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Document 52022XC1018(02)

    Pubblicazione della comunicazione di approvazione di una modifica ordinaria al disciplinare di produzione di un nome nel settore vitivinicolo di cui all'articolo 17, paragrafi 2 e 3, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione 2022/C 401/09

    PUB/2022/1036

    GU C 401 del 18.10.2022, p. 23–27 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    18.10.2022   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

    C 401/23


    Pubblicazione della comunicazione di approvazione di una modifica ordinaria al disciplinare di produzione di un nome nel settore vitivinicolo di cui all'articolo 17, paragrafi 2 e 3, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione

    (2022/C 401/09)

    La presente comunicazione è pubblicata conformemente all'articolo 17, paragrafo 5, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione (1).

    COMUNICAZIONE DELL'APPROVAZIONE DI UNA MODIFICA ORDINARIA

    «Patrimonio»

    PDO-FR-A0157-AM01

    Data della comunicazione: 8.9.2022

    DESCRIZIONE E MOTIVI DELLA MODIFICA APPROVATA

    1.   Pratiche viticole

    Il capitolo I del disciplinare della denominazione di origine controllata «Patrimonio» è modificato alla sezione VI, punto 1° («Modalità di allevamento»), con l'introduzione di una disposizione agroambientale che vieta l'uso di diserbanti chimici.

    Tale disposizione è introdotta anche nel documento unico alla voce «Pratiche colturali».

    2.   Riferimenti relativi alla struttura di controllo

    Il capitolo III del disciplinare della denominazione di origine controllata «Patrimonio» è modificato alla sezione II «Riferimenti relativi alla struttura di controllo» per aggiornare i recapiti dell'INAO:

    «Institut National de l'Origine et de la Qualité (INAO)

    TSA 30003 - 93555 MONTREUIL Cedex

    Tel. 33 173303800

    Fax 33 173303804

    E-mail: info@inao.gouv.fr»

    Tale modifica è riportata nel documento unico al punto «Coordinate - Informazioni dettagliate sull'autorità di controllo».

    DOCUMENTO UNICO

    1.   Nome del prodotto

    Patrimonio

    2.   Tipo di indicazione geografica

    DOP - Denominazione di origine protetta

    3.   Categorie di prodotti vitivinicoli

    1.

    Vino

    4.   Descrizione del vino (dei vini)

    1.   Caratteristiche analitiche dei vini

    DESCRIZIONE TESTUALE CONCISA

    I vini della denominazione 'Patrimonio" sono vini fermi, che possono essere rossi, rosati e bianchi.

    Il titolo alcolometrico volumico naturale soddisfa i criteri seguenti: 11 % vol per i vini bianchi, 11,5 % vol per i vini rosati e 12 % per i vini rossi.

    In fase di confezionamento i vini rossi presentano un tenore massimo di acido malico pari a 0,4 grammi per litro.

    I vini hanno, dopo la fermentazione, un tenore di zuccheri fermentescibili (glucosio e fruttosio) inferiore o uguale ai valori indicati di seguito:

    per i vini rossi con un titolo alcolometrico volumico naturale inferiore o uguale al 14 %: 4 grammi per litro;

    per i vini rossi con un titolo alcolometrico volumico naturale superiore al 14 %: 5 grammi per litro.

    I tenori di acidità totale, acidità volatile e anidride solforosa totale sono quelli stabiliti dalla normativa europea.

    Caratteristiche analitiche generali

    Titolo alcolometrico totale massimo (in % vol)

     

    Titolo alcolometrico effettivo minimo (in % vol)

     

    Acidità totale minima

     

    Acidità volatile massima (in milliequivalenti per litro)

     

    Tenore massimo di anidride solforosa totale (in milligrammi per litro)

     

    2.   Descrizione organolettica dei vini

    DESCRIZIONE TESTUALE CONCISA

    I vini rossi rappresentano il 40 % della produzione. Sono ottenuti dal vitigno Nielluccio N, presente in misura non inferiore al 90 % nell'assortimento varietale e nell'assemblaggio, che conferisce loro una struttura tannica e un corpo robusto a garanzia di un buon potenziale di invecchiamento. I vini hanno un colore intenso, rosso vivo, rubino o granato, e presentano valori del titolo alcolometrico naturale spesso elevati, superiori al 13 %. Gli aromi dei vini giovani, che ricordano i frutti rossi come il ribes nero o la mora, talvolta con sfumature di legno, evolvono nel tempo verso aromi speziati, ma anche in note tostate e balsamiche.

    I vini rosati sono per lo più il frutto di un fine assemblaggio nel quale il vitigno Nielluccio N è presente almeno nella proporzione del 75 % ed è associato alle varietà Sciaccarello N, Grenache N e Vermentino B. Si tratta di vini fermi secchi, dal colore rosa acceso, ben equilibrati e dagli accenti aromatici che rimandano alla fragola e al ribes. Degustati generalmente quando sono vini giovani, sono sinonimo di freschezza.

