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Document 52016DC0416

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO Quarta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento

COM/2016/0416 final

Bruxelles, 15.6.2016

COM(2016) 416 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Quarta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


1Introduzione

La quarta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento descrive la situazione aggiornata rispetto alla precedente relazione del 18 maggio 1 e valuta le azioni intraprese da tutti i portatori d’interessi dal 13 maggio 2016 al 14 giugno (il periodo di riferimento) al fine di attuare le raccomandazioni formulate per accelerare l’attuazione dei meccanismi di ricollocazione e reinsediamento.

Dal 13 maggio 2016 sono arrivate in Grecia 876 persone 2 . Questa cifra sembra confermare la tendenza al calo degli arrivi, dovuta all’applicazione della dichiarazione UE-Turchia. In tutto sono presenti in Grecia più di 57 000 migranti, circa 8 450 sulle isole e circa 49 000 sul continente 3 . Secondo le stime dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) 4 , il 65% delle persone presenti sul continente (cioè circa 30 000 persone) appartiene a una delle nazionalità ammissibili alla ricollocazione. In Italia il miglioramento delle condizioni meteorologiche ha determinato il previsto aumento dell’afflusso. Dal 13 maggio sono arrivate 14 852 persone 5 , seguendo una tendenza analoga a quella osservata nello stesso periodo nel 2015. Nell’ultima settimana di maggio si è registrato un picco degli arrivi con lo sbarco di oltre 14 000 persone sulle coste italiane, che ha determinato anche un netto aumento delle persone appartenenti a una delle nazionalità ammissibili alla ricollocazione (per la maggior parte Eritrei, fino al 35% dei nuovi arrivi). Sulla base delle informazioni fornite dal ministero dell’Interno, 4 000 Eritrei sono in attesa di ricollocazione in Italia.

Durante il periodo di riferimento il tasso di ricollocazione è cresciuto rispetto al mese precedente. Sono state ricollocate altre 780 persone, più del doppio rispetto al periodo precedente, e il numero complessivo di persone ricollocate finora è salito a 2 280 (1 503 dalla Grecia e 777 dall’Italia). Nonostante questo dato positivo, si è ancora molto lontani dall’obiettivo proposto dalla Commissione di ricollocare 6 000 persone al mese. Inoltre sono stati soprattutto gli Stati membri già indicati come i più attivi nelle relazioni precedenti a intensificare ulteriormente le attività di ricollocazione. Il numero di ricollocazioni e di impegni in Italia rimane basso, soprattutto in vista del crescente afflusso nel paese di potenziali candidati alla ricollocazione. Nel complesso i progressi compiuti in questo ambito continuano a essere insoddisfacenti.

Per quanto riguarda il reinsediamento, finora sono state reinsediate 7 272 persone delle 22 504 concordate nel quadro del programma di luglio 2015, provenienti soprattutto da Turchia, Giordania e Libano. Con le misure stabilite nella dichiarazione UE-Turchia applicabili solo a partire dal 4 aprile 6 , 511 persone sono state reinsediate dalla Turchia nell’UE in base al meccanismo 1:1, delle quali 330 in seguito alla relazione precedente.

2Ricollocazione

2.1Azioni di ricollocazione da parte degli Stati membri

Dal 13 maggio al 14 giugno sono state ricollocate altre 780 persone, 594 dalla Grecia (in Belgio, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Malta, Portogallo e Spagna) 7 e 186 dall’Italia (in Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svizzera) 8 . Il 9 giugno la Francia ha ricollocato 139 persone dalla Grecia, dimostrando che è possibile ricollocare un gran numero di persone in un unico trasferimento. Durante il periodo di riferimento la Francia ha ricollocato complessivamente 236 persone. Altrettanto impegnato a far funzionare il meccanismo, il Portogallo ha ricollocato 168 persone nello stesso periodo, la Finlandia 70, il Lussemburgo 41 e Malta 15 procedendo con trasferimenti mensili regolari. Entro la fine di giugno sono previsti altri 511 trasferimenti di ricollocazione dalla Grecia 9 e 6 dall’Italia 10 .

Nonostante l’incremento, gli Stati membri sono ben lontani dal rispettare le rispettive quote ai sensi delle decisioni del Consiglio. Si è ormai prossimi alla metà del periodo di applicazione delle decisioni del Consiglio, ma il tasso di esecuzione delle ricollocazioni è fermo al 2%. Cinque Stati membri (Austria, Croazia, Ungheria, Polonia e Slovacchia) non hanno ricollocato alcun richiedente; sette (Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Germania, Lituania, Romania e Spagna) hanno ricollocato soltanto l’1% della rispettiva quota e appena quattro Stati membri (Finlandia, Lussemburgo, Malta e Portogallo) hanno ricollocato più del 10% della rispettiva quota 11 .

Azioni volte ad affrontare l’esiguo numero di impegni: undici Stati membri (Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia –primo impegno, Spagna e Romania) 12 e uno Stato associato (Svizzera) 13 hanno presentato 1 955 nuove indicazioni di disponibilità a ricollocare rapidamente i richiedenti protezione internazionale (“impegni formali”). La maggior parte degli impegni formali è stata presentata ai fini di ricollocazione dalla Grecia (1 605), mentre il numero di impegni formali è particolarmente basso in Italia (350). Il numero totale di impegni formali da parte degli Stati membri di ricollocazione ammonta a 7 731 (2 048 14 dall’Italia e 5 683 15 dalla Grecia).

L’Austria 16 e l’Ungheria non hanno ancora presentato alcun impegno. La Polonia continua ad applicare una sospensione di fatto della procedura di ricollocazione 17 . Infine la maggior parte degli Stati membri finora non ha presentato impegni coerenti con le quote assegnate per l’intero periodo di applicazione delle decisioni (per es. Croazia, Repubblica ceca, Germania, Polonia e Slovacchia si sono impegnate soltanto per l’1-2% della loro quota).

Azioni volte ad accelerare i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione: a profondere sforzi per accelerare i tempi di risposta sono stati gli stessi Stati membri menzionati nel precedente periodo di riferimento (Finlandia, Francia, Lussemburgo, Malta e Slovenia) e la Svizzera.

