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Document 52024DC0260

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Stato del decennio digitale 2024

COM/2024/260 final

Bruxelles, 2.7.2024

COM(2024) 260 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Stato del decennio digitale 2024


Indice

1. Introduzione: realizzare il decennio digitale    

2. L'UE si è affermata quale innovatore strategico globale    

3. Una base industriale digitale dell'UE più forte che acceleri i progressi nel contesto del decennio digitale    

4. Stato del decennio digitale: progressi compiuti nel 2024    2

4.1 Un campanello d'allarme    2

4.1.1. Progressi verso un'UE competitiva, sovrana e resiliente fondata sulla leadership tecnologica    3

4.1.2. Progressi nel proteggere e rendere autonomi e responsabili i cittadini e la società dell'UE    4

4.1.3 Sfruttare la trasformazione digitale per un'ecologizzazione intelligente    6

4.2 Le tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale e il loro ruolo ai fini della realizzazione dell'ambizione dell'UE    6

4.3 Raccomandazioni sulla via da seguire    8

5. Dimensione internazionale    2

6. Conclusioni    2



1. Introduzione: realizzare il decennio digitale 

La presente comunicazione contiene la relazione sullo stato del decennio digitale 2024, esamina gli sviluppi della politica digitale rispetto alla relazione 1 del 2023 e presenta i progressi compiuti dall'UE in relazione alle finalità e agli obiettivi concordati per il successo della trasformazione digitale per le persone, le imprese e l'ambiente, come stabilito nella decisione che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030 2 . Nella figura 1 è riportata una panoramica di tale analisi per ciascun obiettivo del decennio digitale.

Figura 1. Bilancio dei progressi verso gli obiettivi del decennio digitale fissati per il 2030 3 .

Per la prima volta, la presente relazione comprende una valutazione delle tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale. Su tale base delinea il contributo individuale degli Stati membri al conseguimento collettivo delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale e, nel complesso, conferma le conclusioni di cui alla relazione sullo stato del decennio digitale 2023:

-negli ultimi anni l'UE ha intensificato notevolmente la propria azione attraverso misure normative e non normative al fine di dotarsi di un quadro di governance e di una visione chiara del futuro, sulla base di finalità e obiettivi specifici, così come dei mezzi per conseguirli. Il programma strategico per il decennio digitale è stato concepito come strumento principale per coordinare tali sforzi: esso si basa su una stretta cooperazione con gli Stati membri e i portatori di interessi a livello europeo, nazionale, regionale e locale al fine di garantire il progresso collettivo 4 ;

-Grazie a questo quadro abilitante e all'azione comune, sono già stati compiuti alcuni progressi. In particolare, l'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza ha fornito un contributo importante alla realizzazione del programma strategico per il decennio digitale. Tali strumenti e il quadro di governance sono complementari tra loro e al semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche e sociali; 

-tuttavia, come illustrato nella figura 2 5 , mantenendo il ritmo attuale di intervento degli Stati membri il tempo rimanente previsto per il conseguimento degli obiettivi si colloca talvolta ben oltre il termine concordato per il 2030. Di conseguenza è essenziale che gli Stati membri si mobilitino e intensifichino il loro contributo al conseguimento delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale adottando misure e politiche concrete, a partire dall'adeguamento delle loro tabelle di marcia.

Figura 2. Tempo previsto per il conseguimento dell'obiettivo sulla base degli ultimi progressi medi annui per ciascun ICP.

La presente comunicazione illustra le conclusioni principali dell'analisi ed è corredata di tre allegati: l'allegato 1 fornisce un'analisi approfondita dei progressi compiuti verso il conseguimento delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale e contiene raccomandazioni orizzontali rivolte a tutti gli Stati membri; sulla base dei dati più recenti disponibili, l'allegato 2 aggiorna le traiettorie dell'UE ai fini di un conseguimento tempestivo di ciascun obiettivo e di ciascun ICP del decennio digitale; l'allegato 3 fornisce una sintesi dell'analisi effettuata per ciascuno Stato membro e contiene raccomandazioni specifiche per paese. Tanto le raccomandazioni orizzontali quanto quelle per paese mirano ad accelerare i progressi collettivi dell'UE e a proporre adeguamenti delle tabelle di marcia strategiche nazionali 6 .

2. L'UE si è affermata quale innovatore strategico globale

Negli ultimi 5 anni l'UE si è orientata strategicamente verso un quadro politico digitale più assertivo, riconoscendo la necessità urgente di plasmare lo spazio digitale con investimenti mirati e meccanismi normativi solidi, laddove necessario. Tale approccio segna un cambiamento di rotta significativo, che spinge l'UE a svolgere un ruolo di primo piano nel contesto della governance digitale globale e dell'innovazione strategica. Con il suo corpus normativo all'avanguardia nel settore digitale, l'UE dovrebbe contribuire al futuro conseguimento delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale conseguendo condizioni di parità in tutti gli Stati membri.

Il 2023 e il 2024 sono stati anni decisivi per la leadership dell'UE nell'era digitale e il suo ruolo di autorità di regolamentazione di classe mondiale più coraggiosa, che hanno ispirato altre regioni del mondo ad agire. Il mandato quinquennale della Commissione europea per il periodo 2019-2024 ha portato a una revisione del panorama della politica digitale; sono stati proposti e negoziati 23 fascicoli legislativi 7 che hanno contribuito a rafforzare la posizione dell'UE nel decennio digitale.

Nuove norme a livello di UE hanno contribuito alle finalità del decennio digitale in materia di competitività e sviluppo di uno spazio digitale antropocentrico, rafforzando la protezione delle persone, agevolando la crescita delle imprese tramite l'approfondimento del mercato unico e plasmando l'economia digitale ben oltre i suoi confini. Tra l'importante legislazione elaborata nell'ambito del mandato in corso figura in particolare la legge sull'intelligenza artificiale (legge sull'IA) 8 , la prima iniziativa mondiale che disciplina usi specifici dell'intelligenza artificiale sulla base del livello di rischio potenziale. Tale atto mira ad affrontare le sfide, i diritti e la sicurezza a livello sociale, comprese considerazioni etiche, stabilendo nel contempo prescrizioni efficaci ma snelle per i sistemi di IA che operano all'interno dell'UE. Altre iniziative quali il regolamento sulla governance dei dati 9 , il regolamento sui dati 10 o il regolamento sullo spazio europeo dei dati sanitari 11 , il sistema tecnico "una tantum" (OOTS - once-only technical system) 12 nel contesto del regolamento sullo sportello digitale unico 13  e il regolamento su un'Europa interoperabile 14 hanno gettato le fondamenta per la nostra economia basata sui dati. L'UE sta rafforzando la protezione contro i danni e la disinformazione online per uno spazio digitale più sicuro e più trasparente, avviando indagini e richieste di informazioni volte ad applicare il regolamento sui servizi digitali 15 . Le piattaforme online di grandi dimensioni hanno già apportato modifiche per conformarsi al regolamento sui mercati digitali 16 , offrendo maggiore scelta agli utenti dell'UE e garantendo mercati digitali equi e contendibili nei quali le nostre imprese possono crescere. Infine, nel corso del presente mandato sono state adottate misure essenziali per orientare l'attuazione delle principali componenti legislative del mercato unico digitale, quali il codice europeo delle comunicazioni elettroniche 17 del 2018, la direttiva sul diritto d'autore del 2019 e la direttiva riveduta sui servizi di media audiovisivi 18 .

Le finalità del decennio digitale in materia di resilienza e cibersicurezza sono state potenziate anche attraverso quadri rafforzati, ad esempio con l'aggiornamento della direttiva sulla sicurezza dei sistemi informativi e di rete (direttiva NIS 2) 19 , il regolamento sulla cibersolidarietà 20  e la legge sulla ciberresilienza 21 . Attraverso il regolamento sull'identità digitale europea 22 , l'UE sta facilitando l'accesso a servizi online affidabili e il relativo uso con il portafoglio europeo di identità digitale. L'UE ha promosso un maggiore sviluppo economico e sociale accelerando la diffusione di reti ad alta velocità tramite la normativa sull'infrastruttura gigabit 23 . L'UE sta rafforzando la sicurezza energetica europea adottando il codice di rete sulla cibersicurezza per i flussi transfrontalieri di energia elettrica.

Dopo questa ondata di notevoli sforzi normativi, l'UE dovrà ora conseguire risultati in materia di attuazione e applicazione, con un'uniformità e una coerenza maggiore e sinergie migliori tra le autorità di regolamentazione per disciplinare in modo efficiente le politiche digitali dell'UE. Ciò sarà essenziale per trovare un equilibrio tra l'innovazione e gli oneri normativi e per contribuire al conseguimento delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale dell'UE.

3. Una base industriale digitale dell'UE più forte che acceleri i progressi nel contesto del decennio digitale

Negli ultimi 5 anni si sono registrati progressi significativi nell'innovazione digitale e nella politica industriale, che hanno favorito un ecosistema europeo unico e dinamico. Tale ecosistema, basato su connettività, nodi periferici, calcolo ad alte prestazioni, calcolo quantistico, chip e start-up, sostiene la transizione verde e la trasformazione digitale dell'UE, rafforzandone in tal modo la competitività. Rafforzare la leadership tecnologica dell'UE è fondamentale al fine di accelerare i progressi verso il conseguimento delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale.

Come illustrato nella Table 1 , con uno sforzo globale stimato ammontare a 205 miliardi di EUR negli ultimi anni, l'UE ha sfruttato appieno la propria capacità di finanziamento per sostenere il decennio digitale. Trattandosi di una delle principali priorità politiche della Commissione volte a rafforzare la prosperità, la ripresa economica e la resilienza dell'UE, la trasformazione digitale beneficia di un notevole sostegno coordinato da parte dei finanziamenti dell'UE a tutti i livelli. Un primo esercizio di valutazione ha consentito di dimostrare che 131,9 miliardi di EUR dei bilanci dell'UE per il 2021 e il 2022 (compreso NextGenerationEU) sono stati assegnati alla transizione digitale e rappresentano quasi il 17,4 % del bilancio totale dell'UE 24 . In particolare, i piani per la ripresa e la resilienza, che combinano investimenti e riforme per un valore di 651,7 miliardi di EUR 25 , costituiscono una fonte fondamentale di finanziamento per la trasformazione digitale a livello nazionale per numerosi Stati membri e completano i progetti strategici europei su larga scala finanziati nell'ambito del programma Europa digitale (DIGITAL), di Orizzonte Europa e del meccanismo per collegare l'Europa (MCE).

Tabella 1. Bilancio pertinente dell'UE per gli obiettivi del decennio digitale (quadro finanziario pluriennale 2021-2027, compreso il dispositivo per la ripresa e la resilienza 2020-2026, milioni di EUR) 26 , 27 .

Fondo

Totale

Dispositivo per la ripresa e la resilienza
(2020-2026)
28

Coesione
(2021-2027)
29

DIGITALE
(2021-2027)

Orizzonte
(2021-2024)

MCE

Digitale
(2021-2027)

Finanziamenti totali

957 422

651 670

260 896

7 948

35 199

1 709

Finanziamenti per il digitale

204 583

150 037

31 063

7 948

13 826

1 709

Finanziamenti per il digitale %

21 %

23 %

12 %

100 %

39 %

100 %

Finanziamenti per gli obiettivi generali del decennio digitale

27 488

14 129

4 392

1 275

7 320

373

Finanziamenti per gli obiettivi del decennio digitale

Totale bilancio obiettivi

177 096

135 909

26 672

6 673

6 506

1 336

Competenze digitali di base

15 405

14 294

950

128

34

0

Specialisti nel settore delle TIC*

10 881

9 506

633

661

73

8

Reti gigabit

14 003

11 628

2 164

4

0

206

5G*

3 362

1 967

115

4

396

879

Semiconduttori*

18 200

14 801

0

1 396

2 004

0

Nodi periferici*

609

0

0

220

355

35

Calcolo quantistico*

1 918

866

0

293

669

90

Cloud computing*

8 373

6 019

1 584

370

337

63

Analisi dei dati*

7 552

4 718

1 584

546

678

26

Intelligenza artificiale*

9 386

5 278

1 584

1 227

1 266

30

Utenti tardivi del digitale*

19 885

14 154

4 753

674

304

0

Aziende unicorno

19 257

14 158

4 753

159

187

0

Fornitura online di servizi pubblici fondamentali

32 343

24 449

7 271

616

6

0

Sanità elettronica

15 233

13 604

1 280

163

187

0

Identificazione elettronica (eID)

688

466

0

212

9

0

Più in dettaglio, il dispositivo per la ripresa e la resilienza rappresenta una fonte di finanziamento senza precedenti e, in molti casi, la più rilevante fonte di finanziamento per la trasformazione digitale negli Stati membri. Nonostante le importanti revisioni dei piani, compresa l'integrazione di REPowerEU per affrontare le nuove sfide, il bilancio totale del dispositivo per la ripresa e la resilienza destinato alle riforme e agli investimenti digitali è aumentato all'inizio del 2024 a circa 150 miliardi di EUR, ossia il 26 % dei finanziamenti totali del dispositivo 30 .

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza ha già avuto un impatto significativo sul decennio digitale a tutti i livelli. Una parte significativa dei finanziamenti del dispositivo contribuisce direttamente alle finalità e agli obiettivi del decennio digitale, in particolare sostenendo le amministrazioni pubbliche e gli enti pubblici nella digitalizzazione dei loro servizi e settori chiave quali i sistemi sanitari, nonché sostenendo la digitalizzazione delle imprese e il miglioramento delle competenze digitali (cfr. tabella precedente). Solo per menzionare alcuni esempi, ad oggi ulteriori 14,7 milioni di abitazioni sono state dotate di accesso a internet ad altissima capacità attraverso reti ad altissima capacità (VHCN - Very High-Capacity Networks), 728 475 imprese (principalmente PMI) sono state sostenute nello sviluppo di prodotti, servizi e processi digitali e 2,1 milioni di persone hanno partecipato ad attività di istruzione o formazione incentrate sulle competenze digitali 31 .

Con una dotazione di 1,7 miliardi di EUR, il meccanismo per collegare l'Europa (MCE2) Digitale sostiene investimenti a favore di progetti chiave in materia di infrastrutture digitali europee che contribuiscono agli obiettivi del decennio digitale relativi a infrastrutture più resilienti e sovrane.

L'MCE2 ha avuto un impatto importante sugli obiettivi del decennio digitale in materia di connettività, resilienza e sovranità: finora sono stati aggiudicati 158 progetti, anche nelle regioni ultraperiferiche dell'UE 32 . I progetti di importanza strategica hanno beneficiato dei finanziamenti dell'MCE, in particolare sezioni transfrontaliere di corridoi 5G 33 , cavi sottomarini 34 , sistemi basati sul 5G che consentono casi d'uso i quali fungono da motori socio-economici precoci attraverso comunità intelligenti 5G nelle pubbliche amministrazioni, nei centri di assistenza sanitaria, nelle scuole e in altri istituti d'istruzione e formazione, nonché connessioni di infrastrutture di comunicazione quantistica.

Con una dotazione di 40,5 milioni di EUR, l'MCE Digitale cofinanzia un cavo sottomarino intelligente a sei fibre tra il Portogallo continentale, le Azzorre e Madera, che garantisce quindi il collegamento delle due isole per i prossimi 30 anni e consente la raccolta di dati per quanto riguarda il rilevamento sismico, il monitoraggio ambientale, l'individuazione di attività nautiche subacquee e la trasmissione dei dati per fini scientifici, aventi impatto locale, regionale, nazionale e mondiale. Con oltre 29 milioni di EUR, l'MCE2 finanzia anche l'ampliamento del ramo di 2,145 km del progetto europeo faro EllaLink che collega il Portogallo al Brasile verso la Guyana francese. Tale ramo non solo collegherà tale regione ultraperiferica dell'UE direttamente all'Europa continentale senza alcuna dipendenza da alcun territorio terzo, ma getterà anche le basi per l'estensione del cavo al territorio europeo nei Caraibi. Un altro esempio incisivo è il finanziamento di 29 milioni di EUR del primo cavo che collega direttamente l'Irlanda all'UE continentale (Francia con future estensioni a Portogallo e Spagna).

L'MCE2 sta inoltre garantendo lo sviluppo di corridoi 5G, concedendo quasi 6 milioni di EUR al finanziamento della realizzazione e dell'ammodernamento degli elementi di trasporto, della rete centrale (Core) e della rete di accesso via radio (RAN) 5G lungo le autostrade greche (GR) e bulgare (BG) del corridoio TEN-T (rete transeuropea dei trasporti) "Oriente/Mediterraneo orientale". Fornisce inoltre oltre 6,3 milioni di EUR di finanziamenti a copertura del tratto autostradale da Frisange (Lussemburgo) a Saarbrucken (Germania) al valico di frontiera vicino a Schengen, che comprenderà anche prove della mobilità connessa e automatizzata da parte di un importante costruttore di automobili dell'UE.

Con una dotazione di 7,9 miliardi di EUR, il programma Europa DIGITALE è il principale programma volto a finanziare investimenti strategici che creano ecosistemi digitali, assicurando l'autonomia digitale e la competitività globale dell'UE. Ha già conseguito diversi risultati importanti relativi alla diffusione di nuove soluzioni digitali innovative, capacità e servizi correlati. Tra l'altro, l'impresa comune EuroHPC ha aggiudicato l'appalto di JUPITER, il primo sistema in Europa per realizzare prestazioni a esascala, ossia la capacità di eseguire oltre un miliardo di calcoli al secondo. Sono attualmente in fase di istituzione iniziative 35 in materia di spazio di dati in settori chiave, da ultimo l'iniziativa europea sull'imaging dei tumori e l'infrastruttura europea di dati genomici. il programma Europa DIGITALE ha finanziato numerose strutture di prova e sperimentazione.

