondamentali su cui si fonda l'Unione europea, come testimoniato dai Trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali, che conferisce all'UE sia il mandato che la responsabilità di lottare contro la discriminazione; |
2. |
riafferma il fatto che i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali, non binarie e queer (LGBTIQ) sono diritti umani e, in quanto tali, propri di ogni individuo, indipendentemente dal suo status giuridico di non-cittadino, rifugiato, migrante o residente straniero, indipendentemente dal fatto che si tratti di una donna, un uomo, un bambino, un anziano o che abbia delle disabilità, indipendentemente dalla religione, dall'origine etnica, dalle opinioni politiche o dall'orientamento sessuale, dall'identità o dall'espressione di genere e dalle caratteristiche sessuali; |
3. |
esprime grande apprezzamento per tutti i precedenti lavori (1) condotti a livello europeo e nazionale, compresa la pubblicazione della Commissione europea intitolata Unione dell'uguaglianza: strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2020-2025, con le finalità politiche e le misure in essa stabilite per promuovere l'uguaglianza delle persone LGBTIQ nell'Unione europea; |
4. |
avverte tuttavia che, se da un lato questa prima strategia dell'UE per l'uguaglianza delle persone LGBTIQ rappresenta un passo avanti atteso da tempo che va nella giusta direzione di un'Europa che ha scelto come proprio motto «Unita nella diversità», dall'altro, si sta osservando una regressione rispetto ai valori dell'UE, con il costante utilizzo di una retorica anti-LGBTIQ e persino l'adozione di politiche e legislazioni discriminatorie da parte di alcune autorità; |
5. |
si sente spronato dal fatto di essere espressamente menzionato e invitato dalla Commissione europea a incoraggiare il dialogo con gli enti locali e regionali e la società civile, comprese le parti sociali, al fine di promuovere l'uguaglianza delle persone LGBTIQ; |
6. |
esprime preoccupazione per il fatto che, malgrado il maggiore impegno a livello politico, la discriminazione strutturale e l'emarginazione delle persone LGBTIQ sono tuttora una realtà attraverso tutta l'Unione europea; |
7. |
crede quindi fermamente che gli enti locali e regionali abbiano un ruolo cruciale da svolgere nella costruzione di una società europea basata sull'inclusione di tutti i cittadini, invece che sull'esclusione di alcuni, e concorda sull'importanza d strategie inclusive e diversificate, sia nel settore pubblico che in quello privato, per tenere meglio conto della complessità delle sfide e delle circostanze di vita che devono essere affrontate dalle persone LGBTIQ; |
8. |
esorta la Commissione europea ad assicurare il rispetto dei principi fondamentali dell'Unione europea e a garantire che nessun comune, regione o Stato introduca iniziative discriminatorie sistemiche, come le «LGBT-free zones» (zone senza la presenza di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender), adottate come «Carta dei diritti della famiglia degli enti locali» o «Risoluzione contro l'ideologia LGBT», o utilizzi i fondi in modo non conforme al principio di non discriminazione; |
9. |
sottolinea a questo proposito che è importante agire per combattere la discriminazione nei confronti delle persone LGBTIQ, accoglie favorevolmente la risoluzione del Parlamento europeo che ha proclamato l'intera UE come zona di libertà per le persone LGBTIQ (2) e sottolinea come sia importante per la vita delle comunità un atteggiamento di reciproca tolleranza. |
Qual è il ruolo delle città e delle regioni?
