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Document 52010PC0478

Proposal for a COUNCIL RECOMMENDATION Youth on the move – promoting the learning mobility of young people

52010DC0478




[pic] | COMMISSIONE EUROPEA |

Bruxelles, 15.9.2010

COM(2010) 478 definitivo

Proposta di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

Youth on the Move -Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento

SEC(2010) 1048}SEC(2010) 1049}SEC(2010) 1050}

RELAZIONE

1. CONTESTO DELLA PROPOSTA

La proposta di raccomandazione rientra nel programma "Youth on the Move", un'iniziativa faro dell'Unione europea a sostegno della strategia Europa 2020. L'obiettivo del programma consiste nel'" migliorare l'efficienza dei sistemi di insegnamento" e nell' "aumentare l'attrattiva internazionale degli istituti europei di insegnamento superiore e migliorare la qualità generale di tutti i livelli dell'istruzione e della formazione nell'UE, combinando eccellenza e equità, mediante la promozione della mobilità di studenti e tirocinanti, e migliorare la situazione occupazionale dei giovani [1].

Una delle linee d'azione fondamentali dell'iniziativa "Youth on the Move" consiste nel sostenere lo sviluppo della mobilità transnazionale in una prospettiva di apprendimento per i giovani. La mobilità a fini di apprendimento costituisce uno strumento importante che consente ai giovani di incrementare le proprie future possibilità di occupazione e di acquisire nuove competenze professionali rafforzando al contempo il loro ruolo di cittadini attivi. Grazie alla mobilità i giovani acquisiscono nuove conoscenze e sviluppano nuove competenze linguistiche e interculturali. Gli europei che sperimentano la mobilità da giovani studenti hanno maggiori possibilità di essere mobili anche più tardi nella vita, sul mercato del lavoro. I datori di lavoro riconoscono e apprezzano tali potenzialità. La mobilità per l'apprendimento è stata inoltre determinante nell'apertura dei sistemi di istruzione e formazione, ha conferito loro una dimensione più europea e internazionale e li ha resi più accessibili ed efficienti[2].

L'UE vanta una lunga e valida esperienza in materia di sostegno alla mobilità per l'apprendimento grazie a vari programmi e iniziative, di cui la più nota è il programma Erasmus[3]. La mobilità per l'apprendimento è finanziata anche nel quadro dei Fondi strutturali. L'iniziativa "Youth on the Move" contribuirà a realizzare l'ambizioso obiettivo di offrire a tutti i giovani d'Europa, entro il 2020, la possibilità di trascorrere all'estero parte del loro percorso formativo, compresa la formazione professionale in ambiente lavorativo[4] .

Il Libro verde della Commissione sulla mobilità per l'apprendimento (luglio 2009)[5] ha dato luogo a una consultazione pubblica su come affrontare al meglio gli ostacoli alla mobilità e offrire maggiori possibilità di formazione all'estero. Sono pervenute oltre 3 000 risposte da organismi pubblici nazionali e regionali e da altre parti interessate[6]. Ciò dimostra la diffusa volontà di accrescere la mobilità degli studenti a tutti i livelli del sistema educativo (istruzione superiore, scuole, istruzione e formazione professionale), ma anche nell'apprendimento non formale e informale (ad esempio nel volontariato). Le risposte ottenute confermano che non tutti gli ostacoli alla mobilità sono stati rimossi. Per questi motivi la Commissione propone, parallelamente all'adozione della comunicazione "Youth on the Move"[7], l'adozione di una raccomandazione del Consiglio sulla mobilità a fini di apprendimento come base per una nuova campagna congiunta degli Stati membri volta ad eliminare definitivamente ogni ostacolo alla mobilità. Per monitorare lo sviluppo della situazione sarà allestito un "quadro di controllo della mobilità" , che consentirà di mettere a confronto i progressi compiuti dagli Stati membri nell'eliminazione di tali ostacoli.

La presente raccomandazione fa seguito alla raccomandazione 2001/613/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 luglio 2001, relativa alla mobilità nella Comunità degli studenti, delle persone in fase di formazione, di coloro che svolgono attività di volontariato, degli insegnanti e dei formatori[8]. Tale raccomandazione ha invitato gli Stati membri ad adottare i necessari provvedimenti per eliminare gli ostacoli alla mobilità di queste categorie di persone. Di conseguenza, dopo il 2001 sono stati messi a punto vari strumenti e sono state intraprese iniziative sul piano politico:

- Nel dicembre 2004, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato una decisione relativa ad un quadro comunitario unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze[9], il cosiddetto Europass, che i cittadini possono utilizzare su base volontaria per meglio comunicare e presentare le proprie qualifiche e competenze in tutta Europa.

- La mobilità per l'apprendimento può contribuire inoltre al buon funzionamento del mercato interno consentendo ai giovani europei di migliorare la loro conoscenza delle lingue straniere e di acquisire competenze interculturali in una prospettiva professionale. Ciò contribuirebbe, a sua volta, a semplificare il riconoscimento delle qualifiche professionali tra gli Stati membri ai sensi della direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 settembre 2005[10].