    I vini bianchi, fermi e secchi, sono prodotti esclusivamente dal vitigno Vermentino B che conferisce loro di norma una grande ricchezza aromatica. Gli aromi floreali, che richiamano i fiori bianchi, il biancospino o la ginestra, sono particolarmente marcati quando i vini sono giovani.

    Caratteristiche analitiche generali

    Titolo alcolometrico totale massimo (in % vol)

     

    Titolo alcolometrico effettivo minimo (in % vol)

     

    Acidità totale minima

     

    Acidità volatile massima (in milliequivalenti per litro)

     

    Tenore massimo di anidride solforosa totale (in milligrammi per litro)

     

    5.   PRATICHE DI VINIFICAZIONE

    5.1.   Pratiche enologiche essenziali

    1.   

     

    Pratica colturale

    La densità minima di impianto delle vigne è di 4 000 ceppi per ettaro.

    La distanza interfilare non può essere superiore a 2,80 metri e lo spazio tra i ceppi dello stesso filare non può essere inferiore a 0,80 metri.

    Le viti sono potate in potatura corta a sperone (ad alberello o a cordone di Royat), con un massimo di 10 gemme franche per ceppo.

    È vietato l'uso di diserbanti chimici.

    È vietata l'irrigazione.

    2.   

     

    Pratica enologica essenziale

    È vietata qualsiasi pratica di arricchimento.

    È vietato l'uso di scaglie di legno.

    È vietato l'uso del carbone per uso enologico.

    Oltre alle disposizioni di cui sopra, i vini devono rispettare gli obblighi relativi alle pratiche enologiche stabiliti a livello dell'Unione e dal Code rural et de la pêche maritime (codice rurale e della pesca marittima).

    5.2.   Rese massime

    1.   

     

    55 ettolitri per ettaro

    6.   Zona geografica delimitata

    La vendemmia, la vinificazione, l'elaborazione e l'affinamento dei vini hanno luogo sul territorio dei seguenti comuni del dipartimento della Haute Corse: Barbaggio, Farinole, Oletta, Patrimonio, Poggio-d'Oletta, Saint-Florent e Santo-Pietro-di-Tenda.

    7.   Varietà principale/i di uve da vino

    Grenache N

    Nielluccio N - Nielluciu

    Sciaccarello N

    Vermentino B - Rolle

    8.   Descrizione del legame/dei legami

    8.1.   Descrizione dei fattori naturali e umani rilevanti per il legame

    Descrizione dei fattori umani rilevanti per il legame

    La zona geografica, situata ai piedi del Cap Corse e affacciata sul golfo di Saint Florent, s'inserisce in un vasto anfiteatro in cui si dispiegano la sua pianura e le sue colline e valli. È delimitata, a est verso Bastia e a sud in direzione del Désert des Agriates, da una fitta rete idrografica di piccoli corsi d'acqua costieri e da una serie di crinali.

    Racchiude in tal modo il territorio di sette comuni del dipartimento della Haute-Corse e comprende la regione del Nebbiu («nebbia» in lingua corsa).

    I rilievi sono possenti, a testimonianza degli sconvolgimenti che hanno scosso la regione nell'era Secondaria. Il substrato geologico è costituito da scisti lucidi del fondale oceanico coperti da depositi sedimentari a ovest e da apporti cristallini a est. Tale contesto geologico è all'origine di un paesaggio di colline calcaree dalle sommità arrotondate e di una depressione monoclinale che si sviluppa da Poggio-d'Oletta a Farinole. I vigneti sono impiantati per la maggior parte nel cuore di questa depressione, detta della «Conca d'Oro» (con il significato di «conca ricca»), abbarbicata a poche decine di metri al di sopra del mare e segnata da una topografia articolata, sulle pendici dei colli, oppure in altri casi adagiata nella pianura marittima ben drenata, come nella zona a nord-ovest del comune di Patrimonio.

    La vite occupa la grande maggioranza delle superfici coltivate, mentre la copertura vegetativa nelle zone non coltivate è costituita da una macchia fitta, spesso impenetrabile, disseminata di ulivi selvatici o boschetti di lecci nei valloni.

    La peculiarità del territorio della denominazione «Patrimonio» risiede nella complessità dei suoli di questa depressione, che variano molto a seconda dei comuni, dell'altitudine e della vicinanza del mare, e che sono in gran parte argilloso-calcarei, a ovest, e molto sassosi e scistosi verso Poggio-d'Oletta, a est.

    Su questo emiciclo esposto a ponente il clima mediterraneo offre un effetto mitigatore dovuto alla prossimità del mare. I venti stagionali, che sono il maestrale, proveniente da nord-ovest, e il libecciu, proveniente da sud-ovest, hanno una notevole influenza sulla vegetazione. Le escursioni termiche sono moderate.

