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Document 52006SC0780

    Annex – Summary of the impact assessment annexed to the Communication from the Commission to the Council and the European Parliament - Towards a sustainable European wine sector {COM(2006) 319}

    52006SC0780




    IT

    Bruxelles, 22.06.2006

    SEC(2006) 780

    DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE

    SINTESI DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO

    allegata alla Comunicazione della Commissione

    “Verso un settore vitivinicolo europeo sostenibile”

    {COM(2006) 319}

    DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE

    SINTESI DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO

    allegata alla Comunicazione della Commissione

    “Verso un settore vitivinicolo europeo sostenibile”

    NOTA:

    Date le restrizioni relative al numero di pagine, la presente sintesi si limita alle principali conclusioni della valutazione di impatto che è disponibile solo in lingua inglese.

    1. Opzioni previste

    La valutazione di impatto ha individuato quattro opzioni alternative per la riforma della OMC del settore vitivinicolo.

    Opzione 1: Status quo, con eventuali piccoli adattamenti minori

    Opzione 2: Riforma radicale della OMC

    Opzione 3: Riforma in linea con i principi della riforma PAC

    Opzione 4: Deregolazione del mercato del vino

    La descrizione delle quattro opzioni è sintetizzata nella tabella 1.

    Tabella 1: Sintesi delle quattro opzioni

    | Potenziale | Misure di mercato | Misure regolamentari |

    Opzioni | Divieto di nuovi impianti | Abbandono definitivo (estirpa-zione) | Ristruttura-zione dei vigneti | Distilla-zione dei sottopro-dotti | Distillazione doppia classificazione | Distillazio-ne di alcol per usi alimentari | Distilla-zione di crisi | Ammasso privato | Aiuto per il succo d’uva | Aiuto per i mosti (arricchi-mento) | Restituzioni all’esporta-zione | Pratiche enologiche | Politica di qualità, protezione delle IG | Etichettatura |

    Opzione 1:Status quo migliorato | Proroga | Mantenuto | Mantenuta, migliore controllo | Mantenuta | Mantenuta | Mantenuta, event. con riduzioni di prezzo | Mantenuta, event. abbinata all’estirpa-zione | Mantenuto | Mantenuto | Mantenuto (nonostante la pressione del prezzo dello zucchero) | Soppressione graduale in base gli impegni assunti presso la OMC | Nessuna modifica sostanziale | Nessuna modifica sostanziale | Nessuna modifica sostanziale |

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    Opzione 2:Riforma radicale della OCM | Proroga per qualche anno | Notevole rafforzamento | Mantenuta, abbinata alla estirpazione. Eventuale riduzione della dotazione con trasferimento alla dotazione finanziaria nazionale o al secondo pilastro | Abolizione - bilancio sostituito da dotazioni finanziarie nazionali o trasferito al secondo pilastro a favore delle regioni viticole | Abolizione e sostituzione con misure di promozione e informazione | Competenza passa alla Commissione legame con le pratiche enologiche dell’OIV, pratiche speciali per esportazione, fine del divieto relativo ai mosti importati | Semplifica-zione, allineamento sull’accordo ADPIC della OMC e sul sistema IGP/DOP, revisione del sistema di classifica-zione dei vini | Competenza passa alla Commissione strumento unico per tutti i vini e maggiore flessibilità |

    (...PICT...)

    (...PICT...)

    Opzione 3:Riforma in sintonia con la riforma della PAC | Proroga per qualche anno | Abolizione | Conversione del bilancio in diritti ad aiuti RPU | Competenza passa alla Commissione legame con le pratiche enologiche dell’OIV, pratiche speciali per esportazione, fine del divieto relativo ai mosti importati | Semplifica-zione, allineamento sull’accordo ADPIC della OMC e sul sistema IGP/DOP, revisione del sistema di classifica-zione dei vini | Competenza passa alla Commissione strumento unico per tutti i vini e maggiore flessibilità |

    (...PICT...)

