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Document 52013SC0109
COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT EXECUTIVE SUMMARY OF THE IMPACT ASSESSMENT Accompanying the document Proposal for a Directive of the European Parliament and of the Council amending Directive 96/53/EC laying down for certain road vehicles circulating within the Community the maximum authorised dimensions in national and international traffic and the maximum authorised weights in international traffic
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 96/53/CE del Consiglio che stabilisce, per taluni veicoli stradali che circolano nella Comunità, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico internazionale.
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 96/53/CE del Consiglio che stabilisce, per taluni veicoli stradali che circolano nella Comunità, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico internazionale.
/* SWD/2013/0109 final */
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 96/53/CE del Consiglio che stabilisce, per taluni veicoli stradali che circolano nella Comunità, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico internazionale. /* SWD/2013/0109 final */
DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA
COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di direttiva del Parlamento
europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 96/53/CE
del Consiglio che stabilisce, per taluni veicoli stradali che circolano nella
Comunità, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e
internazionale e i pesi massimi autorizzati nel traffico internazionale. 1. Definizione del problema I veicoli pesanti
adibiti al trasporto di merci e passeggeri in Europa devono rispettare
determinate norme in materia di pesi e dimensioni. Per ogni tipo di veicolo la
direttiva 96/53/CE (in appresso indicata come tale o come la «direttiva»)
definisce rispettivamente la lunghezza, la larghezza, l'altezza e il peso
massimi autorizzati (peso totale e peso per asse). I veicoli che rispettano
tali limiti possono effettuare operazioni di trasporto internazionale[1] sul territorio di tutti gli
Stati membri dell'UE. Per evitare che gli operatori nazionali beneficino di
vantaggi indebiti rispetto ai loro concorrenti di altri Stati membri, essi sono
vincolati, come regola generale, a rispettare i limiti fissati per il trasporto
internazionale. Coerentemente con il principio di sussidiarietà, una serie di
deroghe consente agli Stati membri di applicare limiti più elevati per il
trasporto all'interno dei propri confini. Le deroghe riguardano l'altezza
massima, il peso massimo e la possibilità di utilizzare veicoli più lunghi in
trasporti speciali, sperimentazioni o combinazioni modulari di veicoli. Il principale problema identificato a seguito della consultazione delle
parti interessate è che i limiti previsti dalla direttiva sono uno dei fattori
che ostacolano l'efficienza energetica dei trasporti su strada e il trasporto
intermodale. Inoltre, l'efficacia della direttiva è ostacolata dal non rispetto
delle norme parte degli operatori del trasporto. Pertanto, il problema
principale è costituito da due aspetti, per i quali sono state individuate
diverse cause fondamentali. Parte 1: alcuni limiti generali di peso e
dimensioni fissati dalla direttiva costituiscono degli ostacoli al
miglioramento dell'efficienza energetica dei veicoli stradali e alle operazioni
di trasporto intermodale La legislazione vigente, concepita negli anni 90
per accompagnare la normativa sull'apertura del mercato dei trasporti
internazionali su strada, riflette le condizioni esistenti in quel periodo.
Vari elementi sono cambiati nel frattempo, il che significa che le attuali
norme non rispondono più correttamente a vari aspetti e necessità in materia di
efficienza energetica e ambiente, efficienza economica, sicurezza e necessità
infrastrutturali. In particolare, considerazioni di dipendenza
energetica e sui cambiamenti climatici impongono di attribuire una maggiore
importanza all'efficienza energetica dei veicoli. Gli sviluppi del trasporto
marittimo e la containerizzazione hanno un impatto sulla logistica e l'economia
delle operazioni su strada. La tecnologia dei veicoli e delle infrastrutture ha
compiuto progressi. I problemi di sicurezza sono diventati più importanti.
