91997E3646

INTERROGAZIONE SCRITTA E-3646/97 di Angela Sierra González (GUE/NGL) e Laura González Álvarez (GUE/NGL) alla Commissione (19 novembre 1997)

Oggetto: Referendum per l'indipendenza nel Sahara

Nel settembre 1997 è stato raggiunto un accordo a Houston (Stati Uniti) fra il Marocco e il Fronte Polisario per indire un referendum, con il quale si deciderà sulla sovranità del Sahara.

Com'è noto, fino ad oggi il Marocco si è opposto a una consultazione dei cittadini della zona, ma la data proposta da tale paese sembra dissipare i dubbi sul suo svolgimento.

Con i suoi aiuti umanitari l'UE ha effettuato numerose donazioni di materiale di prima necessità al popolo sahariano, che, in esilio da 22 anni, versa in una difficile situazione.

L'organizzazione del referendum sotto gli auspici della MINURSO (Missione dell'ONU nella zona in questione) richiederà il massimo appoggio della comunità internazionale, onde garantire che esso si svolga nella massima trasparenza possibile.

Qual è il bilancio per la Commissione europea dell'accordo raggiunto dalle due parti sotto gli auspici dell'ONU?

In quale misura la Commissione europea presterà il proprio aiuto agli organizzatori della consultazione summenzionata per garantirne lo svolgimento?

Risposta data dal Sig. M. Marín in nome della Commissione (9 dicembre 1997)

Dopo l'adozione, nel novembre 1996, della risoluzione 1084 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la comunità internazionale ha orientato i propri sforzi e riposto le proprie speranze - ai fini di una risoluzione pacifica del conflitto del Sahara occidentale - nel dialogo diretto tra le parti interessate da tale conflitto.

La nomina del Sig. James Baker a inviato speciale del Segretariato generale delle Nazioni Unite ha indubbiamente ravvivato tali speranze. L'accordo raggiunto da Marocco e Fronte Polisario su un codice di condotta per il referendum sembra rappresentare un passo avanti verso la risoluzione del conflitto.

Da parte sua, la Commissione segue con attenzione l'evoluzione della situazione nel Sahara occidentale ed è pronta, se necessario, a sostenere, nel quadro della politica estera comune, qualsiasi tipo di iniziativa che possa incidere positivamente sul conflitto in questione.