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Document 52008IP0597

    Impatto del turismo sulle regioni costiere Risoluzione del Parlamento europeo del 16 dicembre 2008 sugli aspetti di sviluppo regionale dell’impatto del turismo sulle regioni costiere (2008/2132(INI))

    GU C 45E del 23.2.2010, p. 1–9 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    23.2.2010   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    CE 45/1


    Impatto del turismo sulle regioni costiere

    P6_TA(2008)0597

    Risoluzione del Parlamento europeo del 16 dicembre 2008 sugli aspetti di sviluppo regionale dell'impatto del turismo sulle regioni costiere (2008/2132(INI))

    (2010/C 45 E/01)

    Il Parlamento europeo,

    visto il regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (1),

    visto il regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) (2),

    visto il regolamento (CE) n. 294/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2008, che istituisce l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (3),

    visto il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione (4),

    vista la direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di politica ambientale marina (Direttiva quadro di strategia marina) (5),

    vista la decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente il settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013) (6),

    vista la sua posizione del 23 ottobre 2008 sulla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente i diritti aeroportuali (7),

    vista la comunicazione della Commissione, del 27 settembre 2000, sulla «gestione integrata delle zone costiere: una strategia per l'Europa» (COM(2000)0547),

    vista la comunicazione della Commissione, del 19 ottobre 2007, intitolata «Agenda per un turismo europeo sostenibile e competitivo» (COM(2007)0621),

    viste la comunicazione della Commissione, del 17 marzo 2006, intitolata «Una nuova politica comunitaria per il turismo: una partnership più forte per il turismo europeo» (COM(2006)0134) e la risoluzione del Parlamento del 29 novembre 2007 sullo stesso argomento (8),

    viste la comunicazione della Commissione, del 10 ottobre 2007, intitolata «Una politica marittima integrata per l'Unione europea» (COM(2007)0575) e la risoluzione del Parlamento del 20 maggio 2008 sullo stesso argomento (9),

    vista la comunicazione della Commissione, del 23 gennaio 2008, intitolata «Due volte 20 per il 2020 — L'opportunità del cambiamento climatico per l'Europa» (COM(2008)0030),

    visto il Libro verde della Commissione, del 7 giugno 2006, intitolato «Verso la futura politica marittima dell'Unione: una visione europea degli oceani e dei mari» (COM(2006)0275),

    viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 14 dicembre 2007,

    vista la dichiarazione tripartita del 20 maggio 2008 del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione che istituisce la «Giornata marittima europea» da celebrarsi annualmente il 20 maggio,

    visto l'articolo 45 del suo regolamento,

    visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A6-0442/2008),

    A.

    considerando che nel territorio dell'Unione europea esistono sei macro-aree costiere, ossia le aree dell'Atlantico, del Mar Baltico, del Mar Nero, del Mediterraneo, del Mare del Nord e delle regioni ultraperiferiche, e che ciascuna è caratterizzata da diverse risorse territoriali e da un diverso concetto di turismo,

    B.

    sapendo che una notevole quota della popolazione europea è distribuita lungo gli 89 000 km di litorale europeo,

    C.

    considerando come valida la definizione delle zone costiere utilizzata nell'ambito della politica marittima comunitaria, ossia le zone o aree costiere entro i 50 km in linea retta dalla linea di costa verso l'entroterra,

    D.

    considerando che le regioni costiere rivestono notevole importanza per l'Unione europea, in quanto vi si concentra un'elevata percentuale di attività economiche,

    E.

    considerando la definizione di gestione integrata delle zone costiere e il ruolo svolto dal turismo per il raggiungimento di tale obiettivo,

    F.

    considerando che lo sviluppo armonioso delle regioni costiere va a vantaggio non solo delle persone che vi risiedono ma anche di tutte le persone che vivono nell'Unione europea,

    G.

    considerando che, se è vero che in genere il turismo rappresenta l'attività principale in queste regioni influenzando positivamente lo sviluppo socioeconomico in termini di aumento del PIL e dei livelli occupazionali, è pur vero che esso, in alcune circostanze, influisce negativamente sul territorio a causa di diversi fattori, tra i quali la stagionalità e l'occupazione di manodopera poco qualificata, la scarsa integrazione tra litorale ed entroterra, la ridotta diversificazione economica e l'impoverimento del patrimonio naturale e culturale,

