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Document 52007AE0612

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Revisione intermedia del Programma per la promozione del trasporto marittimo a corto raggio [documento COM(2003) 155 definitivo] COM(2006) 380 def.

OJ C 168, 20.7.2007, p. 68–70 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

20.7.2007   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/68


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Revisione intermedia del Programma per la promozione del trasporto marittimo a corto raggio [documento COM(2003) 155 definitivo]

COM(2006) 380 def.

(2007/C 168/14)

La Commissione europea, in data 13 luglio 2006, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di cui sopra.

La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 22 marzo 2007, sulla base del progetto predisposto dal relatore CHAGAS.

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 25 aprile 2007, nel corso della 435a sessione plenaria, ha adottato il seguente parere con 108 voti favorevoli e 2 astensioni.

1.   Conclusioni

1.1

Il CESE ha più volte sostenuto le misure volte a promuovere lo sviluppo del trasporto marittimo a corto raggio, in considerazione del suo potenziale di crescita (creazione di posti di lavoro) e come opzione alternativa ad altri modi di trasporto meno rispettosi dell'ambiente, perché contribuisce alla riduzione della congestione del traffico, degli incidenti e dell'inquinamento acustico e atmosferico.

1.2

Nel parere in merito al programma presentato nel 2003, il CESE ha sottolineato la necessità di valorizzare il ruolo dei corrispondenti (focal points) in quanto elementi di contatto col settore in grado di facilitare l'integrazione in un sistema logistico multimodale. Il CESE invoca dagli Stati membri e dalle parti sociali uno sforzo maggiore ai fini di uno sviluppo della rete dei corrispondenti.

1.3

È urgente che la Commissione e gli Stati membri si assumano la responsabilità di creare le condizioni per lo sviluppo dei diversi modi di trasporto, non solo garantendo le infrastrutture per agevolare l'intermodalità ma anche ovviando alla mancanza di una vera cooperazione complementare, nel senso di una sostenibilità non solo economica ma anche sociale e ambientale, lacuna che il settore non ha saputo colmare.

1.4

Per quanto concerne le azioni proposte nel programma per la promozione del trasporto marittimo a corto raggio, adottato nel 2003, il CESE prende atto dei progressi realizzati e chiede una rapida attuazione delle altre azioni previste, in particolare l'eliminazione degli ostacoli individuati. Lo sviluppo dei corrispondenti e l'estensione della loro sfera d'azione in modo da incorporare la multimodalità terrestre e la logistica connessa, possono contribuire al raggiungimento dei risultati auspicati.

1.5

A parere del CESE la comunicazione in esame dovrebbe far riferimento alla creazione di uno «spazio marittimo comune comunitario», passo che potrebbe contribuire in modo decisivo a dare al trasporto marittimo a corto raggio un posto di rilievo nel trasporto di merci intracomunitario. È del tutto ragionevole che il traffico marittimo tra porti comunitari cominci a essere trattato come traffico interno e non internazionale, con vantaggi evidenti in termini di semplificazione delle procedure doganali.

2.   Antecedenti

2.1

Nel 2003, la Commissione europea ha adottato un programma di promozione del trasporto marittimo a corto raggio (1), rispondendo ad una richiesta rivolta dal Consiglio dei ministri dei Trasporti alla stessa Commissione e agli Stati membri, al fine di assicurare non soltanto lo sviluppo di questo settore, ma anche garantirne l'effettiva integrazione nelle catene intermodali di trasporto esistenti.

2.2

Il programma comprendeva 14 azioni, di cui 5 azioni legislative, 4 tecniche e 5 operative, a loro volta suddivise in misure concrete e con un calendario preciso di attuazione.

2.3

Nel parere (2) adottato su questo argomento, il CESE ha richiamato l'attenzione sul «rispetto rigoroso delle scadenze proposte dalla Commissione nella comunicazione» e ha affermato che «se non si porrà rimedio ad alcune delle strozzature esistenti, il trasporto marittimo a corto raggio non potrà evolvere verso l'intermodalità».

3.   La comunicazione della Commissione

3.1

La comunicazione adottata ora dalla Commissione procede a una valutazione dello stato di attuazione delle misure proposte nel programma del 2003, analizzando i progressi effettuati fino ad oggi grazie ad esse e proponendo linee d'azione per il futuro.

3.2   Azioni legislative

direttiva sulle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo e/o in partenza da porti degli Stati membri (IMO-FAL (3)): il recepimento della direttiva negli ordinamenti nazionali è ormai quasi completato,

il programma di sovvenzioni Marco Polo (individuazione delle autostrade del mare come una nuova azione specifica nel cui quadro si definisce il concetto di «autostrade del mare»; le prime autostrade del mare saranno operative nel 2010) è stato completato per metà,

si è ancora in attesa dell'adozione finale della proposta di direttiva sulle unità di carico intermodali presentata dalla Commissione,

la direttiva 2005/33/CE introduce miglioramenti nelle prestazioni ambientali del trasporto marittimo, soprattutto per quanto riguarda le emissioni di SOx, di NOx e di particolato.

