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Document 32021D0481

Decisione (PESC) 2021/481 del Consiglio del 22 marzo 2021 che modifica la decisione (PESC) 2020/1999 relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

ST/6933/2021/INIT

GU L 99I del 22.3.2021, p. 25–36 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2021/481/oj

22.3.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

LI 99/25


DECISIONE (PESC) 2021/481 DEL CONSIGLIO

del 22 marzo 2021

che modifica la decisione (PESC) 2020/1999 relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,

vista la decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio, del 7 dicembre 2020, relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 7 dicembre 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2020/1999.

(2)

L’8 dicembre 2020, nella dichiarazione dell’alto rappresentante a nome dell’Unione europea sul regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani, l’Unione e gli Stati membri hanno ribadito il loro forte impegno a favore della promozione e protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Il regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani sottolinea la determinazione dell’Unione a rafforzare il proprio ruolo nella lotta contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo. Far sì che tutti possano godere dei propri diritti umani è un obiettivo strategico dell’Unione. Il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani sono valori fondamentali dell’Unione e della sua politica estera e di sicurezza comune.

(3)

Il 2 marzo 2021 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2021/372 (2), che ha designato quattro persone russe coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti e detenzioni arbitrari, nonché nella diffusa e sistematica repressione della libertà di riunione pacifica e di associazione e della libertà di opinione e di espressione.

(4)

L’Unione continua a nutrire profonda preoccupazione per le violazioni e gli abusi gravi dei diritti umani perpetrati in varie parti del mondo, come le torture, le uccisioni extragiudiziali, le sparizioni forzate o il ricorso sistematico al lavoro forzato da parte di persone ed entità in Cina, nella Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC), in Libia, in Eritrea, nel Sud Sudan e in Russia.

(5)

In tale contesto, 11 persone e quattro entità dovrebbero essere inserite nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi soggetti a misure restrittive di cui all’allegato della decisione (PESC) 2020/1999.

(6)

È pertanto opportuno modificare di conseguenza la decisione (PESC) 2020/1999,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L’allegato della decisione (PESC) 2020/1999 è modificato come indicato nell’allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 22 marzo 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. BORRELL FONTELLES


(1)  GU L 410 I del 7.12.2020, pag. 13.

(2)  Decisione (PESC) 2021/372 del Consiglio, del 2 marzo 2021, che modifica la decisione (PESC) 2020/1999 relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani (GU L 71 I del 2.3.2021, pag. 6).


ALLEGATO

L’allegato della decisione (PESC) 2020/1999 è così modificato:

1)

L’elenco delle persone fisiche di cui alla sezione A («Persone fisiche») è così modificato:

a)

il titolo della seconda colonna [«Nomi (traslitterazione della grafia russa)»] è sostituito da «Nomi (traslitterazione in caratteri latini)»;

b)

il titolo della terza colonna [«Nomi (grafia russa)»] è sostituita da «Nomi»;

c)

sono aggiunte le voci seguenti:

 

Nomi (traslitterazione in caratteri latini)

Nomi

Informazioni identificative

Motivi dell’inserimento nell’elenco

Data di inserimento nell’elenco

«5.

ZHU Hailun

朱海仑(grafia cinese)

Carica: ex vicecapo della 13a Assemblea del popolo della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR)

Data di nascita: gennaio 1958

Luogo di nascita: Lianshui, Jiangsu (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) ed ex vicesegretario del comitato del partito della XUAR (dal 2016 al 2019). Ex vicecapo della 13a Assemblea del popolo della XUAR, un organo legislativo regionale (dal 2019 al febbraio 2021).

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR (dal 2016 al 2019), Zhu Hailun è stato responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell’applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, rivestiva una carica politica chiave nella supervisione e nell’attuazione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. Zhu Hailun è stato descritto come l’“architetto” di questo programma. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala inflitte a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

 

 

 

 

 

In qualità di vicecapo della 13a Assemblea del popolo della XUAR (dal 2019 al febbraio 2021), Zhu Hailun ha continuato a esercitare un’influenza decisiva nella XUAR, dove prosegue l’attuazione del programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

 

6.