    H.

    considerando che praticamente non viene fatto alcun riferimento specifico alle zone costiere nei vari programmi operativi per il periodo 2007-2013, il che comporta un'esigua disponibilità di dati socioeconomici e finanziari comparabili ed affidabili sul turismo costiero,

    I.

    considerando che, in mancanza di dati comparabili e affidabili sul turismo costiero, il valore economico del settore potrebbe risultare sottostimato, con la conseguente sottovalutazione del valore economico della conservazione dell'ambiente marino e una sopravvalutazione degli investimenti volti alla persecuzione di tale obiettivo,

    J.

    considerando che, in mancanza di informazioni sui fondi dell'Unione europea investiti nelle zone costiere, è difficile quantificare l'impatto reale dei fondi strutturali sul turismo costiero,

    K.

    considerando che il turismo si trova all'intersezione di varie politiche dell'Unione europea che influiscono in modo considerevole sulla sua capacità di contribuire alla coesione sociale e territoriale,

    L.

    considerando che, dal punto di vista qualitativo, i fondi strutturali possono influire positivamente sullo sviluppo delle regioni litoranee rivitalizzando le economie locali, riducendo la stagionalità, stimolando gli investimenti privati e promuovendo il turismo sostenibile,

    M.

    considerando che tale impatto è più visibile in zone come le piccole isole nelle regioni ultraperiferiche o nelle zone costiere in cui il turismo costiero rappresenta il principale settore economico,

    N.

    considerando che le regioni costiere sono profondamente influenzate dalla loro collocazione geografica e necessitano di una strategia strutturata che tenga in considerazione le loro caratteristiche peculiari, il principio di sussidiarietà e la necessità di coerenza tra settori nel processo decisionale,

    O.

    considerando che, inoltre, le regioni costiere sono spesso regioni remote, come le piccole isole, le regioni ultraperiferiche o le zone costiere altamente dipendenti dal turismo e con accessibilità limitata al di fuori dell'alta stagione in cui, per favorire la coesione territoriale si dovranno migliorare le infrastrutture, sviluppare collegamenti regolari tra il litorale e l'entroterra e nelle quali, attraverso strategie di marketing territoriale e di sviluppo economico integrato che incrementino gli investimenti, si deve promuovere il mantenimento dell'attività economica al di fuori della stagione turistica,

    P.

    considerando che le zone costiere, benché caratterizzate da problemi identici, non dispongono di strumenti specifici che permettano un approccio strutturato e una migliore comunicazione tra gli attori principali, che lavorano spesso in modo indipendente e isolato,

    Q.

    considerando che i poteri pubblici possono trovare e attuare, a livello locale e regionale, soluzioni integrate per i problemi reali se cooperano con il settore privato, tenendo conto sia degli interessi ambientali che degli interessi della comunità,

    R.

    considerando che la creazione di strumenti specifici contribuirà all'elaborazione di strategie di sviluppo maggiormente integrate e sostenibili, incrementando la competitività economica nella conservazione delle risorse naturali e culturali, nella risposta alle esigenze sociali e nella promozione di modelli di turismo etico,

    S.

    considerando che tali strumenti potrebbero aumentare la qualità dell'occupazione nelle zone costiere, contribuire a ridurre la stagionalità, coniugando diverse forme di turismo ed altre attività marittime o costiere, adattando così l'offerta alle elevate aspettative e richieste dei turisti moderni e permettendo la creazione di posti di lavoro qualificati,

    T.

    considerando che l'obiettivo della cooperazione territoriale europea sancito all'articolo 6 del regolamento (CE) n. 1080/2006 potrà dare un efficace contributo alle priorità sopra menzionate attraverso il finanziamento di progetti di cooperazione e lo sviluppo di reti di partenariato fra operatori settoriali e le zone costiere, sottolineando in tale contesto l'importanza di utilizzare il gruppo europeo di cooperazione territoriale contemplato dal regolamento (CE) n. 1082/2006 quale strumento atto a creare cooperazioni stabili nel settore dello sviluppo sostenibile delle zone costiere, con la partecipazione delle parti locali e sociali;

    1.   evidenzia che il turismo è un fattore essenziale per lo sviluppo socio-economico delle regioni costiere dell'Unione europea, essendo intimamente legato agli obiettivi della strategia di Lisbona; sottolinea inoltre che gli obiettivi della strategia di Göteborg devono essere presi in più attenta considerazione per le attività turistiche costiere;

