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Document 52018DC0772

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Il mercato unico in un mondo che cambia Una risorsa straordinaria che richiede un rinnovato impegno politico

COM/2018/772 final

Bruxelles, 22.11.2018

COM(2018) 772 final

ALLEGATI

della

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Il mercato unico in un mondo che cambia


Una risorsa straordinaria che richiede un rinnovato impegno politico


ALLEGATO 1

Situazione legislativa per quanto riguarda la strategia per il mercato unico, la strategia per il mercato unico digitale e l’Unione dei mercati dei capitali/Unione bancaria 1

DESCRIZIONE DELLA POLITICA STRATEGICA

PARLAMENTO

EUROPEO

CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA

STRATEGIA PER IL MERCATO UNICO

1.

Sportello digitale unico

2.

Procedura di notifica

3.

Strumento di informazione sul mercato unico (SMIT)

4.

Pacchetto merci (riconoscimento reciproco)

5.

Pacchetto merci (conformità e controllo dell’applicazione)

6.

Certificato protettivo complementare - esonero per la fabbricazione

7.

Carta elettronica

8.

Regolamento sui servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi

9.

Verifica della proporzionalità prima dell'adozione di una nuova regolamentazione in materia di professioni

10.

Pacchetto sul diritto societario

11.

Valutazioni della tecnologia sanitaria

12.

Pacchetto "New Deal per i consumatori"

MERCATO UNICO DIGITALE

13.

La connettività Internet nelle comunità locali (WiFi4EU)

14.

Portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online

15.

Roaming

16.

Cooperazione in materia di tutela dei consumatori

17.

Imposta sul valore aggiunto nel commercio elettronico

18.

Protezione dei dati da parte delle istituzioni e degli organi dell’Unione

19.

Codice delle comunicazioni elettroniche e Organismo dei regolatori europei

20.

Servizi di media audiovisivi

21.

Riforma del diritto d’autore per le persone non vedenti (applicazione del trattato di Marrakech)

22.

Copie in formato accessibile per le persone non vedenti (applicazione del trattato di Marrakech)

23.

Uso della banda di frequenza 470-790 MHz nell’Unione

24.

Misure volte a impedire i blocchi geografici ingiustificati

25.

Libera circolazione dei dati non personali

26.

Contratti per la fornitura di contenuto digitale

27.

Contratti di vendita online e di altri tipi di vendita a distanza di beni

28.

Equità per gli utenti aziendali di servizi di intermediazione online (relazioni piattaforme/imprese)

29.

e-Privacy

30.

Diritti d’autore

31.

Regolamentazione della radiodiffusione (diritti d’autore)

32.

Regolamento sulla cibersicurezza

33.

Riutilizzo dell'informazione del settore pubblico

34.

Nomi di dominio di primo livello .eu

35.

Centro e rete di competenze in materia di cibersicurezza

36.

Calcolo ad alte prestazioni

37.

Imposta sul valore aggiunto per le pubblicazioni elettroniche

UNIONE DEI MERCATI DEI CAPITALI/UNIONE BANCARIA

38.

Cartolarizzazione semplice, trasparente e standardizzata

39.

Prospetto

40.

Fondi europei per il venture capital

41.

Ristrutturazione preventiva, seconda opportunità e efficacia di procedure

42.

Prodotto pensionistico individuale paneuropeo

43.

Riesame delle autorità europee di vigilanza

44.

Disciplina dell’UE in materia di crowdfunding

45.

Quadro europeo per le obbligazioni garantite

46.

Agevolazione della distribuzione transfrontaliera dei fondi d’investimento

47.

Opponibilità ai terzi della cessione dei crediti

48.

Promozione di mercati di crescita per le PMI

49.

Norme più proporzionate ed efficaci per le imprese di investimento

50.

Regolamento sulle infrastrutture del mercato europeo (vigilanza)

51.

Regolamento sulle infrastrutture del mercato europeo (Refit)

52.

Risanamento e risoluzione delle controparti centrali

53.

Finanza sostenibile: tassonomia

54.

Finanza sostenibile: comunicazione delle informazioni

55.

Finanza sostenibile: indici di riferimento di basse emissioni di carbonio

56.

Classificazione degli strumenti di debito non garantiti nella gerarchia dei crediti in caso di insolvenza

57.

