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Document 32017D1508
Commission Decision (EU) 2017/1508 of 28 August 2017 on the reference document on best environmental management practice, sector environmental performance indicators and benchmarks of excellence for the food and beverage manufacturing sector under Regulation (EC) No 1221/2009 of the European Parliament and of the Council on the voluntary participation by organisations in a Community eco-management and audit scheme (EMAS) (Text with EEA relevance. )
Decisione (UE) 2017/1508 della Commissione, del 28 agosto 2017, relativa al documento di riferimento sulla migliore pratica di gestione ambientale, sugli indicatori di prestazione ambientale settoriale e sugli esempi di eccellenza per il settore della produzione di prodotti alimentari e bevande a norma del regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) (Testo rilevante ai fini del SEE. )
Decisione (UE) 2017/1508 della Commissione, del 28 agosto 2017, relativa al documento di riferimento sulla migliore pratica di gestione ambientale, sugli indicatori di prestazione ambientale settoriale e sugli esempi di eccellenza per il settore della produzione di prodotti alimentari e bevande a norma del regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) (Testo rilevante ai fini del SEE. )
C/2017/5762
GU L 223 del 30.8.2017, p. 1–35
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
In force
30.8.2017 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 223/1 |
DECISIONE (UE) 2017/1508 DELLA COMMISSIONE
del 28 agosto 2017
relativa al documento di riferimento sulla migliore pratica di gestione ambientale, sugli indicatori di prestazione ambientale settoriale e sugli esempi di eccellenza per il settore della produzione di prodotti alimentari e bevande a norma del regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) che abroga il regolamento (CE) n. 761/2001 e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE (1), in particolare l'articolo 46, paragrafo 1,
considerando quanto segue:
(1) |
I documenti di riferimento settoriali messi a punto dalla Commissione a norma del regolamento (CE) n. 1221/2009 sono necessari per aiutare le organizzazioni di un determinato settore a concentrarsi maggiormente sugli aspetti più importanti della loro gestione ambientale e per facilitare la valutazione, la comunicazione e il miglioramento delle loro prestazioni ambientali. Tali documenti includono le migliori pratiche di gestione ambientale, alcuni indicatori di prestazione ambientale e, ove opportuno, esempi di eccellenza nonché sistemi di classificazione che consentono di determinare i livelli delle prestazioni ambientali nei settori considerati. |
(2) |
Le migliori pratiche di gestione ambientale presentate nell'allegato della presente decisione riguardano questioni ambientali fondamentali individuate nel settore della produzione dei prodotti alimentari e delle bevande. Queste pratiche dovrebbero inoltre favorire un'economia più circolare individuando azioni concrete per migliorare la gestione dei rifiuti, incentivare l'utilizzo dei sottoprodotti e prevenire gli sprechi alimentari. |
(3) |
Le organizzazioni che aderiscono ad EMAS non sono obbligate a conformarsi agli esempi di eccellenza di cui al documento di riferimento settoriale, in quanto EMAS lascia alle organizzazioni stesse la valutazione della fattibilità degli esempi in termini di costi e benefici. |
(4) |
Il regolamento (CE) n. 1221/2009 impone alle organizzazioni registrate presso EMAS di tener conto dei documenti di riferimento settoriali quando predispongono il loro sistema di gestione ambientale e quando valutano le loro prestazioni ambientali nelle dichiarazioni ambientali redatte conformemente all'allegato IV del regolamento (CE) n. 1221/2009. |
(5) |
Il settore della produzione di prodotti alimentari e bevande, oggetto dell'allegato della presente decisione, è stato identificato come un settore prioritario per l'adozione di documenti di riferimento settoriali e transettoriali nella comunicazione della Commissione «Elaborazione del piano di lavoro che stabilisce un elenco indicativo dei settori per l'adozione dei documenti di riferimento settoriali e transettoriali a norma del regolamento (CE) n. 1221/2009 sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS)» (2). |
(6) |
Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato istituito a norma dell'articolo 49 del regolamento (CE) n. 1221/2009, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
Il documento di riferimento settoriale relativo alle migliori pratiche di gestione ambientale, agli indicatori di prestazione ambientale settoriale e agli esempi di eccellenza per il settore della produzione di prodotti alimentari e bevande è riportato nell'allegato.
Articolo 2
Le organizzazioni del settore di produzione di prodotti alimentari e bevande registrate a EMAS tengono conto del documento di riferimento settoriale di cui all'articolo 1 e sono invitate a:
— |
avvalersi dei pertinenti elementi del documento di riferimento settoriale, quando sviluppano ed applicano il loro sistema di gestione ambientale alla luce delle analisi ambientali, |
— |
avvalersi dei pertinenti indicatori di prestazione ambientale settoriale descritti nel documento di riferimento settoriale per comunicare in merito alle loro prestazioni per quanto riguarda gli aspetti ambientali più specifici riportati nella loro dichiarazione ambientale, |
— |
indicare nella dichiarazione ambientale in che modo le migliori pratiche di gestione ambientale e gli esempi di eccellenza sono stati presi in considerazione per valutare le loro prestazioni ambientali e i fattori connessi a tali prestazioni. |
Articolo 3
La presente decisione entra in vigore il diciannovesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Fatto a Bruxelles, il 28 agosto 2017
Per la Commissione
Il presidente
Jean-Claude JUNCKER
(1) GU L 342 del 22.12.2009, pag. 1.
(2) GU C 358 dell'8.12.2011, pag. 2.
ALLEGATO
INDICE
1. |
INTRODUZIONE | 4 |
2. |
CAMPO DI APPLICAZIONE | 6 |
3. |
MIGLIORI PRATICHE DI GESTIONE AMBIENTALE, INDICATORI DI PRESTAZIONE AMBIENTALE ED ESEMPI DI ECCELLENZA PER IL SETTORE DELLA PRODUZIONE DI PRODOTTI ALIMENTARI E BEVANDE | 9 |
3.1. |
Migliori pratiche di gestione ambientale per l'intero settore della produzione di prodotti alimentari e bevande | 9 |
3.1.1. |
Effettuare una valutazione della sostenibilità ambientale dei prodotti e/o delle operazioni | 9 |
3.1.2. |
Gestione sostenibile della catena di approvvigionamento | 9 |
3.1.3. |
Migliorare l'imballaggio o scegliere un imballaggio in modo da ridurre l'impatto ambientale | 10 |
3.1.4. |
Operazioni di pulizia ecocompatibili | 11 |
3.1.5. |
Migliorare le operazioni di trasporto e di distribuzione | 12 |
3.1.6. |
Miglioramento della congelazione della refrigerazione | 13 |
3.1.7. |
Attuazione di una strategia di gestione dell'energia e miglioramento dell'efficienza energetica in tutte le operazioni | 14 |
3.1.8. |
Integrazione delle energie rinnovabili nei processi di produzione | 15 |
3.1.9. |
Evitare gli sprechi alimentari nelle operazioni di produzione | 15 |
3.1.10. |
Tenere conto del documento di riferimento sulle migliori tecniche disponibili nelle industrie degli alimenti, delle bevande e del latte (BREF del FDM) | 16 |
3.2. |
Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della lavorazione del caffè | 17 |
3.2.1. |
Riduzione del consumo energetico mediante il preriscaldamento del caffè crudo per la torrefazione del caffè in lotti | 17 |
3.3. |
Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della produzione di olio d'oliva | 17 |
3.3.1. |
Ridurre al minimo il consumo di acqua nel processo di separazione dell'olio di oliva | 17 |
3.3.2. |
Riduzione del lavaggio delle olive dopo la consegna | 18 |
3.4. |
Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della produzione delle bibite analcoliche | 18 |
3.4.1. |
Utilizzo di ventilatori in fase di asciugatura delle bottiglie/delle confezioni | 18 |
3.5. |
Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della produzione della birra | 19 |
3.5.1. |
Ridurre il consumo energetico della bollitura del mosto di birra | 19 |
3.5.2. |
Passaggio da sistemi di fermentazione in lotti a sistemi di fermentazione continua | 19 |
3.5.3. |
Recupero del CO2 nel corso della produzione di birra | 20 |
3.6. |
Migliori pratiche di gestione ambientale per la produzione di prodotti a base di carne (compresa la carne di volatili) | 20 |
3.6.1. |
Trattamento ad alta pressione per la decontaminazione della carne | 20 |
3.7. |
Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della produzione di succhi di frutta | 21 |
3.7.1. |
Utilizzo a valore aggiunto dei residui di frutta | 21 |
3.8. |
Migliori pratiche di gestione ambientale nella produzione del formaggio | 21 |
3.8.1. |
Recupero del siero di latte | 22 |
3.9. |
Migliori pratiche di gestione ambientale nella produzione di pane, biscotti e prodotti di pasticceria | 22 |
3.9.1. |
Sistemi per ridurre gli sprechi dovuti al pane di resa | 22 |
3.9.2. |
Ridurre al minimo il consumo di energia della cottura al forno | 23 |
3.10. |
Migliori pratiche di gestione ambientale nella produzione di vino | 23 |
3.10.1. |
Ridurre l'impiego di acqua, la produzione di rifiuti organici e il consumo di energia nelle aziende vinicole | 23 |
4. |
PRINCIPALI INDICATORI DI PRESTAZIONE AMBIENTALE SPECIFICI PER IL SETTORE RACCOMANDATI | 24 |
1. INTRODUZIONE
Il presente documento di riferimento settoriale è basato su una relazione scientifica e strategica dettagliata (1) («Relazione sulle migliori pratiche») elaborata dall'Istituto di studi delle prospettive tecnologiche (IPTS), uno dei setti istituti del Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea.
Contesto normativo
Il sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) è stato introdotto nel 1993 con il regolamento (CEE) n. 1836/93 del Consiglio sull'adesione volontaria delle organizzazioni (2). Da allora EMAS ha subito due importanti revisioni:
— |
il regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio (3), |
— |
il regolamento (CE) n. 1221/2009. |
Un nuovo elemento di rilievo introdotto dall'ultima revisione, entrata in vigore l'11 gennaio 2010, è costituito dall'articolo 46 che verte sull'elaborazione di documenti di riferimento settoriali. Tali documenti devono comprendere le migliori pratiche di gestione ambientale (BEMP, Best Environmental Management Practices), gli indicatori di prestazione ambientale per settori specifici e, ove opportuno, esempi di eccellenza e sistemi di classificazione che consentano di determinare i livelli delle prestazioni.
