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Document 52020XC0622(03)

Pubblicazione del documento unico modificato a seguito dell’approvazione di una modifica minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012 2020/C 208/06

C/2020/4104

GU C 208 del 22.6.2020, p. 13–15 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

22.6.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 208/13


Pubblicazione del documento unico modificato a seguito dell’approvazione di una modifica minore ai sensi dell’articolo 53, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012

(2020/C 208/06)

La Commissione europea ha approvato la modifica minore ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento delegato (UE) n. 664/2014 della Commissione (1).

La domanda di approvazione di questa modifica minore può essere consultata nella banca dati eAmbrosia della Commissione.

DOCUMENTO UNICO

«Mela di Valtellina»

N. UE: PGI-IT-0574-AM01 — 17.2.2020

DOP ( ) IGP (X)

1.   Denominazione (denominazioni)

«Mela di Valtellina»

2.   Stato membro o paese terzo

Italia

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.6 Ortofrutticoli e cereali freschi e trasformati.

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

Per la produzione della «Mela di Valtellina» vengono utilizzati i frutti delle seguenti varietà: «Red delicious» — «Golden delicious» — «Gala». Al momento della loro immissione al consumo presentano le seguenti caratteristiche: «Red delicious»: epicarpo spesso, poco ceroso, di colore rosso intenso brillante, con estensione del sovracolore superiore all’80 % della superficie, liscio, esente da rugginosità e untuosità, resistente alle manipolazioni; forma tronco conica oblunga con cinque lobi e profilo equatoriale pentagonale; calibro con diametro minimo di 65 mm; tenore zuccherino minimo superiore a 10° brix; polpa: bianca dal profumo di mela medio elevato. Elevata è la percezione degli odori di miele, gelsomino e albicocca. La croccantezza e la succosità sono elevate. Prevalenza del sapore dolce con apprezzabile acidità e aroma di media intensità. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm2. Le «Golden delicious» sono caratterizzate da: epicarpo poco ceroso, di colore giallo intenso a maturazione, talora con sfaccettatura rosa nella parte esposta al sole, a volte soggetto a rugginosità, sensibile alle manipolazioni; forma sferoidale o troncoconica oblunga, leggermente costoluta in sezione trasversale; calibro con diametro minimo di 65 mm; tenore zuccherino minimo superiore a 11.5° brix; polpa dal colore bianco crema, con profumo di mela intenso. La durezza è media come anche la croccantezza e la succosità, mentre è praticamente nulla la farinosità. I frutti si distinguono per la dolcezza pur mantenendo valori di acidità apprezzabili che connotano la freschezza del frutto. Medio alto è l’aroma di mela. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm2. Le «Gala» si presentano con: epicarpo rosso brillante, con estensione del sopracolore rosso minimo sul 30 % della superficie per la Gala standard e sul 65 % nei cloni migliorativi; forma tronco-conica breve, con i cinque lobi apicali abbastanza pronunciati; calibro del diametro minimo di 65 mm; tenore zuccherino minimo superiore a 11° brix;. polpa bianco crema dal profumo di media intensità. La durezza è media e la succosità elevata, assente la farinosità. Il sapore è dolce, poco acido con aroma gradevole di media intensità. Assente la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm2. Sono immessi al consumo i frutti delle categorie di qualità Extra e I.

3.3.   Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella zona geografica delimitata

Le operazioni di produzione devono avvenire della zona geografica identificata.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

La Mela di Valtellina viene immessa al consumo utilizzando Bins alveolari — Plateaux in cartone — Cartone telescopico (traypak) — Cassetta in legno — Cassetta riutilizzabile in materiale plastico — Confezioni sigillate con più frutti (vassoi, cartoni e sacchetti).

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

La dicitura «Mela di Valtellina» Indicazione Geografica Protetta o il suo acronimo IGP, deve essere apposta in modo chiaro e perfettamente leggibile, con dimensione prevalente su ogni altra dicitura presente, sulle confezioni sigillate o sui singoli frutti. Laddove sia presente la bollinatura dei singoli frutti essa non può interessare meno del 50 % dei frutti presenti in confezione. Qualora non sia presente la bollinatura dei singoli frutti debbono essere utilizzate confezioni chiuse e sigillate. Il logo è rappresentato dalla dicitura «Mela di Valtellina» Indicazione Geografica Protetta. Gli indici colorimetrici sono i seguenti: rosso (pantone red 032), verde (pantone 355) e nero (100 %). Il carattere da utilizzare è il Futura bold.