I colloqui supplementari per l’indagine di sicurezza richiesti sistematicamente dagli Stati membri di ricollocazione sono il principale fattore che prolunga i tempi di risposta oltre l’obiettivo di due settimane e persino oltre il termine di due mesi fissato nelle decisioni del Consiglio per il completamento dell’intera procedura di ricollocazione. Gli Stati membri dovrebbero rafforzare la propria capacità di trattare le richieste di ricollocazione e assicurare che i colloqui di sicurezza siano condotti in modo da rispettare l’obiettivo di due settimane. La Grecia e l’Italia, con il sostegno di Frontex e di Europol, sono responsabili di effettuare i controlli di sicurezza e non trasmettono le richieste di ricollocazione dei candidati che sollevano problemi di sicurezza. Per determinare la necessità di colloqui di sicurezza supplementari, gli Stati membri di ricollocazione dovrebbero adottare un approccio proporzionato e tenere conto dei controlli già effettuati. L’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) svolge colloqui per individuare potenziali motivi di esclusione durante la registrazione delle domande, prassi che, se necessario, potrebbe essere ampliata al fine di includere elementi supplementari.

Durante il periodo di riferimento, alcuni Stati membri (Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Francia, Lettonia, Lituania e Slovacchia) hanno respinto richieste di ricollocazione senza fornire una motivazione obiettiva o per motivi diversi da quelli indicati nelle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione 18 . Il rigetto immotivato delle richieste di ricollocazione è in contrasto con la lettera delle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione e con lo spirito della cooperazione leale.

Azioni volte a far fronte alle sfide connesse alla ricollocazione di richiedenti vulnerabili, tra cui minori non accompagnati: nel 2016 in Italia al 31 maggio erano arrivati 7 152 minori via mare, dei quali 6 658 (93%) non accompagnati, cifra che corrisponde al 15% degli arrivi totali e ad un aumento del 170% rispetto allo stesso periodo del 2015. Fra questi, 1 021 erano minori eritrei (per la maggior parte non accompagnati) e 32 siriani. Dal 1° al 31 maggio sono arrivati in Italia 3 113 minori non accompagnati, fra i quali 876 eritrei e 4 iracheni. In Grecia, sebbene non sia noto il numero di arrivi durante lo stesso periodo, il Centro nazionale di solidarietà sociale (EKKA) riferisce che, dall’inizio del 2016 sono stati affidati all’EKKA 1 609 minori non accompagnati, dei quali 585 sono stati accolti in apposite strutture e 625 sono in attesa di accoglienza 19 .

Al contempo, il ritmo della ricollocazione dei minori non accompagnati rimane estremamente lento. Dal 13 maggio due minori non accompagnati sono stati ricollocati dalla Grecia in Lussemburgo e il numero totale dei minori non accompagnati ricollocati è così salito a 23. Altre tre ricollocazioni dalla Grecia in Finlandia sono previste per il 24 giugno. Soltanto alcuni Stati membri sono disposti ad accettare trasferimenti di ricollocazione di minori non accompagnati e i posti offerti non saranno sufficienti a ricollocare tutti quelli ammissibili. Un maggior numero di Stati membri dovrebbe mettere urgentemente a disposizione posti per minori non accompagnati nell’ambito dei rispettivi impegni formali.

Azioni volte a migliorare la fiducia dei migranti nel meccanismo: l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e l’EASO collaborano con alcuni Stati membri di ricollocazione (tra cui Lettonia e Romania) per produrre materiale informativo, in particolare video in cui i richiedenti che hanno vissuto una ricollocazione riuscita raccontano la loro esperienza. Anche altri Stati membri, come il Portogallo, stanno prendendo in considerazione un approccio analogo. L’EASO, in cooperazione con il servizio audiovisivo del Consiglio, ha prodotto un video 20 che descrive l’esperienza di una famiglia siriana ricollocata in Francia. In Italia l’OIM sta sperimentando la possibilità di effettuare telefonate via Skype tra richiedenti ricollocati e persone da ricollocare, nell’ambito dell’orientamento culturale prima della partenza.

Azioni volte a rafforzare la capacità dell’EASO di sostenere l’Italia e la Grecia: il più recente bando dell’EASO per esperti da inviare in Italia, pubblicato il 28 maggio 2016, chiedeva 35 esperti supplementari. Dal 6 giugno sono pervenute 15 offerte 21 e altre sono in esame. In Italia sono stati inviati complessivamente 29 esperti e 27 mediatori culturali, i quali non sono sufficienti per far fronte al numero crescente di arrivi attesi nei mesi estivi. Sussiste pertanto l’urgente necessità di nuove nomine a più lungo termine.

Per quanto riguarda la Grecia, l’ultimo bando per esperti 22 a sostegno del meccanismo di ricollocazione chiedeva 62 esperti. Finora gli Stati membri e gli Stati associati 23 ne hanno nominati 58. In Grecia sono stati inviati complessivamente 39 esperti e 29 interpreti, i quali non sono sufficienti per far fronte all’aumento dei casi da presentare una volta completata l’operazione di pre-registrazione di massa. Per questo motivo l’EASO intende richiedere altri 50 esperti e 50 mediatori culturali.

2.2Azioni di Grecia e Italia, ivi compresi gli elementi principali delle tabelle di marcia

Grecia

Azioni per rendere pienamente operativi i punti di crisi (hotspot): tutti i punti di crisi sono ora pienamente operativi.

Azione per accelerare la registrazione dei migranti e il trattamento delle domande: l’8 giugno il servizio greco di asilo, in stretta cooperazione con l’UNHCR e l’EASO, ha avviato un’operazione di pre-registrazione di massa che interesserà circa 49 000 persone attualmente residenti in centri di accoglienza sul continente 24 . L’operazione dovrebbe essere completata entro la fine di luglio. È stato preparato materiale informativo in varie lingue (inglese, arabo, dari, farsi e pashto). Due unità mobili di registrazione (una per la Grecia meridionale e una per la Grecia settentrionale), con 60 addetti ciascuna, mirano a preregistrare 1 400 persone al giorno. Le unità mobili di registrazione opereranno in squadre miste di funzionari del servizio di asilo, personale inviato dall’UNHCR e dall’OIM, esperti dell’EASO (16 in tutto) e interpreti della ONG MetACTION. Complessivamente, più di 260 persone, operative sei giorni la settimana, saranno coinvolte in questa operazione.

La pre-registrazione di massa dovrebbe agevolare e accelerare la presentazione completa delle domande di protezione internazionale. L’operazione sosterrà anche le iniziative del servizio greco di asilo volte a migliorare l’identificazione della maggior parte dei migranti irregolari che possono avere bisogno di protezione internazionale nella Grecia continentale (comprese informazioni su nazionalità, età e vulnerabilità), al fine di indirizzarle verso quattro categorie procedurali: procedura di ricollocazione, trasferimenti Dublino, procedura nazionale di asilo e rimpatrio volontario. Si stima che il 60-65% delle persone pre-registrate abbia una delle nazionalità ammissibili alla ricollocazione.

