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Document 52016IP0312

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2016 sulle priorità strategiche per il programma di lavoro della Commissione per il 2017 (2016/2773(RSP))

OJ C 101, 16.3.2018, p. 116–122 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

16.3.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 101/116


P8_TA(2016)0312

Preparazione del programma di lavoro della Commissione per il 2017

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2016 sulle priorità strategiche per il programma di lavoro della Commissione per il 2017 (2016/2773(RSP))

(2018/C 101/08)

Il Parlamento europeo,

visti gli orientamenti politici per la Commissione europea dal titolo «Un nuovo inizio per l'Europa: il mio programma per l'occupazione, la crescita, l'equità e il cambiamento democratico», presentati da Jean-Claude Juncker il 15 luglio 2014,

visti la comunicazione della Commissione, del 27 ottobre 2015, dal titolo «Programma di lavoro della Commissione per il 2016 — È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione» (COM(2015)0610) e i relativi allegati da I a VI,

visto l'accordo interistituzionale «Legiferare meglio» del 13 aprile 2016,

vista la relazione di sintesi della Conferenza dei presidenti di commissione che fornisce un contributo complementare alla presente risoluzione dal punto di vista delle commissioni parlamentari e che la Commissione dovrebbe tenere in debito conto al momento di elaborare e adottare il suo programma di lavoro per il 2017,

vista la sua risoluzione del 28 giugno 2016 sulla decisione di recedere dall'UE a seguito del referendum nel Regno Unito (1),

viste le conclusioni del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno 2016,

visto il contributo del Comitato delle regioni al programma di lavoro della Commissione per il 2017,

visto l'articolo 37, paragrafo 3, del suo regolamento,

A.

considerando che da decenni il processo di integrazione europea assicura la pace e contribuisce alla sicurezza e alla prosperità in Europa;

B.

considerando che l'Europa si trova attualmente ad affrontare numerose sfide comuni e globali mentre crescono anche la frustrazione e le preoccupazioni tra molti cittadini circa l'incertezza delle prospettive di vita e la mancanza di opportunità, elementi rispetto ai quali i cittadini si aspettano una risposta da parte dei responsabili decisionali; che, per avere successo, l'Unione europea non può essere ridotta a un progetto economico; che è urgente riconquistare il sostegno degli europei in favore del progetto europeo nonché rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale;

C.

considerando che la sovrapposizione di crisi nell'UE esige soluzioni efficaci a livello europeo, fortemente radicate in un processo maggiormente democratico grazie al metodo comunitario, con il pieno coinvolgimento del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali e in conformità dell'articolo 5 del trattato sull'Unione europea (TUE) concernente l'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità;

D.

considerando che l'Unione europea è la nostra patria comune e deve offrire ai suoi cittadini un luogo sicuro così come un contesto economico stabile; che la sostenibilità e la crescita economica sono compatibili e possono rafforzarsi a vicenda; che è importante far uscire l'UE dalla lunga crisi economica potenziando gli investimenti sostenibili, riducendo le disparità, attuando le politiche concordate e mettendone a punto delle migliori, in particolare attraverso il consolidamento del mercato interno e il completamento dell'Unione economica e monetaria;

E.

considerando che abbiamo scelto un futuro comune, in quanto comunità fondata su valori condivisi che ha grande cura della ricchezza e della diversità delle nostre tradizioni e della nostra storia; che auspichiamo che l'Europa svolga il proprio ruolo e si assuma le proprie responsabilità sulla scena mondiale, impegnandosi a favore della solidarietà, del multilateralismo e dei nostri partenariati esterni e promuovendo una convergenza sulle norme più efficaci; che vogliamo mettere al sicuro il nostro progetto comune di pace, prosperità e democrazia condivise, nell'ottica di assicurare un futuro attraente per tutte le generazioni;

Migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini europei

1.

