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Document 52020XG0609(01)

Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio sul tema «Aumentare le opportunità per i giovani nelle zone rurali e remote» 2020/C 193/03

ST/8265/2020/INIT

OJ C 193, 9.6.2020, p. 3–10 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

9.6.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 193/3


Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio sul tema «Aumentare le opportunità per i giovani nelle zone rurali e remote»

(2020/C 193/03)

IL CONSIGLIO E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI, RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO,

RICONOSCENDO CHE:

1.

Tutti i giovani dovrebbero avere pari opportunità nel contesto del loro sviluppo personale e professionale, indipendentemente dagli ostacoli, comprese le sfide di natura geografica. Queste sfide si accentuano in tempi di crisi globali come quella del nuovo coronavirus (Covid-19), che provocano sconvolgimenti sociali e conseguenze economiche e possono anche indebolire e isolare i giovani.

2.

L’agenda strategica dell’UE 2019-2024 (1) riconosce che le disuguaglianze, che colpiscono soprattutto i giovani, rappresentano un grave rischio politico, sociale ed economico; assistiamo al manifestarsi di divisioni generazionali, territoriali ed educative e all’emergere di nuove forme di esclusione.

3.

Fino a tempi recenti, quasi un terzo della popolazione dell’UE, tra cui un numero significativo di giovani, viveva in un territorio rurale (2). È evidente che esistono differenze tra gli Stati membri per quanto riguarda la densità di popolazione e la struttura demografica, sia nelle zone rurali che in quelle remote. D’altro canto, si ritiene che l’urbanizzazione sia uno dei principali fattori di cambiamento attuali e che abbia un impatto significativo sulle future politiche dell’UE (3).

4.

La popolazione dell’Unione europea invecchia. Tale processo è più marcato nelle zone rurali e remote e, di conseguenza, in diversi Stati membri (4) tali aree hanno una percentuale più elevata di persone anziane. Tali squilibri intergenerazionali e geografici, in particolare se associati a condizioni socioeconomiche meno favorevoli, pongono sfide alla creazione e al mantenimento di servizi di supporto globali e di infrastrutture di servizi sostenibili capaci di rispondere alle necessità di tutti, con conseguenti possibili ripercussioni a lungo termine sulla coesione sociale e sulla solidarietà nelle zone rurali e remote.

5.

L’uguaglianza e la non discriminazione, l’inclusione e la partecipazione dei giovani figurano tra i principi guida alla base della strategia dell’UE per la gioventù 2019-2027, che tiene conto dei punti di vista espressi dai giovani nell’ambito degli obiettivi per la gioventù europea e del dialogo dell’UE con i giovani. In particolare, l’obiettivo per la gioventù europea n. 6 (far avanzare la gioventù rurale) mira a creare le condizioni che consentano ai giovani di esercitare i loro diritti e realizzare il loro potenziale nelle zone rurali.

6.

Per i giovani, le questioni ambientali e climatiche rappresentano uno dei settori che l’UE deve affrontare in via assolutamente prioritaria (5). La lotta ai cambiamenti climatici è uno dei principali fattori per la definizione delle politiche future (6). Dal momento che lo sviluppo rurale e i fondi strutturali dell’UE svolgono un ruolo importante nel conseguimento degli obiettivi ambientali dell’UE e nella lotta ai cambiamenti climatici, dovrebbero essere prese in considerazione ulteriori opportunità legate a settori quali l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca o il turismo per i giovani delle zone rurali e remote.

CONSIDERANDO:

7.

Le opportunità offerte dalle zone rurali e remote (7), quali la prossimità alla natura, i minori costi abitativi (8) e un maggiore senso di appartenenza a una comunità (9).

8.

I vincoli imposti dalle difficoltà in termini di accessibilità da e verso la maggior parte delle zone rurali e remote, tra cui alcune isole (10) in tutta l’UE, nonché le regioni ultraperiferiche dell’Unione (11) e i paesi e territori d’oltremare (12).

