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Document 52014DC0410
Recommendation for a COUNCIL RECOMMENDATION on Spain’s 2014 national reform programme and delivering a Council opinion on Spain’s 2014 stability programme
Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2014 della Spagna e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 della Spagna
Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2014 della Spagna e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 della Spagna
/* COM/2014/0410 final */
Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2014 della Spagna e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 della Spagna /* COM/2014/0410 final */
Raccomandazione di RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO sul programma nazionale di riforma 2014 della
Spagna
e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 della
Spagna
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione
europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148,
paragrafo 4, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del
Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle
posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle
politiche economiche[1],
in particolare l'articolo 5, paragrafo 2, visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla
prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici[2], in particolare l'articolo
6, paragrafo 1, vista la raccomandazione della Commissione
europea[3], viste le risoluzioni del Parlamento europeo[4], viste le conclusioni del Consiglio europeo, visto il parere del comitato per l'occupazione, visto il parere del comitato economico e
finanziario, visto il parere del comitato per la protezione
sociale, visto il parere del comitato di politica
economica, considerando quanto segue: (1)
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato
la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per
la crescita e l'occupazione basata su un maggiore coordinamento delle politiche
economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per
rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell'Europa. (2)
Il 13 luglio 2010 il Consiglio ha adottato, sulla
base delle proposte della Commissione, una raccomandazione sugli orientamenti
di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell'Unione
(2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le
politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione, che insieme formano gli
"orientamenti integrati". Gli Stati membri sono stati invitati a
tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in
materia economica e di occupazione. (3)
Il 29 giugno 2012 i capi di Stato o di governo
hanno convenuto un patto per la crescita e l'occupazione che offre un quadro
coerente per l'adozione di misure a livello nazionale, dell'UE e della zona
euro con il ricorso a tutti gli strumenti, leve e politiche possibili. Essi
hanno stabilito le misure da adottare a livello degli Stati membri, in
particolare affermando l'impegno pieno verso il conseguimento degli obiettivi
della strategia Europa 2020 e l'attuazione delle raccomandazioni specifiche per
paese. (4)
Il 9 luglio 2013 il Consiglio ha adottato una
raccomandazione sul programma nazionale di riforma 2013 della Spagna e ha
formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato della Spagna per il
2012-2016. Il 15 novembre 2013, in linea con il regolamento (UE) n. 473/2013[5], la Commissione ha
presentato il suo parere sul documento programmatico di bilancio 2014 della
Spagna[6]. (5)
Il 13 novembre 2013 la Commissione ha adottato l'analisi
annuale della crescita[7],
segnando l'inizio del semestre europeo di coordinamento delle politiche
economiche 2014. Lo stesso giorno la Commissione ha adottato, sulla base del
regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta[8], in cui la Spagna è
stata annoverata tra gli Stati membri che avrebbero fatto oggetto di un esame
approfondito. (6)
Il 20 dicembre 2013 il Consiglio europeo ha
approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di
bilancio e le azioni a favore della crescita. Esso ha sottolineato la necessità
di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla
crescita, di ripristinare le normali condizioni per l'erogazione di prestiti
all'economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la
disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la
pubblica amministrazione. (7)
Il 5 marzo 2014 la Commissione ha pubblicato i
risultati dell'esame approfondito per la Spagna[9]
a norma dell'articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011. L'analisi ha portato
la Commissione a concludere che la Spagna presenta squilibri macroeconomici che
richiedono un monitoraggio specifico e un'azione politica risoluta. In
