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Document 52015DC0080
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE, THE COMMITTEE OF THE REGIONS AND THE EUROPEAN INVESTMENT BANK A Framework Strategy for a Resilient Energy Union with a Forward-Looking Climate Change Policy
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici
/* COM/2015/080 final */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO, AL COMITATO DELLE REGIONI E ALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici /* COM/2015/080 final */
1. PERCHÉ UN'UNIONE DELL'ENERGIA Un'Unione dell'energia resiliente, articolata
intorno a una politica ambiziosa per il clima, consentirebbe di fornire ai
consumatori dell'UE - famiglie e imprese - energia sicura, sostenibile e
competitiva a prezzi accessibili. Per raggiungere quest'obiettivo occorrerà
operare una drastica trasformazione del sistema energetico europeo. Nell'Unione dell'energia che vogliamo
costruire gli Stati membri sono consapevoli di dipendere gli uni dagli altri
per garantire ai loro cittadini un approvvigionamento energetico sicuro,
fondato su un'effettiva solidarietà e un'autentica fiducia, e l'Unione
dell'energia che auspichiamo si esprime con una sola voce sulla scena mondiale. Miriamo ad un sistema energetico integrato a
livello continentale che consenta ai flussi di energia di transitare
liberamente attraverso le frontiere, si fondi sulla concorrenza e sull'uso
ottimale delle risorse e disciplini efficacemente i mercati dell'energia a
livello di UE ove necessario. Auspichiamo un'Unione dell'energia che si
concretizzi in un'economia sostenibile, a basse emissioni di carbonio e
rispettosa del clima, concepita per durare nel tempo. Vogliamo imprese europee forti, innovative e
competitive che sviluppino i prodotti industriali e la tecnologia necessari per
conseguire l'efficienza energetica e mettere a punto le tecnologie a basse
emissioni di carbonio, all'interno e all'esterno dell'Europa. Abbiamo bisogno di lavoratori europei che
possiedono le competenze per creare e gestire il sistema energetico del futuro. Auspichiamo che l'andamento dei prezzi
rispecchi le esigenze a lungo termine e gli obiettivi strategici, consolidando
la fiducia degli investitori. Ma soprattutto la nostra visione è quella di
un'Unione dell'energia che mette in primo piano i cittadini che svolgono un
ruolo attivo nella transizione energetica, si avvantaggiano delle nuove
tecnologie per pagare di meno e partecipano attivamente al mercato, e che
tutela i consumatori vulnerabili. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo
prendere le distanze da un'economia basata sui combustibili fossili, con una
gestione centralizzata dell'energia incentrata sull'offerta, che si avvale di
tecnologie obsolete e si fonda su modelli economici superati. Dobbiamo
consentire ai consumatori di assumere un ruolo attivo mettendo nelle loro mani
le informazioni e la possibilità di operare delle scelte, garantendo la
flessibilità per gestire non solo l'offerta ma anche la domanda. Dobbiamo
superare l'attuale sistema frammentato, caratterizzato da un'assenza di
coordinamento delle politiche nazionali, da barriere di mercato e da zone
geografiche isolate dal punto di vista energetico. Il sistema energetico in Europa in cifre Secondo gli ultimi dati disponibili, l'UE importa il 53% del proprio fabbisogno energetico, con un costo di circa 400 miliardi di euro, collocandosi al primo posto nel mondo per importazione di energia. Sei Stati membri dipendono da un unico fornitore esterno per la totalità delle importazioni di gas e rimangono quindi troppo vulnerabili alle crisi di approvvigionamento. Si stima, inoltre, che ogni punto percentuale di aumento del risparmio energetico consenta di ridurre le importazioni di gas del 2,6%[1]. Il 75% del nostro parco immobiliare è a bassa efficienza energetica. Il 94% per cento dei trasporti dipende dai prodotti petroliferi, di cui il 90% importati. Complessivamente, l'UE spende oltre 120 miliardi di euro all'anno — direttamente o indirettamente — in sovvenzioni a favore dell'energia spesso non giustificate[2]. Solo nel periodo fino al 2020 occorrerà investire nel settore dell'energia nell'UE oltre 1 000 miliardi di euro[3]. I prezzi all'ingrosso dell'elettricità nei paesi europei sono bassi, pur rimanendo superiori del 30% a quelli praticati negli Stati Uniti. Al tempo stesso, al netto degli effetti fiscali dal 2012 al 2013 i prezzi dell'energia elettrica per le famiglie sono aumentati in media del 4,4%. I prezzi all'ingrosso del gas sono ancora più che doppi rispetto a quelli in vigore negli Stati Uniti[4]. Il differenziale dei prezzi rispetto ad altre economie incide sulla competitività della nostra industria, in particolare nei settori ad alta intensità energetica. Nel comparto delle energie rinnovabili, le imprese dell'UE hanno un fatturato annuo di 129 miliardi di euro e danno lavoro a più di un milione di addetti[5]. Le imprese europee detengono il 40% di tutti i brevetti relativi alle tecnologie rinnovabili[6]. La posta in gioco per l'Europa è il mantenimento di un ruolo guida negli investimenti globali a favore delle energie rinnovabili[7]. Le norme di efficienza
energetica vigenti dell'UE sono fissate a livello europeo, ma oggi in pratica
convivono con 28 quadri normativi nazionali distinti. Questa situazione non può
perdurare. Un mercato dell'energia integrato è necessario per rafforzare la
concorrenza, incrementare l'efficienza del mercato migliorando l'uso degli
impianti di generazione di energia in tutta l'UE e garantire prezzi accessibili
per i consumatori. Il mercato al dettaglio
non funziona adeguatamente. Molti utenti domestici non beneficiano di opzioni
sufficienti nella scelta dei fornitori di energia e non possono controllare in
modo adeguato i loro costi. Troppe famiglie europee non riescono a pagare le
bollette dell'energia. L'infrastruttura
energetica sta invecchiando e non è adeguata per far fronte all'aumento della
produzione di energia da fonti rinnovabili. Occorre attirare gli investimenti,
ma attualmente la struttura del mercato e le politiche nazionali non offrono
gli incentivi adeguati né garantiscono una sufficiente prevedibilità per i
potenziali investitori. Esistono ancora isole
energetiche, perché molti mercati non sono adeguatamente collegati con i
mercati vicini, facendo lievitare i costi sostenuti dai consumatori e minando
la sicurezza dell'approvvigionamento di energia. Siamo ancora
all'avanguardia nell'innovazione e nelle energie rinnovabili, ma altre parti
del mondo ci stanno incalzando e in alcune tecnologie pulite a basse emissioni
di CO2 abbiamo già perso terreno. Politiche stabili
volte a potenziare gli investimenti in imprese competitive di alta tecnologia a
livello mondiale porteranno all'Europa occupazione e crescita. Emergeranno
nuovi settori di attività, nuovi modelli aziendali e nuovi profili
professionali. Si tratta di cambiamenti profondi che avranno un impatto
sostanziale sui ruoli di tutti i soggetti del sistema energia, compresi i
consumatori. L'Europa è a un
crocevia. Se prosegue sulla strada attuale, l'inevitabile passaggio a
un'economia a basse emissioni di CO2 sarà ostacolato dai costi
economici, sociali e ambientali derivanti dalla frammentazione dei mercati
nazionali dell'energia. È necessario cogliere l'opportunità storica
dell'attuale calo dei prezzi del petrolio e del gas, prima che la tendenza si
inverta, combinandoli con la diminuzione del costo delle energie più pulite,
con una politica forte dell'UE per il clima e con l'emergere di nuove
tecnologie per instradare la politica energetica dell'UE nella direzione
giusta: quello di un'Unione dell'energia. 2. LA STRADA DA PERCORRERE La strategia dell'Unione dell'energia si
articola in cinque dimensioni, strettamente interconnesse e che si
rafforzano a vicenda, intese a migliorare la sicurezza, la sostenibilità e la
competitività dell'approvvigionamento energetico: - sicurezza energetica, solidarietà e fiducia, - piena integrazione del mercato europeo
dell'energia, - efficienza energetica per contenere la
domanda, - decarbonizzazione dell'economia, - ricerca, innovazione e competitività. 2.1. Sicurezza energetica, solidarietà e fiducia Nel maggio 2014 la Commissione ha illustrato,
nella Strategia di sicurezza energetica[8],
quanto l'UE continui ad essere vulnerabile alle crisi esterne di
approvvigionamento energetico e ha invitato i responsabili politici nazionali e
dell'UE a spiegare ai cittadini le scelte necessarie per ridurre la nostra
dipendenza da determinati combustibili, fornitori e rotte di
approvvigionamento. L'Unione dell'energia si fonda su tale strategia. I fattori chiave della sicurezza
energetica sono il completamento del mercato interno dell'energia e un consumo
energetico più efficiente. Occorrono anche più trasparenza e più solidarietà e
fiducia tra gli Stati membri. La sicurezza energetica dell'UE è strettamente
legata ai suoi paesi vicini. Approcci comuni nel settore
dell'energia possono rafforzare tutte le parti dell'Unione europea, ad esempio
in caso di problemi di approvvigionamento o di interruzione delle forniture. Lo
spirito di solidarietà nelle questioni di energia è espressamente citato nel
trattato e costituisce il fulcro dell'Unione dell'energia. La diversificazione dell'approvvigionamento
(fonti di energia, fornitori e rotte) Negli ultimi mesi le
difficoltà a livello politico hanno dimostrato che diversificare le fonti, i
fornitori e le rotte di transito dell'energia è fondamentale per assicurare un
approvvigionamento energetico sicuro e resiliente ai cittadini e alle imprese
europei che vogliono disporre di un'energia a prezzi accessibili e competitivi
in ogni momento. Per garantire la diversificazione delle
forniture di gas, occorre accelerare i lavori del corridoio meridionale di
trasporto del gas in vista dell''importazione del gas dai paesi dell'Asia
centrale. Nel Nord Europa la creazione di hub di gas liquefatto con più
fornitori contribuisce significativamente a migliorare la sicurezza
dell'approvvigionamento. Questo esempio andrebbe seguito in Europa centrale e
orientale, nonché nell'area mediterranea, dove è in procinto la costruzione di
un hub gasiero mediterraneo. La costruzione dell'infrastruttura che
consentirà di approvvigionare l'UE da nuove fonti di gas richiede il concorso
di molti soggetti e comporta notevoli complessità e costi. Sono questioni che
si possono risolvere solo con un'azione incisiva a livello dell'UE. La
Commissione intensificherà il suo sostegno a questo processo attingendo a tutti
gli strumenti di finanziamento comunitario disponibili, in particolare il
futuro Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), e coinvolgendo
pienamente le istituzioni finanziarie europee. Ma per portare il gas dove ce
n'è bisogno, le infrastrutture necessarie devono essere presenti anche
all'interno dell'UE, compresa la capacità di invertire il flusso. Valuteremo tutto il potenziale del gas
naturale liquefatto (GNL), anche come riserva in situazioni di crisi che
comportano la riduzione del flusso di gas in arrivo in Europa attraverso i
gasdotti esistenti. La crescita del commercio di GNL contribuirà a uniformare
maggiormente i prezzi del gas naturale a livello globale. Negli ultimi anni il
GNL ha registrato prezzi più elevati rispetto al gas di gasdotto, in
particolare per via degli alti costi di liquefazione, rigassificazione e
trasporto e per l'impatto della domanda asiatica. Al riguardo, la Commissione
elaborerà un'ampia strategia per il GNL, che considererà anche l'infrastruttura
di trasporto necessaria per collegare al mercato interno i punti di accesso del
GNL. In questo contesto, si valuterà anche il potenziale di stoccaggio di gas
in Europa, nonché il quadro normativo necessario per garantire una quantità
sufficiente di gas stoccato per l'inverno. La Commissione si adopererà anche
per eliminare gli ostacoli alle importazioni di GNL dagli USA e da altri
produttori. Considerando la dipendenza
dell'UE dalle importazioni e le sfide dei cambiamenti climatici globali, è
necessario adottare misure supplementari per ridurre il nostro consumo di
petrolio. Attualmente i prezzi del petrolio sono bassi
perché si registra un eccedente di produzione associato alla diminuzione del
consumo e all'aumento dell'efficienza energetica[9]. L'UE dipende in forte
misura dalle importazioni di combustibile nucleare e dei relativi servizi negli
Stati membri in cui l'energia nucleare è parte del mix energetico. La
diversificazione delle fonti è importante per garantire la sicurezza degli
approvvigionamenti. La Commissione
provvederà ad aggiornare e migliorare le prescrizioni relative alle
informazioni da fornire, conformemente all'articolo 41 del trattato
Euratom, per i progetti di impianti nucleari. Anche l'energia prodotta
in Europa contribuisce a ridurre la dipendenza dalle importazioni energetiche.