9.

Il processo di urbanizzazione e i suoi possibili effetti sulle zone rurali e remote, in particolare per quanto riguarda la percentuale di popolazione (giovani/anziani, donne/uomini (13), giovani laureati/giovani non laureati) e la necessità di garantire la disponibilità e l’accessibilità dei servizi pubblici e commerciali, delle attività ricreative, di un’occupazione e un’istruzione di qualità, delle infrastrutture digitali e fisiche, dei trasporti pubblici, degli alloggi e delle strutture di assistenza sociale e sanitaria, nonché la sostenibilità delle risorse naturali.

10.

L’importanza di tener conto della creatività, delle idee e delle opinioni dei giovani negli Stati membri, comprese quelle raccolte durante il 7° ciclo di consultazioni nel quadro del dialogo dell’UE con i giovani, nonché i contributi forniti durante la conferenza UE sulla gioventù tenutasi a Zagabria nel marzo 2020 (14) nel quadro del sottotema specifico «Opportunità per i giovani nelle zone rurali».

11.

I giovani NEET (15) nelle zone rurali e remote e la necessità di prestare particolare attenzione alle loro prospettive di istruzione, formazione e occupazione, dal momento che presentano un rischio più elevato di avere minori opportunità (16) e di essere maggiormente colpiti dalle condizioni dell’economia (17) rispetto ai giovani NEET nelle regioni urbane.

12.

L’impegno dell’Unione europea e dei suoi Stati membri ad attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e i relativi obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare per quanto riguarda gli insediamenti umani e gli obiettivi legati ai giovani.

13.

L’animazione socioeducativa come valido strumento per affrontare le disparità tra l’ambiente rurale e quello urbano, dato il suo potenziale nel contribuire a coinvolgere i giovani (di numerose fasce di età e vari ambienti di provenienza), compresi quelli che rischiano di essere lasciati indietro, in diversi tipi di attività all’interno delle rispettive comunità locali.

14.

Le opportunità occupazionali offerte dalle attività imprenditoriali, compreso l’impegno presso imprese sociali (18). Queste ultime sono uno strumento che consente ai giovani di affrontare adeguatamente le sfide sociali e occupazionali e offre la possibilità di utilizzare in modo efficace e sostenibile le risorse naturali e umane esistenti.

15.

In questo contesto, le attività nell’ambito dell’economia sociale e solidale (ESS) (19), che possono contribuire al miglioramento della situazione economica e sociale delle zone rurali e remote, consentendo quindi di rispondere ai bisogni e alle aspirazioni dei giovani residenti nelle zone rurali e remote.

16.

Il volontariato, quale una delle espressioni della cittadinanza attiva che può contribuire a garantire l’inclusione sociale dei giovani nelle zone rurali e remote e a promuovere la solidarietà tra le generazioni in dette zone, in particolare per contribuire alla resilienza delle comunità dinanzi ad avversità e crisi come quella della Covid-19.

17.

La cooperazione transfrontaliera tra zone rurali e remote nelle regioni frontaliere degli Stati membri, che potrebbe sostenerne lo sviluppo, offrendo così ulteriori opportunità ai giovani nei settori dell’istruzione e della formazione, del lavoro, della sanità e delle attività sociali e ricreative.

INVITANO GLI STATI MEMBRI, IN LINEA CON IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ E AI LIVELLI ADEGUATI, A:

18.

Promuovere approcci intersettoriali nell’elaborazione delle politiche giovanili e delle relative strategie volte a ridurre le disuguaglianze tra le zone urbane e le zone rurali/remote.

19.

Includere nelle politiche e strategie pertinenti, ove opportuno, piani d’azione o misure che rispecchino la prospettiva e le opinioni dei giovani nelle zone rurali e remote. Tali misure e piani d’azione dovrebbero essere elaborati sulla base di conoscenze, dati concreti, migliori pratiche e consultazioni con i giovani stessi, nonché di dati raccolti e disaggregati, anche per sesso, disabilità e altre prospettive pertinenti, in particolare qualora i servizi e/o le infrastrutture del caso siano inesistenti o debbano essere migliorati.

