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Document 52006AE1370

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca centrale europea Terza relazione sui preparativi pratici per il futuro allargamento dell'area dell'euro COM(2006) 322 def

OJ C 324, 30.12.2006, p. 57–58 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

30.12.2006   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 324/57


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca centrale europea Terza relazione sui preparativi pratici per il futuro allargamento dell'area dell'euro

COM(2006) 322 def

(2006/C 324/22)

La Commissione, in data 13 luglio 2006, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di cui sopra.

L'Ufficio di presidenza del Comitato economico e sociale europeo ha incaricato, in data 4 luglio 2006, la sezione specializzata Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale di preparare i lavori in materia.

Vista l'urgenza dei lavori, il Comitato economico e sociale europeo, il 26 ottobre 2006, nel corso della 430a sessione plenaria ha nominato relatrice generale ROKSANDIĆ e ha adottato il seguente parere con 102 voti favorevoli, 1 voto contrario e 4 astensioni.

1.   Sintesi

1.1

Il Comitato esprime alla Commissione il suo apprezzamento per questa relazione che presenta in modo accurato e dettagliato il processo di preparazione all'introduzione dell'euro in Slovenia e i progressi realizzati nei dieci Stati membri che dovrebbero adottare l'euro una volta soddisfatte le condizioni stabilite a tal fine.

1.2

Il Comitato invita la Commissione a prendere in considerazione e rispettare, per quanto possibile, le sue osservazioni in materia al momento di elaborare le future relazioni e raccomandazioni.

2.   Sintesi della relazione della Commissione

2.1

Il documento della Commissione è una normale relazione annuale, la terza dal 2004, sui progressi realizzati dagli undici Stati membri (1) che dovrebbero adottare l'euro ed entrare nell'area dell'euro una volta soddisfatti i criteri necessari a tal fine. A motivo dell'allargamento anticipato dell'area dell'euro alla Slovenia il 1o gennaio 2007 (2), la relazione in esame viene pubblicata in anticipo rispetto alla normale scadenza del mese di novembre, e mette l'accento in particolare sui preparativi in corso in questo Stato membro, pur occupandosi dello stato di avanzamento dei preparativi pratici a livello nazionale negli altri dieci paesi.

2.2

Nel quadro del processo di allargamento dell'area dell'euro, materia che rientra nella responsabilità politica degli Stati membri, la Commissione sottolinea l'importanza di una pianificazione rigorosa e di preparativi pratici approfonditi e completi, cui devono partecipare i settori pubblico e privato e anche la popolazione. La Commissione nelle conclusioni cita le ulteriori misure che la Slovenia deve adottare, la necessità di accelerare i preparativi negli altri Stati membri e di rafforzare la maggior parte dei piani nazionali di passaggio all'euro.

3.   Osservazioni generali

3.1

È la prima volta che il Comitato esamina la relazione della Commissione sui preparativi pratici per il futuro allargamento dell'area dell'euro, la terza pubblicata dalla creazione della zona euro nel 2002. Appare tuttavia importante sottolineare che il passaggio all'euro non va esaminato e considerato soltanto come un progetto tecnico, ma come un grande cambiamento con rilevanti conseguenze economiche, monetarie e sociali.

3.2

Se non vi possono essere dubbi sul fatto che spetta agli stati membri stessi assicurare il successo del passaggio all'euro, occorre nondimeno mettere l'accento sull'indispensabile partecipazione di tutte le organizzazioni della società civile in quanto esse rappresentano diversi gruppi d'interesse e ne assicurano la partecipazione attiva in tutti gli Stati membri di cui è previsto l'ingresso nell'area dell'euro. L'attuale allargamento dell'area dell'euro si effettua paese per paese, contrariamente all'introduzione dell'euro nel 2002, avvenuta simultaneamente in 12 paesi. Nel 2001, il Comitato osservava che questo processo aveva beneficiato non solo di abbondanti risorse, ma anche dell'impegno degli attori interessati e di un grande sforzo di preparazione e coinvolgimento della popolazione (3). Assicurare che avvenga lo stesso in Slovenia, che si trova a meno di tre mesi dal momento del passaggio all'euro, rimane un compito particolarmente importante e addirittura indispensabile.

3.3

In base ai sondaggi (4) l'opinione pubblica slovena era quella meglio informata sul tema dell'euro tra tutte quelle destinate ad entrare nella zona euro; a questa situazione ha dato un grande contributo la campagna d'informazione condotta con fondi nazionali e comunitari. Tuttavia, preoccupa il fatto che, se si ci si basa sull'ultima indagine di Eurobarometro dell'aprile 2006, l'opinione pubblica slovena è anche la più scettica quanto all'impatto del passaggio all'euro sull'inflazione, persino più scettica dell'opinione pubblica dei paesi considerati più scettici (5) nei confronti dell'euro.

3.4

Il controllo sui prezzi, tanto dei beni come dei servizi, e in particolare dei servizi del settore pubblico, prima del passaggio all'euro e durante un certo periodo dopo la sua introduzione, può contribuire a ridurre lo scetticismo della popolazione riguardo agli effetti negativi dell'introduzione della nuova moneta e limitare le possibilità di aumenti e arrotondamenti ingiustificati dei prezzi nel passaggio da una moneta all'altra. La risoluzione del Parlamento europeo (6) sull'allargamento dell'area dell'euro si sofferma su questioni analoghe.

3.5

La cooperazione volontaria tra le organizzazioni dei consumatori e i commercianti è benvenuta, ma non è sufficiente. La pubblicazione trimestrale dei risultati del controllo sui prezzi dei beni alla vigilia dell'introduzione dell'euro non sembra bastare a ridurre al minimo le conseguenze negative del passaggio all'euro agli occhi della popolazione.

4.   Raccomandazioni specifiche

4.1

Il Comitato invita la Commissione a raccomandare agli stati membri di fare in modo che, durante i loro preparativi per l'introduzione dell'euro, oltre alla necessaria campagna d'informazione in materia, tutti i gruppi d'interesse siano coinvolti nel processo con l'aiuto delle organizzazioni della società civile. Gli Stati membri e l'Unione europea devono a tal fine destinare risorse finanziarie per formare i diversi gruppi d'interesse e prepararli a lavorare e vivere con la nuova moneta, l'euro.

4.2

Sarebbe necessario pensare seriamente all'istituzione di un controllo sui prezzi dei servizi del settore pubblico e di un monitoraggio mensile delle variazioni dei prezzi dei beni e servizi, particolarmente nel corso dei sei mesi precedenti l'introduzione dell'euro e almeno nei 12 mesi successivi. Gli Stati membri potrebbero così correggere i punti deboli dell'introduzione dell'euro constatati nel 2002 e negli allargamenti ulteriori.

Bruxelles, 26 ottobre 2006

Il presidente

del Comitato economico e sociale europeo

Dimitris DIMITRIADIS


(1)  I dieci paesi che hanno aderito all'UE il 1o maggio 2004 sono «Stati membri con deroga» ai sensi dell'articolo 4 del Trattato di adesione. La Svezia è uno stato membro con deroga dal maggio 1998.

(2)  Decisione del Consiglio 2006/495/CE e regolamento (CE) del Consiglio n. 1086/2006, ambedue datati 11 luglio 2006.

(3)  GU C 155 del 29.5.2001.

(4)  Allegato alla terza relazione della Commissione, documento di lavoro SEC(2006) 785, pag. 25.

(5)  Ibidem pag. 31.

(6)  Risoluzione del PE sull'allargamento dell'area dell'euro del 1o giugno 2006, punto 12.


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