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Patto di stabilità e di crescita

Il patto di stabilità e di crescita (PSC) rientra nel contesto della terza fase dell’Unione economica e monetaria. Tale patto si prefigge di garantire che la disciplina di bilancio degli Stati membri continui dopo l’introduzione della moneta unica.

Formalmente, il patto di stabilità e di crescita è costituito da una risoluzione del Consiglio europeo (adottata nel 1997) e da due regolamenti del Consiglio del 7 luglio 1997 che ne precisano gli aspetti tecnici (controllo della situazione di bilancio e del coordinamento delle politiche economiche e applicazione della procedura d’intervento in caso di deficit eccessivi).

In esito a varie discussioni sull’applicazione del PSC, i regolamenti sono stati modificati nel giugno del 2005. Tuttavia, l’applicazione è stata debole, con conseguenti gravi squilibri di bilancio in alcuni Stati membri, che si sono trovati quando la crisi economica e finanziaria ha colpito nel 2008.

Dalla crisi, le regole di governance economica dell’Unione europea sono state rafforzate per mezzo di otto regolamenti comunitari e un trattato internazionale:

  • il six pack (che ha introdotto un sistema per monitorare le politiche economiche in maniera più estesa, in modo da rilevare problemi come le bolle immobiliari o la perdita della competitività a uno stadio precoce);
  • Il two pack (un nuovo ciclo di monitoraggio per l’area dell’euro, che prevede la presentazione di documenti programmatici di bilancio alla Commissione europea ogni autunno da parte dei paesi dell’area euro, tranne quelli con i programmi di aggiustamento macroeconomico);
  • il trattato del 2012 sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance (fiscal compact) che ha introdotto disposizioni fiscali più severe del PSC.

Questo insieme di misure è ormai parte integrante del semestre europeo, il meccanismo di coordinamento delle politiche economiche dell’Unione europea.

Nel gennaio 2015, a seguito di un riesame, la Commissione ha pubblicato una guida dettagliata su come andrà a applicare le regole del patto esistenti per rafforzare il legame tra riforme strutturali, investimenti (in particolare in vista del recente Fondo europeo per gli investimenti strategici) e responsabilità fiscale a sostegno della crescita e dell’occupazione.

Nel febbraio 2020 la Commissione ha pubblicato un riesame volto a valutare l’efficacia dell’attuale quadro per la sorveglianza economica e di bilancio, in particolare le riforme del six-pack e del two-pack, e ha avviato un dibattito pubblico.

Nel novembre 2022 la Commissione ha presentato i suoi orientamenti (linee guida) per una riforma del quadro di governance economica, che proponeva una riforma di ampio respiro della concezione e del funzionamento del PSC.

Nel marzo 2023 la Commissione ha adottato una comunicazione che fornisce agli Stati membri orientamenti sulla conduzione e il coordinamento della politica di bilancio nel 2024.

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