    Opzione 4:deregola-zione del mercato del vino | Abolizione | Abolizione | Abolizione o trasferimento al secondo pilastro | Abolizione o trasferimento al secondo pilastro | Regole OIV come solo quadro regolamen-tare | Piena integrazione nel sistema delle DOP/IGP | Piena integrazione nella direttiva orizzontale sull’etichet-tatura degli alimenti |

    2. Analisi degli impatti

    2.1. Impatto economico

    2.1.1. Equilibrio del mercato

    Alla luce delle prospettive a medio termine del settore vitivinicolo dell’UE-27 (cfr. allegato 1) il mantenimento dell’attuale regime del vino (opzione 1), sia pure leggermente adattato, significherebbe un aumento delle eccedenze, il che è insostenibile.

    Nell’ambito delle altre tre opzioni, l’abolizione delle misure di mercato garantirebbe un migliore orientamento della produzione vinicola al mercato e pertanto il conseguimento dell’equilibrio a lungo termine.

    Tuttavia, le opzioni 2, 3 e 4 avrebbero incidenze diverse sull’equilibrio del mercato a breve termine.

    In particolare, l’opzione 2 permetterebbe di pervenire all’assorbimento più armonioso e più rapido delle eccedenze vitivinicole attraverso una più intensa riduzione del potenziale di produzione (programma di estirpazione) e il sostegno all’adattamento strutturale del settore. Dall’altro lato, nell’ambito delle opzioni 3 e 4 la transizione verso l’equilibrio del mercato sarebbe invece più difficile, con gravissime ripercussioni su un settore che per molti decenni è stato dipendente dagli strumenti tradizionali di intervento sul mercato e che dovrebbe ora assumersi interamente la responsabilità dell’adattamento alla mutata situazione del mercato.

    2.1.2. Prezzi e redditi

    Nell’ambito dell’opzione dello status quo, un aumento delle eccedenze farebbe salire il ricorso alle misure di intervento, con una conseguente maggiore pressione sul bilancio dell’UE. Gli strumenti di mercato incontrerebbero progressivamente difficoltà a eliminare efficacemente le scorte di vino. Crisi ricorrenti comporterebbero un deterioramento dei prezzi e quindi dei redditi agricoli.

    Tutte le altre opzioni porterebbero, a lungo termine, ad un livello soddisfacente dei prezzi e dei redditi, quale conseguenza immediata del raggiungimento dell’equilibrio del mercato.

    Tuttavia, a prescindere dall’opzione scelta, i produttori di vino dovranno far fronte ad una riduzione dei prezzi e a perdite di reddito a breve termine in quanto la stabilizzazione della situazione di mercato richiederà un notevole sforzo di adattamento strutturale.

    Per valutare gli impatti delle quattro opzioni presentate è stata effettuata una simulazione in due tappe:

    1. in base al rapporto statistico determinato tra il prezzo del vino da tavola e il volume totale delle scorte di vino sono stati estrapolati i prezzi del vino;

    2. sulla scorta delle informazioni della Rete di informazione contabile agricola (RICA) e in base a sette “aziende tipo” che rappresentano le tipologie più significative dei produttori di vino da tavola in cinque importanti regioni vitivinicole dell’UE, si è simulato l’effetto sui redditi della prevista diminuzione dei prezzi.

    I risultati di questa simulazione (cfr. allegati 2 e 3) indicano che lo status quo e la totale deregolazione avrebbero le conseguenze più gravi sui prezzi e sui redditi.

    L’opzione 2 avrebbe in generale un impatto meno pronunciato, benché comunque significativo, sui redditi a breve termine e ne garantirebbe la rapida stabilizzazione col passare del tempo.

    L’opzione 3 costituirebbe tutto sommato l’opzione più interessante nell’immediato per i produttori di vino, poiché il disaccoppiamento degli aiuti compenserebbe almeno inizialmente il calo dei prezzi del vino, ma il lento ripristino dell’equilibrio del mercato e la netta tendenza a al ribasso dei prezzi potrebbe provocare un degrado dei redditi a medio termine.