Azioni per migliorare la capacità di registrazione del servizio greco di asilo: il numero di squadre di registrazione miste servizio di asilo/EASO è aumentato durante il periodo di riferimento, affiancando al personale del servizio di asilo 9 esperti ad Atene, 7 esperti a Salonicco e 3 esperti ad Alessandropoli, mentre gli esperti dell’EASO e i funzionari dell’unità Dublino hanno cominciato a lavorare su due turni ad Atene. Per far fronte alle proprie difficoltà in termini di personale, dal 6 giugno il servizio greco di asilo ha assegnato all’operazione di pre-registrazione 22 membri del personale con mansioni di supervisione. Essi coopereranno e agevoleranno il lavoro di 34 agenti contrattuali distaccati dall’UNHCR presso il servizio di asilo in qualità di addetti alla registrazione. Ciò significa che, durante la pre-registrazione di massa, la capacità del servizio di asilo di trattare le domande di ricollocazione sarà mantenuta a un tasso stabile di 150 trattamenti al giorno e non aumenterà in linea con i risultati dell’operazione di pre-registrazione.

Si prevede tuttavia un notevole aumento della capacità di trattamento una volta completata l’operazione di pre-registrazione, in quanto il personale attualmente destinato a sostenere l’operazione tornerà a occuparsi del trattamento delle domande di ricollocazione. L’operazione di pre-registrazione migliorerà inoltre l’efficienza e la pianificazione della successiva procedura di presentazione delle richieste. Durante la pre-registrazione un fascicolo sarà aperto direttamente nella banca dati del servizio greco di asilo, consentendo così alle squadre di registrazione miste servizio di asilo/EASO di avvalersi delle informazioni già generate. Di conseguenza, si prevede che anche la composizione delle squadre miste cambierà. Attualmente il sistema prevede la collaborazione di un incaricato del servizio greco di asilo con un solo esperto dell’EASO e un interprete. Tuttavia, in seguito al miglioramento dell’efficienza prodotto dall’operazione di pre-registrazione, si prevede che un incaricato del servizio greco di asilo possa operare con cinque o più esperti dell’EASO, incrementando così notevolmente la capacità di trattamento giornaliera. A tal fine, l’EASO ha offerto al servizio greco di asilo l’invio immediato di 50 esperti in materia di registrazione (e 50 interpreti), al fine di assicurare un passaggio agevole dalla preregistrazione all’operazione di presentazione completa.

Come risulta dal grafico seguente, nel complesso la capacità del sistema greco di asilo di trattare e presentare richieste di ricollocazione continua a migliorare. Come indicato nella relazione precedente, il numero di registrazioni ha trovato corrispondenza in un analogo aumento del numero di impegni. Tuttavia la capacità di presentare richieste di ricollocazione cresce a un ritmo molto più rapido rispetto alle risposte degli Stati membri di ricollocazione. Il divario si è addirittura allargato durante il periodo di riferimento: la Grecia ha trasmesso complessivamente 1 481 richieste di ricollocazione, ma ha ricevuto soltanto 605 nuove accettazioni da parte degli Stati membri di ricollocazione. Questa differenza di velocità può creare una strozzatura significativa una volta completata l’operazione di pre-registrazione di massa.

Più in generale, persiste la necessità di migliorare notevolmente la capacità di registrazione del servizio greco di asilo per trattare le domande di asilo a prescindere dalla ricollocazione, come indicato nella raccomandazione della Commissione alla Repubblica ellenica per l’adozione di misure urgenti da parte della Grecia in vista della ripresa dei trasferimenti ai sensi del regolamento (UE) n. 604/2013 (C(2016)3805).

Azioni per migliorare il coordinamento e accelerare i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione: l’approvazione del protocollo di ricollocazione è stata rinviata all’8 luglio per tenere conto dei primi risultati dell’operazione di pre-registrazione di massa. In un primo tempo la registrazione era effettuata in greco e le informazioni essenziali erano tradotte in inglese nel modulo di richiesta di ricollocazione. I moduli di registrazione sono ora compilati in inglese dagli esperti degli Stati membri dell’EASO e poi trasmessi integralmente ai potenziali Stati membri di ricollocazione, facilitando così l’esame dei fascicoli da parte di questi ultimi.

Azioni finalizzate a migliorare la capacità di accoglienza in Grecia: al 10 giugno la capacità totale di accoglienza in Grecia era superiore a 50 000 posti 25 in strutture temporanee e in posti di accoglienza permanenti sia per i migranti irregolari sia per le persone potenzialmente bisognose di protezione internazionale che hanno presentato o espresso la volontà di presentare domanda di asilo. Queste strutture devono tuttavia essere notevolmente migliorate per soddisfare le norme vigenti 26 . Dei 20 000 posti destinati ai candidati alla ricollocazione nell’ambito del programma di affitto dell’UNHCR nel dicembre 2015, al 6 giugno erano disponibili 6 385 posti, tra cui 1 833 posti in alberghi/interi edifici, 3 351 posti in appartamenti, 908 posti nel centro di Lagadikia, 165 posti in famiglie ospitanti e 128 posti in apposite strutture per minori non accompagnati.

Oltre ai lunghi tempi di risposta degli Stati membri di ricollocazione, uno dei principali fattori che rallentano la ricollocazione in Grecia è la dispersione dei candidati sull’intero territorio del paese. La Grecia si è impegnata a creare tre centri di ricollocazione (due al Nord e un grande centro di transito in Attica) con la capacità di accogliere 6 000 candidati, al fine di centralizzare varie fasi dell’iter per la ricollocazione (per es., controlli sanitari, informazioni prima della partenza, controlli supplementari e, se possibile, anche le notifiche). In questo contesto, l’UNHCR ha accettato di mettere a disposizione dei centri di ricollocazione 6 000 posti nell’ambito del programma di affitto, al fine di ospitare tutti i candidati alla ricollocazione registrati 27 .

Tuttavia al 14 giugno era pronto soltanto uno dei tre centri di ricollocazione che le autorità greche si sono impegnate a creare, cioè quello di Lagadikia. Per gli altri due, le autorità greche non hanno ancora designato siti idonei. Sono tuttora in corso discussioni tra l’UNHCR e le autorità greche riguardo alla disponibilità di altri siti per la costruzione di nuovi centri di ricollocazione, in particolare in Attica 28 . La creazione di questi centri di ricollocazione è oltremodo urgente, onde evitare ulteriori strozzature e problemi operativi una volta conclusa l’operazione di pre-registrazione di massa.

