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Document 52019XR0465

Risoluzione del Comitato europeo delle regioni sulla lotta all’incitamento all’odio e ai reati motivati dall’odio

COR 2019/00465

OJ C 168, 16.5.2019, p. 1–3 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

16.5.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/1


Risoluzione del Comitato europeo delle regioni sulla lotta all’incitamento all’odio e ai reati motivati dall’odio

(2019/C 168/01)

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI (CdR)

profondamente sconvolto e rattristato dall’assassinio del sindaco di Danzica e membro del CdR Paweł Adamowicz, autentico europeo ed europeista, propugnatore e difensore dei valori di libertà, solidarietà, democrazia, inclusione sociale e dignità,

vista la Convenzione europea dei diritti dell’uomo,

vista la Carta dei diritti fondamentali dell Unione europea,

visto il proprio parere del 6 febbraio 2019 sul tema Contrastare la disinformazione online: un approccio europeo,

visto il proprio parere del 15 giugno 2016 sul tema Combattere la radicalizzazione e l’estremismo violento: meccanismi di prevenzione a livello locale e regionale,

visto il dibattito tenutosi al Parlamento europeo nella seduta plenaria del 30 gennaio 2019 sul tema Lotta al clima di odio e violenza fisica nei confronti di titolari di mandati democraticamente eletti;

visti i lavori del gruppo ad alto livello dell’Unione europea sulla lotta contro il razzismo, la xenofobia e altre forme di intolleranza,

considerata la necessità di approfondire il dialogo con i cittadini europei, anche in vista delle attuali o future consultazioni elettorali locali, regionali, nazionali ed europee,

1.

manifesta profonda preoccupazione per l’aumento dei discorsi di incitamento all’odio e dei reati motivati dall’odio nonché per il degrado del discorso pubblico che è all’origine di forme di violenza, estremismo, propaganda e intolleranza di ogni tipo nell’Unione europea (UE) e costituisce una sfida per le fondamenta stesse del progetto europeo. È preoccupante che, in diversi paesi, rappresentanti eletti dai cittadini siano esposti, nell’esercizio del loro mandato democratico, a pesanti influenze indebite. Il populismo e le forze antidemocratiche rimettono in causa la democrazia e possono arrivare a indebolirne il funzionamento;

2.

sottolinea che l’UE è fondata su un insieme condiviso di valori fondamentali che abbraccia la dignità umana e la non discriminazione, sancite dall’articolo 2 del trattato sull’Unione europea, nonché la libertà di espressione, sancita dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea;

3.

si attende da tutti i livelli di governo (europeo, nazionale, regionale e locale), dai mezzi di informazione, dalle organizzazioni della società civile, dagli operatori economici e dai singoli cittadini l’effettivo rispetto di questi valori, che costituiscono il fondamento della fiducia e della comprensione reciproche e la pietra angolare di società aperte e democratiche;

4.

richiama l’attenzione sul fatto che la retorica dell’incitamento all’odio è causa di divisione nella nostra società, instilla la paura e alimenta i fenomeni di radicalizzazione, diffama e disumanizza gli individui e può provocare atti atroci. Essa mina l’obiettivo che tutti ci prefiggiamo di raggiungere, ossia un’Europa forte e unita nella diversità, nella pace e nei valori comuni;

5.

invita tutti i livelli di governo ad adottare misure di prevenzione e protezione dei cittadini dalla violenza, dalle molestie, dall’incitamento all’odio e dai reati motivati dall’odio; chiede inoltre che tutti i partiti politici, in quanto elementi fondanti di un’autentica democrazia, si astengano dal ricorrere all’incitamento all’odio e alla propaganda che ne fa uso come metodo per ottenere un vantaggio politico;

6.

sottolinea che, essendo più vicini ai cittadini, i politici regionali e locali (e specialmente i sindaci e i consiglieri comunali) sono più spesso vittime di manifestazioni di odio e di aggressioni fisiche;

7.

osserva che tali rappresentanti regionali e locali, al pari di numerosi soggetti della società civile e altri fautori di iniziative a livello locale e regionale, si trovano a lottare in prima linea contro l’intolleranza e hanno al tempo stesso il dovere e la responsabilità di combattere i comportamenti violenti e i discorsi di incitamento all’odio;

