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Document 32025D2322
Council Decision (CFSP) 2025/2322 of 13 November 2025 in support of strengthening state capacities to enhance the protection of civilians and mitigate the impact of conventional and emerging weapons technologies
Decisione (PESC) 2025/2322 del Consiglio, del 13 novembre 2025, a sostegno del rafforzamento delle capacità statali per migliorare la protezione dei civili e attenuare l'impatto delle tecnologie delle armi convenzionali ed emergenti
Decisione (PESC) 2025/2322 del Consiglio, del 13 novembre 2025, a sostegno del rafforzamento delle capacità statali per migliorare la protezione dei civili e attenuare l'impatto delle tecnologie delle armi convenzionali ed emergenti
ST/13829/2025/ADD/1
GU L, 2025/2322, 14.11.2025, ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2025/2322/oj (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
In force
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Gazzetta ufficiale |
IT Serie L |
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2025/2322 |
14.11.2025 |
DECISIONE (PESC) 2025/2322 DEL CONSIGLIO
del 13 novembre 2025
a sostegno del rafforzamento delle capacità statali per migliorare la protezione dei civili e attenuare l'impatto delle tecnologie delle armi convenzionali ed emergenti
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 28, paragrafo 1, e l'articolo 31, paragrafo 1,
vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,
considerando quanto segue:
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(1) |
La strategia globale per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea del 2016 («strategia globale dell'UE») mette in evidenza che l'Unione intensificherà il contributo alla sicurezza collettiva dell'Europa. |
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(2) |
La strategia globale dell'UE rileva che l'Unione appoggerà con determinazione l'universalizzazione, la piena attuazione e applicazione dei trattati e dei regimi multilaterali in materia di disarmo, non proliferazione e controllo degli armamenti. |
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(3) |
Uno di tali strumenti, vale a dire la convenzione delle Nazioni Unite sulla proibizione o la limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate dannose o aventi effetti indiscriminati («CCW»), disciplina l'uso nei conflitti armati di alcune armi convenzionali che si ritiene causino sofferenze eccessive ai combattenti o danni indiscriminati ai civili. |
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(4) |
L'Unione intende contribuire all'universalizzazione, attuazione e rafforzamento della CCW al fine di garantire che questa resti un elemento forte ed efficace del sistema multilaterale di disarmo, non proliferazione e controllo degli armamenti, rafforzando i lavori svolti a norma della decisione (PESC) 2021/1694 del Consiglio (1). |
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(5) |
Inoltre, l'Unione intende sostenere l'attuazione del Patto per il futuro, adottato nel 2024 dagli Stati membri delle Nazioni Unite, al fine di rinnovare il loro impegno a favore della pace e della sicurezza mediante l'accettazione di misure significative volte a rafforzare la stabilità globale. Tali misure comprendono la riaffermazione degli obblighi derivanti dai vigenti strumenti internazionali per il disarmo, l'adozione di approcci innovativi e la messa a punto di nuovi strumenti per migliorare la protezione dei civili, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
1. L'obiettivo del progetto sostenuto dalla presente decisione è rafforzare le capacità statali di protezione dei civili e attenuare l'impatto delle tecnologie delle armi convenzionali ed emergenti.
2. A tal fine, l'Unione sostiene le attività seguenti:
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a) |
garantire approcci anticipatori, dinamici e reattivi per affrontare le tecnologie delle armi nuove ed emergenti; |
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b) |
affrontare l'impatto che le tecnologie delle armi emergenti hanno sulla protezione dei civili, migliorando le conoscenze tecniche, pratiche e normative delle parti interessate; |
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c) |
contribuire all'attuazione del Patto per il futuro delle Nazioni Unite e alla promozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (OSS) e del diritto internazionale dei diritti umani nei settori in cui essi convergono con gli sforzi di disarmo umanitario. |
3. Una descrizione dettagliata del progetto è riportata nell'allegato della presente decisione.
Articolo 2
1. L'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza («alto rappresentante») è responsabile dell'attuazione della presente decisione.
2. L'esecuzione tecnica dei progetti di cui all'articolo 1 è affidata all'Ufficio per gli affari del disarmo delle Nazioni Unite (UNODA).
3. L'UNODA svolge i suoi compiti sotto la responsabilità dell'alto rappresentante. A tal fine l'alto rappresentante stabilisce le necessarie modalità con l'UNODA.
