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Document 52017IR5902

Parere del Comitato europeo delle regioni — Piano d’azione per migliorare la protezione degli spazi pubblici

COR 2017/05902

OJ C 387, 25.10.2018, p. 5–7 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

25.10.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 387/5


Parere del Comitato europeo delle regioni — Piano d’azione per migliorare la protezione degli spazi pubblici

(2018/C 387/02)

Relatore:

Jean-François BARNIER (FR/ALDE), Sindaco di Chambon-Feugerolles

Testo di riferimento:

COM(2017) 612 final

RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

Osservazioni

1.

rileva che negli ultimi anni gli attentati perpetrati negli spazi pubblici o nei luoghi privati accessibili al pubblico hanno provocato centinaia di vittime in molte città europee. La reiterazione di questi fatti in tutta l’Unione e la loro gravità rappresentano dei fenomeni senza precedenti. Sono stati caratterizzati da gradi di organizzazione diversi (numero, profili, precedenti e nazionalità degli autori e dei complici, azioni isolate, simultanee o consecutive, programmate o casuali), da differenti modalità operative (dispositivi esplosivi, armi da fuoco, armi bianche, oggetti utilizzati come armi, in particolare veicoli) e luoghi presi di mira (del tutto inattesi o simbolici). Tutti questi attentati hanno preso di mira degli spazi della vita quotidiana totalmente o ampiamente aperti e condivisi, molto frequentati e pertanto particolarmente esposti alle intenzioni criminali: obiettivi vulnerabili o «soft target»;

2.

osserva che la sicurezza nazionale resta di competenza degli Stati membri ma sottolinea anche che la cooperazione con i partner UE e non UE è fondamentale; accoglie con favore la mobilitazione e l’impegno delle forze di sicurezza e delle forze armate, delle autorità giudiziarie, dei servizi di soccorso e di assistenza, dei rappresentanti eletti e della società civile di fronte al terrorismo; sottolinea in questo contesto l’importanza di mobilitare gli eletti locali nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e negli sforzi volti a prevenire il terrorismo mediante l’integrazione sociale e la ricostruzione delle comunità in seguito ad attentati terroristici;

3.

ritiene che il piano d’azione della Commissione inteso a migliorare la protezione degli spazi pubblici rientri a giusto titolo nell’Agenda europea sulla sicurezza (e nella comunicazione della Commissione del 2016 «Attuare l’Agenda europea sulla sicurezza per combattere il terrorismo e preparare il terreno per l’Unione della sicurezza») e nella strategia di sicurezza interna adottate per il periodo 2015-2020, nonché nella strategia antiterrorismo dell’UE;

4.

sottolinea che gli sforzi in materia di lotta al terrorismo, gestione della migrazione legale e prevenzione della radicalizzazione violenta continuano a rientrare essenzialmente tra le competenze degli Stati membri, ma che anche la cooperazione a livello locale, europeo e internazionale in questo campo riveste un’importanza capitale ai fini di un approccio efficace (1). Raccomanda pertanto una maggiore condivisione di informazioni e di buone pratiche in seno all’UE;

5.

ricorda che il programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche del 2006 e la direttiva relativa all’individuazione e alla designazione delle infrastrutture critiche europee e alla valutazione della necessità di migliorarne la protezione del 2008 tengono conto di alcuni «hard targets» (obiettivi difficili) nei settori dell’energia e dei trasporti;

6.

rileva che il piano in esame elenca i finanziamenti e i meccanismi già in atto per la condivisione di buone pratiche e lo scambio di esperienze e ne presenta di nuovi, coinvolgendo gli enti locali nelle attività delle autorità nazionali degli Stati membri, e si compiace del fatto che promuova la comprensione del valore aggiunto della cooperazione a livello dell’UE nell’ambito della protezione dei cittadini e delle infrastrutture critiche.

