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Document 42017Y0630(01)

Dichiarazione comune del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione europea

OJ C 210, 30.6.2017, p. 1–24 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

30.6.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 210/1


Dichiarazione comune del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, del Parlamento europeo e della Commissione europea

(2017/C 210/01)

NUOVO CONSENSO EUROPEO IN MATERIA DI SVILUPPO

«IL NOSTRO MONDO, LA NOSTRA DIGNITÀ, IL NOSTRO FUTURO»

1.

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (1) (Agenda 2030), adottata dalle Nazioni Unite nel settembre 2015, è la risposta della comunità internazionale alle sfide e alle tendenze globali in materia di sviluppo sostenibile. L’Agenda 2030, il cui perno è costituito dagli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), è un quadro politico trasformativo volto a eliminare la povertà e a conseguire lo sviluppo sostenibile a livello mondiale. Equilibra le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile, compresi aspetti cruciali quali la governance e società pacifiche e inclusive, riconoscendo le interazioni fondamentali tra i suoi traguardi e i suoi obiettivi. Deve essere attuata nel suo complesso, e non in modo selettivo. L’Agenda 2030 punta a non lasciare indietro nessuno e si prefigge di raggiungere per prime le persone più svantaggiate.

2.

Il passaggio dagli obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG) agli obiettivi di sviluppo sostenibile rispecchia il mutato approccio allo sviluppo globale: esso si fonda sullo sviluppo sostenibile e sui diritti umani ed è pienamente coerente con i valori e i principi dell’UE. L’Agenda 2030 e i suoi 17 SDG sono universali e si applicano a tutti i paesi in tutte le fasi di sviluppo, sulla base della titolarità nazionale e della responsabilità condivisa. I partenariati multilaterali sono essenziali per l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

3.

Il programma d’azione di Addis Abeba (2), parte integrante dell’Agenda 2030, delinea un nuovo paradigma di attuazione tramite l’utilizzo efficace di strumenti finanziari e non, ponendo in primo piano l’azione interna e la validità delle politiche. Inoltre, l’Agenda 2030 è integrata dal quadro di Sendai per la riduzione dei rischi di catastrofi (3) e dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici (4), il quale fornisce un quadro giuridico vincolante che sancisce una svolta per gli sforzi globali in materia di clima. L’attuazione di tali impegni deve fondarsi su un ordine globale basato su regole, che ponga il multilateralismo come principio fondamentale e le Nazioni Unite al centro.

4.

L’UE e i suoi Stati membri promuovono una vita dignitosa per tutti che contemperi prosperità ed efficienza economica, società pacifiche, inclusione sociale e responsabilità ambientale. Pertanto, gli sforzi saranno volti a eliminare la povertà, ridurre le vulnerabilità e lottare contro le disuguaglianze per garantire che nessuno sia lasciato indietro. Contribuendo alla realizzazione dell’Agenda 2030, l’UE e i suoi Stati membri promuoveranno altresì un’Europa più forte, sostenibile, inclusiva, sicura e prospera.

5.

Il presente consenso europeo in materia di sviluppo fa da sfondo all’attuazione dell’Agenda 2030 in partenariato con tutti i paesi in via di sviluppo, tenendo debitamente conto del quadro istituito dal trattato di Lisbona. Inoltre, la strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea («la strategia globale») delinea, nel complesso, un impegno coeso, credibile e reattivo nel mondo.

6.

Lo scopo del presente consenso è quello di fornire un quadro per un approccio comune alla politica di sviluppo che sarà applicata dalle istituzioni dell’UE e dagli Stati membri nel pieno rispetto dei rispettivi ruoli e competenze specifici. Esso guiderà l’azione delle istituzioni e degli Stati membri dell’UE per la loro cooperazione con tutti i paesi in via di sviluppo. Le azioni dell’UE e quelle dei suoi Stati membri si rafforzeranno a vicenda e saranno coordinate per garantire complementarità e impatto.

1.   LA RISPOSTA DELL’UE ALL’AGENDA 2030

1.1.   Un’azione dell’UE più forte ed efficiente in un mondo che cambia

7.

L’UE e i suoi Stati membri devono rispondere alle attuali sfide e opportunità mondiali alla luce dell’Agenda 2030. Quest’ultima sarà attuata in tutte le politiche interne ed esterne nell’ambito di un approccio globale e strategico, integrando in modo equilibrato e coerente le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile e affrontando le interconnessioni tra i diversi SDG, come pure le più ampie conseguenze delle azioni interne a livello internazionale e mondiale. L’attuazione dell’Agenda avverrà in stretto coordinamento con quella dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e di altri impegni internazionali, compresa la nuova agenda urbana (5).

8.

In questo quadro globale, un approccio coerente e coordinato nei confronti dell’azione esterna dell’UE sarà importante per la buona riuscita dell’attuazione dell’Agenda 2030 a livello mondiale. Con il suo assetto istituzionale e gli strumenti politici previsti nel trattato di Lisbona, l’UE è ben attrezzata per reagire alle sfide e alle opportunità mondiali laddove esse si presentano.

9.

La strategia globale dell’UE delinea una visione per l’impegno dell’Unione nel mondo attraverso una serie di politiche ed evidenzia il ruolo importante dell’Agenda 2030, che dispone delle potenzialità per stimolare le necessarie trasformazioni a sostegno dei valori dell’UE e degli obiettivi della sua azione esterna. Gli SDG rappresenteranno una dimensione trasversale a tutte le attività finalizzate all’attuazione di tale strategia. Il presente consenso contribuirà al conseguimento delle priorità dell’azione esterna dell’UE, anche sostenendo la resilienza a tutti i livelli. In tal modo, l’UE e i suoi Stati membri promuoveranno un approccio dinamico e pluridimensionale alla resilienza al fine di gestire la vulnerabilità a molteplici rischi interconnessi.

1.2.   La risposta in termini di sviluppo

10.

Il presente consenso rappresenta la pietra miliare della politica di sviluppo dell’UE, che fa parte della risposta complessiva dell’UE all’Agenda 2030. L’obiettivo principale della politica di sviluppo dell’UE, stabilito dall’articolo 208 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, è la riduzione e, a lungo termine, l’eliminazione della povertà. L’UE e i suoi Stati membri applicheranno il principio della coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS) e terranno conto degli obiettivi di cooperazione allo sviluppo in tutte le politiche esterne e interne cui danno attuazione aventi possibili incidenze sui paesi in via di sviluppo. La CPS è parte fondamentale del contributo dell’UE al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

11.

La politica di sviluppo dell’UE persegue altresì gli obiettivi dell’azione esterna dell’UE, in particolare quello, enunciato nell’articolo 21, paragrafo 2, lettera d), del trattato sull’Unione europea (TUE), di favorire lo sviluppo sostenibile dei paesi in via di sviluppo sul piano economico, sociale e ambientale, con l’obiettivo primo di eliminare la povertà. Inoltre, in linea con gli obiettivi dell’articolo 21, paragrafo 2, del TUE, la politica di sviluppo contribuisce, tra l’altro, a sostenere la democrazia, lo stato di diritto e i diritti umani, a preservare la pace e prevenire i conflitti, a migliorare la qualità dell’ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali mondiali, ad aiutare le popolazioni, i paesi e le regioni colpiti da calamità naturali o provocate dall’uomo e a promuovere un sistema internazionale basato su una cooperazione multilaterale rafforzata e il buon governo mondiale. Il consenso contribuirà pertanto anche all’obbligo di garantire la coerenza tra i diversi settori dell’azione esterna dell’UE e tra questi e le sue altre politiche.

12.

Per conseguire tali obiettivi comuni è fondamentale che l’UE agisca in modo compatto. L’UE e i suoi Stati membri si impegnano pertanto a collaborare meglio insieme. Occorre che vi sia una maggiore coerenza tra gli Stati membri e le istituzioni dell’UE. Un impegno coerente e costante si tradurrà in maggiori credibilità, legittimità, responsabilità, valore aggiunto, influenza e un impatto positivo sul mondo. L’UE e i suoi Stati membri devono restare uniti nella diversità, ricorrendo a una varietà di esperienze e approcci, tenuto conto dei rispettivi vantaggi comparati.

1.3.   Principi e valori alla base dell’azione per lo sviluppo

13.

L’UE e i suoi Stati membri operano in conformità dei principi dell’azione esterna dell’UE, delineati nell’articolo 21, paragrafo 1, del TUE: democrazia, stato di diritto, universalità e indivisibilità dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, rispetto della dignità umana, principi di uguaglianza e di solidarietà e rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Questi valori universali sono al centro dell’Agenda 2030, così come il buon governo.

14.

Il dialogo politico è un importante strumento di promozione dei principi in materia di sviluppo; ha anche una dimensione preventiva, volta ad assicurare che i valori dell’UE siano sostenuti. L’UE e i suoi Stati membri integreranno il rispetto dei diritti umani, la democrazia, lo stato di diritto e la parità di genere nel dialogo politico, che sarà condotto con i governi partner, e non solo, e costituirà un’importante piattaforma d’azione in cui si promuoverà una visione condivisa, si riesamineranno periodicamente i progressi compiuti e si individueranno le misure di supporto adeguate.

15.

La parità di genere è al centro dei valori dell’UE ed è sancita nel suo quadro giuridico e politico. Di fondamentale importanza per il conseguimento degli SDG, rappresenta un principio trasversale in tutta l’Agenda 2030. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno i diritti delle donne e delle ragazze, la parità di genere, l’emancipazione e la protezione delle donne e della ragazze quale priorità in tutti i settori di intervento.

16.

L’UE e i suoi Stati membri attueranno un approccio alla cooperazione allo sviluppo basato sui diritti che includa tutti i diritti umani. Promuoveranno l’inclusione e la partecipazione, la non discriminazione, l’uguaglianza e l’equità, la trasparenza e la responsabilità. L’UE e i suoi Stati membri continueranno a svolgere un ruolo chiave nel garantire che nessuno sia lasciato indietro, a prescindere dal luogo in cui vive e da considerazioni legate all’etnia, al genere, all’età, alla disabilità, alla religione o alle convinzioni personali, all’orientamento sessuale e all’identità di genere, allo status di migrante o ad altri fattori. Tale approccio comporta anche il contrasto delle molteplici discriminazioni cui fanno fronte le persone vulnerabili e i gruppi emarginati.

17.

L’UE e i suoi Stati membri apprezzano la partecipazione delle organizzazioni della società civile allo sviluppo e incoraggiano tutte le parti della società a impegnarsi attivamente. Riconoscono i molteplici ruoli svolti da tali organizzazioni in qualità di promotori della democrazia e di difensori dei detentori di diritti e dello stato di diritto, della giustizia sociale e dei diritti umani. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno lo spazio della società civile e intensificheranno il sostegno allo sviluppo di capacità delle organizzazioni della società civile per rafforzare la loro voce nel processo di sviluppo e portare avanti il dialogo politico, sociale ed economico.

18.

L’efficacia dello sviluppo è fondamentale per il conseguimento degli SDG e dovrebbe essere alla base di tutte le forme di cooperazione allo sviluppo. L’UE e i suoi Stati membri applicheranno i principi dell’efficacia dello sviluppo, convenuti nel 2011 in seno al partenariato globale per un’efficace cooperazione allo sviluppo durante il Forum ad alto livello di Busan sull’efficacia degli aiuti e rinnovati nel 2016 in occasione della riunione ad alto livello di Nairobi. Si tratta, in particolare, della titolarità delle priorità di sviluppo da parte dei paesi in via di sviluppo, dell’attenzione ai risultati, dei partenariati inclusivi per lo sviluppo, della trasparenza e della responsabilità reciproca.

2.   UN QUADRO D’AZIONE

19.

L’attuazione dell’Agenda 2030 richiede strategie di sviluppo sostenibile nazionali di ampia portata che includano gli SDG e le relative interconnessioni. Al momento di programmare e attuare la cooperazione allo sviluppo, l’UE e i suoi Stati membri presteranno una particolare attenzione a tali interconnessioni e alle azioni integrate che possono creare benefici collaterali e soddisfare molteplici obiettivi in modo coerente. In tale contesto, le azioni portate avanti dall’UE e dai suoi Stati membri rispecchieranno i temi chiave dell’Agenda 2030: le persone, il pianeta, la prosperità, la pace e il partenariato.

20.

Pur riconoscendo che l’Agenda 2030 deve essere attuata nel suo complesso, non in modo selettivo, l’UE e i suoi Stati membri affronteranno una serie di elementi trasversali per conseguire lo sviluppo sostenibile e accelerare la trasformazione, quali i giovani, la parità di genere, la mobilità e la migrazione, l’energia sostenibile e i cambiamenti climatici, gli investimenti e il commercio, il buon governo, la democrazia, lo stato di diritto e i diritti umani, l’impegno innovativo con i paesi in via di sviluppo più avanzati, come pure la mobilitazione e l’utilizzo delle risorse interne.

2.1.   Le persone — Sviluppo umano e dignità

21.

La crescita demografica e le evoluzioni demografiche globali, combinate a cambiamenti economici, sociali e ambientali, offrono opportunità e rappresentano sfide impegnative per lo sviluppo sostenibile. Si stima che entro il 2050 la popolazione mondiale aumenterà di 2,4 miliardi, 1,3 miliardi dei quali in Africa. Rispondere ai bisogni educativi di giovani e bambini è essenziale per promuovere la cittadinanza responsabile, creare società sostenibili e prospere e stimolare l’occupazione giovanile.

22.

L’eliminazione della povertà, la lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze e il principio di non lasciare indietro nessuno sono al centro della politica di cooperazione allo sviluppo dell’UE. La povertà è pluridimensionale e riguarda aspetti economici, sociali, ambientali, culturali e politici. L’UE e i suoi Stati membri si adopereranno per porre fine alla fame e a tutte le forme di malnutrizione, nonché per promuovere la copertura sanitaria universale, l’accesso universale a un’istruzione e a una formazione di qualità, una protezione sociale adeguata e sostenibile e un lavoro dignitoso per tutti in un ambiente sano. I progressi compiuti in questi settori getteranno fondamenta più solide per lo sviluppo sostenibile. L’UE ribadisce l’impegno a destinare almeno il 20 % del suo aiuto pubblico allo sviluppo (APS) all’inclusione sociale e allo sviluppo umano.

23.

L’UE e i suoi Stati membri aiuteranno i paesi partner ad adempiere alle proprie responsabilità per rafforzare la governance e le politiche nazionali, in modo da fornire servizi essenziali in modo sostenibile e rispettare i diritti umani.

24.

