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Document 52001AE0934

Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'applicazione di principi contabili internazionali"

GU C 260 del 17.9.2001, pp. 86–89 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

52001AE0934

Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'applicazione di principi contabili internazionali"

Gazzetta ufficiale n. C 260 del 17/09/2001 pag. 0086 - 0089


Parere del Comitato economico e sociale in merito alla "Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'applicazione di principi contabili internazionali"

(2001/C 260/15)

Il Consiglio, in data 16 marzo 2001, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 95 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale in merito alla proposta di cui sopra.

La Sezione "Mercato unico, produzione e consumo", incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il parere sulla base del rapporto introduttivo del relatore Byrne, in data 27 giugno 2001.

Il Comitato economico e sociale ha adottato l'11 luglio 2001, nel corso della 383a sessione plenaria, con 97 voti favorevoli e 1 contrario, il seguente parere.

1. Sintesi del documento della Commissione

1.1. Il Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 ha posto la scadenza del 2005 per l'attuazione del Piano d'azione per i servizi finanziari della Commissione(1), di cui la proposta in esame rappresenta un importante elemento.

1.2. Il regolamento mira a garantire che entro il 2005 tutte le società dell'Unione europea quotate applichino i principi contabili internazionali (IAS - International Accounting Standards) adottati. Ciò interesserà le 7000 società quotate nell'UE.

1.3. I meccanismi introdotti garantiranno inoltre la futura partecipazione dell'UE alla definizione degli IAS.

1.4. Più che per ragioni tecniche di carattere contabile, il passaggio agli IAS si rende auspicabile per considerazioni di ordine strategico e finanziario, tra cui la negoziabilità, le operazioni di fusione ed acquisizione transfrontaliere, il dialogo con gli azionisti e la raccolta di finanziamenti.

1.5. La Commissione fa presente che in sette Stati membri (Austria, Belgio, Germania, Finlandia, Francia, Italia e Lussemburgo) vige già una disposizione specifica che consente alle società quotate di redigere i rispettivi bilanci consolidati in conformità con gli IAS.

2. Dettagli delle proposte formulate

2.1. Requisito di base

Al più tardi a partire dal 2005 tutte le società UE quotate, nonché le società che si preparano ad essere ammesse alla negoziazione in un mercato regolamentato, dovranno redigere i propri bilanci/conti consolidati conformemente agli IAS adottati (articolo 4). Per "IAS adottati" si intendono quelli che sono stati adottati ai fini dell'applicazione nell'UE in conformità con la procedura di omologazione proposta (articolo 6).

2.2. Poteri degli Stati membri (articolo 5)

Gli Stati membri possono:

- imporre o consentire l'applicazione degli IAS adottati nella redazione dei conti annuali per le società di cui all'articolo 4(2),

- imporre o consentire l'applicazione degli IAS adottati alle società non quotate, oppure

- imporre l'applicazione uniforme degli IAS adottati in settori importanti come quello bancario o assicurativo, indipendentemente dal fatto che le società siano o meno quotate.

2.3. Meccanismo di omologazione

2.3.1. Il meccanismo di omologazione è un elemento cruciale della proposta di regolamento. Per garantire che nessuno di essi presenti lacune tali da renderlo non applicabile nell'UE, tutti gli IAS saranno sottoposti ad un meccanismo di omologazione articolato su due livelli: regolamentare e tecnico.

2.3.2. Il livello regolamentare (Comitato di regolamentazione contabile) coinvolgerà rappresentanti di tutti gli Stati membri; esso comporterà un parere sull'opportunità o meno che l'UE adotti un principio IAS e sulla sua data di applicazione.

2.3.3. La Commissione avrà il supporto di un livello tecnico costituito da un comitato tecnico di contabilità. Tale comitato, di natura consultiva, avrà le competenze necessarie per valutare i principi contabili, e, seguendo costantemente il processo di definizione degli IAS, sarà in una posizione tale da influenzarne lo sviluppo e da garantire decisioni tempestive sui nuovi principi.