rammenta che la ripresa economica in Europa è modesta e squilibrata e che molte regioni dell'Unione registrano tuttora livelli inaccettabili di disoccupazione, povertà e disuguaglianza e non riescono a offrire prospettive alle generazioni più giovani; osserva che l'UE deve pertanto adoperarsi in favore di un mercato del lavoro dinamico e inclusivo, integrato nel modello europeo di economia sociale di mercato, migliorando le condizioni di vita dei cittadini e garantendo un'equa mobilità; è convinto che tutti i cittadini dell'Unione debbano godere di un insieme fondamentale di condizioni di lavoro eque e avere accesso a un'istruzione di qualità, alla protezione sociale e a servizi essenziali in grado di assicurare un equilibrio tra vita professionale e vita privata e di soddisfare le esigenze di un mercato del lavoro moderno in seno all'UE; riconosce che un'economia competitiva e inclusiva si basa sulla capacità di valorizzare il talento delle donne e degli uomini in tutte le attività;

2.

invita, a tal fine, la Commissione a basarsi sulla consultazione pubblica in corso e sulla prossima relazione del Parlamento per avanzare, in linea con il principio di sussidiarietà e gli obiettivi del trattato, una proposta ambiziosa su un pilastro europeo dei diritti sociali, che dovrà tradursi in iniziative concrete, in particolare al fine di:

promuovere l'accessibilità e la qualità dell'istruzione prescolastica, dell'assistenza all'infanzia e della sanità, aspetti fondamentali affinché nessun bambino resti escluso; la Commissione dovrebbe pertanto riflettere su ulteriori azioni volte a sviluppare gli investimenti sociali, in particolare per ridurre la povertà infantile;

colmare il divario di competenze e garantire a tutti l'accesso a un'istruzione, una formazione e un apprendimento permanente di qualità;

ridurre le disuguaglianze sociali e promuovere un'occupazione di qualità, in particolare per i giovani e i disoccupati di lunga durata, onde incentivare la crescita economica;

affrontare le sfide poste dall'equilibrio tra vita professionale e vita privata e colmare il divario di genere a livello di retribuzioni e pensioni;

3.

sottolinea che la Commissione dovrebbe monitorare, incoraggiare e sostenere un uso efficiente ed efficace dei fondi da parte degli Stati membri per incentivare l'occupazione giovanile e la creazione di posti di lavoro di qualità, in particolare nelle regioni che presentano livelli di disoccupazione elevati, mediante programmi per l'occupazione e la crescita, come quelli finanziati dall'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, dai Fondi strutturali e di investimento europei, dal Fondo europeo per gli investimenti strategici e dalla Banca europea per gli investimenti;

4.

evidenzia che la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri e le parti sociali, dovrebbe altresì rafforzare il dialogo sociale europeo nell'ottica di conciliare meglio le esigenze dei mercati del lavoro, da un lato, e quelle di protezione sociale, dall'altro, in modo da affrontare le disuguaglianze sociali e le sfide connesse alla competitività;

Rafforzare la ripresa economica e la competitività a lungo termine per creare posti di lavoro e generare prosperità

5.

è convinto che l'UE possa assumere una posizione di leadership mondiale sfruttando appieno il potenziale del suo mercato unico e promuovendo l'imprenditorialità, la concorrenza leale e gli investimenti nell'innovazione;

6.

è del parere che l'UE debba promuovere un panorama imprenditoriale europeo che sia solido e diversificato; osserva che la politica dell'UE in materia di concorrenza è determinante per il funzionamento della sua economia sociale di mercato; sottolinea che l'industria europea, se vuole continuare ad essere competitiva e adeguata allo scopo e alle esigenze future, deve diventare sostenibile e passare al digitale; condivide la filosofia della Commissione secondo cui l'Europa deve essere grande per le cose grandi e piccola per le cose piccole;

7.

