COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 30.9.2020
SWD(2020) 320 final
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE
Relazione sullo Stato di diritto 2020
Capitolo sulla situazione dello Stato di diritto in Polonia
che accompagna il documento
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Relazione sullo Stato di diritto 2020
La situazione dello Stato di diritto nell’Unione europea
{COM(2020) 580 final} - {SWD(2020) 300 final} - {SWD(2020) 301 final} - {SWD(2020) 302 final} - {SWD(2020) 303 final} - {SWD(2020) 304 final} - {SWD(2020) 305 final} - {SWD(2020) 306 final} - {SWD(2020) 307 final} - {SWD(2020) 308 final} - {SWD(2020) 309 final} - {SWD(2020) 310 final} - {SWD(2020) 311 final} - {SWD(2020) 312 final} - {SWD(2020) 313 final} - {SWD(2020) 314 final} - {SWD(2020) 315 final} - {SWD(2020) 316 final} - {SWD(2020) 317 final} - {SWD(2020) 318 final} - {SWD(2020) 319 final} - {SWD(2020) 321 final} - {SWD(2020) 322 final} - {SWD(2020) 323 final} - {SWD(2020) 324 final} - {SWD(2020) 325 final} - {SWD(2020) 326 final}
Sintesi
Le riforme dell'ordinamento giudiziario introdotte in Polonia dal 2015 sono state oggetto di profonde controversie, a livello sia nazionale che dell'UE, e hanno suscitato serie preoccupazioni, molte delle quali persistono. Tali riforme, che hanno ripercussioni sul Tribunale costituzionale, sulla Corte suprema, sui tribunali ordinari, sul Consiglio nazionale della magistratura e sulla procura, hanno aumentato l'influenza del potere esecutivo e del potere legislativo sul sistema giudiziario e hanno quindi indebolito l'indipendenza della magistratura. Questa situazione ha indotto la Commissione ad avviare nel 2017 la procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 1, TUE, ancora all'esame del Consiglio. Nel 2019 e nel 2020 la Commissione ha avviato due nuove procedure di infrazione per salvaguardare l'indipendenza della magistratura, mentre la Corte di giustizia dell'UE ha emesso provvedimenti provvisori per sospendere i poteri della sezione disciplinare della Corte suprema per quanto riguarda i procedimenti disciplinari nei confronti dei giudici.
Per prevenire la corruzione e promuovere la trasparenza esiste un quadro giuridico e istituzionale sviluppato. Uno specifico programma anticorruzione del governo è incentrato sulla formazione e sull'orientamento dei funzionari. Tuttavia, sono state individuate carenze strutturali in ambiti quali gli attuali sistemi di dichiarazione della situazione patrimoniale e le norme in materia di lobbying. Sono in atto piani per la trasparenza della legislazione sulla vita pubblica al fine di riorganizzare le principali disposizioni di prevenzione in un unico atto giuridico, ma i continui ritardi destano preoccupazioni. Emergono anche preoccupazioni circa l'indipendenza delle principali istituzioni responsabili della prevenzione e della lotta alla corruzione, in particolare se si considera che l'Ufficio centrale anticorruzione è subordinato all'esecutivo e che il ministro della Giustizia svolge contemporaneamente le funzioni di procuratore generale.
Il quadro giuridico polacco in materia di pluralismo dei media si basa sia sulle garanzie costituzionali che sulla legislazione settoriale. Risultano in atto misure di salvaguardia per l'autorità di regolamentazione dei media, il Consiglio nazionale di radiodiffusione, ma sono state espresse alcune preoccupazioni in merito alla sua indipendenza. La riforma del 2016 ha anche ridimensionato il ruolo dell'autorità di regolamentazione, attribuendo le competenze in materia di gestione dei media pubblici polacchi a un Consiglio nazionale dei media (RMN). Il quadro giuridico sulla trasparenza della proprietà dei media non è ugualmente applicabile a tutti gli operatori dei media. Per quanto riguarda la tutela dei giornalisti, resta problematica la criminalizzazione dell'oltraggio a pubblico ufficiale.
Anche altre componenti del sistema di bilanciamento dei poteri sono sotto pressione. Sono state adottate riforme mediante procedure legislative accelerate, che lasciano scarso spazio per la consultazione dei portatori di interessi e limitate opportunità per l'opposizione di svolgere il suo ruolo nel processo legislativo. La Polonia ha una società civile dinamica e forti associazioni professionali di giudici e procuratori che partecipano al dibattito pubblico. Tuttavia, le organizzazioni sono state oggetto di dichiarazioni sfavorevoli da parte dei politici. Nonostante il contesto difficile, il difensore civico ha continuato a svolgere un ruolo chiave a garanzia dello Stato di diritto.
I.Sistema giudiziario
Il sistema giudiziario polacco è suddiviso in due rami principali, la magistratura amministrativa e quella ordinaria. La Corte suprema amministrativa e 16 tribunali amministrativi esercitano il controllo sulla pubblica amministrazione, compresa la legittimità dei provvedimenti degli organi degli enti pubblici locali e degli organi territoriali dell'amministrazione statale. La magistratura ordinaria, controllata dalla Corte suprema, è suddivisa in tre livelli: 11 corti di appello, 46 tribunali regionali e oltre 300 tribunali distrettuali. I giudici sono nominati dal Presidente della Repubblica su richiesta del Consiglio nazionale della magistratura. Il Tribunale costituzionale, che si pronuncia in particolare sulla legittimità costituzionale della legislazione, è composto da 15 giudici scelti dal Sejm (camera bassa del parlamento) con un mandato di 9 anni. La Costituzione affida al Consiglio nazionale della magistratura il compito di salvaguardare l'indipendenza della magistratura. Una peculiarità delle procure, che non fanno parte della magistratura indipendente, è che le funzioni di procuratore generale e di ministro della Giustizia sono svolte dalla stessa persona. La Costituzione prevede che gli avvocati e i consulenti legali possano autoregolamentare la loro attività professionale.
Indipendenza
Le riforme giudiziarie avviate nel novembre 2015 sono proseguite. Tali riforme sono state attuate mediante oltre 30 leggi relative all'intera struttura del sistema giudiziario, tra cui il Tribunale costituzionale, il Consiglio nazionale della magistratura, la Corte suprema, i tribunali ordinari, i tribunali amministrativi e la procura. Diversi aspetti della riforma giudiziaria suscitano serie preoccupazioni in merito allo Stato di diritto e in particolare all'indipendenza della magistratura. Questo è l'obiettivo principale della procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 1, TUE, avviata dalla Commissione europea, tuttora all'esame del Consiglio. Anche il Parlamento europeo ha espresso preoccupazioni in merito allo Stato di diritto in Polonia. Inoltre, alcuni aspetti di tali riforme sono oggetto di procedure di infrazione. La salvaguardia dell'indipendenza della magistratura in Polonia è stata una delle raccomandazioni specifiche rivolte al paese nell'ambito del semestre europeo 2020.
La percezione dell'indipendenza della magistratura presso i cittadini e le imprese è scarsa e in questi ultimi anni ha registrato una tendenza al ribasso. Nel 2019 il 34 % dei cittadini percepiva l'indipendenza dei tribunali e dei giudici come "abbastanza buona o molto buona" e il 27 % delle imprese condivideva tale percezione. Il motivo più spesso invocato per tale percezione di scarsa indipendenza della magistratura è legato alle ingerenze o alle pressioni esercitate dal governo e dai politici. Il dibattito pubblico sulla magistratura è caratterizzato da forti tensioni. Nel 2019, secondo quanto riportato dai media polacchi, alti funzionari sono stati coinvolti in una campagna diffamatoria nei confronti di giudici che criticavano apertamente le riforme giudiziarie.
Le sentenze della Corte di giustizia hanno confermato i requisiti di indipendenza della magistratura previsti dal diritto dell'UE. Nel 2019 la Corte di giustizia dell'Unione europea ("la Corte di giustizia") ha emesso due decisioni che stabiliscono che la legislazione contestata dalla Commissione nell'ambito della procedura di infrazione viola il diritto dell'UE per quanto riguarda i requisiti di indipendenza della magistratura. La Corte di giustizia si è pronunciata a sfavore delle modifiche al regime pensionistico dei giudici della Corte suprema, che comportavano la fine anticipata del mandato di circa un terzo dei giudici di tale organo giurisdizionale. Inoltre, la Corte di giustizia ha ritenuto che la legislazione polacca concernente il nuovo regime pensionistico dei giudici dei tribunali ordinari fosse contraria al diritto dell'UE, soprattutto perché non prevedeva garanzie sufficienti di indipendenza della magistratura. Prima delle decisioni, le autorità polacche avevano già modificato la legge nazionale. Inoltre, i tribunali polacchi hanno adito la Corte di giustizia in oltre 10 procedimenti pregiudiziali concernenti la riforma giudiziaria, per i quali sono state emesse finora due decisioni.