La denutrizione e la malnutrizione rappresentano ostacoli significativi allo sviluppo e un onere permanente in quanto causano deficit cognitivi, riducono le capacità dei bambini in ambito scolastico e portano a cattive condizioni di salute e a una produttività economica ridotta. L’UE e i suoi Stati membri si adopereranno per garantire l’accesso per tutti a un’alimentazione sicura, sufficiente e nutriente a costi accessibili. Verrà prestata particolare attenzione alle persone che si trovano nelle situazioni più vulnerabili, tra cui i bambini al di sotto dei cinque anni, le ragazze adolescenti e le donne, in particolare quelle in gravidanza e allattamento. Si compiranno sforzi coordinati, accelerati e transettoriali per porre fine alla fame, migliorare le capacità connesse alla produzione alimentare diversificata a livello locale e regionale, garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione e rafforzare la resilienza dei soggetti più vulnerabili, in particolare nei paesi caratterizzati da crisi prolungate o frequenti. Si continuerà a investire nei primi anni dello sviluppo dei bambini contrastando tutte le forme di malnutrizione, compresi l’arresto della crescita e il deperimento nei bambini, sostenendo i servizi di base relativi a salute, alimentazione, risorse idriche, servizi igienico-sanitari e protezione sociale.

25.

L’UE e i suoi Stati membri sosterranno le comunità più povere per migliorare l’accesso di tutti alla terra, alle risorse alimentari, all’acqua e all’energia pulita, sostenibile e a prezzi accessibili, evitando al contempo effetti negativi per l’ambiente. Promuoveranno iniziative politiche e sosterranno i paesi partner nella pianificazione e nell’attuazione di un approccio integrato volto ad affrontare concretamente le interconnessioni più rilevanti tra terra, risorse alimentari, acqua ed energia.

26.

Il forte aumento del fabbisogno di acqua e delle carenze idriche nei prossimi decenni porterà a sfide notevoli, in particolare in termini di adattamento ai cambiamenti climatici. L’accesso universale all’acqua potabile sicura e a servizi igienico-sanitari è un prerequisito per la salute, il benessere, la crescita e la produttività. Le risorse idriche sono inoltre particolarmente esposte al degrado ambientale, compresi i cambiamenti climatici, il che rappresenta una minaccia per l’agricoltura e la sicurezza alimentare. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno una gestione sostenibile e integrata delle risorse idriche, come pure un uso più efficiente dell’acqua e il riciclaggio dell’acqua, anche attraverso un’impostazione più strategica per lo sviluppo e l’integrazione regionali.

27.

La salute è un aspetto centrale della vita delle persone e rappresenta un elemento fondamentale della crescita e dello sviluppo equi e sostenibili, e dell’eliminazione della povertà. L’UE e i suoi Stati membri ribadiscono l’impegno a proteggere e promuovere il diritto di ciascuno di beneficiare del migliore stato di salute fisica e mentale possibile per favorire la dignità umana, il benessere e la prosperità. Essi continueranno a sostenere i paesi partner negli sforzi tesi a creare sistemi sanitari forti, resilienti e di qualità, garantendo un accesso equo ai servizi sanitari e una copertura sanitaria universale. A tal fine, l’UE e i suoi Stati membri sosterranno i paesi in via di sviluppo nella formazione, nell’assunzione, nell’impiego e nello sviluppo professionale continuo del personale sanitario. Per quanto concerne il personale sanitario e gli assistenti sociali in prima linea, che svolgono un ruolo essenziale nel garantire la fornitura di servizi sanitari in zone remote, povere, poco servite e interessate da conflitti, promuoveranno la loro responsabilizzazione e gli investimenti a essi relativi. L’UE e i suoi Stati membri continueranno ad investire nella prevenzione e nella lotta contro le malattie trasmissibili, quali l’HIV/AIDS, la tubercolosi, la malaria e l’epatite, e contribuiranno a garantire l’accesso universale a farmaci essenziali e vaccini a prezzi accessibili. Promuoveranno la ricerca e gli investimenti nelle nuove tecnologie sanitarie, nonché lo sviluppo delle stesse, e si attiveranno per affrontare le minacce sanitarie mondiali quali le epidemie e la resistenza antimicrobica attraverso la sanità pubblica. Si adopereranno per ridurre la mortalità materna e infantile, promuoveranno la salute mentale, affronteranno il crescente problema delle malattie non trasmissibili nei paesi partner e tratteranno le questioni connesse all’inquinamento chimico e alla scarsa qualità dell’aria. Viste le varie interconnessioni, sosterranno i paesi partner nel perseguimento dell’approccio della «salute in tutte le politiche».

28.

Garantire l’accesso a un’istruzione di qualità per tutti è un prerequisito per l’occupabilità dei giovani e lo sviluppo duraturo. L’UE e i suoi Stati membri sosterranno l’apprendimento inclusivo lungo tutto l’arco della vita e un’istruzione equa e di qualità, in particolare durante la prima infanzia e la scuola primaria. Promuoveranno altresì l’istruzione secondaria e terziaria, la formazione tecnica e professionale e l’apprendimento basato sul lavoro e per gli adulti, anche in situazioni di emergenza e di crisi. Si presterà particolare attenzione alle opportunità di istruzione e formazione per le donne e le ragazze. L’UE e i suoi Stati membri intensificheranno gli sforzi volti a garantire a tutti di acquisire le conoscenze, le competenze, le capacità e i diritti necessari per vivere in modo dignitoso, impegnarsi pienamente nella società come adulti responsabili e produttivi e contribuire al benessere sociale, economico e ambientale delle loro comunità.

29.

Occorre prestare attenzione alle esigenze, ai diritti e alle aspirazioni dei bambini. Le azioni caratterizzate dai migliori risultati economici e sociali sono gli interventi globali a favore della prima infanzia. L’UE e i suoi Stati membri intensificheranno gli sforzi volti a offrire un ambiente sicuro e favorevole per i bambini, elemento importante nella promozione di una popolazione giovanile sana, in grado di raggiungere il suo pieno potenziale. Riconoscono inoltre che ogni bambino ha diritto a un’infanzia pacifica e a un’istruzione di qualità, anche in situazioni di emergenza e di crisi, per evitare il rischio di una «generazione perduta». L’UE e i suoi Stati membri collaboreranno con i paesi partner per migliorare la protezione dei bambini e la loro partecipazione alle decisioni che li riguardano.

30.

In linea con il principio di non lasciare indietro nessuno, l’UE e i suoi Stati membri presteranno particolare attenzione a chi si trova in situazioni svantaggiate, di vulnerabilità e di emarginazione, compresi i bambini, gli anziani, le persone con disabilità, le persone LGBTI e le popolazioni indigene. Ciò comprenderà misure destinate a individuare tali gruppi con maggior precisione, come pure a offrire loro una protezione e un sostegno migliori, affinché possano usufruire delle stesse opportunità e godere della garanzia di non discriminazione.

31.

Si stima che, in tutto il mondo, vi sia un miliardo di persone con disabilità, l’80 % delle quali vive in paesi in via di sviluppo. Tali persone fanno spesso parte della fascia più povera della comunità e si trovano confrontate a livelli notevolmente più elevati di stigmatizzazione e discriminazione. Nella loro cooperazione allo sviluppo, l’UE e i suoi Stati membri terranno conto dei bisogni specifici delle persone con disabilità. In linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, promuoveranno con determinazione i diritti di tali persone e adotteranno misure più rigorose per garantirne la piena inclusione nella società e la pari partecipazione al mercato del lavoro.

32.

Creare un numero sufficiente di posti di lavoro di qualità per i giovani rimarrà una sfida fondamentale. Sono necessarie politiche mirate e investimenti adeguati per promuovere i diritti dei giovani, agevolarne il coinvolgimento nella vita sociale, civica ed economica, nonché per garantire il loro pieno contributo alla crescita inclusiva e allo sviluppo sostenibile. I giovani dovrebbero inoltre partecipare ai processi democratici e rivestire ruoli dirigenziali.

Gioventù

I giovani sono agenti di sviluppo e cambiamento: in quanto tali, offrono un contributo fondamentale all’Agenda 2030, anche grazie alla loro capacità di innovare. Trascurarne l’istruzione, l’occupazione e le necessità sociali e politiche comprometterà il raggiungimento degli SDG e li renderà vulnerabili alla criminalità e alla radicalizzazione, soprattutto in situazioni di conflitto.

L’UE e i suoi Stati membri porranno l’accento su iniziative concrete volte a soddisfare le esigenze specifiche dei giovani, in particolare le giovani donne e le ragazze, accrescendo le opportunità di occupazione e imprenditorialità di qualità, sulla base di politiche efficaci in materia di istruzione, formazione professionale, sviluppo delle competenze e accesso a servizi e tecnologie digitali. L’obiettivo sarà quello di sfruttare le capacità di innovazione digitale e creare l’opportunità di beneficiare del progresso tecnologico. L’UE e i suoi Stati membri punteranno inoltre a rafforzare i diritti dei giovani e la loro emancipazione nella gestione degli affari pubblici, anche promuovendone la partecipazione alle economie, alle società e ai processi decisionali locali, in particolare attraverso le organizzazioni giovanili.

33.

L’UE e i suoi Stati membri perseguiranno l’adempimento degli obblighi derivanti dalla Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna. Promuoveranno con determinazione la protezione e il rispetto dei diritti di donne e ragazze e lavoreranno con i partner per eliminare ogni forma di violenza e discriminazione sessuale e di genere, incluse le pratiche dannose, in particolare il matrimonio forzato, precoce e di minori e la mutilazione genitale femminile. L’UE e i suoi Stati membri si attiveranno e rafforzeranno il dialogo politico al fine di emancipare donne e ragazze, promuovere il loro importante ruolo di agenti di sviluppo e cambiamento e aumentare le azioni mirate verso la parità di genere, il che includerà la promozione dei loro diritti economici e sociali e della loro emancipazione, il rafforzamento della loro voce e partecipazione alla vita sociale, economica, politica e civile, la garanzia della loro integrità fisica e psicologica e la trasformazione della cultura istituzionale dell’UE e dei suoi Stati membri in modo da mantenere gli impegni assunti. La promozione dell’accesso paritario delle donne a occupazione produttiva, lavoro dignitoso, parità di retribuzione e servizi finanziari porterà benefici a tutti i membri della società.

34.

L’UE mantiene il proprio impegno a favore della promozione, della protezione e del rispetto di tutti i diritti umani e dell’attuazione piena ed effettiva della piattaforma d’azione di Pechino, del programma d’azione della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo (ICPD) e dei risultati delle relative conferenze di revisione, nonché a favore della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti in tale contesto. Ciò considerato, l’UE ribadisce l’impegno a promuovere, proteggere e rispettare il diritto di ogni individuo ad avere pieno controllo sulle questioni riguardanti la propria sessualità e la propria salute sessuale e riproduttiva, e a decidere in modo libero e responsabile al riguardo, senza discriminazioni, coercizioni o violenze. L’UE sottolinea inoltre l’esigenza di garantire l’accesso universale a un’informazione, un’educazione — compresa un’educazione sessuale esauriente — e servizi sanitari globali, di qualità e a prezzi accessibili in materia di salute sessuale e riproduttiva.

Parità di genere

La parità tra donne e uomini di tutte le età è cruciale per lo sviluppo sostenibile. Stimola il processo di eliminazione della povertà ed è essenziale per lo sviluppo di società democratiche basate sui diritti umani, la giustizia sociale e la sostenibilità. Inoltre, la parità di genere presenta una correlazione positiva con una prosperità e stabilità maggiori e migliori risultati in settori come la salute e l’istruzione. L’UE e i suoi Stati membri riconoscono le donne e le ragazze quali agenti fondamentali di sviluppo e cambiamento, nonché il loro ruolo nel consolidamento della pace, nella risoluzione dei conflitti e nella risposta umanitaria.

Molte donne e ragazze continuano a essere private di diritti, risorse e voce. La disuguaglianza di genere si assomma ad altre forme di esclusione. Per promuovere il progresso di donne e ragazze e la parità di genere occorre svolgere con ragazzi, uomini, ragazze e donne un’opera di sensibilizzazione ai diritti, alla parità e ai ruoli nella società. È inoltre necessario lavorare con attori chiave della società, come insegnanti, leader religiosi e di comunità, per eliminare la discriminazione nei confronti di ragazze e donne.

L’UE e i suoi Stati membri garantiranno che la prospettiva di genere sia sistematicamente integrata in tutte le politiche quale contributo centrale al raggiungimento degli SDG. Intensificheranno gli sforzi per conseguire la parità di genere e l’emancipazione delle donne approfondendo i partenariati multilaterali, rafforzando la capacità di pianificare ed elaborare bilanci di genere e garantendo la partecipazione attiva delle organizzazioni di donne e ragazze al processo decisionale.

35.

La cultura è sia un motore sia una componente importante dello sviluppo e può facilitare l’inclusione sociale, la libertà di espressione, la creazione di identità, l’emancipazione civile e la prevenzione dei conflitti rafforzando nel contempo la crescita economica. Sottolineando che l’UE è guidata dal carattere universale, indivisibile, interconnesso e interdipendente di tutti i diritti umani, l’UE e i suoi Stati membri promuoveranno il dialogo e la cooperazione interculturali, la diversità culturale, salvaguarderanno il patrimonio culturale, incoraggeranno i settori culturale e creativo e sosterranno le politiche culturali laddove esse contribuiscano a raggiungere lo sviluppo sostenibile, tenendo conto delle circostanze locali.

36.

L’UE e i suoi Stati membri agiranno per ridurre la disparità di risultati e promuovere pari opportunità per tutti. In questo modo potranno aiutare direttamente le fasce di popolazione più povere e vulnerabili e contribuiranno anche a promuovere una crescita sostenibile più inclusiva che non comprometta la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze. Se inclusiva, la crescita economica è duratura e più vantaggiosa per i più poveri. Per affrontare l’aumento delle disuguaglianze economiche e sociali, l’UE e i suoi Stati membri sosterranno le linee di sviluppo nazionali volte a massimizzare l’impatto e i risultati sociali positivi. Collaboreranno con i paesi partner per promuovere una fiscalità progressiva e politiche ridistributive della spesa pubblica che prestino la dovuta attenzione a una migliore distribuzione dei benefici della crescita, alla creazione di ricchezza e di posti di lavoro dignitosi e a un migliore accesso ai fattori di produzione, quali la terra o i finanziamenti e il capitale umano.

37.