- La raccomandazione 2006/961/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa alla mobilità transnazionale nella Comunità a fini di istruzione e formazione professionale ha proposto l'adozione di una Carta europea di qualità per la mobilità[11].

- Il quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente[12], introdotto da una raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, comincia a essere utilizzato come strumento per tradurre e rendere più comprensibili in tutta Europa le qualifiche nazionali.

- Il Libro verde della Commissione "Migrazione e mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi d'istruzione europei, del luglio 2008"[13] ha esaminato come le politiche in materia di istruzione possono affrontare meglio le sfide poste dall'immigrazione e dai flussi di mobilità interni all'UE.

- La risoluzione del Consiglio del 21 novembre 2008 – "Integrare maggiormente l'orientamento permanente nelle strategie di apprendimento permanente"[14] ha rilevato il potenziale di mobilità nell'istruzione e nella formazione, come pure sul mercato del lavoro, e invita, tra l'altro, gli Stati membri a garantire l'accesso di tutti i cittadini ai servizi di orientamento.

- La raccomandazione del Consiglio sulla mobilità di giovani volontari nell'Unione europea, del 20 novembre 2008[15], ha riconosciuto che la mobilità transfrontaliera in Europa può costituire uno strumento importante per promuovere l'istruzione, l'occupazione e la coesione regionale e sociale, nonché per contribuire a migliorare la comprensione reciproca e la partecipazione attiva nella società. Ha proposto di dare ad un numero sempre maggiore di giovani l'opportunità di svolgere attività di volontariato in un altro paese dell'UE.

- Il comunicato di Bordeaux, del dicembre 2008, sulla cooperazione europea rafforzata in materia di istruzione e formazione professionale (processo di Copenaghen)[16] e le relative conclusioni del Consiglio[17] hanno sottolineato l'opportunità di favorire nei sistemi di IFP la mobilità di lavoratori, discenti e insegnanti, da un sistema di formazione ad un altro e da un paese ad un altro.

- Il comunicato della conferenza dei ministri europei responsabili dell'istruzione superiore nello Spazio europeo dell'istruzione superiore (processo di Bologna) dell'aprile 2009[18] ha posto come obiettivo che, entro il 2020, almeno il 20% dei laureati nello Spazio europeo dell'istruzione superiore abbia trascorso un periodo di studio o formazione all'estero.

- Le conclusioni del Consiglio sul quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione ("ET 2020"), del 12 maggio 2009[19], fissano un obiettivo strategico secondo il quale l'apprendimento all'estero dovrebbe diventare "la regola piuttosto che l'eccezione". Nelle sue conclusioni il Consiglio ha invitato la Commissione a elaborare proposte di possibili criteri di riferimento, anche in tema di mobilità, mettendo l'accento in un primo tempo sull'istruzione superiore ed esaminando l'eventualità di stabilire indicatori per l'istruzione e la formazione professionale e per la mobilità degli insegnanti.

- La promozione della mobilità è stata tra l'altro una delle priorità fondamentali indicate nella comunicazione della Commissione sull'occupazione del giugno 2009, "Un impegno comune per l'occupazione"[20].

- Le conclusioni del Consiglio del 26 novembre 2009 sullo sviluppo professionale degli insegnanti e dei capi istituto[21] hanno invitato gli Stati membri a promuovere attivamente le opportunità offerte dai programmi di scambio e di mobilità a livello sia nazionale che internazionale.

- L'importanza di riconoscere le attività di volontariato è stata inoltre sottolineata dalla decisione 2010/37/CE del Consiglio, del 27 novembre 2009, relativa all'Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (2011)[22].

- Occorre inoltre incoraggiare la mobilità dei giovani ricercatori per far sì che l'Unione possa stare al passo dei suoi concorrenti nel campo della ricerca e dell'innovazione. La comunicazione della Commissione del 23 maggio 2008 "Migliori carriere e maggiore mobilità: una partnership europea per i ricercatori"[23] ha proposto una serie di azioni intese a garantire ai ricercatori nell'UE una formazione adeguata, interessanti opportunità di carriera e la rimozione degli ostacoli alla mobilità, mentre le conclusioni del Consiglio del 2 marzo 2010 sulla mobilità e la carriera dei ricercatori europei[24] hanno fornito elementi concreti sulle possibilità di migliorare la mobilità dei ricercatori, individuando diversi settori d'intervento.