2.3.4. Entro il 31 dicembre 2002 la Commissione intende sottoporre a questa procedura di adozione tutti gli IAS esistenti e le relative interpretazioni (SIC - Standing Interpretations Committee) che sono riportati nell'allegato al regolamento.

2.4. Ruolo delle direttive contabili

2.4.1. Le direttive contabili UE vigenti resteranno in vigore e tutte le società avranno l'obbligo di rispettarle. Tutte le società quotate avranno inoltre l'obbligo di applicare gli IAS.

2.4.2. La Commissione ha già dato avvio al processo di emendamento della Quarta(3) e della Settima(4) direttiva in materia di conti annuali, in modo da poter adattare alcuni punti incompatibili con gli IAS.

3. Osservazioni generali

3.1. Il Comitato appoggia con vigore l'obiettivo della proposta di regolamento, quello cioè di creare una base contabile comune, valida nell'intera UE, per tutte le società quotate. Si tratta di un elemento importante per completare il mercato unico dei servizi finanziari.

3.2. Il Comitato riconosce la grande importanza di questa scelta, che probabilmente determinerà la futura impostazione di tutta l'informativa finanziaria UE. Ritiene quindi necessario tener conto degli interessi di tutte le parti in causa, dagli investitori ai lavoratori.

3.3. Il Comitato conviene che le opzioni disponibili per conseguire l'obiettivo concordato sono molto limitate. In realtà l'unica alternativa pratica è rappresentata dai principi US GAAP(5). Il Comitato ritiene del tutto inopportuno per l'UE adottare i requisiti di informativa finanziaria USA come standard mondiale, ad esempio perché lo sviluppo di questi standard non rispecchierebbe affatto gli interessi dell'UE.

3.4. Il Comitato ritiene quindi che gli IAS costituiscano le uniche norme contabili che godano di un riconoscimento internazionale tale da consentire di sviluppare standard attraverso una partecipazione globale.

3.5. Date le dimensioni e l'importanza dell'economia UE, la proposta farà dell'UE un caposaldo del consenso internazionale a favore dello IASB(6) (IAS Board), recentemente riformato e rafforzato. L'UE non vi parteciperà direttamente, tuttavia ciò garantirà agli interessi dell'UE un ruolo di primo piano nel processo di sviluppo degli IAS, accanto ai cinque membri europei dello IAS Board con base in Europa.

3.6. Il Comitato riconosce che le società UE che applicano i principi US GAAP sono circa 300. Piuttosto che al loro valore intrinseco ciò è dovuto soprattutto al fatto che tali principi costituiscono un requisito per ottenere una quotazione di mercato SEC (US Securities and Exchange Commission).

3.6.1. Il Comitato ritiene che la via scelta costituisca un forte sostegno allo IAS Board nei suoi sforzi tesi a far sì che il sistema SEC accetti bilanci redatti sulla base degli IAS senza riadattarli agli US GAAP. Il Comitato riconosce tuttavia che ciò sarà difficilmente realizzabile entro il 2005. Si creerebbe così una situazione analoga a quella in base alla quale le società statunitensi possono ottenere una quotazione nell'UE a condizione che i bilanci siano redatti in conformità con gli US GAAP.

3.7. A giudizio del Comitato, nel lungo termine gli interessi di tutte le parti in causa trarrebbero beneficio da una convergenza, da ultimo, tra gli IAS e gli US GAAP. Si dovrebbe inoltre ricordare che, pur applicando gli US GAAP, gli Stati Uniti sono pienamente rappresentati presso lo IAS Board.

3.8. Il Comitato concorda con la Commissione nel ritenere che la proposta di regolamento, oltre a far progredire l'integrazione dei mercati dei capitali e dei servizi finanziari in Europa, incoraggerà i flussi di investimenti esterni verso le società UE quotate.

3.9. Il Comitato è favorevole all'applicazione degli IAS, ma al tempo stesso condivide l'introduzione del meccanismo di omologazione. Esso garantirà che, nell'ipotesi in cui venisse pubblicato un principio IAS non idoneo all'applicazione nell'UE, esso non venga utilizzato nell'UE.