Come intendere e usare il presente documento
Il sistema di ecogestione e audit (EMAS) è un sistema di adesione volontaria destinato alle organizzazioni che si impegnano a favore di un costante miglioramento ambientale. Nell'ambito di tale quadro di riferimento, il presente documento di riferimento settoriale fornisce orientamenti specifici per il settore della produzione di prodotti alimentari e bevande ed illustra alcune possibilità di miglioramento e le migliori pratiche in questo ambito.
Il documento è stato redatto dalla Commissione europea sulla base dei contributi forniti dalle parti interessate. Un gruppo tecnico di lavoro, composto da esperti e parti interessate del settore e guidato dal JRC, ha discusso e infine concordato le migliori pratiche di gestione ambientale, gli indicatori di prestazione ambientale per il settore specifico e gli esempi di eccellenza descritti nel presente documento. In particolare, gli esempi sono stati ritenuti rappresentativi dei livelli di prestazione ambientale raggiunti dalle organizzazioni più efficienti del settore.
Il presente documento mira ad aiutare e sostenere tutte le organizzazioni che desiderano migliorare la loro prestazione ambientale proponendo idee e suggerimenti, nonché orientamenti pratici e tecnici.
Il documento è destinato in primo luogo alle organizzazioni già registrate a EMAS, in secondo luogo alle organizzazioni che stanno considerando l'adesione ad EMAS in futuro; e infine il documento si rivolge a tutte le organizzazioni che desiderano acquisire informazioni sulle migliori pratiche di gestione ambientale al fine di migliorare le loro prestazioni ambientali. Di conseguenza, l'obiettivo del presente documento è aiutare tutte le organizzazioni del settore di produzione di prodotti alimentari e bevande a concentrarsi sugli aspetti ambientali pertinenti, diretti e indiretti, e a reperire informazioni sulle migliori pratiche ambientali e adeguati indicatori di prestazione ambientale specifici per il settore (allo scopo di misurare le proprie prestazioni ambientali) nonché esempi di eccellenza.
In che modo le organizzazioni registrate a EMAS dovrebbero tener conto dei documenti di riferimento settoriali
Ai sensi del regolamento (CE) n. 1221/2009, le organizzazioni registrate a EMAS devono tenere conto dei documenti di riferimento settoriali a due livelli diversi:
|
quando sviluppano e applicano il loro sistema di gestione ambientale, alla luce delle analisi ambientali [articolo 4, paragrafo 1, lettera b)]; Le organizzazioni dovrebbero avvalersi degli elementi pertinenti del documento di riferimento settoriale quando definiscono e esaminano i propri obiettivi e traguardi ambientali, rispetto agli aspetti ambientali pertinenti individuati nell'analisi e nella politica ambientale, così come al momento di decidere gli interventi da realizzare per migliorare le proprie prestazioni ambientali. |
|
quando predispongono la dichiarazione ambientale [articolo 4, paragrafo 1, lettera d), e articolo 4, paragrafo 4].
|
Gli elementi dei documenti di riferimento settoriali (indicatori, migliori pratiche di gestione ambientale o esempi di eccellenza) non considerati pertinenti per quanto riguarda gli aspetti ambientali significativi individuati dall'organizzazione nell'analisi ambientale non dovrebbero essere riportati o descritti nella dichiarazione ambientale.
La partecipazione a EMAS è un processo continuo. Un'organizzazione, ogniqualvolta intenda migliorare la propria prestazione ambientale (o valutarla), consulta il documento di riferimento su argomenti specifici per reperire orientamenti in merito alle questioni da affrontare via via nell'ambito di un approccio graduale.
I verificatori ambientali EMAS controllano se e come l'organizzazione abbia tenuto conto del documento di riferimento settoriale nella preparazione della dichiarazione ambientale [articolo 18, paragrafo 5, lettera d), del regolamento (CE) n. 1221/2009].
Ciò significa che, all'atto dell'audit, l'organizzazione dovrà fornire ai verificatori ambientali accreditati le prove di come gli elementi pertinenti del documento di riferimento settoriale sono stati selezionati alla luce delle analisi ambientali e sono stati presi in considerazione I verificatori non hanno il compito di accertare la conformità agli esempi di eccellenza descritti, bensì devono verificare gli elementi che comprovano in che modo il documento è stato usato come orientamento per individuare gli indicatori e le opportune misure facoltative che l'organizzazione può attuare per migliorare la propria prestazione ambientale.
Data la natura volontaria di EMAS e del documento di riferimento settoriale, l'onere che grava sull'organizzazione per fornire tali prove non dovrebbe essere sproporzionato. In particolare, i verificatori non richiedono una giustificazione per ciascuna delle migliori pratiche, ciascuno degli indicatori di prestazione ambientale specifici per settore o ciascun esempio di eccellenza di cui al documento di riferimento settoriale e non considerati pertinenti dall'organizzazione alla luce della sua analisi ambientale. Tuttavia, potrebbero invitare l'organizzazione a tener conto in futuro di ulteriori elementi pertinenti a riprova del suo impegno a favore del costante miglioramento delle prestazioni.
Struttura del documento di riferimento settoriale
Il presente documento si articola in quattro sezioni. La sezione 1 presenta il contesto giuridico EMAS e illustra le modalità d'uso del presente documento, mentre la sezione 2 ne definisce l'ambito di applicazione. La sezione 3 descrive in modo conciso le diverse migliori pratiche di gestione ambientale (BEMP, Best Environmental Management Practice) (5), corredate di informazioni relative alla loro applicabilità in generale e a livello di PMI. Sono altresì riportati, nei casi in cui sia stato possibile elaborarli, indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza specifici per una particolare BEMP. Alcuni indicatori ed esempi sono pertinenti per più BEMP e quindi, ove opportuno, sono riportati più volte. Infine la sezione 4 contiene una tabella esaustiva con una selezione degli indicatori di prestazione ambientale più pertinenti nonché le spiegazioni e gli esempi di eccellenza associati.
2. CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente documento di riferimento riguarda le prestazioni ambientali delle attività nel settore della produzione di prodotti alimentari e bevande. Ai fini del presente documento, si considera che il settore della produzione di prodotti alimentari e bevande sia costituito da imprese che rientrano nelle seguenti divisioni del codice NACE [secondo la classificazione statistica delle attività economiche definita dal regolamento (CE) n. 1893/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (6)]:
— |
codice NACE 10: industrie alimentari, |
— |
codice NACE 11: produzione di bevande. |
Le migliori pratiche presentate per l'intero settore della produzione di prodotti alimentari e bevande (sezione 3.1) sono rivolte a tutte le imprese appartenenti ai codici NACE 10 e 11.
Le due tabelle seguenti presentano i principali aspetti ambientali diretti e indiretti (7) per i produttori di prodotti alimentari e bevande, le principali pressioni ambientali e come queste sono affrontate nel presente documento. Essi sono oggetto delle BEMP di cui alla sezione 3.1 o di altri documenti di riferimento disponibili, come il documento di riferimento sulle migliori tecniche disponibili per le industrie alimentari, di bevande e lattiero-casearie (BREF FDM) (8).
Tabella 2.1
Principali aspetti ambientali diretti per i produttori di prodotti alimentari e bevande e come vengono affrontati nel documento di riferimento
Principali aspetti ambientali diretti |
Principali pressioni ambientali correlate |
BEMP |
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Processi industriali e operazioni correlate |
Emissioni in acqua |
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Emissioni atmosferiche (NOx, SOx, COV, polveri sottili) |
|
|||||
Generazione di rifiuti solidi |
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|||||
Consumo di acqua |
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Consumo di energia, emissioni di gas a effetto serra (CO2) |
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|||||
Refrigerazione |
Consumo di energia, emissioni di gas a effetto serra (refrigeranti) |
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||||
Operazioni di pulizia |
Consumo di acqua, uso di sostanze chimiche, produzione di acque reflue |
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||||
Trasporti e logistica |
Consumo energetico, emissioni di gas a effetto serra; emissioni atmosferiche (CO2, CO, SO2, NOx, polveri sottili ecc.) |
|
||||
Imballaggio |
Emissioni di gas a effetto serra, consumo energetico, esaurimento delle risorse (utilizzo dei materiali) |
|
Tabella 2.2
Principali aspetti ambientali indiretti per tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande e come vengono affrontati questi aspetti nel documento di riferimento
Aspetti ambientali indiretti più significativi |
Principali pressioni ambientali correlate |
BEMP |
||||
Gestione della catena di approvvigionamento |
Emissioni di gas a effetto serra, consumo di energia e di acqua, emissioni atmosferiche ecc. |
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||||
Agricoltura |
Emissioni di gas a effetto serra (CO2, CH4), perdita della biodiversità, emissioni atmosferiche, eutrofizzazione, consumo di acqua |
|
||||
Imballaggio |
Emissioni di gas a effetto serra, consumo energetico, esaurimento delle risorse (utilizzo dei materiali) |
|
||||
Trasporti e logistica |
Consumo energetico, emissioni di gas a effetto serra; emissioni atmosferiche (CO2, CO, SO2, NOx, polveri sottili ecc.) |
|
||||
Mercato al dettaglio |
Consumo energetico, produzione di rifiuti alimentari |
|
||||
Preparazione di alimenti da parte dei consumatori |
Consumo energetico, produzione di rifiuti alimentari |
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Gli aspetti ambientali di cui alle tabelle 2.1 e 2.2 sono stati scelti come i più significativi per la maggior parte dei fabbricanti di prodotti alimentari e bevande. Tuttavia è necessaria una valutazione caso per caso per stabilire gli aspetti ambientali che devono essere gestiti da parte di determinate imprese, nonché il carattere diretto o indiretto di ogni aspetto per un'impresa specifica. Potrebbero altresì essere rilevanti aspetti ambientali quali i rifiuti pericolosi, la biodiversità o gli utilizzi dei materiali per aree diverse da quelle elencate.
Oltre alle BEMP di cui alle tabelle 2.1 e 2.2, una BEMP più generale «per effettuare una valutazione della sostenibilità ambientale dei prodotti e/o delle operazioni» può contribuire a migliorare l'efficienza ambientale per tutti gli aspetti ambientali e le relative pressioni di cui alle tabelle.
