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Document 52021DC0350

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020: costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell'Europa

    COM/2021/350 final

    Bruxelles, 5.5.2021

    COM(2021) 350 final

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020:
    costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell'Europa

    {SWD(2021) 351 final} - {SWD(2021) 352 final} - {SWD(2021) 353 final}


    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

    Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020:
    costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell'Europa

    1.Esigenza di un aggiornamento: Sfide emergenti, priorità durature

    Il 10 marzo 2020 la Commissione europea ha presentato "Una nuova strategia industriale per l'Europa" 1 , che illustrava un piano sulle modalità con cui l'industria dell'UE, leader a livello mondiale, può guidare la duplice transizione verde e digitale potenziando la propria competitività attraverso la forza delle sue tradizioni, delle sue imprese e del suo capitale umano. A tal fine la strategia dava il via a un nuovo approccio politico, incentrato su una migliore connessione tra le necessità e il sostegno fornito a tutti i soggetti coinvolti in ciascuna catena del valore o in ciascun ecosistema industriale 2 . A sostegno di tale approccio, si sottolineavano gli elementi fondamentali dell'industria - innovazione, concorrenza e un mercato unico forte e ben funzionante - e la forza che la nostra competitività a livello mondiale trae dai mercati aperti e da condizioni di parità.

    All'indomani della presentazione della nuova strategia industriale, l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la COVID-19 pandemia. I confinamenti e i conseguenti rallentamenti economici hanno avuto serie ripercussioni sulle comunità e sulle economie dell'UE, come anche sulle sue industrie e aziende. La Commissione ed altri soggetti hanno agito prontamente per arginare le conseguenze sulle imprese europee e per garantire la libera circolazione delle merci, dei lavoratori e dei servizi, ad esempio attraverso le corsie verdi. Le misure di emergenza in materia di regole di bilancio, di aiuti di Stato e di riduzione dell'orario lavorativo 3 hanno contribuito a sostenere i settori e i lavoratori più colpiti e ad attenuare l'impatto per le imprese, comprese le PMI. Il pilastro europeo dei diritti sociali ha continuato ad essere per l'UE e per i suoi Stati membri lo strumento per orientare le azioni volte ad attenuare gli impatti sociali.

    Durante questo periodo abbiamo avuto prova della resilienza, ingegnosità e capacità di adattamento dell'industria dell'UE, ma siamo stati anche esposti a nuove vulnerabilità e a dipendenze da lungo esistenti, nonché a diseguaglianze socioeconomiche e territoriali che devono essere corrette. La crisi ha rivelato l'interdipendenza delle catene globali del valore e il valore di un mercato unico integrato a livello mondiale. Essa ha anche mostrato l'esigenza di accelerare la transizione verso un modello economico ed industriale più pulito, più digitale e più resiliente al fine di mantenere e potenziare l'impulso dell'Europa verso una competitività sostenibile. Ecco perché nel suo discorso sullo stato dell'Unione la presidente von der Leyen ha annunciato un aggiornamento della strategia industriale dell'UE: per trarre insegnamenti dalla crisi, rafforzare la nostra resilienza economica e accelerare la duplice transizione, preservando e creando occupazione nel contempo.

    Punto di partenza di questo aggiornamento è la definizione del reale impatto di quest'ultimo anno sull'economia e sull'industria europee. Una prima analisi e una valutazione delle necessità hanno costituito la base del piano per la ripresa dell'Europa, NextGenerationEU 4 , che, insieme al quadro finanziario pluriennale 2021-2027, fornirà ai cittadini e alle imprese dell'UE un sostegno finanziario senza precedenti. Le conclusioni sono state chiare e inequivocabili: una contrazione del 6,3 % dell'economia dell'UE nel 2020, accompagnata da forti perdite di fatturato e da un calo dell'occupazione e degli investimenti.

    Un anno più tardi si scorge qualche cauto segno di miglioramento 5 e si prevede per l'economia dell'UE una forte ripresa nel 2021 e nel 2022. Sono migliorate anche le prospettive per una rapida ripresa del commercio mondiale e per le imprese di tutta Europa una parte fondamentale della ripresa dipenderà dalla capacità di sfruttare al meglio queste opportunità commerciali. Tuttavia il continuo calo dei piani di investimento privati a breve termine e il numero crescente di imprese forti che si trovano ad affrontare importanti problemi di liquidità indicano che la ripresa richiederà tempo e costante sostegno.

    Per strutturare al meglio tale sostegno, la Commissione fa riferimento all'approccio flessibile basato sugli ecosistemi delineato nella strategia industriale dell'anno scorso. Nell'ambito della prima relazione annuale sul mercato unico (Annual Single Market Report) 6 , a questo stadio sono stati individuati quattordici ecosistemi industriali e ne sono state analizzate le diverse esigenze e sfide. Ne è emerso che l'impatto della crisi, come anche le prospettive di ripresa e di rinnovata competitività, variano notevolmente. Mentre il turismo è stato il settore più duramente colpito e i settori tessile e della mobilità, come anche le imprese culturali e creative, si trovano ad affrontare una ripresa più lenta e più disomogenea, durante la crisi l'ecosistema digitale ha aumentato il suo fatturato. Anche le imprese più piccole, di cui il 60 % circa dichiara un calo del fatturato nella seconda metà del 2020, continuano ad essere più vulnerabili 7 .

    Donne, giovani e lavoratori a basso reddito sono stati particolarmente penalizzati dalla crisi, anche a causa del fatto che rappresentano un'ampia maggioranza dei dipendenti dei settori più colpiti. La Commissione presta un'attenzione particolare alla parità di diritti e opportunità per una ripresa inclusiva in tutti i settori. I cittadini europei sono tra i principali punti di forza dell'Europa e, pur affrontando i problemi legati alle carenze e alle disuguaglianze di competenze, l'UE dovrebbe basarsi su tutti i punti di forza dei suoi lavoratori e imprenditori di talento e dotati di un buon livello di istruzione e di inventiva come forza di innovazione e competitività.

    Indicatore di fiducia per ecosistema

    Fonte: analisi della Commissione europea basata sul programma UE armonizzato congiunto di inchieste presso le imprese e i consumatori.

    Nota: per "Vendita al dettaglio", "Agroalimentare", "Prossimità-economia sociale", "Energie rinnovabili" e "Salute", rappresentati da linee tratteggiate, i dati hanno una copertura limitata e devono quindi essere interpretati con prudenza.

    Figura1: indicatore di fiducia per ecosistema

    Questa analisi e la nostra esperienza maturata durante la crisi mostrano che i principi, le priorità e le azioni della strategia industriale europea continuano ad essere validi. Rispetto a un anno fa si percepisce ancor più nettamente la necessità di rafforzare l'autonomia strategica aperta dell'Europa e il suo nuovo approccio basato sui partenariati con l'industria e i partner internazionali accomunati dagli stessi principi. Dobbiamo continuare a concentrarci sugli elementi fondamentali delineati un anno fa e velocizzarne l'attuazione per consentire all'industria di accelerare e guidare le transizioni.

    Il presente aggiornamento non sostituisce la strategia industriale del 2020 né porta a termine il processo da essa lanciato, poiché la maggior parte di questo lavoro è ancora in corso e richiede un impegno specifico. Il presente aggiornamento mirato si concentra su cosa si possa fare ulteriormente e sugli insegnamenti da trarre. Esso valuta i punti in cui il nostro mercato unico è stato testato e messo a dura prova e propone misure per rafforzarne la resilienza e il funzionamento, offre una valutazione su misura delle esigenze di ciascun ecosistema industriale e del modo in cui tutti gli operatori del mercato possono collaborare al meglio e individua una serie di dipendenze e capacità strategiche proponendo misure per affrontarle e ridurle. In questo modo il presente aggiornamento risponde alle richieste del Consiglio europeo 8 , del Parlamento europeo 9 , degli Stati membri 10 e di altri portatori di interessi di analizzare l'impatto della crisi sulle nostre politiche e di offrire soluzioni ove necessario.

    La comunicazione è accompagnata da tre documenti di lavoro dei servizi della Commissione, che riflettono alcuni primi risultati della strategia industriale del 2020 e offrono la base analitica per rispondere a tali richieste:

    ·la prima edizione dell'Annual Single Market Report 11 definisce l'impatto della crisi sul mercato unico, riferisce sui progressi compiuti in materia di barriere e nella realizzazione delle azioni individuate nel pacchetto industriale 2020, comprende un'analisi per tutti i 14 ecosistemi industriali e presenta una serie di indicatori chiave di prestazione;

    ·un'analisi iniziale delle dipendenze 12 e delle capacità strategiche dell'UE, con un esame approfondito per una serie di settori strategici tecnologici e industriali;

    ·un'analisi illustrativa di un settore industriale chiave, incentrata sulle sfide e sulle opportunità per l'industria e sul pacchetto di strumenti politici dell'UE disponibili per un acciaio europeo competitivo e pulito a sostegno della duplice transizione.

     

    2.Trarre insegnamenti e accelerare le transizioni

    Sulla base del difficile periodo che sta ancora attraversando, l'Europa deve compiere grandi progressi e trarre molti insegnamenti. Nell'ultimo anno abbiamo potuto vedere la resilienza del nostro mercato unico e il meglio dell'industria che, attingendo al pool di eccellenza nelle scienze della vita, è stata all'avanguardia nello sviluppo e nella produzione di vaccini contro la COVID-19 a livello mondiale, in particolare grazie alla strategia dell'UE sui vaccini e al sostegno dell'UE per il rafforzamento della capacità industriale. Abbiamo visto aziende cambiare produzione per contribuire a soddisfare esigenze urgenti, nel campo dei dispositivi di protezione individuale o degli igienizzanti per le mani o della produzione di vaccini. Altre imprese sono passate al commercio elettronico da un giorno all'altro o hanno utilizzato strumenti digitali per trovare nuovi fornitori o catene di approvvigionamento. Nonostante il calo significativo della domanda di energia e l'impatto sugli operatori critici del settore energetico, il mercato interno dell'energia ha registrato un buon adeguamento, senza interruzioni dell'approvvigionamento energetico 13 .