Si tratta in particolare di fonti rinnovabili, necessarie per la
decarbonizzazione, e di risorse fossili convenzionali e — per gli Stati membri
che lo decidono — non convenzionali. La produzione in Europa di petrolio e gas
da fonti non convenzionali, come il gas di scisto, è un'alternativa possibile a
condizione di affrontare adeguatamente i problemi di accettazione sociale e di
impatto ambientale.
Lavorare insieme per un approvvigionamento sicuro
Gli Stati membri, i
gestori dei sistemi di trasmissione, il settore dell'energia e tutte le altre
parti interessate devono collaborare fattivamente per garantire un elevato
livello di sicurezza dell'approvvigionamento energetico per le imprese e i
cittadini europei. Per quanto riguarda il
petrolio, sono già stati realizzati progressi significativi con l'adozione nel
2009 della direttiva sulle scorte petrolifere[10]
che prevede l'obbligo per gli Stati membri di costituire e mantenere un livello
minimo di scorte di petrolio greggio e di prodotti petroliferi. È importante garantire che
gli Stati membri possano, in situazioni di riduzione dell'approvvigionamento,
contare sui loro vicini. La relazione della Commissione del 2014 sulla
resilienza di breve termine nel settore del gas[11] ha sottolineato la
necessità di una cooperazione più intensa nell'eventualità di una perturbazione
dell'approvvigionamento. Per istituire una gestione comune delle crisi, la
Commissione proporrà piani di prevenzione e di emergenza a livello regionale e
dell'UE, cui saranno associate le parti contraenti della Comunità dell'energia.
È necessario rafforzare la solidarietà tra Stati membri, specialmente in tempi
di crisi di approvvigionamento. Nella proposta di revisione del regolamento
sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas si terrà conto di questi
elementi e dell'esperienza maturata nell'attuazione del regolamento. La Commissione valuterà la
possibilità di adottare meccanismi volontari di aggregazione della domanda per
acquisti collettivi di gas in caso di crisi e per gli Stati membri che
dipendono da un unico fornitore. Occorrerà al riguardo garantire la piena
conformità alle regole dell'OMC e alla normativa dell'UE in materia di
concorrenza. Oggi in molti Stati membri
la sicurezza dell'approvvigionamento dell'energia elettrica è caratterizzata da
quadri di riferimento inadeguati e da approcci obsoleti e incoerenti per
valutarla. In collaborazione con gli Stati membri, la Commissione stabilirà una
serie di livelli di rischio accettabili per le interruzioni delle forniture ed
eseguirà una valutazione oggettiva e concreta della sicurezza
dell'approvvigionamento a livello dell'UE che consideri la situazione nei
singoli Stati membri. Così si terrà conto dei flussi transfrontalieri, delle
variazioni della produzione di energia da fonti rinnovabili, della demand
response e delle possibilità di stoccaggio. I meccanismi di regolazione
della capacità dovrebbero essere messi a punto solo per affrontare il problema
della sicurezza dell'approvvigionamento ove la valutazione dell'adeguatezza di
un sistema regionale ne indichi la necessità, tenendo conto del potenziale
dell'efficienza energetica e degli interventi sul fronte della domanda[12]. Rafforzamento del ruolo dell'Europa sui
mercati mondiali dell'energia L'Unione dell'energia non
è un'iniziativa fine a se stessa. Un'UE più forte e più unita può dialogare in
modo più costruttivo con i suoi partner, a vantaggio di tutti. Spesso la politica
energetica è utilizzata come strumento di politica estera, in particolare dai
principali paesi di produzione e di transito, e non si può non tenerne conto
quando si discute della politica energetica esterna dell'Europa. L'Unione europea deve pertanto migliorare la propria capacità di farsi valere
sui mercati mondiali dell'energia.
Insieme con i principali partner, l'Unione europea si adopererà per
migliorare il sistema di governance globale dell'energia e dunque rafforzare la
competitività e la trasparenza dei mercati
mondiali dell'energia. La politica commerciale dell'UE favorisce una maggiore sicurezza e
diversificazione energetica mediante l'inclusione di clausole sull'energia
negli accordi commerciali. Negli accordi negoziati dall'UE con paesi importanti
dal punto di vista della sicurezza dell'approvvigionamento, la Commissione
punterà in via prioritaria a negoziare disposizioni specifiche in materia di
energia che contribuiscano alla sicurezza energetica, in particolare per quanto
riguarda l'accesso alle risorse, e gli obiettivi dell'Unione dell'energia in
materia di energia sostenibile. In generale, la
Commissione porterà avanti un programma
dinamico in materia di scambi e investimenti nel settore dell'energia, compreso
l'accesso ai mercati esteri per le tecnologie e i servizi europei dell'energia[13]. Nel quadro del rilancio di
una diplomazia europea in materia di energia e clima, l'UE utilizzerà tutti i
suoi strumenti di politica estera per istituire partenariati strategici nel
settore dell'energia con paesi o regioni produttori e di transito che stanno
acquisendo un'importanza sempre maggiore, quali l'Algeria e la Turchia,
l'Azerbaijan e il Turkmenistan, il Medio Oriente, l'Africa e altri potenziali
fornitori. L'UE consoliderà il
partenariato con la Norvegia, che è il suo secondo fornitore di petrolio
greggio e gas naturale, e continuerà a integrare pienamente questo paese nelle
sue politiche energetiche interne. Svilupperà inoltre i suoi partenariati con
paesi quali gli Stati Uniti e il Canada. Quando le condizioni lo
permetteranno, l'UE valuterà un riassetto
della relazione con la Russia nel settore dell'energia, sulla base di
condizioni eque di concorrenza in termini di apertura di mercato, concorrenza
leale, tutela ambientale e sicurezza, a vantaggio di entrambe le parti. Si presterà particolare
attenzione al potenziamento del partenariato strategico con l'Ucraina nel
settore dell'energia. Ciò consentirà di affrontare questioni legate al ruolo
fondamentale dell'Ucraina come paese di transito e alle riforme del mercato
dell'energia ucraino, quali il potenziamento della rete di distribuzione del
gas, l'istituzione di un quadro normativo appropriato per il mercato
dell'energia elettrica e il miglioramento dell'efficienza energetica in Ucraina
per ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di energia. Nei paesi più vicini la Commissione proporrà il potenziamento
della Comunità dell'energia, per assicurare l'attuazione
efficace dell'acquis dell'UE in materia di energia, ambiente e
concorrenza e delle riforme del mercato dell'energia e per incentivare gli
investimenti nel settore. L'obiettivo è una maggiore integrazione dei mercati
dell'energia dell'UE e della Comunità dell'energia. Nell'ambito dell'esame in
corso dello Strumento europeo di vicinato e partenariato si terrà conto delle
relazioni nel settore energetico con i paesi del vicinato europeo. Approvvigionamento di
gas più trasparente Un elemento importante per
garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico (e in particolare del
gas) è la piena conformità al diritto dell'UE degli accordi relativi
all'acquisto di energia da paesi terzi. Attualmente le verifiche di conformità
degli accordi intergovernativi (IGA) e degli accordi commerciali connessi,
sulla base della pertinente decisione[14],
si effettuano dopo che uno Stato membro e un paese terzo hanno concluso un
accordo. La pratica però dimostra che rinegoziare questi accordi è molto
difficile una volta che le posizioni dei firmatari si sono consolidate, creando
pressioni politiche affinché non si modifichi nessun elemento dell'accordo
stesso. In futuro, la Commissione dovrebbe essere informata sin dall'inizio in
merito alla negoziazione di accordi intergovernativi, in modo da garantire una
migliore valutazione ex ante della compatibilità di tali accordi con le norme
relative al mercato interno e con i criteri di sicurezza
dell'approvvigionamento. Anche la partecipazione della Commissione ai negoziati
con i paesi terzi e un maggior ricorso a clausole contrattuali standard
potrebbero contribuire efficacemente ad evitare indebite pressioni e a
garantire il rispetto delle norme europee. La Commissione riesaminerà pertanto
la decisione sugli accordi intergovernativi e proporrà alternative per
garantire che l'UE parli con una sola voce nei negoziati con i paesi terzi. Nell'ambito della revisione
del regolamento sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas, la Commissione
proporrà inoltre di assicurare un'adeguata trasparenza dei contratti
commerciali di fornitura di gas che possono avere un impatto sulla sicurezza
energetica dell'UE, pur salvaguardando la riservatezza delle informazioni
sensibili. 2.2. Un mercato interno dell'energia
pienamente integrato Malgrado i progressi degli ultimi anni, il
sistema energetico dell'Europa è ancora poco efficiente. L'attuale struttura di
mercato non determina investimenti sufficienti, la concentrazione del mercato e
la debolezza della concorrenza rimangono un problema e il panorama energetico
europeo è ancora troppo frammentato. Occorre imprimere un nuovo impulso
politico al completamento del mercato interno dell'energia. L'hardware del mercato
interno: collegare i mercati per mezzo delle interconnessioni Attualmente in Europa
i sistemi di trasmissione dell'elettricità e del gas, in particolare i
collegamenti transfrontalieri, non sono sufficienti a far funzionare
correttamente il mercato interno dell'energia e collegare le isole energetiche
rimanenti alla rete principale dell'elettricità e del gas. Negli ultimi anni si
è assistito ad un'accelerazione dei lavori sui progetti infrastrutturali,
soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti al confine orientale dell'Unione
europea. Nel 2013 l'Unione europea ha individuato 248 progetti di
infrastrutture energetiche di interesse comune (PIC). Tale elenco è destinato a
essere riveduto e aggiornato nel corso di quest'anno e successivamente ogni due
anni[15].
