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Document 52001AE1477

Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Proposta di regolamento del Consiglio sugli aiuti di Stato all'industria carboniera"

OJ C 48, 21.2.2002, p. 49–50 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

52001AE1477

Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Proposta di regolamento del Consiglio sugli aiuti di Stato all'industria carboniera"

Gazzetta ufficiale n. C 048 del 21/02/2002 pag. 0049 - 0050


Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Proposta di regolamento del Consiglio sugli aiuti di Stato all'industria carboniera"

(2002/C 48/10)

Il Consiglio, in data 19 settembre 2001, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del Trattato, di consultare il Comitato economico e sociale in merito alla proposta di cui sopra.

La Sezione "Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione", incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del Relatore Gafo Fernandez, in data 6 novembre 2001.

Il Comitato economico e sociale ha adottato il 28 novembre 2001, nel corso della 386a sessione plenaria, con 107 voti favorevoli, 1 contrario e 8 astensioni, il seguente parere.

1. Introduzione

1.1. Il Comitato viene consultato per la prima volta su questa materia che tradizionalmente era di competenza del Comitato consultivo CECA. Tuttavia la scadenza del Trattato CECA nel luglio del 2002 rende necessaria la consultazione di entrambi gli organi comunitari. Pertanto il CES intende basarsi sul parere del Comitato consultivo CECA, il quale dispone, com'è ovvio, di una maggiore esperienza nel settore specifico, senza però rinunciare alla formulazione di alcune osservazioni che permettano di inquadrare questo parere nel contesto di altri suoi pareri precedenti in materia di politica energetica e delle diverse fonti di energia.

1.2. Ciò costituirebbe al tempo stesso il presupposto per cercare di sfruttare la preziosa esperienza del Comitato consultivo CECA nell'ambito delle future attività del CES. Questa integrazione è già in una fase avanzata di studio da parte di entrambi gli organi, prima che si proceda alla presentazione della proposta formale alla Commissione, al Parlamento europeo ed al Consiglio.

2. Osservazioni

2.1. Il Comitato economico e sociale approva la presentazione di questo regolamento che propone di estendere fino al 2010 le condizioni che rendono compatibili con il mercato interno gli aiuti concessi dagli Stati membri all'industria carboniera, previa autorizzazione della Commissione europea.

2.2. Il Comitato considera che la sicurezza dell'approvvigionamento di energia, così come gli avvenimenti attuali mettono in evidenza, rappresenta una preoccupazione di lungo periodo che deve essere tenuta presente, in modo adeguato e proporzionale, durante la formulazione di altre politiche quali quella relativa alla libera circolazione delle merci e quella della concorrenza.

2.3. Il Comitato approva l'esistenza di tre categorie separate di aiuti all'industria carboniera che comprendono in primo luogo gli aiuti per la copertura di oneri eccezionali collegati agli oneri residui del passato, in secondo luogo i cosiddetti aiuti per la salvaguardia delle risorse e, da ultimo, gli aiuti alla ordinata riduzione dell'attività.

2.4. Il Comitato approva inoltre sia le modalità generali dapplicazione di tali aiuti, sia il sistema di notifica degli stessi da parte degli Stati membri e, infine, il sistema di esame ed autorizzazione da parte della Commissione europea, che dovrà garantire la massima trasparenza nell'applicazione degli aiuti.

2.5. Come ha fatto per altre fonti di energia, il Comitato desidera sostenere il concetto di progressiva riduzione nel tempo degli aiuti di stato e la necessità per tutte le fonti di energia di un avvicinamento crescente alle normali condizioni di mercato, che evitino che per alcune di esse non si compia uno sforzo sufficiente per aumentare la produttività o per ridurre, tramite la tecnologia, i costi unitari di produzione.

2.6. Pertanto il Comitato considera che il 15% della produzione totale delettricità, citato dalla direttiva sul mercato interno dell'elettricità come quota massima cui può essere assegnata una priorità "non economica", costituisca il limite massimo delle fonti interne di energia primaria che, per coerenza legislativa, devono figurare tra quelle che possono ricevere aiuti.

2.7. Tuttavia il Comitato non vede con la stessa chiarezza della Commissione europea il legame tra gli aiuti all'industria carboniera ed il regime di aiuti alle energie rinnovabili, né il trasferimento degli aiuti pubblici da un settore all'altro.

2.8. Sebbene sia vero che entrambe le fonti di energia contribuiscono significativamente a rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento, gli aiuti all'industria carboniera non esistono in tutti i paesi dell'Unione europea, né la situazione né le prospettive delle energie rinnovabili possono essere paragonabili a quelle dell'industria carboniera. Le prime costituiscono un settore nascente e geograficamente decentrato, mentre invece l'industria carboniera è in rallentamento da decenni ed inoltre è concentrata a livello regionale ed addirittura locale. L'impatto sociale e sull'occupazione è pertanto completamente diverso e di conseguenza la situazione richiede soluzioni differenti.

2.9. Per queste ragioni il Comitato desidera sostenere la proposta del Comitato consultivo CECA di non modificare nel 2008, come previsto dal Regolamento, questo regime di aiuti, che dovrebbe durare fino al 2010. La modifica si giustifica secondo la Commissione per il fatto che nel 2008 scade la disciplina comunitaria generale che copre transitoriamente gli aiuti alle fonti energetiche rinnovabili. Il Comitato economico e sociale considera questo ragionamento non giustificato visto che la direttiva sulle fonti energetiche rinnovabili già prevede per esse un regime specifico di aiuti, possibilmente diverso da quello in vigore attualmente, inserito nel quadro generale degli aiuti per la protezione dell'ambiente. Pertanto si potrebbe estendere la durata del nuovo regime per le fonti energetiche rinnovabili al 2010, facendo coincidere il suo orizzonte temporale con quello previsto per l'industria carboniera.

2.10. Il Comitato condivide la valutazione del Comitato consultivo CECA secondo cui un regolamento che si pone come obiettivo il miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento di energia e la creazione di una stabile riserva di fonti interne di energia primaria, non può esigere al tempo stesso il continuo smantellamento di tutti gli aiuti all'industria carboniera. Il Comitato accoglie con favore la possibilità che gli Stati membri abbiano l'opportunità di porsi come obiettivo un livello minimo di produzione carboniera che consenta l'accesso a riserve essenziali. Questo implica un'infrastruttura efficiente, le qualifiche professionali di un nucleo di minatori e la competenza tecnologica. Il continuo smantellamento degli aiuti può essere pertanto richiesto per motivi di sicurezza dell'approvvigionamento solo fino a quando sia stato raggiunto il livello minimo.

2.11. Il Comitato propone dunque di mantenere integralmente in vigore fino al 2010 l'attuale regime, incluse le misure relative agli aiuti per la chiusura delle installazioni. Si esprime tuttavia a favore del fatto che nel 2008 si proceda ad una valutazione di tale regime e si avviino le discussioni sul regime che dovrà entrare in vigore nel 2011, in modo che l'industria, i lavoratori e gli utenti possano avere un tempo sufficiente per prepararsi.

2.12. Ciò ha inoltre un effetto molto positivo su due dei paesi candidati all'adesione all'UE che hanno una grande industria carboniera (Polonia e Repubblica Ceca), che nel caso contrario disporrebbero di tempi troppo brevi per procedere alla ristrutturazione della loro industria carboniera, importante da un punto di vista sociale ed economico, e potrebbero richiedere, altrimenti, periodi transitori supplementari che non farebbero altro che frammentare il mercato interno dell'elettricità.

Bruxelles, 28 novembre 2001.

Il Presidente

del Comitato economico e sociale

Göke Frerichs

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