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Document 52019XG0625(01)

Conclusioni del Consiglio sulle prossime tappe per fare dell’UE una regione in cui si applicano le migliori pratiche nella lotta alla resistenza antimicrobica

ST/10366/2019/INIT

OJ C 214, 25.6.2019, p. 1–7 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

25.6.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 214/1


Conclusioni del Consiglio sulle prossime tappe per fare dell’UE una regione in cui si applicano le migliori pratiche nella lotta alla resistenza antimicrobica

(2019/C 214/01)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

1.

RAMMENTA che la resistenza antimicrobica costituisce una grave minaccia per la salute a carattere transfrontaliero, che non può essere affrontata in maniera adeguata da uno Stato membro da solo e non può essere confinata a una regione geografica o a uno Stato membro, e pertanto necessita di cooperazione e coordinamento intensi tra gli Stati membri, come dichiarato nella decisione n. 1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2013, relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero (1).

2.

OSSERVA CON GRANDE PREOCCUPAZIONE che, secondo i dati ufficiali, nel mondo sono circa 700 000 (2) (3) l’anno i decessi che potrebbero essere causati dalla resistenza antimicrobica, di cui 33 000 (4) (5) decessi dovuti a infezioni resistenti agli antibiotici nell’Unione europea/SEE. Inoltre, in assenza di politiche volte ad arrestarne la diffusione, si prevede che la resistenza antimicrobica causerà milioni di decessi in tutto il mondo.

3.

OSSERVA CON GRANDE PREOCCUPAZIONE che circa il 29 % dei decessi causati da infezioni resistenti agli antimicrobici a livello mondiale è dovuto alla tubercolosi farmacoresistente e alla tubercolosi multifarmacoresistente (6).

4.

OSSERVA CON GRANDE PREOCCUPAZIONE che, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE), in assenza di un’azione efficace, e se i tassi di resistenza antimicrobica seguiranno le tendenze previste, tra il 2015 e il 2050 saranno spesi fino a 1,1 miliardi di EUR l’anno a causa della resistenza antimicrobica in tutti i paesi dell’UE e del SEE (7).

5.

OSSERVA CON GRANDE PREOCCUPAZIONE che il 75 % del carico di malattia dovuto a infezioni resistenti agli antibiotici nell’UE è direttamente connesso alle infezioni associate all’assistenza sanitaria (8).

6.

RICONOSCE che l’uso degli antimicrobici è ancora troppo elevato nell’Unione nel suo complesso e OSSERVA che tale uso differisce tra gli Stati membri.

7.

RICONOSCE che la resistenza antimicrobica è un problema mondiale di sanità pubblica il cui impatto va oltre le sue gravi conseguenze per la salute umana e animale, dal momento che si ripercuote anche sull’ambiente e sulla produzione alimentare e, di conseguenza, sulla crescita economica. La resistenza antimicrobica incide inoltre fortemente sulle possibilità di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

ACCOGLIE pertanto CON FAVORE le numerose iniziative internazionali volte a combattere la resistenza antimicrobica, tra cui:

il piano d’azione mondiale sulla resistenza agli antimicrobici (9) sviluppato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) con il contributo dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dell’organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) e adottato all’unanimità nel maggio 2015 dalla sessantottesima Assemblea mondiale della sanità;

la dichiarazione politica della riunione ad alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla resistenza agli antimicrobici del 21 settembre 2016 (10), volta a combattere la minaccia globale rappresentata dalla resistenza antimicrobica e a confermare la necessità di un approccio «One Health», nonché:

il lavoro del gruppo di coordinamento inter-agenzie dell’ONU sulla resistenza antimicrobica, che ha portato alla formulazione di una serie di raccomandazioni contenute nella relazione al segretario generale dell’ONU dal titolo «No time to wait: Securing the future from drug-resistant infections» (11) (Non c’è tempo da perdere: garantire un futuro privo di infezioni resistenti ai farmaci);

la relazione (12), presentata il 10 maggio 2019 dal segretario generale dell’ONU, sull’attuazione della dichiarazione politica sulla resistenza antimicrobica del 21 settembre 2016 e sulle raccomandazioni formulate dal gruppo di coordinamento inter-agenzie sulla resistenza antimicrobica;

la risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) del dicembre 2017 (13) sull’ambiente e la salute, in cui si afferma che la salute umana, animale e vegetale e l’ambiente sono interconnessi e in cui si sottolinea la necessità di comprendere meglio il ruolo dell’inquinamento ambientale nello sviluppo della resistenza antimicrobica;

il lavoro del Polo globale di R&S sulla resistenza antimicrobica;

il partenariato globale per la ricerca e lo sviluppo di antibiotici (GARDP) (14);

la risoluzione dell’OMS sulla resistenza antimicrobica, adottata dall’Assemblea mondiale della sanità il 24 maggio 2019 (15);

il centro internazionale di ricerca di soluzioni alla resistenza antimicrobica (ICARS) (16). L’ICARS funge da polo di conoscenze mondiale e indipendente incentrato sull’individuazione di soluzioni fondate su dati concreti alle sfide connesse alla resistenza antimicrobica nei paesi a basso e medio reddito, nonché sul sostegno all’attuazione di tali soluzioni;

8.

OSSERVA che la resistenza antimicrobica è divenuta una questione discussa in molti consessi internazionali diversi, tra cui il G7 (17) e il G20 (18).

9.

RICORDA il piano d’azione mondiale del 2015 sulla resistenza antimicrobica, nel quale l’OMS ha invitato tutti i suoi Stati membri a elaborare piani d’azione nazionali di lotta alla resistenza agli antimicrobici entro il 2017.

10.

PRENDE ATTO dei lavori in corso in seno all’OCSE e ACCOGLIE CON FAVORE la sua recente relazione, secondo cui gli investimenti negli interventi di sanità pubblica potrebbero ridurre in modo sostanziale l’onere gravante sulla società causato dalla resistenza antimicrobica (19).

11.

RICORDA che l’articolo 168 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) stabilisce che l’azione dell’Unione completa le politiche nazionali e comprende la lotta contro i grandi flagelli, la loro propagazione e la loro prevenzione, nonché l’informazione e l’educazione in materia sanitaria, nonché la sorveglianza e la lotta contro gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero. L’Unione è inoltre tenuta a incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri e a favorire la cooperazione con i paesi terzi e con le organizzazioni internazionali competenti in materia di sanità pubblica.

12.

RICORDA le conclusioni del Consiglio, del 17 giugno 2016, sulle prossime tappe dell’approccio «One Health» di lotta alla resistenza agli antimicrobici (20), e gli specifici riferimenti ivi contenuti alla raccomandazione del Consiglio, del 15 novembre 2001, sull’uso prudente degli agenti antimicrobici nella medicina umana (21), alla raccomandazione del Consiglio, del 9 giugno 2009, sulla sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria (22), nonché alle conclusioni del Consiglio, del 1o dicembre 2014, sulla sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza medica, compresi la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria e della resistenza agli antimicrobici (23).

13.

ACCOGLIE CON FAVORE la pubblicazione da parte della Commissione, in data 29 giugno 2017, della comunicazione dal titolo «Piano d’azione europeo “One Health” contro la resistenza antimicrobica» (24) nonché le azioni ivi elencate volte a combattere la resistenza antimicrobica e SOSTIENE L’INTENTO di fare dell’UE una regione in cui si applicano le migliori pratiche al riguardo.

14.

RICHIAMA L’ATTENZIONE sul ruolo svolto dalle vaccinazioni nella prevenzione delle infezioni, sulla recente raccomandazione del Consiglio relativa al rafforzamento della cooperazione nella lotta contro le malattie prevenibili da vaccino e sul fatto che il piano d’azione «One Health» della Commissione sulla resistenza antimicrobica evidenzia la necessità di sostenere la ricerca e lo sviluppo di nuovi vaccini per i patogeni associati alla resistenza antimicrobica (25).

15.

RICORDA la risoluzione del Parlamento europeo, del 13 settembre 2018, su un piano d’azione europeo «One Health» contro la resistenza antimicrobica (26).

16.

ACCOGLIE CON FAVORE la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo, dell’11 marzo 2019, sull’approccio strategico dell’Unione europea riguardo all’impatto ambientale dei farmaci (27).

17.