10. |
è convinto che la lotta alla disuguaglianza nell'UE sia una responsabilità condivisa, che imponga di agire a tutti i livelli di governance e che richieda il coinvolgimento attivo e permanente della società civile, oltre che delle organizzazioni e dei gruppi di difesa delle persone LGBTIQ, che svolgono tutti un ruolo fondamentale nella gestione e definizione delle politiche in materia di uguaglianza e nella loro effettiva applicazione; |
11. |
crede nelle potenzialità dell'azione a livello locale e regionale per introdurre e diffondere l'uguaglianza, in quanto i consiglieri comunali e regionali e i sindaci interagiscono quotidianamente con i loro cittadini in un contesto diverso da quello dei responsabili politici nazionali, in luoghi quali le scuole, il posto di lavoro, gli spazi per le attività culturali e sportive, ossia in tutti i luoghi in cui i diritti umani sono costruiti e fatti rispettare; |
12. |
sottolinea inoltre che agli enti territoriali spetta un ruolo nello spiegare i diritti delle persone, nell'individuare le sfide principali per le comunità di riferimento, nell'assicurare la parità di partecipazione alla vita della comunità e la parità di accesso ai servizi, nonché nell'introdurre servizi su misura per i membri della società marginalizzati; |
13. |
condivide l'opinione del Forum economico mondiale (3) secondo cui la promozione dell'uguaglianza e dei diritti presenta correlazioni chiare e positive con lo sviluppo economico e la prosperità delle città e delle regioni, e qualsiasi forma di comportamento discriminatorio può avere effetti negativi sulla comunità nel suo insieme, oltre che sull'economia in generale. Questa osservazione assume una rilevanza persino maggiore in questa fase in cui si iniziano a ricostruire le comunità di appartenenza dopo la crisi della pandemia di COVID-19; |
14. |
esprime preoccupazione per l'evidente divario tra le aree rurali e quelle urbane in termini di rispetto generale e accettazione della diversità, un divario che potrebbe accentuare le sfide demografiche di alcune regioni, con la conseguenza di pregiudicarne ulteriormente lo sviluppo economico e sociale; |
15. |
rileva e accoglie favorevolmente il buon esempio dato da alcuni enti territoriali (4) che non solo sono attivamente impegnati nell'inclusione delle comunità LGBTIQ, ma assumono anche un ruolo guida nella definizione di politiche favorevoli alle persone LGBTIQ di fronte ai ritardi dei loro governi nazionali. |
Combattere tutte le forme di violenza
16. |
si impegna ad assicurare che alle città che si dichiarano «zona di libertà LGBTIQ» venga data piena promozione in tutta l'Unione europea e anche nei paesi terzi; |
17. |
esorta la Commissione a combattere tutte le forme di violenza contro le persone LGBTIQ, e chiede l'adozione di misure volte a prevenire e contrastare la violenza contro le persone LGBTIQ, compresa la violenza online, che potrebbe passare a essere considerata un fatto normale tra i più giovani; |
18. |
chiede alla Commissione di adottare misure per contrastare l'incitamento all'odio, in particolare l'incitamento all'odio online, pur riconoscendo l'importanza del diritto alla libertà di espressione. L'incitamento all'odio nei confronti delle persone LGBTIQ rappresenta una delle cause di discriminazione più dannose e spesso si trasforma in reati generati dall'odio e in atti violenti. Per contrastare l'incitamento all'odio c'è bisogno della cooperazione tra le istituzioni europee, le autorità di governo, gli enti locali e regionali e il settore privato. Si tratta di un passo necessario per fermare la discriminazione e il suo effetto devastante sulla società; |
19. |
attende con interesse l'imminente proposta della Commissione di estendere l'elenco dei reati dell'UE di cui all'articolo 83, paragrafo 1, del TFUE ai reati generati dall'odio e all'incitamento all'odio, anche quando i destinatari sono persone LGBTIQ, non solo in relazione al loro orientamento sessuale ma anche alla loro identità ed espressione di genere e alle loro caratteristiche sessuali, e sottolinea la necessità di attuare con urgenza la direttiva sui diritti delle vittime; |
20. |
sollecita la ratifica da parte di tutti gli Stati membri dell'UE della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (convenzione di Istanbul), le cui misure per proteggere i diritti delle vittime si applicano senza alcuna discriminazione, comprese quelle relative al sesso, al genere, all'orientamento sessuale o all'identità di genere. Invita a tal fine la Commissione europea a tener fede al suo impegno a fare dell'adesione alla Convenzione una priorità fondamentale e attende con vivo interesse, tra l'altro, la proposta sulla lotta alla violenza contro le donne che è stata annunciata nel discorso sullo stato dell'Unione pronunciato nel 2021 dalla Presidente von der Leyen; |
21. |
chiede il corretto recepimento e la rigorosa applicazione della direttiva riveduta sui servizi di media audiovisivi, che rafforza la protezione contro i contenuti che incitano all'odio o alla violenza e vieta le comunicazioni commerciali che contengono o promuovono qualsiasi tipo di discriminazione, incluse quelle fondate sul sesso e sull'orientamento sessuale. |
Libera circolazione e famiglie
22. |
ritiene importante che la strategia faccia specificamente riferimento alla dimensione regionale, in particolare transregionale, della libera circolazione, sia pure tenendo conto del fatto che, come stabiliscono i Trattati, il diritto di famiglia è di competenza degli Stati membri, e sottolinea che ciò può creare ostacoli alla libera circolazione, poiché a causa delle differenze nel diritto di famiglia degli Stati membri, spesso i legami familiari non sono più riconosciuti quando si attraversano le frontiere interne dell'UE, e questo vale in particolare per le famiglie LGBTIQ; |
23. |
si compiace che la Commissione europea abbia presentato, per la prima volta nel novembre 2020, la strategia dell'UE per l'uguaglianza delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali, non binarie e queer (LGBTIQ). Uno dei quattro pilastri della strategia presentata nella comunicazione della Commissione consiste nel garantire la sicurezza delle persone LGBTIQ.
