SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
PARERE
Sezione Occupazione, affari sociali e cittadinanza
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
(parere d'iniziativa)
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E-mail di contatto
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SOC@eesc.europa.eu
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Amministratore
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Bartek BEDNAROWICZ
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Data del documento
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28/5/2025
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Relatrice: Sophia REISECKER
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Consiglieri
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Wolfgang GREIF (per la relatrice del II gruppo)
Jukka AHTELA (per il I gruppo)
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Decisione dell'Assemblea plenaria
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5/12/2024
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Base regolamentare
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Articolo 52, paragrafo 2, del Regolamento interno
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Sezione competente
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Occupazione, affari sociali e cittadinanza
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Adozione in sezione
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22/5/2025
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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68/31/1
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Adozione in sessione plenaria
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D/M/YYYY
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Sessione plenaria n.
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…
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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…/…/…
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1.Introduzione
1.1Sebbene le motivazioni alla base della proclamazione del pilastro europeo dei diritti sociali siano ancora valide e il relativo piano d'azione abbia dato nuovo slancio all'impegno dell'UE a favore del progresso sociale, permane tuttavia una serie di carenze e di sfide, non da ultimo in termini di attuazione di questo strumento. Anche se sono stati compiuti dei passi avanti verso il conseguimento dell'obiettivo principale in materia di occupazione, i progressi sono stati insufficienti in altri ambiti d'azione, in particolare per quanto riguarda l'obiettivo di ridurre di almeno 15 milioni il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale. Molto resta ancora da fare se l'UE e gli Stati membri intendono realizzare e applicare pienamente gli obiettivi e i principi formulati nel pilastro europeo dei diritti sociali. Per motivare eventuali ulteriori azioni è necessaria una valutazione approfondita e obiettiva dell'attuazione del precedente piano d'azione.
1.2Il presente parere si propone di fornire un contributo al nuovo piano d'azione annunciato dalla Commissione europea formulando una serie di raccomandazioni di iniziative da attuare ai livelli appropriati. Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ritiene che si debba dare la priorità alle sue raccomandazioni sulle politiche e la governance al momento dell'elaborazione di un nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo che sia lungimirante e incentrato sull'attuazione e sull'applicazione di norme e principi sociali consolidati e, laddove necessario, su una valutazione e un aggiornamento di tali regole per adattarle al mutare delle esigenze socioculturali e alle nuove sfide geopolitiche ed economiche.
1.3Le misure adottate dovrebbero essere conformi al principio di ripartizione delle competenze tra l'UE e gli Stati membri, come pure ai principi di sussidiarietà e proporzionalità, ed essere incentrate sul contributo all'aumento della competitività complessiva e al rafforzamento della sostenibilità del modello economico e sociale europeo. L'idea condivisa secondo cui la competitività e il progresso sociale procedono di pari passo è la base di partenza per realizzare sforzi concreti volti ad accrescere l'occupazione, il progresso sociale e la produttività, come viene sottolineato nella relazione Draghi.
2.Raccomandazioni politiche
2.1Pari opportunità e accesso al mercato del lavoro
2.1.1Ridurre le disparità di reddito e promuovere la parità di genere: benché in questo ambito siano già state adottate diverse iniziative, il piano d'azione dovrebbe prevedere ulteriori misure per incoraggiare gli Stati membri ad affrontare il problema della disparità di reddito e a ridurre le disuguaglianze uomo-donna in materia di occupazione. L'UE ha bisogno di una nuova strategia per la parità di genere per il periodo successivo al 2025 che tenga anche conto del tema dell'intersezionalità. Per trarre i massimi benefici possibili dall'applicazione della direttiva sulla trasparenza retributiva sono necessari un dialogo regolare tra gli Stati membri e il sostegno della Commissione europea nell'interpretare e attuare tale normativa.
2.1.2Realizzare dei progressi nel campo della parità di trattamento: sebbene la Commissione abbia dichiarato che ritirerà la proposta di direttiva sulla parità di trattamento, che è oggetto di negoziati fin dal 2008, il CESE continua a sollecitare l'adozione di strumenti efficaci di lotta alla discriminazione, anche al di fuori del mondo del lavoro.
2.1.3Obiettivi in materia di occupazione e misure attive di integrazione nel mercato del lavoro: è necessario prendere dei provvedimenti per fare in modo che i mercati del lavoro trovino soluzioni ai problemi delle carenze di manodopera e di competenze, puntando nel contempo a ridurre il numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale. Le politiche del mercato del lavoro devono mirare a inserire o reinserire nel mondo del lavoro le persone inattive e i disoccupati, tra l'altro moltiplicando e intensificando le iniziative di miglioramento delle competenze e riqualificazione professionale e offrendo incentivi per un più efficace (re)inserimento nel mercato del lavoro e un adeguato sostegno all'attivazione per un rapido ritorno all'occupazione. Il ruolo svolto in questo campo da servizi pubblici per l'impiego efficienti è fondamentale e richiede risorse sufficienti e livelli di personale adeguati. È necessario prevedere misure specifiche e un sostegno ad hoc per le persone con disabilità. Per compiere progressi nell'attuazione del principio 13 del pilastro europeo dei diritti sociali, il CESE rilancia la proposta di migliorare – tenendo debitamente conto delle diverse competenze pertinenti – gli standard dei regimi di assicurazione contro la disoccupazione in vigore negli Stati membri. Questo comporterebbe l'introduzione di norme ambiziose per questi regimi, e in particolare tassi netti di sostituzione più elevati, prestazioni di disoccupazione di durata ragionevole, un tasso di copertura più alto, nonché formazione e sostegno alle persone in cerca di lavoro nella transizione verso il mercato del lavoro.
2.1.4Aggiornare il coordinamento della regolamentazione in materia di sicurezza sociale: il CESE esorta gli Stati membri a portare a termine il miglioramento del coordinamento delle normative in materia di sicurezza sociale. Tale misura dovrebbe tenere conto degli sviluppi nel mercato interno e della libertà di circolazione dei lavoratori, in modo da tutelare la portabilità dei diritti di sicurezza sociale che permette ai lavoratori transfrontalieri di contribuire alle prestazioni sociali e di accedervi senza ostacoli all'interno dell'UE.
2.1.5Promuovere un pacchetto strategico per una transizione giusta: il CESE ribadisce il suo invito ad adottare un pacchetto strategico efficace per il mondo del lavoro, che offra il sostegno necessario per affrontare la duplice transizione verde e digitale. Questo comporta l'anticipazione e la gestione dei cambiamenti, il ricorso al dialogo sociale e alla contrattazione collettiva quali principi guida e l'integrazione di iniziative per una transizione giusta nei processi di attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e del semestre europeo. Inoltre, il piano d'azione per l'economia sociale deve essere attuato nella sua interezza.
2.1.6Abilità e competenze: con il rapido sviluppo tecnologico, la transizione verso l'economia verde e il cambiamento demografico, le abilità e competenze delle persone sono ormai fattori chiave per la competitività e la sostenibilità del modello europeo di economia sociale di mercato. Per affrontare queste sfide occorre mettere in campo riforme ambiziose dei sistemi nazionali di istruzione e di formazione, da sviluppare in stretta collaborazione con le parti sociali.