20.

Promuovere modelli efficaci di cooperazione intercomunale nel settore della gioventù nelle zone rurali e remote, ai fini della sensibilizzazione e della condivisione di migliori pratiche e dati concreti tra i diversi fornitori di servizi.

21.

Promuovere e facilitare la cittadinanza attiva e la partecipazione significativa dei giovani provenienti da ambienti diversi in zone rurali e remote nei processi decisionali su questioni che li riguardano attraverso strumenti adeguati, quali i consigli locali della gioventù e modalità di partecipazione innovative/alternative; promuovere la cooperazione tra le amministrazioni competenti a tutti i livelli, ove opportuno, svolgendo nel contempo consultazioni pubbliche (analogiche o digitali) come strumento per interagire con i giovani; incoraggiare le amministrazioni pubbliche a facilitare il lavoro delle organizzazioni guidate da giovani; e sostenere gli attori competenti che svolgono attività di animazione socioeducativa a tutti i livelli, compresa l’animazione socioeducativa di strada.

22.

Continuare a promuovere e migliorare la comprensione, il dialogo e la solidarietà intergenerazionali, al fine di sostenere gli scambi reciprocamente vantaggiosi tra generazioni, e incoraggiare i giovani a partecipare attivamente e in modo continuativo alla vita delle comunità locali nelle zone rurali e remote, anche nelle aziende agricole a conduzione familiare.

23.

Promuovere ulteriormente le attività di volontariato e solidarietà accessibili, quale strumento di inclusione sociale per tutti i giovani, in particolare quelli delle zone rurali e remote.

24.

Intensificare gli sforzi per garantire mezzi di trasporto pubblici regolari, sostenibili e a prezzi accessibili, al fine di collegare meglio le zone urbane e quelle rurali e remote.

25.

Migliorare, se del caso, le infrastrutture informatiche, compresa la connessione a banda larga ad alta velocità, al fine di aumentare l’accesso all’uso di tecnologie e servizi digitali.

26.

Promuovere, ove opportuno, la creazione di spazi per la gioventù (20) o, se del caso, migliorare quelli esistenti, nonché l’accesso remoto per i giovani che vivono in zone rurali e remote a diversi tipi di servizi, tra cui i servizi di animazione socioeducativa, quali l’animazione socioeducativa digitale e intelligente; incoraggiare inoltre la creazione di diversi servizi mobili, come quelli per il tempo libero e la consulenza, nonché dei centri di servizi multifunzionali.

INVITANO GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE EUROPEA, NELL’AMBITO DEI RISPETTIVI SETTORI DI COMPETENZA, A:

27.

Promuovere sinergie tra le diverse iniziative e i diversi strumenti dell’UE nel settore della gioventù e oltre, come Erasmus+, la garanzia per i giovani, il Corpo europeo di solidarietà, il Fondo sociale europeo o Interreg dell’UE (21), al fine di sensibilizzare maggiormente i giovani che vivono nelle zone rurali e remote, agevolare il loro accesso a tali programmi e semplificare l’aspetto amministrativo, come mezzo per gestire le sfide che si trovano ad affrontare.

28.

Incoraggiare lo scambio di migliori pratiche nell’utilizzo delle opportunità offerte dai programmi e dalle politiche per i giovani quali Erasmus+, il Corpo europeo di solidarietà e la garanzia per i giovani, nonché da altri pertinenti strumenti dell’UE, come il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo di sviluppo regionale, al fine di migliorare l’occupabilità, la mobilità e la partecipazione, nonché di promuovere i valori dell’UE (22); condividere le pratiche in materia di solidarietà e sviluppo delle comunità, in particolare in tempi di crisi e rafforzare la coesione sociale nelle comunità rurali e remote.