RICHIAMA L’ATTENZIONE sul fatto che l’UE ha stabilito restrizioni giuridiche per evitare l’uso improprio di antimicrobici negli animali. Dal 2006 è vietato l’uso di antibiotici come additivi per mangimi al fine di promuovere la crescita (28). I regolamenti (UE) 2019/6 del Parlamento europeo e del Consiglio (29) e (UE) 2019/4 del Parlamento europeo e del Consiglio (30) di recente adozione, vietano altresì l’impiego dei medicinali antimicrobici allo scopo di promuovere la crescita o di aumentare la produttività (31), l’utilizzo preventivo di medicinali veterinari antimicrobici tramite mangimi medicati (32) e l’utilizzo preventivo di antibiotici veterinari in gruppi di animali (33). Il regolamento relativo ai medicinali veterinari prevede anche restrizioni all’utilizzo metafilattico di medicinali antimicrobici e contiene disposizioni che prevedono la possibilità di riservare, sulla base di criteri specifici, taluni antimicrobici critici per il solo uso umano, al fine di preservarne meglio l’efficacia (34), nonché l’obbligo per gli Stati membri di raccogliere dati sulle vendite e sull’impiego di antimicrobici negli animali.

18.

SI COMPIACE della cooperazione rafforzata tra gli Stati membri e la Commissione attraverso la rete «One Health» dell’UE sulla resistenza antimicrobica (35), istituita nel 2017, e OSSERVA l’importanza delle sue riunioni periodiche nel quadro dell’attuazione del piano d’azione dell’UE sulla resistenza antimicrobica.

19.

RICONOSCE le conclusioni contenute nelle relazioni congiunte sull’analisi integrata del consumo di agenti antimicrobici e dell’insorgenza della resistenza agli antimicrobici (Joint Interagency Antimicrobial Consumption and Resistance Analysis Reports – JIACRA) in materia di resistenza antimicrobica (36), pubblicate congiuntamente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e RICHIAMA L’ATTENZIONE sul fatto che il regolamento (UE) 5/2019 (37), recentemente adottato, ha introdotto nel regolamento (CE) n. 726/2004 (38) una base giuridica per tali attività.

20.

SOTTOLINEA che una maggiore cooperazione tra gli Stati membri e con la Commissione e l’industria farmaceutica è fondamentale per affrontare l’insufficiente disponibilità di antimicrobici – sia essa causata dalla mancanza di fornitura iniziale, dal ritiro dal mercato di antimicrobici o da altri problemi di approvvigionamento – che potrebbe portare a carenze nella fornitura di antimicrobici e a una terapia sostitutiva inadeguata.

21.

RILEVA CON GRANDE PREOCCUPAZIONE il fallimento del mercato nel settore dello sviluppo di antibiotici e SOTTOLINEA la necessità di adottare misure urgenti per stimolare lo sviluppo di nuovi antimicrobici, di terapie alternative e di una diagnostica rapida e moderna, compresi metodi per i test di sensibilità antimicrobica. Occorrono coordinamento e cooperazione a livello dell’UE e mondiale in materia di programmi di ricerca e incentivi, e il Consiglio PRENDE ATTO, tra l’altro, delle proposte e delle attività del gruppo di revisione della resistenza agli antimicrobici (39), della relazione «Breaking through the Wall» (40) e dell’iniziativa di programmazione congiunta sulla resistenza antimicrobica (41).

22.

SOTTOLINEA che il successo della lotta mondiale alla resistenza antimicrobica si basa per gran parte sull’impegno e la volontà dei governi di agire per assicurare l’attuazione delle iniziative nell’ambito dell’approccio «One Health» in conformità dei piani d’azione nazionali, coinvolgendo in tal modo tutti i settori interessati, e che la lotta alla resistenza antimicrobica potrebbe ricevere un impulso rafforzato dalla cooperazione delle istituzioni dell’UE e degli Stati membri nelle sedi internazionali e attraverso la collaborazione regionale e bilaterale.

23.

SOTTOLINEA l’importanza dell’azione comune sulla resistenza antimicrobica e le infezioni associate all’assistenza sanitaria(JAMRAI) (42) e SI COMPIACE dei lavori da essa compiuti, anche sulle politiche per la prevenzione delle infezioni ospedaliere e per la stewardship antimicrobica e la relativa attuazione.

