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Document 52004AR0061

    Parere del Comitato delle regioni in merito alla Comunicazione della Commissione — Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche

    GU C 71 del 22.3.2005, p. 40–45 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

    22.3.2005   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 71/40


    Parere del Comitato delle regioni in merito alla Comunicazione della Commissione — Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche

    (2005/C 71/10)

    IL COMITATO DELLE REGIONI,

    vista la Comunicazione della Commissione - Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche (COM(2004) 343 def.),

    vista la decisione della Commissione europea, del 27 maggio 2004, di consultarlo a norma dell'articolo 265, primo comma, del Trattato che istituisce la Comunità europea,

    vista la decisione del proprio Ufficio di presidenza, del 10 febbraio 2004, di incaricare la commissione Politica di coesione territoriale di elaborare un parere sull'argomento,

    visto l'articolo 299, paragrafo 2, del Trattato CE,

    visti gli articoli III-330 e 56, paragrafo 3, lettera a), del progetto di Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa,

    vista la relazione della Commissione sulle misure destinate a porre in atto l'articolo 299, paragrafo 2: le regioni ultraperiferiche dell'Unione europea (1),

    visto il suo parere (CdR 440/2000 fin) sulle misure destinate a porre in atto l'articolo 299, paragrafo 2: le regioni ultraperiferiche dell'Unione europea (2),

    viste le conclusioni dei Consigli europei di Siviglia (20 e 21 giugno 2002) e di Bruxelles (17 e 18 giugno 2004),

    visto il memorandum elaborato congiuntamente da Spagna, Francia e Portogallo e dalle sette regioni ultraperiferiche nonché il contributo di queste stesse regioni, in data 2 giugno 2003,

    viste le dichiarazioni finali delle conferenze dei presidenti tenutesi a Ponta Delgada il 2 settembre 2004, alla Martinica il 30 ottobre 2003, a La Palma il 15 ottobre 2002, a Lanzarote il 25 settembre 2001 e a Funchal il 31 marzo 2000,

    vista la risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione relativa al Terzo rapporto sulla coesione economica e sociale (3),

    visto il suo parere in merito al Terzo rapporto sulla coesione economica e sociale (CdR 120/2004 fin) (4),

    vista la comunicazione della Commissione europea Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche: bilancio e prospettive (trad. provv.) SEC(2004) 1030 def.,

    visto il progetto di parere (CdR 61/2004 riv. 1) adottato il 24 settembre 2004 dalla commissione Politica di coesione territoriale (relatore: Adan MARTIN MENIS, presidente del governo regionale delle Isole Canarie (Spagna/ELDR)),

    considerando quanto segue:

    1)

    Le sette regioni ultraperiferiche (Azzorre, Canarie, Guadalupa, Guyana, Madera, Martinica, Riunione), pur formando parte a tutti gli effetti dell'Unione europea, sono caratterizzate da una realtà che le rende diverse dalle altre regioni comunitarie.

    2)

    Detta realtà è contraddistinta dal permanere e dall'accumularsi di una serie di handicap, in particolare la grande distanza, la superficie ridotta e la dipendenza economica da alcuni prodotti, che causano l'isolamento e la vulnerabilità di cui soffrono tali regioni È quanto riconosce l'articolo 299, paragrafo 2, del Trattato CE.

    3)

    Questo comporta costi supplementari e crea particolari difficoltà al processo di crescita, convergenza e sostenibilità economica di tali regioni, impedendo loro di partecipare pienamente alla dinamica del mercato interno, limitando le opportunità dei cittadini che vi risiedono e diminuendo la competitività delle imprese.

    4)

    Data la loro posizione geografica, le regioni ultraperiferiche possono diventare piattaforme europee d'importanza strategica per lo sviluppo del ruolo che l'Unione europea ambisce ad avere a livello internazionale.

    5)

    Le caratteristiche delle regioni ultraperiferiche giustificano totalmente la concessione di un trattamento speciale in sede di applicazione delle politiche comunitarie, al fine di rispondere alle loro esigenze specifiche e di potenziare le loro capacità di sviluppo endogeno.

    6)

    È dunque opportuno sostenere la causa delle regioni ultraperiferiche e delle autorità nazionali interessate, ai fini dell'applicazione di una strategia globale e coerente, dotata dei mezzi necessari, che si traduca in una vera e propria politica comunitaria a favore di dette regioni,

    ha adottato il seguente parere in data 18 novembre 2004, nel corso della 57a sessione plenaria.