Italia

Azioni per rendere pienamente operativi i punti di crisi: attualmente sono operativi i punti di crisi di Pozzallo, Lampedusa, Trapani e Taranto. A Pozzallo sono ancora necessari lavori volti a migliorare la funzionalità del punto di crisi e le relative condizioni di lavoro. A Taranto si dovrebbe aumentare l’altezza della recinzione attorno alla struttura, nonché installare un impianto di aria condizionata per assicurare la gestione ordinata dei flussi migratori nella struttura. Alla luce dei picchi nel numero di arrivi registrati negli ultimi giorni, è evidente che la capacità disponibile dei punti di crisi operativi non sarà sufficiente nei mesi estivi. Di conseguenza, l’Italia dovrebbe accelerare l’annunciata creazione di altri punti di crisi.

Poiché un gran numero di sbarchi avviene al di fuori delle zone in cui si trovano i punti di crisi, le autorità italiane, insieme con le agenzie dell’UE, dovrebbero accelerare la creazione di punti di crisi mobili e assicurare che entrino in funzione prima dell’estate. Il 7 giugno 2016 la Commissione ha fornito al ministero dell’Interno italiano un elenco di proposte di miglioramento dei punti di crisi, elaborato sulla base delle visite effettuate in passato e con il contributo delle agenzie dell’UE.

Azioni per migliorare il coordinamento: le procedure operative standard per i punti di crisi italiani 29 sono state adottate e distribuite alle autorità locali interessate il 17 maggio 2016. In tutti i punti di crisi sarà organizzata una sessione di informazione su queste procedure per le parti coinvolte (se ne occuperà il ministero dell’Interno italiano, in collaborazione con la Commissione, Frontex, Europol, EASO, UNHCR e OIM).

Occorre tuttavia migliorare il coordinamento tra i vari servizi e soggetti italiani nel contesto della ricollocazione, in particolare per quanto riguarda la trasmissione di informazioni da una fase all’altra della procedura. A tal fine, la Commissione sostiene le autorità italiane nello sviluppo di un iter per la ricollocazione volto ad assicurare un’agevole e rapida attuazione della procedura. Il documento descriverà i compiti di ciascun soggetto e stabilirà tempi specifici per ciascuna fase dell’iter, compreso il tempo di risposta da parte dello Stato membro di ricollocazione, allo scopo di sveltire le operazioni. Un primo progetto di iter per la ricollocazione dovrebbe essere discusso alla prossima riunione dei funzionari di collegamento che si terrà a metà luglio.

Azioni volte a migliorare la capacità di trattamento delle domande in Italia: occorre aumentare la capacità delle autorità italiane di registrare e trattare le domande. Sulla base delle relazioni dell’EASO, un numero considerevole di richiedenti è in attesa della registrazione/presentazione della domanda, una fase indispensabile ai fini della ricollocazione. L’EASO fornisce sostegno all’Italia, ma saranno necessari altri esperti per far fronte al numero crescente di richiedenti di nazionalità ammissibili alla ricollocazione in arrivo in Italia. Da maggio 2016 sono operativi due nuovi centri di registrazione a Mineo e Taranto. In Italia sono inoltre operativi tre centri di ricollocazione specifici (Villa Sikania/Agrigento, Bari e Crotone). L’efficienza dei centri di ricollocazione e, più in generale, delle operazioni di registrazione potrebbe migliorare se unità mobili (se necessario squadre miste di esperti dell’EASO e della Questura) potessero registrare le domande e assicurarne la presentazione completa nei centri di ricollocazione e in altri luoghi, soprattutto a Roma 30 .

Azioni volte ad accelerare i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione: l’Italia applica una politica molto rigorosa e non consente colloqui di sicurezza supplementari da parte dello Stato membro di ricollocazione. Di conseguenza, alcuni Stati membri non ricollocano candidati dall’Italia. È necessaria flessibilità da entrambe le parti: da parte degli Stati membri, per trovare alternative ai colloqui di sicurezza e limitare rigorosamente al minimo le richieste (solo singoli casi debitamente giustificati), e da parte dell’Italia, per permettere lo svolgimento dei colloqui in tali casi limitati. La possibilità di coinvolgere gli esperti dell’EASO nella conduzione di colloqui più esaurienti, nonché la trasmissione da parte delle autorità italiane di un modulo di sicurezza in cui siano elencati i vari controlli cui è stato sottoposto il candidato in ogni fase della procedura e i relativi risultati, potrebbero contribuire a rafforzare la fiducia e ridurre le richieste di colloqui supplementari da parte degli Stati membri di ricollocazione. Anche la nomina di un corrispondente per la sicurezza da parte italiana potrebbe facilitare il processo. L’Italia e gli altri Stati membri sono altresì incoraggiati a sviluppare celermente accordi di cooperazione bilaterale o a fare ricorso ad altri canali e strumenti di cooperazione di polizia esistenti per permettere alle autorità di contrasto e all’Europol di confrontare e scambiare dati dattiloscopici a fini di sicurezza e penali.

Azioni volte a far fronte alle sfide connesse alla ricollocazione di richiedenti vulnerabili e minori non accompagnati: non sono ancora state definite procedure specifiche per facilitare la ricollocazione dei minori non accompagnati. Questo aspetto sta assumendo importanza prioritaria, considerato che questa categoria di richiedenti (così come altri gruppi vulnerabili) dovrebbe beneficiare di trattamento prioritario ai sensi delle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione, nonché alla luce del numero crescente di minori eritrei non accompagnati che arrivano in Italia.

Azioni volte a migliorare la fiducia dei migranti nel meccanismo nonché a evitare le rinunce: nelle fasi iniziali della ricollocazione, le persone ammissibili non erano disposte a partecipare al meccanismo, anche a causa della mancanza di fiducia. La situazione è notevolmente cambiata. Secondo le relazioni dell’EASO, dell’UNHCR e delle organizzazioni che gestiscono i vari C.A.R.A (centro di accoglienza richiedenti asilo), punti di crisi e centri di ricollocazione, quasi tutte le persone ammissibili alla ricollocazione vogliono partecipare al meccanismo. Tuttavia questa fiducia è debole e la durata della procedura e gli eventuali problemi inerenti alle condizioni di accoglienza negli Stati membri di ricollocazione possono facilmente compromettere la credibilità del meccanismo e invertire la tendenza.

