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Document 52009AE0873

Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma per favorire la ripresa economica tramite la concessione di un sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell’energia COM(2009) 35 def. — 2009/0010 (COD)

GU C 277 del 17.11.2009, p. 90–91 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

17.11.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 277/90


Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma per favorire la ripresa economica tramite la concessione di un sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell’energia

COM(2009) 35 def. — 2009/0010 (COD)

(2009/C 277/18)

Relatore generale: RETUREAU

Il Consiglio dell'Unione europea, in data 10 febbraio 2009, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 156 e dell'articolo 175 del Trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla:

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma per favorire la ripresa economica tramite la concessione di un sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell’energia

COM(2009) 35 def. - 2009/0010 (COD).

L'Ufficio di presidenza del Comitato economico e sociale europeo ha incaricato, in data 24 febbraio 2009, la sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione di preparare i lavori in materia.

Vista l'urgenza dei lavori, il Comitato economico e sociale europeo, nel corso della 453a sessione plenaria del 13-14 maggio 2009 (seduta del 14 maggio 2009), ha nominato relatore generale RETUREAU e ha adottato il seguente parere con 129 voti favorevoli, 5 voti contrari e 3 astensioni.

1.   Proposte

1.1.   Per contribuire a lottare contro le conseguenze della crisi sul piano economico, a fine gennaio 2009 la Commissione ha proposto di riassegnare 5 miliardi di euro inutilizzati a titolo del bilancio 2008 e provenienti da fondi strutturali del settore agricolo. L'obiettivo della proposta era consentire di realizzare investimenti nelle energie «sostenibili» e nell'accesso delle zone rurali alla banda larga.

1.2.   I dibattiti all'interno del Consiglio e le richieste di alcuni parlamentari hanno portato gli Stati membri a negoziare tra di loro l'elenco dei progetti da finanziare. Il Parlamento ha dal canto suo lamentato la mancanza di investimenti nel risparmio energetico.

1.3.   A metà aprile, la Commissione e i due colegislatori sembrano aver raggiunto un accordo informale sul capitolo energetico, per un ammontare di 3 miliardi e 980 milioni di euro rispetto ai 3 miliardi e mezzo previsti dalla proposta di regolamento. Detto accordo prevede che se i 3 miliardi e 980 milioni di euro di stanziamenti destinati ai progetti nel campo dell'energia (interconnessioni per l'energia elettrica e il gas, progetti eolici in mare, cattura e stoccaggio del carbonio) non saranno spesi interamente di qui a fine 2010, potranno essere utilizzati per altri progetti, in particolare per migliorare l'efficienza energetica.

2.   Osservazioni generali

2.1.   Il Comitato accoglie favorevolmente l'iniziativa di assegnare risorse finanziare inutilizzate nel 2008 a progetti destinati a rilanciare l'economia europea, precipitata in uno stato di recessione a causa vuoi di una crisi che coinvolge tutto il sistema e che colpisce l'economia mondiale vuoi del fatto che gli istituti finanziari non sembrano disposti a contribuire con prestiti a tasso ridotto al finanziamento delle imprese esistenti, in particolare le PMI, e alla creazione di nuove imprese.

2.2.   Nell'attuale contesto, è indispensabile agire il più rapidamente possibile, dando la priorità a progetti concreti che si inseriscono nelle prospettive a medio e lungo termine dello sviluppo sostenibile, ad esempio le energie rinnovabili e lo sviluppo delle reti a banda larga nelle zone non ancora collegate alla rete mondiale per la mancanza di tecnologie sufficientemente efficaci.

2.3.   Il Comitato condivide pertanto l'approccio generale del regolamento e al tempo stesso si rende conto che la proposta iniziale potrebbe subire modifiche in funzione dei diversi interessi e delle diverse preoccupazioni nazionali in materia di lotta al cambiamento climatico.

2.4.   È adesso opportuno attuare quanto prima le misure previste; il fattore tempo è infatti determinante nella lotta contro la crisi. L'assenza di volontà politica o l'eccessivo ritardo nell'adozione delle misure potrebbero compromettere la realizzazione degli obiettivi prefissati.

3.   Osservazioni particolari

3.1.   Il Comitato tuttavia si rammarica che le misure proposte dalla Commissione per lottare contro la crisi siano in linea di massima poco incisive rispetto all'impatto sull'occupazione e sulle imprese che si prevede sarà rapido e generalizzato. Deplora inoltre che nei mesi già trascorsi non siano state formulate proposte più ambiziose né dati segnali più forti.

3.2.   Il CESE sarà molto probabilmente chiamato a formulare un parere su altre proposte, concernenti ad esempio la regolamentazione dei movimenti transfrontalieri di capitali o la lotta ai paradisi fiscali. Il Comitato si esprimerà al momento opportuno, ma attende proposte concrete ed efficaci, atte a fronteggiare una crisi che già da ora si rivela, per le conseguenze che comporta, più grave delle precedenti.

Bruxelles, 14 maggio 2009

Il Presidente del Comitato economico e sociale europeo

Mario SEPI


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