Inoltre, il modo in cui i fabbricanti adattano la progettazione dei loro
veicoli alla domanda — entro i limiti della normativa — produce probabilmente
risultati non ottimali. Di conseguenza, e con il contributo delle parti
interessate, sono state definite le seguenti cause di fondo. Causa di fondo 1: determinate dimensioni e pesi
massimi impediscono la diffusione sul mercato di veicoli pesanti più
aerodinamici, con motore elettrico e ibrido e riducono l'attrattività di alcuni
servizi effettuati con autobus. Le dimensioni massime dei veicoli commerciali
pesanti imposte dalla direttiva costituiscono principalmente un problema per lo
sviluppo di soluzioni aerodinamiche per i veicoli pesanti, che — mantenendo la
lunghezza dell'unità di carico standard — supererebbero le limitazioni attuali. Inoltre, i pesi
massimi dei veicoli commerciali pesanti imposti dalla direttiva impediscono la
diffusione sul mercato di veicoli elettrici/ibridi, in quanto essendo più
pesanti dei veicoli convenzionali, ciò ridurrebbe di conseguenza il loro carico
utile. Analogamente, il peso crescente dei dispositivi di sicurezza e di
comfort, nonché dei passeggeri, obbliga gli operatori di servizi di autobus a
ridurre il numero di passeggeri per autobus. Causa di fondo 2: taluni pesi e dimensioni
massimi non hanno tenuto il passo con gli sviluppi tecnici del trasporto
intermodale e della containerizzazione La
containerizzazione presenta un'opportunità per lo sviluppo del trasporto
intra-UE intermodale/combinato in quanto alternativa a soluzioni di trasporto
stradale a domicilio meno efficienti sotto il profilo energetico. Tuttavia, la
standardizzazione incompleta delle unità di trasporto ostacola questo sviluppo.
La conseguenza è che alcuni grandi container utilizzati nel trasporto
marittimo, principalmente i container di 45 piedi, possono essere sistemati
solo con difficoltà nei tratti del trasporto terrestre della catena di
trasporto a causa della direttiva (essi possono essere trasportati solo sulla
base di permessi speciali). Parte 2: applicazione inefficiente della
direttiva È stato sottolineato dalle parti interessate
durante la consultazione pubblica che un elevato numero di violazioni della
direttiva riguardano il peso dei mezzi pesanti. In un contesto caratterizzato
da una vivace concorrenza, gli operatori che agiscono al limite delle regole
massimizzando il loro carico possono ottenere un notevole vantaggio competitivo
a scapito degli altri. Di conseguenza, e con
il contributo delle parti interessate, sono state definite le seguenti cause di
fondo. Causa di fondo 3: mancanza di metodi comuni
e dissuasivi di applicazione delle norme Una delle altre
principali ragioni dello scarso rispetto della direttiva è che i controlli non sono
molto frequenti, creando una sensazione di impunità per i potenziali
trasgressori. Inoltre, le politiche di applicazione delle norme e le pratiche
di controllo negli Stati membri risultano inefficaci considerando che un
controllo su due riguarda veicoli conformi alle norme ed è pertanto superfluo.