particolare, la correzione degli squilibri che l'anno scorso sono stati giudicati
eccessivi è palesemente progredita in diversi settori e il ritorno a una
crescita positiva ha ridotto i rischi. Permangono tuttavia vulnerabilità dovute
all'entità e alla natura interconnessa degli squilibri, in particolare i
livelli elevati del debito interno e del debito estero e l'alto tasso di
disoccupazione. (8)
Il 30 aprile 2014 la Spagna ha presentato il suo
programma nazionale di riforma 2014 e il suo programma di stabilità 2014. I due
programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro
correlazioni. (9)
La strategia di bilancio delineata nel programma di
stabilità 2014 mira a correggere il disavanzo eccessivo entro il 2016 e a
raggiungere l'obiettivo a medio termine nel 2017. Il programma conferma l'obiettivo
a medio termine del pareggio di bilancio in termini strutturali, che è più
ambizioso di quanto richiesto dal patto di stabilità e crescita. Il programma
intende riportare il disavanzo al di sotto del 3% del PIL nel 2016, in linea
con l'obiettivo fissato nella raccomandazione del Consiglio del 21 giugno
2013, ma il miglioramento annuale del saldo strutturale (ricalcolato) previsto
nel programma è inferiore allo sforzo raccomandato a partire dal 2014. Per il
2017 il programma prevede progressi sufficienti verso l'obiettivo a medio
termine, anche se questo potrebbe non bastare per raggiungere tale obiettivo
nello stesso anno come affermato nel programma. Secondo il programma, il
rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe raggiungere un picco del 101,7% del PIL
nel 2015 per poi iniziare a scendere. Nel complesso, la strategia di bilancio
delineata nel programma è solo parzialmente in linea con i requisiti del patto
di stabilità e crescita. Lo scenario macroeconomico su cui si basano le
proiezioni di bilancio del programma, che non è stato elaborato o approvato da
un organismo indipendente, risulta sostanzialmente plausibile per il 2014 e
soggetto a rischi di peggioramento nel 2015 rispetto alle previsioni di
primavera 2014 della Commissione. I tassi di crescita del PIL indicati nel programma
per il 2016-2017 sono giudicati alquanto ottimistici rispetto alle attuali
stime del tasso di crescita potenziale dell'economia e della rimanente necessità
di aggiustamento economico post-crisi. Questo significa che anche il percorso
di aggiustamento del disavanzo e del debito è soggetto a rischi di
peggioramento. Inoltre, le misure concrete volte a sostenere gli obiettivi
principali in termini di disavanzo dal 2015 in poi non sono sufficientemente
specificate, soprattutto per quanto riguarda le modifiche della legislazione
tributaria nell'ambito della riforma fiscale prevista. Altri rischi sono
connessi alle sopravvenienze passive e al rendimento dei risparmi previsti a
livello locale e regionale. Stando alle previsioni della Commissione, lo sforzo
di bilancio nel 2013‑2014 è inferiore di 1,1 pp. in termini di variazione
(corretta) del saldo strutturale (anche se questa cifra è gonfiata dai recenti
cambiamenti metodologici per la stima del prodotto potenziale) e di 0,4 pp.
rispetto all'entità delle misure considerate necessarie all'epoca della
raccomandazione formulata nell'ambito della procedura per i disavanzi
eccessivi. In base alla sua valutazione del programma e alle previsioni della
Commissione, a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene
che le misure su cui si basa la strategia di bilancio debbano essere
ulteriormente specificate e che occorrano sforzi supplementari per conformarsi appieno
alla raccomandazione del Consiglio nell'ambito della procedura per i disavanzi
eccessivi. (10)
A livello strutturale, si rilevano progressi nella
rendicontazione sull'esecuzione del bilancio e nell'applicazione di misure
correttive nei confronti degli enti amministrativi inadempienti, ma vi è
margine per mettere in atto i meccanismi di esecuzione supplementari previsti
dalla legge organica spagnola sulla stabilità di bilancio nel caso delle
regioni inadempienti. Sono state adottate nuove misure per garantire a tutti i
livelli di governo il rispetto di un termine medio di 30 giorni per i
pagamenti ai fornitori commerciali. Una legge del novembre 2013 ha istituito un
organismo di bilancio indipendente, il cui presidente è stato nominato nel
febbraio 2014 ma che non era ancora operativo al momento di valutare il
programma di stabilità 2014. Il programma nazionale di riforma 2014 riconosce
anche la necessità di continuare a migliorare l'efficacia in termini di costi
della spesa sanitaria e farmaceutica, ad esempio centralizzando l'acquisto dei
prodotti farmaceutici, rivedendo il paniere dei servizi, sviluppando l'informatizzazione
delle cartelle cliniche o migliorando la gestione delle strutture sanitarie.