Articolo 3
1. L'importo di riferimento finanziario per l'esecuzione dei progetti di cui all'articolo 1 è pari a 1 299 897,33 EUR («spese»).
2. Le spese sono gestite in conformità delle procedure e delle norme applicabili al bilancio dell'Unione.
3. La Commissione vigila sulla corretta gestione delle spese. A tal fine, conclude il necessario accordo con l'UNODA («accordo»). L'accordo stabilisce che l'UNODA deve assicurare la visibilità del contributo dell'Unione in modo adeguato all'entità di tale contributo.
4. La Commissione si adopera per concludere l'accordo non appena possibile dopo l'entrata in vigore della presente decisione. Essa informa il Consiglio di ogni difficoltà a tal fine e della data di conclusione dell'accordo.
Articolo 4
1. L'alto rappresentante riferisce al Consiglio in merito all'attuazione della presente decisione sulla base di relazioni semestrali preparate dall'UNODA. Su tali relazioni si basa una valutazione che deve essere effettuata dal Consiglio.
2. La Commissione riferisce al Consiglio sugli aspetti finanziari dei progetti di cui all'articolo 1.
Articolo 5
1. La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione.
2. Essa cessa di produrre effetti 36 mesi dopo la data di conclusione dell'accordo di cui all'articolo 3, paragrafo 3. Tuttavia, essa cessa di produrre effetti sei mesi dopo la data della sua entrata in vigore se non è stato concluso alcun accordo entro tale termine.
Fatto a Bruxelles, il 13 novembre 2025
Per il Consiglio
Il presidente
S. LOSE
(1) Decisione (PESC) 2021/1694 del Consiglio, del 21 settembre 2021, a sostegno dell'universalizzazione, dell'attuazione e del rafforzamento della convenzione sulla proibizione o la limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate dannose o aventi effetti indiscriminati (CCW) (GU L 334 del 22.9.2021, pag. 14, ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2021/1694/oj).
ALLEGATO
DOCUMENTO DI PROGETTO
Rafforzamento delle capacità statali per migliorare la protezione dei civili e attenuare l’impatto delle tecnologie delle armi convenzionali ed emergenti
1. CONTESTO E MOTIVAZIONE
Nel 2024 gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno adottato il Patto per il futuro, rinnovando il loro impegno a favore della pace e della sicurezza mediante l’accettazione di misure significative volte a rafforzare la stabilità globale. Tali misure comprendono la riaffermazione degli obblighi derivanti dai vigenti strumenti internazionali per il disarmo, l’adozione di approcci innovativi e la messa a punto di nuove soluzioni per migliorare la protezione dei civili.
L’azione 26 del Patto per il futuro è dedicata a sostenere gli Stati nei loro sforzi per proteggere i civili dalle minacce poste dalle tecnologie delle armi convenzionali ed emergenti. L’azione 27 riconosce che i rapidi cambiamenti tecnologici presentano opportunità e rischi per gli sforzi collettivi intesi a mantenere la pace e la sicurezza internazionali e sottolinea l’urgenza di affrontare le tecnologie emergenti nel settore dei sistemi di armi letali autonomi.
Inoltre, nell’azione 14, gli Stati condannano con la massima fermezza gli effetti devastanti dei conflitti armati sulla popolazione civile, sulle infrastrutture civili e sul patrimonio culturale ed esprimono particolare preoccupazione per le incidenze sproporzionate della violenza sulle donne, sui minori, sui disabili e su altri soggetti in situazioni di vulnerabilità nei conflitti armati.
In una prospettiva di insieme, quanto precede sottolinea l’importanza di porre le persone al centro delle questioni relative ai conflitti armati e all’uso e al controllo delle tecnologie delle armi convenzionali ed emergenti, mettendo l’accento sulle misure che promuovono i principi umanitari, i diritti umani, lo sviluppo sostenibile e altri valori essenziali per il benessere delle persone.
Il progetto mira a fungere da strumento operativo globale per le politiche ed è concepito per rafforzare le conoscenze degli Stati e le loro capacità di attenuare l’impatto delle tecnologie delle armi convenzionali ed emergenti nonché di adempiere agli obblighi derivanti dai trattati umanitari che hanno ratificato.
2. OBIETTIVI
La decisione del Consiglio persegue l’obiettivo generale di rafforzare le capacità statali per la protezione dei civili e attenuare l’impatto delle tecnologie delle armi convenzionali ed emergenti.
