Dopo Parigi: valutazione delle implicazioni dell’accordo di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici
SINTESI DI:
Comunicazione della Commissione europea [COM(2016) 110 final]: le implicazioni dell’accordo di Parigi adottato nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici
QUAL È LO SCOPO DELLA COMUNICAZIONE?
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Essa definisce le caratteristiche principali dell’accordo di Parigi e come l’Unione europea (UE) le sta attuando.
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Con esempi pratici, mira a incoraggiare i partner internazionali nel loro sforzo di passare ad un’economia a basse emissioni di carbonio.
PUNTI CHIAVE
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L’accordo di Parigi delinea un piano d’azione globale per la lotta ai cambiamenti climatici, che prevede fra le altre cose di:
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limitare l’aumento della temperatura ben al di sotto dei 2 oC rispetto ai livelli preindustriali e proseguire gli sforzi per contenere tale aumento entro 1,5 oC;
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fare il punto su scala planetaria ogni 5 anni, a partire dal 2023, per analizzare i progressi compiuti;
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istituire un obbligo giuridicamente vincolante in virtù del quale i firmatari devono varare misure nazionali di mitigazione*;
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introdurre misure più rigorose in materia di trasparenza e responsabilità, ad esempio la presentazione a cadenza biennale degli inventari delle emissioni di gas serra;
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fornire un sostegno finanziario e di altro tipo per aiutare i paesi meno ricchi ad adottare le necessarie misure di adattamento*.
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L’accordo può essere firmato dal 22 aprile 2016 ed è entrato in vigore il 4 novembre 2016.
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Nel 2018 il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico presenterà una relazione sulle implicazioni politiche dell’obiettivo di 1,5 oC.
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Per attuare l’accordo di Parigi, l’UE dovrà:
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attuare il suo progetto di «Unione dell’energia», abbandonando progressivamente l’economia a combustibili fossili;
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sostenere la ricerca e lo sviluppo per le innovazioni a basse emissioni di carbonio;
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utilizzare i sistemi finanziari, come il Fondo europeo per gli investimenti strategici, e le politiche dell’UE, in particolare l’unione dei mercati dei capitali, per incoraggiare maggiori investimenti privati;
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utilizzare la propria esperienza di prezzo delle emissioni di carbonio per incoraggiare altri paesi ad adottare misure analoghe;
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incoraggiare la società civile in generale, l’opinione pubblica, l’industria, le organizzazioni sindacali e le piccole e medie imprese a contribuire al raggiungimento degli obiettivi;
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sottolineare l’importanza dell’azione per il clima nella sua agenda politica di ampio respiro con i partner internazionali, includendo un sostegno ai paesi in via di sviluppo;
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presentare varie proposte, in aree come l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi per il clima e l’energia entro il 2030. Sul piano interno, l’UE intende diminuire le emissioni di gas serra di almeno il 40 % dal 2030.
CONTESTO
Nel corso della conferenza sul clima di Parigi (COP21) del dicembre 2015, 195 paesi hanno adottato l’accordo di Parigi, il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima.
L’accordo è entrato in vigore dopo la ratifica di almeno 55 paesi, che rappresentano almeno il 55 % delle emissioni globali.
Per ulteriori informazioni consultare:
* TERMINI CHIAVE
Mitigazione: azione, come il passaggio alle energie rinnovabili e all’energia nucleare, per affrontare alla radice le cause del cambiamento climatico attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.
Adattamento: azione, come ad esempio le difese contro l’aumento del livello del mare, per abbassare i rischi delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
DOCUMENTO PRINCIPALE
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio — Dopo Parigi: valutazione delle implicazioni dell’accordo di Parigi a corredo della proposta di decisione del Consiglio relativa alla firma, a nome dell’Unione europea, dell’accordo di Parigi adottato nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici [COM(2016) 110 final del 2.3.2016]
Ultimo aggiornamento: 21.11.2016
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