2.1.7Promuovere l'accesso alla formazione e all'apprendimento permanente e gli investimenti in questo settore: già in passato il CESE ha raccomandato di assicurare la promozione dell'accesso all'apprendimento continuo e a una formazione lungo tutto l'arco della vita in quanto diritto individuale concesso a ogni persona – un diritto che dev'essere riconosciuto a livello dell'UE e concretamente garantito a livello di singolo Stato membro. Tale riconoscimento consentirà a ciascuno di stare al passo con gli sviluppi nel campo del digitale e dell'intelligenza artificiale (IA), oltre che di adattarsi ai cambiamenti nel mercato del lavoro indotti dalla transizione verde. Si tratta di un diritto particolarmente importante per le persone più lontane dalla formazione e dal mercato del lavoro, compresi i cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training), ossia coloro che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo. Non è possibile realizzare gli obiettivi stabiliti dal pilastro europeo dei diritti sociali senza aumentare gli investimenti pubblici e privati nel settore dell'istruzione e senza un più risoluto impegno dei datori di lavoro e delle parti sociali ad incrementare l'apprendimento e la formazione basati sul lavoro. Inoltre, il CESE invita gli Stati membri a istituire dei quadri per l'erogazione di un sostegno finanziario sufficiente a coprire il costo della vita introducendo dei diritti a ricevere delle specifiche indennità, in particolare durante periodi di istruzione o formazione prolungati.
2.2Condizioni di lavoro eque
2.2.1Lottare contro la povertà lavorativa: il CESE ritiene che il tasso di rischio di povertà lavorativa, la cui causa è multifattoriale, debba essere significativamente ridotto, e che per farlo serva un approccio a 360 gradi, e cioè: ridurre il lavoro atipico, garantire salari minimi adeguati e facilitare una più agevole transizione da un posto di lavoro all'altro, migliorare le condizioni di lavoro e potenziare gli investimenti nella formazione e nel miglioramento delle competenze, in particolare nei settori meno produttivi. Occorre adottare iniziative adeguate a livello dell'UE per stabilire norme minime comuni negli Stati membri. Il CESE chiede che la direttiva relativa a salari minimi adeguati nell'Unione sia attuata correttamente.
2.2.2Garantire condizioni di lavoro eque e monitorarne l'effettiva esistenza, creare posti di lavoro di qualità e lottare contro il lavoro precario: per raggiungere questi obiettivi sono già state adottate diverse misure. Dovrebbero essere posti in essere una corretta attuazione, controlli giuridici e amministrativi appropriati e un'applicazione adeguata a livello nazionale per garantire che i lavoratori occupino posti di lavoro stabili, godano di condizioni di lavoro sicure – anche per quanto riguarda i nuovi rischi sul lavoro –, percepiscano una retribuzione adeguata e prevedibile e dispongano di una rappresentanza organizzata e adeguatamente operativa sul luogo di lavoro. È necessario un maggiore impegno per ottenere condizioni di lavoro eque e dignitose, soprattutto in considerazione dell'attuale grande varietà dei contratti dei lavoratori, gran parte dei quali occupano posti di lavoro precari e atipici. Questo vale in particolare per l'attuazione della direttiva sul lavoro mediante piattaforme digitali e per il controllo della sua applicazione. Si deve insistere ulteriormente sulla creazione di posti di lavoro di qualità, anche attraverso il sostegno alla formazione, al miglioramento delle competenze, allo sviluppo di posti di lavoro basati sulle nuove tecnologie e al riconoscimento dell'imprenditorialità. Il CESE propone che il piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali preveda un nuovo "obiettivo per un'occupazione di qualità" e invita la Commissione a lavorare di concerto con le parti sociali e con Eurofound (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro) per valutare ed elaborare una serie di indicatori utili e applicabili in questo campo.
2.2.3Garantire l'accesso a sistemi sanitari / un'assistenza di elevata qualità e assicurare livelli di personale adeguati in questi settori: la Commissione europea dovrebbe prendere come base di partenza la strategia europea per l'assistenza, esortando gli Stati membri a investire di più nella cosiddetta "'economia della cura", conformemente alla risoluzione dell'OIL (Organizzazione internazionale del lavoro) sulla promozione del lavoro dignitoso nell'economia della cura. L'introduzione di norme a livello dell'UE per aiutare e orientare gli Stati membri nei loro sforzi intesi a migliorare la situazione degli operatori sanitari creando posti di lavoro dignitosi dotati di salari equi e modelli di formazione attrattivi, sostenuti da politiche migratorie ben concepite, potrebbe costituire una soluzione alle gravi carenze di personale. Il CESE chiede una revisione intermedia delle raccomandazioni, sulla base del monitoraggio del livello di realizzazione degli obiettivi di Barcellona e degli obiettivi generali delle riforme in materia di assistenza a lungo termine. Occorre inoltre adottare iniziative per affrontare il problema della precarietà del lavoro e promuovere il controllo di qualità nel settore in crescita delle cure e dell'assistenza a lungo termine, prima di tutto contrastando le pratiche commerciali sleali attuate in questo settore emergente.
2.2.4Migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro: per attenuare i rischi sul lavoro occorre mettere in campo delle strategie di prevenzione, anche attraverso azioni o campagne di sensibilizzazione, puntando all'obiettivo "zero vittime" sul luogo di lavoro. È necessario intensificare la lotta alle malattie professionali, in particolare per quanto riguarda l'esposizione a prodotti e sostanze cancerogeni e ad agenti patogeni o pericolosi. Pur continuando a sostenere gli accordi volontari, è opportuno svolgere un monitoraggio costante – con il coinvolgimento delle parti sociali e degli scienziati – dell'applicazione della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni.
2.2.5Affrontare la questione dei nuovi rischi sul lavoro in consultazione con le parti sociali: una tutela rafforzata della salute sul luogo di lavoro migliora la competitività delle imprese; questo vale anche per i nuovi rischi e i problemi di salute mentale, legati in particolare all'uso delle nuove tecnologie. Il CESE raccomanda di garantire il diritto alla disconnessione – un diritto che non è solo una tutela per i lavoratori, ma può anche incrementare la produttività. Il CESE invita la Commissione a presentare una proposta di direttiva sui rischi psicosociali che stabilisca una serie di obblighi vincolanti per individuare tali rischi attraverso valutazioni dei rischi adeguate, con il coinvolgimento dei lavoratori e dei sindacati. Anche i cambiamenti climatici comportano nuovi rischi, e occorre affrontare il problema del lavoro svolto a temperature estreme.
2.2.6Migliorare le opportunità lavorative e la qualità dell'occupazione dei giovani: il CESE ha invocato in varie occasioni la parità di trattamento dei giovani nel mercato del lavoro, non da ultimo affrontando la questione dei rischi legati al lavoro atipico che è associato a sempre maggiori incertezze, compresi il lavoro a tempo parziale e quello a tempo determinato involontari. Il piano d'azione dovrebbe trattare il tema della situazione occupazionale dei giovani, e in particolare dei NEET, sotto diversi aspetti, come le transizioni dal mondo dell'istruzione/formazione a quello del lavoro, la necessità di posti di lavoro di qualità e di una protezione sociale adeguata che sia in grado di proteggere i giovani anche durante i periodi di disoccupazione. Nel contesto della proposta di direttiva sui tirocini, il CESE chiede una solida iniziativa giuridica volta a garantire che i tirocinanti che svolgono un lavoro non siano esclusi dall'applicazione dei diritti dei lavoratori.
2.2.7Misure per un'IA antropocentrica: date le potenzialità pervasive dell'IA e delle nuove tecnologie emergenti, è necessario un approccio inteso ad evitare esiti negativi per i lavoratori riconducibili all'uso di queste tecnologie. Le iniziative legislative dovrebbero porre rimedio alle lacune nella protezione dei diritti dei lavoratori sui luoghi di lavoro e garantire che gli esseri umani mantengano sempre il controllo in tutte le interazioni uomo-macchina.
2.2.8Garantire una mobilità equa dei lavoratori: il CESE prende atto della richiesta del Parlamento europeo (PE) di effettuare una revisione del mandato dell'Autorità europea del lavoro che ne rafforzi notevolmente i poteri, consentendole quindi di indagare su presunte violazioni o sulla mancata applicazione del diritto dell'UE e di avviare e svolgere di propria iniziativa indagini e ispezioni su casi transfrontalieri, previa notifica alle autorità nazionali competenti.