Nel 2014 la strategia europea di sicurezza energetica ha individuato 33
progetti infrastrutturali ritenuti essenziali per migliorare la sicurezza
dell'approvvigionamento e collegare meglio fra loro i mercati dell'energia. Un obiettivo
specifico di interconnessione minima per l'energia elettrica, da raggiungere
entro il 2020, è stato fissato al 10% della capacità di produzione elettrica
installata degli Stati membri. Le misure necessarie al raggiungimento di quest'obiettivo
del 10% sono illustrate nella comunicazione della Commissione presentata
insieme al presente quadro strategico dell'Unione dell'energia. Nel 2016 la
Commissione riferirà sulle misure necessarie per raggiungere il traguardo del
15% entro il 2030. La transizione
verso un sistema energetico più sicuro e sostenibile richiederà importanti
investimenti nella generazione, nelle reti e nell'efficienza energetica,
stimati a circa 200 miliardi di euro l'anno per il prossimo decennio[16]. Il settore privato
sosterrà gran parte dei costi di questi investimenti, ma l'accesso ai
finanziamenti sarà di importanza fondamentale. Oggi la Banca europea per gli
investimenti, il meccanismo per collegare l'Europa e i finanziamenti a titolo
dei fondi strutturali e d'investimento europei forniscono già i mezzi
finanziari necessari. Un sostegno aggiuntivo verrà poi dal Fondo europeo per
gli investimenti strategici proposto, che agevolerà ulteriormente l'accesso ai
finanziamenti per progetti di dimensioni europee, come le reti energetiche, le
energie rinnovabili e l'efficienza energetica. La Commissione valuterà proposte
per regimi di investimento nel settore dell'energia in grado di accomunare
risorse per finanziare investimenti economicamente sostenibili, evitando le distorsioni
di mercato e la frammentazione. Gli investitori
possono avvalersi del "Portale degli investimenti", in fase di
allestimento nell'ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici, il
cui scopo è migliorare la trasparenza dell'iter dei progetti d'investimento
nell'UE e rendere le informazioni accessibili ai potenziali investitori. La
Commissione riunirà inoltre informazioni su progetti infrastrutturali
finanziati dal meccanismo per collegare l'Europa e dai fondi della politica di
coesione dell'UE, in modo da migliorare la coerenza dell'ampia gamma di
meccanismi di finanziamento esistenti e da ottimizzarne l'impatto. La Commissione farà
periodicamente il punto dell'avanzamento dei grandi progetti infrastrutturali
che contribuiscono all'Unione dell'energia, in particolare nel quadro del
follow-up dei progetti di interesse comune. Nell'ambito di questo esercizio di
analisi, presenterà una relazione annuale sui progressi compiuti per
raggiungere l'obiettivo di interconnessione elettrica del 10%, dedicando
un'attenzione particolare all'attuazione dei piani d'azione regionali. Infine,
la Commissione convocherà anche uno specifico Forum dell'infrastruttura
energetica per discutere dei progressi compiuti con gli Stati membri, con i
gruppi di cooperazione regionale interessati e con le istituzioni dell'UE. Il
Forum si riunirà per la prima volta alla fine del 2015. Attuazione
e aggiornamento del software del mercato interno dell'energia La piena
attuazione e la rigorosa applicazione della normativa vigente nel settore
dell'energia e della legislazione correlata è la prima priorità per realizzare
l'Unione dell'energia. Non avrebbe senso, infatti,
elaborare nuove politiche e nuovi approcci su basi poco solide. Al riguardo la Commissione utilizzerà tutti
gli strumenti politici disponibili e insisterà affinché gli Stati membri
attuino e applichino pienamente il 3º pacchetto sul mercato interno
dell'energia, in particolare per quanto riguarda la separazione (unbundling) e
l'indipendenza dei regolatori. Occorre soddisfare determinate condizioni ex
ante per poter attingere ai fondi strutturali e di investimento europei al fine
di cofinanziare investimenti nel settore dell'energia. In tal modo si garantirà
il rispetto della normativa dell'UE in materia di energia. Un'applicazione rigorosa delle norme del
trattato in materia di concorrenza contribuirà ad impedire alle imprese di
distorcere il mercato interno dell'energia. L'applicazione delle norme
antitrust garantirà che l'energia possa fluire liberamente ovviando alle
restrizioni territoriali contenute nei contratti di fornitura e alle questioni
di preclusione a monte/a valle e a livello di rete (compresi gli
interconnettori). La Commissione valuterà anche — mediante l'applicazione del
diritto della concorrenza — l'andamento e la formazione dei prezzi
dell'energia. Un mercato interno dell'energia efficiente non
può prescindere da un quadro normativo efficace. Il 3º pacchetto sul mercato
interno dell'energia ha istituito organismi incaricati di garantire la
cooperazione tra i gestori dei sistemi di trasmissione e le autorità di
regolamentazione. Nel contesto della discussione sulla struttura del mercato,
si provvederà a rafforzare l'operato di questi organismi. Attualmente le
decisioni prese nell'ambito degli organismi rispecchiano ancora posizioni
nazionali. La gestione del sistema di trasmissione dovrà
diventare molto più integrata per affrontare le sfide del sistema energetico
riqualificato. Le reti europee dei gestori dei sistemi di trasmissione
dell'energia elettrica e del gas (ENTSO-E/G), anch'esse istituite
dal 3º pacchetto sul mercato interno dell'energia, dovranno essere
riqualificate per svolgere questo ruolo. Occorrerà creare centri operativi
regionali incaricati di pianificare e gestire efficacemente i flussi
transfrontalieri di elettricità e di gas. L'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori
nazionali dell'energia (ACER) è stata istituita dal 3º pacchetto sul mercato
interno dell'energia per assistere i regolatori nazionali, in particolare sulle
questioni transfrontaliere. Tuttavia, attualmente l'ACER si limita
sostanzialmente ad emettere raccomandazioni e pareri e dispone di poteri
decisionali molto limitati. Ad esempio, può prendere decisioni solo su
richiesta delle autorità nazionali di regolamentazione o se queste non prendono
una decisione entro un termine prefissato. Occorre rafforzare la disciplina
europea del mercato unico attraverso un incremento significativo dei poteri e
dell'indipendenza dell'ACER per consentirle di svolgere funzioni di regolamentazione
a livello europeo e in tal modo monitorare efficacemente lo sviluppo del
mercato interno dell'energia e le relative regole di mercato, e permetterle
anche di affrontare tutte le questioni transfrontaliere pertinenti per creare
un mercato interno senza ostacoli[17].
Il 3º pacchetto sul mercato interno
dell'energia prevede anche l'adozione di codici di rete per contribuire ad
armonizzare il flusso di energia elettrica e di gas attraverso diversi sistemi
di trasmissione. Questo lavoro deve essere portato a termine per garantire un
migliore funzionamento dei mercati transfrontalieri. L'integrazione del mercato della produzione di
energia elettrica da fonti rinnovabili richiede mercati flessibili sia sul lato
dell'offerta che sul lato della domanda, a livello nazionale e
transfrontaliero. Si rende quindi necessario uno sviluppo sostanziale delle
reti elettriche. È necessario ampliare le possibilità di generazione
distribuita e di gestione della domanda, ivi compresi i mercati
infragiornalieri, e sviluppare nuovi collegamenti di lunga distanza ad alta
tensione (super-reti) e nuove tecnologie di stoccaggio. La Commissione elaborerà una proposta
legislativa ambiziosa per riconfigurare il mercato dell'energia elettrica
integrando il commercio all'ingrosso e al dettaglio. Si incrementerà così la
sicurezza dell'approvvigionamento e si garantirà l'adeguamento del mercato
dell'energia elettrica alla transizione energetica, determinando un aumento
significativo del numero di produttori, in particolare delle fonti energetiche
rinnovabili. Si renderà inoltre possibile la piena partecipazione dei
consumatori al mercato, in particolare tramite la demand response. Una
più stretta integrazione anche a livello regionale, l'aumento degli scambi
transfrontalieri e lo sviluppo di mercati sia a breve che a lungo termine con
un'efficace formazione dei prezzi darà i giusti segnali d'investimento e
garantirà la flessibilità necessaria per realizzare l'integrazione nel mercato
delle nuove fonti di generazione. Un mercato interno dell'energia pienamente
funzionante, che fornisce i segnali di investimento adeguati, è il mezzo
migliore per ridurre la necessità di meccanismi di regolazione della capacità.
La Commissione ha già predisposto orientamenti[18]
e norme[19]
per limitare gli effetti dannosi di interventi pubblici mal progettati,
frammentari e scoordinati. Tuttavia, l'applicazione effettiva di tali
orientamenti può essere solo un primo passo per assicurare che meccanismi di
mercato nazionali divergenti, quali i meccanismi di regolazione della capacità
e i regimi di sostegno alle energie rinnovabili non coordinati, diventino più
compatibili con il mercato interno[20].
Alcune forme di intervento pubblico, sebbene in alcuni casi fossero necessarie
e giustificate per ovviare alle carenze del mercato, hanno avuto un grave
impatto negativo sul buon funzionamento del mercato interno dell'energia. La
Commissione collaborerà con gli Stati membri per garantire che i meccanismi di
regolazione della capacità e il sostegno all'elettricità da fonti rinnovabili
siano pienamente compatibili con le norme esistenti e non falsino il mercato
interno dell'energia. Occorre eliminare del tutto i sussidi che hanno un
impatto negativo sull'ambiente[21].
