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Document 52003AE0748
Opinion of the European Economic and Social Committee on the "Communication from the Commission to the Council, the European Parliament, the Economic and Social Committee and the Committee of the Regions on eEurope 2003 Final Report" (COM(2003) 66 final)
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla "Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Relazione definitiva eEurope 2002" (COM(2003) 66 def.)
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla "Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Relazione definitiva eEurope 2002" (COM(2003) 66 def.)
GU C 220 del 16.9.2003, pp. 36–38
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla "Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Relazione definitiva eEurope 2002" (COM(2003) 66 def.)
Gazzetta ufficiale n. C 220 del 16/09/2003 pag. 0036 - 0038
Parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla "Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Relazione definitiva eEurope 2002" (COM(2003) 66 def.) (2003/C 220/08) La Commissione europea, in data 11 febbraio 2003, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 262 del trattato che istituisce la Comunità europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo in merito alla comunicazione di cui sopra. La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, incaricata di preparare i lavori in materia, ha formulato il suo parere sulla base del rapporto introduttivo del relatore Koryfidis in data 5 giugno 2003. Il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il 18 giugno 2003, nel corso della 400a sessione plenaria, con 75 voti favorevoli e 1 astensione, il seguente parere. 1. Introduzione 1.1. L'iniziativa eEurope, intesa a costruire l'Europa digitale del XXI secolo, è stata avviata nel dicembre 1999 con l'adozione, da parte della Commissione europea, della comunicazione intitolata "eEurope - Una società dell'informazione per tutti". 1.2. Tale iniziativa nasce "dalla sempre più diffusa consapevolezza che l'applicazione delle tecnologie digitali è divenuta il fattore chiave per la crescita e l'occupazione e dal fatto che sta emergendo una 'nuova economia' (o 'economia elettronica') trainata soprattutto da Internet e che, nonostante il ruolo di guida svolto dall'Europa per determinate tecnologie digitali quali la telefonia mobile e la televisione digitale, il ricorso - in Europa - al computer e a Internet resta in proporzione modesto". 1.3. In tale contesto, e dopo un dialogo approfondito con le altre istituzioni europee, la Commissione ha presentato il piano d'azione eEurope 2002, approvato dal Consiglio europeo di Feira del giugno 2000 come parte integrante della strategia di Lisbona. 1.4. Il piano d'azione individuava 11 settori d'intervento con un totale di 64 obiettivi da realizzare entro la fine del 2002. 1.5. I progressi compiuti nell'ambito di ciascun obiettivo sono stati osservati periodicamente ricorrendo all'analisi comparativa, sulla base di un elenco di 23 indicatori specifici per settore. Una valutazione intermedia di tali indicatori è contenuta nelle due comunicazioni della Commissione "Impatto e priorità" del marzo 2001 e "Analisi comparativa dei progressi dell'iniziativa eEurope", del febbraio 2002. 1.6. La relazione definitiva oggetto del presente parere presenta i risultati di eEurope 2002 e individua gli ostacoli che ancora si frappongono al pieno sviluppo della società dell'informazione in Europa. 1.7. Si rileva infine che è già in fase di elaborazione il nuovo piano d'azione eEurope 2005, che costituisce la fase successiva a eEurope 2002. 2. La relazione definitiva 2.1. Stando alla relazione definitiva della Commissione, "per quanto concerne la realizzazione degli obiettivi sanciti dal Consiglio europeo di Feira, il bilancio di eEurope è più che positivo. Sono stati raggiunti quasi tutti i 64 obiettivi, grazie al contributo di numerosi soggetti attivi nelle istituzioni europee, negli Stati membri, nell'industria e nelle parti sociali". 2.2. Sempre citando la comunicazione, i buoni risultati raggiunti da eEurope derivano dal fatto che l'iniziativa è già riuscita a porre "solide basi" in vista dell'obiettivo centrale, vale a dire "un'economia concorrenziale basata sulle conoscenze". 2.2.1. A questo proposito si rileva che il perseguimento di tale obiettivo richiederà ancora del tempo, ma anche l'aggiornamento delle relative prassi, la riorganizzazione dei comportamenti economici e vari mutamenti di tipo organizzativo che consentano di mettere a frutto le nuove tecnologie. 2.3. I risultati concreti raggiunti da eEurope nell'ambito di ciascun obiettivo generale si possono così riassumere: 2.3.1. Primo obiettivo: Accesso a Internet più economico e rapido - Risultati - I costi marginali di accesso a Internet per chi possiede un personal computer sono ormai modesti. - GEANT è ormai diventata la rete dorsale della ricerca più veloce del mondo e quella che offre la maggiore copertura geografica (32 paesi). - Il quadro giuridico per le comunicazioni elettroniche è quasi completo. 