    2.1.3. Competitività

    Il settore vitivinicolo dell’Unione europea presenta attualmente alcuni handicap rispetto ai suoi concorrenti:

    – strutture di produzione più piccole, con costi di produzione più elevati e quantità inferiori che non corrispondono alle esigenze dei grandi distributori,

    – strategia di marketing meno dinamica,

    – maggiori vincoli regolamentari.

    A questo riguardo, l’opzione 1 non migliorerebbe i problemi attuali.

    Le opzioni 2, 3 e 4 permetterebbero di risolvere correttamente ma parzialmente i problemi attraverso:

    – un migliore orientamento al mercato,

    – una maggiore flessibilità delle pratiche enologiche e delle norme in materia di etichettatura,

    – meno vincoli regolamentari.

    In particolare, l’abolizione del divieto di nuovi impianti rappresenterebbe un grosso vantaggio competitivo in quanto permetterebbe ai produttori più efficienti di ottimizzare le dimensioni delle loro aziende e di operare in base alla scala di produzione più adatta.

    Infine, il proposto divieto dell’uso di saccarosio per l’arricchimento potrebbe avere un effetto negativo sulla competitività delle produzioni interessate, poiché i costi di produzione potrebbero aumentare del 15-25% [1].

    2.2. Impatto socioeconomico nelle zone rurali

    Nell’ambito dell’opzione 1, il deterioramento della stazione del mercato nel settore vitivinicolo comporterebbe sempre maggiori difficoltà socioeconomiche nelle zone rurali delle regioni viticole.

    Con l’opzione 2, la graduale stabilizzazione dell’equilibrio del mercato e quindi il raggiungimento della redditività economica della produzione vinicola avrebbe anche un impatto socioeconomico positivo per le zone rurali nel loro insieme. Le risorse assegnate alla dotazione finanziaria nazionale e al rafforzamento della politica dello sviluppo rurale agevolerebbero l’adattamento strutturale del settore mitigando gli effetti della riduzione della produzione vitivinicola.

    Con le opzioni 3 e 4, l’assenza di misure strutturali specifiche per accompagnare l’abolizione degli strumenti di regolazione del mercato e contribuire all’adattamento strutturale del settore vitivinicolo comporterebbe un grave rischio per la coesione delle regioni vitivinicole. In particolare l’opzione 4 avrebbe le l’impatto negativo più radicale.

    2.3. Impatto sull’ambiente

    La produzione vitivinicola esercita una serie di pressioni sull’ambiente:

    – impatto sul terreno (erosione, compattamento, perdita di materia organica),

    – uso intenso di fitofarmaci (in particolare fungicidi),

    – eliminazione dei sottoprodotti della vinificazione,

    – crescente ricorso all’irrigazione in certe regioni,

    – eccessiva specializzazione,

    – rischi connessi a un’estirpazione disordinata.

    Con lo status quo l’ambiente continuerebbe a subire tutte queste pressioni.

    Con l’opzione 2 non è facile far rispettare i requisiti fondamentali materia di ambiente su tutte le superfici vitate, poiché non tutte le aziende vitivinicole riceverebbero necessariamente pagamenti diretti, i quali possono essere decurtati in caso di non rispetto dei requisiti della condizionalità. Tuttavia, una soluzione potrebbe essere quella di subordinare tutte le misure di sostegno (comprese quelle ammissibili ai finanziamenti della dotazione nazionale e dello sviluppo rurale) al rispetto degli obblighi previsti dalla condizionalità. Il rafforzamento dell’estirpazione potrebbe avere globalmente un impatto positivo sull’ambiente in quanto, in linea di massima, riduce la monocultura, ma potrebbe anche comportare rischi ambientali in caso di abbandono dei terreni o di sostituzione dei vigneti con colture più intensive.

    Il principale vantaggio dell’opzione 3 consiste nel fatto che i requisiti fondamentali in materia ambientale sarebbero automaticamente coperti dalla condizionalità.

    In base all’opzione 4, sarebbe molto difficile conseguire il rispetto dei requisiti fondamentali materia ambientale, dato che la OCM del vino non contemplerebbe aiuti per i viticoltori.