    Tuttavia, non tutti hanno potuto farlo. Man mano che il confinamento ha costretto molte imprese a fermarsi e le frontiere sono state chiuse, le catene di approvvigionamento sono state interrotte, la domanda è stata perturbata e i lavoratori e i prestatori di servizi si sono trovati impossibilitati a spostarsi in Europa. Quando i camion si sono fermati alle frontiere interne, è stato subito evidente quanto l'industria manifatturiera e l'economia siano integrate oggi in Europa. I blocchi alla libera circolazione delle merci, dei servizi e delle persone hanno profondamente colpito le catene del valore e l'attività economica, compromettendo la solidarietà europea e ostacolando una risposta coordinata alla crisi. Le forniture sono rimaste bloccate alle frontiere, i prezzi del trasporto aereo di merci sono saliti vertiginosamente a causa del blocco a terra degli aerei e gli squilibri nei flussi commerciali hanno portato a una penuria di container marittimi.

    È già possibile trarre importanti insegnamenti.

    In primo luogo, la crisi ha evidenziato l'assoluta necessità di sostenere la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali nel mercato unico e la necessità di collaborare per rafforzare la sua resistenza alle perturbazioni. I controlli e le chiusure alle frontiere, le restrizioni nazionali o regionali non coordinate e le misure di contenimento che limitavano la libera circolazione delle persone, spesso soggette a frequenti adeguamenti, hanno aggravato l'incertezza e i costi di conformità, causando gravi ritardi e determinando gravi perturbazioni nelle catene di approvvigionamento in molti ecosistemi industriali. Le corsie verdi e altre misure ad hoc dell'UE 14 hanno notevolmente attenuato il potenziale impatto negativo di misure nazionali unilaterali e non coordinate in tutto il mercato unico. Anche la libera circolazione dei servizi ha subito forti ripercussioni, anche a causa delle temporanee chiusure forzate di attività non essenziali, delle restrizioni di viaggio e della mancanza di chiarezza sulle norme applicabili in materia di attraversamento delle frontiere. Ciò ha a sua volta comportato difficoltà per i lavoratori transfrontalieri e una carenza di manodopera agricola per la raccolta, per citare solo alcuni esempi. Il mercato unico in Europa si basa su una forza lavoro altamente mobile e disponibile.

    In secondo luogo, queste situazioni hanno suscitato una maggiore consapevolezza della necessità di analizzare e affrontare le dipendenze strategiche, a livello sia tecnologico che industriale. L'UE e i suoi partner commerciali acquisiscono resilienza grazie all'apertura e all'integrazione dei mercati mondiali nelle catene globali del valore, che contribuiscono ad assorbire gli shock e a guidare la ripresa 15 . La pandemia di COVID-19 ha dimostrato che le perturbazioni nelle catene globali del valore possono incidere su specifici prodotti e fattori produttivi essenziali, come le forniture mediche, che sono di importanza fondamentale per la società e l'economia dell'UE. Uno degli insegnamenti principali della crisi è la necessità di acquisire una migliore comprensione delle attuali e delle eventuali future dipendenze strategiche dell'Europa. Ciò fornirà la base per lo sviluppo di misure politiche basate su fatti, proporzionate e mirate per affrontare le dipendenze strategiche, salvaguardando nel contempo un'economia dell'UE aperta, competitiva e basata sugli scambi. L'UE continuerà a mostrare la sua preferenza per la cooperazione e il dialogo internazionali, ma anche la sua disponibilità a combattere le pratiche sleali e le sovvenzioni estere che compromettono la parità di condizioni nel mercato unico.

    Infine, questo anno senza precedenti ha dimostrato che la giustificazione economica per la transizione verde e digitale è più forte che mai. A medio termine, tutte le attività imprenditoriali dovranno diventare sostenibili e la perturbazione di molti modelli tradizionali causata dalla COVID-19 darà una scossa alle vecchie abitudini e accelererà pertanto la transizione verde. Gli sforzi volti a garantire un accesso sicuro e sufficiente all'energia pulita a prezzi competitivi in tutto il mercato unico saranno fondamentali per garantire che l'UE rafforzi i suoi punti di forza industriali realizzando nel contempo questa transizione. Una forza lavoro qualificata è fondamentale per garantire il successo delle transizioni, sostenere la competitività dell'industria europea e la creazione di posti di lavoro di qualità. La digitalizzazione ha assunto un ruolo strategico per il proseguimento delle attività economiche e ha modificato in modo efficace e reale le modalità di conduzione delle imprese. L'accelerazione della transizione rischia di lasciare indietro alcune economie, alcune imprese e i loro dipendenti. Modelli di business e tecnologie verdi e digitali hanno posto le imprese che avevano già adottato questa transizione in una posizione di vantaggio rispetto a quelle che non lo avevano fatto e le imprese che guidano il cambiamento continueranno a godere del vantaggio fondamentale di chi ha giocato d'anticipo. Anche i crescenti livelli di consapevolezza e di domanda da parte dei consumatori nei confronti di questa transizione rappresentano un'opportunità da sfruttare.

    Monitoraggio delle tendenze industriali e della competitività

    La relazione annuale sul mercato unico definisce una serie di indicatori chiave di prestazione (ICP), basati su fonti di dati accessibili al pubblico, per analizzare gli sviluppi economici e monitorare i progressi compiuti, concentrandosi su competitività, integrazione del mercato unico, PMI, duplice transizione e resilienza economica. Gli ICP forniscono anche una visione prospettica basata sugli investimenti e un indicatore di fiducia, oltre che una panoramica dei risultati dell'economia dell'UE, confrontandola con i partner internazionali e analizzando la specificità degli ecosistemi industriali. L'analisi di questi indicatori, che sarà effettuata regolarmente dalla Commissione, può contribuire ad assumere una posizione strategica sull'economia dell'UE, ad anticipare le sfide e ad orientare le decisioni politiche e di investimento.

    Sebbene gli effetti della crisi avranno implicazioni di lunga durata, la ripresa dell'UE è iniziata. Per diversi ecosistemi industriali, il volume d'affari ha quasi raggiunto i livelli pre-COVID-19, anche se le dinamiche rimangono piuttosto modeste. Segnali positivi emergono anche da un'analisi del clima economico, che nell'aprile 2021 mostra miglioramenti in tutti gli ecosistemi (cfr. figura 1). Tuttavia è essenziale continuare a monitorare la traiettoria di recupero di tutti gli ecosistemi. I dati indicano infatti che, sebbene gli interventi pubblici siano stati efficaci nel limitare la disoccupazione e i fallimenti, è in aumento il rischio di bruschi picchi di licenziamenti e di insolvenze.

    In piena sinergia con gli strumenti di monitoraggio esistenti (ad esempio il quadro di valutazione del mercato unico), la Commissione monitorerà i principali indicatori della competitività dell'economia dell'UE nel suo complesso, in particolare quelli di sotto elencati.

    - L'integrazione del mercato unico, sulla base di indicatori relativi agli scambi intra-UE o alla dispersione dei prezzi tra gli Stati membri, per contribuire a valutare le politiche volte a promuovere un contesto imprenditoriale e dell'innovazione favorevole.

    - La crescita della produttività, sulla base della produttività del lavoro.

    - La competitività internazionale, sulla base della quota di mercato globale dell'UE o sul commercio extra UE, per sostenere le politiche finalizzate ad un accesso aperto ed equo ai mercati di esportazione.

    - Gli investimenti pubblici e privati, sulla base dei dati relativi agli investimenti pubblici e privati netti in % del PIL, per illustrare in particolare la potenziale trasformazione dell'economia in linea con gli obiettivi della duplice transizione.

    - Gli investimenti in ricerca e sviluppo, sulla base della spesa pubblica e privata per le attività di R&S in % del PIL, per sostenere l'innovazione.  

    La disponibilità al cambiamento è elevata. La sostenibilità competitiva resa possibile da tecnologie e servizi nuovi, spesso digitali, rimane il nostro obiettivo. Le attività imprenditoriali sono nella posizione migliore per decidere come diventare competitive e leader nel loro settore e per trovare soluzioni alle sfide che devono affrontare. Ove necessario, la nostra politica industriale dovrebbe anche beneficiare di forme agili di partenariato pubblico-privato e di nuove forme di cooperazione tra il settore privato e quello pubblico per accelerare la realizzazione di soluzioni innovative che altrimenti non sarebbe possibile conseguire. Per una transizione inclusiva sarà fondamentale un buon funzionamento del dialogo sociale.

    3.Rafforzare la resilienza del mercato unico

    Far sì che il mercato unico sia meglio attrezzato per affrontare le crisi

    Il mercato unico è la risorsa più importante dell'UE, in quanto offre certezza, ampiezza di dimensioni e un trampolino di lancio su scala mondiale per le nostre imprese, nonché un'ampia disponibilità di prodotti di qualità per i consumatori. Ma è una risorsa che non si può dare per scontata. In particolare nei primi tempi della pandemia, le imprese e i cittadini hanno risentito della chiusura delle frontiere, delle interruzioni dell'approvvigionamento e della mancanza di prevedibilità.     

    Sebbene gli strumenti del mercato unico esistenti si siano rivelati utili, la crisi ha evidenziato che essi possono essere migliorati in vista di situazioni di emergenza. Come annunciato dalla presidente von der Leyen nel febbraio 2021 16 , la Commissione proporrà uno strumento per le emergenze nel mercato unico per fornire una soluzione strutturale in grado di garantire la disponibilità e la libera circolazione di persone, merci e servizi nel contesto di eventuali crisi future. Tale strumento dovrebbe garantire più condivisione di informazioni, coordinamento e solidarietà quando gli Stati membri adottano misure connesse a crisi. Esso contribuirà ad attenuare gli effetti negativi sul mercato unico, anche garantendo una governance più efficace, e dovrebbe inoltre creare un meccanismo attraverso il quale l'Europa possa affrontare le carenze di prodotti essenziali accelerando la disponibilità dei prodotti (ad esempio mediante la definizione e condivisione di norme o alla valutazione della conformità accelerata) e rafforzando la cooperazione in materia di appalti pubblici. Lo strumento sarà allineato alle pertinenti iniziative politiche, quali l'imminente proposta di istituire un'Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) e il prossimo piano d'emergenza per i trasporti e la mobilità, nonché alla pertinente prassi internazionale volta ad affrontare situazioni di emergenza o a garantire e accelerare la disponibilità di prodotti essenziali.