2.3Protezione sociale e inclusione
2.3.1Proposte dettagliate vengono formulate in altri pareri del CESE, soprattutto nel parere SOC/829 su una strategia dell'UE contro la povertà (in fase di elaborazione). Queste proposte prevedono misure intese a:
-intensificare gli sforzi complessivi volti a incrementare le opportunità di lavoro conferendo maggiori responsabilità ai gruppi vulnerabili e proteggendoli;
-lottare contro la povertà infantile e giovanile attuando pienamente la garanzia per i giovani e la garanzia per l'infanzia negli Stati membri, anche attraverso investimenti adeguati in servizi di assistenza all'infanzia di elevata qualità, accessibili e a prezzi abbordabili;
-combattere la povertà, l'esclusione sociale e l'isolamento delle persone in età avanzata e fare in modo che le riforme dei sistemi pensionistici, pur essendo basate sul criterio della sostenibilità finanziaria, non compromettano il tenore di vita degli anziani;
-salvaguardare i servizi di interesse generale – erogati da enti pubblici, aziende private e imprese sociali – attraverso investimenti opportunamente mirati;
-promuovere politiche attuate dagli Stati membri tese a garantire l'accesso ad alloggi sociali e a un'assistenza abitativa per coloro che ne hanno bisogno, a stabilire un "obiettivo relativo ad alloggi a prezzi abbordabili" nell'ambito del pilastro europeo dei diritti sociali e a lottare contro la deprivazione abitativa;
-garantire parità di accesso all'energia e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico a prezzi abbordabili;
-rilanciare e potenziare il centro di risorse AccessibleEU.
3.Raccomandazioni in merito alla governance
3.1Coinvolgimento delle parti sociali e della società civile: il CESE non ha mai smesso di sottolineare che il dialogo sociale a tutti i livelli svolge un ruolo chiave nel promuovere una società equa e inclusiva e nel rafforzare la crescita, la produttività, l'occupazione e la competitività. È favorevole al fatto che gli attori sociali partecipino a pieno titolo all'elaborazione delle politiche sociali, dalle prime fasi di ideazione a quella della progettazione e fino al processo di attuazione, anche negli Stati membri in cui questa partecipazione non è ancora adeguatamente garantita. Il ruolo specifico delle parti sociali deve essere pienamente rispettato nell'ambito delle strutture del dialogo sociale, riconoscendo nel contempo che il dialogo civile, che coinvolge un gruppo più ampio di parti interessate su una gamma più ampia di tematiche, costituisce un processo distinto. Il CESE esprime vivo apprezzamento per gli sforzi compiuti dalla Commissione al fine di consentire a un gran numero di organizzazioni europee di dare il loro contributo ai settori della politica sociale, ad esempio nel caso della piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora (European Platform on Combating Homelessness - EPOCH), la quale dovrebbe continuare a essere coinvolta nel processo di attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Il CESE raccomanda di creare anche altre piattaforme tematiche sulla falsariga del modello collaudato dell'EPOCH.
3.2Integrazione degli obiettivi sociali in tutti gli ambiti d'intervento in linea con la clausola sociale orizzontale di cui all'articolo 9 del TFUE.
3.3Integrazione della parità di genere e priorità a tale principio in tutti gli ambiti del pilastro europeo dei diritti sociali: il concetto di parità di genere dovrebbe essere sistematicamente integrato in tutti e 20 i principi del pilastro, al fine di ottenere risultati strategici che vadano a beneficio di tutti e contrastare i persistenti divari di genere. Il CESE propone di includere obiettivi e indicatori specifici di genere nel nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo e nei relativi bilanci.
3.4Il nuovo piano d'azione dovrebbe prevedere un meccanismo di valutazione dell'impatto dell'UE dal punto di vista dei giovani ("Youth Check") per valutare sistematicamente tutte le politiche e garantire che siano in linea con i diritti sociali e il benessere dei giovani in tutta l'UE e li promuovano efficacemente, integrando in tal modo i diritti dei giovani lungo l'intero processo di attuazione del piano e garantendo un approccio a tutto campo per affrontare le diverse sfide che i giovani devono superare.
3.5Semplificazione delle regole senza pregiudicare gli obiettivi ad esse sottesi: nel prendere atto dell'agenda definita dalla Commissione europea per semplificare e snellire le normative, il CESE sottolinea che queste iniziative non devono pregiudicare o compromettere gli obiettivi sociali.
3.6Collegamento con il semestre europeo: il CESE plaude al fatto che siano state adottate misure per riconoscere e rafforzare il collegamento tra il piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo e il coordinamento e la rendicontazione previsti dal processo del semestre europeo, in quanto componente fondamentale del quadro di governance socioeconomica dell'UE. Il semestre europeo dovrebbe essere utilizzato per un coordinamento e un monitoraggio più efficaci in relazione all'intera gamma di obiettivi perseguiti dall'UE. Il CESE riconosce il ruolo chiave che svolge il Consiglio nella formazione EPSCO ("Occupazione, politica sociale, salute e consumatori") in materia di indicatori sociali.
3.7Finanziamenti dell'UE per il conseguimento degli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali: il CESE chiede un aumento condizionale della dotazione complessiva di risorse di bilancio assegnata all'FSE+. Come avviene nel caso delle transizioni verde e digitale, per le quali gli Stati membri sono tenuti ad assegnare ai due ambiti d'azione, nel quadro dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza, il 37 % e il 20 % della loro spesa, le risorse dovrebbero essere destinate al mercato del lavoro nonché alla spesa e agli investimenti nel settore sociale.
3.8Margine di bilancio per gli investimenti nella spesa sociale: attuare il pilastro europeo dei diritti sociali sarà impossibile per gli Stati membri se questi non saranno in grado di promuovere la realizzazione di investimenti ingenti e coordinati nella spesa e nelle infrastrutture sociali. Questo presupposto deve trovare spazio nel processo del semestre europeo, che è stato lievemente modificato e adeguato per tener conto dei principi del pilastro. Si devono prendere in considerazione ulteriori misure. Il CESE ha già dichiarato in diverse occasioni che è possibile aumentare gli investimenti pubblici negli Stati membri applicando una "regola d'oro" (golden rule), che consentirebbe di introdurre una maggiore flessibilità nelle regole di bilancio.
3.9Investimenti sociali: tenendo presente che l'assenza o la scarsità di investimenti con finalità sociale può spesso comportare costi ben più elevati nel lungo periodo, il CESE insiste ancora una volta sui molteplici effetti positivi che derivano da questo tipo di investimenti. Investimenti sociali ad ampio raggio e ben concepiti devono essere associati a riforme strutturali e costituire uno degli elementi fondamentali dell'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Tali investimenti possono avere ricadute significative sulla crescita economica grazie al loro impatto sulle persone e sulla produttività, migliorando in particolare la capacità di innovazione, l'adozione di nuove tecnologie e le prospettive occupazionali, oltre a dare luogo a una competitività inclusiva e sostenibile.
3.10Le esigenze formulate nel pilastro europeo dei diritti sociali dovranno essere prese in considerazione nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP): l'elaborazione del QFP offre un'opportunità per sostenere gli sforzi dell'UE e degli Stati membri volti ad attuare il pilastro europeo, senza che venga meno, tuttavia, l'attenzione riservata alle priorità perseguite dall'Unione stessa. Questo comporta un utilizzo coerente dei fondi e il riconoscimento del ruolo svolto dal pilastro europeo, sia in quanto bussola per i programmi operativi che come strumento per valutare l'impatto dei fondi strutturali e di investimento, dell'FSE+ e di altre linee di bilancio pertinenti dell'UE. La condizionalità sociale garantirebbe che i progetti contribuiscano attivamente alla realizzazione di obiettivi sociali di portata generale. Gli investimenti nella sicurezza e nella difesa non sono efficaci se la società è divisa. La dimensione sociale degli investimenti e delle riforme dovrebbe essere parte integrante dell'agenda in materia di sicurezza. Gli investimenti sociali necessari non devono essere messi a rischio o abbandonati per privilegiare l'incremento della spesa per la difesa, sia da parte dell'UE che degli Stati membri.