Il programma Europa DIGITALE ha svolto un ruolo fondamentale nel consentire all'UE di progredire verso il conseguimento delle finalità e degli obiettivi in materia di infrastrutture (in particolare calcolo ad alte prestazioni, calcolo quantistico, cibersicurezza, semiconduttori, IA, servizi di e-government) e nel finanziare attività di cooperazione quali i consorzi per un'infrastruttura digitale europea (European Digital Infrastructure Consortia - EDIC) e i poli europei dell'innovazione digitale (European Digital Innovation Hubs – EDIH). Operativi dal 2023, tali poli sono emersi dal programma Europa DIGITALE per sostenere le PMI, le imprese a media capitalizzazione e le organizzazioni del settore pubblico nella loro trasformazione digitale. Offrendo ai loro clienti una vasta gamma di servizi, tra cui valutazioni della maturità digitale, prove prima di realizzare piattaforme di investimento, sostegno agli investimenti, formazione, creazione di reti, ecc., la forza della rete risiede nella sua ampia portata. Attualmente comprende oltre 200 poli, presenti nel 90 % delle regioni europee ma che coprono il 100 % dell'UE, riunendo enti pubblici e privati, tra cui organizzazioni di ricerca, università, associazioni settoriali, agenzie di sviluppo regionale e imprese del settore privato. Il programma Europa DIGITALE contribuisce a creare amministrazioni pubbliche più collegate su base transfrontaliera, ad esempio collegando i registri delle imprese degli Stati membri, anche con altri sistemi a livello di UE 36 . Il programma contribuisce altresì a colmare il divario digitale tra le regioni e ha finanziato vari poli nelle regioni ultraperiferiche dell'UE 37 ..

Si prevede che Orizzonte Europa destinerà il 35 % della sua dotazione di 95 miliardi di EUR alla transizione digitale durante l'intero periodo 2021-2027 38 , con l'obbligo giuridico di stanziare almeno 13 miliardi di EUR a favore delle tecnologie digitali fondamentali (generali) 39 .

Orizzonte Europa ha promosso la leadership dell'UE in diversi settori alla base della visione e degli obiettivi del decennio digitale. Con il polo tematico "Digitale, industria e spazio" sostiene la ricerca e l'innovazione di alto livello nel settore delle tecnologie abilitanti, quali l'IA e la robotica, l'internet di prossima generazione, la microelettronica, l'internet delle cose e il cloud computing, il calcolo ad alte prestazioni e l'analisi dei dati, il 6G, la realtà estesa, le tecnologie quantistiche e altre tecnologie emergenti e diversi partenariati europei 40 .

Il programma InvestEU rafforza in modo significativo gli investimenti nelle infrastrutture e nelle tecnologie digitali, compresi i contenuti e le competenze mediatici.

Il 10 % del totale delle operazioni di investimento e finanziamento già approvate contribuisce agli obiettivi di trasformazione del decennio digitale. Secondo le previsioni, 5,24 miliardi di EUR sosterranno la digitalizzazione e mobiliteranno fino a 74 miliardi di EUR di investimenti pubblici e privati. Tali finanziamenti forniranno accesso alle reti ad altissima capacità ad ulteriori 1 420 000 famiglie, imprese o edifici pubblici e creeranno un numero significativo di hotspot Wi-Fi.

Infine, lo strumento di sostegno tecnico 41 fornisce, su richiesta, competenze tecniche specifiche per elaborare e attuare riforme strutturali negli Stati membri dell'UE con un bilancio di 864 milioni di EUR.

Lo strumento di sostegno tecnico contribuisce allo sviluppo delle capacità degli Stati membri di partecipare al decennio digitale. Sostiene oltre 240 progetti direttamente collegati all'economia digitale, tra cui la governance della trasformazione digitale, l'IA, la riprogettazione dei processi aziendali, il processo decisionale basato su dati e lo sviluppo delle competenze digitali. Nel 2023 oltre la metà dei progetti era collegata (direttamente o indirettamente) al sostegno dell'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza da parte degli Stati membri. L'iniziativa faro "AI-ready public administration" 42 ha sostenuto in particolare la diffusione dell'intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione. L'invito di quest'anno prevede una priorità specifica volta a rafforzare le capacità delle pubbliche amministrazioni per il decennio digitale europeo 43 e mira a rafforzare la loro capacità di attuare in maniera efficace la legislazione dell'UE nel settore digitale e di conseguire gli obiettivi relativi alla digitalizzazione dei servizi pubblici.

L'UE ha inoltre iniziato a ridurre le proprie dipendenze strategiche in settori critici grazie a iniziative chiave adottate nel corso del presente mandato. Il regolamento sui chip ha innescato un'ondata di nuovi investimenti nella fabbricazione di semiconduttori in Europa. Gli importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) dell'UE stanno compiendo progressi, con importanti recenti approvazioni del secondo IPCEI sulla microelettronica e le tecnologie di comunicazione e dell'IPCEI sulle infrastrutture e i servizi cloud di prossima generazione. Sono state avviate diverse alleanze industriali nei settori delle batterie, dei dati, dell'edge computing e del cloud computing, dei processori e delle tecnologie dei semiconduttori nonché delle tecnologie informatiche 44 . Grazie agli investimenti dell'UE negli ultimi anni, l'Europa è diventata un leader in materia di supercalcolo, disponendo di 3 dei 10 supercomputer più potenti al mondo 45 . Nel gennaio 2024 l'UE ha adottato il pacchetto per l'innovazione in materia di IA al fine di sostenere le start-up e le PMI nel settore dell'IA 46 . Tali iniziative sono sostenute da notevoli investimenti nello sviluppo di competenze digitali avanzate in settori digitali strategici chiave.

Con la strategia per la sicurezza economica 47 adottata nel giugno 2023, la Commissione sta coordinando le valutazioni di quattro categorie di rischi: 1) rischi per la resilienza delle catene di approvvigionamento; 2) rischi per la sicurezza fisica e la cibersicurezza delle infrastrutture critiche; 3) rischi per la sicurezza tecnologica e la rilocalizzazione delle tecnologie rilevanti per la sicurezza; e 4) rischi di strumentalizzazione delle dipendenze economiche a fini bellici o coercizione economica. Tali valutazioni consentono all'UE di comprendere i rischi in evoluzione, nuovi ed emergenti nel presente difficile contesto geopolitico e di trovare modi per attenuarli, adottando misure per promuovere la competitività dell'UE e proteggere la sicurezza economica dell'UE, anche collaborando con la più ampia serie possibile di partner. In particolare, l'adozione della strategia ha avviato le valutazioni dei rischi per valutare la sicurezza tecnologica e i rischi di rilocalizzazione delle tecnologie in quattro settori tecnologici estremamente critici per l'UE (dei 10 settori individuati nella raccomandazione della Commissione del 3 ottobre) 48 , ossia le tecnologie dei semiconduttori avanzate, le tecnologie quantistiche, le tecnologie di IA e le biotecnologie.

Per rafforzare ulteriormente la sovranità strategica dell'UE e sostenerne la leadership tecnologica, nel giugno 2023 la Commissione ha proposto l'istituzione della piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP), uno strumento volto a sviluppare tecnologie emergenti critiche pertinenti per le transizioni verde e digitale e per la sovranità strategica dell'UE. La piattaforma mira a rafforzare la capacità di fabbricazione nei settori delle tecnologie digitali e dell'innovazione delle tecnologie deep tech, delle tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse e delle biotecnologie, nonché a rafforzare le catene del valore e ad affrontare le carenze di manodopera e di competenze in tali settori.

Da ultimo, ma non meno importante, la cooperazione concreta sta progredendo rapidamente per sviluppare progetti su vasta scala che un singolo Stato membro non può affrontare da solo. Alla fine di maggio 2024 sono stati istituiti tre consorzi per un'infrastruttura digitale europea (EDIC): l'Alleanza per le tecnologie del linguaggio (ALT-EDIC), l'EDIC CitiVERSE (Networked Local Digital Twins towards the CitiVERSE EDIC) e l'EDIC per il partenariato europeo per la blockchain e l'infrastruttura europea di servizi blockchain (EUROPEUM-EDIC). Altri otto sono in fase di preparazione e sono all'esame alcune iniziative supplementari 49 .

Come illustrato nel presente capitolo, gli investimenti congiunti e coordinati a favore delle tecnologie digitali sono fondamentali per accelerare i progressi verso il conseguimento delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale, stimolando in tal modo l'innovazione e la crescita economica, in particolare in un'epoca in cui la trasformazione digitale sta rimodellando le industrie e le società. Gli investimenti pubblici, se combinati con gli sforzi del settore privato, creano un effetto sinergico che accelera i progressi tecnologici e ne amplia l'impatto. Affinché l'Unione europea rimanga competitiva sulla scena mondiale, è indispensabile che le priorità di finanziamento continuino a concentrarsi marcatamente sul portare avanti lo sfruttamento dell'effetto stimolante degli investimenti pubblici e privati volti a potenziare le infrastrutture digitali, promuovere le competenze digitali e sostenere l'innovazione digitale in tutti i settori. Dando priorità agli investimenti digitali, l'UE può garantire la propria posizione di leader nell'era digitale, garantendo una crescita sostenibile e un'economia solida e adeguata alle esigenze future.

4. Stato del decennio digitale: progressi compiuti nel 2024

4.1 Un campanello d'allarme

Nonostante le importanti iniziative intraprese a livello di UE, dalle analisi dettagliate dei progressi compiuti rispetto alle finalità e agli obiettivi presentate negli allegati 1 e 3 50 emergono due preoccupazioni significative: progressi insufficienti in relazione al conseguimento delle finalità e degli obiettivi e notevole frammentazione tra gli Stati membri. Ciò evidenzia la necessità di sforzi più significativi da parte degli Stati membri affinché l'UE possa controllare il suo futuro. 

4.1.1. Progressi verso un'UE competitiva, sovrana e resiliente fondata sulla leadership tecnologica

Innanzitutto, l'analisi 2024 dei progressi compiuti rispetto alle finalità e agli obiettivi conferma le conclusioni di cui alla relazione del 2023 e sottolinea la necessità di continuare ad adoperarsi per mantenere una posizione di leadership nel settore delle tecnologie digitali: ciò è essenziale per la prosperità futura dell'UE, in quanto potrebbe sbloccare oltre 3 400 miliardi di EUR di valore economico, che rappresenta un significativo 21 % dell'attuale economia dell'UE e contribuirebbe notevolmente al conseguimento delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale 51 .

Il pieno potenziale del mercato unico (digitale) non è ancora sfruttato: gli scambi di servizi all'interno dell'UE rappresentano soltanto l'8 % del PIL, un dato in netto contrasto con gli scambi di merci, che superano il 25 %. Sfruttare il mercato unico è essenziale per affrontare i notevoli squilibri nella produzione di servizi digitali. Attualmente l'80 % delle tecnologie e dei servizi necessari per la trasformazione digitale dell'Europa è progettato e fabbricato in paesi terzi 52 e, per un decennio, le piattaforme europee hanno incontrato difficoltà ad assicurarsi più del 5 % del valore del mercato mondiale. Più in generale, la presenza di imprese europee tra le principali imprese al mondo nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) è minima, con solo tre europee tra le prime 50 imprese TIC in termini di capitalizzazione di mercato 53 .

Monitorando i progressi compiuti rispetto agli obiettivi sulla base dei dati del 2023, la relazione sottolinea la forte posizione dell'UE in materia di calcolo ad alte prestazioni e di calcolo quantistico, nonché i progressi limitati nella copertura della connettività, in particolare in termini di qualità. Soltanto il 64 % delle famiglie ha accesso alla fibra e il tasso di progresso (13,5 %) è decisamente inferiore a quello necessario ai fini del conseguimento dell'obiettivo gigabit entro il 2030. Inoltre la diffusione delle connessioni gigabit è estremamente bassa, pari ad appena il 18,5 %. La copertura del 5G di alta qualità si estende soltanto al 50 % del territorio dell'UE (sulla base della banda pioniera principale) e, in tale contesto, la grande maggioranza del 5G diffuso non è stand alone. Gli investimenti necessari per conseguire gli obiettivi di connettività sono ancora significativi, pari a 200 miliardi di EUR. Inoltre l'installazione di circa 1 186 nodi periferici è insufficiente e tali nodi sono utilizzati prevalentemente per la sperimentazione e la ricerca, anziché essere pienamente operativi e disponibili per un uso generale.

Nel settore dei semiconduttori, le entrate dell'UE sono diminuite del 3 % tra il 2022 e il 2023 (passando da 90 miliardi di EUR a 87 miliardi di EUR), mentre le entrate globali sono diminuite del 14 % (passando da 918 miliardi di EUR a 791 miliardi di EUR), il che indica tuttavia una resilienza relativamente maggiore nel mercato dell'UE.

Nell'ambito delle tecnologie quantistiche, la prima tappa fondamentale dell'obiettivo del decennio digitale, ossia disporre del primo computer con accelerazione quantistica entro il 2025, dovrebbe essere raggiunta quest'anno, secondo le previsioni. Tuttavia il livello degli investimenti privati è ancora basso: rappresenta soltanto il 5 % del finanziamento totale.

L'adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese rimane una sfida fondamentale, con progressi annui limitati. L'adozione del cloud è aumentata soltanto del 7 %, un dato inferiore al 9 % necessario ai fini del conseguimento dell'obiettivo. Non sono stati registrati miglioramenti significativi nell'adozione dell'IA e soltanto il 32 % delle imprese europee ha adottato l'analisi dei dati. Anche la digitalizzazione delle PMI sta progredendo troppo lentamente e in modo disomogeneo in tutta l'UE, con un aumento annuo pari ad appena il 2,5 %, un dato che corrisponde alla metà del tasso di crescita necessario per conseguire l'obiettivo. L'ecosistema delle start-up rimane sottosviluppato, nonostante alcuni progressi (crescita del 5,6 % del numero di aziende unicorno). L'UE ospita soltanto 263 aziende unicorno (13 % del totale), contro le 387 in Cina e le 1 539 negli Stati Uniti, in parte a causa della mancanza di capitale privato.

4.1.2. Progressi nel proteggere e rendere autonomi e responsabili i cittadini e la società dell'UE

Conclusioni principali della relazione Eurobarometro 2024 54 :

- 3 europei su 4 ritengono che la digitalizzazione dei servizi quotidiani faciliti la loro vita;

- il 46 % dei cittadini europei ritiene che l'uso improprio dei dati personali sia una delle questioni online che incidono notevolmente su di loro a livello personale e il 45 % pensa lo stesso per quanto riguarda le notizie false e la disinformazione, mentre la rimozione non giustificata di contenuti e le pratiche di moderazione dei contenuti non trasparenti sono state le due questioni meno menzionate;

- l'82 % degli intervistati ritiene importante che le autorità pubbliche garantiscano che le imprese europee possano crescere e diventare campioni europei in grado di competere a livello mondiale, mentre l'86 % crede parimenti nell'importanza di aumentare la ricerca e l'innovazione per tecnologie digitali più sicure e forti;

- 9 europei su 10 ritengono importante che le autorità pubbliche forniscano un sostegno umano adeguato per aiutare le persone a orientarsi nella trasformazione digitale e nei servizi digitali;

- l'insufficiente protezione dei minori sulle piattaforme online è una delle preoccupazioni maggiori per un terzo degli intervistati, con un aumento di 10 punti percentuali rispetto allo scorso anno;

- una maggioranza crescente di europei è consapevole del fatto che i suoi diritti che si applicano offline dovrebbero essere rispettati anche online (62 %), ma meno della metà (45 %) ritiene che i suoi diritti digitali siano opportunamente tutelati.

Sebbene riconosca sempre più l'importanza della trasformazione digitale, la popolazione europea è sempre più sensibile agli effetti del rapido ritmo dei cambiamenti nella sua vita. Affinché la trasformazione digitale abbia successo, è essenziale che le persone continuino a parteciparvi e a sostenerla. Secondo l'88 % della popolazione dell'UE, le autorità pubbliche dovrebbero fornire un sostegno adeguato per aiutare i cittadini a orientarsi tra gli effetti della trasformazione digitale nella loro vita. In tale contesto si dovrebbero rafforzare la promozione e l'attuazione della dichiarazione sui diritti e i principi digitali 55 , che mira a fornire ai cittadini un punto di riferimento chiaro sul tipo di trasformazione digitale che l'UE auspica.

In materia di competenze digitali resta ancora molto da fare per conseguire gli obiettivi per il 2030: soltanto il 55,6 % della popolazione dell'UE possiede almeno competenze digitali di base e, al ritmo attuale, il numero di specialisti nel settore delle TIC sarà soltanto pari a 12 milioni entro il 2030, un dato decisamente inferiore all'obiettivo di 20 milioni, in un contesto altresì di crescente concorrenza per talenti qualificati nel settore digitale. L'insufficienza dei progressi annui registrati nel 2023 è preoccupante: sono tra 2,5 e 3 volte inferiori al tasso necessario ai fini del conseguimento degli obiettivi entro il 2030.

La disponibilità di regimi di identificazione elettronica, di servizi pubblici digitali e di accesso alle cartelle cliniche elettroniche è in aumento, ma si registrano ancora differenze significative tra i paesi, in quanto l'adozione dell'identificazione elettronica varia.  Esistono lacune significative nella fornitura di servizi pubblici digitali interamente incentrati sull'utente, accessibili 56 e sovrani. 