2.3.2. Secondo obiettivo: Investire nelle risorse umane e nelle competenze - Risultati - Oltre il 90 % delle scuole e delle aziende risulta oggi collegato a Internet. - Più della metà degli insegnanti dell'UE è stata ufficialmente formata all'uso del PC e 4 insegnanti su 10 sono in grado di navigare su Internet. - Tra il 2000 e il 2001 la percentuale di lavoratori che ha seguito una formazione informatica è passata dal 23 % al 29 %, anche se tale aumento non si è confermato nel 2002. - L'ESDIS ha raccomandato che la Patente di guida informatica europea (ECDL) venga accettata in tutta Europa come regime di accreditamento di base per le tecnologie dell'informazione. - Le parti sociali hanno raggiunto un accordo riguardo al telelavoro. - L'8 % circa dei cittadini europei utilizza punti pubblici di accesso a Internet. - La strategia europea per l'occupazione si è già prefissa l'obiettivo della "società dell'informazione per tutti", ricorrendo tra l'altro a politiche destinate a lottare contro l'esclusione digitale, specie delle persone con necessità specifiche. 2.3.3. Terzo obiettivo: Promuovere l'utilizzo di Internet - Risultati - Il quadro normativo in materia di commercio elettronico è stato quasi del tutto ultimato. Inoltre, per promuovere il ricorso a questa forma di commercio sono state adottate iniziative non legislative come "e-confidence" e il sito "e-commerce". - Il programma "Go Digital" ha già contribuito in misura sostanziale alla messa in rete delle PMI, fornendo loro assistenza formativa, finanziandone il collegamento a Internet e contribuendo al loro ulteriore potenziamento. - L'eGovernment, vale a dire i servizi di pubblica amministrazione offerti su Internet, rappresenta almeno in parte una realtà, pur con notevoli differenze da un paese all'altro. - Tutti gli Stati membri hanno adottato piani dettagliati per applicare la tecnologia dell'informazione alla fornitura di servizi sanitari. Risulta inoltre collegato a Internet il 78 % dei medici generici. 2.3.4. Il coordinamento e la promozione del piano d'azione eEurope sono stati attuati per lo più grazie a una pagina elettronica della Commissione: http://europa.eu.int/ information_society/ in-dex_en.htm. 3. Osservazioni generali 3.1. Nel proprio parere sul piano d'azione, il Comitato notava tra l'altro quanto segue: 1a osservazione: "Il Comitato accoglie con favore l'iniziativa comunitaria 'eEurope' che, a suo avviso, è il tentativo più significativo e ambizioso da parte dell'Unione europea di abituare i cittadini europei e di adeguare al più presto le società e gli enti pubblici alle nuove condizioni poste dall'era digitale e dalla 'nuova economia'. Ritiene inoltre che questa iniziativa sia solo l'inizio, il punto di partenza di tale processo, un'iniziativa a sostegno dei diversi sforzi che già vengono profusi - seppure a ritmi rallentati - a livello economico e sociale." 2a osservazione: "Il Comitato precisa che tutte le azioni volte a promuovere l'uso di Internet, nonché a realizzare la società dell'informazione e il nuovo obiettivo strategico dell'UE, dovranno incentrarsi sugli individui e le loro esigenze, sui cittadini europei, sulla società e sull'economia dell'UE. La conquista della società dell'informazione - condizione imprescindibile per realizzare la società della conoscenza - assumerà pregnanza solo ove si ricolleghi a tale principio." 3a osservazione: "Il Comitato è consapevole dell'entità e del numero di problemi legati allo sviluppo del piano d'azione. Più in particolare, riconosce le difficoltà legate alla necessità di colmare i divari e le lacune prodotti dalla reazione poco tempestiva dell'Europa alle nuove sfide tecnologiche." 4a osservazione: "Secondo il giudizio del Comitato, il rischio legato all'esclusione di singole persone, gruppi di cittadini o intere regioni da questa iniziativa globale è elevato e complesso, dato che, con lo sviluppo dell'offerta di servizi informatici, la possibilità di accedere ai servizi universali per via non informatica finirà gradualmente per scomparire. Il Comitato si associa pertanto a quanti sostengono che non solo il programma generale, ma anche le singole azioni dovrebbero contemplare la dimensione della lotta a tale rischio." 5a osservazione: "Secondo il Comitato, il piano d'azione si deciderà in sostanza a livello organizzativo ed è a questo livello che il Comitato concorda in linea generale con l'approccio della Commissione. Ciò significa che sottoscrive in sostanza gli obiettivi, nella loro attuale formulazione, le modalità adottate per collegarli alle richieste del Consiglio europeo straordinario di Lisbona, la definizione delle azioni e dei responsabili della loro esecuzione, nonché le scadenze previste per la loro attuazione, ove specificate." 3.2. Le osservazioni precedenti, e altre ancora, unitamente all'analisi della relazione definitiva e di altri documenti della Commissione inerenti al programma eEurope 2002, portano alle conclusioni seguenti. 3.2.1. Nonostante i problemi legati alla sua stessa natura, l'azione eEurope 2002 ha centrato gran parte degli obiettivi prefissati. 