3.3   Azioni tecniche

guida delle procedure doganali applicabili al trasporto marittimo a corto raggio. L'azione è stata portata a termine,

individuazione ed eliminazione degli ostacoli all'espansione del trasporto marittimo a corto raggio (ad esempio eliminazione degli ostacoli amministrativi). L'azione è stata realizzata per metà,

ravvicinamento delle prassi nazionali e informatizzazione delle procedure doganali comunitarie. Il nuovo sistema di transito informatizzato (NCTS — New Computerised Transit System) è operativo dal 2003. L'azione è stata completata per metà,

ricerca e sviluppo tecnologico. La Rete tematica del trasporto marittimo a corto raggio (Realise) ha terminato i suoi lavori alla fine del 2005. L'azione è stata realizzata per metà.

3.4   Azioni operative

sportelli amministrativi unici. L'azione è stata realizzata per oltre la metà,

corrispondenti per il trasporto marittimo a corto raggio (si tratta dei rappresentanti delle amministrazioni marittime nazionali consultati dalla Commissione). L'azione è stata realizzata per oltre la metà,

centri di promozione del trasporto marittimo a corto raggio. Questi centri offrono una consulenza neutrale e imparziale sull'utilizzo del trasporto marittimo a corto raggio. L'azione è stata realizzata per oltre la metà. Si continuerà ad ampliare l'ambito geografico d'azione di tali centri per garantire almeno la loro sicurezza finanziaria,

miglioramento dell'immagine del trasporto marittimo a corto raggio (ad esempio attraverso la European Shortsea Network): l'azione è stata realizzata per oltre la metà,

informazioni statistiche. Eurostat sta procedendo a dei test su un primo strumento di misurazione, per consentire paragoni coerenti tra i vari modi di trasporto. La tabella di conversione attualmente disponibile dovrà essere perfezionata.

3.5

Giungendo alla conclusione che le azioni proposte erano quelle necessarie, la Commissione ritiene necessario in alcuni casi fissare nuovi obiettivi e nuove scadenze. Per altri casi, cerca di precisare meglio o di ampliare gli obiettivi da perseguire. La Commissione mette inoltre in risalto la necessità di integrare meglio i porti comunitari nella catena logistica.

4.   Osservazioni generali

4.1

Il CESE ha più volte sostenuto le misure volte a promuovere lo sviluppo del trasporto marittimo a corto raggio, in considerazione del suo potenziale di crescita (creazione di posti di lavoro) e in quanto alternativa ad altri modi di trasporto meno rispettosi dell'ambiente, poiché esso contribuisce a ridurre la congestione del traffico e gli incidenti e l'inquinamento acustico e atmosferico.

4.2

I vari programmi adottati e le misure di promozione del trasporto marittimo a corto raggio hanno permesso di conseguire risultati importanti, che si traducono, da un lato, in una crescita media annua del 3,2 % dal 2000 (8,8 % per il trasporto merci in container) e dall'altro nell'eliminazione di un notevole numero di ostacoli che frenano l'ulteriore sviluppo del settore: dei 161 ostacoli iniziali ne restano infatti soltanto 35. Si deve supporre che in questa cifra siano inclusi quelli che sono più difficili da eliminare, ragion per cui è necessario proseguire su questa strada con determinazione.

4.3

Nella riunione dell'11 dicembre 2006, il Consiglio ha adottato una serie di conclusioni relative alla comunicazione della Commissione e un certo numero di raccomandazioni concernenti il quadro legislativo, il potenziamento dello sviluppo e della promozione del trasporto marittimo a corto raggio e la cooperazione tra gli Stati membri e la Commissione. Il Consiglio ha inoltre appoggiato in generale le misure proposte nella revisione intermedia.

4.4

Nel valutare i risultati del programma circa tre anni dopo la sua adozione, la Commissione afferma che esso «è stato realizzato per più della metà». Sottolinea comunque la necessità di «integrare il trasporto marittimo a corto raggio nella catena logistica degli approvvigionamenti». Una parte significativa delle misure proposte, tuttavia, avrebbe dovuto essere già stata portata a termine. Un esempio di questo ritardo è l'azione 14 relativa alle informazioni statistiche, già proposta in una comunicazione del 1992. Solo adesso Eurostat sta procedendo a dei test su un primo strumento di misurazione.

4.5

Nel suo parere (4) in merito al programma presentato nel 2003, il CESE aveva sottolineato la necessità di valorizzare il ruolo dei corrispondenti (focal points) in quanto rappresentano elementi di contatto col settore in grado di facilitare l'integrazione in un sistema logistico multimodale. Il CESE chiede un maggiore impegno da parte degli Stati membri e degli interlocutori sociali per lo sviluppo della reti di corrispondenti.

4.6

Nonostante la formulazione usata dalla Commissione, che fa riferimento a una supposta «catena logistica multimodale» non è chiaro se si possa dire che essa esiste. La somma di diversi sistemi logistici e di reti intermodali non può essere considerata di per sé una catena multimodale. La mancanza di coordinamento e cooperazione tra i diversi segmenti di trasporto è certamente il principale ostacolo alla creazione e allo sviluppo di una politica comunitaria dei trasporti coerente e sostenibile.