A tal fine, il progetto perseguirà le attività seguenti:
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a) |
salvaguardare il futuro e garantire approcci anticipatori, dinamici e reattivi per affrontare le tecnologie delle armi nuove ed emergenti; |
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b) |
affrontare l’impatto che le tecnologie delle armi emergenti hanno sulla protezione dei civili, migliorando le conoscenze tecniche, pratiche e normative delle parti interessate; |
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c) |
contribuire all’attuazione del Patto per il futuro e alla promozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) e del diritto internazionale dei diritti umani nei settori in cui essi convergono con gli sforzi di disarmo umanitario; e |
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d) |
dare seguito al lavoro svolto nell’ambito del progetto a sostegno dell’universalizzazione, dell’attuazione e del rafforzamento della convenzione su alcune armi convenzionali (Convention on Conventional Weapons – CCW) (decisione (PESC) 2021/1694 del Consiglio del 21 settembre 2021). |
3. REALIZZAZIONI E ATTIVITÀ ATTESE
Nell’ambito del progetto saranno svolte le attività indicate di seguito.
3.1. Attività 1: salvaguardare il futuro nel contesto dei progressi tecnologici
3.1.1. Scopo dell’attività
Il progetto mirerà ad assistere gli Stati nell’anticipare e nell’affrontare attivamente le sfide nuove ed emergenti e nell’adattarsi ai cambiamenti tecnologici, nonché nel garantire che l’innovazione responsabile e l’impegno a favore della protezione dei civili continuino a occupare una posizione di primo piano nella progettazione e nell’uso delle tecnologie delle armi emergenti. Nello specifico, questa attività cercherà di accompagnare gli Stati nelle loro deliberazioni multilaterali in merito ai sistemi di armi letali autonomi, in particolare nell’ambito del gruppo di esperti governativi sulle tecnologie emergenti nel settore dei sistemi di armi letali autonomi (GGE sui SALA).
3.1.2. Descrizione dell’attività
Gli interventi da svolgere comprenderanno:
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l’elaborazione di almeno due studi che includano valutazioni dei rischi per stare al passo con lo sviluppo e l’uso delle tecnologie delle armi emergenti e per valutarne le potenziali implicazioni per la pace e la sicurezza globali, il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani; |
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l’organizzazione di un massimo di sei dialoghi per facilitare lo scambio interdisciplinare tra scienziati, leader del settore, esperti di etica, ingegneri e diplomatici allo scopo di promuovere soluzioni olistiche e garantire che le implicazioni etiche, giuridiche, umanitarie e in materia di diritti umani siano prese in adeguata considerazione nella progettazione e nell’uso delle tecnologie delle armi emergenti. Almeno uno dei dialoghi si terrà in collaborazione con istituti accademici e di ricerca al fine di migliorare le conoscenze e sensibilizzare in merito al ruolo delle donne e dei giovani nel disarmo, con la partecipazione significativa di esperte e di giovani attivi nel settore del disarmo. |
3.1.3. Risultati attesi dell’attività
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I due studi esamineranno e produrranno approfondimenti e raccomandazioni strategiche sulle potenziali implicazioni delle tecnologie delle armi nuove ed emergenti e individueranno le possibilità di risposta e di impegno da parte degli Stati. Si prevede, di conseguenza, che questo porti a un maggiore impegno da parte degli Stati e delle altre parti interessate riguardo a tali questioni. I dialoghi costituiranno un’opportunità per portare avanti le deliberazioni sui sistemi di armi letali autonomi e per sostenere i progressi dei pertinenti processi intergovernativi, in particolare il gruppo di esperti governativi sui SALA, nell’arco del periodo 2025-2026 e successivamente. |
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L’attività incoraggerà inoltre la raccolta e la sintesi di prospettive generali sulla questione e, laddove opportuno, porterà le questioni individuate e le voci finora poco considerate, in particolare dal Sud del mondo, sulla scena internazionale e nelle discussioni multilaterali, anche in seno al GGE sui SALA. |
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L’attività cercherà altresì di garantire che il ruolo delle donne e dei giovani nel disarmo sia affrontato in modo completo e in una prospettiva di integrazione a lungo termine. Si prevede dunque che i rappresentanti delle donne e dei giovani siano responsabilizzati e messi in condizione di impegnarsi su temi pertinenti e che le opportunità di impegno siano individuate e promosse con l’obiettivo ultimo di normalizzare la loro partecipazione significativa in un’ampia gamma di consessi sul disarmo. |
3.2. Attività 2: promuovere e agevolare l’attuazione a livello nazionale della convenzione su alcune armi convenzionali e di altri strumenti fondamentali
3.2.1. Scopo dell’attività
Questa attività si concentrerà sulla fornitura, agli Stati e alle parti interessate pertinenti, di conoscenze e capacità complete in merito all’operatività e all’attuazione della CCW e di altri strumenti umanitari internazionali fondamentali che gli Stati hanno ratificato, nonché sulle modalità con cui tali ambiti convergono con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani e con gli OSS.