Un sistema di scambio di quote di emissione modificato avrà anch'esso un ruolo
importante per dare i segnali di investimento giusti. Infine, la Commissione assicurerà una maggiore
trasparenza nella composizione dei costi e dei prezzi dell'energia
predisponendo un monitoraggio e una rendicontazione periodici e dettagliati,
anche per quanto riguarda gli impatti dei costi e dei prezzi dell'energia sulla
competitività. Si dedicherà un'attenzione particolare agli interventi pubblici
quali tariffe regolamentate, politiche di tassazione dell'energia e livello di
sostegno pubblico, nonché al loro impatto sui meccanismi di fissazione dei
prezzi, compresi i disavanzi nelle tariffe nel settore dell'energia elettrica. Una cooperazione regionale rafforzata
nell'ambito di un quadro di riferimento comune dell'UE In un'Unione dell'energia, nell'elaborazione
delle loro politiche energetiche gli Stati membri devono coordinarsi e
collaborare con i paesi vicini. L'attuazione tecnica dei diversi elementi
della nostra strategia dell'Unione dell'energia sarà molto complessa. Alcuni
elementi, quali i nuovi meccanismi dei mercati a breve termine del gas e
dell'elettricità o l'integrazione degli interventi dei gestori dei sistemi di
trasmissione, vanno messi a punto e attuati a livello regionale come primo
passo verso la completa integrazione del mercato a livello dell'UE.
Disposizioni esistenti come il Forum pentalaterale dell'energia e il piano
d'interconnessione del mercato energetico del Baltico (BEMIP — Baltic Energy
Market Interconnection Plan) rappresentano punti di partenza per ulteriori
sviluppi. I successi ottenuti in queste regioni devono fungere da catalizzatori
per altre aree. La Commissione garantirà l'evoluzione coerente di tutte
le iniziative regionali e la loro convergenza verso un mercato unico
dell'energia pienamente integrato. È necessario migliorare la cooperazione, la
solidarietà e la fiducia nell'Europa centrale e sud-orientale, data la sua
situazione di particolare vulnerabilità. Specifici meccanismi di cooperazione
contribuirebbero ad accelerare una migliore integrazione di tali mercati nel
più vasto mercato europeo dell'energia, migliorando così la liquidità e la
resilienza del sistema energia, e consentirebbero di realizzare pienamente il
potenziale della regione in termini di energia rinnovabile e di efficienza
energetica. Al riguardo, la Commissione varerà rapidamente iniziative concrete.
Per quanto riguarda il Mare del Nord e il Mar
Baltico, la Commissione collaborerà con gli Stati membri e con l'industria per
ridurre i costi dei sistemi offshore di produzione di energia. Un "New Deal" per i consumatori In un'Unione dell'energia, i consumatori di un
determinato Stato membro dovrebbero poter fare scelte informate ed essere
liberi di acquistare energia agevolmente anche da società stabilite in altri
Stati membri. È necessario adeguare ulteriormente gli attuali quadri nazionali
di regolamentazione, in quanto le famiglie europee continuano ad essere in gran
parte consumatrici passive. In alcuni Stati membri i consumatori godono di una
scelta limitata di fornitori e le procedure per cambiare fornitore sono
relativamente complesse. Per rafforzare la posizione dei consumatori,
gli Stati membri e le autorità nazionali devono attuare e applicare pienamente
la normativa europea vigente, comprese le norme di tutela dei consumatori. È inoltre
opportuno che anche gli enti locali e regionali adottino le misure di sostegno
necessarie per offrire ai consumatori informazioni comprensibili e facilmente
accessibili, strumenti di agevole uso e incentivi finanziari per risparmiare
energia. Grazie alle tecnologie intelligenti, i
consumatori e le imprese di servizi energetici che lavorano per loro potranno
avvantaggiarsi delle opportunità esistenti sul mercato dell'energia
controllando il proprio consumo energetico (ed eventualmente producendo essi
stessi energia). Ne deriverà una maggiore flessibilità del mercato e,
potenzialmente, una riduzione dei costi per i consumatori. La Commissione continuerà a promuovere la
standardizzazione, sostenere la diffusione dei contatori intelligenti a livello
nazionale[22]
e incoraggiare l'ulteriore sviluppo di apparecchiature e reti intelligenti, per
premiare l'uso flessibile dell'energia. Svilupperà sinergie tra l'Unione
dell'energia e l'agenda per il mercato unico digitale e adotterà misure per
tutelare la privacy e la sicurezza informatica. Tuttavia, ciò sarà possibile solo se i prezzi
di mercato invieranno i segnali giusti. In diversi Stati membri, le tariffe
regolamentate continuano a limitare lo sviluppo di una concorrenza effettiva,
scoraggiando così gli investimenti e l'emergere di operatori di mercato nuovi.
I prezzi regolamentati praticati per gli utenti finali mirano spesso a
proteggere le famiglie e talvolta anche i clienti commerciali dall'aumento dei
costi dell'energia. Queste misure vanno ad incidere sui clienti non
regolamentati, le aziende elettriche e/o le finanze pubbliche, in caso di
disavanzi delle tariffe del settore dell'energia elettrica. Tuttavia, a lungo
termine tali misure ledono gli interessi dei consumatori che intendono aiutare.
La Commissione perseguirà la progressiva eliminazione dei prezzi regolamentati
sottocosto attraverso la concorrenza e i quadri di governance economica.
Incoraggerà inoltre gli Stati membri a stabilire una tabella di marcia per la
graduale soppressione di tutte le regolamentazioni dei prezzi. Tutela dei consumatori vulnerabili La povertà energetica incide negativamente
sulle condizioni di vita e di salute delle persone. Le cause sono molte,
principalmente una combinazione di basso reddito, abitazioni inadeguate e un
sistema di occupazione degli alloggi che non riesce a promuovere l'efficienza
energetica. La povertà energetica si può affrontare soltanto con una
combinazione di misure, soprattutto in campo sociale, che devono essere
adottate a livello nazionale, regionale o locale. Nell'eliminare
progressivamente i prezzi regolamentati, gli Stati membri devono proporre un
meccanismo di tutela dei consumatori vulnerabili che dovrebbe essere attuato
preferibilmente dal sistema generale di previdenza sociale. Se invece tale
tutela dovesse essere garantita dal mercato dell'energia, potrebbe assumere la
forma di meccanismi quali una "tariffa solidale" o uno sconto sulle
bollette energetiche. Inevitabilmente il costo di questi regimi ricade
collettivamente sui consumatori che non ne beneficiano. Perciò è importante che
si tratti di un sistema accuratamente mirato per mantenere bassi i costi
complessivi e limitare le distorsioni derivanti dai prezzi regolamentati (p.
es. evitando di aggravare ulteriormente i disavanzi delle tariffe negli Stati
membri). 2.3. L'efficienza energetica come mezzo per
moderare la domanda di energia Nel ottobre 2014 il Consiglio europeo ha
fissato a livello dell'UE un obiettivo indicativo di almeno il 27% di
miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030. Quest'obiettivo sarà
riesaminato entro il 2020, in vista di un obiettivo europeo del 30%. In tale
contesto è necessario ripensare radicalmente l'efficienza energetica
equiparandola a una fonte di energia a sé stante, pari al valore dell'energia
risparmiata. Nell'ambito del riesame dell'organizzazione del mercato, la
Commissione garantirà che l'efficienza energetica e gli interventi sul fronte
della domanda possano competere alla pari con la capacità di generazione. La maggior parte del lavoro deve essere fatto
a livello nazionale, regionale e locale, ma la Commissione può avere un ruolo
decisivo con la creazione del quadro appropriato per la realizzazione delle
azioni. La Commissione intende pertanto incoraggiare gli Stati membri a dare
all'efficienza energetica un posto preminente nelle loro politiche. L'UE ha già posto in essere un insieme di
misure all'avanguardia a livello mondiale per conseguire una maggiore
efficienza nel consumo di energia. La normativa sull'etichettatura energetica e
sulla progettazione ecocompatibile consentirà ai consumatori di fare scelte
informate sul loro consumo di energia. Se da un lato tutti i settori economici
devono adottare misure per aumentare l'efficienza del loro consumo di energia,
dall'altro lato la Commissione presterà particolare attenzione ai settori che
presentano un potenziale di efficienza energetica particolarmente elevato, in
special modo i trasporti e l'edilizia. Inoltre, la Commissione creerà sinergie
tra le politiche di efficienza energetica, quelle di efficienza dell'uso delle
risorse e l'economia circolare. Ciò comprenderà anche lo sfruttamento del
potenziale energetico della "termovalorizzazione". Migliorare l'efficienza
energetica nel settore edilizio Il riscaldamento e l'aria condizionata rappresentano
insieme la principale fonte di domanda energetica in Europa e assorbono la
maggior parte delle importazioni di gas. Il teleriscaldamento e il
teleraffreddamento offrono un enorme potenziale ancora non sfruttato di
miglioramenti di efficienza che sarà oggetto di una strategia della
