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Document 52012XR2562

Risoluzione del Comitato delle regioni «Una garanzia per i giovani»

OJ C 62, 2.3.2013, p. 11–13 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

2.3.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 62/11


Risoluzione del Comitato delle regioni «Una garanzia per i giovani»

2013/C 62/03

IL COMITATO DELLE REGIONI

vista la proposta della Commissione europea del 5 dicembre 2012, riguardante una raccomandazione del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per i giovani (COM(2012) 729 final),

vista la risoluzione del Parlamento europeo del 16 gennaio 2013 su una garanzia per i giovani (2012/2901(RSP)),

vista la comunicazione della Commissione Youth on the Move (COM(2010) 477 final),

visto il parere in materia del Comitato delle regioni (CdR 292/2010 fin),

Considerando quanto segue:

la crisi economica ha fatto aumentare i tassi di disoccupazione nell'UE fino a livelli inaccettabilmente elevati, con 5,7 milioni di giovani disoccupati;

i giovani che non hanno un lavoro e non seguono un percorso scolastico o formativo (NEET), ormai arrivati a 7,5 milioni, comportano costi pari all'1,2 % del PIL dell'UE (1);

una garanzia per i giovani faciliterebbe il conseguimento di tre dei cinque obiettivi principali della strategia Europa 2020, contribuendo a diminuire il numero di abbandoni scolastici e di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale, e ad aumentare il numero di quanti hanno completato il livello terziario di istruzione;

il costo di una garanzia per i giovani valida per tutta la zona euro non supererebbe i 21 miliardi di euro, ossia circa lo 0,45 % della spesa pubblica di tale zona (2);

molti Stati membri non hanno dato seguito alle raccomandazioni della Commissione europea e del Consiglio europeo di istituire una garanzia per i giovani al fine di aumentare l'occupazione giovanile;

la garanzia per i giovani è una componente chiave del pacchetto della Commissione europea a favore dell'occupazione giovanile;

1.

accoglie con favore la decisione della Commissione europea di dare nuovo slancio alle azioni contro la disoccupazione giovanile, un problema complesso e urgente che richiede uno sforzo politico ampio e coordinato; a questo proposito sostiene la proposta della Commissione europea riguardante una raccomandazione del Consiglio sull'istituzione di una garanzia per i giovani, che rappresenterebbe uno strumento chiave nella lotta contro la disoccupazione giovanile;

2.

ricorda di aver fermamente sostenuto nel suo parere in materia (3) l'obiettivo di offrire a tutti i giovani, entro quattro mesi dall'uscita dalla scuola, una possibile occupazione, una formazione professionale o un corso di studi, come previsto dall'iniziativa faro Gioventù in movimento (Youth on the move) della strategia Europa 2020;

3.

suggerisce di estendere i sistemi di garanzia per i giovani, e più in particolare le loro componenti occupazione, apprendistato e tirocinio, ai neolaureati fino a 30 anni di età;

4.

sottolinea l'importante ruolo degli enti regionali e locali nelle politiche in materia di occupazione, formazione e istruzione, come confermato in occasione del convegno dedicato all'iniziativa faro Gioventù in movimento della strategia Europa 2020, organizzato dal CdR il 13 dicembre 2012;

5.

accoglie con favore l'accento posto dalla Commissione sulle strategie basate sulla partnership per l'istituzione e l'attuazione dei sistemi di garanzia per i giovani. Insiste tuttavia affinché tali partnership siano sviluppate fin dall'inizio della definizione delle politiche e coinvolgano tutte le parti direttamente interessate, in particolare gli enti locali e regionali. Questi ultimi finora sono stati ampiamente esclusi dal processo collegato alla strategia Europa 2020 e dal semestre europeo, a grave scapito della legittimità democratica e anche dell'efficacia delle misure adottate;

6.

concorda con la Commissione europea sulla necessità di garantire un tempestivo intervento e una pronta attivazione per quanto riguarda l'occupazione dei giovani e condivide l'idea che il principio dell'obbligo reciproco debba essere applicato fin dall'inizio;

7.

ribadisce che le misure di sostegno per l'integrazione nel mercato del lavoro definite nel quadro di una garanzia per i giovani dovrebbero assolutamente comprendere le competenze linguistiche nonché la pratica professionale, in modo da migliorare l'occupabilità e favorire la mobilità del lavoro all'interno dell'UE;

8.

