COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 22.11.2018
COM(2018) 772 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Il mercato unico in un mondo che cambia
Una risorsa straordinaria che richiede un rinnovato impegno politico
Il mercato unico è una delle massime realizzazioni del progetto europeo e ha reso l'Europa uno dei posti più attraenti del mondo in cui vivere e svolgere attività imprenditoriali. Negli ultimi 25 anni ha avuto un ruolo fondamentale nell'aumentare la prosperità e la ricchezza dei cittadini dell'Unione europea. Ha rafforzato la competitività del settore industriale offrendo alle imprese l'accesso a un mercato ampio e competitivo ed eliminando le barriere che ne ostacolavano la crescita e ne frenavano lo slancio innovativo e le possibilità di espansione. Grazie alla sua diversificazione il mercato unico ha contribuito al miglioramento della resilienza dell'economia europea e dell'Unione economica e monetaria. Grazie alle sue dimensioni, ha rafforzato la posizione e l'influenza dell'Unione europea nel mondo. I benefici del mercato unico vanno molto al di là di quelli di una zona di libero scambio e di un'unione doganale, poiché in essi rientra la libera circolazione dei prodotti, dei cittadini, dei servizi e dei capitali. Queste quattro libertà, che insieme permettono lo svolgimento senza attriti di scambi commerciali e attività economiche, costituiscono l'elemento centrale del mercato unico. La Commissione ritiene che i benefici economici del mercato unico siano pari all'8,5 % circa del prodotto interno lordo dell'Unione.
Si tratta di risultati significativi, ma il mantenimento e il miglioramento del mercato unico richiedono, ora e in futuro, un impegno costante. Per rimanere una fonte di crescita e di opportunità per i cittadini e le imprese, il mercato unico deve continuare ad adeguarsi ai nuovi sviluppi e alle nuove sfide. I pareri su quali priorità vadano perseguite e le percezioni dei potenziali benefici tendono a divergere. La globalizzazione e le nuove tecnologie offrono immense possibilità, ma portano anche a porsi interrogativi fondamentali su quando, che cosa e come regolamentare. L'applicazione incoerente o limitata delle norme comuni continua a costituire un problema e occorre un impegno costante per garantire che tali norme continuino a rispondere allo scopo per il quale sono state concepite in un contesto in rapida evoluzione.
Soprattutto, forse, più va avanti l'integrazione, più politicamente difficile diventa ogni ulteriore sforzo perché le questioni economiche e sociali da affrontare diventano sempre più delicate. Si sta dimostrando arduo, ad esempio, portare avanti l'integrazione in settori come quello dei servizi, che darebbe un forte impulso alla produttività e alla crescita, e come quello dell'imposizione fiscale, in cui le divergenze tra le norme applicabili vengono percepite da molte imprese come uno dei maggiori ostacoli per le imprese nel mercato unico. Lo stesso vale per la dimensione sociale del mercato unico i cui progressi sono essenziali per consentire a tutti i cittadini di beneficiare appieno dell'integrazione.
Di fronte a queste sfide, una più profonda integrazione richiede oggi molto più coraggio e determinazione politica di 25 anni fa e un impegno più consistente rispetto al passato per passare dal dire al fare. Troppo spesso ci troviamo di fronte a situazioni in cui al consenso che sembra esservi ai livelli più alti sulla necessità di approfondire il mercato unico non si accompagna la volontà politica di adottare le misure concrete che la Commissione propone e che farebbero la differenza, o di recepire e attuare le misure che sono già state approvate. Anche quando manifestano il loro esplicito sostegno a una maggiore integrazione del mercato o a una ulteriore armonizzazione, spesso gli Stati membri si limitano a promuovere i loro approcci nazionali come base per le norme europee e ciò può comportare tensioni politiche. A sua volta, ciò porta a far sì che la Commissione inviti ripetutamente i cittadini a proporre nuove idee senza che vi sia però alcuna garanzia della volontà di dar loro attuazione. Abbiamo pertanto bisogno di un dibattito aperto su tali questioni e di un rinnovato impegno da parte dei responsabili di tutte le dimensioni del mercato unico.