Sistema europeo di assicurazione dei depositi

58.

Riforma dei requisiti patrimoniali

59.

Capacità di assorbimento di perdite e di ricapitalizzazione (regolamento e direttiva)

60.

Vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento

61.

Ulteriore sviluppo dei mercati secondari dei crediti deteriorati, compreso un recupero più efficace del valore

62.

Copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate

63.

Quadro favorevole allo sviluppo di titoli UE garantiti da obbligazioni sovrane

64.

Sostegno comune (backstop)

65.

Fondo dell'UE per gli investimenti strategici 2.0

66.

Approfondimento dell’Unione economica e monetaria

67.

Lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti

ACCORDO POSSIBILE SE C'È UN FORTE IMPEGNO POLITICO FORTE DI TUTTE LE ISTITUZIONI DELL'UNIONE

RAPIDO ACCORDO POSSIBILE CON LE PROCEDURE NORMALI

PROPOSTE PRESENTATE E ACCORDO RAGGIUNTO



ALLEGATO 2

Esempi dei vantaggi che le iniziative proposte o già adottate apportano al mercato unico

Esempi dei vantaggi che derivano da iniziative già adottate:

·La direttiva che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche, sulla quale i colegislatori hanno raggiunto un accordo il 6 giugno 2018, potrebbe esercitare un effetto cumulativo dell’1,45% sulla crescita e dello 0,18% sull’occupazione entro il 2025 e tradursi in un impatto cumulativo sull’attività economica pari a 910 miliardi di euro e a 1 304 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2025. La carenza generale di investimenti utili al conseguimento degli obiettivi dell’Unione in materia di connettività per il 2025, compresi i corridoi 5G, è stimata pari a 155 miliardi di euro. Il codice contribuirà a ridurre tale divario creando un quadro normativo stabile che incentivi gli operatori privati a investire in tutti i settori. In alcune zone rurali e remote in cui mancano incentivi di mercato per gli investimenti il sostegno pubblico agli investimenti nella banda larga può svolgere un ruolo complementare, anche attraverso i fondi strutturali e di investimento europei, come proposto nell'ambito delle proposte relative al prossimo quadro finanziario pluriennale. Il successo della diffusione del 5G richiede un’azione coordinata tra gli Stati membri e le parti interessate, in linea con il piano d’azione per il 5G. In particolare, è necessario un modello di condivisione dello spettro in tutta l’Unione per rispondere alle esigenze dei settori delle autostrade, dei trasporti, dei servizi pubblici e dell’assistenza sanitaria. I vantaggi economici di una diffusione riuscita, rapida e coordinata del 5G in tutta l’Unione sono estremamente significativi: sono stati stimati pari a 146 miliardi di euro l’anno e comportano la creazione di 2,39 milioni di posti di lavoro 2 .

·Servizi di e-government online su scala transfrontaliera sulla base di un regolamento che istituisce uno sportello digitale unico per l'accesso a informazioni, procedure e servizi di assistenza e di risoluzione dei problemi, firmato dai colegislatori il 2 ottobre 2018. I cittadini e le imprese interessati a trasferirsi, vendere prodotti o fornire servizi in un altro paese dell'Unione incontrano ostacoli significativi. Per coloro che intendono sfruttare i vantaggi del mercato unico è indispensabile reperire informazioni pertinenti, esatte e comprensibili, nonché accedere ed espletare le procedure amministrative online, ma ciò risulta spesso complicato, lungo e costoso, se non impossibile. Il regolamento applica, per la prima volta a livello normativo, il principio "una tantum" a livello transfrontaliero, in modo che i cittadini non debbano presentare nuovamente dati che hanno già fornito alle autorità nazionali. Ciò comporterà per i cittadini una riduzione pari al 60 % del totale di 1,5 milioni di ore che dedicano attualmente alla ricerca online di informazioni in sette ambiti fondamentali prima di recarsi all’estero. Le imprese risparmieranno tra gli 11 e i 55 miliardi di euro l’anno per la ricerca di informazioni commerciali in nove ambiti 3 .