2.3Azioni della Commissione e delle agenzie dell’UE

Commissione europea

La Commissione ha continuato a sostenere l’Italia e la Grecia sul campo. Ha organizzato riunioni specifiche per affrontare le strozzature nella ricollocazione dei minori non accompagnati e ha recentemente concluso varie visite in Italia per individuare possibili soluzioni per sveltire i trasferimenti di ricollocazione e raggiungere un ritmo simile a quello della Grecia. La Commissione sta ancora collaborando con la presidenza neerlandese del Consiglio dell’UE per mettere a punto un questionario volto a individuare le preoccupazioni degli Stati membri in termini di sicurezza e il modo in cui affrontarle.

La Commissione fornisce alla Grecia notevoli finanziamenti per sostenere gli sforzi del paese intesi ad adeguare il sistema di gestione dell’asilo alle norme dell’UE. Il 20 maggio sono stati assegnati finanziamenti di emergenza per un importo di 56 milioni di EUR nell’ambito dei fondi del settore degli affari interni [Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) e Fondo Sicurezza interna (ISF)] rispettivamente alle autorità greche (13 milioni di EUR), all’OIM (13 milioni di EUR) e all’UNHCR (30 milioni di EUR) per rafforzare la capacità delle autorità greche di registrare i migranti appena arrivati e di trattare le domande di asilo, mentre il 24 maggio la Commissione ha assegnato all’EASO finanziamenti di emergenza per un importo di 25 milioni di EUR (AMIF) per rafforzare la capacità dell’Ufficio di sostenere le autorità greche. Con quest’ultimo finanziamento, dall’inizio del 2015 la Commissione ha concesso alla Grecia aiuti di emergenza nell’ambito dei fondi del settore affari interni (AMIF e ISF) ammontanti complessivamente a 262 milioni di EUR, sia direttamente alle autorità greche sia tramite le agenzie dell’Unione e le organizzazioni internazionali che operano nel paese 31 .

Infine, nell’ambito del monitoraggio dell’attuazione delle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione, la Commissione ha espresso e continuerà a esprimere riserve nei riguardi degli Stati membri che finora non hanno ottemperato ai rispettivi obblighi.

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo

Azioni volte ad accelerare il processo di ricollocazione e a migliorare la capacità di registrazione di Grecia e Italia: nel periodo di riferimento l’EASO ha rafforzato il sostegno fornito al servizio greco di asilo passando da 24 a 39 esperti degli Stati membri. 19 esperti sostengono direttamente il processo di registrazione mediante il trattamento congiunto. Un esperto sostiene l’unità Dublino e 18 esperti partecipano alla distribuzione di informazioni gestendo due sportelli telefonici e fornendo informazioni nei campi in materia di registrazione, ricollocazione e procedure Dublino. È stato necessario rinviare il nuovo aumento del personale previsto – altri 18 esperti degli Stati membri a sostegno della registrazione – in quanto alcuni membri del personale del servizio di asilo sono impegnati nell’operazione di pre-registrazione. Onde evitare di accumulare arretrati a livello di registrazione, al termine della pre-registrazione l’EASO intende comunque aumentare il proprio sostegno al processo di registrazione. L’EASO ha effettuato visite in Grecia per esaminare le possibilità di sostenere ulteriormente il processo di abbinamento (volto ad abbinare i richiedenti a Stati membri specifici) e ha formulato raccomandazioni per migliorarlo.

L’EASO ha inviato in Italia 29 dei 61 esperti degli Stati membri e dei paesi associati richiesti: 6 esperti nei punti di crisi, 5 esperti in due unità mobili (a Roma e Catania), 12 esperti nei centri di ricollocazione e 6 esperti nell’unità Dublino di Roma. L’EASO impiega inoltre fino a 48 mediatori culturali (per arabo, tigrinya e curdo) per sostenere il processo di ricollocazione (al 6 giugno, 36 mediatori culturali erano presenti sul campo).

Le squadre di sostegno per l’asilo dell’EASO hanno elaborato un piano di emergenza, definito con le autorità italiane, per gestire il previsto aumento degli arrivi prevedendo l’attuazione di ulteriori misure di sostegno finalizzate ad assicurare che il processo di ricollocazione continui a un ritmo sostenibile. Secondo tale piano, sarebbero necessari altri 74 esperti dell’EASO. L’EASO continua altresì ad applicare un approccio flessibile grazie all’impiego di squadre mobili, anche se, dato l’aumento del numero di candidati alla ricollocazione, le unità mobili di Catania e Roma dovranno essere rafforzate. Sarà necessario procedere a nuove nomine anche in seguito all’apertura dei nuovi punti di crisi in linea con i piani annunciati dalle autorità italiane.

3Reinsediamento

Sulla base delle informazioni ricevute dagli Stati partecipanti, 7 272 persone sono state reinsediate nel periodo fino al 10 giugno 2016, nel quadro del programma di reinsediamento del 20 luglio 2015, in 19 Stati di reinsediamento (Austria, Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Regno Unito). La maggior parte degli Stati che partecipano al programma ha comunicato che l’impegno a favore del reinsediamento era rivolto principalmente, ma non esclusivamente, ai cittadini siriani presenti in Giordania, Libano e Turchia. In futuro gli Stati membri dovrebbero valutare se sia opportuno includere il reinsediamento dai paesi prioritari individuati per i patti 32 .

I reinsediamenti dalla Turchia continuano ad aumentare, man mano che gli Stati membri completano le valutazioni dei fascicoli loro rinviati dalla Turchia tramite l’UNHCR. Dal 4 aprile 2016, 511 Siriani sono stati reinsediati dalla Turchia nell’ambito della parte del meccanismo 1:1 relativa al reinsediamento 33 . Aumenta anche il numero di Stati membri che partecipano attivamente al meccanismo. Dopo la precedente relazione sui progressi, le operazioni di reinsediamento hanno avuto luogo anche in Italia, Lussemburgo e Portogallo, oltre che in Finlandia, Germania, Lituania, Paesi Bassi e Svezia.

Il Consiglio sta elaborando, in stretta cooperazione con la Commissione, l’EASO, l’UNHCR e l’OIM, le procedure operative standard per il programma volontario di ammissione umanitaria con la Turchia, da attivare quando gli attraversamenti irregolari tra la Turchia e l’UE saranno cessati o almeno diminuiti in modo significativo e sostenibile. Il testo è stato trasmesso alla Turchia il 7 giugno al fine di perfezionare i negoziati entro la fine del mese.

Il Consiglio ha approvato, a livello di COREPER, la proposta della Commissione, presentata il 21 marzo 2016, di mettere a disposizione nuovi posti di reinsediamento o altre forme di ammissione legale dalla Turchia modificando la decisione (UE) 2015/1601 del Consiglio del 22 settembre, al fine di ricollocare richiedenti protezione internazionale dall’Italia e dalla Grecia, ma il Parlamento europeo non ha ancora adottato un parere in proposito. Il 26 maggio l’europarlamentare Ska Keller (relatore) ha presentato alla commissione LIBE un progetto di parere e il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato al 9 giugno. Vari Stati membri hanno auspicato che l’accordo sulla proposta sia raggiunto quanto prima possibile.