chiede di rilanciare la strategia Europa 2020 per la crescita sostenibile e l'occupazione, con una vera ambizione per il futuro, al fine di migliorare, nello specifico, il nostro modello di economia sociale di mercato e attuare le riforme strutturali intese a modernizzare le economie degli Stati membri e generare prosperità ampiamente condivisa; è convinto che la promozione dell'occupazione e della produttività resti la priorità assoluta e che l'UE necessiti di investimenti mirati per accelerare il passaggio ad un'economia digitale, innovativa ed efficiente sotto il profilo delle risorse, così da reindustrializzare l'Europa e rimpatriare posti di lavoro;

8.

chiede alla Commissione di definire una nuova strategia industriale ambiziosa che si basi, integrandolo, sul pacchetto sull'economia circolare; segnala che occorrono maggiori investimenti privati e pubblici a favore della transizione energetica, delle PMI innovative sul piano ecologico, della ricerca e dell'istruzione;

9.

invita la Commissione a proporre più misure che promuovano la ricerca e lo sviluppo, l'innovazione, la diversità culturale e la creatività in quanto leve essenziali per la creazione di posti di lavoro, pur tenendo presente che l'accesso al capitale da parte delle imprese, in particolare delle PMI, è fondamentale per incoraggiare lo sviluppo e la realizzazione di nuovi prodotti e servizi nei settori sia tradizionali che emergenti, nonché una tutela efficace dei diritti di proprietà intellettuale;

10.

reputa necessario pervenire a una maggiore integrazione del mercato unico, in particolare nel settore digitale, creando condizioni eque per i consumatori e le PMI ed eliminando gli ostacoli ingiustificati; è fermamente convinto che un mercato unico digitale che sia competitivo su scala mondiale, innovativo e orientato ai cittadini rappresenti una possibile via da seguire per rispondere alle sfide del XXI secolo;

11.

si attende che la Commissione ricorra a tutti i suoi poteri e a tutte le sue competenze per promuovere il passaggio a un migliore modello di crescita compatibile con i principi di sviluppo sostenibile, che tenga conto delle sue dimensioni economica, sociale e ambientale;

Rispondere ai cambiamenti climatici e garantire la sicurezza energetica

12.

rammenta che occorre intensificare gli sforzi per realizzare l'Unione dell'energia, che garantirà la sicurezza energetica e un'energia sostenibile e a prezzi accettabili per tutti i cittadini e tutte le imprese;

13.

rileva le conseguenze umane ed economiche delle catastrofi climatiche in Europa; sottolinea l'importanza di continuare ad affrontare alla radice le cause dei cambiamenti climatici, assicurando nel contempo la competitività della nostra industria, attraverso un'ambiziosa strategia sul clima che includa l'efficienza energetica;

14.

chiede che siano definiti obiettivi più ambiziosi a livello dell'UE in materia di riduzione dei gas serra, energie rinnovabili ed efficienza energetica per il periodo successivo al 2020, conformemente all'accordo COP 21 di Parigi;

15.

chiede alla Commissione di sviluppare una strategia comune in materia di diplomazia energetica e climatica che affronti tali problemi globali;

16.

chiede alla Commissione di identificare gli sforzi intesi a eliminare progressivamente le sovvenzioni ai combustibili fossili, attenuandone nel contempo le possibili ripercussioni economiche e sociali;

Garantire una risposta coerente all'aumento dell'afflusso di rifugiati

17.

è del parere che l'Unione europea debba elaborare soluzioni concrete per far fronte all'emergenza dei rifugiati, in particolare affrontandone le cause alla radice, rafforzando la cooperazione con i paesi di transito e di origine dei flussi migratori e avvalendosi di tutte le politiche e gli strumenti disponibili per garantire la stabilizzazione, il risanamento e lo sviluppo di tali paesi;

18.

incoraggia la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, a prestare la necessaria assistenza umanitaria e a garantire condizioni di vita dignitose nei campi profughi, approntando inoltre programmi di sviluppo a lungo termine, in particolare nel settore dell'istruzione;

19.

sottolinea che la politica dell'UE in materia di asilo e migrazione non è adeguata allo scopo e necessita di una radicale revisione, sulla scorta dell'articolo 80 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; sostiene che nessuna riforma del sistema europeo comune di asilo dovrebbe tradursi in un abbassamento dell'attuale livello di protezione garantito dal diritto dell'UE in materia di asilo;