Con la strategia per il mercato unico, l'unione dei mercati dei capitali e la strategia per il mercato unico digitale, la Commissione ha presentato nel corso degli ultimi quattro anni una serie di misure ambiziose ed equilibrate per approfondire il mercato unico e renderlo più equo. L'insieme di queste proposte costituisce il quadro giuridico per un mercato unico orientato al futuro. Alcune proposte sono già state adottate, ma il Parlamento europeo e il Consiglio devono ancora trovare un accordo su 44 delle 67 proposte contenute in tali strategie (si veda l'allegato I). La Commissione ha inoltre presentato importanti e lungimiranti proposte nel settore dell'economia circolare, dell'energia, dei trasporti e delle politiche in materia di clima che consentiranno di approfondire il mercato unico e promuovere lo sviluppo sostenibile. Per garantire che il mercato unico resti equo, la Commissione ha proposto misure di salvaguardia nel settore dell'occupazione, dell'imposizione fiscale e del diritto societario.
Nel marzo 2018 il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a valutare lo stato di avanzamento del mercato unico per quanto riguarda l'attuazione, l'applicazione e il rispetto della legislazione vigente che è vitale per il funzionamento del mercato unico, e a esaminare gli ostacoli rimanenti e le opportunità di un mercato unico pienamente funzionante. La presente comunicazione è una prima risposta alla richiesta del Consiglio europeo ed è adottata in combinato disposto con l'analisi annuale della crescita e con la comunicazione "Bilancio del piano di investimenti per l'Europa e prossimi passi". Presenta la situazione attuale, sottolineando i vantaggi per i cittadini, i consumatori e le imprese. Fa presente l'urgente necessità di trovare un accordo sulle proposte formulate prima della fine dell'attuale ciclo legislativo e sottolinea la necessità di garantire efficacemente l'attuazione, l'applicazione e il rispetto delle norme del mercato unico. Esamina inoltre quali sono le principali difficoltà che dovranno essere affrontate per fare in modo che il mercato unico continui a funzionare in modo efficace, permettendo all'Unione europea di cogliere le opportunità di un mercato unico a prova di futuro che contribuisca a garantire crescita e prosperità ai suoi cittadini e alle imprese e a definire il programma globale.
1.Responsabilizzare e proteggere
Il mercato unico è un potente motore propulsivo per la competitività dell'Unione e la prosperità dei suoi abitanti. Esso svolge un'importante funzione sociale mediante la creazione di un spazio di vita condiviso basato su norme comuni per oltre 512 milioni di europei. Secondo l'Eurobarometro della primavera 2018, l'82 % dei cittadini dell'Unione sostiene la libertà di vivere, lavorare, studiare e svolgere attività imprenditoriali in altri Stati membri. Si tratta del livello più alto di sostegno mai ottenuto nell'ambito di una politica dell'Unione. Inoltre, la dimensione esterna del mercato unico sta generando anche benefici di natura economica e sociale, in quanto fa sì che l'Unione abbia un peso maggiore nei negoziati commerciali internazionali, e rappresenta un atout che attrae investimenti e talenti dall'estero. Ciò è tanto più importante se si considera che i concorrenti dell'UE a livello mondiale sono economie a dimensione continentale.
1.1
Più opportunità e benefici per i cittadini
1.1.1
Una scelta più ampia, prezzi più bassi e una migliore protezione dei consumatori
L'eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione di beni e servizi, compresi i dati, ha apportato considerevoli vantaggi economici ai consumatori e alle imprese. I consumatori possono beneficiare di una scelta più ampia e di prodotti e servizi di alta qualità a prezzi più bassi. La concorrenza senza distorsioni incentiva le imprese a innovare e a migliorare i loro prodotti e servizi. Buoni esempi di questi benefici diretti sono il calo del 35 % dei prezzi delle telecomunicazioni nel corso dell'ultimo decennio, l'abolizione delle tariffe di roaming e la riduzione dei costi dei trasporti aerei.