8.

esorta gli Stati membri dell’UE e tutti i livelli di governo a investire nell’istruzione e a sensibilizzare i cittadini in merito all’esigenza di preservare il reciproco rispetto e ai gravi rischi che l’incitamento all’odio e i reati motivati dall’odio fanno correre ai singoli individui, alla società e alla democrazia;

9.

invita a promuovere un uso responsabile di Internet e l’alfabetizzazione mediatica, al fine di dotare i cittadini, e in particolare i giovani, delle conoscenze e della capacità necessarie non solo per riconoscere i discorsi di incitamento all’odio e i reati motivati dall’odio ma anche per contrastarli sia online che nella vita quotidiana;

10.

esorta l’insieme dei social network e delle piattaforme Internet ad assumersi la responsabilità collettiva di promuovere e favorire la libertà di espressione, ma al tempo stesso li invita a contrastare l’incitamento all’odio e i reati motivati dall’odio, conformemente al codice di condotta per contrastare l’illecito incitamento all’odio online sottoscritto da Facebook, Twitter, Microsoft e YouTube con la Commissione europea nel maggio 2016; chiede inoltre l’adozione di strumenti efficaci per porre fine all’anonimato e bloccare gli account falsi, nonché per monitorare il cosiddetto «dark web», che è spesso utilizzato come canale per la diffusione di contenuti radicali;

11.

prende atto della quarta valutazione del codice di condotta dell’UE per contrastare l’illecito incitamento all’odio online, presentata dalla Commissione europea il 4 febbraio 2019, osservando che, nel 72 % dei casi, le società informatiche partecipanti hanno risposto alle segnalazioni di incitamento all’odio con la cancellazione dei relativi contenuti, ma anche che, purtroppo, il tasso di feedback agli utenti è sceso al 65,4 %, e invita pertanto a prendere in considerazione la possibilità di integrare l’approccio volontario di tale codice con un’azione normativa a livello dell’UE;

12.

invoca una migliore cooperazione e una più efficace comunicazione collaborativa tra tutti i livelli di governo, le forze di polizia, la magistratura requirente e quella giudicante, oltre che tra le organizzazioni della società civile, al fine di individuare fin da subito i discorsi di incitamento all’odio e i reati motivati dall’odio, attuare misure idonee per prevenirli e contrastarli e garantire indagini, procedimenti giudiziari, condanne e misure di esecuzione adeguati;

13.

ritiene di fondamentale importanza che in ogni Stato membro sia istituito, in collaborazione con l’UE e con gli enti regionali e locali, un meccanismo di allerta volto ad offrire sostegno e orientamento, affinché i conoscenti o le famiglie possano richiedere facilmente e rapidamente un aiuto se qualcuno intorno a loro inizia a mostrarsi incline all’estremismo violento o dà segnali di una certa propensione ai reati motivati dall’odio;

14.

chiede sostegno e solidarietà per tutte le vittime e i testimoni di discorsi di incitamento all’odio e di reati motivati dall’odio, e li incoraggia a segnalare i comportamenti di questo tipo alle autorità competenti, le quali devono anche assicurarne la protezione; invoca l’adozione di misure e meccanismi volti a garantire contatti e una collaborazione più efficaci nel contrasto a tali discorsi e reati tra le autorità giudiziarie penali e le vittime, la società civile e le organizzazioni comunitarie di base;

15.

sottolinea che gli strumenti esistenti non hanno garantito la piena tutela dei diritti umani e della dignità umana, e invita pertanto gli Stati membri a collaborare con gli enti locali e regionali e con l’UE all’elaborazione di normative e strumenti efficaci per lottare contro la diffusione di discorsi di incitamento all’odio e alla commissione di reati motivati dall’odio, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità (1);

16.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione europea, al Parlamento europeo, al Consiglio, al presidente del Consiglio europeo, alla presidenza romena del Consiglio dell’UE e alle famiglie politiche dell’UE.

Bruxelles, 7 febbraio 2019

Il presidente

del Comitato europeo delle regioni

Karl-Heinz LAMBERTZ


(1)  Conformemente alle linee guida del gruppo ad alto livello dell’Unione europea sulla lotta contro il razzismo, la xenofobia e altre forme di intolleranza.


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