·La modernizzazione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) per il commercio elettronico transfrontaliero tra imprese e consumatori, mediante la direttiva (UE) 2017/2455 del Consiglio, del 5 dicembre 2017, semplifica gli obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto relativi al commercio elettronico transfrontaliero e crea condizioni di parità per le imprese dell’Unione e dei paesi terzi che avevano spesso potuto effettuare vendite a valore aggiunto non conformi alle disposizioni. La proposta dovrebbe ridurre i costi di conformità dell’imposta sul valore aggiunto per le imprese di 2,3 miliardi di euro l’anno a partire dal 2021, aumentando al tempo stesso il gettito dell’imposta sul valore aggiunto per gli Stati membri di 7 miliardi di euro 4 .





Esempi dei vantaggi derivanti da iniziative attualmente oggetto di esame da parte dei colegislatori:

·Le proposte in materia di dati (libera circolazione dei dati non personali e informazione del settore pubblico) nell’ambito della strategia per il mercato unico digitale contribuiranno alla crescita dell’economia europea dei dati a 700 miliardi di euro entro il 2020, pari al 4 % dell’economia dell’Unione (rispetto al 2 % del 2016). Mentre una parte di tale potenziale è già stata realizzata con l’adozione del regolamento sulla libera circolazione dei dati non personali, l’adozione di norme aggiornate volte a promuovere una maggiore disponibilità di informazioni del settore pubblico potrebbe aumentare il valore di riutilizzo di tali informazioni, portandolo da 145 miliardi di euro a 215 miliardi di euro entro il 2028, e tradursi in 200 000 nuovi posti di lavoro correlati ai dati 5 .

·La proposta della Commissione europea relativa a una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB) mira ad aumentare l’equità fiscale nel mercato unico e a creare condizioni di parità. Una volta pienamente operativa, la base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società potrebbe portare il totale degli investimenti nell’Unione ad aumentare fino al 3,4 % mediante l’incentivazione degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo e i finanziamenti tramite capitale. Le imprese potranno ora utilizzare un unico corpus di norme e collaborare con le loro amministrazioni fiscali nazionali al fine di presentare una dichiarazione fiscale unica per tutte le loro attività nell’Unione. Con la base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società, il tempo dedicato ogni anno alle attività di conformità dovrebbe ridursi dell’8 %, mentre il tempo dedicato alla costituzione di una controllata diminuirebbe fino al 67 %, rendendo più facile per le imprese, comprese le piccole e medie imprese, stabilirsi all’estero. Saranno incentivate attività favorevoli alla crescita, come gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo e finanziamenti tramite capitale, a sostegno dei più ampi obiettivi di rilancio della crescita, dell'occupazione e degli investimenti 6 .

·Nell'ambito del terzo pacchetto Mobilità, nella proposta di regolamento relativo alle informazioni elettroniche sul trasporto delle merci, la Commissione ha proposto di ridurre gli oneri amministrativi per i trasporti e la logistica. Tale proposta mira a garantire che le autorità nazionali accettino che i documenti che accompagnano il trasporto merci vengano forniti per via elettronica se sono disponibili in piattaforme digitali sicure e certificate. La proposta potrebbe comportare entro il 2040 un risparmio pari a 20-27 miliardi di euro per il settore dei trasporti o l’equivalente di 75-102 milioni di ore di lavoro. Gli operatori del trasporto su strada, che consistono nel 99 % dei casi in piccole e medie imprese, beneficerebbero del 60 % di tali risparmi 7 .

·La Commissione ha proposto nuove norme a livello dell’Unione sulla plastica monouso mediante la direttiva sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente. Se adottata, la direttiva comporterebbe un risparmio di 3,4 milioni di tonnellate di CO² equivalente entro il 2030 e consentirebbe di evitare danni all’ambiente (nell’ordine di 23 miliardi di EUR). I consumatori risparmierebbero circa 6,5 miliardi di euro 8 .

