Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52017DC0728

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Relazione sul seguito dato alla strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani e individuazione di ulteriori azioni concrete

    COM/2017/0728 final

    Bruxelles, 4.12.2017

    COM(2017) 728 final

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO EMPTY

    Relazione sul seguito dato alla strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani e individuazione di ulteriori azioni concrete


    I. Introduzione

    La tratta di esseri umani continua a essere una forma grave di criminalità organizzata altamente redditizia, espressamente vietata dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE 1 . Ogni vittima della tratta ha alle spalle esperienze devastanti e sofferenze che devono essere riconosciute e affrontate in modo opportuno e, soprattutto, impedite. Considerati i danni causati alla vittime, la prevenzione deve restare uno dei cardini dell'azione dell'UE contro la tratta. La presente comunicazione definisce una serie di azioni fondamentali che la Commissione e gli Stati membri devono intensificare, anche in cooperazione con le agenzie dell'UE, la società civile, i paesi non-UE e con ogni altra organizzazione e organismo competente.

    Ovviamente, il numero delle vittime è di gran lunga superiore a quello indicato dai dati ufficiali. La criminalità presenta un'evidente dimensione di genere. La tratta a fini di sfruttamento sessuale, le cui vittime sono principalmente donne e ragazze, continua a essere indicata quale fattispecie predominante 2 .

    Mossa da profitti considerevoli 3 e basata su interazioni estremamente complesse tra offerta e domanda, la tratta di esseri umani coinvolge un'articolata catena di soggetti, implicati in modo consapevole o inconsapevole. Per eliminare il reato della tratta, occorre spezzare gli anelli di questa catena. Gli autori di tale reato e degli abusi a esso connessi fanno leva sulle vulnerabilità delle persone - esacerbate da fattori quali povertà, discriminazione, disuguaglianza di genere, violenza maschile contro le donne, mancato accesso all'istruzione, conflitti, guerre, cambiamenti climatici, degrado ambientale e catastrofi naturali - ai fini dello sfruttamento sessuale o del lavoro, dell'accattonaggio, di attività criminali e di altro tipo.

    Considerata la costante evoluzione del modus operandi dei trafficanti, l'UE deve affrontare i collegamenti tra la tratta di esseri umani e altre forme di criminalità, tra cui il traffico di migranti, il terrorismo, la corruzione, il traffico di stupefacenti, la criminalità informatica, lo sfruttamento sessuale online, la produzione di materiale pedopornografico, i reati finanziari, la contraffazione di documenti, l'utilizzo fraudolento di carte di credito e le frodi in materia di prestazioni sociali 4 . 

    Come sottolineato nell'agenda europea sulla migrazione, nell'agenda europea sulla sicurezza 5 e in altri strumenti politici dell'UE 6 , l'UE continua a essere impegnata nella prevenzione e nella repressione della tratta di esseri umani, nonché nella protezione dei diritti delle vittime, nel cui ambito presta una particolare attenzione alle vulnerabilità delle donne e dei minori vittime della tratta. Inoltre, la tratta di esseri umani rappresenta uno dei settori prioritari delle minacce della criminalità nel ciclo programmatico dell'UE sulla criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale per il periodo 2018-2021 7 . In aggiunta, l'impegno politico finalizzato a intensificare l'azione dell'UE di lotta alla tratta di esseri umani, all'interno dell'UE e in tutto il mondo, è sostenuto dalla strategia globale dell'Unione europea per la politica estera e di sicurezza, dalle strategie e dai piani di azione dell'UE pertinenti 8 , nonché da risoluzioni del Parlamento europeo 9 . Questo impegno gode inoltre di un ampio sostegno della società civile 10 . 

    Negli ultimi anni l'Unione europea ha istituito un quadro giuridico e politico completo e coerente per contrastare la tratta di esseri umani, che interessa tutte le politiche dell'UE collegate alla tratta di esseri umani, incluso il finanziamento e la ricerca. La direttiva 2011/36/UE 11 concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime ("la direttiva") istituisce il quadro giuridico. La Commissione continua a monitorare l'attuazione della direttiva 12 da parte degli Stati membri e a riferire in merito ai progressi compiuti.