    2.   incoraggia agli Stati membri costieri a elaborare strategie specifiche e piani integrati a livello nazionale e locale al fine di attenuare il carattere stagionale del turismo nelle regioni costiere e garantire un'occupazione più stabile e una migliore qualità di vita per le comunità locali; sottolinea in tale contesto l'importanza di una riconversione delle imprese stagionali tradizionali in imprese attive durante tutto l'anno grazie alla diversificazione dei prodotti turistici e alle forme di turismo alternativo (turismo d'affari, culturale, medico, sportivo, agricolo e marino); rileva che la diversificazione dei prodotti e dei servizi contribuirà a creare crescita e occupazione riducendo le incidenze negative a livello ambientale, economico e sociale;

    3.   sottolinea la necessità di salvaguardare i diritti dei lavoratori del settore, promuovendo impieghi di qualità e la loro qualificazione, il che implica, tra gli altri aspetti, una formazione professionale adeguata, la maggiore diffusione di relazioni contrattuali di lunga durata e un livello di retribuzione salariale equo e dignitoso e il miglioramento delle condizioni di lavoro;

    4.   chiede l'adozione di un approccio integrato tra turismo costiero e politiche dell'Unione europea di coesione in materia ambientale, sociale, marittima, di pesca, dell'energia sociale e sanitaria così da creare sinergie ed evitare interventi contraddittori; raccomanda alla Commissione di tener conto della crescita sostenibile del turismo costiero, soprattutto nel contesto della politica marittima dell'Unione europea, in tale logica integrata come un obiettivo strategico del proprio programma di lavoro per il periodo 2010-2015 nonché della revisione di medio termine del quadro finanziario 2007-2013;

    5.   invita gli Stati membri a garantire la piena partecipazione delle autorità regionali e locali competenti in materia di turismo e sviluppo regionale nelle aree costiere, come pure di partner economici, sociali e ambientali, a tutte le strutture stabili create nel quadro di queste politiche e nei programmi di cooperazione transfrontaliera cui partecipano le regioni costiere;

    6.   sottolinea il legame fondamentale tra la qualità delle infrastrutture e la prosperità di una regione turistica e chiede pertanto alle autorità competenti di stabilire piani di ottimizzazione delle infrastrutture locali, nell'interesse sia dei turisti che dei residenti locali; in tale ottica raccomanda fortemente che gli Stati membri costieri adottino tutte le misure necessarie a garantire che i nuovi progetti di miglioramento delle infrastrutture, inclusi gli impianti petroliferi e altre strutture, ne prevedano la costruzione sempre utilizzando le tecnologie più moderne, in modo da garantire la riduzione del consumo energetico e delle emissioni di carbonio e migliorare l'efficienza energetica attraverso l'uso di fonti energetiche rinnovabili;

    7.   Incoraggia la Commissione, gli Stati membri e le regioni a promuovere catene di mobilità sostenibile nel trasporto pubblico locale, piste ciclabili e sentieri escursionistici, in particolare nelle regioni costiere transfrontaliere, e a sostenere a tal fine lo scambio di buone prassi;

    8.   raccomanda alla Commissione l'adozione di un approccio olistico ai temi del turismo costiero nel quadro tanto della coesione territoriale quanto della propria strategia per una politica marittima integrata, rivolta particolarmente alle isole, agli Stati membri insulari, alle regioni ultraperiferiche e alle altre zone costiere, in considerazione dell'elevato grado di dipendenza di tali territori dal settore turistico;

    9.   incoraggia fortemente la Commissione e gli Stati membri ad inserire il turismo costiero nell'elenco delle priorità nell'ambito degli orientamenti strategici per il prossimo periodo di programmazione dei fondi strutturali nonché fra le politiche delle regioni costiere dell'Unione europea e a definire una strategia innovativa in grado di integrare l'offerta di turismo costiero;

    10.   si rallegra pertanto della partecipazione delle regioni costiere ai programmi INTERREG IV B e C e ai progetti concernenti la cooperazione transnazionale e interregionale nel settore del turismo e le invita ad utilizzare effettivamente le iniziative e gli strumenti dell'Unione europea per le regioni costiere (come le strategie del Mediterraneo e del Mar Baltico e la sinergia del Mar Nero); raccomanda vivamente alla Commissione di prendere maggiormente in considerazione le regioni costiere nel quadro dei nuovi programmi INTERREG per il prossimo periodo di programmazione;