Al fine di contrastare la disuguaglianza l’UE e i suoi Stati membri sosterranno inoltre regimi di previdenza sociale efficienti, sostenibili ed equi per garantire un reddito di base, evitare le ricadute nella povertà estrema e rafforzare la resilienza. Valuteranno le tendenze e i fattori determinanti delle disuguaglianze economiche e sociali e rafforzeranno i propri strumenti e i propri approcci per renderli più efficaci nell’affrontare le disuguaglianze. L’UE e i suoi Stati membri integreranno la riduzione delle disuguaglianze nella loro cooperazione allo sviluppo e sosterranno le pratiche sociali innovative.

38.

L’UE e i suoi Stati membri rafforzeranno la resilienza, in particolare delle popolazioni vulnerabili, per quanto riguarda gli shock economici e ambientali, le calamità naturali e provocate dall’uomo, i conflitti e le minacce globali per la salute. Integreranno sistematicamente la resilienza nella loro azione affinché persone, comunità, istituzioni e paesi possano prepararsi meglio a sopportare, adattarsi e riprendersi velocemente di fronte a stress e shock senza mettere a repentaglio le loro prospettive di sviluppo a lungo termine, anche nelle fasi di ripresa, riabilitazione e ricostruzione in seguito alla calamità. Devono essere garantite una più stretta cooperazione e complementarietà d’azione tra gli operatori umanitari e di sviluppo, sulla base di un’analisi condivisa dei rischi e delle vulnerabilità.

39.

La migrazione è un fenomeno complesso, globale e di lunga durata che richiede una risposta politica accuratamente elaborata, equilibrata, sostenibile e basata su dati concreti che rispetti le competenze nazionali e, in particolare, che non incida sul diritto degli Stati membri, ai sensi dell’articolo 79, paragrafo 5 del TFUE, di determinare il volume di ingresso nel loro territorio dei cittadini di paesi terzi, provenienti da paesi terzi, allo scopo di cercarvi un lavoro. Una mobilità e una migrazione ben gestite possono contribuire positivamente alla crescita inclusiva e allo sviluppo sostenibile. La migrazione regolare e la mobilità possono apportare benefici mediante il trasferimento di conoscenza, competenze e capacità produttiva ai migranti stessi, le loro famiglie e i paesi di origine e destinazione. Nel contempo, la migrazione irregolare può sollevare grandi sfide e avere un impatto negativo sui paesi di origine, transito e destinazione. La migrazione è diventata una questione sempre più urgente sia per i paesi in via di sviluppo che per quelli sviluppati. In alcune situazioni, le popolazioni migranti si vedono negare i diritti umani, l’accesso alla salute e all’istruzione, e rischiano di diventare vittime di lavoro forzato e di tratta degli esseri umani. Un impegno rafforzato contribuirà ad agevolare uno svolgimento sicuro, ordinato, regolare e responsabile della migrazione e della mobilità delle persone, anche mediante l’attuazione di politiche migratorie pianificate e ben gestite.

40.

La risposta alla questione migratoria abbraccia molteplici aspetti politici, tra cui lo sviluppo, il buon governo, la sicurezza, i diritti umani, l’occupazione, la salute, l’istruzione, l’agricoltura, la sicurezza alimentare, la previdenza sociale e la tutela dell’ambiente, inclusi i cambiamenti climatici. Tramite l’approccio del quadro di partenariato, l’UE e i suoi Stati membri affronteranno in maniera globale i molteplici aspetti della migrazione e degli sfollamenti forzati, compresi il traffico e la tratta degli esseri umani, la gestione delle frontiere, le rimesse, la lotta alle cause profonde, la protezione internazionale, nonché i rimpatri, la riammissione e la reintegrazione, sulla base della responsabilità reciproca e del pieno rispetto degli obblighi umanitari e in materia di diritti umani. L’UE e i suoi Stati membri adotteranno un approccio più coordinato, olistico e strutturato alla migrazione, massimizzando le sinergie e applicando il necessario effetto leva tramite l’uso di tutti gli strumenti, i mezzi e le politiche pertinenti dell’UE, tra cui lo sviluppo e il commercio. Attraverso tale intensificazione degli sforzi, l’UE e i suoi Stati membri sosterranno attivamente l’ulteriore attuazione del piano d’azione comune di La Valletta del 2015 e l’elaborazione del patto globale dell’ONU sulla migrazione e i rifugiati, come richiesto nella dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti del 2016.

41.

Mediante la politica di sviluppo l’UE e i suoi Stati membri affronteranno le cause profonde della migrazione irregolare e, tra l’altro, contribuiranno all’integrazione sostenibile dei migranti nei paesi e nelle comunità di accoglienza, nonché a garantire la buona riuscita dell’integrazione socio-economica dei migranti di ritorno nei loro paesi di origine o transito. Ciò comporterà anche promuovere gli investimenti, il commercio e l’innovazione nei paesi partner per stimolare la crescita e le opportunità occupazionali, anche attraverso l’impegno delle comunità stanziali di emigrati, sostenere i sistemi sociali e di istruzione nonché collaborare con i partner del settore privato e altri soggetti per ridurre i costi delle rimesse e promuovere trasferimenti più rapidi, meno costosi e più sicuri sia nei paesi di invio che in quelli destinatari, sfruttando in tale modo il loro potenziale di sviluppo.

Mobilità e migrazione

L’Agenda 2030 riconosce chiaramente il contributo positivo della migrazione e della mobilità alla crescita inclusiva e allo sviluppo sostenibile. I migranti sono importanti motori dell’economia mondiale, in particolare attraverso le loro rimesse. Gestire la migrazione in tutte le sue forme, regolare o meno, richiede interventi, politiche e quadri giuridici trasversali a breve e a lungo termine, che soddisfino le esigenze sia dei migranti che delle popolazioni di accoglienza e ne garantiscano la sicurezza. La portata delle sfide esistenti nei paesi in via di sviluppo è ben nota. In questo settore sono stati compiuti considerevoli passi avanti in occasione del vertice di La Valletta del novembre 2015 con l’adozione di un ambizioso piano d’azione.

L’UE e i suoi Stati membri intensificheranno gli sforzi tesi ad affrontare le cause profonde della migrazione irregolare e degli sfollamenti forzati e a promuovere una migliore gestione della migrazione nei paesi partner in tutti i suoi aspetti. Consolideranno la migrazione come un aspetto fondamentale del dialogo politico esterno dell’UE, anche attraverso l’elaborazione di risposte mirate e partenariati rafforzati, in modo trasparente e democratico.

42.

L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno la dignità e la resilienza delle persone vittime di sfollamento forzato a lungo termine e la loro inclusione nella vita sociale ed economica dei paesi e delle comunità di accoglienza, riconoscendo che le capacità degli sfollati sono un bene vitale che portano con sé, essenziale per la loro resilienza e per ricostruire la propria vita nonché quale contributo per le comunità di accoglienza. L’UE e i suoi Stati membri applicheranno un approccio basato sui diritti, prestando particolare attenzione alle donne, ai minori accompagnati e non accompagnati e alle persone altamente vulnerabili. Salvaguarderanno le strutture sociali a lungo termine, integrando le persone in situazioni di sfollamento protratto in una pianificazione dello sviluppo più ampia, che comprenda l’accesso all’istruzione e a posti di lavoro dignitosi.

2.2.   Il pianeta — Protezione dell’ambiente, gestione delle risorse naturali e lotta ai cambiamenti climatici

43.

Il benessere umano e la resilienza delle società dipendono da un ambiente sano e da ecosistemi funzionanti. Il degrado ambientale, i cambiamenti climatici, le condizioni climatiche estreme e le calamità naturali o provocate dall’uomo possono vanificare i vantaggi in termini di sviluppo e il progresso economico, soprattutto per i poveri, il che può accrescere le vulnerabilità e le esigenze, mettere a repentaglio la pace e la stabilità e provocare migrazioni su vasta scala. Oltre alle azioni specifiche, le considerazioni ambientali devono essere integrate in tutti i settori della cooperazione allo sviluppo, anche attraverso azioni preventive. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno l’efficienza delle risorse e il consumo e la produzione sostenibili, inclusa la gestione sostenibile delle sostanze chimiche e dei rifiuti, allo scopo di dissociare la crescita economica dal degrado ambientale e consentire la transizione a un’economia circolare. Chiavi del successo saranno anche un settore privato responsabile e l’applicazione sistematica del principio «chi inquina paga». Essi contribuiranno a creare capacità per l’integrazione degli obiettivi in materia di sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici e del perseguimento della crescita verde nelle strategie di sviluppo locali e nazionali. Miglioreranno inoltre l’uso della scienza, della tecnologia e dell’innovazione per promuovere la sostenibilità ambientale e favoriranno l’utilizzo da parte dei partner di tutti i dati e le informazioni disponibili attraverso i programmi europei e internazionali di osservazione e monitoraggio della Terra, al fine di sostenere decisioni corroborate da prove che tengano conto dello stato dell’ambiente.

44.

L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno la conservazione e la gestione e l’uso sostenibili delle risorse naturali, nonché la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità e degli ecosistemi, comprese le foreste, gli oceani, le zone costiere, i bacini fluviali e altri ecosistemi, per la fornitura di servizi ecosistemici. Conformemente agli impegni internazionali, combatteranno disboscamenti illegali, e commercio ad essi relativo, degrado del suolo e delle foreste, desertificazione, siccità e perdita di biodiversità. Promuoveranno i benefici collaterali derivanti dalla gestione sostenibile, anche rafforzando la resilienza e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Rafforzeranno l’integrazione della sostenibilità in tutti i settori della cooperazione e innalzeranno il profilo delle tematiche ambientali nei dialoghi con i partner. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno la contabilizzazione del capitale naturale. Sosterranno una migliore governance e un migliore sviluppo di capacità per la gestione sostenibile delle risorse naturali, inclusa la prevenzione dello sfruttamento illegale delle foreste. Promuoveranno inoltre il coinvolgimento delle parti locali interessate e il rispetto dei diritti di tutti, compresi quelli delle popolazioni indigene e delle comunità locali. Affronteranno il bracconaggio, il commercio illecito di flora e fauna selvatiche e legname e lo sfruttamento illegale di altre risorse naturali. Per avere oceani sani e produttivi promuoveranno la tutela e il ripristino degli ecosistemi marini, la gestione sostenibile delle risorse oceaniche e una pesca sostenibile, anche attraverso una migliore governance degli oceani e lo sviluppo dell’economia blu.

45.

L’UE e i suoi Stati membri integreranno in tutte le loro strategie di cooperazione allo sviluppo l’ambiente e i cambiamenti climatici, anche promuovendo un sano equilibrio tra mitigazione e adattamento. Attueranno l’Agenda 2030 e l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici tramite azioni coordinate e coerenti e massimizzeranno le sinergie. Sosterranno le iniziative nazionali, comprese la pianificazione e la programmazione intragovernative, intese a promuovere la resilienza, a ridurre i rischi climatici e a contribuire alla riduzione delle emissioni, in modo coerente con l’attuazione dei contributi stabiliti a livello nazionale, tenendo conto delle sfide cui fanno fronte i paesi in via di sviluppo, in particolare quelli meno sviluppati (PMS) e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS). Contribuiranno a far emergere «campioni del clima» locali e diffonderanno e amplieranno attivamente i progetti di buone pratiche, anche sostenendo le piattaforme multilaterali. Il carattere giuridicamente vincolante dell’accordo di Parigi e l’obbligo di preparare i contributi stabiliti a livello nazionale possono dare un impulso alla pianificazione nazionale dello sviluppo nel quadro dell’Agenda 2030.

Energia sostenibile e cambiamenti climatici

L’energia è un fattore di sviluppo di fondamentale importanza ed è essenziale nell’elaborazione di soluzioni per un pianeta sostenibile. I paesi in via di sviluppo hanno bisogno di energia per promuovere una crescita inclusiva e migliorare ulteriormente il tenore di vita. Gli investimenti nell’energia sostenibile possono garantire e accrescere l’accesso all’acqua pulita, a soluzioni pulite per la cottura degli alimenti, all’istruzione e all’assistenza sanitaria, nonché creare posti di lavoro e sostenere le imprese locali in maniera rispettosa per l’ambiente.

L’UE e i suoi Stati membri perseguiranno tre obiettivi chiave interconnessi: affrontare le carenze nell’accesso all’energia; aumentare l’efficienza energetica e la produzione di energie rinnovabili, al fine di raggiungere un equilibrio sostenibile tra produzione e consumo di energia; contribuire alla lotta globale contro i cambiamenti climatici in linea con l’accordo di Parigi e i relativi contributi stabiliti a livello nazionale presentati dalle parti. L’UE e i suoi Stati membri affronteranno la precarietà energetica contribuendo a conseguire un accesso universale a servizi energetici moderni, a prezzi accessibili, affidabili e sostenibili, con un forte accento sull’efficienza energetica e le energie rinnovabili. È possibile fornire energia pulita e rinnovabile tramite soluzioni di tipo partecipativo, non collegate alla rete o basate su mini reti, consentendo l’accesso nelle località rurali.

L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno inoltre la graduale eliminazione delle sovvenzioni per i combustibili fossili che danneggiano l’ambiente, nonché la stabilità e la trasparenza dei mercati dell’energia e la diffusione di reti intelligenti nonché l’uso di tecnologie digitali per una gestione sostenibile dell’energia. Questa strategia rafforzata andrà di pari passo con un’azione continuata dell’UE coerente con la sua leadership globale nella lotta ai cambiamenti climatici e nel sostegno ai paesi terzi per rispondervi e per passare a economie a basse emissioni e resilienti ai cambiamenti climatici.

46.

L’entità degli investimenti finanziari necessari ad assicurare l’accesso universale a servizi energetici sicuri e puliti richiede la partecipazione di numerosi soggetti. L’UE e i suoi Stati membri rafforzeranno la loro cooperazione con tutte le parti interessate, compreso il settore privato, per quanto riguarda la gestione della domanda di energia, l’efficienza energetica, la generazione di energia rinnovabile e lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie pulite. Sosterranno il miglioramento di quadri normativi che contribuiscano a un settore energetico concorrenziale e sostenibile e a stimolare finanziamenti privati. Raccoglieranno ulteriori finanziamenti, anche dal settore privato e attraverso iniziative e strumenti di finanziamento innovativi. Sostenere l’Africa e il vicinato dell’UE in questa transizione energetica rientrerà nel quadro per la realizzazione dell’Unione dell’energia.

2.3.   Prosperità — Crescita inclusiva e sostenibile e posti di lavoro

47.