    1.   Osservazioni del Comitato delle regioni

    Il trattamento particolare a favore delle regioni ultraperiferiche: un bilancio sostanzialmente positivo ma resta ancora molto da fare.

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    1.1

    è lieto che dal 1986 la Commissione europea abbia preso l'iniziativa di stabilire un quadro appropriato per l'applicazione del diritto comunitario e delle politiche comuni alle regioni ultraperiferiche (RUP) sulla base dei programmi di soluzioni specifiche per ovviare alla lontananza e all'insularità (POSEI);

    1.2

    ricorda che l'inserimento di un articolo specifico nel Trattato (l'articolo 299, paragrafo 2), che tiene conto della realtà delle regioni più isolate dell'Unione, ha risposto ad una serie di obiettivi concreti, in particolare:

    definire il carattere specifico delle RUP e stabilire la necessità di integrare questo concetto in tutte le politiche comunitarie, mantenendo il sostegno prioritario concesso nel quadro della politica strutturale di coesione economica e sociale,

    adeguare le politiche comunitarie alla realtà di queste regioni applicando misure specifiche e formulando condizioni particolari per l'applicazione del Trattato qualora risultino necessarie per il loro sviluppo,

    tener conto dell'ambiente geografico specifico delle RUP nel quadro della politica commerciale e di cooperazione, nonché degli accordi con i paesi vicini;

    1.3

    ritiene che tali obiettivi continuino ad essere attuali e che, lungi dall'essere stati realizzati, abbiano bisogno di un'azione costante da parte dell'Unione, come dimostra lo status ultraperiferico, sancito all'articolo III-330 del progetto di Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa;

    1.4

    ricorda a tale proposito la soddisfazione espressa dal Comitato per l'approvazione della relazione della Commissione europea del 14 marzo 2000 sulle misure destinate ad applicare l'articolo 299, paragrafo 2, del Trattato, relazione che doveva rappresentare un «salto qualitativo» nell'approccio comunitario in materia e costituire il principio di una nuova fase decisiva per la definizione di una strategia globale e coerente volta allo sviluppo sostenibile delle RUP;

    1.5

    giudica globalmente positive le misure adottate in applicazione della citata relazione del 14 marzo 2000; fa tuttavia osservare che l'Unione europea allargata si trova attualmente in un momento decisivo della sua integrazione e deve affrontare diverse sfide di grande importanza, che rendono necessario sottoporre le istituzioni, le politiche comunitarie e l'economia europea a profonde trasformazioni;

    1.6

    ritiene che, nonostante gli aspetti positivi sottolineati, tali trasformazioni mettano in risalto la necessità di superare l'approccio attuale e di approfondire la politica comunitaria relativa alle zone ultraperiferiche, onde definire, per tali regioni, un quadro adeguato nel nuovo contesto europeo che garantisca la loro piena partecipazione alla nuova Europa;

    1.7

    ringrazia, pertanto, il Consiglio europeo di aver sempre preso in considerazione e difeso la dimensione ultraperiferica dello spazio comunitario; ricorda che le conclusioni del Consiglio europeo di Siviglia del giugno 2002 sottolineavano la necessità di approfondire l'attuazione dell'articolo 299, paragrafo 2, del Trattato e di presentare proposte adeguate per tener conto delle esigenze specifiche delle RUP attraverso le varie politiche comuni, in particolare la politica dei trasporti, e in sede di riforma di talune politiche, in special modo la politica regionale; in tale contesto il Comitato desidera inoltre fare riferimento all'impegno assunto dalla Commissione di presentare una nuova relazione su queste regioni, basata su un approccio globale e coerente, che tratti la loro situazione particolare e i mezzi per farvi fronte;

    1.8

    esprime dunque soddisfazione per l'approvazione, da parte della Commissione, della comunicazione Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche del 26 maggio 2004 e della relazione Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche - bilancio e prospettive del 6 agosto 2004. Prende atto della volontà dell'Unione di rispondere alle esigenze specifiche delle regioni e in particolare del riconoscimento della situazione speciale delle RUP, che giustifica totalmente un trattamento a parte nell'ambito delle diverse politiche comunitarie.