Priorità

7.

ribadisce l’obiettivo dell’Unione europea, enunciato all’articolo 3, paragrafo 2, del trattato sull’Unione europea, che consiste nell’offrire ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, in cui sia assicurata la libera circolazione delle persone insieme a misure appropriate per quanto concerne i controlli alle frontiere esterne, l’asilo, l’immigrazione, la prevenzione della criminalità e la lotta contro quest’ultima;

8.

ricorda la lettera e lo spirito della clausola di solidarietà di cui all’articolo 222 del TFUE, in base alla quale l’Unione mobilita tutti gli strumenti di cui dispone, inclusi i mezzi militari messi a sua disposizione dagli Stati membri, per prevenire la minaccia terroristica sul loro territorio, proteggere le istituzioni democratiche e la popolazione civile da un eventuale attacco terroristico, prestare assistenza a uno Stato membro sul suo territorio, su richiesta delle sue autorità politiche, in caso di attacco terroristico;

9.

sottolinea che le misure operative, il coordinamento delle azioni e gli orientamenti definiti nel piano d’azione sono indissociabili dalle politiche, dalle azioni e dagli strumenti dell’Unione, in particolare per quanto riguarda la cooperazione giudiziaria in materia penale, la cooperazione di polizia, la protezione civile e la gestione delle crisi, e la prevenzione della radicalizzazione;

10.

insiste sull’equilibrio da mantenere tra la salvaguardia del libero esercizio delle libertà individuali e collettive, inclusi la tutela dei dati personali e l’obiettivo di mantenere società aperte e spazi pubblici accessibili, da un lato, e, dall’altro, la loro eventuale restrizione, necessaria, giuridica, proporzionata, adeguata alle circostanze, graduata, reversibile, limitata nello spazio e nel tempo;

11.

invita le istituzioni dell’Unione europea a sviluppare la resilienza al terrorismo, sul piano individuale e collettivo, istituzionale e dei cittadini, europeo, nazionale e locale, morale e materiale, al fine di anticipare, prevenire, proteggere, affrontare, reagire e prevalere sui terroristi;

12.

raccomanda che ogni partenariato con il settore privato e ogni iniziativa o partecipazione dei cittadini all’interno del settore della sicurezza sia disciplinato e controllato da un’autorità pubblica, nazionale, regionale o locale;

13.

chiede alla Commissione di semplificare e ampliare l’accesso ai fondi UE per gli attori non statali, di aprirli agli enti locali e regionali di ogni dimensione, di garantire l’efficienza del loro utilizzo e il loro corretto coordinamento con i finanziamenti nazionali, regionali e locali destinati alla sicurezza;

14.

condivide l’obiettivo del piano di incoraggiare, sensibilizzare, facilitare e contribuire alla protezione efficace degli spazi pubblici sul piano della pianificazione, della progettazione, della costruzione, dell’assetto e della ristrutturazione, e questo indipendentemente dalla loro finalità e configurazione o dal loro uso. Approva inoltre ogni modalità appropriata in materia di controllo o blocco di persone, oggetti o veicoli, isolamento o evacuazione delle vittime, o agevolazione delle operazioni di soccorso e di indagine.

La messa in sicurezza degli spazi pubblici

15.

approva il nuovo finanziamento del Fondo per la sicurezza interna (ISF) — Polizia, per un importo complessivo di 18,5 milioni di EUR, destinato a «progetti transnazionali volti a migliorare la protezione degli spazi pubblici e dei progetti di cooperazione»;

16.

invita la Commissione ad assicurare la continuità di tale finanziamento, a seguire con particolare attenzione i progetti promossi dagli enti locali e regionali e a privilegiare i progetti innovativi che dovrebbero essere più ampiamente diffusi;

17.

condivide la preoccupazione di aumentare la consapevolezza degli enti locali della vulnerabilità degli spazi pubblici e l’invito rivolto agli Stati membri, alle regioni e alle città a integrare maggiormente la protezione degli spazi pubblici negli investimenti infrastrutturali intrapresi nel quadro del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo di coesione;

18.

incoraggia le istituzioni dell’Unione europea ad agevolare e sostenere i progetti locali a favore di città intelligenti e sicure («smart/safe city»);

19.

approva il nuovo finanziamento a titolo dell’iniziativa per azioni innovative urbane nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale, per un bilancio totale di 100 milioni di EUR, che sarà lanciato dalla Commissione nell’ottobre 2018;

20.

ricorda che l’agenda urbana per l’UE o «Patto di Amsterdam» del 30 maggio 2016 si prefigge di coinvolgere le autorità urbane nell’elaborazione e nell’attuazione delle politiche europee e di rafforzare la dimensione urbana di queste ultime. Contribuisce all’attuazione del programma di sviluppo sostenibile dell’ONU per il 2030, e in particolare dell’obiettivo 11 «Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili», nonché del nuovo programma per le città, nel quadro di Habitat III.

