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Document 52023XC01470

    Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica dell'Unione del disciplinare di produzione di un nome nel settore vitivinicolo di cui all'articolo 97, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio

    C/2023/8647

    GU C, C/2023/1470, 8.12.2023, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2023/1470/oj (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2023/1470/oj

    European flag

    Gazzetta ufficiale
    dell'Unione europea

    IT

    Serie C


    C/2023/1470

    8.12.2023

    Pubblicazione di una domanda di approvazione di una modifica dell'Unione del disciplinare di produzione di un nome nel settore vitivinicolo di cui all'articolo 97, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio

    (C/2023/1470)

    La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda ai sensi dell'articolo 98 del regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) entro tre mesi dalla data della presente pubblicazione

    "Minervois-la-Livinière"

    PDO-FR-A0667-AM02

    Data della domanda: 23.9.2022

    RICHIEDENTE E INTERESSE LEGITTIMO

    Syndicat du Cru Minervois-la-Livinière

    Il gruppo richiedente tutela e gestisce la DOP e garantisce il rispetto del relativo disciplinare.

    DESCRIZIONE E MOTIVI DELLA MODIFICA

    Modifica del nome della DOP

    L'organismo di tutela e gestione e tutti gli operatori interessati desiderano distinguere la loro DOP dalla denominazione "madre" o di origine, vale a dire la DOP "Minervois", per utilizzare unicamente il nome "La Livinière". Questa modifica del nome rientra in un processo di gerarchizzazione delle diverse denominazioni in questo settore. La DOP "La Livinière" è conforme a un disciplinare e a condizioni di produzione specifiche che le consentono di distinguersi. La zona geografica di riferimento è situata al centro del Minervois nella regione del Petit Causse ed è caratterizzata da un'esposizione a sud e da declivi regolari che le danno la forma di un anfiteatro, il più delle volte risparmiato dalle piogge che imperversano su altre zone del Minervois. Il fattore umano è un elemento chiave del terroir della Livinière e ha contribuito a forgiare l'identità di questa denominazione, riscontrabile nella grande omogeneità dei suoi prodotti.

    La modifica del nome interessa vari punti del disciplinare:

    il titolo;

    il capitolo I, in particolare:

    1)

    il punto I relativo al nome della denominazione, in cui ora si precisa che "possono fregiarsi della denominazione di origine controllata "La Livinière", inizialmente riconosciuta come denominazione di origine controllata "Minervois-La Livinière" dal decreto del 12 febbraio 1999, solo i vini conformi alle disposizioni particolari stabilite nel disciplinare.";

    questa modifica è riportata al punto 1.1 "Nuovo nome" del documento unico;

    2)

    il punto III relativo ai colori e al tipo di prodotto; questa modifica è riportata anche al punto "Descrizione del vino (dei vini)" del documento unico;

    3)

    il punto X relativo al legame con la zona geografica; questa modifica è riportata anche al punto "Legame con la zona geografica" del documento unico;

    4)

    il punto XII relativo alle norme in materia di presentazione e di etichettatura; questa modifica è riportata anche al punto "Ulteriori condizioni" del documento unico.

    DOCUMENTO UNICO

    1.   Nuovo nome del prodotto

    La Livinière

    2.   Tipo di indicazione geografica

    DOP — Denominazione di origine protetta

    3.   Categorie di prodotti vitivinicoli

    1.

    Vino

    4.   Descrizione del vino (dei vini)

    1.    Caratteristiche analitiche

    DESCRIZIONE TESTUALE CONCISA

    Si tratta di vini secchi fermi rossi. — I vini presentano un titolo alcolometrico volumico naturale minimo del 13 % e le uve sono considerate a un buon grado di maturazione quando il loro tenore zuccherino è inferiore a 218 grammi per litro di mosto. — I vini pronti per essere immessi in commercio sfusi o confezionati hanno un contenuto di acido malico inferiore o uguale a 0,4 grammi per litro. — I vini destinati a essere commercializzati sfusi o confezionati presentano un tenore di zuccheri fermentescibili (glucosio e fruttosio): inferiore o uguale a 3 grammi per litro, per i vini con un titolo alcolometrico volumico naturale inferiore o uguale al 14 %; inferiore o uguale a 4 grammi per litro, per i vini con un titolo alcolometrico volumico naturale superiore al 14 %.

    I tenori di acidità totale, acidità volatile e anidride solforosa totale, il titolo alcolometrico totale massimo e il titolo alcolometrico effettivo minimo rispettano i limiti stabiliti dalla normativa europea.