    Verso una strategia globale e coerente di sviluppo per le regioni ultraperiferiche

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    1.9

    si congratula innanzi tutto con la Commissione europea per la sua proposta di consolidare i rapporti di cooperazione con le RUP e la Conferenza dei Presidenti; tale proposta esprime la volontà di coinvolgere la dimensione regionale nel processo d'integrazione europea;

    1.10

    prende atto dei progressi compiuti dalla Commissione nel comprendere la complessa problematica delle zone ultraperiferiche. È d'accordo con la Commissione quando afferma che rispetto alle altre regioni europee le RUP incontrano ancora delle difficoltà in materia di sviluppo e d'integrazione e che alcune politiche comunitarie sembrano essere state elaborate in base ad una concezione globale dell'UE, non tenendo conto adeguatamente delle caratteristiche particolari di tali regioni;

    1.11

    fa osservare che la costruzione europea si basa, tra le altre cose, sul rispetto della diversità e delle condizioni specifiche di tutti i territori, di modo che l'Unione possa conseguire il massimo progresso. Il CdR intende in particolare promuovere l'elaborazione di una strategia di lavoro che le regioni gravate da handicap geografici devono mettere in pratica e che identifichi le particolarità di tali regioni e gli strumenti adeguati per far fronte alle loro difficoltà;

    1.12

    giudica positivamente le tre priorità d'azione individuate dalla Commissione - la competitività, l'accessibilità e la compensazione degli altri svantaggi e l'integrazione nell'ambiente geografico regionale - al fine di configurare la strategia comunitaria di crescita e di convergenza delle RUP;

    1.13

    approva l'intenzione della Commissione europea di identificare e valutare con maggiore precisione i costi supplementari che gravano sulle regioni ultraperiferiche per rimediare in modo più efficace a tutti i loro svantaggi;

    1.14

    fa tuttavia osservare che la proposta della Commissione risponde solo parzialmente al mandato del Consiglio europeo di Siviglia e alle esigenze manifestate dalle regioni e dai rispettivi paesi;

    1.15

    sottolinea in particolare che la diagnosi effettuata dalla Commissione non si traduce in un'autentica strategia orizzontale per le zone ultraperiferiche in grado di mobilitare tutte le politiche comunitarie e le rispettive risorse e rimediare adeguatamente alla situazione specifica di queste regioni;

    1.16

    si rammarica del fatto che, nonostante la volontà espressa di applicare le priorità enunciate attraverso sia la politica di coesione sia le altre politiche comunitarie, la Commissione non abbia precisato i mezzi che intende mettere a disposizione, rinviando la decisione o assoggettandola a nuovi studi;

    1.17

    osserva che la Commissione europea ha proposto di applicare alle RUP il quadro generale della politica di coesione e di creare contemporaneamente due appositi strumenti: un programma specifico per compensare le difficoltà delle RUP e un piano d'azione «Grande vicinato»;

    1.18

    accoglie favorevolmente la creazione di tali strumenti, destinati esclusivamente alle regioni ultraperiferiche e volti a rimediare agli svantaggi causati dalla loro situazione particolare. Fa tuttavia osservare la poca concretezza dei mezzi finanziari ad essi assegnati;

    1.19

    si rammarica che la Commissione non abbia previsto di includere tutte queste regioni nel futuro obiettivo «Convergenza» e ribadisce che l'ammissibilità automatica a tale obiettivo è il modo più appropriato per far fronte agli handicap strutturali del carattere ultraperiferico e per garantire a tutte queste regioni un unico trattamento;

    1.20

    ribadisce che gli svantaggi di cui soffrono le RUP sono permanenti e comuni a tutte le zone, indipendentemente dal loro livello economico, e ricorda che i problemi delle zone ultraperiferiche non si limitano ad una questione di reddito ma costituiscono una situazione strutturale e complessa che influisce profondamente sui loro cittadini e incide sulla competitività delle loro imprese;

    1.21

    osserva che tutte le RUP, incluse quelle che hanno raggiunto il 75 % del reddito medio comunitario, continuano a registrare un deficit in termini di infrastrutture di base e non presentano le condizioni di convergenza e competitività necessarie per la realizzazione degli obiettivi fissati dalle strategie di Lisbona e Göteborg. Ritiene che le RUP non potranno proseguire il loro processo di convergenza senza un intervento continuo a titolo della politica regionale europea a partire dal 2006 in un quadro globale adeguato alle loro speciali caratteristiche;