Le preoccupazioni in merito all'indipendenza e alla legittimità del Tribunale costituzionale, espresse dalla Commissione a norma della procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 1, TUE, non sono ancora state dissipate. Nel 2019 il difensore civico e la Corte suprema hanno continuato ad esprimere preoccupazioni in merito al funzionamento e alla legittimità del Tribunale. La commissione di Venezia, le organizzazioni internazionali e le ONG hanno ribadito le loro preoccupazioni in merito al Tribunale costituzionale. Il primo ministro, il presidente del Sejm, il Consiglio nazionale della magistratura e la neocostituita sezione disciplinare della Corte suprema hanno avviato procedimenti su questioni sensibili dal punto di vista politico, in particolare quelle relative alle riforme giudiziarie. Alcuni procedimenti giudiziari avviati dal procuratore generale e dalla sezione disciplinare mirano a valutare la compatibilità con la Costituzione delle disposizioni del trattato UE.
Il Consiglio nazionale della magistratura è composto principalmente da membri nominati a livello politico. La riforma giudiziaria del 2018 ha modificato la procedura di nomina dei giudici membri del Consiglio nazionale della magistratura (CNM). Ora i giudici membri, che costituiscono la maggioranza dei membri del CNM, sono nominati direttamente dal Sejm, anziché da loro pari come in precedenza. Per la nuova composizione del CNM non si è tenuto conto delle raccomandazioni del Consiglio d'Europa, il che costituisce una delle preoccupazioni espresse dalla Commissione nella sua proposta motivata adottata a norma della procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 1, TUE, relativa allo Stato di diritto in Polonia. Il 25 marzo 2019, su richiesta del CNM, il Tribunale costituzionale ha dichiarato che la nuova procedura di nomina dei giudici membri del CNM è conforme alla Costituzione. Il 19 novembre 2019, a seguito di un rinvio pregiudiziale della Corte suprema sull'indipendenza e l'imparzialità della nuova sezione disciplinare, la Corte di giustizia ha ritenuto che, per poter contribuire al processo di nomina dei giudici da parte del Presidente della Repubblica, il consiglio della magistratura debba essere a sua volta sufficientemente indipendente dal potere legislativo e dal potere esecutivo nonché dall'organo cui esso rilascia pareri. Il 23 gennaio 2020 la Corte suprema, facendo riferimento a tale decisione della Corte di giustizia, ha emesso una risoluzione in cui afferma che il CNM di recente composizione non è indipendente e sostiene che i nuovi giudici della Corte suprema da essa selezionati non sono autorizzati a pronunciarsi sulle cause. Successivamente, il Tribunale costituzionale ha ritenuto la risoluzione in contrasto con la Costituzione e con il diritto dell'UE, pronunciandosi su richiesta del primo ministro e del presidente del Sejm, con il sostegno del Presidente della Repubblica e del procuratore generale. La Corte suprema ha continuato tuttavia ad applicare la sua risoluzione. Il CNM continua a proporre candidati per le nomine dei magistrati al Presidente della Repubblica.
Alle due nuove sezioni della Corte suprema, istituite nel quadro della riforma del 2018, sono stati attribuiti nuovi poteri nel 2019. La sezione disciplinare e la sezione per il controllo straordinario e gli affari pubblici sono composte esclusivamente da nuovi giudici nominati su richiesta del Consiglio nazionale della magistratura (CNM) appena costituito. A seguito della decisione della Corte di giustizia del 19 novembre 2019, in tre decisioni la Corte suprema ha ritenuto che la sezione disciplinare non fosse un tribunale indipendente ai sensi del diritto nazionale e dell'UE. La legge del 20 dicembre 2019 ha conferito alla nuova sezione per il controllo straordinario e gli affari pubblici il potere esclusivo di decidere sulle questioni relative all'indipendenza della magistratura. Questa parte della suddetta legge è uno dei punti sollevati nelle procedure di infrazione avviate dalla Commissione il 29 aprile 2020. Alla nuova sezione disciplinare è stata inoltre attribuita la competenza di revocare l'immunità dei giudici nel caso in cui vengano promossi procedimenti penali nei loro confronti (competenza precedentemente esercitata dai tribunali disciplinari di primo grado). Questi nuovi poteri conferiti alle sezioni sono stati oggetto di critiche da parte di diverse istituzioni nazionali e della commissione di Venezia.
La Corte suprema è stata oggetto di nuove riforme, in particolare per quanto riguarda la procedura di nomina del primo presidente. Alcuni mesi prima del termine del mandato del primo presidente della Corte suprema, una nuova legge, adottata dalla camera bassa del parlamento (Sejm), ha modificato la procedura di nomina del nuovo primo presidente. La legge entrata in vigore nel febbraio 2020 prevede che il Presidente della Repubblica possa nominare un primo presidente ad interim, incaricato di organizzare la procedura di selezione dei candidati e di modificare il quorum necessario per la votazione in base a un elenco di candidati alla carica. Il 1º maggio 2020 il Presidente della Repubblica ha nominato un primo presidente ad interim tra i giudici che, secondo la summenzionata risoluzione della Corte suprema, non hanno più competenza a pronunciarsi. La procedura di selezione è stata oggetto di polemiche, soprattutto perché il primo presidente ad interim si è rifiutato di escludere da tale procedura i membri della sezione disciplinare, nonostante la mancanza di garanzie circa la loro indipendenza. Il 26 maggio 2020 il Presidente della Repubblica ha nominato un nuovo primo presidente, il quale è anche uno dei giudici che, secondo la summenzionata risoluzione della Corte suprema, non hanno più competenza a pronunciarsi.
Il regime disciplinare dei giudici è stato modificato ed è applicato attivamente. Il regime disciplinare, modificato sostanzialmente nel 2018, ha suscitato preoccupazioni in merito alla mancanza di garanzie idonee a tutelare l'indipendenza della magistratura, per il rischio che i giudici possano essere sanzionati a causa del contenuto delle decisioni giudiziarie, comprese le domande di pronuncia pregiudiziale alla Corte di giustizia. Permangono inoltre preoccupazioni in merito all'indipendenza della sezione disciplinare della Corte suprema, che funge da ultima istanza per i procedimenti disciplinari ed è composta esclusivamente da giudici scelti dal CNM di nuova composizione. Il 10 ottobre 2019 la Commissione ha deciso di deferire la Polonia alla Corte di giustizia, contestando queste nuove disposizioni. Il regime disciplinare consente ai giudici di essere sottoposti a procedimento disciplinare a seguito del contenuto delle loro decisioni giudiziarie o delle loro dichiarazioni sul funzionamento degli organi costituzionali polacchi. L'8 aprile 2020, a seguito di richiesta di provvedimenti provvisori, la Corte di giustizia ha ordinato alla Polonia di sospendere immediatamente l'applicazione delle disposizioni nazionali in materia di poteri della sezione disciplinare relativi ai procedimenti disciplinari riguardanti i giudici. A seguito dell'ordinanza, la sezione disciplinare ha rimesso una questione di diritto al Tribunale costituzionale, contestando la legittimità costituzionale delle disposizioni del Trattato su cui si fonda l'ordinanza che prescrive i provvedimenti provvisori. La legge del 20 dicembre 2019 ha ampliato ulteriormente la nozione di infrazione disciplinare e accresciuto il rischio per l'indipendenza della magistratura. Tale questione è un elemento della nuova procedura di infrazione avviata dalla Commissione il 29 aprile 2020. Il nuovo regime disciplinare e la legge del 20 dicembre 2019 hanno indotto i tribunali di altri Stati membri, nell'ambito della cooperazione giudiziaria nell'UE, a mettere in discussione le garanzie del sistema giudiziario polacco.
I giudici sono soggetti a numerose nuove prescrizioni. La legge del 20 dicembre 2019 obbliga tutti i giudici polacchi a rendere note informazioni personali, quali l'appartenenza ad associazioni, l'esercizio di funzioni in organizzazioni senza scopo di lucro o la loro adesione e il loro ruolo in partiti politici prima del 29 dicembre 1989. Tali disposizioni suscitano preoccupazioni circa il diritto al rispetto della vita privata e il diritto alla protezione dei dati personali garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE e dal regolamento generale sulla protezione dei dati. Queste nuove prescrizioni fanno seguito ad altre prescrizioni introdotte nel 2018 relative al prolungamento del servizio attivo dei giudici dei tribunali ordinari, che ora è deciso dal Consiglio nazionale della magistratura (CNM). Se, da un lato, tale modifica è stata una risposta alla procedura di infrazione, dall'altro non è stata sufficiente ad affrontare il problema dell'impatto sull'indipendenza della magistratura, a causa delle preoccupazioni in merito al CNM.