I rischi online sono in aumento e la disinformazione è stata identificata come uno dei fattori maggiormente destabilizzanti per le nostre società; entrambi richiedono un'azione globale e coordinata a livello transfrontaliero e tra i soggetti. Il panorama della cibersicurezza dell'UE continua a risentire fortemente degli eventi geopolitici, con un aumento degli attacchi informatici: tra luglio 2022 e giugno 2023 l'Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza (ENISA) ha registrato oltre 2 500 incidenti informatici, di cui 220 riguardanti specificamente due o più paesi dell'UE 57 . Nel 2023 il 33,5 % delle persone intervistate nell'UE 58 ha riferito di aver letto messaggi online ostili o degradanti, rivolti a gruppi specifici in ragione delle loro opinioni politiche e sociali, dell'origine razziale o etnica o dell'orientamento sessuale, il che evidenzia la prevalenza dell'incitamento all'odio online. Inoltre un aumento di 10 punti percentuali del sostegno pubblico a una migliore protezione dei minori online evidenzia una crescente attenzione alla tutela dei minori nello spazio digitale. La combinazione della quantità significativa di tempo trascorso online dai minori e delle tecniche digitali sofisticate e invasive utilizzate dagli inserzionisti pone nuove e gravi sfide per la protezione dei minori nello spazio online, compresi rischi per la loro salute mentale o l'abuso di alimenti non salutari, tabacco o alcol. Inoltre la dimensione sanitaria della digitalizzazione ha recentemente attirato l'attenzione a causa degli effetti negativi che, in particolare, alcune progettazioni di interfacce online possono avere sulla salute in generale e su quella mentale in particolare.

Una delle principali sfide cui deve far fronte la trasformazione digitale dell'UE, come si evince dal monitoraggio delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale, è la diffusione limitata delle tecnologie digitali al di là delle grandi città, legata all'aumento dei divari digitali e alla lenta digitalizzazione delle imprese, in particolare delle PMI. La convergenza continua a registrare ritardi: spesso gli investimenti, il capitale umano e le infrastrutture digitali si concentrano nei grandi centri demografici, mentre le piccole città e le zone remote e rurali faticano a stimolare l'attività economica e affrontano sfide demografiche. Il successo del decennio digitale non sarà pertanto possibile senza una maggiore attenzione all'inclusività e alla partecipazione di tutti i soggetti a tutti i livelli, comprese le regioni e le città. A tal fine il programma strategico per il decennio digitale offre un quadro per la cooperazione tra i soggetti con nuove opportunità di collaborazione.

4.1.3 Sfruttare la trasformazione digitale per un'ecologizzazione intelligente

Il settore digitale rappresenta attualmente il 7 %-9 % del consumo globale di energia elettrica, un dato che, secondo le previsioni, dovrebbe salire al 13 % entro il 2030 in ragione della crescente domanda di servizi internet e di IA a livello globale. Gli sforzi volti a ridurre il consumo di energia dei servizi digitali saranno fondamentali, con particolare attenzione ai semiconduttori efficienti sotto il profilo energetico e ai nodi periferici climaticamente neutri. Nonostante la sua importanza per la realizzazione di un'economia circolare, il riciclaggio dei dispositivi digitali rimane limitato: soltanto il 10,4 % delle persone dichiara di aver riciclato i propri telefoni cellulari/smartphone e un altro 9,7 % e il 12,8 % rispettivamente computer portatili/tablet e computer desktop.

Sta diventando più evidente il ruolo crescente della trasformazione digitale e dell'adozione delle tecnologie nella riduzione dell'impronta ambientale delle TIC, nella promozione della crescita della produttività e degli incrementi di efficienza per le imprese, nonché nella realizzazione di progressi in materia di energia, tecnologie a zero emissioni nette e tecnologie pulite. Questo settore può effettivamente ridurre le emissioni totali di gas a effetto serra del 15 %-20 % entro il 2030 in tutti i settori economici. Un risultato significativo nel 2023 consiste nello sviluppo e nell'attuazione di una metodologia scientificamente fondata per misurare l'impatto ambientale netto delle soluzioni digitali, agevolata dalla coalizione digitale verde europea.

Infine, il dispositivo per la ripresa e la resilienza è fondamentale nel sostenere la duplice transizione, digitale e verde, compresi i sistemi di mobilità intelligente e i sistemi energetici intelligenti (quali le reti intelligenti e i sistemi TIC).

4.2 Le tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale e il loro ruolo ai fini della realizzazione dell'ambizione dell'UE

Come indicato, per la prima volta l'analisi dei progressi dell'UE in relazione al decennio digitale trae vantaggio da un'analisi delle ambizioni nazionali combinate presentate nelle tabelle di marcia nazionali 59 di tutti gli Stati membri. Questa serie iniziale di tabelle di marcia nazionali rappresenta un buon punto di partenza che dimostra uno sforzo unificato da parte degli Stati membri nel contribuire al decennio digitale.

Nelle loro tabelle di marcia nazionali gli Stati membri propongono 1 623 misure volte a conseguire le finalità e gli obiettivi del decennio digitale, per un importo di 251,9 miliardi di EUR di investimenti (di cui 168 miliardi di EUR provenienti dal bilancio pubblico, pari all'1 % del PIL dell'UE). Le misure proposte si concentrano principalmente sui semiconduttori (bilancio pubblico: 40 miliardi di EUR, 24 %), sulla connettività (29 miliardi di EUR, 17 %) e sulle competenze digitali di base (25 miliardi di EUR, 15 %). Sebbene siano meno sviluppati rispetto agli obiettivi specifici, i riferimenti agli obiettivi generali nelle tabelle di marcia nazionali comprendono comunque 414 misure riguardanti la competitività (bilancio pubblico: 56,8 miliardi di EUR), la leadership tecnologica (22,3 miliardi di EUR) e la cibersicurezza (5,9 miliardi di EUR).

Le tabelle di marcia contengono altresì obiettivi nazionali corrispondenti agli obiettivi e alle ambizioni del decennio digitale, come illustrato nella figura 3. Tuttavia soltanto il 70 % degli obiettivi previsti è stato incluso nelle tabelle di marcia nazionali, mentre il 52 % degli obiettivi è stato allineato agli obiettivi a livello di UE. Il livello di ambizione degli Stati membri è paragonabile al decennio digitale dell'UE soltanto nel caso delle competenze digitali di base, delle VHCN 60 , del 5G di base 61 e dell'indice di intensità digitale (Digital Intensity Index – DII), pur essendo decisamente inferiore per FTTP, specialisti nel settore delle TIC, analisi dei dati, cloud e IA.

Figura 3. Obiettivi nazionali per il 2030 rispetto agli obiettivi dell'UE.

Da un'analisi dello sforzo collettivo basata sulle tabelle di marcia rispetto al conseguimento degli obiettivi (cfr. tabella 2) emerge che, nello scenario attuale, gli sforzi collettivi degli Stati membri sono inferiori al livello di ambizione dell'UE per almeno 8 dei 12 ICP.

Tabella 2. Aggregazione degli impegni di cui alle tabelle di marcia nazionali.

ICP

Competenze digitali di base

Specialisti nel settore delle TIC

VHCN

FTTP

5G 62

Cloud

Analisi dei dati

IA 63

DII

Servizi pubblici digitali

Sanità elettronica

Cittadini

Imprese

% dell'obiettivo dell'UE raggiunta 

98 %

62 %

97 %

69 %

94 %

63 %

51 %

48 %

95 %

77 %

77 %

76 %

Una valutazione più approfondita 64 dimostra che sono necessari miglioramenti e adeguamenti sostanziali delle tabelle di marcia nazionali per allinearle all'ambizione e ai parametri di riferimento del programma strategico per il decennio digitale, conformemente agli orientamenti della Commissione del 2023 65 . In particolare, tutti gli obiettivi dovrebbero essere coperti da obiettivi e traiettorie nazionali che rispecchino il livello di ambizione dell'UE, quale definito dai colegislatori, e dovrebbero essere tradotti in misure più ambiziose, comprese considerazioni di bilancio. Al fine di garantire progressi più duraturi in relazione a tali obiettivi, gli Stati membri dovrebbero inoltre presentare un'analisi dell'impatto di tali misure. Occorre prestare maggiore attenzione alle sfide affrontate da ciascuno Stato membro e agli obiettivi generali (ossia spazio digitale antropocentrico, competitività, equità, resilienza, sovranità, inclusività, sostenibilità ed ecologizzazione, coerenza dell'azione) connessi alla dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali 66 . Tali obiettivi pongono inoltre l'accento sulla promozione della diversità culturale e linguistica. Dal monitoraggio della dichiarazione emerge infatti che l'aumento del profilo della dichiarazione a livello nazionale potrebbe contribuire altresì a migliorare i risultati negli anni a venire 67 . Ciò garantirà coerenza ed efficienza nell'azione collettiva. Infine la consultazione dei portatori di interessi costituisce un elemento chiave del decennio digitale e dovrebbe essere condotta e rispecchiata in maniera adeguata nelle tabelle di marcia nazionali.

4.3 Raccomandazioni sulla via da seguire

Tutti i progressi compiuti dall'UE, sostenuti da un'azione politica vigorosa, iniziano già a tradursi in progressi significativi verso il conseguimento delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale con effetti concreti sulla copertura della connettività di base, sui semiconduttori e sul supercalcolo, come ulteriormente sottolineato nell'allegato 1.

Tuttavia, considerati i limitati progressi compiuti nel 2023 e le importanti esigenze individuate dal monitoraggio del decennio digitale nella maggior parte dei settori, si registra ancora un fabbisogno critico di azione e investimenti a livello nazionale e dell'UE per quanto concerne in particolare le competenze digitali, gli esperti in materia di TIC, la connettività di alta qualità, la diffusione dell'IA e dell'analisi dei dati e gli ecosistemi delle start-up, mentre si dovrebbero proseguire gli sforzi nel settore dei semiconduttori. Tra tutti i settori critici, la promozione della connettività collaborativa e delle reti informatiche 68 richiederà almeno 280 miliardi di EUR di investimenti entro il 2030 69 .

Alla luce della presente analisi esaustiva, gli allegati 1 e 3 della presente relazione forniscono agli Stati membri raccomandazioni concrete sulla via da seguire, che contemplano l'intero possibile ambito di azione: mobilitazione di investimenti, completamento del mercato unico, diffusione di tecnologie e promozione della cooperazione tra gli Stati membri. In sintesi, le raccomandazioni si articolano intorno ai pilastri principali illustrati di seguito.

Innanzitutto, al fine di attuare e applicare rapidamente i quadri normativi istituiti per promuovere la trasformazione digitale (compresi il regolamento sui servizi digitali, il regolamento sui mercati digitali, la legge sull'IA, il regolamento sull'identità digitale europea, il sistema tecnico "una tantum", le normative in materia di cibersicurezza e dati e il pacchetto di strumenti dell'UE per la cibersicurezza del 5G), l'UE e gli Stati membri dovrebbero impegnarsi in un maggiore coordinamento e in una maggiore coesione in tutti i settori, così come nella creazione di maggiori sinergie tra i soggetti di governance e i programmi di finanziamento e nell'attenuazione degli oneri amministrativi inutili.

In particolare, la riduzione degli oneri amministrativi, tanto nell'attuazione quanto nell'applicazione degli atti legislativi esistenti, comporta la promozione di sinergie, la prevenzione delle duplicazioni e l'adozione di un approccio coordinato alla gestione delle strutture di governance esistenti, con una coerenza tra la politica digitale e quella in materia di cibersicurezza. In tale contesto, il comitato per il decennio digitale può fungere da punto centrale per gli Stati membri, con un ampio mandato che copre vari aspetti della trasformazione digitale, quali la governance, gli obblighi di comunicazione e i progetti multinazionali. Sfruttando tale comitato è possibile razionalizzare e armonizzare ulteriormente gli sforzi tra i diversi soggetti, in vari Stati membri, giungendo in ultima analisi all'adozione dell'approccio esteso a tutta l'amministrazione alla base del decennio digitale. Tale approccio può abbattere le barriere tra le agenzie governative, consentendo una condivisione agevole dei dati e delle informazioni tra i loro sistemi. Tale approccio può promuovere altresì la collaborazione nella mappatura degli obblighi di comunicazione e nel consolidamento o nella codificazione del quadro giuridico digitale, in ultima analisi semplificando i processi per le imprese e i cittadini. 

In secondo luogo, gli Stati membri dovrebbero intensificare gli sforzi per rafforzare la loro competitività, nonché la loro produttività, resilienza, ecologizzazione e sovranità. Ciò richiede un aumento delle misure e degli investimenti, nonché un salto di qualità nell'affrontare gli ostacoli al mercato unico. L'UE dovrebbe essere pronta a garantire la disponibilità di reti informatiche e di una connettività collaborativa affidabili, rapide e sicure in tutta l'UE, promuovendo la digitalizzazione tanto delle imprese quanto dei servizi pubblici, a vantaggio degli utenti nazionali e transfrontalieri. L'UE dovrebbe inoltre dotarsi di un quadro più coerente e strategico in materia di investimenti, governance e sviluppo di capacità per uno sviluppo efficace e inclusivo di competenze e talenti per l'era digitale, in particolare attraverso un rapido adattamento dei sistemi di istruzione e formazione dell'UE.

La significativa mobilitazione di ulteriori investimenti pubblici e privati sarà fondamentale per promuovere la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo delle infrastrutture digitali. Tali investimenti sono essenziali anche al fine di colmare il divario digitale tra le regioni. Rientrano in tale contesto la coltivazione di ecosistemi di start-up, la creazione di software e chip che soddisfino le norme di sostenibilità e sicurezza e lo sfruttamento delle sinergie tra i settori civile e militare. I progressi verso una vera Unione dei mercati dei capitali sono essenziali anche per trainare la crescita e l'innovazione.

La presente relazione sottolinea inoltre la necessità di ampliare la portata degli interventi di politica pubblica, in particolare negli appalti pubblici. Ciò contribuirà ad accelerare lo sviluppo della base industriale e dei servizi dell'UE nel settore digitale, anche per tecnologie e servizi cloud e IA sovrani.

In terzo luogo, vi è ancora un potenziale non sfruttato per promuovere la diffusione delle tecnologie digitali in tutta la società e in tutte le regioni, in particolare sviluppando la cooperazione e la collaborazione tra i soggetti europei a livello locale. Sulla base degli EDIC, dei poli europei dell'innovazione digitale e dei partenariati quali l'impresa comune EuroHPC, l'UE e gli Stati membri dovrebbero stabilire legami più stretti con i soggetti locali, comprese le PMI, le start-up, le università, ecc. Tale collaborazione dovrebbe estendersi anche alle città e alle banche di sviluppo locali al fine di sfruttare appieno il potenziale della società europea. L'esperienza e le capacità delle regioni e delle città sono di fondamentale importanza per il successo del decennio digitale. Grazie alla loro esperienza pratica, alle loro conoscenze e alle loro soluzioni innovative basate sui contatti quotidiani con i cittadini e le imprese, le regioni e le città possono contribuire a promuovere e monitorare meglio l'attuazione della dichiarazione sui diritti e i principi digitali, affrontando i divari digitali e garantendo che i benefici della digitalizzazione possano raggiungere tutti i soggetti, comprese le PMI.

In quarto luogo, sulla base della crescente percezione da parte dei cittadini del potenziale della trasformazione digitale per promuovere una transizione verde intelligente, gli Stati membri possono mettere a frutto i significativi risultati conseguiti nel 2023 per comprendere meglio le sinergie tra la duplice transizione e i possibili effetti leva. La priorità è passare da progetti pilota e iniziative su piccola scala a progetti su larga scala basati sulla cooperazione tra soggetti pubblici e privati. Al fine di conseguire tale obiettivo, è in particolare essenziale stabilire un obiettivo quantitativo relativo all'ecologizzazione nel contesto del decennio digitale, accelerare i lavori volti a individuare le migliori pratiche e intensificare il coordinamento tra le tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale e i piani nazionali per l'energia e il clima (PNEC).

In quinto luogo, è necessario uno sforzo comune per garantire che le persone e i loro diritti, come stabilito nella dichiarazione sui diritti e i principi digitali, siano al centro della trasformazione digitale, dispongano di competenze digitali adeguate e continuino a partecipare al processo. Al fine di conseguire tale obiettivo, l'UE e gli Stati membri dovranno monitorare meglio i rischi sociali ed economici derivanti dalla digitalizzazione, affrontando questioni quali la disuguaglianza, la povertà, la discriminazione online e l'esclusione sociale, nonché promuovere il sostegno umano diretto a favore di coloro che incontrano difficoltà. Gli Stati membri dovrebbero inoltre intensificare l'azione contro le minacce alla salute pubblica e alla democrazia, assicurando nel contempo che lo spazio online diventi un ambiente effettivamente sicuro, sano e protetto per i minori. Tali azioni volte ad affrontare le disuguaglianze, la discriminazione online, i divari e l'esclusione sociale legati alla crescente centralità delle interfacce online nella vita quotidiana sono fondamentali per evitare che una crescente disconnessione digitale si trasformi in malcontento digitale.

Infine, l'individuazione e la condivisione delle migliori pratiche rappresentano un fattore trainante chiave per il successo della trasformazione digitale e sono state classificate come una priorità tanto per la Commissione quanto per gli Stati membri. L'obiettivo è promuovere un'intensificazione della cooperazione, dell'ispirazione reciproca e della condivisione di storie di successo e soluzioni a sfide sistemiche. Tale collaborazione è essenziale per compiere progressi verso il conseguimento degli obiettivi dell'UE per il 2030 e la trasformazione digitale in senso più ampio. Come convenuto dal comitato per il decennio digitale e sulla base degli interessi degli Stati membri, il processo di condivisione delle migliori pratiche dovrebbe intensificarsi nel 2024, concentrandosi inizialmente su tre settori pilota: i) il miglioramento delle competenze digitali; ii) l'adozione di tecnologie digitali avanzate, in particolare dell'IA; e iii) il monitoraggio dell'impronta verde delle tecnologie digitali. Il processo sarà guidato dagli Stati membri e la Commissione fungerà da acceleratore nell'individuare, nel selezionare e nel monitorare le migliori pratiche e la loro diffusione.