29.

Organizzare attività di apprendimento reciproco, quali seminari, attività di apprendimento tra pari o altre forme pertinenti di cooperazione formale e non formale che potrebbero coinvolgere le parti interessate di diversi settori strategici, compresi i giovani provenienti da contesti geografici e culturali diversi, al fine di esplorare la cooperazione intersettoriale e intraregionale in materia di accesso ai servizi.

30.

Promuovere ulteriormente l’attrattiva delle zone rurali e remote, con particolare attenzione ai benefici e alle opportunità che offrono in materia di risorse naturali disponibili, ove opportuno, e il relativo utilizzo sostenibile al fine di sensibilizzare in merito al potenziale per le attività imprenditoriali e dell’ESS (23), tenendo conto del fatto che le attività agricole esistenti, se del caso, dovrebbero essere mantenute e promosse il più possibile.

31.

Intensificare gli sforzi per migliorare le conoscenze, le abilità, le competenze e la fiducia dei giovani nel settore delle imprese, se del caso con particolare attenzione nei confronti delle giovani donne (24), per quanto riguarda il potenziale delle attività imprenditoriali e dell’ESS nelle zone rurali e remote.

32.

Tenere conto dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, in particolare delle più recenti relazioni scientifiche in entrambi i settori, nell’elaborare le politiche e le misure future relative ai giovani per le zone rurali e remote e fornire, se del caso, un’istruzione, una formazione e un accesso alle informazioni adeguati al fine di sensibilizzare i giovani che vivono in zone rurali e remote e promuovere la loro partecipazione alle questioni ambientali e climatiche.

33.

Se del caso, intensificare gli sforzi per incoraggiare i giovani a intraprendere attività agricole (25) e altre attività economiche nelle zone rurali e remote, attraverso diversi mezzi quali le sovvenzioni di avviamento, gli incentivi al reddito, le iniziative autonome dei giovani e l’istruzione e la formazione mirate.

34.

Incoraggiare la cooperazione tra le parti interessate con l’obiettivo generale di conseguire il diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi per i giovani nelle zone rurali e remote, con particolare attenzione alla riduzione dell’abbandono scolastico e all’aumento delle opportunità di parità di accesso all’istruzione, alla formazione e al lavoro.

35.

Promuovere l’istruzione e la formazione digitali nonché l’apprendimento non formale e le opportunità di animazione socioeducativa per migliorare il livello generale di capacità e competenze digitali, nonché per evitare l’isolamento dei giovani nelle zone rurali e remote e attenuare l’impatto delle crisi, come quella della Covid-19, ad esempio facilitando l’accesso a Internet e ai dispositivi TIC (26), se del caso, in tutte le zone rurali e remote.

36.

Promuovere la cooperazione tra le zone di frontiera rurali e remote dell’UE, avvalendosi dei pertinenti programmi quali Interreg dell’UE, al fine di migliorare le opportunità per i giovani locali. Continuare a esaminare e valutare le questioni che interessano i giovani nelle zone rurali e remote in fase di attuazione delle iniziative in corso come pure in fase di elaborazione di nuove iniziative, quali ad esempio una visione a lungo termine per le zone rurali e, se del caso, nel quadro delle attività connesse alla Conferenza sul futuro dell’Europa,

37.

allo spazio europeo dell’istruzione entro il 2025, all’aggiornamento del piano d’azione per l’istruzione digitale, al patto climatico e a una garanzia per i giovani rafforzata.

INVITANO LA COMMISSIONE EUROPEA A:

38.

Prendere in considerazione la ricerca e l’analisi, utilizzando strumenti esistenti quali Youth Wiki, e raccogliere dati disaggregati (anche per sesso, disabilità e altre prospettive pertinenti) per quanto riguarda le questioni relative ai giovani e al loro benessere nelle zone rurali e remote, al fine di contribuire a migliorare le conoscenze, gli elementi probatori e i dati per definire le politiche a tutti i livelli, anche tenendo presente la necessità di eventuali meccanismi di monitoraggio.