    L’abolizione di tutte le misure distillazione prevista dalle opzioni 2, 3 e 4 potrebbe avere un impatto positivo sull’ambiente purché i sottoprodotti della vinificazione siano smaltiti in maniera razionale.

    2.4. Impatto sugli scambi e compatibilità con le regole della OMC

    Nel settore del vino i punti più sensibili a livello OMC sono i seguenti:

    – sostegno interno:

    gran parte della spesa annua della OCM del vino rientra nella cosiddetta scatola gialla, ossia tra i tipi di sostegno maggiormente distorsivi degli scambi;

    – politica di qualità /IG:

    l’attuale quadro normativo non consente una protezione internazionale ottimale delle nostre indicazioni geografiche nell’ambito dell’accordo ADPIC della OMC;

    – disposizioni in materia di etichettatura:

    le norme europee sono considerate discriminatorie dai paesi terzi.

    Con l’opzione 1 quasi tutti i problemi connessi al regime del vino in vigore rimarrebbero irrisolti a livello OMC per cui in futuro molte disposizioni della OCM del vino potrebbero essere contestate.

    Tutte le altre opzioni sarebbero del tutto compatibili con le regole OMC anche se, per quanto riguarda la dotazione nazionale prevista dall’opzione 2, sarà necessario verificare se le misure ammissibili rientrino nella cosiddetta scatola verde in base alla loro applicazione effettiva.

    2.5. Impatto sulla qualità del vino, sulla salute e sulla protezione dei consumatori

    2.5.1. Qualità del vino

    L’opzione 1 non avrebbe alcun impatto sulla qualità dei vini.

    In base alle opzioni 2, 3 e 4 il maggiore orientamento al mercato ottenuto grazie all’abolizione delle misure di mercato dovrebbe tendenzialmente favorire il segmento dei vini di qualità più elevata.

    2.5.2. Salute e protezione dei consumatori

    Nell’ambito dell’attuale OCM la distillazione di alcol per usi alimentari ha un impatto negativo sulla salute pubblica in quanto viene sovvenzionata la trasformazione di vino in bevande dalla gradazione alcolica più elevata. La produzione di acquaviti a costi più bassi ne incoraggia il consumo, il che è in contraddizione con gli obiettivi della salute pubblica.

    Con l’opzione 1, le sovvenzioni alla distillazione di alcol per usi alimentari restano in vigore o sono ridotte solo parzialmente, cosicché sussisterebbe l’incoerenza con la politica della salute pubblica.

    Con le opzioni 2, 3 e 4, l’abolizione della distillazione sovvenzionata di alcol per usi alimentari e, più in generale, l’obiettivo di ridurre le eccedenze attraverso un migliore orientamento della produzione al mercato avrebbero probabilmente un impatto positivo sulla salute pubblica. L’opzione 2 permetterebbe l’assorbimento nella maniera più rapida delle eccedenze di vino.

    Inoltre, le semplificazioni proposte per la politica di qualità, il sistema delle indicazioni geografiche e le regole in materia di etichettatura, insieme alle campagne di informazione e di sensibilizzazione previste nell’opzione 2, potrebbero offrire una maggiore trasparenza ai consumatori.

    2.6. Impatto sull’efficienza della gestione

    La gestione può essere resa più efficiente dalla semplificazione del quadro normativo, che agevolerebbe l’attuazione del regime e dei controlli, limitando in questo modo i rischi di frode e di uso abusivo del denaro pubblico e riducendo i costi amministrativi e di monitoraggio statistico. Un ulteriore contributo all’efficienza è rappresentato da una maggiore sussidiarietà che permetterà di affrontare a livello di Stato membro le esigenze specifiche.

    L’opzione 1 non contribuirebbe globalmente a migliorare l’efficienza della gestione, ma rafforzerebbe la pressione esercitata sul bilancio dalle risorse finanziarie necessarie al settore del vino.

    Le altre tre opzioni avrebbero un impatto positivo, sia pure in misura diversa.