    1.22

    ricorda che molte delle opportunità di crescita, diversificazione e aumento della produttività offerte alle RUP si basano su alcuni settori tradizionali, in cui tali zone detengono vantaggi comparativi concreti, sul turismo, nonché sulla ricerca di produzioni alternative. Ritiene pertanto che una strategia efficace di modernizzazione, innovazione e sviluppo a favore delle RUP debba tener conto di tali attività;

    1.23

    è lieto che nel quadro dei nuovi programmi di «cooperazione territoriale europea», le RUP siano ammissibili non solo a titolo della cooperazione transnazionale ma anche di quella transfrontaliera. Giudica tale ammissibilità indispensabile per raggiungere l'obiettivo di integrare le RUP nel loro ambiente geografico, come riconosce la stessa Commissione;

    1.24

    accoglie molto positivamente l'importanza attribuita all'approfondimento delle relazioni tra le RUP e i paesi terzi vicini e approva l'elaborazione di un piano d'azione «Grande vicinato» per favorire la creazione di uno spazio di crescita e integrazione economica, sociale e culturale lungo queste frontiere dell'UE, rammaricandosi tuttavia che le risorse finanziarie da destinare a questo obiettivo non siano state specificate;

    1.25

    ritiene che l'avvio di una politica di prossimità a favore delle RUP richieda la fissazione di mezzi finanziari sufficienti affinché tali zone possano svolgere efficacemente il loro ruolo di frontiera attiva dell'UE e completare in modo positivo e significativo l'azione comunitaria di lotta contro la povertà, di difesa dei valori democratici, di rispetto dei diritti umani e dei principi dello Stato di diritto nei paesi terzi vicini;

    1.26

    considera tuttavia che per raggiungere tali obiettivi sia necessario un coordinamento efficace e coerente con gli strumenti di politica estera e di cooperazione allo sviluppo dell'UE, innanzi tutto con le disposizioni previste dall'Accordo di Cotonou, i programmi MEDA e ALA e con tutte le iniziative e i programmi comunitari che possano essere intrapresi in futuro con queste regioni;

    1.27

    esprime soddisfazione per l'intenzione della Commissione di effettuare un'analisi approfondita sul funzionamento dei servizi d'interesse generale nelle RUP e di formulare suggerimenti al riguardo nel quadro di un gruppo di lavoro;

    1.28

    accoglie favorevolmente l'intenzione della Commissione di tener conto della situazione specifica delle RUP nell'ambito degli aiuti di Stato;

    1.29

    afferma che le norme sugli aiuti di Stato, concepite per assistere e garantire il funzionamento del mercato interno, non possono essere applicate indiscriminatamente agli aiuti concessi alle imprese con sede in queste regioni le quali, come riconosce la stessa Commissione, non prendono parte del tutto ai benefici del mercato unico;

    1.30

    si rammarica pertanto che la Commissione non abbia scelto di includere tutte le RUP, comprese quelle il cui reddito supera il 75 % della media comunitaria, nell'articolo 87, paragrafo 3, lettera a). Questa sarebbe stata la soluzione più adeguata per far fronte agli handicap strutturali della condizione ultraperiferica e per garantire a queste regioni un unico trattamento;

    1.31

    ritiene a tale proposito che l'inserimento di tutte le RUP nel nuovo articolo 56, paragrafo 3, lettera a), del Trattato che adotta una costituzione per l'Europa (ex articolo 87, paragrafo 3, lettera a)) mostri chiaramente l'intenzione del legislatore europeo e chiede alla Commissione, per motivi di certezza giuridica, di rivedere la sua posizione nel quadro dei negoziati sugli orientamenti in materia di aiuti a finalità regionale e di completare la sua proposta includendo tutte le RUP in questa categoria;

    1.32

    ritiene inoltre che l'aumento dell'intensità degli aiuti, fissato al 10 %, debba essere valutato alla luce delle proposte che la Commissione presenterà nel quadro della revisione degli orientamenti in materia di aiuti a finalità regionale, allo scopo di stabilire se detti aiuti siano o no sufficienti a garantire una politica di sostegno agli investimenti da realizzare in queste regioni;

    1.33

    è del parere, alla luce di tutte le osservazioni formulate finora, che la Commissione non soddisfi totalmente le aspettative di un approccio globale e coerente, in linea con il mandato assegnatole dal Consiglio europeo di Siviglia;

    1.34

    giudica pertanto inadeguato l'approccio proposto dalla Commissione, che avrebbe dovuto invece comportare un significativo passo avanti verso una politica comunitaria delle zone ultraperiferiche, tale da permettere l'applicazione, in tutte le politiche comunitarie, di dispositivi permanenti più adatti alla realtà di queste regioni;

    1.35

    manifesta la sua ferma convinzione che le RUP continuino ad aver bisogno dell'appoggio dell'Unione europea per migliorare la loro competitività e proseguire il loro processo di convergenza in termini di sviluppo economico e di pari opportunità tra i loro cittadini e quelli delle altre regioni europee;

    1.36

    esprime infine il proprio sostegno al Consiglio europeo, il quale considera prioritaria la necessità di accelerare l'esame della comunicazione sulla strategia a favore delle RUP.