La creazione di posti di lavoro dignitosi, in particolare per le donne e i giovani, è essenziale per una crescita inclusiva e sostenibile. Una prosperità e una crescita condivise sono fattori che contribuiscono in modo essenziale al benessere e alla dignità umani. Una crescita inclusiva e sostenibile genera resilienza a lungo termine nei paesi partner, creando per i gruppi vulnerabili e quelli più a rischio l’opportunità di far parte e beneficiare della ricchezza e della creazione di posti di lavoro dignitosi. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno una trasformazione economica in grado di creare posti di lavoro dignitosi, accrescere la capacità produttiva, generare entrate sufficienti per i servizi pubblici e la previdenza sociale e promuovere catene del valore sostenibili e la diversificazione, inclusa un’industrializzazione sostenibile. Ciò implica anche la promozione di modelli di produzione e di consumo sostenibili in un’economia circolare, nonché la promozione di cicli di materiali non tossici, l’efficienza delle risorse e la trasformazione verso soluzioni a basse emissioni e resilienti ai cambiamenti climatici.

48.

L’UE e i suoi Stati membri riconoscono il ruolo delle microimprese e delle piccole e medie imprese quali soggetti promotori di sviluppo sostenibile, nonché attori essenziali nella lotta contro la povertà. Le microimprese e piccole e medie imprese sono motori di crescita, occupazione, innovazione e sviluppo sociale. L’UE e i suoi Stati membri sosterranno misure innovative e orientate all’azione attraverso la politica di sviluppo al fine di accrescere l’impegno delle microimprese e piccole e medie imprese nell’attuazione di azioni concrete a livello locale e sbloccare il loro potenziale di trasformazione. Faciliteranno il loro accesso alle informazioni pertinenti, sia nell’UE che nei paesi partner, e le integreranno nelle catene di approvvigionamento e del valore affrontando nel contempo la carenza di finanziamenti che le colpisce. Incoraggeranno gli scambi e il dialogo imprenditoriale tra microimprese e piccole e medie imprese nell’UE e nei paesi o regioni partner.

Investimenti e commercio

Gli investimenti sostenibili pubblici e privati sono un fattore vitale dello sviluppo sostenibile. Contribuiscono a diversificare le economie, a promuovere la crescita e posti di lavoro dignitosi, a fornire prodotti e servizi innovativi, a collegare le economie dei paesi in via di sviluppo alle catene del valore regionali e mondiali, a promuovere l’integrazione regionale e a fare fronte alle necessità sociali. L’Agenda 2030 e il programma d’azione di Addis Abeba forniscono un quadro nell’ambito del quale gli investimenti responsabili possono contribuire allo sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni.

L’UE e i suoi Stati membri si adopereranno per promuovere gli investimenti combinando i finanziamenti a favore dello sviluppo sostenibile, l’assistenza tecnica volta a sviluppare progetti sostenibili e attrarre gli investitori, e adotteranno misure tese a contribuire al miglioramento della governance economica e del contesto imprenditoriale, lottare contro la corruzione e dialogare con il settore privato. L’UE e i suoi Stati membri contribuiranno inoltre ad aumentare gli investimenti pubblici e privati nell’economia verde, a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici.

Un canale cruciale per tali azioni sarà il piano europeo per gli investimenti esterni, che includerà garanzie volte a ridurre il profilo di rischio degli investimenti nei paesi in via di sviluppo e mobilitare in tale modo ulteriori finanziamenti, in particolare provenienti dal settore privato. Il piano contribuirà al raggiungimento degli SDG, concorrendo in tal modo ad affrontare le cause profonde della migrazione irregolare.

Tramite la sua politica commerciale, l’Unione europea continuerà inoltre a garantire che i paesi in via di sviluppo, in particolare quelli più vulnerabili, raccolgano i frutti della crescita inclusiva e dello sviluppo sostenibile derivanti dalla maggiore partecipazione all’integrazione regionale e al sistema commerciale multilaterale.

49.

L’UE e i suoi Stati membri contribuiranno a creare un contesto più favorevole all’attività imprenditoriale nei paesi in via di sviluppo, nel rispetto delle norme e dei principi internazionali in materia di diritti umani. Contribuiranno al miglioramento delle condizioni per le attività economiche inclusive promuovendo politiche e quadri normativi più sostenibili, i diritti umani, nonché le norme fondamentali del lavoro e gli obblighi di dovuta diligenza, contesti imprenditoriali più favorevoli, nuovi modelli aziendali e una maggiore capacità di governo. Promuoveranno l’accesso diffuso ai servizi finanziari e microfinanziari, anche per le donne, i poveri, le microimprese e le piccole e medie imprese. Promuoveranno anche le iniziative del settore privato e le imprese sociali, le cooperative, le donne imprenditrici e i giovani imprenditori al fine di rafforzare l’offerta di servizi locali e modelli aziendali inclusivi e verdi. Promuoveranno appalti pubblici sostenibili e trasparenti a favore dello sviluppo sostenibile e faciliteranno l’accesso delle microimprese e delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici. Gli investimenti pubblici nella ricerca e nell’innovazione e la cooperazione scientifica e tecnologica possono contribuire anche a sbloccare gli investimenti del settore privato e a rilanciare la crescita inclusiva e sostenibile nei paesi in via di sviluppo.

50.

Il riciclaggio, la corruzione, i flussi finanziari illeciti e l’evasione e l’elusione fiscale continuano a ostacolare lo sviluppo sostenibile, colpendo in modo sproporzionato i paesi in via di sviluppo. L’UE e i suoi Stati membri collaboreranno con i paesi partner per promuovere un’imposizione progressiva, misure anticorruzione e politiche ridistributive della spesa pubblica e contrastare i flussi finanziari illeciti così da promuovere l’accesso a servizi di base di qualità per tutti.

51.

L’UE e i suoi Stati membri riuniranno le competenze e le risorse del settore privato con gli aiuti al commercio, le politiche e gli strumenti commerciali e la diplomazia economica. Promuoveranno gli aiuti al commercio per sostenere l’attuazione dell’Agenda 2030 al fine di affrontare in modo più efficace le esigenze dei paesi in via di sviluppo in termini di commercio e di capacità produttiva. Dovrebbero essere considerate le esigenze dei paesi meno sviluppati e dei paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare, per i quali l’agevolazione degli scambi e le infrastrutture per il commercio sono motori imprescindibili di sviluppo, nonché quelle dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS).

52.

L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno e faciliteranno gli scambi e gli investimenti nei paesi in via di sviluppo a sostegno dello sviluppo sostenibile. L’UE continuerà a promuovere il commercio e l’integrazione regionale in quanto fattori chiave per la crescita e la riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo. Attraverso l’attuazione della strategia «Commercio per tutti», l’UE e i suoi Stati membri aiuteranno i partner commerciali, anche attraverso accordi di partenariato economico, a integrare lo sviluppo sostenibile a tutti i livelli della politica commerciale. In linea con gli impegni della CPS, il sostegno allo sviluppo sarà utilizzato, se del caso, per garantire che le disposizioni degli accordi commerciali relative al commercio e allo sviluppo sostenibile siano effettivamente attuate e utilizzate. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno una crescita economica inclusiva e sostenibile e aiuteranno i paesi in via di sviluppo ad adottare modelli di crescita che tengano conto della scarsità delle risorse e dell’azione in materia di cambiamenti climatici. Ciò implica la promozione di catene del valore sostenibili e di norme ambientali e sociali.

53.

Il settore privato può contribuire all’attuazione dell’Agenda 2030. L’UE e i suoi Stati membri, in stretto coordinamento con la Banca europea per gli investimenti, promuoveranno la mobilitazione di risorse private per lo sviluppo, stimolando nel contempo la responsabilità del settore privato, in settori ad alto potenziale di trasformazione per lo sviluppo sostenibile, tra cui l’agricoltura sostenibile, l’energia sicura e pulita, la gestione integrata delle risorse idriche, le infrastrutture resilienti, la salute, il turismo sostenibile, l’economia verde e quella circolare, le telecomunicazioni e la tecnologia digitale.

54.

L’UE e i suoi Stati membri collaboreranno con il settore privato, comprese le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori, per promuovere approcci responsabili, sostenibili ed efficaci, anche attraverso il dialogo sociale. La promozione di un commercio equo, trasparente ed etico, anche con i piccoli produttori nei paesi in via di sviluppo, e una maggiore assunzione di modelli e pratiche imprenditoriali responsabili e inclusivi da parte di un maggior numero di imprese dell’UE che possiedono filiere di approvvigionamento nei paesi in via di sviluppo, in stretto partenariato con le parti interessate pubbliche e private, possono contribuire in modo determinante all’attuazione dell’Agenda 2030. Le norme internazionali in materia di diritti umani e gli impegni in ordine a sviluppo sostenibile, trasparenza e responsabilità sociale delle imprese, concordati a livello internazionale, vanno integrati nei modelli aziendali, anche per quanto riguarda i partenariati pubblico-privato e i meccanismi di combinazione, attraverso un ventaglio di strumenti, come la condivisione delle migliori prassi. Ciò implica che siano assicurati la gestione e l’uso sostenibili di tutte le risorse naturali, come i minerali e il legname. L’UE e i suoi Stati membri continueranno a sostenere le pratiche commerciali responsabili e la gestione responsabile delle catene di approvvigionamento, rispettando i diritti fondiari e integrandovi i diritti umani e dei lavoratori, le norme in materia di integrità finanziaria e ambiente e l’accessibilità. Si adopereranno per impedire le violazioni dei diritti umani e promuovere i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani. Promuoveranno norme del lavoro che garantiscano condizioni di lavoro e salari dignitosi per i lavoratori, in particolare quelle definite dall’Organizzazione internazionale del lavoro, sia nel settore formale che in quello informale, anche sostenendo la transizione da un’economia informale a una formale e contrastando il lavoro minorile.

55.

L’agricoltura sostenibile, unitamente alla pesca e all’acquacoltura sostenibili, continua a costituire un fattore chiave per l’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile ed è indispensabile per porre fine alla fame e garantire la sicurezza alimentare. Due terzi dei poveri del mondo dipendono dall’agricoltura per il proprio sostentamento e numerosi paesi in via di sviluppo continuano a dipendere ampiamente dagli scambi di alcuni prodotti di base. Il sostegno ai piccoli agricoltori, compresi quelli di aziende a conduzione familiare e i pastori, riveste tuttora un’importanza fondamentale, contribuendo in maniera sostanziale alla sicurezza alimentare e alla lotta contro l’erosione del suolo e la perdita di biodiversità, creando nel contempo occupazione. L’UE e i suoi Stati membri sosterranno miglioramenti nella governance per una gestione sostenibile delle foreste, una gestione partecipativa dei pascoli e un accesso equo alla proprietà fondiaria, in particolare per le donne, rispettando i diritti delle popolazioni locali e delle popolazioni indigene, compresi l’uso delle terre ancestrali e l’accesso all’acqua. Promuoveranno la creazione di organizzazioni e cooperative agricole per affrontare, tra l’altro, le questioni relative alla migliore produttività delle aziende agricole a conduzione familiare, ai diritti di uso del suolo e ai sistemi di semina locali tradizionali. Contribuiranno a migliorare la qualità delle condizioni sanitarie e fitosanitarie. L’UE e i suoi Stati membri si adopereranno per sviluppare mercati e catene del valore del settore agricolo nei paesi partner, per avvantaggiare i poveri e incoraggiare l’agroindustria nella creazione di posti di lavoro e di valore aggiunto. Si tratterà anche di sostenere l’integrazione dei giovani e l’emancipazione femminile e di promuovere ricerca e innovazione. Gli investimenti nell’agricoltura sostenibile e nel settore agroalimentare sono necessari per diversificare i sistemi di produzione locali e regionali, prevenire la malnutrizione, generare un aumento della produttività e creare posti di lavoro dignitosi senza danneggiare l’ambiente. In molti paesi in via di sviluppo, segnatamente in Africa, occorrono grandi investimenti da parte del settore pubblico e privato nell’agricoltura sostenibile e nelle relative infrastrutture. Tali investimenti e riforme strategiche devono essere responsabili, inclusivi e a vantaggio delle popolazioni locali.

56.

L’agricoltura e i sistemi alimentari sostenibili, compresa la pesca sostenibile, dovranno rispondere alle esigenze della popolazione mondiale in aumento tutelando nel contempo l’ambiente. L’UE e i suoi Stati membri sosterranno le pratiche agroecologiche, come pure le azioni atte a ridurre le perdite post-raccolto e gli sprechi alimentari, nonché a proteggere il suolo, preservare le risorse idriche, fermare, evitare e invertire il fenomeno della deforestazione e mantenere la biodiversità ed ecosistemi sani. Occorre sfruttare il potenziale di mitigazione dei gas a effetto serra offerto dall’agricoltura e dai suoli sostenibili, rafforzando nel contempo la resilienza agli effetti dei cambiamenti climatici. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno le pratiche sostenibili nei settori della pesca e dell’acquacoltura e sosterranno azioni volte a contrastare la pesca illegale, l’inquinamento marino e gli effetti dei cambiamenti climatici.

57.

L’UE e i suoi Stati membri continueranno a sostenere le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei paesi in via di sviluppo, in virtù del loro forte potenziale come motori di crescita inclusiva e sviluppo sostenibile. L’adozione di tecnologie digitali nei paesi in via di sviluppo procede a un ritmo senza precedenti. Tuttavia, la mancanza di connettività continua a rappresentare un ostacolo significativo allo sviluppo in molti paesi in via di sviluppo, in particolare nelle zone rurali e remote, soprattutto in Africa. Inoltre, la scarsa concorrenza può sovente rendere tali tecnologie inaccessibili e proibitive per una gran parte della popolazione. L’UE e i suoi Stati membri lavoreranno a una migliore integrazione delle soluzioni digitali nello sviluppo e alla promozione dell’uso delle tecnologie digitali in una serie di settori prioritari (come l’e-governance, l’agricoltura, l’istruzione, la gestione delle risorse idriche, la salute e l’energia). Sosterranno ambienti propizi all’economia digitale potenziando la connettività libera, aperta e sicura e rimuovendo gli ostacoli che impediscono di sfruttarne il pieno potenziale per lo sviluppo sostenibile. Sosterranno l’imprenditoria digitale, anche per le microimprese e le piccole e medie imprese, al fine di sviluppare contenuti localmente pertinenti, promuovere l’innovazione e la creazione di posti di lavoro dignitosi. Sosterranno inoltre l’alfabetizzazione e le competenze digitali per emancipare la popolazione, in particolare le donne e le persone in situazioni di vulnerabilità ed emarginazione, al fine di promuovere l’inclusione sociale e facilitare la loro partecipazione alla governance democratica e all’economia digitale.

