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Document 52012AE1047

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma «Diritti e cittadinanza» per il periodo 2014-2020 — COM(2011) 758 definitivo — 2011/0344 (COD)

OJ C 191, 29.6.2012, p. 108–110 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

29.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 191/108


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma «Diritti e cittadinanza» per il periodo 2014-2020

COM(2011) 758 definitivo — 2011/0344 (COD)

2012/C 191/19

Relatore generale: BOLAND

Il Consiglio, in data 9 febbraio 2012, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma «Diritti e cittadinanza» per il periodo 2014-2020

COM(2011) 758 final — 2011/0344 (COD).

L'Ufficio di presidenza del Comitato economico e sociale europeo, in data 29 febbraio 2012, ha incaricato la sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza, di preparare i lavori del Comitato in materia.

Vista l'urgenza dei lavori, il Comitato economico e sociale europeo, nel corso della 480a sessione plenaria, dei giorni 25 e 26 aprile 2012 (seduta del 26 aprile), ha nominato relatore generale Seamus BOLAND e ha adottato il seguente parere con 127 voti favorevoli e 4 astensioni.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1   Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con favore la proposta di continuare il programma Diritti e cittadinanza, e raccomanda che ad esso venga fornito il massimo sostegno da tutte le parti interessate coinvolte nella sua attuazione.

1.2   Suggerisce altresì di inserire nel titolo la parola uguaglianza, per fare sì che il programma miri a proteggere i diritti di coloro che sono vittime di discriminazione a causa delle disuguaglianze. Inoltre, tra gli obiettivi del programma dovrebbe figurare la lotta alla violenza, soprattutto quella domestica.

1.3   Tali obiettivi dovrebbero citare più direttamente e specificamente i seguenti temi: uguaglianza, parità di genere, lotta alla violenza e attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

1.4   Il CESE rileva con soddisfazione che per questo programma è stata proposta una dotazione di bilancio. Tuttavia, raccomanda vivamente di aumentare in modo realistico l'importo di tale dotazione, cosicché si possa tener conto degli aspetti supplementari che sono stati aggiunti al programma.

1.5   Il CESE invita la DG Giustizia a sincerarsi di disporre di tutte le informazioni necessarie per valutare correttamente gli impatti e a sviluppare indicatori equi e obiettivi che consentano un'analisi adeguata del programma.

1.6   Il CESE prende atto del passaggio della gestione del programma dalla DG Occupazione, affari sociali e inclusione alla DG Giustizia, e fa osservare che tale cambiamento, benché giustificato da validi motivi, potrebbe comunque comportare dei rischi in termini di gestione globale del programma. A questo proposito raccomanda di effettuare un'appropriata analisi dei rischi, allo scopo di minimizzare le difficoltà che dovessero insorgere a seguito di questo cambiamento di gestione.

1.7   Il CESE raccomanda che il programma venga attuato in tutta l'Unione europea in modo conforme alla Carta dei diritti fondamentali.

1.8   Il CESE ritiene che ciascuno dei programmi attuati benefici di un sostegno adeguato in ciascuno dei piani annuali. Al riguardo raccomanda che i fondi vengano assegnati in modo specifico, per far sì che nessun programma risulti svantaggiato. Suggerisce inoltre di aggiungere una frase alla proposta della Commissione, per assicurare che ciascun programma di lavoro annuale preveda una distribuzione adeguata ed equa dei fondi tra i diversi ambiti e che vengano mantenuti livelli di finanziamento adeguati per ognuno di essi.

1.9   Le parti interessate esprimono forti preoccupazioni per l'aggiunta, nel programma, di una parte relativa ai consumatori, che, a loro avviso, potrebbe sostituire i programmi esistenti e/o indebolire il sostegno finanziario di cui beneficiano. Il CESE, pur consapevole della necessità di includere il tema dei consumatori, in quanto esso rientra tra le responsabilità della DG Giustizia, raccomanda vivamente che la dotazione assegnata al programma non venga ridotta a seguito di tale aggiunta.

1.10   A questo proposito, è importante osservare che i programmi intesi a migliorare la situazione delle vittime di discriminazioni in termini di uguaglianza e diritti umani si trovano spesso di fronte a situazioni di povertà. Il CESE, pur approvando l'esistenza di altri programmi di lotta alla povertà e all'esclusione, è fermamente convinto che questo programma debba tenere pienamente conto del ruolo svolto dalla povertà come causa di discriminazione.