3.11Analisi ed elaborazione del quadro di valutazione della situazione sociale: l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali dovrebbe basarsi su una serie di azioni misurabili e accompagnate da un monitoraggio permanente, effettuato avvalendosi del quadro di valutazione della situazione sociale. Il CESE chiede di perfezionare il quadro di valutazione della situazione sociale utilizzato nell'ambito del semestre europeo. Le parti sociali e le organizzazioni della società civile dovrebbero partecipare a questo dibattito, allo scopo di migliorare gli indicatori esistenti e, se necessario, di individuarne di nuovi, utili per monitorare l'attuazione di tutti i principi e i diritti formulati nel pilastro europeo dei diritti sociali.
3.12Un ricorso effettivo ed efficace al quadro di convergenza sociale: il quadro di convergenza sociale, in quanto strumento per una mappatura e una comparazione strutturate degli sviluppi delle politiche occupazionali e sociali a livello nazionale, e per monitorare se le politiche sociali siano correttamente attuate e finanziate, potrebbe servire a individuare i paesi a rischio di mancare i loro obiettivi, affinché vengano fatti oggetto di una disamina più attenta. È necessario integrare meglio tale quadro nel processo del semestre europeo, in modo da incoraggiare i governi degli Stati membri a intraprendere azioni conformandosi alle rispettive raccomandazioni specifiche per paese.
3.13Promozione del concetto di "oltre il PIL" per la misurazione del benessere: al di là del PIL, servono altri indicatori più idonei e olistici per misurare la coesione sociale, la qualità della vita, l'equa distribuzione delle opportunità e delle risorse, e anche per ridurre l'esclusione sociale e culturale. Il CESE ha già precisato che il processo di governance europea dovrebbe adottare una nuova prospettiva orientata al benessere dei cittadini e alla prosperità. Il CESE sostiene le proposte avanzate dalle parti sociali europee in merito all'adozione di nuovi indicatori complementari al PIL nei settori sociale, economico e ambientale
, e ha già invitato ad elaborare anche un quadro di valutazione "al di là del PIL".
3.14Ricorso alle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici: il CESE esorta a porre maggiormente l'accento sul contributo che potrebbe venire dalle regole in materia di appalti pubblici per migliorare l'applicazione e il rispetto delle norme sociali e del lavoro in vigore sia nell'UE che a livello nazionale. Condizioni e regole comuni e armonizzate del diritto dell'UE in materia di appalti pubblici dovrebbero mettere fine alla concorrenza basata sull'offerta del prezzo più basso nelle gare d'appalto e garantire che, nel quadro delle procedure di aggiudicazione dei contratti di appalto, le amministrazioni aggiudicatrici abbiano l'obbligo di tenere conto di criteri sociali e ambientali conformemente al pilastro europeo dei diritti sociali. Il CESE chiede pertanto che, tra i requisiti per l'aggiudicazione previsti dalle direttive europee in materia di appalti, sia inclusa anche la considerazione degli aspetti sociali, tra cui la contrattazione collettiva.
Bruxelles, 22 maggio 2025
La presidente della sezione Occupazione, affari sociali e cittadinanza
Cinzia DEL RIO
_____________
ALLEGATO al PARERE
della
sezione Occupazione, affari sociali e cittadinanza
A norma dell'articolo 60, paragrafo 2, del Regolamento interno, sono riportati in questo allegato gli emendamenti che, pur essendo stati respinti, hanno ottenuto il voto favorevole di almeno un quarto dei membri che hanno espresso il loro voto:
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EMENDAMENTO 1
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.1.3
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
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Progetto di parere
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Emendamento
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Obiettivi in materia di occupazione e misure attive di integrazione nel mercato del lavoro: è necessario prendere dei provvedimenti per fare in modo che i mercati del lavoro trovino soluzioni ai problemi delle carenze di manodopera e di competenze, puntando nel contempo a ridurre il numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale. Le politiche del mercato del lavoro devono mirare a inserire o reinserire nel mondo del lavoro le persone inattive e i disoccupati, tra l'altro moltiplicando e intensificando le iniziative di miglioramento delle competenze e riqualificazione professionale e offrendo incentivi per una più efficace integrazione nel mercato del lavoro e per l'inserimento al lavoro. Il ruolo svolto in questo campo da servizi pubblici per l'impiego efficienti è fondamentale e richiede risorse sufficienti e livelli di personale adeguati. È necessario prevedere misure specifiche e un sostegno ad hoc per le persone con disabilità. Il CESE rilancia la proposta di migliorare – tenendo debitamente conto delle diverse competenze pertinenti – gli standard dei regimi di assicurazione contro la disoccupazione in vigore negli Stati membri. Questo comporterebbe l'introduzione di norme ambiziose per questi regimi, e in particolare tassi netti di sostituzione più elevati, prestazioni di disoccupazione di durata ragionevole, un tasso di copertura più alto, nonché formazione e altre misure per favorire l'inserimento o il reinserimento delle persone nel mercato del lavoro[1].
[1] GU C 97 del 24.3.2020, pag. 32.
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Obiettivi in materia di occupazione e misure attive di integrazione nel mercato del lavoro: è necessario prendere dei provvedimenti per fare in modo che i mercati del lavoro trovino soluzioni ai problemi delle carenze di manodopera e di competenze, puntando nel contempo a ridurre il numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale. Le politiche del mercato del lavoro devono mirare a inserire o reinserire nel mondo del lavoro le persone inattive e i disoccupati, tra l'altro moltiplicando e intensificando le iniziative di miglioramento delle competenze e riqualificazione professionale e offrendo incentivi per una più efficace integrazione nel mercato del lavoro e per l'inserimento al lavoro. Il ruolo svolto in questo campo da servizi pubblici per l'impiego efficienti è fondamentale e richiede risorse sufficienti e livelli di personale adeguati. È necessario prevedere misure specifiche e un sostegno ad hoc per le persone con disabilità. Il CESE esorta gli Stati membri a valutare se i loro regimi nazionali di assicurazione contro la disoccupazione e le caratteristiche specifiche di tali regimi, quali i tassi netti di sostituzione, la durata ragionevole delle prestazioni, il tasso di copertura, nonché la formazione e le altre misure per favorire l'inserimento o il reinserimento delle persone nel mercato del lavoro, possano essere migliorati sulla base di principi guida elaborati di concerto tra gli Stati membri con il sostegno della Commissione europea.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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38
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Voti contrari
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55
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Astensioni
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1
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EMENDAMENTO 2
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.1.7
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
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Progetto di parere
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Emendamento
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Promuovere l'accesso alla formazione e all'apprendimento permanente e gli investimenti in questo settore: già in passato il CESE ha raccomandato di assicurare la promozione dell'accesso all'apprendimento continuo e a una formazione lungo tutto l'arco della vita in quanto diritto individuale concesso a ogni persona – un diritto che dev'essere riconosciuto a livello dell'UE e concretamente garantito a livello di singolo Stato membro. Tale riconoscimento consentirà a ciascuno di stare al passo con gli sviluppi nel campo del digitale e dell'intelligenza artificiale (IA)[1], oltre che di adattarsi ai cambiamenti nel mercato del lavoro indotti dalla transizione verde. Si tratta di un diritto particolarmente importante per le persone più lontane dalla formazione e dal mercato del lavoro, compresi i cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training), ossia coloro che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo. Non è possibile realizzare gli obiettivi stabiliti dal pilastro europeo dei diritti sociali senza aumentare gli investimenti pubblici e privati nel settore dell'istruzione e senza un più risoluto impegno dei datori di lavoro e delle parti sociali ad incrementare l'apprendimento e la formazione basati sul lavoro. Inoltre, il CESE invita gli Stati membri a istituire dei quadri per l'erogazione di un sostegno finanziario sufficiente a coprire il costo della vita introducendo dei diritti a ricevere delle specifiche indennità, in particolare durante periodi di istruzione o formazione prolungati.