Grazie a tali attività, sono stati ottenuti risultati notevoli, ma molto resta ancora da fare. La strategia "Youth on the Move" annuncia nuove azioni chiave relative alla mobilità dei giovani nei diversi contesti di apprendimento a livello dell'UE e degli Stati membri, ma prevede anche il rafforzamento delle attività esistenti e l'attuazione di altre, nel rispetto del principio di sussidiarietà . È evidente, tuttavia, che i programmi dell'UE non riescono, da soli, a realizzare gli ambiziosi obiettivi che l'iniziativa si pone. Il programma va di conseguenza sostenuto oltre che dall'UE, anche dagli sforzi congiunti degli Stati membri e di altri attori a favore della mobilità per l'apprendimento. Un compito importante sarà quello di individuare e eliminare gli ostacoli alla mobilità .

La presente raccomandazione del Consiglio fornisce orientamenti specifici per quanto riguarda gli ostacoli amministrativi, istituzionali e giuridici che si frappongono alla mobilità dei giovani per l'apprendimento. Essa completa gli orientamenti di massima integrati della strategia Europa 2020, in particolare gli orientamenti in materia di occupazione.

2. ESITO DELLE CONSULTAZIONI DELLE PARTI INTERESSATE E DELLE VALUTAZIONI D'IMPATTO

L'Unione europea vanta una lunga e apprezzata esperienza in materia di promozione e di sostegno alla mobilità a fini di apprendimento – un settore che offre vantaggi diretti e tangibili ai cittadini europei. Iniziative quali il programma Erasmus hanno permesso a più di due milioni di cittadini di studiare in un altro paese e di vedere formalmente riconosciute tali esperienze. Per facilitare il raggiungimento di tali obiettivi sono stati posti in essere strumenti pratici, quali il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti accademici (ECTS).

Tuttavia, per troppi giovani europei la mobilità per l'apprendimento resta una prospettiva non realistica. Sono infatti relativamente pochi i giovani che sfruttano i vantaggi offerti da un'esperienza di apprendimento all'estero e alcune categorie di giovani, come quelli provenienti da ambienti svantaggiati, sono in particolar modo sottorappresentate. Permangono ostacoli di natura linguistica, culturale, finanziaria, giuridica e amministrativa, in particolare al di fuori dei programmi strutturati di mobilità dell'UE. Se risorse supplementari ai livelli nazionale e europeo, nel quadro di programmi già esistenti, possono favorire la mobilità, non basteranno però a farne una possibilità concreta per tutti. Gli Stati membri devono adoperarsi più attivamente per eliminare gli ostacoli che persistono ai livelli nazionale e regionale.

Esiste già una raccomandazione del Consiglio del 2001 relativa alla mobilità nella Comunità degli studenti, delle persone in fase di formazione, di coloro che svolgono attività di volontariato, degli insegnanti e dei formatori, ma è caduta in disuso e ha ormai perso attualità. Urge pertanto aggiornare, riorientare e ridinamizzare questa raccomandazione al fine di incentivare la mobilità per l'apprendimento quale prospettiva offerta a tutti i giovani europei.

Come primo passo, la Commissione europea ha pubblicato nel luglio 2009 un Libro verde " Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento "[25], finalizzato a lanciare un'ampia consultazione pubblica per individuare i principali ostacoli alla mobilità e le soluzioni per superarli. In Europa tutti i responsabili politici sono d'accordo nel sostenere l'obiettivo di incrementare le possibilità di mobilità per i giovani. Il Libro verde mirava a coinvolgere i diretti interessati e il grande pubblico nella discussione su come realizzare tali ambiziosi obiettivi.

Il Libro verde ha messo in evidenza i vantaggi della mobilità per l'acquisizione di nuove conoscenze e competenze. Esso ha inoltre sottolineato il suo contributo all'apertura degli istituti di istruzione e formazione al resto del mondo e ai diversi tipi di discenti, e, di conseguenza, al miglioramento della qualità dell'insegnamento e della formazione. Altri vantaggi evidenziati sono la lotta contro l'isolamento, il protezionismo e la xenofobia.

La consultazione pubblica si è conclusa il 15 dicembre 2009 e ha riscosso grande successo: sono pervenute, in totale, 2798 risposte on-line, prevalentemente di giovani, e 258 risposte scritte di varie parti interessate, tra cui autorità degli Stati membri, il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo, autorità regionali e locali, associazioni europee e nazionali, parti sociali, universitari e cittadini.

A tale consultazione si è aggiunta una valutazione d'impatto che ha preso in esame tre opzioni. La necessità di estendere e promuovere la mobilità per l'apprendimento eliminando gli ostacoli è comune a tutte e tre le opzioni. I mezzi per farlo sono, ad esempio, una revisione della legislazione nazionale in modo da consentire la trasferibilità di borse e prestiti, un più efficace processo di riconoscimento e di convalida degli studi intrapresi al di fuori del paese d'origine, migliori servizi di orientamento per gli studenti e i volontari che prevedono un soggiorno all'estero. Le condizioni di messa in opera di tali mezzi variano, tuttavia, a seconda dell'opzione:

Opzione 1: nessuna azione a livello dell'Unione europea (status quo);

Opzione 2: raccomandazione del Consiglio Youth on the Move: Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento;

Opzione 3: un nuovo metodo aperto di coordinamento per la mobilità dei giovani a fini di apprendimento.