5. Dimensione internazionale

Gli sforzi di cooperazione internazionale sulle politiche digitali si concentrano: i) sulla promozione del modello e del quadro normativo antropocentrici dell'UE; ii) sulla tutela degli interessi strategici dell'UE, compresa la sicurezza economica dell'UE; e iii) sul rafforzamento del ruolo globale dell'UE nel mondo digitale.

La dichiarazione sui diritti e i principi digitali 70 ha influenzato i testi internazionali, tra cui la dichiarazione dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) su un futuro digitale affidabile, sostenibile e inclusivo 71 e le discussioni per un patto digitale globale delle Nazioni Unite. L'UE ha gettato le basi per la diplomazia digitale attraverso conclusioni del Consiglio e mira a un approccio più forte e più strategico nel contesto delle questioni digitali globali. L'importanza della dimensione internazionale delle politiche digitali dell'UE è stata ulteriormente sottolineata dal Consiglio europeo nelle sue conclusioni del 18 aprile 2024, che hanno sottolineato la necessità di rafforzare la leadership dell'UE nelle questioni digitali globali e invitato la Commissione e l'alto rappresentante a elaborare una comunicazione congiunta sul tema.

La Commissione ha continuato a sviluppare la propria rete di consigli per il commercio e la tecnologia (Trade and Technology Councils – TTC) e i partenariati digitali con partner che condividono gli stessi principi, quali Stati Uniti, India, Giappone, Corea del Sud, Singapore e Canada, sviluppando la cooperazione in materia di investimenti e sostegno tecnico, politiche e normative nonché nel contesto della normazione. Attraverso il TTC UE-USA, l'UE ha portato avanti la cooperazione in settori chiave quali le tecnologie emergenti, la connettività sicura e resiliente e la protezione dei diritti umani e dei valori online. Il TTC con l'India e i partenariati digitali con il Giappone, la Repubblica di Corea e Singapore esemplificano l'impegno strategico dell'UE nel settore digitale con la regione indo-pacifica.

Nella regione dell'America latina e dei Caraibi (ALC) sono stati istituiti dialoghi bilaterali sulla politica digitale con il Brasile e l'Argentina ed è previsto un dialogo con il Messico, a integrazione del dialogo biregionale istituito nell'ambito dell'Alleanza digitale UE-ALC 72 . In Asia l'UE ha tenuto un secondo dialogo ad alto livello sul digitale con la Cina nel settembre 2023 nonché il dialogo economico ad alto livello. Nel contesto di tale dialogo sono stati discussi in particolare i problemi che le imprese dell'UE incontrano in Cina, quali l'accesso agli organismi di normazione delle TIC o ai dati transfrontalieri.

L'iniziativa Global Gateway si concentra sugli investimenti nelle infrastrutture digitali volti a colmare il divario digitale globale e migliorare le connessioni digitali sicure, in particolare la diffusione di reti 5G sicure messe a disposizione da fornitori affidabili e la sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini, sostenendo la resilienza digitale dell'UE e riducendo le dipendenze di quest'ultima. La Commissione ha continuato a sostenere gli sforzi di trasformazione digitale nei paesi dell'allargamento e nel vicinato dell'UE, compreso un accordo di roaming a lungo termine con l'Ucraina attraverso l'accordo di associazione UE-Ucraina 73 . La Commissione ha inoltre partecipato a consessi multilaterali, in particolare in materia di intelligenza artificiale (processo di Hiroshima del G7 sull'intelligenza artificiale, convenzione del Consiglio d'Europa). Per salvaguardare gli interessi economici, l'UE ha attuato misure quali la sua strategia europea per la sicurezza economica, promuovendo la cooperazione con partner chiave in materia di tecnologie emergenti. Tali misure mirano a bilanciare l'apertura economica con gli interessi strategici e a rafforzare la resilienza dell'UE nei settori critici.

Anche la politica e gli accordi commerciali svolgono un ruolo fondamentale al riguardo fissando le norme globali e bilaterali per il commercio digitale in modo aperto ma assertivo, sulla base dei valori europei. La Commissione ha negoziato impegni ambiziosi sul commercio digitale nei recenti accordi commerciali con Nuova Zelanda, Cile e Giappone. Le norme commerciali consentono alle imprese e ai consumatori dell'UE in tutta l'economia di avere accesso ai beni e ai servizi più innovativi e con le prestazioni migliori e consentono alle imprese dell'UE di accedere a una base più ampia di clienti in un mercato globale. Dato che si prevede che il contesto geopolitico rimanga teso, è importante concordare norme vincolanti in materia di commercio digitale con paesi che condividono gli stessi principi al fine di garantire che le imprese dell'UE possano assicurare l'accesso ai mercati di paesi terzi e flussi transfrontalieri affidabili di dati, per consentire alle imprese dell'UE di espandersi e prosperare nell'economia digitale a livello globale. L'UE è stata altresì una forza trainante nel contesto dei negoziati plurilaterali dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) sul commercio elettronico tra 90 membri dell'OMC, che rappresentano oltre il 90 % del commercio mondiale. Più di recente, nel 2023, la Commissione ha avviato negoziati per accordi commerciali digitali moderni e autonomi con Singapore e con la Corea. 

6. Conclusioni

Negli ultimi 5 anni l'UE ha creato un'eredità digitale senza precedenti sviluppando una visione, le finalità e gli obiettivi del decennio digitale e gli strumenti per plasmare la sua trasformazione digitale verso il conseguimento di tale visione. Il suo quadro normativo digitale unico rimane senza precedenti, mentre l'innovazione e la politica industriale continuano a crescere in modo sempre più assertivo. 

Lo stato di avanzamento illustrato nella presente relazione richiede di sfruttare l'acquis per intensificare l'azione comune in materia di trasformazione digitale dell'UE. Gli Stati membri sono invitati a prendere atto dell'analisi contenuta nella presente relazione sullo stato del decennio digitale e a riesaminare le raccomandazioni orizzontali e specifiche per Stato membro contenute negli allegati. È fondamentale che gli Stati membri rispondano a tale invito ad agire e adeguino le rispettive tabelle di marcia nazionali per allinearsi all'ambizione del programma strategico per il decennio digitale, prima di novembre 2024, come richiesto dalla decisione sul decennio digitale 74 .

Alla luce dei dati illustrati nella presente relazione, la Commissione proseguirà le discussioni con gli Stati membri, il Parlamento europeo e i portatori di interessi concernenti le modalità per conseguire risultati insieme, sfruttando il meccanismo di governance del decennio digitale, in particolare il comitato per il decennio digitale. La relazione fungerà inoltre da base per la cooperazione con i portatori di interessi e i partner al di fuori dell'UE.

Come stabilito nel programma strategico per il decennio digitale, la Commissione monitorerà e valuterà l'attuazione delle raccomandazioni e riferirà in merito ai progressi compiuti nella relazione sullo stato del decennio digitale 2025.

La Commissione inizierà inoltre a preparare la revisione del programma strategico per il decennio digitale, prevista per giugno 2026.

(1) https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/library/2023-report-state-digital-decade.
(2)

Decisione (UE) 2022/2481 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030 (GU L 323 del 19.12.2022, pag. 4).

(3)

 Analisi della Commissione, documento di lavoro dei servizi della Commissione, Digital Decade in 2024: Implementation and perspective (SWD(2024) 260 final) e relativi allegati: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news-redirect/833325 .

(4)

La relazione è stata preparata a seguito di una serie di seminari e missioni di accertamento dei fatti che hanno previsto oltre 100 riunioni tenutesi in tutti gli Stati membri. A tali riunioni hanno partecipato autorità, regolatori e rappresentanti della società civile.

(5)

Nella figura 2 il "tempo necessario per il conseguimento dell'obiettivo" è calcolato proiettando la crescita media annua osservata più recente (al 2023). Non prevede alcuna accelerazione né tiene conto di azioni molto recenti che possono incidere in maniera positiva. L'indicatore chiave di prestazione (ICP) attuale per l'obiettivo relativo 5G non tiene conto della qualità del servizio e pertanto la maggior parte del 5G attualmente diffuso può essere classificata come "5G di base". Il 5G "stand alone", che garantisce un'affidabilità elevata e una bassa latenza ed è fondamentale per consentire funzionalità avanzate, non è ancora diffuso su scala significativa, tranne in rarissimi casi di reti private. Nel frattempo, la copertura 5G nella banda 3,4-3,8 GHz, considerata la principale banda pioniera per l'uso del 5G nell'Unione e l'unica banda media disponibile su larga scala che offre un buon equilibrio tra copertura e capacità, si attestava soltanto al 51 % nel 2023. Dal 2023 la Commissione europea, unitamente agli Stati membri, sta lavorando a un aggiornamento dell'indicatore relativo al 5G, che comporta lo sviluppo di una metodologia per mappare la qualità del servizio.

(6)

La presente relazione è integrata dal documento di lavoro dei servizi della Commissione, Digital Decade in 2024: Implementation and perspective (SWD(2024) 260 final), e relativi allegati, che comprende un'analisi dettagliata orizzontale e individuale delle tabelle di marcia strategiche per il decennio digitale presentate dagli Stati membri e riferisce in merito all'attuazione della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale (2023/C 23/01, GU C 23 del 23.1.2023, pag. 1), che traduce la visione dell'UE sulla trasformazione digitale in principi e impegni e fornisce un riferimento chiaro per le persone, i responsabili delle politiche e le imprese sul tipo di trasformazione digitale auspicato nell'UE.

(7)  Cfr. documento di lavoro dei servizi della Commissione, Digital Decade in 2024: Implementation and perspective SWD(2024) 260 final e relativi allegati: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news-redirect/833325 , allegato 1 contenente l'elenco delle iniziative politiche pertinenti.
(8) La pubblicazione del regolamento nella Gazzetta ufficiale è prevista per l'estate 2024 (pagina web dedicata alla legge sull'IA: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/regulatory-framework-ai).
(9)   Regolamento (UE) 2022/868 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2022, relativo alla governance europea dei dati e che modifica il regolamento (UE) 2018/1724 (Regolamento sulla governance dei dati) (GU L 152 del 3.6.2022, pag. 1, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2022/868/oj).
(10)   Regolamento (UE) 2023/2854 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2023, riguardante norme armonizzate sull'accesso equo ai dati e sul loro utilizzo e che modifica il regolamento (UE) 2017/2394 e la direttiva (UE) 2020/1828 (regolamento sui dati) (GU L, 2023/2854, 22.12.2023, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2023/2854/oj).
(11) La pubblicazione del regolamento nella Gazzetta ufficiale è prevista per l'autunno 2024 (pagina web dedicata allo spazio europeo dei dati sanitari: https://health.ec.europa.eu/ehealth-digital-health-and-care/european-health-data-space_it).
(12) https://commission.europa.eu/news/once-only-technical-system-key-creation-first-european-data-space-2022-07-20_it.
(13) Regolamento (UE) 2018/1724 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 ottobre 2018, che istituisce uno sportello digitale unico per l'accesso a informazioni, procedure e servizi di assistenza e di risoluzione dei problemi e che modifica il regolamento (UE) n. 1024/2012 (GU L 295 del 21.11.2018, pag. 1, https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2018.295.01.0001.01.ITA).
(14)  Regolamento (UE) 2024/903 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 marzo 2024, che stabilisce misure per un livello elevato di interoperabilità del settore pubblico nell'Unione (regolamento su un'Europa interoperabile) (GU L, 2024/903, 22.3.2024, https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32024R0903).
(15)  Regolamento (UE) 2022/2065 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 ottobre 2022, relativo a un mercato unico dei servizi digitali e che modifica la direttiva 2000/31/CE (regolamento sui servizi digitali) (GU L 277 del 27.10.2022, pag. 1, ELI: https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2022/2065/oj ); https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/list-designated-vlops-and-vloses ; https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/dsa-enforcement ..
(16)  Regolamento (UE) 2022/1925 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2022, relativo a mercati equi e contendibili nel settore digitale e che modifica le direttive (UE) 2019/1937 e (UE) 2020/1828 (regolamento sui mercati digitali) (GU L 265 del 12.10.2022, pag. 1, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2022/1925/oj); Gatekeeper designati ai sensi del regolamento sui mercati digitali (europa.eu) .
(17) Direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche (rifusione) (GU L 321 del 17.12.2018, pag. 36, ELI: http://data.europa.eu/eli/dir/2018/1972/oj).
(18) Orientamenti della Commissione sulle piattaforme per la condivisione di video, sulle opere europee e sull'ambito di applicazione delle relazioni degli Stati membri sull'alfabetizzazione mediatica (https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/audiovisual-and-media-services).
(19) Direttiva (UE) 2022/2555 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativa a misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell'Unione, recante modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148 (GU L 333 del 27.12.2022, pag. 80, ELI: http://data.europa.eu/eli/dir/2022/2555/2022-12-27 (versione consolidata)).
(20) La pubblicazione del regolamento nella Gazzetta ufficiale è prevista per il 2024 (pagina web dedicata al regolamento sulla cibersolidarietà: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/cyber-solidarity).
(21) La pubblicazione del regolamento nella Gazzetta ufficiale è prevista per il 2024 (pagina web dedicata alla legge sulla ciberresilienza: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/cyber-resilience-act).
(22) Regolamento (UE) 2024/1183 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 aprile 2024, che modifica il regolamento (UE) n. 910/2014 per quanto riguarda l'istituzione del quadro europeo relativo a un'identità digitale (GU L, 2024/1183, 30.4.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/1183/oj).
(23) Regolamento (UE) 2024/1309 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2024, recante misure volte a ridurre i costi dell'installazione di reti di comunicazione elettronica Gigabit, che modifica il regolamento (UE) 2015/2120 e abroga la direttiva 2014/61/UE (regolamento sull'infrastruttura Gigabit) (GU L, 2024/1309, 8.5.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/1309/oj).
(24)   https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/eu-budget/performance-and-reporting/horizontal-priorities/digital-tracking_it .
(25) Tale importo rappresenta i costi totali stimati delle misure incluse nei piani per la ripresa e la resilienza, comprese le misure REPowerEU.
(26) Fonte: relazione del Centro comune di ricerca "Mapping EU level funding instruments 2021-2027 to digital decade targets - 2024 update" (Signorelli et al., 2024).
(27) Gli obiettivi del decennio digitale contrassegnati nella tabella con un asterisco (*) beneficiano di finanziamenti a sostegno del calcolo ad alte prestazioni. Tali finanziamenti non sostengono soltanto la ricerca e le infrastrutture informatiche (ad esempio calcolo quantistico, cloud, IA, ecc.), ma anche la formazione di specialisti, lo sviluppo di iperconnettività (5G, nodi periferici) e l'adozione del calcolo ad alte prestazioni da parte delle piccole e medie imprese (PMI). Complessivamente, i finanziamenti a sostegno del calcolo ad alte prestazioni ammontano a 3 267 milioni di EUR, erogati principalmente attraverso DIGITAL (1 967,2 milioni di EUR), Orizzonte Europa (900 milioni di EUR), l'MCE (200 milioni di EUR) e il dispositivo per la ripresa e la resilienza (168 milioni di EUR).
(28) Comprese misure incluse nei capitoli REPowerEU che contribuiscono alla transizione digitale. È opportuno rilevare che tali misure sono prese in considerazione nell'analisi di cui alla presente relazione, ma non contribuiscono al conseguimento dell'obiettivo digitale del 20 % stabilito dal regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza (cfr. anche orientamenti sui piani per la ripresa e la resilienza nel contesto di REPowerEU ). Escluse le misure nell'ambito del capitolo REPowerEU, l'importo del dispositivo per la ripresa e la resilienza che contribuisce alla transizione digitale ammonta a circa 149,7 miliardi di EUR, un valore che rappresenta circa il 26 % dei fondi totali di tale dispositivo.
(29) Sebbene i fondi complessivi della politica di coesione ammontino a 392 miliardi di EUR, nella mappatura e nelle stime che ne derivano sono inclusi soltanto i fondi seguenti: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo di coesione (FC) e il Fondo europeo di cooperazione territoriale (Interreg), compresi gli investimenti a sostegno della digitalizzazione dei capitoli dedicati al piano REPowerEU.
(30) Escluse le misure nell'ambito del capitolo REPowerEU. La quota è calcolata utilizzando l'allegato VII del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.
(31)   https://ec.europa.eu/economy_finance/recovery-and-resilience-scoreboard/common_indicators.html?lang=it .
(32) Le regioni ultraperiferiche (articolo 349 TFUE) sono parte integrante dell'UE e si trovano nell'Oceano Atlantico, nel bacino dei Caraibi, nell'America del Sud e nell'Oceano Indiano. L'MCE Digitale prevede tassi di cofinanziamento più elevati per i progetti che coinvolgono le regioni ultraperiferiche e ha finanziato infrastrutture di cavi sottomarini in tali regioni per un valore di oltre 125 milioni di EUR.
(33) 5G Seagul, 5G DeLux, 5G NETC, MEDCOR, 5G Balkans, BaltCor5G.
(34) L'anello Continente-Azzorre-Madera, il progetto Pisces, il progetto ViaTunisia e vari progetti di connettività artica.
(35)   https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/library/second-staff-working-document-data-spaces .
(36) In particolare il sistema di interconnessione dei registri dei titolari effettivi (Beneficial Ownership Registers Interconnection System - BORIS) dell'UE e il sistema di interconnessione dei registri fallimentari (IRI - Insolvency Registers Interconnection) dell'UE.
(37) Ad esempio, il polo CIDIHUB nelle Isole Canarie si concentra sulla digitalizzazione delle imprese, mentre l'EDIH di Riunione è specializzato in cibersicurezza con finanziamenti del programma Europa DIGITALE.
(38)   https://www.statista.com/statistics/732308/worldwide-research-and-development-information-communication-technology/ .
(39)   https://www.statista.com/statistics/732308/worldwide-research-and-development-information-communication-technology/ .
(40) Con le imprese comuni Chip, EuroHPC, Reti e servizi intelligenti e altri partenariati nel contesto del partenariato per l'intelligenza artificiale, i dati e la robotica, il partenariato relativo alla fotonica o il partenariato Made in Europe e il partenariato Mondi Virtuali e Materiali avanzati.
(41) https://commission.europa.eu/funding-tenders/find-funding/eu-funding-programmes/technical-support-instrument/technical-support-instrument-tsi_it.
(42) https://reform-support.ec.europa.eu/tsi-2024-flagship-ai-ready-public-administration_it.
(43)   https://reform-support.ec.europa.eu/our-projects/flagship-technical-support-projects/tsi-2025-flagship-compact-pillar-ii-capacity-europes-digital-decade_it.  
(44)   https://single-market-economy.ec.europa.eu/industry/strategy/industrial-alliances_it .
(45)   https://www.top500.org/lists/top500/list/2024/06/ .
(46) https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news/commission-launches-ai-innovation-package-support-artificial-intelligence-startups-and-smes.
(47) Comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio sulla "Strategia europea per la sicurezza economica" (JOIN(2023)20 final).
(48) Raccomandazione della Commissione relativa ai settori tecnologici critici per la sicurezza economica dell'UE ai fini di un'ulteriore valutazione dei rischi con gli Stati membri (C(2023) 6689 final).
(49) Per una descrizione completa degli EDIC in corso: documento di lavoro dei servizi della Commissione, Digital Decade in 2024: Implementation and perspective (SWD(2024) 260 final) e relativi allegati: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news-redirect/833325 , allegato 2 sull'aggiornamento in merito a progetti multinazionali/EDIC.
(50)

 Cfr. comunicazione "Stato del decennio digitale 2024" (COM(2024) 260 final) e relativi allegati: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news-redirect/833324 .