    Figura2 Elementi chiave dello strumento per le emergenze nel mercato unico

    Un mercato unico ben funzionante per accelerare la ripresa

    Quest'ultimo anno ha ribadito la necessità di abbattere le persistenti e significative barriere al buon funzionamento del mercato unico 17 . Il perseguimento di un mercato unico ben funzionante richiede sforzi incessanti su diversi fronti:

    ·Gestione permanente dell'effettiva conformità alle norme vigenti del mercato unico;

    ·investimenti continui nell'approfondimento dell'integrazione nei settori che offrono le maggiori opportunità;

    ·adeguamento degli approcci politici esistenti, ove giustificato;

    ·nuove strategie, ove necessario, (ad esempio per accompagnare la duplice transizione).

    La Commissione effettuerà periodiche valutazioni delle principali barriere all'interno di ciascun ecosistema nell'ambito della sua relazione annuale sul mercato unico; tuttavia il settore dei servizi merita particolare attenzione a causa delle sue dimensioni 18 , dell'interazione con le merci e della sua natura trasversale agli ecosistemi.

    È in atto un nuovo sforzo per affrontare le restrizioni e le barriere, in particolare attraverso la task force per l'applicazione delle norme sul mercato unico (Single Market Enforcement Task Force — SMET) 19 e altre azioni pertinenti. 20 Negli ultimi anni i progressi sono stati troppo lenti in diversi settori chiave, in particolare quello dei servizi. La piena applicazione della direttiva sui servizi garantirà che gli Stati membri rispettino i loro obblighi esistenti, compreso l'obbligo di notifica, al fine di individuare ed eliminare nuove potenziali barriere normative.

    I servizi alle imprese, quali l'ingegneria, l'architettura, l'informatica e i servizi giuridici, contribuiscono fino all'11 % del PIL dell'UE e costituiscono fattori essenziali di competitività per le imprese. Tuttavia essi sono ostacolati da norme nazionali restrittive, come requisiti rigorosi in materia di accesso ed esercizio 21 . Mentre le norme europee sulle merci hanno apportato notevoli benefici alle imprese e ai consumatori, aumentando la qualità e la sicurezza, migliorando la trasparenza, riducendo i costi e aprendo i mercati per le imprese, le norme europee sui servizi rappresentano solo il 2 % circa di tutte le norme. Le norme sui servizi stabiliscono requisiti tecnici, ad esempio livelli di qualità, prestazione, interoperabilità, protezione dell'ambiente, protezione della salute o della sicurezza. Tali norme possono accrescere la fiducia dei consumatori e integrare ulteriormente i mercati europei dei servizi. Esse possono contribuire a superare le barriere legate a molteplici requisiti nazionali di certificazione. La Commissione esaminerà i vantaggi di una proposta legislativa volta a regolamentare i servizi essenziali alle imprese sostenuti da norme armonizzate, iniziando con una valutazione dei settori più pertinenti dei servizi alle imprese in cui le norme armonizzate potrebbero apportare un valore aggiunto 22 .

    Mentre la legislazione dell'UE garantisce una serie di diritti e condizioni di lavoro obbligatori da applicare ai lavoratori distaccati in tutta l'UE, i riscontri forniti dai portatori di interessi evidenziano costantemente le difficoltà amministrative connesse al distacco di lavoratori. Per le imprese può essere complicato inviare ingegneri o personale tecnico ad altre imprese o ad utenti finali in un altro Stato membro, ad esempio nel settore edile. La Commissione continuerà a operare con gli Stati membri per garantire che la direttiva concernente l'applicazione della direttiva relativa al distacco dei lavoratori sia recepita e attuata correttamente 23 . Senza compromettere il quadro giuridico e la protezione dei lavoratori da essa garantita, la Commissione collaborerà con gli Stati membri per elaborare un modulo comune, in formato elettronico, per la dichiarazione di distacco dei lavoratori. Questo modulo digitale unico potrebbe essere introdotto inizialmente su base volontaria.

    La crisi ha inoltre messo in evidenza l'importanza fondamentale di un'efficace vigilanza del mercato, dato che gli Stati membri devono far fronte a un aumento del numero di prodotti non conformi e pericolosi. Ciò si è verificato in particolare per alcuni dispositivi di protezione individuale e dispositivi medici molto richiesti. È pertanto prioritario rafforzare il coordinamento, gli investimenti, le risorse e la digitalizzazione delle autorità, sia all'interno del mercato unico sia alle frontiere dell'Unione 24 . La Commissione sosterrà e incoraggerà le autorità di vigilanza del mercato ad accelerare la digitalizzazione delle attività di ispezione dei prodotti e di raccolta dei dati e l'uso di tecnologie all'avanguardia per tracciare i prodotti non conformi e pericolosi, come annunciato nel piano d'azione per l'applicazione delle norme nel mercato unico. Investire nella digitalizzazione delle informazioni sulla sicurezza e sulla conformità dei prodotti è importante anche per migliorare la tracciabilità e il controllo dei prodotti oggetto di scambi. Inoltre è necessario sviluppare capacità specifiche per garantire controlli efficaci ed efficienti.

    Tutte le azioni previste dalla presente strategia devono tenere presenti le PMI, in quanto veicoli principali dell'innovazione nei vari ecosistemi. Ciò si traduce, in modo orizzontale, in una maggiore attenzione agli oneri normativi nell'ambito dell'approccio riveduto della Commissione all'iniziativa "Legiferare meglio": l'introduzione di un principio "one in, one out" adattato al processo decisionale nell'UE rafforza l'attenzione dei responsabili politici sulle implicazioni e sui costi di applicazione della legislazione, in particolare per le PMI 25 . 

    Nella strategia per le PMI la Commissione ha sottolineato la necessità di migliorare l'equità nelle relazioni tra imprese per sostenere le PMI che, a causa di asimmetrie nel potere contrattuale con le organizzazioni più grandi, sono esposte a un maggiore rischio di essere soggette a pratiche e condizioni commerciali sleali, sia online sia offline. In particolare, la crisi ha dimostrato l'importanza e la necessità del commercio elettronico. Per la prima volta la legge sui servizi digitali propone un insieme comune di norme sugli obblighi e sulla responsabilità degli intermediari in tutto il mercato unico, che aprirà opportunità per tutte le imprese, comprese le PMI, e garantirà un elevato livello di protezione a tutti gli utenti. Analogamente, la legge sui mercati digitali propone norme armonizzate che definiscono e vietano determinate pratiche da parte di piattaforme che, fungendo da "gatekeeper" (controllori dell'accesso) digitali, potrebbero impedire o rallentare l'accesso di servizi preziosi e innovativi al consumatore; tali norme mirano a garantire il corretto funzionamento del mercato unico promuovendo un'effettiva concorrenza nei mercati digitali e in particolare un ambiente delle piattaforme online contendibile ed equo. La Commissione esorta i colegislatori ad accelerare i lavori in vista di una rapida adozione.

    Durante la crisi c'è stato un aumento dei ritardi nei pagamenti, con conseguenti oneri supplementari per le PMI. L'Osservatorio dell'UE sui ritardi di pagamento, che monitora le pratiche di pagamento sleali 26 e analizza il modo in cui i ritardi di pagamento si diffondono lungo la catena di approvvigionamento, estenderà ad altri ecosistemi gli studi che sta attualmente effettuando sull'ecosistema dell'edilizia. Per far fronte alle pratiche di pagamento sleali che aggravano i ritardi di pagamento e spesso portano a lunghe controversie 27 , la Commissione elaborerà e attuerà sistemi pilota di risoluzione alternativa delle controversie.

    È probabile che la pressione finanziaria e le insolvenze aumenteranno nel 2021, man mano che le misure di sostegno verranno gradualmente eliminate 28 . In particolare, il rischio di sovraindebitamento e la necessità di ricapitalizzazione possono accentuarsi per le PMI. Un aumento dei fallimenti potrebbe avere un impatto significativo su intere catene di approvvigionamento. Ciò richiede il coordinamento e l'elaborazione di misure che devono essere proporzionate alle sfide future. La Commissione è determinata a mobilitare investimenti significativi e lo sportello per le PMI di InvestEU potrebbe sbloccare 45 miliardi di EUR di investimenti nelle PMI entro la fine del 2023.

    Per contribuire ad affrontare i rischi di insolvenza che gravano sulle PMI, la Commissione agevolerà uno scambio di buone pratiche sulle misure e sugli incentivi adottati da vari Stati membri per orientare il sostegno verso le imprese redditizie. La Commissione lavora attualmente a un sostegno specifico al capitale per le PMI 29 attraverso i prodotti finanziari di InvestEU e invita gli Stati membri a contribuire agli sforzi a livello dell'UE. Un sostegno mirato alle PMI è fornito anche da REACT-EU.

    Gli Stati membri hanno varie possibilità di fornire sostegno tramite equity nell'ambito di regimi di sostegno nazionali per rafforzare la solvibilità e la crescita di PMI e di imprese a media capitalizzazione innovative, in linea con le norme sugli aiuti di Stato, compreso il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato. Fra queste vi sono, ad esempio, regimi volti a fornire garanzie pubbliche su fondi di investimento privati basati sull'idea che lo Stato fornisca una garanzia per attirare finanziamenti privati, piuttosto che fornire esso stesso capitale. In alternativa, gli Stati membri possono decidere di concedere determinati strumenti rimborsabili, che possono successivamente essere convertiti in sovvenzioni, a seconda del recupero delle imprese e della loro capacità di rimborso.

    La Commissione continuerà a compiere progressi per realizzare un mercato unico dei capitali. Ad esempio, la Commissione sta accelerando i lavori sul finanziamento tramite equity per le PMI, anche estendendo il sostegno al capitale di espansione, agli investimenti strategici e alle offerte pubbliche iniziali (IPO). Questo lavoro stimolerà gli investimenti nelle tecnologie verdi e digitali in tutte le fasi della vita di una PMI, dalle start-up alla fase di crescita e di espansione, fino all'ingresso nei mercati pubblici. Un nuovo fondo IPO pubblico-privato sosterrà le PMI e le imprese a media capitalizzazione durante e oltre il processo di quotazione 30 . Nella seconda metà del 2021 il gruppo BEI pubblicherà inviti a presentare proposte per i gruppi di gestione dei fondi interessati.