    La strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani 13 ("la strategia") rappresenta il principale strumento per lo sviluppo, il coordinamento e l'attuazione dell'azione dell'UE in questo ambito. Le azioni raggruppate dalla strategia in cinque priorità - prevenzione, azione penale, protezione delle vittime, partenariati e miglioramento delle conoscenze - sono state realizzate 14 .

    Tuttavia, dall'adozione della direttiva e della strategia, il contesto socio-politico a livello mondiale è cambiato notevolmente. L'impatto economico e sociale della crisi finanziaria globale, la crisi migratoria e le minacce in termini di sicurezza rappresentate dai gruppi della criminalità organizzata esacerbano ulteriormente le vulnerabilità e richiedono quindi un'azione più incisiva, a livello sia nazionale che dell'UE. Tale azione deve continuare a seguire un approccio basato sui diritti umani, che integri le specificità di genere e rispetti le esigenze dei minori, e la sua attuazione deve essere coordinata all'interno e all'esterno dell'UE, nonché nell'ambito di varie politiche.

    Basata sulla strategia e sulle iniziative in corso per una piena attuazione della direttiva, la presente comunicazione propone una serie di priorità mirate per potenziare le attività dell'UE finalizzate a prevenire la tratta di esseri umani. Si incentra sullo smantellamento del modello operativo da cui dipende la tratta di esseri umani, sul miglioramento dell'accesso delle vittime ai diritti e sul garantire che le azioni interne ed esterne dell'UE apportino una risposta coordinata e coerente.

    II. Priorità mirate per intensificare l'azione dell'UE finalizzata a prevenire la tratta di esseri umani

    Per intensificare l'azione dell'UE, partendo dall'attuazione in corso della strategia, dalle conclusioni delle due relazioni di cui all'articolo 23 della direttiva 15 nonché dall'ampio lavoro di coordinamento e dagli scambi con diversi attori coinvolti 16 , sono state definite tre priorità mirate:

    ·potenziare la lotta alle reti della criminalità organizzata, smantellando il modello operativo e rompendo la catena della tratta;

    ·garantire alle vittime della tratta un migliore accesso ai loro diritti e un migliore esercizio dei medesimi;

    ·rafforzare il coordinamento e il consolidamento della risposta sia all'interno che all'esterno dell'UE.

    A. Smantellare il modello operativo e rompere la catena della tratta

    I proventi generati nel mercato lecito e illecito e la domanda di beni e servizi forniti dalle vittime della tratta di esseri umani restano elevati laddove prevalga una cultura di impunità sia per gli autori del reato che per gli utilizzatori delle vittime della tratta. L'analisi contenuta nella relazione sugli utilizzatori della tratta redatta dalla Commissione, che valuta l'impatto della legislazione nazionale pertinente in vigore, rivela un paesaggio giuridico eterogeneo in seno all'UE. Le normative nazionali non contribuiscono efficacemente a scoraggiare la domanda dei servizi oggetto dello sfruttamento legato alla tratta di esseri umani.

    Azione chiave

    A partire dal 2018 la Commissione provvederà a:

    üincoraggiare ulteriormente gli Stati membri dell'UE che ancora non l'hanno fatto a configurare come reato l'uso consapevole di servizi imposti alle vittime della tratta. 

    Seguire il percorso del denaro lungo tutta la catena della tratta è fondamentale per trasformare la tratta di esseri umani in un reato "ad alto rischio" e "dai bassi profitti". A tal fine occorre intensificare le indagini e l'azione penale, nonché facilitare lo svolgimento di indagini finanziarie proattive e basate su informazioni, il recupero dei beni, il congelamento e la confisca dei proventi. Per conseguire questo obiettivo verrà promossa una più stretta cooperazione, che includerà il rafforzamento delle capacità delle autorità nazionali, anche in paesi non membri dell'UE, e che sarà condotta avvalendosi di reti appropriate, quali il gruppo di azione finanziaria internazionale 17 , e del sostegno delle agenzie dell'UE.

