COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 18.5.2022
SWD(2022) 148 final
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE
CONSULTAZIONE DEI PORTATORI DI INTERESSI - RELAZIONE RIEPILOGATIVA
che accompagna il documento
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Strategia dell'UE per l'energia solare
{COM(2022) 221 final}
CONSULTAZIONE PUBBLICA – RELAZIONE RIEPILOGATIVA
STRATEGIA DELL'UE PER L'ENERGIA SOLARE
Nel suo programma di lavoro per il 2022 la Commissione europea ha annunciato per la prima volta l'intenzione di adottare una comunicazione per definire una strategia per l'energia solare nell'UE. In preparazione dell'iniziativa, le principali attività di consultazione dei portatori di interessi prevedevano un invito a presentare contributi online e una consultazione pubblica, che sono stati pubblicati il 18 gennaio sul sito web dedicato "Di' la tua" della Commissione e sono rimasti aperti per 12 settimane. Oltre alle attività di consultazione online, la Commissione ha organizzato anche una conferenza virtuale di alto livello con i portatori di interessi e tre seminari tecnici.
L'obiettivo della consultazione era quello di raccogliere riscontri dagli Stati membri, dai portatori di interessi e dai cittadini sulla portata e sul contenuto della strategia proposti, nonché su eventuali ulteriori elementi da includere nella stessa. Fra i principali portatori di interessi cui era rivolta la consultazione figuravano autorità pubbliche, aziende del settore dell'energia solare (come i fabbricanti di prodotti, i promotori di progetti o le imprese che operano nel settore dell'integrazione degli impianti solari, ad esempio gli aggregatori o i fornitori di soluzioni digitali, comprese le PMI), comunità energetiche, associazioni di consumatori, organizzazioni non governative, organizzazioni attive nei settori della ricerca e dell'innovazione e singoli individui che producono o consumano energia solare o che sono semplicemente interessati alla materia.
Questo documento è meramente una sintesi dei contributi forniti dai portatori di interessi durante il processo di consultazione; non può in alcun caso essere considerato una presa di posizione ufficiale della Commissione o dei suoi servizi e non impegna in nessun modo la Commissione. Le risposte alle attività di consultazione non possono essere considerate un campione rappresentativo delle opinioni dei cittadini dell'UE.
Portatori di interessi partecipanti
I contributi dei principali portatori di interessi cui era rivolta la consultazione sono pervenuti sotto forma di risposte alla consultazione pubblica, osservazioni nell'ambito dell'invito a presentare contributi e tramite la partecipazione agli eventi loro dedicati. Vi è stata una grande partecipazione delle imprese del settore dell'energia solare a tutti i livelli (dalle microimprese alle grandi aziende), in rappresentanza di vari settori tecnologici connessi a tale energia (solare a concentrazione, solare fotovoltaico, solare termico, ecc.), oltre che delle comunità di energia rinnovabile e dei cittadini coinvolti e/o interessati all'energia solare. Hanno presentato osservazioni e commenti anche diverse associazioni di consumatori, organizzazioni non governative e organizzazioni impegnate nella ricerca e nell'innovazione. La partecipazione delle autorità pubbliche, a livello sia nazionale che locale, è stata limitata.
Strumenti e metodologia
È stata condotta un'analisi quantitativa e qualitativa delle risposte fornite in sede di consultazione pubblica e delle opinioni ricevute in risposta all'invito a presentare contributi, fra cui i documenti di sintesi allegati. Le risposte alle domande a risposta multipla della consultazione pubblica sono state elaborate utilizzando gli strumenti di analisi quantitativa dei dati di EU Survey. Le risposte qualitative (ossia le risposte alle domande aperte e i documenti di sintesi allegati) sono state raccolte e analizzate separatamente rispetto ai dati quantitativi. Le osservazioni pervenute nell'ambito dell'invito a presentare contributi sono state classificate in base alla posizione espressa e quantificate.
Invito a presentare contributi
447 persone o entità hanno formulato osservazioni in risposta all'invito a presentare contributi, di cui erano 92 ripetizioni e 44 fuori tema. Pertanto il numero effettivo di contributi significativi è stato pari a 311.