4.7

È urgente che la Commissione e gli Stati membri si assumano la responsabilità di creare le condizioni per lo sviluppo dei diversi modi di trasporto, non solo assicurando le infrastrutture che agevolano l'intermodalità ma anche ovviando alla mancanza di una vera cooperazione complementare, nel senso di una sostenibilità non solo economica ma anche sociale e ambientale, lacuna che il settore non ha saputo colmare

5.   Osservazioni particolari

5.1   Azioni legislative

5.1.1

Delle misure proposte, solo l'introduzione delle nuove unità di carico intermodali europee non è stata realizzata. La proposta ha sollevato notevoli riserve da parte di diversi operatori economici i quali ritengono che l'adozione di nuovi modelli per le unità di carico debba avvenire a livello internazionale e non soltanto europeo. Anche il CESE ha espresso una serie di preoccupazioni che richiedono una risposta adeguata. La Commissione ha recentemente rilanciato il dibattito su questa proposta e pare che la sua riformulazione, volta ad assicurare che l'introduzione di un nuovo modello di container non implicherà necessariamente modifiche ai modelli già esistenti, potrebbe rispondere ad alcune delle preoccupazioni che sono state espresse.

5.1.2

Il programma Marco Polo dovrà continuare a svolgere un ruolo importante nel finanziamento e nello sviluppo di nuove linee o di quelle già esistenti. L'introduzione delle autostrade del mare come nuova azione specifica potrà contribuire alla loro realizzazione. Sussistono tuttavia dei dubbi circa il concetto stesso di autostrade del mare. Se da un lato va sostenuta l'idea di non limitarne l'applicazione alle reti transeuropee di trasporto, è necessario dall'altro che la loro introduzione avvenga nella trasparenza e non dia luogo a distorsioni della concorrenza.

5.1.3

In termini di performance ambientali, gli sforzi dell'industria hanno dato risultati positivi. È tuttavia necessario continuare a migliorare tali performance, a prescindere dai termini di paragone con altri modi di trasporto. Gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo di carburanti e motori più puliti devono essere potenziati e incentivati. La legislazione comunitaria in materia dovrebbe essere rivista in funzione degli eventuali sviluppi futuri. Si deve inoltre investire nella modernizzazione di alcuni segmenti della flotta comunitaria.

5.1.4

Il CESE si chiede come mai la comunicazione all'esame non contenga un riferimento alla creazione di uno «spazio marittimo comune», già presente in altri documenti, quali il Libro verde per una politica marittima dell'Unione, la revisione intermedia del Libro bianco del 2001 o la comunicazione sulla logistica delle merci. Questo passo potrebbe contribuire notevolmente a dare al trasporto marittimo a corto raggio un posto di rilievo nel trasporto intracomunitario di merci. È ragionevole che il trasporto marittimo tra i porti della Comunità venga trattato come traffico interno e non internazionale, con vantaggi evidenti in termini di semplificazione delle procedure doganali.

5.2   Azioni tecniche

5.2.1

Per quanto concerne le misure tecniche proposte, il CESE prende atto dei progressi compiuti e incoraggia la Commissione e gli Stati membri a proseguirne l'applicazione. È particolarmente importante che i gruppi di contatto delle diverse amministrazioni proseguano i loro lavori al fine di trovare soluzioni comuni per eliminare gli ostacoli ancora esistenti.

5.3   Azioni operative

5.3.1

Tra le conclusioni della Commissione relative all'applicazione di tali misure emerge in particolare la volontà di estendere la sfera di attività dei centri di promozione del trasporto marittimo a corto raggio, in modo da includere i servizi multimodali terrestri e quelli logistici connessi. È essenziale approfondire e promuovere la cooperazione tra i diversi segmenti della logistica.

5.3.2

Analogamente, i corrispondenti possono contribuire alla ricerca di soluzioni a livello locale e regionale per eliminare gli ostacoli che impediscono migliori risultati del trasporto marittimo a corto raggio. Occorre incoraggiare il coinvolgimento sia delle parti sociali sia del Forum delle industrie marittime (FIM).

5.3.3

È importante disporre di informazioni statistiche affidabili, armonizzate e complete. Come già sottolineato in precedenza, questa necessità è già stata messa in risalto in una comunicazione del 1992. Il CESE riconosce i progressi fatti segnare negli ultimi tempi e chiede alla Commissione e agli Stati membri di dedicare una maggiore attenzione a questo tema.

Bruxelles, 25 aprile 2007

Il Presidente

del Comitato economico e sociale europeo

Dimitris DIMITRIADIS


(1)  COM(2003) 155 def.

(2)  CESE 1398/2003, relatore E. CHAGAS (GU C 32 del 5.2.2004).

(3)  International Maritime Organisation's Facilitation Forms.

(4)  Cfr. nota 2.


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