    Scoraggiare la domanda di ogni forma di sfruttamento, anche attraverso la gestione responsabile delle catene di valore globali, è fondamentale a tal fine. Come rispecchiato nella strategia commerciale dell'UE 18 e nelle conclusioni del Consiglio riguardanti le catene globali del valore responsabili del 12 maggio 2016, l'UE ha adottato misure in diversi ambiti politici 19 , sia nella dimensione interna che in quella esterna, per garantire catene di approvvigionamento e di valore che escludano la tratta di esseri umani, ivi compreso nel settore dell'abbigliamento 20 . Questa azione è volta, tra altri aspetti, a garantire l'attuazione della legislazione sulla comunicazione di informazioni a carattere non finanziario e gli appalti pubblici 21 , sugli strumenti commerciali e sulle misure specifiche per settore. Include inoltre misure volte a incoraggiare le imprese ad assicurare, mediante l'adozione e l'applicazione di codici di condotta e meccanismi di comunicazione/trasparenza, che le loro catene di approvvigionamento e di valore non implichino la tratta 22 .

    Azioni chiave

    A partire dal 2018 la Commissione provvederà a:

    üincoraggiare e assistere le autorità nazionali dell'UE nelle loro iniziative concrete adottate al fine di smantellare l'aspetto finanziario del modello operativo, attraverso lo sviluppo di attività operative e metodologie, l'applicazione di buone pratiche, la sensibilizzazione, il rafforzamento delle capacità e l'organizzazione di formazioni, come opportuno;

    üincoraggiare e assistere gli Stati membri a rendere più efficaci le indagini e l'azione penale, attraverso il rafforzamento delle capacità, lo sviluppo di strumenti, lo scambio di informazioni, la condivisione delle migliori pratiche e la cooperazione tra autorità di contrasto e giudiziarie, anche favorendo l'istituzione di squadre investigative comuni, sia all'interno dell'UE che con paesi non-UE. A tal fine, è possibile avvalersi del sostegno delle agenzie dell'UE competenti, la rete europea di formazione giudiziaria e la rete europea di prevenzione della criminalità, e del sostegno internazionale, anche attraverso i programmi di sviluppo dell'UE e le azioni nel quadro della politica estera e di sicurezza comune;

    üpromuovere pratiche imprenditoriali e condizioni di lavoro sostenibili nei paesi di produzione, ad esempio incentrandosi sulla cooperazione allo sviluppo e sul sostegno finanziario, per garantire catene di approvvigionamento e del valore che non implichino la tratta, in linea con le norme internazionali vincolanti in materia di occupazione, prestazioni sociali e ambiente e con le politiche e le iniziative dell'UE;

    üpromuovere le migliori pratiche e sessioni di formazione con le autorità nazionali competenti, le imprese e la società civile, in particolare per quanto concerne l'applicazione degli orientamenti sulla metodologia per la comunicazione di informazioni a carattere non finanziario, che contempla la tratta di esseri umani.

    B. Garantire alle vittime un migliore accesso ai loro diritti ed esercizio dei medesimi

    L'UE ha predisposto un quadro legislativo e operativo finalizzato ad aiutare, sostenere e tutelare le vittime della tratta di esseri umani. La Commissione ha pubblicato, in tutte le lingue ufficiali dell'UE, il documento "I diritti nell'UE delle vittime della tratta di esseri umani" 23 , che contiene una descrizione pratica e completa dei diritti delle vittime, basata sulla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, sulla legislazione dell'UE e sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.

    Identificare le vittime in modo efficace e tempestivo è il primo passo per garantire che ciascuna vittima sia considerata "titolare di diritti", abbia accesso ai propri diritti e possa goderne effettivamente, a partire dal ricevere un'adeguata assistenza e protezione. Come emerge nelle conclusioni della relazione sul recepimento, le autorità nazionali hanno compiuto notevoli sforzi per attuare la direttiva nel diritto nazionale. Tuttavia, rimane ancora un ampio margine di miglioramento, in particolare per quanto riguarda le misure di protezione e di sostegno 24 . Un accesso inadeguato alle informazioni sui diritti delle vittime e meccanismi di rinvio inefficaci a livello nazionale e transnazionale, assieme alla mancata identificazione delle vittime della tratta (incluse quelle dei flussi migratori misti), continuano a impedire alle vittime di esercitare realmente i loro diritti 25 . 