La vasta maggioranza delle osservazioni proveniva da cittadini (266, di cui 4 di paesi terzi) e imprese/organizzazioni professionali (58), organizzazioni non governative (12), istituti universitari/di ricerca (5), agenzie di ricerca (1), sindacati (3), enti pubblici (3) e altri (7).
Questionario della consultazione pubblica
Al questionario utilizzato per la consultazione pubblica hanno risposto in 190. La maggior parte dei partecipanti era costituita da imprese/organizzazioni professionali (55) e da cittadini dell'UE (52). I restanti rappresentavano istituti universitari/di ricerca (23), associazioni di categoria (21), enti pubblici (13), organizzazioni non governative (8), organizzazioni di consumatori (3), cittadini extra UE (2), sindacati (1) e altri (12). Inoltre 12 partecipanti hanno dichiarato di rappresentare una comunità energetica e 49 uno o più proprietari di impianti di produzione di energia solare distribuita su piccola scala.
Per quanto riguarda il paese di origine dei partecipanti, 44 hanno indicato la Spagna, 38 la Germania, 18 la Francia, 14 rispettivamente il Belgio e l'Italia, 8 i Paesi Bassi, 7 la Svezia, 5 l'Austria, il Portogallo e la Polonia rispettivamente, 4 la Grecia, 2 la Cechia e altrettanti la Danimarca, l'Estonia, l'Irlanda, l'Ungheria e Malta, e infine 1 ciascuno la Bulgaria, la Finlandia, la Lituania, la Romania e la Slovenia. Tra i partecipanti provenienti da paesi terzi 3 hanno indicato come paese di origine la Norvegia, 2 la Svizzera, 2 la Turchia e 1 ciascuno Brasile, Cina, Israele e Regno Unito.
Alla domanda sulle tecnologie di cui si occupano (era possibile scegliere più di un'opzione), la maggior parte dei partecipanti ha selezionato il solare fotovoltaico, distribuito (87) o di tipo "utility-scale" (78), seguito dal solare termico per uso domestico (40), industriale o agricolo (39) o per il teleriscaldamento (29), mentre il solare a concentrazione (CSP) è stato selezionato da 59 partecipanti.
Risultati della consultazione pubblica
Invito a presentare contributi
Su 311 partecipanti effettivi, la stragrande maggioranza (290) si è espressa a favore di un'accelerazione della diffusione dell'energia solare, mentre 21 si sono dichiarati contrari. La maggior parte ha raccomandato una diffusione massiccia del solare in edilizia, la semplificazione della legislazione e un maggiore sostegno economico. Alcuni hanno espresso preoccupazioni in merito alla concorrenza con l'agricoltura nell'uso del suolo, alle problematiche ambientali e alla sicurezza della catena di approvvigionamento.
I partecipanti hanno individuato negli oneri amministrativi (77) il principale impedimento allo sviluppo di progetti solari, evidenziando la necessità di procedure amministrative più brevi e semplici. Alcuni hanno anche sottolineato l'esigenza di un maggior sostegno (60) sotto forma di finanziamenti, prestiti o sgravi fiscali.
Secondo alcuni partecipanti gli edifici dovrebbero produrre energia rinnovabile ed essere ad alta efficienza energetica, riducendo così i costi dell'energia per le famiglie. A tal fine hanno esortato ad accelerare l'integrazione dell'energia solare su tetti, balconi, facciate, muri o altre parti nei progetti di nuova costruzione, così come in fase di ristrutturazione di edifici pubblici o privati (85). Altri partecipanti hanno collegato lo sviluppo dell'energia solare in edilizia all'integrazione della mobilità elettrica, proponendo di accelerare la realizzazione di parcheggi/stazioni di ricarica per veicoli elettrici anche lungo le autostrade. Altri ancora hanno espresso il loro sostegno alle comunità energetiche e all'autoconsumo come strumenti per promuovere la produzione decentrata di energia solare (28) e per far conoscere al pubblico in generale i benefici e la redditività dell'energia solare (9).
Diversi partecipanti hanno indicato i sistemi di stoccaggio come la soluzione migliore per consentire una maggiore flessibilità nella gestione della produzione di energia rinnovabile e per sopperire al fabbisogno energetico notturno (40). Alcuni hanno menzionato l'esigenza di potenziare altre tecnologie solari come il CSP (10) e il solare termico (15), non solo i pannelli fotovoltaici. Una delle sfide principali individuate consiste nello sviluppo di una forza lavoro dotata delle conoscenze, delle capacità e delle competenze necessarie (7).