Tuttavia, il fenomeno della violenza contro le persone LGBTIQ non è stato finora trattato in modo rappresentativo, al fine di fornire, in una seconda fase, approcci di lavoro pertinenti per la lotta contro la violenza in futuro. Pur fornendo informazioni preziose sulle esperienze in materia di discriminazione e violenza nei confronti delle persone LGBTIQ, l'indagine volontaria «A Long Way to Go for LGBTI Equality» (La lunga strada da percorrere per l'uguaglianza delle persone LGBTI), realizzata online e pubblicata dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), non è statisticamente rappresentativa in quanto non procede a un campionamento casuale. In tale contesto, il Comitato delle regioni invita la Commissione europea, nell'ambito della sua strategia LGBTIQ, a realizzare e finanziare regolarmente uno studio anonimo e rappresentativo per accedere a informazioni, che altrimenti non verrebbero portate alla luce del giorno, sulle esperienze delle persone LGBTIQ nell'UE che sono vittime di violenza, anche nel caso di violenza da parte del partner; tale studio verrebbe realizzato e valutato in modo indipendente per tutti gli Stati membri dell'UE; |
24. |
concorda pienamente con la dichiarazione della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen secondo cui «chi è genitore in un paese, è genitore in tutti i paesi» (5). Accoglie pertanto con favore l'annuncio di un'iniziativa legislativa a sostegno del riconoscimento reciproco dei nuclei familiari tra gli Stati membri dell'UE; |
25. |
invita gli Stati membri ad assicurare una pronta accessibilità di informazioni chiare sul riconoscimento dei diritti transfrontalieri delle persone LGBTIQ e delle loro famiglie nell'UE, e a garantire che i funzionari pubblici a tutti i livelli di governance siano informati in modo approfondito; |
26. |
sottoscrive la richiesta avanzata dal Parlamento europeo nella sua risoluzione sui diritti delle persone LGBTIQ nell'UE (6) per quanto riguarda le famiglie arcobaleno e le coppie dello stesso sesso, ed esorta la Commissione ad adoperarsi per migliorare la posizione delle famiglie arcobaleno mediante un'applicazione rigorosa del diritto di famiglia transfrontaliero e un dialogo intensificato con gli Stati membri (compresi dialoghi specifici sull'esecuzione della sentenza Coman (7)), in quanto il diritto sostanziale di famiglia è di loro competenza; |
27. |
invita gli enti territoriali a inviare un segnale positivo alle rispettive comunità LGBTIQ e, quindi, a dare prova di coraggio nell'istituire politiche ambiziose a favore di tali comunità e nell'apportare cambiamenti dal basso, come accade ad esempio nella città di Torino (8), in cui le unioni civili tra cittadini dello stesso sesso sono ufficialmente riconosciute dall'amministrazione comunale, anche se non esistevano disposizioni nazionali in materia fino al 2016. Da allora la città di Torino ha continuato a essere all'avanguardia riconoscendo lo status giuridico di genitori alle coppie composte da persone dello stesso sesso, anche se ciò non trova corrispondenza nella legislazione a livello nazionale. |
Aiutare le giovani persone LGBTIQ nell'UE
28. |
riconosce che in Europa le persone giovani LGBTIQ sono particolarmente vulnerabili, in quanto sono esposte a discriminazioni, vittimizzazione, stigmatizzazione e abusi fin dalla prima adolescenza; esse incontrano difficoltà nel processo di «coming out» (dichiarazione pubblica del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere) in famiglia e nella comunità di appartenenza, una comprensione limitata delle loro problematiche LGBTI+ da parte dei prestatori di servizi professionali e della società in generale, e sfide sul piano della salute mentale, fisica e sessuale; |
29. |