    A tal fine, la Commissione continuerà a sostenere i professionisti e le autorità degli Stati membri dell'UE. Rafforzare le capacità, diffondere le migliori pratiche per individuare le vittime, impegnarsi per fornire un'assistenza adeguata, specifica per genere e che tenga conto delle esigenze dei minori, e mezzi di ricorso efficaci, e per assicurare l'accesso a tale assistenza e a tali mezzi, sono aspetti essenziali di tutte le iniziative condotte a livello dell'UE. Tali iniziative includono lo sviluppo e l'impiego delle competenze delle agenzie dell'UE e la promozione di corsi di formazione sull'identificazione delle vittime destinati alle autorità doganali, le autorità di contrasto, i funzionari incaricati dell'asilo e dell'immigrazione, i lavoratori dei centri di accoglienza, il personale consolare e dell'UE, i tutori dei minori non accompagnati e le autorità con responsabilità in questo ambito che possono entrare in contatto con le vittime della tratta 26 . Per tale motivo, la Commissione sosterrà misure intese a migliorare l'identificazione delle vittime e a garantire un adeguato sistema di rinvio delle vittime a servizi di assistenza a livello nazionale o transnazionale. Promuoverà inoltre la cooperazione tra paesi di origine, di transito e di destinazione, nonché con la società civile e le organizzazioni internazionali, per far sì che le vittime siano individuate il prima possibile.

    La Commissione sosterrà inoltre gli Stati membri nelle iniziative tese a rendere la protezione completa e accessibile e a contribuire all'integrazione delle vittime della tratta, prendendo in considerazione le necessità specifiche di ciascun genere. Inoltre, monitorerà e fornirà indicazioni riguardanti l'attuazione a livello nazionale di servizi che tengano conto delle esigenze dei minori - inclusa l'assistenza, la salute e l'istruzione per le vittime della tratta - prendendo in considerazione il genere, l'età e le necessità specifiche di ciascun minore. Infine, promuoverà l'attuazione dei "dieci principi relativi ai sistemi integrati di protezione dei minori" 27 .

    Azioni chiave

    Dalla fine del 2017 la Commissione provvederà a:

    üpubblicare, in cooperazione con l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, orientamenti destinati agli Stati membri su misure che integrino la specificità di genere intese ad aiutare e sostenere le vittime;

    üsviluppare, in cooperazione con l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, una guida pratica per migliorare la cooperazione tra diverse agenzie e paesi, al fine di prevenire la tratta di minori dell'UE, garantire la protezione dei minori vittime della tratta, trovare soluzioni durature e tutelare i diritti garantiti loro dalle normative dell'UE e internazionali;

    ürivedere il funzionamento dei meccanismi degli Stati membri per l'indirizzo delle vittime a servizi di assistenza a livello nazionale e transnazionale;

    üincentrarsi sul potenziamento delle capacità per migliorare la cooperazione attraverso strumenti di gestione delle frontiere dell'UE e delle migrazioni, al fine di individuare le vittime della tratta e i trafficanti, identificarli e condividere informazioni e dati in materia;

    üfornire consulenza alle autorità nazionali sulle nozioni essenziali relative alla tratta di esseri umani, per contribuire a migliorare l'attività operativa, lo sviluppo delle politiche, la comparabilità dei dati e il processo di comunicazione.

    C. Rafforzare il coordinamento e il consolidamento della risposta sia all'interno che all'esterno dell'UE

    L'UE adotterà ulteriori misure per migliorare il coordinamento degli aspetti interni ed esterni dell'azione anti-tratta dell'UE. La tratta di esseri umani è spesso legata ad altri tipi di reati, tra cui reati transnazionali. La Commissione continuerà a incoraggiare le autorità nazionali e le agenzie dell'UE a considerare la tratta come una forma di criminalità organizzata che non si ferma ai confini nazionali o dell'UE, e a cooperare con i paesi terzi.