La legge del 20 dicembre 2019 ha introdotto il divieto generale per i tribunali polacchi di contestare i poteri di corti e tribunali, organi costituzionali e autorità di contrasto. La legge impedisce ai giudici polacchi di pronunciarsi sulla legittimità delle nomine dei magistrati e sul potere del giudice di svolgere funzioni giurisdizionali. Lo stesso divieto si applica ai giudici che valutano la legittimità della composizione di un collegio giudicante. Tali prescrizioni sono state contestate nelle procedure di infrazione avviate dalla Commissione il 29 aprile 2020. La stessa legge ha introdotto nuovi limiti alle dichiarazioni e alle azioni che possono essere rese e compiute da giudici, tribunali e altri organi indipendenti, ai quali ora è vietato contestare i poteri degli organi giudiziari e costituzionali e delle autorità di contrasto. La legge impone tale divieto anche per quanto riguarda le dichiarazioni o gli atti degli organi di autogoverno giudiziario che mettono in discussione le nomine dei magistrati. Tali modifiche hanno suscitato preoccupazioni presso le istituzioni nazionali e la commissione di Venezia. Per quanto riguarda i presidenti di tribunale, a seguito della destituzione di oltre 70 presidenti di tribunale da parte del ministro della Giustizia, non è stata proposta alcuna soluzione per porre rimedio a tale situazione. Una causa relativa a tali destituzioni è stata portata dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Il fatto che il ministro della Giustizia sia al tempo stesso procuratore generale suscita particolari preoccupazioni in merito al potere di impartire istruzioni in singole cause e di trasferire i procuratori. A seguito delle riforme attuate nel 2016, la carica di procuratore generale e quella di ministro della Giustizia sono state riunite. Il ministro della Giustizia esercita quindi direttamente i poteri conferiti al massimo grado della procura, compreso quello di impartire istruzioni ai procuratori in casi particolari. Nel 2019 il potere del procuratore generale, o dei procuratori di grado superiore, di impartire istruzioni in singoli casi (anche di non esercitare l'azione penale) è stato utilizzato in diverse occasioni, anche in casi politicamente significativi. Tale potere è stato oggetto di critiche, anche da parte della commissione di Venezia. Inoltre, il procuratore generale ha il potere di decidere di distaccare i procuratori, senza il loro consenso e senza fornire giustificazioni, per un periodo fino a 6 mesi. Può inoltre ridistribuire a sua discrezione le cause tra i procuratori e ciò ha destato ugualmente preoccupazioni circa il fatto che considerazioni di ordine politico potrebbero influire sullo svolgimento dei procedimenti penali.
Qualità
Dal 2016 i finanziamenti per il potere giudiziario hanno registrato un graduale aumento. La spesa pro capite della Polonia per i tribunali è pari all'incirca alla media dell'UE. Al tempo stesso, in Polonia il sistema giudiziario (compresi i procedimenti legali e il gratuito patrocinio) rappresenta una delle maggiori voci di spesa pubblica in percentuale del PIL.
Per quanto riguarda le risorse umane, alcune cariche giudiziarie restano vacanti. Si noti che, prima delle modifiche alla composizione del Consiglio nazionale della magistratura nel 2018, il ministro della Giustizia ha ritardato la pubblicazione dei posti vacanti nei tribunali, che è la condizione necessaria perché ci si possa candidare a tale carica. La questione è stata sollevata dal difensore civico
e dai rappresentanti delle associazioni giudiziarie
, i quali sostengono che la carenza di personale resta la ragione principale del calo di efficienza dei tribunali.
La digitalizzazione del sistema giudiziario ha ancora margini di miglioramento. Rispetto agli anni precedenti, la Polonia ha aumentato la disponibilità di informazioni online sul sistema giudiziario per i cittadini. Sebbene siano stati compiuti alcuni importanti progressi, sussiste tuttavia la necessità di introdurre strumenti informatici nell'ambito delle procedure giudiziarie. Le associazioni di giudici, il difensore civico e il Consiglio nazionale forense hanno chiesto un maggior impegno per la digitalizzazione dei tribunali, sostenendo che la mancata digitalizzazione è diventata un problema ricorrente durante la pandemia da COVID‑19.
Le riforme riguardanti il gratuito patrocinio, i diritti di cancelleria del tribunale e la procedura civile sono entrate in vigore nel 2019. In Polonia il gratuito patrocinio e la consulenza civile gratuita sono disponibili per chiunque non possa permettersi di ricevere consulenza a pagamento e che rilasci una dichiarazione in tal senso. Si prevede inoltre di consentire gradualmente la mediazione gratuita. Il Consiglio nazionale forense ha espresso preoccupazioni in merito alle modifiche del codice di procedura civile adottate nel 2019, che non contribuirebbero ad accelerare i procedimenti giudiziari
.
Efficienza
L'efficienza complessiva dei tribunali ordinari si avvicina alla media dell'UE per quanto riguarda la durata dei procedimenti. Tuttavia, nel 2018 si è registrato un aumento dei tempi stimati necessari a risolvere le cause civili e commerciali, nonché un deterioramento del tasso di risoluzione di tali cause. Mentre il numero di tali cause è diminuito, quello delle cause pendenti è aumentato. La Polonia continua a essere sottoposta alla vigilanza rafforzata del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa per quanto riguarda la durata dei procedimenti civili e penali.
L'efficienza dei tribunali amministrativi è superiore alla media dell'UE. Si ravvisa una lieve diminuzione nel numero di cause amministrative in entrata e nei tempi stimati necessari a risolverle. Il tasso di risoluzione di tali cause rimane al di sopra del 100 %.
II.Quadro anticorruzione
Il quadro giuridico e istituzionale per prevenire e combattere la corruzione è in gran parte operativo. L'Ufficio centrale anticorruzione è l'organo specializzato nella lotta alla corruzione. Esso riunisce le funzioni di intelligence e di polizia e può avviare procedimenti sia amministrativi che penali. La prevista legge sulla "trasparenza della vita pubblica" mira a riorganizzare le principali disposizioni preventive in un unico atto giuridico. In questo contesto, saranno modificati alcuni elementi, quali gli attuali sistemi di dichiarazione della situazione patrimoniale e le norme in materia di lobbying.
Nell'ultimo indice di Transparency International sulla percezione della corruzione, la Polonia ha ottenuto un punteggio di 58/100, collocandosi al 12º posto nell'Unione europea e al 41º posto a livello mondiale. Le indagini Eurobarometro dimostrano che il numero di polacchi interpellati che considerano la corruzione un fenomeno diffuso nel proprio paese (59 %) è inferiore alla media dell'UE (71 %), mentre il 37 % degli intervistati si sente personalmente colpito dalla corruzione nella vita quotidiana (media UE: 26 %). Per quanto riguarda l'imprenditoria, il 49 % delle aziende ritiene che la corruzione sia un fenomeno diffuso (media UE: 63 %) e il 27 % reputa che la corruzione rappresenti un problema per l'esercizio di attività commerciali (media UE: 37 %). Infine, il 43 % delle persone ritiene che i procedimenti giudiziari siano sufficientemente efficaci per scoraggiare le pratiche di corruzione (media UE: 36 %), mentre il 26 % delle aziende reputa che le persone e le imprese coinvolte in atti di corruzione di alti funzionari siano sanzionate in modo adeguato (media UE: 31 %).
È stata proposta un'iniziativa mirante a sviluppare ulteriormente il quadro giuridico anticorruzione. Il diritto penale polacco costituisce una solida base per le indagini, i procedimenti giudiziari e le sentenze riguardanti i reati di corruzione.
La Polonia dispone anche di un quadro giuridico per la prevenzione della corruzione, con vari atti giuridici che disciplinano questioni di etica e integrità nel settore pubblico nonché obblighi in materia di dichiarazione della situazione patrimoniale e dei conflitti di interesse. Sono state tuttavia espresse preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda la dichiarazione dei conflitti di interessi e della situazione patrimoniale. Una nuova legge sulla trasparenza della vita pubblica è attualmente in fase preparatoria avanzata, con l'obiettivo di rafforzare i meccanismi anticorruzione esistenti e di riunire i principi di trasparenza in un unico atto. Un altro obiettivo della legge è abrogare alcuni atti esistenti per standardizzare l'attuale sistema e le norme vigenti in materia di dichiarazione della situazione patrimoniale. La proposta mira anche a modificare le norme vigenti in materia di lobbying e la legge sull'accesso alle informazioni pubbliche, oltre che a rafforzare le misure volte a proteggere gli informatori
..