    Anche la fiscalità svolge un ruolo cruciale nel garantire equità e crescita: l'imminente comunicazione sulla "tassazione delle imprese per il XXI secolo" definirà piani concreti a sostegno di entrambi gli obiettivi che includeranno misure concrete per le PMI.

    La politica di concorrenza dell'UE ha un ruolo fondamentale da svolgere nel mantenere condizioni di parità ed è uno dei nostri maggiori punti di forza per garantire un mercato unico che sostenga le imprese nell'innovazione e nella crescita. Preservare la concorrenza nel mercato unico contribuisce alla resilienza e alla competitività delle nostre imprese sui mercati mondiali. La Commissione continuerà inoltre a monitorare l'applicazione del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato (prorogato fino alla fine del 2021) e l'attuazione delle misure di aiuto di Stato connesse alla COVID-19, con un riesame per eliminare progressivamente le misure di sostegno in caso di crisi quando la situazione lo consentirà, evitando nel contempo gli "effetti precipizio".

    AZIONI PRINCIPALI

    CALENDARIO

    Strumento per le emergenze nel mercato unico

    1º trimestre 2022

    Relazione annuale sul mercato unico (Annual Single Market Report)

    Annuale

    Eventuale modulo/modello comune per la dichiarazione di distacco dei lavoratori

    1º trimestre 2022

    Rafforzamento della vigilanza del mercato unico sui prodotti UE e importati

    4º trimestre 2022

    Nell'ambito di InvestEU, lavori sul sostegno al capitale e sul finanziamento tramite equity a favore delle PMI

    in corso

    4.Gestire le dipendenze: l'autonomia strategica aperta nella pratica

    Per l'UE, che è uno dei maggiori importatori ed esportatori a livello mondiale, l'apertura al commercio e agli investimenti è un punto di forza e una fonte di crescita e di resilienza. Tuttavia la COVID-19 ha avuto un impatto negativo sulle catene di approvvigionamento mondiali e ha determinato carenze in Europa. Come sottolineato nella strategia industriale 2020, l'UE deve migliorare la propria autonomia strategica aperta in settori chiave 31 . 

    La crisi ha ulteriormente sottolineato l'esigenza di rafforzare la capacità dell'UE di affrontare le crisi e di agire in funzione delle necessità. Le perturbazioni lungo la catena di approvvigionamento dell'ecosistema sanitario, determinate dell'effetto combinato di un aumento della domanda e di una carenza di offerta e di forza lavoro, hanno rappresentato una sfida particolarmente difficile, malgrado la risposta proattiva dell'UE affinché le vie di trasporto e le catene di approvvigionamento (a livello mondiale) restassero il più possibile aperte e sicure. Sfide più recenti, come la carenza di semiconduttori alla quale deve far fronte l'industria automobilistica, evidenziano che l'Europa si trova ad affrontare anche altre dipendenze specifiche. La pandemia ha accelerato la consapevolezza di tale situazione e ha spinto paesi come gli Stati Uniti 32 a rivedere le loro posizioni nelle catene globali del valore.

    L'Unione dispone inoltre di punti di forza e di capacità importanti. Mentre l'UE deve far fronte a determinate dipendenze, altri paesi dipendono a loro volta dall'UE ("dipendenze inverse"). Le reciproche dipendenze possono rappresentare un fattore di stabilità delle catene globali del valore. L'UE condivide inoltre alcune dipendenze dall'esterno con i propri partner ("dipendenze comuni"): tale situazione offre l'opportunità di sviluppare la cooperazione con partner accomunati dagli stessi principi per trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose.

    Mappare le nostre dipendenze e capacità strategiche

    Alcune perturbazioni hanno colto l'Europa di sorpresa, dimostrando che deve identificare meglio le proprie dipendenze strategiche e capire come possano svilupparsi in futuro e in quale misura possano determinare vulnerabilità per l'UE. Tali dipendenze strategiche incidono sugli interessi fondamentali dell'UE, in particolare per quanto riguarda la salute 33 , la sicurezza e l'accesso ai principali fattori di produzione e alle principali tecnologie necessari per la transizione verde e digitale. 

    In risposta alla richiesta del Consiglio europeo, la Commissione ha svolto un'"analisi dal basso verso l'alto" basata su dati commerciali, che fornisce le prime indicazioni sulla portata delle questioni in gioco. Su 5 200 prodotti importati nell'UE, l'analisi individua 137 prodotti (che rappresentano il 6 % del valore complessivo delle merci importate nell'UE) in ecosistemi sensibili nei quali l'UE è in condizioni di forte dipendenza, principalmente nelle industrie ad alta intensità energetica (come le materie prime 34 ) e negli ecosistemi sanitari (come le sostanze farmaceutiche attive), nonché altri prodotti utili a sostenere la trasformazione verde e digitale.

    Circa la metà di tali prodotti che l'UE deve importare proviene dalla Cina, seguita da Vietnam e Brasile. Tuttavia per 34 prodotti (che rappresentano lo 0,6 % del valore complessivo delle merci importate nell'UE), caratterizzati da un ridotto potenziale di diversificazione e di sostituzione con la produzione dell'UE, vi è potenzialmente maggiore vulnerabilità. Circa 20 di questi prodotti sono materie prime e sostanze chimiche appartenenti all'ecosistema delle industrie ad alta intensità energetica, mentre la maggior parte dei prodotti rimanenti appartiene all'ecosistema sanitario (come le sostanze farmaceutiche attive e altri prodotti sanitari). L'analisi evidenzia inoltre sfide e dipendenze nel settore delle tecnologie avanzate, ad esempio per il cloud e la microelettronica, principalmente legate alla struttura del mercato mondiale.

    Percentuale del valore delle importazioni dell'UE per origine dei 137 prodotti individuati per i quali l'UE è dipendente in ecosistemi sensibili

    Fonte: Commissione europea sulla base della banca dati BACI

    L'analisi evidenzia inoltre la questione delle possibili dipendenze interne al mercato unico, legate alla concentrazione delle attività a livello delle singole imprese. In tali situazioni la politica di concorrenza dell'UE e l'applicazione della normativa possono svolgere un ruolo importante nella gestione dei possibili rischi connessi a dette dipendenze interne, garantendo che i mercati rimangano aperti e contendibili.

    Il documento di lavoro dei servizi della Commissione 35 che accompagna il presente aggiornamento illustra le indagini approfondite svolte in sei settori strategici: materie prime, batterie, sostanze farmaceutiche attive, idrogeno, semiconduttori e tecnologie cloud ed edge, che forniscono maggiori indicazioni sull'origine delle dipendenze strategiche e sul loro impatto. La Commissione collaborerà con gli Stati membri, l'industria e le parti sociali, anche con il sostegno del Forum industriale o attraverso il dialogo strutturato sulla sicurezza dell'approvvigionamento di medicinali 36 e la strategia farmaceutica per approfondire tale analisi e affrontare ulteriormente le dipendenze strategiche individuate.

    La Commissione avvierà una seconda fase di indagini approfondite delle potenziali dipendenze in settori chiave, tra cui prodotti, servizi o tecnologie chiave per la duplice transizione, quali le fonti energetiche rinnovabili, lo stoccaggio dell'energia e la cibersicurezza. Inoltre un sistema di monitoraggio attraverso l'osservatorio della Commissione sulle tecnologie critiche 37 e un processo di riesame periodico riguarderanno sia le dipendenze attuali che i rischi di dipendenze (tecnologiche) future.

    Creare un pacchetto di strumenti per ridurre e prevenire le dipendenze strategiche

    Nella maggior parte dei casi è l'industria a trovarsi nella posizione migliore (attraverso le politiche e le decisioni aziendali) per accrescere la resilienza e ridurre le dipendenze che possono determinare vulnerabilità, ad esempio attraverso la diversificazione dei fornitori, un maggiore ricorso a materie prime secondarie e la sostituzione di fattori di produzione. In determinate situazioni, tuttavia, la concentrazione della produzione o dell'approvvigionamento in un'unica area geografica comporta l'indisponibilità di fornitori alternativi.

    In settori di importanza strategica la Commissione sta individuando misure di politica pubblica in grado di sostenere gli sforzi dell'industria per far fronte a tali dipendenze e per sviluppare le capacità strategiche in funzione delle esigenze: diversificare la domanda e l'offerta facendo affidamento, ove possibile, su diversi partner commerciali, ma anche costituendo scorte e agendo autonomamente ogniqualvolta necessario. Tali misure dovrebbero basarsi in generale su una combinazione di azioni, mirate e proporzionate alle esigenze degli ecosistemi e ai rischi individuati. La Commissione agirà in stretta collaborazione con i portatori di interessi per individuare misure volte a rafforzare la posizione dell'UE nelle catene globali del valore, tra l'altro potenziando e diversificando il commercio estero e creando nuove opportunità anche per i paesi a reddito medio-basso. Anche un'economia più circolare e un uso più efficiente delle risorse contribuiscono a ridurre le dipendenze e a rafforzare la resilienza. Per di più tali misure dovrebbero consentire all'UE di rafforzare le proprie capacità, basandosi sui punti di forza di un mercato unico pienamente funzionante con mercati aperti e concorrenziali. La Commissione sfrutterà le sue relazioni privilegiate con i vicini più prossimi, in particolare quelli già impegnati nella convergenza normativa con l'UE. 

    Come illustrato nel suo riesame della politica commerciale 38 , la Commissione si adopererà per diversificare le catene di approvvigionamento internazionali e stringere partenariati internazionali per aumentare la capacità di risposta.

    Nei settori in cui ha dipendenze comuni con i propri partner 39 l'UE può decidere di condividere risorse e di costruire catene di approvvigionamento alternative più forti e diversificate con gli alleati e i partner più stretti. Le relazioni transatlantiche e la politica di allargamento e di vicinato sono pietre miliari di tali sforzi, come lo sono gli accordi di libero scambio con altri partner e blocchi commerciali. Per quanto riguarda le prime, la creazione del Consiglio UE-USA per il commercio e la tecnologia potrebbe fornire una piattaforma di cooperazione.