Visto che da ora in poi la maggior parte del risanamento di bilancio dovrebbe
provenire da risparmi sulla spesa, una revisione sistematica della spesa a
tutti i livelli di governo permetterebbe di individuare i settori in cui è
possibile risparmiare in modo tale da favorire la crescita pur tenendo conto
delle necessità delle persone più vulnerabili. (11)
Nel 2013 la Spagna ha adottato nuove misure per
ovviare alla distorsione a favore del debito nell'imposizione delle imprese e
ha compiuto qualche progresso in termini di rispetto dell'obbligo tributario
intensificando la lotta alla frode fiscale e al lavoro non dichiarato, ma deve
ancora affrontare notevoli sfide. Nel 2013 e nel 2014 la Spagna ha inoltre introdotto
riduzioni dei contributi previdenziali per l'assunzione di giovani e di nuovo
personale. In base a una relazione globale sulla riforma fiscale che il governo
ha commissionato a un comitato di esperti, le autorità prevedono di presentare
proposte legislative concrete nel secondo trimestre del 2014. Conformemente al
programma nazionale di riforma 2014, le proposte mireranno a modernizzare il
sistema tributario, ridurre le distorsioni che frenano l'occupazione,
incrementare la riscossione delle entrate, favorire lo sviluppo economico,
garantire l'unità del mercato e la neutralità di bilancio e rafforzare la
competitività dell'economia spagnola, contribuendo nel contempo al risanamento
di bilancio. L'elaborazione e l'attuazione di questa riforma saranno di
fondamentale importanza per le prospettive economiche future e le finanze
pubbliche. (12)
La stabilità finanziaria è stata rafforzata dalla
ricapitalizzazione e dalla ristrutturazione del settore bancario e dall'attuazione
integrale del programma del MES del luglio 2012 per la ricapitalizzazione degli
enti finanziari, completato il 22 gennaio 2014. Il settore finanziario
spagnolo, tuttavia, presenta ancora notevoli sfide che richiedono un
monitoraggio e una gestione rigorosi. Inoltre, i miglioramenti delle condizioni
di finanziamento da parte delle banche si riflettono solo in maniera
progressiva nel finanziamento delle PMI. A lungo termine, sarà importante
continuare a garantire l'erogazione di credito ai settori redditizi dell'economia
e la riduzione dell'indebitamento nel settore privato. Le autorità hanno
adottato diverse misure per migliorare l'accesso delle imprese ai finanziamenti
bancari e non bancari e agevolare la ristrutturazione del debito delle imprese,
ma occorrono ulteriori interventi politici. (13)
Il mercato del lavoro mostra qualche segno di
stabilizzazione e nel 2014 si prevede una timida ripresa, con un aumento dell'occupazione
e una diminuzione dei tassi di disoccupazione, anche se questi ultimi rimangono
estremamente elevati (media annuale del 26,1% nel 2013). Destano particolare
preoccupazione l'elevato tasso di disoccupazione giovanile (54,3%) e il
notevole picco della disoccupazione di lunga durata (49,7% della disoccupazione
totale nel 2013), che colpisce in particolare i lavoratori più anziani e quelli
poco qualificati. Stando alle valutazioni disponibili, la riforma del mercato
del lavoro intrapresa nel 2012 ha contribuito, unitamente all'impegno delle
parti sociali a garantire la moderazione salariale nel 2012-2014, ad aumentare
la flessibilità interna per le imprese e a limitare le perdite di posti di
lavoro, privilegiando la contrattazione collettiva a livello aziendale e
aumentando le possibilità per le imprese di recedere da un contratto collettivo.