La ricerca applicata alla messa in sicurezza degli spazi pubblici

21.

ricorda che, nel settimo programma quadro di ricerca, il capitolo dedicato alla cooperazione contiene dieci temi prioritari, tra cui la sicurezza, e che il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte 2020 stabilisce tre priorità principali, vale a dire eccellenza scientifica, leadership industriale e sfide per la società. Nell’ambito di quest’ultima priorità, la ricerca e l’innovazione sono orientate verso la risposta alle grandi sfide sociali che l’Europa si trova ad affrontare, piuttosto che unicamente verso discipline scientifiche o settori tecnologici. Tra queste sfide ricordiamo quella di creare delle società sicure per proteggere la libertà e la sicurezza dell’Europa e dei suoi cittadini. Finora sono stati finanziati 48 progetti di ricerca in materia di sicurezza incentrati sulla protezione degli spazi pubblici, per un ammontare complessivo di 195 milioni di EUR.

Forum per lo scambio delle conoscenze e delle migliori pratiche

22.

approva la creazione di un gruppo di lavoro dell’Unione sulla protezione degli obiettivi vulnerabili, al fine di intensificare la cooperazione e il coordinamento tra gli Stati membri lungo le due linee d’azione seguenti:

il Forum dei professionisti del settore (operatori dei servizi di contrasto degli Stati membri e delle reti di servizi di polizia istituiti dall’Unione europea quali AIRPOL, ATLAS, ENLETS e RAILPOL) integrato da una rete di sicurezza per la protezione degli spazi pubblici ad alto rischio che fornirà una piattaforma per la formazione comune e le esercitazioni congiunte,

il Forum degli operatori di spazi pubblici e i rispettivi gruppi tematici (eventi sportivi, culturali ecc.) che riunisce gli operatori privati di spazi o gli organizzatori privati di eventi, quali gli operatori dei trasporti, i gestori di strutture sportive o ricreative e di centri commerciali,

e chiede che dei rappresentanti degli enti locali, che si trovano in prima linea nella prevenzione degli attentati, facciano parte di questo gruppo di lavoro;

23.

accoglie con favore lo svolgimento, l’8 marzo 2018 a Bruxelles, del convegno dei sindaci dell’Unione, tra i quali alcuni dei firmatari della dichiarazione di Nizza, sul tema «Creare delle difese urbane contro il terrorismo: gli insegnamenti tratti dai recenti attacchi»;

24.

incoraggia l’elaborazione e l’applicazione di una «serie di orientamenti per la sicurezza basati sulle buone pratiche per il settore del trasporto commerciale su strada», di uno «strumento di valutazione dei luoghi dell’UE che possono costituire obiettivi vulnerabili», tuttora in fase di prova, nonché dei lavori in corso sulle norme dell’UE volte a garantire la sicurezza e la protezione delle operazioni civili dei sistemi aerei senza equipaggio (UAS);

25.

infine, approva l’approccio di rete del piano, tra professionisti e responsabili nazionali e locali, gli scambi di buone pratiche grazie a un sostegno finanziario mirato, i documenti di orientamento e il coinvolgimento nell’iniziativa dei soggetti interessati a livello locale e del settore privato.

Bruxelles, 4 luglio 2018.

Il presidente del Comitato europeo delle regioni

Karl-Heinz LAMBERTZ


(1)  Parere del CdR Combattere la radicalizzazione e l’estremismo violento: meccanismi di prevenzione a livello locale e regionale (CdR 6329/2015), giugno 2016


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