[1] GU C, C/2023/870, punto 1.9; GU C 374 del 16.9.2021, pag. 38, punto 2.1.7.
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Promuovere l'accesso alla formazione e all'apprendimento permanente e gli investimenti in questo settore: già in passato il CESE ha raccomandato di assicurare la promozione dell'accesso all'apprendimento continuo e a una formazione lungo tutto l'arco della vita al fine di garantire a chiunque l'accesso a un apprendimento permanente inclusivo e di qualità in ogni fase e in qualsiasi passaggio della carriera e della vita[1]. Tale riconoscimento consentirà a ciascuno di stare al passo con gli sviluppi nel campo del digitale e dell'intelligenza artificiale (IA)[2], oltre che di adattarsi ai cambiamenti nel mercato del lavoro indotti dalla transizione verde. Si tratta di un diritto particolarmente importante per le persone più lontane dalla formazione e dal mercato del lavoro, compresi i cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training), ossia coloro che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo. Non è possibile realizzare gli obiettivi stabiliti dal pilastro europeo dei diritti sociali senza aumentare gli investimenti pubblici e privati nel settore dell'istruzione e senza un più risoluto impegno dei datori di lavoro e delle parti sociali ad incrementare l'apprendimento e la formazione basati sul lavoro. Inoltre, il CESE invita gli Stati membri a valutare se l'istituzione di quadri per l'erogazione di un sostegno finanziario sufficiente a coprire il costo della vita introducendo dei diritti a ricevere delle specifiche indennità, in particolare durante periodi di istruzione o formazione prolungati, possa essere utile per promuovere l'apprendimento permanente.
[1] Parere CESE SOC/774, punto 3.2.
[2] GU C, C/2023/870, punto 1.9; GU C 374 del 16.9.2021, pag. 38, punto 2.1.7.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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39
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Voti contrari
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56
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Astensioni
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1
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EMENDAMENTO 3
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.2.1
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
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Progetto di parere
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Emendamento
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Lottare contro la povertà lavorativa: il CESE ritiene che il tasso di rischio di povertà lavorativa, la cui causa è multifattoriale, debba essere significativamente ridotto, e che per farlo serva un approccio a 360 gradi, e cioè: ridurre il lavoro atipico, garantire salari minimi adeguati e facilitare una più agevole transizione da un posto di lavoro all'altro, migliorare le condizioni di lavoro e potenziare gli investimenti nella formazione e nel miglioramento delle competenze, in particolare nei settori meno produttivi. Occorre adottare iniziative adeguate a livello dell'UE per stabilire norme minime comuni negli Stati membri. Il CESE chiede che la direttiva relativa a salari minimi adeguati nell'Unione sia attuata correttamente.
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Lottare contro la povertà lavorativa: il CESE ritiene che il tasso di rischio di povertà lavorativa, la cui causa è multifattoriale, debba essere significativamente ridotto. La povertà lavorativa è una questione complessa, e per affrontarla serve un approccio a 360 gradi, e cioè: promuovere forme di lavoro eque e diversificate, garantire salari minimi adeguati e facilitare una più agevole transizione da un posto di lavoro all'altro, migliorare le condizioni di lavoro e potenziare gli investimenti nella formazione e nel miglioramento delle competenze, in particolare nei settori meno produttivi. A tale riguardo dovrebbero essere prese in considerazione iniziative adeguate a sostegno degli sforzi degli Stati membri e delle parti sociali. Il CESE chiede che la direttiva relativa a salari minimi adeguati nell'Unione sia attuata correttamente, sempre tenendo conto della causa pendente C-19/23 della CGUE.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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40
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Voti contrari
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60
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Astensioni
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0
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EMENDAMENTO 25
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.2.1
Modificare come segue:
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Presentato da:
BARBUCCI Giulia
HÄGGMAN Maria
MERLO Nicoletta
MORENO DÍAZ José Antonio
ROLIN Claude
SALIS-MADINIER Franca
TRINDADE Carlos Manuel
ZORKO Andrej
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Progetto di parere
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Emendamento
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Lottare contro la povertà lavorativa: il CESE ritiene che il tasso di rischio di povertà lavorativa, la cui causa è multifattoriale, debba essere significativamente ridotto, e che per farlo serva un approccio a 360 gradi, e cioè: ridurre il lavoro atipico, garantire salari minimi adeguati e facilitare una più agevole transizione da un posto di lavoro all'altro, migliorare le condizioni di lavoro e potenziare gli investimenti nella formazione e nel miglioramento delle competenze, in particolare nei settori meno produttivi. Occorre adottare iniziative adeguate a livello dell'UE per stabilire norme minime comuni negli Stati membri. Il CESE chiede che la direttiva relativa a salari minimi adeguati nell'Unione sia attuata correttamente.
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Lottare contro la povertà lavorativa: il CESE ritiene che il tasso di rischio di povertà lavorativa, la cui causa è multifattoriale, debba essere significativamente ridotto. Dato che si tratta di una questione complessa, per affrontarla serve un approccio a 360 gradi, che preveda tra l'altro di ridurre il lavoro atipico associato a maggiori incertezze, garantire salari minimi adeguati e facilitare una più agevole transizione da un posto di lavoro all'altro, migliorare le condizioni di lavoro e potenziare gli investimenti nella formazione e nel miglioramento delle competenze, in particolare nei settori meno produttivi. Occorre adottare iniziative adeguate a livello dell'UE per stabilire norme minime comuni negli Stati membri. Il CESE sottolinea i vantaggi che deriverebbero da un aumento della copertura della contrattazione collettiva, e chiede che la direttiva sui salari minimi adeguati sia attuata correttamente.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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39
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Voti contrari
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53
|
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Astensioni
|
1
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EMENDAMENTO 4
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.2.2
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
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Progetto di parere
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Emendamento
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Garantire condizioni di lavoro eque e monitorarne l'effettiva esistenza, creare posti di lavoro di qualità e lottare contro il lavoro precario: per raggiungere questi obiettivi sono già state adottate diverse misure. Dovrebbero essere posti in essere una corretta attuazione, controlli giuridici e amministrativi appropriati e un'applicazione adeguata a livello nazionale per garantire che i lavoratori occupino posti di lavoro stabili, godano di condizioni di lavoro sicure – anche per quanto riguarda i nuovi rischi sul lavoro –, percepiscano una retribuzione adeguata e prevedibile e dispongano di una rappresentanza organizzata e adeguatamente operativa sul luogo di lavoro. È necessario un maggiore impegno per ottenere condizioni di lavoro eque e dignitose, soprattutto in considerazione dell'attuale grande varietà dei contratti dei lavoratori, gran parte dei quali occupano posti di lavoro precari e atipici. Questo vale in particolare per l'attuazione della direttiva sul lavoro mediante piattaforme digitali e per il controllo della sua applicazione. Si deve insistere ulteriormente sulla creazione di posti di lavoro di qualità, anche attraverso il sostegno alla formazione, al miglioramento delle competenze, allo sviluppo di posti di lavoro basati sulle nuove tecnologie e al riconoscimento dell'imprenditorialità. Il CESE propone che il piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali preveda un nuovo "obiettivo per un'occupazione di qualità" e invita la Commissione a lavorare di concerto con le parti sociali ed Eurofound (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro) per valutare ed elaborare una serie di indicatori utili e applicabili in questo campo.
