Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 32012D0388

    Decisione 2012/388/PESC del Consiglio, del 16 luglio 2012 , che modifica la decisione 2010/231/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Somalia

    GU L 187 del 17.7.2012, p. 38–39 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Questo documento è stato pubblicato in edizioni speciali (HR)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2012/388/oj

    17.7.2012   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    L 187/38


    DECISIONE 2012/388/PESC DEL CONSIGLIO

    del 16 luglio 2012

    che modifica la decisione 2010/231/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Somalia

    IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,

    considerando quanto segue:

    (1)

    Il 26 aprile 2010 il Consiglio ha adottato la decisione 2010/231/PESC (1).

    (2)

    Il 17 febbraio 2012 il comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza istituito a norma dell’UNSCR 751 (1992) concernente la Somalia («comitato delle sanzioni») ha aggiornato l’elenco delle persone e delle entità sottoposte a misure restrittive.

    (3)

    Il 22 febbraio 2012 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato l’UNSCR 2036 (2012), con cui ha deciso che gli Stati membri prenderanno i provvedimenti necessari per impedire l’importazione diretta o indiretta di carbone di legna dalla Somalia, sia esso originario della Somalia o meno.

    (4)

    La decisione 2010/231/PESC dovrebbe essere modificata di conseguenza,

    HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    Nella decisione 2010/231/PESC è inserito l’articolo seguente:

    «Articolo 1 bis

    1.   È vietata l’importazione diretta o indiretta, l’acquisto o il trasporto di carbone di legna dalla Somalia, sia esso originario della Somalia o meno.

    L’Unione adotta le misure necessarie per determinare i pertinenti prodotti che devono essere coperti dalla presente disposizione.

    2.   È vietato fornire, direttamente o indirettamente, finanziamenti o assistenza finanziaria, nonché assicurazioni e riassicurazioni, relativi all’importazione, all’acquisto o al trasporto di carbone di legna dalla Somalia.».

    Articolo 2

    La persona elencata nell’allegato della presente decisione è aggiunta all’elenco delle persone riportato nella sezione I dell’allegato della decisione 2010/231/PESC.

    Articolo 3

    La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

    Fatto a Bruxelles, il 16 luglio 2012.

    Per il Consiglio

    Il presidente

    S. ALETRARIS


    (1)  GU L 105 del 27.4.2010, pag. 17.


    ALLEGATO

    Persona di cui all’articolo 2

    Jim’ale, Ali Ahmed Nur (alias: a) Jim’ale, Ahmed Ali; b) Jim’ale, Ahmad Nur Ali; c) Jim’ale, Sheikh Ahmed; d) Jim’ale, Ahmad Ali; e) Jim’ale, Shaykh Ahmed Nur)

    Data di nascita: 1954. Luogo di nascita: Eilbur, Somalia. Cittadinanza: somala. Altra cittadinanza: Gibuti. Passaporto: A0181988 (Somalia), scadenza 23 gennaio 2011. Ubicazione: Gibuti, Repubblica di Gibuti. Data di designazione dell’ONU: 17 febbraio 2012.

    Ali Ahmed Nur Jim’ale (Jim’ale) ha ricoperto ruoli di primo piano nell’ex Consiglio somalo delle Corti islamiche, noto anche come Unione somala delle Corti islamiche, che è stato un elemento islamista radicale. Gli elementi più radicali dell’Unione delle Corti islamiche hanno costituito il gruppo noto come Al-Shabaab. Nell’aprile 2010 Al-Shabaab era stato inserito nell’elenco dei destinatari di sanzioni mirate dal comitato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite istituito a norma delle risoluzioni 751 (1992) e 1907 (2009) concernenti la Somalia e l’Eritrea (il «comitato delle sanzioni Somalia/Eritrea»). Il comitato ha inserito Al-Shabaab nell’elenco in quanto entità coinvolta in atti che direttamente o indirettamente minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità della Somalia, compresi, tra l’altro, atti che costituiscono una minaccia per il governo federale di transizione somalo.

    Secondo la relazione stilata il 18 luglio 2011 dal gruppo di monitoraggio del comitato delle sanzioni Somalia/Eritrea (S/2011/433), Jim’ale, identificato quale imprenditore e figura di spicco nel ciclo commerciale carbone di legna-zucchero di Al-Shabaab, beneficia di un rapporto privilegiato con Al-Shabaab.

    Jim’ale è identificato quale uno dei principali finanziatori di Al-Shabaab ed è ideologicamente allineato a tale gruppo. Jim’ale ha fornito un sostegno politico e finanziario fondamentale a Hassan Dahir Aweys («Aweys»), anch’egli inserito nell’elenco dal comitato delle sanzioni Somalia/Eritrea. L’ex vice emiro di Al-Shabaab, Muktar Robow, avrebbe continuato ad assumere prese di posizione politiche all’interno dell’organizzazione Al-Shabaab intorno alla metà del 2011. Robow ha coinvolto Aweys e Jim’ale nell’intento di portare avanti i loro obiettivi condivisi e consolidare la loro presa di posizione generale nell’ambito della spaccatura esistente a livello di leadership in seno ad Al-Shabaab.

    Dall’autunno 2007 Jim’ale ha istituito a Gibuti una società di copertura per attività estremistiche denominata il gruppo di investitori. L’obiettivo a breve termine del gruppo era destabilizzare il Somaliland tramite il finanziamento di attività estremistiche e l’acquisto di armi. Il gruppo ha avuto un ruolo nel traffico di armi di piccolo calibro dall’Eritrea attraverso Gibuti nella quinta regione dell’Etiopia dove gli estremisti hanno ricevuto la spedizione. Dalla metà del 2008 Jim’ale ha continuato a operare nel gruppo di investitori.

    Dalla fine del settembre 2010 Jim’ale ha creato la ZAAD, una società per il trasferimento di denaro tramite telefono cellulare e ha raggiunto un accordo con Al-Shabaab per rendere più anonimi i trasferimenti di denaro eliminando l’obbligo di identificazione del cliente.

    Dalla fine del 2009, Jim’ale disponeva di un noto fondo «hawala» dove raccoglieva la «zakat» (elemosina legale) che era trasferita ad Al-Shabaab.


    Top