(1) L'elenco completo delle iniziative legislative in materia di mercato unico, attualmente oggetto di discussione in sede di Parlamento europeo e di Consiglio, è allegato al Programma di lavoro della Commissione europea del 2019 (COM(2018) 800).
(2) Valutazione d’impatto della Commissione, SWD (2016) 303.
(3) Valutazione d’impatto della Commissione, SWD (2017) 213.
(4) Valutazione d’impatto della Commissione, SWD (2016) 379.
(5) Valutazione d’impatto della Commissione, SWD(2017) 304 e SWD(2018) 127.
(6) Valutazione d’impatto della Commissione, SWD (2016) 341.
(7) Valutazione d’impatto della Commissione, SWD (2018) 183.
(8) Valutazione d’impatto della Commissione, SWD (2018) 254.
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Bruxelles, 22.11.2018

COM(2018) 772 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Il mercato unico in un mondo che cambia













Una risorsa straordinaria che richiede un rinnovato impegno politico


Il mercato unico è una delle massime realizzazioni del progetto europeo e ha reso l'Europa uno dei posti più attraenti del mondo in cui vivere e svolgere attività imprenditoriali. Negli ultimi 25 anni ha avuto un ruolo fondamentale nell'aumentare la prosperità e la ricchezza dei cittadini dell'Unione europea. Ha rafforzato la competitività del settore industriale offrendo alle imprese l'accesso a un mercato ampio e competitivo ed eliminando le barriere che ne ostacolavano la crescita e ne frenavano lo slancio innovativo e le possibilità di espansione. Grazie alla sua diversificazione il mercato unico ha contribuito al miglioramento della resilienza dell'economia europea e dell'Unione economica e monetaria 1 . Grazie alle sue dimensioni, ha rafforzato la posizione e l'influenza dell'Unione europea nel mondo. I benefici del mercato unico vanno molto al di là di quelli di una zona di libero scambio e di un'unione doganale, poiché in essi rientra la libera circolazione dei prodotti, dei cittadini, dei servizi e dei capitali. Queste quattro libertà, che insieme permettono lo svolgimento senza attriti di scambi commerciali e attività economiche, costituiscono l'elemento centrale del mercato unico. La Commissione ritiene che i benefici economici del mercato unico siano pari all'8,5 % circa del prodotto interno lordo dell'Unione.

Si tratta di risultati significativi, ma il mantenimento e il miglioramento del mercato unico richiedono, ora e in futuro, un impegno costante. Per rimanere una fonte di crescita e di opportunità per i cittadini e le imprese, il mercato unico deve continuare ad adeguarsi ai nuovi sviluppi e alle nuove sfide. I pareri su quali priorità vadano perseguite e le percezioni dei potenziali benefici tendono a divergere. La globalizzazione e le nuove tecnologie offrono immense possibilità, ma portano anche a porsi interrogativi fondamentali su quando, che cosa e come regolamentare. L'applicazione incoerente o limitata delle norme comuni continua a costituire un problema e occorre un impegno costante per garantire che tali norme continuino a rispondere allo scopo per il quale sono state concepite in un contesto in rapida evoluzione.

Soprattutto, forse, più va avanti l'integrazione, più politicamente difficile diventa ogni ulteriore sforzo perché le questioni economiche e sociali da affrontare diventano sempre più delicate. Si sta dimostrando arduo, ad esempio, portare avanti l'integrazione in settori come quello dei servizi, che darebbe un forte impulso alla produttività e alla crescita, e come quello dell'imposizione fiscale, in cui le divergenze tra le norme applicabili vengono percepite da molte imprese come uno dei maggiori ostacoli per le imprese nel mercato unico. Lo stesso vale per la dimensione sociale del mercato unico i cui progressi sono essenziali per consentire a tutti i cittadini di beneficiare appieno dell'integrazione.

Di fronte a queste sfide, una più profonda integrazione richiede oggi molto più coraggio e determinazione politica di 25 anni fa e un impegno più consistente rispetto al passato per passare dal dire al fare. Troppo spesso ci troviamo di fronte a situazioni in cui al consenso che sembra esservi ai livelli più alti sulla necessità di approfondire il mercato unico non si accompagna la volontà politica di adottare le misure concrete che la Commissione propone e che farebbero la differenza, o di recepire e attuare le misure che sono già state approvate. Anche quando manifestano il loro esplicito sostegno a una maggiore integrazione del mercato o a una ulteriore armonizzazione, spesso gli Stati membri si limitano a promuovere i loro approcci nazionali come base per le norme europee e ciò può comportare tensioni politiche. A sua volta, ciò porta a far sì che la Commissione inviti ripetutamente i cittadini a proporre nuove idee senza che vi sia però alcuna garanzia della volontà di dar loro attuazione. Abbiamo pertanto bisogno di un dibattito aperto su tali questioni e di un rinnovato impegno da parte dei responsabili di tutte le dimensioni del mercato unico.