Sono state proposte modifiche al codice penale. Il 14 luglio 2020 un progetto di legge del giugno 2019 che modificava il codice penale
è stato ritenuto incostituzionale dal Tribunale costituzionale. Tale progetto proponeva modifiche alla definizione di "persona che svolge una funzione pubblica", ampliando la nozione sino a comprendere anche unità organizzative nazionali o estere che disponessero di fondi pubblici, membri del consiglio di amministrazione o rappresentanti di imprese di proprietà dello Stato ed enti con capitale sociale detenuto da amministrazioni centrali o locali in misura superiore al 50 %. Altre modifiche proposte avrebbero comportato l'inasprimento delle sanzioni per i reati di corruzione attiva e passiva connessi a beni di valore elevato. Tuttavia, sarebbero rimasti meccanismi quali la clausola di "non punibilità", per cui una persona che versasse una tangente non sarebbe stata punibile se avesse denunciato volontariamente il reato alle autorità di contrasto. Il Gruppo di Stati del Consiglio d'Europa contro la corruzione (GRECO) ha espresso preoccupazioni in merito ad alcuni elementi del regime delle immunità e al suo impatto sul perseguimento dei reati legati alla corruzione.
L'Ufficio centrale anticorruzione è l'organo specializzato nella lotta alla corruzione. Esso riunisce le funzioni di intelligence e di polizia e può avviare procedimenti sia amministrativi che penali. L'accertamento dei casi di corruzione rientra nelle sue competenze fondamentali e, in presenza di ragionevole sospetti, l'Ufficio centrale anticorruzione può condurre indagini penali. Esso ha la competenza di verificare le dichiarazioni della situazione patrimoniale e di controllare le decisioni in materia di appalti pubblici. Ha inoltre il compito di monitorare il mancato rispetto delle norme di incompatibilità per quanto riguarda le restrizioni alle attività commerciali esterne svolte da funzionari pubblici e di avviare procedure per la restituzione dei vantaggi ottenuti illegittimamente. L'Ufficio centrale anticorruzione svolge anche un ruolo di prevenzione e sovrintende al coordinamento del programma di lotta alla corruzione a livello governativo per il periodo 2018-2020, i cui obiettivi generali comprendono il miglioramento della normativa anticorruzione e il rafforzamento della cooperazione e del coordinamento tra le autorità di contrasto. Il responsabile dell'Ufficio è nominato dal primo ministro per un mandato di quattro anni. L'Ufficio centrale anticorruzione opera sotto l'autorità del primo ministro e di un "ministro coordinatore dei servizi speciali" designato. Nell'attuale quadro giuridico, tale procedura di nomina e la subordinazione dell'ufficio al potere esecutivo hanno suscitato preoccupazioni in merito all'indipendenza dell'Ufficio centrale anticorruzione e alla sua effettiva indipendenza dal potere esecutivo.
Le questioni di etica e integrità nel settore pubblico e i conflitti di interesse sono attualmente disciplinati da vari atti di base. Il principale atto giuridico che promuove l'integrità è rappresentato dalla legge sulle restrizioni all'esercizio di attività commerciali da parte di persone che svolgono funzioni pubbliche, la quale vieta determinate attività e limita le partecipazioni societarie e l'appartenenza a vari consigli di amministrazione. L'ordinanza sul quadro etico della funzione pubblica stabilisce gli standard etici per la pubblica amministrazione, ma non riguarda gli alti dirigenti, la cui condotta è ampiamente disciplinata dalla Costituzione. I ministeri si occupano inoltre dell'integrità dei propri membri in varia misura. Il GRECO ha sottolineato i potenziali benefici di una politica più coerente, raccomandando l'elaborazione di un piano generale di integrità, la creazione di un codice di condotta con solidi meccanismi sanzionatori e di vigilanza e la sensibilizzazione su questioni di integrità. Inoltre, numerosi altri testi giuridici prevedono l'obbligo di segnalare situazioni specifiche di conflitti di interesse, ma senza un chiaro coordinamento o consolidamento in un unico quadro. Mentre le leggi vincolanti non prevedono una definizione giuridica di conflitto di interessi, il codice di procedura amministrativa contempla i conflitti di interessi dei funzionari pubblici. Per i ministri e gli altri alti funzionari, detti conflitti sono limitati ad alcune situazioni specifiche riguardanti interessi patrimoniali.. Nel 2019 l'Ufficio centrale anticorruzione ha esaminato 2477 questioni relative a conflitti di interessi nei ministeri della Sanità e della Difesa (4581 nel 2018), per un totale di 2187 persone (2110 nel 2018) con 3 casi deferiti alla Procura.
Non esiste una normativa unificata né un sistema centralizzato di presentazione e monitoraggio delle dichiarazioni della situazione patrimoniale. I parlamentari presentano dichiarazioni della situazione patrimoniale in conformità alla legge del maggio 1996 sull'esercizio delle funzioni dei deputati del Sejm e dei senatori. La legge sulle restrizioni all'esercizio di attività commerciali da parte di persone che svolgono funzioni pubbliche prevede la dichiarazione annuale delle attività finanziarie ed economiche degli alti dirigenti. Nella pratica, tuttavia, la normativa viene applicata ai politici a tutti i livelli ed emergono preoccupazioni per quanto riguarda le divergenze tra i sistemi e i quadri di riferimento atti a garantire la pubblicazione delle dichiarazioni. Nel 2019 l'Ufficio centrale anticorruzione ha effettuato 90 controlli sulle dichiarazioni della situazione patrimoniale (69 nel 2018), 364 analisi preliminari ai controlli (330 nel 2018) e 341 controlli (320 nel 2018). Tuttavia, le modifiche alla legge sull'esercizio del mandato di deputato e senatore, intese ad ampliare la platea dei soggetti obbligati e la portata delle informazioni contenute, sono attualmente oggetto di impugnazione dinanzi al Tribunale costituzionale. Pur accogliendo con favore l'esistenza di obblighi, il GRECO ha affermato che le disposizioni della Polonia in materia di dichiarazioni della situazione patrimoniale devono essere rafforzate e integrate da un meccanismo di esame indipendente ed efficace. A tale proposito, è in fase di preparazione un progetto di legge contenente un nuovo modulo di dichiarazione della situazione patrimoniale e l'Ufficio centrale anticorruzione sta elaborando un sistema unificato per far fronte alla mancanza di metodi elettronici e automatizzati per la presentazione e il controllo delle dichiarazioni
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Sono previste misure per disciplinare l'attività di lobbying e i casi di "porte girevoli" e alcune disposizioni consentono la tutela degli informatori. La legge sull'attività di lobbying nel processo legislativo definisce a grandi linee il lobbismo, istituisce un registro pubblico e stabilisce obblighi e sanzioni per le attività non registrate. Tuttavia, le disposizioni della legge limitano il concetto di lobbying al processo legislativo. Il GRECO ha raccomandato di rendere più trasparenti le interazioni tra parlamentari e lobbisti, di introdurre norme dettagliate per le interazioni con i lobbisti e di divulgare informazioni sufficienti sullo scopo di tali contatti. I casi di "porte girevoli" prevedono un periodo di incompatibilità di un anno, limitato ai soggetti per i quali un funzionario ha emanato decisioni specifiche. Pur essendo prevista un'estensione di tale periodo, è stato raccomandato anche un ampliamento dell'ambito di applicazione. Nonostante alcuni atti giuridici comprendano disposizioni per la tutela degli informatori, non esiste una legislazione specifica in materia ed è stata sottolineata la necessità di rafforzare la tutela dei segnalanti.
III.Pluralismo dei media
Il quadro giuridico relativo al pluralismo dei media si basa sia sulle garanzie costituzionali che sulla legislazione settoriale. La Costituzione garantisce l'indipendenza dell'autorità nazionale di regolamentazione dei media - il Consiglio nazionale di radiodiffusione (KRRiT) - e le competenze dell'autorità di regolamentazione sono state ulteriormente specificate dalla legge sulle trasmissioni radiotelevisive del 1992. Per quanto riguarda il quadro di riferimento per la protezione dei giornalisti, la libertà di espressione è tutelata dalla Costituzione. Allo stesso tempo, tuttavia, il codice penale contempla anche reati di oltraggio a simboli dello Stato, ad alti funzionari pubblici e alla religione. La Costituzione garantisce inoltre il diritto dei cittadini a essere informati sulle attività degli enti pubblici. Tale diritto è ulteriormente precisato nella legge del 6 settembre 2001 sull'accesso alle informazioni pubbliche.
Il quadro giuridico offre garanzie per l'indipendenza dell'autorità di regolamentazione dei media. La Costituzione attribuisce al Consiglio nazionale di radiodiffusione (KRRiT) il ruolo di salvaguardare la libertà di parola, il diritto all'informazione e l'interesse pubblico nelle trasmissioni radiotelevisive. I suoi membri sono nominati dal parlamento e dal Presidente della Repubblica. Non possono appartenere a un partito politico o a un sindacato, né svolgere attività pubbliche incompatibili con la dignità della loro funzione. La legge sulle trasmissioni radiotelevisive comprende un elenco specifico delle competenze del KRRiT. La direttiva sui servizi di media audiovisivi (direttiva AVMS), nella sua versione riveduta, stabilisce una serie di garanzie specifiche per l'indipendenza e l'efficacia delle autorità nazionali di regolamentazione dei media. Attualmente la Polonia è in procinto di recepire la direttiva AVMS riveduta, fase in cui potrebbero essere proposti alcuni altri allineamenti della legislazione nazionale al quadro di riferimento dell'UE, che potrebbero essere adottati all'inizio dell'autunno 2020.
