Crisi economica e finanziaria: la dimensione regionale e urbana
SINTESI DI:
Relazione della Commissione COM(2013) 463 final, «Ottava relazione intermedia sulla coesione»
QUAL È LO SCOPO DELLA RELAZIONE?
Si colloca tra i preparativi per il periodo di programmazione della politica di coesione dell’UE per il 2014. Sottolinea l’impatto economico e sociale sulle regioni e sulle città della peggiore recessione degli ultimi cinquant’anni. Questo influisce sul contesto e sulle priorità dei nuovi programmi.
PUNTI CHIAVE
Impatto regionale
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La crisi ha posto fine a un lungo periodo durante il quale le disparità regionali relative al prodotto interno lordo (PIL) pro capite e l’occupazione si erano ridotte. In particolare:
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PIL: due terzi delle regioni dell’UE hanno subito una contrazione del PIL fino a – 6 % all’anno fra il 2007 e il 2010; una regione su due ha subito un calo dell’occupazione totale.
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Disoccupazione: fra il 2008 e il 2010 è aumentata in quattro regioni su cinque. Nel 2008 in 52 regioni un giovane in età lavorativa su tre era disoccupato.
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Migrazione: per gli anni dal 2009 al 2011 l’aumento annuo di cittadini dell’UE che vivono al di fuori del loro paese di provenienza era di 0,9 milioni; tra il 2004 e il 2008 era di 1,5 milioni.
Ripercussioni sul tessuto urbano
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La relazione esamina l’impatto che la crisi ha avuto sulle regioni con una popolazione superiore ai 250 000 abitanti, conosciute come regioni metropolitane, e sulle città. Prende in considerazione gli elementi seguenti:
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Regioni metropolitane: fra il 2007 e il 2010 in due paesi dell’UE su tre le regioni metropolitane hanno registrato in media un aumento del PIL pro capite rispetto al paese di cui fanno parte. Nello stesso periodo tre regioni su cinque, in particolare le più piccole, hanno registrato una diminuzione del PIL.
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Città: nel 2011 gli abitanti delle «vecchie» città dell’UE a 15 erano soggetti ad un maggiore rischio di povertà o di esclusione sociale rispetto a chi viveva altrove. Le città nei paesi dell’UE più sviluppati avevano un tasso di occupazione inferiore e un tasso di disoccupazione superiore rispetto ai comuni, alle periferie e alle aree rurali.
Impatto sulla politica di coesione
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A causa della crisi, la maggior parte dei paesi dell’UE deve affrontare:
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PIL e occupazione non ancora ai livelli del periodo antecedente la crisi;
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maggiore disoccupazione, povertà ed esclusione;
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reddito familiare ridotto, con conseguente calo di consumi e importazioni;
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livelli di debito pubblico senza precedenti e necessità di risanamento del bilancio (ossia di ridurre il deficit e il debito del governo).
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La Commissione raccomanda che i futuri programmi di coesione:
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riflettano la diversa intensità dei problemi affrontati nel territorio dell’UE;
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diano particolare enfasi agli investimenti nella crescita e a favore della creazione di posti di lavoro;
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concentrino le risorse disponibili su determinati settori di rilievo, in particolare
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Un documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la relazione fornisce ulteriori prove statistiche.
CONTESTO
La relazione segue la settima relazione intermedia pubblicata nel 2011. Da allora è stato seguita dalla sesta relazione sulla coesione, pubblicata nel 2014.
Per ulteriori informazioni, si veda:
DOCUMENTO PRINCIPALE
Relazione della Commissione al Parlamento europeo al Consiglio «Ottava relazione intermedia sulla coesione economica, sociale e territoriale: la dimensione regionale e urbana della crisi», COM(2013) 463 final del 26.6.2013
ATTI COLLEGATI
Documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna il documento «Relazione della Commissione al Parlamento europeo al Consiglio: Ottava relazione intermedia sulla coesione economica, sociale e territoriale: la dimensione regionale e urbana della crisi», SWD(2013) 232 final del 26.6.2013
Ultimo aggiornamento: 01.08.2016
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