    11.   prende atto dell'opinione del Comitato delle regioni riguardo alla creazione di un fondo europeo destinato alle aree litoranee, chiedendo alla Commissione di prendere in esame, nel contesto del prossimo quadro finanziario, i mezzi che consentano un migliore coordinamento di tutti i futuri strumenti finanziari applicabili alle misure prese nelle regioni costiere;

    12.   raccomanda lo sviluppo di un pilastro della conoscenza come parte dello sviluppo integrato delle zone costiere attraverso la creazione di una rete europea settoriale sotto l'egida dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia contemplato dal regolamento (CE) n. 294/2008 e del settimo programma quadro contemplato dalla decisione 1982/2006/CE;

    13.   raccomanda agli Stati membri costieri di adottare tale approccio integrato ai programmi, in fase di selezione ed esecuzione di progetti relativi alle aree litoranee, adottando il principio di intersettorialità e promuovendo in particolare la creazione di partenariati pubblico-privato al fine di contenere la pressione sulle autorità locali interessate;

    14.   accoglie favorevolmente le priorità identificate dalla Commissione nella summenzionata agenda per un turismo europeo sostenibile e competitivo; suggerisce di includere nel portale delle destinazioni turistiche europee, di recente creazione, informazioni specifiche sulle destinazioni costiere e sulle reti, specialmente quelle meno conosciute e divulgate, in modo da consentirne la promozione al di là delle frontiere dell'Unione europea, includendo altresì i livelli regionale e locale;

    15.   chiede, in tal senso, alla Commissione di riconoscere il turismo costiero e il turismo acquatico quale tema di eccellenza per il 2010 nel quadro del suo progetto-pilota «Destinazioni europee di eccellenza»;

    16.   lamenta che l'attuale carenza di trasparenza nelle spese sostenute nelle zone costiere rende impossibile quantificare il livello di investimento e l'analisi dell'impatto dei fondi destinati al turismo in tali regioni; accoglie con favore, in tale contesto, il suddetto Libro verde sulle future disposizioni in materia di politica marittima volte a creare una base di dati per le regioni marittime che comporterà informazioni sui beneficiari di tutti i fondi comunitari (compresi i Fondi strutturali) e invita la Commissione ad adempiere senza indugi a questo importante compito; sottolinea l'importanza di tali iniziative per garantire la trasparenza nel settore; invita la Commissione ad adottare strumenti idonei a rendere tali dati disponibili al fine di eseguire analisi ed elaborare statistiche e invita gli Stati membri ad adempiere ai loro obblighi in materia di pubblicazione dei beneficiari definitivi fornendo così un quadro completo dei progetti esistenti;

    17.   invita la Commissione, gli Stati membri e le regioni ad elaborare congiuntamente un elenco completo dei progetti finanziati nelle aree litoranee da rendere disponibile su internet, permettendo in questo modo alle regioni di apprendere sulla base delle altrui esperienze e alle istituzioni accademiche, alle comunità delle aree costiere e alle altre parti interessate di identificare, diffondere e massimizzare la comunicazione delle migliori prassi a vantaggio delle comunità locali; raccomanda in tale contesto la creazione di un forum in cui le parti interessate possano prendere contatto e scambiarsi le buone pratiche e di un gruppo di lavoro di rappresentanti degli Stati membri per sviluppare piani d'azione sul turismo costiero e alimentare lo scambio di esperienze a livello istituzionale;

    18.   invita la Commissione ad utilizzare altresì tale elenco su Internet per dimostrare ai cittadini i vantaggi che l'Europa apporta alle regioni costiere del litorale contribuendo così a legittimare il finanziamento europeo e a dare un'immagine positiva dell'Unione europea;

    19.   invita la Commissione a garantire che lo sviluppo continuo da parte di Eurostat della base di dati socioeconomici nelle regioni litoranee dell'Unione europea comprenda dati affidabili, omogenei e aggiornati in relazione al turismo poiché essi sono essenziali per facilitare il processo decisionale da parte del settore pubblico e per operare dei confronti, sia tra le regioni che tra i diversi settori; raccomanda agli Stati membri costieri l'urgenza del processo di applicazione del conto satellite del turismo nei propri territori;