L'autorità polacca di regolamentazione dei media potrebbe ancora essere soggetta a influenze politiche. L'Osservatorio del pluralismo dei media 2020 ha segnalato un rischio medio per quanto riguarda l'indipendenza e l'efficacia dell'autorità polacca di regolamentazione dei media, ritenendo che le procedure di nomina del Consiglio nazionale di radiodiffusione (KRRiT) non abbiano limitato efficacemente il rischio di influenze politiche sui media. Ad esempio, non è stato prescritto alcun monitoraggio elettorale per analizzare la copertura mediatica delle campagne del 2019 per l'elezione al Parlamento europeo e al parlamento nazionale. Analogamente, nel caso della campagna presidenziale del 2020, come riferito dall'Ufficio dell'OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR), il KRRiT non garantiva un monitoraggio indipendente della campagna. Inoltre, a seguito della riforma del 2016, alcune delle competenze del KRRiT sono state sottratte e assegnate al Consiglio nazionale dei media (RMN) di nuova istituzione, ora incaricato di nominare e destituire i consigli di amministrazione e i comitati di vigilanza della televisione (TVP), della radio e dell'agenzia di stampa polacche. Nel dicembre 2016 il Tribunale costituzionale polacco ha ritenuto incostituzionale l'esclusione del KRRiT dal processo di nomina della direzione dei media pubblici. La sentenza deve ancora essere applicata.
Il quadro giuridico relativo alla trasparenza della proprietà dei media in Polonia non è applicabile in egual misura a tutti gli operatori dei media. In particolare, non esistono disposizioni settoriali sulla trasparenza della proprietà dei mezzi di informazione. Per questo motivo, l'Osservatorio del pluralismo dei media 2020 ha valutato la trasparenza della proprietà dei media in Polonia a medio rischio, rilevando tuttavia che nel settore radiotelevisivo sono in vigore alcune norme specifiche in merito alla divulgazione di informazioni all'ente pubblico KRRiT.
In Polonia mancano garanzie normative per limitare il controllo politico sugli organi di informazione. Tali garanzie riguardano le norme sui conflitti di interessi tra i proprietari dei media e i partiti di governo, i gruppi di parte o i politici. Il sondaggio del CBOS del 2019 segnala che la percezione della parzialità dei media dovuta a influenze politiche è ampiamente diffusa. Tuttavia, come riconosce l'Osservatorio del pluralismo dei media 2020, in Polonia i proprietari dei maggiori media non risultano tesserati a partiti politici e la maggior parte degli organi di informazione, compresi quelle digitali, promuove opinioni politiche distinte. Sembra che durante la campagna presidenziale del 2020 la coalizione di governo abbia annunciato possibili modifiche legislative riguardanti la concentrazione degli organi di informazione di proprietà straniera. Se tali modifiche dovessero concretizzarsi, potrebbero avere implicazioni per il pluralismo dei media e per il mercato interno dell'UE.
Le disposizioni di diritto penale possono incidere su alcuni aspetti del quadro relativo alla tutela e alle attività dei giornalisti. Il codice penale contempla i reati di oltraggio ai simboli dello Stato, agli alti funzionari pubblici e alla religione. La reclusione (di massimo 1 anno) figura tra le possibili sanzioni per la diffamazione tramite mezzi di comunicazione di massa. Come indicato da alcuni rappresentanti dei giornalisti, tale regime è stato oggetto di critiche persistenti poiché il problema della diffamazione potrebbe essere affrontato sufficientemente sulla base del quadro in materia di responsabilità civile. In tale contesto, l'Osservatorio del pluralismo dei media 2020 rileva anche che in Polonia non sono state attuate efficacemente misure di autoregolamentazione che potrebbero contribuire a rafforzare la posizione dei giornalisti. Una nota positiva è che la legge sulla stampa è stata modificata e non obbliga più i giornalisti a seguire la linea editoriale di una certa testata. Ora la legge consente al giornalista di rifiutare un'istruzione vincolante se è in contrasto con i principi di imparzialità, obiettività e correttezza professionale. Per quanto riguarda la sicurezza dei giornalisti, la Piattaforma del Consiglio d'Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti ha pubblicato due segnalazioni riguardanti la Polonia nel 2019 e sei nel 2020. Le segnalazioni sono state classificate nella categoria delle molestie nei confronti dei giornalisti e nella categoria degli atti che hanno effetti dissuasivi sulla libertà dei media
. Per quanto riguarda la sicurezza digitale dei giornalisti, l'Osservatorio del pluralismo dei media 2020 segnala casi sporadici in cui i giornalisti sono stati minacciati di sorveglianza da parte della polizia e dei servizi di intelligence, nonché casi in cui i dati delle telecomunicazioni o di Internet dei giornalisti venivano utilizzati senza preventiva notifica.
Il quadro giuridico attuale riconosce il diritto di accesso alle informazioni pubbliche. Tuttavia, si sono verificati casi ricorrenti in cui tale accesso è stato rifiutato. La legge del 6 settembre 2001 sull'accesso alle informazioni pubbliche impone alle autorità statali (e ad altri soggetti) di mettere a disposizione tutte le informazioni di interesse pubblico. In base a tale legge, il diritto all'informazione pubblica comprende il diritto di ottenere senza ritardo informazioni aggiornate su questioni di interesse pubblico. Da questa normativa sono escluse le informazioni classificate. Per quanto riguarda l'applicazione pratica di tale diritto, l'Osservatorio del pluralismo dei media 2020 segnala casi in cui l'accesso alle informazioni è stato negato a livello locale, in particolare per quanto riguarda le informazioni sulle attività delle amministrazioni locali e regionali o sugli investimenti programmati. In altri casi, ai giornalisti è stato negato l'accesso ai dibattiti sulle riforme nel settore giudiziario e dell'istruzione.
IV.Altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri
La Polonia è una repubblica democratica rappresentativa con un presidente a elezione diretta, un parlamento bicamerale
e un Tribunale costituzionale avente il compito di verificare la costituzionalità delle leggi. Il Sejm detiene il potere decisionale finale in sede di adozione delle leggi. Hanno diritto a proporre nuove leggi il Presidente della Repubblica, il Senato, un gruppo di 15 deputati, il Consiglio dei ministri e un raggruppamento di almeno 100 000 cittadini. Il difensore civico indipendente ha il compito di salvaguardare le libertà e i diritti delle persone e dei cittadini sanciti dalla Costituzione e da altri atti normativi.
Nel periodo 2015-2019 è stata ampiamente utilizzata la procedura accelerata per l'adozione delle leggi; a titolo di esempio rilevante si possono citare riforme strutturali significative del potere giudiziario. Per quanto riguarda la legislazione sulle riforme della giustizia, il parlamento ha impiegato in media 18 giorni per legge
. In particolare, sono state espresse preoccupazioni in merito alla procedura accelerata che il legislatore ha applicato nel dicembre 2019 per adottare modifiche controverse alle leggi sul potere giudiziario, compresa la modalità con cui le modifiche al progetto iniziale sono state proposte nel corso del processo legislativo. La Corte suprema ha ritenuto che ciò violasse le regole di buona legislazione. La commissione di Venezia e l'OSCE hanno sottolineato a più riprese l'importanza di deliberazioni approfondite delle proposte legislative e degli emendamenti, con consultazioni significative dei portatori di interessi, degli esperti e della società civile, e un dialogo con l'opposizione politica. Si noti che le consultazioni pubbliche sono obbligatorie solo nel caso di una proposta legislativa presentata dal Consiglio dei ministri, mentre le riforme giudiziarie sono state avviate da parlamentari, caso in cui non è necessaria alcuna consultazione.
Il 20 marzo 2020 il governo ha dichiarato lo stato di epidemia per far fronte alla pandemia da COVID‑19. I portatori di interessi hanno espresso preoccupazioni in merito alle misure imposte in tale contesto, in considerazione del loro impatto sui diritti fondamentali e sulle elezioni presidenziali. Lo stato di epidemia è tuttora in corso, ma le restrizioni vengono progressivamente eliminate. Alcune misure adottate al fine di affrontare l'epidemia incidono negativamente sui mandati di specifiche autorità statali, tra cui l'Ufficio delle comunicazioni elettroniche, ragion per cui la Commissione europea ha avviato procedure di infrazione.