    2.   Raccomandazioni del Comitato delle regioni

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    2.1

    propone alla Commissione europea di rivedere la sua proposta sul trattamento riservato alle RUP nel quadro della politica di coesione, al fine di inserire nel futuro obiettivo di convergenza tutte le RUP indipendentemente dal loro PIL. È la soluzione che meglio consente di tener conto degli handicap strutturali di dette regioni e di garantire loro un unico trattamento;

    2.2

    invita la Commissione ad assegnare sufficienti risorse finanziarie ai due strumenti proposti, il programma di compensazione dei costi supplementari e il piano d'azione «Grande vicinato», al fine di soddisfare le reali necessità di tutte le RUP, comprese quelle il cui reddito supera il 75 % della media comunitaria, e raggiungere gli obiettivi fissati;

    2.3

    ricorda che tutte le RUP, incluse quelle che potrebbero non rientrare più nell'obiettivo di convergenza, devono continuare a realizzare gli investimenti dettati dal carattere ultraperiferico, in particolare gli investimenti in infrastrutture; a tale proposito chiede alla Commissione di impegnarsi ad autorizzare, a titolo del programma specifico, gli investimenti destinati a rimediare ai problemi di dette regioni;

    2.4

    invita la Commissione europea ad avviare quanto prima i lavori per dare un contenuto al piano d'azione «Grande vicinato» a favore delle RUP, attraverso un coordinamento efficace e coerente con gli altri strumenti della politica estera e di cooperazione allo sviluppo dell'Unione, della politica commerciale e di quella doganale, nonché a presentare proposte precise per coordinare queste disposizioni con la recente «iniziativa di grande vicinato»;

    2.5

    sottolinea la necessità di garantire l'inclusione delle regioni ultraperiferiche nel capitolo della cooperazione transfrontaliera del nuovo obiettivo «Cooperazione territoriale europea», in quanto condizione indispensabile per realizzare l'integrazione nell'ambiente geografico circostante;

    2.6

    suggerisce alla Commissione di rivedere le sue proposte, nel quadro dei nuovi orientamenti relativi agli aiuti a finalità regionale, al fine di includere le disposizioni del progetto di Trattato che adotta una costituzione per l'Europa e di mantenere gli attuali livelli di aiuti e la possibilità di concedere aiuti al funzionamento che non siano né temporanei né decrescenti; chiede inoltre alla Commissione di mantenere e di potenziare il trattamento specifico riservato alle RUP in materia di aiuti di Stato al settore agricolo e alla pesca;

    2.7

    invita la Commissione europea a continuare a garantire i regimi fiscali differenziati delle RUP in quanto strumenti necessari per il loro sviluppo economico;

    2.8

    chiede alla Commissione, nell'ambito del partenariato destinato a mettere in pratica l'applicazione della comunicazione sulle RUP, di svolgere appieno il mandato conferitole dal Consiglio europeo di Siviglia, definendo una vera e propria strategia orizzontale che permetta di adeguare tutte le politiche comunitarie alla realtà specifica di queste regioni, e di proporre misure specifiche nei diversi ambiti settoriali della politica di coesione;

    2.9

    raccomanda in particolare di mantenere e di rafforzare il trattamento specifico riservato ai settori tradizionali di produzione, gli sforzi di diversificazione e il processo di modernizzazione nel settore primario, al fine di potenziare il suo contributo alla crescita e alla convergenza delle regioni ultraperiferiche;

    2.10

    suggerisce alla Commissione di illustrare la sua proposta di adeguare i POSEI e la invita a proporre dispositivi permanenti, dotati di un bilancio appropriato all'obiettivo di sviluppo stabilito da detti programmi;

    2.11

    invita la Commissione europea a fissare, nel quadro dell'OCM delle banane, un dazio sufficientemente elevato al fine di salvaguardare le produzioni comunitarie e a proporre, se necessario, misure di compensazione a favore dei produttori;