39.

Promuovere sinergie tra la politica dell’UE in materia di gioventù e altri programmi e politiche pertinenti dell’UE, ad esempio per quanto riguarda lo sviluppo rurale, l’agricoltura e la coesione sociale, anche promuovendo l’utilizzo dei risultati del dialogo dell’UE con i giovani al riguardo.

40.

Incoraggiare una debita attenzione alle sfide cui sono confrontati i giovani nelle zone rurali e remote nel quadro delle attività svolte nell’ambito del partenariato Unione europea-Consiglio d’Europa in materia di gioventù (27).

INVITANO IL SETTORE DELLA GIOVENTÙ DELL’UE (28) A:

41.

Contribuire allo sforzo di sensibilizzare i giovani e la popolazione in generale nelle zone rurali e remote per quanto riguarda le opportunità all’interno delle rispettive comunità locali, al fine di promuovere, da un lato, le opportunità relative al lavoro e all’attività professionale e, dall’altro, il ricorso alle misure disponibili nel settore per combattere gli stereotipi sulla gioventù rurale e promuovere in modo proattivo un’immagine positiva dei giovani nelle zone rurali e remote.

42.

Sfruttare al massimo le opportunità offerte da Erasmus+, dal Corpo europeo di solidarietà e da altri programmi pertinenti dell’UE al fine di realizzare il potenziale dei giovani uomini e delle giovani donne nelle zone rurali e remote.

(1)  Adottata dal Consiglio europeo il 20 giugno 2019.

(2)  Secondo la banca dati di Eurostat, nel 2018 il 49,2 % dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni viveva in zone rurali [popolazione dell’UE-28 per livello di istruzione conseguito, sesso, età e grado di urbanizzazione (%)].

(3)  https://espas.secure.europarl.europa.eu/orbis/sites/default/files/generated/document/en/ESPAS_Report2019.pdf [Global trends to 2030 — Challenges and Choices for Europe (Tendenze globali fino al 2030 — Sfide e scelte per l’Europa), ESPAS, aprile 2019].

(4)  https://www.unece.org/fileadmin/DAM/pau/age/Policy_briefs/ECE-WG1-25.pdf(UNECE Policy Brief on Ageing No. 18 (2017)]

(5)  https://ec.europa.eu/commfrontoffice/publicopinion/index.cfm/Survey/getSurveyDetail/instruments/FLASH/surveyKy/2224

(Eurobarometro 478).

(6)  Ibid. nota 3.

(7)  Cfr. le definizioni di «zone rurali» e di «zone remote» nell’allegato.

(8)  La percentuale di persone per le quali i costi abitativi risultano eccessivamente onerosi è inferiore nelle zone rurali dell’UE (statistiche europee su regioni e città, 2018).

(9)  Eurofound (2019), Is rural Europe being left behind?, European Quality of LIFE Survey 2016 (L’Europa rurale è lasciata indietro?, Indagine sulla qualità della vita in europea 2016), Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, Lussemburgo.

(10)  Le piccole isole abitate che non sono regioni ultraperiferiche o PTOM, ma che registrano una difficile accessibilità per la mancanza di ponti di collegamento, la scarsità di trasporti aerei e marittimi o altri fattori analoghi (cfr. la definizione di «zone remote» nell’allegato).

(11)  Quelle elencate all’articolo 349 del TFUE.

(12)  Quelli elencati nell’allegato II del TFUE.

(13)  Nelle zone rurali dell’UE, le donne rappresentano meno del 50 % della popolazione totale e rappresentano il 45 % della popolazione economicamente attiva. Secondo l’analisi, l’occupazione femminile nelle regioni rurali dell’UE (classe di età 15-64 anni) è aumentata di quasi il 2 % nel periodo 2013-2017 [The professional status of rural women in the EU (Lo status professionale delle donne nelle zone rurali dell’UE), Parlamento europeo, 2019].

