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Document 32020R1194

Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1194 del Consiglio del 12 agosto 2020 che attua l’articolo 17, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 224/2014, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica centrafricana

ST/10092/2020/INIT

OJ L 266I, 13.8.2020, p. 1–3 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2020/1194/oj

13.8.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

LI 266/1


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1194 DEL CONSIGLIO

del 12 agosto 2020

che attua l’articolo 17, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 224/2014, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica centrafricana

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (UE) n. 224/2014 del Consiglio, del 10 marzo 2014, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica centrafricana (1), in particolare l’articolo 17, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 10 marzo 2014 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) n. 224/2014.

(2)

Il 5 agosto 2020 il comitato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) istituito a norma della risoluzione 2127 (2013) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha aggiunto una persona all’elenco di persone ed entità soggette a misure restrittive.

(3)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato I del regolamento (UE) n. 224/2014,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L’allegato I del regolamento (UE) n. 224/2014 è modificato come indicato nell’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 12 agosto 2020

Per il Consiglio

Il presidente

M. ROTH


(1)  GU L 70 dell’11.3.2014, pag. 1.


ALLEGATO

La persona seguente è aggiunta all'elenco riportato nella parte A (Persone) dell'allegato I del regolamento (UE) n. 224/2014:

A.

Persone

«14. Bi Sidi SOULEMAN (alias: a) Sidiki b) “General” Sidiki c) Sidiki Abbas d) Souleymane Bi Sidi e) Bi Sidi Soulemane)

Designazione: Presidente e “generale” autoproclamato del gruppo Retour Réclamation et Réhabilitation (3R)

Data di nascita:20 luglio 1962

Luogo di nascita: Bocaranga, Repubblica centrafricana

Cittadinanza: Repubblica centrafricana

Passaporto n.: Lasciapassare n.°235/MISPAT/DIRCAB/DGPC/DGAEI/SI/SP, rilasciato il 15 marzo 2019 (rilasciato dal ministro dell'interno della Repubblica centrafricana)

Indirizzo: Koui, prefettura di Ouham-Pendé, Repubblica centrafricana

Data della designazione ONU:5 agosto 2020

Altre informazioni: Bi Sidi Souleman è a capo del gruppo di miliziani Retour, Réclamation, Réhabilitation (3R), con sede nella Repubblica centrafricana (CAR), che è responsabile dell'uccisione, della tortura, dello stupro e dello sfollamento di civili ed è coinvolto nel traffico di armi, in attività di tassazione illecita e di guerra con altre milizie dalla sua creazione nel 2015. Bi Sidi Souleman ha inoltre partecipato in prima persona ad atti di tortura. Il gruppo 3R ha firmato l'accordo politico per la pace e la riconciliazione nella Repubblica centrafricana il 6 febbraio 2019, ma ha perpetrato atti che violano l'accordo e resta una minaccia per la pace, la stabilità e la sicurezza della Repubblica centrafricana. Ad esempio, il 21 maggio 2019, il gruppo 3R ha ucciso 34 civili disarmati in tre villaggi, giustiziando sommariamente uomini adulti. Bi Sidi Souleman ha confermato apertamente a un'entità delle Nazioni Unite di aver ordinato a membri del gruppo 3R di recarsi ai villaggi alla data degli attacchi, ma non ha ammesso di aver dato loro l'ordine di uccidere.

Informazioni tratte dalla sintesi dei motivi dell'inserimento nell'elenco forniti dal comitato delle sanzioni:

Bi Sidi Souleman è stato inserito nell'elenco il 5 agosto 2020 a norma del punto 20 e del punto 21, lettera b), della risoluzione 2399/2018, quale prorogata dal punto 5 della risoluzione 2507/2020, in quanto tra coloro che intraprendono o sostengono atti che minacciano la pace, la stabilità o la sicurezza della Repubblica centrafricana, compresi gli atti che minacciano o ostacolano il processo di stabilizzazione e riconciliazione o che alimentano la violenza, e sono coinvolti nel pianificare, dirigere o compiere atti, nella Repubblica centrafricana, che violano il diritto internazionale dei diritti umani o il diritto internazionale umanitario, a seconda dei casi, o che costituiscono abusi o violazioni dei diritti umani, compresi quelli che comportano attacchi alle popolazioni civili, di matrice etnica o religiosa, a beni di carattere civile, inclusi i centri amministrativi, i tribunali, le scuole e gli ospedali, e sequestri e trasferimenti forzati.