    Il coordinatore anti-tratta dell'UE contribuisce a una risposta coordinata e consolidata dell'Unione contro la tratta di esseri umani. In questo contesto, il coordinatore garantisce una più stretta cooperazione a livello di UE tra tutte le organizzazioni e gli organismi che partecipano alle reti, in particolare la rete UE di relatori nazionali e meccanismi equivalenti sulla tratta di esseri umani, la piattaforma della società civile dell'UE contro la tratta degli esseri umani e i punti di contatto nelle agenzie dell'UE per la giustizia e gli affari interni 28 con il gruppo di coordinamento sulla tratta di esseri umani. Sono incluse anche altre agenzie impegnate nella lotta contro la tratta di esseri umani e altre piattaforme e reti pertinenti a livello di UE.

    In cooperazione con il servizio europeo per l'azione esterna, la Commissione continuerà a garantire l'inclusione sistematica di una prospettiva anti-tratta in tutti gli aspetti delle sue relazioni con i paesi terzi e in tutti i settori strategici pertinenti, compresi i diritti umani, la sicurezza e la criminalità organizzata, nonché la parità di genere. Garantirà inoltre l'attuazione degli impegni in materia di tratta di esseri umani enunciati nella dichiarazione di New York 29 e contribuirà a definire il patto globale sulla migrazione attraverso la cooperazione politica e operativa. A tal fine si promuoverà una maggiore cooperazione bilaterale e regionale con i partner e altre organizzazioni pertinenti, anche attraverso finanziamenti mirati nell'ambito degli strumenti pertinenti.

    I soggetti interessati dell'UE e dei paesi terzi saranno incoraggiati, nell'ambito delle loro iniziative in materia di prevenzione, istruzione e accoglienza, ad affrontare diverse questioni, tra cui la protezione delle vittime e il loro reinserimento nella società, nonché ad affrontare la situazione delle donne, dei bambini e di altri gruppi vulnerabili, compresi i Rom. La Commissione fornirà loro il sostegno necessario.

    Verrà intensificato il sostegno ai paesi terzi che cooperano con l'UE affinché attuino riforme del settore della sicurezza e instaurino lo Stato di diritto sul loro territorio, al fine di prevenire e combattere la tratta di esseri umani, creare una forte azione di contrasto e perseguire penalmente i reati commessi.

    Inoltre, l'UE intensificherà la sua azione esterna nei confronti delle organizzazioni criminali coinvolte nella tratta di esseri umani, anche nel quadro dei mandati delle missioni e delle operazioni della politica di sicurezza e di difesa comune, coinvolgendo i paesi prioritari, fra l'altro per le attività antiterrorismo in Medio Oriente, Nord Africa e nei Balcani occidentali.

    Azioni chiave

    Dalla fine del 2017 la Commissione provvederà a:

    üesaminare e individuare, insieme agli Stati membri e al servizio europeo per l'azione esterna, i paesi e le regioni prioritarie per l'azione contro la tratta di esseri umani, garantendo coerenza e complementarità con le priorità e la programmazione individuate in tutti i settori dell'impegno internazionale, in particolare in materia di migrazione, sicurezza e diritti umani;

    üadoperarsi per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 con particolare attenzione agli obiettivi 5.2, 8.7 e 16.2 riguardanti la tratta di esseri umani, in linea con il consenso europeo in materia di sviluppo 30 ;

    üpromuovere un rinnovato impegno da parte delle agenzie dell'UE per la giustizia e gli affari interni a collaborare insieme nella lotta contro la tratta di esseri umani, coinvolgendo altre agenzie pertinenti;

    ügarantire l'attuazione delle componenti relative alla tratta di esseri umani dell'Iniziativa "Spotlight" dell'UE e delle Nazioni Unite per eliminare la violenza contro le donne e le ragazze 31 ;

    ügarantire l'attuazione delle misure relative alla tratta di esseri umani previste nel documento di lavoro congiunto dei servizi della Commissione "Gender Equality and Women's Empowerment: Transforming the Lives of Girls and Women through EU External Relations" (Uguaglianza di genere ed emancipazione femminile: trasformare la vita delle donne e delle ragazze attraverso le relazioni esterne dell'UE);

    ügarantire il rispetto degli impegni assunti nell'ambito dell'Invito ad agire a favore della protezione dalla violenza di genere in situazione di emergenza, tra cui l'assegnazione di aiuti umanitari specificamente destinati a sostenere la prevenzione e la risposta alla violenza di genere.