(14)  https://mdomsp.gov.hr/UserDocsImages/Vijesti2020/Creating%20Opportunities%20for%20Youth%20-%20outcomes%20report%2027%20mar%202020.pdf

(15)  Giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo.

(16)  https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Statistics_on_young_people_neither_in_employment_nor_in_education_or_training#NEETs:_analysis_by_degree_of_urbanisation

(17)  https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Archive:Impact_of_the_economic_crisis_on_unemployment.

(18)  Cfr. la definizione nell’allegato.

(19)  Cfr. la definizione nell’allegato.

(20)  Cfr. la definizione nell’allegato.

(21)  https://interreg.eu/

(22)  Come stabilito all’articolo 2 TUE.

(23)  Cfr. la definizione nell’allegato.

(24)  Ibid. nota 13.

(25)  Ad esempio, solo il 6 % di tutte le aziende agricole dell’Unione europea è gestito da agricoltori di età inferiore ai 35 anni e convincere un numero maggiore di giovani a iniziare l’attività agricola costituisce una sfida importante (https://ec.europa.eu/info/food-farming-fisheries/key-policies/common-agricultural-policy/income-support/young-farmers_it)

(26)  Tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

(27)  https://pjp-eu.coe.int/en/web/youth-partnership

(28)  Cfr. la definizione nell’allegato.


ALLEGATO

A.   Riferimenti

Nell’adottare le presenti conclusioni, il Consiglio e i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, prendono atto dei seguenti documenti:

Agenda strategica dell’UE 2019-2024 (1).

Risoluzione del Consiglio dell’Unione europea e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, su un quadro di cooperazione europea in materia di gioventù: La strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027 (2018/C 456/01) (2)

Raccomandazione del Comitato dei ministri agli Stati membri dal titolo «Accesso dei giovani dei quartieri svantaggiati ai diritti sociali», [CM/Rec(2015)3] — Consiglio d’Europa (3)

Conclusioni del Consiglio sull’animazione socioeducativa digitale (4)

Conclusioni del Consiglio sui giovani e sul mondo del lavoro del futuro (5)

Conclusioni del Consiglio sull’istruzione e la formazione degli animatori socioeducativi (6)

Conclusioni del Consiglio sul ruolo dei giovani nell’affrontare le sfide demografiche nell’Unione europea (7)

Conclusioni del Consiglio relative alla promozione dell’imprenditorialità giovanile per favorire l’inclusione sociale dei giovani (8)

Conclusioni del Consiglio sull’animazione socioeducativa intelligente (9)

Il 7o ciclo del dialogo dell’UE con i giovani: risultati delle attività nell’ambito del dialogo dell’UE con i giovani negli Stati membri e in tutta Europa — «Creating Opportunities for Youth» (Creare opportunità per i giovani) (10)

European Charter on Local Youth work (Carta europea in materia di animazione socioeducativa locale) (11)

Erasmus + Inclusion & Diversity Strategy in the Field of Youth (strategia per l’inclusione e la diversità nel quadro del programma Erasmus+ nel settore della gioventù) (2014) (12)

Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (13)

Raccomandazione del Consiglio, del 22 aprile 2013, sull’istituzione di una garanzia per i giovani (14)

Raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2018, relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente (15)

B.   Definizioni

Ai fini delle presenti conclusioni, si applicano le definizioni che seguono:

«Zone rurali»

Le comunità amministrative locali al di fuori degli agglomerati urbani, caratterizzate generalmente da una minore densità di popolazione, da una specifica immagine socio-geografica e culturale, dalla vicinanza alle risorse naturali e quindi da prospettive economiche diverse, e che presentano allo stesso tempo esigenze precise per quanto concerne l’ulteriore miglioramento di servizi specifici destinati ai giovani e alla popolazione in generale.