4Prospettive future

La Grecia continua a fronteggiare una crisi umanitaria che richiede la rapida e piena attuazione degli obblighi assunti dagli Stati membri nel quadro delle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione. Per quanto riguarda l’Italia, in linea con l’andamento previsto della migrazione stagionale, il numero di arrivi è in crescita con forti picchi durante brevi periodi e vari sbarchi simultanei di un elevato numero di persone, il che fa prevedere un rapido incremento delle domande di ricollocazione.

Il Consiglio europeo, nelle sue conclusioni 34 , ha riconosciuto l’urgenza della situazione e chiesto di accelerare l’attuazione della ricollocazione. Occorre rispondere alle richieste formulate dai capi di Stato e di governo con un’azione risoluta sul campo da parte dei servizi nazionali competenti.

La Commissione riconosce i progressi e gli sforzi compiuti, confermati dall’aumento del tasso di ricollocazione. Tuttavia i risultati conseguiti non sono ancora all’altezza delle richieste formulate e dell’entità della sfida cui rispondere. Nella prima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento 35 , la Commissione ha calcolato che debbano essere portate a termine almeno 6 000 ricollocazioni al mese.

I mesi estivi saranno cruciali per la ricollocazione. La Grecia ha avviato un’operazione di preregistrazione rapida di vasta portata che accelererà l’identificazione e la registrazione completa dei candidati alla ricollocazione.

La Grecia deve continuare a rafforzare la propria capacità di trattamento onde evitare di creare una strozzatura una volta completata la pre-registrazione e consentire ai richiedenti di presentare domande complete con la massima celerità possibile, nonché creare i nuovi centri di ricollocazione e ricollocare le persone ammissibili.

In Italia il drastico aumento delle domande di ricollocazione (4 000 Eritrei da ricollocare), dovuto ai buoni risultati della diffusione di informazioni e all’aumento degli arrivi di cittadini ammissibili alla ricollocazione, impone alle autorità italiane di rafforzare rapidamente i punti di crisi e la capacità di trattamento. L’Italia dovrebbe inoltre stabilire procedure specifiche che consentano la ricollocazione dei minori non accompagnati e migliorare le condizioni di accoglienza.

Da parte loro, gli Stati membri dovrebbero assicurare con urgenza una risposta adeguata, aumentando il numero di impegni, pianificando con cura i trasferimenti di ricollocazione nei prossimi sei mesi e riducendo i tempi di risposta alle richieste di ricollocazione (anche limitando i controlli di sicurezza supplementari a casi specifici e debitamente giustificati). La Grecia e l’Italia avranno bisogno di sostegno supplementare da parte degli Stati membri anche in termini di invio di esperti dell’EASO al fine di aumentare le registrazioni, e tali esperti dovrebbero essere messi a disposizione per almeno sei mesi.

La Commissione esorta gli Stati membri a rispettare pienamente gli obblighi previsti dalle decisioni del Consiglio sulla ricollocazione e li invita a partecipare in modo più attivo alla ricollocazione, assumere impegni e ricollocare i richiedenti in base alla rispettiva quota. Gli Stati membri che non hanno ancora assunto impegni, o non hanno ancora effettuato alcuna ricollocazione, dovrebbero farlo senza ulteriori indugi.

La Commissione continuerà a seguire da vicino l’attuazione delle due decisioni del Consiglio sulla ricollocazione e a elaborare relazioni mensili in materia. Essa si riserva il diritto di adottare provvedimenti nei confronti degli Stati membri che non ottemperano ai rispettivi obblighi.

Parallelamente, gli Stati membri dovrebbero continuare a onorare i loro impegni di reinsediamento, anche nell’ambito dell’attuazione della dichiarazione UE-Turchia 36 .

(1)

COM(2016) 360 final.

(2)

Arrivi irregolari dal 14 maggio al 10 giugno. Fonte Frontex, secondo quanto riferito dalla Grecia nel quadro del comunicato giornaliero sui Balcani occidentali.

(3)

Fonte: autorità greche e UNHCR.

(4)

  http://data.unhcr.org/mediterranean/country.php?id=83 .

(5)

Numero di arrivi irregolari in Italia attraverso le frontiere marittime dal 14 maggio al 10 giugno, secondo le informazioni comunicate attraverso l’applicazione JORA (Joint Operations Reporting Application) e raccolte nel quadro dell’operazione congiunta Triton 2016. I dati possono subire variazioni in seguito alla convalida.

(6)

SN 38/16 del 18.3.2016.

(7)

20 persone in Belgio, 38 in Finlandia, 192 in Francia, 41 in Lussemburgo, 13 a Malta, 58 nei Paesi Bassi, 148 in Portogallo, 84 in Spagna.

(8)

5 persone in Belgio, 6 a Cipro, 32 in Finlandia, 44 in Francia, 2 a Malta, 25 nei Paesi Bassi, 20 in Portogallo, 6 in Slovenia, 22 in Spagna e 24 in Svizzera.

(9)

29 persone a Cipro, 8 in Estonia, 57 in Finlandia, 126 in Francia, 31 in Irlanda, 18 in Lettonia, 27 in Lituania, 42 nei Paesi Bassi, 61 in Portogallo, 52 in Romania e 60 in Spagna.

(10)

6 persone a Cipro.

(11)

Finlandia: 16%, Lussemburgo: 13%, Malta: 31% e Portogallo: 13%.

(12)

Bulgaria: 50 per l’Italia e 50 per la Grecia, Estonia: 20 per la Grecia, Finlandia: 100 per l’Italia, France: 50 per l’Italia e 400 per la Grecia, Germania: 100 per la Grecia, Lettonia: 55 per la Grecia, Lituania: 10 per l’Italia e 80 per la Grecia, Lussemburgo: 20 per l’Italia e 30 per la Grecia, Paesi Bassi: 50 per l’Italia e 100 per la Grecia, Portogallo: 400 per la Grecia, Romania: 70 per l’Italia e 130 per la Grecia, Slovacchia: 10 per la Grecia e Spagna: 200 per la Grecia.

(13)

30 per la Grecia.

(14)

Si segnala che nel periodo di riferimento precedente un impegno formale assunto dalla Romania non è stato preso in considerazione; d’altro canto, è stato indicato un impegno del Lussemburgo per la ricollocazione di 30 persone, ma l’impegno formale per 20 persone è avvenuto solo durante il periodo di riferimento attuale.