Per quanto riguarda i metodi, i controlli svolti dagli Stati membri variano
dalla semplice selezione manuale dei veicoli da controllare alla preselezione
effettuata utilizzando metodi tecnici di filtraggio dei veicoli da controllare
manualmente, e le tolleranze applicate dagli Stati membri nel corso dei
controlli si discostano in modo sostanziale. Cosa accadrebbe se si lasciasse lo
status quo? Le emissioni di CO2 dei veicoli commerciali
pesanti rappresentano circa un terzo del totale delle emissioni di CO2
provocate dall'attività di trasporto nella UE nel 2010. Questa percentuale è
destinata probabilmente ad aumentare, in quanto sono state recentemente
introdotte misure volte a ridurre le emissioni provenienti dagli altri tipi di
trasporti (ad esempio le emissioni causate da auto nuove, ETS nel settore
aereo). Nonostante l'attuale crisi economica, il numero di
tonnellate-chilometro (tkm) in Europa è in aumento e dovrebbe continuare nel
lungo termine. Se non si farà nulla, il consumo totale di carburante di veicoli
commerciali pesanti e autobus è destinato ad aumentare, con il conseguente
aumento dell'inquinamento atmosferico e delle emissioni di CO2. Il mantenimento dello status quo significherebbe
un'occasione mancata per ridurre la resistenza aerodinamica e ridurre
ulteriormente il numero di morti provocati dai veicoli commerciali pesanti: le
simulazioni hanno dimostrato che frontali arrotondati impedirebbero che le
persone colpite dagli autoveicoli pesanti vengano travolte e, di conseguenza,
si ridurrebbe il numero di incidenti mortali. Nel settore del trasporto intermodale e della
containerizzazione, l'ulteriore onere amministrativo richiesto per i container
di 45 piedi metterebbe l'UE in una situazione nella quale rischierebbe di
restare indietro nello sviluppo a livello mondiale della containerizzazione, e
i costi aggiuntivi di permessi speciali e deroghe potrebbero ostacolare la
sostenibilità economica del settore dei trasporti intermodali già sottoposto a
notevoli difficoltà. Gli attuali controlli e metodi applicati dagli
organismi competenti non sono apparentemente in grado di garantire il rispetto
della direttiva. Questa situazione, è probabilmente destinata a far aumentare
il mancato rispetto dei limiti di peso massimo e le distorsioni di concorrenza
tra i trasportatori, il che comporterebbe danni alle infrastrutture e una minor
sicurezza stradale. 2. Analisi della sussidiarietà L'intervento dei soli Stati membri non sarebbe
sufficiente per garantire a livello dell'UE, una armonizzazione dei limiti e
delle dimensioni massimi. Un mosaico di norme nazionali divergenti
ostacolerebbe la creazione di un vero mercato integrato dei trasporti stradali
dell'UE. In un contesto caratterizzato da un aumento
del trasporto transfrontaliero di merci su strada, regole e livelli di
attuazione comuni sono sempre più giustificati dalla necessità di garantire
pari condizioni di concorrenza tra gli autotrasportatori. Livelli diversi di
applicazione delle norme tra gli Stati membri dell'Unione europea favoriscono
determinati autotrasportatori e li incentivano a pianificare itinerari che
attraversano paesi dove i livelli di applicazione delle norme sono più bassi. 3. Obiettivi delle politiche Obiettivi generali In linea con i problemi descritti nella sezione 2
supra, l'obiettivo generale della presente iniziativa è duplice: ·
migliorare l'efficienza energetica del trasporto
stradale e il trasporto intermodale rivedendo determinati limiti relativi ai
pesi e alle dimensioni dei veicoli stradali, mantenendo un equilibrio tra le
esigenze in materia di manutenzione dell'infrastruttura, sicurezza stradale e
protezione dell'ambiente; ·
prevedere condizioni di concorrenza più eque,
rafforzando così il mercato interno dei trasporti su strada. Obiettivi specifici L'obiettivo generale può essere tradotto in
tre obiettivi specifici (SO). Tali obiettivi devono essere raggiunti senza