24.

RICORDA la conferenza sulle prossime tappe per fare dell’UE una regione in cui si applicano le migliori pratiche nella lotta alla resistenza antimicrobica attraverso un approccio «One Health», tenutasi il 1o marzo 2019 a Bucarest e organizzata dalla presidenza rumena, che si è concentrata su tre obiettivi principali:

1)

migliorare la qualità delle misure di prevenzione e di controllo delle infezioni e ottimizzare l’impiego degli antimicrobici in tutti i settori della salute umana, animale e ambientale;

2)

rafforzare l’attuazione dei piani d’azione nazionali nell’ambito dell’approccio «One Health»;

3)

incoraggiare la solidarietà tra paesi collaborando per combattere la resistenza antimicrobica.

INVITA gli Stati membri a:

25.

garantire che tutti gli Stati membri dispongano di piani d’azione nazionali multisettoriali e di meccanismi di coordinamento e di monitoraggio al fine di adempiere ai loro impegni nell’ambito del piano d’azione globale sulla resistenza antimicrobica, in linea con l’approccio «One Health»;

26.

assegnare risorse umane e finanziarie sufficienti per lo sviluppo e l’attuazione di azioni in materia di resistenza antimicrobica, prevenzione e controllo delle infezioni e stewardship antimicrobica a livello politico e clinico;

27.

rafforzare l’attuazione della legislazione, delle politiche attuali e degli impegni esistenti riguardo alla resistenza antimicrobica a livello dell’UE e internazionale, sulla base dell’approccio «One Health»;

28.

rafforzare le misure in materia di prevenzione e controllo delle infezioni nel settore della salute umana e in quello della salute animale, in particolare nelle strutture sanitarie, investendo in pratiche igieniche e azioni di prevenzione, tra cui le vaccinazioni, la biosicurezza e la garanzia di accesso a metodi diagnostici rapidi e standard da utilizzare per confermare il tipo di infezione prima di ricorrere agli antibiotici, contribuendo in tal modo a ridurre l’uso improprio di antibiotici e il rischio correlato di sviluppare resistenza antimicrobica;

29.

rafforzare e coordinare la loro risposta, utilizzando un approccio intersettoriale, per contrastare la diffusione transfrontaliera di infezioni resistenti, in particolare attraverso il comitato per la sicurezza sanitaria istituito a norma della decisione n. 1082/2013/UE;

30.

applicare la legislazione vigente in materia di uso e vendita di antimicrobici, in particolare per limitare le vendite senza ricetta medica e, se del caso, prendere in considerazione un’ulteriore regolamentazione;

31.

dare la priorità alla formazione del personale sanitario nei settori pertinenti in materia di resistenza antimicrobica, prevenzione e controllo delle infezioni e stewardship antimicrobica, comprese le azioni definite nelle linee guida dell’UE sull’uso prudente degli antimicrobici e la conoscenza dell’approccio «One Health»;

32.

mettere a punto attività di informazione sulla prevenzione e il controllo delle infezioni e sulla stewardship antimicrobica nelle strutture sanitarie umane e animali, destinate agli operatori sanitari, ai pazienti e ai loro familiari, ai veterinari, agli agricoltori e al pubblico in generale, compresi i bambini;

33.

stabilire obiettivi nazionali misurabili, tra l’altro, in materia di riduzione dell’uso complessivo degli antimicrobici e monitorare i progressi nella riduzione della diffusione della resistenza antimicrobica, tenendo conto, nella misura appropriata, degli indicatori elaborati dall’EFSA, dall’EMA e dall’ECDC;

INVITA gli Stati membri e la Commissione a:

34.

continuare a sviluppare politiche a lungo termine per affrontare la minaccia della resistenza antimicrobica;

35.

rafforzare la cooperazione e la solidarietà in materia di lotta alla resistenza antimicrobica, se del caso, aderendo a livello bilaterale a progetti di gemellaggio e condividendo, a livello multilaterale, le migliori pratiche e le competenze, nonché fornire un sostegno reciproco per l’attuazione dei piani d’azione nazionali e dei programmi di prevenzione e controllo delle infezioni e di stewardship antimicrobica nei settori della salute umana, dell’alimentazione, della salute animale, dell’ambiente, della ricerca e in altri ambiti pertinenti;