    20.   insiste sul forte legame tra l'ambiente e il turismo costiero; osserva che le politiche di sviluppo del turismo dovrebbero comportare misure pratiche, conformemente agli orientamenti generali in materia di protezione e gestione dell'ambiente; si rallegra pertanto per l'inserimento del concetto di «sviluppo sostenibile» nell'articolo 17 del regolamento (CE) n. 1083/2006 sui Fondi strutturali 2007-2013, come uno dei principi chiave applicabili all'esecuzione di tutti gli interventi strutturali, la cui applicazione deve essere debitamente verificata con opportune attività di controllo; raccomanda vivamente l'introduzione di una disposizione analoga nei regolamenti per il prossimo periodo di programmazione; sottolinea che ciò potrebbe costituire un importante contributo alla promozione dell'ecoturismo;

    21.   ricorda che le regioni costiere sono particolarmente toccate dagli effetti del cambiamento climatico e dal conseguente aumento del livello del mare e dell'erosione del litorale, come pure della frequenza e della violenza delle tempeste; chiede pertanto che le regioni costiere elaborino piani di prevenzione dei rischi in materia di cambiamento climatico;

    22.   Sottolinea gli effetti del cambiamento climatico sul turismo costiero; sollecita pertanto la Commissione, da un lato, a integrare coerentemente gli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni di CO2 nella politica dei trasporti e del turismo e, dall'altro, a incoraggiare l'adozione di misure volte a proteggere il turismo costiero sostenibile dagli effetti del cambiamento climatico;

    23.   pone l'accento, in tale contesto, sull'importanza che riveste la valutazione del potenziale di cui dispone il turismo per contribuire alla protezione e alla salvaguardia dell'ambiente; rileva che il turismo potrebbe costituire un mezzo semplice di sensibilizzazione ai valori ambientali grazie all'azione concertata delle autorità nazionali e regionali, da un lato, e degli operatori turistici e dei gestori di alberghi e ristoranti, dall'altro; ritiene pertanto che questi sforzi dovrebbero essere concentrati sulle regioni costiere, dato il loro profilo essenzialmente turistico;

    24.   sottolinea la necessità di garantire costantemente, nel quadro delle azioni condotte per lo sviluppo del turismo, la protezione delle caratteristiche storiche e dei tesori archeologici nonché la salvaguardia delle tradizioni e del patrimonio culturale favorendo in generale l'attiva partecipazione delle comunità locali;

    25.   chiede che siano concessi incentivi per promuovere lo sviluppo sostenibile, in modo da salvaguardare il patrimonio culturale e naturale nonché il tessuto sociale delle regioni costiere;

    26.   invita la Commissione a garantire che l'esecuzione attiva e conforme a quanto disposto dalla direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino rappresenti la condizione per beneficiare dei finanziamenti dell'Unione europea per progetti costieri con impatto sul mare;

    27.   chiede alla Commissione di utilizzare tutti gli strumenti di valutazione appropriati per verificare l'attuazione di questo principio nelle zone costiere durante l'attuale periodo di programmazione come pure la ripartizione delle responsabilità tra i diversi livelli di decisione;

    28.   sottolinea che la pressione sulle zone costiere dovuta ad eccessivi interventi di infrastruttura fisica va a scapito dello sviluppo del turismo costiero e dell'attrattiva, mentre tali aspetti potrebbero essere promossi attraverso servizi turistici di alta qualità, essenziali per la competitività regionale costiera e la promozione di posti di lavoro di qualità e qualificati; invita quindi le regioni costiere a incentivare, in alternativa, investimenti in servizi basati sulle tecnologie dell'informazione e l'informatica, in nuovi potenziali dei prodotti tradizionali locali e nella formazione di lavoratori altamente qualificati nel settore del turismo; chiede inoltre l'elaborazione di programmi di formazione che consentano di creare una riserva di lavoratori qualificati in grado di far fronte alla sempre maggiore complessità e varietà del settore turistico;

    29.   invita gli Stati membri a sviluppare politiche adeguate in materia di urbanistica e di assetto territoriale, compatibili con il paesaggio costiero;

    30.   sottolinea che l'elevata qualità costituisce il principale vantaggio comparativo del prodotto turistico europeo; invita gli Stati membri come pure le autorità regionali e locali a porre in rilievo e a rafforzare la qualità dei servizi turistici, come la sicurezza offerta, le infrastrutture complete e moderne, la responsabilità sociale delle imprese interessate e le attività economiche rispettose dell'ambiente;