sconvolgere l'equilibrio tra le esigenze di manutenzione dell'infrastruttura,
sicurezza stradale e protezione dell'ambiente. 1. SO1: consentire l'adozione da
parte del mercato di mezzi pesanti più aerodinamici, con motori elettrici e
ibridi e accrescere l'attrattività di taluni servizi effettuati con autobus. 2. SO2: potenziare lo sviluppo
del trasporto intermodale/combinato. 3. SO3: assicurare un rispetto
più rigoroso delle dimensioni e dei pesi massimi autorizzati in tutta l'UE. 4. Opzioni strategiche Per affrontare
integralmente il problema e tutte le sue cause di fondo, e dato il consistente
elenco di misure, si propone di riunire dei pacchetti strategici (PP) di misure
per un'ulteriore valutazione. Si propone di formare tre PP cumulativi, vale a
dire il PP2 includerebbe le misure del PP1 e il PP3 includerebbe le misure del
PP1 e del PP2. I pacchetti strategici (cfr. tabella che segue) sono concepiti
per includere misure a intensità crescente dirette ad affrontare
rispettivamente il problema dell'efficienza energetica e del rispetto delle
disposizioni della direttiva. Il pacchetto PP1: revisione limitata Questo pacchetto si basa su un numero limitato
di revisioni della direttiva e su misure “soft”, finalizzate a migliorare l'attuazione
della direttiva con variazioni e costi minimi. Per quanto riguarda la containerizzazione e il
trasporto intermodale, il PP1 propone di estendere la possibilità di
trasportare container di 45 piedi a 44 tonnellate oltre l'attuale campo di
applicazione. PP1 lascia quindi due varianti per quanto
riguarda le misure 6 e 7 concernenti rispettivamente il trasporto combinato e intermodale
di container di 45 piedi: ·
nella variante «a», le agevolazioni per il
trasporto di container di 45 piedi dovrebbero limitarsi al settore del
trasporto combinato (misura 6); ·
la variante «b», dall'altro, propone di estendere
la possibilità di trasportare container di 45 piedi a 44 tonnellate oltre la
portata del trasporto combinato (misura 7), e consentire loro di far parte di
catene di trasporto intermodale nonché imprimere una reale accelerazione alla
containerizzazione. Pacchetto PP2: una revisione più approfondita Questo pacchetto
comporterebbe una revisione della direttiva più approfondita (in termini di
ampiezza degli impatti), con l'adozione di nuove misure oltre a quelle proposte
nel pacchetto strategico 1 (PP1). Le misure supplementari richiederanno un
certo sforzo di adattamento da parte dei costruttori e delle amministrazioni
nazionali. Misure di portata più ampia o che richiederebbero un notevole sforzo
di adattamento da parte dell'industria e delle amministrazioni sarebbero
comunque escluse. Il pacchetto PP3: approccio normativo più
vincolante Oltre alle misure presentate nel PP1 e PP2,
sono previste altre misure, dirette a promuovere più attivamente la
realizzazione degli obiettivi della revisione. La seguente tabella fornisce un quadro
generale delle misure incluse nei pacchetti strategici e le modalità con cui
tali misure affrontano gli obiettivi specifici: || PP1 || PP2 || PP3 SO1: consentire l'adozione da parte del mercato di mezzi pesanti più aerodinamici, con motori elettrici e ibridi e accrescere l'attrattività di taluni servizi effettuati con autobus. || || || 1. Protezione posteriore («flaps») || X || X || X 2. Cabine più lunghe || || X || X 3. Protezione posteriore obbligatoria («flaps») || || || X 4. Maggiori limiti di peso per veicoli pesanti con motore elettrico/ibrido || X || X || X 5. Max. 19,5 t per automezzi a due assi || X || X || X SO2: potenziare lo sviluppo del trasporto intermodale/combinato || || || 6. Consentire l'uso di container 45 piedi nel trasporto combinato || X/ Ø || X/ Ø || X/ Ø 7. Consentire l'uso di container di 45 piedi nel trasporto intermodale || X/ Ø || X/ Ø || X/ Ø 8. Agevolazioni per container più grandi || || || X SO3: assicurare un rispetto più rigoroso delle dimensioni e dei pesi massimi autorizzati in tutta l'UE || || || 9. Orientamenti in materia di applicazione delle norme || X || X || X 10. Categorizzazione comune delle infrazioni || || X || X 11. Preselezione obbligatoria di veicoli individuati per controlli manuali || || || X 12. Corresponsabilità del caricatore/spedizioniere || || X || X 13. Standard per pesatura di bordo || || X || X 14. Obbligo di pesatura a bordo || || || X 15. Livello minimo di controlli || || || X 5. Valutazione degli impatti La valutazione dei relativi impatti,