Il presente documento di riferimento settoriale, oltre a descrivere le migliori pratiche per il settore della produzione di prodotti alimentari e di bevande (tutte le imprese che rientrano nei codici NACE 10 e 11) di cui sopra, comprende anche una serie di migliori pratiche specifiche per diversi sottosettori, ossia:
— |
lavorazione del caffè (codice NACE 10.83) nella sezione 3.2, |
— |
produzione di olio di oliva (codice NACE 10.41) nella sezione 3.3, |
— |
produzione di bibite analcoliche (codice NACE 11.07) nella sezione 3.4, |
— |
fabbricazione di birra (codice NACE 11.05) nella sezione 3.5, |
— |
produzione di carne e prodotti a base (compresa la carne di volatili) (codice NACE 10.13) nella sezione 3.6, |
— |
produzione di succhi di frutta (codice NACE 10.32) nella sezione 3.7, |
— |
operazioni di produzione di latticini (codice NACE 10.51) nella sezione 3.8, |
— |
produzione di pane, biscotti e prodotti di pasticceria (codici NACE 10.71 e 10.72) nella sezione 3.9, |
— |
produzione di vino (codice NACE 11.02) nella sezione 3.10. |
3. MIGLIORI PRATICHE DI GESTIONE AMBIENTALE, INDICATORI DI PRESTAZIONE AMBIENTALE ED ESEMPI DI ECCELLENZA PER IL SETTORE DELLA PRODUZIONE DI PRODOTTI ALIMENTARI E BEVANDE
3.1. Migliori pratiche di gestione ambientale per l'intero settore della produzione di prodotti alimentari e bevande
La presente sezione è destinata ai produttori di prodotti alimentari e bevande (codici NACE 10 e 11).
3.1.1. Effettuare una valutazione della sostenibilità ambientale dei prodotti e/o delle operazioni
La BEMP consiste nel valutare l'impatto ambientale di prodotti e operazioni mediante gli strumenti di valutazione del ciclo di vita (LIFE Cycle assessment — LCA) (11) per individuare i settori di intervento prioritari, o «punti nevralgici», e definire una strategia per ridurre gli impatti ambientali.
In fase di valutazione della sostenibilità ambientale, i produttori di prodotti alimentari e bevande possono trovarsi ad affrontare una serie di sfide, tra cui la complessità del prodotto e l'accesso alle informazioni. Una valutazione del ciclo di vita può essere costosa e dispendiosa in termini di tempo e alcuni impatti ambientali possono anche sfuggire al controllo del fabbricante, infatti anche quando sono quantificabili può essere molto difficile intervenire.
Questa BEMP è applicabile alle PMI nel settore della produzione di prodotti alimentari e bevande, dato che possono utilizzare strumenti semplificati se le loro capacità o risorse non consentono di realizzare una LCA.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.1.2. Gestione sostenibile della catena di approvvigionamento
La BEMP consiste nel gestire la catena di approvvigionamento, in particolare gli ingredienti o le materie prime, optando per uno o più dei tre metodi seguenti:
— |
ricorso agli appalti pubblici «verdi», selezionando dei fornitori che soddisfano i criteri di prestazione ambientale identificati (13), |
— |
adeguamento delle ricette al fine di eliminare gli ingredienti non sostenibili, |
— |
aiuto ai fornitori esistenti affinché migliorino le loro prestazioni ambientali. |
Inoltre, per i produttori di prodotti alimentari e bevande che utilizzano notevoli quantità di acqua come ingrediente (ad esempio produttori di bevande), la BEMP consiste nel valutare, in primo luogo, i rischi per le risorse idriche locali derivanti dal sito di produzione. Successivamente, si può predisporre un programma di sostenibilità delle risorse idriche, precisando le misure specifiche che possono essere adottate a favore della tutela delle risorse idriche locali.
La gestione sostenibile della catena di approvvigionamento può comportare alcuni limiti: i) l'approccio degli appalti pubblici «verdi» presuppone la disponibilità di soluzioni ecologiche; ii) le ricette possono essere adeguate a condizione che gli ingredienti non sostenibili possano essere sostituiti con alternative equivalenti maggiormente sostenibili; e iii) non è sempre possibile influire sulle prestazioni dei fornitori esistenti, visto il volume ridotto dei prodotti acquistati da una PMI. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i tre approcci in questione sono applicabili.
Questa BEMP, con le suddette limitazioni, è pienamente applicabile alle PMI nel settore della produzione dei prodotti alimentari e delle bevande.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.1.3. Migliorare l'imballaggio o scegliere un imballaggio in modo da ridurre l'impatto ambientale
La BEMP consiste nel ridurre al minimo l'impatto ambientale dell'imballaggio (imballaggio primario, secondario e terziario), durante l'intero ciclo di vita del prodotto, ad esempio utilizzando:
— |
strumenti di progettazione ecocompatibile per simulare in fase di progettazione la prestazione ambientale dell'imballaggio, |
— |
il metodo dell'alleggerimento, che consiste nella riduzione del peso dell'imballaggio mantenendo lo stesso livello di protezione, |
— |
imballaggio alla rinfusa degli ingredienti consegnati dai fornitori all'impresa, |
— |
ricariche, ad esempio imballaggi riutilizzabili che devono essere restituiti al fabbricante di prodotti alimentari e bevande, |
— |
imballaggi secondari e terziari a rendere, |
— |
imballaggi contenenti materiale riciclato, |
— |
imballaggi a base di bioplastiche, purché i vantaggi ambientali di tale scelta possano essere dimostrati. |
Inoltre, la BEMP consente ai fabbricanti di prodotti alimentari e bevande di aiutare i consumatori a ridurre gli sprechi alimentari, nei modi seguenti:
— |
confezionando i prodotti in atmosfera modificata per aumentare la loro durata di conservazione, |
— |
individuando la dimensione ottimale dell'imballaggio che si adatti meglio ai vari stili di vita e delle famiglie, in modo da ridurre gli avanzi, |
— |
apponendo sull'imballaggio delle raccomandazioni concernenti le condizioni ottimali di conservazione del prodotto alimentare al fine di evitare gli sprechi. |
Questa BEMP è applicabile a tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande, comprese le PMI.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.1.4. Operazioni di pulizia ecocompatibili
La BEMP consiste nel ridurre la quantità di acqua, di energia e di sostanze chimiche utilizzate durante le operazioni di pulizia mediante:
— |
l'attuazione e l'ottimizzazione di sistemi di pulizia in loco (Cleaning in place — CIP) mediante una preparazione ottimale della pulizia (per esempio ricorrendo alla tecnica innovativa detta «ice pigging»), procedimenti di progettazione e configurazione accurati, la misura e il controllo della temperatura e della concentrazione dei detergenti, interventi meccanici adeguati, il riutilizzo dell'acqua di risciacquo finale per il pre-risciacquo, il riciclaggio dei detergenti e un processo di verifica della pulizia in tempo reale, |
— |
l'ottimizzazione delle operazioni di pulizia manuali mediante campagne di sensibilizzazione, il controllo del consumo di energia, acqua e sostanze chimiche, il lavaggio a secco e la pulizia utilizzate e la pulizia dell'apparecchiatura non appena possibile dopo l'uso, |
— |
la riduzione al minimo o la rinuncia all'uso di prodotti chimici nocivi, recuperando e riutilizzando i prodotti di pulizia e utilizzando prodotti chimici biologici meno nocivi, |
— |
una migliore pianificazione della produzione al fine di evitare modifiche del processo di produzione che richiedano la pulizia delle apparecchiature, |
— |
una migliore progettazione degli impianti, in particolare delle vasche, delle tubature ecc., in modo da eliminare le zone in cui i detergenti non arrivano o i liquidi si accumulano. |
Questa BEMP è applicabile a tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande, comprese le PMI. Presenta tuttavia alcuni limiti, quando sono necessari investimenti economici sostanziali per adottare sistemi di pulizia più sofisticati.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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— |
3.1.5. Migliorare le operazioni di trasporto e di distribuzione
La BEMP consiste nel migliorare l'impatto ambientale delle operazioni di trasporto e di logistica, partendo da considerazioni più strategiche/di livello generale per arrivare a considerazioni operative, ricorrendo a:
— |
appalti pubblici verdi e prescrizioni ambientali per i trasportatori, |
— |
monitoraggio e comunicazione in materia di efficienza per tutte le operazioni di trasporto e logistica, |
— |
integrazione dell'efficienza dei trasporti nelle decisioni in materia di fonti di approvvigionamento e nella progettazione dell'imballaggio, |
— |
transizione verso modi di trasporto più efficienti (ad esempio, ferroviario, marittimo), |
— |
ottimizzazione dei depositi (ad esempio l'isolamento termico, l'ubicazione, la gestione), |
— |
ottimizzazione degli itinerari (per il trasporto stradale): ottimizzazione della rete stradale, pianificazione degli itinerari, uso della telematica e formazione degli autisti, |
— |
riduzione al minimo dell'impatto ambientale dei veicoli stradali mediante decisioni di acquisto e modifiche a posteriori (ad esempio l'acquisto di veicoli elettrici per le consegne locali o la conversione al gas naturale e al biogas dei motori dei camion più grandi). |
Questa BEMP è applicabile a tutti produttori di prodotti alimentari e bevande, comprese le PMI. Tuttavia, alcune delle misure specifiche di cui sopra potrebbero non essere pertinenti se l'impresa non gestisce né ha alcuna influenza sulle operazioni specifiche in questione nel settore dei trasporti e della logistica.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.1.6. Miglioramento della congelazione della refrigerazione
La BEMP consiste nel migliorare le procedure e le apparecchiature di refrigerazione e di congelazione esistenti:
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selezione della temperatura adeguata sulla base delle necessità dei prodotti refrigerati o congelati, |
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preraffreddamento di prodotti molto caldi/caldi prima di riporli nell'apparecchiatura di raffreddamento, |
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riduzione al minimo del volume di prodotti o ingredienti conservati a freddo, |
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eliminazione delle perdite di temperatura, ad esempio dalle porte sigillate, grazie all'impiego di porte alta velocità e di cortine d'aria e all'informazione e la formazione del personale, |
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raccolta sistematica dei dati sui carichi di raffreddamento, il consumo energetico e i tassi di perdita e predisposizione di un piano di ispezione e manutenzione periodiche delle apparecchiature di raffreddamento. |
Quando gli impianti di congelazione e refrigerazione sono potenziati o si progettano e si costruiscono nuovi impianti, la BEMP consiste nel:
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passare dagli idrofluorocarburi (HFC) ai refrigeranti con un potenziale di riscaldamento globale inferiore (ad esempio i refrigeranti naturali), |
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concordare una «garanzia contro le perdite» con il fornitore delle apparecchiature, |
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recuperare e riutilizzare il calore di residuo generato dall'unità di refrigerazione o da altri processi che generano calore residuo (ad esempio processi di produzione), |
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scegliere apparecchiature, sistemi di controllo e una configurazione dell'impianto (ossia ubicazione e disposizione delle aree a temperature diverse) che consentano un consumo energetico minimo e riducano al massimo le perdite di temperatura e le fuoriuscite di refrigerante. |
Questa BEMP è applicabile a tutti produttori di prodotti alimentari e bevande, comprese le PMI. Alcuni limiti all'attuazione di ciascuna delle misure di cui sopra possono derivare da requisiti specifici di processo o prodotto.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.1.7. Attuazione di una strategia di gestione dell'energia e miglioramento dell'efficienza energetica in tutte le operazioni
La BEMP consiste nel gestire il consumo energetico in tutte le operazioni dell'impresa mediante:
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la predisposizione di un sistema generale di gestione energetica (EnMS), come l'ISO 50001 (15), nel quadro di un sistema di gestione ambientale come il sistema EMAS, |
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l'installazione di contatori (o contatori intelligenti) a livello dei singoli processi, in modo da garantire il monitoraggio accurato del consumo energetico, |
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lo svolgimento di audit energetici periodici in modo da individuare i principali fattori del consumo di energia (a livello dei processi), |
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l'attuazione di soluzioni adeguate in materia di efficienza energetica per l'insieme dei processi in seno ad un impianto, in particolare tenendo conto delle possibili sinergie nella domanda di calore, refrigerazione e vapore, |
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la ricerca e, se possibile, la valorizzazione delle sinergie per la produzione e il consumo di elettricità, calore, refrigerazione e vapore con gli impianti vicini (simbiosi industriale). |
Questa BEMP è applicabile a tutti produttori di prodotti alimentari e bevande, comprese le PMI.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.1.8. Integrazione delle energie rinnovabili nei processi di produzione
La BEMP consiste nell'integrare l'uso delle energie rinnovabili nella produzione di prodotti alimentari e bevande. In particolare, la BEMP consiste nell'andare oltre l'utilizzo di elettricità da fonti rinnovabili e soddisfare la domanda di calore dei processi di produzione (dopo l'attuazione di misure volte a migliorare l'efficienza energetica e riutilizzare il calore residuo, come menzionato nella sezione 3.1.7) con la produzione di calore da fonti rinnovabili (ad esempio sistemi di riscaldamento solare, biomassa o biogas) al posto del calore da fonti non rinnovabili. La scelta della fonte di calore rinnovabile dipende dalle condizioni locali (ad esempio, dalla disponibilità di biomassa prodotta localmente e delle materie prime necessarie per la produzione di biogas e/o dalla quantità di irraggiamento solare annuo).