Il mercato unico consente ai cittadini di effettuare pagamenti in tutta la zona euro in maniera molto meno costosa e molto più rapida. L'adozione dell'euro, l'introduzione dell'area unica dei pagamenti in euro (SEPA) e l'entrata in vigore della normativa dell'Unione hanno allineato le commissioni sui pagamenti transfrontalieri in euro a quelle sui pagamenti nazionali nell'area dell'euro, riducendole in media dell'85 %. Il mercato unico permette inoltre ai cittadini che lavorano e studiano in un altro Stato membro di utilizzare il conto di cui sono titolari nel paese di origine per percepire lo stipendio o pagare le bollette nel loro paese di residenza.
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Per garantire il corretto funzionamento del mercato unico, i consumatori devono avere fiducia nei prodotti che intendono acquistare, siano essi beni o servizi, online e offline, forniti localmente o da un altro Stato membro. Perché vi sia tale fiducia occorre un complesso unico di norme dell'Unione a tutela dei consumatori. Queste norme già prevedono disposizioni comuni di protezione in molti settori, quali la sicurezza dei prodotti e degli alimenti, l'ambiente, i diritti dei passeggeri, la protezione della vita privata e la protezione dei dati e il benessere degli animali.
Le norme armonizzate dell'Unione per la fornitura di informazioni sugli alimenti hanno rafforzato la protezione dei consumatori e garantito la certezza del diritto per le imprese del settore alimentare, migliorando la circolazione e la disponibilità degli alimenti nel mercato unico. In particolare, la normativa stabilisce che gli alimenti preconfezionati e i pasti forniti dai ristoranti debbano indicare chiaramente la presenza degli allergeni e fornire informazioni nutrizionali. In tal modo si tutela la salute dei consumatori e si offre loro la possibilità di compiere scelte informate.
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1.1.2
Libera circolazione all'interno dell'UE
Vi sono 17 milioni di cittadini dell'Unione che vivono in un altro Stato membro e 9,5 milioni di loro sono economicamente attivi. Circa 2 milioni di cittadini sono pendolari giornalieri transfrontalieri che lavorano o studiano in un paese dell'UE e vivono in un altro. La mobilità delle persone all'interno dell'Unione è notevolmente aumentata nell'ultimo decennio (cfr. il grafico seguente). Inoltre, dall'inizio del programma Erasmus, oltre 9 milioni di cittadini hanno potuto recarsi in un altro Stato membro per studiare, formarsi o effettuare un tirocinio. Se i progressi in questi settori sono stati notevoli, le cifre rimangono basse per un continente con più di 512 milioni di abitanti. Tali dati devono essere esaminati nel contesto di circostanze specifiche, come la lingua e le differenze nei sistemi sociali, fattori difficili da affrontare e che fanno sì che la mobilità del lavoro rimanga più bassa nell'Unione rispetto ad altri mercati integrati.
Cittadini dell'Unione che vivono in un altro Stato membro
Fonte: Eurostat, elaborazioni proprie.
Eliminando gli ostacoli discriminatori, ingiustificati o sproporzionati alla mobilità del lavoro e istituendo il principio della parità di trattamento tra lavoratori nazionali e dell'Unione, il mercato unico offre nuove opportunità di lavoro ai cittadini dell'Unione che intendono lavorare in un altro Stato membro. Anche i settori economici che soffrono di carenze di forza lavoro traggono vantaggio dalla mobilità del lavoro. Durante la crisi economica e finanziaria, tale mobilità ha aiutato i lavoratori europei a trovare lavoro in paesi dell'Unione meno colpiti.
Una cittadina dell'Unione ha lavorato 4 anni in Germania e 32 anni in Portogallo. In Germania, per avere diritto alla pensione, i cittadini devono aver lavorato almeno 5 anni. Pertanto, di norma, tale cittadina non potrebbe beneficiare del regime pensionistico nazionale tedesco. Grazie alle norme dell'Unione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, l'ente pensionistico tedesco deve tenere conto anche degli anni in cui tale cittadina ha lavorato in Portogallo e versare la sua parte di pensione corrispondente ai 4 anni lavorati in Germania.