(51)      Dall'anno scorso si è registrato un aumento marginale della quota dell'UE di 0,5 punti percentuali (https://www.statista.com/statistics/263801/global-market-share-held-by-selected-countries-in-the-ict-market/). Può essere presto per interpretare tale dato come un cambiamento di tendenza, ma potrebbe trattarsi di un segnale incoraggiante.
(52) https://cerre.eu/wp-content/uploads/2022/12/Digital-Industrial-Policy-for-Europe.pdf.
(53)   https://companiesmarketcap.com/tech/largest-tech-companies-by-market-cap/ .
(54)

 Eurobarometro speciale 551, The Digital Decade, 2024: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news-redirect/833351 .

(55)

https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/digital-principles.

(56) La disponibilità transfrontaliera rimane limitata per i servizi pubblici digitali per i cittadini e per le imprese, che raggiungono entrambi un punteggio pari a circa 70 punti su 100 (fonte: analisi comparativa in materia di e-government, Capgemini).
(57)   https://www.enisa.europa.eu/publications/enisa-threat-landscape-2023 .
(58)

 Eurobarometro speciale 551, The Digital Decade, 2024: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news-redirect/833351 .

(59) https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/national-strategic-roadmaps.
(60) Le reti ad altissima capacità (VHCN) comprendono tanto la fibra fino ai locali (FTTP) quanto le tecnologie DOCSIS 3.1.
(61) Cfr. nota 5. L'indicatore chiave di prestazione (ICP) attuale per l'obiettivo relativo 5G non tiene conto della qualità del servizio e pertanto la maggior parte della diffusione attuale del 5G, così come gli obiettivi nazionali corrispondenti in materia di 5G, possono essere classificati come "5G di base".
(62) Cfr. nota precedente.
(63) I dati più recenti disponibili sull'adozione dell'IA da parte delle imprese sono stati raccolti nel 2023 e non possono tenere conto del possibile effetto del pacchetto per l'innovazione a sostegno delle start-up e delle PMI nel settore dell'intelligenza artificiale varato dalla Commissione europea nel gennaio 2024 (https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_24_383).
(64)

 Documento di lavoro dei servizi della Commissione, Digital Decade in 2024: Implementation and perspective (SWD(2024) 260 final) e relativi allegati: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news-redirect/833325 .

(65) https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/library/guidance-member-states-preparation-national-digital-decade-strategic-roadmaps.
(66)

 Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale 2023/C 23/01: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=OJ:JOC_2023_023_R_0001.

(67)

 Cfr. documento di lavoro dei servizi della Commissione, Digital Decade in 2024: Implementation and perspective (SWD(2024) 260 final) e relativi allegati: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/news-redirect/833325 , allegato 4 sul monitoraggio della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale .

(68) Un ecosistema che spazia da semiconduttori, capacità di calcolo in tutti i tipi di ambienti edge e cloud e tecnologie radio fino all'infrastruttura di connettività, alla gestione dei dati e alle applicazioni.
(69)  Commissione europea, Libro bianco sulle opzioni per rafforzare il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo che riguardano tecnologie potenzialmente a duplice uso, 2024: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52024DC0027; intervento di apertura della presidente Ursula von der Leyen alla conferenza annuale dell'AED del 2023 intitolata Powering up European Defence, 30 novembre 2023: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/SPEECH_23_6207 .
(70)

 Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale 2023/C 23/01: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=OJ:JOC_2023_023_R_0001.

(71)

OCSE, Declaration on a Trusted, Sustainable and Inclusive Digital Future: https://legalinstruments.oecd.org/en/instruments/OECD-LEGAL-0488.

(72)

Alleanza digitale UE-America latina e Caraibi: https://international-partnerships.ec.europa.eu/policies/global-gateway/eu-latin-america-and-caribbean-digital-alliance_it.

(73)

Accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Ucraina, dall'altra: http://data.europa.eu/eli/agree_internation/2014/295/2023-12-01.

(74)  Decisione (UE) 2022/2481, articolo 8, paragrafo 3.
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Bruxelles, 2.7.2024

COM(2024) 260 final

ALLEGATO

della

comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni

Stato del decennio digitale 2024


Allegato 1: competitività e sovranità, cittadini, ecologizzazione intelligente, coerenza delle politiche e sinergie



Indice

Introduzione    

1. Principali motori della trasformazione digitale dell'Europa nel 2024    

1.1 Un nuovo paradigma geopolitico    

1.2. Promuovere la competitività in un contesto economico complesso    

1.3. Entrare in una nuova età plasmata dall'IA generativa    

1.4 Mantenere le persone e le società coinvolte in un contesto sempre più ibrido    

2. Un'UE competitiva, sovrana e resiliente fondata sulla leadership tecnologica    

2.1. Costruire una leadership tecnologica digitale per la competitività futura    

2.1.1. Investire in ricerca e innovazione    

2.1.2. Un mercato unico digitale funzionante come bene pubblico per la produttività dell'UE    

2.1.3. Sviluppo e diffusione di infrastrutture di calcolo e di connettività collaborative sovrane e resilienti    

2.2. Sostenere gli ecosistemi digitali a livello di UE e far crescere le imprese innovative    

2.2.1. Promuovere la trasformazione digitale delle imprese dell'UE    

2.2.2. Espansione delle imprese innovative    

2.3. Rafforzare la cibersicurezza    

3. Proteggere e rendere autonomi e responsabili i cittadini e la società dell'UE    

3.1. Rendere autonomi e responsabili i cittadini e avvicinare la trasformazione digitale alle loro esigenze    

3.1.1. Dotare le persone delle competenze digitali    

3.1.2. Soluzioni affidabili per l'interazione digitale: l'identità digitale dell'UE e l'euro digitale    

3.1.3. Servizi pubblici digitali efficienti, di facile utilizzo e accessibili a tutti    

3.1.4. Sfruttamento delle tecnologie digitali per la salute    

3.2. Proteggere le persone e costruire un ambiente e tecnologie digitali sicuri e antropocentrici    

3.2.1. Creare ambienti digitali sicuri e salvaguardare i diritti fondamentali online    

3.2.2. Proteggere e rendere autonomi e responsabili i minori (anche attraverso la verifica dell'età)    

3.2.3. Promuovere sistemi di IA responsabili e antropocentrici    

3.3. Promuovere e preservare la nostra democrazia    

3.3.1. Affrontare la disinformazione e preservare l'integrità delle elezioni    

3.3.2. Accesso ai media e pluralismo dei media    

4. Sfruttare la trasformazione digitale per un'ecologizzazione intelligente    

4.1. Il nesso tra transizione verde e trasformazione digitale    

4.2. Verso infrastrutture digitali sostenibili    

4.3. La digitalizzazione per la transizione verde sta entrando in una fase di conseguimento di risultati concreti.    

4.4. Prossime tappe    

5. Creare coerenza e sinergie tra le politiche e la spesa nel settore digitale    

5.1. Attuazione orizzontale attraverso tabelle di marcia nazionali    

5.2. Adoperarsi per un'attuazione efficace, efficiente e priva di burocrazia del contesto normativo digitale    

5.3. Creazione di sinergie tra i finanziamenti per la digitalizzazione    

5.4. Aumentare la cooperazione a tutti i livelli, anche coinvolgendo maggiormente le città e le regioni nel decennio digitale    



Elenco delle figure

Figura 1. Spese in materia di ricerca e sviluppo per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) a livello mondiale nel 2022 (fonte: Commissione europea. (2023) e Statista Inc).    

Figura 2. Copertura FTTP nell'UE. Dati storici, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria di riferimento 2024 verso il 2030.    

Figura 3. Diffusione dei nodi periferici (proiezione dell'UE fino al 2030).    

Figura 4. Numero di computer quantistici nell'UE. Traiettoria verso il 2030.    

Figura 5. Studio internazionale di analisi comparativa sulle start-up nel settore delle tecnologie quantistiche.    

Figura 6. Percentuale di imprese che fanno uso di servizi cloud nell'UE. Dati storici, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria di riferimento 2024 verso il 2030.    

Figura 7. Percentuale di imprese che fanno uso dell'IA nell'UE. Dati storici, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria di riferimento 2024 verso il 2030.    

Figura 8. Studio internazionale di analisi comparativa degli investimenti in capitale di rischio nel settore dell'IA.    

Figura 9. Percentuale di imprese che fanno uso dell'analisi dei dati nell'UE. Dati storici, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria di riferimento 2024 verso il 2030.    

Figura 10. Dati storici comparabili relativi all'indice di intensità digitale, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria di riferimento 2024 verso il 2030.    

Figura 11. Studio internazionale di analisi comparativa sulle aziende unicorno.    

Figura 12. Numero di aziende unicorno nell'UE. Dati storici e traiettoria di riferimento 2024.    

Figura 13. Competenze digitali almeno di base nell'UE. Dati storici, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria del 2024 verso il 2030.    

Figura 14. Specialisti nel settore delle TIC occupati nell'UE. Dati storici, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria del 2024 verso il 2030.    

Figura 15. Fornitura di servizi online per i cittadini (grafico in alto) e per le imprese (grafico in basso). Dati storici, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria di riferimento riveduta verso il 2030.    

Figura 16. Indicatore composito della sanità elettronica. Dati storici e traiettoria del decennio digitale (DD).    

Introduzione

Il presente allegato costituisce parte integrante della relazione sullo stato del decennio digitale 2024. Mantiene la struttura a tre capitoli di cui alla relazione del 2023, concentrandosi sulla competitività, sui cittadini e sulla società e sull'ecologizzazione intelligente, e introduce un capitolo aggiuntivo sulla creazione di sinergie tra politiche digitali e spesa in tale settore.

La presente relazione tratta altresì l'attuazione della dichiarazione sui diritti e i principi digitali 1 che traduce in principi e impegni la visione dell'UE concernente la trasformazione digitale.

Infine l'allegato individua lacune e carenze significative e formula raccomandazioni indirizzate a tutti gli Stati membri in materia di politiche, misure o azioni. Tali raccomandazioni riguardano settori in cui è necessaria un'ulteriore azione collettiva e invocano la mobilitazione di ulteriori investimenti e azioni per completare il mercato unico digitale, potenziare la diffusione di tecnologie e promuovere la cooperazione tra gli Stati membri.

L'analisi si fonda principalmente sul monitoraggio condotto attraverso l'indice di digitalizzazione dell'economia e della società (Digital Economic and Society Index – DESI) ed è inoltre sostenuta da studi e analisi di esperti pertinenti così come dalle tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale presentate dagli Stati membri.

1. Principali motori della trasformazione digitale dell'Europa nel 2024

I principali motori individuati nella relazione sullo stato del decennio digitale 2023 2 rimangono pertinenti e importanti a livello mondiale nel 2024. Si sono tuttavia registrate alcune variazioni e intensificazioni di rilievo. L'analisi attuale e le raccomandazioni che ne derivano sono formulate alla luce di tali sviluppi.

1.1 Un nuovo paradigma geopolitico

Negli ultimi mesi è stato registrato un notevole aumento dei punti di inflessione geopolitica, determinato dall'intensificarsi dei conflitti, dalla crescente frammentazione e dalla politica di potenza 3 . Le conseguenze di tali tendenze, tra cui l'aumento delle minacce in materia di cibersicurezza 4 , la disinformazione, la perturbazione delle catene di approvvigionamento, la coercizione economica e i conflitti armati, si sovrappongono e aggravano reciprocamente 5 . Non vi è alcuna indicazione del fatto che i rischi generati da tale situazione possano ridursi nel prossimo futuro.

Nel 2024 abbiamo assistito all'intensificarsi della corsa mondiale alle tecnologie. Tutte le principali economie, tra cui l'UE, gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone e l'India, stanno diventando sempre più consapevoli della rilevanza economica e per la sicurezza nazionale delle tecnologie avanzate e alcuni paesi stanno attuando politiche aggressive per disciplinare e, talvolta, rendere sicure le catene di approvvigionamento di tecnologie 6 . Con l'aumento delle dipendenze da tali tecnologie, aumenta il rischio che siano strumentalizzate 7 .

In un contesto di instabilità permanente, le maggiori risorse dell'UE sono il suo potere economico, il suo mercato interno, la sua resilienza e la sua ampia rete di partner commerciali 8 . In tale contesto, l'UE sta assumendo una maggiore responsabilità per la sua leadership diplomatica e per la sua sicurezza e difesa stimolando gli investimenti 9 e concentrandosi sull'innovazione, in particolare nel contesto delle tecnologie digitali a duplice uso 10 e delle tecnologie emergenti e di rottura 11 .

1.2. Promuovere la competitività in un contesto economico complesso

Il panorama economico del 2024 è caratterizzato da un'incertezza eccezionalmente elevata, esacerbata da tensioni geopolitiche 12 . La crescita economica dell'Europa ha inoltre registrato un rallentamento, mentre i livelli del debito hanno continuato ad aumentare nel 2023 e nel 2024 13 . In aggiunta, i prezzi dell'energia elettrica si sono stabilizzati a un livello strutturalmente elevato, tre volte superiore a quello degli Stati Uniti e pari a più del doppio rispetto a quello della Cina 14 . Tra i motivi figurano l'aumento dei tassi di inflazione, l'aumento della frequenza e della gravità delle perturbazioni dannose sul lato dell'offerta e le crescenti vulnerabilità delle catene di approvvigionamento per le risorse e le tecnologie essenziali. Nel complesso ciò ha creato un contesto di investimento più difficile per la trasformazione digitale 15 , comportando un notevole ritardo dell'UE rispetto agli Stati Uniti, dato che gli incrementi di produttività rispetto al 2019 sono dieci volte superiori negli Stati Uniti (6 % rispetto allo 0,6 % in Europa) 16 .

Tutti questi elementi evidenziano la necessità urgente per l'UE di dare priorità all'azione nei settori che promuovono l'innovazione e la crescita, migliorano la produttività e attenuano le perturbazioni, in particolare nei settori delle tecnologie digitali e delle competenze digitali 17 . In senso lato, sono necessari investimenti sostanziali per far fronte alle sfide poste dalla digitalizzazione, dalla sostenibilità ambientale, dall'invecchiamento della popolazione, dalla transizione energetica, dalla tendenza emergente alla deglobalizzazione e dalla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili 18 . Inoltre gli sforzi volti a rafforzare l'attrattiva del mercato unico sono fondamentali per invertire il declino della competitività dell'UE, dovuto a un'integrazione insufficiente 19 . Tali misure sono essenziali per modernizzare l'economia dell'UE e potenziare la capacità produttiva. Inoltre è essenziale associare in maniera efficace la transizione verde alle transizioni digitali. Il conseguimento di tali obiettivi richiederà una trasformazione digitale dinamica.

1.3. Entrare in una nuova età plasmata dall'IA generativa

Sebbene il ruolo trasformativo dell'IA sia noto da anni, l'ascesa dell'IA generativa nel 2023 ha segnato una nuova fase della rivoluzione tecnologica con la possibilità di reazioni sistemiche a catena per le imprese, i cittadini e la pubblica amministrazione in termini tanto di opportunità quanto di rischi. L'IA generativa sta democratizzando in modo massiccio la generazione di contenuti 20 , compresi l'accessibilità, la modularità, la facilità d'uso e le caratteristiche antropogeniche, presentando prospettive concrete per un ampio utilizzo da parte di tutti i cittadini e di tutte le imprese e determinando una possibile accelerazione unica nell'adozione dell'IA da parte dei cittadini, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni europei 21 . L'ampio incremento della potenza di calcolo consente ora l'integrazione dell'IA in vari aspetti della vita quotidiana, ad esempio per quanto riguarda autovetture, telefoni cellulari, abitazioni e orologi sportivi. Tale integrazione stimola l'innovazione sistemica, potenzia l'efficienza economica e incrementa la produttività delle attività commerciali. Si prevede che entro il 2030 l'impatto netto dell'IA sull'economia europea contribuirà con ulteriori 600 miliardi di EUR a un importo stimato in precedenza ammontare a 2 800 miliardi di EUR 22 . Inoltre si prevede che la diffusione dell'IA generativa creerà un valore commerciale compreso tra 2 400 e 4 000 miliardi di EUR l'anno 23 . Tale cambiamento tecnologico inciderà inoltre in modo significativo sui posti di lavoro e sulle competenze in modi che non sono ancora pienamente previsti e compresi.