Il principio alla base di questa BEMP è applicabile a tutti produttori di prodotti alimentari e bevande, comprese le PMI. Tuttavia, il ricorso ad un sistema di riscaldamento da fonti rinnovabili dipende dalla disponibilità di una fonte di energia rinnovabile locale adeguata e dalle esigenze in termini di calore e temperatura dei processi di produzione. Inoltre, l'adeguamento di un impianto di produzione già esistente affinché possa sfruttare il calore da fonti rinnovabili richiede un'attenta analisi di fattibilità tecnica, tenendo conto della configurazione esistente e dei vincoli degli attuali processi di produzione.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.1.9. Evitare gli sprechi alimentari nelle operazioni di produzione
La BEMP consiste nel ridurre la produzione di rifiuti alimentari nell'impianto di produzione, individuando tutti gli sprechi che potrebbero essere evitati mediante:
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l'approccio detto «Total Productive Maintenance» (manutenzione produttiva), che consiste nel coinvolgimento del personale a tutti i livelli e funzioni per massimizzare l'efficacia complessiva degli impianti di produzione, |
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il metodo Kaizen, che pone l'accento sul miglioramento continuo per ridurre gli sprechi alimentari individuando e realizzando i risparmi facili da conseguire (ossia i risultati facili da ottenere, misure facilmente attuabili), |
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la tecnica del Value Stream Mapping (mappatura del flusso del valore), che consiste nel migliorare la visibilità dei processi con valore aggiunto e senza valore aggiunto al fine di individuare le fonti di rifiuti. |
Grazie a questi approcci è possibile ridurre i rifiuti alimentari mediante:
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campagne di sensibilizzazione/coinvolgimento del personale, |
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riesame delle gamme di prodotto e, di conseguenza, riduzione delle perdite d'inventario, |
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imballaggi che richiedono manipolazioni minime al fine di ridurre le perdite di materie prime, |
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approvvigionamento e consegna delle materie prime secondo il principio del «just in time», |
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maggiore visibilità delle quantità di rifiuti prodotti grazie a audit sui rifiuti, |
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ottimizzazione delle rese produttive, |
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passaggio dall'approccio «push» tradizionale incentrato sul fornitore ad un approccio «pull» orientato al cliente per garantire che la produzione rispecchi la domanda, |
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promozione di una gestione più curata e di regole di igiene e pulizia più rigorose. |
Inoltre, la BEMP consiste nel pubblicare una relazione sulla generazione dei rifiuti alimentari e le attività di prevenzione dei rifiuti predisposte e previste per il futuro, nonché nell'individuare gli obiettivi in questo ambito e pianificare le attività più adeguate per realizzarli.
Questa BEMP è applicabile a tutti produttori di prodotti alimentari e bevande, comprese le PMI.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.1.10. Tenere conto del documento di riferimento sulle migliori tecniche disponibili nelle industrie degli alimenti, delle bevande e del latte (BREF del FDM)
Per tutti i fabbricanti di prodotti alimentari e bevande (codice NACE 10 e 11), la BEMP consiste nell'attuare le migliori tecniche disponibili pertinenti (Best Available Techniques — BAT) o altre tecniche che permettano di conseguire un livello di prestazione ambientale equivalente o superiore e nel tener conto delle tecniche emergenti di cui al «Documento di riferimento sulle migliori tecniche disponibili per le industrie degli alimenti, delle bevande e del latte (BREF FDM)» (18).
La BEMP consiste nel mirare ai livelli più rigorosi di emissioni associati alle migliori tecniche disponibili (o alla prestazione ambientale) [BAT -AE(P)L].
Questa BEMP è applicabile a tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande, comprese le PMI, a condizione che le migliori tecniche disponibili e le tecniche emergenti siano adatte alle attività e ai processi dell'impresa. Sebbene la BAT e i relativi BAT-AE(P)L descritti nel BREF del FDM riguardino in particolare i grandi impianti industriali, di norma sono pertinenti e applicabili in larga misura anche ai piccoli siti di produzione industriale. Tuttavia, l'applicabilità e la pertinenza di una tecnica specifica per una determinata impresa devono essere valutate caso per caso. Ad esempio, la maggior parte delle tecniche non sarebbe applicabile alle imprese che producono su scala molto ridotta in un impianto non industriale.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.2. Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della lavorazione del caffè
La presente sezione riguarda le imprese di lavorazione del caffè (codice NACE 10.83).
3.2.1. Riduzione del consumo energetico mediante il preriscaldamento del caffè crudo per la torrefazione del caffè in lotti
La BEMP consiste nel preriscaldare i chicchi di caffè immediatamente prima dell'operazione di torrefazione facendo ricircolare i gas di combustione provenienti dalla torrefazione del lotto precedente. Questa tecnica di risparmio energetico può essere associata ad altre tecniche di risparmio energetico, come il riutilizzo parziale dei gas di torrefazione nello stesso sistema di torrefazione sia direttamente (apparecchi di torrefazione dotati di un sistema di ricircolazione) sia mediante uno scambiatore di calore, o l'utilizzo dei gas di torrefazione per produrre acqua calda o riscaldare dei locali.
Questa BEMP è applicabile quando si progetta l'installazione di un nuovo impianto di torrefazione in lotti ma può richiedere uno spazio considerevole e/o il rafforzamento della struttura dell'edificio. È anche possibile installare a posteriori un preriscaldatore su un impianto di torrefazione esistente; tuttavia, questa operazione è più complessa rispetto all'installazione di un preriscaldatore del caffè in un nuovo forno di torrefazione a causa dei costi, delle esigenze in termini di spazio, dei lavori di costruzione ecc. L'applicabilità di questa BEMP per le piccole e medie imprese può essere limitata a causa degli ingenti investimenti economici necessari.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.3. Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della produzione di olio d'oliva
La presente sezione riguarda le imprese produttrici di olio d'oliva (codice NACE 10.41).
3.3.1. Ridurre al minimo il consumo di acqua nel processo di separazione dell'olio di oliva
Durante la fase di separazione (detta anche chiarificazione o depurazione) dell'olio d'oliva dalle restanti particelle fini e dall'acqua, la BEMP consiste nell'utilizzare una centrifuga verticale che riduce al minimo l'utilizzo di acqua. La quantità di acqua utilizzata dovrebbe essere ridotta al minimo necessario per conseguire la composizione finale voluta dell'olio d'oliva.
Questa BEMP è applicabile a tutti produttori di olio di oliva, comprese le PMI. La quantità di acqua necessaria nella fase di separazione dipende in ampia misura dalla qualità dell'olio proveniente dal decantatore.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.3.2. Riduzione del lavaggio delle olive dopo la consegna
La BEMP consiste nel ridurre la necessità di lavare le olive prima di essere trasformate in olio d'oliva, ad esempio, raccogliendole direttamente dagli alberi. A tal fine, i produttori di olio di oliva possono istituire un'adeguata cooperazione con gli agricoltori che forniscono le olive.
L'adozione di misure adeguate per riciclare l'acqua che è comunque necessaria per il lavaggio delle olive consente di realizzare ulteriori risparmi di acqua.
Questa BEMP è applicabile a un'ampia gamma di oleifici:
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piccoli frantoi (che trasformano le olive degli ulivi di loro proprietà): queste aziende controllano l'intero processo di produzione dell'olio di oliva (dalla produzione delle olive fino alla vendita al cliente) e, pertanto, possono adottare direttamente le misure necessarie per consegnare olive pulite al frantoio, |
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produttori di olio di oliva industriali (che trasformano le olive fornite loro in virtù di un contratto con degli agricoltori): per le olive possono essere proposti prezzi diversi, in funzione, tra l'altro, del loro grado di sporcizia, |
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cooperative (che trasformano le olive dei loro soci): queste organizzazioni istituiscono accordi tra i loro membri e i parametri concordati possono riguardare il livello di sporcizia delle olive o determinate pratiche di raccolta. |
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.4. Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della produzione delle bibite analcoliche
La presente sezione riguarda le imprese produttrici di bibite analcoliche (codice NACE 11.07).