Commissione. Per valorizzare il potenziale di efficienza
energetica degli edifici sono necessarie azioni a livello degli Stati membri,
in particolare a livello locale e regionale. Attirare il volume di investimenti
necessario resta una sfida, in particolare a livello locale, principalmente a
causa della scarsa consapevolezza e competenza in materia di finanziamenti di
modesta entità. La Commissione sosterrà i meccanismi di semplificazione
dell'accesso ai finanziamenti esistenti, proporrà ai gestori dei fondi
strutturali e di investimenti europei e alle parti interessate modelli di
finanziamento "pronti per l'uso" per strumenti finanziari, promuoverà
nuovi regimi di finanziamento basati sulla condivisione di rischi e profitti e
svilupperà nuove tecniche di finanziamento e sostegno sotto forma di assistenza
tecnica. Occorre associare il sostegno finanziario e l'assistenza tecnica, per
agevolare l'aggregazione di piccoli progetti in programmi più vasti capaci di
ridurre i costi delle transazioni e di attirare il settore privato su vasta
scala. Le attività delle iniziative "Città e
comunità intelligenti" e del Patto dei sindaci, portate avanti
principalmente da sindaci, organizzazioni della società civile, investitori,
istituzioni finanziarie e prestatori di servizi, sono importanti per conseguire
progressi in materia di efficienza energetica all'interno e all'esterno dell'UE
e godono del pieno sostegno della Commissione. Quest'ultima svilupperà inoltre
un'iniziativa a favore della "eccellenza mondiale nella definizione delle
politiche di efficienza energetica", per contribuire al Piano d'azione per
l'efficienza energetica del G20. Tale piano intende promuovere attivamente
l'adozione di obiettivi e traguardi ambiziosi di efficienza energetica in sedi
quali l'iniziativa delle Nazioni Unite "Energia sostenibile per
tutti" e l'Agenzia internazionale per l'energia. Per l'UE, in quanto
leader mondiale nelle tecnologie di efficienza energetica, ciò dovrebbe
rappresentare un motore per le esportazioni, la crescita e l'occupazione. I fondi dell'UE e i finanziamenti della BEI
possono avere un impatto decisivo. Il Fondo europeo per gli investimenti
strategici offre l'occasione di mobilitare ingenti investimenti nella
ristrutturazione degli edifici. Gli investimenti in questo settore possono
condurre a risultati molto significativi in termini di crescita e occupazione. Verso un settore dei trasporti efficiente
sotto il profilo energetico e a basse emissioni di CO2 I trasporti rappresentano più del 30% del
consumo finale di energia in Europa. Per realizzarne il potenziale di
efficienza energetica è necessario adoperarsi costantemente per rendere sempre
più severe le norme sulle emissioni di CO2 delle autovetture e dei
furgoni dopo il 2020 e per introdurre misure volte a migliorare l'efficienza
energetica e ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti e degli
autobus. È anche opportuno promuovere una migliore gestione del traffico come
strumento moderno e lungimirante di riduzione delle emissioni di CO2. Nel contempo occorre prevedere misure volte a
sfruttare meglio il potenziale del mercato unico e a internalizzare i costi
esterni. La Commissione promuoverà l'utilizzo di sistemi di tariffazione
stradale sulla base dei principi "chi usa paga" e "chi inquina
paga" e intensificherà gli sforzi per creare uno spazio unico europeo dei
trasporti fondato su un uso più efficiente del parco veicoli. Si potrebbero
realizzare risparmi considerevoli di carburante eliminando gli ostacoli ai modi
di trasporto che producono meno emissioni di gas a effetto serra, quali il
trasporto ferroviario, marittimo e le vie navigabili interne, e rendendo tali
modi più attraenti ed efficienti sotto il profilo dei costi. La Commissione
intende promuovere ulteriormente l'iniziativa "Shift 2Rail"[23]. La Commissione adotterà anche altre iniziative
per decarbonizzare il settore dei trasporti, che dipende ancora in ampissima
misura dai prodotti petroliferi. A tal fine, sarà necessaria una trasformazione
graduale dell'intero sistema dei trasporti, nonché un ulteriore sviluppo e una
maggiore diffusione dei carburanti alternativi. La Commissione continuerà ad
adoperarsi per promuovere la rapida realizzazione delle infrastrutture
necessarie, quali le stazioni di rifornimento e ricarica[24]. La diffusione
commerciale di tali veicoli dipende dall'introduzione simultanea di
infrastrutture, veicoli e carburanti. L'elettrificazione dei trasporti è
fondamentale per superare la dipendenza dal petrolio e decarbonizzare il
settore, soprattutto i trasporti stradali (a breve e medio raggio) e
ferroviari. L'Europa deve accelerare l'elettrificazione del suo parco
automobilistico e di altri mezzi di trasporto e assumere un ruolo di leadership
nell'elettromobilità e nelle tecnologie di stoccaggio dell'energia. Ciò
richiede una piena integrazione dei veicoli elettrici nelle politiche di
mobilità urbana e nella rete elettrica, sia come consumatori di energia sia
come potenziali impianti di stoccaggio. 2.4. La decarbonizzazione dell'economia Una politica per il clima ambiziosa è parte
integrante della nostra Unione dell'energia. La politica per il clima dell'UE
si basa su un mercato europeo della CO2 (il sistema UE di scambio
delle quote di emissione), su obiettivi nazionali ambiziosi ma equi di
riduzione dei gas a effetto serra per i settori esclusi dal sistema di scambio
delle quote di emissione e su una politica energetica volta a garantire
all'Unione europea la posizione di leader nel settore delle energie
rinnovabili. Una politica
dell'UE per il clima ambiziosa L'accordo sul quadro 2030 per il clima e
l'energia sancisce l'impegno dell'UE per una riduzione di almeno il 40% delle
emissioni di gas a effetto serra interne rispetto al 1990. Si tratta di un
contributo ambizioso ai negoziati internazionali sul clima in vista della
conclusione di un accordo vincolante nel 2015. Tale contributo è illustrato
nella comunicazione sulla preparazione per la conferenza di Parigi, presentata
contestualmente al presente quadro strategico dell'Unione dell'energia. La
Commissione, insieme agli Stati membri, dialogherà con altre grandi economie
per convincerle ad aderire agli obiettivi ambiziosi dell'Europa. A tal fine si
ricorrerà a una dinamica diplomazia europea per il clima che utilizzerà
pienamente gli strumenti commerciali e di sviluppo. La pietra angolare della politica climatica
europea è l'adeguato funzionamento del sistema di scambio di quote di emissione
dell'UE. La riserva stabilizzatrice del mercato e le misure necessarie per
raggiungere l'obiettivo più ambizioso del quadro 2030 permettono al sistema UE
di scambio delle quote di emissione di fissare un prezzo significativo per le
emissioni di CO2 e di incentivare riduzioni, efficienti sotto il
profilo dei costi, delle emissioni di gas a effetto serra. La Commissione europea
vuole che il sistema di scambio di emissioni dell'UE compia pienamente il suo
ruolo di motore europeo tecnologicamente neutrale ed economicamente efficiente
a favore degli investimenti a basse emissioni di CO2. Attraverso la
formazione dei prezzi a livello dell'UE, il sistema rafforza il funzionamento
del mercato interno dell'energia e incoraggia la diffusione delle energie
rinnovabili e di altre tecnologie a basse emissioni di CO2 ed
elevata efficienza energetica. Le politiche volte a prevenire la rilocalizzazione
delle emissioni di CO2 dovranno rispecchiare l'intensità delle
azioni intraprese in altre grandi economie. Per i settori che non rientrano nel sistema di
scambio di quote di emissione dell'UE, gli obiettivi nazionali devono ancora
essere stabiliti e il settore agroforestale sarà integrato nel quadro UE 2030,
garantendo che anche questi settori beneficino degli incentivi adeguati per
mitigare le emissioni di gas a effetto serra e contribuire alla lotta contro i
cambiamenti climatici. Al primo posto nel settore delle energie
rinnovabili L'Unione europea intende diventare il leader
mondiale nel settore delle energie rinnovabili, il polo mondiale per lo
sviluppo della prossima generazione di energie rinnovabili competitive e
tecnicamente avanzate. L'UE ha anche fissato per sé l'obiettivo minimo del 27%
per la quota di energia da fonti rinnovabili consumata nell'UE nel 2030. L'Unione europea è già sulla buona strada per
raggiungere il suo obiettivo 2020 di ottenere da fonti rinnovabili il 20% del suo
mix energetico e i costi degli impianti fotovoltaici sono diminuiti
significativamente in gran parte grazie all'impegno dell'UE in questo campo.
Inoltre, la riforma in corso dei regimi di sostegno dovrebbe ridurre
ulteriormente i costi. Ma per conseguire l'obiettivo del 27% occorrerà
affrontare nuove sfide. Per integrare progressivamente ed
efficacemente la produzione delle rinnovabili in un mercato che promuove le
energie rinnovabili competitive e dà impulso all'innovazione, è necessario
adeguare i mercati e le reti dell'energia alle caratteristiche di questa
produzione[25].