Lo sviluppo di un solido ecosistema di IA generativa richiede che l'UE padroneggi l'intera catena del valore tecnologico a tutti i livelli. Figura in tale contesto la garanzia dello sviluppo simultaneo di tutti i componenti interdipendenti 24 , dei chip e delle capacità di calcolo ad alte prestazioni fondamentali per i modelli di addestramento e i dati di base per i sistemi di IA, nonché dei ricercatori e degli specialisti che sviluppano tali sistemi. Si tratta inoltre di coltivare una forza lavoro qualificata in grado di diffondere l'IA nelle imprese, comprese le PMI, e di creare una solida infrastruttura di connettività, che comprenda centri dati. Sono altresì essenziali investimenti sostenuti da un buon funzionamento dei mercati dei capitali. Ciascuno di tali elementi è fondamentale per favorire il conseguimento dei necessari progressi globali in tutti gli aspetti del decennio digitale ed evitare così di compromettere l'intera iniziativa.

1.4 Mantenere le persone e le società coinvolte in un contesto sempre più ibrido

Le tecnologie digitali permeano sempre più ogni aspetto della vita quotidiana delle persone, talvolta con alternative offline nulle o più limitate. Sebbene i cittadini traggano importanti benefici da tale trasformazione nella loro vita, è oggi fondamentale affrontare le pressanti preoccupazioni derivanti dalle vulnerabilità e dalle disuguaglianze e, più in generale, aiutare le persone a adattarsi al rapido ritmo dei cambiamenti, in particolare attraverso un approccio coerente e strategico all'alfabetizzazione digitale. Una percentuale considerevole di cittadini europei si sente impreparata e a disagio in relazione alla trasformazione digitale: soltanto il 56 % degli adulti possiede almeno competenze digitali di base e circa 100 milioni di cittadini europei percepiscono la digitalizzazione come una fonte di complessità nella propria vita. Un'ampia maggioranza di cittadini europei (88 %) ritiene che le autorità pubbliche dovrebbero dare priorità alla fornitura di sostegno umano per contribuire all'orientamento nel contesto della trasformazione digitale 25 . Le persone si sentono vulnerabili anche alle truffe online o alle pratiche sleali in materia di cancellazioni, rimborsi e aumento ingiustificato dei prezzi 26 . Sono infine palpabili e crescenti le preoccupazioni circa l'impatto dell'IA sui contributi umani, compresi i posti di lavoro, e la perdita di protezione della vita privata 27 .

Nel 2024 la tecnologia continua a mettere alla prova le nostre società e il 72 % degli europei è oggi preoccupato per le possibilità di manipolazione e perturbazione delle elezioni nell'UE attraverso attacchi informatici 28 . Più in generale, l'esposizione delle società democratiche alle ingerenze straniere è fonte di particolare preoccupazione quest'anno, l'anno elettorale più importante della storia, con cittadini di paesi di tutto il mondo, tra cui 450 milioni di europei, chiamati a votare nell'ambito di elezioni fondamentali. In tale contesto la polarizzazione sociale sta emergendo come uno dei principali rischi per le democrazie 29 , mettendo potenzialmente a repentaglio la nostra capacità di affrontare in maniera efficace le pressanti sfide globali del nostro tempo. Una sfida fondamentale consiste pertanto nel garantire che le tecnologie e i servizi digitali rafforzino, piuttosto che minare, la fiducia nelle istituzioni. 

È altresì estremamente importante prevenire le interferenze che ostacolano la stabilità sociale, come la disinformazione. Dal maggio 2023 gli articoli falsi generati dall'IA sono aumentati di oltre il 1 000 %, in particolare pubblicati da una costellazione di oltre 600 siti web di notizie e informazioni inaffidabili 30 . Nuove tipologie di bot e strumenti dei social media creati dall'IA generativa diffondono disinformazione politica legata alle elezioni in modi sempre più difficili da individuare. Ulteriori prove emerse quest'anno hanno dimostrato che gli algoritmi di raccomandazione delle piattaforme online sono soggetti a un pregiudizio politico che può promuovere in modo sproporzionato determinati contenuti, influenzando in ultima analisi l'opinione pubblica e minacciando la democrazia e la coesione sociale.

Infine i recenti sviluppi hanno esemplificato la complessa interconnessione tra tecnologie digitali e sanità pubblica. Tra gli aspetti positivi, il maggiore utilizzo dell'IA nella sanità, gli spazi di dati sanitari e la maggiore comunicazione tra pazienti e medici stanno aprendo la strada a nuove opportunità 31 . Tuttavia il 2023 ha anche evidenziato gli effetti negativi della progettazione delle interfacce online sulla salute mentale, come dimostrano i comportamenti che creano dipendenza, i deficit d'attenzione o la desensibilizzazione alla violenza 32 . Recenti analisi sui minori hanno evidenziato un cambiamento significativo nelle esperienze infantili, con l'ascesa di una "cultura incentrata sul telefono". Tale cambiamento, combinato alla protezione eccessiva offline e al calo dei livelli di istruzione, è stato associato a punteggi inferiori in matematica nel contesto del programma per la valutazione internazionale degli studenti (Programme for International Student Assessment – PISA) e a un peggioramento delle condizioni di salute mentale, con tassi più elevati di dipendenza, depressione, ansia e autolesionismo 33 .

2. Un'UE competitiva, sovrana e resiliente fondata sulla leadership tecnologica

Le sezioni che seguono monitorano i progressi compiuti in relazione alle principali finalità generali per la competitività, la sovranità digitale (che richiede la leadership tecnologica), la cibersicurezza, la resilienza collettiva e gli ecosistemi digitali forti, nonché i rispettivi obiettivi (connettività gigabit, nodi periferici, calcolo quantistico e digitalizzazione delle imprese, comprese le PMI, cloud, IA e big data).

2.1. Costruire una leadership tecnologica digitale per la competitività futura

Negli ultimi anni la competitività dell'UE ha dovuto affrontare sfide significative, in particolare a causa delle sue carenze in materia di tecnologie. L'UE è rimasta indietro in tutte e tre le dimensioni chiave dell'innovazione, della produzione e dell'adozione, in particolare per quanto riguarda gli sviluppi tecnologici critici 34 . Tali carenze hanno inciso in particolare sulle sue prestazioni in materia di digitalizzazione, sollevando preoccupazioni 35 . Inoltre il ritardo dell'UE nella corsa alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) ha comportato una diminuzione del 10,5 % della quota globale delle entrate del prodotto interno lordo (PIL) dell'UE sul mercato delle TIC nel decennio tra il 2013 e il 2022 36 , una circostanza questa che ha inciso notevolmente sugli incrementi di produttività.

Per quanto riguarda le tecnologie e le reti digitali, gli Stati Uniti ospitano il 28 % delle imprese digitali mondiali, seguite dalla Cina con il 23 % e dall'UE con solo il 14 %. Tale distribuzione evidenzia notevoli asimmetrie nella produzione di servizi digitali 37 . In particolare l'80 % delle tecnologie e dei servizi essenziali per la trasformazione digitale dell'Europa è ancora progettato e fabbricato al di fuori dell'UE 38 . Inoltre nell'ultimo decennio le piattaforme europee non sono ancora riuscite ad acquisire più del 5 % del valore globale. Nel complesso le imprese europee hanno una presenza minima tra i leader mondiali e solo tre delle 50 imprese principali del settore delle TIC per capitalizzazione di mercato 39 sono europee.

In tale contesto, al fine di rafforzare la leadership tecnologica digitale dell'UE, quale fattore principale per rafforzarne la competitività, è essenziale uno sforzo costante e coordinato. Tale sforzo richiede inoltre solidi meccanismi di governance per le imprese europee e la garanzia di condizioni di parità all'interno del mercato unico dell'UE.

Il tema dello sviluppo della leadership tecnologica è centrale in numerose tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale e  gli Stati membri vi fanno riferimento quando delineano i contesti, le ambizioni e le strategie nazionali. Ciò è in linea con il programma strategico per il decennio digitale sulla costruzione della sovranità e della resilienza attraverso la leadership tecnologica. Tuttavia il numero di misure comunicate che contribuiscono esplicitamente a tali obiettivi è piuttosto limitato. Gli Stati membri descrivono spesso il loro contributo alla leadership tecnologica citando misure che affrontano i relativi obiettivi per le infrastrutture e le tecnologie digitali. La maggior parte di tali misure si concentra sullo sviluppo e sulla diffusione di infrastrutture e tecnologie digitali sovrane e resilienti, spesso attraverso progetti multinazionali e altre iniziative transfrontaliere. Ciò è particolarmente evidente nei settori del calcolo ad alte prestazioni, della blockchain e dei centri operativi di sicurezza. Inoltre alcune misure riportate nelle tabelle di marcia sostengono la ricerca e lo sviluppo in materia di tecnologie, reti e infrastrutture, anche attraverso centri di competenza e poli di innovazione.

2.1.1. Investire in ricerca e innovazione

Sebbene l'UE continui a distinguersi per il contributo significativo che apporta al progresso scientifico globale, dal 2022 la Cina è diventata il nuovo paese leader in questo campo, con il maggior numero di pubblicazioni nei settori dell'ingegneria, delle tecnologie strategiche abilitanti e delle TIC 40 . Nel frattempo, l'UE è in ritardo per quanto riguarda le domande di brevetto: la Svezia (grazie al contributo di Ericsson) è l'unico paese dell'UE che figura tra i primi dieci soggetti che depositano domande di brevetto internazionali. Nel 2022 le domande cinesi sono state otto volte superiori a quelle depositate in Europa e otto dei dieci maggiori soggetti che depositano brevetti internazionali si trovano nell'Asia nordorientale.

Inoltre l'UE non ha raggiunto il suo livello-obiettivo del 3 % per gli investimenti totali (pubblici e privati) in ricerca e innovazione 41 , arrivando soltanto al 2,2 % del PIL dell'UE 42 . Tale livello è nettamente inferiore a quello degli Stati Uniti (3,4 %) e leggermente inferiore a quello della Cina (2,4 %), e riflette un livello particolarmente basso di investimenti nel settore privato. Tale discrepanza è ancora più marcata nel settore delle TIC, nel quale la spesa dell'UE è stata circa sette volte inferiore a quella degli Stati Uniti nel 2022 (39,2 miliardi di EUR contro 301,5 miliardi; cfr. grafico che segue).

Figura 1. Spese in materia di ricerca e sviluppo per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) a livello mondiale nel 2022 (fonte: Commissione europea (2023) e Statista Inc 43 ).

Nella corsa alle tecnologie, le imprese dell'UE puntano alla leadership nelle tecnologie emergenti e di rottura, con l'obiettivo di rafforzare le loro capacità militari e di intelligence, perseguendo nel contempo attivamente strategie di fusione civile-militare. Al fine di meglio proteggere le risorse strategiche, gli interessi, l'autonomia e la sicurezza dell'UE, la Commissione ha introdotto misure di salvaguardia nel contesto del regolamento relativo a Orizzonte Europa 44 e garanzie d'investimento nell'ambito del Consiglio europeo per l'innovazione. Proseguendo gli sforzi per affrontare le vulnerabilità e i rischi per la sicurezza della ricerca nel settore della ricerca e dell'innovazione, la Commissione ha proposto il 24 gennaio 2024 una raccomandazione del Consiglio 45 nell'ambito della strategia europea per la sicurezza economica. Tale proposta sottolinea la necessità di promuovere una comprensione condivisa delle vulnerabilità e di adottare misure per affrontarle a livello di UE.

L'Unione ha inoltre adottato orientamenti per la ricerca sui prodotti a duplice uso, per consentire alle autorità e agli organismi di ricerca di individuare, gestire e attenuare efficacemente i rischi 46 . In linea con il pacchetto sulla sicurezza economica del 24 gennaio 2024 47 , la Commissione ha avviato una consultazione pubblica sul sostegno alla ricerca e allo sviluppo a livello di UE che coinvolge tecnologie potenzialmente a duplice uso 48 . Tale consultazione mira a valutare l'adeguatezza del sostegno fornito in risposta alle sfide geopolitiche esistenti ed emergenti delineate nella strategia per la sicurezza economica.

Leadership tecnologica - politiche, misure e azioni raccomandate 49

Mobilitazione di investimenti

Gli Stati membri sono incoraggiati ad aumentare efficacemente gli investimenti a sostegno della ricerca e dell'innovazione in ambito digitale in tutti i settori al fine di conseguire l'obiettivo del 3 % del PIL dell'UE 50 . Rientrano in tale contesto gli investimenti in infrastrutture e tecnologie critiche, nonché il sostegno a progetti di interesse strategico per la sovranità digitale dell'UE.

Completare il mercato unico digitale

Gli Stati membri dovrebbero contribuire a pianificare e coordinare gli investimenti e le riforme per rafforzare il mercato unico, fattore essenziale per accelerare la trasformazione digitale nell'UE.

Gli Stati membri dovrebbero impegnarsi con il settore della ricerca e dell'innovazione per aumentare la sicurezza della ricerca nelle attività di ricerca nazionali, al fine di gestire rischi quali il trasferimento indesiderato di tecnologie critiche, l'influenza malevola e le violazioni etiche o dell'integrità da parte di paesi terzi.

Promuovere la collaborazione tra gli Stati membri

Gli Stati membri sono incoraggiati a impegnarsi pienamente negli esercizi congiunti di valutazione dei rischi per la sicurezza economica. Ciò comporta valutazioni coordinate dei rischi relativi alla sicurezza tecnologica e alla fuga di tecnologie e, in particolare, la condivisione delle informazioni pertinenti in loro possesso.

2.1.2. Un mercato unico digitale funzionante come bene pubblico per la produttività dell'UE

Gli scambi di servizi all'interno dell'UE rappresentano soltanto l'8 % circa del PIL, rispetto al 25 % circa degli scambi di merci. Gli ultimi 5 anni sono stati caratterizzati da un'intensa attività legislativa, che ha creato le condizioni per un mercato unico competitivo. Disporre di un mercato unico veramente funzionale sarà fondamentale per compiere progressi verso il conseguimento delle finalità e degli obiettivi del decennio digitale. Garantendo parità di condizioni per tutte le imprese europee, il mercato unico digitale costituisce uno dei fattori abilitanti fondamentali che consentono alle imprese di cercare nuove opportunità, crescere e raggiungere la scala necessaria per competere a livello di UE e internazionale, fornendo nel contempo maggiori strumenti per attraversare tempi difficili. Il mercato unico digitale amplia inoltre la scelta dei consumatori, eliminando le barriere artificiali all'interno dell'UE e contribuisce a fissare valori e norme comuni.

L'attuazione del regolamento sui mercati digitali 51 . Le piccole e medie imprese e le start-up europee dipendono dalle grandi piattaforme digitali: nel 2023 oltre 1 milione di imprese dell'UE hanno venduto beni o servizi digitali tramite le piattaforme online.

Il regolamento sui mercati digitali stabilisce norme uniformi per disciplinare il comportamento delle piattaforme digitali che fungono da gatekeeper tra gli utenti commerciali e i loro clienti nell'UE. Tale approccio comporta il passaggio da un intervento antitrust ex post a una regolamentazione ex ante, con una serie di norme che stanno cambiando il modo in cui le grandi piattaforme digitali sono autorizzate a operare nell'UE.

Il 6 settembre 2023 la Commissione ha designato sei gatekeeper (Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft) ai sensi del regolamento sui mercati digitali, cui si è unito Booking in seguito alla designazione del 13 maggio 2024.

In totale sono stati designati 24 servizi di piattaforma di base forniti da gatekeeper. Tali servizi sono punti di accesso importanti per consentire alle imprese di raggiungere i loro consumatori.

A decorrere dal 7 marzo 2024, i primi sei gatekeeper devono rispettare pienamente gli obblighi previsti dal regolamento sui mercati digitali per ciascuno dei loro servizi di piattaforma di base designati. Se sospetta che ciò non avvenga, la Commissione può avviare azioni di esecuzione al fine di garantire la conformità. Il 25 marzo la Commissione ha avviato indagini per non conformità nei confronti di Alphabet, Apple e Meta. Inoltre il 24 giugno la Commissione ha altresì avviato una nuova indagine di non conformità in relazione alle nuove condizioni contrattuali di Apple per gli sviluppatori. La Commissione sta monitorando l'effettiva conformità da parte dei gatekeeper.

L'effettiva attuazione e applicazione della legislazione recentemente approvata costituirà una sfida fondamentale nel corso dei prossimi anni. Inoltre una vera Unione dei mercati dei capitali è fondamentale, in particolare, per riuscire a rafforzare il mercato unico digitale e le transizioni verde e digitale in corso 52 .

Sostenere gli ecosistemi digitali competitivi e le imprese innovative sembra essere un obiettivo in un gran numero di tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale. Ciò corrisponde agli obiettivi del programma strategico per il decennio digitale che mira a creare ecosistemi digitali solidi e catene di approvvigionamento resilienti.

Tuttavia il numero di misure comunicate che contribuiscono esplicitamente a tali obiettivi è piuttosto limitato. Nella maggior parte dei casi gli Stati membri descrivono il loro contributo alla competitività e alla resilienza facendo riferimento a misure che affrontano i relativi obiettivi per le tecnologie digitali e la digitalizzazione delle imprese. La maggior parte di queste misure si concentra sul sostegno agli ecosistemi digitali e sull'espansione delle imprese innovative.