20.

chiede che siano organizzati programmi sistematici e applicabili ai fini del reinsediamento e della ricollocazione diretti dei richiedenti asilo;

21.

chiede che all'interno dell'UE siano create le condizioni per una buona gestione dell'accoglienza dei richiedenti asilo, che garantisca loro sicurezza e un trattamento umano, prestando particolare attenzione alle esigenze dei gruppi vulnerabili; evidenzia nel contempo che occorre garantire risorse adeguate per assicurare l'integrazione nel mercato del lavoro e l'inclusione sociale dei rifugiati;

22.

chiede alla Commissione di presentare proposte intese a creare una vera politica dell'UE in materia di migrazione economica e legale, che si fondi sugli strumenti esistenti per studenti, ricercatori e lavoratori altamente qualificati, e, nel lungo termine, a stabilire norme più generali, che disciplinino l'ingresso e il soggiorno di cittadini di paesi terzi che cercano lavoro nell'Unione, al fine di colmare le lacune individuate nei mercati del lavoro dell'UE;

23.

ritiene che, poiché la migrazione internazionale costituisce un fenomeno globale di crescente portata, complessità e impatto, l'UE e il resto della comunità internazionale debbano assumersi le rispettive responsabilità al riguardo;

Rispondere alle preoccupazioni dei cittadini in materia di sicurezza

24.

sottolinea che la sicurezza interna e la sicurezza esterna sono sempre più legate;

25.

esorta la Commissione, in seguito all'adozione della proposta relativa a una guardia costiera e di frontiera europea, a provvedere alla sua rapida istituzione e a garantire che siano messe a sua disposizione le necessarie capacità logistiche e umane;

26.

chiede alla Commissione, al fine di far fronte alle minacce del terrorismo e dell'estremismo violento, di monitorare con attenzione il recepimento e l'attuazione delle misure antiterrorismo dell'UE, in particolare l'efficace cooperazione giudiziaria e di polizia, la condivisione tempestiva delle informazioni tra le autorità nazionali e attraverso Europol ed Eurojust e le misure volte a contrastare le tendenze emergenti nel finanziamento del terrorismo;

27.

invita la Commissione a mobilitare risorse tecniche e finanziarie e competenze atte a garantire il coordinamento e lo scambio a livello dell'UE delle migliori pratiche nella lotta contro l'estremismo violento e la propaganda terroristica, le reti radicali e il reclutamento condotto dalle organizzazioni terroristiche mediante strumenti online e offline, prestando un'attenzione particolare alle strategie di prevenzione, integrazione e reintegrazione;

28.

esorta la Commissione e gli Stati membri ad assicurare la piena attuazione della legislazione già adottata in materia di sicurezza; ribadisce il suo invito a procedere a una valutazione approfondita della strategia antiterrorismo dell'UE, che prenda in esame sia l'applicazione delle misure adottate sia la loro efficacia; si attende che la Commissione aggiorni l'agenda in materia di sicurezza alla luce dell'evoluzione della minaccia terroristica;

29.

invita la Commissione a presentare le proposte annunciate in relazione a un'opportuna base giuridica per il centro europeo antiterrorismo all'interno di Europol, le proposte intese a migliorare e sviluppare i sistemi di informazione esistenti, far fronte alla carenza di informazioni e progredire verso l'interoperabilità nonché le proposte concernenti lo scambio obbligatorio di informazioni a livello dell'UE, assicurando nel contempo le necessarie garanzie in materia di protezione dei dati;

Attuare un'ambiziosa agenda per l'azione esterna: vicinato e sistema globale

30.