3.2.2. Descrizione dell’attività
Gli interventi da svolgere comprenderanno:
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la fornitura di assistenza tecnica a un massimo di quattro alte parti contraenti della CCW per rivedere e/o sostenere l’elaborazione/l’aggiornamento della legislazione e/o delle politiche nonché dei manuali per l’attuazione della convenzione e dei relativi protocolli, avvalendosi della guida per l’attuazione della CCW realizzata a norma della decisione (PESC) 2021/1694 del Consiglio; |
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lo sviluppo di una piattaforma online a sportello unico di facile utilizzo che fornisca informazioni complete sugli strumenti di disarmo umanitario, tra cui:
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3.2.3. Risultati attesi dell’attività
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Attraverso la fornitura di assistenza tecnica mirata, l’attività dovrebbe portare a una migliore attuazione a livello nazionale della CCW da parte di un certo numero di alte parti contraenti. Questo comporterà inoltre una maggiore visibilità degli orientamenti in materia di attuazione elaborati nell’ambito della decisione (PESC) 2021/1694 del Consiglio e getterà fondamenta concrete per la futura fornitura di un’assistenza all’attuazione mirata. |
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L’attività dovrebbe altresì tradursi nella creazione di una piattaforma online a cura dell’UNODA contenente un’ampia varietà di strumenti pratici, orientamenti e materiali, compresa una banca dati di legislazione e politiche nazionali. La piattaforma aumenterà la disponibilità generale di materiali e fornirà assistenza pratica agli Stati riguardo agli obblighi di comunicazione annuale nell’ambito di determinati strumenti di disarmo umanitario al fine di incrementare i tassi di presentazione delle relazioni. La piattaforma contribuirà inoltre a fornire maggiore chiarezza sulla complementarità dei trattati in materia di disarmo umanitario per sostenere sia gli sforzi di attuazione sia quelli di universalizzazione. |
3.3. Attività 3: elaborare strumenti tecnici e sensibilizzare in merito alla protezione dei civili
3.3.1. Scopo dell’attività
Questa attività si concentrerà sulla condivisione delle migliori pratiche e sull’elaborazione di strumenti tecnici per i responsabili delle politiche, gli operatori e le organizzazioni allo scopo di migliorare la protezione dei civili nei conflitti armati e attenuare l’impatto delle armi. L’attività contribuirà inoltre a misure volte a rafforzare la fiducia tra gli Stati che sono parti del pertinente diritto internazionale umanitario e dei pertinenti strumenti in materia di diritti umani, o che li hanno approvati.