3.9.1. Nell'UE, quindi, gli IAS si applicheranno non già automaticamente, bensì solo dopo essere stati adottati in base al meccanismo di omologazione, nel quale il Comitato di regolamentazione contabile, presieduto dalla Commissione e da rappresentanti di tutti gli Stati membri, svolgerà un ruolo decisivo.

3.9.2. Tuttavia, per fornire una valutazione tecnica dettagliata si sta istituendo un Comitato tecnico di contabilità, come descritto all'ottavo considerando della proposta di regolamento.

3.9.3. Su invito della Commissione, questa funzione sarà fornita e finanziata da un organo del settore privato chiamato EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group)(7). Trattandosi di un organismo del settore privato, le sue raccomandazioni non saranno vincolanti per la Commissione, la quale sottoporrà al Comitato di regolamentazione contabile, affinché esso possa decidere in merito, una relazione esaustiva che illustri dettagliatamente la raccomandazione EFRAG e la propria valutazione.

3.9.4. Oltre ad appoggiare il meccanismo di omologazione, l'EFRAG consentirà all'UE di seguire da vicino e contribuire allo sviluppo delle norme future.

3.9.5. Il Comitato appoggia vivamente l'intenzione della Commissione di adottare o respingere ogni IAS in toto. Introdurre la possibilità di approvazione parziale o di versioni modificate degli IAS creerebbe grandissima confusione e comprometterebbe la decisione, di capitale importanza, di applicare gli IAS.

3.10. Il Comitato raccomanda che, nel considerare l'uso delle opzioni disponibili ai sensi dell'articolo 5, gli Stati membri tengano conto del potenziale impatto su (a) la tassazione delle società interessate, e (b) le informazioni di cui i lavoratori dispongono circa l'impresa nella quale lavorano.

3.11. Al Comitato preme in modo particolare che si tenga conto degli interessi delle PMI. Rileva quindi con piacere che queste saranno rappresentate nell'EFRAG.

3.12. Il Comitato fa presente che, dato che la probabile evoluzione a lungo termine di tutta l'informativa finanziaria nell'UE si fonderà sugli IAS, lo IAS Board dovrebbe essere incoraggiato ad avviare il processo di sviluppo di una norma o di un insieme di norme più adatte alle PMI; i requisiti di informativa specifici per le società quotate costituirebbero un elemento aggiuntivo. Dato che alcune PMI diventeranno le società quotate del futuro, ciò consentirebbe loro una transizione relativamente agevole, qualora necessario.

3.13. Il Comitato ritiene tuttavia che l'utilità degli IAS sarà compromessa se la mancata adozione non si limiterà a casi estremamente rari. Il Comitato auspica che ciò sia garantito dalla partecipazione di un esperto dell'UE alla procedura di definizione dei principi, nonché dal riconoscimento, da parte dello IAS Board, dell'importanza di mantenere l'appoggio dell'UE.

3.14. Il Comitato sottolinea che la Commissione deve garantire la disponibilità di tutti gli IAS e delle relative interpretazioni in tutte le lingue comunitarie.

3.15. Il Comitato è al corrente delle inquietudini suscitate nel settore bancario e assicurativo da alcuni aspetti dell'eventuale introduzione, nel quadro dei futuri principi IAS, di un sistema contabile per gli strumenti finanziari interamente fondato sul valore equo ("fair value accounting"). È inoltre consapevole del fatto che la Commissione sta ora esaminando la questione, la quale sarà inoltre oggetto delle abituali procedure di consultazione applicate per la definizione di nuove norme contabili. Il Comitato confida in una soluzione soddisfacente in proposito.

3.16. Il Comitato osserva che, in base all'articolo 2, è possibile usare "principi contabili equivalenti". Da quanto gli risulta, la Commissione intende ricorrere a questa disposizione soltanto in via temporanea, cioè fino a quando non sarà disponibile uno IAS adeguato. Per chiarire questo punto il Comitato ritiene opportuno riformulare l'articolo 2.