WANG Junzheng

王君正 (grafia cinese)

Cariche: segretario del partito dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) e vicesegretario del comitato del partito della regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang. commissario politico dell’XPCC e amministratore delegato del China Xinjiang Group

Data di nascita: maggio 1963

Luogo di nascita: Linyi, Shandong (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Segretario del partito dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) e vicesegretario del comitato del partito della regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang (XUAR) dall’aprile 2020 nonché commissario politico dell’XPCC dal maggio 2020. Ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR (dal febbraio 2019 al settembre 2020). Wang Junzheng occupa anche altre alte cariche nell’XPCC.

L’XPCC è un’organizzazione economica e paramilitare statale presente nella XUAR, che esercita l’autorità amministrativa e controlla le attività economiche nello Xinjiang.

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di segretario del partito e di commissario politico dell’XPCC dal 2020, Wang Junzheng è coinvolto nella supervisione di tutte le politiche attuate dall’XPCC. In tale carica, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo, connesse, tra l’altro, all’attuazione da parte dell’XPCC di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

 

 

 

 

 

È altresì responsabile del ricorso sistematico, da parte dell’XPCC, a uiguri e persone di altre minoranze etniche musulmane come manodopera forzata, in particolare nei campi di cotone.

In qualità di vicesegretario del comitato del partito della XUAR dal 2020, Wang Junzheng è coinvolto nella supervisione di tutte le politiche di sicurezza attuate nello Xinjiang, compreso il summenzionato programma rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR (dal febbraio 2019 al settembre 2020), Wang Junzheng è stato responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell’applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, rivestiva una carica politica chiave nella supervisione e nell’attuazione del summenzionato programma.

 

7.

WANG Mingshan

王明山 (grafia cinese)

Cariche: membro della commissione permanente del comitato del partito della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) e segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR

Data di nascita: gennaio 1964

Luogo di nascita: Wuwei, Gansu (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Membro della commissione permanente del comitato del partito della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) e segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR dal settembre 2020. Precedentemente direttore e vicesegretario del partito dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) fra il 2017 e il gennaio 2021.

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR dal settembre 2020, Wang Mingshan è responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell’applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, riveste una carica politica chiave nella supervisione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane.

 

 

 

 

 

In qualità di ex direttore e vicesegretario del partito dell’XPSB (dal 2017 al gennaio 2021), ha occupato una posizione chiave nell’apparato di sicurezza dello Xinjiang e si è reso direttamente responsabile dell’attuazione del programma citato. In particolare, l’XPSB ha implementato la “piattaforma operativa comune integrata” (IJOP), un programma di big data utilizzato per tracciare milioni di uiguri nella regione dello Xinjiang e segnalare quelli considerati “potenzialmente pericolosi” da inviare nei campi di detenzione.

Nella sua carica attuale e in considerazione delle sue funzioni precedenti, Wang Mingshan è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo.

 

8.

CHEN Mingguo

陈明国

(grafia cinese)

Cariche: direttore dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) e vicepresidente del governo popolare della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR)

Data di nascita: ottobre 1966

Luogo di nascita: Yilong, Sichuan (Cina)

Cittadinanza: cinese

Sesso: maschile

Direttore dell’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) dal gennaio 2021 e vicepresidente del governo popolare della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR).

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di direttore dell’XPSB, Chen Mingguo occupa una posizione chiave nell’apparato di sicurezza dello Xinjiang ed è direttamente coinvolto nell’attuazione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In particolare, l’XPSB ha implementato la “piattaforma operativa comune integrata” (IJOP), un programma di big data utilizzato per tracciare milioni di uiguri nella regione dello Xinjiang e segnalare quelli considerati “potenzialmente pericolosi” da inviare nei campi di detenzione. Chen Mingguo è quindi responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo.

 

9.

JONG Kyong-thaek (alias CHO’NG, Kyo’ng-t’aek)

정경택

(grafia coreana)

Carica: ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)

Data di nascita: tra l’1.1.1961 e -il 31.12.1963

Cittadinanza: nordcoreana

Sesso: maschile

Jong Kyong-thaek è ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal 2017.