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Tuttavia, è importante anche riconoscere che l'impatto positivo del mercato unico non si è diffuso in maniera uniforme e che non tutti i cittadini riescono a beneficiare delle libertà che esso offre. È evidente che occorre trovare soluzioni per i problemi dei cittadini di regioni che hanno un tasso elevato di disoccupazione o si trovano ad affrontare cambiamenti strutturali. Un aumento di mobilità del lavoro o di integrazione del mercato può determinare problemi in termini di reddito e di sicurezza del posto di lavoro. A tal fine, l'Unione ha adottato misure per rendere la forza lavoro più resiliente ai cambiamenti del mercato del lavoro, ad esempio attraverso la riqualificazione o la riconversione professionale mediante l'istituzione di norme solide per il mercato del lavoro. La recente revisione della normativa sui lavoratori distaccati, ad esempio, offre protezione rafforzata e introduce segnatamente il principio della parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso luogo. Il pilastro europeo dei diritti sociali è l'espressione di una concezione comune in materia di norme sociali europee, definisce un programma al fine di stabilire diritti nuovi e più efficaci per i cittadini e i lavoratori e affronta sfide sociali e demografiche emergenti e l'evoluzione del mondo del lavoro. La politica di coesione dell'Unione svolge anch'essa un ruolo di primo piano nell'aiutare i cittadini e i territori a far fronte alla distribuzione disomogenea dei benefici del mercato unico.
Nel giugno 2016 la Commissione ha adottato una nuova agenda per le competenze in Europa al fine di garantire che i cittadini di tutta l'Unione abbiano diritto a formazione, competenze e sostegno adeguati all'evoluzione dei mercati del lavoro. In tale ottica, la Commissione ha avviato un piano per la cooperazione settoriale sulle competenze per far fronte alle esigenze a breve e medio termine di diversi settori economici.
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1.2Vantaggi per le imprese
Grazie all'armonizzazione delle norme nazionali, a norme comuni per tutti gli Stati membri invece di 28 corpi normativi diversi e al principio del reciproco riconoscimento, il mercato unico offre accesso a un mercato di oltre 512 milioni di consumatori, in cui possono essere sperimentati nuovi prodotti e nuove idee. Le norme dell'Unione sugli appalti pubblici permettono un approccio più strategico alla spesa pubblica e garantiscono che le autorità locali, regionali e nazionali degli Stati membri possano selezionare le migliori offerte sulla base di una gamma di criteri che non si limiti al prezzo più basso. La diversificazione, la portata, la sperimentazione e l'innovazione che il mercato unico rende possibili, sono tutti fattori di stimolo per la produttività ed elementi essenziali per aiutare le imprese europee a rimanere competitive in un mondo globalizzato. Il mercato unico dei prodotti, in particolare, è stato un successo. Gli ostacoli normativi sono stati eliminati per oltre l'80 % dei prodotti industriali grazie all'adozione di norme comuni e, laddove tali norme non esistono, grazie al principio del reciproco riconoscimento. L'integrazione del mercato unico si è inoltre approfondita. Per quanto riguarda l'economia dell'Unione, gli scambi di beni e servizi all'interno dell'UE sono aumentati dal 27 % in relazione alle dimensioni del prodotto interno lordo dell'Unione nel 2004 al 33 % nel 2017, anche se gli scambi di servizi rimangono più limitati e molto al di sotto del loro potenziale.
Scambi di beni e servizi all'interno dell'UE (in relazione alle dimensioni del prodotto interno lordo)
Fonte: Eurostat.
Per tutte le imprese, piccole e grandi, il mercato unico crea la possibilità di attirare investimenti per far crescere la loro attività al di fuori del paese di origine e di raggiungere una dimensione che permetta loro di espandersi, sia all'interno dell'Unione che a livello mondiale. Grazie a uno dei mercati più estesi del mondo, l'Unione aiuta le imprese europee a diventare competitive a livello mondiale.
Numero di imprese europee tra le prime 100 società mondiali nel 2017
Fonte: Fortune, visualizzazione dei dati del Centro europeo di strategia politica
1.2.1
I benefici dell'integrazione del settore finanziario
Nonostante la crisi finanziaria, l'integrazione dei mercati dei capitali in Europa è aumentata nel corso degli ultimi 25 anni. I mercati dei capitali si sono sostanzialmente ampliati dal 1992, passando a oltre il doppio del valore dell'economia dell'UE nel 2015. Sempre più spesso i prestatori di servizi finanziari sono in grado di offrire i loro servizi in tutta l'Unione grazie a un passaporto unico. Ciò stimola la concorrenza e offre nuove opportunità alle imprese che necessitano di finanziamenti sui mercati dei capitali. Essi possono finanziare più loro attività in tutto il mercato unico e dipendono in misura minore dai finanziamenti bancari. Una vigilanza rafforzata a livello dell'Unione ha portato a livelli più elevati di tutela dei consumatori e degli investitori. L'integrazione dei mercati dei capitali, inoltre, promuove l'innovazione europea, il cui ruolo nel rendere le imprese più efficienti e produttive è cruciale.