Un numero limitato di misure comprende un'azione normativa per la fissazione di norme, l'interoperabilità e la concorrenza leale per gli utenti, le imprese e le regioni (ad esempio Bulgaria, Cipro, Grecia, Croazia, Lussemburgo e Svezia), la gestione delle dipendenze per l'approvvigionamento di tecnologie critiche (ad esempio Danimarca, Germania, Francia, Spagna e Paesi Bassi), nonché iniziative in materia di scambi internazionali (ad esempio Lituania e Svezia).

2.1.3. Sviluppo e diffusione di infrastrutture di calcolo e di connettività collaborative sovrane e resilienti

Il successo del decennio digitale dipenderà dalla capacità dell'UE di costruire un ecosistema basato sulla convergenza tra le infrastrutture di connettività e i servizi di calcolo, compresi i fabbricanti di chip, le comunicazioni elettroniche, i fornitori di apparecchiature di rete, i fornitori di servizi edge e cloud, evolvendo verso la fornitura di connettività e calcolo collaborativi.

2.1.3.1. Infrastruttura di connettività gigabit

Eurobarometro 2024: per facilitare l'uso quotidiano delle tecnologie digitali, 4 europei su 5 sottolineano la necessità di una migliore connettività attraverso la disponibilità e l'accessibilità economica di connessioni internet ad alta velocità 53 .

Un'infrastruttura di rete digitale all'avanguardia costituisce un prerequisito e un fattore essenziale per lo sviluppo di servizi e applicazioni che andranno a vantaggio delle imprese e dei consumatori europei quale fattore di produttività e di sviluppo economico. Per questo motivo, l'ambizione nel contesto del decennio digitale è quella di fornire a tutti gli europei e a tutte le imprese reti fisse e mobili gigabit. Nella dichiarazione sui diritti e i principi digitali, l'UE e i suoi Stati membri si sono inoltre impegnati a garantire che la connettività digitale sia economicamente accessibile per tutti 54 .

L'UE è ancora lontana dal conseguire i suoi obiettivi in materia di connettività. Le reti in fibra ottica, fondamentali per la fornitura di connettività gigabit, raggiungono solo il 64 % delle famiglie, rispetto a oltre il 99 % in Giappone e Corea del Sud 55 . Nonostante i notevoli progressi compiuti in alcuni Stati membri (in particolare un aumento del 38 % della diffusione dell'FTTP in Grecia legato a un effetto di recupero) i progressi medi annui nell'UE (+ 13,5 %) restano troppo limitati per garantire che l'obiettivo di una copertura del 100 % sia raggiunto entro il 2030, tenendo conto dei costi e delle difficoltà di coprire il restante 36 % delle famiglie. Senza ulteriori azioni e investimenti, entro il 2030 sarà conseguito meno del 90 % dell'obiettivo.

Inoltre esistono notevoli discrepanze tra gli Stati membri per quanto riguarda in particolare la diffusione della fibra, che è fondamentale per la fornitura di connettività gigabit. La discrepanza nella diffusione delle reti in fibra può essere spiegata da un diverso punto di partenza in termini di qualità e impronta delle infrastrutture preesistenti, dalla diversa geografia degli Stati membri e anche dai diversi approcci al finanziamento pubblico della diffusione della fibra e al trattamento normativo dell'accesso alle reti preesistenti. Evitare un'inutile costruzione eccessiva di infrastrutture, in particolare di quelle finanziate con fondi pubblici, ha funzionato bene, ad esempio in Francia.

Esiste ancora un divario digitale significativo tra le zone urbane e quelle rurali nell'Unione europea. La copertura delle reti fisse ad altissima capacità (FTTP e DOCSIS 3.1) è aumentata di 11,5 punti percentuali, passando dal 44,2 % nel 2022 al 55,7 % nel 2023, un dato che è comunque decisamente inferiore alla copertura totale di VHCN fisse pari al 78,8 %. La copertura FTTP nelle zone rurali è aumentata di 12,1 punti percentuali, attestandosi al 52,8 % nel 2023, con un ritardo rispetto alla copertura complessiva FTTP del 64,0 %. La copertura 5G nelle zone rurali sta aumentando rapidamente, di 22,7 punti percentuali nell'arco di un anno, raggiungendo il 73,7 % nel 2023. Tuttavia tale percentuale è ancora decisamente inferiore alla copertura 5G complessiva pari all'89,3 %.

Sul lato della domanda, a partire dal 2023 la diffusione di una banda larga di almeno 1 Gbps nell'UE rimane molto bassa (18,5 %) 56 , mentre in 20 Stati membri meno del 10 % dei consumatori ha adottato tale banda larga ad alta velocità. La diffusione degli abbonamenti alla banda larga fissa ad alta velocità è inferiore nell'UE rispetto agli Stati Uniti (20,44 %), alla Corea del Sud (88,04 %) e al Giappone (84,77 %) 57 .

Figura 2. Copertura FTTP nell'UE. Dati storici, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria di riferimento 2024 verso il 2030.

Sebbene la diffusione del 5G raggiunga attualmente l'89,3 % della popolazione dell'UE (con una copertura di appena il 73,7 % nelle zone rurali), non riesce ancora a fornire prestazioni avanzate in materia di 5G in tutta Europa. La maggior parte dell'attuale diffusione del 5G può essere classificata come "5G di base", mentre sono ancora necessarie una migliore qualità del servizio e funzionalità aggiuntive per soddisfare la domanda di servizi 5G più avanzati. Si tratta inoltre di un requisito ai fini della realizzazione del continuum di calcolo che comprende la connettività, il cloud/l'IA e l'internet delle cose (IoT).

Il 5G "stand alone", che garantisce un'affidabilità elevata e una bassa latenza e che è fondamentale per consentire funzionalità avanzate, non è ancora diffuso su scala significativa, tranne in rarissimi casi di reti private.

Nel frattempo, nel 2023, la copertura 5G nella banda 3,4-3,8 GHz (banda 3,6 GHz), considerata la principale banda pioniera per il 5G nell'Unione e l'unica offerta di banda media ampiamente disponibile su larga scala che offre la possibilità di ampie porzioni dello spettro contiguo di 80-100 MHz, si è attestata soltanto al 50,6 %. Tale banda è fondamentale perché offre la possibilità di conseguire una copertura 5G di alta qualità (un buon equilibrio tra copertura e capacità).

Accelerare la diffusione è fondamentale perché la disponibilità di un'infrastruttura 5G densa di alta qualità non costituisce soltanto un motore importante per la competitività odierna dell'UE, ma anche la base principale per la futura diffusione del 6G, che riutilizzerà ampie parti dell'infrastruttura 5G (ad esempio backhaul in fibra, satelliti LEO, ecc.).

Nelle tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale, 24 Stati membri hanno fornito traiettorie per l'obiettivo di connettività gigabit e l'obiettivo di copertura 5G. La maggior parte dei valori-obiettivo nazionali (23/24 per la connettività gigabit e 22/24 per il 5G) per il 2030 comprende reti 5G di base e reti ad altissima capacità (VHCN) 58 .

Complessivamente gli Stati membri hanno comunicato 93 misure che hanno contribuito all'obiettivo gigabit, con un bilancio totale di 82 miliardi di EUR. La maggior parte delle misure si concentra su interventi normativi volti ad agevolare la diffusione delle reti, tra cui la regolamentazione dell'accesso e del riutilizzo delle infrastrutture fisiche e il sostegno finanziario per l'installazione di reti in zone commercialmente non redditizie (comprese le zone rurali e le regioni ultraperiferiche) o per l'installazione di reti dorsali.

Sono state comunicate 35 misure volte a contribuire all'obiettivo relativo al 5G, per un bilancio totale di 7 miliardi di EUR. La maggior parte di esse si concentra sulla gestione dello spettro, comprese le aggiudicazioni dello spettro, nonché sugli interventi normativi destinati a facilitare la diffusione delle reti.

La diffusione delle reti di connettività deve accelerare, così come la loro evoluzione verso una rete di "calcolo connesso collaborativo" ("rete 3C"), come descritto nel Libro bianco sulla connettività "Come affrontare adeguatamente le esigenze dell'Europa in termini di infrastruttura digitale?", pubblicato nel febbraio 2024 e soggetto a riscontro pubblico 59 .

Secondo le stime, la "softwarizzazione" e la "cloudificazione" crescenti delle reti di comunicazione elettronica richiederà ulteriori 80 miliardi di EUR di investimenti fino al 2027. Ciò si aggiunge a colmare la carenza di investimenti per oltre 200 miliardi di EUR necessari nei prossimi sei anni per conseguire gli obiettivi di connettività del decennio digitale 60 .

Tali stime richiedono sforzi costanti da parte degli operatori privati e delle autorità pubbliche, decisamente superiori agli importi inclusi nel bilancio dagli Stati membri nelle rispettive tabelle di marcia nazionali per garantire una connettività gigabit di alta qualità con affidabilità elevata, bassa latenza e con la velocità di cui gli utenti avranno bisogno entro il 2030. Occorre fare di più per affrontare la frammentazione unica dei mercati europei al dettaglio delle telecomunicazioni e creare le condizioni per l'espansione.

Il Libro bianco sulla connettività descrive il futuro delle infrastrutture di rete digitali dell'UE e le relative sfide. Sottolinea la necessità di investire nella diffusione delle capacità tecnologiche e di ricerca, nonché in infrastrutture digitali sicure e resilienti, così come di costruire un vero mercato unico delle reti di comunicazione che consenta l'espansione del settore dal mercato tradizionale dell'internet per i consumatori verso un continuum di calcolo: dai chip e da altri componenti per processori ad alta velocità incorporati nei dispositivi, fino al funzionamento dell'edge computing in modo coeso con servizi cloud centralizzati e applicazioni basate sull'IA che gestiscono la rete.

L'impresa comune "Reti e servizi intelligenti" riunisce l'industria e gli enti pubblici nell'ambito di una piattaforma dell'UE per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione per i sistemi 5G avanzati e 6G, al fine di sfruttare la forza dell'UE nella fornitura di reti verso la più ampia catena del valore, compresi cloud e software, nonché dispositivi e componenti. L'impresa comune "Reti e servizi intelligenti" ha avviato la ricerca 6G in Europa cofinanziando 63 progetti di ricerca e innovazione sulle reti 5G avanzate e 6G, comprese architetture, comunicazioni ottiche e senza fili avanzate, reti non terrestri e comunicazioni sicure e affidabili.

Il libro bianco sottolinea inoltre l'importanza delle infrastrutture di cavi sottomarini, che trasportano oltre il 99 % del traffico dati intercontinentale, e per le quali nel febbraio 2024 è stata adottata una raccomandazione agli Stati membri 61 . Tale raccomandazione mira a promuovere azioni per una mappatura accurata delle infrastrutture via cavo esistenti al fine di facilitare una valutazione a livello di UE dei rischi, delle vulnerabilità e delle dipendenze, in particolare per quanto riguarda i fornitori ad alto rischio. Tali misure saranno attenuate da un "pacchetto di strumenti per la sicurezza dei cavi", una governance comune delle tecnologie via cavo e dei servizi di posa di cavi, che garantisca una riparazione e una manutenzione rapide e sicure dei cavi, nonché l'individuazione e il finanziamento di progetti di interesse europeo sui cavi (CPEI) critici all'interno dell'UE e a livello mondiale.

Connettività - Politiche, misure e azioni raccomandate

Completare il mercato unico digitale

Gli Stati membri sono incoraggiati a collaborare con la Commissione per intervenire nel trasformare il settore delle comunicazioni elettroniche e consentire agli operatori di raggiungere dimensioni critiche.

Mobilitazione di investimenti

Gli Stati membri dovrebbero adottare misure mirate per incentivare la diffusione di servizi potenziati di reti fisse e mobili, a sua volta legata allo sviluppo e alla maggiore diffusione, anche da parte delle PMI, di applicazioni e casi d'uso ad alta intensità di dati, basati ad esempio sull'edge computing, sull'IA e sull'internet delle cose.

Gli Stati membri dovrebbero adottare misure mirate per promuovere l'adozione della connettività gigabit da parte degli utenti finali, in particolare applicando le migliori pratiche per connettere gli utenti finali, anche ad applicazioni innovative, nonché, se del caso, regimi di sostegno per promuoverne l'adozione da parte degli utenti finali e garantire l'accessibilità economica per un accesso alla banda larga di qualità superiore.

Gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione un ulteriore sostegno pubblico, in combinazione con i fondi europei, nonché incentivare gli investimenti privati per raggiungere aree di fallimento di mercato e agevolare lo sviluppo di nuovi casi d'uso del 5G sulla base di una connettività avanzata e dei nuovi ecosistemi associati, quali la mobilità connessa e automatizzata, le città intelligenti e la sanità elettronica.

Dovrebbero garantire un accesso sufficiente di nuovi operatori allo spettro per applicazioni da impresa a impresa (business-to-business – B2B) e da impresa a consumatore (business-to-consumer – B2C) innovative e incoraggiare gli operatori ad accelerare la diffusione di reti centrali 5G "stand alone". Gli Stati membri potrebbero esplorare partenariati pubblico-privato ove opportuno, ad esempio quando il capitale pubblico assume la forma di garanzie o coinvestimenti junior, a condizioni di mercato, al fine di aiutare il settore delle comunicazioni elettroniche a finanziarne la trasformazione.

Gli Stati membri dovrebbero integrare una forte dimensione di sostenibilità nello sviluppo e nella diffusione del 6G, in particolare allineandosi al prossimo codice di condotta dell'UE e sfruttando la tassonomia dell'UE.

Promuovere la collaborazione tra gli Stati membri

Gli Stati membri dovrebbero attuare la nuova raccomandazione relativa ai cavi sottomarini il più rapidamente possibile al fine di garantire una mappatura e una valutazione coordinate delle nostre infrastrutture via cavo, istituendo un pacchetto di strumenti per la sicurezza dei cavi contenente misure di attenuazione e definendo un elenco di progetti di interesse europeo sui cavi.

2.1.3.2. Semiconduttori

I semiconduttori rappresentano il "motore a vapore" della trasformazione digitale e verde e forniscono applicazioni e infrastrutture critiche per smartphone e autovetture, l'assistenza sanitaria, l'energia, le comunicazioni, la difesa, lo spazio e l'automazione industriale. Si prevede che il mercato dei semiconduttori raddoppierà nel corso di questo decennio rispetto al valore del 2021, raggiungendo oltre 1 000 miliardi di USD entro il 2030 62 . Tale espansione comprende settori quali la progettazione di chip, la produzione di wafer, la fornitura di sostanze chimiche, gli imballaggi e i beni strumentali.

I semiconduttori sono al centro dell'interesse geostrategico e delle strategie industriali e di sicurezza in tutto il mondo. I nostri partner e concorrenti realizzano ingenti investimenti pubblici e privati e misure economiche offensive per garantire la capacità di approvvigionamento e di produzione delle loro economie.

Le catene di approvvigionamento sono interconnesse a livello mondiale ma, per la maggior parte dei segmenti, sono ancora altamente concentrate in Asia, il che crea dipendenze dai progettisti e dai fabbricanti di chip e dagli impianti di imballaggio (compresi gli imballaggi avanzati) di paesi terzi, il che può causare carenze di approvvigionamento che perturbano interi settori industriali (ad esempio l'industria automobilistica, l'automazione industriale, le comunicazioni).

Riquadro: sfruttare il miglior calcolo europeo ad alte prestazioni per i modelli di IA. Il rapido progresso dei servizi di IA dipende in larga misura dall'integrazione di chip specializzati ottimizzati per gli algoritmi di apprendimento automatico, quali le unità generali di elaborazione. Tali chip consentono un trattamento efficiente di grandi quantità di dati, alimentando applicazioni di IA in vari settori, tra cui l'assistenza sanitaria, la finanza e i veicoli autonomi. Analogamente, i sistemi di calcolo ad alte prestazioni, esemplificati da progetti quali JUPITER, dipendono fortemente da tecnologie dei semiconduttori all'avanguardia per conseguire capacità computazionali senza precedenti, con unità generali di elaborazione avanzate che svolgono un ruolo centrale nell'accelerare simulazioni e compiti di analisi dei dati complessi. JUPITER sarà il primo supercomputer EuroHPC a esascala, situato nel campus del Forschungszentrum Jülich in Germania e gestito dallo Jülich Supercomputing Centre. Si baserà sull'architettura BullSequana XH3000 di Eviden con raffreddamento diretto a liquido e integrerà la tecnologia NVIDIA nei suoi chip a semiconduttori avanzati. Tale integrazione sottolinea il ruolo centrale dei chip avanzati nell'alimentare simulazioni e applicazioni di IA innovative, segnando una tappa significativa nel perseguimento dell'Europa della leadership tecnologica nel settore del calcolo ad alte prestazioni e dell'IA generativa.

Nel contesto del decennio digitale l'Europa ambisce a raddoppiare la propria quota di produzione globale (dal 10 % al 20 %) e ad accrescere la propria leadership mondiale in questo settore, orientando gli investimenti verso la produzione dei semiconduttori più avanzati (processo a 2 nanometri). L'UE può sfruttare la sua potente capacità di ricerca (IMEC, CEA LETI e Fraunhofer) e la sua capacità tecnologica (ASML, ASM, sostanze chimiche), che sono all'avanguardia per i chip più avanzati grazie alle strategie e agli investimenti del passato.