Occorre attuare pienamente la normativa vigente e le nuove regole di mercato,
in modo da consentire la diffusione di nuove tecnologie, reti intelligenti e
meccanismi di demand response per un'efficace transizione energetica. In linea con la disciplina degli aiuti di
Stato per l'ambiente e l'energia, la produzione di energia da fonti rinnovabili
deve essere sostenuta mediante dispositivi basati sul mercato che tengano conto
delle carenze del mercato stesso, garantiscano l'efficacia in termini di costi
ed evitino sovracompensazioni e distorsioni. Il finanziamento a basso costo per
energie rinnovabili a forte intensità di capitale dipende dall'esistenza di un
quadro di investimenti stabile che riduca i rischi legati alla
regolamentazione. Questo serve a garantire la fiducia degli investitori e ad
attrarre gli investimenti di grandi fondi internazionali, promotori di progetto
di ampie dimensioni e cooperative e famiglie in un quadro di riferimento
orientato al mercato che mantenga bassi i costi di capitale. La Commissione
faciliterà la cooperazione[26]
e la convergenza dei regimi di sostegno nazionali a favore di una maggiore
apertura transfrontaliera mediante discussioni approfondite con gli Stati
membri sulle pertinenti linee guida della Commissione[27] e sulla disciplina
degli aiuti di Stato per l'ambiente e l'energia. Le decisioni di investimento nell'energia
elettrica da fonti rinnovabili devono tenere conto delle realtà fisiche della
disponibilità di risorse e della rete, l'accettazione da parte dell'opinione
pubblica, l'ubicazione dei consumatori e gli ostacoli amministrativi. Anche lo
sviluppo di nuove infrastrutture, in particolare le interconnessioni, deve
ridurre il costo dell'integrazione dell'energia elettrica da fonti rinnovabili
nel mercato interno dell'energia. L'UE deve investire in combustibili
alternativi avanzati e sostenibili, compresi i processi di produzione dei
biocombustibili, e più in generale nella bioeconomia. In tal modo potremo
mantenere la nostra leadership tecnologica e industriale e realizzare gli
obiettivi in materia di cambiamenti climatici. L'UE dovrà anche prendere in
considerazione l'impatto della bioenergia sull'ambiente, l'uso del suolo e la
produzione alimentare. Il piano di investimenti dell'UE, insieme ad altre fonti
di finanziamento dell'UE, potrebbe contribuire a reperire i finanziamenti
necessari. 2.5. Un'Unione dell'energia per la ricerca,
l'innovazione e la competitività L'Unione dell'energia non può prescindere da
una nuova strategia per la ricerca e l'innovazione (R&I). L'Unione
dell'energia europea, se intende raggiungere il primo posto nel mondo nel campo
delle energie rinnovabili, deve essere pioniera della prossima generazione di
tecnologie rinnovabili e soluzioni di stoccaggio. Garantire all'UE una posizione di primo piano
nelle tecnologie delle reti e delle case intelligenti, dei trasporti puliti,
dei combustibili fossili puliti e della generazione nucleare più sicura del
mondo è fondamentale per centrare l'obiettivo di trasformare l'Unione
dell'energia in un motore per la crescita, l'occupazione e la competitività. Si sono compiuti importanti progressi nel
miglioramento dell'efficacia dei programmi di ricerca dell'Europa, ma si può
fare molto di più. Siamo ancora lontani da una ricerca pienamente coordinata e
mirata che riunisca efficacemente i programmi dell'UE e degli Stati membri
intorno a obiettivi e risultati comuni. Per raggiungere i nostri obiettivi
dobbiamo ottenere il massimo risultato possibile da ogni euro investito in
tutta l'UE. A tal fine, occorre adottare un approccio integrato per creare
sinergie, collaborare per coordinare le azioni e ottenere risultati e
assicurare un più efficace collegamento tra ricerca e industria in modo da introdurre
nuove tecnologie sul mercato nell'UE. Ciò presuppone che il nuovo approccio europeo
di R&I in materia di energia[28]
acceleri la trasformazione del sistema energetico. Si tratterà di utilizzare
Orizzonte 2020 come punto di partenza e di coinvolgere tutti gli Stati membri,
i portatori di interesse e la Commissione. Le azioni dovranno articolarsi intorno a
quattro priorità principali che gli Stati membri e la Commissione devono
sottoscrivere: –
essere leader mondiale nello sviluppo della
prossima generazione di tecnologie delle energie rinnovabili, compresi la
produzione rispettosa dell'ambiente e l'uso della biomassa e dei
biocombustibili, nonché lo stoccaggio dell'energia; –
agevolare la partecipazione dei consumatori alla
transizione energetica mediante reti intelligenti, elettrodomestici
intelligenti, città intelligenti e sistemi domotici; –
dotarsi di sistemi energetici efficienti e
utilizzare la tecnologia per rendere il parco immobiliare neutro dal punto di
vista energetico; –
dotarsi di sistemi di trasporto più sostenibili in
grado di mettere a punto e diffondere su vasta scala tecnologie e servizi
innovativi per migliorare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas
a effetto serra. Oltre a queste quattro priorità comuni, altre
priorità di ricerca meritano un livello di collaborazione molto più elevato fra
la Commissione e gli Stati membri interessati a farne uso: –
un approccio lungimirante alla cattura e stoccaggio
del carbonio (CCS) e alla cattura e consumo del carbonio (CCU) per i settori
dell'energia e dell'industria, che sarà di importanza fondamentale per
raggiungere gli obiettivi del 2050 per il clima all'insegna dell'efficacia dei
costi. Ciò presuppone un quadro strategico favorevole, che comprenda una
riforma del sistema di scambio di quote di emissioni e il nuovo Fondo per
l'innovazione, al fine di garantire per gli investitori e le imprese una
maggior chiarezza, necessaria per sviluppare ulteriormente questa tecnologia. –
Attualmente nell'UE quasi il 30% dell'elettricità è
generato dall'energia nucleare[29].
L'UE deve garantire che gli Stati membri utilizzino i migliori standard
esistenti in materia di sicurezza, gestione dei rifiuti e non proliferazione.
L'UE dovrebbe anche adoperarsi per mantenere la leadership tecnologica nel
settore nucleare, anche attraverso il progetto ITER[30],
per non aumentare la propria dipendenza energetica e tecnologica. Una transizione a un'economia a basse
emissioni di CO2 basata sull'innovazione offre grandi opportunità
per la crescita e l'occupazione. Emergeranno nuovi settori di attività, nuovi
modelli aziendali e nuovi profili professionali. La leadership tecnologica deve
spianare la strada allo sviluppo di capacità di produzione industriale o di
catene di approvvigionamento tecnologico in tutta Europa. A tal fine è
necessaria una collaborazione fra la ricerca, l'industria, il settore
finanziario e le autorità pubbliche. Un'efficace strategia industriale in tal
senso permetterà all'industria dell'UE di trarre vantaggio dal suo ruolo di
precursore, sia a livello nazionale che sui mercati tecnologici internazionali,
con ripercussioni positive sulla competitività e l'occupazione. La Commissione valuterà in quale misura gli
appalti pubblici possano sfruttare pienamente il loro potenziale di
catalizzatori dell'innovazione industriale e commerciale e di stimolo alla
crescita ecologica, sia all'interno dell'UE che al di là dei suoi confini.
Utilizzerà pienamente la politica commerciale dell'UE per migliorare l'accesso
ai mercati esteri per le tecnologie e i servizi connessi all'Unione
dell'energia nonché per proteggere il mercato dell'UE dalle pratiche
commerciali sleali e sostenere altri paesi nell'istituzione di sistemi
energetici moderni e sostenibili. La Commissione collaborerà con gli Stati
membri e con le regioni per garantire sinergie tra i vari fondi dell'UE e per
sfruttare appieno il potenziale dei finanziamenti della politica di coesione
per l'innovazione. I cambiamenti attesi richiederanno anche
l'adeguamento di alcuni settori, modelli economici o profili professionali.
Occorrerà istituire percorsi di formazione professionale e o di altro tipo per
profili professionali nuovi o modificati corrispondenti alle nuove esigenze
delle imprese e fornire alle persone solide competenze. Una transizione
energetica giusta ed equa richiederà pertanto la riqualificazione o il
perfezionamento professionale dei lavoratori in alcuni settori e, ove
necessario, misure sociali al livello appropriato. Al riguardo, saranno
fondamentali le conoscenze e l'esperienza di prima mano delle parti sociali. La
Commissione terrà informate le parti sociali e le inviterà ad includere la
transizione energetica nel loro dialogo sociale a livello europeo. 3. La governance dell'Unione dell'energia L'Unione
dell'energia ha anche bisogno di una governance integrata e di una procedura di
monitoraggio per garantire che tutte le azioni in materia di energia a livello
europeo, nazionale, regionale e locale contribuiscano alla realizzazione dei
suoi obiettivi. Il processo di governance dovrà servire per i seguenti scopi: -
riunire le azioni in materia di clima e di energia e quelle
in altri settori strategici pertinenti per una maggiore coerenza programmatica
a lungo termine. Si offrono così agli investitori certezza e orientamenti a
lungo termine; -
garantire l'attuazione del mercato interno dell'energia e la
realizzazione del quadro 2030 per l'energia e il clima, in particolare
l'attuazione degli obiettivi concordati per il 2030 in materia di energie
rinnovabili, efficienza energetica, settori esclusi dal sistema di scambio di
quote di emissioni e interconnessioni; -
razionalizzare
gli attuali obblighi di pianificazione e di rendicontazione, evitando inutili
oneri amministrativi; -
avviare
un dialogo sull'energia con i portatori di interesse per contribuire
all'elaborazione delle politiche e sostenere l'impegno attivo nella gestione
della transizione energetica; -
approfondire
la cooperazione tra Stati membri, anche a livello regionale, e con la
Commissione; -
migliorare
i dati disponibili, le analisi e le informazioni che sono alla base dell'Unione
dell'energia mettendo in comune le conoscenze pertinenti e rendendole
facilmente accessibili a tutte le parti interessate; -
riferire
ogni anno al Parlamento europeo e al Consiglio sulla situazione dell'Unione
dell'energia in modo da trattare le questioni essenziali e orientare il
dibattito politico. La
Commissione avvierà un processo dinamico di governance dell'Unione europea
dell'energia. Nonostante gli evidenti collegamenti tra questo processo di
governance e il semestre europeo, questi saranno gestiti separatamente. 4. Realizzare l'Unione dell'energia Realizzare
l'Unione dell'energia significa portare a termine le azioni illustrate nella
presente strategia, riassunte nei quindici punti riportati in appresso. La
tabella di marcia allegata elenca le iniziative da mettere in atto nell'ambito
della strategia, con un preciso calendario di adozione e di attuazione e le
rispettive responsabilità. La Commissione ritiene tali iniziative interconnesse
e coerenti con le ambizioni che l'UE deve avere per trasformare il sistema
energia dell'Europa. Il successo
dell'attuazione dipende dall'impegno politico di tutti i soggetti interessati,
comprese le istituzioni dell'UE, gli Stati membri, la Banca europea per gli
investimenti ed altri portatori di interesse, anche a livello regionale e
locale, in linea con i principi di sussidiarietà, di proporzionalità e del
"legiferare meglio". L'Unione europea
deve essere in grado di reagire agli imprevisti, cogliere nuove opportunità e
prevedere le tendenze future e adattarvisi. Ogniqualvolta sarà necessario la
Commissione si avvarrà del suo diritto di iniziativa per definire una risposta
adeguata agli eventi. La Commissione