I giudici della Corte suprema nominati nell'ambito della riforma del 2017 hanno il potere di riesaminare le decisioni dei tribunali ordinari in talune cause risalenti a 20 anni fa. Nell'ambito della nuova procedura di ricorso straordinario, la nuova sezione per il controllo straordinario e gli affari pubblici ha la facoltà di revocare in tutto o in parte le sentenze definitive emanate dai tribunali ordinari negli ultimi 20 anni, fatte salve alcune eccezioni. Il potere di presentare ricorso spetta, tra l'altro, al procuratore generale e al difensore civico. Secondo le informazioni disponibili, finora la maggior parte delle azioni legali è stata intentata dal procuratore generale. Sono state espresse preoccupazioni sul fatto che tale procedura possa essere utilizzata anche per quelle che potrebbero apparire come motivazioni politiche
. Più in generale, questa nuova procedura di ricorso straordinario, basata su criteri ampi, solleva questioni per quanto riguarda il principio di certezza del diritto ed è una delle preoccupazioni espresse dalla Commissione nella sua proposta motivata adottata a norma della procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 1, TUE.
I nuovi sviluppi si ripercuotono negativamente sullo spazio della società civile
. La Polonia ha una società civile ampia e vivace, costituita da oltre 120 000 ONG diverse. Tuttavia, gli sviluppi hanno dimostrato che le ONG critiche nei confronti dell'una o dell'altra linea politica del governo sono state oggetto di dichiarazioni sfavorevoli da parte dei rappresentanti delle autorità pubbliche. L'Istituto nazionale per la libertà – Centro per lo sviluppo della società civile è responsabile della distribuzione dei finanziamenti governativi alle ONG, nonché dei finanziamenti dell'UE concessi a livello nazionale. I rappresentanti delle organizzazioni costituiscono una minoranza nel processo decisionale di questo istituto, presieduto da un membro del governo. L'OSCE ha riscontrato che il governo sembra esercitare un'influenza decisiva sulla governance e sul funzionamento dell'Istituto nazionale per la libertà e ha formulato raccomandazioni al riguardo. L'aggiornamento del 2020 del rapporto CIVICUS ritiene che lo spazio civico per il funzionamento delle ONG si sia ridotto. I portatori di interessi hanno espresso preoccupazioni sul fatto che recentemente i membri del governo abbiano proposto una legislazione che obbligherebbe le ONG a rendere note le sovvenzioni ricevute dall'estero e che porterebbe, a determinate condizioni, a considerare le ONG come "finanziate dall'estero". La decisione di alcune regioni di dichiararsi "zone libere da LGBTI" ha suscitato seri dubbi in merito alla capacità delle autorità locali di distribuire equamente i fondi UE tra le ONG. Hanno destato preoccupazioni le azioni del governo rivolte ai gruppi LGBTI, tra cui l'arresto e la detenzione di alcuni loro rappresentanti, e le campagne diffamatorie condotte contro tali gruppi.
Il difensore civico svolge un ruolo importante nella difesa dello Stato di diritto. Nel novembre 2017 l'Alleanza globale delle istituzioni nazionali per i diritti umani delle Nazioni Unite (GANHRI) ha riassegnato al difensore civico lo status "A". La GANHRI ha sottolineato la necessità di erogare finanziamenti adeguati per consentire al difensore civico di eseguire efficacemente il suo mandato. Il difensore civico ha formulato una serie di pareri sulla nuova legislazione, comprese le riforme che incidono sul funzionamento del potere giudiziario, ed è intervenuto dinanzi ai tribunali polacchi e alla Corte di giustizia dell'UE. Il difensore civico interviene regolarmente a sostegno dei cittadini nei casi di possibili violazioni dei diritti fondamentali
. Le altre attività del difensore civico sono incentrate sulla promozione di norme sull'indipendenza della magistratura, sullo Stato di diritto e sui diritti fondamentali. Dal 2016 il difensore civico si trova ad affrontare un contesto più difficile, caratterizzato da un bilancio inadeguato (deciso dal Sejm), da critiche mosse dalla maggioranza politica di governo e da attacchi personali presenti in alcuni organi di informazione.
Allegato I: Elenco delle fonti in ordine alfabetico*
* L'elenco dei contributi ricevuti nel contesto della consultazione per la relazione sullo Stato di diritto del 2020 è disponibile su (sito web COM).
Allegato I: Elenco delle fonti in ordine alfabetico*
* L'elenco dei contributi ricevuti nel contesto della consultazione per la relazione sullo Stato di diritto del 2020 è disponibile su (sito web COM).
Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (2017), rapporto del relatore speciale sull'indipendenza di giudici e avvocati durante la sua missione in: Polonia.
https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/G18/084/27/PDF/G1808427.pdf?OpenElement
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Amnesty International (2019), rapporto del 2019 sulla Polonia.
https://www.amnesty.org/en/countries/europe-and-central-asia/poland/report-poland/
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Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (2020), rapporto del 6 gennaio 2020 sul
funzionamento delle istituzioni democratiche in Polonia.
http://assembly.coe.int/nw/xml/XRef/Xref-DocDetails-EN.asp?FileID=28330&lang=EN
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Centro per il pluralismo e la libertà dei media (2020), Osservatorio del pluralismo dei media 2020.
https://cmpf.eui.eu/media-pluralism-monitor/mpm-2020
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Civic Space Watch (2019), The 2019 Civic Space Watch.
http://civicspacewatch.eu/civic-space-watch-report-2019-%E2%80%A2-success-stories-of-resistance-is-out/
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CIVICUS, Scheda paese Polonia.
https://monitor.civicus.org/country/poland/
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Commissione europea (2017), informativa sull'avvio della procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 1, TUE, nei confronti della Polonia.
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_17_5367
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Commissione europea (2019), informativa sulla procedura di infrazione avviata nei confronti della Polonia e comunicata alla Corte di giustizia il 10 ottobre 2020.
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_19_6033
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Commissione europea (2020), informativa sulla procedura di infrazione avviata nei confronti della Polonia il 29 aprile 2020.
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_20_772
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Commissione europea (2020), Pacchetto infrazioni di luglio 2020: decisioni principali.
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/INF_20_1212
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Commissione europea (2020), Quadro di valutazione UE della giustizia.
https://ec.europa.eu/info/policies/justice-and-fundamental-rights/upholding-rule-law/eu-justice-scoreboard_en
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Commissione europea (2020), relazione per paese relativa alla Polonia, SWD(2020) 520 final.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020SC0520&from=EN
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Consiglio dell'Unione europea (2020), raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Polonia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 della Polonia.
https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-8440-2020-INIT/it/pdf
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Consiglio d'Europa: Comitato dei ministri (2010), raccomandazione CM/Rec(2010)12 del Comitato dei ministri agli Stati membri sui giudici: indipendenza, efficienza e responsabilità.
Consiglio d'Europa: Comitato dei ministri (2016), raccomandazione CM/Rec(2016)4 sulla tutela del giornalismo e la sicurezza di giornalisti e altri operatori dei media.
Consiglio d'Europa: Comitato dei ministri, CM/Del/Dic(2018)1331/H46-19: H46-19 Bąk (ricorso n. 7870/04), Majewski (ricorso n. 52690/99), Rutkowski e altri (ricorso n. 72287/10) e Jan Załuska, Marianna Rogalska e altri 398 ricorsi (ricorso n. 53491/10) / Polonia.
https://search.coe.int/cm/Pages/result_details.aspx?ObjectID=09000016808fde36
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Consiglio d'Europa: Commissario per i diritti umani (2020), dichiarazione dell'8 agosto 2020.
https://twitter.com/CommissionerHR/status/1292007235447656448?s=20
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Consiglio d'Europa: Commissione di Venezia (2016), Polonia - Parere in merito alla legge sul Tribunale costituzionale, CDL AD(2016)026-e.
Consiglio d'Europa: Commissione di Venezia (2017), Parametri del rapporto tra la maggioranza parlamentare e l'opposizione in democrazia: lista di controllo, CDL-AD(2017)031.
Consiglio d'Europa: Commissione di Venezia (2017), Parere in merito alla legge sulla Procura, versione modificata, CDL-AD(2017)028.
Consiglio d'Europa: Commissione di Venezia (2019), Lista di controllo del 24 giugno 2019, CDL-AD (2019)015.
Consiglio d'Europa: Commissione di Venezia (2020), Polonia - Parere congiunto urgente della commissione di Venezia e della direzione generale per i diritti umani e lo Stato di diritto (DGI) del Consiglio d'Europa sulle modifiche alla legge sui tribunali ordinari, alla legge sulla Corte suprema e ad alcune altre leggi, CDL-AD(2020)017.
Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (2015), Implementation Review Group (cycle 1).
Corte di giustizia dell'Unione europea, sentenza del 19 novembre 2019, A.K., C-585/18, C-624/18 e C-625/18.
Corte di giustizia dell'Unione europea, sentenza del 24 giugno 2019, Commissione/Polonia, C-619/18.
Corte di giustizia dell'Unione europea, sentenza del 26 marzo 2020, Miasto Łowicz e altri, C-558/18 e C-563/18.
Corte di giustizia dell'Unione europea, sentenza del 5 novembre 2019, Commissione/Polonia, C‑192/18.
Corte suprema (2019), parere della Corte suprema del 16 dicembre 2019 e del 23 dicembre 2019 sulla legge del 20 dicembre 2019 che modifica la legge sull'organizzazione dei tribunali ordinari e alcune altre leggi.