La quota di mercato combinata della catena del valore dei semiconduttori dell'UE27 nel 2022 ammontava a 90 miliardi di EUR, ossia pari al 9,8 % delle entrate della catena del valore globale. Le entrate sono aumentate notevolmente rispetto ai livelli del 2019, pari a 57 miliardi di EUR, ma la quota di mercato è leggermente diminuita rispetto al 9,9 % del 2019. Gli Stati Uniti sono attualmente leader di mercato (circa 40 %), seguiti da Taiwan (15 %), Corea del Sud (13,2 %), Giappone (12,4 %) e dall'UE27, le cui entrate rappresentano il 9,8 % del mercato mondiale in termini di valore secondo le stime dell'International Data Corporation 63 . Per paese in cui è situata la sede, le entrate totali combinate delle catene del valore dell'UE-27 si concentrano nei Paesi Bassi, in Germania, Francia, Austria, Belgio e Lussemburgo. La fabbricazione di semiconduttori contribuisce per il 56 % alle entrate totali delle catene del valore e le apparecchiature si attestano al 29 %.

Il decennio digitale fissa l'obiettivo che la quota di mercato dell'UE per i semiconduttori all'avanguardia raggiunga il 20 % in termini di entrate globali entro il 2030. Tuttavia, in questa fase, i semiconduttori all'avanguardia non sono ancora disponibili sul mercato e nell'UE sono previsti investimenti significativi che potenzieranno la capacità produttiva in Europa nei prossimi anni.

Tra il 2022 e il 2023 le entrate nell'UE sono diminuite del 3 % (passando da 90 a 87 miliardi di EUR), mentre le entrate globali sono diminuite del 14 % (passando da 918 a 791 miliardi di EUR). In questo difficile contesto, la prossima fase per l'UE consiste nel rafforzare ulteriormente l'ecosistema dei semiconduttori in Europa, dalla ricerca e dall'innovazione alla capacità di fabbricazione, ampliando la presenza industriale lungo tutta la catena di approvvigionamento. Nel 2024 l'UE si trova ad affrontare una sfida significativa nel garantire una solida rete di produzione che necessita di ingenti contributi finanziari. In particolare l'UE deve superare le debolezze in termini di progettazione, fabbricazione, assemblaggio e imballaggio dei chip, dal momento che la fabbricazione nell'UE è diminuita nel corso del tempo in ragione dell'esternalizzazione a fonderie al di fuori dell'UE e dell'impatto della carenza registrata nel periodo 2020-2021.

Con il regolamento sui chip dell'UE, entrata in vigore il 21 settembre 2023, e il secondo importante progetto di comune interesse europeo sulla microelettronica e le tecnologie della comunicazione (IPCEI ME/CT), nonché l'alleanza per i processori e le tecnologie dei semiconduttori, l'UE ha adottato misure coraggiose per attuare la sua visione di diventare un attore di primo piano nella fabbricazione di semiconduttori di livello mondiale. Il conseguimento degli ambiziosi obiettivi del decennio digitale richiederà uno sforzo continuo e concertato da parte dei soggetti europei.

Nelle tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale, gli Stati membri hanno comunicato un totale di 47 misure volte a contribuire a tale obiettivo, con un bilancio totale di 48,6 miliardi di EUR, il terzo più elevato segnalato per un obiettivo. La maggior parte delle misure si concentra sul sostegno alla ricerca e allo sviluppo, alla capacità di produzione e alla diffusione industriale dei semiconduttori, anche attraverso l'IPCEI sulla microelettronica e le tecnologie della comunicazione. Inoltre due Stati membri (Polonia e Slovenia) forniscono anche valori-obiettivo e traiettorie nazionali per l'obiettivo relativo ai semiconduttori o per gli elementi che vi contribuiscono.

Semiconduttori - Politiche, misure e azioni raccomandate

Mobilitazione di investimenti e promozione della cooperazione tra Stati membri

Gli Stati membri dovrebbero stimolare capacità di progettazione e fabbricazione di chip nazionali sicure e sostenibili, anche mediante la rilocalizzazione delle attività di imballaggio e assemblaggio all'interno dell'UE, aumentando le competenze digitali in materia di tecnologie avanzate in tutti i settori e rafforzando l'impegno con l'ecosistema europeo.

Completare il mercato unico digitale

Gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione politiche volte a sfruttare l'elettronica affidabile, comprese, se necessario, norme, certificazioni e requisiti comuni per chip sicuri, compresi i requisiti di sicurezza e le relative specifiche basate sulle prestazioni negli appalti pubblici (ad esempio per le reti di comunicazione o le infrastrutture di dati).

Gli Stati membri dovrebbero sviluppare una politica più forte in materia di investimenti esteri diretti al fine di mantenere la proprietà intellettuale in Europa.

2.1.3.3. Nodi periferici

Lo sviluppo di nodi periferici non rappresenta soltanto un cambiamento di paradigma verso un modello decentrato di archiviazione dei dati, che fornisce un trattamento dei dati a bassa latenza e che tutela la vita privata, ma contrassegna inoltre il futuro delle infrastrutture di digitalizzazione quali elemento costitutivo essenziale per promuovere infrastrutture innovative ed efficienti fondate su software, calcolo e reti di telecomunicazione basate sull'IA. Questa rivoluzione rappresenta altresì un'opportunità per l'UE di salvaguardare la sicurezza, la sovranità e l'indipendenza tecnologica delle reti digitali in quanto infrastrutture critiche.

Figura 3. Diffusione dei nodi periferici (proiezione dell'UE fino al 2030) 64 .

Il programma strategico per il decennio digitale mira a realizzare almeno 10 000 nodi periferici altamente sicuri e climaticamente neutri, distribuiti in modo tale da garantire l'accesso a servizi dati a bassa latenza (ossia nell'ordine di alcuni millisecondi) ovunque si trovino imprese. 

La diffusione totale dei nodi periferici nell'UE ha raggiunto le 1 186 unità stimate nel 2023, registrando un aumento rispetto alle 499 unità del 2022. Tale stima continua ad essere insufficiente ai fini del conseguimento dell'obiettivo totale, dato che rappresenta soltanto il 12 % dell'obiettivo relativo ai nodi periferici per il 2030. Inoltre il mercato è lungi dall'essere maturo dato che soltanto il 12 % di tale diffusione corrisponde alla produzione, mentre l'88 % è utilizzato a fini di sperimentazione e ricerca.

Secondo le conclusioni preliminari dell'Edge Observatory e dei dati di IDC 65 , nel 2023 la spesa europea ha rappresentato il 22 % della spesa globale per l'edge computing (190 miliardi di EUR nel 2023). Secondo le previsioni, gli Stati Uniti sono il paese che spenderà maggiormente nell'edge computing, con oltre il 40 % del totale mondiale, seguiti da Europa e Cina. Si prevede che l'America latina e la Cina registreranno la crescita più rapida della spesa nel prossimo quinquennio.

La diffusione dei nodi periferici nell'UE mostra una notevole disparità geografica e i pionieri si situano in Francia, Germania, Italia e Spagna. Tali Stati membri hanno il potenziale per stabilire tendenze e diffondere le migliori pratiche, basandosi in particolare sul rapido tasso di investimenti della Francia nelle infrastrutture di edge computing e sull'adozione delle tecnologie correlate dall'inizio degli anni 2020, nonché sulle pratiche di appalto della Spagna volte a promuovere appalti rispettosi dell'ambiente grazie al 59 % delle imprese che prendono in esame l'impatto ambientale dei servizi o delle apparecchiature TIC prima di effettuarne la selezione.

Sei Stati membri (Croazia, Grecia, Italia, Irlanda, Polonia e Slovenia) hanno indicato una traiettoria per l'obiettivo relativo ai nodi periferici nelle rispettive tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale. Sono state segnalate 19 misure che contribuiscono a tale obiettivo, con un bilancio totale di 2 miliardi di EUR.

La maggior parte delle misure si concentra sul sostegno alla diffusione dei nodi periferici, anche per finalità di ricerca e/o prima applicazione industriale attraverso l'importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI) sulle infrastrutture e i servizi cloud di prossima generazione così come sul sostegno alle attività di ricerca e sviluppo in materia di nodi periferici.

Nodi periferici - politiche, misure e azioni raccomandate

Mobilitazione di investimenti

Gli Stati membri dovrebbero sostenere la diffusione di nodi periferici sicuri e sostenibili nell'ambito delle loro strategie in materia di connettività, internet delle cose e IA.

Completare il mercato unico digitale

Gli Stati membri dovrebbero garantire che la diffusione dei nodi periferici non crei nuovi divari all'interno del mercato unico.

2.1.3.4. Calcolo quantistico

Le tecnologie quantistiche trasformeranno radicalmente l'industria e la società dell'UE, apportando enormi incrementi di produttività e rivitalizzando l'industria, consentendo l'esecuzione di compiti di calcolo complessi, quali la modellizzazione delle reazioni biomolecolari e chimiche, l'accelerazione della diagnosi e del trattamento accurati di malattie e la protezione dei sistemi di comunicazione con chiavi estremamente sicure. Le tecnologie quantistiche saranno fondamentali al fine di garantire la sovranità europea, come evidenziato nella strategia europea per la sicurezza economica 66 e nella raccomandazione della Commissione relativa ai settori tecnologici critici per la sicurezza economica dell'UE ai fini di un'ulteriore valutazione dei rischi con gli Stati membri 67 .

Dal 2018 oltre 8 miliardi di EUR sono stati impegnati a favore delle tecnologie quantistiche dall'UE e dagli Stati membri, integrati dall'avvio di progetti multinazionali, accordi individuali e, più di recente, dalla dichiarazione europea sulle tecnologie quantistiche, in fase di firma da parte dagli Stati membri.

In tale contesto, secondo le previsioni la prima tappa fondamentale dell'obiettivo del decennio digitale, ossia disporre di un primo computer con accelerazione quantistica entro il 2025, dovrebbe essere completata quest'anno. Il progetto HPC-QS 68 dovrebbe presto implementare in Francia (GENCI) e in Germania (Jülich) due sistemi fabbricati dalla start-up francese PASQAL, avviata come progetto finanziato dall'iniziativa faro da 1 miliardo di EUR sulle tecnologie quantistiche. Il proseguimento dell'iniziativa faro sulle tecnologie quantistiche, come pure gli appalti e le attività in corso per la diffusione di ulteriori sistemi di calcolo quantistico e simulazione sotto la supervisione dell'impresa comune EuroHPC, nonché lo sviluppo e la diffusione ulteriori dell'infrastruttura europea di comunicazione quantistica (EuroQCI), avviata nel 2019, e delle infrastrutture avanzate di rilevamento quantistico aiuteranno l'UE ad avvicinarsi al suo obiettivo per il 2030, che consiste nel disporre di tre computer quantistici basati su tecnologia europea.

Figura 4. Numero di computer quantistici nell'UE. Traiettoria verso il 2030.

Anche l'ecosistema quantistico è relativamente forte nell'UE e il numero di start-up attive nel settore delle tecnologie quantistiche è il più elevato al mondo, se si considera una ponderazione basata sul PIL.

Figura 5. Studio internazionale di analisi comparativa sulle start-up nel settore delle tecnologie quantistiche 69 .

Di contro, gli investimenti pubblici europei nel settore del calcolo quantistico, sebbene promettenti, non sono ancora stati eguagliati dal settore privato: nel 2021 circa il 25 % dei partecipanti all'industria quantistica a livello mondiale aveva sede in Europa, ma la regione aveva ricevuto meno del 5 % dei finanziamenti globali. L'industria europea deve individuare casi d'uso nel settore quantistico che potrebbero trasformare la produttività e portare a miglioramenti concreti nella vita quotidiana e investire in tali casi d'uso.

Sei Stati membri (Cechia, Germania, Finlandia, Croazia, Italia e Polonia) hanno indicato una traiettoria per l'obiettivo quantistico nelle rispettive tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale. Inoltre gli Stati membri hanno comunicato 58 misure che hanno contribuito a tale obiettivo, con un bilancio totale di 3,7 miliardi di EUR.

La maggior parte di tali misure si concentra sul sostegno alla ricerca e alla diffusione del calcolo quantistico nelle imprese, anche attraverso l'impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo, così come sul sostegno alla diffusione di tecnologie quantistiche. Soltanto un numero decisamente esiguo di misure, comunicate da Lettonia e Croazia, si concentra su attività di sostegno "dai laboratori al mercato", ossia sulla commercializzazione di soluzioni e servizi nuovi sul mercato.

Sebbene i progressi compiuti finora siano promettenti, sono necessari un maggiore coordinamento e un'azione comune più intensa al fine di conseguire l'obiettivo per il 2030, sulla base della dichiarazione europea sulle tecnologie quantistiche 70 del dicembre 2023.

Calcolo quantistico - politiche, misure e azioni raccomandate

Promuovere la cooperazione tra gli Stati membri

Gli Stati membri dovrebbero compiere progressi in relazione agli obiettivi della dichiarazione sulle tecnologie quantistiche, ossia collaborare tra loro e con la Commissione nel settore strategico e ad alto potenziale delle tecnologie quantistiche, con l'obiettivo ultimo di rendere l'UE la sede primaria del calcolo quantistico ("quantum valley") al mondo.

Gli Stati membri dovrebbero coordinare gli investimenti a sostegno delle tecnologie quantistiche in tutti gli Stati membri e adoperarsi per far fronte al livello relativamente basso di investimenti del settore privato europeo.

2.2. Sostenere gli ecosistemi digitali a livello di UE e far crescere le imprese innovative

La capacità delle imprese di sfruttare ecosistemi digitali potenti e di adottare la digitalizzazione è essenziale per la prosperità e la competitività dell'UE a lungo termine. La digitalizzazione consente alle imprese di razionalizzare le operazioni, aumentare l'efficienza e adattarsi rapidamente all'evoluzione delle mutevoli dinamiche di mercato, promuovendo nel contempo la leadership, l'agilità e la resilienza alle perturbazioni del mercato.

2.2.1. Promuovere la trasformazione digitale delle imprese dell'UE

L'adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese è fondamentale per garantire una convergenza della produttività tra le imprese leader e quelle in ritardo ed evitare il rafforzamento di dinamiche "chi vince prende tutto", nonché per garantire la diffusione degli incrementi di produttività in tutta l'economia. Per sfruttare gli incrementi di produttività delle tecnologie digitali è necessario non solo disporre dell'accesso a tecnologie sicure e a prezzi accessibili, ma anche realizzare cambiamenti complementari nell'organizzazione delle imprese, guidati da fattori legati alla gestione e alle competenze 71 .

2.2.1.1. Adozione di tecnologie digitali avanzate

Nel 2023 l'adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese europee è stata ancora ben al di sotto degli obiettivi del decennio digitale, in particolare per quanto riguarda l'adozione dell'IA e dei big data. Sulla base delle tendenze attuali, e senza ulteriori investimenti e incentivi, gli obiettivi non saranno raggiunti entro il 2030: secondo la traiettoria di base prevista, solo il 64 % delle aziende utilizzerà il cloud, il 50 % i big data e il 17 % l'IA, ben lontano dall'obiettivo del 75 % fissato per il 2030 72 . Un'altra grande preoccupazione è rappresentata dal fatto che la quota di mercato dei fornitori europei di servizi cloud è diminuita dal 27 % nel 2017 al 13 % nel secondo trimestre del 2022 73 .

25 Stati membri hanno fornito una traiettoria per l'adozione di servizi di cloud computing, big data o intelligenza artificiale nelle loro tabelle di marcia strategiche nazionali per il decennio digitale. Considerando le tre tecnologie singolarmente, la Danimarca ha ipotizzato un valore-obiettivo nazionale superiore al 75 % per i servizi di cloud computing e l'IA e la Svezia per i servizi di cloud computing.

Gli Stati membri hanno comunicato complessivamente 164 misure volte a contribuire all'adozione di servizi di cloud computing, big data o intelligenza artificiale, con un bilancio totale di 10,1 miliardi di EUR. Le misure si concentrano principalmente su tre settori: i) rafforzare gli ecosistemi, la condivisione di informazioni e lo scambio di conoscenze in merito all'adozione di cloud/IA/big data; ii) condizioni quadro favorevoli all'adozione di tali tre tecnologie, compreso l'accesso alla formazione e al sostegno finanziario (ad esempio attraverso programmi di finanziamento); iii) sostegno allo sviluppo di capacità in materia di IA/cloud/big data, anche attraverso la ricerca e lo sviluppo relativi a tecnologie avanzate. Le misure volte a promuovere l'introduzione e la creazione di soluzioni industriali sostenibili sul mercato sono notevolmente meno numerose: soltanto Belgio, Danimarca, Grecia, Romania, Svezia e Slovacchia hanno comunicato misure pertinenti nelle rispettive tabelle di marcia.

Adozione di servizi cloud

Nel 2023 il valore economico stimato dei flussi di dati cloud europei ammontava a 107 miliardi di EUR, di cui 77 miliardi di EUR nell'UE (che secondo le stime aumenteranno a 328 miliardi di EUR entro il 2035). Il valore economico totale europeo dei flussi di dati cloud nel 2023 è stato quindi superiore a ciascuno dei rispettivi PIL di Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia e Lituania.

Nel 2023, nonostante secondo le previsioni il mercato europeo del cloud computing avrebbe dovuto mostrare un valore di 560 miliardi di EUR 74 , l'adozione del cloud tra le imprese nell'UE è stata appena superiore a una su tre (38,9 %), con notevoli differenze tra gli Stati membri, tra imprese di dimensioni diverse e tra i diversi tipi di servizi cloud. Si tratta di un aumento di 4,9 punti percentuali rispetto all'ultima misurazione del 2021, corrispondente a un progresso annuo pari a pressoché il 7 %. Tale dato rimane al di sotto dei progressi di oltre il 9 % l'anno fino alla fine del decennio che sarebbero necessari ai fini del conseguimento dell'obiettivo.

Figura 6. Percentuale di imprese che fanno uso di servizi cloud nell'UE. Dati storici, traiettoria del decennio digitale (DD) e traiettoria di riferimento 2024 verso il 2030.