36.

sostenere la piena attuazione degli orientamenti disponibili, tenendo conto delle specifiche circostanze nazionali e, se del caso, elaborare ulteriori orientamenti nei settori della resistenza antimicrobica, della prevenzione e controllo delle infezioni e della stewardship antimicrobica, anche per quanto riguarda un migliore uso delle diagnostiche e dei vaccini, nonché la sorveglianza (anche da parte dell’ECDC) per sostenere interventi a livello nazionale e locale;

37.

elaborare orientamenti comuni volontari in materia di prevenzione e controllo delle infezioni e stewardship antimicrobica nelle strutture sanitarie, anche per quanto riguarda il livello dell’organico e l’istruzione, sulla base delle migliori pratiche;

38.

aumentare la capacità in tutti gli Stati membri di far fronte alle minacce poste dalla resistenza antimicrobica e ridurre in tal modo le attuali differenze nei risultati, per quanto riguarda il controllo e la prevenzione della resistenza antimicrobica e delle infezioni ospedaliere;

39.

valutare i motivi delle variazioni tra gli Stati membri e al loro interno per quanto riguarda la percentuale di antibiotici a largo spettro utilizzati nella medicina umana e animale, al fine di comprendere meglio e di controllare la resistenza antimicrobica;

40.

elaborare e attuare efficacemente, a livello UE e nazionale, strategie di comunicazione coordinate finalizzate sia alla prevenzione delle infezioni dovute alla resistenza antimicrobica sia all’uso di antimicrobici in caso di insorgenza di epidemie;

41.

promuovere iniziative di sensibilizzazione rivolte alla società in generale, attraverso i mass media e i social media, sulla gravità della resistenza antimicrobica in quanto minaccia per la salute e sulla necessità di prevenire le infezioni e di utilizzare gli antimicrobici con prudenza;

42.

rafforzare e ampliare la sorveglianza dei tassi di resistenza antimicrobica e di infezioni ospedaliere nonché del consumo di antimicrobici nei settori della salute sia umana sia animale, aggiornare gli orientamenti terapeutici, conseguire un uso prudente degli antibiotici, monitorare l’emergere della resistenza antimicrobica e sviluppare efficaci misure di prevenzione e controllo delle infezioni per scongiurare la resistenza antimicrobica. È opportuno considerare programmi di sorveglianza «One Health» al fine di consentire l’analisi integrata dei dati sulla resistenza antimicrobica nei settori della salute umana e animale, dell’alimentazione e dell’ambiente;

43.

individuare e sostenere meccanismi adeguati per garantire la disponibilità in tutta l’Unione degli antimicrobici efficaci esistenti, in particolare degli antimicrobici di prima linea a spettro stretto, per uso sia umano e sia veterinario, tenendo conto tra l’altro delle specificità dei mercati di dimensioni ridotte;

44.

promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione connessi alla resistenza antimicrobica e sostenere il coordinamento e la cooperazione a livello UE e mondiale, comprese le attività svolte nell’ambito dell’iniziativa di programmazione congiunta sulla resistenza antimicrobica (43) e del Polo mondiale di R&S sulla resistenza antimicrobica (44);

45.

iniziative di sostegno quali il GARDP, avviato nel maggio 2016 dall’OMS e dall’iniziativa Drugs for Neglected Diseases (DNDi (45), farmaci per le malattie dimenticate). Il GARDP affronta le esigenze globali della sanità pubblica sviluppando e realizzando trattamenti antibiotici nuovi o migliorati. Ciascuno dei suoi programmi prevede strategie sostenibili di accesso e di stewardship per garantire che i trattamenti siano accessibili e disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno;

46.

attuare ed espandere i programmi di ricerca in linea con l’approccio «One Health», allo scopo di sviluppare nuovi antimicrobici, vaccini, alternative agli antimicrobici, diagnosi rapide e migliorate, insieme a un uso migliore e rinnovato dei vecchi antibiotici, ispirandosi ai principi di accessibilità, efficienza e accessibilità economica;

47.