Il ministero della Sicurezza dello Stato della RPDC è una delle istituzioni di punta nell’attuazione delle politiche di sicurezza repressive della RPDC, miranti innanzitutto a individuare e reprimere il dissenso politico, l’afflusso di informazioni “sovversive” provenienti dall’estero e qualsiasi altro comportamento considerato una grave minaccia politica al sistema politico e alla sua dirigenza.

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di capo del ministero della Sicurezza dello Stato, Jong Kyong-thaek è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizione forzata di persone e arresti o detenzioni arbitrari, nonché lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne.

 

10.

RI Yong Gil

(alias RI Yong Gi, RI Yo’ng-kil, YI Yo’ng-kil)

리영길

(grafia coreana)

Carica: ministro della Sicurezza sociale della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)

Data di nascita: 1955

Cittadinanza: nordcoreana

Sesso: maschile

Ri Yong Gil è ministro della Sicurezza sociale della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal gennaio 2021 ed è stato precedentemente capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano fra il 2018 e il gennaio 2021.

Il ministero della Sicurezza sociale della RPDC (noto precedentemente come ministero della Sicurezza popolare o ministero della Sicurezza pubblica) è una delle istituzioni di punta nell’attuazione delle politiche di sicurezza repressive della RPDC, fra cui interrogatori e punizione delle persone che fuggono “illegalmente” dalla RPDC. In particolare, il ministero della Sicurezza sociale è incaricato di gestire, tramite il suo ufficio correzionale, campi di prigionia e centri di lavoro forzato per detenzioni di breve durata, dove i prigionieri/detenuti sono deliberatamente lasciati morire di fame e sono sottoposti ad altri trattamenti inumani.

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di capo del ministero della Sicurezza sociale, Ri Yong Gil è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizione forzata di persone e arresti o detenzioni arbitrari, nonché lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne.

In qualità di ex capo di Stato maggiore dell’esercito popolare coreano, Ri Yong Gil è responsabile anche delle gravi e diffuse violazioni dei diritti umani commesse da tale esercito.

 

11.

Mohammed Khalifa AL-KANI (alias Mohamed Khalifa Abderrahim Shaqaqi AL-KANI, Mohammed AL-KANI, Muhammad Omar AL-KANI)

الكاني خليفة محمد (grafia araba)

Carica: capo della milizia Kaniyat

Data di nascita: 3.5.1979

Cittadinanza: libica

N. di passaporto: F86JKFJF

Sesso: maschile

Mohammed Khalifa Al-Kani è il capo della milizia Kaniyat, che ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020. In tale carica sovrintende a tutte le attività della milizia Kaniyat. In qualità di capo della milizia Kaniyat è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Libia, in particolare uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate di persone tra il 2015 e il giugno 2020 a Tarhuna.

Mohammed Khalifa Al-Kani e la milizia Kaniyat hanno lasciato Tarhuna all’inizio del giugno 2020 per fuggire nella Libia orientale. In seguito, a Tarhuna sono state scoperte diverse fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat.

22.3.2021

12.

Abderrahim AL-KANI (alias Abdul-Rahim AL-KANI, Abd-al-Rahim AL-KANI)

االرحيم الكاني عبد (grafia araba)

Carica: membro della milizia Kaniyat

Data di nascita: 7.9.1997

Cittadinanza: libica

N. di passaporto: PH3854LY

Numero di carta d’identità: 119970331820

Sesso: maschile

Abderrahim Al-Kani è un membro chiave della milizia Kaniyat e fratello di Mohammed Khalifa Al-Khani, capo della milizia Kaniyat. La milizia Kaniyat ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020.

Abderrahim Al-Kani è responsabile della sicurezza interna per la milizia Kaniyat. In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Libia, in particolare uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate di persone tra il 2015 e il giugno 2020 a Tarhuna.

22.3.2021

 

 

 

 

Abderrahim Al-Kani e la milizia Kaniyat hanno lasciato Tarhuna all’inizio del giugno 2020 per fuggire nella Libia orientale. In seguito, a Tarhuna sono state scoperte diverse fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat.

 

13.