    Caratteristiche analitiche generali

    Titolo alcolometrico totale massimo (in % vol)

     

    Titolo alcolometrico effettivo minimo (in % vol)

     

    Acidità totale minima

     

    Acidità volatile massima (in milliequivalenti per litro)

     

    Tenore massimo di anidride solforosa totale (in milligrammi per litro)

     

    2.   Caratteristiche organolettiche

    DESCRIZIONE TESTUALE CONCISA

    I vini sono ottenuti dall'assemblaggio di più vitigni secondo la tradizione dei vigneti della Linguadoca, con una presenza prevalente dei vitigni Grenache N, Mourvèdre N e Syrah N. Ricchi e densi, hanno un colore rosso porpora intenso con riflessi aranciati.

    Sono vini complessi, che evolvono verso note speziate, di frutta cotta o in confettura, esaltate, nel caso dei vini affinati in botti di rovere, da sentori di vaniglia o cacao.

    Molto concentrati e tannici, ma sempre equilibrati, questi vini esprimono potenza e calore e offrono un'ottima persistenza al palato. Con una spiccata attitudine all'invecchiamento, conservano a lungo una consistenza morbida e vellutata, delicati sentori caldi e il sapore fruttato caratteristico dei grandi vini del sud della Francia.

    5.   Pratiche di vinificazione

    5.1.   Pratiche enologiche specifiche

    Pratica colturale

    Le vigne hanno una densità minima d'impianto di 4 000 ceppi per ettaro; per gli impianti realizzati a partire dal 31 luglio 2019, la densità minima è di 4 200 ceppi per ettaro.

    La distanza tra i filari è inferiore o uguale a 2,50 m.

    Ciascun ceppo dispone di una superficie massima di 2,50 m2. Questa superficie è ottenuta moltiplicando la distanza interfilare per la distanza tra i ceppi.

    — La potatura è effettuata prima della fase fenologica E (secondo Baggionili), ovvero 3 foglie distese sulle prime 2 gemme franche.

    — Le viti sono potate corte, con un massimo di 12 gemme franche per ceppo, e ogni sperone reca al massimo 2 gemme franche.

    — Il vitigno Syrah N può essere potato a Guyot semplice, con un massimo di 10 gemme franche per ceppo, di cui al massimo 6 gemme franche sul capo a frutto e al massimo 2 speroni di riserva recanti, ciascuno, al massimo 2 gemme franche.

    — L'altezza del fogliame delle viti palizzate deve permettere di disporre di 1,60 m2 di superficie esterna di vegetazione al suolo per la produzione di un chilogrammo di uva; questa regola si applica a partire dal 30 giugno di ogni anno.

    — La produzione media massima per parcella è fissata a 7 000 kg per ettaro.

    — Può essere ammessa l'irrigazione.

    Pratica enologica specifica

    I vini sono ottenuti dall'assemblaggio di uve, mosti o vini provenienti da almeno due vitigni.

    — La proporzione dell'insieme delle varietà Grenache N, Lledonner pelut N, Mourvèdre N e Syrah N è pari o superiore al 40 % dell'assemblaggio.

    — La proporzione dell'insieme delle varietà Carignan N, Cinsaut N, Grenache N, Mourvèdre N e Syrah N è pari o superiore all'80 % dell'assemblaggio e una sola di queste varietà non può rappresentare oltre l'80 % dell'assemblaggio.

    — I vini sono sottoposti ad affinamento almeno fino al 15 ottobre dell'anno successivo a quello della raccolta.

    — È vietato ricorrere alla termovinificazione, a vinificatori in continuo, a vasche di riciclaggio delle vinacce, diraspatrici verticali, sgocciolatoi a vite e presse continue.

    I vini devono rispettare gli obblighi relativi alle pratiche enologiche stabiliti a livello dell'Unione e dal Code rural et de la pêche maritime (codice rurale e della pesca marittima).

    5.2.   Rese massime

    51 ettolitri per ettaro

    6.   Zona geografica delimitata

    La raccolta delle uve, la vinificazione, l'elaborazione e l'affinamento dei vini hanno luogo nel territorio dei seguenti comuni:

    Dipartimento dell'Aude: Azille;

    Dipartimento dell'Hérault: Azillanet, Cesseras, Félines-Minervois, La Livinière e Siran.