    31.   invita la Commissione a includere nella propria politica sui poli marittimi i servizi e i settori produttivi rilevanti per il turismo litoraneo, consentendo in questo modo un'interazione produttiva tra coloro che utilizzano il mare come risorsa per incrementare la propria competitività, sostenibilità e il proprio contributo per lo sviluppo economico delle aree costiere; considera inoltre che l'assistenza medica, le strutture ricreative, i servizi educativi nonché le infrastrutture tecnologiche e le strutture sportive dovrebbero essere inclusi come servizi costieri nei poli marittimi, come elementi di importanza cruciale per lo sviluppo di tali zone;

    32.   richiama l'attenzione sull'importanza dell'accessibilità per lo sviluppo delle zone costiere; chiede quindi alla Commissione e alle autorità nazionali e regionali di trovare soluzioni che garantiscano connessioni ottimali per via terrestre, aerea e fluviale; reitera la richiesta avanzata agli stessi, in considerazione del carico inquinante del mare in molte regioni e città portuali, di aumentare significativamente gli incentivi al rifornimento delle navi attraccate nei porti a partire dalla rete di terra; invita gli Stati membri a studiare la possibilità di adottare misure, quali la riduzione delle tasse aeroportuali, sempre in conformità con la procedura di cui alla summenzionata posizione del 23 ottobre 2008, per aumentarne l'attrattiva e favorire la competitività delle zone costiere; allo stesso fine, sottolinea la necessità di rafforzare il rispetto delle norme di sicurezza aeroportuali e d'aviazione, ivi compresa, se del caso, l'eliminazione di depositi di carburante nelle vicinanze degli aeroporti;

    33.   invita gli Stati membri e le autorità regionali a promuovere il potenziamento dei porti e degli aeroporti nelle regioni costiere e insulari per soddisfare le esigenze del turismo, tenendo conto delle opportunità esistenti in materia di ambiente e di rispetto dell'estetica e dell'ambiente naturale;

    34.   sottolinea che la coesione territoriale è una concezione orizzontale in cui rientra l'Unione europea in quanto tale, che può potenziare i collegamenti fra le zone costiere e l'entroterra grazie alle esistenti complementarità di reciproca influenza fra le regioni costiere e interne (ad esempio connessione di attività costiere al turismo rurale e urbano, miglioramento dell'accessibilità fuori stagione per il turismo, elevazione del profilo dei prodotti locali incoraggiandone la diversificazione); rileva che il suddetto Libro verde sulla futura politica marittima fa specifico riferimento alle regioni insulari, riconoscendo che esse affrontano particolari sfide di sviluppo a seguito del loro permanente svantaggio naturale; sottolinea che problemi analoghi sono affrontati dalle regioni costiere in generale e invita la Commissione a tener conto della necessità di collegare il turismo costiero alla gestione integrata delle zone costiere e alla pianificazione territoriale per i mari nella futura attuazione della coesione territoriale;

    35.   allo stesso modo, incentiva le autorità costiere regionali e locali a favorire programmi di marketing territoriale integrati con i partner in un contesto di relazioni di prossimità marittima e terrestre e a promuovere l'equità nello sviluppo del turismo e dei viaggi, al fine di incrementare la competitività turistica senza pregiudicare la competitività globale;

    36.   incentiva le regioni costiere a partecipare a progetti di cooperazione interregionale come, ad esempio, nell'ambito del tema IV dell'iniziativa «Regioni per il cambiamento economico» con l'obiettivo di creare reti tematiche per il turismo costiero e di operare in quelle esistenti, nonché nello scambio di conoscenze e di confronto sulle migliori prassi;

    37.   raccomanda che le autorità pubbliche interessate a livello nazionale, regionale e locale si attivino per promuovere progetti strategici per il turismo costiero nell'ambito dei loro programmi di cooperazione, forniscano assistenza tecnica per la preparazione dei progetti, mettano a disposizione idonei livelli di finanziamento per tali azioni e rendano prioritario l'uso dei fondi strutturali per lo sviluppo sostenibile, rispettoso dell'ambiente, del turismo nelle regioni costiere in termini sia di convergenza che di competitività e di occupazione; in tale contesto, ritiene necessario prestare una particolare attenzione alle operazioni volte allo sviluppo delle comunicazioni e delle tecnologie dell'informazione;