La riforma ha inoltre ridotto i costi di risarcimento in caso di licenziamento
ingiustificato, ha contribuito a ridurre il numero di licenziamenti impugnati
in tribunale e ha introdotto un nuovo tipo di contratto per promuovere le
assunzioni in pianta stabile nelle PMI. Nel 2013 e all'inizio del 2014 sono
state adottate altre misure per agevolare l'occupazione stabile a tempo
parziale e ridurre temporaneamente i contributi sociali sui nuovi contratti a
tempo indeterminato. Ciò nonostante, la segmentazione del mercato del lavoro
spagnolo costituisce tuttora un serio problema; esistono ancora molti tipi di
contratti diversi e la differenza tra i costi di licenziamento per i contratti
a durata determinata e quelli a durata indeterminata rimane fra le più elevate
dell'UE, anche dopo la riforma. Si rilevano progressi nella riforma delle
politiche attive per il mercato del lavoro, tra cui l'approvazione del piano
annuale per l'occupazione (PAPE). Il processo di modernizzazione e
potenziamento del servizio pubblico per l'impiego procede tuttavia a rilento,
il che rischia di ostacolare la corretta attuazione del nuovo quadro. Si sono
registrati ritardi per quanto riguarda la piena operatività del portale unico
per l'impiego. La collaborazione con le agenzie di collocamento private è
migliorata, ma occorrono ulteriori sforzi in tal senso. (14)
La scarsa corrispondenza tra le competenze
acquisite tramite l'istruzione e la formazione e le esigenze del mercato del
lavoro e l'elevata quota di disoccupati privi di qualifiche formali (35,2%)
favoriscono l'aumento del tasso di disoccupazione giovanile e della
disoccupazione di lunga durata. La percentuale di giovani disoccupati non
iscritti a corsi di istruzione o di formazione rimane superiore alla media UE
ed è in forte aumento. Pur essendo in diminuzione, rimane molto elevata anche
la percentuale di scolari e studenti che abbandonano precocemente gli studi e
la formazione (23,5%). I tassi d'istruzione terziaria sono elevati, ma il
ricorso all'istruzione e alla formazione professionale e ai programmi di
apprendistato è ancora troppo limitato e il livello dei diplomati dell'istruzione
e della formazione professionale secondaria superiore si colloca al di sotto
della media UE. La Spagna sta inoltre lavorando su misure volte a favorire l'occupazione
giovanile. La strategia nazionale per l'occupazione e l'imprenditorialità
giovanile 2013-2016, presentata a marzo 2013, è ora in fase di attuazione,
anche se alcune misure devono ancora essere poste in essere. La Spagna si è
basata su questa strategia per adottare misure volte a combattere la
disoccupazione giovanile, in linea con gli obiettivi connessi a una "garanzia
per i giovani". Si osserva qualche progresso per quanto riguarda le misure
volte a ridurre l'abbandono scolastico e a promuovere sistemi di istruzione e
formazione professionale in alternanza, ma rimangono di fondamentale importanza
a tal fine un'attuazione completa delle misure e un uso efficiente dei
finanziamenti. Per quanto riguarda la formazione professionale in alternanza,
occorre un coordinamento costante fra tutte le parti interessate (responsabili
politici, servizi di formazione a tutti i livelli di governo e datori di
lavoro) per razionalizzare il sistema, rendere la formazione più conforme alle
necessità del mercato del lavoro e garantire la compatibilità dei sistemi di
istruzione e formazione professionale in alternanza fra tutte le regioni. (15)
Soprattutto a causa della situazione sul mercato
del lavoro, ma anche della scarsa efficacia della previdenza sociale per
ridurre la povertà, la Spagna si posiziona al di sotto della media UE per
quanto riguarda i principali indicatori che misurano la povertà e l'esclusione
sociale, cui sono esposti in particolare i bambini e i giovani adulti. A causa
della crisi, la Spagna ha registrato anche una delle più forti diminuzioni del
reddito disponibile delle famiglie e uno dei livelli più elevati di disparità