Relativamente agli aspetti ambientali, vari partecipanti hanno chiesto un rafforzamento delle norme sulla sostenibilità e l'intensificazione delle attività di ricerca per garantire una produzione e un riciclaggio efficienti in termini di risorse (30). Per quanto riguarda il duplice uso dello spazio, in molti caldeggiano la promozione dell'agrifotovoltaico (34). Alcuni partecipanti si sono espressi a favore della produzione di pannelli solari nell'UE ("made in Europe") (18) quale modo per garantire che i prodotti fotovoltaici installati nell'Unione siano conformi a standard ambientali elevati, non siano prodotti con lavoro forzato e rafforzino la resilienza della catena di approvvigionamento.
Questionario della consultazione pubblica
Il questionario della consultazione pubblica conteneva 26 domande in totale, la maggior parte delle quali a risposta multipla, benché alcune fossero domande aperte. Le domande vertevano su tre argomenti principali: 1) accelerazione della diffusione dei progetti di energia solare, 2) agevolazione dell'integrazione nel sistema della produzione di energia solare e 3) miglioramento della sostenibilità, della resilienza, della competitività, dell'innovazione e della trasparenza lungo la catena del valore dell'energia solare. Si noti che la maggior parte dei 190 partecipanti non ha risposto in maniera esauriente a tutte le domande.
Nella prima parte del questionario la maggior parte dei partecipanti (45) ha individuato nelle procedure di autorizzazione il principale ostacolo ai progetti fotovoltaici, seguite dai problemi di connessione alla rete (43) e dal quadro normativo (42). D'altro canto, la scarsa accettazione da parte del pubblico rappresenta l'ostacolo meno importante secondo il maggior numero di partecipanti (32). Per quanto riguarda i progetti basati sul CSP, il quadro normativo è l'ostacolo più grave per il maggior numero di partecipanti (51).
Quanto ai fattori che influenzano negativamente l'interesse commerciale nei nuovi progetti di solare fotovoltaico "utility-scale", il maggior numero di partecipanti (44) ha indicato l'incertezza sul futuro quadro normativo, seguita dall'incertezza sui futuri regimi di sostegno (40) e dalla mancanza di incentivi allo stoccaggio dal lato del consumatore (behind-the-meter, ovvero "dietro il contatore") associato a progetti solari (38). Rispondendo alla stessa domanda riguardo ai progetti CSP su vasta scala, la maggior parte dei partecipanti (49) ha incolpato i sistemi basati sulle aste, inadeguati a garantire condizioni di parità, e l'incertezza sul futuro quadro normativo (46).
I partecipanti hanno inoltre soppesato la rilevanza dei fattori che ostacolano la diffusione di impianti solari di piccole dimensioni in abitazioni unifamiliari. La maggior parte (41) ha messo al primo posto la mancata vendita (o la scarsa remunerazione) del surplus di energia elettrica prodotta. Per quanto riguarda gli impianti in edifici con più unità abitative, il maggior numero di partecipanti (41) ha ravvisato nel quadro normativo e di sostegno pubblico il principale fattore deterrente, seguito dal quadro giuridico su cui si basa il processo decisionale nei condomini con tetti e facciate di proprietà comune (38). Circa 40 partecipanti non hanno risposto in maniera esauriente a queste due domande. La maggior parte degli interpellati si è detta d'accordo sul fatto che, in assenza di regimi di misurazione del consumo netto/fatturazione netta, verrebbero a mancare gli incentivi per i piccoli impianti. 32 partecipanti sui circa 100 che hanno risposto alla domanda hanno individuato negli oneri e nelle imposte di accesso alla rete il fattore negativo più rilevante.
In relazione ai fattori che impediscono alle comunità energetiche di svolgere appieno il proprio ruolo nella generazione, condivisione e vendita di energia solare, molti partecipanti non hanno dato una risposta esauriente (circa 90). Tra coloro che hanno risposto, la maggioranza (40) ha individuato come fattore principale la rigorosità e le lungaggini delle procedure di gara per ottenere sussidi e delle procedure di autorizzazione per creare comunità energetiche (40 anche in questo caso).