3.3.2. Descrizione dell’attività
Gli interventi da svolgere comprenderanno:
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l’organizzazione di almeno tre seminari rivolti a funzionari governativi, personale militare e rappresentanti della società civile al fine di condividere informazioni sulla progettazione e sull’attuazione delle migliori pratiche relative alle politiche e alle prassi in materia di protezione dei civili; |
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almeno una ricerca/analisi contestuale sulla protezione dei civili dall’impatto delle armi per individuare i principali ambiti in cui gli Stati potrebbero intervenire e le relative soluzioni, tra cui l’eventuale convergenza e complementarità derivanti dai pertinenti meccanismi in materia di diritti umani; |
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una guida su armi e munizioni per agevolare la registrazione degli incidenti al fine di rafforzare la capacità delle Nazioni Unite di raccogliere dati relativi alle armi, compresi l’identificazione delle armi e i dettagli su decessi o lesioni, con l’obiettivo di rafforzare l’attribuzione di responsabilità e favorire un processo decisionale informato. |
3.3.3. Risultati attesi dell’attività
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Si prevede che i seminari permettano ai partecipanti di comprendere meglio gli approcci incentrati sulle persone volti a ridurre l’impatto delle armi. Consentiranno inoltre il dialogo tra un ampio novero di attori, inclusi gli operatori del settore militare e della società civile che lavorano sul campo, al fine di individuare misure pratiche per l’attuazione di strategie incentrate sulle persone in vari settori di competenza, incoraggiando nel contempo l’arricchimento reciproco tra settori e attingendo dal corpus di raccomandazioni formulate dai meccanismi internazionali in materia di diritti umani. Tali dialoghi militari con i governi, i civili, i funzionari, le parti interessate dell’industria della difesa, i rappresentanti della società civile e altri esperti del settore mirano a individuare e raccogliere esempi concreti di migliori pratiche per la protezione dei civili rispetto all’uso delle armi convenzionali. Si prevede che le informazioni raccolte indirizzino verso un impegno di più ampio respiro degli Stati e delle parti interessate sulla questione, allo scopo di creare una comunità di pratiche che renda prioritaria la protezione dei civili, e forniscano orientamenti concreti agli Stati nel processo di revisione o elaborazione delle politiche e delle pratiche nazionali. |
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Il documento di analisi individuerà e raccomanderà agli Stati i settori di intervento con l’obiettivo di migliorare gli approcci alla protezione dei civili nel contesto degli strumenti esistenti in materia di disarmo umanitario. Gli Stati, con il sostegno dell’UNODA, dovrebbero pertanto dare seguito agli interventi raccomandati e perseguire le opportunità di impegno. |
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Si prevede che gli orientamenti tecnici aumentino l’accuratezza e la capacità delle Nazioni Unite riguardo alla raccolta di dati relativi alle armi attraverso le diverse entità e agenzie dell’ONU, compresi gli operatori sul campo, e consentano alle Nazioni Unite di rispondere direttamente alle richieste degli Stati circa una modalità di fornitura dei dati sull’uso di armi e sulla protezione dei civili che sia maggiormente standardizzata. Questo contribuirà altresì a garantire un utilizzo coerente della terminologia e dei concetti nelle informazioni e negli orientamenti forniti dalle Nazioni Unite. |
4. PERSONALE
L’attuazione della decisione del Consiglio in questione necessiterà della presenza stabile di personale a Ginevra per garantire l’attuazione razionalizzata delle attività avviate a partire dalla precedente decisione del Consiglio.
Vista l’entità delle attività proposte, come illustrato in precedenza, e al fine di garantire un’attuazione di alta qualità nonché la sostenibilità degli sforzi di cui alla decisione del Consiglio in questione, si propone di nominare un responsabile di programma dedicato di livello P3 e un addetto all’assistenza amministrativa a tempo pieno, a costi ripartiti, a livello di Servizi generali. Il primo anno, i finanziamenti a favore del personale dei Servizi generali saranno forniti da altre risorse fuori bilancio e l’UNODA inviterà peraltro gli Stati membri dell’UE a finanziare una posizione dedicata nel Programma giovani professionisti (Junior Professional Officer – JPO) per sostenere e attuare le attività della CCW. Il fabbisogno supplementare di personale riguarderà consulenti esperti e singoli contraenti al fine di preparare attività o prodotti specifici per i quali le competenze non sono reperibili internamente.
5. MONITORAGGIO, VALUTAZIONE E COMUNICAZIONE
L’UNODA/CCW ISU, l’unità interna all’UNODA che fornisce sostegno all’attuazione della CCW, presenterà relazioni annuali sullo stato di avanzamento dell’attuazione del progetto.
6. DURATA
La durata totale stimata di attuazione del progetto è di 36 mesi.
7. VISIBILITÀ DELL’UE
L’UNODA di Ginevra, in linea con le prassi delle Nazioni Unite, garantirà la visibilità del contributo dell’UE, anche con un’opportuna strategia di marchio sui materiali dei progetti, per evidenziare il ruolo e il contributo dell’UE alle attività del progetto. Questo consentirà di assicurare che il contributo dell’UE sia visibile, trasparente e ben definito.
8. BENEFICIARI
I principali beneficiari di questo progetto sono i rappresentanti degli Stati, compresi i rappresentanti ufficiali e i punti focali nazionali, nonché gli operatori esperti e il personale militare. Tra gli altri beneficiari figurano le principali parti interessate operanti nel settore del disarmo umanitario, incluse le entità e le agenzie delle Nazioni Unite che sostengono gli Stati nell’attuazione di vari impegni connessi agli strumenti di disarmo umanitario.
ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2025/2322/oj
ISSN 1977-0707 (electronic edition)