58.

L’UE e i suoi Stati membri sosterranno la progettazione, la costruzione e il funzionamento di infrastrutture ed edifici di qualità, più efficienti sotto il profilo delle risorse e dell’energia. Sosterranno lo sviluppo di reti di trasporto e mobilità sostenibili, a basse emissioni, interconnesse e sicure e di altre infrastrutture resilienti e rispettose del clima, quali reti energetiche, sistemi idrici e sistemi di gestione dei rifiuti, al fine di promuovere un accesso equo ed economico per tutti, la crescita, il commercio e gli investimenti. Integreranno sistematicamente l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei progetti infrastrutturali.

59.

L’UE e i suoi Stati membri ribadiscono la necessità del pieno rispetto delle norme internazionali in materia di ambiente e di sicurezza nucleare nei paesi partner.

60.

L’UE e i suoi Stati membri tenteranno di rafforzare il potenziale delle città come poli di innovazione e di crescita inclusiva e sostenibile, senza trascurare le loro più ampie comunità rurali e uno sviluppo regionale equilibrato. Promuoveranno lo sviluppo urbano inclusivo e sostenibile per affrontare la diseguaglianza nelle aree urbane concentrandosi sui più bisognosi, compresi coloro che vivono in insediamenti irregolari e in baraccopoli. Sosterranno i partner al fine di migliorare l’erogazione dei servizi di base e l’accesso equo alla sicurezza alimentare, a un alloggio accessibile, dignitoso ed economico, e la qualità della vita delle popolazioni urbane in rapida crescita. In linea con la nuova agenda urbana delle Nazioni Unite, promuoveranno la pianificazione sostenibile dell’uso del territorio, l’equa gestione dei mercati fondiari, la mobilità urbana sostenibile e città intelligenti e sicure che sfruttino le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalle tecnologie. Promuoveranno politiche urbane e territoriali inclusive, equilibrate e integrate, nonché un coordinamento dei poteri pubblici a vari livelli, creando legami più forti tra le zone rurali e quelle urbane. Miglioreranno la resilienza delle città di fronte agli shock e sfrutteranno le opportunità di creare un’economia a basse emissioni e resiliente ai cambiamenti climatici.

2.4.   Pace — Società pacifiche e inclusive, democrazia, istituzioni efficaci e responsabili, stato di diritto e diritti umani per tutti

61.

L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno i valori universali della democrazia, del buon governo, dello stato di diritto e dei diritti umani per tutti, in quanto presupposti essenziali per lo sviluppo sostenibile e la stabilità, in tutti i partenariati, in tutti gli strumenti e in tutti i contesti e i paesi, anche attraverso l’azione per lo sviluppo. Sosterranno gli sforzi nazionali, commisurati alle esigenze e al contesto di ogni società, volti a costruire Stati democratici sostenibili, resilienti agli shock interni ed esterni e ad affrontare i fattori di vulnerabilità, tra cui la disuguaglianza.

Buon governo, democrazia, stato di diritto e diritti umani

Buon governo, democrazia e stato di diritto sono cruciali per lo sviluppo sostenibile. Lo stato di diritto è un presupposto per la tutela di tutti i diritti fondamentali. Le istituzioni e i sistemi di governance efficaci in grado di rispondere alle esigenze pubbliche erogano servizi essenziali e promuovono la crescita inclusiva; nel contempo i processi politici inclusivi garantiscono che i cittadini possano chiedere conto ai funzionari pubblici a tutti i livelli.

L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno istituzioni responsabili e trasparenti, tra cui i parlamenti nazionali, e favoriranno i processi decisionali partecipativi e l’accesso del pubblico alle informazioni. Promuoveranno l’indipendenza e l’imparzialità dei tribunali e favoriranno l’amministrazione di una giustizia equa, compreso l’accesso all’assistenza legale. Sosterranno lo sviluppo di capacità a favore di istituzioni efficaci e una governance a più livelli che contino sulla partecipazione delle persone in situazioni di vulnerabilità e delle minoranze attraverso partenariati tra i governi nazionali, subnazionali e locali, anche sfruttando il potenziale delle soluzioni digitali. Sosterranno iniziative contro la corruzione e a favore dell’l’introduzione di una maggiore trasparenza e responsabilità nel finanziamento pubblico e nell’erogazione di servizi pubblici.

62.

L’UE e i suoi Stati membri sosterranno uno spazio aperto e favorevole per la società civile, approcci inclusivi e processi decisionali trasparenti a tutti i livelli. Continueranno a sostenere elezioni inclusive, trasparenti e credibili, tramite l’offerta di un sostegno tempestivo durante tutto il ciclo elettorale e la promozione di partiti politici democratici e responsabili e della partecipazione attiva dei cittadini durante tutto il processo elettorale. Le missioni di osservazione elettorale indipendenti dell’UE sono uno strumento importante a tal fine. L’UE e i suoi Stati membri sosterranno e promuoveranno una governance democratica che garantisca il godimento delle libertà fondamentali, quali la libertà di pensiero, religione o credo, la libertà di riunione e di associazione, anche per le persone emarginate, e che rispetti i diritti umani universali, siano essi civili, politici, economici, sociali o culturali. Favoriranno la libertà di espressione e di opinione e forniranno sostegno ai mezzi di comunicazione indipendenti e pluralistici che generano informazione di qualità sulla base di fatti e dati.

63.

L’UE e i suoi Stati membri incoraggeranno sistemi giudiziari efficienti, trasparenti, indipendenti, aperti e responsabili e promuoveranno l’accesso alla giustizia per tutti — in particolare per i poveri e le persone in situazioni di vulnerabilità. In tale processo rientrano gli sforzi per contrastare la criminalità, comprese la criminalità e la violenza urbane, e la criminalità organizzata transnazionale connessa al traffico d’armi e di droga o alla tratta di esseri umani.

64.

La povertà, i conflitti, la fragilità e i trasferimenti forzati sono profondamente interconnessi e devono essere affrontati in maniera coerente e globale anche in quanto parte della connessione tra azione umanitaria e sviluppo. L’UE e i suoi Stati membri ne affronteranno le cause profonde a tutti i livelli, dall’esclusione, la disuguaglianza, l’insicurezza alimentare, le violazioni e gli abusi dei diritti umani, l’impunità e l’assenza di uno stato di diritto al degrado dell’ambiente e i cambiamenti climatici.

65.

L’UE e i suoi Stati membri si avvarranno della cooperazione allo sviluppo come parte dell’insieme delle politiche e degli strumenti volti a prevenire, gestire e risolvere i conflitti e le crisi, prevenire le esigenze umanitarie e creare pace duratura e buon governo. L’obiettivo principale della cooperazione allo sviluppo resta l’eliminazione della povertà in tutte le sue dimensioni, e gli sforzi verso tale obiettivo non saranno in alcun modo lesinati. Promuoveranno l’approccio globale per le situazioni di conflitto e di crisi attraverso un uso migliore delle strategie di transizione e del sistema di allerta rapida di prevenzione dei conflitti dell’UE, incentrandosi sulla fragilità e sulla sicurezza umana e riconoscendo il nesso esistente tra sviluppo sostenibile, azione umanitaria, pace e sicurezza.

66.

Il consolidamento della pace e dello Stato è imprescindibile per lo sviluppo sostenibile e dovrebbe aver luogo a tutti i livelli, dal più globale al più locale, e in tutte le fasi del ciclo di un conflitto, dall’allarme tempestivo e la prevenzione alla risposta alle crisi e la stabilizzazione. Nel quadro della cooperazione allo sviluppo, l’UE e i suoi Stati membri possono inoltre collaborare con gli attori del settore della sicurezza al fine di svilupparne la capacità di garantire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare la realizzazione di società pacifiche e inclusive. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno soluzioni comuni alle sfide in materia di sicurezza e di sviluppo, anche con il sostegno alla governance democratica del settore della sicurezza e alla sua efficacia nell’assicurare la sicurezza umana e lo sviluppo di capacità. L’UE e i suoi Stati membri riconoscono la necessità di prevenire e contrastare la radicalizzazione che porta all’estremismo violento, anche attraverso la promozione della tolleranza religiosa e del dialogo interreligioso. Continueranno a sostenere il principio della responsabilità di fornire protezione e la prevenzione delle atrocità. In tale contesto, l’UE e i suoi Stati membri continueranno a intensificare la cooperazione con le Nazioni Unite e i partner regionali e nazionali.

67.

L’UE e i suoi Stati membri contribuiranno a una riforma del settore della sicurezza che possa contribuire alla messa in atto di un efficace controllo democratico e di un’assunzione di responsabilità, di miglioramenti della sicurezza umana, dello sviluppo sostenibile e dell’eliminazione della povertà. La riforma del settore della sicurezza deve essere adattata alle esigenze di sicurezza dei paesi partner e sulla base di una titolarità nazionale chiara e salda.

68.

I paesi in condizioni di fragilità o in situazioni di conflitto necessitano di particolare attenzione e di un impegno internazionale duraturo per conseguire uno sviluppo sostenibile. Gli obiettivi per il consolidamento della pace e dello Stato sono essenziali per lo sviluppo di una capacità nazionale, di integrare pienamente le problematiche economiche, sociali e ambientali con quelle relative a sicurezza e sviluppo. Nel quadro dell’assistenza allo sviluppo l’UE e i suoi Stati membri presteranno particolare attenzione agli stati fragili e teatro di conflitti e sosterranno le persone più vulnerabili. Nel promuovere e proteggere i diritti umani, la democrazia, lo stato di diritto e il buon governo, contribuiranno proattivamente alla stabilità e alla sicurezza nonché alla resilienza. Integreranno l’attenzione alle situazioni di conflitto in tutte le loro attività, in modo da massimizzarne l’impatto positivo per la pace. Promuoveranno la trasparenza, la responsabilità e l’accesso alla giustizia avviando un dialogo con tutte le parti interessate nei processi di prevenzione dei conflitti e di mantenimento e consolidamento della pace. Sosterranno i sistemi giudiziari transitori mediante misure specifiche adattate al contesto che promuovano la verità, la giustizia, la riparazione e la garanzia di non ripetizione. Ai fini della stabilizzazione occorre colmare il divario tra la risoluzione dei conflitti e i processi di riforma a lungo termine nonché creare un clima di fiducia tra la popolazione e il governo, anche rilanciando con vigore l’erogazione di servizi. In tale contesto, l’UE e i suoi Stati membri daranno nuovo impulso ai partenariati con i partner regionali qualificati. Il successo degli interventi legati alla pace e alla sicurezza dipende in particolare dalla cooperazione con gli attori locali e dalla loro titolarità nel processo. L’apprendimento tra pari fra Stati fragili e in situazioni di conflitto può essere utile. L’UE e i suoi Stati membri affronteranno tutti gli aspetti legati alla prevenzione e alla risposta alla violenza sessuale e di genere in situazioni di conflitto e post-conflitto, e sosterranno la partecipazione delle donne quali agenti positivi per la prevenzione e risoluzione dei conflitti, le attività di soccorso e ripresa nonché il consolidamento di una pace sostenibile.

69.

L’UE e i suoi Stati membri metteranno in atto un’azione umanitaria e una cooperazione allo sviluppo più coerenti e complementari, contribuendo attivamente a consolidare la resilienza dell’individuo, della comunità, della società e dello Stato, affrontare la povertà estrema, prevenire e contrastare le crisi, ridurre la vulnerabilità cronica e raggiungere l’autosufficienza. Le soluzioni sostenibili richiedono approcci multilaterali, interventi a diversi livelli e una visione a lungo termine. Ciò significa rafforzare il collegamento tra aiuto d’urgenza, riabilitazione e sviluppo, anche attraverso l’approfondito scambio di informazioni, il coordinamento tra i donatori, l’analisi congiunta delle lacune, dei rischi e delle vulnerabilità e una visione condivisa delle priorità strategiche, il più presto possibile. L’UE e i suoi Stati membri garantiranno il coinvolgimento tempestivo e una stretta collaborazione tra gli attori politici e dello sviluppo fin dall’inizio, in modo da integrare e dare continuità alle azioni di emergenza e di pronto intervento degli attori umanitari. Ciò sarà fatto in modo da rispettare i principi umanitari conformemente al diritto umanitario internazionale.

70.

L’UE e i suoi Stati membri potenzieranno gli sforzi per consolidare la resilienza e l’adattabilità ai cambiamenti, in linea tra l’altro con il quadro di Sendai per la riduzione dei rischi di catastrofi 2015-2030 e con l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Migliorare la preparazione delle persone e delle comunità, riducendone l’esposizione e la vulnerabilità e rafforzandone la capacità di resistere e riprendersi da shock e catastrofi, è fondamentale per ridurre l’impatto negativo ed evitare la perdita di vite umane e di mezzi di sussistenza. L’UE e i suoi Stati membri elaboreranno valutazioni del rischio e analisi delle lacune nei loro programmi di cooperazione allo sviluppo. Continueranno anche ad occuparsi della preparazione di fronte alle minacce transfrontaliere per la salute, conformemente al regolamento sanitario internazionale, in particolare attraverso il potenziamento delle capacità dei sistemi sanitari nazionali e regionali e il miglioramento della condivisione di informazioni. Attingendo agli insegnamenti appresi durante le crisi sanitarie globali, l’UE e i suoi Stati membri continueranno a proporre iniziative trasversali ai livelli internazionale, regionale e locale e porranno il rafforzamento di sistemi sanitari orizzontali al centro della programmazione dello sviluppo sanitario.

71.

La migrazione, lo sviluppo sostenibile e la stabilità sono strettamente interconnessi. L’UE e i suoi Stati membri si impegnano in un’azione coordinata volta ad affrontare le cause profonde della migrazione irregolare e degli sfollamenti forzati, come i conflitti, la fragilità degli Stati, l’insicurezza e l’emarginazione, la povertà, l’insicurezza alimentare, la disuguaglianza e la discriminazione, e il degrado ambientale, compresi i cambiamenti climatici. Promuoveranno i diritti umani e la dignità delle persone, la costruzione della democrazia, il buon governo e lo stato di diritto, l’inclusione e la coesione sociali, le opportunità economiche con la creazione di posti di lavoro dignitosi, imprese incentrate sulle persone e spazio politico per la società civile. Combatteranno anche il traffico di migranti e la tratta di essere umani, che causano instabilità. È essenziale creare solidi partenariati con i paesi di origine, transito e destinazione, con politiche incisive che durino nel lungo periodo atte ad affrontare le varie dimensioni della sfida.