Corte suprema (2020), dichiarazione del presidente della sezione disciplinare della Corte suprema a seguito dell'ordinanza di provvedimenti provvisori.
http://www.sn.pl/aktualnosci/SitePages/Wydarzenia.aspx?ItemSID=625-0dc69815-3ade-42fa-bbb8-549c3c6969c5&ListName=Wydarzenia
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Corte suprema (2020), dichiarazione del primo presidente della Corte suprema rilasciata nel contesto di una causa che impugna la legittimità costituzionale di una risoluzione della Corte suprema del 23 gennaio 2020, in attuazione della sentenza pregiudiziale della Corte di giustizia del 19 novembre 2019 nella causa AK C-585/18.
https://ipo.trybunal.gov.pl/ipo/dok?dok=F880008732%2FKpt_1_20_SN_2020_02_28_ADO.pdf
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Corte suprema (2020), dichiarazione di 50 giudici della Corte suprema nominati alla Corte prima della riforma giudiziaria.
http://www.sn.pl/aktualnosci/SitePages/Wydarzenia.aspx?ItemSID=666-0dc69815-3ade-42fa-bbb8-549c3c6969c5&ListName=Wydarzenia
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Corte suprema (2020), lettera del primo presidente ad interim della Corte suprema in cui presenta cinque candidati al Presidente della Repubblica.
http://www.sn.pl/aktualnosci/SiteAssets/Lists/Wydarzenia/AllItems/Pismo%20do%20Prezydenta%20RP%20-%20lista%20kandydat%C3%B3w%20na%20stanowisko%20Pierwszego%20Prezesa%20SN.pdf
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Corte suprema (2020), risoluzione congiunta del 23 gennaio 2020 delle tre sezioni della Corte suprema.
http://www.sn.pl/aktualnosci/SitePages/Wydarzenia.aspx?ItemSID=602-0dc69815-3ade-42fa-bbb8-549c3c6969c5&ListName=Wydarzenia
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Corte suprema, decisione del 15 gennaio 2020 nella causa III PO 8/18.
Corte suprema, decisione del 15 gennaio 2020 nella causa III PO 9/18.
Corte suprema, decisione del 25 giugno 2020 nella causa I KZP 1/20.
Corte suprema, sentenza del 5 dicembre 2019 nella causa III PO 7/18.
Difensore civico (2018), dichiarazione del 9 ottobre 2018 trasmessa al ministero della Giustizia.
https://www.rpo.gov.pl/pl/content/ms-%E2%80%9Ezamrozilo%E2%80%9D-etaty-s%C4%99dziowskie-procesy-przed%C5%82uzaja-sie-kolejne-wyst%C4%85pienie-rpo-do-zbigniewa-ziobry
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Difensore civico (2019), comunicato sul caso del procuratore Krasoń e sul suo trasferimento effettuato senza il suo consenso.
https://www.rpo.gov.pl/pl/content/rpo-pyta-o-uzasadnienie-naglego-przeniesienia-prokuratora-krasonia
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Difensore civico (2019), comunicato sulla mancata attuazione della decisione della Corte suprema amministrativa relativa alla divulgazione dell'elenco dei giudici che sostengono candidati alla carica di giudice presso il CNM.
https://www.rpo.gov.pl/pl/content/rpo-dlaczego-kancelaria-sejmu-nie-wykonuje-wyroku-nsa-ws-list-poparcia-do-krs
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Difensore civico (2019), domanda di ricusazione di un giudice del Tribunale costituzionale.
https://www.rpo.gov.pl/pl/content/rpo-mozna-wnosic-o-wylaczenie-sedziego-z-powodu-jego-wadliwego-powolania
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Difensore civico (2020), comunicato sulla mancata attuazione della sentenza del Tribunale costituzionale del 13 dicembre 2016.
https://www.rpo.gov.pl/pl/content/rpo-krrit-nie-upomina-sie-o-wykonanie-wyroku-tk-z-2016-ws-malej-ustawy-medialnej
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Difensore civico (2020), dichiarazione dell'8 gennaio 2020 sulla situazione delle ONG in Polonia.
https://www.rpo.gov.pl/pl/content/rpo-o-wyzwaniach-dla-ngos
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Difensore civico (2020), informativa sulle attività del difensore civico svolte nel 2019.
https://www.rpo.gov.pl/pl/content/informacja-roczna-rpo-2019
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Difensore civico (2020), lettera aperta al Presidente della Repubblica e al primo presidente della Corte suprema.
https://www.rpo.gov.pl/pl/content/rpo-do-premiera-i-sn-ws-kontyunowania-dzialan-izby-dysycyplinarnej-mimo-decyzji-tsue
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Difensore civico (2020), lettera del 9 giugno 2020 al ministero della Giustizia.
https://www.rpo.gov.pl/pl/content/koronawirus-rpo-elektronizacja-wymiaru-sprawiedliwosci-niezbedna
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Difensore civico (2020), parere del 7 gennaio 2020 sulla legge del 20 dicembre 2019 che modifica la legge sull'organizzazione dei tribunali ordinari e alcune altre leggi.
DoRzeczy (2019), Sejmowa awantura o Bodnara. "Antypolski rzecznik", "to jest kryminał".
https://pinkosz.dorzeczy.pl/kraj/113540/sejmowa-awantura-o-bodnara-antypolski-rzecznik-to-jest-kryminal.html
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Fondazione Batory (2018a), Eksperci krytycznie oceniają funkcjonowanie TK.
https://www.batory.org.pl/informacje_prasowe/eksperci-krytycznie-oceniaja-funkcjonowanie-tk/
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Fondazione Batory (2019), Pogłębiający się kryzys w Polsce – Kiedy w Europie umiera praworządność.
https://www.batory.org.pl/upload/files/Programy%20operacyjne/Forum%20Idei/Poglebiajacy%20sie%20kryzys%20w%20Polsce.pdf
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Fondazione Helsinki per i diritti umani (2017), Smear campaign against courts continues.
https://www.hfhr.pl/en/smear-campaign-against-courts-continues-hfhr-issues-statement/
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Fondazione Helsinki per i diritti umani (2018), Report on Activities of the Constitutional Tribunal in 2017.
https://www.hfhr.pl/trybunal2017
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Fondazione Helsinki per i diritti umani (2020), Report, The Time of Trial. How do changes in justice system affect Polish judges?"
https://www.hfhr.pl/en/hfhrs-report-the-time-of-trial-how-do-changes-in-justice-system-affect-polish-judges/
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Gazeta Prawna (2018), 21 osobistych instrukcji Zbigniewa Ziobry. Nie oznacza to, że nieformalnych nacisków w ogóle nie ma.
https://prawo.gazetaprawna.pl/artykuly/1099148,naciski-zbigniewa-ziobro-na-prokuratorow.html
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Gazeta Wyborcza (2019), "Minister kontroli, nacisków i ręcznego sterowania. Minister Ziobro dzieli i rządzi w resorcie sprawiedliwości".
https://wyborcza.pl/7,75968,24473135,minister-kontroli-naciskow-i-recznego-sterowania-zbigniew.html
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Governo (2018), programma anticorruzione del governo per il periodo 2018-2020.
https://cba.gov.pl/pl/antykorupc/rzadowy-program-przeciw/3409,Rzadowy-Program-Przeciwdzialania-Korupcji-na-lata-2018-2020.html
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GRECO (2012), terzo ciclo di valutazione – rapporto di valutazione sulla Polonia in materia di "Incriminazioni", "Trasparenza del finanziamento dei partiti" – Rapporto di valutazione.
GRECO (2013), quarto ciclo di valutazione – rapporto di valutazione sulla Polonia in materia di prevenzione della corruzione in relazione a membri del parlamento, giudici e procuratori.
GRECO (2014), Relazione dell'UE sulla lotta alla corruzione 2014.
GRECO (2019), quarto ciclo di valutazione – secondo addendum alla seconda relazione di conformità, compreso il follow-up al rapporto di valutazione (regola 34) sulla Polonia.
GRECO (2019), quinto ciclo di valutazione – rapporto di valutazione sulla Polonia in materia di prevenzione della corruzione e di promozione dell'integrità nei governi centrali (alti dirigenti) e autorità di contrasto.
Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (2020), Informazioni specifiche per paese: Polonia (aggiornato nel novembre 2019).
https://eige.europa.eu/gender-mainstreaming/countries/poland
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Iustitia (2020), dichiarazione del 9 maggio 2020.
https://www.iustitia.pl/83-komunikaty-i-oswiadczenia/3830-rekomendacje-ssp-iustitia-dotyczace-funkcjonowania-sadow-podczas-pandemii-koronawirusa
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Lex Super Omnia (2020), lettera aperta del 3 giugno 2020 indirizzata al primo ministro.
http://lexso.org.pl/2020/06/10/list-otwarty-do-pana-mateusza-morawieckiego-prezesa-rady-ministrow/
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Lex Super Omnia (2020), risoluzione del 26 aprile 2020.
http://lexso.org.pl/2020/04/26/uchwala-zarzadu-stowarzyszenia-prokuratorow-lex-super-omnia-z-dnia-26-kwietnia-2020-roku-w-sprawie-obrony-niezaleznosci-prokuratorskiej/
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Ministero dell'Ambiente e ministero della Giustizia, comunicato stampa del 7 agosto 2020.
https://www.gov.pl/web/srodowisko/nowe-prawo-wzmocni--przejrzystosc-finansowania-organizacji-pozarzadowych
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OCSE (2015) Poland: Follow up to the Phase 3 Report and Recommendations.
https://www.oecd.org/daf/anti-bribery/Poland-Phase-3-Written-Follow-Up-Report-ENG.pdf
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Onet.pl (2019), Inchiesta Onet. Una fabbrica di troll nel ministero della Giustizia, ossia "non vi attacchiamo perché fate del bene".
https://wiadomosci.onet.pl/tylko-w-onecie/sledztwo-onetu-farma-trolli-w-ministerstwie-sprawiedliwosci-czyli-za-czynienie-dobra/j6hwp7f
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Ordine degli avvocati, risoluzione del 12 marzo 2020 (n. 155/20) dell'Ufficio di presidenza del Consiglio nazionale forense e relativo allegato.
Ordine degli avvocati, risoluzione del 15 giugno 2019 (n. 61/2019) del Consiglio nazionale forense.
OSCE-ODIHR (2020), parere urgente JUD-POL/365/2019 [AIC].
Prawo.pl (2019), Finansowe zachęty mają motywować do korzystania z mediacji.
https://www.prawo.pl/prawnicy-sady/mediacja-ministerstwo-sprawiedliwosci-pracuje-nad-zmianami,496489.html
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Prawo.pl (2019), Wakaty uderzają w sądy…szczególnie w okręgowe.
https://www.prawo.pl/prawnicy-sady/wakaty-w-sadach-dane-ms-za-2016-2018-r,494093.html
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Presidente della Repubblica (2018), comunicato ufficiale.
https://www.prezydent.pl/kancelaria/aktywnosc-ministrow/art,1410,mucha-nsa-nie-jest-wlasciwy-doingerowania-
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Press.pl (2019), CBOS: dla większości badanych media nie są bezstronne, najgorzej wypada TVP.
https://www.press.pl/tresc/57412,cbos_-dla-wiekszosci-badanych-media-nie-sa-bezstronne_-najgorzej-wypada-tvp
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Reporter senza frontiere, Indice sulla libertà di stampa nel mondo.
https://rsf.org/en/ranking
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Rete europea dei Consigli di giustizia (2018), The position paper of the Board of the ENCJ on the membership of the National Council for the Judiciary of Poland.
https://pgwrk-websitemedia.s3.eu-west-1.amazonaws.com/production/pwk-web-encj2017-p/News/ENCJ%20Board%20position%20paper%20on%20KRS%20Poland.pdf
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Rete europea dei Consigli di giustizia (2020), The Position Paper on the Membership of the KRS of the ENCJ setting out the reasons for its proposal to the General Assembly to expel the KRS from the Association.
https://www.encj.eu/node/556
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Reuters (2019), Poland to propose limits on foreign media soon, Kaczynski says.
https://www.reuters.com/article/us-poland-media/poland-to-propose-limits-on-foreign-media-soon-kaczynski-says-idUSKCN24K0O1
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Risoluzione del Parlamento europeo del 15 novembre 2017 sulla situazione dello Stato di diritto e della democrazia in Polonia.
Risoluzione del Parlamento europeo del 16 gennaio 2020 sulle audizioni in corso a norma dell'articolo 7, paragrafo 1, TUE, concernenti la Polonia e l'Ungheria.
Risoluzione del Parlamento europeo del 1º marzo 2018 sulla decisione della Commissione di attivare l'articolo 7, paragrafo 1, TUE, relativamente alla situazione in Polonia.
Sejm (2016), comunicato ufficiale del Sejm pubblicato il 7 luglio 2016.
http://www.sejm.gov.pl/Sejm8.nsf/komunikat.xsp?documentId=D49AF4B1166B6550C1257FE100489A92
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Tribunale costituzionale (2018), lettera aperta al giudice che ricopre una carica nel Tribunale costituzionale.
https://tvn24.pl/polska/list-sedziow-trybunalu-konstytucyjnego-do-julii-przylebskiej-ra851319-2389711
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Tribunale costituzionale (2018), lettera aperta al giudice che ricopre una carica nel Tribunale costituzionale.
https://oko.press/images/2018/12/List-Se%CC%A8dzio%CC%81w-TK_5.12.2018-r..pdf
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Tribunale costituzionale (2018), lettera aperta firmata da cinque giudici del Tribunale costituzionale.
https://archiwumosiatynskiego.pl/wpis-w-debacie/list-pieciorga-sedziow-tk-w-sprawie-istotnych-problemow-wynikajacych-z-dzialalnosci-orzecznictwa-trybunalu-konstytucyjnego-w-2017-roku/
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Tribunale costituzionale (2019), lettera aperta di una persona nominata a una carica di giudice costituzionale già occupata indirizzata al giudice che ricopre una carica nel Tribunale costituzionale.
https://tvn24.pl/polska/sedzia-tk-jaroslaw-wyrembak-stawia-zarzuty-prezes-julii-przylebskiej-apeluje-o-dymisje-ra986349-2299314
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Tribunale costituzionale (2019), lettera aperta firmata da due giudici costituzionali a riposo.
http://monitorkonstytucyjny.eu/archiwa/11447
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Tribunale costituzionale (2020), dichiarazione aperta di un gruppo di ex giudici costituzionali.
https://wiadomosci.onet.pl/kraj/oswiadczenie-sedziow-trybunalu-konstytucyjnego-w-stanie-spoczynku/0w4enjq
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Tribunale costituzionale, decisione del 20 aprile 2020 nella causa U 2/20.
Tribunale costituzionale, decisione del 21 aprile 2020 nella causa Kpt 1/20.
Tribunale costituzionale, decisione del 25 marzo 2019 nella causa K 12/18.
Tribunale costituzionale, decisione del 4 marzo 2020 nella causa P 22/19.
Tribunale costituzionale, sentenza del 13 dicembre 2016 nella causa K 13/16.
Visita virtuale in Polonia nel contesto della relazione sullo Stato di diritto del 2020.
Wirtualne Media (2020), Lichocka: jesienią Sejm zajmie się dekoncentracją mediów. Czarnecki: trzeba będzie odkupywać je od Niemców").
https://www.wirtualnemedia.pl/artykul/lichocka-jesienia-sejm-zajmie-sie-dekoncentracja-mediow-czarnecki-trzeba-bedzie-odkupywac-je-od-niemcow
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Wprost (2019), Krytyka TVP po material o synu Bodnara. "14-latek groził nożem rówieśnikom".
https://www.wprost.pl/kraj/10227621/krytyka-tvp-po-materiale-o-synu-bodnara-14-latek-grozil-nozem-rowiesnikom.html
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Allegato II: Visita in Polonia
A giugno e luglio 2020 i servizi della Commissione hanno tenuto riunioni virtuali con:
·Associazione dei giornalisti (Towarzystwa Dziennikarskiego)
·Associazione dei giornalisti polacchi (Stowarzyszenie Dziennikarzy Polskich)
·Associazione dei procuratori "Lex Super Omnia"
·Associazione della stampa locale
·Associazione delle stazioni televisive locali e regionali polacche
·Associazione polacca dei media
·Associazioni di giudici "Iustitia" e "Themis"
·Chamber of Press Editors
·Civil Development Forum
·Club jagellonico
·Consiglio nazionale dei media
·Consiglio nazionale della diffusione radiotelevisiva
·Consiglio nazionale della magistratura
·Corte suprema
·Corte suprema amministrativa
·Fondazione Batory;
·Fondazione Helsinki per i diritti umani
·Free Courts
·Ministero della Giustizia
·Tribunale costituzionale
·Ufficio del difensore civico
* Inoltre, in occasione di alcune riunioni orizzontali, la Commissione ha incontrato le seguenti organizzazioni:
·Amnesty International
·Centro europeo per la libertà di stampa e dei media
·Civil Liberties Union for Europe
·Civil Society Europe
·Commissione internazionale di giuristi
·Conferenza delle chiese europee
·EuroCommerce
·European Center for Not-for-Profit Law
·Federazione internazionale dei diritti umani
·Forum civico europeo
·Free Press Unlimited
·Front Line Defenders
·ILGA-Europe
·International Press Institute
·Open Society Justice Initiative/Open Society European Policy Institute
·Piattaforma per l'apprendimento permanente
·Reporter senza frontiere
·Transparency International UE