La valutazione d'impatto ha permesso di concludere che l'opzione 2 (raccomandazione del Consiglio Youth on the Move: Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento rappresenta la soluzione migliore per equilibrare effetti previsti, costi e oneri amministrativi.

3. ELEMENTI GIURIDICI DELLA PROPOSTA

La proposta rispetta pienamente il principio di sussidiarietà e non contiene alcun elemento giuridico vincolante, bensì raccomandazioni agli Stati membri su come eliminare gli ostacoli alla mobilità e accrescere le opportunità di mobilità offerte ai giovani a fini di apprendimento. La decisione su come realizzare al meglio tali obiettivi spetta agli Stati membri.

4. INCIDENZA SUL BILANCIO

I costi legati all'attuazione della raccomandazione da parte degli Stati membri riguarderanno, ad esempio, l'adattamento della legislazione per migliorare la trasferibilità di borse e prestiti e la diffusione di maggiori informazioni sulle opportunità di mobilità attraverso uffici di orientamento/consulenza per percorsi di studio e professionali. Gli oneri amministrativi per il monitoraggio dei progressi compiuti dovrebbero avere nel complesso un effetto neutro in quanto sarà realizzato nel quadro della strategia più ampia "Europa 2020" e dei programmi nazionali di riforma, degli accordi esistenti nel contesto del quadro strategico per la cooperazione europea nel campo dell'istruzione e della formazione (ET2020) e della strategia dell'UE a favore dei giovani.

Proposta di

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

Youth on the Move - Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare gli articoli 165 e 166,

considerando quanto segue:

(1) La comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 "Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva"[26] pone come uno dei suoi obiettivi prioritari lo sviluppo di un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione ("crescita intelligente"), e prevede l'iniziativa faro "Youth on the Move", il cui obiettivo consiste nel rafforzare le prestazioni e aumentare l'attrattiva internazionale degli istituti europei di istruzione superiore, migliorare la qualità generale di tutti i livelli dell'istruzione e della formazione nell'UE, combinando eccellenza e equità, mediante la promozione della mobilità di studenti e tirocinanti, e migliorare la situazione occupazionale dei giovani. La presente raccomandazione si iscrive nel contesto dell'iniziativa "Youth on the Move".

(2) La mobilità per l'apprendimento, ossia la mobilità transnazionale volta all'acquisizione di nuove competenze, è uno dei mezzi fondamentali attraverso i quali i giovani possono incrementare le proprie possibilità di occupazione e potenziare il proprio sviluppo personale e la cittadinanza attiva. Gli Europei che sperimentano la mobilità da giovani studenti hanno maggiori possibilità di essere mobili anche più tardi nella vita, sul mercato del lavoro. La mobilità dei discenti può contribuire ad una maggiore apertura dei sistemi e degli istituti di istruzione e formazione, nonché allo sviluppo della loro dimensione europea e internazionale e al miglioramento della loro accessibilità e efficacia. Essa può anche rafforzare la competitività dell'Europa contribuendo alla costruzione di una società ad alto contenuto di conoscenza[27].

(3) I vantaggi della mobilità sono stati messi in evidenza dalla raccomandazione 2001/613/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 luglio 2001, relativa alla mobilità nella Comunità degli studenti, delle persone in fase di formazione, di coloro che svolgono attività di volontariato, degli insegnanti e dei formatori[28]. Tale raccomandazione ha invitato gli Stati membri ad adottare i necessari provvedimenti per eliminare gli ostacoli alla mobilità di queste categorie di persone.

(4) Le disposizioni giuridiche in materia di libera circolazione dei lavoratori all'interno dell'Unione europea sono state richiamate nella comunicazione della Commissione "Ribadire la libera circolazione dei lavoratori: diritti e principali sviluppi", adottata il 13 luglio 2010[29].

(5) Dopo la raccomandazione del 2001 sono stati compiuti molti passi avanti in materia di mobilità dei giovani. Tuttavia, non sono utilizzati appieno tutti gli strumenti e i dispositivi esistenti e permangono numerosi ostacoli. Inoltre, il contesto della mobilità per l'apprendimento ha subito notevoli cambiamenti nell'ultimo decennio, a causa, tra l'altro, della globalizzazione, del progresso tecnologico, in particolare delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), e del maggior interesse rivolto all'occupabilità e alla dimensione sociale.

(6) Nel novembre 2008 il Consiglio ha invitato gli Stati membri a far sì che i periodi di apprendimento all'estero divengano progressivamente la norma e non l'eccezione per tutti i giovani europei. Il Consiglio ha invitato la Commissione a definire un piano di lavoro per l'integrazione di azioni a favore della mobilità transfrontaliera in tutti i programmi europei e ad appoggiare gli Stati membri nei loro sforzi per promuovere la mobilità[30].