sottolinea l'importanza di collegare i sistemi di garanzia per i giovani con la mobilità giovanile tra gli Stati membri, rafforzando a questo proposito il ruolo dell'iniziativa faro Gioventù in movimento e degli enti regionali e locali. Questi ultimi si trovano spesso ad attuare programmi di mobilità a livello locale, e il sostegno dell'UE per una migliore cooperazione interregionale potrebbe garantire risultati migliori;

9.

al riguardo, accoglie con favore la proposta della Commissione europea di introdurre una tessera professionale europea finalizzata a semplificare le procedure per il riconoscimento delle qualifiche professionali; insiste in questo contesto sul fatto che i tirocini che fanno parte della formazione di una professione regolamentata, che siano remunerati oppure no, dovrebbero venire riconosciuti in tutta l'UE ed essere oggetto di un contratto; si tratta di un elemento importante per i giovani europei, che sono colpiti da un tasso di disoccupazione preoccupante e per i quali la mobilità professionale costituisce un modo realistico di entrare o rientrare nel mercato del lavoro;

10.

mette l'accento sull'importanza di sensibilizzare maggiormente i giovani circa le possibilità di trascorrere un periodo di tempo in altri Stati membri per studio, formazione o lavoro, esperienze che possono svolgere un ruolo fondamentale nell'accrescere lo spirito di indipendenza e il senso di responsabilità di un individuo, contribuendo al tempo stesso allo sviluppo di idee nuove e innovative;

11.

osserva che l'UE dovrebbe assicurare che i programmi di mobilità siano accessibili, a parità di condizioni, a tutti i giovani, e raccomanda pertanto che venga offerto sostegno alle regioni con caratteristiche geografiche specifiche, come le aree rurali e scarsamente popolate, e in particolare le regioni insulari e ultraperiferiche;

12.

attira d'altro canto l'attenzione sul fatto che la maniera principale di aumentare il tasso di occupazione dei giovani consiste nell'incoraggiare la creazione di nuovi posti di lavoro a tutti i livelli di qualificazione, e non soltanto nei settori che necessitano di qualifiche di livello elevato;

13.

sottolinea che uno degli strumenti più importanti è la creazione di sistemi di formazione in alternanza e il sostegno a questi sistemi nei quali, fin dall'inizio degli studi, si stabilisce un rapporto fra lo studente e il suo futuro datore di lavoro;

14.

sottolinea la necessità di concentrarsi sulle misure in grado di migliorare le capacità e le competenze per affrontare gli squilibri esistenti tra le capacità professionali e le esigenze del mercato del lavoro; a tal fine il proseguimento degli studi, l'apprendistato e il tirocinio devono essere saldamente ancorati all'obiettivo occupazionale; inoltre i datori di lavoro, nell'ambito dei sistemi di garanzia per i giovani, svolgono un ruolo importante nel fornire le necessarie opportunità di sviluppo della carriera;

15.

ricorda, a proposito del miglioramento delle capacità nel quadro dei sistemi di garanzia per i giovani, che il Comitato delle regioni ha istituito un concorso per l'assegnazione del marchio Regione imprenditoriale europea (EER), uno dei cui obiettivi principali è promuovere lo spirito imprenditoriale e l'attuazione di politiche favorevoli alle imprese al fine di creare occupazione. Le regioni EER hanno rivolto particolare attenzione alle politiche volte ad incoraggiare i giovani a diventare imprenditori;

16.

esprime apprezzamento per l'attenzione rivolta dalla Commissione europea ai lavori qualitativamente validi e raccomanda agli Stati membri di assicurare che i loro sistemi di garanzia per i giovani prevedano un'offerta qualitativamente buona di occupazione; precisa inoltre che la crisi economica in atto non può essere addotta a pretesto per allentare le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro; sottolinea che deve essere garantito un grado minimo di tutela per i lavoratori, ma che è a livello nazionale che le parti sociali concludono accordi sulle questioni di diritto del lavoro; le parti sociali dovrebbero essere coinvolte a pieno titolo nell'elaborazione di un quadro di qualità per l'occupazione offerta nell'ambito dei sistemi di garanzia per i giovani; fa osservare il significativo aumento del livello di esposizione dei giovani alla povertà, come conferma l'edizione 2012 della Rassegna annuale sull'occupazione e gli sviluppi sociali in Europa della Commissione europea (4);

17.

sollecita gli Stati membri a coinvolgere direttamente i datori di lavoro, anche del settore privato, nell'attuazione della garanzia per i giovani, allo scopo di offrire quante più opportunità possibili ai giovani;

18.