    7.   Varietà principale/i di uve da vino

     

    Carignan N

     

    Cinsaut N — Cinsault

     

    Grenache N

     

    Lledoner pelut N

     

    Mourvèdre N — Monastrell

     

    Piquepoul noir N

     

    Rivairenc N — Aspiran noir

     

    Syrah N — Shiraz

     

    Terret noir N

    8.   Descrizione del legame/dei legami

    8.1.   Descrizione della zona geografica

    La zona geografica è situata nella regione del "Petit Causse", ai piedi della Montagne Noire, la parte più meridionale delle Cevenne. Abbraccia il territorio di cinque comuni del dipartimento dell'Hérault e di un comune del dipartimento dell'Aude, nel sud della Francia.

    In un paesaggio dalle vedute ampie e luminose e dall'orografia accidentata, la vite si alterna a colline coperte di pini, garighe, ginepri o querce, intervallate da thalweg o depressioni più ampie.

    Orientati a sud/sud-est, i vigneti si trovano a un'altitudine compresa tra 120 e 330 metri.

    La zona geografica è delimitata, nella parte occidentale, dal fiume "Ognon", affluente dell'Aude, e in quella orientale dal massiccio della "Serre d'Oupia" e dal fiume Espène.

    La zona geografica appartiene a una sinclinale riempita di sedimenti molassici del Terziario, interrotti da banchi di arenaria, al centro, da conglomerati calcarei lacustri, a nord, e da terrazze ghiaiose sparse, a sud.

    Il clima è caratterizzato da una ridotta pluviometria annua compresa tra 400 e 500 millimetri e da una temperatura annua superiore a 14 °C, con oltre 2 400 ore di sole all'anno.

    L'ostacolo naturale rappresentato dalle colline di "Laure Minervois" protegge la regione del "Petit Causse" dalle piogge provenienti da ovest, mentre la "Serre d'Oupia" blocca gli influssi marittimi provenienti dal Mediterraneo. Calda e secca e con un deficit idrico estivo molto marcato, la regione beneficia tuttavia di fresche correnti notturne che scendono dai crinali del Causse.

    8.2.   Informazioni sul prodotto e fattori umani che contribuiscono al legame

    La vite è presente nel "Minervois" sin dall'epoca romana.

    Con la fondazione della provincia romana della Gallia Narbonense nel 118 a.C., la viticoltura si insediò definitivamente in questa regione, particolarmente propizia ai commerci in quanto attraversata da una strada romana che collegava Tolosa a Lodève, a nord della "Via Domitia".

    I nomi di tre comuni sono ancor oggi una testimonianza di quell'epoca e della sua cultura vitivinicola: La Livinière da "Cella Vinaria" (cantina vinicola), Siran da "Villa de Sirius", nome del primo legionario romano insediatosi nella regione, e Félines da "Figulina", laboratorio di mastri vasai in cui si producevano soprattutto anfore.

    L'apertura del Canal du Midi nel 1680, il miglioramento della rete stradale e la creazione della ferrovia nel XIX secolo contribuirono allo sviluppo della monocoltura viticola. Questa prosperità vacillò con la crisi della fillossera e la sovrapproduzione, culminando nella crisi viticola del 1907, che spinse il Sud della Francia alla rivolta ma anche alla riorganizzazione, soprattutto attraverso lo sviluppo del sistema cooperativo.

    Nel 1922 venne istituita nella regione del Minervois un'associazione di tutela. Nato nel 1951 inizialmente come denominazione di origine "vins délimités de qualité supérieure" (vini delimitati di qualità superiore), il "Minervois" è stato riconosciuto come denominazione di origine controllata con decreto del 15 febbraio 1985 dopo una riconversione dei tipi di vitigni e l'introduzione di condizioni di produzione più precise.

    Tuttavia, i professionisti della regione della DOP "La Livinière" hanno sempre avuto la convinzione di disporre di un territorio e di competenze capaci di esprimere appieno l'originalità della loro produzione di vini rossi. Agli albori degli anni '70, con l'ausilio di strutture tecniche e sotto l'impulso della cantina cooperativa del comune della Livinière presieduta da Maurice Piccinini, questi produttori hanno cercato i migliori abbinamenti vitigno-sito d'impianto, adattando al meglio le tecniche di potatura e di allevamento della vite, effettuando la raccolta al grado di maturazione ottimale e migliorando le tecniche di vinificazione. Nel 1988 Maurice Piccinini ha creato un'associazione di tutela e nel 1999 è stata riconosciuta la denominazione di origine controllata "Minervois-La Livinière".

    Nel 2018, 45 produttori producevano ben 11 000 hl di vino, di cui il 20 % elaborato da 2 cantine cooperative.

    I vini sono ottenuti dall'assemblaggio di più vitigni secondo la tradizione dei vigneti della Linguadoca, con una presenza prevalente dei vitigni Grenache N, Mourvèdre N e Syrah N.