Con la strategia per il mercato unico, l'unione dei mercati dei capitali e la strategia per il mercato unico digitale, la Commissione ha presentato nel corso degli ultimi quattro anni una serie di misure ambiziose ed equilibrate per approfondire il mercato unico e renderlo più equo. L'insieme di queste proposte costituisce il quadro giuridico per un mercato unico orientato al futuro. Alcune proposte sono già state adottate, ma il Parlamento europeo e il Consiglio devono ancora trovare un accordo su 44 delle 67 proposte contenute in tali strategie (si veda l'allegato I). La Commissione ha inoltre presentato importanti e lungimiranti proposte nel settore dell'economia circolare, dell'energia, dei trasporti e delle politiche in materia di clima che consentiranno di approfondire il mercato unico e promuovere lo sviluppo sostenibile. Per garantire che il mercato unico resti equo, la Commissione ha proposto misure di salvaguardia nel settore dell'occupazione, dell'imposizione fiscale e del diritto societario.

Nel marzo 2018 il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a valutare lo stato di avanzamento del mercato unico per quanto riguarda l'attuazione, l'applicazione e il rispetto della legislazione vigente che è vitale per il funzionamento del mercato unico, e a esaminare gli ostacoli rimanenti e le opportunità di un mercato unico pienamente funzionante. La presente comunicazione è una prima risposta alla richiesta del Consiglio europeo ed è adottata in combinato disposto con l'analisi annuale della crescita e con la comunicazione "Bilancio del piano di investimenti per l'Europa e prossimi passi" 2 . Presenta la situazione attuale, sottolineando i vantaggi per i cittadini, i consumatori e le imprese. Fa presente l'urgente necessità di trovare un accordo sulle proposte formulate prima della fine dell'attuale ciclo legislativo e sottolinea la necessità di garantire efficacemente l'attuazione, l'applicazione e il rispetto delle norme del mercato unico. Esamina inoltre quali sono le principali difficoltà che dovranno essere affrontate per fare in modo che il mercato unico continui a funzionare in modo efficace, permettendo all'Unione europea di cogliere le opportunità di un mercato unico a prova di futuro che contribuisca a garantire crescita e prosperità ai suoi cittadini e alle imprese e a definire il programma globale.

1.Responsabilizzare e proteggere

Il mercato unico è un potente motore propulsivo per la competitività dell'Unione e la prosperità dei suoi abitanti. Esso svolge un'importante funzione sociale mediante la creazione di un spazio di vita condiviso basato su norme comuni per oltre 512 milioni di europei. Secondo l'Eurobarometro della primavera 2018, l'82 % dei cittadini dell'Unione sostiene la libertà di vivere, lavorare, studiare e svolgere attività imprenditoriali in altri Stati membri. Si tratta del livello più alto di sostegno mai ottenuto nell'ambito di una politica dell'Unione 3 . Inoltre, la dimensione esterna del mercato unico sta generando anche benefici di natura economica e sociale, in quanto fa sì che l'Unione abbia un peso maggiore nei negoziati commerciali internazionali, e rappresenta un atout che attrae investimenti e talenti dall'estero. Ciò è tanto più importante se si considera che i concorrenti dell'UE a livello mondiale sono economie a dimensione continentale.

1.1    Più opportunità e benefici per i cittadini

1.1.1    Una scelta più ampia, prezzi più bassi e una migliore protezione dei consumatori

L'eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione di beni e servizi, compresi i dati, ha apportato considerevoli vantaggi economici ai consumatori e alle imprese. I consumatori possono beneficiare di una scelta più ampia e di prodotti e servizi di alta qualità a prezzi più bassi. La concorrenza senza distorsioni incentiva le imprese a innovare e a migliorare i loro prodotti e servizi 4 . Buoni esempi di questi benefici diretti sono il calo del 35 % dei prezzi delle telecomunicazioni nel corso dell'ultimo decennio 5 , l'abolizione delle tariffe di roaming e la riduzione dei costi dei trasporti aerei.