fa osservare che la disoccupazione giovanile è particolarmente elevata negli Stati membri attualmente soggetti a forti vincoli di bilancio. Approva quindi l'idea di fornire un sostegno continuo e mirato a tali Stati, se necessario con misure finanziarie aggiuntive, per aiutarli a superare le difficoltà legate all'introduzione e attuazione dei sistemi di garanzia per i giovani a livello nazionale, come previsto ad esempio dal patto di crescita del giugno 2012;

19.

condivide l'idea per cui, in assenza di finanziamenti specifici previsti dalla Commissione europea per i sistemi di garanzia per i giovani, l'iniziativa dovrebbe essere cofinanziata ricorrendo agli strumenti di finanziamento offerti dalla politica di coesione, in particolare il Fondo sociale europeo (FSE); mette quindi in guardia dai tagli al bilancio della politica di coesione nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020;

20.

invita la Commissione europea e gli Stati membri ad assicurare che i futuri accordi di partenariato sulla politica di coesione affrontino in particolare il problema della disoccupazione giovanile in modo adeguato e che, nel quadro dei sistemi di garanzia per i giovani, possano essere utilizzati gli stanziamenti del Fondo sociale europeo per attuare le buone pratiche e le strategie innovative già esistenti in alcuni Stati;

21.

esorta gli Stati membri e gli enti locali e regionali a istituire il coordinamento necessario fra le amministrazioni competenti per i servizi occupazionali e quelli educativi, affinché i giovani che hanno lasciato il sistema educativo e si ritrovano disoccupati possano beneficiare dei fondi europei connessi con le azioni politiche relative alla formazione e alla gioventù, in particolare per promuoverne la qualificazione mediante iniziative di formazione che diano loro una seconda opportunità;

22.

invita gli Stati membri a presentare nel 2013 piani nazionali per l'occupazione che prevedano anche progressi verso l'introduzione e l'attuazione dei sistemi di garanzia per i giovani;

23.

sollecita l'introduzione e l'attuazione dei sistemi di garanzia per i giovani al più tardi entro il gennaio 2014;

24.

riconosce che garantire un'offerta qualitativamente buona di occupazione ai giovani è impossibile senza un miglioramento della situazione economica generale. Pertanto invita gli Stati membri a adottare politiche finalizzate a stimolare la crescita e l'occupazione in generale, nonché la qualificazione dei giovani disoccupati che hanno lasciato il sistema educativo senza acquisire alcun titolo, parallelamente alle misure collegate con la garanzia per i giovani; in questo contesto plaude all'integrazione di tale iniziativa nell'ambito del semestre europeo;

25.

invita gli Stati membri a dare seguito alle raccomandazioni della Commissione, per assicurare la massima informazione possibile sui nuovi servizi e sulle nuove misure di sostegno disponibili nell'ambito dei sistemi di garanzia per i giovani, un settore in cui la partecipazione degli enti regionali e locali è essenziale per via del loro ruolo attivo nell'attuazione di tali sistemi;

26.

chiede alla Commissione europea di creare un meccanismo efficace per assistere gli Stati membri nell'attuazione della garanzia per i giovani, compreso lo scambio di buone pratiche e conoscenze, e sollecita il coinvolgimento del CdR in questo processo;

27.

raccomanda alla Commissione europea di inserire la proposta di istituire una garanzia per i giovani tra le sue priorità in materia di comunicazione per il 2013 e di fare ampio uso dei media sociali per tale scopo;

28.

incarica il proprio Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Presidente del Parlamento europeo, al Presidente del Consiglio europeo, al Presidente della Commissione europea, alla presidenza irlandese del Consiglio dell'UE e alla prossima presidenza lituana.

Bruxelles, 1o febbraio 2013

Il presidente del Comitato delle regioni

Ramón Luis VALCÁRCEL SISO


(1)  Cfr. relazione Eurofound NEETs- Young people not in employment, education or training: Characteristics, costs and policy responses in Europe ("NEET, i giovani che non hanno un lavoro e non seguono un percorso scolastico o formativo: caratteristiche, costi e risposte politiche in Europa") http://www.eurofound.europa.eu/pubdocs/2012/54/en/1/EF1254EN.pdf.

(2)  Studio dell'Istituto internazionale di studi sociali dell'OIL EuroZone job crisis: trends and policy responses. ("La crisi occupazionale nella zona euro: tendenze e risposte politiche"), 2012 - http://www.ilo.org/global/research/publications/WCMS_184965/lang–en/index.htm.

(3)  CdR 292/2010 fin.

(4)  http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-5_en.htm?locale=en.


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