chiede una strategia globale ambiziosa dell'UE, che definisca il ruolo dell'Unione in quanto attore geopolitico in un mondo in rapida evoluzione, e si attende che la Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna mobilitino in modo coerente tutti gli strumenti di azione esterna dell'UE per migliorare la governance mondiale, conseguire un'ampia convergenza su norme più efficaci e rafforzare la sicurezza e il rispetto dei diritti umani nel mondo; sottolinea, in quest'ottica, che l'agenda dell'Unione in tema di affari esteri dovrebbe dare la priorità ai seguenti elementi chiave:

promuovere la stabilità e la prosperità nel vicinato dell'UE attraverso iniziative volte a favorire lo sviluppo, la democrazia, la buona governance e lo Stato di diritto, rafforzando le misure di natura civile di prevenzione dei conflitti e di riconciliazione e le attività nel contesto della politica di sicurezza e di difesa comune, anche con l'opportuna partecipazione della NATO, che resta, per gli Stati che ne sono membri, il fondamento della loro difesa collettiva e l'istanza di attuazione della stessa;

rilanciare, con il sostegno del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, la politica di sicurezza e di difesa comune, che non può più essere l'anello debole del processo di integrazione dell'UE; il contesto della sicurezza richiede che la difesa europea diventi una politica a pieno titolo, che assicuri pari sicurezza a tutti gli Stati membri e dimostri pari attenzione alle preoccupazioni vitali di questi ultimi in materia di sicurezza; le strutture, i meccanismi o gli strumenti già esistenti devono diventare una realtà operativa;

portare avanti il processo dei negoziati di allargamento rafforzando la stabilità sociale, politica ed economica e la democrazia nei paesi candidati, senza consentire deroghe ai criteri di adesione di Copenaghen;

rendere la politica di cooperazione allo sviluppo più efficace e meglio coordinata e coerente con altri strumenti di azione esterna dell'UE; assicurare la coerenza tra le politiche in materia di sviluppo e di sicurezza, che sono interconnesse, interdipendenti e si rafforzano reciprocamente;

integrare l'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e la coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS) nelle politiche interne ed esterne dell'UE; esorta la Commissione a riferire in merito al suo piano per l'attuazione, il monitoraggio, il follow-up e l'integrazione dell'agenda 2030 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG);

favorire gli scambi commerciali quale importante strumento per incoraggiare la crescita, l'occupazione e la competitività e promuovere le norme dell'UE in materia di diritti umani e sviluppo sostenibile; gli strumenti di difesa commerciale dell'Unione devono essere modernizzati e applicati con fermezza, utilizzando se del caso metodologie non standard;

adottare soluzioni volte a contrastare le minacce ibride e a rafforzare la resilienza dell'UE, dei suoi Stati membri e dei partner dell'Unione, in particolare nel suo vicinato;

Politiche fiscali eque per risorse adeguate

31.

sottolinea che non è mai stata avvertita in modo così forte l'urgenza di rafforzare la lotta contro l'evasione e l'elusione fiscale, che possono sottrarre ai bilanci nazionali fino a mille miliardi di euro; rileva che tali risorse potrebbero essere utilizzate per investire nel futuro, incrementare l'occupazione e ridurre le disuguaglianze;

32.

sottolinea che la Commissione deve continuare ad adoperarsi senza indugio per garantire che i profitti siano tassati nei paesi europei in cui ha effettivamente luogo l'attività economica e la creazione di valore; rileva che l'UE dovrebbe adoperarsi per introdurre una base imponibile consolidata comune e obbligatoria per le società, profondere maggiori sforzi per indagare sulle violazioni inerenti ad aiuti di Stato in ambito fiscale, applicare norme comuni sull'utilizzo e la trasparenza dei ruling fiscali e applicare un approccio comune e risoluto per eliminare i paradisi fiscali;

33.

invita la Commissione a includere una dimensione esterna nella lotta all'evasione e all'elusione fiscale, anche per quanto riguarda i profitti che escono dall'UE senza essere tassati;

Rafforzare il bilancio e gli strumenti finanziari dell'UE

34.