«Zone remote»

Le comunità amministrative locali e regionali, situate principalmente al di fuori degli agglomerati urbani, caratterizzate da un difficile accesso fisico, principalmente a causa di barriere geografiche/naturali (comprese, tra l’altro, isole e/o montagne), associate a un trasporto pubblico limitato o meno frequente e/o a una difficile connettività digitale. Tali zone possono presentare le stesse caratteristiche menzionate per le «zone rurali». Anche le regioni ultraperiferiche dell’UE di cui all’articolo 349 TFUE sono considerate remote.

«Impresa sociale»

Un attore dell’economia sociale il cui principale obiettivo è esercitare un impatto sociale o ambientale nell’interesse generale, piuttosto che generare utili per i suoi proprietari o azionisti. Opera sul mercato producendo beni e servizi in modo imprenditoriale e innovativo e destinando i propri utili principalmente alla realizzazione di obiettivi sociali. È gestita in modo responsabile e trasparente, in particolare coinvolgendo dipendenti, clienti e altri soggetti interessati dalle sue attività commerciali (16).

«Economia sociale e solidale (ESS)»

Imprese e organizzazioni (cooperative, società di mutuo soccorso, associazioni, fondazioni e imprese sociali) che producono beni, servizi e conoscenze che rispondono alle esigenze della collettività per cui operano, perseguendo obiettivi sociali e ambientali specifici e promuovendo la solidarietà (17).

«Spazi per la gioventù»

Luoghi e infrastrutture gestiti dai giovani, caratterizzati dall’essere autonomi, aperti e sicuri, accessibili a tutti, che offrono supporto professionale per lo sviluppo e assicurano opportunità di partecipazione ai giovani (18).

«Settore della gioventù dell’UE»

In generale, l’insieme di organizzazioni, animatori socioeducativi, membri del mondo accademico e della società civile giovanile o altri esperti coinvolti nello sviluppo delle politiche per la gioventù che portano avanti attività e progetti pertinenti alla gioventù nell’UE (19).


(1)  https://www.consilium.europa.eu/media/39937/a-new-strategic-agenda-2019-2024-it.pdf

(2)  GU C 456 del 18.12.2018, pag. 1..

(3)  https://www.coe.int/en/web/youth/-/recommendation-on-the-access-of-young-people-from-disadvantaged-neighbourhoods-to-social-rights

(4)  GU C 414 del 10.12.2019, pag. 2.

(5)  GU C 189 del 5.6.2019, pag. 28.

(6)  GU C 412 del 9.12.2019, pag. 12.

(7)  GU C 196 dell’8.6.2018, pag. 16.

(8)  GU C 183 del 14.6.2014, pag. 18.

(9)  GU C 418 del 7.12.2017, pag. 2.

(10)  https://europa.eu/youth/sites/default/files/euyd_youth_dialogue_findings_-_version_for_general_release_24th_feb_2020_1.pdf

(11)  https://www.europegoeslocal.eu/wp-content/uploads/2019/10/20191002-egl-charter_ENG_online.pdf

(12)  https://ec.europa.eu/assets/eac/youth/library/reports/inclusion-diversity-strategy_en.pdf

(13)  Risoluzione A/RES/70/1 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 25 settembre 2015

(14)  GU C 120 del 26.4.2013, pag. 1.

(15)  GU C 189 del 4.6.2018, pag. 1.

(16)  Iniziativa per l’imprenditoria sociale — SEC(2011)1278 final.

(17)  Definizione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO).

(18)  Strategia dell’UE per la gioventù 2019-2027, allegato 3 sugli obiettivi per la gioventù europea, obiettivo 9, quarto obiettivo specifico (GU C 456 del 18.12.2018, pag. 16).

(19)  Conclusioni del Consiglio sui giovani e sul mondo del lavoro del futuro (cfr. nota 33).


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