3.   PARTENARIATO — L’UE COME FORZA TRAINANTE PER L’ATTUAZIONE DELL’AGENDA 2030

72.

Pur riconoscendo che ciascun paese è il principale responsabile del proprio sviluppo economico e sociale, l’Agenda 2030 deve essere attuata in partenariato da tutti i paesi e da tutte le parti interessate. Il panorama dello sviluppo si sta ampliando, inglobando nuovi e più numerosi attori. I parlamenti, i partiti politici, le autorità regionali e locali, gli istituti di ricerca, gli enti filantropici, le cooperative, il settore privato e la società civile sono diventati partner fondamentali per raggiungere le persone più vulnerabili ed emarginate. La promozione e la difesa di uno spazio in cui tali attori dello sviluppo possono operare in sicurezza è fondamentale per conseguire uno sviluppo sostenibile.

3.1.   Lavorare meglio insieme

73.

In risposta alle sfide globali, l’UE e i suoi Stati membri perfezioneranno ulteriormente le loro modalità di cooperazione, anche migliorando il modo di lavorare insieme, alla luce dei rispettivi vantaggi comparati. Ciò include il miglioramento dell’efficacia e dell’impatto grazie a un maggiore coordinamento e a una maggiore coerenza, applicando i principi dell’efficacia dello sviluppo e attuando una cooperazione allo sviluppo nell’ambito dell’azione interna ed esterna complessiva volta a promuovere l’attuazione dell’Agenda 2030. Per essere più efficace nel perseguire i suoi obiettivi e coerente con l’obiettivo primo di eliminare la povertà, la politica di sviluppo dell’UE dovrebbe essere flessibile e in grado di rispondere a esigenze, crisi e priorità in evoluzione.

74.

L’UE e i suoi Stati membri avranno il compito di coordinare e sviluppare posizioni comuni nei consessi internazionali su tutte le questioni relative alla politica di sviluppo. Ciò permetterà di rafforzare l’influenza collettiva dell’UE e degli Stati membri e contribuirà a rendere più efficace il dibattito multilaterale.

75.

A livello nazionale, l’UE e i suoi Stati membri intensificheranno la programmazione congiunta in materia di cooperazione allo sviluppo, così da aumentare l’impatto complessivo riunendo risorse e capacità. La programmazione congiunta dovrebbe essere promossa e rafforzata, pur rimanendo volontaria, flessibile, inclusiva e confacente al contesto del paese, e dovrebbe prevedere la sostituzione di documenti di programmazione dell’UE e degli Stati membri con documenti di programmazione congiunta dell’UE. L’impegno, l’appropriazione e la titolarità del paese partner sono essenziali per tale processo. La programmazione congiunta dovrebbe essere guidata dalla strategia di sviluppo del paese partner e allineata alle priorità di sviluppo dello stesso. L’UE e i suoi Stati membri lavoreranno insieme allo sviluppo di risposte strategiche fondate sulle conoscenze condivise, sul valore aggiunto, sugli insegnamenti appresi e sull’analisi congiunta del contesto del paese, anche per quanto riguarda povertà e sostenibilità, e sulle relazioni globali del paese con l’UE. Essi terranno conto dei mezzi di finanziamento dello sviluppo disponibili, in linea con il programma d’azione di Addis Abeba. L’UE e i suoi Stati membri perseguiranno inoltre un maggior coordinamento e sinergie potenziate in Stati fragili e in situazioni di conflitto, tra l’altro attraverso processi di programmazione congiunta e analisi congiunte dei conflitti. Ciò contribuirà altresì al New Deal per l’impegno negli Stati fragili.

76.

Il maggiore ricorso a risposte comuni dell’UE originanti dalla sua programmazione congiunta può garantire un aumento di impatto e visibilità all’UE e ai suoi Stati membri sul campo. Tale approccio contribuirà a mettere in comune le risorse, ridurre la frammentazione e rafforzare l’efficacia. I quadri comuni del monitoraggio e dei risultati saranno gli elementi centrali della risposta comune e consentiranno di mantenere lo slancio, garantire un dialogo informato e aumentare la responsabilità reciproca. La programmazione congiunta dovrebbe essere aperta ad altri donatori e attori internazionali pertinenti, se l’UE e le rappresentanze degli Stati membri lo ritengono opportuno a livello di paese.

77.

L’UE e i suoi Stati membri cercheranno anche di sostenere i paesi partner attraverso un’attuazione congiunta ogniqualvolta risulti appropriato. L’attuazione congiunta costituisce un modo per promuovere un sostegno dell’UE più coerente, efficace e coordinato, basato su obiettivi condivisi in determinati settori o su specifici temi transettoriali e adeguato al contesto di ciascun paese. Si fonderà su analisi congiunte, terrà conto delle risorse disponibili e sarà monitorata e valutata congiuntamente. L’attuazione congiunta può avvenire ai livelli nazionale, regionale o mondiale ed essere collegata ad altri settori dell’azione esterna se necessario.

78.

L’attuazione congiunta sarà inclusiva e aperta a tutti i partner dell’UE che accettino e che possano contribuire a una visione comune, tra cui le agenzie degli Stati membri e le loro istituzioni finanziarie per lo sviluppo, il settore privato, la società civile e il mondo accademico. Se ritenuto opportuno, potrebbe essere estesa anche ad altri governi che perseguano obiettivi analoghi, alle Nazioni Unite nonché ad altre organizzazioni internazionali e regionali e istituzioni finanziarie. L’attuazione congiunta può comprendere varie modalità finanziarie, come il cofinanziamento e la cooperazione delegata, nonché mezzi di attuazione non finanziari, e dovrebbe basarsi sui vantaggi comparativi di diversi attori e sulla condivisione delle migliori prassi. In tale contesto l’UE e gli Stati membri continueranno a utilizzare e a condividere le esperienze di tutti gli Stati membri, compresa l’esperienza in materia di transizione.

79.

La programmazione dello sviluppo su base geografica o tematica seguirà un approccio pluriennale. Nella loro cooperazione allo sviluppo l’UE e i suoi Stati membri faranno ricorso a modalità (come l’aiuto in fase di progetto, il sostegno al programma settoriale e il sostegno settoriale e al bilancio generale) e a metodi di erogazione degli aiuti (tra cui il gemellaggio, l’assistenza tecnica e lo sviluppo di capacità) diversi e complementari in funzione di quale sia più efficace in ciascun paese, considerate le sue capacità ed esigenze e i risultati da esso conseguiti, tenendo conto delle situazioni specifiche.

80.

Qualora opportuno, l’UE e i suoi Stati membri cercheranno anche opportunità per mettere in comune le risorse e rendere rapidi e flessibili il processo decisionale e l’attuazione al fine di massimizzare l’impatto, l’efficacia e la visibilità della cooperazione allo sviluppo dell’UE per il conseguimento degli SDG mediante iniziative, in particolare i fondi fiduciari dell’UE destinati ad azioni tematiche, di emergenza e post-emergenza, che possono fornire opportunità per un’azione concertata efficace dell’UE, degli Stati membri e di altri partner allo sviluppo. Essi dovrebbero offrire efficienza amministrativa e valore aggiunto; inoltre, consentendo il coinvolgimento di tutti i donatori, compresi i piccoli donatori, dovrebbero risultare inclusivi. La Commissione garantirà trasparenza, tra l’altro fornendo periodicamente informazioni al Parlamento europeo e al Consiglio e coinvolgendoli opportunamente nelle pertinenti strutture di governance, in conformità della normativa dell’UE applicabile. I fondi fiduciari applicheranno la totalità dei principi dell’efficacia dello sviluppo e saranno in linea con le priorità di sviluppo a lungo termine, le strategie nazionali e dell’UE per paese e altri strumenti e programmi pertinenti.

81.

Un’azione coordinata da parte dell’UE e degli Stati membri in materia di sostegno al bilancio contribuirà a promuovere gli sforzi di attuazione degli SDG nei paesi partner e a migliorare la gestione macroeconomica e delle finanze pubbliche e il clima imprenditoriale. Il sostegno al bilancio, se del caso e su base volontaria, sarà utilizzato per rafforzare il partenariato, il dialogo politico, la titolarità nazionale e la responsabilità reciproca con i paesi in via di sviluppo sulla base di principi, obiettivi e interessi condivisi e in funzione del contesto sociale, economico e politico dei paesi partner. Il sostegno al bilancio sarà applicato in modo coerente con i principi dell’efficacia dello sviluppo, laddove vi siano le condizioni adatte ed esistano sistemi efficaci di controllo della governance, e sarà accompagnato da interventi di sviluppo delle capacità e di trasferimento delle conoscenze e delle competenze. Integrerà quindi gli sforzi dei paesi in via di sviluppo per riscuotere di più e spendere meglio a sostegno dello sviluppo sostenibile e per promuovere la crescita inclusiva e la creazione di posti di lavoro, l’eliminazione della povertà, la riduzione delle disuguaglianze e il conseguimento di società pacifiche. Il sostegno al bilancio può inoltre contribuire ad affrontare le cause della fragilità e a promuovere la stabilità e la costruzione dello Stato in paesi in situazioni di fragilità o in transizione.

82.

La combinazione di sovvenzioni e prestiti, quale mezzo per mobilitare ulteriori finanziamenti privati, è un altro importante strumento per l’attuazione dell’Agenda 2030. La combinazione riguarda tutte le regioni della cooperazione esterna dell’UE in settori quali l’energia, i trasporti e le infrastrutture idriche, il sostegno alle piccole e medie imprese, i settori sociali e l’ambiente. Sarà necessario un maggior impegno da parte del settore privato, attraverso strumenti finanziari innovativi intesi ad attrarre maggiori finanziamenti privati destinati allo sviluppo sostenibile, compresa l’azione per il clima. La combinazione, che garantisce addizionalità e si incentra sulla rilevanza in materia di sviluppo, sarà utilizzata per migliorare l’efficacia e far fronte ai fallimenti del mercato, limitando nel contempo le distorsioni di mercato. I meccanismi di combinazione promuoveranno la responsabilità sociale delle imprese, anche attraverso l’attuazione dei pertinenti orientamenti, principi e strumenti internazionali. La combinazione è una componente fondamentale del piano europeo per gli investimenti esterni. Uno stretto partenariato con la Banca europea per gli investimenti (BEI) e altre istituzioni finanziarie degli Stati membri costituirà un elemento chiave per i meccanismi di combinazione dell’UE. Saranno coinvolte anche altre istituzioni finanziarie internazionali.

3.2.   Promuovere partenariati multilaterali più forti e più inclusivi

83.

Il rafforzamento dei partenariati è al centro dell’approccio dell’UE in materia di attuazione degli SDG. L’UE e i suoi Stati membri collaboreranno più strettamente con tutti gli altri attori per promuovere l’attuazione dell’Agenda 2030 e rafforzare la loro capacità di titolarità democratica. I parlamenti e i partiti politici nonché le autorità regionali e locali devono svolgere appieno i rispetti ruoli, compreso il ruolo di controllo, accanto ai governi nazionali e partecipare attivamente al processo decisionale. Ciò vale anche per l’importante ruolo svolto dai parlamenti nazionali e regionali nell’attività legislativa, nell’approvazione dei bilanci e nel chiedere conto ai governi del loro operato.

84.

I governi nazionali sono i principali responsabili dell’attuazione dell’Agenda 2030. Per quanto riguarda i paesi partner, l’UE e i suoi Stati membri metteranno nuovamente l’accento sulla titolarità nazionale, sul partenariato e sul dialogo, che contribuiranno a una maggiore efficacia. Sosterranno una pianificazione globale e inclusiva nei paesi in via di sviluppo ancorata nelle strategie, nei programmi e nei bilanci per lo sviluppo, sia nazionali che subnazionali. Promuoveranno dialoghi governativi aperti con tutte le parti interessate nelle fasi di decisione, pianificazione, attuazione e riesame. Tali processi aiuteranno i governi nazionali a valutare gli strumenti di attuazione disponibili, a individuare lacune e a selezionare settori idonei per lo sviluppo e per altri tipi di cooperazione internazionale.

85.

Alcuni degli obiettivi fondamentali saranno la creazione di capacità nei paesi in via di sviluppo per l’attuazione dell’Agenda 2030 ai livelli locale, regionale e nazionale, la promozione di ambienti politici favorevoli, in particolare per le comunità più emarginate, e il sostegno all’apprendimento basato sull’esperienza e alla condivisione delle conoscenze. Ciò comprenderà il sostegno per la mobilitazione e l’uso efficace delle finanze pubbliche nazionali, che rappresentano di gran lunga la fonte più abbondante e più stabile per il finanziamento dello sviluppo sostenibile. Saranno inoltre promossi sistemi di e-government per un’efficiente riscossione delle imposte e per la trasparenza nell’uso dei fondi pubblici. L’UE e i suoi Stati membri sosterranno la creazione di capacità per quanto riguarda i quadri di monitoraggio a livello nazionale, la raccolta, la disaggregazione e l’analisi di dati di qualità, anche mediante strumenti digitali per il monitoraggio, e la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile.

86.

Il conseguimento della maggior parte degli SDG dipende fortemente dal coinvolgimento attivo delle autorità locali e regionali. L’UE e i suoi Stati membri sosterranno le riforme a favore della trasparenza, della responsabilità e del decentramento, se del caso, al fine di responsabilizzare le autorità locali e regionali per una migliore governance e un migliore impatto in termini di sviluppo e affrontare meglio le disparità interne ai paesi. Favoriranno i processi volti ad aiutare le persone a interagire in modo efficace con l’amministrazione locale in tutte le fasi di pianificazione e attuazione politica e rafforzeranno la cooperazione con le autorità locali e altre autorità subnazionali, anche mediante la cooperazione decentrata.

87.

Il successo nell’attuazione dell’Agenda 2030 richiede anche la creazione di partenariati più solidi al di fuori dell’ambito governativo. L’UE e i suoi Stati membri amplieranno i partenariati con il settore privato, la società civile, compresi i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro, le organizzazioni multilaterali e regionali, il mondo accademico, le comunità stanziali di emigrati (diaspore) e altre parti interessate. Continueranno a sostenere lo sviluppo delle capacità per tali attori al fine di consentire loro di svolgere appieno il loro ruolo nell’elaborazione, nell’attuazione, nel monitoraggio e nella valutazione delle strategie di sviluppo sostenibile.

88.