di reddito nell'UE. Le sfide principali consistono nel semplificare le
procedure per coloro che richiedono l'assistenza sociale e nel migliorare la
governance e il coordinamento interistituzionale a livello nazionale, regionale
e locale. Il piano nazionale d'azione per l'inclusione sociale 2013-2016
prevede un quadro politico adeguato per adattare le politiche attive per il
mercato del lavoro alle persone più lontane da tale mercato, lottare contro la
povertà infantile e migliorare l'efficienza dei servizi di sostegno alle
famiglie. Inoltre, il fatto che l'assistenza e le prestazioni sociali abbiano
effetti ridistributivi limitati fra i vari gruppi a rischio denota carenze nell'individuazione
dei beneficiari. A ciò si aggiungono uno scarso coordinamento fra servizi per l'occupazione
e servizi sociali (anche a livello regionale e locale) e gli oneri
amministrativi per l'accesso al reddito minimo garantito, che rendono più
difficile il passaggio dall'assistenza sociale al reinserimento nel mercato del
lavoro. (16)
La Spagna ha compiuto progressi sul fronte delle
riforme strutturali a favore della crescita e dell'occupazione che sono
sostanzialmente conformi a quanto previsto nel programma nazionale di riforma
2013. Nel dicembre 2013 è stata adottata la legge sulla garanzia dell'unità del
mercato, la cui complessa attuazione è in corso. La legge sull'imprenditorialità
adottata nell'autunno 2013 ha migliorato il quadro sull'insolvenza delle
imprese, introdotto forme societarie più flessibili e razionalizzato i regimi
di sostegno all'internazionalizzazione delle imprese. L'estensione del ricorso
alla "licenza express" ha semplificato le procedure di apertura di
piccoli punti vendita, mentre altre misure hanno agevolato il rilascio delle
licenze commerciali. Tuttavia, deve ancora essere adottato il diritto derivato
necessario per consentire la costituzione di società a responsabilità limitata
attraverso gli sportelli unici entro i termini più brevi fissati nella legge
sull'imprenditorialità del settembre 2013. Visto il divario tra la Spagna e gli
altri paesi della zona euro per quanto riguarda le dimensioni delle imprese, si
giustifica inoltre un riesame costante degli ostacoli normativi, anche di tipo
fiscale, all'espansione in questo settore. La tanto attesa riforma dei servizi
professionali accusa un notevole ritardo e deve essere accelerata. Non è stato
preso alcun provvedimento per eliminare le restrizioni all'apertura di grandi
punti vendita al dettaglio. Il settore spagnolo della ricerca e dell'innovazione
deve migliorare i propri risultati scientifici, favorire la cooperazione
pubblico-privato e agevolare la conversione dei risultati in prodotti
commerciali. Nel 2013 il governo spagnolo ha adottato una strategia nazionale
per la scienza, la tecnologia e l'innovazione che deve ancora essere sostenuta
da finanziamenti pubblici. Non è ancora stata creata l'Agenzia di Stato per la
ricerca, che dovrà gestire in modo efficiente gli investimenti pubblici nella
ricerca e nello sviluppo. (17)
Sono state adottate misure importanti per ovviare
al disavanzo tariffario nel settore dell'energia elettrica, in particolare
riducendo i costi del sistema, anche se l'incidenza esatta della riforma non è
ancora del tutto chiara, soprattutto per quanto riguarda le energie
rinnovabili. Il governo sta riflettendo su come ridurre al minimo gli effetti
negativi del mancato pagamento dei pedaggi autostradali sulle finanze
pubbliche. Le autorità hanno creato una base dati contenente indicatori
economici, ambientali, sul traffico e di altra natura a sostegno delle analisi
pre-investimenti infrastrutturali, ma non hanno ancora istituito un
osservatorio indipendente per agevolare la valutazione dei grandi progetti
infrastrutturali. L'effettiva concorrenza nel trasporto ferroviario di merci e
di passeggeri è tuttora ostacolata da fattori tecnici e giuridici, il che
impedisce un uso efficiente del notevole patrimonio infrastrutturale. (18)
Prosegue la riforma della pubblica amministrazione.