    L’opzione 2 permetterebbe una notevole semplificazione grazie all’abolizione, in certi casi dopo un periodo transitorio, di alcune misure complesse (diritti di impianto, distillazione, ammasso privato del vino e ammasso pubblico dell’alcol). Inoltre aumenterebbe la sussidiarietà grazie alla dotazione finanziaria nazionale che permetterebbe agli Stati membri di scegliere tra una serie di misure alternative e di aumentare la quota delle risorse dello sviluppo rurale da utilizzare nelle regioni viticole.

    L’opzione 3 procurerebbe una semplificazione ancora maggiore in quanto l’introduzione del regime di pagamento unico (RPU) e l’abolizione delle misure specifiche alle colture permetterebbero di ridurre la complessità del regime. In materia di sussidiarietà si disporrebbe di una certa flessibilità grazie ad un’attuazione particolare del regime di pagamento unico.

    L’opzione 4 comporterebbe una radicale semplificazione giuridica ed una riduzione del fabbisogno di bilancio, benché le conseguenze socioeconomiche di quest’opzione, in particolare per i Paesi aderenti all’Unione, comportino rischi finanziari nel lungo periodo.

    3. Raffronto delle opzioni

    La tabella 2 sintetizza i vari impatti delle quattro opzioni considerate.

    Tabella 2: Sintesi degli impatti delle opzioni illustrate

    Sintesi impatti | Opzione 1: Status quo migliorato | Opzione 2: Riforma radicale della OCM | Opzione 3: Riforma in linea con la riforma della PAC | Opzione 4: Deregolazione |

    Equilibrio del mercato | Aumento delle eccedenze | Raggiungimento più graduale dell’equilibrio | Aumento eccedenze a breve e medio termine | Aumento eccedenze a breve e medio termine |

    | | | Equilibrio del mercato a lungo termine | Equilibrio del mercato lungo termine |

    Prezzi | Netta diminuzione data l’insostenibilità del sistema | Diminuzione a breve termine | Netta diminuzione a breve e medio termine | Nettissima diminuzione a breve e medio termine |

    | | Ripresa dopo il raggiungimento dell’equilibrio | Ripresa dopo il raggiungimento dell’equilibrio | Ripresa dopo il raggiungimento dell’equilibrio |

    Redditi agricoli | Diminuzione progressiva data l’insostenibilità del sistema | Diminuzione a breve termine | Diminuzione a medio termine | Nettissima diminuzione a breve e medio termine |

    | | Ripresa dopo il raggiungimento dell’equilibrio | Ripresa dopo il raggiungimento dell’equilibrio Nessuna rete di sicurezza | Ripresa dopo il raggiungimento dell’equilibrio Nessuna rete di sicurezza |

    Competitività | Nessun miglioramento | Rapido miglioramento grazie alla sostenibilità economica e al miglioramento delle disposizioni regolamentari che permette flessibilità e innovazione | Miglioramento a lungo termine grazie alla sostenibilità economica e al miglioramento delle disposizioni regolamentari che permette flessibilità e innovazione | Netto miglioramento a lungo termine grazie alla sostenibilità economica, alla libertà di coltura e al miglioramento delle disposizioni regolamentari che permette flessibilità e innovazione |

    Impatti socioeconomici nelle zone rurali | Progressivo deterioramento data l’insostenibilità del sistema | Miglioramento grazie al graduale conseguimento della sostenibilità economica | Rischi connessi alla necessità di una forte ristrutturazione | Gravi rischi connessi alla necessità di una forte ristrutturazione possibile delocalizzazioen della produzione tra le regioni |

    Ambiente | Nessun miglioramento | Non è facile far applicare la condizionalità su tutte le superfici vitate Possibile utilizzo dei trasferimenti di risorse allo sviluppo rurale per incoraggiare l’applicazione di misure più rispettose dell’ambiente | Applicabilità diretta del regime generale della condizionalità | È molto difficile applicare la condizionalità Mancanza di fondi per incoraggiare misure più rispettose dell’ambiente |

    Compatibilità con le regole OMC | Varie misure contestabili | Soluzione della maggior parte dei problemi | Soluzione della maggior parte dei problemi | Soluzione della maggior parte dei problemi |