(15)

Si segnala che l’impegno formale della Croazia per la ricollocazione di 20 persone (10 dalla Grecia e 10 dall’Italia) sarà attivo soltanto a partire da luglio.

(16)

L’Austria beneficia di una sospensione temporanea della ricollocazione fino al 30% dei richiedenti assegnati allo Stato stesso ai sensi della decisione (UE) 2015/1601 del Consiglio. L’Austria beneficia quindi di una sospensione di un anno per quanto concerne la ricollocazione di 1 065 richiedenti. L’Austria è tuttavia tenuta a rispettare i normali obblighi giuridici per le restanti quote e di conseguenza ci si attende che assuma comunque impegni e ricollocazioni.

(17)

All’inizio di aprile la Polonia ha sospeso il trattamento di 73 richieste di ricollocazione trasmesse al paese dal servizio greco di asilo sulla base di un impegno presentato il 16 dicembre 2015, congelando di fatto la procedura di ricollocazione tre mesi e mezzo dopo avere presentato l’impegno. Lo stesso vale per le richieste provenienti dall’Italia.

(18)

Va rilevato che la Repubblica ceca e la Slovacchia hanno respinto la maggior parte delle richieste di ricollocazione loro trasmesse.

(19)

I restanti 399 hanno probabilmente lasciato la Grecia quando è stata aperta la frontiera settentrionale.

(20)

Disponibile all’indirizzo: http://tvnewsroom.consilium.europa.eu/video/how-relocation-works-the-experience-of-a-syrian-family .

(21)

Svizzera, Lituania, Polonia, Repubblica ceca, Estonia, Regno Unito, Romania e Malta.

(22)

Si tratta del quinto bando dell’EASO per esperti destinati a sostenere la ricollocazione in Grecia, pubblicato il 21 aprile e menzionato per la prima volta nella terza relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento.

(23)

Finlandia, Francia, Germania, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Romania e Svezia.

(24)

https://www.easo.europa.eu/news-events/joint-press-release-pre-registration-asylum-seekers-greek-mainland-starting-today.

(25)

  http://www.media.gov.gr/index.php ;

http://rrse-smi.maps.arcgis.com/apps/MapSeries/index.html?appid=d5f377f7f6f2418b8ebadaae638df2e1.

Queste strutture di emergenza temporanee e permanenti sono create sulle isole dell’Egeo nei punti di crisi, oltre che sul continente. Al 2 giugno 2016 solo 1 108 posti di accoglienza permanenti ospitano esclusivamente candidati alla protezione internazionale e minori non accompagnati.

(26)

Raccomandazione della Commissione alla Repubblica ellenica per l’adozione di misure urgenti da parte della Grecia in vista della ripresa dei trasferimenti ai sensi del regolamento (UE) n. 604/2013 (C(2016) 3805).

(27)

I principali beneficiari dell’accordo di delega con l’UNHCR per il programma d affitto di 20 000 posti sono i richiedenti asilo ammissibili alla ricollocazione, ma possono beneficiarne anche altri richiedenti per il ricongiungimento familiare in un altro Stato membro dell’UE e le persone che chiedono asilo in Grecia, in particolare i richiedenti vulnerabili. Si prevede che i 6 000 posti da mettere a disposizioni dei centri di ricollocazione diventino la principale forma di accoglienza riservata ai beneficiari della ricollocazione.

(28)

I centri di ricollocazione devono essere finanziati dall’UE nell’ambito dell’accordo di delega con l’UNHCR relativo al programma di affitto.

(29)

Il testo è disponibile all’indirizzo: http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/it/hotspot .

(30)

Questa possibilità è prevista in alcuni centri, ma non a Castelnuovo di Porto, che non è ufficialmente designato quale centro di ricollocazione, ma attraverso cui transitano numerosi candidati alla ricollocazione prima di essere trasferiti in un altro Stato membro.

(31)

Questi aiuti di emergenza si aggiungono ai 509 milioni di EUR destinati alla Grecia per il periodo 2014-2020 tramite i programmi nazionali nell’ambito dei fondi del settore affari interni (AMIF e ISF), che mettono a disposizione notevoli finanziamenti anche per sostenere l’attuazione delle politiche di asilo.

(32)

Comunicazione sulla creazione di un nuovo quadro di partenariato con i paesi terzi nell’ambito dell’agenda europea sulla migrazione (COM(2016) 385 final, pag. 8). Ciò sarà effettuato nel pieno rispetto dei pertinenti protocolli dei trattati applicabili ad alcuni Stati membri.

(33)

Seconda relazione sui progressi compiuti nell'attuazione della dichiarazione UE-Turchia (COM(2016) 349).

(34)

Conclusioni del Consiglio europeo del 7 marzo 2016, disponibili all’indirizzo: http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2016/03/07-eu-turkey-meeting-statement.

(35)

COM(2016) 165 final.

(36)

Seconda relazione sui progressi compiuti nell'attuazione della dichiarazione UE-Turchia (COM(2016) 349).

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COM(2016) 416 final

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Quarta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


Allegato 1: Ricollocazioni dalla Grecia al 14 giugno 2016

Stato membro

Impegno formale 1

Ricollocazioni effettive

Impegno giuridicamente previsto nelle decisioni del Consiglio

Austria 2

1 491

Belgio

200

20

2 415

Bulgaria

210

4

831

Croazia

10

594

Cipro

65

6

181

Repubblica ceca

30

4

1 655

Estonia

78

19

204

Finlandia

440

149

1 299

Francia

1 770

554

12 599

Germania

140

37

17 209

Ungheria

988

Islanda

Irlanda

80

10

240

Lettonia

126

21

295

Liechtenstein

Lituania

300

6

420

Lussemburgo

100

71

309

Malta

24

24

78

Paesi Bassi

350

200

3 797

Norvegia

Polonia

65

4 321

Portogallo

730

237

1 778

Romania

515

29

2 572

Slovacchia

10

652

Slovenia

60

28

349

Spagna

350

84

6 647

Svezia 3

2 378

Svizzera

30

TOTALE

5 683

1 503

63 302

(1)

     Trasmesso tramite DubliNet ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 2, della decisione del Consiglio.

(2)

     Decisione di esecuzione (UE) 2016/408 del Consiglio, del 10 marzo 2016, relativa alla sospensione temporanea della ricollocazione del 30% dei richiedenti assegnati all’Austria a norma della decisione (UE) 2015/1601 che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell’Italia e della Grecia.