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Garantire condizioni di lavoro eque e monitorarne l'effettiva esistenza, creare posti di lavoro di qualità e lottare contro il lavoro precario: per raggiungere questi obiettivi sono già state adottate diverse misure. Dovrebbero essere posti in essere una corretta attuazione, controlli giuridici e amministrativi appropriati e un'applicazione adeguata per garantire che i lavoratori restino occupabili, godano di condizioni di lavoro sicure – anche per quanto riguarda i nuovi rischi sul lavoro –, percepiscano una retribuzione adeguata e dispongano di una rappresentanza organizzata e adeguatamente operativa sul luogo di lavoro. Le retribuzioni dovrebbero essere fissate in maniera trasparente e prevedibile, conformemente alle prassi nazionali e nel rispetto dell'autonomia delle parti sociali. È necessario un maggiore impegno per ottenere condizioni di lavoro eque e dignitose, soprattutto in considerazione dell'attuale grande varietà dei contratti dei lavoratori, che dovrebbero dare una risposta equa alle esigenze dei lavoratori e dei datori di lavoro. Questo vale in particolare per l'attuazione della direttiva sul lavoro mediante piattaforme digitali e per il controllo della sua applicazione. Si deve insistere ulteriormente sulla creazione di posti di lavoro di qualità, anche attraverso il sostegno alla formazione, al miglioramento delle competenze, allo sviluppo di posti di lavoro basati sulle nuove tecnologie e al riconoscimento dell'imprenditorialità. Il CESE invita la Commissione a lavorare di concerto con le parti sociali ed Eurofound (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro) per valutare ed elaborare una serie di indicatori utili e applicabili in questo campo.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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43
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Voti contrari
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53
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Astensioni
|
3
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EMENDAMENTO 5
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.2.3
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
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Progetto di parere
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Emendamento
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Garantire l'accesso a sistemi sanitari / un'assistenza di elevata qualità e assicurare livelli di personale adeguati in questi settori: la Commissione europea dovrebbe prendere come base di partenza la strategia europea per l'assistenza, esortando gli Stati membri a investire di più nella cosiddetta "'economia della cura", conformemente alla risoluzione dell'OIL (Organizzazione internazionale del lavoro) sulla promozione del lavoro dignitoso nell'economia della cura[1]. L'introduzione di norme a livello dell'UE per aiutare e orientare gli Stati membri nei loro sforzi intesi a migliorare la situazione degli operatori sanitari creando posti di lavoro dignitosi dotati di salari equi e modelli di formazione attrattivi, sostenuti da politiche migratorie ben concepite, potrebbe costituire una soluzione alle gravi carenze di personale. Il CESE chiede una revisione intermedia delle raccomandazioni, sulla base del monitoraggio del livello di realizzazione degli obiettivi di Barcellona e degli obiettivi generali delle riforme in materia di assistenza a lungo termine[2]. Occorre inoltre adottare iniziative per affrontare il problema della precarietà del lavoro e promuovere il controllo di qualità nel settore in crescita delle cure e dell'assistenza a lungo termine, prima di tutto contrastando le pratiche commerciali sleali attuate in questo settore emergente.
[1] ILO Resolution on Decent Work and the Care Economy moves ahead [La risoluzione dell'OIL sul lavoro dignitoso e l'economia della cura segna dei passi avanti].
[2] GU C 140 del 21.4.2023, pag. 39.
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Garantire l'accesso a sistemi sanitari / un'assistenza di elevata qualità e assicurare livelli di personale adeguati in questi settori: la Commissione europea dovrebbe prendere come base di partenza la strategia europea per l'assistenza, esortando gli Stati membri a investire di più nella cosiddetta "'economia della cura", laddove opportuno conformemente alla risoluzione dell'OIL (Organizzazione internazionale del lavoro) sulla promozione del lavoro dignitoso nell'economia della cura[1]. L'introduzione di orientamenti a livello dell'UE per aiutare gli Stati membri nei loro sforzi intesi a migliorare la situazione degli operatori sanitari creando posti di lavoro dignitosi dotati di salari equi e modelli di formazione attrattivi, sostenuti da politiche migratorie ben concepite, potrebbe costituire una soluzione alle gravi carenze di personale. Il CESE chiede una revisione intermedia delle raccomandazioni, sulla base del monitoraggio del livello di realizzazione degli obiettivi di Barcellona e degli obiettivi generali delle riforme in materia di assistenza a lungo termine[2]. Occorre inoltre adottare iniziative per affrontare il problema della precarietà del lavoro e dell'occupabilità dei lavoratori, e promuovere il controllo di qualità nel settore in crescita delle cure e dell'assistenza a lungo termine, anche contrastando, laddove esistano, le pratiche commerciali sleali attuate in questo settore emergente.
[1] ILO Resolution on Decent Work and the Care Economy moves ahead [La risoluzione dell'OIL sul lavoro dignitoso e l'economia della cura segna dei passi avanti].
[2] GU C 140 del 21.4.2023, pag. 39.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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41
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Voti contrari
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52
|
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Astensioni
|
2
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EMENDAMENTO 7
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.2.5
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
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|
Progetto di parere
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Emendamento
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|
Affrontare la questione dei nuovi rischi sul lavoro in consultazione con le parti sociali: una tutela rafforzata della salute sul luogo di lavoro migliora la competitività delle imprese; questo vale anche per i nuovi rischi e i problemi di salute mentale, legati in particolare all'uso delle nuove tecnologie. Il CESE invita la Commissione a presentare una proposta di direttiva sui rischi psicosociali che stabilisca una serie di obblighi vincolanti per individuare tali rischi attraverso valutazioni dei rischi adeguate, con il coinvolgimento dei lavoratori e dei sindacati. I cambiamenti climatici comportano anche nuovi rischi, e occorre affrontare il problema del lavoro svolto a temperature estreme.
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Affrontare la questione dei nuovi rischi sul lavoro in consultazione con le parti sociali: una tutela rafforzata della salute sul luogo di lavoro migliora la competitività delle imprese; questo vale anche per i nuovi rischi e i problemi di salute mentale, legati in particolare all'uso delle nuove tecnologie. Il CESE rinnova il proprio sostegno alla Commissione affinché avvii un'iniziativa non legislativa in rapporto alla salute mentale sul lavoro e alla prevenzione dei rischi psicosociali in ambito lavorativo, conformemente al quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020. I cambiamenti climatici comportano anche nuovi rischi, e occorre affrontare il problema del lavoro svolto a temperature estreme.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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39
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|
Voti contrari
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55
|
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Astensioni
|
1
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EMENDAMENTO 8
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.2.6
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
|
|
Progetto di parere
|
Emendamento
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Migliorare le opportunità lavorative e la qualità dell'occupazione dei giovani: il CESE ha invocato in varie occasioni la parità di trattamento dei giovani nel mercato del lavoro[1], non da ultimo affrontando la questione dei rischi legati al lavoro atipico, compresi il lavoro a tempo parziale e quello a tempo determinato involontari. Il piano d'azione dovrebbe trattare il tema della situazione occupazionale dei giovani, e in particolare dei NEET, sotto diversi aspetti, come le transizioni dal mondo dell'istruzione/formazione a quello del lavoro, la necessità di posti di lavoro di qualità e di una protezione sociale adeguata che sia in grado di proteggere i giovani anche durante i periodi di disoccupazione. Inoltre, il CESE approva la proposta di rivedere la raccomandazione sui tirocini[2].