1.11   Si teme che l'adozione di una definizione rigida del concetto di cittadinanza possa escludere alcune delle «persone» citate negli obiettivi del programma. Il CESE è convinto che tale preoccupazione verrebbe attenuata se fosse incoraggiata l'adozione di principi di inclusione nei piani dei programmi di attuazione. Raccomanda di precisare ai richiedenti che negli obiettivi generali viene utilizzato il termine persone per assicurare la piena inclusione.

1.12   Il CESE sostiene fermamente il lavoro svolto dalle reti esistenti e inteso a sostenere e dirigere i programmi di informazione che aiutano i beneficiari di finanziamenti e i responsabili politici a livello nazionale ed europeo. È fondamentale che le reti che richiedono un finanziamento nel quadro del nuovo programma non siano svantaggiate poiché viene ignorata la loro esperienza nella realizzazione di attività a favore dei diritti umani e dell'uguaglianza. Il Comitato ritiene altresì che sia in corso un'attenta valutazione di questo lavoro, che permetterà di trarre insegnamenti dal programma per i futuri interventi in materia di uguaglianza e diritti umani.

1.13   Vi è il diffuso timore che un'eventuale interruzione tra la fine dell'attuale programma 2007-2013 e l'avvio del nuovo programma 2014-2020 pregiudicherebbe l'insieme del programma con una perdita di conoscenze fondamentali. Il CESE raccomanda quindi vivamente di evitare tale interruzione.

2.   Contesto

2.1   La proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma «Diritti e cittadinanza» per il periodo 2014-2020 (1) è stata adottata dalla Commissione il 15 novembre 2011. Essa presenta i cambiamenti proposti per il nuovo programma sulla base degli insegnamenti tratti dal programma in corso relativo al periodo 2007-2013.

2.2   Dopo l'adozione della proposta, al Comitato economico e sociale europeo è stato chiesto di elaborare un parere da adottare alla sua 480a sessione plenaria del 25 e 26 aprile 2012.

2.3   La proposta si basa sugli articoli 19, secondo comma, 21, secondo comma, 114, 168, 169 e 197 del TFUE.

2.4   La dotazione finanziaria per l'esecuzione del programma «Diritti e cittadinanza», per il periodo che va dal 1o gennaio 2014 al 31 dicembre 2020, è pari a 439 milioni di euro (prezzi correnti).

2.5   È disponibile in tutti gli Stati dell'Unione europea.

2.6   La partecipazione di paesi terzi è limitata al SEE, ai paesi in via di adesione e ai paesi candidati effettivi e potenziali. Altri paesi terzi, in particolare quelli in cui trova applicazione la politica europea di vicinato, possono essere associati alle azioni del programma.

2.7   Tutte le parti interessate concordano sul fatto che il nuovo programma non dovrebbe essere posticipato e dovrebbe divenire pienamente operativo all'inizio del 2014.

3.   Proposta della Commissione

3.1   La proposta della Commissione contiene una descrizione dettagliata del programma proposto per il periodo 2014-2020.

3.2   Viene tracciato un quadro inteso a semplificare e razionalizzare il programma «Diritti e cittadinanza», che subentrerà a tre programmi esistenti:

3.3   (a) Diritti fondamentali e cittadinanza, (b) Daphne III, (c) le sezioni Diversità e lotta contro la discriminazione e Parità fra uomini e donne del Programma per l'occupazione e la solidarietà sociale (Progress).

3.4   Dopo una valutazione d'impatto del programma in corso, relativo al periodo 2007-2013, la Commissione ha deciso di fondere gli attuali sei programmi in due soli programmi. La fusione di questi programmi consentirà un approccio globale al finanziamento e una maggiore efficienza nella gestione del programma.

3.4.1   L'obiettivo generale del programma è contribuire alla creazione di uno spazio in cui i diritti delle persone, quali sanciti dal TFUE e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, siano promossi e protetti.

3.4.2   Gli obiettivi specifici del programma sono cinque:

rafforzare l'esercizio dei diritti derivanti dalla cittadinanza dell'Unione;

promuovere l'attuazione efficace del divieto di discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, compresi il principio di parità tra donne e uomini e i diritti delle persone con disabilità e degli anziani;

garantire un livello elevato di protezione dei dati personali;

promuovere il rispetto dei diritti del minore;

permettere a consumatori e imprese di commerciare e acquistare con fiducia nel mercato interno.