    III. Priorità trasversali per intensificare l'azione dell'UE finalizzata a prevenire la tratta di esseri umani

    Oltre alle tre priorità specifiche, sono state individuate due priorità trasversali intese a continuare ad ampliare la base di conoscenze e migliorare la comprensione di questo complesso fenomeno, nonché a fornire finanziamenti adeguati a sostegno delle iniziative e dei progetti contro la tratta di esseri umani.

    La comprensione della natura, delle dimensioni e dei costi del reato è fondamentale per garantire un'azione adeguata a livello di UE per prevenire il fenomeno. La ricerca, l'affidabilità e la completezza delle statistiche sono fondamentali per individuare e affrontare le tendenze, sviluppare politiche basate su dati concreti e misurare l'impatto delle singole iniziative. Con l'attuazione della strategia sono stati raccolti a livello di UE dati di base concreti sulla tratta di esseri umani, ma occorre svilupparli ulteriormente. La Commissione continuerà a sviluppare metodologie di raccolta dei dati per produrre statistiche comparabili sulla tratta di esseri umani nell'UE. Darà inoltre seguito all'indagine su scala UE sulla disponibilità di dati relativi alla tratta nei paesi dell'UE condotta nel 2017. L'avvio di una campagna di lotta contro la tratta in tutta l'UE contribuirà a sensibilizzare l'opinione pubblica e a comprendere meglio la natura, le implicazioni e la complessità della criminalità.

    L'UE continuerà inoltre a sostenere le azioni anti-tratta attraverso molteplici flussi di finanziamento 32 , sia all'interno dell'UE che altrove. Nell'ambito del suo sostegno finanziario, la Commissione darà priorità alle azioni volte a soddisfare le esigenze specifiche delle persone in situazioni vulnerabili, comprese le vittime della tratta a fini di sfruttamento sessuale, per combattere tutte le forme di violenza nei confronti di donne e bambini, anche nelle situazioni di emergenza, e per consentire il proseguimento degli studi da parte dei bambini.

    Azioni trasversali per una solida base di conoscenze

    A partire dal 2018 la Commissione intende:

    üpubblicare uno studio sui costi economici, sociali e umani della tratta;

    üpubblicare uno studio sull'impatto dell'approccio dell'UE nella lotta contro la tratta a fini di sfruttamento sessuale e promuovere la condivisione delle migliori pratiche tra i paesi dell'UE;

    üpubblicare, nella prossima relazione intermedia della Commissione, le ultime statistiche della giustizia penale sulla situazione dell'UE per quanto riguarda la tratta di esseri umani, con il sostegno di Eurostat, delle autorità statistiche nazionali e della rete UE dei relatori nazionali e meccanismi equivalenti;

    ülanciare una campagna di sensibilizzazione in tutta l'UE sulla tratta di esseri umani, rivolta agli utenti, ai consumatori e ai gruppi vulnerabili nonché ai settori ad alto rischio.

    Azioni trasversali a sostegno delle priorità anti-tratta nei paesi dell'UE ed extra-UE

    üSostenere gli obiettivi e le priorità anti-tratta, compresi i progetti che tengono conto in particolare della dimensione di genere del fenomeno, dei gruppi e dei settori ad alto rischio attraverso vari programmi di finanziamento dell'UE, quali il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF), il Fondo sicurezza interna (ISF) - Polizia e frontiere, Orizzonte 2020, il programma quadro di ricerca e innovazione dell'UE, il programma Giustizia nonché il programma "Diritti, uguaglianza e cittadinanza", lo strumento europeo di vicinato (ENI) e lo strumento di assistenza preadesione (IPA), lo strumento relativo ai partenariati per la mobilità, il Fondo europeo di sviluppo, lo strumento di cooperazione allo sviluppo, lo strumento dell'UE inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP) e il Fondo fiduciario di emergenza dell'UE per l'Africa.