I partecipanti hanno inoltre valutato i fattori di ostacolo all'installazione di impianti solari nelle zone/strutture industriali. Tenuto conto del fatto che circa 70 partecipanti non hanno risposto alla domanda, la maggioranza (37) ha segnalato come primo fattore l'impatto del quadro normativo e di sostegno sull'attrattiva commerciale, seguito dalla scarsa visibilità sul lungo periodo necessaria per prendere importanti decisioni di investimento, dalla mancanza di incentivi a un maggior utilizzo dell'energia rinnovabile e da problemi di collegamento alla rete (33 ciascuno). Non è invece visto come un ostacolo il basso potenziale di elettrificazione delle operazioni, dal momento che il maggior numero di partecipanti (54) lo ritiene il fattore negativo meno rilevante.
Per quanto riguarda gli impianti solari termici, considerando che circa 100 partecipanti non hanno risposto in maniera esauriente alla domanda, il maggior numero di essi (32) trova problematico il quadro normativo e di sostegno pubblico; sono state rimarcate anche condizioni sfavorevoli per il collegamento delle fonti rinnovabili ai sistemi di riscaldamento (30).
Per incoraggiare le autorità pubbliche a installare impianti a energia solare sugli edifici o i terreni di loro proprietà o in affitto, lo strumento migliore secondo il maggior numero di partecipanti (83) sarebbe la definizione di obiettivi per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili negli edifici pubblici, seguita dagli obblighi giuridici (69). Circa 60 partecipanti non hanno risposto in modo esauriente a questa domanda.
Ai produttori di prodotti agricoli primari, compresi gli agricoltori e le associazioni di categoria, è stato chiesto se avessero investito o avessero intenzione di investire nell'energia solare nella loro azienda. Su 22 partecipanti, 10 hanno risposto affermativamente e la maggior parte (6) ha dichiarato di aderire a un regime di misurazione del consumo netto/fatturazione netta. La maggior parte di coloro che non avevano investito e/o non avevano intenzione di investire (12 in totale) ha menzionato la mancanza di finanziamenti come motivo principale della decisione (6).
Circa 60 partecipanti hanno esposto le proprie idee riguardo alle modifiche normative che potrebbero contribuire a creare un quadro più favorevole per incrementare la capacità fotovoltaica distribuita in luoghi diversi dagli edifici. Le risposte sono state piuttosto eterogenee ma sono emersi alcuni temi ricorrenti, ad esempio la promozione della diffusione dell'agrifotovoltaico attraverso la definizione di un quadro di riferimento specifico, maggiori aiuti finanziari (regimi di sostegno, sgravi fiscali, ecc.) o l'accelerazione e lo snellimento delle procedure autorizzative.
La stragrande maggioranza dei partecipanti (145) ritiene che i problemi di compatibilità/interoperabilità tra i componenti degli impianti solari fotovoltaici o dei sistemi di produzione e stoccaggio dell'energia solare limitino la scelta dei clienti a un particolare fornitore o fabbricante di apparecchiature o a una linea di prodotti. 45 rispondenti su 78 hanno indicato come motivo l'incompatibilità di protocolli/standard di comunicazione.
Per quanto concerne le misure volte ad agevolare l'integrazione della produzione di energia solare nel sistema, circa 60 partecipanti non hanno risposto in maniera esauriente. Il maggior numero di rispondenti (101) ritiene che i piccoli produttori di energia solare debbano essere autorizzati a vendere sia sul mercato all'ingrosso che su quello al dettaglio.
La maggioranza dei partecipanti (74 sui 122 che hanno risposto) ha affermato di non prestare servizi di flessibilità al gestore locale dei sistemi elettrici. Per quanto riguarda gli ostacoli alla prestazione di servizi di flessibilità al gestore locale dei sistemi elettrici (ad esempio tramite la gestione attiva della domanda), la maggior parte dei partecipanti (51) ha individuato nell'assenza di mercati locali o di possibilità di scambio fra pari lo scoglio più grande, seguito dal fatto che il mercato è dominato dalle grandi società di fornitura (38).