Informazioni supplementari:

Presidente e “generale” autoproclamato del gruppo armato Retour Réclamation et Réhabilitation (3R), Bi Sidi Souleman ha perpetrato atti che minacciano la pace, la stabilità o la sicurezza della Repubblica centrafricana e, in particolare, minacciano l'attuazione dell'accordo politico per la pace e la riconciliazione nella Repubblica centrafricana firmato il 6 febbraio 2019 a Bangui.

Insieme a combattenti sotto il suo comando, ha commesso atti che costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani o del diritto internazionale umanitario. Il 21 maggio 2019 il gruppo 3R ha ucciso 34 civili disarmati in tre villaggi (Koundjili, Lemouna e Bohong), giustiziando sommariamente uomini adulti.

Sotto la sua guida, membri del gruppo 3R hanno commesso atti che comportano violenza sessuale e di genere. Nel settembre 2017, durante un attacco a Bocaranga, membri del gruppo 3R si sono resi responsabili dello stupro di varie donne e ragazze. Tra marzo e aprile 2020 membri del gruppo 3R sono stati implicati in sette casi di violenza sessuale in tre villaggi della prefettura di Ouham-Pendé.

Sotto la sua guida, il gruppo 3R ha continuato a ostacolare il ripristino dell'autorità statale nelle aree in cui opera, mantenendo sistemi di tassazione illecita, in particolare sulle attività di transumanza e sui viaggiatori, e ha partecipato allo sfruttamento illecito dell'oro nelle prefetture di Mambéré-Kadéï e Nana-Mambéré.

Nel 2019, sotto la sua guida, il gruppo 3R ha commesso le prime violazioni dell'accordo di pace. Bi Sidi Souleman ha inizialmente rifiutato di avviare il disarmo e la smobilitazione dei combattenti del gruppo 3R, che avrebbero dovuto partecipare alla prima unità speciale mista di sicurezza (USMS) nella parte occidentale della Repubblica centrafricana; il gruppo 3R ha inoltre continuato ad ampliare il proprio controllo sui territori (costringendo la MINUSCA ad avviare un'operazione nelle prefetture di Ouham-Pendé, Nana-Mambéré, e Mambéré-Kadéï nel settembre 2019), a dedicarsi al traffico di armi al fine di sviluppare le proprie capacità militari e a reclutare combattenti stranieri.

Nel 2020, sotto la sua guida, il gruppo 3R ha continuato a commettere violazioni dell'accordo di pace e ad ampliare il proprio controllo sui territori occidentali. Nel maggio 2020 membri del gruppo 3R hanno occupato la gendarmeria di Besson nella prefettura di Nana-Mambéré ed ex membri del gruppo hanno disertato dall'unità speciale mista di sicurezza (USMS) di Bouar. Il 5 giugno 2020 Bi Sidi Souleman ha annunciato che il gruppo 3R avrebbe sospeso la propria partecipazione ai meccanismi di follow-up dell'accordo fino a nuova comunicazione. Il 9 giugno 2020 presunti membri del gruppo 3R hanno attaccato il campo di addestramento dell'USMS a Bouar nonché un posto di controllo congiunto MINUSCA-forze nazionali a Pougol. Il 21 giugno 2020 membri del gruppo 3R hanno attaccato una pattuglia congiunta MINUSCA-forze nazionali vicino a Besson, causando la morte di tre soldati della Repubblica centrafricana.»


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