(7) Nel luglio 2009 la Commissione ha pubblicato il Libro verde "Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento"[31], che ha dato luogo a una consultazione pubblica su una serie di questioni: ad esempio, i migliori mezzi per ampliare le opportunità di mobilità dei giovani europei, gli ostacoli alla mobilità che restano da eliminare e le possibilità per tutte le parti in causa di collaborare nel quadro di un nuovo partenariato per la mobilità a fini di apprendimento. Nell'elaborare la presente raccomandazione si è tenuto ampiamente conto delle risposte a detta consultazione, nonché dei pareri formulati dal Comitato economico e sociale europeo e dal Comitato delle regioni.

(8) È opportuno inoltre incoraggiare la mobilità dei giovani ricercatori affinché l'Unione non resti distanziata dai suoi concorrenti nel campo della ricerca e dell'innovazione. La comunicazione della Commissione del 23 maggio 2008 "Migliori carriere e maggiore mobilità: una partnership europea per i ricercatori"[32] ha proposto una serie di azioni volte a garantire ai ricercatori dell'UE una formazione adeguata e possibilità di carriera attraenti, senza ostacoli alla loro mobilità, mentre le conclusioni del Consiglio del 2 marzo 2010 su mobilità e carriere dei ricercatori europei[33] hanno fornito elementi concreti su come migliorare la mobilità dei ricercatori e hanno individuato diversi ambiti d'azione.

(9) La presente raccomandazione interessa i giovani appartenenti a tutti i contesti di apprendimento e di formazione, vale a dire scuola, formazione professionale (scolastica o apprendistato), istruzione terziaria (laurea/laurea magistrale/dottorato), scambi tra giovani, volontariato o tirocini, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea. I principali interessati sono le persone di età compresa tra 16 e 35 anni. La mobilità per l'apprendimento è considerata pertinente per tutte le discipline e tutti gli ambiti (cultura, scienze, tecnologia, arti o sport) e interessa anche i giovani imprenditori e i giovani ricercatori. Nella presente raccomandazione, il termine "apprendimento" si riferisce all'apprendimento di tipo formale, informale e non formale.

(10) La presente raccomandazione intende incoraggiare gli Stati membri a promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento e ad eliminare gli ostacoli che impediscono i progressi in tale settore. Al contempo, essa rispetta pienamente le loro responsabilità nell'ambito delle rispettive legislazioni nazionali.

(11) Essa incoraggia inoltre gli Stai membri a sfruttare tutte le possibilità offerte dagli strumenti esistenti per facilitare la mobilità, in particolare la Carta europea di qualità per la mobilità, Europass, il supplemento al diploma, Youthpass, il quadro europeo delle qualifiche, il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti, il sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale.

(12) I programmi dell'UE, oltre ad apportare un sostegno sostanziale alla mobilità, hanno permesso lo sviluppo di buone pratiche e di strumenti a livello dell'Unione volti a facilitare la mobilità dei giovani in tutti i contesti di apprendimento e di formazione.

(13) La presente raccomandazione del Consiglio fornisce orientamenti specifici per quanto riguarda gli ostacoli amministrativi, istituzionali e giuridici che si frappongono alla mobilità dei giovani a fini di apprendimento. Essa completa gli orientamenti di massima integrati della strategia Europa 2020, in particolare gli orientamenti in materia di occupazione.

RACCOMANDA AGLI STATI MEMBRI DI:

1) Informazioni e orientamenti riguardo alle opportunità di mobilità

a) migliorare la qualità delle informazioni e degli orientamenti riguardo alle opportunità di mobilità e all'ottenimento di sussidi ai livelli nazionale e regionale, destinati a gruppi specifici di discenti, sia all'interno che all'esterno dell'UE. Gli Stati membri dovrebbero ricorrere a mezzi nuovi, creativi e interattivi per diffondere informazioni, comunicare e scambiare esperienze con i giovani, utilizzando anche le TIC e le reti sociali;

b) rendere le informazioni facilmente accessibili a tutti i giovani interessati alla mobilità per l'apprendimento, ad esempio attraverso portali Web centralizzati, centri di assistenza (quali gli "uffici europei") e servizi di consulenza a livello istituzionale. Può essere utile anche il ricorso a servizi basati su internet. A tale proposito si raccomanda di consultare la rete Euroguidance[34].

c) cooperare con la Commissione per sviluppare ulteriormente il portale PLOTEUS sulle opportunità di apprendimento, in particolare aumentando le fonti di informazione nazionali alle quali i cittadini possono accedere direttamente attraverso l'interfaccia multilingue PLOTEUS;

d) incoraggiare le agenzie nazionali e regionali a far sì che le loro attività siano integrate in quelle delle parti interessate alla mobilità per l'apprendimento, al fine di garantire la chiarezza, la coerenza e la semplicità del flusso di informazioni.