102 partecipanti (su un totale di 117 risposte) convengono sul fatto che i piccoli produttori di energia solare dovrebbero essere autorizzati a vendere sia sul mercato all'ingrosso che su quello al dettaglio. La maggior parte (51) ha indicato l'assenza di mercati locali, di possibilità di scambio fra pari ecc. come l'ostacolo maggiore alla partecipazione al mercato. Tuttavia circa 100 partecipanti non si sono espressi su tutti gli ostacoli.
I partecipanti che non avevano installato una batteria per esigenze domestiche o commerciali erano più numerosi di quelli che lo avevano fatto (79 contro 51). Le ragioni principali di chi ha optato per l'installazione sono state allineare maggiormente i consumi alla produzione solare (37) e diminuire la dipendenza dalla rete (36); la maggioranza di coloro che hanno rinunciato riteneva invece che l'installazione fosse troppo costosa a fronte del valore aggiunto (39). Per quanto riguarda la comunicazione in rete dei sistemi solari fotovoltaici distribuiti, la maggior parte dei partecipanti ritiene necessario un formato comune per i dati (87 su 106) e, in merito alla produzione di tali dati, la maggior parte dei essi pensa che debba essere prossima agli intervalli temporali dei mercati dell'energia elettrica o più vicina al tempo reale (78 su 99 risposte).
Con riferimento alle domande relative alla catena del valore, la maggior parte dei partecipanti (tra 121 e 150) ritiene pertinente adottare misure che prescrivano una maggiore trasparenza e introducano requisiti quantitativi (sull'impronta di carbonio, sulla sostenibilità ambientale e sulle condizioni di lavoro) per i prodotti/sistemi a energia solare venduti nell'UE. La netta maggioranza dei partecipanti (151) è del parere che la dipendenza dell'UE dalle importazioni di prodotti/materiali nel settore dell'energia solare possa creare vulnerabilità o mettere a rischio la possibilità di accelerare la diffusione dell'energia solare e in molti (142) ritengono probabile che le sfide legate alla catena di approvvigionamento influiranno considerevolmente sulla disponibilità di soluzioni solari economicamente vantaggiose sul mercato dell'UE nel medio-lungo termine.
Alla richiesta di selezionare i principali fattori che minano la capacità dell'UE di generare proprietà intellettuale e innovazione in relazione alla catena del valore dell'energia solare, la risposta più frequente è stata la limitata produzione su vasta scala nell'UE (99). Per quanto riguarda i settori della catena di approvvigionamento del fotovoltaico dotati del maggior potenziale di migliorare la competitività dell'industria dell'UE, secondo i partecipanti sono soprattutto le nuove tecnologie, come le celle a eterogiunzione, in perovskite o tandem (66), ma anche la produzione di moduli (56) e celle (55) e la fabbricazione di apparecchiature (54). In riferimento alle misure che potrebbero contribuire alla sostenibilità, competitività e resilienza della catena del valore dell'energia solare nell'UE, il maggior numero di partecipanti (76) ritiene che l'accesso a condizioni di finanziamento favorevoli sia la misura con il miglior potenziale, seguito dall'avvio di un processo di importanti progetti di comune interesse europeo nel settore del solare (69) e dal sostegno allo sviluppo di impianti di produzione su vasta scala, anche attraverso iter autorizzativi abbreviati (64).
Documenti di sintesi
La Commissione europea ha ricevuto 35 documenti contenenti sintesi o posizioni sull'energia solare presentate da diverse organizzazioni, tra cui amministrazioni pubbliche, aziende, operatori di sistemi di distribuzione e trasmissione, associazioni del settore privato e di cittadini, ecc. I messaggi pervenuti attraverso questo canale ribadiscono in larga misura le opinioni espresse nel questionario. La presente sezione riassume dunque le richieste avanzate nei suddetti documenti che non compaiono nella sintesi precedente.