    La Commissione esaminerà inoltre ulteriori dipendenze inverse e individuerà i settori in cui altri paesi dipendono dall'UE. Una comprensione più approfondita di tali interdipendenze può orientare meglio la risposta politica dell'UE.

    La Commissione continuerà a sostenere le alleanze industriali nei settori strategici in cui esse sono considerate lo strumento migliore per accelerare attività che non si svilupperebbero altrimenti e in cui contribuiscono ad attrarre investitori privati al fine di discutere nuovi partenariati e modelli commerciali in modo aperto, trasparente e pienamente conforme alle norme in materia di concorrenza, nonché nei settori strategici in cui tali alleanze abbiano un potenziale di innovazione e creazione di posti di lavoro di valore elevato. La Commissione presterà particolare attenzione all'inclusività delle alleanze per le start-up e le PMI. Tali alleanze dovrebbero integrare i partenariati pubblico-privato 40 e costituire una piattaforma ampia e aperta per stabilire tabelle di marcia strategiche e un coordinamento efficiente dei piani di investimento in ricerca, sviluppo e innovazione per le tecnologie, e in particolare per gli ecosistemi. In tre dei sei settori in cui presenta indagini approfondite con la presente comunicazione, la Commissione ha già avviato alleanze industriali: materie prime, batterie e idrogeno.

    Sulla base di questa esperienza positiva la Commissione sta preparando il lancio delle due alleanze nel settore digitale già annunciate nella nuova strategia industriale e nella comunicazione sul decennio digitale: l'alleanza per i processori e le tecnologie a semiconduttori e l'alleanza per i dati industriali, l'edge e il cloud. Riunendo un'ampia gamma di portatori di interessi, tali alleanze contribuiranno a conseguire obiettivi strategici essenziali dell'UE nel settore della microelettronica e a rafforzare la posizione industriale dell'Europa nel mercato mondiale del cloud e dell'edge computing, in particolare affrontando la tendenza a una maggiore distribuzione e a un maggior decentramento delle capacità di elaborazione dei dati e la necessità di abilitare un ecosistema cloud federato e non vincolato a un fornitore.

    La Commissione sta inoltre valutando di costituire: i) un'alleanza per i lanciatori spaziali che riunisca tutti i soggetti, grandi e piccoli, al fine di lavorare per un accesso dell'UE allo spazio che sia competitivo a livello mondiale, efficiente in termini di costi e autonomo; e ii) un'alleanza per un'aviazione a emissioni zero per preparare il mercato a configurazioni di aeromobili a carattere dirompente (a idrogeno, a energia elettrica ecc.), mobilitando gli investimenti esistenti nell'ambito dell'iniziativa Clean Sky e contribuendo all'obiettivo della neutralità climatica dell'Europa entro il 2050, operando in piena complementarità con l'alleanza per i combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio 41 attualmente allo studio.

    La Commissione continuerà a sostenere gli sforzi degli Stati membri per mettere in comune le risorse pubbliche attraverso importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) in settori in cui il mercato non è in grado, da solo, di realizzare innovazioni pionieristiche, come è avvenuto nei settori delle batterie 42 e della microelettronica 43 . Gli Stati membri e le imprese hanno espresso interesse a partecipare ad altri IPCEI, come quelli sul cloud di prossima generazione, sull'idrogeno, sull'industria a basse emissioni di carbonio e sui prodotti farmaceutici, nonché a un secondo IPCEI sui semiconduttori all'avanguardia. La Commissione esaminerà attentamente tali piani di progetto e, se soddisfano i criteri pertinenti, li accompagnerà finché giungano a maturità. In determinati casi, come in quello delle batterie, le alleanze industriali possono contribuire alla preparazione di tali IPCEI.

    Il bilancio dell'UE può inoltre sostenere investimenti in settori di importanza strategica. Ad esempio, i piani nazionali per la ripresa e la resilienza possono includere contributi ai comparti degli Stati membri nell'ambito del programma InvestEU e gli Stati membri potrebbero utilizzare parte delle loro dotazioni nazionali per investire in tali settori.

    Le dipendenze strategiche possono avere un impatto particolare sulle PMI, ad esempio per i costi di passaggio più elevati o per la mancanza di vivaci comunità di start-up e di piccoli fornitori innovativi. Nel 2021, con un bilancio combinato di 61 milioni di EUR nell'ambito del programma per il mercato unico, la piattaforma europea di collaborazione tra cluster e la rete Enterprise Europe rafforzeranno le azioni per aiutare le PMI ad affrontare le perturbazioni e le vulnerabilità o a diversificarsi stringendo legami con nuovi partner locali e transfrontalieri, accrescendone in tal modo la resilienza. Le soluzioni digitali, come gli spazi di dati sulla produzione industriale, renderebbero inoltre più flessibili le catene di approvvigionamento. 

    La leadership mondiale in campo tecnologico va di pari passo con la leadership nel definire le norme e nel garantire l'interoperabilità. La convergenza mondiale sulle stesse norme internazionali contribuisce a ridurre i costi di adattamento e rafforza le catene del valore unionali e globali. Affinché l'UE possa mantenere la propria influenza nella definizione di norme a livello mondiale, il suo sistema di normazione, che è un elemento centrale del mercato unico, deve funzionare in modo agile ed efficiente. Che si tratti di idrogeno, batterie, eolico offshore, sostanze chimiche sicure, cibersicurezza o dati spaziali, la nostra industria ha comunque bisogno di norme europee e internazionali che ne sostengano tempestivamente la duplice transizione. Per la competitività e la resilienza delle industrie dell'UE è inoltre fondamentale stabilire un leadership mondiale in relazione a tali norme prioritarie.

    La Commissione presenterà una strategia in materia di normazione: tale strategia favorirà una presa di posizione più energica a difesa degli interessi europei nel campo della normazione (nell'UE e a livello mondiale) e una collaborazione aperta con i propri interlocutori in alcuni settori di interesse reciproco (ad esempio con gli Stati Uniti e il Canada sull'uso legittimo ed etico dell'IA). In tale contesto la Commissione valuterà se siano necessarie modifiche del regolamento sulla normazione per conseguire tali obiettivi. Una task force congiunta tra la Commissione e l'Organizzazione europea di normazione (OEN) definirà soluzioni concordate per adottare rapidamente le norme ritenute cruciali. La Commissione presterà inoltre particolare cura nell'anticipare le esigenze di normazione a sostegno della duplice transizione degli ecosistemi industriali.

    Le imprese europee devono beneficiare di condizioni di parità a livello mondiale e nel mercato unico. Le politiche dell'UE in materia di concorrenza e di commercio devono continuare a combattere energicamente le pratiche sleali e coercitive, favorendo nel contempo la cooperazione internazionale per risolvere problemi comuni a livello mondiale. Insieme alla presente comunicazione la Commissione propone uno strumento giuridico per affrontare gli effetti potenzialmente distorsivi delle sovvenzioni estere nel mercato unico. Tale strumento garantirà che, a differenza di quanto avvenuto in passato, le sovvenzioni potenzialmente distorsive concesse da governi stranieri alle imprese che desiderano acquisire un'impresa unionale o presentare offerte nell'ambito di appalti pubblici siano oggetto di controlli. La Commissione continuerà ad affrontare con i nostri partner commerciali la questione delle sovvenzioni distorsive all'industria.

    La spesa pubblica destinata agli appalti ammonta ogni anno al 14 % del PIL dell'UE. Il quadro europeo in materia di appalti pubblici può contribuire a rafforzare la competitività delle imprese, anche attraverso l'uso di criteri strategici, in particolare per gli appalti verdi, sociali e per le soluzioni innovative, garantendo nel contempo la trasparenza e la concorrenza. È inoltre importante aumentare gli appalti per soluzioni digitali innovative e gli appalti di R&S 44 . Oltre a ciò la Commissione elaborerà orientamenti sull'utilizzo efficace degli appalti pubblici per rafforzare la resilienza degli ecosistemi chiave attraverso un pacchetto di strumenti pensati per aiutare gli acquirenti pubblici a individuare e affrontare i rischi strategici di approvvigionamento e le dipendenze strategiche e a diversificare la base di fornitori.

    AZIONI PRINCIPALI

    CALENDARIO

    Adottare una proposta per affrontare gli effetti potenzialmente distorsivi delle sovvenzioni estere nel mercato unico

    Maggio 2021

    Riesaminare periodicamente le dipendenze strategiche e monitorare i rischi ad esse associati

    A partire dal 2021

    Sondare la possibilità di partenariati e cooperazione a livello internazionale per affrontare le dipendenze strategiche

    A partire dal 2021

    Avviare alleanze per i processori e le tecnologie a semiconduttori, i dati industriali, l'edge e il cloud

    2o trimestre 2021

    Rafforzare le azioni sulle perturbazioni e le vulnerabilità della catena di approvvigionamento delle PMI

    4o trimestre 2021

    Adottare una strategia in materia di normazione

    3o trimestre 2021

    Elaborare orientamenti per individuare e affrontare le dipendenze strategiche attraverso gli appalti pubblici

    1o trimestre 2022

    5.Accelerare la duplice transizione

    La strategia industriale 2020 conteneva un elenco di azioni (molte delle quali sono già state attuate 45 ) a sostegno della transizione verde e digitale dell'industria dell'UE, ma la pandemia ha inciso pesantemente sulla rapidità e sulla portata di tale trasformazione. È più che mai chiaro che le imprese che perseguono la sostenibilità e la digitalizzazione hanno maggiori probabilità di successo delle altre. Per tale motivo la trasformazione digitale delle imprese è uno dei quattro punti cardinali della bussola per il digitale 46 .

    Tracciare insieme percorsi di transizione tra gli ecosistemi industriali rilevanti

    La relazione annuale sul mercato unico 2021 47 presenta una prima analisi delle sfide affrontate dai 14 ecosistemi industriali individuati finora, come pure delle iniziative trasformative già intraprese per realizzare la duplice transizione e aumentare la resilienza. A titolo illustrativo, il documento di lavoro dei servizi della Commissione sull'acciaio europeo competitivo e pulito 48 esamina nel dettaglio il significato della transizione verde e digitale per il settore siderurgico e spiega le modalità attraverso le quali le misure politiche dell'UE sostengono l'industria nel guidare tale transizione. 