Il mercato unico consente ai cittadini di effettuare pagamenti in tutta la zona euro in maniera molto meno costosa e molto più rapida. L'adozione dell'euro, l'introduzione dell'area unica dei pagamenti in euro (SEPA) e l'entrata in vigore della normativa dell'Unione 6 hanno allineato le commissioni sui pagamenti transfrontalieri in euro a quelle sui pagamenti nazionali nell'area dell'euro, riducendole in media dell'85 %. Il mercato unico permette inoltre ai cittadini che lavorano e studiano in un altro Stato membro di utilizzare il conto di cui sono titolari nel paese di origine per percepire lo stipendio o pagare le bollette nel loro paese di residenza.

Per garantire il corretto funzionamento del mercato unico, i consumatori devono avere fiducia nei prodotti che intendono acquistare, siano essi beni o servizi, online e offline, forniti localmente o da un altro Stato membro. Perché vi sia tale fiducia occorre un complesso unico di norme dell'Unione a tutela dei consumatori. Queste norme già prevedono disposizioni comuni di protezione in molti settori, quali la sicurezza dei prodotti e degli alimenti, l'ambiente, i diritti dei passeggeri, la protezione della vita privata e la protezione dei dati e il benessere degli animali.

Le norme armonizzate dell'Unione per la fornitura di informazioni sugli alimenti hanno rafforzato la protezione dei consumatori e garantito la certezza del diritto per le imprese del settore alimentare, migliorando la circolazione e la disponibilità degli alimenti nel mercato unico. In particolare, la normativa stabilisce che gli alimenti preconfezionati e i pasti forniti dai ristoranti debbano indicare chiaramente la presenza degli allergeni e fornire informazioni nutrizionali. In tal modo si tutela la salute dei consumatori e si offre loro la possibilità di compiere scelte informate.

1.1.2    Libera circolazione all'interno dell'UE

Vi sono 17 milioni di cittadini dell'Unione che vivono in un altro Stato membro e 9,5 milioni di loro sono economicamente attivi. Circa 2 milioni di cittadini sono pendolari giornalieri transfrontalieri che lavorano o studiano in un paese dell'UE e vivono in un altro 7 . La mobilità delle persone all'interno dell'Unione 8 è notevolmente aumentata nell'ultimo decennio (cfr. il grafico seguente). Inoltre, dall'inizio del programma Erasmus, oltre 9 milioni di cittadini hanno potuto recarsi in un altro Stato membro per studiare, formarsi o effettuare un tirocinio 9 . Se i progressi in questi settori sono stati notevoli, le cifre rimangono basse per un continente con più di 512 milioni di abitanti. Tali dati devono essere esaminati nel contesto di circostanze specifiche, come la lingua e le differenze nei sistemi sociali, fattori difficili da affrontare e che fanno sì che la mobilità del lavoro rimanga più bassa nell'Unione rispetto ad altri mercati integrati.

Cittadini dell'Unione che vivono in un altro Stato membro

Fonte: Eurostat, elaborazioni proprie.

Eliminando gli ostacoli discriminatori, ingiustificati o sproporzionati alla mobilità del lavoro e istituendo il principio della parità di trattamento tra lavoratori nazionali e dell'Unione, il mercato unico offre nuove opportunità di lavoro ai cittadini dell'Unione che intendono lavorare in un altro Stato membro. Anche i settori economici che soffrono di carenze di forza lavoro traggono vantaggio dalla mobilità del lavoro. Durante la crisi economica e finanziaria, tale mobilità ha aiutato i lavoratori europei a trovare lavoro in paesi dell'Unione meno colpiti.

Una cittadina dell'Unione ha lavorato 4 anni in Germania e 32 anni in Portogallo. In Germania, per avere diritto alla pensione, i cittadini devono aver lavorato almeno 5 anni. Pertanto, di norma, tale cittadina non potrebbe beneficiare del regime pensionistico nazionale tedesco. Grazie alle norme dell'Unione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, l'ente pensionistico tedesco deve tenere conto anche degli anni in cui tale cittadina ha lavorato in Portogallo e versare la sua parte di pensione corrispondente ai 4 anni lavorati in Germania.