[1] GU C 293 del 18.8.2023, pag. 48; Documento di sintesi Workers' Rights for the 21st century [I diritti dei lavoratori nel XXI secolo] (Forum europeo della gioventù, dicembre 2024).
[2] GU C 293 del 18.8.2023, pag. 48, GU C, C/2024/6029, 23.10.2024.
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Migliorare le opportunità lavorative e la qualità dell'occupazione dei giovani: il CESE ha invocato in varie occasioni la parità di trattamento dei giovani nel mercato del lavoro[1], ivi compresi i rischi legati al lavoro a tempo parziale involontario. Un quadro generale – ancora adeguato allo scopo – per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro è fornito dalla direttiva 2000/78/CE del Consiglio[2]. Dato che sono molte le esigenze per quanto riguarda il lavoro a tempo determinato sia da parte dei lavoratori che dei datori di lavoro, il piano d'azione dovrebbe trattare il tema della situazione occupazionale dei giovani, e in particolare dei NEET, sotto diversi aspetti, come le transizioni dal mondo dell'istruzione/formazione a quello del lavoro e delle imprese, la necessità di posti di lavoro di qualità e di una protezione sociale adeguata che sia in grado di proteggere i giovani anche durante i periodi di disoccupazione. Inoltre, il CESE approva la proposta di rivedere la raccomandazione sui tirocini[3].
[1] GU C 293 del 18.8.2023, pag. 48; Documento di sintesi Workers' Rights for the 21st century [I diritti dei lavoratori nel XXI secolo] (Forum europeo della gioventù, dicembre 2024).
[2] Parere SOC/721, GU C 293 del 18.8.2023, pag. 48, punto 5.1.
[3] GU C 140 del 21.4.2023, pag. 39, punti 1.8 e 2.12.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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39
|
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Voti contrari
|
52
|
|
Astensioni
|
1
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|
EMENDAMENTO 9
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.2.7
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
|
|
Progetto di parere
|
Emendamento
|
|
Misure per un'IA antropocentrica: date le potenzialità pervasive dell'IA e delle nuove tecnologie emergenti, è necessario un approccio inteso ad evitare esiti negativi per i lavoratori riconducibili all'uso di queste tecnologie. Le iniziative legislative dovrebbero porre rimedio alle lacune nella protezione dei diritti dei lavoratori sui luoghi di lavoro e garantire che gli esseri umani mantengano sempre il controllo in tutte le interazioni uomo-macchina[1].
[1] Parere del CESE sul tema Valutazione dei rapporti Letta e Draghi
sul funzionamento e la competitività del mercato unico dell'UE, punto 10.3.
|
Misure per un'IA antropocentrica: date le potenzialità pervasive dell'IA e delle nuove tecnologie emergenti, è necessario un approccio inteso ad evitare esiti negativi per i lavoratori riconducibili all'uso di queste tecnologie. Questo approccio è importante per garantire che lo sviluppo, la diffusione e l'uso dell'IA siano sempre conformi al "principio del controllo umano".
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
|
32
|
|
Voti contrari
|
60
|
|
Astensioni
|
4
|
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EMENDAMENTO 10
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 2.3.1
Modificare come segue:
|
Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
|
|
Progetto di parere
|
Emendamento
|
|
Proposte dettagliate vengono formulate in altri pareri del CESE, soprattutto nel parere SOC/829 su una strategia dell'UE contro la povertà (in fase di elaborazione). Queste proposte prevedono misure intese a:
- intensificare gli sforzi complessivi volti a incrementare le opportunità di lavoro conferendo maggiori responsabilità ai gruppi vulnerabili e proteggendoli;
- lottare contro la povertà infantile e giovanile attuando pienamente la garanzia per l'infanzia negli Stati membri, anche attraverso investimenti adeguati in servizi di assistenza all'infanzia di elevata qualità, accessibili e a prezzi abbordabili;
- combattere la povertà, l'esclusione sociale e l'isolamento delle persone in età avanzata e fare in modo che le riforme dei sistemi pensionistici, pur essendo basate sul criterio della sostenibilità finanziaria, non compromettano il tenore di vita degli anziani;
- salvaguardare i servizi di interesse generale – erogati da enti pubblici, aziende private e imprese sociali – attraverso investimenti opportunamente mirati;
- promuovere politiche attuate dagli Stati membri tese a garantire l'accesso ad alloggi sociali e a un'assistenza abitativa per coloro che ne hanno bisogno, a stabilire un "obiettivo relativo ad alloggi a prezzi abbordabili" nell'ambito del pilastro europeo dei diritti sociali e a lottare contro la deprivazione abitativa;
- garantire parità di accesso all'energia e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico a prezzi abbordabili;
- rilanciare e potenziare il centro di risorse AccessibleEU[1].
[1] GU C 486 del 21.12.2022, pag. 88, punti 1.1 e 1.3.
|
Proposte dettagliate vengono formulate in altri pareri del CESE, soprattutto nel parere SOC/829 su una strategia dell'UE contro la povertà (in fase di elaborazione). Queste proposte prevedono misure intese a:
- intensificare gli sforzi complessivi volti a incrementare le opportunità di lavoro conferendo maggiori responsabilità ai gruppi vulnerabili e proteggendoli;
- lottare contro la povertà infantile e giovanile attuando pienamente la garanzia per l'infanzia negli Stati membri, anche attraverso investimenti adeguati in servizi di assistenza all'infanzia di elevata qualità, accessibili e a prezzi abbordabili;
- combattere la povertà, l'esclusione sociale e l'isolamento delle persone in età avanzata e fare in modo che le riforme dei sistemi pensionistici, pur essendo basate sul criterio della sostenibilità finanziaria, non incidano in modo sproporzionato sul tenore di vita degli anziani;
- salvaguardare i servizi di interesse generale – erogati da enti pubblici, aziende private e imprese sociali – attraverso investimenti opportunamente mirati;
- promuovere politiche attuate dagli Stati membri tese a garantire l'accesso ad alloggi sociali e a un'assistenza abitativa per coloro che ne hanno bisogno – tenendo presente anche la necessità di alloggi a prezzi abbordabili –, e a lottare contro la deprivazione abitativa;
- garantire parità di accesso all'energia e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico a prezzi abbordabili;
- rilanciare e potenziare il centro di risorse AccessibleEU[1].
[1] GU C 486 del 21.12.2022, pag. 88, punti 1.1 e 1.3.
|
Esito della votazione:
|
Voti favorevoli
|
33
|
|
Voti contrari
|
61
|
|
Astensioni
|
1
|
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EMENDAMENTO 11
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 3.3
Modificare come segue:
|
Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
|
|
Progetto di parere
|
Emendamento
|
|
Integrazione della parità di genere e priorità a tale principio in tutti gli ambiti del pilastro europeo dei diritti sociali: il concetto di parità di genere dovrebbe essere sistematicamente integrato in tutti e 20 i principi del pilastro, al fine di ottenere risultati strategici che vadano a beneficio di tutti e contrastare i persistenti divari di genere. Il CESE propone di includere obiettivi e indicatori specifici di genere nel nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo e nei relativi bilanci.
|
Integrazione della parità di genere e priorità a tale principio in tutti gli ambiti del pilastro europeo dei diritti sociali: il concetto di parità di genere dovrebbe essere sistematicamente integrato in tutti e 20 i principi del pilastro, al fine di ottenere risultati strategici che vadano a beneficio di tutti e contrastare i persistenti divari di genere. Il CESE propone di tenere conto di questi aspetti nel nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo e nei relativi bilanci.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
|
40
|
|
Voti contrari
|
57
|
|
Astensioni
|
2
|
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EMENDAMENTO 12
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 3.4
Modificare come segue:
|
Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
|
|
Progetto di parere
|
Emendamento
|
|
Semplificazione delle regole senza pregiudicare gli obiettivi ad esse sottesi
|
Semplificazione delle regole senza pregiudicare gli obiettivi ad esse sottesi
Il CESE accoglie con favore l'agenda definita dalla Commissione europea per semplificare e snellire le normative e per attuare più efficacemente le politiche. Si dovrebbero mettere in campo iniziative per semplificare e snellire la legislazione e per attuare più efficacemente le politiche senza tuttavia compromettere gli obiettivi legislativi ad esse sottesi.