    IV. Conclusioni

    Sono stati compiuti progressi nel consolidamento delle azioni dell'UE contro la tratta di esseri umani. Tuttavia, dal momento che il fenomeno ha continuato a evolversi, è necessario intensificare l'azione dell'UE per combattere la tratta di esseri umani, sia all'interno che all'esterno dell'UE. La presente comunicazione individua pertanto una serie di priorità trasversali mirate per una risposta più incisiva, cui tutte le autorità e le organizzazioni interessate dovranno dar seguito in modo più coordinato e consolidato a partire dalla fine del 2017. Gli Stati membri dovrebbero utilizzare tutti gli strumenti ambiziosi di cui dispongono per attuare senza indugio le misure concordate a livello di UE. La Commissione monitorerà i progressi compiuti in relazione all'azione definita nella presente comunicazione e riferirà in proposito al Parlamento europeo e al Consiglio entro la fine del 2018.

    (1)

         Articolo 5 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e articoli 79 e 83 del TFUE.

    (2)

         In base ai dati della Commissione, il 67% delle vittime della tratta registrate nell'UE è vittima di sfruttamento sessuale (nel 95% dei casi si tratta di donne o ragazze), seguito dallo sfruttamento del lavoro (21% delle vittime) e da altre forme di sfruttamento (12%). I dati sono in linea con le tendenze rilevate da organizzazioni regionali e internazionali.

    (3)

         Si stima che i proventi annuali originati da tutte le forme di tratta di esseri umani ammontino a 29,4 miliardi di EUR a livello mondiale (relazione 2015 di Europol sull'aspetto finanziario del modello operativo della tratta di esseri umani).

    (4)

         COM(2016) 267 final; COM(2017) 195 final; Valutazione Europol della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata su internet (IOCTA) del 2016, Valutazione Europol della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità (SOCTA) del 2017 e Relazione sulla situazione della tratta di esseri umani nell'UE (2016).

    (5)

         Agenda europea sulla migrazione, COM(2015) 240 final, Agenda europea sulla sicurezza COM(2015) 185 final.

    (6)

         La comunicazione della Commissione "Un'Europa aperta e sicura: come realizzarla" (COM(2014) 154 final), la comunicazione della Commissione sulla protezione dei minori migranti (COM(2017) 211), gli strumenti correlati alla strategia dell'UE in materia di droga (COM(2017) 195 final) e le relazioni riguardanti i progressi compiuti verso un'Unione della sicurezza (COM(2017) 213 final, SWD(2017) 278 final, COM(2017) 407 final).

    (7)

         Conclusioni del Consiglio che fissano le priorità dell'UE nella lotta alla criminalità organizzata e alle forme gravi di criminalità internazionale nel periodo 2018-2021, 7704/17. Cfr. altresì la relazione di valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità dell'UE (Europol, 2017).

    (8)

         Il piano d'azione in materia di diritti umani e democrazia, il quadro per le attività dell'UE in materia di parità di genere e di emancipazione delle donne nelle relazioni esterne dell'UE per il 2016-2020, l'impegno strategico dell'UE per la parità di genere, la strategia dell'UE sulla responsabilità sociale delle imprese e il nuovo consenso europeo in materia di sviluppo.

    (9)

         Risoluzioni del Parlamento europeo sull'attuazione della direttiva 2011/36/UE (P8 TA(2016)0227) e sulla lotta alla tratta di esseri umani nelle relazioni esterne dell'UE (P8 TA(2016)0300). Cfr. altresì i dieci messaggi essenziali della commissione FEMM del Parlamento europeo alla Commissione europea, FEMM/8/09 816 (3 maggio 2017).

    (10)

         Come dichiarato negli incontri periodici della piattaforma della società civile dell'UE contro la tratta di esseri umani, in eventi pubblici e in numerose comunicazioni alla Commissione.

    (11)

         Direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, GU L 101 del 15.4.2011, pag. 1.

    (12)

         COM(2016) 722 final ("Relazione sul recepimento"), COM(2016) 719 final ("Relazione sugli utilizzatori "), adottate il 2.12.2016.