    La viticoltura corsa risale all'antichità. I Greci introducono la vite sei secoli avanti Cristo e in seguito sono i Romani a sviluppare il commercio al di fuori dell'isola.

    Con la caduta dell'Impero romano l'esportazione di vino si riduce sempre più e la viticoltura vede una ripresa solo nel secolo XI, grazie ai Pisani, per la produzione in particolare del vino sacramentale.

    Con Genova, nel XV secolo, la viticoltura e più in particolare i vini dal nome «Patrimonio» assumono un ruolo di primo piano. Alla fine del XVIII secolo i vini della regione del Nebbiu, imbarcati a bordo di velieri a Saint-Florent, doppiano il Cap Corse per essere sbarcati a Bastia. Qui i vini sono degustati e, se hanno superato la prova con successo. acquisiscono il diritto all'esportazione sotto la denominazione di «vini navigati» (vini che hanno navigato).

    I produttori dei vini «Patrimonio», che sono i primi a mettere in atto volontariamente un approccio orientato alla qualità, depositano una prima domanda per il riconoscimento della denominazione di origine controllata a partire dal 1942. I vincoli normativi e la particolare situazione dell'isola non hanno consentito la sottoscrizione del decreto di riconoscimento fino alla primavera del 1968.

    Nel 2008 la zona vitivinicola dei vini «Patrimonio» comprendeva una superficie di 410 ettari per una produzione di 14 200 ettolitri elaborati in 32 cantine private.

    8.2.   Interazioni causali

    Questa piccola, vivace e ricca regione, ben protetta dai venti e particolarmente esposta a occidente, produce i vini della Corsica tra i più rinomati nonché la prima denominazione di origine controllata riconosciuta dell'isola.

    Il clima mediterraneo, la topografia nella forma di una depressione monoclinale e il suolo calcareo fanno sì che il vitigno Nielluccio N sia il vero protagonista tra le varietà d'uva dei vigneti da cui ha origine «Patrimonio». Questo vitigno domina l'universo di Bacco in quanto sangue di Giove, «sanguis jovis», che il calcare del territorio di «Patrimonio» rende ricco e molto colorato.

    Simbolo del patrimonio ampelografico della Corsica, il Nielluccio N rappresenta per i vini «Patrimonio» ciò che lo Sciaccarello N rappresenta per i vini «Ajaccio».

    Nel cuore della zona geografica le colline s'intersecano, proteggendo dal vento le vigne che ricevono il calore del sole a foglie distese, senza dover troppo soffrire delle bizzarrie dei venti estivi che sono causa di inaridimento.

    La superficie parcellare specificamente delimitata per la vendemmia classifica le parcelle situate al riparo dei rilievi, le parcelle che beneficiano delle migliori esposizioni e influenze marittime e le parcelle che sono caratterizzate principalmente da suoli argilloso-calcarei o sviluppati localmente su scisti calcarei o lucidi.

    Queste condizioni richiedono una gestione ottimale della pianta e del suo potenziale di produzione mediante la conduzione della vigna, una potatura corta e il controllo delle rese. Tutto ciò trova espressione nella ricchezza aromatica dei vini, nella buona base tannica dei vini rossi e nella generosità dei vini rosati.

    La presenza della vite, favorita dall'ambiente naturale, è in primo luogo il frutto delle competenze della comunità di viticoltori che ha saputo selezionare i luoghi migliori, mantenere un assortimento varietale tradizionale e continuare a elaborare vini capaci di resistere alla prova del tempo, per difendere la loro identità e giungere ad affermarla presso i consumatori ben informati.

    La zona vitivinicola è suddivisa in piccole proprietà dove le competenze delle persone, acquisite da generazioni, hanno consentito l'espressione di vini nobili, traducendo mirabilmente i caratteri peculiari dei grandi vitigni corsi.

    Dal trentesimo anniversario del riconoscimento della denominazione d'origine controllata «Patrimonio» (11 novembre 1998), la festa patronale dei viticoltori e della condivisione «A San Martino», o «La Saint-Martin», è entrata a far parte della tradizione. La degustazione della nuova annata, cui partecipa la confraternita bacchica, è ogni anno l'occasione di un momento di convivialità.

    9.   Ulteriori condizioni essenziali (confezionamento, etichettatura, altri requisiti)

    Quadro normativo

    Legislazione nazionale

    Tipo di condizione ulteriore

    Deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata

    Descrizione della condizione

    La zona di prossimità immediata, definita in deroga per la vinificazione, l'elaborazione e l'affinamento dei vini, è costituita dal territorio del comune di Olmeta-di-Tuda del dipartimento della Haute-Corse.

    Link al disciplinare del prodotto

    https://info.agriculture.gouv.fr/gedei/site/bo-agri/document_administratif-ef16a4b1-5277-4772-9bf6-0d315936c90c


    (1)  GU L 9 del 11.1.2019, pag. 2.


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