    Qualità del vino | Neutro | Miglioramento grazie ad un maggiore orientamento al mercato | Miglioramento grazie ad un maggiore orientamento al mercato | Miglioramento grazie ad un maggiore orientamento al mercato |

    Salute / consumatori | Nessun miglioramento | Cessazione del sostegno inaccettabile della distillazione di alcol per usi alimentari Norme in materia di etichettatura più trasparenti e leggibili per i consumatori | Cessazione del sostegno inaccettabile della distillazione di alcol per usi alimentari Norme in materia di etichettatura più trasparenti e leggibili per i consumatori | Cessazione di un sostegno inaccettabile della distillazione in alcol per usi alimentari Norme in materia di etichettatura più trasparenti e leggibili per i consumatori |

    Bilancio | Maggiore pressione | Neutro | Neutro | Possibili risparmi |

    Sussidiarietà | Nessun miglioramento | Flessibilità molto maggiore con la dotazione nazionale e l’aumento delle risorse dello sviluppo rurale | Flessibilità nell’attuazione del RPU | Possibile maggiore flessibilità attraverso trasferimenti di risorse allo sviluppo rurale |

    Semplificazione, applicabilità, controllabilità | Nessun miglioramento | Semplificazione moderata | Notevole semplificazione, sia pure con difficoltà operative specifiche nell’attuazione del RPU nel settore vitivinicolo | Soluzione della maggior parte dei problemi |

    Allegato 1:

    Settore vitivinicolo UE-27: previsioni a medio termine 2010/2011

    | MEDIAlivellata1999-2003 | CAMPAGNAVITICOLA2003/04 | CAMPAGNAVITICOLA2004/05 | PREVISIONI 2010-2011 |

    | | | | Scenario medio | Scenario eccedenze basse | Scenario eccedenze elevate |

    PRODUZIONE | 180,4 | 166,8 | 191,5 | 178,8 | 173,2 | 183,3 |

    ECCEDENZE 1 (a) in % della produzione | 21,912,2 % | 14,38,6 % | 34,818,2% | 27,015,1% | 18,810,9 % | 38,020,7 % |

    ECCEDENZE 2 (b) in % della produzione | 10,55,8 % | 4,02,4 % | 23,812,5 % | 15,08,4 % | 7,84,5 % | 25,013,6 % |

    (a) inclusi i ritiri di vino per la distillazione in alcole per usi alimentari

    (b) esclusi i ritiri di vino per la distillazione in alcole per usi alimentari

    Allegato 2:

    Impatto sui prezzi

    Analisi di regressione tra i prezzi annui medi del vino da tavola e le scorte di vino

    Opzione 1: Status quo

    Scorte in 1 000 hl e prezzi in €/°vol/hl

    Dati storici

    Annata | Scorte totali di vino al 31.07 | Prezzo medio |

    200020012002200320042005Media 2000-05 | 142 221161 900156 725151 704155 636174 914157 183 | 3,232,782,843,323,362,723,04 |

    Simulazione

    Aumento delle scorte di 9 milioni hl/anno

    Annata | Scorte al 31.07 | Prezzo simulato (modello lineare) | Variazione % rispetto all’anno 0 | Prezzo simulato (modello esp.) | Variazione % rispetto all’anno 0 |

    Anno 0Anno 1Anno 2 | 157 183166 183175 183 | 3,042,862,69 | --6 %-12 % | 3,032,862,69 | --6 %-11 % |

    Opzione 2: Riforma radicale della OCM

    Scorte in 1 000 hl e prezzi in €/°vol/hl

    Dati storici

    Annata | Scorte totali di vino al 31.7 | Prezzo medio |

    200020012002200320042005Media 2000-05 | 142 221161 900156 725151 704155 636174 914157 183 | 3,232,782,843,323,362,723,04 |

    Simulazione

    Aumento delle scorte di 8,2 milioni hl nell’anno 1 e di 4,2 milioni di hl supplementari nell’anno 2

    Annata | Scorte al 31.7 | Prezzo simulato (modello lineare) | Variazione % rispetto all’anno 0 | Prezzo simulato (modello esp.) | Variazione % rispetto all’anno 0 |