L’UE e i suoi Stati membri approfondiranno i loro partenariati con le organizzazioni della società civile (OSC) a sostegno dello sviluppo sostenibile. Promuoveranno spazi di manovra e ambienti favorevoli per le OSC, con la piena partecipazione pubblica, affinché possano svolgere i loro ruoli di rappresentanti indipendenti, esecutori e attori di cambiamento, nell’educazione allo sviluppo e nella sensibilizzazione nonché nel controllo delle autorità e nel chiedere conto del loro operato. Sosterranno l’impegno delle OSC per una cooperazione allo sviluppo efficace, trasparente, responsabile e orientata ai risultati.

89.

L’UE e i suoi Stati membri riconoscono il ruolo chiave del settore privato quale motore per lo sviluppo sostenibile a lungo termine e la necessità di coinvolgerlo nell’impegno attraverso un dialogo strutturato e obiettivi di sviluppo condivisi. L’UE e i suoi Stati membri elaboreranno accordi pratici di partenariato collaborativi, trasparenti e aperti alla partecipazione delle imprese, dei cittadini e di altri soggetti. Sosterranno le pratiche commerciali etiche e sostenibili e creeranno incentivi per gli investimenti del settore privato nello sviluppo sostenibile globale.

90.

L’UE e i suoi Stati membri consolideranno i partenariati con le organizzazioni multilaterali, tra cui il sistema delle Nazioni Unite, il Fondo monetario internazionale, il gruppo della Banca mondiale, le banche regionali di sviluppo, il G7, il G20, l’OCSE e altre istituzioni regionali e multilaterali. Incoraggeranno dette organizzazioni e istituzioni ad allineare la loro pianificazione strategica e le attività operative all’Agenda 2030 e promuoveranno il sostegno reciproco e coordinato nell’attuazione della stessa, in piena conformità delle strategie nazionali di sviluppo sostenibile. Al fine di migliorare l’efficacia delle Nazioni Unite e del relativo sistema per lo sviluppo, l’UE e i suoi Stati membri promuoveranno riforme e sinergie all’interno delle Nazioni Unite, a livello di sede centrale e di paese, con l’obiettivo che il sistema delle Nazioni Unite agisca all’unisono. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno la partecipazione dei paesi in via di sviluppo al governo delle organizzazioni multilaterali.

3.3.   Adattare i partenariati per lo sviluppo in modo che rispecchino le capacità e le esigenze

91.

La cooperazione allo sviluppo continuerà a essere specifica per paese o per regione e a basarsi sulle esigenze, strategie, priorità e risorse proprie dei partner. L’UE e i suoi Stati membri collaboreranno con i paesi in via di sviluppo in modo sempre più diversificato e mirato. I partenariati dovrebbero comprendere non solo la cooperazione allo sviluppo e l’assistenza finanziaria, ma anche una serie di altre strategie, politiche e strumenti così da rispecchiare la crescente varietà di situazioni esistenti nei paesi in via di sviluppo.

92.

Nel pieno rispetto delle priorità dei singoli Stati membri, la cooperazione allo sviluppo dell’UE e dei suoi Stati membri sarà concentrata ove vi è maggiore necessità e l’impatto può essere più consistente, in particolare nei paesi meno sviluppati e in situazioni di fragilità e conflitto. Una parte significativa e crescente della popolazione povera del mondo vive in tali paesi, principalmente in Africa, che presentano le minori potenzialità di reperire finanziamenti e le maggiori carenze di risorse per raggiungere gli SDG. In futuro detti paesi continueranno a dipendere in larga misura dai finanziamenti pubblici internazionali. I flussi finanziari internazionali pubblici alle condizioni più favorevoli, segnatamente le sovvenzioni, dovrebbero essere orientati maggiormente verso i paesi più bisognosi, compresi quelli in situazioni di fragilità. L’UE e i suoi Stati membri porranno attenzione alle sfide specifiche dei paesi che passano da una situazione di basso reddito a una situazione di reddito medio.

93.

L’UE e i suoi Stati membri si impegneranno nella cooperazione allo sviluppo, nel dialogo politico e nel partenariato con i paesi a reddito medio in materia di sviluppo sostenibile, eliminazione della povertà, crisi dei rifugiati protratte e altri interessi condivisi. Coniugheranno aspetti di cooperazione politica, di sicurezza, economica, scientifica, tecnica, tecnologica e finanziaria, a seconda dei casi. I dialoghi in materia di politiche pubbliche e riforme terranno conto della diversità dei paesi a reddito medio, promuoveranno gli interessi reciproci e individueranno priorità comuni, partenariati e principi per la cooperazione. Sosterranno l’attuazione degli SDG, che forniscono un quadro comune e integrato per la cooperazione, affrontando anche le sfide globali e le questioni connesse ai beni pubblici mondiali.

94.

In molti paesi a reddito medio vive ancora un gran numero di persone in condizioni di povertà e spesso vi si registrano livelli elevatissimi di disuguaglianza ed esclusione sociale. Un obiettivo fondamentale del dialogo con detti paesi sarà garantire che nessuno sia lasciato indietro, contrastando la povertà e affrontando gli ostacoli formali e informali all’inclusione sociale attraverso l’equa creazione e ridistribuzione della ricchezza. L’UE e gli Stati membri risponderanno inoltre alla necessità di accelerare e sostenere la promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili, la riduzione dei rifiuti, la gestione responsabile delle sostanze chimiche e l’efficienza delle risorse. L’UE e i suoi Stati membri lavoreranno per condividere le competenze e agevolare il trasferimento di tecnologie e lo scambio di buone prassi, anche attraverso la creazione di piattaforme commerciali per le microimprese e le piccole e medie imprese, al fine di incoraggiare investimenti responsabili e riforme fiscali che favoriscano le energie rinnovabili, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la promozione del buon governo, dello stato di diritto e dei diritti umani.

95.

L’UE e i suoi Stati membri svilupperanno inoltre un dialogo innovativo con i paesi in via di sviluppo più avanzati, che comprenderà e andrà oltre la cooperazione finanziaria, dato che tali paesi necessitano di minori forme di assistenza a condizioni agevolate o non ne hanno bisogno. Questi paesi svolgono un ruolo essenziale nell’attuazione dell’Agenda 2030 e, quali importanti economie, incidono sempre più significativamente sui beni pubblici mondiali e sulle sfide globali, compresi i cambiamenti climatici.

Un impegno innovativo con i paesi in via di sviluppo più avanzati

I paesi in via di sviluppo più avanzati hanno ripercussioni e influenze importanti nelle rispettive regioni, anche come elementi di stabilità regionale. La loro cooperazione con altri paesi in via di sviluppo è in rapida espansione e rappresenta una quota importante della cooperazione internazionale totale.

L’UE e i suoi Stati membri svilupperanno nuovi partenariati con i paesi in via di sviluppo più avanzati al fine di promuovere l’attuazione dell’Agenda 2030, attraverso una cooperazione su più vasta scala. Il dialogo in materia di politiche pubbliche e riforme è al centro di detti partenariati. I dialoghi politici promuoveranno gli interessi reciproci e individueranno le priorità comuni, i partenariati e i principi di cooperazione per l’attuazione degli SDG, che forniscono un quadro comune e integrato per la cooperazione. Questi nuovi partenariati promuoveranno lo scambio delle migliori prassi, l’assistenza tecnica e la condivisione delle conoscenze. Inoltre l’UE e i suoi Stati membri collaboreranno con tali paesi per promuovere la cooperazione sud-sud e quella triangolare in linea con i principi di efficacia dello sviluppo.

96.

Gli accordi, i quadri, le strategie, i partenariati e le politiche regionali relativi a tutti i paesi in via di sviluppo saranno orientati dal consenso e basati su obiettivi, principi e valori comuni. Essi promuoveranno l’attuazione dell’Agenda 2030 a livello regionale con i paesi partner, anche dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico nonché dell’America latina e dell’Asia.

97.

Il presente consenso guiderà inoltre le azioni dell’UE nei paesi in via di sviluppo delle regioni limitrofe, conformemente alla politica europea di vicinato. L’UE e i suoi Stati membri si avvarranno di una combinazione di strumenti nel loro vicinato, in linea con le altre azioni dell’UE svolte nell’ambito dell’Agenda 2030.

4.   RAFFORZARE GLI APPROCCI PER MIGLIORARE L’IMPATTO DELL’UNIONE

4.1.   Mobilitazione e uso efficace di tutti i mezzi di attuazione

98.

Per rispecchiare il quadro delineato dal programma di azione di Addis Abeba e dall’Agenda 2030, l’UE e i suoi Stati membri devono adattare il loro approccio per mobilitare e utilizzare efficacemente tutti i mezzi di attuazione, anche tramite meccanismi di finanziamento innovativi. Ciò richiede una rinnovata attenzione per l’instaurazione di un contesto politico favorevole e abilitante a tutti i livelli, il che comprende la mobilitazione e l’uso efficace delle finanze pubbliche nazionali e internazionali, la mobilitazione del settore privato nazionale e internazionale, il rafforzamento della capacità dei paesi partner di attuare cambiamenti che stimolino gli scambi e gli investimenti, promuovano la scienza, la tecnologia e l’innovazione, affrontino le sfide e sfruttino gli effetti positivi della migrazione.

99.

L’UE e i suoi Stati membri collaboreranno con i paesi partner in modo da promuovere contesti politici propizi all’attuazione dell’Agenda 2030. Sosterranno la capacità dello Stato di formulare e attuare quadri dei risultati e politiche nazionali per lo sviluppo sostenibile di tipo inclusivo e di aumentare la responsabilizzazione e la capacità di risposta ai cittadini. Promuoveranno politiche che colleghino le azioni pubbliche e private a favore dello sviluppo e un contesto favorevole a una crescita sostenibile inclusiva che sia ripartita equamente attraverso i bilanci nazionali. Pianificheranno la loro cooperazione allo sviluppo nell’ottica del rafforzamento delle capacità proprie dei paesi di attuare l’Agenda 2030 e rispondere ai bisogni e alle aspirazioni dei loro popoli.

100.

L’UE e i suoi Stati membri si concentreranno maggiormente sulla creazione di risorse interne supplementari per lo sviluppo sostenibile dei paesi partner. Ciò significherà anche promuovere la mobilitazione delle risorse nazionali, favorire contesti atti ad aumentare i flussi privati nazionali, incoraggiare il commercio internazionale come motore di sviluppo e contrastare i flussi finanziari illeciti.

Mobilitazione e utilizzo delle risorse interne

Una maggiore mobilitazione delle risorse interne è fondamentale per tutti gli sforzi dei governi volti a conseguire una crescita inclusiva, l’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile, aumenta la prevedibilità e la stabilità dei finanziamenti per lo sviluppo sostenibile e riduce la dipendenza dagli aiuti. Associata a una sana gestione della spesa pubblica, fornisce più beni e servizi pubblici laddove essi sono necessari, rafforzando il contratto sociale tra governo e cittadini.

L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno una mobilitazione e un uso efficaci ed efficienti delle risorse, anche mediante iniziative quali «Collect more, Spend Better» («Riscuotere di più, spendere meglio»). Affronteranno l’evasione fiscale, l’elusione fiscale e i flussi finanziari illeciti, nonché l’efficienza, l’efficacia e l’equità dei regimi fiscali e del finanziamento della previdenza sociale. L’UE e i suoi Stati membri sostengono altresì l’Addis Tax Initiative e le attività dell’OCSE/G20 per affrontare la questione dell’erosione della base imponibile e del trasferimento degli utili, compresi la rendicontazione per paese e lo scambio di informazioni fiscali, al fine di garantire che le imprese paghino tasse commisurate alle loro attività commerciali e ai loro utili. Sostengono la partecipazione dei paesi in via di sviluppo alla governance fiscale globale e ai pertinenti dibattiti internazionali e ai processi di normazione, anche nel quadro del forum globale sulla trasparenza e lo scambio d’informazioni a fini fiscali e dell’OCSE/G20. Si impegnano a perseguire la coerenza tra le proprie politiche fiscali e gli effetti da queste prodotti sui paesi in via di sviluppo.

101.

Le finanze pubbliche nazionali svolgono un ruolo fondamentale nell’attuazione dell’Agenda 2030 in tutti i paesi. L’UE e i suoi Stati membri intensificheranno il sostegno ai paesi in via di sviluppo nei loro sforzi volti a rafforzare la mobilitazione delle entrate e la gestione del debito e della spesa pubblica, sviluppare sistemi fiscali, aumentare l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica ed eliminare gradualmente le sovvenzioni per i combustibili fossili che danneggiano l’ambiente. L’APS continua a svolgere un ruolo importante nell’integrare gli sforzi dei paesi, in particolare di quelli più poveri e più vulnerabili, per mobilitare risorse a livello nazionale. L’UE e i suoi Stati membri possono contribuire a migliorare l’efficienza degli investimenti pubblici nei paesi partner sostenendo i quadri di stabilità macroeconomica e di bilancio, politiche e riforme settoriali sane, quadri di bilancio globali annuali e a medio termine e sistemi solidi di gestione delle finanze pubbliche, tra cui procedure d’appalto trasparenti e sostenibili.

102.

L’UE e gli Stati membri sono generosi fornitori di cooperazione allo sviluppo, dal momento che negli ultimi anni hanno provveduto ad oltre la metà dell’APS mondiale. Sebbene sia quantitativamente esiguo per i paesi in via di sviluppo nel loro complesso, l’APS costituisce un’importante fonte di finanziamento per i paesi più poveri e i PMS, cui manca la capacità interna di raccogliere fondi da altre fonti. L’APS può anche contribuire a incoraggiare altri mezzi di attuazione, in particolare finanziamenti pubblici nazionali e investimenti del settore privato, ma anche scienza, tecnologia e innovazione.

103.

L’UE si impegna collettivamente a versare lo 0,7 % del reddito nazionale lordo (RNL) a titolo di aiuto pubblico allo sviluppo entro i termini previsti dall’Agenda 2030. Per convogliare le risorse laddove la necessità è maggiore, in particolare i PMS e i paesi in condizioni di fragilità o di conflitto, l’UE si impegna altresì a raggiungere collettivamente l’obiettivo di destinare lo 0,15-0,20 % dell’APS/RNL ai PMS a breve termine e di raggiungere lo 0,20 % dell’APS/RNL destinato ai PMS entro i termini dell’Agenda 2030. L’UE e i suoi Stati membri riconoscono inoltre le particolari sfide che devono affrontare i paesi in via di sviluppo in Africa e a tal proposito l’UE sottolinea l’importanza di concentrare l’APS su questo continente, nel pieno rispetto delle priorità dei singoli Stati membri nel settore dell’aiuto allo sviluppo. L’UE e i suoi Stati membri confermano l’insieme dei rispettivi impegni individuali e collettivi in materia di APS e intraprenderanno azioni realistiche e verificabili intese a realizzare tali impegni. Continueranno a monitorare i progressi compiuti e presenteranno relazioni annuali per garantire trasparenza e rendicontabilità pubblica.