4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La zona di produzione della «Mela di Valtellina» comprende i territori dei seguenti comuni della provincia di Sondrio: Albosaggia, Andalo Valtellino, Ardenno, Berbenno di Valtellina, Bianzone, Buglio in Monte, Caiolo, Castello dell’Acqua, Castione Andevenno, Cedrasco, Cercino, Chiavenna, Chiuro, Cino, Civo, Colorina, Cosio Valtellino, Dazio, Delebio, Dubino, Faedo Valtellino, Forcola, Fusine, Gordona, Grosio, Grosotto, Lovero, Mantello, Mazzo di Valtellina, Mese, Mello, Montagna in Valtellina, Morbegno, Novate Mezzola, Piateda, Piantedo, Piuro, Poggiridenti, Ponte in Valtellina, Postalesio, Prata Camportaccio, Rogolo, Samolaco, San Giacomo Filippo, Sernio, Sondalo, Sondrio, Spriana, Talamona, Teglio, Tirano, Torre di Santa Maria, Tovo di Sant’Agata, Traona, Tresivio, Verceia, Vervio, Villa di Chiavenna, Villa di Tirano.

5.   Legame con la zona geografica

La particolarità della zona in cui viene prodotta la «Mela di Valtellina» consiste nell’ottima esposizione favorevole della vallata della Valtellina. Questa vallata è orientata Est-Ovest; a Nord è protetta dalle Alpi Retiche ed a Sud dalle Prealpi Orobie. Il clima di cui gode è dunque molto mite con una ventilazione particolare che risente del fenomeno del Foen, un vento caldo e secco, che causa impennate della temperatura e cali dell’umidità dell’aria. La vallata si sviluppa su un’altimetria che parte dai 200 m e giunge ai 900 m slm e per questo motivo i frutteti godono di una buona illuminazione e ventilazione. Essi sono ubicati soprattutto sui conoidi di origine alluvionale caratterizzati da un’elevata presenza di scheletro grossolano, permeabili, dove il ristagno idrico è praticamente assente e la reazione del terreno è subacida o acida.

L’analisi sensoriale ha evidenziato caratteristiche che accomunano le tre varietà della denominazione «Mela di Valtellina» nella polpa soda, compatta, croccante e aromatica. In particolare:

la varietà Gala possiede polpa mediamente compatta, molto succosa con farinosità assente. Il sapore è dolce, poco acido, non amaro, l’aroma è risultato di media intensità;

la Golden Delicious si contraddistingue per durezza, croccantezza e succosità di media intensità, mentre è nulla la farinosità. Il sapore è dolce e l’aroma intenso;

la Red Delicious presenta un profumo intenso con note di miele, gelsomino ed albicocca. La polpa presenta durezza, croccantezza e succosità elevate; l’aroma è di media intensità.

Altra peculiarità è rappresentata dalla colorazione molto intensa dei frutti e dalla forma allungata, molto attraente; caratteristiche esaltate dalle condizioni di irraggiamento dovute all’esposizione del territori della Valtellina descritti al punto 4.