accoglie con favore la strategia globale della Commissione per i diritti dell'infanzia, pubblicata il 24 marzo 2021, che garantisce ai minori LGTBIQ il libero sviluppo della loro personalità, oltre che la protezione e l'esercizio dei loro diritti, e che prevede anche azioni di informazione e orientamento per le famiglie affinché accompagnino i minori nel loro pieno e completo sviluppo; sostiene apertamente lo scambio di buone pratiche sulla cessazione di interventi chirurgici non vitali e di interventi medici su neonati/neonate ed adolescenti intersessuali destinati a renderli/le adatti/e alla definizione tipica di maschio o femmina in assenza di consenso pienamente informato da parte di tali adolescenti o dei loro genitori; |
30. |
esorta gli Stati membri a valutare, nei rispettivi piani nazionali per la parità delle persone LGBTIQ, le politiche e le pratiche che danneggiano le persone LGBTIQ, in particolare le persone giovani, o ne accentuano l'alienazione; li invita a sostenere le comunità locali fornendo servizi adeguati per aiutare i giovani marginalizzati, ad esempio creando ambienti sicuri, nonché ad assicurare pari opportunità occupazionali e ambienti di lavoro inclusivi, una rappresentanza positiva delle persone LGBTIQ e la loro partecipazione alla cultura, alla società e allo sport; |
31. |
avverte che le persone LGBTIQ senza fissa dimora rappresentano un problema nascosto in Europa; tuttavia, le poche ricerche esistenti (9) dimostrano che la comunità LGBTIQ in generale, e i giovani in particolare, sono fortemente sovrarappresentati tra la popolazione senza fissa dimora: si stima che il 25-40 % dei giovani senza fissa dimora si identifichi come LGBTIQ (10). Chiede pertanto che si presti particolare attenzione a tale problema anche nel quadro della piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora; |
32. |
richiama l'attenzione sul fatto che la direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro dovrebbe essere applicata rigorosamente e che la sua attuazione dovrebbe essere attentamente monitorata e valutata. Il CdR accoglie con favore il fatto che, dopo aver valutato e monitorato la legislazione in vigore, nel 2022 la Commissione presenterà le eventuali normative necessarie, in particolare per quanto riguarda il ruolo degli organismi per la parità; |
33. |
invita la Commissione europea, i governi nazionali, nonché gli enti regionali e locali a dare maggiore visibilità al problema delle persone giovani LGBTIQ senza fissa dimora, in quanto si tratta dell'ultima forma di esclusione sociale, e a sviluppare centri di assistenza e rifugi per tali persone nelle comunità di appartenenza, seguendo gli esempi di Cracovia e Berlino. |
Impatto della pandemia di COVID-19 sulla vita delle persone LGBTIQ
34. |
osserva che la crisi sanitaria e sociale dovuta alla pandemia di COVID-19 sta generando sfide complesse e rischi per la comunità LGBTIQ. Secondo ricerche recenti (11), le conseguenze sarebbero tra l'altro un deterioramento della salute mentale e difficoltà di accesso all'assistenza sanitaria, un aumento dei discorsi di incitamento all'odio e della violenza domestica, difficoltà di accesso a programmi di assistenza pubblica, compresi quelli relativi ad alloggi, pasti e sussistenza, nonché difficoltà nell'accesso alla giustizia, alla registrazione e ad altre procedure legali; |
35. |
esprime grande apprezzamento per i programmi di sostegno introdotti in alcune comunità al fine di offrire sostegno psicologico online, attività all'aperto, accesso all'assistenza sanitaria, alloggi di edilizia popolare, case sicure e finanziamenti aggiuntivi; invita le autorità nazionali e gli enti regionali e locali ad assicurare che le misure di emergenza e di ripresa non siano discriminatorie. |
La via da seguire
36. |
chiede più cooperazione e dialogo, basati su fatti, tra gli organi di governance e le parti interessate a tutti i livelli e anche sul piano transfrontaliero, prestando una particolare attenzione alle esperienze personali delle persone LGBTIQ, nonché all'integrazione delle tematiche LGBTIQ nelle misure politiche già esistenti e in quelle in programma, garantendo quindi che vengano adottate con cognizione di causa politiche opportunamente adattate che rispecchino la diversità; |
37. |
rinnova (12) l'invito ad applicare in modo più esteso un approccio intersettoriale e a combinare misure intersettoriali con misure positive nei singoli settori; |
38. |