(3)

     Proposta della Commissione di sospendere totalmente per un anno gli obblighi della Svezia previsti nelle decisioni in materia di ricollocazione (COM(2015)677 final), ancora all’esame del Consiglio e del Parlamento.

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COM(2016) 416 final

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Quarta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


Allegato 2: Ricollocazioni dall’Italia al 14 giugno 2016

Stato membro

Impegno formale 1

Ricollocazioni effettive

Impegno giuridicamente previsto nelle decisioni del Consiglio

Austria 2

462

Belgio

30

29

1 397

Bulgaria

140

471

Croazia

10

374

Cipro

15

6

139

Repubblica ceca

20

1 036

Estonia

8

125

Finlandia

280

180

779

Francia

250

181

7 115

Germania

10

20

10 327

Ungheria

306

Islanda

Irlanda

20

360

Lettonia

30

2

186

Liechtenstein

Lituania

40

251

Lussemburgo

20

248

Malta

17

17

53

Paesi Bassi

125

75

2 150

Norvegia

Polonia

35

1 861

Portogallo

388

142

1 173

Romania

470

6

1 608

Slovacchia

250

Slovenia

10

6

218

Spagna

50

40

2 676

Svezia 3

50

39

1 388

Svizzera

30

34

TOTALE

2 048

777

34 953

(1)

     Trasmesso tramite DubliNet ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 2, della decisione del Consiglio.

(2)

     Decisione di esecuzione (UE) 2016/408 del Consiglio, del 10 marzo 2016, relative alla sospensione temporanea della ricollocazione del 30% dei richiedenti assegnati all’Austria a norma della decisione (UE) 2015/1601 che istituisce misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell’Italia e della Grecia.

(3)

     Proposta della Commissione di sospendere totalmente per un anno gli obblighi della Svezia previsti nelle decisioni in materia di ricollocazione (COM(2015)677 final), ancora all’esame del Consiglio e del Parlamento.

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Bruxelles, 15.6.2016

COM(2016) 416 final

ALLEGATO

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Quarta relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento


Allegato 3: Situazione dei reinsediamenti al 10 giugno 2016, in linea con le conclusioni del 20 luglio 2015 e con il “meccanismo 1:1” con la Turchia (in vigore dal 4 aprile 2016)

Stato membro/Stato associato

Impegni presi secondo il programma del 20 luglio 2015

Reinsediamenti totali, secondo il programma del 20 luglio 2015 e il meccanismo 1:1 con la Turchia

Paese terzo da cui il reinsediamento ha avuto luogo

Austria

1 900

1 453 1

Libano: 837; Giordania: 442; Turchia: 173; Iraq: 1

Belgio

1 100

327

Libano: 319; Giordania: 4; Turchia: 4

Bulgaria

50

0

Croazia

150

0

Cipro

69

0

Repubblica ceca

400

52

Libano: 32; Giordania: 20

Danimarca

1 000

481

Libano, Uganda

Estonia

20

0

Finlandia

293 2

167 3

Libano: 140; Egitto: 24; Iraq: 3;
Turchia: 11 nell’ambito del meccanismo 1:1, al di fuori del programma del 20 luglio

Francia

2 375 4

221 5

Libano:156, Giordania: 65

Germania

1 600

157

Turchia: 157 nell’ambito del meccanismo 1:1

Grecia

354

0

Ungheria

0

0

Islanda

50

48

Libano

Irlanda

520

273

Libano

Italia

1 989

277

Libano: 267; Turchia: 10 nell’ambito del meccanismo 1:1

Lettonia

50

0

Liechtenstein

20

20

Turchia

Lituania

70

5

Turchia: 5 nell’ambito del meccanismo 1:1

Lussemburgo

30

0 6

Turchia: 27 nell’ambito del meccanismo 1:1, al di fuori del programma del 20 luglio

Malta

14

0

Paesi Bassi

1 000

362

Libano: 219; Giordania: 7; Turchia: 57 (di cui 52 nell’ambito del meccanismo 1:1); Marocco: 1; Etiopia: 8; Kenya 70

Norvegia

3 500

797

Libano

Polonia

900

0

Portogallo

191

7 7

Turchia: 7 nell’ambito del meccanismo 1:1

Romania

80

0

Slovacchia

100 8

0

Slovenia

20

0

Spagna

1 449

0

Svezia

491

242 9

Libano: 1; Giordania: 1; Turchia: 242 nell’ambito del meccanismo 1:1

Svizzera

519

519

Libano: 431

Siria: 88

Regno Unito

2 200

1 864 10

Giordania, Libano, Turchia, Egitto, Iraq e altri paesi in base alle esigenze umanitarie.

TOTALE

22 504

7 272

 

Un totale di 511 persone è stato reinsediato dalla Turchia nell’ambito del meccanismo 1:1, di cui 473 attraverso il programma del 20 luglio 2015

(1)

     Questo numero include i ricongiungimenti familiari e i casi di reinsediamento previsti dal programma austriaco di accoglienza umanitaria.

(2)

     Questo numero rientra nella quota nazionale finlandese di 750 persone da reinsediare nel 2016.

(3)

     Questo numero non comprende 11 Siriani reinsediati dalla Turchia nell’ambito del meccanismo 1:1 attraverso il programma nazionale finlandese.

(4)

     Questo numero si aggiunge alla quota nazionale e ai precedenti impegni della Francia.

(5)

     Questo numero si aggiunge alle persone reinsediate nell’ambito del precedente programma nazionale di reinsediamento della Francia e agli impegni durante lo stesso periodo. Inoltre, nell’ambito del programma nazionale relativo ai visti e all’asilo, nell’aprile 2016 la Francia ha concesso 81 visti a profughi siriani vulnerabili provenienti dalla Turchia.

(6)

   Non sono ancora avvenuti reinsediamenti a norma delle conclusioni del 20 luglio 2015, ma 46 Siriani sono stati reinsediati in Lussemburgo dalla Turchia nel 2015 nell’ambito del programma nazionale di reinsediamento.

(7)

     Nel 2015 il Portogallo ha reinsediato 27 Siriani provenienti dall’Egitto nell’ambito del piano nazionale, al di fuori del programma del 20 luglio 2015.

(8)

     La Slovacchia ha reinsediato 149 Assiri, al di fuori del programma del 20 luglio 2015.

(9)

     Nel 2015 la Svezia ha reinsediato 1 900 persone nell’ambito del piano nazionale, al di fuori del programma del 20 luglio 2015.

(10)

Nel 2015 nell’ambito dei programmi nazionali di reinsediamento del Regno Unito.

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