    38.   invita la Commissione a programmare almeno un evento specifico entro l'anno prossimo, di preferenza il 20 maggio, la Giornata marittima europea, dedicato al turismo costiero così da facilitare la comunicazione e la creazione di contatti tra partner e la condivisione delle migliori prassi, ad esempio nell'applicazione del modello integrato di gestione della qualità dell'Unione europea; in tale contesto incoraggia tutti i protagonisti a presentare i loro progetti finanziati dalla Comunità in relazione diretta o indiretta con il turismo costiero;

    39.   ritiene che la promozione del turismo nautico, anche attraverso la promozione di attività economiche connesse al settore possa aiutare i cittadini dell'Unione europea a sviluppare abitudini più sostenibili e più ecologiche; invita pertanto gli Stati membri a incoraggiare gli investimenti a tal fine nelle loro zone costiere;

    40.   invita inoltre la Commissione a sviluppare una guida pratica sui finanziamenti dell'Unione europea in materia di turismo costiero, al fine di orientare i soggetti interessati durante la fase di reperimento di finanziamenti;

    41.   riconosce l'importante contributo che la crescita del turismo di crociera può apportare allo sviluppo delle comunità costiere, purché sia garantito l'equilibro tra rischi e benefici, tra i costi fissi per gli investimenti terrestri e la flessibilità degli operatori di crociera e purché siano correttamente salvaguardate le preoccupazioni ambientali;

    42.   invita la Commissione ad appoggiare le comunità litoranee nell'acquisizione delle migliori prassi e nel modo di massimizzare per le comunità locali i benefici derivanti dai plusvalori offerti, in particolare, dal turismo di crociera e, in generale, dal turismo costiero;

    43.   invita le regioni costiere a istituire e a sostenere delle agenzie di sviluppo regionali o locali in modo da creare una rete tra professionisti, istituzioni, esperti e amministrazioni situati nella medesima area ma anche tra Stati membri, con funzioni consultive e informative ai potenziali beneficiari sia pubblici che privati;

    44.   raccomanda agli Stati membri costieri di tenere in considerazione la sostenibilità dei progetti di cooperazione nella fase successiva al finanziamento, non solo sotto l'aspetto finanziario ma anche in termini di continuità della cooperazione tra partner e di interconnessione con i relativi settori locali;

    45.   raccomanda agli Stati membri costieri di garantire un'elevata visibilità dei progetti selezionati e semplificare le procedure di accesso ai finanziamenti, al fine di attirare finanziamenti privati nel settore turistico costiero e facilitare la creazione di partenariati tra le autorità pubbliche e gli attori privati, in particolare le PMI; raccomanda la promozione dei benefici ricreativi del turismo marino e costiero preservando nel contempo flora e fauna sane (promuovendo l'ecoturismo, il turismo ittico, l'osservazione delle balene, ecc.); considera che tali obiettivi potrebbero essere esposti nell'ambito della Giornata europea del mare, il 20 maggio;

    46.   invita le associazioni di protezione ambientale, i settori economici legati al mare, gli enti culturali, la comunità scientifica, gli enti civili e i residenti locali ad ampliare la propria partecipazione a tutte le fasi dei progetti, compresa quella di controllo, al fine di garantirne la sostenibilità a lungo termine;

    47.   invita, infine, la Commissione a valutare regolarmente in che misura il finanziamento comunitario stanziato per le zone costiere esercita un'influenza effettiva sullo sviluppo regionale di tali aree, al fine di diffondere le migliori prassi e di sostenere reti di partenariato tra i diversi attori mediante un osservatorio sul turismo litoraneo sostenibile;

    48.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, e al Comitato delle regioni.


    (1)  GU L 210 del 31.7.2006, pag. 1.

    (2)  GU L 210 del 31.7.2006, pag. 19.

    (3)  GU L 97 del 9.4.2008, pag. 1.

    (4)  GU L 210 del 31.7.2006, pag. 25.

    (5)  GU L 164 del 25.6.2008, pag. 19.

    (6)  GU L 412 del 30.12.2006, pag. 1.

    (7)  Testi approvati, P6_TA(2008)0517.

    (8)  GU C 297 E del 20.11.2008, pag. 184.

    (9)  Testi approvati, P6_TA(2008)0213.


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