sostiene tutti gli sforzi in materia di prevenzione delle terapie di conversione e degli interventi medici forzati per le persone intersessuali e transessuali (comprese le mutilazioni genitali intersessuali e la sterilizzazione forzata) e invita gli enti locali e regionali a porre fine a tali iniziative quando siano realizzate in sedi che fanno loro capo e a stanziare fondi per promuovere la cessazione di tali pratiche, prestando particolare attenzione alla protezione dei bambini e degli adolescenti; |
39. |
accoglie favorevolmente l'approccio adottato dalla Commissione europea per promuovere lo scambio di buone pratiche sulla legislazione e le procedure in materia di riconoscimento del genere che sono basate sul principio dell'autodeterminazione, e si compiace dell'avvio di un dialogo intersettoriale non solo per sensibilizzare alle identità trans e non binarie e alle persone intersessuali, ma anche per incoraggiare l'inclusività in tutte le azioni e procedure pertinenti; |
40. |
chiede una maggiore protezione delle persone transessuali, che continuano a subire livelli altissimi di discriminazione, violenza e persecuzione. Secondo un recente studio (13), soltanto 13 dei 31 paesi esaminati dispongono di una legislazione nazionale che offra almeno una qualche protezione sulla base dell'identità di genere e/o delle caratteristiche sessuali; |
41. |
rileva l'urgente necessità di una governance multilivello e di partenariati; appoggia pienamente i lavori del Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa (CPLRE) sul ruolo e sulle responsabilità degli enti territoriali nella protezione delle persone LGBTI, e invita il CPLRE a presentargli i risultati di tali lavori; |
42. |
chiede che sia riconosciuta l'importanza di garantire l'accesso all'assistenza sanitaria legata alla transizione sessuale. L'assistenza sanitaria legata alla transizione sessuale è un salvavita e deve essere trattata come tale. La pandemia di COVID-19 non può essere considerata un motivo per posticipare, ritardare o limitare l'accesso a qualsiasi assistenza sanitaria, comprese le cure connesse alla transizione sessuale e le terapie in corso; |
43. |
si offre di aiutare sia la Commissione europea, per quanto riguarda la rassegna delle pertinenti buone pratiche a livello locale e regionale e l'attuazione sul campo della legislazione europea in materia, che il Parlamento europeo, in particolare il suo intergruppo sui diritti delle persone LGBTI; |
44. |
esorta la Commissione europea ad appoggiare le ricerche volte a esaminare le differenze geografiche nell'accettazione delle persone LGBTIQ, al fine di migliorare i metodi di lotta alla discriminazione al di fuori delle aree urbane; |
45. |
crede nel significativo valore aggiunto che può essere apportato dalla propria partecipazione all'elaborazione dell'iniziativa «Capitale dell'inclusione», e chiede nuovamente di essere ufficialmente coinvolto ogni anno nella designazione di una o più capitali europee dell'inclusione, oltre che nella rete di punti focali LGBTI governativi del Consiglio d'Europa; |
46. |
invita la Commissione europea a garantire che gli enti locali e regionali siano pienamente coinvolti nella definizione, nell'attuazione e nel monitoraggio dei piani nazionali sull'uguaglianza delle persone LGBTIQ; |
47. |
dichiara la sua adesione all'approccio della Commissione europea che prevede una leadership basata sull'esempio e l'impegno per un ambiente di lavoro pienamente inclusivo, e chiede siano monitorate le misure che compromettono gli interessi dei lavoratori LGBTIQ nelle istituzioni europee; |
48. |
invita tutti i leader politici a dare l'esempio, denunciando pubblicamente qualsiasi tipo di discriminazione, espressioni omofobiche, transfobiche e interfobiche, molestia e violenza riconducibile all'orientamento sessuale o all'identità e all'espressione di genere o alle caratteristiche sessuali; |
49. |
sottolinea la necessità di misure educative e campagne di informazione per le persone di ogni età e provenienza, nonché l'esigenza di rafforzare i servizi pubblici, sviluppare le capacità degli operatori di sostegno e dare impulso a un accesso alla giustizia incentrato sulle vittime; |