    2.12

    invita la Commissione europea ad adottare, nel quadro della riforma dell'OCM dello zucchero, misure specifiche di sostegno allo sviluppo del settore dello zucchero nelle regioni ultraperiferiche;

    2.13

    chiede alla Commissione europea di tener conto delle esigenze specifiche delle RUP e di dotarle di risorse sufficienti nel quadro della politica di sviluppo rurale applicando loro, nel futuro fondo di sviluppo rurale, i tassi di cofinanziamento destinati alle regioni più svantaggiate;

    2.14

    chiede alla Commissione europea di promuovere, nel quadro dell'obiettivo di integrazione delle regioni ultraperiferiche nelle rispettive zone geografiche, l'avvio di piani d'azione in ciascuna delle aree geografiche in cui sono situate queste regioni coinvolgendo le RUP, i rispettivi Stati membri e i paesi terzi confinanti nella definizione di tali piani;

    2.15

    sollecita la Commissione europea ad adottare nuove misure per favorire la competitività delle produzioni agricole locali, le quali devono concorrere sugli stessi mercati con prodotti di altri paesi che hanno siglato accordi di partenariato con l'UE (ad esempio il Marocco), che stanno negoziando accordi con l'UE (come nel caso del Mercosur) o che godono di regimi preferenziali (ad esempio gli Stati ACP);

    2.16

    invita la Commissione a mettere in pratica il quattordicesimo considerando del VI programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, in cui si riconosce la necessità di promuovere la partecipazione delle RUP alle azioni comunitarie di R&S mediante appositi meccanismi adeguati alle loro particolari circostanze, e a tenerne conto in sede di elaborazione del prossimo programma quadro;

    2.17

    chiede alla Commissione di considerare le RUP regioni prioritarie, al momento di realizzare azioni nell'ambito della società dell'informazione e dell'innovazione tecnologica. Questi settori rappresentano un'opportunità concreta per le RUP in quanto possono contribuire a rimediare a determinati svantaggi tipici del carattere ultraperiferico;

    2.18

    condivide le affermazioni della Commissione europea sull'importanza dei trasporti al fine di garantire l'accessibilità delle RUP al mercato interno, e raccomanda di stabilire meccanismi e procedure atti ad integrare effettivamente le RUP in tutti gli aspetti della Politica comune dei trasporti;

    2.19

    invita in particolare la Commissione a includere immediatamente i progetti delle RUP nelle reti transeuropee di trasporto e di energia, dando a tali progetti carattere prioritario;

    2.20

    ricorda che l'ambiente è un settore d'importanza vitale per le RUP e chiede alla Commissione di adottare quanto prima le misure atte a garantire uno sviluppo sostenibile in settori quali la protezione della biodiversità, la rete Natura 2000 e la gestione dei rifiuti;

    2.21

    invita in generale la Commissione europea a prendere in considerazione le richieste formulate congiuntamente da dette regioni e dai loro rispettivi Stati e ad approfondire le relative politiche comunitarie;

    2.22

    ribadisce la necessità di definire strumenti che permettano di valutare costantemente l'impatto delle nuove norme comunitarie sulle RUP, per non compromettere lo sviluppo delle attività economiche in queste regioni bensì per promuoverlo in maniera concreta e sostenibile;

    2.23

    ricorda che per realizzare gli obiettivi strategici è necessario garantire un efficace coordinamento, particolarmente all'interno della Commissione attraverso il Gruppo interservizi, le cui risorse permanenti dovranno essere rafforzate;

    2.24

    insiste sulla elaborazione, da parte delle istituzioni comunitarie e delle regioni, di una strategia di comunicazione rivolta all'opinione pubblica europea sui problemi delle RUP e sulla loro specifica dimensione europea;

    2.25

    incoraggia le RUP a proseguire la cooperazione in tutti i settori e la Commissione a sostenerle in tale processo, per far fronte alla duplice sfida rappresentata dal loro sviluppo all'interno dell'Unione e dalla globalizzazione.

    Bruxelles, 18 novembre 2004.

    Il Presidente

    del Comitato delle regioni

    Peter STRAUB


    (1)  COM(2000) 147 def. del 14.3.2000.

    (2)  GU C 144 del 16.5.2001, pag. 11.

    (3)  Adottata dal PE il 22.4.2004.

    (4)  Adottato dal CdR il 17.6.2004.


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