Nel dicembre 2013 è stata approvata una riforma della pubblica amministrazione
locale; il lavoro del comitato di esperti sulla riforma della pubblica
amministrazione procede e continuerà nel 2014 e nel 2015. Occorre portare a
termine la riforma giudiziaria, che è in fase di completamento e/o di
attuazione a seconda dei settori. Fra i recenti sviluppi in materia di lotta
alla corruzione vanno segnalati la legge sulla trasparenza, l'accesso del pubblico
alle informazioni e la buona governance, adottata nel dicembre 2013, e due
disegni di legge sul controllo del finanziamento dei partiti e sulla
responsabilità degli alti funzionari. Il piano nazionale 2012-2014 sulla lotta
contro il lavoro irregolare e la frode previdenziale è in fase di attuazione.
La Spagna ha inoltre ampliato la sua rete di accordi internazionali per lo
scambio di informazioni pertinenti ai fini degli accertamenti fiscali e ha
varato un progetto con imprese private per riflettere su come migliorare la
gestione del regime previdenziale. (19)
Nell'ambito del semestre europeo la Commissione ha
effettuato un'analisi completa della politica economica della Spagna, valutando
il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma. La Commissione
ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità
della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Spagna, ma
anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell'UE, alla luce
della necessità di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo
insieme, offrendo un contributo a livello UE per le future decisioni nazionali.
Le sue raccomandazioni nell'ambito del semestre europeo
trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 8. (20)
Alla luce della valutazione di cui sopra, il
Consiglio ha esaminato il programma di stabilità della Spagna e il suo parere[10] trova riscontro, in
particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. (21)
Alla luce dell'esame approfondito della Commissione
e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di
riforma e il programma di stabilità. Le raccomandazioni del Consiglio a norma
dell'articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nelle
raccomandazioni di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 6, 7 e 8. (22)
Nell'ambito del semestre europeo la Commissione ha
effettuato inoltre un'analisi della politica economica della zona euro nel suo
complesso. Sulla base di tale analisi il Consiglio ha formulato raccomandazioni
specifiche rivolte agli Stati membri la cui moneta è l'euro. La Spagna dovrebbe
altresì assicurare l'attuazione piena e tempestiva di tali raccomandazioni, RACCOMANDA che la Spagna adotti
provvedimenti nel periodo 2014-2015 al fine di: 1. potenziare
la strategia di bilancio sin dal 2014, in particolare illustrando
dettagliatamente le misure su cui si basa per il 2015 e gli anni successivi, al
fine di correggere il disavanzo eccessivo in modo duraturo entro il 2016
realizzando lo sforzo di aggiustamento strutturale indicato nella
raccomandazione del Consiglio nell'ambito della procedura per i disavanzi
eccessivi. Una correzione duratura degli squilibri di bilancio presuppone un'attuazione
credibile di ambiziose riforme strutturali che rafforzino la capacità di
aggiustamento e stimolino la crescita e l'occupazione; successivamente alla
correzione del disavanzo eccessivo, proseguire l'aggiustamento strutturale
verso l'obiettivo a medio termine di almeno lo 0,5% all'anno o di una
percentuale superiore, se le condizioni economiche sono buone o se necessario
per garantire il rispetto della regola del debito al fine di avviare un
processo di costante riduzione dell'elevato rapporto debito pubblico/PIL;
garantire prima possibile la piena operatività del nuovo organismo di bilancio
indipendente e l'attuazione integrale, a tutti i livelli di governo, delle
misure preventive, correttive e esecutive di cui alla legge organica spagnola