50. |
sottolinea il ruolo dell'educazione sessuale universale nella lotta contro gli stereotipi e la discriminazione, nella creazione di un'immagine positiva dei membri della comunità LGBTIQ e nella promozione di un'atmosfera di accettazione. Qualsiasi attacco contro gli educatori andrebbe condannato; |
51. |
attende con interesse le nuove proposte per il potenziale finanziamento di progetti che lottano contro la discriminazione intersettoriale e le disuguaglianze subite dalle persone LGBTIQ, i pregiudizi di genere e altri stereotipi a valere sul programma «Cittadini, uguaglianza, diritti e valori»; |
52. |
chiede l'istituzione di finanziamenti, non solo sulla base di progetti, a sostegno delle organizzazioni della società civile LGBTIQ e la fornitura di sostegno finanziario ai programmi per l'uguaglianza e la diversità nelle città e regioni in cui la comunità LGBTIQ si trova ad affrontare atteggiamenti particolarmente ostili da parte dei governi; |
53. |
invita la Commissione europea a garantire che i fondi europei non siano concessi quando esistono meccanismi di discriminazione strutturale, e che i finanziamenti siano sospesi o ritirati quando si constati successivamente l'esistenza di tali meccanismi; ritiene che la provata efficacia di tali misure, abbinate al dialogo, possa creare un'Unione europea pienamente inclusiva; |
54. |
invita gli enti regionali e locali rappresentati dai propri membri e gli altri enti territoriali a introdurre, laddove la legislazione nazionale sia carente, delle disposizioni volte a respingere la discriminazione e a colmare il vuoto giuridico, al fine di promuovere la diversità, l'accettazione reciproca e il rispetto. |
Bruxelles, 14 ottobre 2021
Il presidente del Comitato europeo delle regioni
Apostolos TZITZIKOSTAS
(1) Elenco delle azioni per promuovere la causa dell'uguaglianza delle persone LGBTI che è stato pubblicato dalla Commissione europea nel 2015, creazione di un portafoglio della Commissione europea per l'Uguaglianza (carica attualmente ricoperta dalla commissaria Helena Dalli), e riconoscimento giuridico delle coppie formate da persone dello stesso sesso in 21 Stati membri, mentre 4 Stati membri dell'UE hanno introdotto la procedura di riconoscimento giuridico del genere senza requisiti medici.
(2) Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2021 sulla proclamazione dell'Unione europea come zona di libertà per le persone LGBTIQ (https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2021-0089_IT.html).
(3) Great Reset: Why LGBT+ inclusion is the secret to cities' post-pandemic success (La grande «reinizializzazione»: perché l'integrazione delle persone LGBT+ è il segreto del successo delle città dopo la pandemia), Forum economico mondiale Forum (weforum.org).
(4) È il caso, ad esempio, di varie città in Europa, come Barcellona, Lubiana, Berlino, Budapest e Lodz, nonché di reti di città, come la rete RE.A.DY in Italia (Rete nazionale delle regioni e degli enti locali per prevenire e superare l'omotransfobia).
(5) Discorso sullo stato dell'Unione 2020.
(6) Doc. 2021/2679 (RSP).
(7) Nella causa C-673/16 la Corte di giustizia dell'UE ha chiarito che il termine «coniuge» utilizzato nella direttiva sulla libera circolazione si applica anche ai partner dello stesso sesso.
(8) Regolamento per il riconoscimento delle unioni civili della città di Torino, 2010.
(9) Federazione europea delle associazioni nazionali che lavorano con le persone senza fissa dimora, «LGBTIQ Homelessness», autunno 2017, e indagine europea (2019) sulle persone giovani LGBTIQ senzatetto.
(10) https://www.ilga-europe.org/sites/default/files/COVID19%20_Impact%20LGBTI%20people.pdf
(11) covid19-lgbti-assessment-2020.pdf (ilga-europe.org).
(12) Parere del CdR sul tema Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025, ottobre 2020.
(13) Studio della Commissione europea, Trans and Intersex Equality in Europe — A Comparative Analysis («Diritti in materia di uguaglianza delle persone transgender e intersessuali — un'analisi comparativa»), 2018.