3.17. Affinché questi requisiti di informativa finanziaria proposti per le società quotate raggiungano il loro obiettivo, la loro introduzione deve essere accompagnata da misure intese a garantirne la conformità. Il Comitato suggerisce che i revisori contabili delle società accertino, nella loro relazione, se i conti sono conformi agli IAS. In caso contrario, le autorità nazionali degli Stati membri dovrebbero avere la facoltà di chiedere alla società in questione di ripubblicare i conti nel formato corretto.

3.18. Il Comitato osserva che il funzionamento del regolamento sarà riveduto al più tardi entro il 1o luglio 2007, e gradirebbe esprimersi su questa revisione a suo tempo. Il Comitato ritiene che sarà particolarmente importante rivedere il funzionamento del meccanismo di omologazione per garantire l'efficacia dell'applicazione degli IAS nell'UE.

4. Conclusioni

4.1. Il Comitato appoggia con vigore gli obiettivi della proposta di regolamento e ritiene che l'adozione degli IAS sia l'unica opzione pratica che consenta di conseguirli.

4.2. Il Comitato appoggia inoltre vivamente l'introduzione del meccanismo di omologazione, che fornisce una base giuridica per l'uso degli IAS e una procedura per convalidarne l'efficacia. Ritiene che una tempestiva partecipazione dell'UE a tutti i nuovi sviluppi in materia di IAS sia il modo migliore per proteggere gli interessi europei.

4.3. Il Comitato sottolinea la necessità di tener conto degli interessi delle PMI e delle altre entità che non costituiscono oggetto immediato della proposta di regolamento, in modo da creare nell'UE una vera base comune in materia contabile, come componente necessaria del mercato unico.

4.4. Il Comitato ritiene opportuno evitare che le nuove proposte abbiano un effetto negativo su altri requisiti importanti, quali la tassazione e l'informazione dei lavoratori.

4.5. Il Comitato sottolinea nuovamente che la piena disponibilità degli IAS e delle relative interpretazioni in tutte le lingue comunitarie è una conditio sine qua non.

4.6. Il Comitato richiama l'attenzione sulla necessità di introdurre misure che garantiscano il pieno rispetto dei nuovi requisiti di informativa finanziaria.

4.7. Il Comitato suggerisce infine che l'UE dovrebbe usare la propria influenza per incoraggiare lo IAS Board ad aprire un dialogo con le controparti USA, in modo da creare i presupposti per un eventuale quadro comune internazionale in materia di informativa finanziaria.

Bruxelles, 11 luglio 2001.

Il Presidente

del Comitato economico e sociale

Göke Frerichs

(1) COM(1999) 232 def., dell'11.5.1999.

(2) I conti cioè della sola holding, non quelli consolidati relativi al gruppo.

(3) 78/660/CEE, GU L 222 del 14.8.1978, pag. 11.

(4) 83/349/CEE, GU L 193 del 18.7.1983 pag. 1.

(5) Generally Accepted Accounting Principles.

(6) International Accounting Standards Board, ex International Accounting Standards Committee (Comitato internazionale delle norme contabili).

(7) L'EFRAG è composta dai seguenti organi:

CEA - European Insurance Committee (Comitato europeo delle assicurazioni);

EFAA - European Federation of Accountants and Auditors for SMEs (trad. non uff.: Federazione europea degli esperti contabili e dei revisori per le PMI);

EBF - European Banking Federation (Federazione bancaria europea);

EFFAS - European Federation of Financial Analysts Societies (trad. non uff.: Federazione europea delle società di analisti finanziari);

ESBG - European Savings Banks Group (Unione delle casse di risparmio della CEE);

FEE - Federation of European Accountants (Federazione degli esperti contabili europei);

FESE - Federation of European Stock Exchanges (trad. non uff.: Federazione delle borse europee);

GEBC - European Group of Co-operative Banks (trad. non uff.: Gruppo europeo delle banche cooperative);

UNICE - Union of Industrial and Employers' Confederations of Europe (Unione delle confererazioni delle industrie della Comunità europea);

UPEAME - European Association of Craft and Small and Medium-sized Enterprises (trad. non uff.: Associazione europea delle imprese artigiane e delle PMI).

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