2) Motivazione a partecipare ad attività di mobilità transnazionale

a) mettere in evidenza il valore aggiunto della mobilità per l'apprendimento in termini di sviluppo delle competenze professionali e interculturali e di futura occupabilità, in particolare nel contesto di un mercato del lavoro sempre più globale;

b) incoraggiare la messa in rete di agenzie, autorità regionali e locali, servizi pubblici di collocamento, istituzioni, organizzazioni di giovani, ricercatori, insegnanti, formatori e operatori socio-educativi, responsabili politici, datori di lavoro e giovani in genere, per assicurare un approccio coordinato finalizzato alla motivazione di questi ultimi;

c) incentivare lo "scambio tra pari" tra discenti in mobilità e altri non ancora in mobilità allo scopo di accrescerne la motivazione. "Open days" (giornate di informazione) presso istituzioni che promuovono la mobilità possono rappresentare una piattaforma per lo scambio tra pari;

d) sensibilizzare i discenti, le loro famiglie e i loro datori di lavoro al valore della mobilità per l'apprendimento, integrando, ove opportuno, la mobilità nel programma di studi o di formazione. Anche l'offerta di prospettive di mobilità per periodi brevi può contribuire a convincere i più giovani a spostarsi.

3) Preparazione alla mobilità, in particolare per quanto riguarda la conoscenza delle lingue straniere

a) riconoscere l'importanza dell'apprendimento delle lingue straniere dai primi anni di studio. La preparazione linguistica e culturale alla mobilità dovrebbe diventare una parte essenziale dei programmi di studi, nell'istruzione sia generale che professionale;

b) avvalersi di metodi d'insegnamento delle lingue più creativi che comprendano anche l'uso delle TIC. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata ai discenti svantaggiati e alle loro esigenze specifiche;

c) promuovere l'acquisizione da parte dei giovani di competenze informatiche di base affinché possano prepararsi alla mobilità in condizioni ottimali;

d) incoraggiare lo sviluppo di partenariati e di scambi tra gli istituti d'insegnamento al fine di preparare meglio i periodi di mobilità.

4) Ostacoli giuridici e istituzionali concernenti il periodo di apprendimento all'estero

a) esaminare le questioni giuridiche relative alle difficoltà connesse con l'ottenimento di visti e permessi di soggiorno per i residenti non-UE che desiderano fruire di un'opportunità di apprendimento in uno Stato membro;

b) esaminare le questioni derivanti dalla diversità delle disposizioni giuridiche vigenti nell'Unione europea per quanto riguarda i minori che partecipano a programmi di mobilità;

c) predisporre sistemi ben definiti per permettere agli apprendisti di beneficiare di periodi di mobilità. Per stimolare la mobilità degli apprendisti e dei giovani ricercatori ed eliminare ogni incertezza, gli Stati membri dovrebbero garantire un livello di protezione adatto in termini di assicurazione, di norme di lavoro, di prescrizioni in materia di salute e sicurezza, di fiscalità, di previdenza sociale e di pensione;

d) incoraggiare attivamente i programmi di insegnamento e di formazione sviluppati e dispensati congiuntamente con istituti di altri paesi. Gli Stati membri dovrebbero evitare che le leggi nazionali siano d'impedimento ai programmi e ai diplomi comuni di istruzione e formazione, ad esempio specificando che i programmi devono essere presentati e valutati nella lingua nazionale;

e) ridurre gli oneri amministrativi e giuridici per promuovere la mobilità per l'apprendimento da e verso l'Unione europea. Una maggiore cooperazione e partenariati con i paesi terzi, accordi tra le autorità responsabili degli Stati membri e accordi bilaterali tra le istituzioni favorirebbero la mobilità per l'apprendimento tra l'Unione europea e altre regioni del mondo.

5) Trasferibilità delle borse e dei prestiti

a) garantire la trasferibilità di borse e prestiti e l'accesso alle prestazioni al fine di promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento.

6) Qualità della mobilità

a) utilizzare gli strumenti di qualità esistenti, quale la carta europea di qualità per la mobilità, per garantire una mobilità di qualità, e prevedere l'introduzione di procedure di garanzia della qualità per ogni aspetto della mobilità;

b) stimolare il dialogo continuo e l'applicazione di modalità chiare tra gli istituti d'origine e quelli di accoglienza, ad esempio tramite accordi in materia di apprendimento; favorire la trasparenza delle procedure di selezione, lo scambio tra pari e un'assistenza strutturata ai discenti;

c) mettere in atto meccanismi di informazione, di bilancio e di feedback onde garantire la qualità dell'esperienza di mobilità;

d) incoraggiare programmi di tutoraggio e di apprendimento tra pari per garantire l'integrazione dei discenti in mobilità nel paese/nell'istituto ospitante;

e) favorire la messa a disposizione dei discenti in mobilità di attrezzature pratiche e accessibili;

f) fornire orientamenti ai discenti in mobilità, dopo il loro rientro, su come sfruttare le competenze acquisite durante il loro soggiorno all'estero; aiutarli a reinserirsi dopo un lungo soggiorno all'estero.