individuare e sostenere la ricerca e l’attuazione di modelli economici adeguati per lo sviluppo di nuovi antimicrobici che includano una stewardship antibiotica a livello mondiale ai fini di un uso prudente, dell’efficienza e dell’accessibilità economica;

48.

migliorare l’informazione e la ricerca su politiche efficaci a sostegno del cambiamento del comportamento umano al fine di combattere la resistenza antimicrobica;

49.

sostenere la ricerca sul miglioramento dei modelli economici, della gestione, della governance, degli incentivi e delle altre misure e tecniche relative alla resistenza antimicrobica al fine di garantire un’attuazione efficace delle politiche;

50.

coordinare sistematicamente le posizioni degli Stati membri e adoperarsi affinché l’UE, in quanto regione in cui si applicano le migliori pratiche, parli con una sola voce nelle sedi internazionali, segnalando l’urgente necessità di affrontare la resistenza antimicrobica e sollecitando costantemente una risposta globale rapida nelle relazioni multilaterali e bilaterali;

51.

continuare a promuovere e difendere attivamente le norme dell’UE e la legislazione e le politiche dell’UE in materia di resistenza antimicrobica nell’ambito di negoziati multilaterali e bilaterali e nei consessi internazionali;

52.

fornire maggiori informazioni sui fondi SIE per gli investimenti nazionali, regionali e locali e facilitarne l’uso nell’ambito di iniziative connesse alla resistenza antimicrobica, alla stewardship antimicrobica e alla prevenzione e controllo delle infezioni, colmando in tal modo le lacune nella capacità e nell’attuazione delle strategie globali «One Health» tra gli Stati membri e al loro interno;

53.

vagliare le possibilità, ricorrendo, se del caso, alla regolamentazione, per impedire l’uso non prudente degli antimicrobici ottenuti attraverso acquisti transfrontalieri per uso personale, prescrizioni transfrontaliere e vendite via Internet;

54.

monitorare i residui di antimicrobici derivanti dall’uso e dalla produzione, nonché i microrganismi resistenti nel suolo e nelle acque sotterranee e di superficie, conformemente alla legislazione UE e nazionale in vigore, e prendere in considerazione ulteriori misure legislative, se del caso, per affrontare il problema della loro presenza nell’ambiente;

55.

aumentare le basi di conoscenze sullo sviluppo e la diffusione della resistenza antimicrobica, in particolare nell’ambiente.

INVITA la Commissione a:

56.

fare uso della rete «One Health» dell’UE sulla resistenza antimicrobica per rafforzare la cooperazione con e tra gli Stati membri in materia di resistenza antimicrobica, prevenzione e controllo delle infezioni e stewardship antimicrobica;

57.

continuare a sostenere gli Stati membri nell’attuazione dei piani d’azione nazionali multisettoriali e delle strategie nazionali in materia di resistenza antimicrobica e aumentare i finanziamenti dedicati;

58.

sostenere la raccolta di dati da parte degli Stati membri sulle vendite e sull’uso di antimicrobici negli animali in modo da garantire l’efficace attuazione della raccolta e del trattamento dei dati in linea con il regolamento (UE) 2019/6 relativo ai medicinali veterinari e prendere in considerazione l’assegnazione di apposite risorse finanziarie;

59.

sostenere gli Stati membri nell’individuazione degli ostacoli allo sviluppo e all’attuazione dei piani d’azione nazionali sulla resistenza antimicrobica e delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni e di stewardship antimicrobica, sia a livello politico che a livello clinico, in modo da contribuire ad elaborare misure efficaci per superare tali ostacoli.

(1)  GU L 293 del 5.11.2013, pag. 1.

(2)  Bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità 2016; 94:638-639.

(3)  The review on Antimicrobial resistance chaired by Jim O'Neill: «Tackling drug-resistant infections globally», final report and recommendations, maggio 2016.

(4)  The Lancet, Infectious diseases, Volume 19, Issue 1, gennaio 2019.

(5)  Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, articolo del 6 novembre 2018.

(6)  TB Alliance, «Drug resistance - a response to antimicrobial resistance including tackling TB».

(7)  OCSE, Antimicrobial Resistance - «Tackling the Burden in the European Union», 2019.