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Esito della votazione:
|
Voti favorevoli
|
41
|
|
Voti contrari
|
55
|
|
Astensioni
|
4
|
|
EMENDAMENTO 13
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 3.7
Modificare come segue:
|
Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
|
|
Progetto di parere
|
Emendamento
|
|
Margine di bilancio per gli investimenti nella spesa sociale: attuare il pilastro europeo dei diritti sociali sarà impossibile per gli Stati membri se questi non saranno in grado di promuovere la realizzazione di investimenti ingenti e coordinati nella spesa e nelle infrastrutture sociali. Questo presupposto deve trovare spazio nel processo del semestre europeo, che è stato lievemente modificato e adeguato per tener conto dei principi del pilastro. Si devono prendere in considerazione ulteriori misure. Il CESE ha già dichiarato in diverse occasioni che è possibile aumentare gli investimenti pubblici negli Stati membri applicando una "regola d'oro" (golden rule), che consentirebbe di introdurre una maggiore flessibilità nelle regole di bilancio[1].
[1] GU C 227 del 28.6.2018, pag. 1, punti 1.8 e 3.6; GU C 327 del 12.11.2013, pag. 11; GU C 227 del 28.6.2018, pag. 95, punto 1.4; GU C 226 del 16.7.2014, pag. 21; GU C 262 del 25.7.2018, pag. 1, punto 3.14, e GU C 190 del 5.6.2019, pag. 24, punto 1.8; GU C 262 del 25.7.2018, pag. 1, punto 1.4; GU C 14 del 15.1.2020, pag. 1, punti 1.7 e 2.7.2.
|
Margine di bilancio per gli investimenti nella spesa sociale: attuare il pilastro europeo dei diritti sociali sarà impossibile per gli Stati membri se questi non saranno in grado di promuovere la realizzazione di investimenti adeguati e coordinati nella spesa e nelle infrastrutture sociali garantendo al tempo stesso la sostenibilità, in particolare finanziaria. Questo presupposto è integrato nel processo del semestre europeo, che è stato lievemente modificato e adeguato per tener conto dei principi del pilastro. Si dovrebbero prendere in considerazione ulteriori misure per sfruttare la flessibilità concessa dal patto di stabilità e crescita.
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Esito della votazione:
|
Voti favorevoli
|
41
|
|
Voti contrari
|
51
|
|
Astensioni
|
9
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EMENDAMENTO 15
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 3.9
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
|
|
Progetto di parere
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Emendamento
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Le esigenze formulate nel pilastro europeo dei diritti sociali dovranno essere prese in considerazione nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP): l'elaborazione del QFP offre un'opportunità per sostenere gli sforzi dell'UE e degli Stati membri volti ad attuare il pilastro europeo, senza che venga meno, tuttavia, l'attenzione riservata alle priorità perseguite dall'Unione stessa. Questo comporta un utilizzo coerente dei fondi e il riconoscimento del ruolo svolto dal pilastro europeo, sia in quanto bussola per i programmi operativi che come strumento per valutare l'impatto dei fondi strutturali e di investimento, dell'FSE+ e di altre linee di bilancio pertinenti dell'UE. La condizionalità sociale garantirebbe che i progetti contribuiscano attivamente alla realizzazione di obiettivi sociali di portata generale. Gli investimenti nella sicurezza e nella difesa non sono efficaci se la società è divisa. La dimensione sociale degli investimenti e delle riforme dovrebbe essere parte integrante dell'agenda in materia di sicurezza[1]. Gli investimenti sociali necessari non devono essere messi a rischio o abbandonati per privilegiare l'incremento della spesa per la difesa, sia da parte dell'UE che degli Stati membri.
[1] Risoluzione del CESE, del 18 settembre 2024, dal titolo Tracciare i progressi democratici dell'UE: una risoluzione per il prossimo mandato legislativo, punto 7.3.
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Le esigenze formulate nel pilastro europeo dei diritti sociali dovranno essere prese in considerazione nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP): l'elaborazione del QFP offre un'opportunità per sostenere gli sforzi dell'UE e degli Stati membri volti ad attuare il pilastro europeo, senza che venga meno, tuttavia, l'attenzione riservata alle priorità perseguite dall'Unione stessa. Questo comporta un utilizzo coerente dei fondi e il riconoscimento del ruolo svolto dal pilastro europeo, sia in quanto bussola per i programmi operativi che come strumento per valutare l'impatto dei fondi strutturali e di investimento, dell'FSE+ e di altre linee di bilancio pertinenti dell'UE. Ciò garantirebbe che i progetti contribuiscano attivamente alla realizzazione di obiettivi sociali di portata generale. Gli investimenti nella sicurezza e nella difesa non sono efficaci se la società è divisa. La dimensione sociale degli investimenti e delle riforme dovrebbe essere parte integrante dell'agenda in materia di sicurezza[1].
[1] Risoluzione del CESE, del 18 settembre 2024, dal titolo Tracciare i progressi democratici dell'UE: una risoluzione per il prossimo mandato legislativo, punto 7.3.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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43
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Voti contrari
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55
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Astensioni
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2
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EMENDAMENTO 16
SOC/822
Nuovo piano d'azione sull'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
Punto 3.13
Modificare come segue:
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Presentato da:
DANISMAN Mira-Maria
KRAWCZYK Jacek
MINCHEVA Mariya
SCHWENG Christa
SMOLE Jože
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Progetto di parere
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Emendamento
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Ricorso alle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici: il CESE esorta a porre maggiormente l'accento sul contributo che potrebbe venire dalle regole in materia di appalti pubblici per migliorare l'applicazione e il rispetto delle norme sociali e del lavoro in vigore sia nell'UE che a livello nazionale[1]. Condizioni e regole comuni e armonizzate del diritto dell'UE in materia di appalti pubblici dovrebbero mettere fine alla concorrenza mediante l'offerta del prezzo più basso nelle gare d'appalto e garantire che, nel quadro delle procedure di aggiudicazione dei contratti di appalto, le amministrazioni aggiudicatrici abbiano l'obbligo di tenere conto di criteri sociali e ambientali conformemente al pilastro europeo dei diritti sociali. Il CESE chiede pertanto che tra i requisiti per l'aggiudicazione previsti dalle direttive europee in materia di appalti sia inclusa anche la considerazione degli aspetti sociali, tra cui la contrattazione collettiva.
[1] GU C 374 del 16.9.2021, pag. 38, punti 1.23 e 2.5.3.
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Ricorso alle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici: il CESE esorta a porre maggiormente l'accento sul contributo che potrebbe venire dall'applicazione delle regole in vigore in materia di appalti pubblici per migliorare l'applicazione e il rispetto delle norme sociali e del lavoro in vigore sia nell'UE che a livello nazionale[1]. Tali regole consentono già alle autorità di tenere conto delle sfide sociali e di prendere in considerazione una serie di criteri sociali e ambientali nel settore degli appalti pubblici[2].
[1] GU C 374 del 16.9.2021, pag. 38, punti 1.23 e 2.5.3.
[2] Cfr. ad esempio la comunicazione della Commissione Acquisti sociali - Una guida alla considerazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici (seconda edizione) - C(2021) 3573 final, https://ec.europa.eu/docsroom/documents/45767?locale=it.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli
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36
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Voti contrari
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59
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Astensioni
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6
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