identificati negli orientamenti in materia di valutazione d'impatto della
Commissione, ha dato i seguenti risultati per i tre pacchetti strategici: –
tenendo conto della possibilità di aggiungere i
dispositivi aerodinamici posteriori ai rimorchi, nonché della possibilità di
sviluppare veicoli pesanti con motore elettrico o ibrido, il PP1 avrà un
impatto positivo sul consumo di carburante (5-10%) e sull'inquinamento
atmosferico. La riduzione dell'impronta di carbonio può essere stimata a circa 24
milioni di t all'anno per l'obiettivo operativo del 50% di rimorchi a lunga
percorrenza attrezzati nel 2030. Una migliore efficacia della direttiva,
conseguente ad una maggiore applicazione delle norme avrà anche ripercussioni
molto positive sulla concorrenza, il funzionamento del mercato interno, i costi
di manutenzione stradale e il numero di feriti in incidenti dovuti al peso
eccessivo dei veicoli. L'impatto sull'efficienza economica del settore del
trasporto stradale sarà migliorata promuovendo la containerizzazione senza
avere un effetto opposto su altri modi di trasporto come la ferrovia o le vie
navigabili. I costi amministrativi per i settori pubblico e privato
scenderebbero a seguito della riduzione del numero di permessi speciali e della
razionalizzazione dei controlli manuali effettuati da funzionari di polizia sui
veicoli con peso eccessivo. Il PP1 favorirà altresì lo sviluppo del trasporto
intermodale attraverso la possibilità di trasportare container di 45 piedi
senza un permesso speciale e sopprimendo i relativi costi amministrativi. –
Il PP2 permetterà di ottenere una riduzione di
carburante molto più importante grazie alla riprogettazione della motrice, con
potenziali risparmi di carburante che si avvicinerebbero al 15% in autostrada.
Ciò comporterà un miglioramento dell'impronta di carbonio di 27 milioni di
tonnellate l'anno per lo stesso obiettivo di veicoli attrezzati secondo il
metodo sopra descritto. Il PP2 avrà anche un elevato effetto positivo sulla
sicurezza stradale, grazie al risparmio di alcune centinaia di vite (cfr.
capitolo 5.3.2) all'anno con una migliore progettazione della motrice.
Controlli più efficaci sul peso eccessivo dei veicoli effettuati con metodi di
filtraggio avranno un notevole effetto positivo sulla concorrenza e sulla
riduzione dei controlli inutili, e di conseguenza sui costi amministrativi ad
essi associati. Il costo delle attrezzature necessarie al filtraggio sarà
recuperato facilmente dai risparmi ottenuti sulla manutenzione stradale e sulle
forze di polizia necessarie per svolgere i controlli. Infine, il PP2 avrà lo
stesso impatto positivo sullo sviluppo del trasporto intermodale del PP1. –
Il PP3, invece, non fornirà reali benefici
supplementari rispetto al PP2 in termini di risparmio di carburante e minor
inquinamento, a causa del suo impatto negativo sull'onere finanziario per le
PMI se venissero resi obbligatori i dispositivi aerodinamici. Una difficoltà simile
si verificherebbe con l'introduzione obbligatoria di dispositivi di pesatura a
bordo, anche se il PP3 certamente migliorerebbe l'efficacia della direttiva: il
costo di un dispositivo obbligatorio è attualmente considerato troppo elevato
per le PMI. In termini di containerizzazione il PP3 propone di utilizzare
container più grandi di 45 piedi, ma il vero vantaggio di tale misura sarebbe
messo in discussione se si dovessero studiare in modo più approfondito gli