(8)  The Lancet, Infectious diseases, Volume 19, Issue 1, gennaio 2019.

(9)  OMS, Piano d'azione mondiale sulla resistenza agli antimicrobici, A68/A/CONF./1 Rev.1 Agenda item 15.1, 25 maggio 2015.

(10)  ONU, Assemblea generale, dichiarazione politica della riunione ad alto livello dell'Assemblea generale sulla resistenza antimicrobica, 21 settembre 2016.

(11)  IACG - «No time to wait: Securing the future from Drug-resistant infections» report, aprile 2019.

(12)  Follow-up to the political declaration of the high-level meeting of the General Assembly on antimicrobial resistance - Report of the Secretary-General, 10 maggio 2019.

(13)  Assemblea delle Nazioni Unite per l'ambiente del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, Nairobi, 4–6 dicembre 2017.

(14)  Partenariato globale per la ricerca e lo sviluppo di antibiotici.

(15)  Progetto di testo della risoluzione dell'OMS sulla resistenza macrobiotica.

(16)  Centro internazionale di ricerca di soluzioni alla resistenza antimicrobica (ICARS).

(17)  Dichiarazione dei ministri della sanità del G7, Berlino 8-9 ottobre 2015.

(18)  Dichiarazione di Berlino dei ministri della sanità del G7 dal titolo «Together Today for a Healthy Tomorrow», 2017.

(19)  OCSE, Policy brief: «Stemming the Superbug Tide», 2018.

(20)  GU C 269 del 23.7.2016, pag. 26.

(21)  GU L 34 del 5.2.2002, pag. 13.

(22)  GU C 151 del 3.7.2009, pag. 1.

(23)  GU C 438 del 6.12.2014, pag. 7.

(24)  COM (2017) 339 final del 29.6.2017.

(25)  GU C 466 del 28.12.2018, pag. 1.

(26)  Risoluzione del Parlamento europeo, del 13 settembre 2018, su un piano d'azione europeo «One Health» contro la resistenza antimicrobica (2017/2254(INI)).

(27)  COM (2019) 128 final dell'11 marzo 2019.

(28)  Articolo 11 del regolamento (CE) n. 1831/2003.

(29)  Regolamento (UE) 2019/6 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, relativo ai medicinali veterinari e che abroga la direttiva 2001/82/CE (GU L 4 del 7.1.2019, pag. 43).

(30)  Regolamento (UE) 2019/4 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, relativo alla fabbricazione, all’immissione sul mercato e all’utilizzo di mangimi medicati, che modifica il regolamento (CE) n. 183/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 90/167/CEE del Consiglio (GU L 4 del 7.1.2019, pag. 1).

(31)  Articolo 107 del regolamento (UE) 2019/6.

(32)  Articolo 17 del regolamento (UE) 2019/4.

(33)  Articolo 107 del regolamento (UE) 2019/6.

(34)  Articoli 37 e 107 del regolamento (UE) 2019/6.

(35)  Commissione europea — Azione dell'UE sulla resistenza antimicrobica.

(36)  EMA, Analysis of antimicrobial consumption and resistance (relazioni «JIACRA» del 2011 e del 2013).

(37)  GU L 4 del 7.1.2019, pag. 24.

(38)  GU L 136 del 30.4.2004, pag. 1.

(39)  The review on Antimicrobial resistance chaired by Jim O'Neill: «Tackling drug-resistant infections globally», final report and recommendations, maggio 2016.

(40)  Federal Ministry of Health, BCG the Boston Consulting Group «Breaking through the Wall» - A Call for Concerted Action on Antibiotics Research and Development.

(41)  Iniziativa di programmazione congiunta sulla resistenza antimicrobica - Coordinamento globale della ricerca sulla resistenza antimicrobica.

(42)  EU-JAMRAI: «Europe fostering synergies to reduce the burden of AMR: what is EU doing to support Member States?», 1o marzo 2019.

(43)  Iniziativa di programmazione congiunta sulla resistenza antimicrobica - Coordinamento globale della ricerca sulla resistenza antimicrobica.

(44)  Ministero federale dell'istruzione e della ricerca - Collaborazioni nel settore della sanità mondiale.

(45)  Iniziativa Drugs for Neglected Diseases.


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