3.4.1. Utilizzo di ventilatori in fase di asciugatura delle bottiglie/delle confezioni
La BEMP consiste nell'installare piccoli ventilatori ad alta velocità correttamente progettati nel punto di utilizzo (fasi di asciugatura delle lattine/bottiglie e sistemi di risciacquo ad aria ionizzata) che possono sostituire gli essiccatori ad aria compressa.
Questa BEMP è applicabile ai produttori di bibite analcoliche che utilizzano un sistema ad aria per il risciacquo o l'asciugatura delle lattine o delle bottiglie prima di riempirle. Questa BEMP è applicabile a tutte le PMI.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.5. Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della produzione della birra
La presente sezione riguarda le imprese che producono birra (codice NACE 11.05).
3.5.1. Ridurre il consumo energetico della bollitura del mosto di birra
I produttori di birra possono ridurre il consumo energetico della bollitura del mosto:
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preriscaldando il mosto con il calore recuperato mediante la condensazione del vapore del mosto grazie all'uso di un sistema di stoccaggio dell'energia, |
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riducendo il tasso di evaporazione durante l'ebollizione (ad esempio con sistemi di ebollizione in due fasi o l'ebollizione dinamica a bassa pressione) purché il sapore della birra consenta di ricorrere a questa soluzione. |
Questa BEMP è ampiamente applicabile a tutti produttori di birra, comprese le PMI.
Il preriscaldamento del mosto di birra è applicabile ai nuovi birrifici, a condizione che non vi siano limitazioni di spazio per l'installazione dei macchinari necessari. Nel caso degli impianti esistenti è opportuno effettuare uno studio economico per valutare se sia opportuno sostituire l'impianto di bollitura del mosto.
La riduzione del tasso di evaporazione non è applicabile a tutti i tipi di birra in quanto incide sulle caratteristiche organolettiche della birra. Qualora si ricorra a questa tecnica, occorre farlo considerando l'intero processo di brassaggio e solo nella misura adeguata per il prodotto specifico.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.5.2. Passaggio da sistemi di fermentazione in lotti a sistemi di fermentazione continua
La BEMP consiste nel passare dai sistemi di fermentazione in lotti a quelli a fermentazione continua per risparmiare energia e acqua. Una delle opzioni consiste nell'uso di un sistema continuo a quattro serbatoi, di cui tre soggetti ad agitazione, dove la birra è separata dal lievito. Dall'ultimo serbatoio, la birra chiarificata scorre verso una vasca di maturazione dove il sapore viene affinato grazie all'azione dei lieviti.
Vi sono alcune limitazioni all'applicabilità di questa BEMP. La tecnica è generalmente applicabile alle operazioni di birrificazione di media e grande portata. Inoltre, il passaggio al brassaggio continuo può incidere sulle caratteristiche organolettiche del prodotto finale e potrebbe non essere adatta a tutti i tipi di birra
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.5.3. Recupero del CO2 nel corso della produzione di birra
La BEMP consiste nel recuperare il CO2 generato durante la produzione della birra dalla parte superiore dei serbatoi/delle vasche di fermentazione, dalle vasche di maturazione e dai serbatoi per la birra filtrata. Il CO2 è successivamente pulito, purificato e compresso ai fini del suo stoccaggio. Può in seguito essere utilizzato in una serie di operazioni, come il processo di carbonatazione e imbottigliamento, ma anche venduto o destinato ad altre applicazioni nell'ambito della simbiosi industriale.
Questa BEMP può essere adattata a tutti i livelli della produzione di birra. Tuttavia, i piccole e piccolissimi birrifici (20) potrebbero considerarla poco interessante visti i costi di investimento e la complessità del sistema di recupero del CO2 prodotto.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.6. Migliori pratiche di gestione ambientale per la produzione di prodotti a base di carne (compresa la carne di volatili)
La presente sezione riguarda le aziende produttrici di prodotti a base di carne (compresa la carne di volatili) (codice NACE 10.13).
3.6.1. Trattamento ad alta pressione per la decontaminazione della carne
La BEMP consiste nel ricorso ad una pressione elevata nei processi di pastorizzazione e cottura nella produzione di prodotti a base di carne (compresa la carne di volatili) in modo da ridurre il consumo di energia. Una pressione elevata può essere utilizzata in vari modi per:
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sostituire la pastorizzazione termica, |
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ridurre la fase di cottura: con una pressione elevata, la fase di cottura può essere accorciata dato che nella fase di pastorizzazione a pressione elevata si ottiene una pastorizzazione completa. |
Questa BEMP è applicabile a tutti i produttori di prodotti a base di carne (carne di volatili inclusa), comprese le PMI. Tuttavia, i costi d'investimento per l'acquisto delle apparecchiature sono elevati e potrebbero scoraggiare le PMI. In questo caso, le PMI potranno ricorrere ad un servizio di noleggio per la trasformazione ad alta pressione, se disponibile.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.7. Migliori pratiche di gestione ambientale nel settore della produzione di succhi di frutta
La presente sezione riguarda le imprese che producono succhi di frutta (codice NACE 10.32).
3.7.1. Utilizzo a valore aggiunto dei residui di frutta
La BEMP consiste nello smaltire i residui di frutta del processo di produzione nell'ordine di priorità seguente:
— |
recupero di prodotti valorizzabili, laddove possibile: ad esempio, la pectina (derivante dai residui di agrumi e pesche), i prodotti chimici fini (beta carotenoidi derivanti dai residui di carote) e gli ingredienti alimentari multifunzionali (derivanti da residui di carote, arance e mele) che possono essere utilizzati nei prodotti di panetteria, |
— |
utilizzo dei residui di frutta per l'alimentazione animale, se questo sottoprodotto interessa i fabbricanti locali di mangimi o gli allevatori locali di bestiame, |
— |
utilizzo dei residui di frutta in quanto co-substrato di digestione anaerobica in un impianto di digestione anaerobica già operativo nelle vicinanze o progettazione di un nuovo sistema di digestione anaerobica in collaborazione con altri organismi delle vicinanze che producono rifiuti organici che potrebbero essere trattati in un impianto di digestione anaerobica (ad esempio gli allevatori di bestiame). |
Questa BEMP è applicabile a tutti i produttori di succhi di frutta, comprese le PMI, purché le condizioni locali (per esempio disponibilità a livello locale di bestiame da alimentare, presenza di impianti di digestione anaerobica) consentano di attuare le opzioni sopra elencate.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.8. Migliori pratiche di gestione ambientale nella produzione del formaggio
La presente sezione riguarda le imprese che producono formaggio (codice NACE 10.51).
3.8.1. Recupero del siero di latte
La BEMP consiste nel recuperare la totalità del siero di latte derivante dalla produzione di formaggio e nell'utilizzarlo per altre applicazioni, secondo il seguente elenco di priorità:
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concentrare, filtrare e/o far evaporare il siero di latte per produrre polvere di siero di latte, concentrato di proteine di siero di latte, lattosio e altri sottoprodotti, |
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fabbricare prodotti a base di siero di latte destinati al consumo umano, quali i formaggi o le bibite a base di siero di latte, |
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utilizzare il siero di latte per l'alimentazione animale o come fertilizzante o trattarlo in un impianto di digestione anaerobica. |
Questa BEMP è applicabile a tutti i produttori di formaggio, comprese le PMI, purché le condizioni locali (ad esempio una produzione sufficiente di siero di latte per l'attuazione di un sistema di concentrazione del siero di latte, la domanda di prodotti a base di siero di latte del mercato, la disponibilità locale di bestiame da alimentare) consentano l'attuazione delle opzioni sopra elencate.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.9. Migliori pratiche di gestione ambientale nella produzione di pane, biscotti e prodotti di pasticceria
La presente sezione riguarda le imprese che producono pane, biscotti e prodotti di pasticceria (codici NACE 10.71 e 10.72).
3.9.1. Sistemi per ridurre gli sprechi dovuti al pane di resa
La BEMP consiste nell'istituire opportuni sistemi di «ritiro» del pane in modo che il pane di resa dei punti di vendita sia riportato nel panificio in cui è stato prodotto. Il pane così raccolto è stoccato nel panificio e può essere lavorato per essere trasformato in pane grattato o in gnocchetti, essere recuperato da imprese autorizzate (ad esempio, organismi di beneficenza o sociali, se il pane è ancora idoneo al consumo umano), o essere utilizzato per altri fini (ad esempio i mangimi). Il recupero del pane da parte di organismi autorizzati può avvenire anche direttamente presso i punti di vendita.
Questa BEMP è applicabile a tutti produttori di pane, comprese le PMI. I panifici che non consegnano pane in punti di vendita distanti possono attuare direttamente le misure summenzionate, senza dover istituire sistemi di ritiro del pane. In funzione dell'uso che si prevede di fare del pane recuperato, occorre prevedere condizioni di manipolazione, trasporto e stoccaggio adeguate che soddisfino le prescrizioni in materia di igiene.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.9.2. Ridurre al minimo il consumo di energia della cottura al forno
La BEMP consiste nel ridurre al minimo il consumo di energia per la cottura al forno, utilizzando i forni esistenti nel modo più efficiente sotto il profilo energetico o selezionando il forno più efficiente per soddisfare le esigenze specifiche di cottura tenendo conto: delle esigenze di produzione, delle fonti di energia, dei limiti di spazio, delle esigenze in termini di temperatura, delle modalità di funzionamento e di trasferimento del calore.
Questa BEMP è ampiamente applicabile a tutti produttori di pane, biscotti e prodotti di pasticceria, comprese le PMI.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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3.10. Migliori pratiche di gestione ambientale nella produzione di vino
La presente sezione riguarda le imprese produttrici di vino (codice NACE 11.02).