invita il Parlamento europeo e il Consiglio ad approvare la presente strategia
per realizzare l'Unione dell'energia e a impegnarsi attivamente nella sua
attuazione, in stretta cooperazione con tutte le parti interessate. * * * L'Unione dell'energia in quindici punti d'azione 1. La piena attuazione e la rigorosa applicazione della normativa vigente nel settore dell'energia e della relativa legislazione è la prima priorità per realizzare l'Unione dell'energia. Ø La Commissione utilizzerà tutti gli strumenti disponibili per garantire che gli Stati membri ottemperino pienamente alla normativa in materia di energia, in particolare il 3º pacchetto sul mercato interno dell'energia, e intende far rispettare rigorosamente le regole di concorrenza del trattato. 2. L'UE deve diversificare l'approvvigionamento di gas e renderlo più resiliente in caso di perturbazioni. Ø Nel 2015-2016 la Commissione proporrà un pacchetto di resilienza e diversificazione per il settore del gas, mediante la revisione dell'attuale regolamento sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas. Ø La Commissione elaborerà una strategia globale per il gas naturale liquefatto (GNL) e il suo stoccaggio. Ø La Commissione collaborerà con gli Stati membri per sviluppare l'accesso a fornitori alternativi, anche via il corridoio meridionale del gas, dal Mediterraneo e dall'Algeria, per alleviare le attuali situazioni di dipendenza da singoli fornitori. 3. Gli accordi intergovernativi devono rispettare integralmente la normativa dell'UE ed essere più trasparenti. Ø La Commissione proporrà la revisione della decisione sugli accordi intergovernativi, nel 2016, per assicurare la compatibilità con la normativa dell'UE prima della negoziazione degli accordi e la partecipazione della Commissione nei negoziati, elaborare clausole tipo per i contratti che tengano conto delle norme dell'UE e rendere più trasparenti gli appalti di fornitura commerciale del gas. 4. L'esistenza di infrastrutture adeguate è un presupposto indispensabile per completare il mercato dell'energia, integrare le energie rinnovabili e garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. Ø La Commissione sosterrà la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali, in particolare i progetti d'interesse comune, con i mezzi finanziari disponibili, quali il meccanismo per collegare l'Europa, i fondi strutturali e di investimento europei e il futuro Fondo europeo per gli investimenti strategici, per mobilitare i necessari finanziamenti privati e pubblici. Ø La Commissione riunirà le informazioni sui progetti infrastrutturali finanziati dall'UE per aumentare la coerenza generale e massimizzarne l'impatto. Ø La Commissione creerà uno specifico Forum delle infrastrutture energetiche per discutere dei progressi dei grandi progetti infrastrutturali con gli Stati membri, con gruppi di cooperazione regionali e con le istituzioni dell'UE. Il Forum si riunirà per la prima volta alla fine del 2015. 5. La creazione di un mercato interno dell'energia senza soluzione di continuità, a vantaggio dei cittadini e in grado di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, integrare le energie rinnovabili nel mercato e porre rimedio all'attuale mancanza di coordinamento dei meccanismi di regolazione della capacità negli Stati membri, rende opportuno rivedere l'attuale assetto del mercato. Ø La Commissione presenterà una proposta legislativa in materia di sicurezza dell'approvvigionamento dell'energia elettrica nel 2016. Ø La Commissione proporrà un nuovo assetto del mercato europeo dell'energia elettrica nel 2015, cui faranno seguito proposte legislative nel 2016. 6. Il quadro di regolamentazione istituito dal 3º pacchetto sul mercato interno dell'energia dovrà essere perfezionato per realizzare un mercato interno dell'energia omogeneo per i cittadini e per le imprese. Ø La Commissione riesaminerà il quadro di regolamentazione, in particolare il funzionamento della ACER e delle REGST, nel 2015-2016, e proporrà azioni pertinenti per rafforzare tale quadro. 7. Gli approcci regionali all'integrazione del mercato sono un elemento importante dell'evoluzione verso un mercato dell'energia pienamente integrato a livello dell'UE. Ø La Commissione elaborerà orientamenti sulla cooperazione regionale e si impegnerà attivamente in seno agli organismi regionali di cooperazione con gli Stati membri e le parti interessate. 8. Una maggiore trasparenza in materia di costi e prezzi dell'energia, nonché in relazione al livello di sostegno da parte dell'opinione pubblica, rafforzerà l'integrazione del mercato e consentirà di individuare gli interventi che creano distorsioni nel mercato interno. Ø La Commissione elaborerà relazioni biennali sui prezzi dell'energia, analizzerà a fondo il ruolo di tasse, imposte e sovvenzioni e perseguirà l'eliminazione progressiva dei prezzi regolamentati sottocosto. Ø A livello nazionale e locale, occorrerà adottare misure di stampo sociale per proteggere i consumatori vulnerabili. 9. L'Unione europea si è fissata l'obiettivo di realizzare almeno il 27% di risparmio energetico entro il 2030. Ø Nel 2015 e 2016 la Commissione riesaminerà tutti i pertinenti atti legislativi in materia di efficienza energetica e proporrà le modifiche eventualmente necessarie per contribuire al raggiungimento dell'obiettivo del 2030. Ø È auspicabile che gli Stati membri e le regioni facciano maggior uso dei fondi europei per la ristrutturazione delle abitazioni. 10. Gli edifici racchiudono un potenziale enorme di miglioramento dell'efficienza energetica. La riqualificazione degli edifici per renderli efficienti sotto il profilo energetico e il pieno utilizzo del teleriscaldamento e del teleraffreddamento sostenibili diminuiranno la fattura delle importazioni di energia dell'UE, rafforzeranno la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e ridurranno i costi dell'energia per le famiglie e le imprese. Ø La Commissione elaborerà un'iniziativa di "finanziamento intelligente per gli edifici intelligenti" volta a rendere gli edifici esistenti più efficienti sotto il profilo energetico, agevolando l'accesso agli strumenti di finanziamento esistenti. Ø La Commissione proporrà una strategia per facilitare gli investimenti nel settore del riscaldamento e del raffreddamento. 11. L'UE deve accelerare il miglioramento dell'efficienza energetica e la decarbonizzazione nel settore dei trasporti, favorendo il graduale passaggio ai combustibili alternativi e l'integrazione dei sistemi di energia e di trasporto. Ø La Commissione proporrà un pacchetto globale per il trasporto stradale che promuoverà una tariffazione più efficace dell'infrastruttura, l'adozione generalizzata di soluzioni di trasporto intelligente e il miglioramento dell'efficienza energetica. Ø La Commissione si adopererà ulteriormente per creare condizioni di mercato favorevoli ad una maggiore diffusione dei carburanti alternativi e per promuovere ulteriormente i veicoli puliti nell'ambito degli appalti. Questo obiettivo verrà realizzato mediante una combinazione di misure nazionali, regionali e locali, con il sostegno dell'UE. 12. Al Consiglio europeo di ottobre l'UE ha stabilito un quadro per il clima e l'energia per il 2030. Occorre ora procedere alla sua attuazione. L'UE fornirà un contributo ambizioso ai negoziati internazionali sul clima. Ø La Commissione proporrà misure legislative per raggiungere l'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra concordato dal Consiglio europeo di ottobre 2014, sia per i settori che rientrano nel sistema di scambio delle quote di emissioni, sia per quelli che ne esulano. 13. L'UE ha concordato l'obiettivo di almeno il 27% di energie rinnovabili a livello di UE entro il 2030. Ø La Commissione proporrà un nuovo pacchetto sulle energie rinnovabili nel 2016‑2017. Il pacchetto comprenderà una nuova politica per la biomassa e i biocombustibili sostenibili, nonché norme per garantire che l'obiettivo dell'UE per il 2030 sia raggiunto all'insegna dell'efficacia dei costi. 14. L'UE deve mettere a punto una strategia lungimirante di R&I per l'energia e per il clima, allo scopo di mantenere la leadership tecnologica dell'Europa e ampliare le opportunità per le esportazioni. Ø Nel periodo 2015-2016 la Commissione proporrà un approccio europeo alla R&I in materia di energia, che comprenderà la riqualificazione del Piano strategico per le tecnologie energetiche e un'agenda di R&I per i trasporti, con un numero limitato di priorità essenziali e obiettivi chiari. Ø La Commissione elaborerà un'iniziativa sulla leadership globale nella tecnologia e nell'innovazione per l'energia e per il clima, al fine di incrementare l'occupazione e la crescita. 15. L'UE farà uso di tutti gli strumenti disponibili per dotarsi di un'azione forte, unita e costruttiva nei confronti dei suoi partner e per esprimersi con una sola voce sull'energia e sul clima. Ø La Commissione, con l'AR/VP, e gli Stati membri rilanceranno la diplomazia dell'UE per l'energia e per il clima. Ø La Commissione, con l'AR/VP, metterà a punto un intenso programma di lavoro per rafforzare la cooperazione dell'UE con i paesi terzi nel settore dell'energia, comprese le energie rinnovabili e l'efficienza energetica. Ø La Commissione farà ampio ricorso alla politica di commercio estero dell'UE per promuovere l'accesso alle risorse energetiche e l'accesso ai mercati esteri per le tecnologie e i servizi del settore europeo dell'energia. [1] Comunicazione "L'efficienza energetica e il suo contributo
a favore della sicurezza energetica e del quadro 2030 in materia di clima ed
energia", COM(2014) 520. [2] "Strategia europea di sicurezza energetica", COM(2014)
330. [3] Stime della Commissione. Secondo le stime dell'AIE, saranno
necessari 1 300 miliardi di EUR entro il 2025 per generazione, trasporto e
distribuzione. [4] Calcoli della DG Energia sulla base di relazioni di mercato
Platts e dati AIE per il primo semestre del 2014. [5] Relazione Eur'Observeur 2014. [6] A fronte di una quota UE del 32% per tutti i brevetti su scala
mondiale. [7] UNEP-BNEF Global Trends in Renewable Energy Investments 2014. [8] COM(2014) 330. [9] L'UE continuerà a svolgere un ruolo guida per promuovere
miglioramenti normativi e di efficienza a livello mondiale, riducendo il futuro
consumo di petrolio e quindi il grado di dipendenza dell'Unione europea. [10] Direttiva 2009/119/CE del Consiglio, del
14 settembre 2009, che stabilisce l'obbligo per gli Stati membri di
mantenere un livello minimo di scorte di petrolio greggio e/o di prodotti
petroliferi. [11] COM(2014) 654 final. [12] Cfr. la comunicazione "Realizzare il mercato interno
dell'energia elettrica e sfruttare al meglio l'intervento pubblico",
C(2013) 7243 final. [13] Iniziative come quella per il commercio dei prodotti ecologici
contribuiranno a promuovere prodotti che riducono le emissioni di CO2,
hanno effetti positivi sull'ambiente e creano posti di lavoro e crescita
nell'Unione europea. [14] Decisione n. 994/2012/UE che istituisce un meccanismo per lo
scambio di informazioni riguardo ad accordi intergovernativi fra Stati membri e
paesi terzi nel settore dell'energia. [15] L'aggiornamento comprenderà i progetti strategici di interesse
della Comunità dell'energia ritenuti importanti per migliorare la sicurezza di
approvvigionamento dell'Unione dell'energia, purché soddisfino i criteri per
essere considerati PIC. [16] "Un piano di investimenti per l'Europa", COM(2014) 903
final. [17] Esempi pertinenti potrebbero essere decisioni concernenti nuove
infrastrutture che interessano più di due Stati membri, su deroghe ai flussi
fisici inversi in linea con il regolamento sulla sicurezza dell'approvvigionamento