Tuttavia, è importante anche riconoscere che l'impatto positivo del mercato unico non si è diffuso in maniera uniforme e che non tutti i cittadini riescono a beneficiare delle libertà che esso offre. È evidente che occorre trovare soluzioni per i problemi dei cittadini di regioni che hanno un tasso elevato di disoccupazione o si trovano ad affrontare cambiamenti strutturali. Un aumento di mobilità del lavoro o di integrazione del mercato può determinare problemi in termini di reddito e di sicurezza del posto di lavoro. A tal fine, l'Unione ha adottato misure per rendere la forza lavoro più resiliente ai cambiamenti del mercato del lavoro, ad esempio attraverso la riqualificazione o la riconversione professionale mediante l'istituzione di norme solide per il mercato del lavoro. La recente revisione della normativa sui lavoratori distaccati, ad esempio, offre protezione rafforzata e introduce segnatamente il principio della parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso luogo. Il pilastro europeo dei diritti sociali 10 è l'espressione di una concezione comune in materia di norme sociali europee, definisce un programma al fine di stabilire diritti nuovi e più efficaci per i cittadini e i lavoratori e affronta sfide sociali e demografiche emergenti e l'evoluzione del mondo del lavoro. La politica di coesione dell'Unione svolge anch'essa un ruolo di primo piano nell'aiutare i cittadini e i territori a far fronte alla distribuzione disomogenea dei benefici del mercato unico.

Nel giugno 2016 la Commissione ha adottato una nuova agenda per le competenze in Europa al fine di garantire che i cittadini di tutta l'Unione abbiano diritto a formazione, competenze e sostegno adeguati all'evoluzione dei mercati del lavoro. In tale ottica, la Commissione ha avviato un piano per la cooperazione settoriale sulle competenze per far fronte alle esigenze a breve e medio termine di diversi settori economici. 

1.2Vantaggi per le imprese

Grazie all'armonizzazione delle norme nazionali, a norme comuni per tutti gli Stati membri invece di 28 corpi normativi diversi e al principio del reciproco riconoscimento, il mercato unico offre accesso a un mercato di oltre 512 milioni di consumatori, in cui possono essere sperimentati nuovi prodotti e nuove idee. Le norme dell'Unione sugli appalti pubblici permettono un approccio più strategico alla spesa pubblica e garantiscono che le autorità locali, regionali e nazionali degli Stati membri possano selezionare le migliori offerte sulla base di una gamma di criteri che non si limiti al prezzo più basso 11 . La diversificazione, la portata, la sperimentazione e l'innovazione che il mercato unico rende possibili, sono tutti fattori di stimolo per la produttività ed elementi essenziali per aiutare le imprese europee a rimanere competitive in un mondo globalizzato. Il mercato unico dei prodotti, in particolare, è stato un successo. Gli ostacoli normativi sono stati eliminati per oltre l'80 % dei prodotti industriali grazie all'adozione di norme comuni e, laddove tali norme non esistono, grazie al principio del reciproco riconoscimento. L'integrazione del mercato unico si è inoltre approfondita. Per quanto riguarda l'economia dell'Unione, gli scambi di beni e servizi all'interno dell'UE sono aumentati dal 27 % in relazione alle dimensioni del prodotto interno lordo dell'Unione nel 2004 al 33 % nel 2017, anche se gli scambi di servizi rimangono più limitati e molto al di sotto del loro potenziale.

Scambi di beni e servizi all'interno dell'UE (in relazione alle dimensioni del prodotto interno lordo)

Fonte: Eurostat.

Per tutte le imprese, piccole e grandi, il mercato unico crea la possibilità di attirare investimenti per far crescere la loro attività al di fuori del paese di origine e di raggiungere una dimensione che permetta loro di espandersi, sia all'interno dell'Unione che a livello mondiale. Grazie a uno dei mercati più estesi del mondo, l'Unione aiuta le imprese europee a diventare competitive a livello mondiale.

Numero di imprese europee tra le prime 100 società mondiali nel 2017

Fonte: Fortune, visualizzazione dei dati del Centro europeo di strategia politica

1.2.1    I benefici dell'integrazione del settore finanziario

Nonostante la crisi finanziaria, l'integrazione dei mercati dei capitali in Europa è aumentata nel corso degli ultimi 25 anni. I mercati dei capitali si sono sostanzialmente ampliati dal 1992, passando a oltre il doppio del valore dell'economia dell'UE nel 2015. Sempre più spesso i prestatori di servizi finanziari sono in grado di offrire i loro servizi in tutta l'Unione grazie a un passaporto unico 12 . Ciò stimola la concorrenza e offre nuove opportunità alle imprese che necessitano di finanziamenti sui mercati dei capitali. Essi possono finanziare più loro attività in tutto il mercato unico e dipendono in misura minore dai finanziamenti bancari. Una vigilanza rafforzata a livello dell'Unione ha portato a livelli più elevati di tutela dei consumatori e degli investitori. L'integrazione dei mercati dei capitali, inoltre, promuove l'innovazione europea, il cui ruolo nel rendere le imprese più efficienti e produttive è cruciale.