Tali documenti hanno offerto nuove prospettive su un aspetto in particolare, ossia le implicazioni sociali della diffusione dell'energia solare in termini di lotta alla povertà energetica, sostegno all'autoconsumo collettivo, risposta alle difficoltà di accesso alle rinnovabili da parte dei locatari, ecc. I portatori di interessi hanno proposto regimi di sostegno a favore delle famiglie a basso reddito che non possono permettersi l'investimento iniziale necessario per installare un impianto a energia solare, o la creazione di meccanismi incentivanti tanto per i proprietari quanto per i locatari. Per agevolare l'installazione di impianti a energia solare nei condomini è stato proposto di rivedere le regole del processo decisionale per questa tipologia di edifici, affinché le decisioni siano adottate in modo più rapido e semplice, ad esempio a maggioranza semplice. Per promuovere l'autoconsumo i portatori di interessi hanno proposto di garantire ai prosumatori la possibilità di cambiare fornitore, che renderebbe più competitiva la remunerazione dell'energia elettrica che immettono in rete; inoltre alcuni hanno chiesto che tale remunerazione sia almeno pari al prezzo di mercato dell'energia elettrica. Il pieno coinvolgimento dei piccoli impianti nei mercati dell'elettricità è considerato necessario anche per promuovere la decentralizzazione. Altri portatori di interessi hanno sottolineato che in alcuni casi la diffusione degli impianti sui tetti è bloccata dalle norme locali sull'aspetto esterno degli edifici e hanno chiesto la semplificazione e la riduzione dei tempi delle procedure autorizzative. È stato chiesto di eliminare alcune tasse in caso di autoconsumo e condivisione dell'energia elettrica, nonché di rivedere le tariffe di rete per incoraggiare la diffusione decentrata del solare. È stata inoltre sottolineata la necessità di attuare pienamente l'attuale normativa dell'UE riguardante le comunità di energia rinnovabile.
Al contempo molti portatori di interessi hanno proposto soluzioni per favorire la realizzazione di impianti su vasta scala, come un meccanismo a livello nazionale che permetta di individuare le zone più idonee o una certa flessibilità nell'attuazione della legislazione ambientale, avvalendosi delle deroghe esistenti nell'interesse pubblico. Parallelamente un gran numero di portatori di interessi ha proposto di affrontare in modo olistico gli ostacoli derivanti dal duplice utilizzo dello spazio o delle superfici, integrando le normative di vari settori, come l'energia, da un lato, e l'edilizia, l'agricoltura, le infrastrutture e così di seguito, dall'altro.
Alcuni governi e aziende di servizi pubblici nazionali hanno inoltre sottolineato che l'Unione europea dovrebbe rispettare il diritto degli Stati membri di decidere in merito alla propria politica energetica e astenersi dal proporre ulteriori norme in materia. Al contempo le amministrazioni locali hanno precisato che le regioni ultraperiferiche dell'UE si affidano a sistemi energetici isolati e che l'articolo 349 TFUE tutela la loro sovranità energetica. Ciò si traduce nell'esigenza di sviluppare sia impianti per la produzione di energia rinnovabile che soluzioni di stoccaggio. Altri portatori di interessi hanno anche evidenziato gli elementi che al momento ostacolano la diffusione dello stoccaggio.
Alcuni settori industriali hanno utilizzato questo canale per avanzare le loro richieste. È stata formulata l'esigenza di sostenere ulteriormente il solare termico, ad esempio per una più vasta applicazione nella decarbonizzazione di taluni processi industriali, che vantano un potenziale considerevole, ma di lento sviluppo. Il settore del solare a concentrazione, particolarmente attivo, ha chiesto un sostegno specifico per le fonti rinnovabili che garantiscono la stabilità della rete, fra cui proprio il CSP.
Infine il settore della fabbricazione di impianti solari ha presentato una serie di richieste. Tra queste, il riconoscimento come settore strategico per l'UE, l'accesso ai finanziamenti (anche attraverso un importante progetto di comune interesse europeo), la definizione di un obiettivo di capacità produttiva a livello dell'UE e l'abolizione degli attuali dazi antidumping su alcuni componenti necessari per la fabbricazione di prodotti fotovoltaici.