3.10.1. Ridurre l'impiego di acqua, la produzione di rifiuti organici e il consumo di energia nelle aziende vinicole
La BEMP consiste nel:
— |
ridurre il consumo di acqua nell'azienda vinicola migliorando le operazioni di pulizia (Sezione 3.1.4) e installando macchinari a bassissimo consumo di acqua, |
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attuare un approccio strategico in materia di efficienza delle risorse per i residui organici prodotti nell'azienda vinicola, in particolare azioni specifiche, quali: trasformare alcuni sottoprodotti in prodotti destinati al consumo umano (es. distillazione dell'alcol a partire dalla vinaccia); evitare i fertilizzanti sintetici grazie al compostaggio; recuperare l'energia in impianti combinati di riscaldamento, raffreddamento e energia elettrica (Sezione 3.1.8), |
— |
ridurre il consumo energetico:
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La BEMP è applicabile a tutti i produttori di vino, comprese le PMI. Per le aziende vinicole esistenti sussistono, per alcune delle misure sopra descritte, alcuni limiti in quanto l'applicabilità dipende dai processi di produzione specifici già predisposti.
Indicatori di prestazione ambientale ed esempi di eccellenza associati
Indicatori di prestazione ambientale |
Esempi di eccellenza |
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4. PRINCIPALI INDICATORI DI PRESTAZIONE AMBIENTALE SPECIFICI PER IL SETTORE RACCOMANDATI
La tabella seguente contiene una selezione di importanti indicatori di prestazione ambientale per il settore della produzione di prodotti alimentari e bevande. Si tratta di un sottoinsieme di tutti gli indicatori descritti nella Sezione 3. La tabella è divisa per gruppi di destinatari, secondo la struttura del presente documento:
— |
indicatori chiave per tutti i fabbricanti di prodotti alimentari e bevande, |
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indicatori chiave aggiuntivi per vari sottosettori del settore della produzione di prodotti alimentari e bevande, vale a dire:
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Indicatore |
Unità comune |
Principale gruppo di destinatari |
Descrizione sintetica |
Livello minimo di monitoraggio raccomandato |
Indicatore di base correlato ex allegato IV del regolamento (CE) n. 1221/2009 (sezione C.2) |
Esempio di eccellenza |
Migliore pratica di gestione ambientale correlata |
TUTTI I FABBRICANTI DI PRODOTTI ALIMENTIARI E BEVANDE (CODICI NACE 10 E 11) |
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Percentuale del totale di siti o prodotti valutati utilizzando un protocollo di valutazione della sostenibilità ambientale riconosciuto. |
% |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Numero di siti di produzione (processi di produzione) e prodotti che sono valutati in base all'impronta di carbonio e/o alla valutazione del ciclo di vita (LCA — LIFE Cycle Assessment) diviso per il numero totale di siti di produzione e di prodotti |
A livello dell'impresa |
Efficienza energetica Efficienza dei materiali Acqua Rifiuti Biodiversità Emissioni |
È effettuata una valutazione della sostenibilità ambientale a livello dell'impresa che copre tutte le operazioni. È effettuata una valutazione della sostenibilità ambientale per tutti i nuovi prodotti in fase di sviluppo. |
BEMP 3.1.1 |
Percentuale di ingredienti o prodotti che soddisfano i criteri di sostenibilità specifici dell'impresa o rispettano le norme esistenti in materia di sostenibilità |
% |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Numero o valore in euro degli ingredienti o dei prodotti acquistati che soddisfano i criteri specifici di sostenibilità dell'impresa o rispettano le norme esistenti in materia di sostenibilità diviso per il numero totale di ingredienti o prodotti acquistati (o loro valore) |
A livello dell'impresa |
Efficienza energetica Efficienza dei materiali Acqua Rifiuti Biodiversità Emissioni |
— |
BEMP 3.1.2 |
Percentuale di fornitori partecipanti a programmi di miglioramento della sostenibilità |
% |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Numero di fornitori partecipanti a programmi di gestione sostenibile (al fine di migliorare la loro prestazione ambientale) rispetto al numero totale di fornitori. Questo indicatore può essere calcolato anche sulla base del valore in euro dei prodotti forniti da fornitori che partecipano a programmi di gestione sostenibile (al fine di migliorare le loro prestazioni ambientali) rispetto al valore totale dei prodotti forniti |
A livello dell'impresa |
Efficienza energetica Efficienza dei materiali Acqua Rifiuti Biodiversità Emissioni |
— |
BEMP 3.1.2 |
Emissioni di CO2 legate all'imballaggio per unità di peso/volume del prodotto fabbricato |
Imballaggio g di CO2eq/g di prodotto Imballaggio g di CO2eq/ml di prodotto |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Quantità di CO2eq dovuta all'imballaggio per unità di peso o di volume di prodotto fabbricato calcolata grazie all'uso di un strumento di progettazione ecocompatibile per progettazione degli imballaggi |
Per prodotto |
Efficienza energetica |
Per individuare soluzioni a basso impatto ambientale viene utilizzato uno strumento di progettazione ecocompatibile per la progettazione degli imballaggi. |
BEMP 3.1.3 |
Consumo di energia legato alla pulizia per unità di produzione |
kWh/kg kWh/l kWh/numero di prodotti |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Energia (calore ed energia elettrica) utilizzata per le operazioni di pulizia divisa per la quantità di prodotto fabbricato, espressa in peso, in volume o in numero di prodotti |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
— |
BEMP 3.1.4 |
Consumo di acqua legato alla pulizia per unità di produzione |
m3/kg m3/l m3/numero di prodotti |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Acqua utilizzata per le operazioni di pulizia divisa per la quantità di prodotto fabbricato, espressa in peso, in volume o in numero di prodotti |
Per sito di produzione |
Acqua |
— |
BEMP 3.1.4 |
Quantità di prodotto di pulizia utilizzato per unità di produzione |
kg/kg kg/l kg/numero di prodotti m3/kg m3/l m3/numero di prodotti |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Massa o volume di prodotti di pulizia (ad esempio soda caustica) diviso per la quantità di prodotto fabbricato, espresso in peso, in volume o in numero di prodotti |
Per sito di produzione |
Efficienza dei materiali Emissioni |
— |
BEMP 3.1.4 |
Emissioni di gas a effetto serra specifiche per il trasporto per quantità di prodotto |
kg CO2eq/m3 kg CO2eq/tonnellata kg CO2eq/pallet kg CO2eq/cassetta |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Quantità totale di CO2eq emessa durante il trasporto divisa per il peso o il volume o il numero di palette/cassette (a seconda dei casi) trasportate |
A livello dell'impresa |
Efficienza dei materiali Emissioni |
Per il 100 % delle operazioni di trasporto e logistiche (inclusi i fornitori terzi) sono riportati gli indicatori seguenti: percentuale dei diversi modi di trasporto kg CO2eq per m3/pallet ecc. consegnati. |
BEMP 3.1.5 |
Emissioni di gas a effetto serra specifiche per il trasporto per quantità di prodotto e distanza |
kg CO2eq/tonnellata/km |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Totale di CO2eq emesso durante il trasporto diviso per il peso del prodotto trasportato e la distanza percorsa. |
A livello dell'impresa |
Efficienza dei materiali Emissioni |
Per le operazioni interne di trasporto e logistica, sono riportati gli indicatori seguenti: fattore di carico dei camion (% del peso o capacità volumetrica); kg CO2eq per tonnellata km. |
BEMP 3.1.5 |
Percentuale dei diversi modi di trasporto |
% |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Percentuale dei vari modi di trasporto (ad esempio, trasporto stradale, ferroviario, marittimo, aereo) sul totale delle attività di trasporto. La percentuale di trasporti per modo può essere calcolata in base al dato tonnellata/km o al valore di vendita. |
A livello dell'impresa |
Efficienza dei materiali Emissioni |
Per il 100 % delle operazioni di trasporto e logistiche (inclusi i fornitori terzi) sono riportati gli indicatori seguenti: percentuale dei diversi modi di trasporto kg CO2eq per m3/pallet ecc. consegnati. |
BEMP 3.1.5 |
Fattore di carico per il trasporto merci |
% della capacità di peso (kg) % della capacità volumetrica (m3) |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Carico totale utilizzato (peso o volume) diviso per il carico totale disponibile (peso o volume) per il mezzo di trasporto utilizzato per il trasporto dei prodotti |
A livello dell'impresa |
Efficienza dei materiali Emissioni |
Per le operazioni interne di trasporto e logistica, sono riportati gli indicatori seguenti: fattore di carico per il trasporto merci (% del peso o capacità volumetrica); kg CO2eq per tonnellata km. |
BEMP 3.1.5 |
Consumo di carburante dei veicoli per il trasporto su strada |
l/100 km |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Risparmio effettivo di carburante su strada dei veicoli utilizzati per il trasporto dei prodotti |
A livello dell'impresa |
Efficienza energetica Emissioni |
Consumo medio di carburante dei veicoli pesanti pari o inferiore a 30 l/100 km. |
BEMP 3.1.5 |
Consumo di energia totale specifica dei depositi |
kWh/m2/kg di prodotto netto |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Consumo totale di energia dei depositi (in termini di energia finale) in un determinato periodo di tempo (ad esempio, per mese o anno) diviso per la quantità pertinente di produzione (kg di prodotto netto) |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
L'isolamento nei magazzini a temperatura controllata è ottimizzato. |
BEMP 3.1.5 |
Percentuale di utilizzo dei sistemi di refrigerazione che utilizzano refrigeranti naturali |
% |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Numero di sistemi di refrigerazione/raffreddamento che utilizzano refrigeranti naturali diviso per il numero totale dei sistemi di refrigerazione/raffreddamento. |
Per sito di produzione |
Emissioni |
Utilizzo di sistemi di refrigerazione alimentati unicamente con refrigeranti naturali in tutti i siti. |
BEMP 3.1.6 |
Indice di efficienza energetica (EER) |
kW (capacità di raffreddamento)/kW (immissione di energia elettrica) |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Rapporto tra la capacità di raffreddamento e l'immissione di elettricità in un sistema di raffreddamento/refrigerazione. Il rapporto può essere calcolato per ciascun sistema di refrigerazione o per l'insieme delle installazioni di produzione/refrigerazione/congelamento |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