ritiene che l'UE necessiti di una nuova strategia fiscale e finanziaria per poter operare efficacemente; reputa che la Commissione debba, a tal fine, proporre misure sulla base dei seguenti principi ed elementi:

mobilitare rapidamente le risorse adeguate; è indispensabile riformare il sistema di finanziamento dell'Unione rafforzando le risorse proprie effettive o introducendone di nuove, nell'ottica di assicurare maggiore stabilità, sostenibilità e prevedibilità al bilancio dell'Unione; nel contempo è importante rispettare il principio di universalità e rafforzare la trasparenza;

per raggiungere i massimi risultati, gli strumenti di bilancio dell'UE devono essere gestiti prestando grande attenzione alle prestazioni e all'efficacia sotto il profilo dei costi, garantendo nel contempo il rispetto delle norme e la protezione degli interessi finanziari dell'UE;

l'UE dovrebbe adoperarsi per raccogliere le risorse necessarie a rispondere alle sfide legate all'elevato tasso di disoccupazione giovanile e a lungo termine nonché alle dimensioni interna ed esterna dell'emergenza dei rifugiati;

dopo soli due anni di attuazione, il quadro finanziario pluriennale (QFP) ha raggiunto i suoi limiti; inoltre, in assenza di un'esaustiva revisione intermedia del QFP, il bilancio dell'UE non sarà in grado di far fronte a ulteriori fabbisogni finanziari e a nuove priorità politiche, né di evitare che si riproduca una crisi dei pagamenti; invita la Commissione a presentare un riesame del funzionamento del QFP entro la fine del 2016 e ad adottare misure decisive per rivedere al rialzo i massimali del QFP e incrementarne la flessibilità in modo da far fronte a circostanze non previste nel 2013;

il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) deve essere gestito in modo tale da consentire a tutti gli Stati membri di intraprendere livelli elevati di investimenti strategici, in linea con il regolamento FEIS, e garantire che i finanziamenti a favore degli investimenti contribuiscano alla transizione verso un'economia e una società sostenibili; la proposta della Commissione per la prossima fase del FEIS dovrebbe essere basata su questi obiettivi;

l'efficace attuazione della politica di coesione per il periodo 2014-2020 dovrebbe essere accompagnata da preparativi per la fase successiva al 2020, rispettando la sua reale vocazione, quale definita nei trattati, la sua importanza per lo sviluppo del mercato unico e il suo potenziale in quanto strumento di investimento accessibile a tutte le regioni dell'UE; è auspicabile aumentare le sinergie tra i Fondi strutturali e di investimento europei, il FEIS e altri strumenti di finanziamento dell'UE al fine di accelerare una crescita intelligente, ecocompatibile ed inclusiva, garantendo un equilibrio credibile tra sovvenzioni e strumenti finanziari che sono in corso di elaborazione ed evitando qualsiasi riduzione del bilancio della politica di coesione;

la Commissione dovrebbe presentare proposte volte a ridurre la complessità burocratica della PAC per gli agricoltori; la Commissione dovrebbe altresì approntare strumenti migliori per far fronte a crisi estreme nei mercati agricoli; ritiene che sia necessaria una normativa quadro a livello di Unione europea per contrastare le pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare nell'ottica di garantire agli agricoltori e ai consumatori europei la possibilità di beneficiare di condizioni eque di vendita e di acquisto;

Completamento dell'Unione economica e monetaria

35.

insiste sulla necessità di rispettare i requisiti del diritto dell'Unione in materia di responsabilità democratica per le decisioni nel contesto della governance economica europea;

36.

ritiene che l'UE debba adoperarsi per conseguire una convergenza economica e sociale verso l'alto, nel pieno rispetto delle norme del patto di stabilità e crescita e del quadro di governance del semestre europeo;

37.

reputa che la Commissione debba migliorare costantemente il suo controllo dei debiti, dei deficit e degli squilibri macroeconomici in modo da rispettare il patto di stabilità e crescita e incoraggiare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, prestando una maggiore attenzione all'orientamento aggregato della politica di bilancio della zona euro;

38.