7) Riconoscimento dei risultati dell'apprendimento

a) utilizzare gli strumenti dell'UE esistenti volti a facilitare il trasferimento e la convalida tra gli Stati membri dei risultati dell'apprendimento ottenuti nel corso di esperienze di mobilità (quali Europass Mobilità, Youthpass, ECTS, ECVET e quadro europeo delle qualifiche, nonché il futuro passaporto europeo delle competenze). Dovrebbe inoltre essere meglio promosso l'uso di tali strumenti, in particolare fra i datori di lavoro;

b) migliorare le procedure e gli orientamenti per la convalida e il riconoscimento dell'apprendimento di tipo informale e non formale onde agevolare maggiormente la mobilità (ad esempio nel volontariato e in azioni socio-educative a favore dei giovani);

c) esaminare la questione della convalida e del riconoscimento delle conoscenze, delle capacità e delle competenze acquisite durante periodi di mobilità all'estero (quali le conoscenze linguistiche);

d) istituire punti di contatto visibili per il riconoscimento e la certificazione dei diplomi dopo il rientro dall'estero;

8) Discenti svantaggiati

a) fornire ai discenti svantaggiati informazioni mirate sui programmi e sugli aiuti, adeguati alle loro esigenze specifiche;

b) valorizzare una "cultura della mobilità", ad esempio, integrando le opportunità di mobilità in tutti i contesti d'apprendimento, coinvolgendo gli insegnanti, i formatori e gli operatori socio-educativi, ecc. Tali misure favoriranno tutti i discenti e, in particolare, le categorie svantaggiate che si sentono escluse dalla mobilità.

9) Partenariati e finanziamento

a) incoraggiare i partenariati per la mobilità con soggetti sia pubblici che privati che operano a livello locale. Le camere di commercio, le associazioni di imprese e le ONG possono essere partner molto utili in tale contesto. Inoltre, dovrebbero essere rafforzate le reti di scuole e di università che si scambiano informazioni, notizie e esperienze;

b) incoraggiare le autorità locali a svolgere un ruolo sempre più incisivo nella valorizzazione della mobilità basandosi sulle reti esistenti e creando nuovi partenariati;

c) incentivare la cooperazione e la comunicazione attive (ad esempio tramite la sensibilizzazione e una campagna sui vantaggi della mobilità) tra i settori dell'insegnamento e delle imprese, in quanto la partecipazione di queste ultime è un fattore importante per il rafforzamento della mobilità dei giovani, in particolare per quanto riguarda l'offerta di tirocini; predisporre incentivi, conformemente al diritto dell'UE, ad esempio sotto forma di sussidi speciali a favore delle imprese per incoraggiarle a proporre tirocini e apprendistati;

d) assicurare la coerenza e la complementarità dei programmi nazionali e europei, per creare sinergie e migliorare l'efficacia dei programmi di mobilità.

10) Ruolo dei moltiplicatori

a) incoraggiare l'utilizzo di "moltiplicatori" come gli insegnanti, i formatori, gli operatori socio-educativi e i giovani che hanno già sperimentato la mobilità per spronare e motivare i giovani a spostarsi; incoraggiare i datori di lavoro nel campo dell'insegnamento a riconoscere e ricompensare l'impegno di insegnanti, formatori e operatori socio-educativi alla mobilità per l'apprendimento; promuovere e sostenere la mobilità di insegnanti, formatori e operatori socio-educativi come un'opportunità di valorizzazione professionale;

b) incoraggiare la mobilità in quanto componente della formazione degli insegnanti, dei formatori e degli operatori socio-educativi.

11) Verifica dei progressi compiuti – "Quadro di controllo della mobilità"

a) presentare una relazione alla Commissione sui progressi realizzati nell'eliminazione degli ostacoli alla mobilità nel contesto più ampio della strategia "Europa 2020" e dei programmi nazionali di riforma, degli accordi esistenti nel contesto del quadro strategico per la cooperazione europea nel campo dell'istruzione e della formazione (ET2020) e della strategia dell'UE a favore dei giovani. Sulla base di tali relazioni la Commissione effettuerà una valutazione biennale dei progressi realizzati negli Stati membri sotto forma di un "quadro di controllo della mobilità".

b) migliorare la disponibilità e la qualità dei dati statistici nazionali sulla mobilità transnazionale dei giovani.