— |
BEMP 3.1.6 |
Consumo energetico complessivo per unità di prodotto |
kWh/tonnellata kWh/EUR kWh/m3 kWh/numero di prodotti |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Energia (calore, refrigerazione ed energia elettrica) utilizzata nel sito di produzione divisa per la quantità di prodotto fabbricato, espresso in peso, in valore, in volume o in numero di prodotti |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
Un sistema di gestione energetica generale (EnMS) (ad esempio ISO 50001) è operativo. Si effettuano audit e controlli energetici periodici per individuare i principali fattori del consumo di energia. Per l'insieme dei processi in seno ad un impianto sono attuate adeguate soluzioni in materia di efficienza energetica. Le sinergie nel fabbisogno di calore/refrigerazione/vapore sono sfruttate per l'insieme dei processi, all'interno dell'impianto e con impianti vicini. |
BEMP 3.1.7 |
Consumo energetico totale per unità di superficie dell'impianto |
kWh/m2 dell'unità di produzione |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Energia (calore, raffreddamento e elettricità) utilizzata nel sito di produzione in un determinato lasso di tempo (ad esempio anno o mese) divisa per la superficie dell'impianto |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
Un sistema di gestione energetica generale (EnMS) (ad esempio ISO 50001) è operativo. Si effettuano audit e controlli energetici periodici per individuare i principali fattori del consumo di energia. Per l'insieme dei processi in seno ad un impianto sono attuate adeguate soluzioni in materia di efficienza energetica. Le sinergie nel fabbisogno di calore/refrigerazione/vapore sono sfruttate per l'insieme dei processi, all'interno dell'impianto e con impianti vicini. |
BEMP 3.1.7 |
Consumo energetico complessivo per processi specifici |
kWh |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Energia (calore, refrigerazione elettricità) utilizzata nel corso di un determinato lasso di tempo (ad esempio anno o mese) per un processo specifico (ad esempio, lavaggio, cottura, refrigerazione) |
Per processo |
Efficienza energetica |
Un sistema generale di gestione energetica (EnMS) è in vigore, come l'ISO 50001, che può far parte di un sistema di gestione ambientale come il sistema EMAS. Si effettuano audit e controlli energetici periodici per individuare i principali fattori del consumo di energia. Per l'insieme dei processi in seno ad un impianto sono attuate adeguate soluzioni in materia di efficienza energetica. Le sinergie nel fabbisogno di calore/refrigerazione/vapore sono sfruttate per l'insieme dei processi, all'interno dell'impianto e con impianti vicini. |
BEMP 3.1.7 |
Percentuale del consumo energetico delle unità di produzione da fonti di energia rinnovabile |
% |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Quantità di energia rinnovabile (considerando separatamente energia elettrica e calore) prodotta in loco/nelle vicinanze o acquistata sotto forma di energia rinnovabile certificata (ad esempio, energia elettrica da fonti rinnovabili), divisa per il consumo energetico degli impianti di produzione (considerando separatamente energia elettrica e calore). La certificazione deve garantire che l'energia rinnovabile acquistata non sia già contabilizzata da un'altra organizzazione o inclusa nel mix di generazione media nazionale dell'energia elettrica. |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica Emissioni |
Predisposizione di un sistema di produzione di energia termica rinnovabile sul posto o nelle vicinanze per processi di produzione idonei. Le tecnologie dei processi sono adattate per garantire un miglior adeguamento all'approvvigionamento di calore da fonti rinnovabili. |
BEMP 3.1.8 |
Rapporto tra i rifiuti alimentari e i prodotti finiti fabbricati |
tonnellate di rifiuti alimentari/tonnellata di prodotto finito |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Tonnellate di rifiuti alimentari (destinati al riciclaggio, al recupero e allo smaltimento, compresi i rifiuti alimentari utilizzati come fonte di energia o per la produzione di fertilizzanti) diviso per tonnellate di prodotto finito |
Per sito di produzione |
Rifiuti |
— |
BEMP 3.1.9 |
Le BAT pertinenti sono attuate |
s/n |
Tutti i produttori di prodotti alimentari e bevande |
Questo indicatore consente di sapere se il produttore di prodotti alimentari e bevande applica le migliori tecniche disponibili adeguate (BAT). La loro pertinenza dovrebbe essere valutata dal produttore di prodotti alimentari e di bevande, in base all'analisi ambientale delle sue attività e degli aspetti e delle pressioni ambientali pertinenti individuati. La valutazione dovrebbe tenere conto delle dimensioni/condizioni specifiche delle attività e dei processi attuati dall'impresa. |
Per sito di produzione |
Emissioni |
Il livello di prestazione ambientale raggiunto si situa nel decile superiore per ognuna delle gamme di cui al BREF del FDM per i BAT-AE(P)L. |
BEMP 3.1.10 |
IMPRESE DI LAVORAZIONE DEL CAFFÈ (CODICE NACE 10.83) |
|||||||
Consumo di energia termica nel corso delle operazioni di torrefazione |
kWh/tonnellata di caffè crudo torrefatto |
Imprese di lavorazione del caffè |
Energia termica utilizzata (ad esempio, gas naturale, propano) per la torrefazione divisa per il numero di tonnellate di caffè crudo torrefatto. Questo valore può essere calcolato per lotto di caffè torrefatto o per un dato periodo (ad esempio, giorno, settimana, mese) |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica Emissioni |
Un sistema di preriscaldamento del caffè crudo è operativo. |
BEMP 3.2.1 |
IMPRESE PRODUTTRICI DI OLIO DI OLIVA (CODICE NACE 10.41) |
|||||||
Consumo di acqua nel processo di separazione dell'olio di oliva |
l di acqua/tonnellata di olive lavorate l di acqua/l di olio d'oliva prodotto |
Imprese produttrici di olio di oliva |
Quantità di acqua consumata (l) per la separazione dell'olio di oliva divisa per la quantità (peso) di olive lavorate o il volume di olio di oliva prodotto |
Per sito di produzione |
Acqua |
Il consumo di acqua per la separazione dell'olio di oliva è inferiore a 50 l (5 %) per 1 000 litri di olio d'oliva prodotto. |
BEMP 3.3.1 |
Acqua utilizzata per il lavaggio delle olive dopo la consegna |
l di acqua/tonnellata di olive lavorate |
Imprese produttrici di olio di oliva |
Quantità di acqua utilizzata per il lavaggio delle olive dopo la consegna (l) diviso per il peso delle olive lavorate (tonnellate) |
Per sito di produzione |
Acqua |
Quando le olive consegnate sono pulite, non viene utilizzata acqua (0 litri) alla consegna. |
BEMP 3.3.2 |
IMPRESE PRODUTTRICI DI BIBITE ANALCOLICHE (CODICE NACE 11.07) |
|||||||
Consumo energetico per il soffiaggio/l'essiccazione |
kWh/l |
Imprese che producono bibite analcoliche |
Energia utilizzata (kWh) per il soffiaggio/l'essiccazione divisa per la quantità (l) di prodotto fabbricato |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
— |
BEMP 3.4.1 |
IMPRESE PRODUTTRICI DI BIRRA (CODICE NACE 11.05) |
|||||||
Consumo energetico totale nel corso della birrificazione |
MJ/hl |
Imprese produttrici di birra |
Energia utilizzata (calore ed elettricità) divisa per la quantità di birra prodotta (hl) nel corso di un determinato lasso di tempo. Questo valore può essere calcolato separatamente per l'energia elettrica e il calore. |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
Installazione di un sistema di preriscaldamento del mosto con recupero del calore mediante condensazione del vapore proveniente dal mosto. |
BEMP 3.5.2, 3.5.3 |
Tasso di evaporazione durante la bollitura del mosto |
% |
Imprese produttrici di birra |
Il tasso di evaporazione (%) durante la bollitura del mosto è calcolato come segue: 100 — (volume dopo ebollizione × 100/volume prima dell'ebollizione) |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
Il tasso di evaporazione durante la bollitura del mosto è inferiore a 4 % |
BEMP 3.5.2 |
Consumo di acqua nel processo di produzione della birra |
hl di acqua/hl di birra |
Imprese produttrici di birra |
Consumo di acqua (hl) nel processo di produzione diviso per la quantità di birra prodotta (hl) nel corso di un determinato lasso di tempo |
Per sito di produzione |
Acqua |
— |
BEMP 3.5.3 |
Percentuale di CO2 recuperato dalla fermentazione |
% |
Imprese produttrici di birra |
Quantità di CO2 recuperato nel corso della produzione di birra nei serbatoi/vasche di fermentazione, nelle vasche di maturazione e nei serbatoi per la birra filtrata |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica Emissioni |
È operativo un sistema per il recupero di almeno il 50 % del CO2 generato durante la fermentazione. |
BEMP 3.5.4 |
AZIENDE PRODUTTRICI DI PRODOTTI A BASE DI CARNE, COMPRESA LA CARNE DI VOLATILI (CODICE NACE 10.13) |
|||||||
Consumo totale di energia per la lavorazione delle carni |
kWh/kg prodotto |
Imprese che producono prodotti a base di carne (compresa la carne di volatili) |
Quantità di energia consumata per la lavorazione della carne (compresa la carne di volatili) in kWh, divisa per la quantità (kg) di prodotti a base di carne lavorati |
Per processo |
Efficienza energetica |
— |
BEMP 3.6.1 |
Consumo energetico nella lavorazione ad alta pressione |
kWh/ciclo di prodotto lavorato kWh/kg di prodotto |
Imprese che producono prodotti a base di carne (compresa la carne di volatili) |
Il consumo di energia nella lavorazione ad alta pressione nei processi di pastorizzazione e cottura |
Per processo |
Efficienza energetica |
La lavorazione ad alta pressione (effettuata all'interno o esternalizzata) è utilizzata per trattare i prodotti di carne idonei (ad esempio prodotti cotti e prodotti soggetti a salatura, cotti e crudi). |
BEMP 3.6.1 |
IMPRESE PRODUTTRICI DI SUCCHI DI FRUTTA (CODICE NACE 10.32) |
|||||||
Percentuale di valorizzazione dei residui di frutta |
% |
Imprese produttrici di succhi di frutta |
Quantità totale (peso) di residui di frutta utilizzata per il recupero di prodotti valorizzabili (ad esempio, pectina, oli essenziali), come alimenti per animali o come co-substrato negli impianti di digestione anaerobica divisa per la quantità totale di residui di frutta. |
Per sito di produzione |
Rifiuti |
La totalità (100 %) dei residui di frutta è utilizzata per il recupero di prodotti valorizzabili (ad esempio, pectina, oli essenziali), come alimenti per animali o come co-substrato nella digestione anaerobica. |