La reputazione della «Mela di Valtellina» risale al secondo dopoguerra ed è andata crescendo progressivamente negli anni con il contributo delle varie cooperative ortofrutticole che, in collaborazione con istituti universitari specializzati nella melicoltura, hanno consolidato il «sistema melo» in Valtellina. Infatti già nel 1968 a Ponte in Valtellina si svolgeva con il patrocinio della Società Orticola Italiana il «2o Convegno nazionale di frutticoltura montana» seguito poi nel 1983 dal «Convegno su scelte varietali e rinnovamento della frutticoltura montana». La coltivazione del melo segue alcune pratiche colturali tradizionali e consolidate; attualmente si riferiscono alla coltivazione professionale del melo che, nel corso degli anni e con il progredire della coltura è divenuto uno dei capisaldi dell’economia della valle; basti pensare a questo proposito a tutte le attività connesse, quali la meccanizzazione, l’impiantistica per l’irrigazione, i fornitori di mezzi tecnici, i servizi per la commercializzazione, il comparto del packaging, il sistema dei trasporti ecc. Il prestigio della melicoltura valtellinese ha permesso di attrarre anche importanti investimenti: ne è esempio l’impianto plurirriguo del Consorzio Sponda Soliva che gestisce l’irrigazione di 2 000 ha, creato negli anni ‘70 e finanziato dai mutui gestiti dal fondo europeo FEOGA. Il gradimento crescente dei frutti ottenuto nel corso dei decenni presso i consumatori trova origine dal territorio di produzione. Infatti lo sviluppo est-ovest della valle, situazione unica nei territori alpini a vocazione frutticola, assicura una esposizione dei terreni a maggiore luminosità, fattore che contribuisce a donare all’epicarpo dei frutti le caratteristiche di cui al punto 3.2. Tale conformazione orografica del territorio, che permette un’elevata qualità della radiazione luminosa, abbinata ad una rilevante escursione termica giorno-notte, ai terreni sciolti, privi di ristagno idrico e alle equilibrate precipitazioni atmosferiche con alternanza dei cicli di bagnatura/asciugatura dell’epicarpo dei frutti, permette lo sviluppo ottimale della maturazione delle mele mantenendo soda e croccante la polpa e la forma più allungata e leggermente costoluta. Le tre varietà ad indicazione geografica rappresentano la punta di eccellenza della produzione melicola in Valtellina. Infatti è su queste tre varietà, Golden Delicious, Red Delicious e Gala che si sono progressivamente incentrati gli interessi del consumatore e dei coltivatori, in quanto esse sono quelle che più delle altre si sono giovate delle peculiarità del territorio comprensivo dei fattori umani. Le specificità del territorio e le capacità dell’uomo, che ha saputo mantenere negli anni tecniche di coltivazione nel rispetto e nella tutela delle vallate e delle montagne, e la volontà dei produttori che fin dagli anni ‘80, hanno voluto comunicare ai consumatori la qualità delle mele, evidenziandone la provenienza come «Mele della Valtellina», attraverso esplicite indicazioni sugli imballaggi immessi sul mercato, hanno contribuito alla larga diffusione del prodotto presso i consumatori italiani ed esteri. Infatti a conferma di ciò la «Mela di Valtellina» è inserita presso i punti vendita della moderna distribuzione e dei negozi specializzati posizionandosi nella fascia di mercato di maggior valore. È stato registrato che il prezzo medio di produzione per chilogrammo di prodotto, nel 1968, è passato da 85 lire per Golden e 80 per la varietà Red, arrivando nel 1974 a toccare valori rispettivamente di 105 e 110 lire. A distanza di pochi anni, nel 1979, i prezzi si sono triplicati raggiungendo 330 lire/kg per Golden e 420 lire/kg per Red; nel decennio successivo. Nel 1987 i prezzi medi al chilogrammo si sono attestati rispettivamente su valori di 680 e 830 lire. Dal 1996 ad oggi i prezzi hanno seguito un trend positivo di crescita attestandosi nel 2006 su valori di 0,31 EUR/kg per Golden e 0,37 EUR/kg per Red e Gala. Mediamente i prezzi delle tre varietà sopra riportati sono stati di almeno il 10 % superiori a quelli medi nazionali delle medesime varietà.

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

(articolo 6, paragrafo 1, secondo comma, del presente regolamento)

Il testo consolidato del disciplinare di produzione è consultabile sul sito Internet:

http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3335”

Oppure

accedendo direttamente all’home page del sito del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (www.politicheagricole.it), cliccando su «Qualità» (in alto a destra dello schermo), poi su «Prodotti DOP IGP STG» (di lato, sulla sinistra dello schermo) ed infine su «Disciplinari di Produzione all’esame dell’UE».


(1)  GU L 179 del 19.6.2014, pag. 17.


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