Eventi di sensibilizzazione
Oltre alle attività summenzionate, il 29 marzo la Commissione ha organizzato una conferenza virtuale ad alto livello sulla strategia dell'UE per l'energia solare, cui hanno partecipato circa 250 portatori di interessi. Tra i relatori si annoveravano rappresentanti di alto livello delle istituzioni europee ed esponenti dei comparti solare e termico dell'UE: industria, organizzazioni di cittadini, autorità di regolazione, analisti, ricercatori e società civile. È stato espresso sostegno unanime all'accelerazione e all'agevolazione della diffusione degli impianti solari, mantenendo al contempo standard elevati in materia ambientale e sociale. La maggior parte dei partecipanti ha sottolineato l'importanza del duplice uso dello spazio. È stata sottolineata anche l'importanza di rafforzare la catena di approvvigionamento europea, per quanto non si sia raggiunto un consenso sulle misure da adottare a livello dell'Unione. La diffusione decentrata guidata dai cittadini, basata ad esempio sulle comunità energetiche, è stata definita una componente chiave per il futuro.
La Commissione ha inoltre partecipato a tre seminari tecnici su temi specifici con ricercatori e operatori del settore:
·nel primo, sul fotovoltaico architettonicamente integrato (FAI), i portatori di interessi hanno fatto notare che i prodotti FAI devono ottenere a una doppia certificazione, in quanto prodotti da costruzione e prodotti elettrici, e che non esistono procedure omogenee nell'UE;
·nel secondo, sulle opportunità e gli ostacoli per l'industria manifatturiera del solare fotovoltaico, i portatori di interessi hanno sottolineato che, sebbene l'innovazione rimanga un punto di forza fondamentale dell'UE, la carenza di industrie manifatturiere rende meno competitivo l'ambiente dell'innovazione. L'accesso ai finanziamenti è stato presentato come condizione fondamentale per l'espansione dell'industria manifatturiera a causa della concorrenza esercitata dai prodotti importati, che, secondo i partecipanti, è frutto della mancanza di condizioni di parità a livello internazionale;
·nel terzo, che ha visto la partecipazione di rappresentanti del settore del solare a concentrazione (sia elettrico che termico), i portatori di interessi hanno sostenuto che il CSP non dovrebbe competere con il solare fotovoltaico sulla base dei costi, in quanto apporta un valore aggiunto al sistema in termini di accumulo termico e può ad esempio fornire energia elettrica durante la notte, fungendo da sistema sostitutivo. Pertanto sarebbero auspicabili nuovi tipi di aste che riconoscano i vantaggi dell'energia rinnovabile che può essere dispacciata.
Conclusioni
I risultati della consultazione pubblica aperta sono ampiamente in linea con le finalità principali dell'iniziativa, e hanno messo in luce l'enorme consenso tra i partecipanti a favore di una più rapida diffusione dell'energia solare nell'Unione e di un ruolo più marcato dell'industria UE del solare in questo processo.
È importante sottolineare che alcune delle richieste formulate in sede di consultazione saranno affrontate da altre iniziative della Commissione europea, in corso o programmate, in particolare l'iniziativa parallela sulla velocizzazione delle procedure autorizzative per i progetti di energia rinnovabile, poiché questo aspetto è stato indicato dai più come il principale ostacolo a una più rapida diffusione. Altre questioni sono legate alla piena attuazione della normativa dell'UE esistente e alle proposte presentate nel 2021 con il pacchetto "Pronti per il 55 %", compresa la proposta di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili.
Un principio fondamentale di questa iniziativa è che per conseguire gli obiettivi dell'UE in materia di rinnovabili occorrono tutte le forme di diffusione, approccio chiaramente confermato dagli esiti del processo di consultazione. È dunque necessaria una diffusione su larga scala, che deve essere compatibile con altri utilizzi del territorio e con rigorose norme ambientali; devono inoltre essere promosse forme innovative di diffusione, in combinazione con l'agricoltura o le infrastrutture di trasporto; infine, per sostenere la diffusione decentrata trainata dai cittadini e dalle comunità, è necessario mettere a punto una serie di incentivi e rimuovere gli ostacoli superflui.
Per concludere, la consultazione ha confermato l'ampio sostegno dei portatori di interessi a un ruolo rafforzato dell'industria del solare nell'UE, in virtù dei vantaggi economici che ne deriverebbero o con l'auspicio di ridurre l'attuale dipendenza dalle importazioni. Esiste una moltitudine di strumenti che l'UE può utilizzare per favorire tale processo. Dalla consultazione è altresì emersa una chiara richiesta di prodotti connessi all'energia solare che rispettino standard di sostenibilità elevati.