sulla stabilità di bilancio, anche per quanto riguarda l'eliminazione degli
arretrati commerciali nel settore pubblico; procedere entro febbraio 2015 a un'analisi
sistematica della spesa, a tutti i livelli di governo, per migliorare in futuro
l'efficienza e la qualità della spesa pubblica; continuare a migliorare
ulteriormente l'efficacia in termini di costi del settore sanitario, in
particolare razionalizzando ulteriormente la spesa farmaceutica, anche a
livello ospedaliero, e rafforzando il coordinamento fra tutti i tipi di cure,
pur mantenendone l'accessibilità per i gruppi vulnerabili; adottare entro la
fine del 2014 una riforma globale del sistema tributario per semplificarlo e
renderlo più favorevole alla crescita e all'occupazione, alla tutela dell'ambiente
e alla stabilità dei redditi. A tal fine: spostare il carico fiscale verso
imposte meno atte a creare distorsioni, come le imposte sul consumo, le tasse
ambientali (ad esempio sul carburante) e le imposte ricorrenti sugli immobili;
eliminare le inefficienze nelle agevolazioni per le imposte sui redditi delle
persone fisiche e delle società; vagliare la possibilità di ridurre i
contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, in particolare per gli
impieghi a bassa retribuzione; continuare ad affrontare il problema della
distorsione a favore del debito nell'imposizione delle imprese; prendere provvedimenti
per evitare che l'imposizione ostacoli il buon funzionamento del mercato
interno spagnolo; intensificare la lotta all'evasione fiscale; 2. portare a termine la riforma
delle casse di risparmio, con l'adozione del diritto derivato e il completamento
della ristrutturazione delle casse di risparmio di proprietà dello Stato, per
accelerarne la piena ripresa e facilitare il ritorno alla proprietà privata;
incoraggiare gli sforzi profusi dalle banche per mantenere coefficienti
patrimoniali elevati e monitorare l'attività della Sareb per garantire una
cessione tempestiva degli attivi riducendo al tempo stesso al minimo i costi
per il contribuente; portare a termine l'attuazione delle misure volte ad
ampliare l'accesso delle PMI ai finanziamenti, in particolare quelle destinate
a migliorare l'intermediazione finanziaria non bancaria; eliminare le lacune
residue nel quadro sull'insolvenza delle imprese, in particolare migliorando le
competenze dei curatori fallimentari e la capacità del sistema giudiziario di
gestire questi casi, e sviluppare un quadro permanente sull'insolvenza delle
persone fisiche; 3. adottare nuovi provvedimenti
per ridurre la segmentazione del mercato del lavoro onde favorire un'occupazione
sostenibile e di qualità, anche riducendo i tipi di contratti e garantendo un
accesso equo alle indennità di licenziamento; continuare a monitorare
regolarmente le riforme del mercato del lavoro; promuovere un'evoluzione dei
salari reali che sia coerente con l'obiettivo di creare posti di lavoro; subordinare
maggiormente l'erogazione del sussidio di disoccupazione alla ricerca di un
impiego; rendere più efficaci e mirate le politiche attive per il mercato del
lavoro, anche mediante sussidi all'assunzione, specialmente per coloro che
hanno maggiori difficoltà a trovare un impiego; intensificare il coordinamento
fra il mercato del lavoro e le politiche nel campo dell'istruzione e della
formazione; accelerare la modernizzazione dei servizi pubblici per l'impiego
per garantire consulenze personalizzate, impartire una formazione adeguata e
conciliare la domanda e l'offerta di lavoro, con particolare attenzione ai
disoccupati di lunga durata; garantire entro la fine del 2014 un'effettiva
collaborazione tra i servizi di collocamento pubblici e privati e verificare la
qualità dei servizi offerti; garantire il buon funzionamento del portale unico
per l'impiego e combinarlo con ulteriori misure a sostegno della mobilità dei
lavoratori; 4. attuare la strategia
nazionale per l'occupazione e l'imprenditorialità giovanile 2013-2016 e