3.2.2. Ciò tuttavia non significa ancora che l'Europa abbia vinto la scommessa legata alla nuova era del digitale, ma solo che si sono gettate le fondamenta per sfruttarne i potenziali vantaggi, vantaggi che - è il caso di sottolinearlo - sono di natura e di tenore non esclusivamente economici. 3.2.2.1. Di conseguenza, la capacità di trarre beneficio dall'era digitale è legata alle scelte e alle azioni che verranno d'ora in poi adottate, sempre nell'ambito degli sforzi per conseguire l'obiettivo strategico dell'UE per il decennio in corso. 3.2.2.2. Pertanto, nel ribadire quanto espresso in altra sede, il Comitato dà particolare risalto alla necessità di creare condizioni maggiormente favorevoli, a tutti i livelli di intervento nel settore dell'istruzione, per lo sviluppo dell' eLearning. 3.2.3. Stando ai dati presentati nella relazione definitiva, i risultati relativi al primo obiettivo ("Accesso ad Internet più economico, rapido e sicuro") possono considerarsi soddisfacenti, e difatti il tasso raddoppiato di penetrazione di Internet nelle famiglie, il nuovo quadro normativo e la riduzione dei costi di accesso costituiscono di certo sviluppi positivi. Ciò nonostante, appare evidente la necessità di un'ulteriore diminuzione di tali costi, specie per quanto riguarda le reti a banda larga. 3.2.3.1. La possibilità per i cittadini di partecipare a parità di condizioni alla società dell'informazione è strettamente legata all'esistenza di infrastrutture di rete avanzate e di elevata qualità, capacità e rendimento. Tali infrastrutture dovranno essere razionali in termini di sviluppo e di tariffazione e tali da consentire un accesso agevole, sicuro e ininterrotto all'economia internazionale della conoscenza e dell'imprenditorialità, a costi accessibili e senza restrizioni artificiali. Un particolare carattere d'urgenza riveste pertanto l'adozione di misure volte ad accrescere la capacità di accesso dei cittadini, dei gruppi di cittadini e delle regioni dell'UE caratterizzate da gravi ritardi. 3.2.4. Grande attenzione richiederà la promozione dei prerequisiti per il perseguimento del secondo obiettivo ("Investire nelle risorse umane e nella formazione"). Tutti i dati disponibili mostrano infatti l'esigenza di intensificare gli sforzi sia sul fronte dell'istruzione sia su quello della popolazione in età attiva. 3.2.4.1. Il grave ritardo accusato nella formazione informatica dei lavoratori (nel 2002 la percentuale di formati era pari al 29 %) complica sin d'ora il conseguimento dell'obiettivo strategico di fine decennio. 3.2.4.2. Per dare un nuovo slancio al perseguimento di tale obiettivo, la percentuale di lavoratori europei che ricevono una formazione informatica dovrà raddoppiare. Un fattore senz'altro essenziale per giungere a tale risultato sarà l'apporto delle parti sociali e in particolar modo delle imprese; nel contempo, però, va notato che anche alle amministrazioni, a tutti i livelli, spettano responsabilità fondamentali quanto alla definizione e allo sviluppo integrato dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, concetto che appare sempre più legato ai grandi obiettivi dell'UE e in particolare allo sviluppo sostenibile. 3.2.5. Anche la promozione dell'utilizzo di Internet (terzo obiettivo) è un presupposto indispensabile per rendere manifesti i nuovi vantaggi offerti dall'era informatica. Date però le notevoli disparità esistenti tra paese e paese, come pure tra il Nord e il Sud dell'Europa, i risultati relativi a questo obiettivo non possono reputarsi soddisfacenti. 3.2.5.1. Il Comitato riconosce le difficoltà e l'importanza del fattore "tempo" nella promozione di tutti questi cambiamenti. Insiste tuttavia sulla necessità di intensificare gli sforzi, il sostegno e le pressioni nei confronti degli Stati membri, specie quelli in cui si registrano ritardi, affinché accelerino i loro ritmi di sviluppo nei settori in questione e soddisfino le condizioni legate al conseguimento, entro il 2010, dell'obiettivo strategico di Lisbona. 3.2.6. Pur dando atto dei problemi legati all'attuazione del metodo aperto di coordinamento, il Comitato ribadisce la necessità di procedere a un'analisi comparativa globale, più dettagliata, continua e maggiormente obiettiva dell'impegno profuso. 3.2.6.1. Con l'osservazione che precede non si intende mettere in discussione l'impegno - peraltro lodevole - della Commissione, bensì porre in risalto l'esigenza di creare un ambiente maggiormente efficace e propizio allo sviluppo del metodo aperto di coordinamento. 3.2.6.2. Il Comitato considera grave la mancanza, nella relazione, di ogni riferimento, sia pure approssimativo, ai costi di eEurope 2002. Al riguardo ribadisce che, anche per motivi legati alla diffusione delle buone pratiche, è necessario che le analisi comparative di questo genere menzionino sia l'entità degli stanziamenti disponibili per Stato e per settore d'intervento sia le modalità di gestione dei finanziamenti comunitari. Bruxelles, 18 giugno 2003. Il Presidente del Comitato economico e sociale europeo Roger Briesch