    Anno 0Anno 1Anno 2 | 157 183165 383169 583 | 3,042,882,80 | --5 %-8 % | 3,032,872,79 | --5 %-8 % |

    Opzione 3: Riforma in sintonia con la riforma della PAC

    Scorte in 1 000 hl e prezzi in €/°vol/hl

    Dati storici

    Annata | Scorte totali di vino al 31.07. | Prezzo medio |

    200020012002200320042005Media 2000-05 | 142 221161 900156 725151 704155 636174 914157 183 | 3,232,782,843,323,362,723,04 |

    Simulazione

    Aumento delle scorte di 12,2 milioni hl/anno

    Annata | Scorte al 31.07. | Prezzo simulato (modello lineare | Variazione % rispetto all’anno 0 | Prezzo simulato (modello esp.) | Variazione % rispetto all’anno 0 |

    Anno 0Anno 1Anno 2 | 157 183169 383181 583 | 3,042,802,56 | --8 %-16 % | 3,032,802,58 | --8 %-15 % |

    Opzione 4: Deregolazione totale

    Scorte in 1 000 hl e prezzi in €/°vol/hl

    Dati storici

    Annata | Scorte totali di vino al 31.07. | Prezzo medio |

    200020012002200320042005Media 2000-05 | 142 221161 900156 725151 704155 636174 914157 183 | 3,232,782,843,323,362,723,04 |

    Simulazione

    Aumento delle scorte di 19 milioni hl/anno

    Annata | Scorte al 31.07. | Prezzo simulato (modello lineare) | Variazione % rispetto all’anno 0 | Prezzo simulato (modello esp.) | Variazione % rispetto all’anno 0 |

    Anno 0Anno 1Anno 2 | 157 183176 183195 183 | 3,042,672,30 | --12 %-24 % | 3,032,672,36 | --12 %-22 % |

    Allegato 3:

    Impatti sui redditi agricoli

    Sintesi dei risultati di un approccio basato sull’azienda tipo che produce vino da tavola in alcune regioni dell’UE

    Fonte: DG AGRI — RICA

    Variazione in % del valore aggiunto netto dell’azienda per unità di lavoro all’anno (VANA/ULA)

    | Primo anno | Secondo anno |

    | Opzione 1 Status quo | Opzione 2 Riforma radicale | Opzione 3 Riforma PAC | Opzione 4 Deregolazione | Opzione 1 Status quo | Opzione 2 Riforma radicale | Opzione 3 Riforma PAC | Opzione 4 Deregolazione |

    Variazione dei prezzi | -6% | -5% | -8% | -12% | -12% | -8% | -16% | -23% |

    Variazione dei redditi | | |

    Poitou Charentes – Vino da tavola e cognac | -10% | -8% | -3% | -20% | -20% | -13% | -17% | -38% |

    Languedoc Roussillon – Essenzialmente vino da tavola | -19 | -16% | 19% | -39% | -39% | -26% | -7% | -74% |

    Puglia (1) – Essenzialmente vino da tavola | -11% | -9% | 0% | -21% | -21% | -14% | -14% | -41% |

    Puglia (2) – Produzione mista vino e olive | -7% | -6% | 3% | -15% | -15% | -10% | -7% | -29% |

    Sicilia (1) – Essenzialmente vino da tavola | -11% | -9% | 6% | -23% | -23% | -15% | -9% | -43% |

    Sicilia (2) – Produzione mista vino e olive | -5% | -5% | 2% | -11% | -11% | -7% | -5% | -21% |

    Castilla La Mancha – Essenzialmente vino da tavola | -8% | -7% | 34% | -16% | -16% | -11% | -24% | -30% |

    VANA/ULA nel secondo anno dalla riforma

    (...PICT...)

    (...PICT...)

    Variazione del VANA/ULA nel secondo anno dalla riforma

    (...PICT...)

    (...PICT...)

    [1] Fonte: L’arricchimento del vino nella Comunità europea, Università di Wageningen, Rapporto EUR 13239, 1991.

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