effetti negativi sulla sicurezza stradale e il trasferimento alla ferrovia e
alle vie navigabili. Il valore aggiunto di PP3 rispetto a PP2 è discutibile, ma
tutti gli impatti positivi di PP2, sopra descritti sono conservati in PP3. 6. Confronto delle opzioni Le opzioni
strategiche sono state raffrontate sulla base dei seguenti criteri di
valutazione: ·
efficacia - la misura
in cui le opzioni raggiungono gli obiettivi della proposta; ·
efficienza - la misura
in cui gli obiettivi possono essere raggiunti con il minimo costo; ·
coerenza - la misura in
cui probabilmente le opzioni strategiche limitano i compromessi tra settore
economico, sociale e ambientale. Inoltre, è stata effettuata una parziale
analisi costi-benefici quantificando le misure strategiche, dove ciò era
possibile. Considerando le differenti condizioni di maturità e i costi delle
tecnologie proposte, si ritiene che entro il 2030, il 75% dei veicoli
commerciali pesanti a lunga distanza sarà equipaggiato con dispositivi
aerodinamici posteriori e che il 50% di tutti i veicoli commerciali pesanti
avrà adottato la cabina di nuova progettazione. Gli autobus e la misura sul
passaggio ai motori ibridi non hanno potuto essere inclusi nei calcoli che
seguono in quanto i dati necessari per tali calcoli non erano immediatamente
disponibili. || || || || || || || || || Efficacia || Efficienza || Coerenza || Rapporto costo/benefici PP 0 || - || - || - || - PP 1 || Media || Costi bassi || Nessun compromesso || >1 PP 2 || Alta || Costi bassi || Nessun compromesso || >1 PP 3 || Alta || Costi elevati || Compromesso alto || <1 Si può pertanto concludere che il PP2,
garantendo un'elevata probabilità di conseguire gli obiettivi della valutazione
di impatto, ad un costo ragionevolmente basso e senza causare compromessi
ingiustificati tra impatto ambientale, sociale ed economico, dovrebbe essere l'opzione
preferita. Questa conclusione è corroborata dalla parziale analisi
costi-benefici effettuata nella presente valutazione d'impatto che indica che
il PP2 avrebbe come risultato un rapporto costo/benefici superiore a uno. 7. Monitoraggio e valutazione Il livello di
conseguimento degli obiettivi operativi sarà monitorato nell'anno in cui
entrerà in vigore la normativa proposta e in seguito regolarmente sulla base di
una disposizione generale contenuta nella direttiva che impone agli Stati
membri di trasmettere alla Commissione le informazioni pertinenti. La valutazione e il monitoraggio da parte
della Commissione saranno effettuati ad intervalli regolari, almeno ogni cinque
anni, sulla base dei tre obiettivi operativi. La Commissione riferirà i
risultati della valutazione e del monitoraggio al Parlamento europeo e al
Consiglio. Obiettivi operativi || Monitoraggio OO1: raggiungere una quota significativa di rimorchi equipaggiati con dispositivi aerodinamici posteriori e cabine aerodinamiche || La Commissione raccoglierà dati attraverso le statistiche fornite dagli Stati membri, dai costruttori di automezzi e dalle associazioni di trasportatori sul numero di rimorchi equipaggiati con dispositivi aerodinamici OO2: raggiungere una quota significativa di container di 45 piedi trasportati nell'ambito di un'operazione di trasporto combinato/intermodale || La Commissione raccoglierà dati dalle statistiche fornite degli Stati membri e dalle associazioni di spedizionieri e trasportatori sull'uso di container di 45 piedi nel trasporto intermodale OO3: aumentare l'efficacia dei controlli (numero di infrazioni/ numero di controlli). Tale aumento migliorerà l'affidabilità dei controlli e, al tempo stesso, permetterà di evitare 100 000 controlli inutili all'anno entro il 2020 || Il monitoraggio verrà effettuato utilizzando i dati statistici che gli Stati membri forniranno come proposto nella misura n. 10 del PP2 [1] Per trasporto internazionale si intende le operazioni
transfrontaliere, intra ed extra UE