ritiene che l'UE debba migliorare la credibilità, la coerenza, la titolarità nazionale e la legittimità democratica del semestre europeo al fine di garantire che gli Stati membri attuino le raccomandazioni specifiche per paese, realizzando riforme e investimenti strutturali allo scopo di modernizzare le loro economie, aumentare la competitività, perseguire la responsabilità di bilancio e affrontare disuguaglianze e squilibri;

39.

chiede un più stretto coordinamento delle politiche economiche onde colmare le carenze di investimento della zona euro e rafforzare gli sforzi di riforma, con l'obiettivo di accrescere la competitività e sostenere la domanda;

40.

ritiene che l'Unione bancaria debba essere completata, accompagnando le misure di riduzione del rischio con la condivisione dei rischi;

41.

rileva che occorre tenere conto dei risultati della riflessione in corso sullo sviluppo di una capacità di bilancio dell'Unione economica e monetaria;

42.

chiede alla Commissione di presentare un insieme di proposte coerenti e circostanziate sul completamento dell'Unione economica e monetaria, come indicato nella relazione dei cinque presidenti;

Rafforzamento dei diritti fondamentali e della democrazia

43.

esprime preoccupazione per il fatto che le crisi in corso hanno non solo danneggiato la coesione delle società europee, ma anche scosso la fiducia dei cittadini europei nelle istituzioni democratiche a livello unionale e talvolta nazionale; ritiene pertanto che rafforzare la legittimità democratica dell'UE e ripristinare la fiducia nella sua capacità di servire gli interessi dei cittadini debbano costituire la massima priorità dell'Europa;

44.

ricorda che molte delle attuali sfide, dal cambiamento climatico all'asilo e alla migrazione, dai mercati finanziari alle catene di approvvigionamento delle imprese, dalle reti terroristiche agli Stati falliti e agli Stati canaglia, sono di natura transnazionale e richiedono soluzioni europee definite attraverso il metodo comunitario, con la piena partecipazione della Commissione e del Parlamento;

45.

ricorda che, in quanto custode dei trattati, la Commissione ha il compito di promuovere l'interesse generale dell'Unione (articolo 17 TUE), ossia la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli (articolo 3 TUE); sottolinea inoltre che al Parlamento incombe la specifica responsabilità politica di contribuire a superare le divisioni tra gli Stati membri, difendere l'interesse generale dei cittadini europei e garantire la legittimità democratica delle decisioni adottate a livello europeo; invita la Commissione a garantire che tutte le iniziative, comprese quelle intraprese dal Consiglio europeo, siano conformi alle disposizioni dei trattati;

46.

chiede alla Commissione di intraprendere iniziative volte a rafforzare le istituzioni europee e a incoraggiare una maggiore partecipazione dei cittadini dell'UE alla vita politica europea; invita tutte le istituzioni dell'UE a migliorare i contatti con le giovani generazioni e con le loro piattaforme di discussione; ritiene inoltre che sia possibile intraprendere azioni più incisive per far conoscere ai cittadini dell'UE i loro diritti, sfruttare il potenziale dell'Iniziativa dei cittadini europei e rafforzare il ruolo del Mediatore europeo;

47.

sottolinea che la Commissione dovrebbe presentare proposte relative alla democrazia, allo Stato di diritto e ai diritti fondamentali, tenendo conto della futura relazione del Parlamento al riguardo; ritiene che la Commissione debba inoltre continuare a fare progressi verso l'adesione dell'UE alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU), tenendo conto del parere della Corte di giustizia in materia e affrontando le sfide giuridiche ancora aperte;

48.

invita tutte le istituzioni dell'UE ad adoperarsi per garantire i più elevati standard di trasparenza, responsabilità e integrità nonché a contrastare i conflitti di interesse;

49.

si impegna a utilizzare tutti gli strumenti e le risorse in suo possesso per svolgere un ruolo trainante nel quadro di un rinnovato processo democratico verso la riforma dell'Unione europea;

o

o o

50.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione.


(1)  Testi approvati, P8_TA(2016)0294.


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