1.2.2    Dare vita a un sistema commerciale multilaterale, aperto e basato su regole e garantire l'accesso alle catene di valore internazionali

Il mercato unico consente all'Unione di esprimersi con una sola voce nelle trattative commerciali internazionali. Con oltre 512 milioni di consumatori e un prodotto interno lordo complessivo di 15 300 miliardi di euro 13 , il mercato unico è uno dei più grandi mercati al mondo. Risulta quindi interessante per i nostri partner commerciali e può essere utilizzato come strumento per aprire mercati all'estero in modo reciprocamente vantaggioso. Lo si è riscontrato recentemente con la firma degli accordi di libero scambio con il Giappone e con Singapore, la proposta della Commissione per la firma dell'accordo con il Vietnam, la conclusione dei negoziati con il Messico e i negoziati in corso con il Mercosur 14 , il Cile, l'Australia e la Nuova Zelanda. L'ambiziosa agenda commerciale dell'Unione aiuta a garantire una concorrenza equa e parità di condizioni per le imprese europee su mercati di paesi terzi.

L'economia europea in una prospettiva globale

(prodotto interno lordo, in migliaia di miliardi di euro - prezzi correnti, 2007-2017) 

Fonte: Banca mondiale e Banca centrale europea, Centro europeo di strategia politica

Inoltre, la portata del mercato unico fa anche sì che l'Unione sia in grado di dare vita a un sistema commerciale multilaterale, aperto, non discriminatorio e basato su regole. Le imprese dei paesi terzi devono conformarsi alle normative dell'Unione per poter accedere al mercato unico, anche in settori quali la sanità, l'ambiente, la sicurezza degli alimenti e dei prodotti e la protezione dei consumatori. Le norme europee armonizzate sono diventate spesso un modello per norme a livello mondiale e la politica commerciale le promuove attraverso accordi di libero scambio. In piena conformità delle norme dell'Unione in materia di protezione dei dati e riservatezza dei dati, l'Unione ha proposto disposizioni orizzontali sui flussi di dati transfrontalieri e la protezione dei dati personali nei suoi accordi in materia di commercio e di investimenti con i paesi terzi.

Il nuovo quadro proposto per il controllo degli investimenti esteri diretti nell'Unione europea, aiuterà a proteggere gli interessi strategici dell'Unione grazie a una maggiore trasparenza e controllo. Tutto ciò apporta considerevoli benefici e opportunità alle imprese. In tal modo il mercato unico contribuisce alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione a sostegno della pace, dei suoi valori e del benessere dei suoi cittadini. La normativa sul mercato unico e l'ambiziosa agenda commerciale dell'Unione rispecchiano e promuovono tali valori.

La produzione internazionale è sempre più organizzata all'interno di catene globali del valore in cui i processi di innovazione e produzione si estendono a diversi paesi. Grazie al mercato unico, le imprese dell'Unione hanno accesso ad apporti più diversificati, di migliore qualità e meno costosi e sono quindi più competitive a livello mondiale. Ciò agevola l'integrazione delle imprese nelle catene del valore europee, fatto che a sua volta aiuta a garantire che le attività economiche rimangano all'interno dell'Unione. Ad esempio, la percentuale di contributi provenienti da altri Stati membri nelle catene di produzione è in aumento e supera ora il 14 % 15 . Nella stessa logica, gli eventuali nuovi o riemergenti ostacoli nel mercato unico riducono, in ultima analisi, la competitività delle imprese dell'Unione. Dal momento che offre maggiori opportunità commerciali alle imprese che non esportano direttamente, il mercato unico riveste un'importanza cruciale per le piccole e medie imprese 16 .

Le catene di valore dei produttori europei di turbine eoliche:

principali ubicazioni degli impianti di produzione