    Ove necessario, tali analisi possono servire a tracciare, in collaborazione con l'industria, le autorità pubbliche, le parti sociali e gli altri portatori di interessi, percorsi di transizione per gli ecosistemi. Tali percorsi offriranno una migliore comprensione dal basso verso l'alto della portata, dei costi, dei benefici a lungo termine e delle condizioni degli interventi che devono accompagnare la duplice transizione per gli ecosistemi di maggiore rilevanza, conducendo a un piano attuabile a favore della competitività sostenibile. Tale piano dovrebbe tenere conto dei contributi pertinenti, quali le tabelle di marcia per le tecnologie industriali annunciate nella comunicazione sullo Spazio europeo della ricerca 49 e quelle elaborate nell'ambito del piano d'azione sulle sinergie tra l'industria civile, della difesa e dello spazio 50 . 

    La priorità dovrebbe essere data agli ecosistemi e ai settori che si trovano ad affrontare le sfide maggiori per conseguire gli obiettivi in materia di clima e di sostenibilità e per abbracciare la trasformazione digitale, e la cui competitività dipende dalla loro capacità di farlo, come le industrie ad alta intensità energetica (compresi i settori chimico e siderurgico) 51 e l'edilizia, nonché i settori fortemente colpiti dalla crisi, che trarrebbero vantaggio da un'accelerazione della duplice transizione che ne stimoli la ripresa (come il settore turistico e la mobilità 52 ).

    Accrescere la prospettive economiche offerte dalla transizione verde e digitale

    Il comparto industriale dell'UE ha accolto le sfide e le opportunità che la duplice transizione porta con sé: è pronto a investire, ma chiede prevedibilità e reali prospettive economiche, con un quadro normativo coerente e stabile per accedere alle capacità e alle infrastrutture, ai finanziamenti per l'innovazione e l'attuazione, alle materie prime e all'energia decarbonizzata, alle misure sul lato della domanda per prodotti circolari e climaticamente neutri nonché alle competenze adeguate. Si tratta di elementi necessari per una transizione competitiva.

    L'UE ha l'opportunità immediata di accrescere tali prospettive economiche nei suoi sforzi per la ripresa. Il bilancio dell'UE e NextGenerationEU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, dovrebbero essere utilizzati come un trampolino di lancio per accelerare la ripresa in Europa e per rafforzare l'impegno a favore della transizione verde e digitale. In considerazione della loro rilevanza in tutti gli Stati membri, degli ingenti investimenti necessari e del loro potenziale per creare occupazione e crescita e trarre vantaggio dalla transizione verde e digitale, la Commissione ha fortemente incoraggiato gli Stati membri a includere nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza investimenti e riforme in un numero limitato di settori faro 53 . La Commissione sta ora valutando attentamente i piani nazionali e ne monitorerà l'attuazione per garantire in particolare che almeno il 37 % dei finanziamenti sia destinato agli investimenti verdi e almeno il 20 % dei finanziamenti sia destinato alla digitalizzazione. Molti piani nazionali per la ripresa e la resilienza convoglieranno i finanziamenti verso gli investimenti verdi e digitali delle PMI. I fondi della politica di coesione 2021-2027 saranno fortemente incentrati sulla duplice transizione, contribuendo alla trasformazione verde e digitale dell'economia dell'UE.

    I piani per la ripresa e la resilienza offrono un'opportunità senza precedenti di unire le forze in progetti multinazionali per sviluppare capacità critiche digitali e verdi. Diversi Stati membri hanno manifestato l'intenzione di includere progetti multinazionali nel rispettivo progetto di piano nazionale. Tali progetti potrebbero accelerare gli indispensabili investimenti nei settori dell'idrogeno, dei corridoi 5G, dell'infrastruttura e dei servizi comuni di dati, dei trasporti sostenibili, della blockchain o dei poli europei dell'innovazione digitale. La Commissione sta valutando le opzioni per un meccanismo efficace volto ad accelerare l'attuazione di tali progetti multinazionali, che consenta in particolare di combinare eventuali finanziamenti degli Stati membri e dell'UE 54 .

    L'applicazione delle norme in materia di concorrenza, in particolare di quelle sugli aiuti di Stato, garantirà che i fondi pubblici per la ripresa non sostituiscano gli investimenti privati ma ne stimolino di nuovi. La Commissione sta inoltre effettuando un approfondito riesame delle norme dell'UE in materia di concorrenza per assicurarsi che tali norme siano idonee a sostenere la transizione verde e digitale a vantaggio dei cittadini europei, in un momento in cui sta cambiando profondamente anche il contesto competitivo mondiale. Il riesame delle norme sugli aiuti di Stato nei settori dell'ambiente e dell'energia migliorerà la capacità degli Stati membri di sostenere le imprese nella decarbonizzazione dei processi produttivi e nell'adozione di tecnologie più rispettose dell'ambiente nel contesto del Green Deal e della nuova strategia industriale. Le norme in materia di aiuti di Stato sugli IPCEI contribuiscono a catalizzare gli investimenti transfrontalieri in innovazioni rivoluzionarie, nelle situazioni in cui il mercato da solo non se ne assumerebbe il rischio e soltanto quando gli effetti positivi della correzione di un evidente fallimento del mercato superano il rischio di distorsioni del mercato unico. Sebbene la recente valutazione dell'attuale comunicazione sugli IPCEI abbia dimostrato che le disposizioni funzionano bene, sarebbero necessari alcuni adeguamenti mirati, anche per accrescerne ulteriormente l'apertura, per facilitare la partecipazione delle PMI a tali programmi e per fornire orientamenti sui criteri per mettere in comune i fondi provenienti dai bilanci nazionali e dai programmi dell'UE. I nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale consentiranno agli Stati membri di aiutare le regioni meno favorite (impegnate a recuperare terreno e a ridurre le disparità) e le regioni che affrontano sfide strutturali o legate alla transizione, garantendo nel contempo parità di condizioni tra gli Stati membri.

    Nella sua valutazione degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a favore della banda larga la Commissione sta valutando se le norme in questione siano adatte allo scopo e in linea con i recenti sviluppi tecnologici e di mercato, in modo da poter sostenere pienamente le ambizioni dell'UE in materia di sviluppo delle infrastrutture a banda larga, in linea con gli obiettivi strategici illustrati tra l'altro nelle comunicazioni sulla società dei Gigabit e sul decennio digitale. Inoltre, il riesame in corso delle norme antitrust applicabili agli accordi orizzontali tra imprese affronterà tra l'altro temi fondamentali per la transizione verde e digitale, quali gli accordi di ricerca e sviluppo, e fornirà orientamenti sui cosiddetti "accordi di sostenibilità" e sugli accordi favorevoli alla concorrenza per la condivisione e la messa in comune dei dati. Analogamente, il riesame in corso del regolamento di esenzione per categoria relativo agli accordi verticali e degli orientamenti sulle restrizioni verticali mira ad avvicinare le norme applicabili alle nuove realtà del mercato, caratterizzate in particolare dall'aumento del commercio elettronico e delle vendite online, e a fornire alle imprese orientamenti aggiornati su tali questioni. Anche la comunicazione sulla definizione del mercato sta subendo una revisione, che tiene conto di sviluppi quali la digitalizzazione e la globalizzazione. Con il riesame della politica commerciale la Commissione ha elaborato un piano per far sì che la politica commerciale svolga appieno il proprio ruolo nella duplice transizione. Nel contesto dell'attenzione che sta dedicando all'attuazione degli accordi commerciali e di investimento, l'UE si avvarrà di tutta la flessibilità insita negli accordi commerciali esistenti affinché siano idonei allo scopo e rispondano alle nuove sfide connesse alla transizione verde e digitale.

    Per sostenere il finanziamento di una ripresa verde la Commissione sta elaborando la sua strategia rinnovata in materia di finanza sostenibile e un'iniziativa legislativa sul governo societario sostenibile, che stabilisce un dovere di diligenza per le imprese. Inoltre il sostegno agli investimenti verdi sarà abbinato all'elaborazione di nuove norme per la finanza verde.

    Prima della pausa estiva del 2021 la Commissione presenterà il pacchetto "Pronti per il 55 %", che presenterà una revisione coerente degli strumenti chiave del pacchetto clima ed energia 2030 al fine di realizzare un'Europa a impatto climatico zero entro il 2050. La Commissione presenterà un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per determinati settori al fine di affrontare meglio il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, nel pieno rispetto delle norme dell'OMC. Finché non saranno in vigore disposizioni alternative pienamente efficaci, occorrerà continuare a utilizzare gli strumenti esistenti per affrontare i rischi di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio delle industrie ad alta intensità energetica esposte alla concorrenza mondiale. Data la varietà degli approcci alla fissazione del prezzo del carbonio a livello mondiale, la Commissione continuerà a rivolgersi ai partner internazionali dell'UE per cercare basi di cooperazione in questo settore.

    Il programma Orizzonte Europa, con tutti i suoi strumenti (partenariati 55 , il Consiglio europeo per l'innovazione e l'Istituto di innovazione e tecnologia) sosterrà l'ecosistema paneuropeo dell'innovazione di prossima generazione per la transizione verde e digitale. Il Fondo per l'innovazione continuerà a fornire un sostegno fondamentale alla dimostrazione commerciale di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio in molteplici settori. Nell'ambito della proposta di revisione della direttiva EU ETS, la Commissione sta valutando la possibilità di proporre un approccio europeo per i contratti per differenza carbonio utilizzando i proventi del sistema di scambio di quote di emissione e integrando altre forme di sostegno previste dal Fondo per l'innovazione.

    Gli attuali investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili, nello stoccaggio dell'energia, nelle reti, nelle interconnessioni e nella trasformazione industriale dell'UE sono troppo lenti 56 . Affinché la transizione verde porti con sé una competitività autenticamente sostenibile, l'industria deve poter accedere a un'energia elettrica abbondante, decarbonizzata e a prezzi accessibili e sono necessari ulteriori sforzi in tal senso. La Commissione collaborerà con gli Stati membri per accrescere le loro ambizioni in materia di energie rinnovabili e per snellire le procedure di autorizzazione. Il Laboratorio di geografia dell'energia e dell'industria, uno strumento che il Centro comune di ricerca della Commissione sta sviluppando in collaborazione con i portatori di interessi dell'industria, fornirà informazioni geospaziali alle imprese e ai pianificatori dell'infrastruttura energetica. I consumatori industriali, le PMI e le comunità possono inoltre collaborare nell'ambito di progetti per le energie rinnovabili e il miglioramento dell'impronta ambientale al fine di garantirsi la sicurezza dei prezzi a lungo termine. Nel giugno 2021, nell'ambito della revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, la Commissione prenderà in considerazione misure per sostenere l'adozione di accordi per l'acquisto di energia elettrica rinnovabile da parte delle imprese ed eliminare eventuali ostacoli ingiustificati.