104.

L’UE e i suoi Stati membri continueranno inoltre ad aumentare gradualmente la mobilitazione dei finanziamenti per il clima quale parte di uno sforzo globale, in particolare fornendo un forte sostegno per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento agli stessi nei paesi in via di sviluppo, in linea con gli impegni assunti nel contesto della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e dell’accordo di Parigi. Riconoscono la necessità di aumentare l’attività e il finanziamento per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la limitazione del riscaldamento globale, ivi incluso nelle loro politiche esterne e di cooperazione allo sviluppo, e si adopereranno per rafforzare e accrescere i benefici climatici collaterali nei programmi di cooperazione allo sviluppo. L’UE e i suoi Stati membri sono impegnati nell’attivazione della rispettiva quota dell’obiettivo fissato per i paesi sviluppati, ossia mobilitare congiuntamente, entro il 2020 e fino al 2025, 100 miliardi di dollari USA all’anno per la mitigazione e l’adattamento attraverso un’ampia varietà di fonti, strumenti e canali. L’UE e i suoi Stati membri proseguiranno il dialogo politico per ottenere maggiori impegni da parte di altri attori.

105.

L’UE e i suoi Stati membri continueranno a garantire che l’APS sia adeguatamente mirato e utilizzato in modo strategico, nonché coerentemente rapportato ad altri mezzi di attuazione da tutte le fonti. A tal proposito l’UE si impegnerà in iniziative volte a misurare meglio l’intera gamma di finanziamenti per lo sviluppo, quale la proposta dell’OCSE relativa alla misurazione del sostegno totale ufficiale allo sviluppo sostenibile.

106.

La cooperazione allo sviluppo fornirà un sostegno ai paesi partner affinché producano una crescita inclusiva attraverso la loro partecipazione al commercio mondiale e rafforzerà il contributo della politica commerciale dell’UE allo sviluppo sostenibile. La cooperazione allo sviluppo contribuirà a rafforzare l’inclusione negli accordi commerciali dei capitoli relativi al commercio e allo sviluppo sostenibile e la relativa attuazione, l’accesso preferenziale al mercato dell’UE per i paesi vulnerabili e il sostegno al commercio equo ed etico, e consentirà di sviluppare ulteriormente politiche atte a garantire una gestione responsabile delle catene di approvvigionamento. Ciò comprende il sostegno all’attuazione degli accordi di partenariato economico e degli accordi di libero scambio con i paesi in via di sviluppo, come pure delle preferenze unilaterali quali l’accesso al mercato dell’UE in esenzione da dazi e contingenti offerto ai PMS attraverso il regime «Tutto tranne le armi». Un miglior coordinamento dei programmi di aiuto e cooperazione in tali settori consentirà all’UE di cogliere le opportunità e di stimolare relazioni commerciali più strette allo scopo di promuovere presso i partner commerciali questo programma fondato sui valori.

107.

L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno l’applicazione di altri mezzi di attuazione, compresi la scienza, la tecnologia e l’innovazione. Si adopereranno per massimizzare le opportunità offerte dalla scienza, dalla tecnologia e dall’innovazione per esplorare nuove soluzioni alle sfide globali, tenendo conto del lavoro del meccanismo di facilitazione tecnologica, della banca per la tecnologia nei paesi meno sviluppati e di altre organizzazioni pertinenti. Continueranno ad investire nella ricerca e nello sviluppo nei paesi in via di sviluppo e per i paesi in via di sviluppo, anche per potenziare i sistemi nazionali di innovazione. Il loro obiettivo sarà quello di rafforzare l’impatto misurabile sui progressi verso il raggiungimento degli SDG mediante un approccio responsabile alla ricerca e all’innovazione che includa il libero accesso ai risultati e ai dati delle ricerche per progetti finanziati con fondi pubblici e per l’educazione alla scienza.

4.2.   Coerenza delle politiche per lo sviluppo al fine di realizzare gli SDG

108.

Lo sviluppo sostenibile è al centro del progetto dell’UE e saldamente radicato nei trattati, anche per quanto riguarda l’azione esterna. L’UE e i suoi Stati membri sono impegnati ad assicurare uno sviluppo che risponda alle esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Garantire la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile, come sostenuto nell’Agenda 2030, impone di tener conto dell’impatto di tutte le politiche sullo sviluppo sostenibile a tutti i livelli: nazionale, dell’UE, di altri paesi e mondiale.

109.

L’UE e i suoi Stati membri ribadiscono il loro impegno per la coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS), che impone che si tenga conto degli obiettivi della cooperazione allo sviluppo nelle politiche che possono incidere sui paesi in via di sviluppo. Si tratta di un elemento essenziale della strategia di conseguimento degli SDG e di un importante contributo al più ampio obiettivo della coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile (CPSS). L’Agenda 2030 offre all’UE e ai suoi Stati membri un nuovo impulso per la formulazione e l’attuazione di politiche sinergiche.

110.

Il consenso guiderà gli sforzi di applicazione della CPS in tutte le politiche e in tutti i settori contemplati dall’Agenda 2030, ricercando sinergie, soprattutto per quanto riguarda gli scambi commerciali, la dimensione finanziaria, l’ambiente e i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare, la migrazione e la sicurezza. Particolare attenzione sarà prestata alla lotta contro i flussi finanziari illeciti e l’elusione fiscale, nonché alla promozione del commercio e di investimenti responsabili.

111.

Perseguire il nuovo quadro universale per lo sviluppo sostenibile nel settore della cooperazione allo sviluppo è una responsabilità condivisa di tutte le parti interessate. Lo sviluppo sostenibile richiede un approccio politico olistico e intersettoriale ed è in definitiva una questione di governance da perseguire in partenariato con tutte le parti interessate e a tutti i livelli. L’UE e i suoi Stati membri promuoveranno pertanto approcci estesi a tutta l’amministrazione e assicureranno la supervisione politica e il coordinamento degli sforzi a tutti i livelli per l’attuazione degli SDG. Per sostenere meglio l’elaborazione delle politiche e il processo decisionale, garantiranno la base fattuale dell’impatto delle politiche sui paesi in via di sviluppo attraverso consultazioni, l’impegno delle parti interessate, valutazioni di impatto ex ante e valutazioni ex post delle principali iniziative politiche. L’azione che l’UE sta portando avanti per realizzare catene di approvvigionamento mondiali sostenibili, ad esempio nei settori del legno e dell’abbigliamento, dà prova del valore aggiunto insito nel perseguimento di un approccio coerente. Le iniziative politiche dovrebbero, se del caso, indicare in che modo contribuiscono allo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo. Tale aspetto è utile anche ai fini del miglioramento delle capacità di monitoraggio e di comunicazione dell’UE e degli Stati membri per quanto riguarda la CPS.

112.

Dato il carattere universale dell’Agenda 2030, l’UE e i suoi Stati membri incoraggeranno anche altri paesi a valutare l’impatto delle proprie politiche sulla realizzazione degli SDG, anche nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, l’UE e i suoi Stati membri rafforzeranno il loro dialogo con i paesi partner sulla coerenza delle politiche e sosterranno i paesi partner nei loro sforzi per creare quadri favorevoli alla coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile. Essi assumeranno un ruolo guida nella promozione della coerenza delle politiche nelle sedi internazionali, quali le Nazioni Unite e il G20, nel quadro del loro sostegno complessivo all’Agenda 2030 nella loro azione esterna.

4.3.   Efficacia dello sviluppo

113.

L’UE e i suoi Stati membri riaffermano il proprio impegno ad applicare i principi fondamentali per l’efficacia dello sviluppo adottati a Busan nel 2011 e rinnovati al Forum ad alto livello di Nairobi del 2016. Si impegnano a porre maggiormente l’accento sui risultati, ad aumentare la trasparenza e la responsabilità reciproca, a migliorare la titolarità nazionale e a promuovere partenariati inclusivi per lo sviluppo. Riconoscono la necessità di convogliare in un’unica direzione tutte le risorse per lo sviluppo e le attività dei partner al fine di garantire risultati sostenibili e assicurare che nessuno sia lasciato indietro. L’UE e i suoi Stati membri porteranno avanti tali attività a tutti i livelli, anche nel contesto del partenariato globale per un’efficace cooperazione allo sviluppo (GPEDC). La loro cooperazione allo sviluppo sarà attuata in stretta collaborazione con altri partner, e in piena trasparenza nei confronti dei cittadini europei e dei paesi in via di sviluppo.

114.

I principi di efficacia dello sviluppo si applicano a tutte le forme di cooperazione allo sviluppo. Si pensi ai finanziamenti pubblici internazionali, quali gli APS e la cooperazione sud-sud e quella triangolare, ai prestiti ordinari o a condizioni agevolate e alle attività portate avanti dagli attori della società civile, dal settore privato e dalle fondazioni filantropiche. L’UE e i suoi Stati membri auspicano che tutti i partner dello sviluppo integrino tali principi nelle proprie attività, in funzione dei loro contesti specifici.

115.

L’UE e i suoi Stati membri continueranno a promuovere la trasparenza, che dovrebbe progressivamente estendersi a tutte le risorse destinate allo sviluppo. Svilupperanno strumenti intesi a presentare e a utilizzare i dati relativi alla cooperazione allo sviluppo in modo più efficace. Aiuteranno i paesi partner ad accoppiare risorse per lo sviluppo e relativi risultati in materia, collegando meglio i processi di pianificazione e di bilancio per migliorare i processi e gli standard di responsabilità.

116.

L’UE e i suoi Stati membri controlleranno e promuoveranno ulteriormente il ricorso ai sistemi nazionali in tutte le modalità di aiuto, ove la qualità lo consenta, anche a livello locale, al fine di contribuire a migliorare la titolarità democratica e l’efficacia delle istituzioni a livello nazionale e subnazionale. Valuteranno congiuntamente l’efficacia dei sistemi dei paesi partner, al fine di assicurare un approccio informato e coordinato. L’UE e i suoi Stati membri accelereranno gli sforzi per svincolare gli aiuti e incoraggiare tutti i fornitori di cooperazione allo sviluppo, comprese le economie emergenti, a fare altrettanto. Intendono perfezionare la definizione di svincolo degli aiuti in modo da garantire che anche tutti i fornitori internazionali di finanziamenti, compresi i partner per lo sviluppo emergenti, svincolino i loro aiuti su una base di reciprocità.

5.   MONITORAGGIO DEI NOSTRI IMPEGNI

117.

Per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo, l’UE e i suoi Stati membri perseguono con grande impegno un sistema globale, trasparente e affidabile di monitoraggio e riesame ai fini dell’attuazione dell’Agenda 2030. Ciò comprende la responsabilità nei confronti dei cittadini dell’UE, anche attraverso il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali.

118.

L’UE e i suoi Stati membri adatteranno progressivamente i rispettivi sistemi di predisposizione delle relazioni nell’ambito della cooperazione allo sviluppo per allinearli ai processi e agli indicatori di follow-up dell’Agenda 2030. Miglioreranno la qualità e la disponibilità dei dati relativi alle loro attività di cooperazione allo sviluppo attinenti all’Agenda 2030. Si adopereranno per garantire che la procedura di relazione sia sempre più comparabile e in linea con quella applicata per altri impegni internazionali.

119.

L’UE e i suoi Stati membri integreranno l’Agenda 2030 e sosterranno l’uso di indicatori SDG per misurare i risultati in termini di sviluppo per paese. In particolare, gli indicatori SDG possono promuovere e facilitare un approccio comune dell’UE orientato ai risultati che favorisca l’armonizzazione della comunicazione dei risultati a livello dei paesi partner e gli stessi quadri dei risultati dei paesi partner, se esistenti.

120.

L’UE e i suoi Stati membri elaboreranno una relazione di sintesi congiunta sul consenso in materia di sviluppo, compreso l’impatto delle loro azioni a sostegno dell’Agenda 2030 nei paesi in via di sviluppo, come contributo alla relazione dell’UE al Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile (HLPF) delle Nazioni Unite, in occasione delle riunioni dei capi di Stato che hanno luogo ogni quattro anni. Tale relazione utilizzerà e si baserà su altre pertinenti relazioni dell’UE, anche riferendo sui risultati, sull’APS, sulla responsabilità relativa ai finanziamenti per lo sviluppo e sulla CPS, nonché monitorando gli SDG nel contesto dell’UE.

121.

L’UE e gli Stati membri rafforzeranno la capacità statistica dei paesi in via di sviluppo, anche mediante il rafforzamento della capacità di produzione e analisi dei dati atti a informare i processi politici e decisionali. Tali dati dovrebbero essere disaggregati, se possibile, per reddito, genere, età e altri fattori, e la produzione di dati sui gruppi vulnerabili, emarginati e difficili da raggiungere, nonché sulla governance e su altri argomenti, in linea con l’approccio basato sui diritti dell’UE. Saranno inoltre previsti investimenti per il rafforzamento delle istituzioni statistiche a livello subnazionale, nazionale e regionale e l’utilizzo di nuove tecnologie e fonti di dati. L’UE e i suoi Stati membri incoraggeranno i loro paesi partner a includere le voci delle comunità emarginate nel monitoraggio degli SDG e a promuovere meccanismi concreti a tal fine.

122.

Inoltre, l’educazione e la sensibilizzazione allo sviluppo possono svolgere un ruolo importante nell’innalzare i livelli di impegno tra il pubblico e nell’affrontare gli SDG a livello nazionale e globale, contribuendo in tal modo alla cittadinanza globale.

123.

L’attuazione del presente consenso sarà sottoposta, entro il 2024, a una valutazione intermedia che accerterà le modalità di applicazione del consenso e i risultati ottenuti in termini di sostegno all’attuazione dell’Agenda 2030. L’UE e i suoi Stati membri misureranno sistematicamente i progressi e adegueranno le proprie azioni al fine di garantire che la loro cooperazione allo sviluppo, anche attraverso i suoi legami con i settori di intervento correlati, continui a sostenere l’attuazione dell’Agenda 2030 nei paesi in via di sviluppo.


(1)  A/RES/70/1.

(2)  A/RES/69/313.

(3)  A/RES/69/283.

(4)  FCCC/CP/2015/L.9/REV.1.

(5)  A/RES/71/256.


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