3.5   La proposta contiene alcuni dettagli relativi alla valutazione intermedia e alcune proposte di miglioramenti.

4.   Osservazioni generali

4.1   Il CESE condivide il giudizio espresso dalla Commissione, secondo la quale lo sviluppo di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia resta una priorità per l'Unione europea. Al tempo stesso, però, esprime preoccupazione per l'attuazione non uniforme della Carta dei diritti fondamentali all'interno dell'Unione europea.

4.2   Il nuovo programma prevede in sostanza la concessione di un finanziamento di 439 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Ciò corrisponde a una lieve diminuzione rispetto al bilancio precedente e, ad avviso del CESE, denota una riduzione dell'impegno dell'Unione europea a favore del miglioramento delle condizioni delle persone vittime di discriminazione.

4.3   Il CESE teme che l'aumento delle «tendenze estremiste» possa pregiudicare il rispetto dei diritti umani fondamentali (2), ed è quindi importante fornire risorse adeguate ai gruppi che operano per migliorare questa situazione. Sebbene venga messa a disposizione una dotazione per la prosecuzione di questi lavori, il Comitato sostiene molto chiaramente che l'importo proposto è inferiore al livello di sostegno necessario per garantire la continuità dei lavori previsti nel precedente programma.

4.4   Il CESE teme che la prioritarizzazione dei programmi annuali adottata dalla Commissione, in linea con l'articolo 8 della proposta, possa danneggiare alcuni elementi o punti del progetto. Per ovviare a questo problema, basterebbe assicurare che tutti i programmi di lavoro ricevano un livello di finanziamento necessario per la prosecuzione dei lavori in corso.

4.5   Occorre mantenere un'elevata visibilità dei programmi, così da dimostrare la loro efficacia nel promuovere la non discriminazione in tutti i settori interessati.

4.6   Il CESE teme che la capacità della DG Giustizia di valutare gli impatti possa essere compromessa dalla sua dichiarazione di non disporre di informazioni sufficienti.

4.7   Il CESE nota con preoccupazione che la parte aggiuntiva relativa ai consumatori potrebbe esercitare ulteriori pressioni non necessarie sul programma, come la sostituzione di programmi che affrontano direttamente il tema dei diritti umani fondamentali e il rischio che una parte importante dei finanziamenti venga dirottata dai programmi relativi ai diritti umani e alla giustizia.

4.8   Il CESE rileva con preoccupazione che il titolo del programma non rispecchia interamente il suo contenuto. In particolare, ritiene che l'assenza nel titolo della parola uguaglianza indebolisca i programmi a favore della parità dei diritti.

4.9   Il CESE sottolinea che tra gli obiettivi del programma dovrebbe figurare la lotta alla violenza, soprattutto quella domestica.

4.10   Il CESE teme che la definizione di cittadinanza che figura in uno dei cinque obiettivi specifici del programma possa escludere coloro che vivono nell'UE senza tuttavia averne la cittadinanza. Accoglie con favore il fatto che negli obiettivi generali del programma si parli invece di «persone». Raccomanda tuttavia di rafforzare gli obiettivi, in modo da rendere il programma pienamente inclusivo.

4.11   Vi è un consenso generale sul fatto che le reti esistenti coinvolte nel sostegno e nella diffusione di informazioni sul programma non debbano essere svantaggiate qualora richiedano di partecipare al nuovo programma. Il Comitato prende atto della loro notevole esperienza nella realizzazione di attività a favore dei diritti umani e dell'uguaglianza. Al tempo stesso concorda sulla necessità di valutare attentamente il ruolo delle reti, così come di tutte le componenti del programma.

4.12   La necessità di adattare i programmi in funzione degli insegnamenti tratti da altre esperienze, come l'Accordo del Venerdì Santo, per rivalutare i diritti allo scopo di migliorarli qualora cambino le circostanze, dovrebbe svolgere un ruolo essenziale nello sviluppo del programma.

4.13   Il CESE osserva che occorre sempre trovare un equilibrio nella ricerca dei diritti e dell'uguaglianza, in modo che possano essere riconosciuti i diritti della comunità nel suo insieme. È altrettanto chiaro che tutti dovrebbero avere accesso a dei processi che garantiscono l'assenza di qualsiasi discriminazione.

Bruxelles, 26 aprile 2012

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  COM(2011) 758 final – 2011/0344 (COD).

(2)  Staffan NILSSON, Europe’s snail syndrome («L'Europa e la sindrome della lumaca»), 10 maggio 2011 (http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.news.18276).


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