    Nel corso delle generazioni i produttori hanno saputo trarre il meglio dalle uve adattando le loro tecniche di vinificazione. Per ricavare un vino dagli aromi complessi, ma soprattutto per ottenere tannini rotondi e setosi, è stato presto introdotto, dopo la fermentazione, un periodo di affinamento in tino. Per raggiungere questi obiettivi, il disciplinare definisce un periodo minimo di affinamento fino al 15 ottobre dell'anno successivo a quello della raccolta.

    8.3.   Interazioni causali

    Esposta a sud/sud-est e protetta dagli influssi marittimi provenienti da est o da ovest, la zona geografica gode di un clima caldo e secco. Situata a ridosso del massiccio della Montagne Noire e sotto l'influenza del gradiente altitudinale, la zona geografica beneficia comunque di una certa freschezza notturna.

    Queste particolari condizioni favoriscono una maturazione ottimale delle uve e una certa acidità, oltre a un ricercato equilibrio tra alcol e tannini.

    Insieme a una precisa delimitazione delle parcelle destinate alla raccolta delle uve, che privilegia le parcelle ben esposte con terreni argilloso-calcarei ad elevata pietrosità e su cui la produzione è soggetta a basse rese naturali, queste condizioni offrono al produttore la possibilità di un abbinamento vitigno-sito d'impianto che contribuisce alla particolare espressione dei vini, che sono concentrati e potenti.

    Il vitigno Grenache N predilige le terrazze pietrose e le marne offrendo una sensazione di calore e di rotondità al palato, mentre il Syrah N, varietà precoce, conferisce al vino un elevato tenore zuccherino e aromi di frutta. Il Cinsaut N e il Carignan N, entrambi vitigni storici, esprimono, l'uno, finezza e, l'altro, corpo e tannicità. Il Mourvèdre N apporta invece tannini fini e note speziate.

    I produttori di questo territorio hanno saputo accompagnare un luogo tanto intriso di storia e dal nome evocativo verso una moderna e riconosciuta denominazione di origine controllata.

    La denominazione di origine controllata "La Livinière" è uno dei fiori all'occhiello della regione della Linguadoca.

    A suggello della notorietà e della nobiltà di questa denominazione di origine controllata, il "Livinage", istituito agli inizi degli anni '90, è diventato un appuntamento imperdibile in cui professionisti del vino e giornalisti si ritrovano per degustare vini, incontrare produttori e scoprire la ricca diversità di questi luoghi.

    9.   Ulteriori condizioni essenziali (confezionamento, etichettatura, altri requisiti)

    Quadro normativo:

    legislazione nazionale

    Tipo di condizione ulteriore:

    disposizioni supplementari in materia di etichettatura

    Descrizione della condizione

    I vini per i quali, ai sensi del disciplinare, viene rivendicata la denominazione di origine controllata "La Livinière" e presentati con la suddetta denominazione possono essere dichiarati dopo la raccolta, proposti al pubblico, spediti, messi in vendita o venduti solo se tale denominazione viene scritta e accompagnata dalla dicitura "Appellation contrôlée" (denominazione controllata), il tutto in caratteri ben visibili, nella dichiarazione di raccolta, su annunci, prospetti, etichette, fatture e contenitori di qualsiasi tipo.

    Le diciture facoltative, il cui uso può essere disciplinato dagli Stati membri in virtù delle disposizioni dell'UE, sono riportate sulle etichette in caratteri le cui dimensioni non superano, in altezza, larghezza e spessore, il doppio di quelle dei caratteri che compongono il nome della denominazione di origine controllata.

    L'etichettatura dei vini che beneficiano della denominazione di origine controllata può precisare il nome dell'unità geografica più ampia "Languedoc".

    Le dimensioni dei caratteri di quest'unità geografica più ampia non superano, né in altezza né in larghezza, la metà di quelle dei caratteri che compongono il nome della denominazione di origine controllata.

    Quadro normativo:

    legislazione nazionale

    Tipo di condizione ulteriore:

    deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata

    Descrizione della condizione

    La zona di prossimità immediata, definita in deroga per la vinificazione, l'elaborazione e l'affinamento dei vini, è costituita dal territorio o parte del territorio dei seguenti comuni del dipartimento dell'Aude:

    Pépieux;

    Peyriac-Minervois: località "Les Tuileries d'Affiac".

    Link al disciplinare del prodotto

    https://info.agriculture.gouv.fr/gedei/site/bo-agri/document_administratif-71b54b4c-4520-4c67-be83-bc7f50bb737b


    (1)   GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671.


    ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2023/1470/oj

    ISSN 1977-0944 (electronic edition)


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