1.2.2
Dare vita a un sistema commerciale multilaterale, aperto e basato su regole e garantire l'accesso alle catene di valore internazionali
Il mercato unico consente all'Unione di esprimersi con una sola voce nelle trattative commerciali internazionali. Con oltre 512 milioni di consumatori e un prodotto interno lordo complessivo di 15 300 miliardi di euro, il mercato unico è uno dei più grandi mercati al mondo. Risulta quindi interessante per i nostri partner commerciali e può essere utilizzato come strumento per aprire mercati all'estero in modo reciprocamente vantaggioso. Lo si è riscontrato recentemente con la firma degli accordi di libero scambio con il Giappone e con Singapore, la proposta della Commissione per la firma dell'accordo con il Vietnam, la conclusione dei negoziati con il Messico e i negoziati in corso con il Mercosur, il Cile, l'Australia e la Nuova Zelanda. L'ambiziosa agenda commerciale dell'Unione aiuta a garantire una concorrenza equa e parità di condizioni per le imprese europee su mercati di paesi terzi.
L'economia europea in una prospettiva globale
(prodotto interno lordo, in migliaia di miliardi di euro - prezzi correnti, 2007-2017)
Fonte: Banca mondiale e Banca centrale europea, Centro europeo di strategia politica
Inoltre, la portata del mercato unico fa anche sì che l'Unione sia in grado di dare vita a un sistema commerciale multilaterale, aperto, non discriminatorio e basato su regole. Le imprese dei paesi terzi devono conformarsi alle normative dell'Unione per poter accedere al mercato unico, anche in settori quali la sanità, l'ambiente, la sicurezza degli alimenti e dei prodotti e la protezione dei consumatori. Le norme europee armonizzate sono diventate spesso un modello per norme a livello mondiale e la politica commerciale le promuove attraverso accordi di libero scambio. In piena conformità delle norme dell'Unione in materia di protezione dei dati e riservatezza dei dati, l'Unione ha proposto disposizioni orizzontali sui flussi di dati transfrontalieri e la protezione dei dati personali nei suoi accordi in materia di commercio e di investimenti con i paesi terzi.
Il nuovo quadro proposto per il controllo degli investimenti esteri diretti nell'Unione europea, aiuterà a proteggere gli interessi strategici dell'Unione grazie a una maggiore trasparenza e controllo. Tutto ciò apporta considerevoli benefici e opportunità alle imprese. In tal modo il mercato unico contribuisce alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione a sostegno della pace, dei suoi valori e del benessere dei suoi cittadini. La normativa sul mercato unico e l'ambiziosa agenda commerciale dell'Unione rispecchiano e promuovono tali valori.
La produzione internazionale è sempre più organizzata all'interno di catene globali del valore in cui i processi di innovazione e produzione si estendono a diversi paesi. Grazie al mercato unico, le imprese dell'Unione hanno accesso ad apporti più diversificati, di migliore qualità e meno costosi e sono quindi più competitive a livello mondiale. Ciò agevola l'integrazione delle imprese nelle catene del valore europee, fatto che a sua volta aiuta a garantire che le attività economiche rimangano all'interno dell'Unione. Ad esempio, la percentuale di contributi provenienti da altri Stati membri nelle catene di produzione è in aumento e supera ora il 14 %. Nella stessa logica, gli eventuali nuovi o riemergenti ostacoli nel mercato unico riducono, in ultima analisi, la competitività delle imprese dell'Unione. Dal momento che offre maggiori opportunità commerciali alle imprese che non esportano direttamente, il mercato unico riveste un'importanza cruciale per le piccole e medie imprese.
Le catene di valore dei produttori europei di turbine eoliche:
principali ubicazioni degli impianti di produzione