    (13)

         COM(2012) 286 final.

    (14)

         Per una visione d'insieme, si veda il documento "EU anti-trafficking action at a glance", consultabile all'indirizzo: https://ec.europa.eu/anti-trafficking/publications/eu-anti-trafficking-action-2012-2016-glance_en .

    (15)

         Relazione sul recepimento e relazione sugli utilizzatori della tratta di esseri umani.

    (16)

         Rete dell'UE dei relatori nazionali e meccanismi equivalenti sulla tratta di esseri umani, piattaforma della società civile dell'UE contro la tratta di esseri umani, agenzie dell'UE responsabili della giustizia e degli affari interni, istituzioni dell'UE e organizzazioni internazionali.

    (17)

         La cooperazione includerà attività svolte nel contesto dell'applicazione della quarta direttiva antiriciclaggio e nei settori di attività della piattaforma delle Unità di informazione finanziaria dell'Unione, l'associazione dei periti contabili delle autorità di contrasto e la relativa rete.

    (18)

         Comunicazione della Commissione "Commercio per tutti - Verso una politica commerciale e di investimento più", COM(2015) 497; relazione sull'attuazione della strategia commerciale Commercio per tutti - Una politica commerciale innovativa per gestire la globalizzazione", COM(2017) 491.

    (19)

         Ad esempio in materia di trasparenza, occupazione e condizioni di lavoro, ambiente e cambiamenti climatici, dialogo sociale, appalti pubblici, commercio, cooperazione allo sviluppo e relazioni internazionali.

    (20)

         Per maggiori informazioni, cfr.: https://ec.europa.eu/europeaid/sites/devco/files/overview-garment-related-activities_en.pdf .

    (21)

         La direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE cita espressamente la tratta di esseri umani tra i motivi di esclusione di cui all'articolo 57.

    (22)

         L'articolo 57 della direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE fa esplicito riferimento alla tratta di esseri umani quale motivo di esclusione.

    (23)

         "I diritti nell'UE delle vittime della tratta di esseri umani", disponibile al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/anti-trafficking/sites/antitrafficking/files/eu_rights_of_victims_of_trafficking_it_1.pdf .

    (24)

         La relazione sul recepimento specifica: le misure specifiche di protezione dei minori, la presunzione della minore età e la valutazione dell'età del minore, la protezione prima e durante il procedimento penale, l'accesso incondizionato all'assistenza, il risarcimento, la non applicazione di sanzioni, l'assistenza e il sostegno ai famigliari di un minore vittima.

    (25)

         Relazione 2016 sui progressi compiuti nella lotta alla tratta di esseri umani, COM(2016) 267 final ("Relazione sui progressi").

    (26)

         Il manuale per il trattamento delle domande di visto e la modifica dei visti già rilasciati formula già raccomandazioni sulle migliori pratiche per il trattamento delle domande presentate a nome di minori, per garantire che siano esclusi sospetti di tratta o abuso di minori (C(2010) 1620 definitivo).

    (27)

         Disponibile al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/justice/fundamental-rights/files/rights_child/10_principles_for_integrated_child_protection_systems.pdf .

    (28)

         Nel 2011 le sette agenzie dell'UE per la giustizia e gli affari interni hanno assunto un impegno comune per affrontare il problema della tratta di esseri umani.

    (29)

         Risoluzione 71/1 adottata dall'Assemblea generale il 19 settembre 2016, Dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti.

    (30)

         Nuovo consenso europeo in materia di sviluppo - "Il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro", 2017/C 210/01.

    (31)

         L'iniziativa è sostenuta da un bilancio di 500 milioni di EUR.

    (32)

         Studio sulla revisione strategica globale dei progetti contro la tratta di esseri umani finanziati dalla Commissione europea (2016), disponibile al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/anti-trafficking/publications/comprehensive-policy-review-anti-trafficking-projects_en . Tra il 2004 e il 2015, la Commissione ha finanziato direttamente 321 progetti contro la tratta di esseri umani per un totale di 158,5 milioni di EUR. Questo insieme di dati non comprende i fondi stanziati in risposta alla crisi migratoria.

    Top