Aiub Vakhaevich KATAEV

(alias Ayubkhan Vakhaevich KATAEV)

Аюб Вахаевич КАТАЕВ

(alias Аюбхан Вахаевич КАТАЕВ) (grafia russa)

Carica: capo dipartimento del ministero dell’Interno della Federazione russa nella città di Argun della Repubblica cecena

Data di nascita: 1.12.1980 o 1.12.1984

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Capo dipartimento del ministero dell’Interno della Federazione russa nella città di Argun della Repubblica cecena.

22.3.2021

 

 

 

 

In qualità di capo dipartimento del ministero dell’Interno della Federazione russa ad Argun, Aiub Kataev sovrintende alle attività delle forze di polizia e delle agenzie per la sicurezza dello Stato locali. In tale carica, sovrintende personalmente alle persecuzioni diffuse e sistematiche in Cecenia, iniziate nel 2017. Le repressioni prendono di mira lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), le persone presunte appartennti a gruppi LGBTI e altre persone sospettate di essere oppositori del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov. Aiub Kataev e le forze sotto il suo comando sono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui tortura e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di arresti e detenzioni arbitrari e di uccisioni ed esecuzioni extragiudiziali o arbitrarie.

 

 

 

 

 

Secondo numerosi testimoni, Aiub Kataev ha sovrinteso personalmente alla tortura dei detenuti e vi ha preso parte.

 

14.

Abuzaid (Abuzayed) Dzhandarovich VISMURADOV

Абузайд Джандарович ВИСМУРАДОВ(grafia russa)

Cariche: comandante della squadra “Terek” dell’unità speciale di reazione rapida (SOBR), vice primo ministro della Repubblica cecena, guardia del corpo non ufficiale del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov

Data di nascita: 24.12.1975

Luogo di nascita: Akhmat-Yurt/Khosi-Yurt, ex Repubblica socialista sovietica autonoma (RSSA) ceceno-inguscia, ora Repubblica cecena (Federazione russa)

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Comandante della squadra “Terek” dell’unità speciale di reazione rapida (SOBR), vice primo ministro della Repubblica cecena, guardia del corpo non ufficiale del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov.

Dal maggio 2012 Abuzaid Vismuradov è comandante del distaccamento “Terek” delSOBR. In tale carica, sovrintende personalmente alle persecuzioni diffuse e sistematiche in Cecenia, iniziate nel 2017. Le repressioni prendono di mira lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), le persone presunte appartenti a gruppi LGBTI e altre persone sospettate di essere oppositori del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov.

22.3.2021

 

 

 

 

Abuzaid Vismuradov e l’unità “Terek” sotto il suo comando sono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare tortura e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di arresti e detenzioni arbitrari e di uccisioni ed esecuzioni extragiudiziali e arbitrarie.

Secondo numerosi testimoni, Abuzaid Vismuradov ha sovrinteso personalmente alla tortura dei detenuti e vi ha preso parte. È uno stretto collaboratore di Ramzan Kadyrov, il capo della Repubblica cecena, che da molti anni conduce una campagna di repressione nei confronti dei suoi oppositori politici.

 

15.

Gabriel Moses LOKUJO

Carica: Maggiore Generale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF)

Cittadinanza: sud-sudanese

Sesso: maschile

Maggiore Generale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF).

Gabriel Moses Lokujo è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Sud Sudan, in particolare esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie.

Nel maggio 2020 tre ufficiali dell’Esercito di liberazione del popolo sudanese all’opposizione (SPLA-IO) sono state rapite e giustiziate per ordine del maggiore generale Lokujo.

22.3.2021»;

 

 

 

 

Il Maggiore Generale Lokujo ha disertato nel settembre 2020, passando dallo SPLA-IO alle SSPDF, ed è responsabile dei successivi scontri avvenuti all’interno e nei dintorni del centro di formazione di Moroto, nel sud dell’Equatoria centrale. Conseguentemente, entrambe le parti hanno riportato numerosi morti e feriti nell’ultimo trimestre del 2020 e si sono inoltre registrati sfollamenti di civili, soprattutto nella zona di Kajo-Keji, nello Stato dell’Equatoria centrale. Le forze del Maggiore Generale Lokujo sono rimaste nella zona, dove si sono registrati ulteriori scontri e la sicurezza delle comunità civili continua ad essere a rischio.