    L'espansione del mercato e la crescita della domanda mondiale di turbine eoliche, pannelli solari fotovoltaici e tecnologie energetiche intelligenti rappresentano un'opportunità fondamentale, in quanto un mercato di dimensioni più grandi dovrebbe determinare una riduzione dei costi energetici per l'industria e per la società in generale. La Commissione accoglie con favore gli sforzi volti ad aumentare la produzione di queste tecnologie nell'UE, come l'Iniziativa solare europea, che è stata promossa dall'industria. La Commissione sta inoltre lavorando a misure di progettazione ecocompatibile per i pannelli solari, comprese eventuali prescrizioni in materia di impronta di carbonio.

    L'alleanza europea per le materie prime (European Raw Materials Alliance - ERMA) sta creando una riserva di progetti per le catene del valore delle terre rare e dei magneti nonché per i materiali per lo stoccaggio e la conversione dell'energia. Se tutti i progetti individuati dall'ERMA fossero attuati, entro il 2030 fino al 60 % della capacità di energia eolica installata annualmente nell'UE potrebbe dipendere da magneti di terre rare prodotti nell'Unione e la produzione interna potrebbe coprire il 20 % della domanda unionale di nichel prevista entro il medesimo anno 57 . 

    Sarà fondamentale proseguire gli sforzi per una progettazione sostenibile dei prodotti, per un'economia circolare e per l'aumento della raccolta e del riciclaggio delle materie prime e rivestirà un'importanza essenziale anche un mercato funzionante per le materie prime secondarie. La proposta di regolamento sulle batterie presentata dalla Commissione stabilisce un quadro normativo innovativo che copre l'intero ciclo di vita delle batterie.

    Le PMI possono trarre vantaggio dalla transizione verde ma hanno bisogno di consulenza e sostegno finanziario per ricavarne il massimo beneficio. La rete Enterprise Europe sta già istituendo consulenti in materia di sostenibilità con il compito di fornire consulenza specifica alle PMI; tali consulenti saranno pienamente operativi a partire dal 2022 e promuoveranno sia l'innovazione delle PMI nella produzione di energia elettrica decarbonizzata, compreso l'uso di pannelli solari, sia l'efficienza energetica. Anche la digitalizzazione è essenziale per le PMI: tutte le piattaforme pertinenti 58 collaboreranno quindi per sostenere le PMI nei loro ecosistemi, ad esempio adottando modelli di business basati sui dati e soluzioni contro le minacce informatiche. Entro il 2023 il programma Europa digitale immetterà 310 milioni di EUR nei poli europei dell'innovazione digitale, che offriranno alle PMI un sostegno locale nella trasformazione digitale e nell'accesso alla sperimentazione tecnologica. Nel 2021 il Consiglio europeo per l'innovazione destinerà inoltre 1,1 miliardi di EUR in sovvenzioni e finanziamento tramite equity, principalmente alle start-up e alle PMI innovative.

    La Commissione si adopererà per rafforzare le sinergie tra la transizione sostenibile e quella digitale. Le soluzioni digitali, come i gemelli digitali nella fabbricazione avanzata, possono contribuire a ottimizzare i processi in tutti gli ecosistemi. La Coalizione digitale verde europea promossa dall'industria misurerà l'impatto di soluzioni digitali per rendere verdi settori chiave e ne accelererà la diffusione. Per tener fede agli impegni assunti nell'ambito della bussola per il digitale 59 la Commissione intende individuare ulteriori misure per conseguire l'obiettivo della neutralità carbonica delle tecnologie TIC e aumentare la diffusione delle tecnologie digitali al fine di ridurre l'impronta ambientale di altri ecosistemi.

    La transizione verde e digitale non può essere realizzata senza una condivisione dei dati equa e più massiccia, in particolare per ottimizzare la sostenibilità e sviluppare prodotti e servizi innovativi. Per contribuire a liberare il potenziale dei dati delle imprese e del settore pubblico, nel 2021 la Commissione proporrà una legge sui dati e continuerà a sostenere la creazione di "spazi comuni europei dei dati" settoriali, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, attraverso il prossimo programma Europa digitale. A livello internazionale, l'UE partecipa ai negoziati dell'iniziativa di dichiarazione congiunta dell'OMC sul commercio elettronico per definire le norme sul commercio digitale a livello mondiale. Per promuovere lo sviluppo di un'intelligenza artificiale sicura e affidabile, il 21 aprile 2021 la Commissione ha presentato una proposta di quadro normativo sull'IA e una revisione del piano coordinato sull'IA.

    Gli investimenti nelle competenze sono una componente importante degli investimenti nelle persone e saranno essenziali per sostenere la duplice transizione e per contribuire a una ripresa equa. L'agenda per le competenze per l'Europa sostiene la transizione verde e digitale con iniziative come il patto per le competenze, che contribuisce a mobilitare il settore privato e gli altri portatori di interessi per riqualificare la forza lavoro europea e aggiornarne le competenze. Il patto sostiene partenariati su vasta scala per le competenze a livello di ecosistema, alcuni dei quali hanno già presentato impegni in materia di qualificazione (industria automobilistica, microelettronica, industria aerospaziale e della difesa). Le tavole rotonde sulle competenze, organizzate dalla Commissione con i portatori di interessi di ciascun ecosistema, avranno coperto tutti gli ecosistemi entro la metà del 2021 e contribuiranno alla progettazione e all'attuazione dei percorsi definiti. Il bilancio dell'UE per il periodo 2021-2027 comprende una serie di strumenti a sostegno della riqualificazione e dell'aggiornamento delle competenze 60 . Anche i piani nazionali per la ripresa e la resilienza possono contribuire a tal fine, come pure un sostegno attivo ed efficace all'occupazione 61 .

    AZIONI PRINCIPALI

    CALENDARIO

    Co-creazione di percorsi di transizione verde e digitale per gli ecosistemi pertinenti, a cominciare dal turismo e dalle industrie ad alta intensità energetica

    Dal 2o trimestre 2021

    Azioni volte a promuovere accordi per l'acquisto di energia rinnovabile nella proposta di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili

    2o trimestre 2021

    Valutazione di un approccio europeo per i contratti per differenza carbonio nell'ambito della proposta di revisione della direttiva EU ETS

    2o trimestre 2021

    Laboratorio di geografia dell'energia e dell'industria

    Dal 4o trimestre 2021

    6.Conclusione: tornare più forti di prima insieme

    La nuova strategia industriale 2020 ha posto le basi per una politica industriale volta a sostenere la duplice transizione, a rendere l'industria dell'UE più competitiva a livello mondiale e a rafforzare l'autonomia strategica dell'Europa. Ha tratteggiato un nuovo modo di fare industria in Europa, adeguato alle ambizioni di oggi e alle realtà di domani. Si tratta di un cantiere ancora aperto, che si avvale dei punti di forza di cui dispone l'Europa, culla dell'industria: la nostra diversità e il talento dei nostri cittadini, dei nostri innovatori e creatori; i nostri valori e le tradizioni dell'economia sociale di mercato. Questa nuova strategia industriale è imprenditoriale nello spirito e nell'azione e più che mai valida.

    L'UE, i suoi Stati membri e l'industria stanno traendo dalla crisi i dovuti insegnamenti e sono pronti a rendere sostenibilmente competitiva l'industria europea. Ciò significa attuare e sviluppare le misure annunciate per l'industria, le PMI e il mercato unico nel pacchetto industriale del marzo 2020; significa inoltre tutelare il mercato unico, patrimonio centrale dell'Europa, garantire un'autonomia strategica aperta e accelerare la transizione verde e digitale sull'intero territorio dell'UE. La legislazione, la co-creazione, gli investimenti, i partenariati e la cooperazione internazionale hanno tutti un ruolo da svolgere. Il presente aggiornamento del pacchetto sulla politica industriale contribuirà al conseguimento di tali obiettivi.

    Per essere efficaci, tali sforzi devono essere sostenuti da solidi partenariati tra l'UE, gli Stati membri, le parti sociali, i portatori di interessi dell'industria e quelli di altri ambiti, tra gli ecosistemi industriali e al loro interno, sulla base del Forum industriale aperto e inclusivo dell'UE. Per gli ecosistemi più pertinenti, insieme agli altri portatori di interessi il Forum sosterrà lo sviluppo di percorsi di transizione e l'analisi delle dipendenze strategiche. Esso promuoverà le migliori pratiche e le soluzioni che interessano tutti gli ecosistemi e individuerà le esigenze di investimento transfrontaliere e trasversali agli ecosistemi e le opportunità di cooperazione.

    La Commissione continuerà a promuovere la titolarità politica della strategia industriale, proseguendo i dialoghi periodici con il Parlamento europeo e il Consiglio.

    L'UE cercherà di cooperare il più possibile a livello internazionale per costruire un'economia mondiale forte e basata sui principi dell'Unione, tra cui la parità di condizioni, la leadership nella normazione e nelle altre priorità di natura normativa e il rafforzamento della resilienza delle catene di approvvigionamento mondiali.

    (1)

     COM(2020) 102 final, https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020DC0102&qid=1620222146351&from=IT . Il "pacchetto sulla politica industriale 2020" comprende anche una strategia specifica per le piccole e medie imprese (PMI; COM(2020) 103 final) e azioni specifiche volte ad affrontare le barriere ad un mercato unico ben funzionante e a migliorare l'applicazione di norme concordate a livello comune (COM(2020) 93 final e COM(2020) 94 final).