BEMP 3.7.1 |
IMPRESE PRODUTTRICI DI FORMAGGIO (CODICE NACE 10.51) |
|||||||
Percentuale del peso totale di materia secca del siero di latte recuperato per essere utilizzato in prodotti destinati al consumo umano |
% |
Imprese produttrici di formaggio |
Quantità (peso) di materia secca recuperata dal siero di latte ottenuto durante la produzione di formaggio e utilizzata per la fabbricazione di prodotti destinati al consumo umano, divisa per la quantità totale di materia secca recuperata dal siero di latte |
Per sito di produzione |
Rifiuti Emissioni |
Il siero di latte è recuperato e successivamente trattato per ottenere altri prodotti destinati al consumo umano in funzione della domanda di mercato. Il siero di latte eccedente è utilizzato invece per l'alimentazione degli animali o per la digestione anaerobica. |
BEMP 3.8.1 |
IMPRESE CHE PRODUCONO PANE, BISCOTTI E PRODOTTI DI PASTICCERIA (CODICI NACE 10.71 E 10.72) |
|||||||
Partecipazione dei punti di vendita ai sistemi di recupero in una determinata aerea |
% |
Panifici |
Numero di punti di vendita (negozi che vendono il pane prodotto dal panificio) che partecipano al sistema di «ritiro» del pane di resa diviso per il numero totale di punti di vendita che vendono il pane prodotto dal panificio. |
Impresa |
Rifiuti |
Il 100 % dei punti vendita che vendono il pane fabbricato dal panificio partecipano ad un sistema adeguato di «ritiro» del pane di resa. |
BEMP 3.9.1 |
Consumo energetico nel processo di cottura al forno |
kWh/t di prodotto cotto al forno kWh/t di farina utilizzata kWh/m2 di superficie di cottura (superficie del forno) |
Imprese che producono pane, biscotti e prodotti di pasticceria |
Consumo energetico (ad esempio, elettricità) durante la cottura in forno divisa per quantità di prodotto in uscita, ingredienti in entrata o area di cottura |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
— |
BEMP 3.9.2 |
IMPRESE CHE PRODUCONO VINO (CODICE NACE 11.02) |
|||||||
Quantità totale di acqua utilizzata nell'azienda vinicola |
l di acqua/l di vino prodotto |
Imprese produttrici di vino |
Quantità totale di acqua utilizzata in un determinato lasso di tempo (ad esempio per anno, mese, stagione della raccolta) nell'azienda vinicola, misurata in litri divisa per la quantità di vino prodotta (l). L'acqua utilizzata può anche essere misurata a livello di processo. |
Per sito di produzione |
Acqua |
— |
BEMP 3.10.1 |
Generazione di rifiuti organici nell'azienda vinicola |
kg/l di vino prodotto |
Imprese produttrici di vino |
Rifiuti organici prodotti un'azienda vinicola in un determinato lasso di tempo (ad esempio per anno, mese, stagione della raccolta), misurati in chili divisi per la quantità di vino prodotta (l). |
Per sito di produzione |
Rifiuti |
— |
BEMP 3.10.1 |
Energia utilizzata nell'azienda vinicola |
kWh (calore)/l di vino prodotto kWh (energia elettrica)/l di vino prodotto |
Imprese produttrici di vino |
Energia (calore ed elettricità) in kWh utilizzata nell'azienda vinicola nel corso di un determinato lasso di tempo (ad esempio per anno, mese, stagione della raccolta) divisa per la quantità di vino prodotta (l) |
Per sito di produzione |
Efficienza energetica |
— |
BEMP 3.10.1 |
(1) La relazione scientifica e strategica è pubblicata sul sito del JRC/IPTS al seguente indirizzo: http://susproc.jrc.ec.europa.eu/activities/emas/documents/FoodBeverageBEMP.pdf. Le conclusioni sulle migliori pratiche di gestione ambientale e la relativa applicabilità, nonché gli specifici indicatori di prestazione ambientale e gli esempi di eccellenza contenuti nel presente documento di riferimento settoriale sono basati su quanto documentato nella suddetta relazione. Tutte le informazioni generali e i dettagli tecnici sono reperibili all'indirizzo suindicato.
(2) Regolamento (CEE) n. 1836/93 del Consiglio, del 29 giugno 1993, sull'adesione volontaria delle imprese del settore industriale a un sistema comunitario di ecogestione e audit (GU L 168 del 10.7.1993, pag. 1).
(3) Regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2001, sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) (GU L 114 del 24.4.2001, pag. 1).
(4) Ai sensi dell'allegato IV (sezione B, lettera e) del regolamento EMAS, la dichiarazione ambientale deve contenere «una sintesi dei dati disponibili sulle prestazioni dell'organizzazione rispetto ai suoi obiettivi e traguardi ambientali per quanto riguarda i suoi impatti ambientali significativi. La relazione riporta gli indicatori chiave e gli altri pertinenti indicatori esistenti delle prestazioni ambientali di cui alla sezione C». L'allegato IV, sezione C, dispone che «ogni anno ciascuna organizzazione riferisce inoltre sulle proprie prestazioni attinenti agli aspetti ambientali più specifici indicati nella dichiarazione ambientale e, se disponibili, tiene conto dei documenti di riferimento settoriali di cui all'articolo 46».
(5) Una descrizione dettagliata di tutte le migliori pratiche, con orientamenti pratici sul modo in cui applicarle, è reperibile nella «Relazione sulle migliori pratiche» pubblicata dal JRC e disponibile online all'indirizzo http://susproc.jrc.ec.europa.eu/activities/emas/documents/ConstructionSector.pdf. Le organizzazioni sono invitate a consultarla se desiderano saperne di più su alcune migliori pratiche descritte nel presente documento di riferimento.
(6) Regolamento (CE) n. 1893/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che definisce la classificazione statistica delle attività economiche NACE Revisione 2 e modifica il regolamento (CEE) n. 3037/90 del Consiglio nonché alcuni regolamenti (CE) relativi a settori statistici specifici (GU L 393 del 30.12.2006, pag. 1).
(7) Ai sensi del regolamento (CE) n. 1221/2009 per «aspetto ambientale diretto» si intende un aspetto ambientale associato alle attività, ai prodotti e ai servizi dell'organizzazione medesima, sul quale quest'ultima ha un controllo di gestione diretto. Per «aspetto ambientale indiretto», si intende invece un aspetto ambientale che può derivare dall'interazione dell'organizzazione con terzi e che può essere influenzato, in misura ragionevole, dall'organizzazione.
(8) Per maggiori informazioni sul contenuto dei documenti di riferimento sulle migliori tecniche disponibili e tutte le spiegazioni dei termini e degli acronimi, si prega di fare riferimento al sito web dell'Ufficio europeo di prevenzione e di riduzione integrate dell'inquinamento: http://eippcb.jrc.ec.europa.eu/
(9) Il documento di riferimento settoriale per l'agricoltura — settore delle produzioni vegetali e animali e la relativa «Relazione sulle migliori pratiche» pubblicati dal JRC sono disponibili online all'indirizzo: http://susproc.jrc.ec.europa.eu/activities/emas/agri.html
(10) Il documento di riferimento settoriale per il settore del commercio al dettaglio e la relativa «Relazione sulle migliori pratiche» pubblicati dal JRC sono disponibili online all'indirizzo: http://susproc.jrc.ec.europa.eu/activities/emas/retail.html
(11) Al fine di istituire un metodo comune per la misurazione delle prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita, la Commissione ha messo a punto l'impronta ambientale dei prodotti (Product Environmental Footprint — PEF) e l'impronta ambientale delle organizzazioni (Organisation Environmental Footprint — OEF). L'utilizzo di questi metodi è stato oggetto nel 2013 di una raccomandazione della Commissione (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32013H0179). Lo sviluppo di regole specifiche per prodotto e per settore è attualmente testato (tra il 2013 e il 2016) da 280 imprese e organizzazioni volontarie raggruppate in 26 studi pilota (cfr. l'elenco all'indirizzo http://ec.europa.eu/environment/eussd/smgp/ef_pilots.htm)
(12) La percentuale di prodotti può essere calcolata (in questo caso e per gli indicatori analoghi menzionati in seguito), tenendo conto dell'insieme dei tipi diversi di prodotti fabbricati e del numero di tipi di prodotti valutati utilizzando un protocollo di valutazione della sostenibilità ambientale riconosciuto o ponderando con il volume delle vendite ciascun tipo di prodotto fabbricato, per esempio.
(13) I criteri di prestazione ambientale utilizzati negli appalti verdi possono basarsi su certificazioni, norme, marchi di qualità ecologica, iniziative/cooperazione con il settore privato o sui risultati delle valutazioni della sostenibilità (cfr. BEMP 3.1.1) realizzate internamente o esternamente.
(14) Nell'ambito della serie di norme ambientali ISO 14000, l'Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO) ha redatto una sottoserie (ISO 14020) specifica per l'etichettatura ambientale, che prevede tre tipi di sistemi di etichettatura. In questo contesto, il marchio di qualità ecologica di «tipo I» è un marchio basato su più criteri, sviluppato da terzi. Esempi di etichettatura di tipo I sono, a livello UE, il marchio di qualità ecologica dell'Unione europea e, a livello nazionale o multilaterale, il Blaue Engel, il marchio di qualità ecologica austriaco e il Nordic Swan.
(15) Maggiori informazioni sulla norma ISO 50001 per la gestione dell'energia sono disponibili al seguente indirizzo: http://www.iso.org/iso/home/standards/management-standards/iso50001.htm
(16) Un sistema di gestione energetica generale può anche essere integrato in un sistema di gestione ambientale più ampio come il sistema EMAS.
(17) L'efficienza totale di un impianto è calcolata moltiplicando tre fattori: i) tasso di disponibilità (percentuale del tempo teorico di funzionamento dell'apparecchiatura), ii) tasso di prestazione (capacità produttiva effettiva rispetto all'obiettivo di capacità produttiva) e iii) tasso di qualità del prodotto (percentuale di prodotti senza difetti né difettosi).
(18) Per maggiori informazioni sul contenuto dei documenti di riferimento sulle migliori tecniche disponibili e una spiegazione esauriente dei termini e degli acronimi, fare riferimento al sito web dell'Ufficio europeo di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento: http://eippcb.jrc.ec.europa.eu/
(19) Il decile superiore può corrispondere ai decili superiori o inferiori di ciascuna delle gamme definite per ogni BAT-AE(P)L, a seconda di quale sia più rigorosa sul piano ambientale.
(20) La direttiva 92/83/CEE del Consiglio, del 19 ottobre 1992, relativa all'armonizzazione delle strutture delle accise sull'alcole e sulle bevande alcoliche (GU L 316 del 31.10.1992, pag. 21) definisce «piccola birreria indipendente» una birreria la cui produzione annuale non supera 200 000 ettolitri.