PRENDE ATTO DELL'INTENZIONE DELLA COMMISSIONE DI:

(1) rafforzare e sfruttare i programmi dell'UE in materia di istruzione, formazione e gioventù, quali ERASMUS, Erasmus Mundus, Leonardo, Comenius, Grundtvig, Gioventù in azione, Tempus e Marie curie, nonché i Fondi strutturali e, in particolare, il Fondo sociale europeo, per estendere e allargare le opportunità di apprendimento a tutti i giovani; stimolare la partecipazione attiva dei giovani nella società e migliorare la loro situazione occupazionale;

(2) appoggiare gli sforzi degli Stati membri volti a sostenere la mobilità per l'apprendimento intraprendendo un esame coordinato dei programmi esistenti in vista dello sviluppo di un metodo integrato nell'ambito del prossimo quadro finanziario (2014-2020) per consolidare la strategia "Youth on the Move";

(3) fornire indicazioni alle autorità pubbliche e ai soggetti interessati negli Stati membri sulla giurisprudenza della Corte di giustizia europea su questioni quali l'accesso agli istituti d'insegnamento, il riconoscimento dei diplomi, la trasferibilità di borse e prestiti e altri diritti dei discenti in mobilità nel paese ospitante o nel paese d'origine;

(4) migliorare il quadro statistico per misurare e monitorare i progressi compiuti nell'eliminazione degli ostacoli alla mobilità;

(5) valutare i progressi realizzati nell'eliminazione degli ostacoli alla mobilità dopo i primi quattro anni di applicazione della raccomandazione (fine 2014).

Fatto a Bruxelles,

Per il Consiglio

Il Presidente

[1] COM(2010) 2020 del 3.3.2010

[2] Cfr. COM (2009) 329 per i riferimenti a studi e ricerche

[3] Si tratta dei seguenti programmi e iniziative: istruzione superiore (ERASMUS, Erasmus Mundus, Marie Curie) per studenti, dottorandi e personale accademico; istruzione superiore e ricerca (Marie Curie, mobilità all'interno delle reti di eccellenza e delle piattaforme tecnologiche); dall'istruzione superiore alle aziende (tirocini nell'ambito di Erasmus e Marie Curie); formazione professionale e apprendistato (Leonardo); istruzione di secondo livello (Comenius), apprendimento degli adulti e volontariato degli anziani (Grundtvig); ambito culturale (Programma "Cultura"); scambi di giovani e volontariato (Gioventù in azione); volontariato (Servizio volontario europeo nell'ambito del programma "Gioventù in azione"); società civile (programma "Europa per i cittadini") e attività preparatorie "Erasmus per giovani imprenditori".

[4] http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/president/about/political/index_en.htm

[5] COM(2009) 329.

[6] Per un'analisi delle risposte pervenute al Libro verde, vedasi il documento dei servizi della Commissione SEC(2010) 1048.

[7] COM(2010) 477

[8] GU L 215 del 9.8.2001, pagg. 30-37

[9] GU L 390 del 31.12.2004, pagg. 6-20

[10] GU L 255 del 30.9.2005, pagg. 22-142

[11] GU L 394 del 31.12.2006, pagg. 5-9

[12] GU C111 del 6.5.2008, pagg.1-7

[13] COM(2008)423.

[14] GU C 319 del 13.12.2008, pagg.4-7

[15] GU C 319 del 13.12.2008, pagg. 8-10

[16] http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/doc/vocational/bordeaux_en.pdf

[17] http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/doc/vocational/council08_en.pdf

[18] http://www.ond.vlaanderen.be/hogeronderwijs/bologna/conference/documents/Leuven_Louvain-la-Neuve_Communiqué_April_2009.pdf

[19] http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/educ/107622.pdf

[20] COM(2009) 275

[21] GU C 302 del 12.12.2009, pagg.6-9.

[22] GU L17 del 22.1.2010, pagg. 43-49

[23] COM(208) 317.

[24] http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_Data/docs/pressdata/en/intm/113121.pdf

[25] COM(2009) 329.

[26] COM(2010) 2020.

[27] Per i dati relativi ai vantaggi della mobilità per le persone cfr. ad esempio F. Maiworm e U. Teichler: Study abroad and early career : Experiences of former Erasmus students, 2004; indagini annuali della rete degli studenti Erasmus; valutazione finale dei programmi comunitari Socrates II, Leonardo da Vinci II e eLearning; analisi degli effetti delle misure sulla mobilità del programma Leonardo da Vinci sui giovani tirocinanti e giovani lavoratori e influenza dei fattori socioeconomici, 2007. Per l'istruzione superiore il vantaggio sistemico della mobilità è stato dimostrato dallo studio "The impact of Erasmus on European higher education: quality, openness and internationalisation", dicembre 2008, http://ec.europa.eu/education/erasmus/doc/publ/impact08.pdfCfr anche la valutazione intermedia di Erasmus Mundus effettuata dal CSES, giugno 2007, http://ec.europa.eu/education/programmes/mundus/doc/evalreport_en.pdf.

[28] GU L 215 del 9.8.2001, pagg. 30-37

[29] COM(2010) 373.

[30] Conclusioni del Consiglio del 21 novembre 2008 sulla mobilità dei giovani (2008/C 320/03)

[31] COM(2009) 329.

[32] COM(2008)317.

[33] Conclusioni del Consiglio del 2 marzo 2010 sulla mobilità e la carriera dei ricercatori europei

[34] http://www.euroguidance.net

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