    (2)

    La relazione annuale sul mercato unico 2021 (SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021) individua i seguenti 14 ecosistemi industriali: 1. Industria aerospaziale e della difesa, 2. Agroalimentare, 3. Edilizia, 4. Industrie culturali e creative, 5. Digitale, 6. Elettronica, 7. Industrie ad alta intensità energetica, 8. Energia-rinnovabili, 9. Salute, 10. Mobilità-trasporti-settore automobilistico, 11. Prossimità, economia sociale e sicurezza civile, 12. Vendita al dettaglio, 13. Industria tessile, 14. Turismo. Ulteriori ecosistemi possono essere individuati e la loro definizione adattata sulla base dei dialoghi dei portatori di interessi e dell'evoluzione delle realtà

    (3)

    L'attivazione della clausola di salvaguardia generale nel quadro del patto di stabilità e crescita, il quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia durante la pandemia di COVID-19, lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE) o l'iniziativa di investimento in risposta al coronavirus.

    (4)

    COM(2020) 456 final.

    (5)

    SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021.

    (6)

    SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021.

    (7)

     Commissione europea/Banca centrale europea (Novembre 2020), "Indagine sull'accesso delle imprese al finanziamento" (Survey on the access to finance of enterprises (SAFE)).

    (8)

    Conclusioni del Consiglio europeo, 1 e 2 ottobre 2020 (EUCO 13/20).

    (9)

    Risoluzione del Parlamento europeo del 25 novembre 2020 su una nuova strategia industriale per l'Europa (2020/2076(INI)).

    (10)

    Conclusioni del Consiglio "Competitività", 11 settembre 2020 e 16 novembre 2020.

    (11)

    SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021.

    (12)

    In risposta alla richiesta del Consiglio europeo del 2 ottobre 2020 di individuare le dipendenze strategiche, in particolare negli ecosistemi industriali più sensibili, e di proporre misure per ridurre tali dipendenze.

    (13)

    SWD(2020) 104, Energy security: good practices to address pandemic risks.

    (14)

    Raccomandazioni della Commissione e del Consiglio su un approccio comune coordinato in materia di restrizioni di viaggio.

    (15)

    Le analisi dell'OCSE hanno confermato che le catene globali del valore non solo massimizzano l'efficienza economica, ma che catene di approvvigionamento resilienti sono essenziali in tempi di crisi per assorbire shock, offrire opzioni di adeguamento e accelerare la ripresa. Cfr. Shocks, risks and global value chains: insights from the OECD METRO model, Giugno 2020.

    (16)

    https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/speech_21_745.

    (17)

    Cfr. SWD(2020) 54 final e SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021.

    (18)

    Esso rappresenta il 70 % del PIL dell'UE e una quota equivalente di occupazione.

    (19)

    La SMET è il forum ad alto livello in cui la Commissione e gli Stati membri collaborano alla ricerca di soluzioni per affrontare gli ostacoli al mercato unico che sono radicati nelle carenze a livello di applicazione o di attuazione. In questo primo anno la task force ha svolto un ruolo importante nella valutazione delle misure degli Stati membri in materia di frontiere e delle misure sulle restrizioni di viaggio che limitano la libera circolazione all'interno dell'UE.

    (20)

    SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021, allegato I.

    (21)

    SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021 e COM(2020) 93.

    (22)

    Per individuare i settori prioritari dovrebbe essere effettuata un'analisi approfondita del potenziale insito nelle norme armonizzate per agevolare le attività transfrontaliere, le potenzialità e l'apertura dei mercati e i benefici economici complessivi, anche per le PMI e per le donne imprenditrici. Le ricadute sulle condizioni di lavoro e sui diritti dei lavoratori saranno oggetto di considerazioni approfondite.

    (23)

    COM(2019) 426 final

    (24)

    Regolamento (UE) 2019/1020 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, sulla vigilanza del mercato e sulla conformità dei prodotti e che modifica la direttiva 2004/42/CE e i regolamenti (CE) n. 765/2008 e (UE) n. 305/2011.

    (25)

    COM(2021) 219 "Legiferare meglio: unire le forze per produrre leggi migliori", https://eur-lex.europa.eu/search.html?scope=EURLEX&text=52021DC0219&lang=it&type=quick&qid=1620381443767

    (26)

    Una delle cause all'origine dei ritardi di pagamento.

    (27)

    Secondo l'Osservatorio, l'ecosistema dell'edilizia dell'UE registra la durata delle controversie più lunga al mondo (in media 20 mesi per risolvere una controversia).

    (28)

    Secondo le stime, man mano che il sostegno diminuirà è probabile che, se non riuscirà ad accedere a nuove fonti di credito, l'11,4 % delle imprese verrà estromesso dal mercato. SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021.

    (29)

    Per quelle PMI che, conformemente all'articolo 3, paragrafo 1, lettera g), del regolamento InvestEU, hanno risentito negativamente degli effetti della crisi COVID-19 e che non si trovavano già in difficoltà in termini di aiuti di Stato alla fine del 2019.

    (30)

     A Public-Private Fund to support the EU IPO Market for SMEs — Studio della Commissione europea disponibile all'indirizzo: https://ec.europa.eu/info/evaluation-reports-economic-and-financial-affairs-policies-and-spending-activities_en; questo documento suggerisce che un fondo IPO pubblico-privato con un investimento pubblico di circa 740 milioni di EUR potrebbe far aumentare del 10 % le IPO delle PMI e delle imprese a media capitalizzazione in Europa.

    (31)

    Anche la relazione di previsione strategica 2021 della Commissione fornirà una prospettiva a lungo termine e trasversale sul rafforzamento dell'autonomia strategica aperta dell'Europa.

    (32)

    "Executive Order on America's Supply Chains".

    (33)

    La strategia farmaceutica per l'Europa prevede azioni per affrontare questi temi in relazione all'approvvigionamento di medicinali (COM(2020) 761).

    (34)

    La Commissione pubblicherà un'altra analisi dettagliata sulle catene di approvvigionamento critiche per il settore energetico entro l'estate 2021. L'analisi evidenzia il ruolo essenziale delle materie prime e delle materie trasformate critiche nel garantire la sicurezza energetica e nel determinare il successo della transizione verso l'energia pulita.

    (35)

    Documento di lavoro dei servizi della Commissione - Strategic dependencies and capacities, SWD(2021) 352.

    (36)

    https://ec.europa.eu/health/human-use/strategy/dialogue_medicines-supply_en.

    (37)

    COM(2021) 70, Piano d'azione sulle sinergie tra l'industria civile, della difesa e dello spazio.

    (38)

    COM(2021) 66.

    (39)

    Ad esempio, un'analisi degli ecosistemi sensibili individua circa 20 prodotti importati dalla Cina dai quali l'UE e gli USA dipendono fortemente (anche in campo sanitario, nelle industrie ad alta intensità energetica, nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e negli ecosistemi del digitale/dell'elettronica). Lo stesso vale per altri partner commerciali stretti dell'UE.

    (40)

    Comprese le agende strategiche di ricerca e innovazione dei partenariati di Orizzonte Europa sostenuti dall'industria e dagli Stati membri, che gettano le basi per le tabelle di marcia per le tecnologie industriali del SER (COM(2020) 628, pag. 10). Nel programma Orizzonte Europa sono proposti 49 partenariati pubblico-privato e quasi 25 miliardi di EUR di contributo dell'UE, con l'obiettivo di mobilitare almeno lo stesso importo da partner privati e Stati membri.

    (41)

    COM(2020) 789, Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente.

    (42)

    https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_21_226.

    (43)

    https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_18_6862.

    (44)

    La carenza di investimenti negli appalti per soluzioni innovative in Europa rispetto ai principali partner commerciali è maggiore nelle soluzioni digitali e negli appalti di R&S (il fattore è rispettivamente pari a 3 e a 5).

    https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/news/final-report-available-benchmarking-innovation-procurement-investments-and-policy-frameworks-across  

    (45)

    SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021, sezione 3 e allegato II.

    (46)

    COM(2021) 118 final.

    (47)

    SWD(2021) 351, Annual Single Market Report 2021, allegato III.

    (48)

    SWD(2021) 353, Toward Competitive and Clean European Steel.

    (49)

    COM(2020) 628 final, Un nuovo SER per la ricerca e l'innovazione.

    (50)

    COM(2021) 70 final, Piano d'azione sulle sinergie tra l'industria civile, della difesa e dello spazio.

    (51)

    Dovrebbero essere sviluppate sinergie tra i percorsi di transizione e le tabelle di marcia indicative volontarie, come previsto dal regolamento che istituisce la legge europea sul clima.

    (52)

    Tenendo conto della Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente (COM(2020) 789 final).

    (53)

    Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, COM(2020) 575 final. Le iniziative faro sono intitolate: Power up (premere sull'acceleratore); Renovate (ristrutturare); Recharge & refuel (ricaricare e rifornire); Connect (connettere); Modernise (modernizzare); Scale-up (espandere); Reskill & upskill (riqualificare e aggiornare le competenze).

    (54)

    Come annunciato nella comunicazione "Bussola per il digitale 2030", COM(2021) 118 final.

    (55)

    Riguardanti tra l'altro l'acciaio pulito, le industrie di trasformazione, l'idrogeno, le batterie, il trasporto su strada a emissioni zero, l'aviazione pulita, il trasporto per via navigabile a emissioni zero, l'ambiente costruito sostenibile e la produzione avanzata.

    (56)

    SWD(2020) 176 final, Impact Assessment accompanying the 2030 Climate Target Plan (tabella 12); Agora-Energiewende & EMBER (2021): The European Power Sector in 2020. Gli ultimi piani nazionali per l'energia e il clima indicano un aumento della produzione di energia eolica e solare di 72 TWh/anno tra il 2020 e il 2030, ma per raggiungere l'obiettivo climatico del 55 % sarebbe necessario un aumento di 93-100 TWh/anno.

    (57)

    Per il metodo di calcolo cfr. la sezione 5.1 del SWD(2021) 352, Strategic Dependencies and Capacities.

    (58)

    Rete dei poli europei dell'innovazione digitale, ECCP, EEN e Startup Europe.

    (59)

    COM(2021) 118 final, Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale.

    (60)

    Come il Fondo sociale europeo, il programma Erasmus o il programma Europa digitale.

    (61)

    Raccomandazione della Commissione relativa a un sostegno attivo ed efficace all'occupazione (C(2021) 1372 final).

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