valutarne l'efficacia; offrire ai giovani possibilità di lavoro, apprendistati
e tirocini di qualità e farne beneficiare anche i giovani disoccupati non
registrati, in linea con gli obiettivi connessi a una "garanzia per i
giovani"; applicare correttamente i nuovi programmi didattici per
migliorare la qualità dell'istruzione primaria e secondaria; offrire consigli e
sostegno ai gruppi a rischio di abbandono scolastico; rendere le competenze
acquisite tramite l'istruzione e la formazione professionale e l'istruzione
superiore più pertinenti rispetto alle necessità del mercato del lavoro, in
particolare migliorando la collaborazione con i datori di lavoro e sostenendo
la formazione dei formatori e dei tutor; 5. attuare il piano nazionale d'azione
per l'inclusione sociale 2013-2016 e valutarne l'efficacia rispetto a tutti i
suoi obiettivi; rafforzare la capacità amministrativa e il coordinamento tra
servizi per l'occupazione e servizi sociali per offrire percorsi integrati a
sostegno delle persone a rischio e razionalizzare le procedure in modo da
agevolare il passaggio dal reddito minimo garantito al mercato del lavoro;
rendere più mirati i regimi di sostegno alle famiglie e offrire servizi di
qualità alle famiglie a basso reddito con figli, in modo da garantire la
progressività e l'efficacia dei trasferimenti sociali; 6. garantire un'attuazione
rapida e ambiziosa della legge n. 20/2013 sull'unità del mercato a tutti i
livelli dell'amministrazione; adottare entro la fine del 2014 una vasta riforma
dei servizi professionali e delle associazioni di categoria, definendo le
professioni che richiedono l'iscrizione a un'organizzazione professionale,
garantendo la trasparenza e la responsabilità degli ordini professionali,
aprendo le attività indebitamente riservate e salvaguardando l'unità del
mercato per l'accesso e l'esercizio dei servizi professionali in Spagna;
ridurre ulteriormente i tempi, i costi e il numero di procedure da espletare
per l'avvio di un'attività d'impresa; eliminare le restrizioni non giustificate
all'apertura di grandi punti vendita al dettaglio, in particolare rivedendo la
normativa vigente sulla pianificazione regionale; individuare le fonti di
finanziamento per la nuova strategia nazionale su scienza, tecnologia e
innovazione e rendere operativa la nuova Agenzia di Stato per la ricerca; 7. in seguito alla riforma del
2013, garantire sin dal 2014 l'effettiva eliminazione del disavanzo nel settore
dell'energia elettrica, se del caso attraverso l'adozione di ulteriori misure
strutturali; affrontare il problema del mancato pagamento dei pedaggi
autostradali onde ridurre al minimo i costi per lo Stato; istituire entro la
fine del 2014 un osservatorio indipendente per contribuire alla valutazione dei
grandi progetti infrastrutturali futuri; adottare misure per assicurare un'effettiva
concorrenza nei servizi ferroviari di trasporto merci e passeggeri; 8. attuare a tutti i livelli di
governo le raccomandazioni del comitato per la riforma della pubblica
amministrazione; potenziare i meccanismi di controllo e aumentare la
trasparenza delle decisioni amministrative, in particolare a livello regionale
e locale; completare e monitorare rigorosamente le misure in atto per lottare
contro l'economia sommersa e il lavoro non dichiarato; adottare le riforme in
sospeso relative alla struttura del sistema giudiziario e alla mappa
giudiziaria e proseguire l'attuazione delle riforme già adottate. Fatto a Bruxelles, il Per
il Consiglio Il
presidente [1] GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1. [2] GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25. [3] COM(2014) 410 final. [4] P7_TA(2014)0128 e P7_TA(2014)0129. [5] GU L 140 del 27.5.2013, pag. 11. [6] C(2013) 8003 final [7] COM(2013) 800 final. [8] COM(2013) 790 final. [9] SWD(2014) 80 final. [10] A norma dell'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE)
n. 1466/97 del Consiglio.