 

2)

nell’elenco delle persone giuridiche, delle entità e degli organismi di cui alla sezione B («Persone giuridiche, entità e organismi») sono aggiunte le voci seguenti:

 

Nome (traslitterazione in caratteri latini)

Nome

Informazioni identificative

Motivi dell’inserimento nell’elenco

Data di inserimento nell’elenco

«1.

Xinjiang Production and Construction Corps Public Security Bureau (ufficio per la pubblica sicurezza del Corpo di produzione e costruzione dello Xinjiang)

新疆生产建设兵团公安局

(grafia cinese)

Indirizzo: 106 Guangming Road, Urumqi, regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) (Cina)

Telefono: +86 991 598 8114

L’ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) è incaricato di attuare tutte le politiche dell’XPCC in materia di sicurezza, compresa la gestione dei centri di detenzione. L’XPCC è un’organizzazione economica e paramilitare statale presente nella regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang, che esercita l’autorità amministrativa e controlla le attività economiche nello Xinjiang.

22.3.2021

 

 

 

 

In quanto organizzazione incaricata delle politiche di sicurezza all’interno dell’XPCC, l’ufficio per la pubblica sicurezza dell’XPCC è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché di violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo, connesse tra l’altro all’attuazione da parte dell’XPCC di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto alle minoranze etniche musulmane.

Nell’ambito di tale programma, l’XPCC ricorre a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane come manodopera forzata, in particolare nei campi di cotone. In quanto organizzazione incaricata delle politiche di sicurezza all’interno dell’XPCC, l’ufficio per la pubblica sicurezza dell’XPCC è responsabile del ricorso sistematico al lavoro forzato.

 

2.

Central Public Prosecutor’s Office (alias Office of the Prosecutor of the Democratic People’s Republic of Korea (DPRK) (Procura centrale, alias Procura della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)]

조선민주주의인민공화국 중앙검찰소 (grafia coreana)

 

La Procura centrale è un’istituzione che sovrintende a tutti i procedimenti penali nella Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC), tra cui le fasi dell’indagine, dell’interrogatorio, della custodia cautelare e del processo.

22.3.2021

 

 

 

 

La Procura centrale è utilizzata per perseguire e punire persone per attività politiche illecite, con processi fondamentalmente iniqui. Essa ha anche la responsabilità istituzionale di gravi violazioni dei diritti umani avvenute in istituti penitenziari ordinari e centri di detenzione per interrogatori, in quanto non ha garantito l’applicazione dei diritti dei detenuti in attesa di giudizio e dei detenuti condannati. In stretta cooperazione con i ministeri della Sicurezza di Stato e della Sicurezza sociale, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dall’apparato di sicurezza della RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizioni forzate e arresti o detenzioni arbitrari, e legittima tali violazioni.

 

3.

Kaniyat Militia (già 7th brigade Tarhuna 7th Brigade, già Tarhuna Brigade) (alias 9th brigade, Al-Kani Militia, Al-Kaniyat, Kani Brigade, Kaniat, Kaniyat, Kanyat)

مليشيا كانيات (grafia araba)

 

La milizia Kaniyat è una milizia armata libica che ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020. Fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat sono state scoperte a Tarhuna dopo che la milizia è fuggita nella Libia orientale nel giugno 2020. La milizia Kaniyat è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, in particolare uccisioni extragiudiziali, e di sparizioni forzate.

22.3.2021

4.

National Security Office (alias National Security Agency) of the Government of Eritrea (Ufficio per la sicurezza nazionale, alias Agenzia per la sicurezza nazionale, del governo dell’Eritrea)

Diretto dal Maggiore Generale Abraha Kassa

L’Ufficio per la sicurezza nazionale (alias Agenzia per la sicurezza nazionale) del governo dell’Eritrea è diretto dal Maggiore Generale Abraha Kassa ed è sotto la supervisione dell’Ufficio del presidente. L’Ufficio per la sicurezza nazionale si articola in sei uffici, ciascuno dei quali è suddiviso in tre sezioni, responsabili rispettivamente dell’intelligence, degli arresti e degli interrogatori. L’Ufficio per la sicurezza nazionale è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Eritrea, tra in particolare arresti arbitrari, uccisioni extragiudiziali, sparizioni forzate e torture, commesse dai suoi agenti.

22.3.2021».


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