di gas, sulla ripartizione dei costi transfrontalieri nell'ambito del
regolamento RTE-E o altri casi analoghi. [18] Cfr. la comunicazione "Realizzare il mercato interno
dell'energia elettrica e sfruttare al meglio l'intervento pubblico",
C(2013) 7243 final. [19] Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e
dell'energia (GU C 200 del 28.6.2014, pag. 1). [20] L'applicazione di tale disciplina ai regimi di sostegno finora
approvati ha in parte attenuato gli effetti della frammentazione, ma sono
necessari ulteriori interventi. [21] Cfr. la "Tabella di marcia verso un'Europa efficiente
nell'impiego delle risorse" (COM(2011) 571) e la comunicazione del 2012
sul mercato interno dell'energia (COM(2012) 663), oltre all'impegno assunto in
sede di G20. [22] Cfr. la relazione "Analisi comparativa dell'introduzione dei
sistemi di misurazione intelligenti nell'UE‑27, in particolare nel
settore dell'elettricità", COM(2014) 356 final. [23] Regolamento (UE) n. 642/2014 del Consiglio che istituisce
l'impresa comune Shift2Rail. [24] Direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
22 ottobre 2014, sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili
alternativi. [25] Per preparare i mercati alle energie rinnovabili i mercati a breve
devono consolidarsi, migliorare la liquidità e iniziare a funzionare in tempo
reale. Le reti elettriche esistenti, progettate e spesso gestite per una
produzione di energia convenzionale in ambito nazionale, sono insufficienti per
un futuro in cui l'approvvigionamento da fonti rinnovabili diventerà sempre più
importante e in cui si dovrà ricorrere al bilanciamento per compensare la
variabilità intrinseca di tali fonti. [26] Diversi Stati membri stanno valutando l'opportunità di utilizzare
i meccanismi di cooperazione della direttiva sulle energie rinnovabili per
raggiungere gli obiettivi nazionali in modo economicamente efficiente. La
Commissione ha sostenuto questo processo aiutando gli Stati membri a trovare
soluzioni per le problematiche tecniche e finanziarie connesse a tali
meccanismi transfrontalieri. [27] European Commission guidance for the design of renewables
support schemes, SWD(2013)439; Guidance on the use of renewable energy
cooperation mechanism, SWD(2013)440. [28] Ciò dovrebbe comprendere un aggiornamento del Piano strategico
europeo per le tecnologie energetiche e un'agenda strategica di R&I dei
trasporti. [29] Cfr. "Strategia europea di sicurezza energetica",
COM(2014) 330 final. Tabella di marcia per l'Unione dell'energia Legenda: SdA: Sicurezza
dell'approvvigionamento / MIE: Mercato interno dell'energia / EE: Efficienza
energetica / GES: Gas a effetto serra / R&I: Ricerca e innovazione Azioni || Soggetto responsabile || Calendario || SdA || MIE || EE || GES || R&I Infrastrutture || || || || || || || Attuazione efficace dell'obiettivo di interconnessione del 10% dell'energia elettrica || Commissione Stati membri Autorità nazionali di regolamentazione Gestori dei sistemi di trasmissione || 2015-20 || X || X || || X || 2° elenco di progetti di interesse comune (PIC) — e conseguente atto delegato della Commissione || Commissione Stati membri || 2015 || X || X || || X || Comunicazione sui progressi compiuti per il completamento dell'elenco delle infrastrutture energetiche fondamentali a e sulle misure necessarie per raggiungere l'obiettivo di interconnessione dell'elettricità del 15% per il 2030 || Commissione || 2016 || X || X || || || Istituzione di un Forum per le infrastrutture dell'energia || Commissione Stati membri || 2015 || X || X || || || Elettricità || || || || || || || Iniziativa sull'assetto del mercato e sui mercati regionali dell'elettricità e coordinamento delle capacità per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, promuovere gli scambi transfrontalieri e facilitare l'integrazione delle energie rinnovabili || Commissione || 2015-2016 || X || X || X || X || Esame della direttiva concernente misure volte a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti di energia elettrica || Commissione || 2016 || X || X || || X || Mercato al dettaglio || || || || || || || "New Deal" per i consumatori di energia: conferire maggiori poteri ai consumatori, predisporre la demand response; utilizzare le tecnologie intelligenti; integrare i mercati al dettaglio e all'ingrosso; eliminare progressivamente i prezzi regolamentati; adottare misure di accompagnamento per proteggere i clienti vulnerabili || Commissione Stati membri || 2015-2016 || || X || X || X || X Gas || || || || || || || Revisione del regolamento sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas || Commissione || 2015-2016 || X || X || || || Gas naturale liquefatto e strategia di stoccaggio || Commissione || 2015-2016 || X || || || || Quadro di regolamentazione || || || || || || || Riesame dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) e del quadro di regolamentazione in materia di energia || Commissione || 2015-16 || X || X || || X || Energie rinnovabili || || || || || || || Pacchetto sulle energie rinnovabili comprendente una nuova direttiva sulle energie rinnovabili per il 2030; migliori pratiche in materia di autoconsumo e regimi di sostegno alle energie rinnovabili; politica di sfruttamento sostenibile della bioenergia. || Commissione || 2015-2017 || X || X || || X || Comunicazione sulla produzione di energia dai rifiuti || Commissione || 2016 || X || || || X || Azione per il clima || || || || || || || Proposta legislativa concernente la revisione del sistema 2021-2030 di scambio di quote di emissioni dell'UE || Commissione || 2015 || X || X || || X || Proposte legislative concernenti la decisione sulla ripartizione degli sforzi e sull'inclusione dell'uso del suolo, dei cambiamenti di uso del suolo e della silvicoltura (LULUCF) nel quadro per l'energia e il clima per il 2030 || Commissione || 2016 || || || || X || Azioni nel settore dei trasporti || || || || || || || Tariffazione equa ed efficiente per un sistema dei trasporti sostenibile — revisione della direttiva "eurobollo" e quadro per promuovere il pedaggio elettronico || Commissione || 2016 || || || X || X || Esame delle regole di accesso al mercato per il trasporto stradale al fine di migliorarne l'efficienza energetica || Commissione || 2016 || || || X || X || Piano generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti cooperativi || Commissione Stati membri Industria || 2016 || || || X || X || X Riesame dei regolamenti che definiscono i livelli di prestazioni in materia di emissioni per stabilire gli obiettivi post 2020 per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri || Commissione || 2016 - 2017 || || || X || X || X Istituzione di un sistema di monitoraggio e di trasmissione di informazioni per i veicoli pesanti (autocarri e autobus) al fine di migliorare le informazioni fornite agli acquirenti || Commissione || 2016-2017 || || || X || X || X Riesame della direttiva relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada || Commissione || 2017 || || || X || X || Comunicazione sulla decarbonizzazione del settore dei trasporti, compreso un piano d'azione per i biocarburanti di seconda e terza generazione e altri combustibili sostenibili alternativi || Commissione || 2017 || || || X || X || X Efficienza energetica || || || || || || || Riesame della direttiva sull'efficienza energetica || Commissione || 2016 || X || || X || X || X Riesame della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, compresa l'iniziativa "Finanziamenti intelligenti per edifici intelligenti" || Commissione || 2016 || X || || X || X || X Riesame del quadro dell'efficienza energetica per i prodotti (direttiva sull'etichettatura energetica e direttive sulla progettazione ecocompatibile) || Commissione || 2015 || X || || X || X || X Rafforzamento dell'uso mirato di strumenti finanziari per sostenere gli investimenti nell'efficienza energetica || Commissione || 2015- || || || X || X || Riscaldamento e raffreddamento || || || || || || || Strategia dell'UE per il riscaldamento e il raffreddamento — il contributo degli impianti di riscaldamento e raffreddamento al raggiungimento degli obiettivi dell'UE in materia di energia e clima || Commissione || 2015 || X || X || X || X || X Politica esterna per l'energia e per il clima || || || || || || || Diplomazia politica dell'UE per l'energia e per il clima || Commissione AR/VP Stati membri || 2015 || X || X || || X || X Riesame della decisione che istituisce un meccanismo per lo scambio di informazioni riguardo ad accordi intergovernativi fra Stati membri e paesi terzi nel settore dell'energia || Commissione AR/VP || 2016 || X || X || || || Varo dei dialoghi sull'energia con i paesi che hanno rilevanza per la politica dell'energia dell'UE e intensificazione dei dialoghi esistenti || Commissione AR/VP || 2015 - || X || X || X || X || X Memorandum d'intesa sull'istituzione di un partenariato strategico riqualificato con l'Ucraina || Commissione AR/VP Parlamento europeo Consiglio || 2015 || X || X || || || Memorandum d'intesa trilaterale sui gasdotti transcaspici con l'Azerbaigian e il Turkmenistan || Commissione AR/VP Parlamento europeo Consiglio || 2015 || X || X || || || Iniziativa per rafforzare la Comunità dell'energia || Commissione Parti contraenti della Comunità dell'energia AR/VP || 2015 || X || X || || || Rafforzamento della cooperazione euromediterranea in materia di gas, energia elettrica, efficienza energetica e fonti rinnovabili || Commissione AR/VP || 2015-2016 || X || X || || || Adozione e firma di una nuova Carta internazionale dell'energia a nome dell'Unione europea e di Euratom || Commissione AR/VP || 2015 || X || X || || || Competitività industriale || || || || || || || Nuovo approccio per la R&I europea nel settore dell'energia per accelerare la trasformazione del sistema energetico, comprendente: - un piano strategico integrato per le tecnologie energetiche (SET) - un'agenda europea per la R&I nel settore dei trasporti || Commissione || 2015-2017 || || || || || X Analisi dei costi e dei prezzi dell'energia (comprese le imposte e le sovvenzioni) || Commissione || 2016 e successiva-mente ogni 2 anni || || X || || || Iniziativa a favore della leadership globale dell'UE in materia di tecnologia e innovazione nei settori dell'energia e del clima per promuovere la crescita e l'occupazione || Commissione || 2015-2016 || || || X || X || X Rafforzamento della politica commerciale per agevolare l'esportazione delle tecnologie dell'UE || Commissione || 2015-2019 || X || X || || || X Misure trasversali || || || || || || || Riesame della disciplina degli aiuti di Stato per l'ambiente e l'energia || Commissione || 2017-2019 || X || X || X || X || X Relazione sulla Strategia europea di sicurezza energetica, compresa una piattaforma e una tabella di marcia per Euromed e strategie per il GNL, lo stoccaggio dell'energia e il corridoio meridionale del gas || Commissione || 2015-2016 || X || X || X || X || X Dati, analisi e informazioni per l'Unione dell'energia: iniziativa per mettere in comune e rendere facilmente accessibili tutte le informazioni pertinenti in seno alla Commissione e negli Stati membri || Commissione || 2016 || X || X || X || X || X Energia nucleare || || || || || || || Regolamento del Consiglio che aggiorna gli obblighi di informazione di cui all'articolo 41 del trattato Euratom, alla luce della Strategia europea di sicurezza energetica || Commissione || 2015 || X || X || || || Comunicazione su un programma indicativo per il settore nucleare (PINC) a norma dell'articolo 40 del trattato Euratom || Commissione || 2015 || X || || || X ||